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Numero 13/2015 - Anno 5
STESSA B A R C A
Domani in Cgil Toscana seminario col sindacato ellenico. Giovagnoli (Ires): "Grecia è specchio di ciò che accadrà a tutti senza alternative al rigore" pagine 2-3 In primo piano "Il Pil e l'austerità di Berlinguer": la riflessione di Marigolli pagina 4 Sanità toscana, appello Cgil: "Voucher e mutue, così non va" pagina 5 Mercatone Uno Game Over: l'intervento di Ballanti (Filcams) pagina 9 Jobs Act, la Ue frena sul controllo a distanza pagina 21
La Newsletter settimanale
07-04-2015
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Editoriale di Fabio Giovagnoli Presidente Ires Toscana
Serve un'alternativa al rigore La Grecia siamo anche noi Domani avremo la possibilità di constatare direttamente e di approfondire il caso GreciaEuropa. L'iniziativa di CGIL Toscana e IRES ha sostanzialmente questo scopo. L'obiettivo di questo incontro è, in effetti, quello di far uscire la “questio” dalla palude di un'informazione tendente ad evidenziare gli aspetti più cronachistici e, invece, allargare il campo verso una visione più legata sia alla verifica dei dati di prima mano, sia alla costruzione di possibili alternative alle ricette liberiste oggi vincenti sia nella politica che in economia. Lavoro non facile, ma necessario per cercare, almeno, di scalfire l'impianto di un pensiero unico che non lascia alternative e consegna alla gente solo la prospettiva di impoverimento e di precarizzazione delle condizioni lavorative e di vita. Da questo punto di vista ciò che sta succedendo in Grecia è lo specchio più vero e crudele di ciò che accade, o accadrà, anche nel resto d'Europa. Una recente ricerca finanziata dalla Fondazione Hans Boekler e condotta da due ricercatori dell'Università di Atene (Tassos Giannitsis e Stravos Zografakis) dimostra come negli anni a cavallo della crisi finanziaria del 2008, oltre all'aumento della povertà, si allarghi la forbice fra redditi da lavoro (perdenti) e redditi da capitale (vincenti) in una linea involutiva che ci riporta agli albori del capitalismo moderno e che riguarda tutti i paesi europei e occidentali. In questo senso l'esperienza greca, ancora da valutare alla luce dei risultati che il nuovo Governo potrà ottenere nello sfibrante negoziato attualmente
in corso con i vertici UE, BCE e FMI (un solo David contro tre Golia), può rappresentare un punto di riferimento concreto per le potenzialità di una politica alternativa a quella del contenimento del debito solo col rigore da applicare alle classi più svantaggiate della società.
La nostra iniziativa ha anche lo scopo di stabilire contatti stabili fra il sindacato italiano e quello greco attraverso iniziative di cooperazione internazionale a cominciare dallo scambio permanente di informazioni e riflessioni sulla politica e l'economia. In particolare, potremmo costruire rapporti di collaborazione fra centri di ricerca e università toscane e greche con lo scopo di rilanciare delle ideeforza alternative sulla crescita e il superamento della crisi finanziaria, e sostenendo nuovi filoni di ricerca favorendo la disponibilità in tal senso di nuove leve di ricercatori e analisti. Può partire dunque una linea di azione sindacale sicuramente interessante.
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Il seminario In Cgil si riceve il sindacato ellenico per unire le forze per la crescita
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La riflessione Il Prodotto Interno Lordo e l'austerità di Berlinguer di MANUELE MARIGOLLI
tutto o in parte quanto perso nella riduzione di consumo di energia, ma sono certo che
(da www.paesesera.toscana.it)
avrebbe un beneficio enorme sulla bilancia commerciale, sull’ambiente, e anche sul
Gli ultimi decenni hanno evidenziato in modo sempre più
lavoro. Va introdotto un criterio di valutazione qualitativo oltre che quantitativo, che
chiaro come il nostro modello di sviluppo non sia
misuri il buon uso fatto delle risorse. Le risorse sono limitate e abbiamo un dovere etico
sostenibile sul piano ecologico. Si stanno mettendo a
verso le generazioni che verranno: quello di preservare nel miglior modo possibile il
rischio gli equilibri ambientali del pianeta e le sue capacità
pianeta che ci ospita. Dobbiamo pretendere che si ristabilisca il concetto di “bene” oltre
auto rigenerative. I cambiamenti climatici sono la prova più
a quello di merce. La merce è un bene nella misura in cui ha un valore d’uso che ne
evidente che qualcosa si è già incrinato. Accademici, scienziati, ambientalisti e uomini
stabilisce l’utilità. La merce in sé sganciata dal valore d’uso è un non senso, ma che sia
comuni si stanno interrogando su cosa fare per evitare la catastrofe. Per eludere tutto
il solo uso a stabilirne il valore è un obbrobrio. Il valore di un’arma sale in conseguenza
questo si sono affacciate proposte di un diverso modello di sviluppo che tenga conto
della vicinanza di un evento bellico. Il concetto di valore d’uso va ricondotto ad una
della sua sostenibilità ecologica. Le proposte di “crescita qualitativa” partono da una
logica di bene comune. Non sempre la produzione di beni è un bene se sganciata dalla
critica aspra nei confronti del Pil. Il ragionamento muove dalla messa in discussione del
loro utilità sociale e di crescita generale. Il buon lavoro è quello che insieme alla
Pil come indice di benessere. Il Pil è un indicatore quantitativo, somma tutte le
produzione di un bene produce benessere per la collettività e si pone il problema del
transazioni monetarie registrate in un determinato paese e nulla dice sulla qualità di ciò
bene comune come fine dell’ agire umano, sia in campo economico che sociale. Questo
che misura. Un indicatore sembra, a prima vista, un elemento marginale, poco
non significa la riproposizione di una impostazione filosofica che attribuisce all’etica un
importante, ma la scelta di come e che cosa misurare in realtà nasconde una volontà
primato che la colloca al di sopra della politica e dell’economia, al contrario oggi
precisa che orienta lo sviluppo, gli investimenti, il costo del denaro, gli interessi che gli
assistiamo al primato dell’economia come unica scienza in grado di realizzare le migliori
Stati pagano sui propri debiti pubblici. Il Pil di fatto è il totem intorno al quale balla
condizioni possibili del benessere. Mai menzogna fu più evidente. I liberisti hanno
l’economia globale e gli economisti sono gli sciamani di questa nuovo dogma. Delle
magnificato le potenzialità di una economia liberata da vincoli, laccioli, un puledro senza
auto ferme, in fila, in autostrada con relativo motore acceso, consumano carburante
morso lanciato al galoppo sulle praterie del mondo, senza steccati, confini, fili spinati.
che è stato oggetto prima di estrazione, trasformazione, poi di commercio; comprato,
La realtà è sotto gli occhi di tutti: i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più
venduto, ricomprato poi di nuovo venduto e tutto ciò fa crescere il Pil. Se quegli stessi
poveri. Il problema non è quello dell’affermazione di un primato di una disciplina rispetto
automobilisti facessero una scelta di semplice buon senso e spegnessero i loro motori,
all’altra, ma di recuperare un semplice principio di responsabilità, che deve ispirare le
il Pil ne risentirebbe negativamente. Questo paradosso dimostra come la sola
azioni e le scelte sia economiche che politico sociali. La crescita qualitativa non è la
misurazione quantitativa non sia sufficiente per stabilire un indice di benessere, perché
recessione. Entrambe hanno a che fare con la diminuzione del Pil ma l’una è una scelta
non dice nulla sull’uso che è fatto delle risorse consumate. Il danno che si crea, nei
e l’altra è subita. Se una persona diminuisce l’assunzione di cibo, non è la stessa cosa
confronti dell’ambiente, è enormemente più alto del valore del lavoro che quel consumo
se lo fa perché ha deciso di fare una dieta o perché non è in grado di provvedere ai
insensato ha generato. Le case in Germania sono realizzate secondo criteri che
propri bisogni nello stesso modo in cui lo era in precedenza. La crescita qualitativa è la
obbligano i costruttori a rispettare alcune norme; una tra queste stabilisce che per
scelta di mettersi a dieta, non è la mancanza di cibo. La dieta la si fa per salute e in
scaldare gli immobili non si possono usare più di 7 metri cubi di metano annuo per
genere, se ben condotta, porta a miglioramenti generali per la persona. Scelte di
stanza. In Italia i metri cubi consumati per stanza, sono in media 22. Un semplice
sobrietà, rigore e austerità, che mettano al primo posto la qualità del produrre e del
provvedimento di adeguamento, alle normative tedesche delle nostre abitazioni,
vivere, potrebbero essere – se non la chiave di volta – almeno un progetto per
avrebbe come conseguenza la riduzione dell’uso delle fonti energetiche, che
esistenze migliori. Mi sembra che questo concetto abbia molto in comune con
implicherebbe una riduzione del Pil. La scelta di un incentivo pubblico per adeguare le
l’intuizione di Enrico Berlinguer in merito alla proposta di un modello di sviluppo e di uno
strutture delle nostre case, finalizzato alla riduzione di dispersione di energia
stile di vita che si fondasse sull’austerità. Dovremmo rileggere quelle pagine non per
consumata inutilmente, darebbe lavoro a migliaia di imprese non solo edili e a decine di
una ricostruzione storica del suo pensiero, ma per trarne una lezione politica e morale,
migliaia di lavoratori. Questo tipo di scelta non so quanto Pil farebbe recuperare, se
oggi, ancora più attuale.
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Il piano Sanità, appello Cgil-Fp-Spi Toscana: "Mutue e voucher, non ci si cura così" delle priorità condivise, leggiamo invece di nuove proposte non discusse e non previste. Le criticità del sistema, la fase di oggettiva difficoltà vissuta dagli enti locali, non devono essere usate per giustificare il superamento del sistema di welfare pubblico. Giudichiamo avventate e spregiudicate le ipotesi lanciate nei convegni e nella stampa di un ritorno alle casse mutue che comporterebbero l'affossamento del SSN. Oltretutto in totale incoerenza con il PSSIR approvato nel recente novembre 2014 e con la legge di riordino del 28 marzo 2015. Il mutualismo, anche se integrativo, ha sempre rappresentato un genere di tutela sostanzialmente Appello di CgilFpSpi Toscana sulla sanità: Non abbiamo intenzione, di rinunciare al nostro modello di welfare pubblico e universalistico che, pur con tutte le criticità, ha raggiunto standard di qualità' riconosciuti anche recentemente dagli organismi preposti. Ci sono ben noti i danni che i tagli lineari alle regioni e agli enti locali , operati in totale continuità dagli ultimi governi stanno producendo sul nostro sistema di welfare, nei servizi sanitari, nell'assistenza sociale e nel sistema scolastico, li avevamo previsti e li abbiamo combattuti, con mobilitazioni e scioperi. Ciò nonostante, a fronte di maggiori problemi economici dei cittadini causa crisi, dell'invecchiamento della popolazione e delle cronicità, ci siamo ritrovati con il taglio di due miliardi e mezzo condiviso nella conferenza stato regioni che ha annullato quanto previsto dal patto per la salute del 2014. Abbiamo anche molto presente il fatto che è stata tagliata l'Irap alle imprese, in maniera assolutamente generalizzata, senza preoccupazione alcuna dell'impatto sul finanziamento per il sistema sanitario. Ricordiamo a tutti che Cgil, in Toscana, ha accettato la scelta di riorganizzare il sistema per una maggiore razionalizzazione ed eliminando duplicazioni, purchè finalizzata ad una maggiore appropriatezza dei servizi, dalla rete ospedaliera alla strutturazione dei servizi territoriali. In questo quadro ci saremmo aspettati l'apertura di un confronto per stabilire
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corporativo che favorisce i più forti e le disuguaglianze . Il nostro obiettivo principale è una maggiore uguaglianza non certo un diritto alla salute subordinato alla possibilità di pagarsi o meno una mutua. Se di integrazione vogliamo parlare crediamo più opportuno, prima di mettere il cittadino in mano al privato, ottimizzare quanto gli atti regionali già prevedono in tema di integrazione tra sanità e sociale in ambito pubblico, in un’ottica di integrazione sul territorio, vantaggiosa per tutti, consentendo di moltiplicare gli effetti positivi della spesa pubblica per il welfare. L’idea di partenza del nostro sistema regionale partiva proprio da qui. Nel momento in cui le differenze, le disuguaglianze crescono, dove un numero sempre maggiore di Toscani non si cura perchè non ha soldi per farlo, quando la formula strisciante dei ticket ha di fatto escluso dai LEA parte della specialistica ambulatoriale, c'è bisogno di una verifica sulla destinazione e sull'utilizzo delle risorse, per la parte sanitaria e per quella sociale. C'è bisogno di maggiore omogeneità e accessibilità per tutti ai servizi, non certo di mutue private e di voucher discrezionali che ci riportano ad epoche passate fatte di maggiori differenziazioni nella garanzia del diritto alla salute e alla assistenza. Quanto successo in altre regioni ci racconta che privatizzare non ha portato un miglioramento ai cittadini, sia in termini di quantità che di qualità, ed è stata spesso fonte di fatti corruttivi che rappresentano uno dei
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freni maggiori allo sviluppo del paese.
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La sentenza
Per la Corte Europea alla Diaz ci fu "tortura". Silp: "Era come Medioevo"
le evidenti scelte che ricaddero inesorabilmente sulla gestione dell'ordine pubblico, continua ha sottolineato Traverso a colpire la nostra categoria a prescindere dalla rubricazione del reato perpetrato, perché la stessa politica dimostrò di non avere la forza di spazzare via i vertici di un dipartimento della pubblica sicurezza che non seppe dire no a quel disegno destabilizzante".
È stata tortura. Quanto compiuto dalle forze dell'ordine italiane nell'irruzione alla scuola Diaz il 21 luglio 2001 in occasione del G8 di Genova "deve essere qualificato come tortura". Lo ha stabilito la L'AGITAZIONE Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia non solo per quanto fatto ad uno dei manifestanti, ma anche perché‚ non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, condannando l'Italia per i comportamenti tenuti durante l'irruzione alla scuola Diaz del 2001, conferma, se ce n'era bisogno, che a Genova nei giorni del G8 il corto circuito istituzionale fu così TRENI NTV, 10 APRILE grave che di fatto in quei giorni si tornò al Medioevo". SCIOPERO ANCHE IN TOSCANA Lo ha affermato in una nota il segretario genovese del sindacato di polizia Silp Cgil, Roberto Traverso. "L'enorme responsabilità che gravò sulla politica per LEGGI TUTTO
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Commercio Dopo Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e Primo Maggio: meglio stare a casa Le Organizzazioni Sindacali di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Regionali ribadiscono la NETTA CONTRARIETA' ALLE APERTURE DEI NEGOZI PER LE PROSSIME FESTIVITA' CIVILI E
RELIGIOSE E CHIEDONO IL RISPETTO DEL SIGNIFICATO E DEL VALORE SOCIALE DI DETTE FESTIVITA'. La liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive si sono rivelate negative, non hanno realizzato quegli obiettivi che il Governo avevano “venduto”. Filcams, Fisascat e Uiltucs, riconfermano la necessità di modificare la Legge sulle liberalizzazioni, esprimendo un giudizio negativo sull'operato del Governo che ad oggi vede la discussione sulla proposta di Legge ferma al Senato. Esprimono nuovamente la necessità di rimettere la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali, alle competenze Regionali e Comunali attraverso il confronto fra le parti Sociali. Per questo PROCLAMANO LO SCIOPERO E L’ASTENSIONE DAL LAVORO PER L’INTERA GIORNATA PER LE PROSSIME FESTIVITA’ DI PASQUA, PASQUETTA, 25 APRILE, PRIMO MAGGIO. Cinzia Bernardini (Filcams Cgil Toscana), alla luce delle polemiche di questi giorni, tiene a precisare che “la nostra posizione è sempre stata ed è che non vanno sacrificati i valori di Pasqua, Pasquetta e 25 aprile, così come Natale, Santo Stefano e Capodanno in altri periodi dell'anno, sull'altare di un consumo che tra l'altro, come dimostrano i dati, diminuisce. E riesce solo a peggiorare le condizioni di lavoro soprattutto delle tante donne occupate nel commercio. Queste festività vanno onorate".
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Province 11 aprile manifestazione nazionale a difesa di occupazione e servizi
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La lotta
Mercatone Uno Game Over A Navacchio 18 giorni di sciopero di CATERINA BALLANTI (segretario Filcams Cgil Pisa) E’ da settimane che corre sulla rete: Mercatone Uno Game Over. E’ così che le lavoratrici ed i lavoratori di Mercatone Uno comunicano ogni giorno tra loro, dal Nord al Sud del Paese. Una sorta di tam tam per dirsi che la mobilitazione continua, per incoraggiarsi a non arrendersi e ad andare avanti. E’ un grido di lotta a fronte di un’azienda che, nell’assoluta mancanza di chiarezza e trasparenza, si dimostra ancora una volta irresponsabile e irrispettosa dei diritti dei lavoratori e della dignità del lavoro. Tra le altre, in Toscana e non, c'è la storia dei 36 lavoratori di uno dei 34 punti vendita, quello di Navacchio (Pisa), destinato alla chiusura entro il 27 aprile. Siamo in sciopero ad oltranza ed in presidio permanente dal 20 marzo, giorno in cui doveva avere inizio la svendita totale della merce e lo svuotamento del magazzino, che Mercatone aveva comunicato unilateralmente ai lavoratori. Ad oggi non vi sono formalizzazioni sui punti vendita destinati alla chiusura e niente è stato detto in merito al piano industriale che dovrebbe stare alla base dei piano di concordato preventivo in bianco richiesto il 19 gennaio al Tribunale Fallimentare di Bologna, ma è evidente che se i lavoratori, anziché mobilitarsi, avessero avviato la svendita, il punto vendita di
Navacchio sarebbe già chiuso ed i lavoratori sarebbero a casa senza alcuna prospettiva sugli ammortizzatori sociali, dal momento che ad oggi Mercatone non si è nemmeno attivato presso il Ministero del Lavoro per verificarne la praticabilità. Il 1° di aprile doveva svolgersi un nuovo incontro presso il Mise, dopo quello tenutosi il 12 marzo, ma due giorni prima Mercatone ne ha chiesto il rinvio per non meglio precisati adempimenti societari. Si tratta di un comportamento di assoluta gravità che ha ancora più determinato le Segreterie Nazionali di Categoria a proclamare in maniera unitaria per quel giorno lo sciopero nazionale con presidio davanti al Mise. Ricevuti in delegazione, abbiamo avuto modo di ribadire al Ministero le nostre posizioni, come l’urgenza di individuare un percorso che dia garanzie di chiarezza e trasparenza finalizzato in primo luogo alla copertura reddituale dei lavoratori, attraverso l’attivazione degli ammortizzatori. Sul territorio, anche a livello regionale, abbiamo attivato ogni percorso istituzionale volto a far emergere le criticità di questa vertenza. C'è la necessità che tutti gli organismi preposti, ognuno per il proprio ruolo, si attivino per trovare delle soluzioni, nella consapevolezza che non potranno essere volte alla completa salvaguardia occupazionale. Intanto, oggi è il 18esimo giorno di sciopero a Navacchio. Noi ci siamo.
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Il materiale Convegno sul dissesto idrogeologico: video integrale sul canale You Tube
IL LINK ALLA PLAYLIST DEGLI INTERVENTI SCARICA LE SLIDE
GUARDA IL VIDEO DI TOSCANA LAVORO n. 13 - 07 aprile 2015
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L'appuntamento
Migranti e Cgil: le storie, i bisogni e il rapporto col sindacato
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Lo sciopero Il 15 aprile, a due settimane da Expo, stop dei lavoratori del turismo muoverà in concomitanza non solo dell'Expo ma anche del Giubileo Straordinario, se le richieste di un milione e mezzo di lavoratori continueranno a non essere ascoltate”. Aziende come Cir Food, ad esempio, “hanno vinto l'appalto all'Esposizione Universale e continuano a pretendere tramite la loro associazione di rappresentanza pesanti restituzioni ai tavoli nazionali. Gli alberghi di Confindustria chiuderanno il 2015 con incassi importanti grazie agli arrivi legati ad Expo e al Giubileo, e vorrebbero che i propri addetti rinunciassero agli scatti di anzianità, mentre la più grande loro associata (Nh) continua ininterrottamente a licenziare da tre anni. Dobbiamo rompere il silenzio sulle condizioni dei lavoratori cui è legata questa vertenza. Lavoratori spesso precari, a part time, molti dei quali donne e migranti”, aggiunge il sindacalista. LEGGI TUTTO
Turismo in sciopero il 15 aprile a due settimane esatte dall'inaugurazione di Expo 2015. Circa un milione e mezzo gli addetti del settore con il contratto nazionale al palo ormai da 48 mesi, ricordano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Uno stallo "causato della associazioni Fipe, Fiavet (Confcommercio) Angem, ACI, AICA e Federturismo (Confindustria) e Confesercenti che hanno fino ad FIRENZE ora impedito il rinnovo”. “Ognuno a suo modo, con diverse intensità, dalla disdetta degli accordi esistenti alla semplice dilazione dei tempi, tutte queste parti datoriali hanno sempre inteso far pagare il costo della crisi ai soli lavoratori si legge in una nota chiedendo che il contratto venisse finanziato attraverso la rinuncia da parte degli stessi a diritti e tutele esistenti (scatti di anzianità, permessi, indennità di malattia ecc). Il sindacato ha fatto muro a queste pretese e si è giunti alla 28 esima ora di mobilitazione settoriale da quando la trattativa più di due anni fa è iniziata”. Afferma Cristan Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil: “Non ci sono state date alternative. TRAMVIA, SCIOPERO Nessuna possibilità di trovare un equilibrio che DEI LAVORATORI EX GRAZZINI permettesse lo sblocco dei contratti. Lo sciopero non è che l'inizio di un percorso di mobilitazione che si LEGGI TUTTO
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L'assemblea
A Firenze si riuniscono gli Rls Fiom Ci saranno anche Landini e Solari
"L’IMPORTANTE È LA SALUTE: Per un lavoro di qualità e in sicurezza, per la tutela dell’ambiente" (dalle 9,30). Oltre agli Rls interverranno: Daniele Calosi, Segretario Fiom Firenze Giorgio Assennato, Arpa Puglia; Massimiliano Del Vecchio, legale Fiom nazionale; Francesco Forestiere, Osservatorio Epidemiologico Lazio;
Salvo Leonardi, ricercatore Associazione Trentin; Bruno Maggi, Università Bologna e Ferrara; Andrea Montanari, consulente aziendale; Emilio Rebecchi, psichiatra, Edo Ronchi Fondazione Sviluppo Sostenibile; Sari Sarainen, sindacato Unifor; Fabrizio Solari, segreteria nazionale Cgil; Alfredo Zallocco, Servizio Prevenzione Asl Prato. Conclusioni di Maurizio Landini
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Spi Toscana Donati 18mila euro per ricostruire il Parco della Pace di Stazzema
GUARDA IL VIDEO Il Presidente dello Spi Cgil Toscana Daniela Cappelli, accompagnata dai rappresentanti degli Spi Provinciali delle Province di Livorno, Pistoia, Firenze, Lucca, Massa Carrara, Siena e Prato ha consegnato al Sindaco di Stazzema Maurizio Verona la copia dei bonifici effettuati dalle singole Spi provinciali per complessivi 18.150,00 quale contributo del Sindacato dei pensionati alla rinascita di Sant’Anna di Stazzema e del Parco Nazionale della Pace. Ad accogliere i rappresentanti del Sindacato anche il Presidente della Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema il superstite Enrico Pieri. Questo incontro segue la recente iniziativa svolta a Sant’Anna di Stazzema dal Parco Nazionale della pace con lo Spi Nazionale e i giovani del Sindacato degli Universitari durante il quale il Segretario Nazionale Carla Cantone aveva già annunciato un sostegno alle iniziative del Parco per rafforzare quel legame tra generazioni in nome della memoria. Gli eventi atmosferici del 5 marzo scorso avevano scoperchiato la Cappellina in Piazza Anna Pardini restaurata dalla Repubblica Federale Tedesca in stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, il cui restauro doveva essere inaugurato pochi giorni dopo, aveva danneggiato la piazza della Chiesa dove furono trucidati 132 dei 560 innocenti della strage, aveva scoperchiato la copertura della stessa chies. Inoltre, la Via Crucis era stata invasa dagli alberi e vari danni aveva subito il Museo Storico della Resistenza ed il nuovo Centro di accoglienza. Il Sindaco di Stazzema aveva lanciato un grido di allarme e attivato un conto corrente dedicato per sostenere le opere di ripristino del Parco Nazionale della Pace. Un appello raccolto da tanti cittadini, dalle Anpi e dal Sindacato dei Pensionati che oggi ha annunciato questo intervento. “Di fronte a tanta attenzione”, commenta il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona, “non resta che emozionarsi: tanti cittadini hanno contribuito con cifre simboliche, ma non meno importanti. Ma ancora una volta lo Spi Cgil della Toscana ha svolto un compito insuperabile, dimostrando cosa significhi avere una attenzione nei confronti della memoria: i nostri pensionati ancora una volta, ci permettono di investire risorse nel trasferimento della memoria alle giovani generazioni. Da alcuni anni sono a Sant’Anna di Stazzema per una iniziativa che lega le generazioni che hanno conosciuto la guerra e i primi anni della ricostruzione ai giovani di oggi perché capiscano che quello che è accaduto a Sant’Anna di Stazzema si ripete ogni giorno in varie parti del mondo. Questa amministrazione sta investendo in questo passaggio di testimone che significa garantire la difesa di quei valori che sono nella nostra Costituzione. Ringrazio ancora tutte le delegazioni provinciali dello Spi e il Presidente regionale Daniela Cappelli per questo aiuto con il quale faremo un restauro completo della Piazza della Chiesa”. LEGGI TUTTO
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Lucca
"Il mondo del lavoro senza tutele" Ne parlano Sorrentino e Angelini
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Cinema E' in corso la rassegna della Filcams sul lavoro all'Alfieri di Firenze Anche quest’anno insieme ad Anemìc, la Filcams CGIL di Firenze e della Toscana danno vita alla Rassegna Cinematografica “CIAK SUL LAVORO”, nella convinzione che di lavoro si debba parlare utilizzando tutti i linguaggi, compresi quelli artistici e culturali che nel Cinema trovano la propria sintesi. Parlare di lavoro al tempo del Jobs Act è per il Sindacato, per la Filcams CGIL, essenziale per far emergere le mistificazioni che questa falsa riforma contiene. Parlare del Jobs Act vuol dire parlare della precarietà che aumenta e non diminuisce, delle differenze tra lavoratori che si moltiplicano, dell’attacco alla dignità dei lavoratori che potranno, con queste nuove “vecchie” norme, essere video controllati, demansionati, e licenziati senza un giusto motivo. Di questo vogliamo parlare, per far conoscere e provare a modificare queste norme sbagliate, facendo proposte concrete per mettere davvero al centro il lavoro e le persone, i giovani, le donne, i precari, i pensionati. La Filcams rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori del commercio, degli appalti, delle pulizie, dei servizi, del turismo, settori che più di altri subiscono la crisi perché più deboli e precari; ogni giorno proviamo a sostenerli, a non lasciarli soli difendendo e tutelando il lavoro, perché il lavoro è realizzazione e riconoscimento, e un lavoro senza diritti, un lavoro a qualsiasi condizione, non ha dignità, non ha libertà. Le storie dei film di quest’anno parlano anche di questo, parlano del lavoro delle donne messo in discussione, non riconosciuto; del lavoro che non finisce perché la pensione è sempre più un miraggio; del lavoro conteso, senza solidarietà, che divide e contrappone gli uni agli altri, e ne parlano con il linguaggio dell’Arte e della Cultura, con le grandi professionalità di registi e attori e con i talenti che il cinema italiano possiede. La Filcams CGIL attraverso il sostegno a questa rassegna cinematografica, prova a parlare di lavoro in modo non convenzionale, nuovo e diverso, aperto, convinta che il Cinema, i personaggi, le storie raccontate possano informare, far comprendere, acquisire consapevolezza per riflettere ed agire. Cinzia Bernardini (Filcams Cgil Toscana)
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Catania La denuncia paga: presi i caporali dopo il videodocumentario della Cgil nelle settimane scorse ha contattato il sindacato per ché avrebbe intenzione di costruire una filiera «etica» per i propri prodotti. Attratti dalla possibilità di avere un lavoro, i braccianti venivano “ingaggiati” in Roma nia. Ma arrivati nelle campagne di Paternò il sogno diventava un incubo: vivevano, hanno spiegato gli inquirenti, sotto capannoni senza acqua corrente e energia elettrica, costretti a lavorare per oltre 12 ore al giorno per 50 euro, ai quali venivano detratti 25–30 euro per vitto e alloggio. E se si ribellavano venivano aggrediti. I carabinieri hanno sentito 41 immigrati vit time dello sfruttamento, soprattutto rumeni dopo che per giorni si erano appostati intorno ai loro alloggi fatiscenti. «Siamo costretti a subire tali azioni crimi nali e ad abitare in situazioni igieniche pessime, a vivere come animali hanno fatto mettere a verbale i braccianti Viviamo come schiavi per qualche spic ciolo». Il procuratore Giovanni Salvi e il sostituto Alessandra Tasciotti hanno contestato agli indagati l’associazione per delinquere finalizzata all’estorsione. LEGGI TUTTO
Un esposto molto dettagliato, presentato in procura un anno fa. Poi, a inizio del mese scorso, un docu mentario che ha avuto risonanza nazionale, lanciato dalle pagine del Manifesto. Quando il sindacato si muove bene e denuncia, i risultati arrivano: i carabi nieri di Catania ieri hanno sgominato una banda di nove caporali, formata da italiani e rumeni, che aveva ridotto in stato di semi schiavitù decine di immigrati, anche donne e minori. Sette gli arresti, e altri due malviventi restano ancora irreperibili: i braccianti, addetti alla raccolta di arance in un grosso centro IL CASO della provincia, Paternò, stavano sui campi fino a 12 ore al giorno per paghe da fame, e alloggiavano in capannoni senza acqua corrente, energia elettrica e servizi igienici. La notizia è stata diffusa mentre a Catania si teneva l’assemblea dei quadri e delegati Cgil, tanto che Susanna Camusso, presente all’iniziativa, ha parlato di «estorsione a danno dei lavoratori». Ma c’è un’altra notizia interessante, e che riguarda gli svi "LAVORATORI INTERINALI A CONTRATTO luppi di Terranera, il docufilm girato nelle campagne RUMENO": INSORGE LA CGIL MODENA catanesi da Riccardo Napoli e Massimo Malerba, e prodotto da Cgil e Flai: la Coca Cola, che acquista arance e limoni da cinque grosse aziende della zona, LEGGI TUTTO
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La promozione Sconto agli spettacoli del Puccini di Firenze per gli iscritti alla Cgil
Giovedì 9 aprile ore 21: una produzione di Marta Ceresoli con Richard Jordan Productions, Produzioni Fuorivia in collaborazione con Summerhall (Edinburgh), Soho Theatre (London), Gorki Theater (Berlin), Teatro Valle Occupato (Roma) e il supporto di The Basement (Brighton). Il premio The Stage SILVIA GALLERANO in LA MERDA, scritto e diretto da Cristian Ceresoli. L’opera che ha scioccato e meravigliato il mondo al Festival di Edimburgo 2012 vincendo, tra gli altri, il Fringe First Award for Writing Excellence, il The Stage Award for Acting Excellence e l’Arches Brick Award for Emerging Art e registrando il tutto esaurito sia nel 2012 che nel ritorno al festival del 2013; proseguendo con il clamoroso successo di pubblico e critica del tour europeo 2014 con Copenhagen, Bristol, Berlino, Lugano, Glasgow e il celeberrimo West End londinese, e i due anni di tutto esaurito dovunque in Italia nonostante una sottile e persistente censura. PREZZO INTERO € 23 PREZZO RISERVATO € 17
Venerdì 10 aprile ore 21: Teatro a Manovella presenta BENEDETTO FERRARA e LEONARDO VENTURI in VIOLAPOP! (meglio in teatro che ladri!), scritto da Benedetto Ferrara e Leonardo Venturi, con musiche dal vivo di Orla e Nuto della Bandabardò, regia di Leonardo Venturi ViolaPop: perché dentro c’è tutto ciò che muove le nostre passioni. Raccontiamo di calcio, di musica e di Firenze, ma in realtà parliamo d’amore. Un giornalista si confronta con un giovane attore che, a sua volta, lo guida su quel territorio magico che è il palcoscenico, mettendo a nudo scontri generazionali e idee che non muoiono mai, insieme a due musicisti che rappresentano la parte scanzonata delle nostre vite. Storie tra il surreale, il comico e l’esistenza, in un viaggio alla ricerca della passione, come benzina nel lungo viaggio alla ricerca della felicità). PREZZO INTERO € 17,20 PREZZO RISERVATO € 13,40 Venerdì 17 aprile ore 21: SOSIA E PISTOIA presentano ANTONIO CORNACCHIONE in CRONACHE SESSUALI di Antonio Cornacchione. Dopo il rapporto Kinsey che svelò al mondo tutte le abitudini sessuali degli americani negli anni ’60, Antonio Cornacchione prova a scrivere il suo rapporto sulle abitudini sessuali degli italiani. Si parte dagli anni ’70 per capire se la rivoluzione sessuale di quegli anni si è compiuta, se ha finalmente portato la felicità che prometteva o se invece ha alimentato soltanto frustrazione in quanto creatrice di illusioni. Le domande sono semplici e dirette: se il sesso è la felicità dell’uomo moderno, allora le persone più felici della terra sono gli attori porno? L’orgasmo è un diritto? E c'entra qualcosa Berlusconi? PREZZO INTERO € 25,30 PREZZO RISERVATO € 19
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube FIRENZE/1 Musei, evitato lo sciopero sotto Pasqua Il Governo firma per la clausola sociale Vittoria Filcams GUARDA IL VIDEO
FIRENZE/2 Il Comune privatizza le scuole dell'infanzia La Cgil e le mamme insorgono
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La rubrica LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO SE - IN STATO PSICHICO TURBATO - SI OFFENDE IL SUPERIORE È illegittimo il licenziamento in tronco del dipendente che in preda
vittima di un’ingiusta delazione ed aveva aggiunto che, in ogni
a un attacco d’ira, perché vittima di un’ingiustizia, rivolge frasi
caso, lo stesso lavoratore non si era sottratto ai propri obblighi
offensive al suo diretto superiore, sempre che il lavoratore abbia
contrattuali,
svolto regolarmente la sua prestazione lavorativa e non sia venuto
richiestagli, senza rifiutare neanche in parte quanto a lui
meno agli obblighi contrattuali.
assegnato.
Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione nella recente
Nel confermare la sentenza d’appello la Suprema Corte ha
sentenza del 11.02.2015, n. 2692/2015. Con sentenza del 21
affermato che “non è affetto da alcun errore di diritto il giudizio che
febbraio 2014, la Corte d’Appello di Napoli dichiarava l’illegittimità
riconduce all’insubordinazione lieve l’uso, contro il diritto superiore,
del licenziamento in tronco intimato ad un lavoratore per atti di
di parole offensive e volgari da parte di un lavoratore che si ritenga
grave insubordinazione, consistenti nell’essersi rivolto ad un diretto
vittima di una maliziosa delazione, senza contestare i poteri dello
superiore (che lo aveva invitato a collaborare in reparto) con voce
stesso superiore e senza rifiutare la prestazione lavorativa.
alterata e con parole offensive e volgari.
Considerato che il contratto collettivo parifica all’insubordinazione
La Corte di merito aveva ritenuto che la condotta contestata al
grave, giustificativa del licenziamento, gravi reati accertatati in
dipendente integrasse l’ipotesi astratta dell’insubordinazione lieve,
sede penale, quali il furto e il danneggiamento, deve ritenere
punita dal contratto collettivo applicato al rapporto con la sola
rispettosa del principio di proporzione la decisione della Corte di
sanzione conservativa, anziché dell’insubordinazione grave, punita
merito, che non ha riportato il comportamento in questione,
con il licenziamento. La Corte aveva, infatti, riscontrato che il
certamente illecito, alla più grave delle sanzioni disciplinari, tale da
comportamento
privare dei mezzi di sostentamento il lavoratore e la sua famiglia”.
del
dipendente
derivava
da
uno
stato
di
turbamento psichico transitorio giustificato dall’essersi sentito
portando
a
termine
la
prestazione
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a cura dello Studio Rusconi
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
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lavorativa
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NonSoloToscana
Jobs Act, la Ue frena sul controllo a distanza. Già effetti sui call center
Il controllo a distanza dei lavoratori, uno degli aspetti più controversi e criticati del Jobs Act, trova ora un pesante altolà: dal Consiglio d'Europa arriva infatti un esplicito divieto ai datori di lavoro di 'spiare' i dipendenti e di interferire nella vita privata di chi lavora per loro. Lo afferma una raccomandazione del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa riportata dall'Ansa che mira a proteggere la privacy dei lavoratori di fronte ai progressi tecnologici che permettono ai datori di lavoro di raccogliere e conservare ogni tipo di informazione. Più nel dettaglio, il Consiglio d’Europa afferma che ai datori di lavoro è vietato usare qualsiasi tecnologia al solo scopo di controllare le attività e i comportamenti dei dipendenti, ma soprattutto che nel caso si renda necessario utilizzare telecamere, o altri sistemi di sorveglianza, questi non dovranno mai essere posizionati in zone dove normalmente i dipendenti non lavorano, come spogliatoi, aree ricreative, o mense. Altro aspetto importante evidenziato dal Consiglio d’Europa: il lavoratore ha sempre il diritto di sapere quali dati il 'padrone' sta raccogliendo su di lui e perché, e ha anche il diritto di visionarli, di
chiederne la correzione, e addirittura la cancellazione. Nella raccomandazione vengono elencate anche tutte le informazioni che un datore di lavoro non può chiedere al dipendente o a chi vuole assumere, e i limiti che deve rispettare nel comunicare, anche all'interno della stessa azienda, i dati raccolti. Dunque, seppure non si tratti di una norma con valore vincolante, la raccomandazione ha un peso importante, anche perché potrà essere usata davanti ai tribunali nazionali, e poi eventualmente alla Corte di Strasburgo, da chi ritenga violata la sua privacy.“Nel difficile contesto economico e sociale attuale la conclusione positiva dei negoziati e la sottoscrizione di un’intesa unitaria è un segnale importante e significativo”. E NEI CALL CENTER PARTE IL RICAMBIO “Il combinato disposto dell’assenza delle clausole sociali, presenti in tutti gli altri Paesi Europei, e degli incentivi per la nuova occupazione stanno producendo una sistematica sostituzione dell’occupazione esistente con cambi di appalto sui servizi in essere che hanno generato già migliaia di esuberi”. Così dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil, dopo la presentazione dell'indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro nei call center svolta dalla Commissione Lavoro della Camera. “Aver deciso di incentivare le assunzioni ha avuto come conseguenza, nello specifico del settore, che le aziende che si presentano ex novo alle gare, con personale che costa oltre il 30% in meno rispetto a chi già gestisce il servizio, vincono gli appalti escludendo il personale che garantisce il servizio stesso. LEGGI TUTTO
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana LO
SVILUPPO DEL TURISMO SOSTENIBILE:
CAMBIAMENTI
SOCIALI E ACQUISIZIONE DI COMPETENZE
Autore: Adolfo Braga (introduzione di Franco Martini, prefazione di Fulvio Fammoni). Parole chiave: turismo sviluppo sostenibile ambiente Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: 2015. Pagine: 238 ISBN: 9788823019447 La scarsa attenzione che in passato è stata dedicata al turismo non ha permesso di individuare e delimitare l’oggetto della disciplina normativa e, dunque, di giungere ad una tempestiva ed efficace regolamentazione del comparto. Il volume prende spunto dalla complessità legata ai problemi ambientali e allo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di aprire un percorso culturale sempre più centrato sulla sostenibilità.
LOST,
DISPERSIONE SCOLASTICA: IL COSTO PER LA COLLETTIVITÀ E IL RUOLO DI SCUOLE E
TERZO
SETTORE
A cura di: Associazione Bruno Trentin, Fondazione Giovanni Agnell, We World Parole chiave: dispersione scolastica terzo settore volontariato. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: 2014. Pagine: 134 ISBN: 9788823019362 L’indagine raccolta nel volume intende contribuire a fare chiarezza sulle dimensioni dell’abbandono della scuola ed il costo economico patito per un fenomeno che comporta importanti rischi di esclusione lavorativa e sociale. Inoltre, per la prima volta rispetto a ricerche analoghe, si è provato a indagare la dimensione e il valore delle azioni che scuole e Terzo settore hanno in essere per contrastare il fenomeno.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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In viaggio con... In lungo e in largo: alla scoperta delle particolarità del Portogallo
DAL 26 APRILE AL 3 MAGGIO AL COSTO DI 1.050 EURO (pullman da Firenze per Roma, volo, hotel 4 stelle pensione completa, spostamenti e guida) 1° GIORNO: TOSCANA/ROMA/PORTO Ritrovo dei partecipanti ad orario da stabilire e partenza per l’aeroporto di Fiumicino ed imbarco su volo di linea per Porto, all’arrivo trasferimento privato in hotel. Pomeriggio tempo per una prima visita della città. Rientro in hotel per la cena ed il pernottamento. 2° GIORNO: PORTO Prima colazione in hotel e visita alla città di Porto, con inizio nel tipico quartiere della Ribeira, in pieno
centro storico di questa città particolare e patrimonio mondiale dall’UNESCO. Qui in mezzo ad antiche case a maioliche arrampicate sulla collina, avremo la possibilità di visitare l’interno della Chiesa di San Francisco, nel suo splendido barocco dorato e il Palazzo della Borsa in stile neoclassico. La mattinata terminerà con una sosta in una tipica cantina di vino Porto, visita tecnica incluso l’assaggio di questo vino particolarmente apprezzato. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento della visita del centro città. 3°GIORNO: PORTO/DOURO/LAMEGO/COIMBRA Prima colazione in hotel a Porto e partenza per percorso nella Valle del Douro, regione dell’incantevole Vino di Porto. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA
DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: ECCO TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it
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In viaggio con... La tua vacanza ideale? La puoi scoprire spedendo un semplice sms
MANDA UN SMS AL NUMERO 333足7775848 CON SCRITTO "PROMOTURISMO" E VERRAI INDIRIZZATO A UN FORM ONLINE DA COMPILARE (2 DOMANDE) DA LI' RICEVERAI OFFERTE DI VIAGGIO CALIBRATE SULLE TUE ESIGENZE
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In viaggio con... Dai ponti agli assaggi di primavera nel nuovo catalogo Toscana Turismo
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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO
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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50
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In breve
Lucca, caporeparto muore per mano di un collega La Slc esprime "costernazione e cordoglio" Un agguato in piena regola, a due passi dalle Mura. Un'esecuzione che poco prima delle 7 di martedì 7 aprile ha posto fine alla vita di Francesco Sodini, 52 anni freddato con 13 colpi di pistola da un collega di lavoro, Massimo Donatini, 43 anni, che si è costituito poco dopo. Il delitto è avvenuto in piazza Salvo D'Acquisto all'Arancio. I due lavoravano allo stabilimento di Porcari della Lucart, Sodini era il capo del reparto dove lavorava anche Donatini, quello delle caldaie. La Segreteria provinciale della SLC CGIL di Lucca, colpita profondamente per il dramma che ha coinvolto due lavoratori della Lucart esprime la propria costernazione per quanto accaduto, che per quel che ci risulta è inspiegabile e non riconducibile a motivi di lavoro. In attesa che le autorità possano chiarire le motivazioni, esprimiamo il nostro dolore e cordoglio alla famiglia di Francesco Sodini e in particolare alla moglie e ai figli. Pur evidente la responsabilità del fatto non possiamo non sentirci vicini ad entrambe le famiglie coinvolte dall'immane tragedia. LEGGI TUTTO
Livorno, niente accordo tra Officina dello Sport e sindacati. Venerdì 10 aprile sarà sciopero Spiegano Slc Cgil e Fisascat Cisl di Livorno: "Come da mandato dell’Assemblea, la Delegazione Sindacale ha richiesto, in via prioritaria, la revoca dei 6 licenziamenti e la presentazione di un nuovo Organigramma Funzionale con compiti, mansioni e responsabilità chiare e definite, che escludesse il ricorso, inaccettabile, all’utilizzo di lavoratori precari in sostituzione dei licenziati. Abbiamo inoltre richiesto la risoluzione dei problemi tecnici operativi che tuttora insistono sulla “tecnologia applicata a caro prezzo” e, in ultima analisi, sulla qualità dei servizi offerti: sappiamo che un’offerta di qualità è la strada per riavvicinare e “fare pace” con una fetta importante di utenza e clientela. E, infine, di sciogliere ogni eventuale riserva sull’impegno della Società nelle prospettive future. Su questi ultimi punti il Presidente di Officina dello Sport è stato chiaro: non c’è nessuna intenzione di rinunciare al rilancio della Società e dei Servizi, anche se come tutte le aziende la semestrale di bilancio segna un momento di riflessione e approfondimento delle attività e delle strategie. Ed è impegnata a risolvere tutte le inefficienze che ancora persistono nei due impianti. Purtroppo, a oggi, manca la stessa chiarezza che può espletarsi dolo con atti formali e concreti, sugli quanto per noi e i Lavoratori e le Lavoratrici, è e resta prioritario". LEGGI TUTTO
La Cgil di Pistoia piange Giorgio Venturi, sindacalista e partigiano deceduto a 96 anni All'età di 96 ci ha lasciati Giorgio Venturi. Da alcuni anni era l'ex sindacalista e Partigiano più anziano della provincia di Pistoia. La Cgil pistoiese, nell'esprimere il più profondo cordoglio e associandosi al dolore dei suoi familiari che lui amava definire “esageratamente affettuosi”, vuole ricordare Giorgio evidenziando alcuni tratti più significativi della sua vita, vissuta con grande generosità e coerenza per la libertà e il progresso delle classi lavoratrici. Nato a Pracchia il 16 gennaio 1919, Giorgio, poco più che ventenne, venne licenziato per motivi politici, dalla SMI di Campotizzorro, dove lavorava come operaio e dove aveva conosciuto sua moglie Irma. Durante la guerra partecipò alla Resistenza contro il nazifascismo come combattente nella formazione partigiana dei cosiddetti “pracchiesi”, confluita successivamente nella Brigata Gino Bozzi. Dopo la Liberazione Giorgio fu chiamato dalla CGIL a svolgere attività sindacale presso la Camera del Lavoro di Monsummano. Nel '59 si trasferì a Pistoia, nella sede Cgil di via Pietro Bozzi dove Giorgio fra l'altro abitando in montagna, aveva una brandina su cui dormiva quando le avverse condizioni del tempo non gli consentivano di far rientro a casa. Fu qui che si trovava la notte del novembre 1961 quando venne effettuato un attentato di stampo fascista alla Camera del Lavoro. LEGGI TUTTO
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