RENAISSANCE FROM A CRISIS
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LEO BURNETT
RENAISSANCE FROM A CRISIS La Rinascita Dalla Crisi dalla depressione alla rinascita
Renaissance From A Crisis from depression to renaissance
Se esiste una connessione tra la fine degli anni ’20 del novecento e i giorni nostri, c’è una parola che per prima la rappresenta: depressione. Se è vero che la storia si ripete, allora forse oggi stiamo affrontando le stesse sfide che Leo Burnett in persona ha superato, trasformando tempi duri in grandi opportunità. Abbiamo chiesto ai nostri creativi di illustrare un’istantanea di vita quotidiana, di focalizzarsi sulle persone e sulle loro reazioni alle difficoltà, mostrando come si reinventano per allontanare la crisi e attuano i cambiamenti necessari a sopravvivere. Le interpretazioni sono state libere. Abbiamo incluso la storia della nostra agenzia così che i creativi potessero efficacemente rappresentare il mondo in cui viviamo e la domanda bruciante che tutti noi abbiamo in mente: “Come possiamo trasformare questa crisi finanziaria globale in un’opportunità?” La Rinascita Dalla Crisi è la risposta… Una pubblicazione dedicata alle interpretazioni che alcuni creativi hanno dato del tema e alle loro suggestioni per costruire un futuro migliore. Indiscutibilmente le nuove idee nascono dall’impegno e dalla ricerca; La Rinascita Dalla Crisi esprime dunque una prospettiva diversa sui problemi finanziari mondiali, guardandoli come un’opportunità per un pensiero rinnovato, anziché un ostacolo insormontabile. La Rinascita Dalla Crisi è un raccoglitore di idee che provengono da artisti e creativi che si interrogano su come trasformare “l’oggi” in un incubatore di pensiero fresco, innovativo, capace di generare una rinascita anche di natura economica.
If there is a connection between the late 1920s and the present times – one specific word comes to mind: depression. If it’s true that history repeats itself, then today we are dealing with the same challenges that Leo Burnett “the man” faced, transforming challenges… into amazing opportunities. We’ve asked our creatives to illustrate a snapshot of everyday life, focusing on people and their reactions to difficulties, showing how they reinvent themselves in order to avert suffering and implement the changes needed to survive today. Interpretations have been created without restraint. We have attached our agency’s history so our creatives can clearly demonstrate the world in which they find themselves and the one burning question that remains on their minds, “how to turn this global financial crisis into something positive?” Renaissance From A Crisis is the answer… a publication dedicated to creative visionaries and the techniques they are using to guarantee a better tomorrow. New ideas invariably come from struggle; Renaissance From A Crisis has a different take on the world’s financial problems, viewing them as an opportunity for fresh thinking instead of the huge obstacles that others might see them as. Renaissance From A Crisis is packed with ideas from top creatives as well as world famous artists who offer their perspective on using “the new now” as an incubator for innovative and modern ways of thinking… ultimately leading up to an actual fiscal renaissance.
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Chi era Leo Burnett?
Who was Leo Burnett?
Leo Burnett era un pubblicitario, uno dei più grandi. Il suo nome è ormai sinonimo di advertising perché lui stesso ha creato una delle agenzie di pubblicità più di successo al mondo. La sua passione per la scrittura lo aveva portato inizialmente a fare il giornalista, anche se presto realizzò che fosse il copywriting la sua vera strada. “La grande depressione” del 1929 devastò l’economia degli Stati Uniti ma non l’ambizione di Leo Burnett. Nel 1935 decise, nonostante tutto, di lanciare l’agenzia che tuttora porta il suo nome. Anche nel 2013, la Leo Burnett si conferma come una delle 10 agenzie di comunicazione più di successo al mondo.
Leo Burnett was an adman and one of the biggest. His name is synonymous with the word advertising because Burnett himself created one of the most successful advertising agencies that the world has ever known. His passion for writing initially led him to journalism… but he soon realized that copywriting was where his heart truly lay. “The Great Depression” of 1929 crippled the U.S. economy but not Mr. Burnett’s ambition. In 1935 he went on to launch the agency that today still bears his name. In 2013, Leo Burnett remains one of the 10 most successful advertising agencies in the world.
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Chi se non Leo Burnett avrebbe potuto creare così tanti “personaggi” memorabili associati a un prodotto; The Jolly Green Giant (in Italia “Il Gigante Verde”), Morris the Cat, l’idraulico quasi–disoccupato della lavatrice Maytag, il Pillsbury “doughboy” (Il bambino fatto di pane), la Tigre Tony di Kellogg’s o il leggendario cowboy di Marlboro, per citarne solo alcuni. Lo speciale talento di Leo Burnett nel dare ai prodotti un’immagine che entrasse a far parte della vita delle persone è ciò che ha reso quest’agenzia davvero unica. «Se cerchi di raggiungere le stelle, potrai non riuscire ad afferrarle, ma almeno non finirai con un pugno di fango in mano». Queste sono le parole di Leo e lo spirito con cui ha sempre affrontato ogni sfida. Leo, “l’uomo”, si è sempre interessato alle persone come una sorta di psicologo, sempre in osservazione, alla ricerca del “perché” le persone si legassero ad alcuni prodotti e non ad altri. Tuttora la sua agenzia applica la filosofia del suo fondatore – oggi sintetizzata con il termine Humankind. Humankind si focalizza sulla ricerca di “Acts and not Ads” (lett. Atti e non Annunci pubblicitari). La filosofia Humankind è al centro di tutto ciò che Leo Burnett fa e che Leo Burnett rappresenta.
Who else but Leo Burnett could have created as many memorable and marketable “product characters”; The Jolly Green Giant, Morris the Cat, the near–unemployable Maytag repairman, the Pillsbury doughboy, Tony the Tiger, and the legendary Marlboro Man –citing just a few. LB’s special talent for giving products an image that endears them to the consuming public made his agency truly unique. «If you reach for the stars, your goals might not be met… but you won’t end up with just a mound of mud either». These were Leo’s words and the spirit he used when facing a challenge. Leo “the man” was a people person as well as pseudo psychologist: constantly observing humans to try and understand why they connected with the products they used. Today, Leo Burnett still employs its founder’s philosophy –aptly called Humankind. Humankind focuses on human behavior, engaging and involving consumers with “Acts and Not Ads”. The Humankind philosophy is at the core of everything that Leo Burnett does and stands for.
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Punti chiave
Key points
Mela: (umiltà) è uno dei più importanti simboli in Leo Burnett. Le mele hanno dato il “benvenuto” a tutti i visitatori della Leo Burnett sin dal 5 Agosto del 1935. In quel giorno così importante, proprio nel mezzo della Grande Depressione, l’eterno ottimista Leo Burnett e i suoi otto associati decisero di aprire le porte della loro nuova agenzia di pubblicità offrendo una cesta di mele in reception. Quando la notizia che Leo Burnett offrisse mele si sparse in tutta Chicago, un editorialista sentenziò: «Non ci vorrà molto tempo prima che Leo Burnett venda mele all’angolo di una strada, anziché offrirle a chi lo visita». Le mele sono un gesto di umiltà che ben sintetizza la natura di Leo Burnett.
Apple: (humility) is one of the primary symbols at Leo Burnett. Apples have been “welcoming” Leo Burnett visitors since August 5, 1935. On that hot day in the middle of the Depression, when supreme optimist Leo Burnett and his eight associates opened the doors of their newly formed advertising agency, the receptionist set out a bowl of apples. When word got around Chicago that Leo Burnett was serving apples to his visitors, a newspaper columnist cracked, «It won’t be long ‘til Leo Burnett is selling apples on the street corner instead of giving them away». Apples are a gesture of humility and characterize Leo Burnett’s nature.
La mano tesa a raggiungere le stelle: (aspirazione) simbolo di Leo Burnett che rappresenta la tensione a voler raggiungere un obiettivo, una reazione a uno stimolo, il ritornare alla carica dopo un periodo buio e soprattutto il coraggio di cercare qualcosa di nuovo. La matita: (un’azione che ispira) il logo dell’agenzia, uno strumento usato per buttare giù le idee, i pensieri, la creatività… Il collante che tiene insieme un concetto a un gesto con un forte valore artistico. Humankind: (le persone e i loro comportamenti) la filosofia di pensiero dell’agenzia Leo Burnett. Al centro di tutti i processi creativi ci sono le persone e l’osservazione dei loro comportamenti. Solo in questo modo un’idea creativa può andare oltre al semplice advertising e avere un significato autentico nella vita delle persone.
Hand reaching for the stars: (aspiration) a Leo Burnett symbol representing the aspiration to achieve a goal, a reaction to stimulus, bouncing back after a bad patch, and above all showing the courage to try something new. Pencil: (an action that stimulates) the agency’s logo, a tool used to jot down ideas, thoughts, creativity… the glue that holds a concept together through a gesture that demonstrates an artistic touch. Humankind: (people and their behavior) Leo Burnett’s philosophy: at the center of all creative processes are the humans who observe behavior. Only in this way is it possible for a creative idea to expand beyond simple advertising and bring real meaning into people’s lives.
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«Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior».
«Nothing is born from diamonds, but manure has the ability to grow beautiful flowers».
In questi versi, magari un po’ prosaici, stanno tante storie belle nate da momenti di difficoltà. Sicuramente ci sta quella di Leo Burnett, l’agenzia nata dalla Grande crisi degli anni ‘30 del Novecento, assieme alla quale abbiamo costruito il numero di Nurant che state sfogliando. Su un’altra crisi, quella scoppiata nel 2008 su scala mondiale e da cui ancora stiamo cercando di capire come uscire, è giocata la monografia di questa collaborazione. O meglio, non sulla crisi in quanto tale. Sarebbe stato un triste messaggio. Piuttosto, abbiamo chiesto ai numerosi illustratori che hanno collaborato cosa vedessero oltre la crisi, o dietro, o dentro. Insomma che ci dessero, loro che hanno la dote di plasmare l’immagine, una prospettiva nuova, delle lenti attraverso cui guardare un fenomeno col quale abbiamo imparato a convivere, ma dal quale, ancora una volta, siamo chiamati a far nascere i fior.
This saying, which is a bit prosaic, implies that there are many fine things that may come out of a crisis. Certainly this was the case for Leo Burnett, a man who’s business was born out of The Great Depression of the 1930s. Along with Leo Burnett, we have created this new edition of Nurant. Our collaboration came about because of a new crisis, erupting on a global scale back in 2008… one that we are still trying to understand how to get out of today. Instead of focusing on the negative aspects of these times, we have asked illustrators to demonstrate what they see beyond, behind, and inside this crisis. Perhaps they can give us a new perspective; a lense through which to look at this global phenomenon and how it might show us new and better ways of bearing fruit.
EDITORIAL BY FEDERICO CARUSO
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LEO BURNETT
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RICCARDO GUASCO
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MASSIMO BRUGNERA
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NICOLA GIORGIO
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MILENA CAVALLO
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MARCELO VENDRAMEL
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MASSIMILIANO AURELIO
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VALENTINA RUSSELLO
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DOMENICO ANGIONE
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ROBERTA MADDALENA Aka Biró
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IVANO NAZERI
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ALBERTO MARIA MADERNA Aka Maria Alberto Della Viviana
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ANDREA MONGIA
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GIANFRANCO ENRIETTO
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ALDO GEMMA Aka Dabol_G
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MATTEO FABI Aka Styng 253
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DOMINIKA KLIMEK
NU®ANT
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LEO BURNETT
RICCARDO GUASCO «È difficile essere facili. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più della scultura che vuole fare. Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare per togliere, senza rovinare la scultura? (…) Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità». [Bruno Munari] «It’s hard to simplify, for simplification one needs to edit, and to edit one must know what to remove (just like a sculptor when he chisels on a mass of stone). Theoretically each block of stone contains a beautiful creation but how do you know when to stop chiseling so as not to damage the sculpture? (…) Removing… instead of adding respects the essence of all objects and communicates their essence». [Bruno Munari]
1. Icaro #1
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RICCARDO GUASCO
Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Sto cercando di vedere nella “Crisi” un motivo per ripartire da zero e ricominciare tutto, forse è proprio quando non si ha più nulla che si riesce a ridare il giusto senso alle cose e si riconsiderano le priorità. Un modo per uscirne credo sia cambiare mentalità. È una crisi di valori dove i valori per una volta non sono solo i soldi purtroppo.
How are you experiencing the crisis and how do you think we can get out of it? I view the “Crisis” as a way of starting from scratch. When you are left with nothing, you are able to change your perspective and reconsider your priorities. A simple way of exiting this crisis would be to change our mentality. We are dealing with a crisis of values where the emphasis (for once) is not just on money.
Quale immagine simboleggia meglio questa crisi? Un gigantesco campo arido e un piccolo omino con un seme e un innaffiatoio. Le proporzioni sono volutamente sbilanciate, sicuramente un seme non basterà a riempire tutto il campo ma sarà pur sempre un inizio e dovrà essere sano, solo così darà i giusti frutti.
What best symbolizes this crisis? A giant arid field with a little man wearing a suit holding a watering can. The proportions are deliberately unbalanced; certainly a seed will not grow into an entire field, but it is an altruistic beginning that ends in positive results.
Nelle tue tavole rispolveri il mito di Icaro; di cosa sono fatte le ali dell’uomo per fuggire dal labirinto della crisi? Di idee, di correttezza e di determinazione.
Your tables resolve the myth of Icarus; tell us why you think Man needs wings to escape from the labyrinth of this crisis? Because he needs ideas, principles and determination to escape.
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LEO BURNETT
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RICCARDO GUASCO
2. Icaro #2 3. Icaro #3 È una rivisitazione del mito di Icaro, a fare da metafora ad una civilità che sembra essersi spinta troppo oltre i limiti e rischia di precipitare e di vedere sciolte al sole come cera le sue illusioni. L’apertura, mentale e figurativa dell’uomo e la scoperta di altri valori – rappresentata dal volo insieme agli uccelli visto come vicinanza alla natura e progresso più responsabile e rispettoso – fanno dell’ultima illustrazione il fulcro del trittico, simbolo di ripresa e di rinascita. It’s a reinterpretation of the myth of Icarus, a metaphor for a civilization that seems to have gone too far and risks destruction. We see the sun melting wax. Opening up mentally and figuratively helps Man discover other values that are represented by birds that have taken flight, this can also be seen as bringing us closer to nature where progress is more responsible and respectful, making my final illustration the heart of the triptych, a true symbol of recovery and rebirth.
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LEO BURNETT
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LEO BURNETT
MASSIMO BRUGNERA «Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione». [Giorgio Gaber] «An idea, a concept, an idea, while it is still an idea, it is only an abstraction; if I could eat an idea I would have made my revolution». [Giorgio Gaber]
1. Mela marcia La mela fecondata è il consiglio di lanciarsi istintivamente in esperienze fertili, per generare l’imprevisto, collaborazioni tra mondi diversi così da marciare, cioè muoversi, oltre la sterile situazione di crisi. A fertilized apple is an open suggestion to live fruitful experiences that generate the unexpected. Worms are kept out of the apple through the collaboration of different worlds marching together through this sterile crisis.
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Il tuo rapporto con la crisi e la tua soluzione per uscirne. La crisi, in generale, è parte integrante della condizione umana. La crisi per le grandi masse è un avvenimento ciclico, è un fenomeno bisessuale strettamente legato alla sopravvivenza. La crisi è sopravvivenza. La crisi stessa lotta per la sua sopravvivenza, poiché sopravvive solo in unione all’uomo che l’ha attraversata e la porta con sé. È evidente che sia un momento di morte, ma mi piace vederlo come momento di nascita, ossia l’altra faccia della medaglia. Un istante critico è l’attimo cruciale di un determinato fenomeno, quello più interessante. Viene dopo la sua causa e appena prima del suo effetto. Siamo già pienamente dopo la causa di questa crisi, immersi nel suo effetto; ci siamo resi conto della situazione difficile e adesso più che mai è bene essere effettivi nelle scelte, in ogni istante. È un momento di importanti scelte e azioni. Il contesto è quello di una nuova libertà potenziale per i forti – opposti al caos generale – dove i forti sono le persone informate, curiose, ottimiste, scaltre e divertenti. Bisogna seminare, ma anche essere ecosostenibili e sportivi nelle proprie azioni. I frutti si raccoglieranno presto, oppure i nodi verranno al pettine. Più il risultato delle proprie scelte immediate genererà l’imprevisto, meno la nostra ombra avrà la forma della crisi. Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? È l’uomo che ha creato il sistema economico di tipo capitalista, disegnando un universo intorno a sé per il proprio benessere. Sono estremamente fiero di appartenere a questo gruppo di esseri industriosi, ma credo che in alcuni casi sbagliamo a valutare le priorità dei nostri progetti e che le cause di questi errori siano spesso l’estremo individualismo e l’egocentrismo. Ecco che, per me, il simbolo della crisi è l’Uomo vitruviano, illustrazione di Leonardo, dove l’artista traccia le proporzioni di un uomo in relazione a ciò che lo circonda. In questo caso però l’uomo è ruotato sottosopra: quel sistema attorno a lui non funziona più e all’uomo comincia ad andare il sangue al cervello. Anziché equilibrio abbiamo dunque generato grande confusione.
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MASSIMO BRUGNERA
Nei tuoi disegni vedo l’esigenza di mettere assieme cose molto distanti tra loro (una mela degli spermatozoi, un dito e una lampadina, un palloncino e il globo terrestre) per fare nascere qualcosa di nuovo. Che cosa nasce da queste unioni? “Mela marcia”. La mela è il simbolo dell’impeto creativo e dell’ottimismo. La mela cade in testa a Newton e scopre la gravità. La mela è la risposta di Leo Burnett alla depressione. La mela diventa defibrillatore e talismano scacciacrisi. C’è un istante energetico, unico, in cui la mela viene fecondata del germe creativo umano. Quando neppure il verme può più guastare la mela. È la metafora del lanciarsi istintivamente in mondi inconsueti ma fertili, per generare l’imprevisto. La nostra mela è marcia perché siamo la piaga creativa e ottimista che marcia contro e oltre la crisi. “Idea palpabile”. La lampadina è il simbolo dell’idea innovativa; della luce che rischiara il mondo e le sue potenzialità. Questa è la lampadina che conosciamo. Ora c’è una nuova lampadina, però, che non si vede ma si tocca; il suo messaggio è in alfabeto braille. La lampadina è il mezzo attraverso il quale le persone dotate di percezioni fuori dal comune riescono a cogliere il nuovo stimolo. Lo stesso vale per chi si impegna a sviluppare capacità non convenzionali di comunicazione. In tempi di magra è un buon esercizio guardare agli altri esseri viventi, che da sempre evolvono in relazione all’ambiente. È bene fare rapide mute e affinare i sensi per allargare il campo percettivo e comunicativo. “Il mondo visto da un palloncino”. Quando si lascia andare un palloncino lui sale, sale in alto nel cielo fino a sparire dalla nostra vista. Non si sa dove sia andato né dove andrà. È comune considerare quello che è fuori dalla portata del nostro sguardo come distante e dimenticabile per meglio concentrarci sulle vicissitudini quotidiane. Immaginiamo per un attimo di essere noi il palloncino che si allontana dalla Terra. Si può fare l’autostop galattico per esempio, come piace a Douglas Adams. Questa volta il nostro punto di vista è quello del palloncino, che continua a salire esplorando nuovi mondi. È un modo per suggerire di identificarvi un po’ meno con il centro dell’universo, di cambiare il vostro punto di vista e, perché no, anche di prendervi un po’ meno sul serio, di essere più leggeri.
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How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? Crisis is integrated into the human condition. Crisis for the masses is a cyclical event, a bisexual phenomenon closely related to survival. Crisis survives only for Man when he goes through it and takes it into himself. It is obviously a moment of death but I like to see it also as a moment of birth, like the two sides of a coin. A crisis is a time for important choices and actions. There is a certain freedom found in chaos, a moment of strong potential for those who are informed, clever, optimistic and funny. The outcome of our choices can have unexpected results, so instead of focusing on the darkness of the crisis we need to look at it from a different perspective. As an illustrator and communications man, what is the best symbol that represents the crisis? If you could choose one single image to represent the present day… what would it be? Man has created this fiscal disaster due to his love of capitalism –designing a world for his own benefit and not for those around him. I am extremely proud to belong to this group of industrious human beings, but sometimes we fail to evaluate the priorities in our projects. The causes of these errors are extreme individualism and egocentrism. The image that best represents today would be is The Vitruvian Man – Leonardo Da Vinci’s famed illustration where the artist draws the proportions of a human man, but due to the present day crisis the man has been turned upside down. The system designed around him is not functioning so blood likely rushes to his brain causing mass confusion. In your drawings I see the need to put things together that are far removed from one another (an inseminated apple, a finger and a light bulb, a balloon and the globe) so as to give birth to something new. What do you create through these unions? “Damaged apple”. The apple is a symbol of optimism and creative impetus. The apple landed on Newton’s head and he discovered gravity. The apple was Leo Burnett’s answer to the depression. The apple has become a defibrillator and talisman that gets rid of crisis. There is an energetic instant where the apple is fertilized thanks to the creative ideas of man. Worms are no longer able to mar the apple. It’s like a metaphor that mixes different worlds generating the unexpected. But the apple has become damaged due to a financial plague –even as creatives march optimistically against this crisis.
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MASSIMO BRUGNERA
“A palpabile idea”. The lamp is a symbol of an innovative idea, its light illuminating the world and its potential. This we already know. Imagine a lamp that can’t be seen but can be touched; its message in alphabetical Braille: the bulb is the means by which people with unusual perceptions manage to grasp new stimulus. The same goes for people who are trying to develop unconventional communication skills. In lean times it is a good exercise to look at living things as constantly evolving in relation to their environment. “The World as a balloon”. You release a balloon and it keeps rising and rising until it disappears from view and you never know where it will end up. It’s common to think of things that are out of sight as being non–existent. Imagine for an instant that we are actually that balloon slowly drifting away from Earth. It would be like doing global hitchhiking, similar to the novels by Douglas Adams. This time our point of view is that of a balloon, continually exploring new worlds. I believe the time has arrived to lighten up and take life a bit less seriously.
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LEO BURNETT
2. Idea palpabile / Palpable idea La lampadina che non si vede, ma si tocca (alfabeto Braille) è un messaggio per persone fuori dal comune affinché si impegnino a fare la differenza. È la gente più comune a poter sviluppare capacità di comunicazione non convenzionali. The bulb cannot be seen but touched (Braille), instigating extraordinary people to make a difference. The bulb is also a provocation, because often people with common interests are best at developing non–conventional communication skills. 3. Il mondo visto da un palloncino / The world as a balloon Suggerisce di cambiare il nostro punto di vista e, perché no, prenderci un po’ meno sul serio ed essere più leggeri. Looking down at the world from a large balloon changes our point of view, which is a good thing. We need to take things less seriously and be “lighter”.
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NICOLA GIORGIO «Una storia disegnata da qualcuno e arredata da qualcun altro, dove gli asini scompaiono e le tavole vibrano. Qualche anonimo dice di un mondo migliore e di mouse che soffrono, ma comunque sarà come una nuova vita». [testo generato da: www.polygen.org] «A story designed by one person and furnished by another, where donkeys disappear and tables vibrate. Someone anonymously talks about a better world where a mouse suffers, but also begins a new life». [text generated by: www.polygen.org]
1. Nonna Gaetana / Grandmother Gaetana Nonna racconta del suo passato mentre prepara pasta fresca fatta in casa. Grandmother tells of her past while preparing fresh homemade pasta.
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Lo scenario descritto dalle tue illustrazioni allude alla condivisione dei saperi come via d’uscita dalla crisi? Esatto. Ho visto in questo atteggiamento una delle possibili soluzioni alla crisi. Una reazione a mio parere necessaria per far sì che un periodo così complesso non sia percepito come una difficoltà ma come un’opportunità.
Does the scenario described by your illustrations allude to knowledge sharing as a way out of the crisis? Yes. I’ve seen this attitude as one of the possible solutions to this crisis, a reaction in my opinion that is necessary to ensure that this period as a whole is not perceived as a problem but instead as an opportunity.
L’ambientazione “intima” in un paese in cui esiste uno “zio Gianni” che studia per diventare maestro può essere vista come una critica a una società eccessivamente complessa, in cui i ruoli sono sempre meno definiti ed è più facile perdere se stessi e la propria identità? Oppure sta tutto nell’immaginazione del personaggio della prima tavola, e la storia che segue è una sua illusione? Il racconto parla di uno zio Gianni che nel suo paese in provincia di Salerno, in un periodo altrettanto complesso, era uno dei pochi a potersi permettere di studiare. Nel suo piccolo propose una semplice, ma potente soluzione. La sua storia mi è stata raccontata da mia nonna durante una delle nostre chiacchierate intorno ad un tavolo, dove spesso prepara grandi quantità di pasta fresca per tutta la famiglia. È a lei che ho dedicato la prima pagina, perché è lei che ha generato in me l’immagine del piccolo paese spoglio, fatto di pochi colori desaturati. Un paese dove non era tutto più semplice e definito, ma tutto da ricostruire. Il rischio di perdere sé stessi a parer mio c’è adesso come c’era allora, con la differenza che ora possiamo portare con noi racconti come quello di zio Gianni che ci aiutano a reagire e reinventarci.
This “intimate” setting is based on a country where “Uncle John” is studying to become a teacher. Is it a critique of an overly complex society in which roles are increasingly blurred and it’s becoming easier and easier to lose ones identity or is all this all just in the imagination of the character from the first table? Is the second story an illusion? That story depicts “Uncle John” living in the province of Salerno, during a period where as a whole he was one of the few people who could afford to study. So he proposed a simple yet powerful solution. My grandmother explained my uncle’s story to me during one of our long conversations during dinner. We used to prepare large quantities of fresh pasta for the whole family and for this reason I decided to dedicate the first page in this series to her... she is someone who inspired me. That’s why I used the image of the bare small town created with few desaturated colors in a country where everything was not simple or defined but needed instead to be rebuilt. The risk of losing ourselves in my opinion is as prevalent today as it was back in my grandmothers day, with the difference being that now we can learn from stories like “Uncle John” to help us respond and reinvent ourselves.
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2. Quel piccolo paese sul golfo / The little country on the Gulf Il suo racconto mi riporta nel suo piccolo paese della provincia di Salerno che dà sul golfo di Policastro, dove si affaccia l’imponente monte Bulgheria. The story reminds me of my uncle’s small village in the province of Salerno on the Gulf of Policastro which faces the imposing Mount Bulgheria. 3. Zio Gianni / Uncle Gianni Nel piccolo paese c’è una grande porta aperta, quella dello studio di zio Gianni. In the small town there is a wide open door, Uncle John’s study.
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LEO BURNETT
MILENA CAVALLO «Mi chiamo Milena Cavallo, sono un’illustratrice, vivo e lavoro a Roma. Sono nata a Roma dove ho studiato illustrazione ed animazione multimediale presso l’Istituto Europeo di Design, successivamente ho frequentato il MiMaster, master in illustrazione editoriale, a Milano. Nel disegno prediligo la semplicità, e l’utilizzo di meno elementi possibili, mi piace pensare che sia il lettore ad aggiungere quello che manca all’immagine, nell’impostazione dei miei lavori do molta importanza allo spazio che se ben calcolato, conferisce il giusto respiro all’immagine». «My name is Milena Cavallo, and I am an illustrator, living and working in Rome. I was born in the cradle of civilization where I studied illustration and multimedia animation at the European Institute of Design. I later attended MiMaster where I received a Master’s degree in Editorial Illustration, in Milan. I prefer simplicity in design and use as few elements as possible. I like to let the viewer decide what is lacking in an illustration. My work setting gives a lot of importance to the space I use and if properly calculated transmits the right energy to my images».
1. Oggi per sopravivere ed arrivare a fine mese è necessario fare due o più lavori, incastrando orari e tempi diversi. Today in order to survive and make ends meet you need to do two or more jobs, fitting them in at different times and hours.
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MILENA CAVALLO
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«Ho scelto di rappresentare lo stesso personaggio in situazioni differenti anche se non credo che di fronte alla crisi siamo tutti uguali. Se lo fossimo stati non si sarebbe partiti dal basso per rimpinguare le casse dello stato ma si sarebbe tolto un po’ di più a chi ha esagerato a mangiare più degli altri». Per Milena Cavallo l’immagine che meglio può rappresentare la crisi economica è una tavola imbandita dove oltre al cibo viene divorato anche lo stesso ospite invitato a cena «perché quello che ci ha portati a questa situazione disastrosa sono i signori che hanno voluto mangiare a tutti i costi più degli altri e sotto gli occhi di tutti, mangiandosi anche tra di loro». Alla fine lo sconforto prevale e la soluzione è qualcosa che ancora deve essere disegnato. «Non ho una visone molto positiva per quanto riguarda l’uscita dalla crisi dell’Italia. Credo che attualmente questo paese non meriti noi giovani, non ci sono agevolazioni di nessun genere né possibilità».
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MILENA CAVALLO
«I chose to represent the same character in different situations athough I do not think that the crisis affects everyone equally. If things had been done differently we would not have filled the state’s coffers and instead given more to those who are truly in need». To illustrate an image that best represents the economic crisis I would use a table spread out with food, while all the guests at the dinner would be the bureaucrats and bankers whose greed brought on this financial disaster. We “everyday people” would be watching over them while they fill their faces under our watchful eyes. In the end despondency prevails and the solution is something that still needs to be created. «I don’t see a very positive outcome for this crisis in Italy. I believe that currently Italy does not deserve the young, where there are hardly any facilities or chances for us to thrive».
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LEO BURNETT
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MILENA CAVALLO
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2. «Il petrolio, come altre risorse della terra, non è infinito» ed il continuo sperperare senza ritegno ci lascerà tutti a piedi. «Oil like many other land resources is not infinite» and is continuously squandered without restraint which will sooner or later leave us all on foot. 3. Come dei naufraghi su un’isola deserta dobbiamo fare delle scelte e tenere l’indispensabile, siamo tutti precari, in equilibrio su un filo invisibile. Just like castaways on a desert island we have to make choices and take necessary actions, we are all precariously balancing on an invisible thread. 4. È vero che è un momento difficile per tutti, ma se lasciamo il terreno fertile, pronto a raccogliere un’idea, troveremo la strada che ci tirerà fuori dalla crisi e riusciremo a raggiungere i nostri sogni. It is true that these are difficult times for everyone, but if we are willing to leave fertile ground, to develop an idea and find the way to pull ourselves out of this crisis, then maybe we can achieve our dreams. 5. In una situazione di incertezza si ha paura di investire il proprio denaro, meglio dormire con i soldi sotto il cuscino. In situations of uncertainty, people are afraid to invest their money and prefer to sleep with it under their pillows.
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LEO BURNETT
MARCELO VENDRAMEL «Mettere insieme diverse tecniche e forme che non solo condividano lo stesso spazio, ma che parlino e si completino creando nuove strutture, nuove possibilità. Non sto dicendo che io riesca sempre a fare questo, ma mi sento soddisfatto quando arrivo a un risultato estetico coerente, combinando vari elementi apparentemente diversi. Alcuni artisti mi ispirano molto come il brasiliano Eduardo Recife, il fotografo Martin Vallin che possiede un progetto personale di collage fantastico, oppure ancora il lavoro del collettivo portoghese MUSA o l’artista inglese Jimmy Turrell».
«Putting together different techniques and forms that not only share the same space but interact and complete each other, creating new structures and new possibilities. I’m not saying that I’m always able do this, but I feel very satisfied when I get a consistent aesthetic result, combining various elements that are apparently different. Some artists inspire me a lot, such as the Brazilian Eduardo Recife the photographer Martin Vallin who also possesses a personal project made up of a fantastic collage. I love the collective work of the Portuguese MUSA and adore the English artist Jimmy Turrell».
1. Where is the end (Dov’è la fine) Collage, Photoshop. Un groviglio di linee che disegnano una domanda che, a oggi, non presenta valide soluzioni. Le mani rappresentano le persone che cercano di trovare la fine (o l’inizio) della linea, per sciogliere così il groviglio e capire a fondo la crisi. Collage, Photoshop. A tangle of lines that create an interrogative sentence with solutions that are yet to be found. The hands represent people trying to find the end (or the beginning) of the line and untangling it, in order to better understand the crisis.
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MARCELO VENDRAMEL
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LEO BURNETT
Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Ho sempre vissuto la crisi. Da bambino mi ricordo che mio padre si lamentava dell’inflazione, altissima nel mio paese, il Brasile. Compravamo il pane un giorno a un prezzo e il giorno dopo era già due volte più caro. La crisi che abbiamo attraversato alla fine degli anni ‘80 forse era molto peggiore di questa. Ovviamente tutti preferiscono vivere nella zona di comfort, ma credo che le crisi siano naturali e il modo migliore per uscirne sia quello di capire a fondo cosa l’abbia generata, lottare per l’uguaglianza, contro la corruzione e lavorare (sempre e molto). Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? La cover dell’album Nevermind. È un po’ cliché forse, pero per me quell’immagine spiega benissimo il cuore della nostra crisi attuale. ll tuo trittico si apre con dei grovigli, che poi sono richiamati anche nella seconda e terza tavola. L’invito è a sbrogliare la matassa o lasciar perdere tutto e concentrarsi su un nuovo inizio (la mano che disegna)? Ci sono molte persone che dicono che la crisi ha preso proporzioni così grandi che è ormai impossibile trovare un inizio o un colpevole. Dicono che il groviglio sia troppo fitto ora per capire a fondo le cose. Io però sono molto d’accordo con l’opinione di un economista peruviano, chiamato Hernando de Soto, secondo il quale stiamo vivendo, probabilmente, una crisi di conoscenza. Le decisioni economiche sono basate sul comportamento economico delle persone e dal momento in cui iniziamo a dare credito a persone di cui non conosciamo davvero le abitudini economiche, l’economia perde il suo significato e crolla. Le mie illustrazioni esprimono un po’ questa visione, ma forse è anche una provocazione per la gente a cercare, in questo momento, un nuovo inizio, bello, in cui riconoscersi.
How are you experiencing the crisis and how do you think we can get out of it? I have always lived in crisis. As a child I remember my father complaining about inflation, which was out of control in Brazil. We bought bread every day at one price and the next day it would be twice as expensive. The crisis that we went through in the late 80s was much worse than this one. Of course, we all prefer to live comfortably, but I think a crisis is natural and the best way to get out it is to fully understand what it generates; a fight for equality, a fight against corruption and a lot more work. As an illustrator and communications person, what is the symbol that best represents this crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? The cover of the album “Nevermind” by Nirvana, it’s a bit cliché perhaps, but to me that picture explains the heart of this financial disaster. What is your take on why this crisis occurred? There are many people who say that the crisis has taken on such great proportions that it is virtually impossible to find a beginning or the exact reasons for it. I very much agree with the opinion of the Peruvian economist, Hernando de Soto, who calls this “a crisis of knowledge”. My illustrations express his vision and are also a provocation for people at this moment to search for a new beginning; one with beauty, in which we get to know ourselves better.
2.
3.
Trying to describe (Cercando di descrivere)
Way out (Via di uscita)
Collage, Matita, Photoshop. È da molto tempo che i soldi guidano le scelte e le vite delle persone. I nostri desideri sono nutriti dal denaro. È una dipendenza, la dipendenza più rappresentativa della nostra era.
Collage, Matita, Photoshop. Fuori dal caos, una mano sta cercando di disegnare una linea che rappresenta la vita, le aspirazioni o semplicemente l’istinto di seguire la propria personale visione.
Collage, Pencil, Photoshop. Money has been affecting people’s choices and lives for ages. Our desires are fed by money. It is an addiction, the addiction of our age.
Collage, Pencil, Photoshop. Out of chaos, a hand is trying to draw a line that represents life, aspirations or just the instinct of following your own vision.
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MASSIMILIANO AURELIO «Come gather ‘round people Wherever you roam And admit that the waters Around you have grown And accept it that soon You’ll be drenched to the bone. If your time to you Is worth savin’ Then you better start swimmin’ Or you’ll sink like a stone For the times they are a–changin’». [Bob Dylan – Times they are a changin]
1. Senza Titolo #1
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«L’ironia è sempre stata presente nei miei lavori fin da quando disegnavo i fumetti sui diari di scuola». Massimiliano Aurelio combatte la crisi economica con un’illustrazione che vuole spingere a sorridere e riflettere nello stesso tempo. «È una caratteristica che proviene dal mondo delle stripes che ho letto e amato sin da adolescente, sono molto legato a capolavori del genere quali Calvin & Hobbes o B.C. di Johnny Hart». Il taglio ironico si ritrova anche nelle parole dell’autore quando afferma che per superare la crisi è costretto “a rubare” le matite ai suoi colleghi illustratori. L’immagine della crisi è «un’istantanea piuttosto amara» che raffigura la sempre più lunga fila di persone che ogni giorno si radunano alla mattina presto davanti alle agenzie interinali con la speranza di trovare un’occupazione.
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MASSIMILIANO AURELIO
«Irony has always been prevalent in all my work, ever since I began sketching comics in my diaries back in school». Massimiliano Aurelio combats the economic crisis by presenting an illustration that “smiles but at the same time reflects the present situation”. «It’s something that came from the comics that I used to read in adolescence. I feel very close to masterpieces from the likes of Calvin & Hobbes as well as B.C. by Johnny Hart». Irony is found in the author’s work when he tries to overcome the crisis by being forced to steal the pencils of his fellow illustrators. The image that best represents this crisis is a rather bitter snapshot that depicts the increasingly long line of people who gather every day in front of the temp agencies in the hope of finding employment.
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MASSIMILIANO AURELIO
2. Senza Titolo #2 3. Senza Titolo #3 Questa serie di illustrazioni vogliono rappresentare in chiave ironica e in parte autobiografica quelle che a grandi linee sono le idee, i sogni, le aspirazioni e i deliri di chi, dopo essere stato licenziato, cerca di trovare una nuova dimensione nel mondo lavorativo. Ci sono passato anch’io e, no, fare il porno attore non l’ho mai realmente preso in considerazione. This series of illustrations is intended to represent irony while also being partly autobiographical; broad ideas, dreams, aspirations and delusions of those who, after being fired, try to find a new dimension in their working world. I’ve been there… and no I never considered being a porn actor as a viable option.
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VALENTINA RUSSELLO «La più elementare manifestazione della fantasia nasce, forse, dal capovolgimento di una situazione, dall’uso dei contrari, degli opposti, dei complementari». [Bruno Munari]
«The most basic manifestations of a fantasy are born, perhaps, from the reversal of a situation, the use of opposites, and these opposites are complementary». [Bruno Munari]
«“Inventarsi”, “inventare”, questo è forse il verbo che trovo più indicato per spiegare il processo di movimento che deve contraddistinguere il momento storico in cui viviamo. Quotidianamente cerco una spinta dalle cose, dalle persone diverse da me, da quello che succede. Un moto dinamico che parte dall’osservazione della realtà e che si trasforma in un’azione, in un nuovo modo di fare, nell’invenzione di nuove parole e modi di agire.
«“Inventing”, “to invent” –this is perhaps the word that I find most suitable to explain the process of movement, a process which marks the historical moment in which we live. Every day I try a push myself to experience new things and learn from people other than myself, a dynamic motion where the observation of reality transforms action into something sublime, this action represents new words and new ways of behaving.
Un’azione che cerca nuove vie di espressione, nuovi segni e forza linguistica. Per capovolgere una situazione bisogna ritrovare l’istintualità quasi infantile, la capacità di intercettare connessioni imprevedibili tra le cose e i momenti, sviluppare o, meglio, recuperare, delle antenne invisibili che permettano di scorgere le sfumature sottili che possono dare valore a ciò che siamo, ai nostri gesti, al nostro lavoro».
Action seeks new ways of expression, new signs with linguistic force. To reverse a situation we must rediscover our childlike instincts. It is an ability to detect unexpected connections between objects and moments, developing or better yet, retrieving invisible antennas that allow us to discern nuances that give value to not only who we are but also to our gestures and work».
1. Guardare / Look La prima di questo ciclo visivo composto da tre illustrazioni è un’immagine di frattura. Immergersi nel mare, accorgersi che c’è qualcosa di altro al di fuori di noi genera l’inizio di una riflessione. The first of these visual cycles is composed of three illustrations as well as the image of a fracture. A woman plunges into the sea and is aware that there is something outside of herself that generates the beginning of a reflection.
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VALENTINA RUSSELLO
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Che cos’è una crisi se non un’occasione per inventarsi nuovi colori in un mondo dove tutto sembra perdere forma e sostanza? Valentina Russello idealizza i problemi della contemporaneità come «un foglio bianco che paralizza e rende immobili» ma che può essere anche l’occasione per «rimescolare lettere e numeri e ricominciare da capo». Del resto, la crisi economica è l’occasione giusta per «inventarsi di nuovo e avere un pensiero di sé più vasto. Vedere le cose sotto un’altra luce e nuotare assecondando una direzione. Bisogna essere disposti a cambiare, si tratta di un lavoro complesso ma alla fine produce effetti inaspettati». Questo messaggio pervade le tre illustrazioni che Valentina ha pensato come una storia: «parlano di un incontro improvviso che si trasforma in un’opportunità. Quando camminiamo, corriamo o nuotiamo non ci si accorge di quello che c’è intorno. Guardiamo ma non osserviamo e quindi non vediamo. La donna col cappello trova sott’acqua un mondo che non si aspettava, dove piccoli contenitori imprigionano stelle marine. Il nostro compito è quello di aprire uno dei contenitori e liberare una stella, farne uscire la luce e vedere le cose in modo diverso».
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VALENTINA RUSSELLO
Is a crisis nothing more than an opportunity to invent new colors in a moment where everything seems to lose form and substance? Valentina Russello idealizes contemporary problems as «a blank sheet of paper paralyzed and rendered immobile» but it can also be seen as an opportunity to «mix letters and numbers so as to start over again». Moreover, this economic crisis is a possibility to come up with thoughts of a larger self, seeing things in a different light that favors a better direction. You have to be willing to change, it’s a complex task but in the end it produces unexpected results». This message is present in the three illustrations that Valentina presents like a story, «speaking of a sudden encounter that turns into an opportunity. When we walk, run or swim we are not always aware of what is around us. We look but do not truly observe, and therefore we do not see. The woman wearing the hat finds herself in an underwater world that she didn’t expect, a world where small containers imprison starfish. Her task is to open one of the containers and release a starfish, bringing out its light, and thus she is able to comprehend the world in a new way».
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LEO BURNETT
2. Osservare / Observe Quando ci facciamo accompagnare da ciò che è strano e diverso da noi, inizia l’osservazione delle cose, i nostri pensieri si mischiano e l’immaginazione inizia fervida il suo lavoro. Please note that when we experience a strange situation, different and new, we also begin to see things differently, our imagination begins to influence our work. 3. Vedere / See Alla fine vediamo, l’osservazione e l’immaginazione ci conducono ad un mondo nuovo, fatto di invenzione e scoperta senza il quale saremmo immobili. In the end we are able to use our observation and imagination, leading us into a new world filled with enlightenment.
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LEO BURNETT
DOMENICO ANGIONE «La mia città non ha confini, la mia città non ha fini, la mia città non esiste, la mia città è la mia mente. La mia città non è dove sono nato, la mia vita non è il passato». «My city has no boundaries. My city has no purpose. My city does not exist. My city is my mind. My city is not where I was born. My life has not past».
1. Genio / Genius pg. 62 Matita su carta. Rappresenta il genio della matita di Leo Burnett. Lavoro finale in pennarello. Pencil on paper. Represents the genius of the iconic Leo Burnett pencil. Final layout using marker.
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DOMENICO ANGIONE
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? La crisi non ha avuto un grosso impatto su di me anzi, grazie alla mia indole, si è trasformata in uno stimolo al rinnovamento. È così che sono riuscito a continuare con il mio lavoro, reinventandolo. Come uscirne? Essendo ottimisti e utilizzando la crisi come spinta al rinnovamento. Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? Io la rappresenterei con una pecora in un recinto, rinchiusa per preservarla dai lupi (speculatori). La matita è lo strumento più veloce per raggiungere le stelle? La matita per me è l’icona assoluta del progetto in sé. Nel mio immaginario la figura dell’inventore ha sempre una matita poggiata sull’orecchio e lo stesso vale per uno scrittore. A volte siamo più vicini alle stelle di quanto immaginiamo, specie quando progettiamo qualcosa o cerchiamo di inventarlo.
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? I haven’t been affected much by the crisis, if anything it has pushed me to work harder. We need to look at the crisis optimistically and also as a way to reinvent ourselves. As an illustrator and communications person, what is the best symbol of this crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? Fenced in sheep, protected from wolves (the speculators). Is a pencil a faster way to reach the stars? The pencil is an iconic instrument and the beginning of any project. Ever since I was a child I always thought of an inventor as someone with a pencil behind his ear. Sometimes we are closer to the stars than we ever thought, especially when we’re trying to design or invent something new.
2. Idea / pg. 64-65 Matita su carta. Rappresenta la metafora dell’ingegno. Lavoro finale in pennarello. Pencil on paper. Represents an intellectual metaphor. Final layout using marker. 3. SCala / STaircase pg. 60 Matita su carta. Rappresenta l’ingegno e la furbizia. Lavoro finale in pennarello. Pencil on paper. Represents ingenuity and cunning. Final layout using marker.
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ROBERTA MADDALENA «Il mio lavoro è un’esplorazione del mondo, nel senso “sottile” del termine. I disegni che realizzo sono da sempre spontaneamente legati all’oriente e prendono ispirazione dalla natura visibile. Non so dirvi il perché. Cerco semplicemente di fare poesia». «My work is an exploration of the world, in the “lightest” sense of the word. My designs are always spontaneous and filled with Asian influences, inspired from the natural world. I can’t tell you why... but I simply try to create my own form of poetry».
1. Be your nature Diventa e vivi ciò che il tuo istinto ti dice di essere. Follow your instincts to become who you were meant to be.
AKA BIRÓ
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Il fatto che la prima tavola sia un tuo autoritratto implica un coinvolgimento diretto nel tema trattato? Nei disegni successivi ci sono elementi autobiografici in merito al rapporto tra te, la crisi e il suo superamento? I disegni che ho realizzato rappresentano delle mie riflessioni e sì, certo, mi sento coinvolta e ho voluto coinvolgermi perché partire dalla propria esperienza è più semplice e sincero, arrivi prima all’emozione delle persone. C’è un filo narrativo che lega le quattro immagini? Sì, sono tutte delle chiavi che propongo per superare questo difficile momento storico e in generale riassumono la mia filosofia di vita: “Be your nature” dice «diventa e vivi ciò che il tuo istinto ti dice di essere, non vivere forzature, non cercare di essere qualcosa che non sei, non dipendere dal giudizio esterno o da mode e modi che il mondo esterno tende a imporre». “Playlife” è «gioca questo videogame chiamato vita, giocalo fino alla fine nella sua fisicità, nella sua bellezza e nei suoi rischi, con il dovuto distacco e il maggior divertimento possibile, facendo la tua parte nel rispetto delle parti altrui». Giocare per me è sinonimo di vivere. Significa agire, partecipare, in empatia, rispettando l’esistenza dell’altro. Provarci almeno. E il sorriso è necessario. È nel fare e nell’interazione che accadono cose, la vita si sviluppa, arrivano le opportunità. “Dance the love” prende spunto dalla vita e dalla filosofia di Pina Bausch. Lei danzava l’amore e credo sia necessario – dato che viviamo su un pianeta che ha delle leggi fisiche rigorose – riacquisire la consapevolezza del proprio corpo, del suo ingombro spaziale e del suo equilibrio, delle sue esigenze e della bellezza di ogni singolo movimento che produciamo attraverso esso. Coltivare insieme corpo e spirito è fondamentale per non farsi travolgere dagli eventi, e la danza come ogni altra attività fisica se praticata con regolarità ci insegna a essere presenti a noi stessi, a vivere ogni istante attivamente. “Feed your ideas” dice «nutri le tue idee, proteggile come un essere in divenire, dedica loro amore e attenzione giorno dopo giorno finché non saranno pronte ad andare». Tutto ciò che di artistico creiamo una volta finito va nel mondo sulle proprie gambe, come dei figli che lasciano la casa dei genitori. Se i figli sono stati educati male porteranno nel mondo quella maleducazione. Ciò che manca ora nel mondo, nell’uomo, è il senso di responsabilità e autonomia. Si attende la decisione di altri, ci si abbandona all’attesa, si dimentica il valore del nutrimento, e l’unica cosa che si riesce a fare è lamentarsi.
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ROBERTA MADDALENA
Su Nurant Issue#5, proprio un anno fa, il tema scelto (l’apocalisse) ti portò a rappresentare una nascita. Ora la serie che pubblichiamo si conclude con un feto, ma stavolta siamo a una fase precedente della gestazione: le forme sono meno definite, i colori meno presenti. È segno di una maggiore incertezza verso il futuro? No. È segno di maggiore forza e consapevolezza. Si comincia da zero, dall’interno di se stessi, dalla gestazione, per vivere una nuova infanzia e arrivare a una realtà più forte e soddisfacente senza dimenticarci del bambino che è in noi, fragile e curioso.
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Does your first table imply direct self– involvement with the subject matter? Are the subsequent drawings autobiographical in regard to the relationship between you, the crisis and its transcendence? The drawings I made signify my thoughts and yes, of course, I feel involved and I wanted to get involved because the experience is more simple and sincere when emotions are directly related. Is there a narrative thread that ties the four images together? Yes, all of the keys that I proposed to overcome this difficult moment in history are a summary of my life’s philosophy: “Be your nature” means «live and become what your instincts want you to be, you’re not forced to live, do not try to be something that you are not, do not depend on the judgment or external mode and manner that the outside world tends to impose on you». “Playlife” is «playing the game called life, play it with all your strength along with its beauty and its risks, enjoy life as much as possible while doing your part to respect others». Playing for me is synonymous with living: participating, having empathy, respecting the existence of others or at least trying to, and a smile is necessary. It is in making this interaction that amazing things begin to happen, life grows, and opportunities thrive. “Dance The Love” is inspired by the life and philosophy of Pina Bausch. She loved dancing and thought it necessary since we live on a planet that has strict physical laws. We must regain awareness of our body, its spatial dimensions and balance, its needs, and the beauty of every single move we make using it. Cultivating the body and soul so as not to get carried away by events, dance like any other physical activity (if practiced regularly) teaches us to live in the present and fulfill every moment actively. “Feed Your Ideas” literally means «feeding ideas, protecting them, becoming those ideas, dedicating your love and attention to them every day until they are able to grow and exist on their own». If children are raised spoiled than they will spread that negative energy into the world as adults. What is presently missing in the world, in Man, is a sense of responsibility and autonomy.
In issue #5 of Nurant just a year ago, the chosen theme (The Apocalypse) was represented as a rebirth. Today the series we are publishing ends with a fetus, but shapes and colors are also at an earlier stage of gestation, less defined and also less present. Is this a sign of greater uncertainty for the future? No, it’s a sign of greater strength and awareness. We start from scratch, from within ourselves, from inside the womb, delivering a baby that arrives from a more powerful reality while never forgetting the child that lives within us is still alive, fragile and curious.
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2. Playlife Gioca questo videogame chiamato Vita, giocalo fino alla fine nella sua fisicità, nella sua bellezza e nei suoi rischi. Play the video game called life, play it using every bit of its physicality, beauty and risks. 3. Dance the love Prende spunto dalla vita e dalla filosofia di Pina Baush. Lei danzava l’amore e credo sia necessario – dato che viviamo qui su questo pianeta, che ha delle leggi fisiche rigorose – riacquisire la consapevolezza del proprio corpo, del suo ingombro spaziale, del suo equilibrio, delle sue esigenze e della bellezza di ogni singolo movimento che produciamo attraverso esso. Coltivare insieme corpo e spirito è fondamentale per non farsi travolgere dagli eventi, e la danza come ogni altra attività fisica se praticata con regolarità ci insegna a essere presenti a noi stessi, a vivere ogni istante attivamente. Take inspiration from the life of Pina Bausch. She danced the love, which I think is very necessary since we live on a planet that has strict physical laws. We must regain awareness of our bodies, their spatial dimensions and balance, needs and the beauty of every single movement we produce using them. Connecting with our bodies and spirit is essential to avoid becoming overwhelmed by events and dancing like any other physical activity (if practiced regularly) teaches us to live in the present, to experience every moment as it happens. 4. Feed your ideas Nutri le tue idee, proteggile come un essere in divenire, dedica loro amore e attenzione giorno dopo giorno finché non saranno pronte ad andare sulle proprie gambe. Feed your ideas, protect them as they are produced, dedicate love and attention to them day after day until they are ready to grow and step out on their own.
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IVANO NAZERI «La capacità di assicurarsi la vittoria combattendo e adeguandosi al nemico è chiamata genialità». [Sun Tzu – The Art of War] «The ability to secure victory while fighting and adapting to the enemy is called genius». [Sun Tzu – The Art of War]
1. Cambi d’umore / Changes in mood
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Sto tentando di ottimizzare le spese senza però rinunciare ai piccoli piaceri. Credo che si potrebbe uscire dalla crisi più velocemente spendendo di meno e investendo di più, in tutti i settori, specialmente nelle start up e nelle nuove idee.
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? I’m trying to minimize my expenses without sacrificing the small pleasures that life offers. I feel like the world could get out of this mess quicker if we invested more… and spent less in all sectors –especially on start–ups and innovative ideas.
Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? Un cestino per la carta. C’è chi spreca e butta cose che per altri possono essere utili o quantomeno riciclabili.
As an illustrator and communications person, what is the symbol that best represents this crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? A waste paper basket! There are many who throw away things that could be so useful for others… or at least recyclable!
Quello che vedo nelle tue tavole è una società che tenta di sorridere ma non ce la fa, c’è qualcuno che sceglie di dormire ma forse sta solo sognando qualcosa di confuso mentre chi prega sembra farlo per ottenere un beneficio materiale più che per trovare una redenzione. Cosa ne pensi? È esattamente come dici; una società in ginocchio che non riesce più a sorridere per via di tutte le difficoltà che sta subendo. In realtà, l’uomo che come dici tu ‘prega’, è semplicemente un uomo oberato dalla pesantezza dei propri pensieri.
What I see on your table is a society that tries to smile but isn’t able to. There are those who choose to sleep but instead dream in confusion and others who pray for material things instead of redemption. Is this what you want to say? It’s exactly as you said; a society on its knees, no longer able to smile because of all the difficulties it is experiencing. In reality a man who “prays” for a better life is a man burdened with heavy thoughts.
2. Ansia / Anxiety 3. Pensieri / Thoughts
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ALBERTO MARIA MADERNA AKA MARIA ALBERTO DELLA VIVIANA
«L’Artista deve sforzarsi di imitare i suoi quattro soggetti preferiti: Piegarsi senza rompersi come il bambù, rinascere in inverno come il pruno, innalzarsi al di sopra delle condizioni avverse come il crisantemo e rappresentare l’eleganza suprema come l’orchidea». [ Jie Zi Yuan Hua Chuan]
«The artist must strive to imitate his four favorite subjects: bending but not breaking much like bamboo, coming back to life in winter like a plum, rising above adverse conditions just like a chrysanthemum and representing supreme elegance like an orchid». [ Jie Zi Yuan Hua Chuan]
«In realtà per arte (Yi) Jie Zi Yuan Hua Chuan parlava della pittura solamente, ma penso che come in pittura si usa una terminologia musicale (le tonalità, le note di colore etc) e in musica lo stesso (i colori musicali, le tonalità etc) insomma l’arte è l’insieme dei 5 sensi, anche se in oriente sono 6».
«In regard to art (Yi) Jie Zi Yuan Hua Chuan spoke only about painting, but I think painting uses musical terminology (the tones, notes of colors, etc.) and music is very similar (the musical colors, shades, etc.) to art which contains all 5 senses even if in the Orient there are actually 6».
1. Carica espressiva – la matita con la batteria / Expressive power – pencil with battery–page L’illustrazione vuole comunicare che ogni volta che si disegna si crea quell’alchimia magica che genera “poesia muta”. L’immagine di una carica è il simbolo dell’entusiasmo che ne deve sempre esserne la linfa. The illustration wants to communicate that every time one designs, one creates an alchemic magic that emotes “muted poetry”. The image of a battery is the symbol of enthusiasm that must always be present for creation to occur.
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ALBERTO MARIA MADERNA
2. L’impronta creativa – l’inchiostro / The creative footprint – imprint ink Il colore dell’inchiostro, la sua consistenza, la sua magia, il profumo di mistero che aleggia quando lo usi è sempre stato un afrodisiaco creativo. Pregno di esaltante emozione, per me, ha occhi puri spalancati e respira al ritmo della sorpresa. The ink color, its texture, its magic, the scent of mystery that is always present whenever used has always been a creative aphrodisiac, full of exciting emotion, similar to innocent wide open eyes breathing along to the rhythm of surprise. 3. La forza dinamica – il braccio / The dynamic effort – arm L’operazione del disegnare per me è sempre ammantata di sacralità. Bisogna essere uomini con la virilità del segno e femmine con l’eleganza e la grazia della leggerezza, una danza nell’aria su di un arcobaleno, anche quando si parla con un solo colore. The act of designing has always been shrouded in sacredness. We need to be men with virility and women with an air of elegance and the grace of lightness, like dancing in the air on a rainbow, even when using a single color.
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LEO BURNETT
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Come diceva Leonardo da Vinci: «Una giornata spesa bene dà lieto dormire, così come una vita spesa bene dà lieto morire». Per cui la coscienza innanzitutto, il rispetto e l’esempio; questo è quello che bisogna avere come stile di vita. «Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’occidente è che perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per recuperare la salute; pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente, in tale maniera non vivono né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto». Penso che il Dalai Lama con questa osservazione dia l’esempio degli errori fatti finora. Possiamo sempre cambiare le cose usando semplicemente il buon senso.
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ALBERTO MARIA MADERNA
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? As Leonard Da Vinci once said, «A day well spent leads to a good nights sleep and a life spent well leads to a happy death» implying that the conscious mind must be content with itself in order to live freely. «What surprises me most in the western world is that men will give up their health in order to make money and then spend all of that money restoring their health; they think so much about the future that they forget to live in the present and in this way they live neither in the future or the present. These men live as if they will never die and die as if they have never lived». I think the Dali Lama gives a spot on example of the mistakes Man has made thus far. We can always change our situation by using common sense!
Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? «La vita è una tragedia e la tragedia uno scandalo» diceva Oscar Wilde. Una lezione di vita me la diede un signore che alla mia domanda «Come va?» mi rispose «Combatto!». Bene, ho trovato che questa battuta sia una delle perle di saggezza tra le più belle che finora ho raccolto e collezionato. Pertanto, rappresenterei questa crisi con l’immagine metaforica di un gladiatore nel teatro della vita.
As an illustrator and communications person what is the symbol that best represents the crisis? If you could choose a single image that represents the present day… what would it be? «Life is a tragedy and tragedy is a scandal», said Oscar Wilde. I was once given a life lesson when I asked a man, «how are you?» and he replied, «I keep on fighting». I found this to be one of the most important pearls of wisdom that I’ve learned thus far and for this reason I find that a classic metaphorical image representing the present day would be that of a gladiator in the theatre of life.
Dai tuoi disegni sembra che la speranza, la genialità o la forza (think big) per muoversi nel mondo sia nascosta nelle piccole cose e negli oggetti comuni. Attrezzi e strumenti che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni ma di cui spesso dimentichiamo la reale funzionalità. È così? Renzo Vespignani in un’intervista disse: «La foglia che vedi in una siepe è unica al mondo». Per cui se rispettiamo ogni cosa, (anzi, se proviamo a disegnarla) ne condividiamo l’anima e l’essenza vitale. Compito dell’Artista è di far vedere e non guardare. L’umiltà è il primo passo in ogni cammino. Sapete una cosa? Io metterei come materia di studio nelle scuole l’aneddotica, perché è estremamente confortante avere il consiglio in ogni occasione di persone più sagge; per esempio Paul Valéry alla domanda come stai vivendo la crisi, avrebbe probabilmente risposto: «“L’histoire justifie ce que l’on veut” ossia “La storia giustifica quello che si è deciso di fare”». A questo proposito, riguardo alla Vostra splendida rivista rendo mia una frase di Henry Ford: «Mettersi insieme è un inizio. Rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo».
From your drawings one senses hope, ingenuity and force (thinking big) found in a world hidden within little objects and everyday life. Is this true? Are these the things that we see everyday, but often forget about? Renzo Vespignani said in an interview: «the leaf you see in a hedge is the only leaf of its kind in the world». When we give everything respect, we share the soul and the essence of life. The task of an artist is not only to look but to see. Humility is the first step on any journey. Do you want to know something? If it were up to me I would add “Anecdotes” as a required subject for students to study because it is always helpful to get advice from wiser souls. For example, if Paul Valéry was asked how he would solve today’s crisis, he would most likely say, «“L’histoire justifie ce que l’on veut” or “history justifies what men decide to do”». At this point in regard to your amazing new publication, I will use a favorite phrase of mine from Henry Ford: «coming together is the beginning, sticking together is progress and working together is success».
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ANDREA MONGIA «Nelle mie immagini cerco l’essenza primitiva nascosta in ogni situazione, l’umore anche quando non c’è, i colori della terra e quelli dei neon. Mi interessano le persone e i loro rapporti, le cose non dette o quelle che ti ritrovi ad affrontare. Illustrare è la mia sfida preferita: raccontare con una sola immagine». «In my images I always try to find the primitive essence that is hidden in every situation. I seek out humor when it appears to be absent and like to mix neon with the colors of the earth. I am interested in people and their relationships and the unspoken moments or uncertainties in life that one might be facing. Illustration is my favorite challenge: telling a story using a single image».
1. Blu / Blue “Feeling blue”, una depressione pesante e calma, che ti allontana dalla realtà delle cose e da te stesso. “Feeling blue” a calm and heavy depression, which takes one away from the realities of life as well as oneself.
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Bene, sono felicemente depresso. Cerco di non subire, di non farmi legare le mani e fare. Fare ancora, qualcosa di bello, qualcosa di nuovo.
How are you experiencing the crisis and how do you think we might come out of it? Well, I’m happily depressed. I try not to suffer or wring my hands. I’ll create something new, something beautiful, once again.
Quale immagine simboleggia meglio questa crisi? La prima. L’aria negativa della stanza ti immobilizza, corrode la mente e ti fa scendere sempre più in basso.
What image best symbolizes this crisis? The first would be the negative air in a room that immobilizes you, corroding the mind and bringing you down.
La svolta nella sequenza della tua composizione avviene con la terza tavola, la più pittografica delle quattro: è la capacità di fare sintesi la chiave per individuare una soluzione? La soluzione è saper immaginare, trasformare le cose e crearsi da soli la propria via d’uscita.
The turning point in the sequence of your compositions occurs with the third plate, the most pictographic of the four: is it in its ability to synthesize the key that finds a solution? The solution is the ability to imagine, transform and create your own way out of this crisis.
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2. Rosso / Red Come la rabbia improvvisa, un tentativo di reazione all’immobilità che si consuma distruggendone l’oggetto. “A sudden rage” a tentative reaction to immobility, which is consumed by destroying an object. 3. Giallo / Yellow Per un momento quasi sacro, l’illuminazione che restituisce il potere di trasformare le cose e trovare la soluzione. “An almost sacred moment”, an illumination that gives the ability to change objects and find solutions.
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4. Verde / Green È l’uscita di sicurezza, la serenità per la pace raggiunta, il ritorno alla vita come le piante in primavera. “Emergency Exit”, the serenity of peace is attained, a return to life –just like the flowers blooming in the springtime.
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GIANFRANCO ENRIETTO «3 animali lenti per rappresentare l’uscita dalla crisi, un richiamo alla decrescita, al consumare meno e magari meglio. Quando gli animali vengono fatti simbolo di messaggi di natura economica spesso si ricorre a immagini forti, aggressive, penso al toro di Wall Street o alle tigri asiatiche, invece in questi anni sarà meglio fare nostri animali–totem più pacati. Il toro di Wall Street, ha le balle dorate ma è solo perché un sacco di poveracci ci sfregano le mani sopra. Le figure d’altri tempi sono un monito, se si vuole la decrescita bisogna accettarne le conseguenze, che ho rapresentato con personaggi di un’era in cui non si cambiava telefono ogni 6 mesi, in cui le merci erano più care ma anche più durevoli».
«3 slow animals represent the exit from this crisis. We must learn to consume less and in better ways. When animals are used as economic symbols, they are usually strong, aggressive creatures. First of all I think about the Wall Street Bull or Asian Tigers; nowadays it would be better to think of much more calm animals as totems. The Wall Street Bull has golden balls but they are gold only because a lot of people keep rubbing their hands over them. These figures of the past are a warning, if we want degrowth we need to accept the consequences. I represent this reality by using characters from an era where no one changed their mobile phone every 6 months, in which goods were more expensive but also more durable».
1. Camaleonte / Chameleon Il camaleonte è lento ma può mutare colore. A chameleon is slow but can change color.
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Rallentando e ripensando il modo di consumare.
How are you dealing with the financial crisis and how can we get out of it? By slowing down and consuming less.
Quale immagine simboleggia meglio questa crisi? Il toro di Wall Street, che ha le balle dorate ma è solo perché un sacco di poveracci ci sfregano le mani.
What image best symbolizes this crisis? The Wall Street Bull has golden balls but only because a lot of people rub their hands on them.
Un animale estinto, due animali/casa e figure d’altri tempi: possono essere i tuoi ritratti della decrescita? L’animale estinto è in realtà un camaleonte, quindi diciamo 3 animali lenti, incidentalmente 2 di essi sono animali casa, è una cosa che non avevo considerato ma mi piace. I 3 animali lenti volevano essere un richiamo alla decrescita, al rallentare, al consumare meno e magari meglio. Quando gli animali vengono fatti simbolo di messaggi di natura economica spesso si ricorre a immagini forti, aggressive, penso al toro di Wall street o alle tigri asiatiche, invece in questi anni sarà meglio fare nostri animali–totem più pacati. Le figure d’altri tempi sono un monito, se si vuole la decrescita bisogna accettarne le conseguenze, che ho rapresentato con personaggi di un’era in cui non si cambiava telefono ogni 6 mesi, in cui le merci erano più care ma anche più durevoli.
An extinct animal, two huose/animals or figures from another time: could they be used to represent this recession? The extinct animal is actually a chameleon, so we are speaking about 3 slow animals incidentally 2 of which are domesticated animals, something I never considered before. The 3 slow animals are a warning of recession; a deceleration, consume less and in better ways. In general animals used to represent economics are quite aggressive, such as the Wall Street Bull or the Asian Tiger, nowadays it would be better to think of much more calm animals as totems. The figures that I used to demonstrate a different time can also be viewed as a warning: if you want a recession you have to accept the consequences. I demonstrated this by using characters from an era when one did not change their telephone every 6 months, a time when goods cost more but were built to last.
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2. Tartaruga / Turtle La tartaruga è lenta ma è corazzata. A turtle is slow but built with armor. 3. Lumaca / Snail La lumaca è lenta ma flessibile. A snail is slow but flexible.
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ALDO GEMMA «Lascia che sia un’idea a guidarti, anche se nessuno ha più il coraggio di ascoltarti». [Danno – Colle Der Fomento] «La musica, per me, è sempre una ricca fonte d’ispirazione, l’armonia, i suoni e le parole, formano qualcosa che considero creatività allo stato puro, e trovo spesso delle similitudini tra la musica e le arti visive: il ritmo, i colori e l’armonia rendono un progetto gradevole e riconoscibile, proprio come una canzone». «Let an idea guide you, even if no one has the courage to listen to it». [Danno – Colle Der Fomento] «Music has always been inspirational to me; harmony, the sound of the words –forming something that I consider creative and at the same time pure, there are many similarities between music and the visual arts: colors and harmony make an artistic piece recognizable, just like a song».
1. Don’t be your own limit Questa illustrazione rappresenta un po’ una sfida con noi stessi e la sento molto autobiografica. This illustration focuses on Man and the challenges he faces, for me it is very autobiographical.
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2. Music is the answer Amo la musica e il lettering, spero si noti abbastanza da questa tavola. I love music as well as calligraphy. I hope this is clear through this caption. 3. Reaching for the stars for a better tomorrow Per realizzare questa illustrazione, ho preso ispirazione da uno dei miei concetti preferiti di Leo. To achieve this illustration, I was inspired by one of Leo Burnetts most iconic symbols.
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Credo sia giunta l’ora di un cambiamento forte e secondo me uno dei modi per uscirne è investire nel lavoro (e non toglierlo a chi ne ha bisogno). Prima di tutto però, non si deve dimenticare il rispetto verso le altre persone e verso il lavoro altrui, l’uguaglianza e lo spirito di gruppo. Ci vuole meno individualismo e più condivisione, perché risolvere un problema in gruppo è più semplice ed efficace. Viviamo in una società frenetica e la fretta di ogni giorno ce lo fa dimenticare. Noi siamo la società in cui viviamo (o almeno ne siamo una grossa percentuale, quasi il 99%) e dovremo soffermarci più attentamente prima sugli aspetti necessari, poi sui dettagli.
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ALDO GEMMA
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? I think it’s time for a big change and in my opinion one of the ways we can get out of the present financial downturn is to invest in new jobs, (and not cut jobs from those who truly need them). Above all we must respect others work and always come together as a team –never giving up our spirit! We need less individualism and more sharing because solving a problem in a group is more simple and effective, even if we live in a fast paced society and the quick pace of everyday life helps us forget. We are our own society (or at least we are 99% of it!) and we must first address the most important aspect of life… and later the details.
Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? Mi viene in mente la piazza di una città piena di persone che manifestano contro ciò che non funziona, che ancora credono in degli ideali, e che hanno voglia di esprimere le proprie idee di cambiamento.
As an illustrator and communications person, what is the symbol that best represents the crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? I think of a city square full of people demonstrating against how the world is functioning today, people who still believe in ideals. These people need to show their ideals and want change!
Perché la scelta di tre stili così diversi per dare forma agli slogan? Ho colto l’occasione per sperimentare vari stili che mi piacciono, cercando di ottenere un buon risultato. Nell’insieme, le 3 illustrazioni potrebbero anche essere simile a un processo creativo, in cui devi cercare stimoli, non autolimitare le tue idee, e trarre ispirazione da ciò che ti piace, come la musica ad esempio.
Why did you choose three different styles to shape the slogan? I took the opportunity to experiment with different styles that appealed to me, trying to achieve the best results. Overall, the three illustrations are similar to the creative process; searching for stimuli and never self–limiting your ideas. One must always be inspired by what interests you, an example being music.
“Reaching for the stars for a better tomorrow”, rispecchia uno dei punti chiave di Leo Burnett, e mi è venuto abbastanza naturale spiegarlo con un bambino che tende le mani alle stelle, nella speranza di un futuro migliore. Lo considero un ottimo punto di partenza per non fermarsi mai.
“Reaching for the stars for a better tomorrow” reflects one of Leo Burnett’s key points, it makes me think of a child who holds his hands up to the stars in the hopes of a better future. I consider this a great starting point with no end.
“Don’t be your own limit”, nasce pensando ai propri limiti. A volte il primo passo per risolvere un momento difficile, è avere fiducia in se stessi, soprattutto per raggiungere i propri obiettivi. Mi è venuto naturale ispirarmi a uno stile più “da strada” perché fa parte del mio background. “Music is the answer”, sono citazioni di 2 delle mie canzoni preferite di sempre, che trovo adatte per il tema. Amo il Lettering e la calligrafia, da tempo desideravo fare dei lavori di questo genere, con un misto di font e frasi scritte a mano.
“Don’t be your own limit” comes to mind because people often limit themselves. To get out of a difficult situation you have to trust your own limitations. I am inspired by the “street life” because it’s part of where I came from. ”Music is the answer” is a quote from two of my favorite songs, which I find very suitable for this theme. I love lettering and calligraphy and for some time have wanted to work in this genre –mixing fonts with handwritten sentences.
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MATTEO FABI «Vi accadrà di essere in testa, altre volte di essere indietro. È una corsa lunga, ma alla fine è una corsa solo con voi stessi». [Kurt Vonnegut] «You happen to be in the lead, and at other times behind. The race is long and in the end, it’s only with yourself». [Kurt Vonnegut]
1. Easy China, acrilico, PSD. Niente è facile come sembra: siamo pronti a compiere la missione. China, acrylic, PSD. Nothing is as easy as it looks: but we are ready to accomplish the mission. 2. E. China e acrilico su tela. Congiunzione per superare. China and acrylic on canvas. Conjunction to overcome.
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Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Sto vivendo questa crisi con attenzione, ponderando le mie scelte con una consapevolezza più razionale. Il mio obiettivo è affrontarla con forza e positività, credendo nei miei mezzi e in quelli delle persone che ho intorno. Sono convinto che per superare questo momento difficile sia necessario essere meno egoisti e più creativi perché le soluzioni devono essere innovative e condivise.
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? I’m living through this crisis carefully, pondering my choices with a more rational awareness. My goal is to face it with strength and positivity, believing in myself and in the people who surround me. I am convinced that in order to overcome this difficult period we need to be less selfish and more creative because the solutions found must be innovative and shared.
Da illustratore e uomo di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? Il simbolo di questa crisi per me è la prima occupazione di protesta a New York, nel Settembre 2011. Mentre l’immagine che meglio rende l’idea è il graffito del 2011 di Banksy in Canary Wharf a Londra che dice «Sorry! The lifestyle you ordered is currently out of stock».
As an illustrator and communications person, what is the symbol that best represents this crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? The symbol of this financial downturn would be “Occupy Wall Street” in Zuccotti Park, New York in September 2011. The image that best demonstrates the crisis would be graffiti done in Canary Wharf London, by Banksy during that same year, which simply says «Sorry! The lifestyle you ordered is currently out of stock».
Street art e sangue. È il tuo modo di dire che in questa fase storica c’è bisogno di sporcarsi le mani per non farci rubare il futuro? Sono convinto che oggi più che mai sia una metafora attuale ed efficace per non dimenticare che il nostro futuro dobbiamo costruirlo noi con le nostre mani, sfruttando tutti i mezzi che abbiamo a disposizione e anche di più.
Street art and blood. Is this your way of saying that we need to get our hands dirty in order not to steal the future? I believe that today more than ever this is a metaphor for current and effective ways to build and not destroy our future. We must build the future with our own hands, using all means at our disposal… and more.
3. New futurepast Acrilico su carta. Mistica dell’ossimoro. Acrylic on paper. Mystic oxymoron. 4. Computer rock China su carta. L’armonica evoluzione delle lettere. China on paper. The harmonious development of letters. 5. S–line China e acrilico su tela. Skyscrapers, Souls, Sounds, Shapes, Streets, Sex, Sake, Siege in the city. China and acrylic on canvas. Skyscrapers, Souls, Sounds, Shapes, Streets, Sex, Sake, Siege in the city.
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DOMINIKA KLIMEK Non esistono progetti buoni e progetti non buoni. È quello che trai da essi a contare. There are no good or bad projects. What’s important is what you do with them.
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DOMINIKA KLIMEK
1. Planting the seed (Piantando il seme) Le mele lungo la storia hanno sempre segnato grandi cambiamenti. Ora, noi cambiamo la creatività. Apples have always created change in history. Now, we can change through creativity.
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LEO BURNETT
Come stai vivendo la crisi e come, secondo te, se ne potrebbe uscire? Prima che iniziasse la crisi lavoravo con alcune persone che ora hanno lasciato questo paese. Come uscire dalla crisi… cambiando paese in cui vivere o facendo cambiare il paese?
How are you dealing with the world financial crisis and how in your opinion can we get out of it? Well before the crisis I had colleagues with whom I worked and now they are no longer here. How could we get out of this crisis… by perhaps changing country or making the country change?
Da illustratrice e donna di comunicazione qual è secondo te il simbolo di questa crisi, se dovessi scegliere un’unica immagine per raccontarla cosa sceglieresti? Un “haircut” (lett. taglio di capelli).
As an illustrator and communications person, what is the best symbol of this crisis? If you could choose a single image to represent the present day… what would it be? A haircut.
Hai pensato alla possibilità di non mettere alcun testo sotto alle diverse mele? Che storia avrebbero raccontato? Sì, in quel caso sarebbe stato un pattern. Non sarebbe stato male, quasi una storia che si ripete.
Have you thought about the possibility of not having any writing underneath the different apples and what kind of story that would tell? Yes, in this case it would be like a visual pattern. In my opinion, this is not a bad idea, a repeating story.
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SERGIO CARUSO
1. Livin’ on the edge [Aerosmith] Non puoi fare a meno di cadere, non ne puoi proprio fare a meno. You can’t help yourself from fallin’, you can’t help yourself at all.
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LEO BURNETT
Living on the edge
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SONIA MION
1. Il tuo spazio (Your place) Ogni individuo schiacciato dal peso della crisi deve riuscire a ritagliarsi il proprio spazio. Trovata la propria dimensione, facilmente si possono costruire elementi significativi per sopravvivere, vivere e rinascere. Everyone weighed down by this crisis needs to find their own way out of it. When you find new meaning, it is easier to build useful elements that help with survival and also give you a new lease on life.
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NICOLA IANNIBELLO
1. La terra brucia e illusoriamente, come gesto spontaneo, lo scatto verso la fuga ci sembra la migliore ipotesi… Un po’ come l’ultimo comunista spera di trovare consolazione sul pianeta rosso. Earth burns deceptively, like a spontaneous act, escaping seems like the best idea… similar to the last communist hoping to find peace on the Red Planet.
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LEO BURNETT
LEO BURNETT (Dall’ultimo discorso di Leo all’Agenzia, Chicago 1967).
Un giorno o l’altro, quando sarò finalmente fuori dal gioco, voi - o i vostri successori - sarete forse tentati di togliere il mio nome dalla porta. Magari vorrete chiamarvi “Tizio, Caio e Sempronio S.p.A.”, “Pubblicità Futura”, o qualcosa del genere. Mi starà bene, se starà bene anche a voi. Però lasciatemi dire quando sarò io a voler togliere il mio nome dalla porta. Sarà quando spenderete più tempo a far quattrini e meno a fare la pubblicità. La pubblicità come la intendiamo noi. Quando dimenticherete che, per il tipo di gente che lavora nella nostra agenzia, il divertimento che il lavoro pubblicitario dà è importante almeno quanto il denaro che se ne ricava. Quando perderete la sensazione che quello che fate non è mai abbastanza buono. Quando perderete l’amore per la completezza e l’avversione per le perdite di tempo. Quando comincerete a compromettere la vostra integrità, che è sempre stata il cuore e la forza di questa Agenzia. Quando le vostre prospettive si ridurranno a contare i simboli del successo nel vostro ufficio. Quando la mela rimarrà solo un frutto da mangiare (o da lustrare) anziché essere parte del nostro stile, della nostra personalità. Quando smetterete di costruire su idee forti e vitali e vi accontenterete di una catena di montaggio. Quando comincerete a credere che, nell’interesse dell’efficienza, lo spirito creativo possa essere delegato e amministrato, dimenticando che deve essere invece solamente nutrito, stimolato ed ispirato. Quando, infine, perderete il rispetto per l’individuo: l’uomo solo alla sua macchina da scrivere, o al suo tavolo da disegno, o dietro alla sua macchina da presa, o semplicemente immerso nelle scartoffie a lavorare tutta la notte su una pianificazione media. Quando dimenticherete che solo l’individuo - e ne sia ringraziato Dio! - ha reso possibile la costruzione dell’agenzia che abbiamo adesso. Quando dimenticherete che è sempre stato l’individuo, tendendo la mano verso mete irraggiungibili, a toccare per un momento una di quelle calde, lontanissime stelle. Allora, amici vi chiederò di togliere il mio nome dalla porta. E, perbacco, quel nome sarà tolto. Anche se dovessi materializzarmi abbastanza a lungo, una notte, per cancellarlo da ogni piano del palazzo. E, prima di smaterializzarmi di nuovo, cancellerò anche quel simbolo con la mano e le stelle. E brucerò gli archivi e gli schedari. Magari, en passant, strapperò qualche annuncio. E butterò ogni stramaledettissima mela giù per la tromba delle scale. E la mattina dopo non riconoscerete più neanche il posto. Allora dovrete trovarvelo per forza, un altro nome.
1 Quando punti alle stelle, non è detto tu riesca a raggiungerle, ma sicuramente non ti ritroverai con un pugno di fango in mano.
18 In un mondo in cui nessuno sembra sapere cosa succederà, l’unica cosa da fare per evitare di diventare matti per la frustrazione è il buon vecchio lavoro.
38 Ho imparato che qualsiasi imbecille può scrivere un brutto annuncio, ma ci vuole un vero genio per tenere le sue mani giù da uno buono.
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44 Le idee sono il nostro lavoro. Crescono e fioriscono al meglio in un’atmosfera di collaborazione piacevole.
47 Secondo me, il risultato migliore in pubblicità è la credibilità, e nulla è più credibile del prodotto stesso.
65 Fallo semplice. Fallo memorabile. Fallo che sia invitante da guardare. Fallo divertente da leggere.
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66 Le idee creative crescono meglio in una bottega che conserva il senso del divertimento. Nessuno fa business per divertirsi, ma questo non significa che non ci si possa divertire facendo business.
82 Ho imparato a mettere in pratica quello che chiamo “insoddisfazione costruttiva”.
84 Un’idea vera gode di potere e vita propria.
100 Spesso mi chiedono come sono entrato nel business. Non l’ho fatto. Il business è entrato in me.
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Somewhere along the line, after I’m finally off the premises, you – or your successors – may want to take my name off the premises as well. You may want to call yourselves “Twain. Rogers, Sawyer and Finn, Inc.”..or “Ajax Advertising.” But let me tell you when I demand that you take my name off the door. That will be the day when you spend more time trying to make money and less time making advertising – our kind of advertising. When you forget that the sheer fun of ad making – the creative climate of the place – should be as important as money to the very special breed of writers and artists and business professionals who compose this company of ours – and make it tick. When your main interest becomes a matter of size just to be big - rather than good, hard, wonderful work. When you lose your humility and become big-short wisenheimers…. a little bit too big for your boots. When the apples come down to being just apples for eating (or for polishing) – no longer part of our tone or personality. When you disprove of something, and start tearing the hell out of the man who did it rather than the work itself. When you stop building on strong and vital ideas, and start a routine production line. When you start believing that, in the interest of efficiency, a creative spirit and the urge to create can be delegated and administrated, and forget that they can only be nurtured, stimulated, and inspired. When you start giving lip service to this being a “creative agency” and stop really being one. Finally, when you lose your respect for the lonely man – the man at his typewriter or his drawing board or behind his camera or just scribbling notes with one of our big pencils – or working all night on a media plan. When you forget that the lonely man – and thank God for him – has made the agency we now have – possible. When you forget he’s the man who, because he is reaching harder, sometimes actually gets hold of for a moment - one of those hot, unreachable stars. THAT boys and girls, is when I shall insist you take my name off the door. And by golly, it will be taken off the door. Even if I have to materialize long enough some night to rub it out myself - on every one of our floors. And before de-materializing again, I will paint out that star-reaching symbol too, and burn all the stationary, perhaps tearing up a few ads in passing and throw every goddamned apple down the elevator shafts. You just won’t know the place, the next morning you’ll have to find another name.
BIOGRAPHY
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RICCARDO GUASCO
MASSIMO BRUGHERA
Nationality: Italian Currently living: Casale Monferrato Zodiac: Pisces Working tools: Photoshop Website: mumblerik.blogspot.it www.riccardoguasco.com
Nationality: Italian Currently living: Lausanne Zodiac: Taurus/Libra Rising Working tools: Photoshop, Cinema 4d Website: www.linkedin.com/in/massimobrugnera www.behance.net/MaMo/frame
Riccardo Guasco aka “rik”, illustratore, pittore, e graphic designer nato ad Alessandria nel 1975, attualmente vive e lavora a Casale Monferrato immerso tra colline e risaie. Da sempre Influenzato da personaggi come Picasso, Munari, Rodari fa del “disegnare” una forma di poesia e dall’inizio del millennio, con pochi colori, è alla ricerca della leggerezza della forma e del calore cromatico. Riccardo adora le balene, gli uccelli migratori, Charlie Chaplin e i ciclismo eroico dei vecchi tempi.
Massimo Brugnera, creativo e Senior Art Director, nasce nei primi anni ‘80 a Treviso, Italia. Durante gli anni universitari, trascorsi tra Venezia e Milano, collabora con personaggi illustri nel mondo dell’arte, della moda e dell’interior design. Stiamo parlando di Antonio Barrese, artista fondatore del gruppo MID, faro per l’arte cinetica; Albino, stilista di alta moda; Fenizia, responsabile del design dei punti vendita Bulgari. Negli ultimi anni Massimo riceve diversi riconoscimenti a livello internazionale, come le menzioni d’onore dalla Japan Design Foundation e da Samsung. Lo scorso anno partecipa con il suo progetto Wheely al Salone del Mobile di Milano. Attualmente in carica alla Leo Burnett Worldwide, passa il tempo libero a dipingere e inventare.
Riccardo Guasco (aka) “rik” is an illustrator, painter and graphic designer who was born in Alexandria in 1975. Guasco currently lives and works in Casale Monferrato, surrounded by hills and rice paddies. Always Influenced by the likes of Picasso, Munari, Rodari –artists who “drew” a form of poetry at the beginning of the 20th century, using minimal colors, in a search for lightness in form. Riccardo loves animals: whales, migratory birds, Charlie Chaplin and heroic cyclers from the old days.
Massimo Brugnera is a Senior Art Director, born in the early 80s in Treviso, Italy. His University years were spent between Milan and Venice where he also collaborated with big names from the art, fashion and interior design world. Barrese is one of them; he founded the MID, a beacon for kinetic art. Massimo also worked with the fashion designer Albino and with Fenizia Design Studio, the mind behind the design of the Bulgari jewelry stores. Massimo has recently received numerous international recognitions, including one from the Japan Design Foundation as well as from Samsung. Last year, Brugnera presented his Wheely project during Milan’s famed design week. Massimo presently works for Leo Burnett Worldwide and spends his free time painting and inventing.
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NICOLA GIORGIO
MILENA CAVALLO
Nationality: Italian Currently living: Florance/Urbino Zodiac: Capricorn Working tools: pencils and brushes on paper or pixels Website: ginico.blogspot.com www.nicolagiorgio.com
Nationality: Italian Currently living: Rome Zodiac: Gemini Working tools: watercolors on paper Website: www.milenacavallo.it
Nicola Giorgio, di padre pugliese e madre campana, nasce ventiquattro anni fa a Firenze. Nel 2009 si trasferisce a Urbino, dove vive tuttora per studiare progettazione grafica e illustrazione. Quando non disegna, suona la chitarra e registra tutti i rumori che entrano dalla sua finestra. Se non suona, organizza pranzi e merende con gli amici. Quando è bel tempo fa jogging tra le colline urbinati. Se piove invece, preferisce rimanere a casa al caldo a riposare. E a Urbino di solito piove. Nicola Giorgio was born twenty–four years ago in Florence to a Pugliese father and a mother from Campania. In 2009 he moved to Urbino (where he still lives today) to study graphic design and illustration. When not drawing, Nicola loves to play the guitar and record the noises that drift through his window. When he isn’t playing, organizing lunches and snacks with friends or jogging through the hills of Urbino under the sun, Nicola enjoys staying at home on rainy days… and it rains a lot in Urbino!
Mi chiamo Milena Cavallo, sono un’illustratrice, vivo e lavoro a Roma. Sono nata a Roma dove ho studiato illustrazione ed animazione multimediale presso l’Istituto Europeo di Design, successivamente ho frequentato il Mimaster, master in illustrazione editoriale, a Milano. Milena Cavallo, is an illustrator who lives and works in Rome. Cavallo is a native Roman having studied illustration and multimedia animation at the European Institute of Design. Milena went on to receive a Masters in Editorial Illustration in Milan.
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MARCELO VENDRAMEL
MASSIMILIANO AURELIO
Nationality: Brazilian/Portuguese Currently living: Milan Zodiac: Gemini Working tools: Photoshop, Illustrator, pencil, collage. Website: www.vendra.com
Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Virgo Working tools: pencils, ink, Photoshop Website: fuzmax.tumblr.com
Sono nato e cresciuto a São Paulo, in Brasile. All’età di 14 anni, dopo aver rotto i denti giocando a calcio, ho lasciato l’idea di diventare un giocatore e ho iniziato a studiare disegno al Liceo. Ho avuto la fortuna di studiare in un Liceo dove hanno studiato grandi artisti come Os Gemeos. São Paulo è una città molto caotica, piena di cose incompiute. La differenza di classi sociali, razze, mescolate al clima tropicale e alla mancanza di una pianificazione urbanistica, fa assomigliare questa città ad un grande capolavoro di collage. Forse è per questo che ho iniziato ad avvicinarmi a questa tecnica. Comunque, dopo aver lavorato diversi anni come assistente ed art director in alcune agenzie di São Paulo, sono andato a Londra, dove ho studiato illustrazione alla Central Saint Martins. Oggi vivo e lavoro a Milano, sono art director in Leo Burnett. Ora sto imparando una nuova tecnica di collage: “il collage perfetto di pannolini”, con mio figlio Marco che è nato qui sei mesi fa! I was born and raised in São Paulo, Brazil. At the age of 14, after breaking some teeth while playing football, I gave up the dream of being a professional player and started studying design in high school. I was lucky enough to study in a school that focused on the great artists such as Os Gemeos. São Paulo is a chaotic city, full of everything. The difference in social classes, races, mixed with the tropical climate and lack of urban planning makes the city much like a great collage. Perhaps, that’s why I love this technique. However, after working several years as an assistant Art Director and in some top agencies in São Paulo, I moved to London, where I studied illustration at Central Saint Martins. Today I live and work in Milan, as an Art Director at Leo Burnett. Presently I’m working on a new collage technique called: “The perfect diaper collage” along with my six month old son Mark!
Sono nato a Taranto nel 1980. Dal 1998 al 2001 ho frequentato lo IED di Roma conseguendo il diploma in illustrazione editoriale e nel 2003 sono “sbarcato” a Milano. Dal 2004 ho lavorato come Art Director in Tequila\ prima e in Agency. com poi. Nel 2010 ho iniziato a lavorare come illustratore e visualizer freelance, collaborando con alcune delle più importanti agenzie pubblicitarie. Collaboro con Nurant dal 2011. I was born in Taranto in 1980. From 1998 to 2001 I attended the IED in Rome, where I graduated in Editorial Illustration. In 2003 I moved to Milan and since 2004 I have worked as an Art Director for Tequila\Prima as well as Agency.com. In 2010, I started working as a freelance illustrator and visualizer working with some of the top advertising agencies. I began my collaboration with Nurant in 2011.
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VALENTINA RUSSELLO
DOMENICO ANGIONE
Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Taurus Working tools: pen, ink, digital Website: www.valentinarussello.com
Nationality: Italian Currently living: Lausanne Zodiac: Scorpion Working tools: marker on paper Email: domenicoang@hotmail.it
Valentina Russello è una sognatrice con due anime: quella da graphic Designer e quella da illustratrice. 16 anni fa si trasferisce a Milano per frequentare Design al Politecnico e dopo la laurea si dedica da un lato all’illustrazione per l’editoria e per la pubblicità e dall’altro a progetti di graphic design creando collane editoriali per RCS, Mondadori e il Sole 24 Ore. Insegna Tecniche di Visualizzazione e Illustrazione presso NABA, Milano. Dal Maggio del 2011 è Vicepresidente dell’Associazione Illustratori Italiani. Da circa un anno è impegnata con il progetto artistico Matsu–o. Adora il Giappone e lo zenzero, le vecchie foto comprate ai mercati e gli orologi rossi.
Domenico Angione nasce a Molfetta il 17 Novembre del 1979 da padre italiano e madre spagnola. La creatività e la poesia del quotidiano, lo affascinano da sempre. Dopo gli studi al conservatorio di Bari, sente la necessità di nuovi linguaggi. La grafica e il disegno accompagnano Angione durante tutto il periodo universitario, alimentato dal fermento artistico di Bologna e Roma. L’amore verso la street art ed i movimenti underground lo spingono a trasferirsi spesso: Barcellona, Milano, Londra, Palermo, Roma e Berlino. Quest’ultima lo affascina particolarmente, specialmente per la moltitudine di artisti che la frequentano. Il suo quartiere preferito è Kreuzeberg dove il famoso ponte diviene la sua galleria personale. Ottiene uno spazio al Tacheles dopo solo 2 mesi e lavora per il movimento Jam Obsession tanto che ora i muri del Mixz Club portano la sua firma. Ora vive a Lausanne dove dipinge e organizza eventi d’arte.
Valentina Russello is a dreamer with two souls: that of a graphic designer and that of an illustrator. At 16, Russello moved to Milan where she attended the Polytechnic Design School, after graduation she devoted part of her time to illustrating for publications and advertising while the rest was dedicated to graphic design projects. She created a series of books for RCS, Mondadori and Il Sole 24 Ore. Today Valentina teaches techniques, visualization and Illustration at NABA in Milan. In May 2011 she became Vice President of the Italian Illustrators Association. For about a year Valentina has been working on the artistic project Matsu–o. She loves Japan and ginger, the vintage photos she finds at street markets and has a real passion for red watches!
Domenico Angione was born November 17th, 1979 to an Italian father and Spanish mother. Love and creativity as well as the daily grind have always fascinated him. After studying at the Bari Conservatory he felt the need to try new languages of expression. Graphics and design accompanied Angione throughout his time at university fostered by the artistic movement emanating from Bologna and Rome. His love of street art and the underground movement led him to Barcelona, Milan, London, Palermo and Berlin, particulary fascinating for him because of the multitude and diverse artists he met there. His favorite area in Berlin was Kreuzeberg where a well–known bridge became his own personal gallery. He found an artistic space in Tacheles after 2 short months and worked for the Jam Obsession Movement where the Mixz club Berlin still bears his signature. Angione currently lives in Lausanne where he paints and organizes art events.
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ROBERTA MADDALENA
IVANO NAZERI
Aka Biró Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Cancer/公雞 (Rooster in Chinese) Working tools: everything Website: www.robertamaddalena.com
Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Aries Working tools: Photoshop, texture Email: ivano.nazeri@gmail.com
Roberta Maddalena (aka Biró), visual artist, vive a Milano. Lavora come illustratrice, live–drawing performer, insegnante. I suoi disegni hanno da sempre spontanei riferimenti all’oriente e al mondo naturale, cosa che l’ha condotta negli anni allo studio del segno nelle calligrafie orientali e del suono nelle culture musicali extraeuropee. Crea per moda, pubblicità, editoria e musica, facendo talvolta brevi incursioni in mondi affini all’immagine disegnata, quali animazione e video, type design e calligrafia. Insegna illustrazione, hand–lettering e disegno; collabora con diversi artisti come performer vocale, e realizza drawing–performance accompagnando con segni astratti l’improvvisazione di musicisti della scena jazz ed elettronica italiana. Roberta Maddalena (aka Biró) is a visual artist based in Milan, Italy. She works as an illustrator, live–drawing performer and teacher. Her signs have always made spontaneous references to the East and to nature. This brought her to study Chinese calligraphy and extra–European musical cultures. She works in fashion, advertising, publishing and music as a visual artist and art director. At times she makes incursions into worlds akin to illustration such as animation and video, type, design and calligraphy. She teaches illustration, hand lettering and drawing. Roberta collaborates with several artists as a vocal performer and does drawing–performances accompanying Italian jazz and electronic music improvisation with abstract signs.
Ivano Nazeri, classe 1981, è cresciuto con una matita da disegno sempre a portata di mano. Disegnare è da sempre la sua passione e lo incuriosisce tutto ciò che ha un non–so–che di bizzarro e stravagante. Si diploma all’Istituto d’Arte di Monza, in Italia, e subito lavora come Art Director in varie agenzie di pubblicità. Un mondo che gli permette di coltivare e affinare le sue abilità di illustratore. Il suo passatempo preferito? Mixare diverse fotografie, sia a computer che a mano, creando collage a volte grotteschi a volte affascinanti. Ivano Nazeri was born in 1981 and drawing unique objects has fascinated him since childhood. After graduating from the Art Institute of Monza, Italy, he was hired by diverse advertising agencies as an Art Director, utilizing his passion for illustration. He greatly enjoys mixing photography with digital and hand–drawings.
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ALBERTO MARIA MADERNA
ANDREA MONGIA
Aka Maria Alberto Della Viviana Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Taurus (Goat in Chinese) Working tools: for consistency I drew outlines with a Leo Burnett pencil, HB grade, switched to a permanent stable universal point FOH pen, using smooth Fabriano paper, after scanning the work and coloring it using Photoshop CS4. Email: albertomaderna@hotmail.com
Nationality: Italian Currently living: Rome Zodiac: Aquarius Working tools: pencil, Photoshop Website: www.andreamongia.com
Nel 1975 vinsi un concorso per il CIAI con una serie tecniche miste. Il primo dicembre ‘80 esposi in collettiva alla galleria Arterama con un allievo di Sciltian. Ho illustrato per FMR un’agenda per Fiat Iveco, vincendo i rispettivi concorsi. Dicembre ’84 collettiva alla Galleria “La Saletta” di Varese; vi erano opere di Mirò, Guttuso, Vespignani e Jo Pomodoro. Pubblicazione su Lo Zeffiro nel ’93 con Salvatore Fiume. Per l’editoria, nel ’96 un libro di Vito Morelli e varie collane di libri per ragazzi. Nel 2005 copertina dell’ultimo libro di Giancarlo Livraghi. Febbraio 2011 primo numero di Hestetika con Elio Fiorucci. Ho partecipato in una collettiva presso il TOI Theatre of Immagination nel 2011 e ho conseguito lo Star Reacher Awards nello stesso anno. Ora con orgoglio ho fatto alcune illustrazioni per questa splendida rivista. In 1975, I won a competition for CIAI with a mixed media series. In December 1980, I participated in a collective exhibition at the Arterama gallery. I was an illustrator for the FMR agency where I designed an address book for Fiat Iveco, which went on to win many awards. In December 1984, I had a collective exhibition at the “La Saletta” gallery of Varese, where many other famous works were also exhibited, including: Mirò, Guttuso, Vespignani and Jo Pomodoro. I worked on the publication Lo Zeffiro in ’93 (collaborating with Salvatore Fiume). In ’96 I collaborated on a book with Vito Morelli, as well as many other children’s publications. In 2005, I illustrated the cover of Giancarlo Livraghi’s latest tome. In February 2011, I collaborated with Elio Fiorucci on the first issue of Hestetika. I was involved in a group exposition at TOI Theatre of Imagination in 2011 and also won The Star Reacher Award that same year.
Nato nel 1989 in Abruzzo, tra il mare ed i pastori. Si trasferisce a Roma nel 2008 e si diploma in Illustrazione all’Istituto Europeo di Design, nel 2011. Fa parte di uno studio di illustrazione, Studio Pilar, con il quale crea progetti autoprodotti. Lavora come illustratore freelance, dipinge forme e colori su grandi fogli. Cerca un equilibrio tra le due cose, nel frattempo impara a cadere in piedi. Mongia was born in 1989 in Abruzzo, a region of Italy located between the Mediterranean Sea and the shepherd lands. Andrea moved to Rome in 2008, where he majored in Illustration at the European Institute of Design in 2011. He later joined Studio Pilar, where all creative illustrative projects were created in–house. Today Andrea works as a freelance illustrator, painting shapes and colors onto large sheets of paper while at the same time seeking balance in his life… somehow Mongia always manages to land on his feet!
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GIANFRANCO ENRIETTO
ALDO GEMMA
Nationality: Italian Currently living: Legnano Zodiac: Pisces Working tools: micromina 0,5 HB, Photoshop CS2 Website: www.hendustry.com
Aka Dabol–G Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Virgo Working tools: brain, paper, pencil, ink, brushes, right hand, nights, Photoshop, Illustrator Website: www.dabol–g.it
Gianfranco è nato il 15 Marzo 1976 a Seregno, appena fuori Milano, Nel 1995 Enrietto si è iscritto alla Scuola di Arte Applicata del Castello Sforzesco a Milano. Dopo aver terminato il servizio civile, Gianfranco si è diplomano ed ha iniziato la sua lunga collaborazione con Giochi Preziosi. Enrietto ha fatto inoltre parte del nucleo che nel 2000 ha fondato il Settemondi Studio con Matteo Piana, Giovanni Gualdoni e Stefano Turconi. Nel 2001 ha collaborato con Mediacomics Publishing per lo sviluppo del progetto “Armadel” e l’anno seguente è andato alla fiera del fumetto di Angouleme dove ha incontrato Pierre Paquet, l’uomo che diventò l’editore del suo primo libro a fumetti: Teknogeo. Dal 2005 è character designer de “I Gormiti”. Gianfranco Enrietto was born on March 15, 1976 in Seregno, just outside of Milan. In 1995 Enrietto enrolled in the school of Comic and Illustrative Art located at the famed Castello Sforzesco in Milan. After finishing civil service, Gianfranco graduated with honors and began his long collaboration with Giochi Preziosi. Enrietto helped create The Settemondi Studio alongside Matthew Piana, Stefano Giovanni Gualdoni and Turconi in the year 2000. In 2001 he collaborated with Mediacomics Publishing in the development of the project “Armadel” and the following year attended The Cartoon Festival in Angouleme, where he hooked up with Pierre Paquet, the man who would go on to become the publisher of Gianfranco’s first comic book: Teknogeo. Since 2005, he has drawn the character “I Gormiti”.
Una biografia? Bene, parto dall’inizio? –Aldo, hai 800 battute, non dilungarti troppo! –OK. Classe 1982, nato e vissuto a Milano. Sin da quando ero piccolo mi piaceva disegnare, scrivevo per terra mentre mio fratello giocava con le pentole, e ora lui è un cuoco e io smonto e rimonto i pixel. Mi piace fare molte cose, come leggere, fotografare e suonare la chitarra. Fin dalle scuole medie mi affascinavano i graffiti; per forza di cose sono diventato un writer nel 1996 e ho quindi studiato Grafica Pubblicitaria. Continuai gli studi con Visual Design e Web Design, diplomandomi nel 2004. Da allora ho lavorato in piccole agenzie, poi a Mtv Italia come Web Designer fino al 2007. Ora in Arc Leo Burnett in qualità di Digital Art Director. –Altro? –Sometimes, I like to be idiot & curious! My biography? Well, I’ll start from the beginning… –Aldo, you only have 800 characters, don’t say too much! –OK. “Class of 1982, born and raised in Milan”. Ever since I was little, I loved to draw. I used to write on the ground while my brother played with pots… so it makes sense that today he is a chef and I disassemble and reassemble pixels! I enjoy doing many different activities including reading, photography and playing the guitar. In high school graffiti fascinated me, and inevitably I ended up becoming a writer in 1996. I also studied graphic design, continuing my studies in visual and web design and graduating in 2004. Ever since, I have worked in small agencies, MTV Italy, as well as in web design. Presently I work for Leo Burnett Arc as a Digital Art Director. –Other interests? –Sometimes, I like to be a curious idiot!
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MATTEO FABI
DOMINIKA KLIMEK
Aka Styng 253 Nationality: Italian Currently living: Milan Zodiac: Capricorn Working tools: acrylic and ink on canvas and paper, Ps5 Website: www.matteo253.com
Nationality: Swedish Currently living: Milan Zodiac: Sagittarius Working tools: Illustrator Website: www.mikamika.se
Aerosol Artist e Art Director, nasco a Milano a metà degli anni ‘70. Mi sono avvicinato al mondo dei graffiti e dell’arte urbana nel 1991, e in pochi anni ne sono entrato a far parte a pieno titolo come writer, avendo anche il privilegio di dipingere con i più importanti maestri mondiali di questa cultura. Ho iniziato a lavorare in pubblicità come art director nel 2000 e da allora ho lavorato su grandi brand italiani e internazionali. La contaminazione di questi due mondi opposti di comunicare è ciò che mi ha permesso negli ultimi anni di dare una nuova svolta stilistica alla mia evoluzione artistica, valorizzando la forza del “segno estetico” con una nuova componente concettuale. L’uso e la sperimentazione di nuovi materiali come plexiglass e acciaio hanno poi voluto conferire alle opere nuova energia e dinamismo. Aereosol Artist and Art Director, Matte was born in the mid–70s. Matte became interested in the world of graffiti and urban art in 1991 and after just a few years time was fully immersed in that sub–culture, having had the privilege of painting with some of the most important masters in the graffiti genre. Fabri started working in advertising as an Art Director in the year 2000 and since then has collaborated with many Italian and international brands. The joining of these two contrasting worlds of communication has given a new perspective to Fabri’s artistic development, enhancing the power of “his esthetic” with a new conceptual component. Matte enjoys experimenting with new materials such as Plexiglas and steel works, which give fresh energy and dynamism to his work.
Sono una grafica, svedese, adesso insignita del titolo di “creative mother”. Un titolo prezioso, unico, che non ti lascia mai un minuto libero per te. Cresciuta in tre paesi totalmente diversi, in 7 città diverse. Adesso chiamo Milano “casa”, ma sogno di cambiare paese e città un’altra volta. I am a graphic designer, Swedish, and now graced with the title “creative mother” –a precious title, unique, which doesn’t leave me a minute of free time. I grew up in three totally different countries and in seven different cities. Presently I call Milan home but am dreaming of once again changing city and country.
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LEO BURNETT PROJECT La Rinascita Dalla Crisi
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Già all’alba del 2013, l’intero mondo della comunicazione aveva una domanda bruciante in testa: “Come possiamo trasformare questa crisi finanziaria globale in un’opportunità?” La Rinascita Dalla Crisi è la risposta… Una pubblicazione dedicata ad alcuni creativi visionari e alle loro suggestioni per un futuro migliore. Indiscutibilmente le nuove idee nascono dall’impegno e dalla ricerca; La Rinascita Dalla Crisi esprime dunque una prospettiva diversa sui problemi finanziari mondiali, guardandoli come un’opportunità per un pensiero rinnovato, anziché un ostacolo. La Rinascita Dalla Crisi è un raccoglitore di idee che provengono da creativi talentuosi e da artisti di fama mondiale che si interrogano su come sia possibile trasformare “l’oggi” in un incubatore di pensiero fresco, innovativo, capace di generare una rinascita anche economica.
As we plow through 2013, the communications world has one burning question on its mind: “how do we turn this global financial crisis into an amazing opportunity?” Renaissance From A Crisis is the answer… a publication dedicated to creative visionaries and the techniques they are using to guarantee a better tomorrow. New ideas invariably come from struggle; Renaissance From A Crisis has a different take on the world’s financial problems – viewing them as an opportunity for fresh thinking instead of the huge obstacles that others might see. Renaissance From A Crisis is packed with ideas from top creatives and world famous artists who offer their perspective on using “the new now” as an incubator for innovative and modern ways of thinking, ultimately leading up to an actual fiscal renaissance.
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NURANT PROJECT Comincia sempre così, con uno dei due che chiede «allora, si fa?» e l’altro che risponde, senza alcun dubbio, «sei pazzo». Silenzio. Poi però il secondo scuote la cenere dalla sigaretta, la porta alla bocca, fa un tiro mentre alza lo sguardo al soffitto, sospira e aggiunge: «Ok». Più o meno così è nato Nurant, in scena Sergio, Nicola e l’idea di fare un magazine che si occupasse di illustrazione, semplicemente. Perché? Perché non c’era, punto e basta. Poi è arrivata Sonia, e nel frattempo attorno ai disegni si è formato un piccolo staff giornalistico (quasi non parlava Nurant, all’inizio, e neanche ora esagera, ma dice la sua). Nurant è un prodotto della crisi. Sì, perché uno le idee le mette in cantiere, ma poi il tempo di lavorarci non lo trova mai. Finché non arriva la crisi, che ti toglie tante cose ma ti regala il tempo. E allora, se non sei un incosciente ingrato, non perdi l’occasione e metti in moto il meccanismo. All’inizio era solo un web magazine, ma in testa giravano pensieri di carta: quasi subito, dai pixel sono colati colori d’inchiostro, la creatura voleva crescere ed era pronta a staccarsi dal cordone digitale. Facendo Nurant si è scoperto che un giornale –questo, per lo meno– è fatto dall’interazione delle forze che vogliono che esso esista. Ogni illustratore che accetta (o chiede) di partecipare, ogni collaborazione che nasce con altri soggetti, tutto contribuisce alla fotosintesi clorofilliana di questo bonsai. E per un processo circolare, ciò che entra in Nurant, poi ne esce e prende un’altra forma. Lo dimostrano le tante attività collaterali che in questi due anni hanno portato la redazione a girare l’Italia per partecipare a fiere, organizzare mostre e conferenze, tenere workshop. Ogni volta è un inizio, non si sa mai come andrà. Eppure, a guardarli da fuori, quei tre sembra non abbiano fatto altro nella vita. In loro, una sola domanda non trova risposta: «Ma non potevamo pensarci quando avevamo vent’anni?».
It always starts the same way, with someone asking someone else, «is this possible?» And that other person inevitably replies, «you’re crazy», but after a long silence and a few puffs on a cigarette… followed by a long exhale, they look up at the ceiling and sigh, while murmuring the words: «ok». This is more or less how Nurant was born, states Sergio and Nicola. They had the idea of creating a magazine that focused solely on illustration. Sonia next entered the equation and began to form a small journalistic team. Nurant is a direct result of today’s financial crisis… an idea that was put into the pipeline a while back but unfortunately there hadn’t been enough time to develop it. Then the crisis hit, taking with it many jobs opportunities… and leaving a lot of free time. Now, unless you’re a fool, you’ d never miss out on an opportunity. At first Nurant was just a web magazine, but thoughts of an actual paper publication soon took shape: pixels, ink colors, it was an idea that had a life of its own and needed to break free. Creating Nurant–much like a newspaper–came about through the interaction of forces that needed to exist. Each illustrator who accepts (or asks) to participate in any collaboration with Nurant contributes to the photosynthesis of this bonsai. It is a circular process that continually takes on new forms, demonstrated through the many side projects that have taken off over the last two years. The magazine has participated in trade fairs, exhibitions and numerous lectures. Every year is a new start and you never know where you might end up. Looking at these three people from the outside, it appears that this magazine was their destiny… but one question remains unanswered: «why didn’t they think of this back when they were twenty?».
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LEO BURNETT
NU®ANT | LEO BURNETT NURANT SPECIAL | SUPPLEMENTO N°1 ISSUE 12 APRIL 2013
EXECUTIVE PRODUCERS GIORGIO BRENNA JO LUNN TJ POCOCK CREATIVE DIRECTORS LEO BURNETT: GIOVANNI BUSACCA | ALDO GEMMA NURANT: SERGIO CARUSO | NICOLA IANNIBELLO | SONIA MION EDITORIAL LEO BURNETT: GIOVANNI BUSACCA | ALDO GEMMA NURANT: FEDERICO CARUSO | SERGIO CARUSO | NICOLA IANNIBELLO | SONIA MION ART DIRECTION AND GRAPHIC DESIGN NICOLA IANNIBELLO | SONIA MION WWW.VENTIZERONOVE.IT EDITOR LEO BURNETT: ARON BLANKENBURG | ALICE JASMINE CRIPPA NURANT: FEDERICO CARUSO | MARCO CALINI | FILIPPO CICCIÙ INTRODUCTION BY ARON BLANKENBURG PROOFREADING AND ADAPTATION LEO BURNETT: ARON BLANKENBURG | ALICE JASMINE CRIPPA NURANT: EMMA BARRON PROMOTERS LEO BURNETT LOSANNA | MILANO NURANT MAGAZINE WWW.NURANT.IT PRINT FAENZA INDUSTRIE GRAFICHE | 2013 PRINTED ON FAVINI CRUSH KIWI AND FAVINI DOLCE VITA