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In Europa, due miliardi di lampadine riciclate
L’Italia ha contribuito, dal 2008, con la raccolta di circa 170 milioni di sorgenti luminose
di Gianpaolo Palazzo
Luci nell’anno più buio, quello della pandemia. Si potrebbero sintetizzare con un titolo ad effetto la raccolta e il riciclo, da parte dei diciannove membri di “EucoLight”, che hanno raggiunto i due miliardi di lampadine in oltre quindici anni. L’associazione europea delle organizzazioni di raccolta e riciclaggio per lampade e illuminazione ha presentato, durante un seminario on-line, i propri risultati vantando oltre duecentocinquantamila tonnellate di lampadine smaltite correttamente, che equivalgono in peso a 140 volte il London Eye, mentre messe in fila potrebbero accompagnarci per cinque volte attorno alla Terra. Tra i tanti vantaggi, si possono aggiunger quelli derivanti dalla riduzione dell’estrazione di materie prime in natura, riutilizzando migliaia di tonnellate per il vetro, i metalli e la plastica, un deciso passo in avanti verso un’economia di tipo circolare.
Come ricordato in apertura dell’evento dal presidente di “EucoLight”, nonché vicedirettore della francese “Ecosystem”, Hervè Grimauld, il percorso è iniziato nei primi anni 2000, quando l’Unione Europea ha introdotto il principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per i RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Allora i produttori di luci hanno capito l’importanza di quell’obbligo, sviluppando una rete europea di organizzazioni di responsabilità del produttore (ORP) e fissando, sin da subito, un fine chiaro: raccogliere e riciclare più lampadine possibili in modo rispettoso per l’ambiente.
Il contributo del nostro Paese, attraverso “Ecolamp”, il consorzio per il recupero dei RAEE, ci ha portati, dal 2008 ad oggi, a riciclare circa 170 milioni di sorgenti luminose, pari ad oltre ventimila tonnellate, una quantità idonea a coprire 44 volte la superficie di Piazza San Pietro a Roma. “Ecolamp” sin dalle origini, oltre a gestire la raccolta nelle isole ecologiche comunali, ha incrementato i propri servizi specifici per installatori e professionisti. Sono state organizzate oltre diecimila missioni all’anno aiutando cinquemila clienti professionali. Ora si possono contare più di 1.630 punti di raccolta serviti, con una gestione annuale che si aggira intorno alle 3.500 tonnellate di RAEE. Lo scorso anno, difatti, delle 3.446 tonnellate di RAEE smaltite correttamente il 47% proveniva da luci esauste (R5) mentre il 53%, 1.835 tonnellate, appartiene alla categoria dei piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione giunti a fine vita (R4). Il tasso di recupero tra materia ed energia supera il 95%. Negli impianti di trattamento specializzati sono confluite 1.611 tonnellate di lampadine. Tra queste, il 41% è stato conferito da installatori e
manutentori, con i servizi volontari di raccolta, uno dei punti di maggior interesse del canale professionale. Il 59% arriva, al contrario, dai centri comunali e dagli spazi di raggruppamento della distribuzione destinati ai cittadini.
Fabrizio D’Amico, Direttore Generale del consorzio, nel suo intervento durante il webinar celebrativo ha ricordato che: «Dall’inizio dell’operatività, nel 2008, “Ecolamp” ha raccolto e avviato a riciclo oltre ventimila tonnellate di sorgenti luminose esauste, dando un importante contributo alla cosiddetta economia circolare. Quello raggiunto è un grande traguardo, ma non è ancora sufficiente. Vogliamo puntare a nuovi obiettivi e conquistare quanto prima i target stabiliti dalla Direttiva Europea. Questo è il grande impegno a cui intendiamo dedicarci nei prossimi anni. La flessione, registrata nei primi mesi del 2020, a causa della
In Italia si possono contare più di 1.630 punti di raccolta serviti, con una gestione annuale che si aggira intorno alle 3.500 tonnellate di RAEE.
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I dati nelle Regioni
Sono cinque le regioni italiane che supportano il 65% della raccolta di lampadine, per un totale di 1.042 tonnellate gestite da “Ecolamp”. Prima della classe si conferma, anche per il 2020, la Lombardia con 372 tonnellate. È seguita da Veneto (206), Lazio (172), Emilia Romagna (164), Piemonte (128), Toscana (115), Campania (66), Puglia (61), Marche (57) e Sicilia (51). Per quanto riguarda le province, il podio più alto va a Milano con 99 tonnellate. Seguono Roma (93) e Bergamo (71). Queste prime tre province totalizzano il 16% nella raccolta complessiva di lampadine. Dati positivi per Latina, che è entrata tra le prime dieci con 69 tonnellate, Torino (57), Bologna (50) e per Napoli (30), città che si conferma prima nel Sud Italia.
pandemia non ha influito significativamente sulla raccolta complessiva. La forte ripresa avuta già prima dell’estate, infatti, ci ha consentito di chiudere in linea con i numeri del 2019». Per Maria Banti, funzionario della Direzione generale ambiente presso la Commissione europea, «i rifiuti prodotti dall’elettronica sono il flusso in più rapida crescita in tutto il mondo e il ruolo delle organizzazioni di responsabilità del produttore è vitale per l’attuazione della direttiva RAEE». Simona Bonafè, membro del Parlamento europeo e relatrice del pacchetto sull’economia circolare dell’UE, inserendo simbolicamente la duemiliardesima lampadina nel contenitore “EucoLight”, ha affermato: «Il traguardo celebrato dal settore dell’illuminazione è uno straordinario esempio di potenziale dell’economia circolare, quando tutti gli stakeholder coinvolti cooperano positivamente». Secondo i risultati dell’ultimo studio “EucoLight”, realizzato all’inizio del 2020 e commissionato a “GfK Italia” sulle percezioni e sui comportamenti dei cittadini riguardo al trattamento dei rifiuti di illuminazione e di altri elettrodomestici, una percentuale tra il 62% e l’88% ha correttamente individuato il luogo giusto per smaltire i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Tuttavia, proprio guardando alle cifre, c’è ancora un margine di miglioramento per far crescere tra gli Europei la loro consapevolezza ambientale e incrementare, in tal modo, il benessere comune.