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Messi-Ronaldo. Gli eredi scalpitano

Lionel Messi.

Dopo 15 anni, nessuno dei due giocherà i quarti del massimo campionato continentale. I ventenni Mbappé e Haaland pronti a prendersi il palcoscenico

L’evento “epocale” delle ultime settimane, sul pianeta Pallone, è l’assenza di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo dai quarti di finale della UEFA Champions League, dopo 15 anni di presenza ininterrotta. I due supercampioni sono condizionati anche dal momento di difficoltà dei relativi club, Barcellona e Juventus. L’argentino e il portoghese non sono riusciti a incidere sull’esito degli ottavi di finale, rispettivamente contro Paris Saint-Germain e Porto. Fino allo scorso anno, almeno uno dei due era sempre arrivato in semifinale e in sei occasione ci sono arrivati insieme.

Sedici anni fa, Champions League 2004-2005, Cristiano Ronaldo era al secondo anno col Manchester United, eliminato agli ottavi dal Milan poi finalista. Leo Messi aveva esordito, a 17 anni, con il Barcellona che venne spedito a casa dal Chelsea, nonostante lo stupendo gol di punta di Ronaldinho. Il capocannoniere di quell’edizione du Ruud Van Nistelrooy del Manchester United, con 8 gol. Né CR7, né la Pulce avevano ancora segnato in Champions League. Dal 2005 in poi hanno realizzato rispettivamente 134 gol (Cristiano) e 120 gol (Messi) in Champions League, con il portoghese trasformatosi da imprevedibile ala a implacabile uomo-gol e l’argentino diventato geniale faro del Barcellona che ha cambiato la filosofia e le gerarchie del calcio nel XXI secolo. E se Lionel ha giurato amore eterno ai catalani, con tanto di record di reti per un solo club nell’ex Coppa dei Campioni (120), CR7 ha abbracciato nuove sfide, diventando prima signore di Madrid e poi la grande illusione dei tifosi della Juventus, incapace di mettere a frutto i gol e il senso del lavoro e del sacrifico del 36enne asso di Funchal. L’impero di Cristiano e Lionel è stato del resto fotografato anche dalle classifiche del Pallone d’oro, nel periodo 2007-2019: 6 successi per Messi, 5 per Ronaldo, entrambi sul podio in 12 occasioni su 13. Lo scorso anno il riconoscimento di miglior giocatore del pianeta avrebbe preso altre strade, probabilmente quella di Robert Lewandowski, Calciatore dell’anno sia per la UEFA sia per la FIFA, autore di 15 reti nella Champions League vinta dal Bayern Monaco.

Nell’attesa di un possibile canto del cigno – CR7 è orgoglioso e maniacale, Messi calcisticamente divino – i due campioni hanno già i loro eredi: il 22enne Kylian Mbappé e il 20enne Erling Haaland. Nato in Francia, origini camerunensi e algerine, Mbappé è un esterno offensivo veloce e dal dribbling micidiale, campione del mondo con la Francia nel 2018 e quarto nella classifica del Pallone d’oro lo stesso anno. La sua tripletta al Camp Nou di Barcellona, nel 4-1 che ha esaltato il Paris Saint-Gemain, è stata un virtuale passaggio di consegne di fronte a Re Messi. Norvegese nato a Leeds, Haaland abbina ai 194 centimetri di potenza buone doti tecniche, velocità e fiuto del gol: ne ha segnati 20 in 14 partite di Champions League disputate, fra Salisburgo e Borussia Dortmund. Non sarà facile emulare le pagine di calcio scritte da Messi e Ronaldo, ma Mbappé e Haaland hanno tutte le carte in regola per raccoglierne l’eredità. (A. P.)

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