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Prevenire è meglio che curare. Come uscire dall’“era delle pandemie
PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE COME USCIRE DALL’“ERA DELLE PANDEMIE” Secondo l'Ipbes, 850 mila virus minacciano l’uomo. Prevenirli costa 100 volte di meno. Come? Smettendo di distruggere la natura
Secondo gli esperti dell'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services la soluzione sarebbe nel preservare di più ambiente e biodiversità
Un solo minuscolo virus, Sars-Cov2, habitat e territori, più è infatti inevitabile che in poco meno di un anno con un la vicinanza e il contatto fra uomo e animali impatto gigantesco ci ha obbligato selvatici possano portare alla diffusione di a rivedere i nostri comportamenti nuove malattie, virus e pandemie. sociali, a ripensare ai nostri sistemi sanitari, Secondo gli esperti dell'IPBES, infatti, il a ricalibrare le nostre vite e le nostre eco- Covid-19 è la sesta pandemia globale dopo la nomie. In poco più di nove mesi ha ucciso grande influenza del 1918. Ce ne sono altre, oltre 1,3 milioni di persone, con almeno 55 dall'Hiv all'aviaria, che abbiamo imparato a milioni di contagiati nel mondo e stiamo an- conoscere e combattere, e che hanno in cocora disperatamente lottando contro questo mune processi di zoonosi, di passaggio animinuscolo virus per male-uomo. Ma molte trovare una soluzione altre pandemie, se non a un futuro che possa Gli esperti sostengono che riusciremo a frenare la restituirci la nostra salute, le nostre libertà e le sicurezze perdute. Sars-Cov2 è solo uno dei virus della cosiddetta corsa a territori e sviluppo sconsiderato, andando a devastare Eppure, ci dicono gli esperti, il Sars-Cov2 “era delle pandemie” habitat e ponendoci sempre più in stretto è solo uno dei virus contatto con la fauna dell’“era delle pande- selvatica, potrebbero mie”. Perché ci sono sino a 850mila virus presto comparire. Oggi si stima che altri 1,7 animali che ancora dobbiamo scoprire e che milioni di virus che esistono nei mammiferi, un domani potrebbero - esattamente come negli uccelli e in diverse specie, non siano accaduto con il Covid-19 - infettare le perso- ancora stati scoperti: di questi tra 540mila e ne e devastare nuovamente vite ed economie 850mila - stimano gli esperti - hanno la capacimondiali. C'è dunque un modo per fermare tà di infettare le persone, portando pandemie tutto questo? Secondo 22 esperti internazio- più frequenti, mortali e costose. Attualmente, nali convocati dall'IPBES (Intergovernmen- gli impatti economici della pandemia in cortal Science-Policy Platform on Biodiversity so sono cento volte superiori al costo stimato and Ecosystem Services), l'unica strada per- per la prevenzione, che andrebbe basata su corribile è quella della un un cambiamento prevenzione. Perché il sistematico e urgente. concetto "prevenire è Esistono centinaia di Secondo Peter Daszak, meglio che curare" è applicabile anche alle migliaia di virus animali che Presidente di EcoHealth Alliance e del worpandemie: «Per ridur- dobbiamo scoprire e che kshop IPBES, «non c'è re il contatto fra fauna selvatica e uomo serve potrebbero infettare l'uomo un grande mistero sulla causa della pandemia prevenzione, non solo Covid-19 o di qualsiareazione, come succes- si pandemia moderna. so col Covid-19» dicono gli esperti. Come si Le stesse attività umane che guidano i cambiapreviene? Smettendo di distruggere la natu- menti climatici e la perdita della biodiversità ra, di minare la biodiversità del Pianeta, rie- determinano anche il rischio di pandemie atquilibrando il rapporto fra umani e animali. traverso il loro impatto sul nostro ambiente». Più riduciamo gli spazi naturali, più togliamo Per questo, dicono gli esperti, dobbiamo lavorare con la prevenzione limitando «il contatto fra agenti patogeni e persone, la via in cui si sviluppano le pandemie». Come farlo quindi? Per ridurre i rischi bisogna implementare la conservazione delle aree protette con misure che riducono lo sfruttamento non sostenibile delle regioni ad alta biodiversità, ridurre il contatto tra fauna selvatica-bestiame e uomo e lasciando il giusto spazio alla natura. «Le prove scientifiche schiaccianti indicano una conclusione molto positiva - continua Daszak - ovvero il fatto che abbiamo una crescente capacità di prevenire le pandemie: ma il modo in cui le stiamo affrontando in questo momento ignora ampiamente questa capacità».
Nella relazione IPBES si parla di un attuale approccio «stagnante. Ci affidiamo ancora ai tentativi di contenere e controllare le malattie dopo la loro comparsa, attraverso vaccini e terapie». E' necessario giocare d'anticipo, la stessa necessità che sarebbe utile anche per combattere i cambiamenti climatici. Affidarsi solo alla progettazione di vaccini e misure terapeutiche è, secondo gli esperti, un "percorso lento e incerto". Per esempio, si stima che il possibile costo del Covid-19, calcolato la scorsa estate (e dunque ora decisamente maggiore), sia tra 8 e 16 trilioni di dollari a livello globale. Al contrario, sostengono i relatori, ridurre i rischi prevenendo sarebbe cento volte inferiore al costo della risposta a tali pandemie. Per poter agire d'anticipo bene però, suggeriscono gli scienziati, serve «un consiglio intergovernativo di alto livello sulla prevenzione delle pandemie» per fornire ai decisori politici la migliore scienza e le migliori prove sulle malattie emergenti ma anche «prevedere le aree ad alto rischio; valutare l'impatto economico di potenziali pandemie e mettere in evidenza le lacune della ricerca». Fra le altre azioni, è necessario inserire le pandemie nei bilanci politici relativi ai consumi, ridurre l'espansione agricola e il commercio globalizzato, valutare tasse e imposte sul «consumo di carne, sulla produzione zootecnica e su altre forme di attività ad alto rischio di pandemia» e ridurre i rischi di zoonosi togliendo «le specie ad alto rischio di malattia dal commercio di animali selvatici». Infine, gli esperti ci avvertono che l'influenza dell'uomo sulla natura ci sta portando a pandemie che «aumentano rapidamente, con più di cinque nuove malattie che emergono nelle persone ogni anno, ognuna delle quali ha il potenziale per diventare pandemica». La nota positiva è però quella che «sfuggire all’era delle pandemie è ancora possibile, ma questo richiederà un cambiamento sismico nell'approccio, dalla reazione alla prevenzione» chiosano gli scienziati. (G. T.).