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Luna Rossa piena a metà. Sfuma la Coppa America

Ètramontato alla decima regata il sogno di Luna Rossa di vincere la Coppa America di vela. Si è infranto contro la velocità di un’avversaria, Team New Zealand, che prova dopo prova ha perfezionato il feeling interno e sfruttato al meglio la bravura dei suoi uomini e l’avanguardia dei suoi mezzi. È finita 7-3 per Te Rehutai, il nome Maori della barca neozelandese legato alla schiuma del mare: per la Nuova Zelanda si tratta del quarto successo in sette finali disputate negli ultimi 26 anni. Per l’Italia della vela la Coppa delle 100 Ghinee resta ancora tabù: nel 1992 era stato Il Moro di Venezia a soccombere (4-1) con “America cubed”, otto anni dopo Team New Zealand tenne a zero Luna Rossa imponendosi in cinque regate. “Se non fosse così difficile vincere, non saremmo qui a provarci. Non siamo contentissimi, ma non è stato semplice arrivare fin qua” ha commentato lo skipper italiano Max Sirena, dopo l’ultima regata, mercoledì 17 marzo.

E pensare che, a metà strada della serie finale, il Team Prada Pirelli si trovava in vantaggio per 3-2 sui defender neozelandesi. Dopo aver perso la prima regata, infatti, Luna Rossa aveva immediatamente pareggiato, festeggiando il record assoluto di successi in Coppa America del timoniere Jimmy Spithill. Poi, grazie a partenze esemplari e alla massima attenzione e reattività in gara, aveva pareggiato e allungato, con qualche rammarico per un errore in gara-4. Importante sliding door della finale è stata però la sesta regata, nella quale Luna Rossa – fino a quel momento perfetta nel terzo giorno di competizione – per un buco di vento ha concesso subito un vantaggio considerevole alla velocissima Te Rehutai, permettendole di navigare senza pressione verso il comodo 3-3, davanti a decine di migliaia di tifosi entusiasti.

Se nelle prime sei regate è stata decisiva la partenza, la settima e l’ottava hanno smentito questa consuetudine: dietro allo start, Team New Zealand si è presa entrambe le manche volando sul 5-3. Clamoroso l’evolversi dell’ottava regata. Arrivata ad avere 4’ di vantaggio, dopo che Te Rehutai è finita in acqua dopo una strambata, Luna Rossa è andata incontro allo stesso destino, stentando a decollare per troppi minuti. I buoni propositi di Luna Rossa hanno subito il colpo definitivo nella memorabile nona regata, definita dallo skipper Sirena come “la più bella degli ultimi quindici anni”. Un duello colpo su colpo fino al quinto gate, con gli italiani sempre avanti, deciso però da una corrente di vento più forte che ha reso imprendibili i neozelandesi nel fortunato rush finale. E così quella che Vasco Vascotto, afterguard di Luna Rossa, ha definito “una lezione di match race, non solo nelle partenze, ma anche sul campo di regata” si è beffardamente tradotta nel match point per i campioni in carica. Un match point sfruttato da Team New Zealand nel decimo duello: velocissima (fino a 41 nodi di velocità massima in poppa), la barca di casa ha rimediato alla buona partenza italiana passando in testa alla prima boa e incrementando il vantaggio su ogni lato. Con buona pace delle centinaia di migliaia di appassionati italiani che hanno tifato e sperato davanti alla TV a notte fonda. (A. P.)

© Steve Todd/shutterstock.com

Da sinistra, le imbarcazioni di Team News Zealand e Luna Rossa.

La barca italiana vola sul 3-2 nella finale di Auckland, poi Team New Zealand Delusione delle centinaia di milgiaia di italiani incollati allo schermo a notte fonda

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