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La colpa di essere maschio
tra loro: perché la parità di genere argina potentemente la sessualità fluida, cioè, afferma ancora Quagliariello, “quell’identità come costrutto socio-culturale sganciato dalla biologia”. L’uomo è unico e irripetibile grazie al fatto dell’incarnazione di Gesù Cristo.
Una recente, incredibile, vicenda, dal punto di vista sia etico che giudiziario, è quella incentrata sul caso della donna alla quale è stato riconosciuto il diritto di farsi impiantare un embrione concepito senza il consenso dell’ex marito. Una sentenza, quella del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che rappresenta la spia di una vera e propria deriva etica e bioetica incontro alla quale sta andando la nostra società, sempre più orientata verso una visione antropologica disumanizzante e utilitaristica, dal punto di vista relazionale. In questo caso si è assolutizzato il “diritto” del singolo a diventare genitore: anche in opposizione al partner. C’è una “cosificazione” delle relazioni umane alla base di tutto ciò?
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«Risultato: l’abolizione dell’uomo, come scriveva Clive S. Lewis quarant’anni fa, quasi in coincidenza con l’approvazione della legge 194 in Italia.
L’uomo senza Dio, che è l’amore, non è più capace di amare, ossia di fare le cose per
il fine cui sono destinate, che culminano nella conoscenza, nell’amore e nel servizio di Dio e del prossimo in questa vita. Così l’umano è condizionato, svuotato della sua intelligenza e creatività sperimentabile da chiunque e diventa al contrario capace di autodistruggersi in modo agghiacciante. L’edonismo odierno, che porta a esaltare “l’ambiente” e il corpo umano, arriva a non riconoscere più la realtà per quella che è; così si arriva a dire che una donna che i miei occhi vedono, in realtà non è tale, ma è ciò che il mio capriccio vorrebbe che fosse. Questo spiega il dilagare dello smarrimento e della paura del futuro. Non dobbiamo scoraggiarci, ma operare sempre, perché il Signore fa nuove tutte le cose, e ha bisogno di noi anche per questo».