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Figliuolo: anche i Biologi tra i vaccinatori

A sinistra Roberto Speranza, ministro della Salute A destra Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid

Il Commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, intende estendere la platea dei vaccinatori includendo anche i biologi. Lo ha riferito alle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato, dove ha esposto alcune misure “pragmatiche” a cui sta lavorando di concerto con il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, esprime soddisfazione per l’apertura del Governo «in questa fase storica in cui è opportuno perfezionare l’offerta del Sistema Sanitario Nazionale ricorrendo alle competenze scientifiche e pratiche di categorie professionali che operano nella sanità. Da questo punto di vista, la figura del biologo è certamente quella più indicata a erogare il servizio di somministrazione vaccinale».

In tale prospettiva, appare del tutto ragionevole che i biologi possano praticare questo tipo di iniezioni, considerato che già conseguono l’idoneità a praticare prelievi venosi, a seguito di opportuno addestramento. Solo una settimana prima della dichiarazione di Figliuolo, il presidente D’Anna aveva scritto al Governo e al Comitato tecnico scientifico chiedendo di «coinvolgere anche la rete dei laboratori di analisi e dei centri poliambulatoriali pubblici e privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale nella campagna di somministrazione dei vaccini anti Covid».

Già il cosiddetto Decreto Sostegni aveva introdotto la possibilità, in via sperimentale, di consentire la somministrazione dei vaccini anche da parte dei farmacisti, opportunamente formati attraverso appositi corsi organizzati dall’Istituto superiore di sanità. «Accanto a questa iniziativa – ha scritto D’Anna – sarebbe possibile usufruire anche della ramificata rete dei laboratori di analisi accreditati, pubblici e privati, che, peraltro, insieme alle farmacie, sono gli unici presidi territoriali che non hanno mai interrotto le loro attività a causa della pandemia». D’altronde, ha argomentato il presidente dell’Ordine dei Biologi, la «ratio della norma è, molto chiaramente, quella di accelerare la campagna allargando il più possibile i punti di accesso e le categorie professionali abilitate all’inoculazione dei sieri». Ora anche «le strutture accreditate, al cui interno, lo ricordiamo, operano biologi abilitati e medici, sono inserite nel sistema Tessera Sanitaria, il che agevolerebbe non poco le esigenze informative connesse alla somministrazione dei vaccini». Naturalmente, ha rimarcato il presidente dell’Onb «a seconda dell’anamnesi del cittadino, potrebbero privilegiarsi alcune categorie rispetto ad altre ma sta di fatto che si tratterebbe di un contributo, quello offerto dai laboratori e dai centri poliambulatoriali, che, crediamo, potrebbe rivelarsi molto importante. Dal canto suo, nell’ottica della più ampia e fattiva collaborazione istituzionale, l’Ordine Nazionale dei Biologi è disponibile a farsi carico di qualunque adempimento dovesse ritenersi necessario per contribuire al successo della campagna vaccinale».

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Il Commissario per l’emergenza Covid lo ha riferito alle commissioni Affari sociali di Camera e Senato. D’Anna: «Soddisfazione per questa apertura del Governo»

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