RAIMONDO DEL NERO
Per le antiche strade
Storia, archeologia, mito e paesaggio nelle immagini della Campagna Romana
Con il patrocinio di:
Comune di Grottaferrata
XI ComunitĂ Montana Castelli Romani e Prenestini
Con la collaborazione di:
www.galleriatheodora.com
RAIMONDO DEL NERO
Per le antiche strade Storia, archeologia, mito e paesaggio nelle immagini della Campagna Romana
Per le antiche strade Storia, archeologia, mito e paesaggio nelle immagini della Campagna Romana Testi e disegni Raimondo Del Nero
Ideazione e organizzazione Sergio Centioni
Prodotto dalla STARS FILM Edizioni Via Roma, 88 - 00046 Grottaferrata (Roma) Tel. e Fax 06.945 97 58 - 328.452 41 60 - 393.250 83 75 P.IVA 05350471008 - REA 344893/1997
Progetto Grafico e impaginazione Vito Maria Simius
Consulenza artistica Alice Centioni
Stampato in 2000 copie da Grafiche Antiga spa Via delle Industrie, 1 - 31035 Crocetta del Montello (Treviso), Italy tel. 39.0423.6388 - fax 39.0423.638900 www.graficheantiga.it - info@graficheantiga.it
Testi, disegni e cartine sono di proprietà dell’Autore. © 1980 -2009 Raimondo Del Nero Ogni riproduzione è vietata senza l’autorizzazione della Casa Editrice. Copyright © 2009 Stars Film
Con il patrocinio del Comune di Grottaferrata e della XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini
Ringrazio sentitamente il Sindaco di Grottaferrata Mauro Ghelfi e tutta l’amministrazione comunale per la disponibilità e sensibilità culturale dimostrate; la XI Comunità Montana del lazio e il suo Presidente Giuseppe De Righi per il fattivo apporto dato alla realizzazione della mostra di presentazione presso l’Abbazia di Grottaferrata e alla pubblicazione della presente opera. Ringrazio infine il Ministero dei Beni Culturali e l’Archimandrita, Padre Emiliano Fabbricatore, per la disponibilità dimostrata. Sergio Centioni
Sommario
PREMESSA DELL’AUTORE
1
INTRODUZIONE Le antiche strade - Una rete che unisce passato e presente
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IL VULCANO LAZIALE Roma - Via Trionfale Roma - Largo Zucchi Gli apparati vulcanici del Lazio Il Castello incantato
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DALLE ALTURE DEI MONTI TIBURTINI VERSO LE ANTICHE STRADE DELLA CAMPAGNA ROMANA S. Gregorio da Sassola - Resti del monastero di S. Silvia Tivoli - Veduta del Santuario di Ercole Vincitore Tivoli - Santuario di Ercole Vincitore Monte S. Angelo in Arcese - Base della torre campanaria di un monastero Tivoli - Monte Ripoli - Resti di muraglie difensive Passo dello Stonio - Tra i Monti Tiburtini e i Prenestini Poli - Grotta del Mortale S. Gregorio da Sassola - Terrazzamento di una dimora romana Tivoli - Ponte degli Arcinelli Tivoli - Ponte a Colle S. Stefano Il sistema stradale antico
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VIA PRENESTINA Roma - S. Vittorino - Cappellina campestre S. Gregorio da Sassola - Il “Torrione” Casale di Faustiniano sul colle omonimo tra Tivoli e Palestrina Castel S. Pietro Romano - Colle Castrucci S. Gregorio da Sassola - Torre dell’Acqua Raminga Roma - Campo Grazia Roma - Campo Grazia Gallicano - S. Giovanni in Camporazio - Castrum medievale Castel S. Pietro - Cisterna romana in località Colle dell’Oliva Gli undici acquedotti romani S. Gregorio da Sassola - Ponte S. Antonio S. Gregorio da Sassola - Ponte S. Pietro S. Gregorio da Sassola - Ponte S. Gregorio Roma - Ponte Lupo Gallicano - Ponte sul Fosso Caipoli Gallicano - Ponte sul Fosso Caipoli Gallicano - Ponte Taulella
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Gallicano - Ponte Diruto Ponte di Nona Gabii - Santuario di Giunone Regina Gabii - Campanile di S. Primitivo Gabii - Necropoli arcaica Gabii - Mausoleo presso il Fosso del Cavaliere Via Antira Via Prenestina Gallicano - S. Maria di Cavamonte Gallicano - Ponte Amato Roma - Castelli di Corcolle e Passerano Cave - Quartiere di Rapello Palestrina - Santuario della Fortuna Primigenia
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VIA LABICANA La via Labicana Subaugusta Il Torraccio Frascati - Via Labicana Colonna - Torre Jacova Colonna - Torre Jacova Colonna - Acquedotto Claudio Colonna - Tenuta Pallavicina - Resti del ponte dell’Acqua Claudia Colonna - Via Labicana Tor Forame - Via Labicana Montecompatri - Località Laghetto - Resti di una villa romana San Cesareo - Località detta Fontana della Pidocchiosa - Via Labicana Torraccio di Mezzaselva Località Colle Quadri presso Labico - Via Labicana Frascati - Località Prataporci - Resti in opera quadrata Frascati - Strada romana Frascati - Località Cocciano - Il Compitum
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IL TUSCOLANO E FRASCATI Località Muro Linari - Torre dei SS. Quattro Coronati Frascati – Vermicino - Villa romana detta “La Giostra” Frascati - Sepolcro in Via di S. Croce Frascati - Via di Colle Pizzuto Frascati - Edicola del Crocefisso Frascati – Resti di una villa romana Frascati - Resti romani Frascati – Ruderi romani Frascati - Il portale di Villa Falconieri Frascati - Portale di Villa Falconieri Frascati - Cisterna di Villa Campitelli Frascati - Convento dei Cappuccini Monte Porzio - Località Fontana di Pilozzo Monte Porzio - Località “Le Cappellette” Monte Porzio - Villa Vecchia Montecompatri - Convento di S. Francesco Montecompatri - Via Montest
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TUSCOLO Monte Porzio - Eremo di Camaldoli Tuscolo - Villa romana con terrazzamenti in opera poligonale Tuscolo - Mura poligonali Tuscolo - La Rocca Tuscolo - Villa dei Furii Tuscolo - Il cosiddetto “Cappello di Prete” Tuscolo - Un solitario rudere Tuscolo - Resti di una cisterna Tuscolo - Resti di un monastero Tuscolo - Santuario extra-urbano Tuscolo - La cosiddetta “Via dei Sepolcri”
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VIA LATINA E VIA CASTRIMENIENSE La via Latina Resti di edifici romani al IV miliario della via Latina Grottaferrata - Quarto Montione località Porcacchia Grottaferrata - Villa dei Centroni Grottaferrata - Catacombe “ad Decimum” Grottaferrata - Villa di Opimiano Frascati - Via di Salè - Il cosiddetto “Torrione di Micara” Frascati - Mausoleo in via di Salè Frascati - Località Piscaro - Villa romana Frascati - Casale in Località Fontana del Piscaro Grottaferrata - Castel Savelli Grottaferrata - La chiesa dell’Abbazia Grottaferrata - L’Abbazia Grottaferrata - Via Latina Grottaferrata - Sepolcro detto di Metilio Regolo Ruderi lungo lo stradone della Molara Castel di Molara - Torre cilindrica Castel di Molara - Torre cilindrica Castel di Molara - Torre quadrangolare Rocca di Papa - Resti delle fortificazioni della rocca Rocca di Papa - Valle degli Arcioni Rocca Priora - Piana della Doganella Marino - Torre Frangipane Passo dell’Algido - Resti di un sepolcro Palestrina - Monte Castellaccio Grottaferrata - S. Maria a Castel de’ Paolis Marino - Chiesa di S. Lucia Grottaferrata - Castel de’ Paolis
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VIA APPIA Marino – Frattocchie - Resti di un sepolcro Marino - Frattocchie - Archi del circo di Bovillae Marino – Frattocchie - Torre Leonardo Località Due Santi - Sepolcro Castel Gandolfo - Villa di Clodio Castel Gandolfo - Villa Barberini - Teatro romano Albano - Palazzolo - Eremo di S. Angelo in Lacu Albano - Castel Savelli Albano - Accampamento della Seconda Legione Partica - La Porta Orientale Albano - Terme dette “di Cellomaio” Rocca di Papa - Palazzola - Chiesa di S. Maria della Neve
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Ariccia - Castello di Malaffitto Ariccia - Località Orto di Mezzo - Cella di un tempio attribuito a Diana Ariccia - Torre Palombara Ariccia - Valle Aricina Ariccia - Area Templare Genzano - Villa degli Antonini Resti di una villa romana sul ciglio del lago di Nemi Nemi - Il Castello Lanuvio - Castello di S. Gennaro Lanuvio - Castello di S. Gennaro Lanuvio - Località Le Selve - Basamento di una villa romana o di un tempio Lanuvio - Casale Velletri - Civitona
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LE STRADE DIRETTE VERSO IL MARE Il casale di Falcognana La duecentesca Torre Cancelliera tra Santa Palomba e Cecchina Torre delle Grotte Genzano - Casale di Monte Due Torri Genzano - Monte Due Torri - Castello di Francavilla Lanuvio - Chiesa di S. Maria delle Grazie Lanuvio - Ponte Loreto sulla via Anziatina Pomezia - Torre Spaccata - Località Solforata o Zolforata Pomezia - Tor Maggiore Pomezia - Pratica di Mare Pomezia - Casale della Certosa Pomezia - Località S. Maria di Fornarolo
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VIA NETTUNENSE E VIA CAVONA Marino - S. Maria delle Mole - Resti di cisterne romane Marino - S. Maria delle Mole - Torre detta “del Fosso dei Preti” Frattocchie - Torre detta “del Fosso dei Preti” Marino - Frattocchie - Torre Castellazza Marino - Tor Ser Paolo Frascati - Via Cavona Torre dell’Acqua Sotterra nei pressi della stazione ferroviaria di Ciampino Via di Mola Cavona attraverso la Valle Marciana Tor Vergata - Scavi di un insediamento tardo imperiale a ridosso della via Labicana
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LA VIABILITÀ INTORNO A VELLETRI Velletri - Torre di Presciano Velletri - Torre e Casale di Presciano Aprilia - Torre Spaccasasso presso Padiglione Velletri - Case medievali Velletri - Chiesa di S. Antonio Abate Artena - Località detta “La Civita” Artena - Località detta “La Civita” Velletri - Maschio di Lariano (o d’Ariano) Velletri - Maschio di Lariano (o d’Ariano) Lariano - Cisterna romana
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La casa del custode a Tuscolo
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BIBLIOGRAFIA
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PREMESSA DELL’AUTORE
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I disegni riportati in questa pubblicazione sono stati realizzati in circa un trentennio. In genere si riferiscono a testimonianze archeologiche e monumentali poco note e non pretendono certamente di esaurire l’indagine e la rappresentazione dell’immenso patrimonio storico dei Castelli Romani. Al di là del valore artistico, l’insieme dei disegni costituisce una documentazione dei beni culturali castellani spesso preziosa perché non pochi di tali beni nel frattempo sono andati perduti. Nel commentare le singole testimonianze artistiche, archeologiche e monumentali ho voluto aggiungere alle note prettamente esplicative digressioni storiche incentrate sui luoghi rappresentati nonché ampie carrellate paesaggistiche nella convinzione che natura, arte, storia e archeologia facciano parte di un unicum indivisibile da cui scaturisce la magia unica al mondo della Campagna Romana, certamente in parte offuscata dalle trasformazioni moderne, ma pur sempre affascinante. Essa costituisce un valore inestimabile di cui sono depositari e responsabili gli abitanti della Campagna Romana. Mi auguro che la presente raccolta di disegni contribuisca ad aumentare la conoscenza dei nostri tesori e, con essa, a spingere alla vigile tutela dei medesimi. Ricordo infine che questo libro è venuto alla luce grazie all’iniziativa e all’opera sollecita dell’amico Sergio Centioni e alla sensibile e intelligente professionalità di Alice Centioni e di Vito Maria Fimia e degli esperti operatori della Stars Film. Raimondo Del Nero
Premessa dell’autore
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PER LE ANTICHE STRADE
LE ANTICHE STRADE Una rete che unisce passato e presente Il complesso del Vulcano Laziale, millenaria sede dei centri abitati universalmente conosciuti come Castelli Romani, si innalza sulla Pianura Laziale a sud dei fiumi Tevere e Aniene occupando una posizione del tutto particolare nell’ambito della geografia della penisola italiana. Esso domina infatti la fascia costiera compresa tra il Mare Tirreno e i primi contrafforti appenninici dei Monti Lucretili, Tiburtini e Prenestini, lungo la quale scorre da sempre il principale fascio di vie di comunicazione tra il Nord e il Sud dell’Italia. I flussi di percorrenza in senso peninsulare, generati da tale collettore al di qua dei guadi del Tevere e fino all’imbocco delle Valli del Sacco e Pontina separate dai Monti Lepini, si intersecano con quelli trasversali con direttrici da ovest a est, tra la costa tirrenica e quella adriatica attraverso l’entroterra appenninico, grazie ai varchi di Tivoli e del Passo Stonio. La Campagna Romana si è perciò qualificata in ogni tempo come area di convergenza primaria di percorsi e intorno al Vulcano Laziale si è venuta via via formando una complessa rete di dinamiche territoriali cui si devono le intricate e spesso travagliate vicissitudini nonché le stratificazioni dei molteplici influssi culturali che costituiscono il patrimonio storico e archeologico, artistico e umano dei Castelli Romani. Ancor oggi le più vitali vie di comunicazione, stradali e ferroviarie, che collegano il territorio nazionale, sia da un capo all’altro della penisola, sia da mare a mare, corrono qui, nel Latium Vetus, alle falde dei Monti Albani, e affondano le proprie origini in percorsi protostorici poi inglobati nel mirabile sistema stradale romano. A quest’ultimo il libro si ispira, disponendo idealmente le immagini “per le antiche strade”.
Introduzione
INTRODUZIONE
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IL VULCANO LAZIALE
IL VULCANO LAZIALE
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ROMA - VIA TRIONFALE Presso l’incrocio con via Casal del Marmo affiorarono nel 2000 i resti, ben presto reinterrati e sepolti sotto l’asfalto, della via Triumphalis, calpestati da turbe di viaggiatori e pellegrini tra i quali Dante stesso. La via ricalcava un percorso attivato dagli Etruschi che attribuirono al Gianicolo un grande valore strategico, facendone un antemurale dell’Etruria. Veio, soprattutto, contese accanitamente a Roma il controllo dei capisaldi a cavallo tra le terre dei Rasena e quelle latine. Non a caso a poca distanza da qui è stata scoperta durante i lavori stradali una necropoli etrusca appartenente forse a uno degli almeno quattro oppida (centri fortificati), rinvenuti nella tenuta dei colli di S. Agata. Ancora un breve tratto di strada e poi l’edificio del Vulcano Laziale, sede dei Castelli Romani, si offrirà allo sguardo con l’abbacinante incanto del suo numinoso splendore.
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PER LE ANTICHE STRADE
ROMA - LARGO ZUCCHI Si trova all’incrocio tra la via Trionfale e la Panoramica: la prima sistemata da Gregorio XVI, tra il 1836 e il 1838, per comodità dei pellegrini che scendevano verso la Basilica di S. Pietro; la seconda aperta nel 1974.
IL VULCANO LAZIALE
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A sinistra spicca l’Osservatorio Astronomico di Monte Mario adiacente alla terrazza panoramica detta “lo Zodiaco” che corrisponderebbe alla proprietà “di pochi iugeri” di Giulio Marziale celebrata in versi entusiastici dall’amico e poeta epigrammatico Valerio Marziale, che descrive dettagliatamente l’inebriante panorama che vi si godeva. Sulla destra fa bella mostra di sé la cupola della chiesa della Madonna del Rosario, opera di un allievo del Borromini, Camillo Arcucci. La facciata è della scuola del Raguzzini, massimo esponente romano del Rococò. Nel convento annesso, che tra l’altro vanta una icona bizantina ritenuta la più antica immagine della Madonna, soggiornò dal 1863 al 1868 il compositore ungherese Franz Liszt mentre attendeva all’opera Christus; in primo piano, si riconosce l’opus spicatum al di sopra di una cisterna romana. Presso il portale (a sinistra) esistette un oratorio detto “La Santa Croce” o, più popolarmente, “Il Crocifisso”, eretto per il Giubileo del 1350 proprio nel punto da cui i pellegrini, che venivano dal Nord lungo le vie Francigena e Trionfale, per la prima volta “veggendo Roma e l’ardua sua opera, stupefaciensi quando Laterano alle cose mortali andò di sopra”. L’emozione attonita di chi contemplava dopo fatiche e pericoli di ogni genere Roma, immagine riflessa sulla terra del Paradiso, della Gerusalemme Celeste, è magistralmente colta dalla poesia di Dante (Paradiso, XXXI), che contribuisce a fare di questo particolare angolo di Monte Mario uno dei luoghi più suggestivi e commoventi di Roma. In basso si distende l’abitato moderno del Quartiere Prati. Al di là della linea alberata del Tevere si riconoscono gli edifici del centro storico, fino alla cupola michelangiolesca. Sullo sfondo, oltre la fascia della pianura, si innalza solenne l’edificio del Vulcano Laziale con i grumi di case dei Castelli Romani. Frascati si staglia in primo piano e l’ampia facciata della Cattedrale di S. Pietro è perfettamente dirimpettaia di quella della Madonna del Rosario. Dal Seicento in poi, i viaggiatori in transito lungo la Trionfale da qui hanno colto la visione complessiva delle dodici grandi ville nobiliari tuscolane che attestavano il prestigio e il carisma delle famiglie cardinalizie protagoniste della Controriforma Cattolica. Tra i Monti Albani e i Prenestini (a sinistra) si apre l’accesso alla Valle del Sacco, vitale corridoio tra Nord e Sud d’Italia, dove oggi scorrono: la via Casilina, l’Autostrada del Sole, la ferrovia per Napoli via Cassino, la TAV (Treno Alta Velocità). Dietro i Monti Albani, occhieggia un lembo dei Monti Lepini, a cavallo tra la Valle del Sacco e la Pianura Pontina.
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PER LE ANTICHE STRADE
GLI APPARATI VULCANICI DEL LAZIO Da nord a sud si susseguono, a semicerchio, i Monti Volsini, che ospitano i laghi di Bolsena, con le due isole Martana e Bisentina, e di Mezzano. I Monti Vicani si addossano ai Cimini, originati da una attività vulcanica più antica, che sono impreziositi dal lago di Vico. Tra i Monti Sabatini si distendono le acque dei laghi di Bracciano e di Martignano: i Sabatini si fondono verso il mare con i Monti della Tolfa e Ceriti, anch’essi residuo
di un vulcanesimo precedente. A sud del Tevere, poco dopo che questo ha ricevuto la confluenza dell’Aniene, s’innalza il Vulcano Laziale. Ad oriente della “corona fiammeggiante del Lazio”, si allineano pressoché paralleli gli antemurali dell’Appennino Umbro-Marchigiano-Sabino di natura calcarea, che proseguono con Lucretili, Tiburtini e Prenestini, a picco questi sulla pianura. Calcareo è anche il solitario Soratte, incomben-
te sulla Valle del Tevere, che lo separa dalle alture della Sabina. Il pilastro tettonico di cui faceva parte continua al di qua del Tevere con i tre pittoreschi conetti dei Monti Cornicolani. L’Appennino si spinge poi verso sud-est con i Monti Ernici e, quasi a ridosso del Vulcano Laziale, inizia il gruppo dei Monti Lepini a fare da “spina” divisoria tra le valli del Sacco e Pontina.
IL VULCANO LAZIALE
Il Vulcano Laziale visto da sud-est. Sullo sfondo: i Monti della Tolfa, i Sabatini, il Soratte. Tra questo e gli allineamenti preappenninici sabini e umbri, scorre il Tevere, nel quale confluisce l’Aniene. La pianura laziale, con al centro l’edificio dei Monti Albani, si configura quindi come naturale luogo di polarizzazione e convergenza, fin da epoche remotissime, di dinamiche nomadiche e di veicolazione di scambi economici e culturali. Dal principale collettore migratorio della
dorsale appenninica si staccarono i percorsi di crinale detti Etrusco e Sabino. Il primo scendeva dall’Arno al Tevere, concludendosi sul Granicolo. Il secondo si spingeva dall’interno reatino fino al Colle Quirinale. Un terzo percorso di crinale, detto Latino, giunto ai Monti Prenestini, utilizzò lo spartiacque tra questi e il Vulcano Laziale avviando l’antropizzazione dei Monti Albani. Da questi una branca raggiunse i Lepini passando per la sella di Giulianello; un’altra, scese fino
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all’Esquilino, verso l’alveo del Tevere. Alla riunione di questi tre crinali, nascerà Roma, là dove esisteva un guado sul fiume, come se ne trovavano anche a Fidenae ed Eretum. Tutto il territorio intorno al Vulcano Laziale risultava ammagliato da una fitta rete di flussi di percorrenza, vitali ancor oggi non meno che nella lontana aurora della storia del Lazio.
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PER LE ANTICHE STRADE
Il Vulcano Laziale visto da nord-ovest, sulla verticale del Palatino. La linea ideale tra il Palatino e la vetta del Mons Albanus corrisponde all’asse dello spectio (osservazione) di Romolo tracciato per trarre gli auspici delimitando nel cielo lo spazio sacro (templum in aere), all’alba della storia di Roma avvolta nel mito. Fu quindi questo l’Axis Urbis di Roma, orientato verso la montagna sacra dei Latini. Sullo sfondo: i calcarei Monti Lepini.
Sono evidenti i due “corridoi” passanti alle falde settentrionali e meridionali dei Monti Albani: quello della Valle del Sacco (a sinistra) e quello della Valle Pontina. Ospitano fin dall’antichità le fondamentali vie di comunicazione tra il Nord e il Sud della penisola: perciò gran parte della storia d’Italia, e del mondo, ha ricalcato più volte i percorsi della Campagna Romana. Lungo la Valle del Sacco transitano: la via Casilina (che tra Colleferro
e Anagni riceve l’apporto delle gloriose vie Prenestina e Latina), l’Autostrada A-1, la ferrovia per Napoli via Cassino, il Treno ad Alta Velocità (TAV). La Piana Pontina è attraversata dalla ferrovia per Napoli via Formia e dalla via Appia, sulla quale confluiscono via via le antiche strade costiere, Ardeatina e Laurentina, e infine la Pontina.
IL VULCANO LAZIALE
Il Vulcano Laziale visto dal mare. Tra la zona costiera e le propaggini dell’Appennino Centrale si allungavano gli antichissimi percorsi che portavano nelle regioni interne montuose attraverso i valichi di Tivoli e dello Stonio (sottopassato questo attualmente dall’autostrada A-24, mentre per Tivoli transitano la via Tiburtina Valeria e la ferrovia Roma-Pescara: in pratica ancora oggi le principali vie di comunicazione tra Tirreno e
Adriatico). Gli approdi costieri, come Anzio e Astura, significarono il rapporto con le evolute civiltà orientali: non a caso è qui ambientata la vicenda dello sbarco di Enea e, passando dalla leggenda alle testimonianze storiche, reperti micenei sono stati rinvenuti a Casale Nuovo tra Anzio e Latina. I valichi appenninici a loro volta favorirono i contatti, anche se non sempre pacifici, tra il mondo latino e quello degli Italici. L’asse
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tra il mare e la montagna fu sacralizzato dagli antichi attraverso l’allineamento dei santuari da Antium a Tibur, passando per il Mons Albanus (Monte Cavo). Poiché a questo mirava l’Axis Urbis di Roma, sulla cima del monte sacro a Juppiter Latiaris vennero ad incrociarsi Cardo e Decumano dello spazio latino, di cui il Mons Albanus costituiva il perno.
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PER LE ANTICHE STRADE
IL CASTELLO INCANTATO Il complesso del Vulcano Laziale, dalla compatta e unitaria identità morfologica, è paragonabile a un castello dalla pianta più o meno ellittica. La parte orientale del suo perimetro murario esterno corrisponde alla cerchia craterica detta Tuscolano-Artemisia, dotata di camminamenti di ronda (dai quali lo sguardo spazia dall’Alto Lazio all’Abruzzo fino ai confini con la Campania) e di torri, come possono essere considerate le erte cime del Maschio di Lariano, di Rocca Priora, del Monte Salomone e dell’acropoli di Tuscolo. Tale cerchia si ribassa da nord a sud dando luogo
nella metà occidentale a una cinta bastionata e terrapienata corrispondente in gran parte all’acrocoro di Castel Gandolfo. Vi si affacciano Grottaferrata, Marino, Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, Genzano, Nemi. Le alture che si addossano a questa prima cortina le fanno da barbacani e rivellini (Frascati, Monte Porzio, Montecompatri) o, come nel caso di Lanuvio e Velletri, da vere bastite. All’interno si innalza il maschio (o don-
jon), identificabile con la cerchia craterica interna pressoché concentrica alla prima, detta delle Faete. Domina regale il possente torrione di Monte Cavo. Dagli spalti del maschio si protende l’aereo propugnacolo di Rocca di Papa. Al castello vero e proprio non mancano, infine, antemurali e ridotte al di fuori delle mura, come possono essere considerate, tra le tante, le colline di Colonna e Castel Savello presso Albano.
“Molti dei percorsi della Campagna Romana sono scomparsi o caduti in disuso, ma andare alla loro ricerca e percorrere la antiche strade è sempre un andare incontro alla storia ricalcando i passi dei predecessori che per millenni hanno condotto la loro esistenza terrena in questa terra incantataâ€?.
Raimondo Del Nero
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PER LE ANTICHE STRADE
Bibliografia
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A questa bibliografia vanno aggiunte le numerose pubblicazioni di F. Grossi-Gondi, A. Nibby, G. Tomassetti e quelle più recenti di A. Carandini, F. Coarelli, L. Quilici, S. Quilici Gigli, nonchè quelle dell’Autore stesso.
Per chi fosse interessato è possibile ordinare le riproduzioni di ciascun disegno contattando la Stars Film Edizioni o la Galleria d’Arte Theodora.
Per informazioni: Stars Film Edizioni - 328.452 41 60 - starsfilm@ymail.com Galleria d’Arte Theodora - 06.9401.7507 - info@galleriatheodora.com - www.galleriatheodora.com
Raimondo Del Nero è nato a Roma e risiede a Frascati. Laureato in Lettere, docente di Scuola Media Superiore, è appassionato studioso della Storia della sua città e della Campagna Romana, collaborando a riviste e attività culturali locali. Ha scritto e pubblicato: Guida storica ed archeologica alla città di Tuscolo; La Valle Latina, storia di un ambiente; Bovillae: storia e mito di un grande crocevia; I comuni del Tuscolo e dell’Algido; Tuscolo tra pace e guerra; Tuscolo, guida ai monumenti e al panorama; Frascati e le ville tuscolane; Escursioni al Castello; L’8 settembre 1943 a Frascati; L’Eden ritrovato. La sentinella di Frascati; Le acque antiche di Roma; La città restituita; Storie della Valle Latina.
In copertina: Roma, Largo Zucchi. Sullo sfondo il complesso del Vulcano Laziale.
Una raccolta di 180 disegni a china, realizzati in quasi un trentennio, corredati di note esplicative e arricchite da digressioni storiche e descrizioni paesaggistiche. L’opera costituisce una vasta e spesso inedita documentazione sui beni monumentali della Campagna Romana e del territorio dei Castelli Romani, tanto piÚ preziosa dal momento che non pochi di tali beni sono nel frattempo scomparsi.