Rivista Mensile Free Press - Anno 3 - Numero 6 - 30 Giugno 2013
DEMOCRAZIA GIUSTIZIA LIBERTÀ è LA part e alla cipazion e vita polit di tutti ica
E E C C L OR E FR O C RI T
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Maggio 2013
Giugno 2013 Direttore Responsabile Nicola Cinolo comunicazione@nuovaidea.eu ufficiostampa@nuovaidea.eu Vice Direttore Salvatore M. Loprete postmaster@nuovaidea.eu Pubbliche Relazioni Patrizia Formaro professionista@nuovaidea.eu Produzione Artistica Video e Book World Show Fotografo Video e Post-produzione Massimo Bastianelli professionista@nuovaidea.eu Grafica e Web Design Margherita Magnelli grafica@nuovaidea.eu Responsabile Marketing Patrizia Formaro marketing@nuovaidea.eu Redazione Milano Salvatore Maria Loprete Charlie Cinolo Christian Cinolo postmaster@nuovaidea.eu Segretaria di Redazione Anna Cuccinelli ufficiostampa@nuovaidea.eu Collaboratori Lucio Casoli, Roberto Cavizzoli, Vittorio Di Donato, Elio Maggio, Serena Matarrese redazione@nuovaidea.eu
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EDITORIALE
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DEMOCRAZIA, GIUSTIZIA E LIBERTÀ: TEMA Il fondamento essenziale per una vera democrazia consiste nella partecipazione di tutti alla vita politica della propria Nazione
Ladri di sogni. Ci dicono che vivia- pre in agguato un Napoleone. La paura, dunque, è la
mo in un Paese libero, democratico, repubblicano, fondato sul lavoro e sull’impegno di ognuno di noi. Questa è “l’Utopia” contenuta nella nostra Costituzione. Il fondamento essenziale per una vera democrazia consiste nella partecipazione di tutti alla vita politica della propria Nazione. Se democrazia significa “governo del popolo”, questo vuol dire che tutti dobbiamo sentirci coinvolti in ciò che il governo fa o decide, negli errori che compie, e sentirci indignati dagli inganni in cui si lascia trascinare e dalle truffe che alcuni suoi rappresentanti tramano ai danni dei cittadini. Invece, spesso prevale il disinteresse, l’abitudine alla disillusione e il “quieto vivere”. Invece della partecipazione, ognuno di noi mette in atto il totale disimpegno, rendendosi in parte responsabile dello sfacelo attuale, aspettando che sia qualcun’ altro a reagire. Tutti affermiamo di volere una società più onesta e giusta e alcuni, a tal fine, propongono l’uso della violenza, della rivoluzione per ottenere i cambiamenti totali e definitivi, che tutti auspichiamo. Dalla violenza, in realtà, non può che nascere un potere autoritario, contrario alla libertà e alla democrazia. La storia ci insegna che la violenza non produce giustizia, ma solo insicurezza e paura. L’insicurezza e la paura generano il terrore; e dopo il periodo del terrore, c’è sem-
madre del potere assoluto, dello stato totalitario. In uno stato totalitario, è il potere a decidere su ciò che è giusto e su ciò che è ingiusto, senza dover ascoltare la “voce del popolo”, le critiche e le opposizioni. Ed ecco, dunque, perché le istituzioni democratiche debbono venire considerate come il bene più grande di una comunità, come la sua più alta conquista civile, da amare e difendere. In democrazia non ci sono nemici da abbattere, ci sono avversari con i quali discutere e competere civilmente. Ma le istituzioni democratiche sono come una fortezza: resistono se è buona la guarnigione. E la guarnigione è fatta dai governanti e dai governati. Ai governanti deve stare a cuore soprattutto la giustizia e l’equità distributiva. Una politica razionale e responsabile si caratterizza per l’attenzione ai problemi urgenti, quali la casa, la sanità, l’occupazione, lo sradicamento della miseria e dell’ignoranza, la prevenzione dal crimine, la difesa dell’incolumità di ogni singolo cittadino. Oggi si assiste ad un uso distorto della politica, nel totale disinteresse delle problematiche comuni, in base ad una visione distorta delle necessità comuni, piegando il senso del dovere e della giustizia alle esigenze dei partiti politici. Dopo la politicizzazione della morale, occorre tornare a moralizzare la politica. E, d’altro canto, la responsabilità dei governati sta nella loro vigile attenzione indirizzata alla salvaguardia delle istituzioni. Direttore Responsabile Nicola Cinolo
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NAZIONALE
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SE FOSSI IO AL GOVERNO...
Si dice che, in Italia, tutti siano commissari tecnici della naziona-
le di calcio. Peccato che la stessa passione non venga mostrata nei confronti della politica. Non mi è mai capitato di entrare in un bar e sentire proposte di una qualche validità sociale, ma solo insulti alla controparte politica. Allora ho cominciato a riflettere: cosa farei se fossi io al governo? Ammetto subito di non avere l’alta preparazione necessaria per governare un Paese (ma neppure i nostri politici possono vantarne una adeguata), ma vivo nei problemi di tutti i giorni e qualche idea per risolvere i problemi più comuni mi è balenata per la mente. Il primo punto è il ridimensionamento dei poteri forti: la nostra classe politica, la sua rete di clientela e le banche. Erroneamente oggi si definisce antipolitica quello che invece dovrebbe essere definito senso di disgusto verso le solite facce della politica. Il “tutti a casa” di Grillo non ha funzionato. Si deve intensificare il lavoro della magistratura contro la corruzione e prevedere l’ineleggibilità per coloro che risultano condannati anche solo in primo grado. Si deve anche prevedere che non possano ricoprire alcun incarico, né svolgere consulenze per nessun ente pubblico o società partecipate dagli stessi. E dopo il primo grado, procedere con la confisca dei beni per l’equivalente dei danni causati. È necessario rafforzare l’organico della magistratura, dotarla di tutti gli strumenti necessari e modificare alcune leggi. Delegando alla magistratura il compito di fare “piazza pulita” bisogna anche prevedere la responsabilità civile dei magistrati, in maniera da indurre maggiore riflessione nelle scelte del singolo magistrato. Ripristinando inoltre la possibilità di indicare le preferenze nel voto, si dovrebbe riuscire entro un paio di tornate elettorali a cambiare classe dirigente. Sono conscia delle obbiezioni a questa proposta: l’incandidabilità dopo la condanna di primo grado viola il principio di presunzione di innocenza sino al terzo grado; la confisca è prevista per i reati di tipo mafioso; chiedo un uso politico della magistratura; e tutta la magistratura si oppone alla responsabilità civile dei giudici. Ma noi cittadini non abbiamo diritto ad avere una classe politica pulita? Ritengo sia giusto impedire ad un condannato di governare, e se al terzo grado risultasse innocente, dovrebbe venire dato ampio risalto alla sua assoluzione, riconoscendogli il ristoro del danno. Per quel che riguarda la confisca dei beni invece preme fare rilevare che è prevista anche per i reati fiscali. L’uso politico della magistratura viene contestato da una parte politica come indice di degrado del Paese, ma è necessario
intendersi: non è necessaria la persecuzione giudiziaria ma il ripristino della legalità. Per quel che riguarda invece la responsabilità civile dei giudici, non vedo alcuna differenza rispetto a tutti gli altri lavoratori: non siamo sempre tutti responsabili di quel che facciamo? Dei nostri errori? E non ne rispondiamo con tutti i nostri beni presenti e futuri? Oltre alla classe politica, addosso parte della colpa della crisi attuale alle banche: non fanno il loro lavoro, non sostengono gli imprenditori e le famiglie in difficoltà, hanno perso di vista la funzione sociale del loro ruolo, diventando delle imprese private dedite solo al profitto, hanno troppi privilegi e non rispettano neppure i pochi limiti loro imposti dalla legge, fanno intervenire sempre il governo per coprire le loro malefatte e riparare i loro danni, senza però tutelare le persone colpite dalla loro ingordigia. L’esempio più eclatante è la legge antiusura, che vieta l’applicazione di interessi oltre un certo limite. Ma l’applicazione si estende anche alle banche. Quanti di voi sono a conoscenza delle condanne ricevute dalle banche? Quanti funzionari di banca sono stati arrestati per tale reato? Nel 2011 è intervenuto il governo, modificando la metodologia di calcolo del tasso soglia, logicamente in favore delle banche. Non ho mai avuto una grande stima delle banche, ma in questo periodo di crisi in cui si vedono sempre più immobili pignorati, ritengo sia doveroso un intervento del governo.Invece di erogare fondi per rispettare i parametri di patrimonializzazione, perché non compra dalle banche i crediti incagliati o in sofferenza ad un prezzo inferiore alla valorizzazione dei bilanci delle banche?Vero che si chiede un sacrificio economico alle banche, ma liberandosi dei crediti di difficile esigibilità riusciranno a rispettare meglio i criteri di patrimonializzazione e a svolgere in maniera più redditizia il proprio lavoro. Così i piccoli imprenditori e le famiglie in difficoltà potranno stipulare con lo Stato un mutuo della durata necessaria per ripagare il proprio debito. Lo Stato potrebbe praticare interessi migliori e non avrebbe nessun interesse a stabilire condizioni vessatorie per il cittadino. Per le persone oggi in difficoltà, questo sarebbe uno Stato buono, uno Stato amico, che si è dimostrato vicino ai cittadini nei momenti di difficoltà, uno Stato che rispetta il principio di solidarietà che impregna la nostra Costituzione. Forse sono solo vaneggiamenti di una persona normale, ma credo che ognuno di noi abbia in realtà una buona idea da rendere pubblica per provare a migliorare il nostro Paese. Serena Matarrese
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CRONACA SVIZZERA
LA NASCITA DELLA FLORITERAPIA I Fiori del Dottor Edward Bach
Il Dott. Bach fu innanzitutto un sensitivo, un idealista e un mistico, aveva trovato un perfetto complemento con l’uomo di scienze che egli era. Nato il 24 settembre 1886 a Mossley, piccola cittadina presso Birmingham, nel Warwickshire, (Inghilterra). Durante alcuni anni della sua adolescenza lavorò come operaio metallurgico nell’impresa familiare. Ciò dette a lui la possibilità di entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro e comprendere le sofferenze dei suoi compagni sulla vita logorante delle fonderie, quindi una buona esperienza sulla condizione umana. Dopo quest’attività, iniziò i suoi studi di medicina all’università di Birmingham e poi a Londra, dove ottenne la sua laurea in medicina e batteriologia nel 1910. Aprì un ambulatorio nella stessa città. Era un medico molto apprezzato e in poco tempo ebbe una vasta clientela. Nel 1917 gli fu diagnosticato un male incurabile e i suoi colleghi medici emisero un pronostico di vita di solo 3 mesi. Ed è a questo punto che inizia il suo calvario. Si dedica a nuove ricerche per la propria sopravvivenza e per il bene dell’umanità. Esplora altre possibilità che poteva offrire la medicina alternativa. Naturalmente la scintilla avviene dal confronto sorto da questo problema. Dopo una grande esperienza nella ricerca medica tradizionale e l’immunologia, abbandona tutto per dedicarsi completamente all’omeopatia. Lascia Londra, dove godeva una grande stima da parte dei suoi colleghi e dove era molto apprezzato dai suoi pazienti, per andare a vivere nel paese di Galles, sulla costa. La pace della campagna e la vita in un piccolo paese, Sotwell, gli davano l’occasione di riprendere le forze e fare nuove scoperte. Il suo obiettivo era di curarsi con i mezzi che la natura offriva. Iniziò a fare ricerca sui fiori per guarire se stesso e i suoi pazienti. Così nascono gli Elixir del Dott. Edward Bach, cioè la flo-
riterapia. Dopo aver compiuto la sua missione il 27 novembre 1936, si spegne a Sotwell nella sua piccola casa, all’età di 50 anni con 17 anni in più del pronostico medico. Durante un congresso d’omeopatia a Londra, il Dott. Bach esprime pubblicamente un principio d’applicazione di terapia ai suoi pazienti. Il temperamento del paziente o del malato rimane un indicazione da non trascurare dove bisogna tenerne conto per meglio centrare i rimedi da somministrare per poter curare con successo ogni male. Come curare la nostra Anima I Fiori del Dott. Bach sono il rimedio ideale per eccellenza, per proteggerci e prevenire i nostri disturbi emozionali. La floriterapia o floropathia risale quasi a un secolo di esperienza. Ma prima del Dott. Bach alcune ricerche furono fatte dal dottore svizzero, Paracelso vissuto nel 1493 al 1541. Da principio gli Elixir floreali ebbero un grande successo nei paesi anglosassoni. Solo verso gli anni 40 del secolo scorso incominciò una vera e propria diffusione mondiale. La Terapia floreale del Dott. Bach insegna come gestire le nostre emozioni negative, molto spesso dovute alle debolezze caratteriali. Esempio: l’impazienza, la meschineria, la mancanza di fiducia in se ed anche verso gli altri, la gelosia, l’invidia; queste emozioni distruggono la personalità e la salute mentale e fisica. Con gli Elixir floreali del Dott. Bach si riesce a lungo termine a curare e correggere definitivamente tutti i disturbi che assillano la vita di tutti i giorni ristabilendo un equilibrio, armonizzando il nostro comportamento in modo positivo. Questa terapia ha per effetto indiretto di migliorare la resistenza contro i disturbi psichici e, con il lungo andare, anche i disturbi fisici. La Floriterapia conferisce un appoggio all’anima adattandosi al carattere di ogni persona. In questo capitolo tratteremo i 4 Elixir elencati nell’articolo precedente (vedi rivista n° 5 di Nuova Idea).
Acqua di Roccia Per le persone che sono troppo rigide verso se stessi, inflessibili. Repressione dei propri bisogni vitali: fame, sonno, riposo e movimento. Perfezionisti al massimo, intolleranti. Con questo Elixir possono correggere la loro eccessività e accettare un po’ più i difetti degli altri. Questo viene detto l’Elixir rilassante. Agrifoglio Per chi è di facile irritabilità, geloso, diffidente, che rimugina sentimenti di odio, invidia. L’Agrifoglio si può definire l’Elixir d’amore, per chi vuol trovare il modo di amare e gestire i propri sentimenti negativi cambiandoli in positivo. Dolcezza del cuore, empatia, armonia, comprensione verso il prossimo. Rallegrarsi del bene altrui. Agrimonia Per chi nasconde i propri sentimenti dietro una maschera d’ottimista, con pensieri negativi (ipocrita) Il fiore aiuta a far cadere la maschera e diventare se stessi, senza giocare un ruolo che non è il proprio. Si può definire l’Elixir della verità. Avena Sativa Per chi non conosce le proprie aspirazioni, senza scopi precisi, che non riesce a trovare la sua strada, e lo scopo della sua esistenza, insoddisfatto della sua incertezza. Si può definire l’Elixir della certezza da ritrovare. Vittorio Di Donato
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CRONACA LOMBARDA
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MILANO, LA CITTÀ ITALIANA CON IL MAGGIOR NUMERO DI REATI
Milano ha il triste primato della prima città italiana come reati denunciati in rapporto alla popolazione: nel 2012 sono stati denunciati 8mila e 438 delitti ogni 100mila abitanti. C’è una lievissima variazione rispetto al 2011, con un disavanzo positivo, visto che si tratta di criminalità, del -2,3%. Il numero, però, è trainato dal calo di furti di automobili, non da altri indicatori. Emerge dal rapporto del ministero dell’Interno sui delitti commessi nell’anno passato e rielaborato dal Sole24Ore. In Italia, si legge nei documenti, ci sono cinque reati al minuto, 320 all’ora, quasi 8mila al giorno. Come anticipato, molti indicatori, sono purtroppo per Milano positivi. Da un anno (2011) all’altro (2012) aumentano nettamente gli scippi (+24%), 64 ogni 100mila abitanti e le rapine (+6%), 154 ogni 100mila persone. Aumentano le truffe informatiche (+4%) ma diminuiscono i furti di auto, anche grazie al provvedimento di Area C (-7%) con un parco vetture circolante inferiore in una vasta area di città. Milano, poi, è la prima città
d’Italia per furti con destrezza (+5%) con 842 casi ogni 100mila abitanti. Aumentano consistentemente anche i furti in abitazione (+10%), 591/100mila.
TURISTI RAPINATI IN VIA IMPERIA Domenica 16 giugno, intorno alle 23, due turisti sono stati rapinati a Milano, in via Imperia. Si tratta di un cittadino
australiano e una ragazza di Taiwan, trentenni. I due hanno raccontato di essere stati avvicinati e aggrediti da due persone. Sono stati poi derubati dei documenti, delle carte di credito e dei telefoni cellulari. I turisti non hanno riportato ferite significative, solo tanta paura. Elio Maggio
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UOMO SPACCA VETRINA CON UN BRACCIO Voglio morire, voglio morire. Urlava queste due
parole a squarciagola, l’uomo che lunedì 17 giugno intorno alle 13.45 ha dato in escandescenze in via Santa Radegonda 11, nei pressi della Galleria Vittorio Emanuele. L’uomo, 40 anni, ha preso a pugni una vetrina di un negozio tagliandosi il braccio. Le sue urla e i suoi schiamazzi hanno attirato i passanti che hanno chiamato il 118. I soccorritori hanno accompagnato il ferito al policlinico in codice giallo. Sul caso indaga la polizia locale che sta cercando di chiarire le ragioni dell’episodio.
POLIZIA MANIFESTA IN PIAZZA DUOMO Contro i tagli alla Dia di Malpensa
I sindacati di polizia Siulp e Cisl e le associazioni di poliziotti
hanno manifestato in piazza del Duomo contro i tagli previsti alla direzione investigativa antimafia, con conseguente smantellamento del presidio presso l’aeroporto di Malpensa. Secondo Mauro Guaetta (Siulp), “invece di investire risorse nel contrasto alle mafie si decide di tagliarle. Il presidente del consiglio ha detto che Malpensa, per Expo 2015, sarà una finestra sul mondo, e noi chiudiamo il presidio antimafia in aeroporto? Ci sembra assurdo”. Scetticismo anche sui risparmi: la sede costa 3.500 euro all’anno, ben poca cosa. I manifestanti chiedono al governo di ripensarci. Elio Maggio
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FURTI DI RAME: BECCATI A RUBARE IN UN CANTIERE DEL COMUNE DI MILANO Due persone sono state arrestate dalla polizia. Il fatto è avvenuto in via An-
fossi la notte tra martedì 18 e mercoledì 19 giugno. I due sono stati beccati mentre stavano trafugando un grosso quantitivo di rame nel cantiere di un edificio del Comune in via Anfossi. Si tratta di un 65enne nullafacente con precedenti e in possesso del passaporto dell’ex Jugoslavia; l'altro, un cameriere 31enne albanese, con regolare permesso di soggiorno e incensurato. Allertati da alcuni residenti, gli agenti hanno trovato il cancello del cantiere già tranciato e diversi tubi con del rame accatastati e pronti per essere portati via. Il cantiere è stato affidato alla polizia locale, la quantità di rame non è stata stimata.
PORTA IL CANE AI GIARDINI E VIENE RAPINATA DEL COLLIER DA 4MILA EURO È accaduto ad una donna di 74 anni. “Scusi, ci può dare un’informazione?“. Così, con questa scusa due giovanotti hanno rapinato un’anziana signora mercoledì 19 Giugno in mattinata a Milano. La donna ha raccontato alla polizia ancora tremante per lo spavento, di essere stata fermata mentre portava il proprio cane ai giardini. Mentre la si-
gnora si disponeva ad ascoltare, uno dei due ragazzi le ha strappato il collier che indossava per poi fugire entrambi verso viale Monza. Il valore del prezioso, secondo quanto ha riferito la donna, si aggira intorno ai 4mila euro. La signora non ha riportato ferite. Questo è un caso che ricorda molto da vicino quello di pochi mesi fa. Prof. Salvatore Loprete
ORATORIO DI SAN CARLO ALLA CA’ GRANDA CHIUSO PER MINACCE Un gruppo di spacciatori di quartiere minaccia seriamente la tranquillità di una chiesa, a tal punto che il parroco si è sentito costretto a chiudere l’oratorio. È successo a Niguarda, alla parrocchia di San Carlo alla Ca’ Granda in via Val Daone. L’antefatto: nei giardinetti davanti alla chiesa c’è una continua attività di spaccio di droga. A un certo punto il parroco, Don Leone, cerca di dissuadere il gruppo di spacciatori, giovanissimi, provando a mandarli via. La reazione però non è confortante: non solo non hanno alcuna intenzione di andarsene, ma per tutta risposta mandano avvertimenti al prevosto. Lui si consulta con la Curia. Poi la decisione: chiusura dell’oratorio e del centro estivo. Una scelta che sta facendo discutere il quartiere di Niguarda. A qualcuno non sembra nemmeno vero. La chiusura è una forma di sicurezza preventiva, per evitare rischi inutili in un periodo - quello estivo - in cui i bambini frequentano ancora di più l’oratorio, per la bella stagione e perché non c’è scuola. In parrocchia non la descrivono come una resa: l’intenzione è quella di studiare il da farsi sempre insieme alla Curia e predisporre, per settembre, interventi anche educativi mirati, riaprendo, com’è ovvio, l’oratorio. Ne ha avuto conoscenza anche il consiglio di zona9, Beatrice Uguccioni, presidente dell’organismo, che assicura: “Non c’è dubbio che, come istituzione, saremo a fianco della parrocchia e del parroco“. Certo sembra una storia che non ha niente a che vedere con Milano. E invece.... Elio Maggio
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GIALLO A MILANO
Ragazzo cade dal 5° piano e muore Forse si è trattato di uno scherzo finito male, forse di un suicidio dalle modalità incredibili. È accaduto nel pomeriggio, intorno alle 18.15 di martedì 18 giugno in corso Sempione. Resta avvolta da un velo di mistero la morte del ragazzo di 31 anni caduto dal 5° piano di un edificio. Secondo le prime informazioni diffuse dai soccorritori il caso sembrava chiaro: suicidio. L’ennesimo tentativo portato a termine, destinato ad arricchire la triste casistica. Ma i conti non tornano. Per molti degli abitanti del condominio al numero 65, quelle quattro lenzuola legate tra di loro appese alla finestra nascondono altro. È quello che racconta uno dei testimoni, la persona che alle 18.18 dal proprio telefono cellulare ha composto il 118. “Mi trovavo a casa, quando ho sentito dei rumori alle persiane. Il tempo di affacciarmi e ho visto un corpo volare giù, seguito da un lenzuolo bianco“. Il testimone, che abita al 3° piano, a 24 ore dall’accaduto ricorda di aver visto l’attimo nel quale l’ultimo lenzuolo della ‘corda’ si è staccato. Il ragazzo, infatti, si stava calando da una finestra al 5° piano con una corda artigianale fatta di lenzuola legate tra di loro. “Non erano più di 4. Non
poteva mai arrivare fino in strada, al massimo avrebbe raggiunto il 3° piano“. La domanda che si pongono tutti, anche gli investigatori dei carabinieri andati sul posto, è perché il 31enne stesse uscendo in quel modo da “evaso” e pericoloso dalla finestra. Non è chiaro. L’Arma attende l’autopsia e gli accertamenti sono ancora in corso. L’uomo era conosciuto da diversi condomini e non era certamente un ladro, quindi, quasi certamente, non stava tentando di entrare in alcun appartamento. Si sa che la giovane vittima, che non abitava nello stabile, era a casa di un conoscente. Il quale, però, lo aveva lasciato solo per alcuni minuti per raggiungere al 4° piano del medesimo edificio, la madre. Ed è per questo che mercoledì mattina molti condomini vociferano che si sia tratto di uno scherzo finito nel peggiore dei modi. “Forse - racconta il primo testimone - il ragazzo voleva fare uno scherzo all’amico, comparendo come un fuggiasco alla finestra dell’abitazione della madre. Ma non aveva calcolato le conseguenze. Dopo il volo è morto sul colpo“.
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BLITZ NEL CONSOLATO TURCO... ...DAI CENTRI SOCIALI
“Siamo con i ragazzi di Taksim”. Occupazione senza incidenti
Blitz di un’ora. Un’occupazione simbolica. Una quarantina di giovani di Global Project e dei Centri sociali delle Marche sono entrati nel Consolato onorario turco di Ancona, in via XXIX, per protestare contro la repressione del dissenso in Turchia e a sostegno della “lotta di piazza Taksim per più democrazia e più diritti”. Erano circa le 17 del 21 giugno quando i manifestanti hanno suonato al campanello del consolato, al sesto piano di una palazzina che affaccia sul porto, per poi fare irruzione all’interno, occupando tutti gli uffici e tentando di ammainare ‘in segno di lutto’ la bandiera turca che sventola dal terrazzo. Operazione riuscita a metà (il vessillo è stato legato alla base dell’asta). Il console Mauro Minestroni, che di professione fa il giudice ha raccontato poi, di “contenere il blitz”, che si è svolto senza alcun incidente, con agenti della Digos a sorvegliare dall’interno e dall’esterno. Alcuni giornalisti hanno potuto parlare con i manifestanti, che hanno illustrato le ragioni dell’iniziativa. C’era anche Moira, una studentessa universitaria appena rientrata dal centro economico e finanziario turco: “L’esperienza di Istanbul - ha riassunto Moira- è stata straordinaria. Il movimento è un’onda che parte dal basso, ha un forte contenuto politico, e siamo solo all’inizio: continuerà, nonostante le minacce,
le aggressioni, la disinformazione di tanti media”. “Vogliamo costruire ponti fra i popoli - ha spiegato Silvana Pazzagli, di Senigallia - in questo momento è un nostro dovere appoggiare la lotta dei giovani turchi per il cambiamento. Eravamo in Tunisia, poi a Francoforte; oggi ‘siamo’ idealmente in Turchia, a fianco dei ragazzi picchiati e feriti con i gas urticanti dalla polizia”. Dal console i militanti dei centri sociali, arrivati anche da Macerata, Fabriano, Civitanova Marche, volevano una presa di posizione a favore dei dissidenti: “Nel mio ruolo - questa la risposta di Minestroni - sono vicino al popolo turco tutto, rappresento l’intera nazione. La Turchia è una repubblica democratica: esistono leggi e regole democratiche attraverso le quali si possono raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge”. Alessandro Genovari ha sottolineato per tutti che il gruppo non ha usato “alcun tipo di violenza, neppure verbale, per entrare“, ma questo lo deve stabilire la procura, in base al rapporto della Digos, se ci sono o meno gli estremi per contestare la violazione di domicilio e il vilipendio alla bandiera. Lasciato il Consolato, i giovani si sono diretti verso il porto, per affiggere uno striscione con la frase “Piazza Taksim bene comune: Euromediterraneo in rivolta”.
COLF BEVE ACIDO E MUORE: “NON È SUICIDIO” Una colf di 45 anni è morta al Torrette di Ancona dopo un mese di ricovero in rianimazione per aver ingerito una sostanza acida. Kalori Fiquirete, colf di origine albanese ma da anni trapiantata nelle Marche, si trovava al lavoro come colf presso una famiglia di Palombina Nuova, un servizio che svolgeva ormai da anni, quando ha accusato dei forti malori allo stomaco. Vedendo che il dolore persisteva ha avvertito il marito il quale, preoccupato, ha chiamato il 118. Dai primissimi esami diagnostici le condizioni non sembravano gravi; solo dopo una gastroscopia i medici hanno potuto stabilire quanto fosse
critica la situazione e definirne le cause: l’acqua che la donna aveva bevuto pensando fosse acqua in realtà era una sostanza acida, forse soda caustica. I danni agli organi interni erano ormai irreparabili. Nulla è servito il trasferimento urgente in sala operatoria. Lascia marito e due figlie. Gli inquirenti hanno intensificato l’indagine, aperta all’indomani dell’episodio, a seguito dell’esposto presentato in Procura dagli avvocati della famiglia. Chiedono di indagare per omicidio: “non ha bevuto volontariamente nessuna sostanza” dichiarano i parenti. Roberto Cavizzoli Vini:
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JESI
PRESTITI CON TASSI DEL 3000% Arrestati ultrasessantenne e genero
Un maxi giro di usura è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Ancona. A gestirlo due soggetti insospettabili: un pensionato ultrasettantenne di Jesi e suo genero, operaio di Filottrano, entrambi incensurati, ora agli arresti domiciliari per aver prestato denaro a piccoli imprenditori in difficoltà economiche applicando tassi di interesse dal 100 al 500%, fino a raggiungere in alcuni casi il 3000%. Le vittime, tutte della zona di Jesi e paesi limitrofi. Le indagini, avviate a fine 2012 a seguito di un rilevamento di contabilità parallela a nome di un esercizio commerciale di Filottrano, si
sono concluse con l’accertamento di 27 operazioni di prestito a tasso usuraio per un valore complessivo di € 484.000 (21 assegni per € 180.694,81, 45 cambiali per € 148.350, una scrittura privata afferente un credito di € 147.000 e banconote per € 7.675). I prestiti venivano erogati in contanti. Indagato per favoreggiamento anche un impiegato di banca che avrebbe fornito ai due usurai informazioni riservate sulla situazione patrimoniale delle vittime. Secondo gli inquirenti è in tal circostanza che i due avrebbero appreso la precaria situazione di un debitore procedendo così con pesanti minacce di morte.
SENIGALLIA
TROVATO CADAVERE
Vicino alla ferrovia del Ciarnin
Il cadavere di un uomo è stato trovato nella mattina del 10 libero, non presenta segni di violenza esterna: sarà dunque l’augiugno a ridosso della ferrovia lungo la linea Adriatica, nel quartiere Ciarnin di Senigallia. Il cadavere è quello di un immigrato straniero di circa 30 anni, originario del Bangladesh e irregolarmente presente in Italia. Il corpo, quasi completamente nudo è stato trovato riverso lungo via Galilei, una stradina che separa la linea ferrata dalla Statale 16 e viene utilizzata come parcheggio
topsia a stabilire le cause del decesso. A coordinare le indagini, affidate alla polizia, è il sostituto procuratore di Ancona, Paolo Gubinelli. Dalle prime indagini sembrerebbe che l’uomo fosse attaccato alla pancia di un tir nel tentativo di entrare irregolarmente in Italia. Il viaggio della speranza che probabilmente è finito male. Roberto Cavizzoli
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NUOVA
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CRONACA MARCHIGIANA
Giugno 2013
PESARO
ESECUZIONE IN VIA PATERNI: QUATTRO COLPI ALLA TESTA E UNO ALLA SCHIENA
Andrea Ferri, 51enne di Pesaro, è stato ucciso nella notte Gli inquirenti hanno individuato e arrestato i responsabili: del 4 giugno da 5 colpi esplosi da una pistola calibro 7.65, sparati a distanza ravvicinata. La vittima, incensurato e padre di due figli, soprannominato il “Benanca”, gestiva tre distributori di benzina e di recente aveva diversificato gli affari diventando titolare di una gelateria sulla spiaggia. Quella sera aveva giocato a calcetto con i colleghi e amici di una vita, “come succede - dice uno dei suoi amici del cuore, Franco Bertozzini - ogni lunedì da anni, con la neve o con 35 gradi”. Salutati gli amici verso la mezzanotte, Ferri si reca in via Paterni a casa di una donna, 34 anni, di origine nigeriane. È proprio lì fuori che l’aspetteranno i suoi mandanti. Secondo quanto appreso dagli inquirenti, l’agguato sarebbe durato pochi secondi: appena salito alla guida della Bmw X6, Ferri è stato raggiunto da vari colpi di pistola. Ormai agonizzante, è stato scaraventato a terra e lasciato lì mentre gli assassini si allontanavano a bordo dell’auto della vittima, ritrovata poi dai carabinieri a soli 300 metri di distanza dal luogo dell’omicidio.
Karym Barym, marocchino naturalizzato italiano residente a Rimini e il macedone Donald Sabanov, dipendente di Ferri. Il movente, hanno confessato, era la rapina. Una volta entrati in possesso delle chiavi del caveau di uno dei distrubutori gestiti dalla vittima, ne avrebbero saccheggiato l’incasso stimato sui 20mila euro .
FALSO “BIO”: TONNELLATE DI SEMI DI SOIA CONTAMINATE DA PESTICIDI TOSSICI Le Fiamme Gialle di Pesaro e i funzionari dell’Ispettorato repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole e forestali di Roma, impegnati da mesi in tutta Italia nell’ambito dell’operazione “Green War”, nel corso di perquisizioni nelle aziende del settore dei prodotti da agricoltura biologica, a Cremona, Brescia e Pesaro, hanno sequestrato 800 tonnellate di semi di soia proveniente dall’India e 340 tonnellate di panello e olio di colza, proveniente dalla Turchia, per un valore di 600mila euro circa. Prodotti questi contaminati con il “clormequat”, un pesticida altamente tossico. Le produzioni, falsamente certificate come biologiche, venivano importate dalle aziende per essere successivamente
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commercializzate nel territorio nazionale e all’estero. In particolare, l’attività di controllo ha consentito di dimostrare che il meccanismo fraudolento attuato dalle aziende ‘scorrette’ “è consistito nel finanziare società estere compiacenti, al fine di introdurre nel territorio nazionale merce falsamente biologica“. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha permesso finora di sequestrare oltre 2.640 tonnellate di prodotti “falsamente bio“, per un valore di un milione e 200mila euro, contaminati da sostanze fitosanitarie nocive alla salute umana ed animale. Trenta sin qui le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio. Lucio Casoli
Giugno 2013
CRONACA MARCHIGIANA
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FANO
FRECCIAROSSA CHE PASSA E SE NE VA, IL SINDACO CHIEDE AIUTO ALLA REGIONE
Si muove anche il sindaco Stefano Aguzzi per la fermata di Fano del Frecciarossa Milano-Ancona, prima annunciata e poi disdetta, due giorni prima della partenza, il “treno turistico senza le fermate turistiche”. Si impegna ad avanzare la richiesta “dell’attivazione della fermata dell’alta velocità Frecciarossa nella stazione ferroviaria di Fano”. Richiesta che sarà inoltrata al presidente di Trenitalia, Marco Zanichelli e all’amministratore delegato Vincenzo Soprano. Una lettera simile sarà inviata anche al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione Spacca e al presidente della Provincia Ricci. Il primo
cittadino ricorda ai massimi responsabili di Trenitalia che la “città di Fano si basa sul turismo, culturale e balneare, e che pertanto beneficerebbe della nuova fermata”. La conferma arriva dalla Confesercenti che, attraverso la direttrice delle Marche e di Fano, Ilva Sartini, invita gli Amministratori ad attivarsi con i vertici di Trenitalia per impostare un progetto in tal senso. “Noi siamo pronti a dare il nostro appoggio”. E ancora Sartini: “Siamo d’accordo sulla necessità di potenziare il trasporto ferroviario per lo sviluppo turistico del territorio. Il progetto avviato da Assoturismo Confesercenti Marche con Trenitalia e grazie al quale per tutta l’estate i Frecciabianca in transito sulla linea Adriatica faranno sosta anche a Senigallia, è una conferma del nostro impegno in tal senso. L’accordo si avvale della partecipazione diretta degli albergatori che, per agevolare l’uso del treno e favorire i turisti, si sono impegnati a rimborsare il biglietto ferroviario agli ospiti delle loro strutture. Si tratta di un progetto sperimentale che abbiamo ritenuto di avviare in una città come Senigallia particolarmente strutturata da un punto di vista turistico e dalla quale auspichiamo, quindi, di avere buoni riscontri. A fine stagione dovremo fare il punto: se i risultati saranno positivi, potremo lavorare per coinvolgere, il prossimo anno, anche altre località della Marche, compresa Fano”. Lucio Casoli
CHIARAVALLE
CHIUSURA OSPEDALE CHIARAVALLE La Regione Marche con la delibera del 20 maggio scorso ha stabilito la chiusura dell’ospedale di Chiaravalle. Per i cittadini di Chiaravalle e comuni limitrofi, presto non ci saranno più i reparti e servizi di Medicina lungodegenza, Primo Soccorso, il Laboratorio Analisi e la Day Surgery. Un ospedale del tutto attivo ed in piena salute con 12.000 interventi di primo soccorso, 500 pazienti curati in lungodegenza, 2600 prelievi ed un tasso di occupazione dei posti letto del 71,14%. Un centro sanitario importante ed essenziale, ribadito nell’ultimo Piano Sanitario Regionale che riconosceva il suddetto ospedale le sue funzioni, le sue eccellenze, i suoi costi ridotti e le ricadute importanti in termini di salute collettiva. La chiusura di questa struttura del tutto funzionante è solo perché fornita da meno di ottanta posti letto. Si sono movimentati uniti, i comitati di cittadini lavoratori dell’ospedale, le associazioni di volontariato, i sindaci dei
comuni interessati e le forze politiche. In ultimo, il primo giugno, il comitatato cittadino per la sanità locale e il comitato dei lavoratori dell’ospedale hanno organizzato una manifestazione nel centro di Chiaravalle dove hanno partecipato molti cittadini Chiaravallesi e dei comuni limitrofi, con la partecipazione del neosindaco il Signor Costantini e del sindaco di Monte San Vito, la Signora Sartini. Presenti anche rappresentanti di partiti, sindacati e associazionismo, i militi della Croce Gialla di Chiaravalle, Agugliano, Falconara, l’Avis di Montemarciano, oltre l’AISM (l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla) provinciale. La chiusura dell’ospedale di Chiaravalle determinerà un danno incalcolabile per la sanità pubblica territoriale, con conseguente sovraffollamento e caos, soprattutto nel pronto soccorso degli ospedali di Jesi e Ancona Torrette. Massimo Bastianelli
NUOVA
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CRONACA EMILIANO-ROMAGNOLA
CATTOLICA
UNA BELLA STORIA DI CUORE
I dipendenti comunali di Cattolica donano due defibrillatori Una bella storia di cuore... È il titolo perfetto per condominio con 17mila residenti, che d’estate diventano la cerimonia di donazione, avvenuta nella mattina del 20 giugno al Comune di Cattolica, dei due defibrillatori acquisiti dai dipendenti e donati al Comune, che saranno installati in collaborazione con Riminicuore, il programma di prevenzione cardiologica diretto dal dottor Antonio Destro. I dipendenti del Comune di Cattolica, infatti, operano quotidianamente per fornire servizi alla collettività cercando di dare risposte alle istanze dei cittadini con serietà ed impegno. L’interesse per il proprio lavoro e per il benessere della comunità si manifesta anche con la scelta di devolvere un fondo, costituito volontariamente dai dipendenti stessi, per l’acquisto di due defibrillatori da rendere disponibili per residenti e turisti: uno sarà collocato presso un bancomat in piazza della Regina, l’altro presso il Comando della Polizia Municipale. I due apparecchi, di ultimo modello, comprensivi di teche e di manutenzioni per quattro anni, sono costati complessivamente 4.600 euro. Con questi ultimi, la dotazione di defibrillatori a Cattolica è di una decina di apparecchi. Aspetti, che ha fatto notare, in apertura di cerimonia, il sindaco di Cattolica, Piero Cecchini, che oltre a ringraziare sentitamente i dipendenti per il gesto, e in particolare il dirigente Mario Sala, ha sottolineato come “questo dimostra che tanti luoghi comuni sui dipendenti pubblici sono fuori luogo. A me piace paragonare la nostra città ad un
oltre 70mila, e che bisogna amministrare con saggezza, cercando di ascoltare le esigenze di ognuno, tenendo conto dei diversi punti di vista. Con questo gesto i nostri collaboratori hanno dimostrato di voler bene a questo condominio”. L’assessore Galvani, ha colto l’occasione per prendere l’impegno di qui a fine anno ad acquistare, questa volta come Comune, altri due defibrillatori e a promuovere, anche con incentivi, la più ampia partecipazione possibile dei dipendenti ai corsi di formazione di Riminicuore per poterli utilizzare. “Il DAE, diffuso ormai da decenni all’estero, è un appare cchio salvavita prezioso e sicurissimo, in grado di erogare, se necessario, la scarica che può salvare la vita proprio nei determinanti 5 minuti da quando il cuore si è fermato“, ha detto il dottor Destro. Anche la città di Cattolica, grazie al dono dei dipendenti comunali, andrà ad aggiungersi all’elenco delle località turistiche cardioprotette con DAE; apportando anche un risvolto promozionale. “È una notizia che genererà stupore e invidia in centinaia di comunità, non solo italiane, dato che verrà inserito anche nel panel di VIVA!, sito dedicato al 2013, anno incentrato sulla diffusione del soccorso rianimatorio precoce. Di solito infatti non sono i dipendenti a mettersi in gioco esponendosi all’acquisto ed all’organizzazione di queste postazioni salvavita, ma sono gli Enti che vengono sollecitati a trovare fondi e volontari disposti a frequentare i corsi abilitanti (peraltro di sole 5 ore). Il Comune di Cattolica può essere dunque tre volte soddisfatto – ha aggiunto il medico – si dota di due postazioni DAE di avanguardia per il soccorso immediato a cittadini e turisti; ha dipendenti con forte spirito di appartenenza e di iniziativa concreta tanto da mettersi direttamente in gioco per donare loro stessi le attrezzature al loro Comune; il nome di Cattolica apparirà con rilievo nei siti internazionali del cardiosoccorso”. Il sindaco ha aggiunto che “in biblioteca, valuteremo se collocare un vero e proprio punto di auto apprendimento all’utilizzo del DAE. Credo proprio che una località cardioprotetta sia più appetibile per i turisti, e auspico dunque un interessamento anche da parte degli operatori turistici.” Lucio Casoli
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FOTOGIALLOROMANZO
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Operazione Antidroga riassunto puntate precedenti
I° PUNTATA La Vice Ispettrice ANNA SPARTO, fu convocata dal suo superiore, l’Ispettore CARLO RIZZO, che le comunicò di essere stata scelta per un’importante missione di anti droga: dovrà presentarsi urgentemente dal Questore CLAUDIO BRITTO. La stessa chiese perché proprio lei e il Questore le rispose che era stata scelta poiché molto famosa nell’eseguire le indagini pericolose. SPARTO, doveva essere fornita di documenti falsi e di una quantità enorme di denaro per ricoprire la nuova carica. Uno specialista glieli procurò. Si diresse alla redazione del giornale in cerca dell’editore CHARLIE IDEA, per la falsificazione della propria identità lavorativa. Con modi molto ortodossi, riuscì a convincere l’editore ad assumerla nella sua redazione. Nell’uscire dall’ufficio, lasciò una commissione all’usciere: rintracciare WALTER CARRASCO, noto personaggio della malavita… II° PUNTATA La Vice Ispettrice, uscita dalla redazione del giornale, si incamminò verso l’Hotel Corallo, dove soggiornava. Giunta in hotel, il portiere le comunicò che l’Ispettore MAURIZIO ROSSELLI, addetto all’immigrazione e al controllo degli stranieri, la stava aspettando. I due iniziarono una conversazione ove entrambi controllarono a vicenda i propri documenti. Dopo essersi salutati, SPARTO rimase nel salotto dell’hotel a pensare alle sue cose. La mattina seguente WALTER CARRASCO arrivò al ristorante Baci da Fano, sedutosi al tavolo, attese la Vice Ispettrice che si presentò puntuale come da accordi. Iniziarono a mangiare e a discutere sul motivo del loro incontro. SPARTO dopo aver parlato a lungo chiese esplicitamente a CARRASCO di aiutarla nella sua impresa. Improvvisamente nel locale entrò un uomo, l’Ispettore di polizia TOMMASO GIORDANI... III° PUNTATA L’uscita del nuovo numero della rivista, riportava una strana lettera indirizzata al Direttore che annunciava il prelevamento in quattro banche di un’ingente somma di denaro a scopo di beneficenza. La cosa ancora più strana, che lasciò i lettori stupiti, era la risposta del cronista dove invitava “quel tizio” a recarsi in redazione per un’intervista. Il Tenente SARA TICINO e il Sergente MONICA SPADA, lessero quella lettera e in concomitanza, sul quotidiano, vi era un articolo che annunciava il furto in quattro istituti di credito. Sedute nel loro ufficio, iniziarono a porsi domande e interrogativi sulla questione, quando decisero di andare a parlare con la Redattrice-Capo. Giuntevi, chiesero spiegazioni e BERRI comunicò loro che l’Editore aveva assunto una nuova cronista ANNA SPARTO. Le due funzionarie andarono a conoscere questa nuova giornalista. Dopo un lungo dialogo e dopo essersi tolte alcuni dubbi circa il furto delle banche, SPARTO chiese loro di darle fiducia e di collaborare con lei. IV° PUNTATA La Vice Ispettrice SPARTO, dopo essersi recata negli archivi della redazione in cerca delle edizioni precedenti del giornale e aver incontrato BERRI, la quale le comunicò che da quel momento in avanti doveva fare riferimento al suo Vice Capo-Redattore ANTONIO, si diresse nel suo ufficio, dove ad attenderla, vi era proprio lui, ANTONIO. Si presentarono, si conobbero, dopo di che passarono a un discorso serio ma fatto anche di tanti interrogativi. La Vice Ispettrice iniziò con le sue furbesche domande fino a portare ANTONIO su un discorso ben preciso: il furto delle quattro banche! ANNA chiese di essere aiutata a inserirsi in determinati ambienti senza però destare sospetti e chiese informazioni circa i proprietari di quattro locali, che stranamente non furono presi in considerazione dalla polizia. Perché? Quale era il motivo? ANTONIO rispose che il titolare era un certo FABIO BALDI, uomo distinto e raffinato. I due, alla fine della loro conversazione, si fissarono un appuntamento alle dieci di sera davanti al portone della redazione per recarsi a uno dei locali… V° PUNTATA Si incontrarono e si incamminarono verso il locale maggiormente frequentato e il più conosciuto. Arrivati all’ingresso chiesero del sig. FABIO BALDI e dissero che lo avrebbero aspettato al bancone del bar. In attesa del proprietario, ANTONIO, fece notare a SPARTO, che in quell’occasione era una sua “redattrice”, un tavolo con quattro persone sedute; questi ultimi facevano parte del personale delle quattro banche rapinate. SPARTO, dopo aver parlato con il suo amico ANTONIO, si recò ad una cabina telefonica per chiamare il Tenente SARA TICINO e informarsi circa l’indagine in corso sul furto alle banche, dopodiché tornò da ANTONIO al bar. Da lì a poco li raggiunse BALDI, si presentò ma si trattenne ben poco dicendo che non poteva trascurare i suoi “ospiti”. SPARTO, molto attenta e dubbiosa di ciò che i suoi occhi vedevano nel locale, si insospettì quando notò che da una porta posta in fondo al salone, entravano alcuni personaggi ma non vi facevano più ritorno e decise di approfondire la questione. Salutato ANTONIO, con aria indifferente raggiunse la porta, spinse il battente e superò la soglia. Si trovò in un vasto atrio scarsamente illuminato con un lungo corridoio da una parte e dall’altra parte si trovava la toilette. La “redattrice”, intenzionata a scoprire decise di incamminarsi lungo quel corridoio, ma all’udire di voci provenienti dall’aprirsi di quella porta, si nascose in bagno e riconobbe subito chi erano quei due uomini: uno era FABIO BALDI, l’altro TOMMASO GIORDANI, ispettore di polizia… VI° PUNTATA Il proprietario del locale BALDI e l’ispettore GIORDANI, scomparvero nel grande salone. SPARTO, rimasta sola, decise di non perdere tempo e continuò senza indugio nelle sue ricerche. Entrò in un modesto ufficio senza però trovare nulla di interessante e avendo visto un’altra porta, la aprì…..ai suoi occhi apparve un corridoio pieno di armadi; tutte le ante si aprivano tranne una. Con un tagliacarte forzò la serratura e di colpo l’armadio si aprì facendo cadere qualcosa di molto pesante: il cadavere di una donna. Ripresasi dall’accaduto continuò imperterrita a camminare lungo quel corridoio, quando da una porta chiusa si sentivano rumori e un forte vociferare; all’interno si nascondeva un casinò frequentato da selezionati clienti. SPARTO accostò la porta e riprese il suo cammino per raggiungere ANTONIO al piano terra ma fatto pochi passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisamente sentì un colpo di pistola e corse a nascondersi; quando tutto le sembrò tranquillo riprese a camminare. La mattina seguente SPARTO e ANTONIO s’incontrarono davanti alla parrucchiera “Laura Giaro”, e insieme raggiunsero la redazione del giornale. Nel pomeriggio, dopo aver risolto le loro questioni, i due se ne andarono ma SPARTO, prima di varcare la soglia fu fermata. ANTONIO, proseguì verso l’esterno quando fu freddato da una raffica di mitra...
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VII° PUNTATA Sparto, uscita dalla redazione, vide Antonio esamine a terra; all’improvviso sbucò CARRASCO con cui ebbe un breve dialogo, dopo di ché decise di risalire velocemente le scale e raggiungere l’ufficio del direttore CHARLIE IDEA, ma vi trovò la sua segretaria. Quest’ultima, apprese la notizia della morte di Antonio e ne rimase scioccata. Telefonò immediatamente ai grafici del giornale e ordinò loro di pubblicare la fresca notizia. Sotto gli occhi sbalorditi della segretaria, SPARTO le consegnò una busta contenente un foglio bianco, destinata al direttore, facendole credere che si trattava di un qualcosa di molto prezioso. La vice ispettrice, tornata nel suo ufficio, chiamò GIORDANI per informarlo dell’accaduto e poi ridiscese in strada. Nel frattempo fuori si era formata una folla di persone e agenti di polizia, tra cui anche il tenente TICINO e il sergente SPADA, che si avvicinarono ad ANNA, non appena la videro. Iniziò così una serie di domande circa l’amico ANTONIO. Improvvisamente si fece strada tra la gente un uomo, l’ispettore GIORDANI: si salutarono, scambiarono qualche parola e SPARTO se ne andò... VIII° PUNTATA La vice ispettrice entrata nel suo albergo fu fermata dal portiere. Ad attenderla nel salone c’era una bella signorina… SPARTO, appena la vide, riconobbe subito che era la stessa persona conosciuta al locale del signor BALDI. Le due iniziarono una lunga conversazione fatta di domande, “ambasciate” e avvertimenti. ANNA, liquidata la ballerina e rimasta sola ricominciò a pensare alle prossime mosse, ad attendere i prossimi sviluppi. Ad un tratto squillò il telefono, SPARTO fece un balzo dalla poltrona, dove si era accasciata e di tutta fretta rispose… dall’altra parte della cornetta udì la voce dell’ispettore GIORDANI. Quest’ultimo comunicò la sua intenzione di fornirle delle informazioni su “quella gente” e soprattutto che si era arreso, aveva chiuso con loro… “il gioco non fa più per me” disse. Si diedero appuntamento durante la notte proprio a casa di GIORDANI…. IX° PUNTATA Nell’attesa di andare a casa dell’ispettore GIORDANI, SPARTO si distese sul divano per riposarsi un po’, ma all’una di notte il telefono squillò di nuovo. Il portiere dell’albergo le annunciò che CARRASCO voleva essere ricevuto. Un istante più tardi il messicano era nella sua stanza. Raccontò le sue novità e la informò che “quella nave” ormeggiata al porto salperà l’indomani notte, poi si alzò e se ne andò. La vice ispettrice, rimasta sola per l’ennesima volta, si concesse un po’ di sonno prima di avviarsi all’appuntamento. Scese in strada, prese un taxi e si fece accompagnare nelle vicinanze dell’abitazione di GIORDANI. Giuntavi, guardandosi scrupolosamente intorno, con dovuta cautela, spinse il portone e salì i tre piani di scale; bussò alla porta d’ingresso, qualcuno la aprì subito, si trovò in una semioscurità, dove faticava a vedere, sentì un fruscio alle spalle ma non fece in tempo a girarsi che qualcosa la colpì violentemente in testa. SPARTO cadde a terra, continuarono a riempirla di calci fino a quando perse i sensi. Al suo risveglio si accorse della presenza di una donna al suo fianco, il sergente SPADA e poco più avanti giaceva il corpo esamine dell’ispettore GIORDANI... X° PUNTATA SPARTO, radunate tutte le forze, si alzò e a fatica riuscì a sedersi su una poltrona; iniziò a dialogare con il sergente SPADA, chiedendo cosa fosse successo, chi l’avesse ridotta in quelle condizioni e soprattutto chi fosse l’assassino dell’ispettore GIORDANI. Improvvisamente, mentre le due parlavano, la porta si spalancò bruscamente e apparve il tenente TICINO con due agenti della scientifica. Arrabbiatissima e con tono quasi minaccioso, rivolgendosi a SPARTO, cominciò a chiederle che cosa avesse da nascondere esigendo una collaborazione con la polizia, perché in tutti gli avvenimenti accaduti fino a quel momento, la “giornalista” era sempre presente: la morte di ANTONIO, le notizie uscite sul giornale e infine la morte di GIORDANI. SPARTO, però, con il suo solito modo e con la sua furbizia, riuscì anche questa volta a sviare i discorsi, raccontando solo che si trovava lì perché l’ispettore GIORDANI doveva consegnarle una lettera... XI° PUNTATA All’alba SPARTO uscì dirigendosi verso il molo del porto e dopo aver camminato per un po’ vide subito ciò che cercava: una grossa barca, tra le altre posizionate una accanto all’altra…Tornando per un attimo sui suoi passi, si accorse che appoggiato al muro del bar c’era un uomo, CARRASCO, che la stava aspettando. Entrarono nel bar dirigendosi verso TONY, seduto in uno dei tavolini. Scambiate due parole con lui si alzarono e si salutarono…. Nel frattempo le due ballerine, LIZA e RUTH, apparvero sulla soglia del locale. CARRASCO, si precipitò da loro e le fece accomodare su di un divanetto presentandole alla sua “amica” SPARTO. Ordinarono una “moretta” alla cameriera e iniziarono la loro lunga chiacchierata, che in realtà era per scoprire dettagli circa quello che stava succedendo. Scoprirono, infatti, che esse erano in partenza per il Sud America e che i bagagli li avevano già caricati sulla nave la sera prima…. SPARTO, dopo aver ottenuto le informazioni e guardato l’ora, si scusò e le salutò: aveva un impegno. Tornò verso il porto guardandosi in giro per assicurarsi di non essere seguita, al terzo canale si fermò e tirò fuori la pistola. Si accostò alla barca e con la rapidità di un gatto, salì….tutto era deserto e silenzioso, fino a quando scesa negli alloggi all’improvviso una raffica di spari la raggiunse senza però colpirla. Ai suoi occhi apparve un uomo, mai visto, che si incamminò verso i moli ma SPARTO lo colpì con la canna della pistola….non era morto ma ferito…. Tornata sulla nave varcò una porta semichiusa puntando la pistola in avanti….si trovò dinnanzi il Signor BALDI in persona... XII° PUNTATA SPARTO, entrata nella stanza, si sedette a un tavolino, dove già vi era BALDI. La vice ispettrice iniziò a mettere sotto pressione il suo interlocutore, facendogli domande circa tutta la vicenda e circa la sua falsa apparenza di uomo buono e nobile. Le sue risposte, naturalmente, non furono quelle sperate da SPARTO, ma essa con la sua furbizia lo mise in crisi. Con la pistola in mano, disse al “benefattore” che non sarebbe salpata nessuna nave e nessuna merce sarebbe uscita dall’Italia… BALDI, a quel punto, si sentì in trappola, anche se continuava a fare finta di nulla. I due continuarono la loro strana conversazione…
Operazione Antidroga tredicesima puntata
soggetto, sceneggiatura e regia: NICOLA CINOLO Segretaria di Edizione Elisa Giacomelli
STAFF
Fotografo
Massimo Bastianelli
Impaginazione
Margherita Magnelli
Dialoghi
Nicola Cinolo
Casa di Produzione World Show
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Operazione Antidroga tredicesima puntata
soggetto, sceneggiatura e regia: NICOLA CINOLO
PERSONAGGI E INTERPRETI Vice Ispettrice (Anna Sparto) Patrizia Formaro
Proprietario locale (Fabio Baldi) Augusto Martelli
Va bene, siete un asso. Peccato che non lavoriate per me. In quanto ai cassieri, essi sono compromessi fino al collo…
Si, abbiamo intercettato alcune cartoline da voi inviate in Sud America, e siamo venuti in possesso del cartoncino, nell’angolo destinato al francobollo. I rapporti sono in codice, una pagina dattiloscritta era ridotta a un quadratino di quattro millimetri di lato, e a quest’ora sono stati tutti decifrati. Quelli erano sistemi che andavano bene nella Germania nazista del 1943, ma oggi!... O, certo, e non vorrei trovarmi al loro posto. Harry Mills era terrorizzato quando i miei amici lo hanno informato delle uccisioni di Antonio, di Petrini, della donna rinchiusa nell’armadio... A proposito, perché è stata uccisa quella povera ragazza?
Forse perché aveva capito come stavano realmente le cose, in Sud America, e si rifiutava di partire. Le altre invece ci sono cascate a occhi chiusi, a giudicare almeno da Ruth, Liza... e Joan. Parte anche lei, la piccola provinciale?
Non ricordo se è in nota. Credo di si Si sta facendo tardi, vogliamo concludere questa interessante conversazione?
Cosa proponete?
Volentieri. Venite con me sul ponte e fate il segnale convenuto. Quando le ragazze saranno a bordo ci metteremo d’accordo sul da farsi
Non scherzate, Sparto. I miei affari sono molto più importanti di tutti i vostri vaneggiamenti. Voi siete una tipa in gamba. Cerchiamo di metterci d’accordo, invece di stare qui a guardarci come nemici
Partite con noi e fatemi da guardia del corpo. Ne ho bisogno, nessuno dei miei uomini è alla vostra altezza. Come vedete i vostri ricatti hanno funzionato. Ma adesso basta, siamo seri!
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Il fatto è che il mio attuale padrone è molto esigente. Non posso mollarlo così su due piedi
Dite un po’, chi pensate che io sia?
Potete dirmi chi è?
Non lo so e non mi interessa. Sono però sicuro che vi piace il denaro e che fareste qualunque cosa per ottenerlo. Io pago bene. Che differenza fa per voi, un padrone piuttosto che un altro? Si, il vostro equivoco è comprensibile. D’altronde in certe occasioni devo cercare le mie alleanze nei posti più strani, e non posso andare troppo per il sottile Siete stata voi a pubblicare la falsa lettera del benefattore?
Ma si, a questo punto non devono esserci più segreti tra noi!... È la DIGOS di Milano Che idiota! Ed io che vi avevo scambiato per una giornalistucola ricattatrice, una specie di piccola gangster da strapazzo! Con le belle compagnie che frequentavate!...
Certo, io
Perché l’avete fatto?
Diamine, è semplice. Per attirare la vostra attenzione su di me, e cominciare a smuovere le acque Vi esponete a un grave rischio
Il rischio fa parte della mia professione
No. Ma Franco era mio amico
Siete una collega di Petrini? Insomma, voi sospettavate di me da parecchio tempo
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Io personalmente ignoravo la vostra esistenza. Sono stata inviata ad Ancona da Milano perché qui nessuno di voi gentiluomini mi conosceva, e ho cercato di mimetizzarmi alla meglio sotto le spoglie ella cronista di un quotidiano
Dovevo indagare su un traffico di droga, un commercio di donne e sulla vita troppo dispendiosa di alcuni elementi della polizia. Le tracce mi hanno condotta da voi. Bene... vogliamo andare a fare quel segnale?
Ci siete riuscita a meraviglia, dal momento che ci siamo cascati tutti. Eppure non capisco come siete risalita a me
Non farò alcun segnale
Potrei costringevi con la forza, ma in fondo non ha importanza. Credo che a quest’ora i vostri amici siano tutti in trappola
fine tredicesima puntata
I CONSIGLI DEL PROFESSIONISTA
Cari lettori, In questa pagina riservata e dedicata al professionista, avrete l’opportunità di formulare quesiti di vario genere e di raccontare episodi di vita quotidiana dai possibili risvolti “legali”. Sarò a vostra disposizione nell’ offrirvi ogni possibile soluzione a problematiche inerenti il diritto civile, penale e amministrativo, affrontando, caso per caso, l’analisi delle questioni e delle tematiche ad esse sottese. Potrete sollevare i Vostri dubbi e formulare i Vostri quesiti scrivendo alla mail: professionista@nuovaidea.eu oppure collegandovi al sito della rivista www.nuovaidea.eu. Resto in attesa di leggerVi presto, Virginia Bencivinni professionista@nuovaidea.eu 388 7206650
MULTE E AUTOVELOX Gli autovelox sono dispositivi che re- tor. Le multe per eccesso di velocità non sono tutte valide e
golamentando la circolazione stradale, garantiscono sicurezza e limitano le vittime della strada, spesso però vengono usati dai Comuni per “rimpinguare” le loro casse. In questi ultimi anni, infatti, si è assistito a reiterati abusi dei Comuni che li hanno utilizzati per ”riparare” i loro bilanci disastrati, più che per la loro funzione. Possono essere fissi e mobili e rilevare la velocità istantanea o media come il tu-
i sistemi di rilevazione spesso non sono infallibili. La multa va contestata immediatamente tranne che non sia impossibile fermare il veicolo, per esempio in autostrada, ed in tal caso nel verbale va indicato il motivo per cui il conducente non è stato fermato. Il verbale per essere valido deve contenere: modello di apparecchio usato, tollerabilità in percentuale dello strumento, verifica di funzionalità del rilevatore, modalità di utilizzo del rilevatore, omologazione ministeriale per gli apparecchi automatici. Alcuni
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IL PROFESSIONISTA
sono usati automaticamente, altri richiedono la presenza degli agenti. È obbligatorio che la rilevazione sia stata effettuata almeno ad 1 Km di distanza dal cartello che segnala il controllo elettronico e devono essere segnalati in maniera ben evidente, anche la pattuglia presente
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deve essere ben visibile. Può capitare che un verbale sia ingiusto, errori infatti possono derivare dal posizionamento sbagliato dell’apparecchiatura. Ad esempio, quando la strada monitorata è in pendenza, lo strumento dovrebbe essere posizionato parallelamente ad essa. Spesso, invece, capita che venga posto in orizzontale, quindi obliquo rispetto al piano stradale e rilevi perciò velocità superiori. Infine, un errore di rilevazione che capita soprattutto con i sistemi a fotocellula e radar si verifica nei casi di passaggio di due veicoli in contemporanea: il primo, più lento, viene ingiustamente multato in quanto “accusato” della velocità del secondo, più veloce, magari in sorpasso, la cui targa viene coperta dal primo. Se si ritiene che la sanzione sia ingiusta si può ricorrere al Giudice di Pace del luogo in cui si trova l’ente che ha notificato la multa entro 30 giorni. Il ricorso va presentato in 5 copie e occorre pagare il contributo unificato di 37,00 euro. Si può anche ricorrere al Prefetto presso l’autorità che ha emesso la sanzione entro 60 giorni con raccomandata, se questo viene respinto si può sempre ricorrere al Giudice di Pace. Avvocato Virginia Bencivinni
FONTI ESPERIENZIALI DELL’AUTOEFFICACIA (4°) Le convinzioni riguardo alla propria efficacia personale costituiscono uno degli aspetti principali della conoscenza di sé. Bandura identifica quattro fonti di informazioni principali per la costruzione dell’efficacia: 1) Le esperienze comportamentali dirette di gestione efficace, che hanno la funzione di indicatori di capacità; 2) Le esperienze vicarie e di modellamento (cardine della teoria dell’apprendimento sociale), che alterano le convinzioni di efficacia attraverso la trasmissione di competenze e il confronto con le prestazioni ottenute dalle altre persone; 3) La persuasione verbale ed altri tipi di influenza sociale, che infondono e costituiscono la possibilità di possedere competenze da sperimentare; 4) Gli stati fisiologici ed affettivi, in base ai quali le persone giudicano la loro forza, vulnerabilità, reattività al disfunzionamento. Ogni mezzo di influenza, sia esso sociale, cognitivo o affettivo, a seconda della sua natura, può operare attraverso una o più di questi canali di informazione e costruzione dell’efficacia. Benché ci siano alcuni processi cognitivi alla base dell’elaborazione aggregativa dei giudizi di efficacia a partire dalle sue fonti, la formazione di un’idea di sé tiene conto delle possibili valutazioni altrui, e può risultare potenzialmente pericolosa per l’autostima e instaurare dinamiche distorcenti a scopo difensivo. Oltre all’effetto di distorsione dei giudizi legato agli stati emotivi, le persone mostrano capacità cognitive di integrare informazioni multidimensionali limitate. La capacità di selezionare, ponderare, e integrare le informazioni di efficacia rilevanti, migliora con lo sviluppo delle abilità autoregola-
torie. In questo senso la verifica delle proprie capacità autovalutative richiede non solo la conoscenza delle proprie capacità, ma anche la comprensione dei tipi di abilità richiesti per la specifica prestazione.
Interazione tra sfera emotiva e cognitiva Il secondo contributo riguarda la critica che Mischel (1968) ha rivolto alle teorie disposizionali e psicodinamiche, attraverso la proposta di un insieme di variabili cognitivo-sociali per indagare la personalità. Mischel ha identificato i meccanismi cognitivi che facilitano il controllo degli impulsi, elaborandoli sia in termini di influenze contestuali che di differenze individuali (vedi personalità). Esperimenti in questo senso dimostrano come i bambini siano maggiormente in grado di aspettare per ottenere un premio più desiderabile nel caso in cui i premi siano al di fuori della loro vista, e nel caso in cui siano in grado di attuare strategie cognitive che li distraggono dalla proprietà attraenti del premio. I contributi di Mischel e colleghi evidenziano anche come la capacità di dilazione della gratificazione sia legata anche alle differenze individuali stabili nel tempo. Essi dimostrano come la capacità di dilazione rappresenti uno stabile indicatore di autocontrollo, tanto più quanto la dilazione della gratificazione risulti difficile. Allo scopo di sintetizzare questo filone di ricerca, Mischel ha elaborato una teoria che sintetizza la ricerca sulla dilazione della gratificazione, come un indicatore dell’autocontrollo regolato da due sistemi psicologici: un sistema caldo (legato ad impulsi endogeni che spingono ad agire) che regola gli stati emotivi, e un sistema
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freddo (metacognizioni riguardanti la conoscenza di sé, le abilità di elaborazione cognitiva). Rimuovere dalla percezione i premi per un mancato autocontrollo e istruire le persone sulle condotte cognitive da adottare, rappresentano strategie che spostano l’attenzione degli individui verso le proprietà fredde, disattivando il sistema caldo e favorendo la dilazione della gratificazione. Mischel evidenzia come il sistema freddo, in particolare le conoscenze metacognitive richieste per il controllo degli stati emotivi, si consolidi nel tempo, fino a costruire stabili differenze individuali che rendono conto della continuità degli esiti della vita.
Il filone degli studi cognitivo-sociali Il terzo fondamentale elemento di sviluppo della teoria sociale cognitiva proviene dall’esteso filone della psicologia cognitivo-sociale, incentrati sull’individuazione dei processi psicologici generali attivi nella cognizione sociale. Da un altro punto di vista questo filone si è occupato delle differenze individuali stabili nelle strutture cognitive sottostanti al giudizio, all’emozione, alla motivazione.
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ze dal proprio SÉ attuale con il proprio SÉ ideale sviluppano emozioni legate alla frustrazione, al “non completo”; mentre una discrepanza tra il proprio Sé attuale con il SÉ ideale dell’Altro significativo porta a emozioni come vergogna e imbarazzo; 3) Diversamente, discrepanza tra il proprio SÉ attuale ed il proprio SÉ normativo significa la presenza di vissuti negativi, legati al senso di colpa e disprezzo di sé; 4) Discrepanze legate al proprio SÉ normativo, portano a emozioni legate alla propria debolezza morale, alla mancanza di valore e indegnità; 5) Discrepanze tra SÉ attuale e SÉ normativo costruito su aspetti sviluppati dall’altro generalizzato, porta ad emozioni legate alla paura o sensazione di essere minacciato. Le discrepanze del SÉ sono analizzate in termini di disponibilità (costrutti presenti in memoria e adoperati per elaborare nuove informazioni) ed accessibilità (la leggibilità di un costrutto immagazzinato nell’elaborazione delle informazioni) per identificare quanto essi influiscono sulla condotta. L’accessibilità (quanto un costrutto immagazzinato viene in mente) rappresenta allora una variabile della disponibilità (quanto un costrutto immagazzinato modifica il processo di costruzione della realtà). L’ipotesi generale alla ba-
MOTIVAZIONE SENSO DI AUTOEFFICACIA
IMPEGNO
SUCCESSO La teoria della discrepanza del SÉ e la genesi di emozioni negative Tory Higgins (un autore fondamentale nel filone della cognitività sociale) a partire dagli studi sull’accessibilità e la disponibilità dei costrutti cognitivi, ha identificato una teoria che indaga le cause degli stati emotivi negativi. Higgins evidenzia come differenti rappresentazioni dei tipi di discrepanza del SÉ siano collegati a differenti tipi di emozioni: 1) Un dominio del SÉ, che comprende il SÉ attuale (la propria rappresentazione degli attributi che si ritiene che qualcuno, se stesso o un altro significativo, crede che possediamo), un SÉ ideale (la propria rappresentazione degli attributi che si ritiene che qualcuno, se stesso o un altro significativo, crede che si dovrebbero idealmente possedere), un SÉ normativo (la rappresentazione degli attributi che si ritiene che qualcuno, se stesso o un altro significativo, che si dovrebbero possedere. 2) Un punto di vista del SÉ (proprio, e dell’Altro significativo). Discrepanze tra il proprio SÉ attuale e il proprio SÉ ideale significano un’assenza di esiti positivi (a livello di rappresentazioni individuali), e un vissuto legato all’abbattimento e alla depressione (disappunto, insoddisfazione, tristezza). Più nel dettaglio, discrepan-
se della teoria della discrepanza del SÉ: è che maggiore è l’intensità delle discrepanze (misurabili in termini di accessibilità e disponibilità), maggiore sarà il disagio emotivo associato a quella specifica discrepanza. La misura è sviluppata attraverso dei test carta-matita volti ad indagare gli attributi associati ad ogni rispettivo SÉ. In tali questionari sul SÉ si può richiedere ai rispondenti di elencare almeno 10 tratti o attributi per ognuno degli stati del SÉ (attuale, ideale proprio, ideale dell’altro generalizzato, normativo proprio, normativo dell’altro generalizzato), definiti nelle istruzioni del questionario. Per esempio: “Elenca gli attributi del tipo di persona che pensi di essere attualmente”, oppure: “Elenca gli attributi che la tua famiglia (o amici o colleghi) vorrebbe che tu sia (normativo punto di vista dell’altro generalizzato)”. Poiché i rispondenti hanno spontaneamente creato la lista di aggettivi associati agli stati del SÉ (e non gli sono stati “pre-forniti” dal ricercatore), si è accresciuta di molto la loro rilevanza per il singolo e quindi la validità dei dati. Il presente articolo è consigliato vivamente per comprendere gli stati d’animo che non sono dati sempre dall’ambiente, ma da noi stessi. Prof. Salvatore Maria Loprete
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OROSCOPO DEL MESE Ariete
Mercurio ti renderà irritabile per tutto il mese, ma la prima parte di luglio appare senz’altro come la migliore, grazie agli aspetti positivi di Venere e Marte. In famiglia non tutto girerà per il verso giusto. Qualcosa o qualcuno scatena il disaccordo e dovrai stare attento a non partire a testa bassa contro l’ostacolo. Fermati e rifletti, non essere impulsivo. I transiti non depongono a favore della quiete, ma con un atteggiamento più cauto eviterai di finire in problemi irrisolvibili. Occhio ai parenti serpenti e agli amici ipocriti.
Toro
Mercurio sarà splendido per tutto il mese. Il pianeta transita nel segno del Cancro, dove passeggia anche Giove. Una bella combinazione se desideri partire per le vacanze, se vuoi goderti l’affetto dei tuoi familiari o divertirti con gli amici. Qualche leggera incomprensione inaugura luglio, ma hai tutte le risorse necessarie per affrontare e risolvere qualsiasi tipo di questione. Preparati a sorprese speciali, molto positive, a partire da metà mese. Le stelle, il destino o il tuo impegno, ti faranno un bel regalo a fine luglio!
Gemelli
Ti aspetta un mese sereno, appagante, dinamico. Avrai voglia di fare tantissime cose, di conoscere, di partire e di esplorare. Buona parte di luglio non presenta problemi, contraddizioni e tensioni. In famiglia stranamente va tutto bene e anche con gli amici non ci sono grandi difficoltà. Dal ventidue, con l’ingresso di Venere in Vergine affiora qualche leggera tensione. Ma si tratta di problemi affettivi che potrai affrontare con successo. Goditi l’estate, amico, e non ci pensare!
Cancro
Mercurio sarà nel tuo segno per tutto il mese, dove c’è anche Giove. Finalmente la ruota gira, caro Cancro, e finalmente potrai davvero voltare le spalle ai problemi, alle tensioni, a quello che non funziona nella tua vita! Luglio parte bene, ma finirà perfino meglio, visto che anche Marte e Venere ti appoggeranno. Se ci sono zone d’ombra ancora presenti, affrontale: chiariscile o buttale fuori senza pietà! È arrivato il momento di girare pagina e di godere di tutto quello che ti piace.
Leone
Tutto sommato luglio sarà un mese abbastanza soddisfacente. Dovrai fare attenzione solo all’aspetto che si formerà tra Venere, nel tuo segno, e Saturno in Scorpione, attivo solo per le prime giornate del mese. Questa configurazione potrebbe farti vedere la realtà più nera di quella che non è, intristirti o farti sbottare a sproposito. È probabile però che queste emozioni si concentreranno negli affetti stretti, più che nelle amicizie o in famiglia. A parte questo, ti aspetta un ottimo mese per divertirti, partire e goderti la vita come preferisci!
Vergine
Mercurio sarà in Cancro per tutto il mese, segno dove c’è anche Giove da fine giugno. Questa situazione astrale indica che puoi risolvere problemi, allentare le tensioni, dimenticare quello che non funziona nella tua vita familiare o sociale. Ti aspetta un luglio favoloso, ottimo per viaggiare, partire, chiarire certe questioni in famiglia o allargare la cerchia delle tue amicizie. Occhio però fino al tredici: Marte è sempre rognoso e cerca di seminare zizzania. Rimani vigile e non farti prendere dal nervosismo.
Bilancia
Mercurio ti renderà nervoso per tutto il mese. Se hai questioni in sospeso, tuttavia, cerca di affrontarle e risolverle entro le prime settimane. Infatti, la prima parte di luglio sarà migliore grazie agli aspetti positivi di Venere e Marte. Occhio ai parenti serpenti e agli amici ipocriti. In famiglia potrebbero esserci tensioni, polemiche, oppure imprevisti che non dipendono da nessuno e che ti toccherà affrontare. Sii prudente e smussa eventuali impulsività, soprattutto dopo il tredici.
Scorpione
Mercurio sarà un grande alleato del divertimento e delle amicizie per tutto il mese. Il pianeta transita nel segno del Cancro, dove passeggia anche Giove. Questi transiti incoraggiano le prime partenze per le vacanze, favoriscono i rapporti familiari e quelli con gli amici. Venere minaccia qualche disaccordo a inizio luglio, ma hai tutte le possibilità per affrontare e risolvere qualsiasi tipo di questione. Sono in arrivo sorprese speciali, molto positive, a partire da metà mese.
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Marte, ancora nel segno dei Gemelli, ti renderà irritabile e teso fino al tredici. Forse sei scontento per la piega che ha preso una situazione familiare, discuti per gli spostamenti estivi o sei alle prese con un amico dal carattere complicato. Ad ogni modo, Venere sarà al tuo fianco fino al ventidue e smusserà eventuali tensioni. Ci sarà spazio per il divertimento e per realizzare alcuni progetti ai quali tieni molto. Mercurio ti renderà irritabile per tutto il mese. Preparati ad affrontare noiosi battibecchi in famiglia, equivoci con gli amici, ritardi nei progetti. Luglio non sarà simpaticissimo, ma, contando sulle tue forze, potrai smussare le tensioni e sistemare parecchie questioni. Certo, ti mancherà l’aiuto della fortuna: ma non quello della tua forza di volontà. Ignora i pettegolezzi e prosegui per la tua strada: dritto, verso la cima dei tuoi propositi! Questo mese dovrai mettere in conto una certa oscillazione dell’umore. Marte ti renderà agguerrito e determinato, mentre Venere potrebbe esasperare alcune insoddisfazioni. È probabile tuttavia che queste tensioni dipendano solo dalla sfera affettiva e non da quella familiare, che risulterà problematica più verso fine mese che non al principio. Qualunque sia il problema evidenziato a inizio luglio, affrontalo con calma: ti aiuterà a vederci chiaro. Mercurio sarà in Cancro per tutto il mese, segno dove c’è anche Giove da fine giugno. Un quadro astrale davvero favoloso! Occhio però fino al tredici: Marte è sempre dispettoso, e potrebbe seminare zizzania in famiglia e con chi ti circonda. Discussioni per decidere come e con chi trascorrere le vacanze? Non farti prendere dal nervosismo. Riuscirai nei tuoi intenti! Gran divertimento, viaggi, gite e nuove amicizie in vista.
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I cavalieri teutonici E I cavalieri TEMPLARI (4° PUNTATA) Nelle scorse puntate abbiamo ampiamente parlato dei Cavalieri Templari, ora in occasione di un incontro che si è svolto a Wurburg (Germania) il 29 Giugno 2013 tra i Teutonici “Ordo Militaris Teutonicus” e i Templari della “Nova Militia Crhisti” (di cui abbiamo ampiamente parlato nelle puntate precedenti) già gemellati tra loro, diamo una breve descrizione sui Cavalieri Teutonici. I Cavalieri Teutonici si costituirono in un ordine monastico religioso simile a quelli degli ospitalieri e dei templari per proteggere i pellegrini e curare i malati in Terrasanta. Avevano un ospedale fondato da mercanti di Brema e di Lubecca in Terrasanta. La costituzione dell’Ordine avvenne nel 1128 a Gerusalemme. Nel 1198, un gruppo di cavalieri tedeschi lo rifondava accentuandone il carattere militare. Federico II nel 1212, perfezionò tale riforma. I Cavalieri Teutonici non si differenziavano dagli altri crociati, indossavano ampi mantelli bianchi alla maniera dei Templari, contrassegnati da quella caratteristica croce nera “patente” che sarebbe divenuta la croce germanica, e ostentavano sull’elmo vistose piume, anch’esse nere. Sugli scudi e sui sigilli ricorreva l’emblema dell’aquila, un’aquila dalle ali aperte e gli artigli protesi a ghermire, ma si trovavano anche altri animali araldici, quale il leone rampante. C’è una differenza fondamentale tra i Cavalieri Teutonici e gli altri ordini sorti all’epoca delle crociate. Mentre gli altri erano nati e si erano sviluppati in un’ottica universale, i Teutonici rimasero vincolati fin dalle origini a un’idea nazionale rigidamente circoscritta alla Vaterland germanica. Altre imprese li attendevano sui lidi settentrionali dell’Europa, dove c’era da cristianizzare le tribù baltiche e le inesplorate lande orientali. Lì, nel gelo a loro tanto familiare si compì il destino di questi crociati del ghiaccio. Tre Papi s’interessarono all’Ordine contendendone all’imperatore il controllo: Clemente III, che assicurò ai Cavalieri l’approvazione ecclesiastica; Celestino III, che diede loro la regola monastica di Sant’Agostino e Innocenzo III, che ne ratificò la costituzione, ponendoli sotto la protezione della Vergine. In tal modo, con il duplice avallo dell’impero e del papato entravano negli annali della cristianità i Cavalieri dell’Ordine teutonico di Santa Maria in Gerusalemme, detto anche di Nostra Signora dei tedeschi (Ordo Sanctae Mariae Tèutonicorum) o più semplicemente Deutsche Orden. Tra le differenze che fin dalle origini caratterizzarono l’Ordine rispetto alle altre organizzazioni analoghe, a parte, la rigida norma che precludeva l’accesso a chiunque non fosse aristocratico e di lingua tedesca, è il ruolo riservato alle donne, che furono sempre presenti e attive nei suoi ranghi per l’assistenza ai feriti e agli ammalati. Per lo stretto
rapporto d’intesa con l’imperatore Federico II, rappresetato nell’Ordine da maestri di sua fiducia, i Cavalieri Teutonici acquisirono un esteso potere in Puglia e in Sicilia. Il loro grande sogno di gloria era rivolto all’estremo Nord dell’Europa, dove fin dall’inizio del secolo XIII intrapresero una complessa opera di conquista, senza trascurare con questo la Terrasanta. Con la perdita di Gerusalemme e dei regni cristiani d’oltremare, i Cavalieri Teutonici abbandonarono la Terrasanta per concentrare la loro forza sull’esteso fronte che dal Baltico si prolungava verso oriente, su territori nei quali la loro guerra di religione e di conquista si era da tempo trasformata in intensa e sanguinosa opera di colonizzazione. Mantenendo uno stato di guerra permanente, che lo pose a confronto con i danesi e con i lituani, con i polacchi, con i russi e con i mongoli, l’Ordine realizzò qui la sua funzione storica più duratura, ponendo le basi per la nascita della Prussia moderna mediante un capillare progetto d’insediamento e civilizzazione nelle Marche tedesche dell’Est. Potendo contare sulle medesime concessioni che l’imperatore fece ai principi tedeschi, lo stato dei Cavalieri assunse tale potenza da spingersi con le proprie armate oltre la Polonia, su per la costa baltica e più avanti, verso la Russia. Stretti nella morsa dei principi tedeschi avidi di terre, da un lato, e delle popolazioni slave, dall’altro, si trovarono a fronteggiare difficoltà sempre maggiori, accentuate dall’affermarsi della riforma luterana. Fu proprio quest’ultimo movimento a generare la crisi definitiva dell’Ordine. Contaminati essi stessi dalle nuove idee religiose, questi incrollabili Cavalieri della fede, si divisero tra luterani e papisti, entrando fatalmente in conflitto tra loro, finché nel 1525 il gran maestro Alberto di Brandeburgo aderì alla causa protestante, trasformando la Prussia in ducato ereditario brandeburghese. Si dissolse quindi lo stato teutonico, non l’Ordine, che sopravvisse sotto l’ala della monarchia asburgica, presso la quale si rifugiarono gli ultimi Cavalieri rimasti fedeli al credo cattolico. La protezione asburgica servì a impedire, in seguito, il tentativo di sopprimere l’Ordine da parte di Napoleone Bonaparte. Francesco I d’Austria ne riorganizzò gli statuti nel 1834. Riformato in conformità al diritto canonico nel 1929, l’Ordine teutonico ha oggi accentuato il suo carattere monastico, in conformità con gli statuti approvati dalla Santa Sede nel 1965. Prof. Salvatore Maria Loprete
Da oggi mette a disposizione uno spazio dedicato alla recensione di libri di qualsiasi argomento. I libri saranno recensiti ad insindacabile giudizio della redazione. Lo spazio è aperto alle case editrici e agli autori. Per la recensione bisognerà inviare il testo a: Redazione Lombarda Nuova Idea - Via Bergamo 11 - 20135 Milano oppure inviare mail a postmaster@nuovaidea.eu I manoscritti e le copie non saranno restituiti.
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CUCINA
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La ricetta del mese PESCE SPADA ALLA PIZZAIOLA Preparazione Tagliate a fettine sottili la mozzarella e ponetela in un piatto a scolare, scottate i pomodori in acqua bollente e toglietegli la pelle, i semi e tagliateli a cubetti. Prendete una pirofila, versateci due o tre cucchiai di olio e adagiate il pesce senza sovrapporre le fette, coprite ognuna di esse con una o più fette di mozzarella, poi cospargetele di pomodoro già salato, olive e capperi già lavati e strizzati, e origano, infine cospargete con dell’aglio tritato. Irrorate la pirofila con 5 cucchiai di olio e infornate nel forno già caldo a 180 gradi per circa 20 minuti. Servite caldissimo.
Ingredienti per 4 pers. 4 fette di pesce spada 400 g di pomodori maturi 1 mozzarella di bufala 60 g olive nere 15 g capperi dissalati 5 cucchiai olio e.v.o. Origano, aglio e pepe qb Difficoltà: molto bassa Cottura: 20’ Preparazione: 15’
anello di cocomero Ingredienti per 6 pers. 800 g di polpa di cocomero 500 ml di vino bianco Moscato 130 g di zucchero 16 g di colla di pesce
Difficoltà: bassa Cottura: 10’ Preparazione: 15’
Preparazione Mettete i fogli di gelatina in una ciotola con dell’acqua fredda e lasciate in ammollo per 15 minuti. Tagliate il cocomero grossolanamente, eliminate il
grosso dei semini, mettetelo nel bicchiere del mixer e frullatelo. Con l’aiuto di un colino, dalle maglie fitte, passate la purea di cocomero in modo da eliminare completamente i semi e parte delle fibre della polpa. In un tegame versate il vino bianco e lo zucchero e fate bollire, a fiamma bassa, per 10 minuti. Strizzate bene i fogli di gelatina ormai ammorbiditi e uniteli al vino bollente zuccherato. Mescolate bene per far sciogliere la gelatina; lasciate raffreddare e unite il succo di cocomero. Mettete il composto in uno stampo a ciambella (o altro stampo), coprite con della pellicola trasparente e ponete in frigorifero per almeno 4 ore. Servite l’anello di cocomero al moscato da solo o accompagnato con una macedonia di fragole e panna.
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CRUCIVERBA ORIZZONTALI 1. Lo spazio dove stazionano gli spettatori prima dello spettacolo o durante gli intervalli 5. Si celebrano con solennità 11. Dopo nei prefissi 12. Arrogante spavalderia 14. Appartenenza, attinenza 16. Abito maschile da cerimonia 17. Preparare per la semina 18. Mario ex-governatore dello Stato di New York 20. Città dell’Albania 22. L’antagonista della Sampdoria 25. Tipica andatura del cavallo 27. Archeofita in centro 28. La fine degli eroi 29. Le gatte di famiglia 32. Lo Stato con la famisa Sun Valley 33. Appena fatto, appena spuntato 36. Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro 39. Comune sui Monti Volsini 43. Sono ricordati per le loro gesta 44. I fiori dell’Olanda 47. Agevolarsi, appoggiarsi 49. Le pedane per i direttori di orchestra 50. Eventualmente, nel caso che 51. Ottimistici VERTICALI 1. Federazione pugilistica italiana 2. La moglie di Chaplin 3. Un fiume Franco-Belga 4. Etere, aria 5. Imponente onda isolata che si produce d’improvviso nell’oceano 6. Isola delle Ionie 7. Imbrattatura in centro 8. Un incontro di vocali 9. Piace al fannullone 10. Best Available Technology 12. Delfini d’acqua dolce 13. La zona con le Antille 15. Cresce incolta 19. Comune del cagliaritano 21. Arrochito, basso 23. Casa produttrice di telefoni cellulari 24. Un centesimo in lettere 26. Giovane teppista inglese degli anni Sessanta 30. Un’isola della Grecia 31. Un colosso chimico 32. Particelle elettrizzate 34. L’eccesso nei prefissi 35. Sono proverbiali quelli Pindarici 37. Nella filosofia greca 38. Favola, leggenda 40. Presso, accanto a 41. Parte del tempio greco 42. Cavalloni, marosi 43. European Accreditation for Certification 45. Si tramandano localmente 46. Tre romani 48. Iniziali della Merz
Più la pulisci più diventa nera... Cos’è?
Soluzione: la lavagna
Indovinello
Soluzione cruciverba (N°5)
SUDOKU
GraďŹ ca di copertina: Massimo Bastianelli
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