Catalogo | Epifania del sacro: Artisti d’oriente e d’occidente

Page 1

E P I FA N I A DEL SACRO

ARTISTI D’ORIENTE E D’OCCIDENTE

NOBILE CONDRADA DEL NICCHIO ARTE DEI VASAI


Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio Onlus Epifania del Sacro: artisti d’Oriente e d’Occidente Rassegna di ceramica contemporanea Siena 2 - 11 Maggio 2014 Grafica Belluccidesign - Siena Foto di Bruno Bruchi Foto d’archivio (pagg. 19, 28, 38, 44, 56, 69) Foto Tomassoni (pag. 33) L’Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento, in particolare: Carlo Pizzichini per la direzione artistica Bruno Bruchi per le fotografie Alessandro Bellucci per la grafica Stefano Vanni dell’Ars Neon Toscana Antonio Minucci per la logistica Per il contributo all’organizzazione generale della festa: Giuseppe Agamennone, Mauro Baracco, Nicola Boccini, Nadia Buriassi, Terry Davies, Andrea Fagioli, Guido Garbarino, Stefano Giusti, Ali Hassoun, Marcello Mannuzza, Giorgio Robustelli , Vittore Tasca, Enrico Versari. Museo Luzzati, Genova Paolo Fiorenzani e la Commissione Patrimonio storico artistico e archivistico della Nobile Contrada del Nicchio Per la concessione degli spazi nella Caserma Santa Chiara il Col. Roberto Trubiani Comandante del 186° Rgt. Par. Folgore Gli enti patrocinatori e tutti i Nicchiaioli per il loro libero impegno personale

www.artedeivasaionlus.it | info@artedeivasaionlus.it www.facebook.com/artedeivasaionlus

Clovis international

S.P.A.


E P I FA N I A DEL SACRO

ARTISTI D’ORIENTE E D’OCCIDENTE

NOBILE CONDRADA DEL NICCHIO ARTE DEI VASAI


CONTINUITÀ COME VALORE Marco Fattorini Priore della Nobile Contrada del Nicchio

‘Epifania del sacro’ è il tema della rassegna di ceramica contemporanea che quest’anno fa corona al premio ‘Antica Arte del Vasai’, il riconoscimento che la Nobile Contrada del Nicchio assegna ormai da sei anni alla carriera di un illustre maestro ceramista. Tema di portata universale, capace, cioè, di far dialogare terre e culture lontane tra loro nello spazio, ma quasi contigue nel tempo. Un tema che ha richiamato l’interesse di oltre settanta artisti (non solo italiani), le cui opere sono l’oggetto del presente catalogo, che si aggiunge a formare collana a quelli delle precedenti edizioni. Come si aggiunge all’ormai nutrita schiera dei prestigiosi premiati, Adriano Leverone, di cui Carlo Pizzichini, più avanti, illustra esaurientemente meriti personali e valore artistico. Complessivamente, i nomi di coloro che di buon grado, in questi sei anni, hanno raccolto l’invito di una delle diciassette antiche Contrade senesi a far riemergere dal passato l’Arte dei propri padri, conferisce alla manifestazione uno spessore culturale notevole e straordinario. Notevole, per la rapidità con cui, pur con i mezzi limitati compensati dalla grande passione dei promotori, si è posta all’attenzione degli specialisti, ben oltre la


ristretta cerchia delle mura cittadine. Straordinario, per l’unicità del promotore: non un ente o un museo o una galleria d’arte, ma una comunità (la Contrada, appunto) che affonda le sue radici, senza soluzione di continuità, nei secoli; ove si fusero servizio civico, religiosità popolare e abilità di mestiere. Ed è stato proprio il successo dell’iniziativa a indurre il Nicchio (a riprova della sua sempre verde vitalità) a dotarsi di uno strumento moderno (l’associazione Arte dei Vasai ONLUS, che affianca la Contrada nell’organizzazione dell’evento) per guardare più avanti e ancora più in alto, in modo che il rinnovato interesse per la ceramica, che nel rione fiorì senza però lasciare pressoché nessuna eredità, possa far rinascere nel cuore delle future generazioni un interesse professionale, così confacente a una città d’arte come Siena. L’elenco dei nostri amici è lungo e altamente qualificato. Speriamo che, a contatto con la nostra speciale realtà, finiscano col sentirsi se non Nicchiaioli certamente Senesi nel cuore. È questo l’augurio che formulo sinceramente e l’invito cortese che come Priore di questa nobile Contrada rivolgo a quanti, non senesi né Nicchiaioli, apprezzeranno i nostri intenti e il nostro impegno.



LA CRISI, IL SACRO, L’ARTE E IL VASAIO Carlo Pizzichini

Hsiao Chin (Shanghai, 1935), “Il sorriso di Dio” (particolare), raku

La

vi edizione del Premio Antica Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio di Siena doveva essere l’edizione della crisi, dell’austerity ed invece si rivela come manifestazione tra le più ricche di varietà e partecipazione, segno evidente che l’arte, la poesia e il sentimento non sono in crisi. Anzi, proprio nei momenti di difficoltà materiali, gli artisti rispondono con una ricchezza d’idee e rilanciano nel futuro l’emblema della speranza. Chiesi al maestro «…quando è che l’arte è sacra?» Rispose: «L’arte è tutta sacra perché è attività dello spirito e lo spirito deve essere in ordine per l’ordine dell’arte». L’argomento è troppo ampio, importante e direi infinito e le mie competenze sono davvero limitate per poter addentrami sicuro nel fitto del problema; potrei rispondere al tema realizzando in risposta un quadro o modellando una forma. Una cosa può esser vera: il manifestarsi del Sacro si compie a mio avviso in gran parte con l’Arte. Ed è così, in questa direzione, che gli artisti hanno risposto alla chiamata; con lo spirito giusto, con lo spirito libero, con ciò che loro compete e cioè che la migliore manifestazione del sacro è la trasmutazione di un’ idea e di una intuizione in un’opera. Nell’opera si concentra infatti proprio l’ispirazione divina e la tecnica umana, l’idea ancestrale e la volontà terrena, la creatività istintiva del talento e la ragion logica dello studio, in un turbinio di contaminazioni, interferenze, ribaltamenti di ruoli che confermano e ribadiscono la centralità che l’arte è arte se si manifesta, appunto, nell’io ridotto e segreto dell’artista che tanto rassomiglia all’infinito universale e immenso di Dio.


La mostra, perciò, presenta artisti orientali che propongono temi cari a religioni occidentali, artisti d’occidente impegnati in simbologie religiose orientali o filosofie minimali formalmente essenziali, scene elaboratissime delle Sacre Scritture, oggetti di culto o da cerimonia, illustrazioni dell’immaginario popolare o celebrazioni animiste o della natura, come specchio spontaneo della presenza di Dio sulla terra. Un viaggio trasversale, curioso e ricco sull’interpretazione del Sacro, o meglio di un momento Sacro quale è la creazione artistica nella quale convergono tutte le forze del bene come per esempio l’etica, l’estetica e la tecnica. La mostra nella sua complessa semplicità ci suggerisce che la nostra non è solo l’epoca del feticcio, ma che le radici del pensiero artistico affondano nella spiritualità. Di spiritualità hanno parlato grandi artisti, dai calligrafi cinesi, ai Taoisti, dai romantici, ai mistici, da Kandisky a Rothko. L’artista vive di spiritualità perché lavora con fede. Cito dal Breve dei Pittori senesi “…noi siamo, per Grazia di Dio, manifestatori agli uomini grossi che non sanno lectera de le cose miracolose operate in virtù e per virtù della Sancta fede..” Siamo a Siena nel 1300, si legga pure 2014. Di fede cristiana si parlava, ma non fa differenza. La fede, non la religione, non le organizzazioni, non il fanatismo o i capricci di qualcuno che portano ai conflitti tra gli uomini, ma la fede vissuta come vera speranza, come pace, come vera spiritualità, come coscienza pura che tutto ordina ad un fine buono, accomuna tutti e accomuna soprattutto gli artisti di tutto il mondo. La fede è amore e, l’arte, un gesto d’amore. Fede, arte e sacro si esplicano proprio nella creatività dell’artista che è il “luogo” o come direbbe Matthew Fox «un dove le potenze divine e il potere umano dell’immaginazione si uniscono». L’artista, attraverso la sua libera espressione e la sua libera volontà, da concretezza al sentimento e all’intuizione (ispirazione) e, nella piena autenticità del suo atto creativo, ci rende consa-


pevoli di incarnare egli stesso il divino e l’umano. Dedicarsi all’arte è spesso, nell’animo puro, consapevolezza di rinunce e di sacrifici, di pazienza e di applicazione di regole dure, confidando proprio sulla purezza della fede in un’idea che accomuna gran parte dei pensieri, dalle filosofie d’Occidente al Wabi-sabi giapponese fondato sulla semplicità e naturalezza che indicano il cammino spirituale vicino allo Zen e al Taoismo. Spiritualità sapientemente descritta da Balzac nel breve romanzo “Il capolavoro sconosciuto” dove, in meravigliose pagine appassionate, il grande pittore Frehofer morirà alla ricerca dell’assoluto nella sua creazione artistica. Citare l’arte è parlare della vita che, direbbe Vito Mancuso, applicando il principio della libertà propria e della sacralità di quella degli altri, la vita, diventa una vita autentica. E dietro l’opera di ogni artista c’è davvero una ricerca, un lavoro, uno studio, esperienze e sacrifici che vanno oltre l’opera, c’è dietro una vita autentica. Dice il Signore: «Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia.» [Geremia 18:6] «Siamo vasi di terra in mano a Dio: Egli ha formato il primo uomo prendendo un po’ di polvere, e donandogli quell’alito di vita che solo Lui poteva donare. Ci ha fatto a Sua immagine e somiglianza e tuttavia abbiamo in noi la fragilità della polvere, perché siamo esseri tratti dalla terra, esseri terreni e non celesti. Questa origine così bassa ci dimostra tutta la nostra impotenza e fragilità». Come un vaso in ceramica… forse è questo che ci invidiano gli dei: la nostra caducità che da il senso alle cose.



E P I FA N I A DEL SACRO

ARTISTI D’ORIENTE E D’OCCIDENTE


Giuseppe Agamennone (Roma, 1950) “Sacri frutti della pace”, bucchero, smalti, ulivo del ‘56, ottone, acciaio


Al Fadhil (Bassora, Iraq, 1954), “Quadrato nero�, terracotta smaltata


Roberto Anfossi (Sanremo 1950), “Miracolo Eucarstico�, terracotta smaltata, colori, legno


Franco Assetto (Torino, 1911-1991), “Santo Graal�, ceramica smaltata


Lee Babel (Heilbronn,Germania, 1940), “Tempietto�, refrattario, smalti, legno


Vinicio Barcaccia (Deruta 1953), “Dialogo religioso�, terracotta smaltata


Francesco Benedetti (Firenze 1973), “Temple�, terracotta smaltata


Silvano Bertazzo (Marostica, Vicenza 1954), “Anno Zero�, semirefrattario


Marcantonio Bibbiani (Pisa, 1965), “Offerta n. 38�, argilla bianca smaltata


Marco Bonechi (Firenze,1944), “Natività”, ceramica smaltata, (foto d’archivio)


Franco Bratta (Bari, 1936 – Savona, 2013), “Nascita di un Re”, terracotta, ingobbi


Giuseppe Calonaci (Poggibonsi, 1931), “Porta del cielo�, terracotta, bozzetto per la realizzazione della porta della chiesa di Vico Alto a Siena


Carlos Carlè (Oncativo, Argentina, 1928), “Su questa pietra”, grès e ossidi


Claudio Carrieri (Prince George, Canada, 1956), “Madonna della Misericordia�, maiolica, ossidi, vetri


Nino Caruso (Tripoli, Libia, 1928), “La Madre�, semirefrattario


Sara Catenelli (Genova 1971), “Apparizione�, ceramica, ingobbi,


Hsiao Chin (Shanghai, 1935), “Il sorriso di Dio”, raku


Andrea Comacchio (Nove, Vicenza 1947), “Preghiera�, semirefrattario, terre colorate


Elisa Confortini (Brescia, 1973) “Mandala” gres smaltato, decalcomanie (foto d’archivio


Terry Davies (Shrewsbury, Regno Unito, 1961), “Heart”, grès


Guido De Zan (Milano, 1947), “Cattedrale�, porcellana


Francesco del Casino (Siena, 1944), “San Giovannino�, terracotta smaltata


Andrea Fagioli (Siena, 1961), “Porta d’Oriente”, semirefrattario, sabbia cotta


Marino Ficola (Deruta,1969), “Tra Oriente ed Occidente�, terracotta, plastica, legno (foto G. Tomassini)


Mioko Furukawa (Tokyo,1975), “Madonna Morelli� (da G. Bellini), maiolica


Dino Gambetta (Savona 1954), “San Nicola�, ceramica, ingobbi


Guido Garbarino (Sassello,1955), “Acquasantiera”, raku


Massimo Gelonese (Mussolente, Vicenza,1960), “Gnosis�, refrattario


Andrea Gianasso (Savona 1945) “Maternità”, terracotta ingobbiata, oro a terzo fuoco (foto d’archivio)


Roberto Giannotti (Savona, 1962), “Fiasca del pellegrino�, ceramica dipinta


Alfredo Gioventù (Sestri Levante, 1952), “Reliquiario della natura”, gres


Stefano Giusti (Firenze, 1959), “Calice�, terracotta smaltata, ferro


Ali Hassoun (Sidone, Libano, 1964), �Croce�, terracotta invetriata


Jorge Hernàndez Lince (Bogotà, Colombia, 1963), “Natività-Attese”, terracotta e gesso


Ana Cecilia Hillar (Santa Fé, Argentina, 1969), “Hagase la Luz”, terraglia ingobbiata, nylon, plexiglas (foto d’archivio)


Yasuo Kuwahara, (Miigata-Ken, Giappone, 1959), “Presepio giapponese�, argilla bianca


Yiu Wah Leung (Hong Kong 1960), “Message d’amour”, terracotta smaltata, colore


Sandro Lorenzini (Savona, 1948), “Il pensiero, la perfezione e la bellezza�, terracotta, smalti, oro


Emanuele Luzzati (Genova, 1921-2007), “Pasqua Ebraica”, ceramica smaltata, colore


Giovanni Maffucci (Montecatini, 1973), “Come in alto così in basso”, impressioni a cottura preistorica


Gabriele Mandel Khan (Bologna, 1924 - Milano, 2010), “Minareto�, ceramica smaltata


Marcello Mannuzza (Stella San Giovanni 1950), “Terra Madre�, semirefrattario, smalti


Manuz (Savona, 1982), “La voce degli dei”, refrattario, ossidi, foglia d’oro


Maurizio Mastromatteo (Firenze, 1974), “Mesopotamia�, ceramica a lustro


Rita Miranda (Todi, 1968), “Mandorla�, raku


Pierluigi Olla (Pistoia, 1939), “Pietà”, terracotta patinata


Kohei Ota (Kyoto, Giappone, 1943), “Passi segreti”, installazione in terracotta, (foto d’archivio)


Mokichi Otsuka (Tokyo, 1956), “Mediterraneo�, terracotta ingobbiata


Giampaolo Parini (Neive, Cuneo, 1941), “Le parole di San Bernardino�, terracotta smaltata


Soh Yong Park (Seul, Sud Corea 1975), “La città celeste”, grès


Jasmine Pignatelli (Toronto, Canada, 1968), “A Cross�, semirefrattario, ossidi


Umberto Piombino (Genova, 1920-1995), “La Sacra Famiglia nella bottega del vasaio�, ceramica ingobbiata


Carlo Pizzichini (Monticiano 1962), “Nel nome del Padre�, semirefrattario patinato


Paolo Polloniato(Nove, Vicenza, 1979), “Altare�, assemblaggio di forme a colaggio, smalti, decalcomanie


Paul Massimo Popple (Ho Chi Minh Vietnam, 1953), “Trittico� (particolare), raku


Monica Putti (Siena 1963), “Soffio vitale�, semirefrattario smaltato


Antonio Quattrini (Sorengo, Svizzera, 1956), “L’offerta” refrattario, ossidi, sali metallici


Franco Rampi (Domodossola, 1954), “Kyoto, città sacra” gres, porcellana, ingobbi


Romano Ranieri (Torgiano, Perugia, 1935), “Cristo Evangelo�, ceramica dipinta


Tobia Ravà (Padova, 1959), “788 Tikkun”, terracotta, resina, acrilico (foto d’archivio)


Antonella Ravagli (Faenza,1963), “Madonna con Bambino�, terracotta smaltata


Caterina Ricci (Siena, 1962), “Sri Ganesh”, refrattario smaltato ad alto fuoco


Giorgio Robustelli (Cunardo, Varese, 1943), “Idolo”, grès


Francesco Roviello (Casagiove, Caserta, 1956), “Ascolto�, terracotta


Arturo Santillo (Genova, 1950), “Semplicemente angelo�, raku


Vania Sartori (Bassano del Grappa, Vicenza, 1960), “Madonna Nera�, semirefrattario, legno, oro


Piero Sbarluzzi (Pienza, 1939), “Il Buon Pastore�, terracotta patinata


Beppe Schiavetta (Savona, 1949), “Il Libro”, grès, ossidi


Giovannino Servettaz (Genova 1934), “Crocifissione�, refrattario ad alto fuoco


Nanni Servettaz (Savona, 1892-1973), “Testa di Cristo�, terracotta


Atsushi Shimada (Tokyo 1974), “Essenza”, grès


Paola Staccioli (Firenze, 1972), “...come gigli nei campi [Matteo 6, 25-34]� terracotta, lustri metallici


Paolo Staccioli (Scandicci, 1943), “San Sebastiano�, terracotta smaltata, oro


Enrico Stropparo (Tezze sul Brenta, Vicenza, 1953), “Vesica piscis�, terre policrome, vernice


Alessio Tasca (Nove, Vicenza, 1929), “Altare”, grès


Vittore Tasca (Bassano del Grappa, Vicenza, 1960), “Crocifisso”, grès


Davide Tito (Augusta, 1972), “Giuditta e Oloferne�, terracotta patinata


Enrico Versari (Faenza, 1975), “S.M.S�, terracotta policroma





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.