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L’Amoc sta scomparendo per il global warming
Che la Terra stia vivendo uno dei momenti climatici più difficili non è una notizia nuova, ma la sensibilizzazione delle coscienze e l’attenzione a questo tema probabilmente non saranno mai abbastanza. Il surriscaldamento globale ha rotto gli equilibri di gran parte delle biodiversità sul nostro pianeta, sta modificando le nostre abitudini alimentari e la nostra quotidianità, e renderà le economie sempre più instabili se la corsa forsennata del sistema capitalistico non verrà indirizzata sui binari della sostenibilità. Tutto sta cambiando drasticamente, e alcuni di questi cambiamenti sono punti di non ritorno.
L’allarme dal mondo scientifico arriva da un gruppo di ricercatori irlandesi, tedeschi e inglesi che sulla rivista Nature geoscience hanno pubblicato uno studio sull’indebolimento della corrente AMOC. L’acronimo sta per Atlantic Meridional Overturning Circulation, ed è uno dei principali sistemi di circolazione oceanica della Terra che ridistribuisce il calore sul nostro pianeta e ha un impatto importante sul clima. Essa è un sistema di correnti che provvedono a un doppio flusso: uno superficiale di acqua salata e calda, che va in direzione dell’emisfero Nord, ed uno profondo di acqua fredda a bassa concentrazione salina, che verso Sud.
L’AMOC muove circa 20 milioni di metri cubi di acqua al secondo, regolando il clima dell’intero emisfero Boreale e parte di quello Australe. La più nota corrente di questo sistema è quella del Golfo, il grande nastro trasportatore che porta il calore dei tropici fino all’Atlantico Settentrionale, temperando le aree del Nord Europa. Gli scienziati, attraverso lo studio di sedimenti oceanici e campioni di ghiaccio, hanno ricostruito il flusso della corrente fino a 1600 anni fa, ricavando dati ricavati a dir poco spaventosi: negli ultimi mille anni, l’AMOC non era mai stata così debole come nei decenni precedenti. La convezione, assicurata dalla salinità e dalla differenza della temperatura, viene però disturbata dai fenomeni relativi al riscaldamento globale.
L’aumentare delle temperature medie del globo ha infatti provocato assieme all’incremento delle piogge, lo scioglimento delle masse di ghiaccio. L’acqua dolce che finisce in mare riduce inevitabilmente la salinità, andando ad interferire con il meccanismo termoalino che regola la Corrente del golfo, inibendo lo sprofondamento e il conseguente richiamo di acqua calda. Questo rallentamento della corrente potrebbe far accumulare molta acqua lungo il continente americano, con aumento del livello del mare. In Europa, invece, si assisterebbe ad una serie di inverni rigidi, ed estati in cui si ridurrebbero le piogge in favore delle ondate di calore.
La velocità con cui la Terra si sta riscaldando rompe vertiginosamente con i modelli climatici sviluppati. La circolazione dell’AMOC potrebbe cessare da un momento all’altro, e la sua morte porterebbe ad una rottura senza precedenti degli equilibri planetari. (M. O.).
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