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Elisa Brusegan

Architetto, Dottore in Composizione Architettonica presso Università Iuav di Venezia. arch.elisa.brusegan@gmail.com

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Massimo Triches

Architetto, Dottore in Composizione Architettonica presso Università Iuav di Venezia. massimo.triches@gmail.com

Dispositivi semplici

Simple Design Strategies The ability of thermophilic organisms to adapt to extreme situations, generates processes of spatial transformation that highlight the mutual relationship between community and environment. The ability to adapt to marginal conditions depends on the simplicity of their cellular structure. Similarly, in many marginal areas of natural and anthropic ecosystems, human beings have developed works, forms of aggregation, settlement strategies characterized by a simple and essential structure. The article aims to describe some examples, highlighting how simplicity is often a determining feature for adaptation and existence of human communities in marginal areas.*

La capacità di adattamento degli organismi termofili alle situazioni limite per la sopravvivenza genera dei processi di trasformazione dei luoghi che evidenziano la relazione reciproca tra comunità e ambiente. L’abilità di adattarsi alle condizioni marginali dipende dalla semplicità della loro struttura cellulare. Analogamente, in molti ambiti di margine degli ecosistemi naturali e antropici, l’uomo ha sviluppato opere, forme di aggregazione, strategie d’insediamento caratterizzate da una struttura semplice ed essenziale. L’articolo intende illustrarne alcuni esempi, evidenziando come questa sia spesso una caratteristica determinante per l’adattamento e quindi l’esistenza delle comunità umane nelle aree marginali.*

Forme di adattamento ai luoghi di margine

Il termine “margine” identifica uno spazio fisico o astratto che, seppur di dimensioni variabili, presenta caratteristiche specifiche tali da distinguerlo dal suo contesto più prossimo1. Esso è riconosciuto come luogo solamente nel momento in cui una determinata comunità — o, in termini ecologici, popolazione — riesce ad abitarlo o viverlo, almeno temporaneamente, grazie alle proprie capacità di adattamento2 .

La differenza che identifica il margine dall'intorno può essere molto netta e coinvolgere parametri ambientali o caratteristiche socioeconomiche fondamentali per la sopravvivenza. In questi casi, occupare il margine e dotarlo di senso può diventare molto difficile. Tuttavia è possibile individuare alcuni esempi nei quali i luoghi dove la vita umana è fortemente minacciata da problemi climatici, sociali o politici vengono comunque abitati. Nelle strategie di adattamento attuate in tali circostanze dai gruppi umani è possibile osservare delle similitudini rispetto ai meccanismi messi in atto da alcuni organismi che vivono in condizioni estreme, come ad esempio alghe e batteri termofili.

Il Parco Nazionale di Yellowstone è una delle più grandi concentrazioni di fenomeni geotermici dell’intero pianeta. Questi luoghi, ritratti nelle suggestive istantanee in bianco e nero del fotografo statunitense Ansel Adams (Stillman, 2010), sono caratterizzati da pozze d’acqua animate da un vibrante caleidoscopio dai colori vivaci e cangianti che ne definisce i bordi. Si tratta di ambienti acquatici con temperature che raggiungono o superano il punto di ebollizione e che spesso presentano concentrazioni molto elevate di particolari elementi chimici quali lo zolfo e il ferro. Rappresentano quindi delle situazioni di grave pericolo per gli esseri umani e gli animali. Nonostante la loro natura inospitale, le pozze geotermiche sono teatro di paesaggi spettacolari caratterizzati da cromie complesse e cangianti. A comporle sono i batteri termofili, gli unici esseri in grado di abitare questi luoghi.

Il biologo Thomas Dale Brock, che negli anni Sessanta ne ha scoperto l’esistenza nel noto parco americano, definisce

02. La vita lungo il Great Green Wall. Life along the Great Green Wall. Courtesy of The Great Green Wall Press Kit “termofili” quegli organismi in grado di vivere a temperatu- geotermiche di Yellowstone, risieda in tale semplicità. Gli re superiori a 50°C3. I batteri capaci di crescere ad alte tem- organismi piccoli ed essenziali riescono non solo ad abitaperature sono molti e si possono ritrovare in diversi gruppi re questi spazi marginali ma anche a modificarli attraverso filogenetici. Per questo motivo le pozze di Yellowstone non variazioni cromatiche apprezzabili a una dimensione molto presentano un'unica tonalità ma sfumature sempre diverse più grande rispetto alla loro. l'una dall'altra. Brock spiega anche che negli ambienti ac- Queste caratteristiche, proprie degli organismi termofili, quatici nessun animale multicellulare vive a temperature sono paragonabili alle pratiche e alle strategie di adattasuperiori a 50°C e che sopra i 60°C si trovano solo alcuni mento messe in atto dall’uomo al fine di occupare i luoghi procarioti, la cui struttura cellulare risulterebbe più ter- marginali del pianeta, compresi quelli più insalubri o arbimostabile. Tra essi, sopra i 90°C, riuscirebbero a riprodursi trariamente interdetti per ragioni economiche, politiche o solo gli archeobatteri. sociali. Tali ambiti sono storicamente mutevoli: si formano,

Con un diametro generalmente compreso fra 1 e 5 µm, si trasformano (in termini dimensionali, morfologici e cale cellule procariote sono normalmente molto più piccole ratteristici) e scompaiono. Inoltre non sono determinati sodi quelle eucariote, il cui asse maggiore è compreso invece lamente dalle condizioni fisiche, ambientali e climatiche del fra i 10 e i 50 µm. Inoltre presentano una struttura alquan- pianeta terra, bensì sono sempre più influenzati dalla comto semplice. La cellula eucariota è caratterizzata dal nucleo ponente antropica4. Si pensi ad esempio alle grandi aree che racchiude il patrimonio genetico e dagli organuli, os- deforestate dell’Africa tropicale. Il Global Forest Resources sia corpuscoli delimitati da una membrana e preposti allo Assessment 2020 della FAO evidenzia come nel decennio svolgimento di funzioni specifiche. Queste strutture sono 2010-2020 la deforestazione in Africa sia accelerata rispetcircondate dalla massa gelatinosa del citoplasma, a sua vol- to al decennio precedente, passando da 3,4 a 3,9 milioni di

Elsa è un dispositivo semplice ettari annui (FAO, 2020, p. 3). Oltre all'aumento della popolazione e all'espansione che si adatta alle condizioni locali dell'agricoltura il fenomeno è causato dal diffuso utilizzo del legname come commodificandole su ampia scala bustibile domestico. Si tratta infatti di una soluzione molto economica, dal momento che il materiale è disponibile grata protetta dall'esterno attraverso una membrana cellulare. tuitamente e il lavoro di donne e bambini non viene pagato. La cellula procariota invece è priva di nucleo e organuli (ad Le comunità rurali della fascia tropicale, dove la presenza di eccezione dei ribosomi, necessari alla sintesi delle proteine) foreste è prevalente, devono perciò adattarsi per sopravvie il DNA occupa liberamente una regione del citoplasma, vere in queste aree di margine in cui la deforestazione altesenza essere delimitato da alcuna membrana. ra gli ecosistemi forestali causando una perdita di biodiver-

I dati raccolti dal biologo americano evidenziano che sità e l'erosione del suolo da parte del vento nella stagione all'aumentare della temperatura la struttura delle specie si secca e da parte dell'acqua nella stagione delle piogge. semplifica (Brock, 1985, p. 133). Sembra dunque che la fon- La legna viene utilizzata prevalentemente negli ambienti damentale strategia di adattamento, che consente la so- domestici per cucinare. Qui l'assenza di camini e il tipo pravvivenza negli ambienti acquatici inospitali delle pozze di combustione generano un inquinamento atmosferico

molto pericoloso per la salute. L'OMS ha calcolato che il tempo medio di esposizione al fumo varia da 3 a 17 ore al giorno e che le persone più esposte sono donne e bambini (Starter, 2013, p. 18). La salute è dunque minacciata, oltre che dai raccolti scarsi e dall’estremizzarsi degli eventi climatici, anche dalle malattie respiratorie che essi sviluppano negli ambienti malsani, bui e fumosi, dove si svolge la cottura del cibo5 .

In alcuni di questi luoghi di margine, in Togo, Ghana, Sierra Leone, Etiopia, Burundi, Zimbabwe, i progetti europei Be.Bi e Biochar Plus hanno introdotto una strategia progettuale che lavora alla scala dell'oggetto per migliorare globalmente la sopravvivenza delle comunità di margine6.Si tratta di Elsa, una piccola stufa pirolitica a uso domestico, sviluppata da uno spin-off dell’Università di Udine. Realizzabile da chiunque tagliando dei fogli di lamiera sulla base di una sagoma, ha le forme semplici di un tubo dalla ghiera dentellata e un coperchio conico. Con pochi strumenti e scarsa esperienza di lavoro è possibile costruire una stufa completa in quindici minuti. Bruciando i residui agricoli e di altra biomassa presenti in loco attraverso la pirolisi, Elsa produce l’energia utile a cucinare senza deforestare ulteriormente il territorio. Gli scarti delle diverse colture possono essere così riutilizzati, rendendo la stufa un oggetto adattabile alle pratiche agricole e alle esigenze specifiche di ogni comunità. Dal momento che con la pirolisi a bruciare non è il legno o il carbone ma il gas rilasciato dalla rottura della biomassa determinata dal calore in un ambiente privo di ossigeno, la fiamma non emette fumi (anidride carbonica, particolato) nell’ambiente, migliorando la salubrità dell’aria. Inoltre il materiale di risulta (il biochar), è ricco di carbone vegetale: se utilizzato come additivo nel terreno, soprattutto in determinati suoli con alta acidità e meno strutturati, aumenta la loro capacità di trattenere i nutrienti e l’acqua e diminuisce i tempi di germinazione, prolungando così la stagione fertile e migliorando la resilienza ai fenomeni di siccità e agli eventi estremi. I campi

03. EAHR, Infrastruttura scolastica a Zaatari, Giordania, 2016 – 2017. EAHR, Educational facility near Zaatari, Jordan, 2016 - 2017. Martina Rubino, archdaily.com coltivati prendono dunque il posto dei suoli aridi, migliorando la sopravvivenza delle comunità locali (Starter, 2013).

Come gli organismi termofili, anche Elsa è un dispositivo piccolo, semplice, che si adatta alle condizioni locali apportando delle modifiche apprezzabili a una scala molto più ampia, poiché riduce l'inquinamento ambientale dei villaggi, migliora i suoli e mitiga gli effetti del cambiamento climatico.

Laddove il margine appare sterile, rigido e non modificabile, anche l’arte ha la capacità di progettarlo e renderlo abitabile, almeno temporaneamente, attraverso installazioni semplici che tuttavia mirano a generare nuove relazioni umane che combattono la marginalità sociale. È il caso del muro di circa 650 miglia che divide gli USA dal Messico e che ha dato forma e materia a circa un terzo del confine tra i due stati. Il Border Wall, conosciuto anche come the Barrier, the Great Wall of Mexico, the Border Fence, ha modificato i centri urbani e le aree naturali che attraversa, sovrapponendosi

04. JR, Giants, Kikito and the Border patrol, Tecate, Border Mexico-USA, 2017. John Francis Peters / NYT via Redux con indifferenza ai diversi tessuti ecologici, culturali, sociali. Come strumento di protesta, in diverse località lungo il Trentasei leggi sono state derogate o sospese per facilitarne confine si sono manifestate opere e performance artistiche. la costruzione, inclusi importanti provvedimenti per la tutela Nella città messicana di Tecate l’artista francese JR ha inil muro da margine interdetto a dispositivo stallato, nel 2017 per un mese, una gigantografia in bianco e nero di un bambino, di socialità per le comunità limitrofe Kikito, rivolta verso la California. Poco lontano ha allestito un tavolo per circa cento persone, parte in Messico e parte ambientale e la protezione del patrimonio storico dei nativi negli USA, decorandone la superficie con l’immagine di due americani. La costruzione del muro, cominciata negli anni occhi umani. Per un giorno, tale la durata dell’installazione Novanta in Texas e Arizona, ha adottato tipologie costruttive artistica, le persone dei due fronti si sono riunite attorno al variabili e sviluppate anche su più layers paralleli, in relazione tavolo a mangiare. alla topografia, al numero di attraversamenti, alla disponibi- Gli architetti Rael e San Fratello hanno progettato diversi lità di risorse militari. Profili metallici, cemento armato, filo interventi tipologici lungo il muro, per trasformarlo da un spinato, binari ferroviari, rete metallica e altri ancora sono i margine interdetto a un dispositivo di socialità per le comateriali utilizzati per costruire la barriera, oltre a dispositivi munità limitrofe. A Sunland Park, nel New Mexico, hanno tecnologici come sensori aerei o sotterranei, basati sul calo- realizzato tre altalene basculanti installate con il fulcro al re e il movimento. centro del muro in modo da porsi esattamente per metà in

Messico e metà negli USA e consentire, almeno temporaneamente, ai bambini di giocare insieme. Il muro diventa così un “Teeter-Totter Wall”: favorisce le relazioni umane e, attraverso le leve che azionano le altalene, esprime simbolicamente la dipendenza reciproca tra l’economia degli USA e quella del Messico.

Gli autori hanno concepito anche altri interventi partecipati e interattivi, come lo Xylophone Wall (una installazione sonora), il Burrito Wall (una cucina open-air con un bancone per cenare contemporaneamente sui due lati), il Library Wall (che trasforma il muro in un doppio scaffale promuovendo il dialogo e lo scambio culturale attraverso il confine). Inoltre con il Wildlife Wall essi propongono di articolare la barriera con aperture per il libero passaggio degli animali e sinuose passerelle dotate di punti di osservazione per le persone sui due lati (Rael, 2017).

Elsa, Kikito e i progetti di Rael e San Fratello per il Border Wall, sono alcuni esempi di strategie di adattamento messe in pratica dell’essere umano per poter sopravvivere nei luoghi di margine resi inospitali da criticità ambientali o da politiche di emarginazione e controllo sociale. Tali interventi hanno la capacità di materializzare scelte progettuali semplici, espresse da gesti essenziali nella forma e nella struttura, che mirano a ristabilire un equilibrio tra l’uomo e questi luoghi marginali. L’equilibrio si esprime attraverso opere riconducibili alla piccola dimensione dell’oggetto ma che, tuttavia, consentono di interagire e di trasformare il paesaggio anche a scale che trascendono quella oggettuale: la scala del territorio (contesto fisico) o quella della comunità (contesto sociale). L’armonia con il proprio ambiente è dunque fondamentale anche per l’esistenza dell’uomo, così come avviene per le altre specie in natura (Latouche, 2012). Questo legame, specialmente nelle aree marginali, è espresso da progetti e interventi che si adattano al contesto e al tempo stesso lo trasformano, analogamente alle sfumature cromatiche degli organismi termofili nelle pozze geotermiche di Yellowstone.*

05. ELSA stove - Be.Bi. project, EU-ACP Science and Technology Programme; design Università di Udine and Blucomb. Courtesy of Biochar plus informative brochure, p. 4

NOTE 1 – Nel vocabolario Treccani il termine “màrgine” è riconducibile a “la parte estrema ai due lati, o tutto intorno, di una superficie qualsiasi”; a “ciascuno dei quattro spazi bianchi che delimitano al suo contorno una pagina scritta o stampata”; al “limite, in una posizione di confine, in una situazione che non è più o non è ancora quella di riferimento”. 2 – Per adattamento si intende la capacità di un organismo, inteso non come singolo elemento bensì come sistema, di accordarsi alle condizioni che gli sono esterne al fine di garantire la sopravvivenza della specie (Olivier, 1977). 3 – La temperatura limite per la vita nell’acqua liquida non è ancora stata definita ma è probabilmente è compresa tra i 110° e i 200° C, perché temperature superiori distruggerebbero gli aminoacidi e i nucleotidi (Brock, 1985). 4 – Latouche riconosce diverse famiglie di limiti, o margini, geografici, territoriali, ecologici, economici, politici, culturali, morali, ecc. all’interno dei quali è inscritta la condizione umana (Latouche, 2012). 5 – L'inquinamento dell'aria indoor è la più importante causa di morte tra i bambini di età inferiore a 5 anni nei paesi in via di sviluppo, più di malaria, tubercolosi e AIDS (Starter s.r.l, 2013, p.18; disponibile su https://www.afro.who.int/health-topics/air-pollution). 6 – BeBi è un progetto di trasferimento tecnologico svolto tra il 2009 e il 2013 nell’ambito del ACP Science and Technology Program finanziato dalla Comunità Europea. Biochar Plus, suo naturale proseguimento dal 2014 al 2018, ha esteso la cooperazione scientifica a UNIDO, Unione Africana, al Centro di ricerca ECREEE della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). I partner italiani sono Università di Udine e Starter.

BIBLIOGRAFIA - Brock, T.D. (1978), “Thermophilic microorganisms and life at high temperatures”, SpringerVerlag, New York. - Brock, T.D. (1985), “Life at high temperatures”, in Science, 11 ottobre 1985, Vol. 230, Issue 4722, pp. 132-138. - FAO (2020), “Global Forest Resources Assessment 2020 – Key findings”, FAO, Rome. - Latouche, S. (2012), “Limite”, Bollati Boringhieri, Torino. - Olivier, G. (1977), “L’ecologia umana”, Garzanti, Milano. - Rael, R. (2017), “Borderwall as Architecture: A Manifesto for the U.S.-Mexico Boundary”, University of California Press. - Starter, (2013), “A story of cooperation with Western Africa on biochar technology transfer”, Starter, Udine. - Stillman, A.G. (2010), “Ansel Adams in the National Parks. Photographs from America’s wild places”, Little Brown and Company, New York-Boston-London.

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