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Ecco quello che insegnavo ai vostri figli

Monica Cline

Un articolo pubblicato sul Washington Examiner del 5 settembre 2019 si intitolava: I was a sex educator trained by Planned Parenthood; here is what I taught your kids (Ero un’insegnante di educazione sessuale formata dalla Planned Parenthood: ecco cosa insegnavo ai vostri figli). È la testimonianza di Monica Cline. La traduzione, in sintesi, con adattamenti, a cura della Redazione, non è stata rivista dall’autrice.

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Come ex responsabile della formazione e insegnante di educazione sessuale per dieci anni, ho avuto modo di conoscere bene il mondo di Planned Parenthood. Planned Parenthood promuove una rivoluzione sociale utilizzando l’educazione sessuale per avviare i giovanissimi verso la promiscuità e l’aborto. È un piano aziendale perfetto per fidelizzare il cliente per tutta la vita ed è supportato da programmi governativi come quelli per la pianificazione familiare e per la prevenzione dell’Hiv. Gli adolescenti e i giovani adulti insieme rappresentano solo il 27% della popolazione degli Stati Uniti, ma ogni anno rappresentano il 50% delle nuove infezioni di malattie sessualmente trasmissibili del Paese. Mi hanno insegnato a presumere che gli adolescenti facciano qualsiasi cosa quando si tratta di sesso e che quello che non hanno fatto, lo faranno senz’altro. L’istruttore mi ha mostrato diversi casi di ragazzine, anche di dieci anni, che si rivolgevano alla Planned Parenthood per curare lesioni intime e rimuovere oggetti estranei incastrati nei genitali. Quindi ero convinta di dover fare qualcosa per prevenire queste cose. «Come insegno a queste ragazzine a non fare sesso?», ho chiesto ingenuamente al mio istruttore. «No, cara, non dobbiamo insegnare loro a non fare sesso -

Monica Cline ha partecipato a una conferenza sulla tratta di esseri umani nel 2009. Quando è tornata nella clinica in Texas dove lavorava, ha inteso spiegare ai dipendenti quali erano i segnali per individuare tra le donne che incontravano quelle vittime di abuso: allora è stata licenziata.

mi ha risposto - dobbiamo insegnare loro a farlo in modo più sicuro». Mi hanno insegnato, quindi, a infrangere le naturali inibizioni dei bambini (preadolescenti) per prepararli alle lezioni di educazione sessuale. L’educatore chiede loro di gridare ad alta voce o di andare alla lavagna e scrivere tutti i termini gergali che conoscono per indicare le parti intime o i rapporti sessuali. All’inizio i ragazzini sono un po’ nervosi, ma quando notano che l’educatore li sta incoraggiando, partecipano pienamente. Anche i più tranquilli del gruppo si adeguano. Alla fine di questa attività hanno tutti preso confidenza con un discreto numero di atti osceni e iniziano a credere che rientrino in una sana educazione sessuale. I termini sono disumanizzanti in modo da concentrare i loro pensieri sui loro corpi, sui corpi degli altri come cose e sull’atto sessuale. L’intimità sessuale viene banalizzata, non più connessa al matrimonio o all’avere figli, ma alla semplice, volgare ricerca del proprio piacere, a costo di accettare anche di convivere con le malattie sessualmente trasmissibili. Eventuali gravidanze vanno interrotte: i figli sono un impedimento al godimento dei “diritti sessuali”. Dopo che l’attività sessuale è stata ridotta a un’attività ricreativa, si può cominciare a parlare di sesso vaginale, sesso orale, sesso anale e di tutti i fluidi corporei che mettono a rischio di contrarre una malattia sessuale. Tutte le forme di attività erotica sono normalizzate. I genitori sono volutamente esclusi. I genitori possiedono un istinto naturale per proteggere i loro figli e Planned Parenthood lo sa bene e vuole tenerli il più possibile alla larga.

Questo tipo di educazione sessuale non protegge i nostri bambini. Serve solo a incoraggiarli a esplorare tutte le attività sessuali possibili e pone su di loro un peso che non sono in grado di sopportare. 

Gli adolescenti e i giovani adulti insieme rappresentano solo il 27% della popolazione degli Stati Uniti, ma ogni anno rappresentano il 50% delle nuove infezioni di malattie sessualmente trasmissibili del Paese.

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