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Il progetto #arrestalereste

Presentato venerdì 26 marzo 2021 un convegno in modalità online sul Coordinamento e la Tutela Mare

Promosso dall’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, ad oggi racchiude 18 associazioni impegnate in attività di salvaguardia dell’ambiente marino costiero, un modo innovativo di fare squadra quello proposto in Campania, il Coordinamento Tutela Mare CTM “Chi Tene Ò Mare”, rimanda volutamente alla nota canzone di Pino Daniele e fin dalle prime riunioni, dichiara il Direttore Maurizio Simeone, si è palesata la necessità di formare un gruppo unito e avere la possibilità di portare alla luce tematiche emergenti o affrontare questioni ataviche che compromettono la salute dell’ecosistema marino e la sua biodiversità in una città complessa come quella di Napoli e del suo vasto golfo. Profonda la convinzione che oggi più che mai il ruolo di un’Area Protetta sia essa marina o terrestre non sia statico ma debba essere quello di guardare oltre i propri confini e farsi portavoce delle diverse istanze che riguardano non solo la tutela ma miri ad attività di cooperazione tra associazioni di tutela ed usi un linguaggio comune di facile comprensione per portare alla luce tematiche ambientali.

Il Coordinamento Tutela Mare ha lo scopo di: - creare un tavolo di confronto attivo sulle tematiche inerenti la salvaguardia dell’ambiente marino costiero tra le Associazioni ambientaliste operanti sul territorio Comunale e Regionale; - stimolare Enti ed Amministrazioni locali e nazionali, su specifiche problematiche dell’ambiente marino-costiero proponendo possibili soluzioni; - realizzare eventi ed iniziative congiunte per sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica, con particolare attenzione alle giovani generazioni, sulle problematiche relative all’ambiente marino, l’uso corretto delle sue risorse e la salvaguardia della biodiversità; - denunciare agli organi competenti abusi e attività illegali che minano la salvaguardia di specie o habitat marino-costieri; - mettere a disposizione, ove possibile, all’interno del coordinamento, le risorse tecnico-professionali proprie di ciascuna associazione.

Con l’ottica del dialogo è stato proposto il primo progetto comune, denominato #arrestalereste, un gioco di parole accattivante per presentare la crescente problematica legata alla dispersione in mare delle reste, i retini tubolari, utilizzati in mitilicoltura detti anche calze, all’interno dei quali vengono inseriti i “semi” dei molluschi, ovvero i piccoli mitili o cozze (Mytilus galloprovincialis) costituenti il materiale di partenza dell’allevamento, le reste hanno lunghezza compresa tra i 2 e i 5 metri (sistema long-line di allevamento) e sono realizzate in polipropilene (PP) il polimero termoplastico rigido e resistente, caratteristiche che lo rendono una volta disperso in mare una componente crescente del marine litter nei diversi comparti dell’ambiente marino (fondali, superficie del mare, colonna d’acqua, linea di costa). in Italia si stima un consumo annuale di 80mila tonnellate di cozze, alle quali corri-

sponde l’utilizzo di 2000 tonnellate di retini con potenziali danni trasversali all’ambiente bentonico in particolare l’habitat del coralligeno, all’ambiente pelagico e all’avifauna marino costiera, tra i relatori che hanno messo a disposizione le loro conoscenze Prof. Giovanni Fulvio Russo (Presidente Società Italiana Biologia Marina, Docente Ecologia marina Univ. Parthenope di Napoli) e Marcello Bruschini per ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale).

Diverse ipotesi di soluzione al problema sono state messe in campo, modificare l’attuale CER (Codice Europeo del Rifiuto) che al momento non assegna alle reste carattere di rifiuto speciale elevando i costi di smaltimento, lo studio di materiali biodegradabili con tempi tali tali da permettere il corretto sviluppo del mitile all’interno della resta ma non il suo perdurare nell’ambiente, ed infine una normativa sposti la fase della lavorazione della sgranatura delle cozze dal mare alla terra ferma evitando il rischio dispersione e velocizzando processi virtuosi di economia circolare.

L’intento del convegno di presentazione e del progetto è stato quello di trovare soluzioni ecosostenibili, affiancando i mitilicoltori in quanto produttori di una eccellenza alimentare, versatile e largamente apprezzata, aprendo un confronto con istituzioni locali, aziende di riciclo del materiale plastico per iniziare percorso di economia circolare e coinvolgendo i cittadini con una attività di citizen science, una mappatura interattiva che coinvolga e stimoli a segnalare la presenza di reste abbandonate su spiagge o fondali (cittadini, professionisti, studenti, centri diving, associazioni impegnate in attività di cleanup le periodiche pulizie di spiagge o fondali , cooperative di pesca, appassionati subacquei) raccogliendo quante più informazioni possibili sulla distribuzione di questa tipologia di rifiuto marino nel Golfo di Napoli, al fine di avere una base più capillare di informazioni scientifiche sulla problematica e proporre soluzioni adeguate.

In sintesi Il progetto si articolerà in 3 fasi, sensibilizzazione, raccolta dati e proposte di possibili soluzioni, la presentazione del coordinamento tutela mare è stata accolta con entusiasmo, ha dichiarato Alessia D’Angelo, responsabile nazionale del programma educativo Ecofoodforlife che collabora con l’A.M.P. Gaiola per i laboratori di ecologia marina e terrestre e ha visto partecipazione e curiosità di studenti universitari e neo laureati in Scienze Biologiche collegati grazie alla diretta social.

Le 18 Associazioni che hanno aderito agli scopi del CTM sono: CSI Gaiola Onlus, Greenpeace Gruppo Locale Napoli, Marevivo Onlus, FAI - Fondo Ambiente Italiano, WWF Napoli, Associazione Vivara Onlus, FIPSAS, ASOIM, Let’s do it Italy, Fondalicampania, Oceanomare Delphis Onlus, ONESEA alliance, Arci Pesca FISA, C.R. Federcanoa Campania, Associazione Nemo, Legambiente Campi Flegrei, N’ Sea Yet, Cleanap.

Il Coordinamento ha lo scopo di creare un tavolo di confronto attivo sulle tematiche inerenti la salvaguardia dell’ambiente marino costiero tra le Associazioni ambientaliste operanti sul territorio Comunale e Regionale, oltre che di realizzare eventi ed iniziative congiunte per sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica, con particolare attenzione alle giovani generazioni, sulle problematiche relative all’ambiente marino.

© Boiarkina Marina/shutterstock.com

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