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Nunziare > Gli edifici mangia smog della Cecere Management
Si comportano come piccoli boschi in grado di purificare le emissioni di CO2 giornaliere dovute al transito dei veicoli anche gli edifici a marchio Nunziare sviluppati dalla Cecere Management. www.ceceremanagement.it
L'ultimo, dotato di un’ampia facciata fotocatalitica, è il building Nunziare II completato da poco ad Aversa. Per realizzarla sono state impiegate le ceramiche certificate Casalgrande Padana, grazie alla loro speciale tecnologia al biossido di titanio Nunziare II - in presenza di luce solare -, innesca una reazione in grado di produrre ossigeno attivo, abbattere gli inquinanti presenti nell’aria e decomporre sporco e batteri che si depositano sulle superfici abbattendo i costi di pulizia e manutenzione delle facciate, garantendo - al contempo - un sensibile risparmio in termini economici, nonché il mantenimento della qualità estetica e materica dell’edificio.
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Vantaggi Delle Facciate Nunziare
> Antinquinamento
> Antisporcamento
> Antibattericità
Per comprendere le potenzialità di queste facciate basti pensare che un rivestimento di 1000 metri quadrati ha la capacità di purificare l’aria in misura paragonabile a un bosco delle dimensioni di un campo da calcio, oppure, di eliminare gli ossidi di azoto (nOx) emessi da 70 automobili nel corso di un’intera giornata. Nunziare si conferma così un brand sensibile non solo al comfort dei propri committenti ma anche a quello dei residenti più in generale; sempre più a misura d’uomo e meno inquinante. Che dimostra con fatti tangibili e misurabili che anche gli edifici possono contribuire in modo significativo alla lotta al cambiamento climatico.
Il Calcestruzzo Che Si Ripara Da Solo
> Allungherà la vita degli edifici e ridurrà le emissioni del 20%
Le antiche abilità costruttive, quelle che hanno consentito a ponti e acquedotti della Roma del passato di resistere alla prova del tempo, ancora una volta ci vengono in soccorso e le “innovazioni” in realtà altro non sono che le rivisitazioni di antichi segreti. È il caso del calcestruzzo auto-riparante che promette di allungare la vita degli edifici e ridurre le emissioni del 20% rispetto all’attuale filiera industriale. Partendo dalla “ricetta” del calcestruzzo utilizzato per edifici “eterni” come il Pantheon o il Colosseo, un gruppo di ricerca del Mit-Massachusetts Institute of Technology ha identificato nell’hot mixing (miscelazione a caldo) il procedimento che ha permesso a strutture magnifiche di rimanere intatte nonostante intemperie, terremoti e incendi. La formula “magica” - pubblicata a gennaio sull’autorevole rivista Science Advances -, consiste in una miscela - che non si trova nelle formulazioni più moderne -, di calce viva con acqua e cenere vulcanica mescolata ad alte temperature che dà vita a piccoli granuli ricchi di calcio. Tali clasti rappresentano la svolta poiché reagendo con l’acqua si sciolgono e riempiono le crepe prima che possano diffondersi. Da qui la capacità di autoguarigione precedentemente non riconosciuta. La scoperta adesso è una startup la DMAT www.dmat.co/it che garantisce di rivoluzionare il mercato dei materiali da costruzione su scala globale con D-Lime, il calcestruzzo dai superpoteri ispirato ai romani per le costruzioni del futuro.