Nome: Charles Aznavour Provenienza: Parigi Carriera: dal 1947
CHARLES AZNAVOUR
«Ho voluto cantare. Mi hanno detto che avrei fatto meglio a lasciar perdere, che non avevo alcuna possibilità in quest’ambiente: con una voce e un fisico come i miei, non si poteva pretendere di salire sul palcoscenico». Sono le parole con cui Charles Aznavour, detto anche il Frank Sinatra di Francia, esordisce nella sua autobiografia intitolata Giorni prima. Ma le cose, evidentemente, non vanno come previsto. Al punto che oggi il cantante originario dell’Armenia è riconosciuto come una delle più autorevoli figure del mondo artistico francese. Aznavour è il tronco di Aznavourian, cognome di una coppia di armeni fuggiti dalla madrepatria al genocidio perpetrato dai turchi. La madre di Charles, Knar Baghdassarian, è di Smirne; il padre, Micha Aznavourian, di Akhaltsikhe. Sono entrambi artisti: lei attrice, lui cantante. Salpano con una nave da Istanbul e dopo una breve sosta in Grecia approdano a Marsiglia, da cui raggiungono Parigi. Nella capitale francese gli Aznavourian si sentono fin da subito a loro agio, solidarizzando con i tanti altri immigrati, perlopiù italiani, polacchi e russi. La tanto agognata idea di trasferirsi in America viene messa da parte e il 22 maggio 1924 nasce Charles (Chahnourh). Si stabiliscono nel cuore del Quartiere Latino, dove, per sopportare al meglio il dolore per la separazione dal proprio paese, gli stranieri organizzano spettacoli periodici; gli Aznavourian ne allestiscono uno incentrato sulla danza e il ballo. A tre anni il piccolo Charles si ritrova così per la prima volta davanti a un pubblico acclamante. La sua strada è segnata. Dopo varie esperienze dilettantistiche avviene il primo incontro clou della sua vita, quello con Charles Trenet (1913-
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2001), stella della musica francese. I due si stimano reciprocamente e si ripromettono di collaborare, ma scoppia la guerra, il secondo conflitto mondiale, e per gli artisti non c’è più lavoro. Charles sbarca il lunario vendendo giornali. Ma non dimentica la musica. Tanto che, di lì a poco, con la riapertura dei cabaret, debutta al prestigioso Le Jockey di Montparnasse, dove incontra un’altra importante figura artistica francese, Loulou Gasté (1908-1995). Frequenta anche il Club de la Chanson, preso d’assalto dalle nuove promesse musicali, ed è qui che inciampa nella diva per eccellenza, sua maestà Édith Piaf (1915-1963). «Sono entrato nel suo strano universo e il corso della mia esistenza è cambiato» rivela Charles nella sua autobiografia. In seguito si fidanza con la cantante diciassettenne Micheline Rugel, che sposerà nel 1946, in concomitanza con la nascita dei primi testi di Aznavour. «Ho bevuto, ho giocato e ho messo tutto sul tappeto. Alla roulette della vita, tu hai vinto tutto invece io ho perduto, perciò ho bevuto» è il suo primo verso ufficiale. Col dopoguerra tenta una collaborazione con Yves Montand (19211991), che però non va a buon fine per la richiesta del divo marsigliese di cambiare alcune parti della sua canzone. In base alle esigenze degli show si cimenta al piano e al contrabbasso, e nel 1947 va in scena al Palladium. Nasce il fruttuoso sodalizio con Pierre Roche (1919-2001), che compone le musiche mentre Charles si occupa delle liriche. I brani di maggior successo di questo periodo sono “Le Feutre Taupé” e “Départ Express”. Nasce, intanto, la primogenita (di otto figli) dell’artista, Patricia Seda. Poi, parte per l’America. Ci mette lo zampino la Piaf, già da tempo abituata a calcare le scene americane. Yves Montand Aznavour, con l’inseparabile Pierre, mette piede negli usa nel 1948, lasciandosi coinvolgere con entusiasmo dal brio della Grande Mela, con appuntamenti alla Carnegie Hall e alla Radio City Music Hall. Ma a detta della Piaf i francesi piacciono soprattutto a Montréal, in Canada, ed è dunque lì che il duo appena giunto in usa decide di spostarsi. A Montréal ci rimangono per due anni e mezzo di fila, diventan-
A sinistra, Charles Aznavour (a destra) con una raggiante Édith Piaf; in basso, il compositore Gilbert Bécaud. 37
do vere e proprie celebrità e vivendo numerose esperienze sentimentali. Una in particolare segnerà l’esistenza di Charles: quella con l’attrice e cantante Monique Leyrac. In breve il nome di Charles Aznavour diviene fra i più noti in America e in Francia. Dopo otto anni di spettacoli, però, la collaborazione con Roche termina. Charles saluta l’amico, che mette su famiglia in Canada, e rientra nel paese natio, dove familiarizza con Maurice Chevalier (1888-1972) e Gilbert Bécaud (1927-2001). Con quest’ultimo compone “Viens”, “Me Que Me Que” e “Terre Nouvelle”. Si propongono spesso dal vivo insieme, come nel caso dello storico concerto a Royat, in Alvernia, con Bécaud e la Piaf completamente ubriachi. Scrive per la Piaf e per Juliette Gréco, divorzia da Micheline e si lega all’eccentrica Evelyne Plessis, da cui avrà un figlio. Nello stesso periodo, su consiglio della Piaf, si sottopone a una rinoplastica, regalando al suo volto un’immagine più gradevole. Ottiene un nuovo boom con le esibizioni all’Olympia, in Nord Africa e con l’uscita del brano “Sur Ma Vie” (1955). Nel 1960 recita in Tirate sul pianista di François Truffaut, segnando ufficialmente l’inizio di una carriera cinematografica di tutto riguardo. Fra i suoi titoli più interessanti ci saranno Caroline chèrie (1968), Il tam-
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In alto, Charles Aznavour protagonista di Tirate sul pianista, 1960.
buro di latta (1979), Yiddish Connection (1986), Il maestro (1989), Ararat - Il monte dell’Arca (2002). Complessivamente partecipa a una sessantina di lungometraggi. Ma non smette di registrare brani e album di successo, a partire da “Tu T’Laisses Aller” (1960), “La Mamma” (1963), “For Me Formidable” (1964), “Que C’Est Triste Venise” (1964), “Désormais” (1969). Suona anche molto dal vivo, esibendosi in Turchia, Libano, Grecia e Unione Sovietica. Nel 1968 si sposa per la terza volta con Ulla Thorsell, a Las Vegas, e l’anno successivo riceve due importanti premi: quello della Società americana compositori e la Medaglia Vermeille della città di Parigi. Con il boom dei 33 giri, registra solo negli anni Settanta, fra Italia e Francia, tredici lp. Di questo decennio sono, per esempio, i celebrati
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Premiers Succès e La Bohème. Canta in sei lingue, e dunque non ha problemi a far breccia anche in paesi anglofoni, russi e germanici. In America ottiene un clamoroso successo a Broadway e lungo la West Coast. Nel 1972 raggiunge la cima delle classifiche con il brano “Les Plaisirs Démodés”, ma subito dopo subisce un grave incidente sciistico che lo costringe a letto per qualche tempo. Non smette comunque di lavorare, collaborando con il compositore Georges Garvarentz (1932-1993). Sono anche gli anni dell’impegno politico. Il suo songwriting vira verso temi più caldi. Nel 1975, per celebrare il sessantesimo anniversario del genocidio armeno, incide la commovente “Ils Sont Tombés”. Intanto si fanno avanti big come Ray Charles (1930-2004), Fred Astaire (18991987) e Bing Crosby (1903-1977) per registrare alcuni suoi brani. Dopo vari anni dedicati al cinema, nel 1987 parte per un lungo tour con la cantante Pia Zadora. L’anno successivo un catastrofico terremoto causa migliaia e migliaia di morti in Armenia. Charles, da sempre legato alla sua terra d’origine, organizza una raccolta fondi per aiutare la popolazione vittima del disastro, fondando l’Aznavour pour l’Armènie e divenendo ambasciatore dell’unesco per l’Armenia. Nel 1991 pubblica il volume Des mots à l’affiche, raccolta dei suoi testi principali, e due anni dopo si esibisce al Palais
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des Congrès di Parigi con Liza Minelli. Nel 1994 è la volta di un nuovo contratto discografico con la emi. Da questo sodalizio vede la luce l’opera omnia di Charles Aznavour, comprendente più di mille canzoni, con la pubblicazione di trenta cd. Billboard, che raramente si occupa di francesi e francesismi, dedica la copertina al talento parigino. Nel 1997 vince il premio come Miglior cantante dell’anno ai Victoires de la Musique. L’anno successivo pubblica un album jazz, chiamato non a caso Jazznavour. Nel 1999 i votanti di un sondaggio organizzato dalla cnn effettuato tramite la rete lo nominano come uno cantanti più importanti del XX secolo, al fianco di giganti come Elvis Presley (1935-1977) e Bob Dylan. Dopo un altro grave incidente in auto, l’uscita di Aznavour 2000, e un lavoro sul pittore Henri de Toulouse-Lautrec, annuncia il ritiro dalle scene, ma non prima di essersi esibito per un ultima
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volta in Francia e in Canada. In realtà, è un falso allarme. Torna per un po’ alla politica, come aveva già fatto negli anni Settanta: nel 2002, con il sopravanzo della destra di Jean-Marie Le Pen, invita il popolo francese a uscire allo scoperto e a cantare “La Marsigliese”. In seguito compone Je Voyage, un lavoro che affronta vari generi musicali, dalla salsa al fado. Al suo fianco nella title track c’è la figlia Katia. Festeggia il suo ottantesimo compleanno al Palais des Congrès nel maggio 2004, e per l’occasione esce un doppio disco con tutti i suoi più grandi successi. Nel 2006 torna, clamorosamente, a proporsi dal vivo in Armenia, a Erevan, la capitale del paese, e inaugura la stagione culturale “Arménie mon amie” in Francia; fra i presenti alla kermesse figura anche il presidente francese Jacques Chirac. Instancabile, nel 2007, vola a Cuba per registrare un disco nuovo, mischiando sonorità calypso, cha cha cha, mambo e jazz latino. È il momento di Colore Ma Vie, nel quale affrontata temi di natura ambientale, sociale e patriottica. Nel 2008 pubblica un doppio album di duetti; al progetto partecipano, fra gli altri, Elton John, Sting, Laura Pausini, Paul Anka e Julio Iglesias. L’anno successivo riceve la laurea honoris causa dall’università di Montréal per aver contribuito alla diffusione e al sostegno della cultura francofona. Dopo un disco jazz nel 2009 (Charles Aznavour And The Clayton Hamilton Jazz Orchestra), torna nel 2011 all’Olympia per festeggiare i suoi ottantasette anni, cinquantacinque anni dopo il suo primo show nel tempio della musica parigino.
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Guida alla musica francese Aznavour all’Olympia di Parigi, 2011.
Discografia essenziale:
La Mamma – 1963 Je N’Ai Pas Vu Le Temps Passer – 1978 Plus Bleu… – 1997 Aznavour 2000 – 2000 The Platinum Collection – 2010 Una canzone: “Ils Sont Tombés”
Ils sont tombés sans trop savoir pourquoi Hommes, femmes et enfants qui ne voulaient que vivre Avec des gestes lourds comme des hommes ivres
Charles Aznavour
Mutilés, massacrés les yeux ouverts d’effroi Ils sont tombés en invoquant leur Dieu Au seuil de leur église ou le pas de leur porte En troupeaux de désert titubant en cohorte Terrassés par la soif, la faim, le fer, le feu […] La traduzione: “Sono caduti” Sono caduti senza sapere davvero il perché Uomini, donne e bambini che volevano soltanto vivere Con gesti pesanti come degli ubriachi Mutilati, massacrati, gli occhi spalancati dal terrore Sono caduti invocando il loro Dio Sulla soglia della chiesa o della porta di casa Come greggi del deserto barcollanti in gruppo Abbattuti dalla sete, dalla fame, dal ferro, dal fuoco […]
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