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My history with Scott Joplin began back in 1980 and, given this latest release, it is destined to continue even when, alas, I no longer have the opportunity to play...
This album is based on an old recording from 2016 made in Bassano and with which I was not happy for a variety of reasons: I decided to retrieve it and release a new version with editing and mastering by Odradek’s Marcello Malatesta, making an effort to remedy those flaws. We have found solutions that greatly lighten the originals and make them enjoyable to listen to.
I owe a lot of my reputation to Scott Joplin and his pieces, which over the years I have tried to interpret and decode to the best of my ability, sometimes even going against the grain of the American or pro-American view of the time (we are talking about the 1980s...), which was in vogue and with which I happened to clash several times.
I must thank Marcello Piras, Stefano Zenni and Riccardo Scivales, who were present and helped me in various capacities and at different times in this quest for interpretative truth of Joplin, if ever in music we can find truth in interpretation.
Some of the pieces on the album are shared here for the first and only time in my own version: Original Rags, Swipesy, Magnetic Rag and Reflection Rag: there are no other existing versions of my arrangements.
This is perforce my last recording work to see the light of day, and I am glad that it is dedicated to Joplin as the most authentic and representative composer of a musical genre that, despite its brief presence in the history of African American music, has meant a great deal in the growth of American music in general and still has many followers and practitioners, not solely in America.
Marco Fumo
Marco Fumo is considered one of the best interpreters of the African American piano repertoire. After an early and highly satisfying career in classical music, he began to focus on ragtime in the early 1980s and then analysed the origins of this piano genre and the influences passed on to the later period, thus establishing a repertoire that spans about a century of literature: from the Cuban Dances of Saumell, Gottschalk and Cervantes to Gershwin and Duke Ellington, through various ragtime and stride piano composers such as Joplin, Scott, Lamb, Matthews, Morton, Waller, Johnson, Jackson, Smith and others. He has had the opportunity to collaborate professionally with Nino Rota and Ennio Morricone, with whom he was fortunate enough to work for about a decade.
He has given concerts in all the most significant Italian cities, in many European countries and in the United States, taking part in prestigious seasons and festivals of both classical and jazz music. He has played under the baton of Rota, Renzetti, Samale, Gaslini, Morricone, Schuller, Intra and Tommaso and has premiered pieces dedicated to him by Rota, Chailly, Gentilucci, Canino, Morricone and Di Bari. He has recorded for RAI, RSI, Vatican Radio and for the Pentaphon, Edi-Pan, Fonit-Cetra, Dynamic, Soul Note, OnClassical and Odradek record companies.
He has taught piano at the conservatories of Matera, Bari, Pescara, Udine and Castelfranco Veneto, where he undertook the important project of an experimental two-year specialisation course in African American piano literature. For several years he taught at the Civici Corsi di Jazz in Milan at the Accademia Internazionale delle Arti, and he holds seminars and courses in various venues. He often collaborates with musicologists and journalists including Piras, Zenni, Scivales, Franco, Bragalini and Fayenz.
La mia storia con Scott Joplin inizia nel lontano 1980 e, visto quest’ultimo prodotto in uscita, è destinata a continuare anche quando ahimè non ho più la possibilità di suonare...
Questa nel CD è una vecchia registrazione del 2016 fatta negli studi di Onclassical a Bassano della quale non fui contento per svariati motivi: ho deciso di riprenderla e di pubblicarla in quanto vi abbiamo rimesso mano sia a livello di editing che di mastering con Marcello Malatesta, sforzandoci di ovviare a quei difetti che avevo trovato allora. Non sono spariti del tutto ma hanno trovato una cura che li ha molto alleggeriti e reso sopportabile l’ascolto.
Devo molta della mia notorietà a Scott Joplin ed ai suoi brani che modestamente negli anni ho cercato di interpretare e decodificare al massimo delle mie possibilità, a volte anche andando controcorrente rispetto alla visione americana o filo-americana che all’epoca e non solo (ricordo che parliamo degli anni ottanta del secolo scorso...) andava per la maggiore e con la quale più volte è capitato di scontrarmi.
Ho anche tentato di fare delle integrali (ne ho fatte due) che per motivi vari non sono mai state pubblicate ed anche questo materiale proviene da un tentativo di integrale non andato a buon fine: era scritto in qualche luogo che nella mia esistenza non sarei riuscito a pubblicare integrali di Scott Joplin pur essendo uno degli autori che avevo più suonato nella mia lunga vita di musicista.
Naturalmente devo dire grazie a Marcello Piras, Stefano Zenni e Riccardo Scivales, che sono stati presenti e mi hanno aiutato a vario titolo ed in epoche diverse in questa mia ricerca della verità interpretativa Jopliniana, semmai nella musica esista una verità nella interpretazione.
Alcuni dei brani in scaletta sono pubblicati per la prima ed oramai unica volta in una mia versione, si tratta di Original Rags, Swipesy, Magnetic Rag e Reflection Rag: non esistono altre mie versioni di questi brani.
Questo è per forza di cose il mio ultimo lavoro discografico che vede la luce, e sono contento che sia dedicato a Joplin come compositore più autentico e rappresentativo di un genere musicale che, malgrado la sua breve presenza nella storia della musica africana-americana, ha significato molto nella crescita della musica americana in genere ed ha ancora molti seguaci e praticanti non solo in America… Marco Fumo
Marco Fumo è considerato uno dei migliori interpreti del repertorio pianistico Africano-Americano. Dopo una prima parte di carriera nella musica classica, svolta con molte soddisfazioni, ha cominciato ad occuparsi di ragtime nei primi anni ottanta per poi analizzare le origini di questo genere pianistico e le influenze trasmesse al periodo successivo, realizzando così un repertorio che abbraccia circa un secolo di letteratura: dalle Danze Cubane di Saumell, Gottschalk e Cervantes sino a Gershwin e Duke Ellington, attraverso vari compositori di Ragtime e di Stride Piano quali Joplin, Scott, Lamb, Matthews, Morton, Waller, Johnson, Jackson, Smith e altri. Ha avuto l'opportunità di collaborare professionalmente con Nino Rota ed Ennio Morricone, con il quale ha avuto la fortuna di lavorare per circa un decennio.
Ha tenuto concerti in tutte le più importanti città italiane, in molti paesi Europei e negli Stati Uniti, prendendo parte a prestigiose stagioni e festivals sia di musica classica che di musica jazz. Ha suonato sotto la direzione di N. Rota, D. Renzetti, N. Samale, G. Gaslini, E. Morricone, G. Schuller, E. Intra, B. Tommaso e tenuto a battesimo prime esecuzioni di brani a lui dedicati da Rota, Chailly, Gentilucci, Canino, Morricone e Di Bari. Ha inciso per la RAI, la RSI, la Radio Vaticana e per le case discografiche Pentaphon, EdiPan, Fonit-Cetra, Dynamic, Soul Note, OnClassical e Odradek.
Ha insegnato Pianoforte nei Conservatori di Matera, Bari, Pescara, Udine e Castelfranco Veneto, dove ha concluso l'importante esperienza di un Biennio sperimentale di specializzazione in Letteratura Pianistica Afro-Americana. Per alcuni anni ha insegnato ai Civici Corsi di Jazz di Milano presso l'Accademia Internazionale delle Arti. Tiene seminari e corsi in varie sedi. Ha spesso collaborato e collabora con musicologi e giornalisti quali M. Piras, S. Zenni, R. Scivales, M. Franco, L. Bragalini e F. Fayenz.