PAOLO RUSSO TRIO

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1 . N O Bi L SO N E FA T A L 2. R U i N EN 3. Fi L A S T R O CCA 4 . K i N S A R ViK 5 . O G OL FiNH O A Z UL 6 . R i Vi ER A 7. RiTA 8 . CA R i O CA DR EA M 9 . T HE CH A NT 1 0 . O VE R L A ND

6 ’ 57 5’ 08 4’48 8’ 02 4 ’ 50 5’ 3 5 6 ’ 05 3’34 4’40 6’34

T ota l Pla y T ime: 56 ’ 19 A l l mu s ic c o mpo se d a nd a rra nge d by Pa o lo Russo

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eng Throughout my musical life, I have had the great opportunity of touring around the planet and therefore combining two of the things I love the most: music and travel. Overland represents for me a sort of manifesto, a way of exploring the world far from the convulsive and frenetic activity that increasingly characterises our everyday human condition. In a society that imposes speed, materialism and competition, I prefer to enjoy a calm, slow and reflective rhythm, which leaves more space for research, observation, contemplation and deepening. When obsessed by goals and achievements, we tend to forget to stop and enjoy the panorama in which we are immersed, with its views, perspectives, atmospheres; which offer generously (to those who choose to stop and enjoy them) numerous stimuli not only in terms of nature and landscapes, but also of cultural and human character. This is to me perhaps the most beautiful and fascinating aspect of the journey itself, a great source of inspiration, evolution and enlightening. Now, when converting this approach into music, two elements emerge. One more descriptive, external, audible in the orchestration choices, in the rhythmic figures, in the timbric combinations, in the aesthetic frames, in the dynamic fluctuations, in the melodic movements, in the individual interpretation; in the attempt at evoking the poetry of the dawn over a Norwegian fjord, the joyous carefreeness of children in a Brazilian village, the bucolic atmospheres of the Danish countryside, the colourful and rhythmical moods of the South American metropolitan areas, the relaxation of a slow autumn walk by the Adriatic coast, the poignant memory of loved and prematurely absent friends. The other, more emotional and intimate element resides within the morphing of these multiple kaleidoscopic images into more personal feelings, as it finally reveals that the voyage is, first and foremost, on the inside. For me, this is the meaning of music, that unique form of artistic expression which Plato himself placed amongst the highest of all disciplines: capturing the ears, reaching the heart, expanding the mind, uplifting the soul. Paolo Russo 3 3


I was born in 1969 in Pescara, an Italian city by the Adriatic Sea, where I lived for 26 years, when - after some musical experiences in Italy and abroad (London, Paris, New York) - I moved to Copenhagen, the city of my dreams, where I have lived since 1996. I did not grow up in a family of musicians, but somehow my parents noticed my interest and agreed to introduce me to studying the piano at the age of nine. The piano was my first musical instrument, on which I obtained two diplomas, in classical music in Italy in 1993, and in jazz music in Denmark in 2002. However, I experienced the biggest thrill when, aged 31, during my first trip to Buenos Aires for a musical project with the Copenhagen Conservatory, I first came across the live sound of a bandoneon: I was captivated, immediately in love. Back in Denmark, I was obsessed with this experience and I dreamed for four consecutive nights of playing this instrument on the stage of a wonderful concert hall for a large and attentive audience. "Sometimes dreams come true", I said to myself when, many years later, I found myself on the stage of Carnegie Hall in New York City, with a wonderful Danish youth orchestra, in front of an audience of about 2000 people, ready to perform with my bandoneon. Such an overwhelming feeling. My musical activities have taken me around the world with numerous established musicians of the international jazz, tango and pop scene, but on the other hand have also pushed me to dedicate myself intensely to the composition and production of my music. I have released 14 albums so far as a soloist and/or band leader, and I have collaborated on over 50 record productions with various artists. The continued use of both instruments (piano and bandoneon) allows me a wide and varied form of expression, in which I feel I can offer and share with my audience my vision of life through my music. Paolo Russo

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Thommy Andersson (b. 1973) is a Swedish musician based in Copenhagen, who primarily plays double bass and cello. He is also composer, producer, arranger and orchestrator for various orchestras, ensembles and soloists. Besides his long-time collaborators in Scandinavia (Josefine Cronholm and Lelo Nika), he is very active on the international scene and plays currently with Pierre Dørge’s New Jungle Orchestra, touring the globe frequently. He is also working more and more on his own projects. He has established himself with a warm and “woody” personal style drawn from the Swedish folk music tradition, and has been part of projects in a wide range of genres.

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Marcello Di Leonardo (b. 1969) is an Italian jazz drummer. Since the early ’90s he has worked with the foremost Italian musicians such as Enrico Pieranunzi, Stefano Di Battista, Maria Pia De Vito, Danilo Rea, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Battista Lena, performing at the major jazz festivals worldwide and recording over 40 albums. He has also collaborated with many artists on the international scene, such as Bob Mintzer, Ivan Lins, Rick Margitza, Joe Locke and Philip Catherine. His elegant touch, his enormous musicianship and his vibrant drumming have made of him one of the most sought-after jazz drummers in Italy.

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Ita Durante la mia vita musicale ho avuto la grande opportunità di girare il mondo e di combinare le due delle attività che amo di più: musica e viaggi. Overland per me rappresenta una sorta di manifesto, un modo di esplorare il mondo lontano dall'attività convulsa e frenetica che caratterizza sempre più la nostra condizione umana quotidiana. In una società che impone velocità, materialismo e competizione, preferisco godermi un ritmo calmo, lento e riflessivo, che lascia maggiore spazio a ricerca, osservazione, contemplazione ed approfondimento. Quando siamo ossessionati da obiettivi e risultati, tendiamo a dimenticare di fermarci ed apprezzare il panorama in cui siamo immersi, con i suoi paesaggi, prospettive ed atmosfere; esse sono offerte generosamente (a coloro che scelgono di fermarsi e goderne) attraverso numerosi stimoli non solo in termini di natura e paesaggi, ma anche di qualità culturali ed umane. Questo per me è forse l'aspetto più bello ed affascinante del viaggio stesso, una grande fonte di ispirazione, evoluzione ed illuminazione. Quando si converte questo approccio in musica emergono due elementi. Uno più descrittivo ed esterno, udibile in scelte orchestrali, figure ritmiche, combinazioni timbriche, cornici estetiche, fluttuazioni dinamiche, movimenti melodici ed interpretazione individuale: il tentativo di evocare la poesia dell'alba su un fiordo norvegese, la gioiosa spensieratezza dei bambini in un villaggio brasiliano, le atmosfere bucoliche della campagna danese, gli umori colorati e ritmati delle aree metropolitane in Sudamerica, la rilassatezza di una lenta passeggiata autunnale sulla costa adriatica, il commovente ricordo di amici cari prematuramente scomparsi. L'altro elemento, più emotivo ed intimo, risiede nella trasformazione di queste molteplici immagini caleidoscopiche in sentimenti più personali, rivelando infine che il viaggio è, prima di tutto, all'interno di noi stessi. Per me questa è la funzione della musica, quella forma unica di espressione artistica che Platone stesso ha collocato al di sopra di tutte le discipline: accattivare le orecchie, raggiungere il cuore, espandere la mente, elevare l'anima. Paolo Russo

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Sono nato nel 1969 a Pescara, città italiana sul mare Adriatico, dove ho vissuto per 26 anni, fino a quando in seguito ad alcune esperienze musicali in Italia e all'estero (Londra, Parigi, New York) - mi sono trasferito a Copenaghen, la città dei miei sogni, dove vivo dal 1996. Non sono cresciuto in una famiglia di musicisti, ma in qualche modo i miei genitori hanno notato il mio interesse e accettato di farmi studiare pianoforte all'età di nove anni. Il pianoforte è stato il mio primo strumento musicale, sul quale ho conseguito due diplomi, in musica classica in Italia nel 1993, e in musica jazz in Danimarca nel 2002. Ho vissuto una delle mie più grandi emozioni a 31 anni quando, durante il mio primo viaggio a Buenos Aires per un progetto musicale con il Conservatorio di Copenaghen, ho scoperto il suono dal vivo di un bandoneon: ne sono rimasto immediatamente affascinato, un amore a prima vista. Tornato in Danimarca, ero talmente ossessionato da questa esperienza che ho sognato per quattro notti consecutive di suonare questo strumento sul palco di una meravigliosa sala da concerto per un pubblico ampio e attento. "A volte i sogni diventano realtà", mi sono detto quando, molti anni dopo, mi sono ritrovato sul palco della Carnegie Hall di New York, con una meravigliosa orchestra giovanile danese, davanti ad un pubblico di circa 2000 persone, pronto a suonare il mio bandoneon. Che sensazione travolgente. Le mie attività musicali mi hanno portato in giro per il mondo con numerosi musicisti affermati del panorama internazionale del jazz, del tango e del pop, e mi hanno anche spinto a dedicarmi intensamente alla composizione e produzione della mia musica. Ho pubblicato 14 album come solista e/o leader della band e ho collaborato a più di 50 produzioni discografiche con vari artisti. L'uso costante di entrambi gli strumenti (piano e bandoneon) mi consente un'ampia e variegata forma di espressione, attraverso cui sento di poter offrire e condividere con il mio pubblico la mia visione della vita attraverso la mia musica. Paolo Russo

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Thommy Andersson (nato nel 1973) '

è un musicista svedese basato a Copenaghen, che suona principalmente contrabbasso e violoncello. E anche compositore, produttore, arrangiatore ed orchestratore per varie orchestre, ensemble e solisti. Oltre ai suoi collaboratori di lunga data in Scandinavia (Josefine Cronholm e Lelo Nika), è molto attivo sulla scena internazionale e suona attualmente con la New Jungle Orchestra di Pierre Dørge in tournèe in tutto il mondo. Si occupa intensamente anche dei suoi progetti come artista solista. Si è affermato con uno stile personale caldo e "legnoso" tratto dalla tradizione musicale svedese e ha fatto parte di progetti in una vasta gamma di generi.

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Marcello Di Leonardo (nato nel 1969)

è un batterista jazz italiano. Dall'inizio degli anni '90 ha collaborato con i più importanti musicisti italiani come Enrico Pieranunzi, Stefano Di Battista, Maria Pia De Vito, Danilo Rea, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso e Battista Lena, esibendosi nei maggiori festival jazz mondiali e registrando oltre 40 album. Ha anche collaborato con molti artisti del panorama internazionale, inclusi Bob Mintzer, Ivan Lins, Rick Margitza, Joe Locke e Philip Catherine. Il suo tocco elegante, la sua enorme musicalità e la sua vibrante pulsazione ritmica hanno fatto di lui uno dei batteristi jazz più richiesti in Italia.

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esp A lo largo de mi vida musical he tenido la gran oportunidad de recorrer el mundo y de este modo compaginar dos de las cosas que más amo: la música y viajar. Overland constituye para mí una especie de manifiesto, una forma de explorar el mundo, alejado de la actividad convulsa y frenetica que cada vez más caracteriza nuestra condición humana diaria. En una sociedad en la que se impone la rapidez, el materialismo y la competitividad, prefiero disfrutar de un ritmo tranquilo, lento y reflexivo, que deje más espacio a la busqueda, la observación, la contemplación y la profundidad. Cuando nos obsesionamos con metas y logros solemos olvidar detenernos y disfrutar del panorama en el que estamos inmersos, con sus vistas, perspectivas y ambientes, que generosamente ofrecen (a los que eligen detenerse y disfrutar de ellas) numerosos estímulos, no solamente en lo que a naturaleza y paisajes se refiere sino también de carácter humano y cultural. Esto es quizás el aspecto más bello y fascinante del viaje en sí, una gran fuente de inspiración, evolución y conocimiento. Trasladando ahora esta perspectiva a la música, emergen dos elementos. Uno más descriptivo y externo, perceptible en las formas de orquestación, las figuras rítmicas, las combinaciones tímbricas, la disposición estética, las fluctuaciones dinámicas, los movimientos melódicos, la interpretacion individual; en el intento de evocar la poesía de un amanecer en un fiordo noruego, la libertad alegre de unos niños en un pueblo brasileño, el ambiente bucólilco del paisaje danés, el carácter colorista y rítmico de zonas urbanas de Sudamérica, el sosiego de un lento paseo otoñal por la costa adriática, el doloroso recuerdo de amigos queridos y tempranamente ausentes. El otro elemento, más emocional e íntimo, reside en la transformación de estas multiples imágenes caleidoscópicas en sentimientos más personales, revelando que el viaje es, antes que nada, interior. Para mí, este es el significado de la música, la forma de expresión artistica que Platón situó entre las disciplinas mas elevadas: cautivando el oído, llegando al corazón, abriendo la mente, elevando el alma. Paolo Russo 11 11


Nací en 1969 en Pescara, una ciudad italiana en el mar Adriático donde viví durante veintiséis años hasta que, después de varias experiencias musicales en Italia y en el extranjero (Londres, París, Nueva York), me trasladé a Copenhague, la ciudad de mis sueños, donde vivo desde 1996. No me eduqué en el seno de una familia de músicos, pero de alguna forma mis padres observaron mi interés y decidieron iniciarme en el estudio del piano a la edad de nueve años. El piano fue mi primer instrumento musical con el que obtuve dos diplomas, de música clásica en Italia en 1993 y de jazz en Dinamarca en 2002. Sin embargo, la mayor emoción la experimenté a los treinta y un años durante mi primer viaje a Buenos Aires dentro de un proyecto musical del Conservatorio de Copenhague, cuando conocí por primera vez el sonido en vivo de un bandoneón: me cautivó, me enamoré inmediatamente. De vuelta a Copenhague, estaba obsesionado por esta experiencia y soñé durante cuatro noches consecutivas que tocaba este instrumento en el escenario de una maravillosa sala de conciertos ante un público numeroso que escuchaba atento. “A veces los sueños se hacen realidad”, me dije a mí mismo cuando, muchos años más tarde, me encontré sobre el escenario del Carnegie Hall de Nueva York, acompañado de una maravillosa orquesta danesa, ante una audiencia de alrededor de dos mil personas y dispuesto a tocar con mi bandoneón. Fue una sensación sobrecogedora. Mis actividades musicales me han llevado alrededor del mundo al lado de numerosos músicos ya consolidados del jazz internacional, del tango y de la escena del pop pero, por otra parte, me han animado a dedicarme intensamente a la composición y a la producción de mi música. Hasta el momento he publicado catorce álbumes como solista y/o director, y he colaborado en más de cincuenta producciones de discos con diversos artistas. El uso continuado de ambos instrumentos (piano y bandoneón) me proporciona una amplia y variada forma de expresión a través de la cual puedo ofrecer y compartir con el publico una visión de la vida a través de mi música. Paolo Russo 12 12


Thommy Andersson (1973)

es un músico sueco residente en Copenhague que fundamentalmente toca el contrabajo y el violonchelo. Como compositor, productor, arreglista y orquestador trabaja con varias orquestas, grupos y solistas. Junto con sus habituales colaboradores en Escandinavia Josefine Cronholm y Lelo Nika, con los que toca desde hace tiempo, está muy activo en el panorama internacional y actualmente toca con la New Jungle Orchestra de Pierre Dørge realizando frecuentes giras por el mundo. Cada vez trabaja más en sus propios proyectos de géneros muy variados, donde su estilo personal cálido y con un aire a madera, revela la tradición de la música folk sueca.

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Marcello Di Leonardo (1969)

es un batería de jazz italiano. Desde principios de los años noventa ha trabajado con músicos de su país de primera línea como Enrico Pieranunzi, Stefano Di Battista, Maria Pia De Vito, Danilo Rea, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso o Battista Lena, actuando en los festivales internacionales más importantes y grabando más de cuarenta álbumes. Ha colaborado con muchos artistas de la escena internacional como Bob Mintzer, Ivan Lins, Rick Margitza, Joe Locke y Philip Catherine. Su elegante estilo, gran musicalidad y vibrante ejecución le han convertido en uno de los más cotizados bateristas de Italia.

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Thommy Anderson

Paolo Russo

Marcello Di Leonardo

double bass

piano and bandoneon

drums

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Many thanks to all the wonderful musicians involved in this project, to the kind and helpful crew of The Spheres and Odradek Records, to Emanuele Di Teodoro, Giancarlo Ardito, Fiorenza Gherardi De Candei, Katrine Krog Russo, my sister, Carla, my mom, Didda.

Paolo Russo bandoneon, piano, synth, composition, arrangements

Thommy Andersson double bass

Marcello Di Leonardo drums Guests

Recorded at Studio Odradek 12-16 November 2018 Piano: Steinway D (Fabbrini Collection) Piano Technician: Ettore Desiderio Mixing and Mastering: Marcello Malatesta Sound Engineers: Marcello Malatesta and Fabio Cardone Translations: Teodora Masi (italian) Luisa and Gregory Starkey (Spanish) Cover art: Katrine Krog Russo Photos: TommasoTuzj.com Art Director: Shin Yu Chen Executive Producer: Ricardo López

Fabrizio Mandolini soprano sax

Bruno Marcozzi percussion

℗ & © 2019 Odradek Records, LLC, Lawrence (KS) USA. All rights reserved. Unauthorized copying, hiring, lending, public performance, and broadcasting of this sound recording are strictly prohibited.

www.paolorusso.com www.odradek-records.com

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