Rivista Quindicinale Free Press - Anno 1 - Numero 3 - 28 febbraio 2011
Cronaca di Zona Il Professionista Annunci Gratuiti - L’angolo dello Straniero - Oroscopo
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In Questo Numero Cronache di zona Zona 1 p. 4 Zona 2 p. 5 Zona 3 p. 6 Zona 5 p. 7 Zona 6 p. 8 Zona 9 p. 9 Hinterland p. 11 L’angolo dello straniero p. 12 I consigli del Professionista p. 13 Oroscopo p. 14 FotoGIALLOromanzo p. 15 Annunci gratuiti p. 30
Editoriale
Care lettrici, cari lettori, Siamo tornati! Anno nuovo, vita nuova! Ritorniamo e ci proiettiamo insieme a tutti voi che ci seguite verso un 2011 carico di aspettative. Il nostro percorso, certamente, è stato appena tracciato ma è chiamato a guardare lontano in modo da ampliare ed arricchire il nostro prodotto editoriale. Lo spirito è quello giusto e le aspettative devono ora crescere ulteriormente con la creazione di nuove rubriche, approfondimenti legati al territorio locale e nazionale e della sua gente, con una sensibilità particolare dedicata ai cittadini milanesi. Nuova Idea è il preciso e semplice titolo di questa rivista, ma è anche identità che verrà via via rafforzata attraverso il contributo di tutti, di voi lettori per primi, grazie ai suggerimenti ed alle opinioni che continuiamo ad accogliere con prontezza e riconoscenza. Ma non è finita qui! Perché sulla scia dei cambiamenti che stiamo intraprendendo abbiamo lanciato anche il nuovo sito, rinnovato nei contenuti e nella forma e in continua evoluzione. Quindi se ancora non l’avete fatto, vi invitiamo a leggere di più all’indirizzo www.nuovaidea.eu. Ora, prima di lasciarvi in modo che possiate leggere questo ricco numero di febbraio, vorrei parlarvi brevemente dello scenario politico del nostro Paese, che attualmente si trova in una situazione poco chiara e che lascia il dubbio sui risvolti elettorali futuri. Tuttavia vorrei precisare che non è mia intenzione entrare nel merito perché ritengo che non si debba andare a votare un partito piuttosto che un altro solo per il suo simbolo politico, bensì, in situazioni estreme come queste, chi promette e poi mantiene, chi ci dà garanzie e concretezza: in sostanza il partito più coerente, coeso e in cui i propri rappresentanti non perdono tempo nel farsi la guerra a vicenda. Inoltre non bisogna dimenticare l’importante appuntamento che abbiamo noi milanesi a giugno: le votazioni comunali. E il mio invito rivolto a tutta la redazione e a voi lettori è quello di non limitarci a seguire un simbolo partitico, ma di prepararci a sondare chi sarà colui che può dare qualcosa alla cittadinanza, utile alla nostra quotidianità. Perché ora quello che conta veramente sono le idee portate a compimento, i risultati concreti! Se anche voi la pensate come me o se al contrario, avete pareri discordanti purché costruttivi, non esitate a scrivermi a redazione@nuovaidea.eu. Sarò lieto di leggerVi e di poterVi rispondere. Alla prossima! Nicola Cinolo
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Ecco la prima verità sul Teatro Lirico! A seguito delle precedenti pubblicazioni riguardo alla vicenda del Teatro Lirico, ho continuato la mia indagine e dopo l’intervista all’Assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory, ho incontrato l’architetto Luciano Colombo, progettista del Teatro. Y. Shesternikova: Architetto, c’eravamo incontrati l’estate scorsa direttamente nel cantiere dove con i miei stessi occhi avevo visto i lavori in corso, ma poi, improvvisamente e nuovamente, gli stessi si sono interrotti. Ci può spiegare il perché? L. Colombo: Prima di tutto mi scuso di aver posticipato l’intervista di alcune settimane, ma, avendo un ufficio all’estero e soprattutto avendo avuto un grave lutto in famiglia, non ero reperibile. Per capire quello che sta accadendo al Teatro Lirico penso che sia obbligatorio, purtroppo, ricordare come questa avventura iniziò circa 12 anni fa. Un gruppo di agenti teatrali mi diede l’incarico di partecipare a un concorso pubblico con lo scopo di restaurare e recuperare il Teatro. Il mio progetto in tutte le sue parti, compresa la valutazione economica, cioè il costo di realizzazione, vinse il concorso. Il Teatro Lirico così trasformato sarebbe diventato uno dei teatri più importanti e più grandi d’Europa e il primo teatro polifunzionale in Italia. Y. Shesternikova: Cosa è successo? L. Colombo: Iniziarono i primi appetiti politici con interventi probabilmente poco consoni alla figura dell’ex Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi per fa sì che il progetto non si realizzasse, o per lo meno passasse la gestione a gruppi estranei ai veri vincitori. Y. Shesternikova: E quindi, il progetto si fermò? L. Colombo: Sì, per tutta la durata delle varie iniziative legali e per i vari ricorsi. Si persero così 6 -7 anni in maniera totalmente inutile. Ed è solo grazie al sindaco Moratti e a molti impiegati comunali che questa situazione si è risolta. Y. Shesternikova: Ma i lavori sono ancora fermi! L. Colombo: Sì, perché purtroppo a quel punto iniziarono appetiti ancora più pericolosi: quelli finanziari. Si sono presentati nel tempo vari finanziatori che si sono dichiarati me-
cenati disinteressati, ma che avevano come scopo la modifica del progetto vincitore riducendone pesantemente la qualità e l’investimento e aumentandone i profitti. Y. Shesternikova: E oggi a che punto siamo? L. Colombo: Con la massima sincerità, dal punto di vista progettuale e cantieristico siamo pronti a riprendere immediatamente. L’associazione vincitrice dichiara di aver trovato nuovi sponsor che permetteranno la realizzazione del progetto così come Milano si meriterebbe. Mi è stato promesso, purtroppo per l’ennesima volta, l’arrivo dei fondi necessari entro la fine dell’anno e quindi, la ripresa del cantiere. Con altrettanta sincerità la mia preoccupazione è che possa accadere come le altre volte che i fondi non arrivino o che si tenti di modificare il progetto per risparmiare. Y. Shesternikova: Ma questo è possibile? L. Colombo: No, non è possibile perché il mio progetto vincitore è totalmente descritto e progettato. Modificando anche la minima parte del progetto senza una giusta causa, l’esito positivo del concorso non avrebbe validità e di sicuro io non accetterei. Dall’altra parte in questi 12 anni vari speculatori hanno provato in varie forme ad ottenere la gestione del Teatro investendo a volte solo un terzo del costo del restauro. Y. Shesternikova: Quindi secondo Lei cosa accadrà? L. Colombo: Mi auguro che le mie preoccupazioni si riveleranno sbagliate. Comunque le carte obbligatoriamente si scopriranno il mese prossimo. E se il mese prossimo il cantiere non dovesse riaprirsi, temo che Milano dovrà rinunciare al Teatro Lirico. Y. Shesternikova: Come posso avere altre notizie senza aspettare la fine di gennaio? L. Colombo: Credo che la cosa più facile sia intervistare chi attualmente è il vincitore del concorso, e cioè il Sig. Gianmario Longoni che è a conoscenza della reale situazione economica del progetto. Cari lettori, come voi sapete Longoni non si fa trovare, alle mie telefonate il suo ufficio stampa mi ha sempre risposto di NO. Ci auguriamo che i nostri chiari sospetti non vengono confermati con questa continua, temiamo, non volontà da parte di Gianmario Longoni a farsi intervistare. Yulia Shesternikova
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Arrivato in Centrale un treno carico di libri: “La Feltrinelli”
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el tardo pomeriggio di un venerdì, decido di fare un salto in Centrale, al nuovo store Feltrinelli aperto dal 24 Novembre: la più grande libreria d’Italia. Entrando nella stazione dall’ingresso principale avvisto sulla sinistra una nicchia rossa stretta ed illuminata nell’enorme parete di marmo, con sopra la scritta, non molto grande, La Feltrinelli. Con passo svelto, incuriosita, mi dirigo verso quello che sembra essere un passaggio segreto, e là dove da lontano si vedeva solo una parete rossa scopro un ascensore, ho trovato il binario nove e tre quarti, penso, sperando di trovarci anche Harry Potter. Senza cambiare piano le porte si chiudono da un lato e si aprono dall’altro, così, come passando attraverso un varco spazio-temporale, mi ritrovo teletrasportata e catapultata nel mondo Feltrinelli express, esattamente come in una fiaba: un ambiente piacevole, nuovo, molto luminoso, colorato, ed anche affollato; ripenso a tutti i babbani che sono rimasti fuori. Mi ricorda, infatti, una versione commerciale e moderna di Hogwarts. Popolato soprattutto da chi arriva e da chi parte, quasi tutti hanno in dotazione uno o più trolley che trascinano attraverso i corridoi del negozio, investendo malcapitati piedi ed ostacolando il cammino. Trattandosi di un punto vendita all’interno di un grande scalo
avrebbero potuto progettare dei passaggi più ampi, ma forse anche rimanere incastrati tra borsoni e valigie fa parte del prezzo della cultura e lo si paga volentieri. Le scale mobili si intrecciano e i commessi con il gilè rosso sono molti. La mia attenzione viene catturata da alcune sedute di cartone, ecologiche e creative: su ognuna è stampata un citazione più o meno famosa. Alzo lo sguardo e vedo che anche le pareti sono decorate da frasi di film e personaggi noti, quasi come fossero formule magiche da tenere a mente. Numerosi anche i poster di volti famosi dello spettacolo e della letteratura, italiani e stranieri e il più grande è quello che ritrae Giangiacomo Feltrinelli, che sovrasta e osserva tutto il secondo piano. Qui si possono trascorrere anche molte ore in attesa del proprio treno: c’è la possibilità di leggere i libri seduti attorno ad un grande tavolo o, più comodamente, sulle poltrone, quasi tutte occupate in quell’orario, oppure visitando la camera dei segreti all’ultimo piano, dedicata a mostre ed eventi. Oltre ai libri di tutti i generi, in tutte le lingue, per tutti i gusti e per tutte le età, troviamo la cartoleria, l’edicola (anche internazionale), oggetti particolari, cd, dvd, videogiochi, bevande, snack e - naturalmente - le guide turistiche. Il tempo sembra volare in questo luogo affascinante e magico... soprattutto se, una volta usciti, si scopre che l’orologio al centro del tabellone arrivi e partenze davanti ai binari è avanti di circa tre ore rispetto al tuo, segnando sarcasticamente un orario sbagliato. Attenzione quindi, è uno scherzo che può costarvi caro! Alessia Andreotti
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Bastioni di Porta Venezia
Abbandono, degrado, sporcizia!
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ttraversando i Bastioni di P o r t a Venezia e andando verso i giardini, si può immediatamente notare che la zona versa in uno stato di totale degrado, sporcizia e abbandono. «Gli ingenti flussi migratori che si sono riversati qui negli ultimi anni - cita il “Primo rapporto sugli immigrati in Italia” del Viminale - hanno dato luogo a fenomeni tangibili di segregazione residenziale, basata sul gruppo etnico di appartenenza». A Milano gli insediamenti di immigrati, in prevalenza dell’Est del Corno d’Africa, si trovano alla ex caserma Forlanini e ai bastioni di Porta Venezia; accampati senza tetto che usano le scalinate attorno
alla piccola fontana come rifugio di fortuna. A dimostrazione ci sono le siringhe e le bottiglie di super alcolici sparse un po’ dovunque nell’area del parco e l’odore che si respira spiega bene quale sia l’uso che viene fatto di quest’area. E’ una cosa impressionante quello che sta succedendo alla nostra città! La paura dei cittadini di essere aggrediti è tanta. “Sono incivili ed irrispettosi questi sporcaccioni extracomunitari”, si lamentano alcuni passanti. “Non è più Milano! Come mai non si muovono, le autorità, il sindaco, i Presidenti della Provincia e della Regione?” La città di Milano ha un’“anima” e va ascoltata, rispettata e tutelata dai rischi del degrado. Occorre firmare una petizione contro il degrado della zona in questione. La città è di tutti noi, non restate indifferenti! Yulia Shesternikova
Piazzale Lavater, piazza di arte e natura?
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rmai da sei anni, i residenti di Piazzale Lavater si battono affinché venga modificato il progetto che porterebbe alla distruzione della bella piazza milanese:infatti sono previsti lo smantellamento dell’area, che diverrebbe uno svincolo stradale, e la creazione di un parcheggio sotterraneo. Il primo disegno per le modifiche di Piazzale Lavater risale al 2004 e prevedeva un parcheggio sotterraneo a cinque livelli. Nel corso degli anni, tra ricorsi e riesami, il progetto non è ancora partito, ma la preoccupazione resta alta. Piazzale Lavater è un luogo caratteristico della Milano di inizio Novecento con le sue palazzine liberty e i suoi alberi ormai centenari: certo il problema dei parcheggi è una spina nel fianco per Milano, ma lo stesso vale per la mancanza di verde e spazi
di “respiro”. Forse è proprio la nonfunzionalità di una piazza del genere che va salvaguardata o meglio, la sua funzionalità atipica come zona d’arte e natura. I residenti della zona hanno promosso diverse iniziative per bloccare tale progetto, tra cui
manifestazioni, raccolta di firme e un blog ed inoltre alle finestre e ai balconi campeggia il loro: “SALVIAMO PIAZZALE LAVATER!”. Oltre ai disagi inevitabili durante i lavori in corso, i commercianti della zona sono preoccupati per quanto riguarda il futuro dei propri esercizi, che sarebbero probabilmente costretti a chiudere a seguito della forte perdita di visibilità con la creazione dello svincolo. In aggiunta c’è inoltre la posizione dei Vigili del Fuoco, che richiedono ulteriori verifiche e riesami al fine di certificare la sicurezza in caso d’incendio. Pochi i sostenitori del progetto che puntano tutto sulla necessità di avere dei parcheggi, mentre i detrattori sottolineano come a questo proposito si perderebbero comunque 200 posteggi in superficie a riprova della scarsa utilità del progetto. Il prossimo appuntamento è fissato per il 26 di gennaio 2011. E nel frattempo i cittadini si concedono quelle che potrebbero essere le ultime passeggiate in una piazza storica. Marta Gas
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Vittoria! La biblioteca Fra’ Cristoforo non chiuderà!
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ittoria! Un grande risultato nella battaglia per la biblioteca! Questa frase apre un lungo volantino apparso su tutti i muri del quartiere Torretta e firmato dal Centro Ricreativo Culturale Torretta. Il comune ha ascoltato finalmente le proteste dei cittadini riguardanti l’imminente chiusura della biblioteca Fra’ Cristoforo. Il Consiglio Comunale di Milano (riunitosi a palazzo Marino il 22 novembre 2010) ha prima ascoltato il Consigliere Comunale del PD Aldo Ugliano esporre la problematica, e poi ha votato all’unanimità il provvedimento, impegnandosi a reperire le risorse occorrenti per le eventuali spese di manutenzione. Esultano di conseguenza tutti coloro che tramite mobilitazioni, iniziative e proteste si sono battuti per evitare un discutibile provvedimento.Attraverso Facebook, Mario Giuliani (membro ed ex Presidente del Centro Ricreativo Culturale Torretta) ha espresso tutta la sua gioia: “E’ una vittoria storica di tutto il quartiere, di tutti voi che ci avete creduto, e in particolare
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di Aldo Ugliano, che ci ha guidati passo dopo passo! Quanto prima il Consiglio del CRCT indirà un’assemblea per festeggiare l’avvenimento e per tenere alta la guardia!”. Questa è una piacevole dimostrazione di come lottare civilmente possa dare i suoi frutti. Andrea Pesoli
Piazza Maggi: l’eco-mostro mortale
na rotonda a Milano può essere pericolosa sia sopra che sotto. I cittadini che abitano vicino a piazza Gian Antonio Maggi capiranno questa frase senza bisogno di nessuna ulteriore spiegazione. Questo enorme snodo alle porte della città, costruito a inizio millennio, è formato da diversi svincoli stradali e da una serie di sottostanti passaggi pedonali. La rotonda così ideata è nata tra le proteste degli abitanti della zona (viene addirittura chiamata eco-mostro) e rappresenta un crogiolo di problemi che da anni continuano a susseguirsi. Gli incidenti stradali avvenuti all’uscita della Milano - Genova, che si conclude proprio in piazza Maggi, sono stati più di 200 e hanno addirittura causato la morte di 2 persone. Gli automobilisti, lanciati a velocità
elevate, si trovano improvvisamente davanti ad uno svincolo non visibile dall’autostrada e per di più non adeguatamente segnalato. A causa della sua struttura e conformazione, il sottopassaggio pedonale è invece l’ambiente adatto per furti e aggressioni. L’illuminazione, fondamentale in una situazione come questa, spesso viene a mancare sia a livello pedonale che stradale, aumentando i fattori di rischio. Sono state diverse le iniziative ideate dai cittadini ormai stufi di assistere ad uno scempio senza fine: presidi, mozioni e migliaia di lamentele pervenute agli organi competenti. Nonostante questo le risposte da palazzo Marino stentano ad arrivare e persino la voce dei Vigili urbani (che consigliano diverse modifiche da applicarsi al pericoloso svincolo) per ora è rimasta inascoltata.
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Emergenza buche
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nno nuovo, buche nuove! Purtroppo in aggiunta a quelle già esistenti. A Milano, nell’ultimo mese, la condizione delle strade è notevolmente peggiorata. Un percorso di guerra tra voragini, tombini sollevati, pavé dissestato. Per non parlare della condizione dei marciapiedi. E così le strade colabrodo arrivano in Procura, dove il Codacons ha presentato un esposto per <<attentato alla sicurezza dei trasporti>>. È un’ipotesi di reato pesante motivata da centinaia di incidenti, denunce alle assicurazioni, testimonianze di passanti. Sono stati stimati oltre 600 mila euro di danni ad automobilisti che si presentano nelle officine meccaniche per sostituire pneumatici squarciati e aggiustare cerchioni. I centralini del 118 sono stati presi d’assalto dalle decine di richieste di soccorso di motociclisti e pedoni che non sempre riescono a evitare le buche. E le cause di tutto questo quali sono? La pioggia, il ghiaccio che spacca l’asfalto e i rattoppi fatti con materiale scadente. Le vie considerate più pericolose di tutta Milano sono via Torino e le strade in zona Navigli. Ma anche la zona 6 non scherza. Se provate a fare una passeggiata vi renderete subito conto di procedere lungo un percorso a ostacoli invece di camminare su un marciapiede: buche di ogni forma e dimensione, tombini e grate sollevate. Se, stanchi dello slalom, optate per l’automobile, tenete il volante ben saldo. Voragini e piccoli dossi creatisi con i continui rattoppi ornano via Lorenteggio. Ma quello che più colpisce è lo stato in cui versa via Tortona. Strada nota ormai a tutti per essere il nuovo centro della moda, famosa per i suoi spazi espositivi che ospitano sfilate e
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grandi eventi mondani che richiamano turisti da tutto il mondo. È questa l’immagine che il Comune di Milano vuole dare della città, anche in vista dell’Expo 2015? Irene Prunai
Bingo! E’ uscito il 29
ilano, Expo 2015: la città cambia, si trasforma e si “agghinda” per l’occasione. I mezzi pubblici sono potenziati e le nuove linee metropolitane funzionano perfettamente creando migliori collegamenti fra una parte e l’altra della città. Milano 2010: la città è un cantiere, buche ovunque, dal centro alla periferia, è in trasformazione, almeno così dicono, in vista dell’Expo 2015. Numerosi percorsi dei tram e degli autobus sono stati deviati, modificati, se non addirittura cancellati, a causa delle strade impraticabili trasformate in cantieri. Questa è anche la situazione dei tram 19 e 29-30, due tram che fino al mese scorso non avevano nulla in comune se non un breve tratto in corso Sempione. Dall’otto novembre il 29-30 è stato soppresso e sostituito in una piccola parte del suo percorso dal 19, che ha modificato a sua volta la sua tratta usuale. Così il 19 da corso Sempione non proseguirà più in direzione di via Carducci e poi verso via Spadari, ma andrà al suo nuovo capolinea di piazzale Aquileja e alla Stazione di Porta Genova per poi tornare indietro in corso Sempione e riprendere il suo abituale percorso fino al capolinea di Roserio. Se prima per percorrere l’intera circolare bastava salire su un tram, ora bisogna arrivare a Porta Genova con il 19, scendere, aspettare
il 9 e proseguire. Alle fermate di entrambi i tram gli utenti ATM protestano: chi scopre solo ora che la linea è stata soppressa e non sa come muoversi, chi si lamenta perché deve cambiare due tram per tornare a casa e impiegare molto più tempo rispetto a prima. Un signore anziano, con gli occhi un po’ lucidi, ricorda che il 29 ha accompagnato la sua esistenza fin da piccolo e ora che non c’è più può solo ricordarlo con tanta tristezza. Magali Prunai
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Anno nuovo, vita nuova per l’ex scalo Farini
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irca un mese fa, lo scorso 13 dicembre, in via Valtellina - zona Garibaldi - dopo aver fatto sgomberare gli ultimi occupanti, sono iniziati i lavori di abbattimento delle strutture abbandonate dell’ex scalo ferroviario Farini. Gli edifici dismessi della dogana ferroviaria, infatti, erano oggetto di occupazioni abusive da parte di numerosi immigrati e clandestini, accampati negli ex uffici senza luce elettrica, né acqua. Al momento dello sgombero gli interni della costruzione si presentavano in condizioni di forte degrado: vetri rotti, materassi, sedie, coperte, vestiti, candele ormai consumate. Scenario simile a quello che, fino ad un paio di anni fa, si presentava nell’ex scalo di Porta Romana. Gli operai, armati di ruspe e fiamme ossidriche, sono entrati in azione: è stato calcolato un tempo necessario per le operazioni di demolizione della struttura di circa un mese. Il termine dello smantellamento della costruzione è, quindi, previsto proprio in questi giorni di metà gennaio del nuovo anno appena cominciato. Il vicesindaco di Milano, De Corato, ha spiegato che l’area verrà così restituita ai cittadini, che potranno nuovamente godere in tutta tranquillità del loro quartiere. Nell’ultimo periodo, infatti, l’ex scalo Farini ha fatto da sfondo a ripetuti episodi di grave criminalità. Le ferrovie contano di recuperare l’area al più presto, facendovi sorgere nuove strutture per il terziario ed alcune residenze. Mi impegnerò a monitorare l’andamento dei lavori per darvene conto nei prossimi numeri della rivista. Alessia Andreotti
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Statale 36 della discordia I
lavori stradali si sa, in Italia, durano sempre più del previsto. Le ragioni che si frappongono tra l’inizio delle attività e la loro fine sono molteplici, e oscillano solitamente fra l’esaurimento dei finanziamenti prima del dovuto e problemi tecnici di varia natura. Nel caso del cantiere a cavallo fra Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni il ritardo stimato si aggira nell’ordine di un paio di anni. Il piano in questione è quello del rifacimento di Viale Brianza e di molti suoi accessi limitrofi, pedonali e stradali. Un intervento di grandi dimensioni, costituito da molti progetti (sottopassaggi, passerelle sopraelevate ecc…) difficili da elencare in poco spazio, ma tutti con un sostanzioso ritardo sulla tabella di marcia. Una prima stima prevedeva il termine, almeno di alcune parti, nel dicembre 2010, poi diventato 2011 e che ora pare slittato – come si legge nel sito ufficiale www.statale36web.it – al 2013. La maggior parte dei disagi si concentrano nel tratto fra via Matteotti, il centro commerciale Auchan e il successivo ingresso per l’autostrada. Qui il traffico è congestionato praticamente a tutti gli orari, i quartieri limitrofi lamentano un degrado ormai insopportabile e le attività commerciali sono in ginocchio. «Le vendite sono calate notevolmente, non abbiamo più un accesso al negozio e la visibilità, oscurata da guard rail e dai lavori, ci penalizza enormemente» afferma Francesco Galatà, responsabile dello show room di Divani & Divani. Chi poi non è pratico della zona può tranquillamente scegliere se perdersi, fra rotonde provvisorie e cartelli sovrapposti, cercando di imboccare la tangenziale o provando a raggiungere Viale Gramsci a Sesto… Jacopo Mossa
Muladhara Centro benessere italiano È la luce della consapevolezza che rende le cose preziose e straordinarie. E allora le piccole cose non sono più piccole. Quando un Uomo, con attenzione, sensibilità e amore tocca un comune sasso sulla spiaggia quel sasso diventa un diamante.
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L'angolo dello straniero L’unico obbligo: rispettare la legge italiana!
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un eterno dilemma se gli stranieri debbano integrarsi nei paesi in cui vanno a vivere, adottarne gli usi, i costumi, la mentalità. Sosteniamo quindi il dovere, anzi l’obbligo dello straniero di integrarsi, di imparare la nostra lingua, di adottare i nostri usi e costumi, di introiettare i valori della nostra Costituzione, di fare proprio il valore della dignità della persona che è alla base della nostra cultura oppure che gli immigrati hanno il diritto di conservare intatta la propria cultura e identità? No! L’unico dovere di ogni straniero è quello che ha, o dovrebbe avere, ogni cittadino italiano: rispettare le leggi del nostro Paese!
Se poi gli stranieri in regola che quindi vengono a partecipare con il loro lavoro alla crescita della nostra società vogliono mantenere la propria cultura di origine, sono liberi di farlo ed è doveroso da parte nostra rispettarla, tranne negli aspetti in cui questa cultura contrasta con le leggi dello Stato. D’altronde non ci può essere integrazione senza legalità: ci si integra solo se si è disposti a vivere in condizioni di rispetto della legalità. Non si possono reclamare solo diritti senza essere pronti ad adempiere ad altrettanti precisi doveri! Penso che tutti siamo d’accordo nel rispettare la legge dello Stato. Sbagliata o giusta che sia, la legge bisogna rispettarla sotto tutti gli aspetti e da tutti.
Giustizia per un ragazzo sudamericano
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er questa uscita abbiamo voluto portare a vostra conoscenza la storia di una signora sudamericana, madre di un ragazzo che da 18 mesi è dietro le sbarre per tentato omicidio. La signora si è rivolta al nostro studio legale per avere delle risposte che nessuno finora è riuscito a darle, per fare chiarezza sul caso, per capire come mai
Nuova Idea affinché la sua storia ottenga una maggiore diffusione, nell’attesa che la legge e la giustizia facciano il loro giusto corso. “Sembrava una serata come tante altre. Mio figlio era con due amici al parco. Uno dei due ragazzi ha ricevuto una telefonata da parte della sorella che gli chiedeva aiuto dato che c’era un gruppo
il figlio è stato condannato a 11 anni di reclusione per l’appartenenza ad una gang, dato che per il tentato omicidio non ci sono prove. I nostri avvocati l’hanno dunque ricevuta nello studio per poter parlare di persona del caso e dopo la spiegazione e i necessari chiarimenti, la signora ha acconsentito a rilasciare un’intervista a
di ragazzi che la stava importunando. A quel punto il ragazzo, suo fratello, le ha detto che l’avrebbe raggiunta subito. Mio figlio l’ha seguito per curiosità, ma nel frattempo il suo amico ha chiamato rinforzi per non arrivare sul posto solo in tre a fronte di un gruppo avversario molto numeroso. Tuttavia, arrivati sul posto, si sono resi conto che i ragaz-
zi di cui aveva parlato la sorella erano soltanto due e non tanti quanti da lei dichiarati, mentre il loro gruppo aveva ormai raggiunto la quindicina di persone, fra cui alcune armate con mazze da baseball, coltelli e quant’altro. I due ragazzi che stavano importunando la ragazza avevano alzato un po’ il gomito e avevano voluto approfittare della situazione. Lei li aveva pregati d’andarsene ma loro non l’hanno ascoltata e per questo è arrivata a chiedere aiuto al fratello. A quel punto è scoppiata la rissa. I ragazzi armati si sono buttati addosso ai due molestatori e quando mio figlio ha sentito uno sparo, si è subito allontanato a piedi con altri due ragazzi. All’epoca mio figlio non poteva correre perché aveva avuto una frattura alla vertebra e portava il busto, per cui non appena hanno trovato il portone di un palazzo aperto, si sono rifugiati all’interno per un quarto d’ora, finché un abitante del condominio non li ha visti e gli ha detto di allontanarsi. I tre hanno quindi ripreso il cammino ma lungo la strada hanno incontrato un uomo di nazionalità marocchina che li ha importunati e sembrava li volesse derubare. Un signore della zona ha assistito alla scena ed è intervenuto dando un sostegno a mio figlio e agli altri due. Quando dopo un po’ i ragazzi hanno ripreso a camminare per la loro strada, dallo spavento non si sono resi conto di
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essere ritornati allo stesso punto di partenza, dove era scoppiata la rissa, soltanto che a quel punto era già arrivata la polizia e quindi sono stati fermati. Siccome nello zaino di uno dei due ragazzi è stato trovato un coltello appartenente allo stesso set del coltello ritrovato sul luogo dell’accoltellamento, sono scattate le manette per tutti e tre. Nell’incidente probatorio non sono state trovate prove a carico di mio figlio, ma uno dei due ragazzi feriti lo ha riconosciuto in foto e ha dichiarato di non essere stato ferito da lui, mentre il suo amico sì; viceversa il secondo ragazzo ferito ha dichiarato il contrario, e cioè che mio figlio non aveva ferito lui stesso, bensì il suo amico.
Come altri testimoni c’erano solo due marocchini di cui uno però non parla bene l’italiano, mentre l’altro è stato sospettato di spaccio di droga. A fronte di tutto ciò mio figlio è stato condannato in primo grado per tentato omicidio a 11 anni di detenzione e così anche gli altri due che erano con lui quella sera e poi, per l’appartenenza a una gang. Purtroppo anche in appello è stata confermata la sentenza della condanna, per cui ora resterebbe soltanto la Cassazione” E’ questo il racconto di una madre disperata il cui unico desiderio è che giustizia venga fatta, senza che la rabbia sia indirizzata verso chi è solo colpevo-
le di aver fatto parte della gang, ma è stato giudicato soggetto pericoloso per la società da chi si è approfittato di questa situazione così drammatica. E siccome Nuova Idea crede fortemente nella possibilità di dare voce ai cittadini e viene incontro alle loro richieste cercando di fare il possibile per trovare una soluzione, la redazione ha provveduto ad esporre la situazione ad avvocati di sua fiducia affinché possano prendere in esame il caso e dare il giusto sostegno e soprattutto una difesa adeguata ai protagonisti di questa storia. Carla Bergamini
I Consigli del professionista L’Avvocato risponde
Su richiesta della Redazione Nuova Idea che ha sottoposto alla sottoscritta il caso di un giovane ragazzo sudamericano che, per il solo fatto di appartenere ad una gang, è stato condannato ad 11 anni di reclusione per tentato omicidio, ci si accinge a dare un parere motivato sulla questione. In primis, sulla base delle dichiarazioni della madre del ragazzo, si evince, che a prima facie non ci sono vere e proprie prove a suo carico in quanto le dichiarazioni delle persone offese sono contrastanti. Inoltre, il ragazzo non avrebbe potuto colpire o partecipare attivamente in una rissa in quanto, all’epoca dei fatti, lo stesso aveva riportato una frattura alla vertebra - come attestato dalla documentazione medica in suo possesso - che, peraltro, non gli permetteva neanche di correre o sollevare pesi. Pertanto, allo stato, previa analisi e studio approfondito del caso
supportato dalla consegna di tutti gli incartamenti e documenti del primo e secondo grado di giudizio, è consigliabile ed opportuno ricorrere in Cassazione ai fini della tutela dei diritti del ragazzo. Resta inteso che, prima di proporre qualsiasi azione giudiziaria, è necessario studiare le motivazioni della sentenza di appello (che conferma quella di primo grado), in virtù della quale il figlio della lettrice viene condannato ad 11 anni di reclusione, e verificare che non siano decorsi i termini per proporre impugnazione. Infine atteso che nei precedenti due gradi di giudizio l’imputato è stato assistito da difensori d’ufficio, essendo stato ammesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato, si consiglia alla lettrice di ricorrere ad un avvocato cassazionista esperto di diritto penale (che al giorno d’oggi comporta un “esborso” in ordine agli onorari professionali). Avvocato Giacoma Dimundo professionista@nuovaidea.eu Per maggiori informazioni visitate il nostro sito: www.nuovaidea.eu nella sezione Professionista
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La prima decade (2-31 marzo), nonostante qualche pensiero, beneficia di buone notizie e nuove occasioni. Se siete soli, godrete di nuovi amori e anche la professione ne risentirà positivamente. Qualche difficoltà per la seconda decade (1-10 aprile) che sentirà il bisogno di riflette. La terza decade (11-20 aprile) è provvista di forza ed armonia col circostante. Qualche scontro e battibecco in amore per la prima decade (21-30 aprile), ma anche momenti passionali e affettuosi. Risultati positivi per la professione. Non tutto scorrerà liscio per la seconda decade (1-10 maggio) che avrà qualche momento di insofferenza. Anche la terza decade (11-20 maggio) si sentirà un po’ stanca e nervosa, ma il tutto è solo momentaneo Momento gioioso e positivo per entrambe le decadi (21-31 maggio e 1-10 giugno) del segno. Nuovi amori e, per chi è in coppia, governa la serenità. L’ottimismo e l’energia che riverserete nella professione vi permetteranno di conquistare nuovi ruoli. Anche la situazione economica ne risentirà positivamente. Fase di fatica per le prime due decadi (22 giugno - 1 luglio e 2-12 luglio), che non si sentono nel pieno della forma. L’amore può richiedere riflessione e chiarezza. Spese impreviste. Più in forma la terza decade (13-22 luglio) che potrà beneficiare di nuove conoscenze ed incontri sentimentali.
Solare e piena di energia, la prima decade (23 luglio - 2 agosto) è favorita da importanti opportunità in tutti i campi. Qualche tensione e pensiero per la seconda (3-13 agosto) e terza decade (14-23 agosto). Nulla di preoccupante, state costruendo positivamente, più avanti ve ne renderete conto. Ottima forma per le prime due decadi (24 agosto - 2 settembre) e (3-12 settembre). Chi è solo attirerà l’amore e vedrà la vita con lenti rosa. Bene anche la professione. Per la terza decade (13-22 settembre), dopo un passato non facile, comincia la ripresa.
La prima decade (23 settembre - 2 ottobre) si sente sfiduciata e non trova attorno a sé l’armonia che vorrebbCercate di essere più sicuri di voi stessi per allontanare un periodo un po’ grigio. Carismatica e in forma la seconda decade (3-12 ottobre) che godrà di qualche opportunità in più. Tutto procede bene per la terza decade (13-22 ottobre) piena di vitalità. Qualche stress momentaneo subisce la prima decade (23 ottobre - 2 novembre), ma in serbo ci sono sorprese positive. La seconda (3-12 novembre) ha fasi altalenanti di cui ne risentirà anche l’amore. Qualche inconveniente anche per la terza decade (13-22 novembre) che comunque, ha dalla sua granitica forza e audacia
Grandi occasioni in amore e nella professione per la prima decade (23 novembre - 2 dicembre). Lanciatevi su ogni obiettivo, la buona sorte è dalla vostra parte. Tutto positivo anche per la seconda decade (3-11 dicembre) che porrà la vita su basi chiare e durature. La terza (12-21 dicembre) si sentirà rinascere, i problemi sono ormai alle spalle
Per sciogliere le fatiche, la prima (22-31 dicembre) e seconda decade (1-10 gennaio) devono imparare a rilassarsi. Qualche attrito in amore e tensioni sul lavoro. Serena e con nuove opportunità, sia sul fronte della coppia che nel lavoro, la terza decade (11-20 gennaio).
Grande ottimismo e forza per tutte le tre decadi (21-30 gennaio) (31 gennaio - 9 febbraio) (10-19 febbraio). Siete favoriti, agite su tutto ciò che per voi è importante. Grandi amori, nuove amicizie, miglioramenti sul lavoro. Favoriti anche i viaggi, soprattutto per la terza decade, spinta all’avventura. Vento favorevole per tutte e tre le decadi. La prima (20-28 febbraio) vive momenti sereni e per chi è in cerca dell’amore può lanciarsi in sicure conquiste. Anche la seconda decade (1-10 marzo) usufruisce di questo periodo favorevole sia negli affari che nella professione. Novità per la terza decade (11-20 marzo) e voglia di agire.
mercoledì 28 febbraio 2011
Foto GIALLO romanzo
"Un caso strano"
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Seconda Puntata
Personaggi ed Interpreti
Il Commissario, Masi e il Questore emozionati guardano il funerale del loro collega. Il Commissario si asciuga le lacrime
MARIA IANNAZZI (COMMISSARIO) ANNA GALOPPO ANTONIO MASI (ISPETTORE CAPO) ALESSANDRO AGUZZI CARMELO CASTROVILLARI (AGENTE SCELTO)
EMANUEL AGNELLI PIERA (NONNA) MADDALENA MAINARDI
Dopo le esequie del Vice Commissario alla presenza di una nutrita folla, il carro funebre si avvia verso il cimitero.
CARLO SQUINZATI (QUESTORE) PIETRO GRIECO VIRGINIA ROTELLA (VICE COMMISSARIO) GIORGIA CAMPO
No, non ce la faccio, devo andare via
PATRIZIO MUCCI (CUSTODE) GIANFRANCO BERTUZZI
Soggetto, Sceneggiatura e Regia NICOLA CINOLO Produzione WORLD SHOW Segretaria di Edizione CARLA BERGAMINI
Il Commissario e il Questore si incamminano verso la Questura
Fotografo GIORGIO FAVINI Impaginazione CHIARA BOGINO Dialoghi NICOLA CINOLO
Sì, dopo che ci ho parlato, vorrei andare a parlare con la Signora Piera
Commissario, dovrebbe essere arrivato il sostituto di Cantalupo
Va bene, domani non prenda impegni che faremo la riunione su tutta la vicenda
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mercoledì 28 febbraio 2011 Il Commissario riceve il sostituto del Vice.
Il nuovo Vice commissario è davanti alla Dottoressa Lei ha preso il posto della nostra collega che purtroppo non c’è più. Spero di avere con Lei un rapporto idilliaco come fu con il mio Vice
Spero di essere all’altezza. Io sono pronta a darvi una mano, a far luce su questa vicenda perchè, oltre agli esseri umani che sono morti il mio risentimento è doppio per la morte della collega ... Io non ho solo il risentimento, perchè ho perso il mio scudo che vale più di una sorella
Desidero che Lei veda in me il suo scudo... Spero di non deluderla
Adesso devo andare dalla signora Piera per farmi spiegare cosa significa il filo che gli uomini della scientifica hanno fotografato...quel filo alla gamba della sedia
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mercoledì 28 febbraio 2011 Il Commissario prende l’ascensore della signora Piera
Mentre sale si guarda allo specchio per darsi una sistemata e l’occhio cade su qualcosa di bianco che pende dalla cornice metallica che sostiene il vetro: è un piccolo pezzo di filo bianco arrotolato intorno alla vite di poco sporgente.
Non perde tempo e con il telefonino fa delle foto
Raccoglie il filo con un guanto e poi sfilandoselo al contrario fa restare il filo all’interno.
Salve come va?
...sono angosciata
Il commissario spiegati i fatti alla signora Piera, le fa vedere le foto del filo
Ora che mi ci fa pensare, devo averlo finito tutto perché non trovo più il rocchetto di quel filo
Signora, che tipo di filo è? L’ha arrotolato lei?
E’ normale filo da imbastire, basta poco e si rompe. Comunque no signor Commissario. Non sono stata io ad arrotolarlo in quel modo. Perché avrei dovuto?
Signora, la ringrazio è stata molto gentile. Ora però devo scappare al commissariato. Buona sera!
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mercoledì 28 febbraio 2011 Il Commissario arriva in Centrale. Entra nella sala riunione e stanno aspettando proprio lui.
Buon giorno a tutti!
Allora Commissario, cosa mi dice di questa storia? E’ vero che dietro c’è la Tratta delle donne?
Signore, di questa banda che dice Lei non si è mai sentito parlare e…
Buon giorno Buon giorno
Buon giorno
Non mi interrompa, Commissario. Quando lei parla, io ascolto! Mi lasci concludere.
Continui pure Signore
Ha letto i giornali di questa mattina?
No, signore, non ho avuto il tempo
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mercoledì 28 febbraio 2011 Tale efferato crimine, Commissario, se non viene risolto in breve tempo, ci danneggerebbe molto
Signore, i fatti parlano chiaro a partire dagli indizi a nostra disposizione e da certe indiscrezioni fornite dai nostri informatori
Risulta che si tratta di un crimine a sfondo passionale. Niente a che vedere con la banda delle tratte. Fanno ragionevolmente supporre che chi ha ucciso la donna ha poi rapito la ragazza che aveva visto e sentito troppo
Il Questore ascolta in silenzio e con attenzione. Poi inizia a parlare con un tono più dismesso
Ad ogni buon conto, Commissario, se gli indizi e le indiscrezioni….
Chi ha ucciso la domestica non è un professionista. Gli esami del medico legale lo confermano e non ci sono elementi che indichino la presenza di questo genere di uomini della fantomatica banda della Tratta delle donne. L’analisi della scena del crimine parla chiaro ed esclude la presenza di altre persone.
Non vorrei, Questore, che alla stampa venisse fornita una soluzione fumosa che finirebbe per mettere in cattiva luce la sua persona e la Questura intera
E poi, Questore, proprio in questo delicatissimo momento...
Sarebbe un sacrilegio se l’atmosfera che regna nella città fosse rovinata da qualche articolo del giornale che mette alla gogna la sua persona. Mi dia dieci giorni di tempo e risolvo il caso
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mercoledì 28 febbraio 2011 In ogni caso di dieci giorni non se ne parla nemmeno. Le posso concedere cinque giorni, tutto compreso e non un giorno in più. Se li faccia bastare.
Commissario, alla luce dei fatti nuovi, di cui giungo a conoscenza solo in questo istante, convengo che ci siano degli elementi validi per proseguire la strada che ha intrapreso.
Può andare, Commissario. Buona serata!
Dottoressa Rotella come già detto la prego, dopo che ha interrogato il custode e fatto informazione in giro..., mi relazioni il tutto. Bene, Signore. Buona sera a tutti!
Dottoressa, oggi pomeriggio sono ad indagare insieme ad unaltro collega
Allora buon lavoro Comandante
Non ho capito perchè il Commissario ha mandato noi a fare questa indagine
Aspetta, fammi rispondere al telefono. PRONTO?
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mercoledĂŹ 28 febbraio 2011
Il Vice Commissario suona il campanello del custode
DRIIIIIN
Sono il Vice Commissario
Chi è!!??
Scendo subito!
Buona sera, sono Patrizio Mucci, il custode. Posso esserle utile?
Buona sera sono il Vice e siamo qui per quel fatto avvenuto ieri
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mercoledì 28 febbraio 2011
Ah già! Per quel fattaccio della domestica e della nipote. Io ho già detto ai poliziotti tutto quello che sapevo. Quando è successo ero a controllare l’ascensore e non mi sono accorto di nulla
Ah sì?!
Scusi, come ha fatto a controllare l’ascensore e non vedere che lo specchio era sporco...?
Guardi, io ho controllato l’ascensore e non ho fatto le pulizie
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mercoledì 28 febbraio 2011
Vivo da solo e sto qui tutto il giorno nella guardiola, se non devo fare dei lavoretti per i condomini. Perciò se posso dare una mano alla Polizia, sono qui pronto a farlo. Ho tanto tempo libero. Sa, non faccio le pulizie del palazzo. A quelle ci pensa una ditta che viene da fuori ogni venerdì e pulisce pure l’ascensore Mi hanno assunto per i furti che sono capitati nel condominio negli anni passati e da quando ci sono io non è più successo. Sa, Dottoressa, in questo condominio mi stimano tutti per quello che faccio.
Scusi ma... Lei vive da solo? E’ sposato?
Mi scusi Signor Mucci, ho capito tutto ma la devo proprio lasciare, perché mi aspettano al commissariato. Arrivederci!
Il Commissario, come da copione, indice una riunione con i collaboratori per due motivi: il primo per l’indagine e il secondo per parlare del suo trasferimento
Vi ho convocato un po’ in fretta per i seguenti motivi: Il primo è che c’è un nuovo indizio che ho scoperto quando ho fatto visita alla signora Piera e il secondo... Mi dispiace mi hanno trasferita a Catania
Il fatto nuovo è questo. Ho trovato del filo...
L’ho trovato arrotolato a una vite dello specchio dell’ascensore del condominio della signora, nello stesso modo degli altri due trovati in casa. Il filo è dello stesso tipo degli altri due pezzi e si tratta di filo da imbastire che si rompe facilmente con le mani
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mercoledì 28 febbraio 2011
La signora mi ha anche detto che non trova più il rocchetto del filo da imbastire e che forse lo deve aver finito tutto. Ricordo a chi non ha seguito l’indagine nei dettagli, che un filo è stato trovato arrotolato a una gamba di una sedia del salotto e un altro nell’ascensore, e tutti e due erano arrotolati allo stesso modo. Due sono troppe come coincidenze e sono comunque delle coincidenze strane. La signora Piera mi ha detto che non è stata lei ad arrotolare quei pezzi di filo. La domestica la escludo perché doveva pulire la casa. Rimane solo la nipote Arianna
Hai fatto una bella domanda, Masi. Però risponderò con un’altra domanda, che faccio a tutti e due. Se mettete insieme filo e Arianna cosa vi viene in mente?
E perché Arianna doveva usare del filo, Commissario?
Il filo di Arianna è conosciuto per una storia della mitologia greca che racconta di Arianna che si innamorò di Teseo quando lui sbarcò con la sua nave a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto. Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana perché potesse segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne facilmente. Dopo Arianna fuggì con lui e gli altri ateniesi verso Atene, ma Teseo l’abbandonò sull’isola di Nasso
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mercoledì 28 febbraio 2011 Lo sapevo anch’io, Commissario. Ma ho voluto che fosse Virginia a fare bella figura. E brava Virginia! Ero sicura che sapevi la risposta.
Dici bene, Antonio. Se ogni tanto Virginia non la facciamo sfogare con le sue informazioni culturali, ci rimane male
Comunque per me il messaggio è chiaro. Arianna ci ha segnato la strada che ha fatto quando è stata rapita. Forse non è neppure troppo lontana. Pensavo questo. Domani mattina, il Comandante dei Vigili e un altro travestiti da elettricisti, controlleranno dall’interno il condominio e riferiranno quello che succede. Fingeranno di essere degli operai dell’Enel e speriamo scappi fuori qualcosa.
Scusi... Cambiando argomento, come mai questo trasferimento Commissario?
Ragazzi, sono perplessa... Sono convinta che il Questore non si fidi delle mie indagini e che la sua teoria sulla Tratta delle donne sia fondamentale e quindi avrà chiesto il mio trasferimento.
Il Vice Commissario ne approfitta per farsi un giro in paese. Vuole vedere se certi suoi “informatori” erano al corrente di qualcosa sul conto della nipote rapita o della domestica uccisa. Passa prima dall’edicola perché deve ancora comprare il giornale.
Ma ne è certa che sia stato il Questore a chiedere il suo trasferimento?
Caspita, non me ne va bene una. Mi stavo affezionando a Lei... ed ecco che devo ricominciare tutto da capo. Non sa chi la sostituirà? Rispondo a Masi: Sì sono sicura che è stato lui. Virginia, sei molto dolce, ti ringrazio. Non mi fate emozionare. Andate... Buona giornata!
Il Comandante dei Vigili e il suo uomo continuano indisturbati il loro lavoro facendo la spola fra le cantine e i locali interni vicini all’ingresso del palazzo dove si trovano i contatori elettrici generali del condominio. Non hanno notato niente di particolare salvo il fatto che il Mucci legge sempre un grosso libro. Addirittura vedono mentre fa sulle pagine delle annotazioni con il lapis e altre volte usa una penna rossa.
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mercoledì 28 febbraio 2011
Buon giorno Dottoressa!
Mi hanno detto che in paese non si parla d’altro che di quello che è successo l’altro giorno. Tu, Gazzetta, sai qualcosa?
Gazzetta buon giorno!
Gazzetta fa la finta tonta, come sempre, quando sa qualcosa e non vuole far vedere al Vice che è informata sui fatti accaduti. Tergiversa, prende tempo, biascica qualcosa e poi butta là quello che sa, come se niente fosse.
Ma che le devo dire, Dottoressa? Quella Franca era una gran brava donna Una volta la indicai a una famiglia che aveva bisogno di un aiuto in casa per guardare dei bimbi piccoli. Era proprio una brava donna. Non meritava una fine così brutta!
E della nipote della signora Piera, che mi dici? Frequenta brutte compagnie?
Chi? Arianna? Ma nemmeno per idea! Arianna è una ragazza che tanti genitori vorrebbero avere come figlia
Ha un fidanzato, Stefano, che abita in paese e anche lui mi sembra un ragazzo a posto. Fanno la stessa scuola, se non sbaglio. Arianna è brava, tranquilla, senza grilli per la testa. In settimana studia e poi fa un po’ di struscio per il paese. Il sabato va a ballare in discoteca, così come deve essere per una ragazza di quell’età. Non l’ho mai vista in giro con gentaglia o ragazzacci. Ma lei pensa che sia stata rapita da un maniaco?
No... io non penso a nulla...
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No, Gazzetta. Non ho detto questo. Cerco soltanto di capire qualcosa di questa faccenda per scoprire il colpevole. Tutto qui. Ti ringrazio per quello che mi hai detto. Ci vediamo. Buongiorno! Buon giorno! Se sa qualcosa ci telefoni.
Il Vice ritorna sui propri passi. L’uscita in paese non ha dato buoni frutti. Non può certo basare le sue ipotesi investigative su delle chiacchiere di paese, ma a volte certe indiscrezioni possono essere utili per battere una pista o condurre l’indagine in un certo modo. Ha pochi elementi in mano e c’è sempre a piede libero un criminale che ha ucciso una donna e il Vice Cantalupo e rapito una ragazza. Per ora, gli unici indizi sono quei pezzi di filo arrotolato.
Se ci pensa bene, la sua ipotesi investigativa è così debole cha può stare appesa a un filo... da imbastire! Mentre pensa comincia a suonare il suo telefonino. Pronto Virginia... io la volevo salutare perché sto partendo... Vi faccio l’in bocca al lupo per tutto...
Mi dispiace per il suo trasferimento. Comunque Catania è una bella città... Allora sa già chi la sostituirà...??
Fine seconda puntata. Continua...
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i consigli dello chef Chef Delle Celebrities
A
ldo Dell’Anno, lo chef delle celebrities di Miami Beach, con esperienza decennale nel mondo dell’ alta cucina. Ha lavorato per Versace, per la famiglia Kennedy, per Ricky Aldo Dell’Anno Martin, Isabella Rossellini, Janet Jackson e tante altre celebrities internazionali. Nato a Taranto, nel Salento, sin da ragazzo era attratto dal mondo del cibo e degli ingredienti, passione in parte trasmessagli dalla nonna Vincenza, che gli svelò i segreti della cucina naturale che la fece diventare in Italia pioniera della agricoltura naturale e dell’allevamento secondo criteri di rispetto degli animali. Dopo aver lavorato nel mondo della moda a Milano, senza dimenticare la sua passione per il cibo, diventando anche una buona forchetta, a Miami, nel 1997, conobbe Donato De Santis, executive chef per la famiglia Versace, con il quale iniziò a collaborare alla Casa Casuarina. Dopo la morte di Gianni Versace, Donato De Santis lo presentò alla famiglia Kennedy Shriver, dove è rimasto per cinque anni, specializzandosi nella cultura del cibo naturale, di cui la famiglia è appassionata. Con la famiglia Kennedy Shriver ha viaggiato molto negli Stati Uniti, preparando banchetti per molti politici; in quello periodo è nata la sua idea di creare la sua società chiamata “Mangia Leggero”, che in poco tempo è diventata leader nel catering a Miami per le celebrities e le produzioni - di Ricky Martin, Beyoncè, Janet Jackson, Mariah Carey, Isabella Rossellini, Alex Rodiguez, Queen Latifah, Elizabeth Hurley per Armani, Mario Testino, Chanel, Vogue, Elle Magazine, Victoria Secret. Oggi è tornato in Italia e vi presenta la ricetta di un piatto esotico, piatto preferito di Ricky Martin.
Tonno scottato nella crosta di mandorle e sesamo con l’insalata di mango La Ricetta è per 5-6 Persone - 4 grandi mango - 1 cipolla rossa - zucchero - aceto di vino - menta
Per la salsa - un’arancia - un mezzo limone - 2 cucchiai di salsa di soia - 1 cucchiaino di senape delicata - mezzo bicchiere di champagne - aceto balsamico e olio d’oliva Per l’insalata di mango: Spelare 4 grandi non troppo morbidi mango, tagliarli a cubetti e metterli in una ciotola. Nel frattempo tagliare la cipolla rossa e metterla in un po’ di acqua con zucchero e aceto di vino per togliere l’amarezza e sminuzzare un po’ di menta. Unire al mango la menta sminuzzata e un cucchiaio grande di cipolla tagliata fine. Aggiungere anche la salsa fatta con il succo di un arancia, mezza limone, 2 cucchiai di salsa di soia, 1 cucchiaino di senape delicata, mezzo bicchiere di champagne, una spruzzata di aceto balsamico e olio d’oliva quanto basta. Tostare nella padella le mandorle sbucciate e il sesamo finché non vengono dorate. In un’altra padella di ghisa ben calda scottare 5-6 filetti di tonno nell’olio, 10-15 secondi per ciascun lato, impanarli nelle mandorle e sesamo tostati e saltare altre 15 secondi per lato. Mettere il tonno in un piatto grande rotondo e intorno aggiungere l’insalata di mango.
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mercoledì 28 febbraio 2011
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2. Sono...doppie nell’assillo
33. Nobil Uomo 34. La fine della settimana 35. Permettono di spegnere i piccoli incendi 37. Si dividono il patrimonio 39. La...metà d’una coppia 40. Il “pick-up” del giradischi 42. Un grande porto dello Yemen 43. Esercito Italiano 44. Si publica dodici volte all’anno 45. Si forma nel carburatore 47. Il “cigno di Busseto” 48. Firmano con il pennello 49. Indica quel che fu! 51. Contento 53. Un conquistatore mongolo 54. Senza sottintesi 55. Le vocali in alto
4. Lo subisce chi esce dalla retta via 13. Gli sportivi che...devono avere pazienza 16. La lingua di Maometto 17. L’ettometro 19. Si misura alle reclute 21. Una Musa con la lira 22. È caratteristica della persona mingherlina 23. È accanto alla scrivania 25. Iniz. della Cardinale 26. La dannunziana figlia di lorio 27. Succinti, laconici 28. Il “de” scozzese 29. Un legno per i violini 31. Uno che è...nato con la camicia
Soluzioni del numero precedente C R O A S T E R I X G I A N EM P I R E O R I A L T O F R O T T G A R D A P L A T E A G U A N T O N A N S E S T O P A L U D I O T O F E R I T I C MU S O S A L A T O B A S I L A T T U G A R U S C E A N A T R E N A T I I MA R S U P I S O A N A S T A S I 3
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1. Pancio Villa combatté per la loro indipendenza 2. Salire con corde e chiodi 3. Segmenti perimetrali 4. La cittadina della Ciociaria in cui era nato Vittorio De Sica 5. Un ottimo formaggio del Piemonte 6. In mezzo alla guaina 7. Iniz. di Dante 8. Furono avversari dei Fiorentini 9. Il nome della Bartoli 10. Una materia plastica 11. Conosciuto 12. Lo dice chi è sorpreso 14. Distingue l’artista 15. La indossano gli astronauti 18. S’installa nell’officina 20. È fra Ventimiglia e Montecarlo 22. Uno storico Filiberto
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23. Uno spiazzo del palazzo 24. Scarsamente illuminata 25. Si accendono sulla torta di compleanno 27. Devono quadrare 30. Un locale con i...litri 31. L’immobilità dello sguardo di chi è...imbambolato 32. È famoso quello di Delfi 36. Il vagone unito alla locomotiva 38. Una pianta rampicante 41. Produce grappoli 44. Ci sono quelli cotogni 45. Le attrici che recitano a gesti 46. La cittadina vicina a Venezia con la stupenda Villa Pisani 48. Il Boone cantante 50. 90 romani 52. Officine Meccaniche 53. Trento
I sette nani entrano in un bar. Per raggiungere l’altezza del bancone salgono uno sulle spalle dell’altro e quello in cima finalmente ordina: “Sette thè!” e il barista gli risponde “Cucù!” ---oooOOOooo--Un signore si siede sulla poltrona del barbiere: “Scusi, quanto vuole per tagliarmi i capelli?” “20 euro!” “20 euro? Ne ho talmente pochi che dovrebbe farmi pagare la metà!” “Impossibile. Lei non tiene conto del tempo che ci metterò per doverli cercare...”