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Cancro alla prostata, maggiore sopravvivenza

© Chinnapong/www.shutterstock.com Cancro alla prostata, maggiore sopravvivenza

Ma colpisce 37mila italiani ogni anno, con 7mila morti

Il cancro della prostata è una delle principali cause di mor- netici e altro. Lo studio non è ancora stato completato e sono te, il primo per importanza negli uomini, che colpisce 37 emerse differenze nei risultati tra i centri partecipanti. Ma il lamila italiani ogni anno, provocando 7 mila morti. Ma la voro svolto fin qui mostra quali fattori aggiuntivi devono essere sopravvivenza in Italia a dieci anni è pari al 90% e circa il inclusi nel nomogramma in futuro, in modo da permettere di 70% dei pazienti non corre alcun pericolo immediato: in questi eliminare queste differenze e produrre stime sempre più accucasi si parla di cancro a rischio basso o intermedio. rate dell’aggressività del tumore.

Il tumore della prostata rappresenta circa il 20% di tutte «Negli ultimi 10 anni, a un numero crescente di questi pale neoplasie diagnosticate tra gli uomini a partire dai 50 anni zienti (in Italia circa 26 mila persone, nel resto del mondo di età. L’incidenza del carcinoma ha mostrato negli ultimi anni la situazione è molto variabile, al punto che in alcuni Paesi una costante tendenza all’aumento, in particolar modo intorno si raggiunge l’80%) è stata data la possibilità di entrare in al 2000, con la maggiore diffusione del test del PSA. protocolli di sorveglianza attiva, piuttosto che essere trattati

Dalla tecnologia del futuro arrivano notizie che fanno ben immediatamente – spiega il prof. Walter Artibani, segretario sperare. Presto infatti potrà essere utilizzata una sorta di app in generale della Siu -. Per sorveglianza attiva si intende che gli grado di stabilire quando un paziente con uomini continuano a essere monitorati e questo tipo di tumore va trattato e quando invece è preferibile la sorveglianza attiva. Una sorta di app potrà sottoposti a test (tramite i livelli di PSA, la biopsia e altri esami), con il trattamento

È il rivoluzionario progetto a cui stanno stabilire quando un paziente che comincia solo se e quando la malattia lavorando i ricercatori del Dipartimento di urologia della Erasmus University Medical andrà trattato e quando dovesse dare segni di sviluppo. Tuttavia, non ci sono modi generalmente accettati Center (Rotterdam, Olanda), che è stato dovrà essere “sorvegliato” per capire chi è a rischio di progressione presentato durate i lavori del 93esimo Con- della malattia. E purtroppo il 38% degli gresso nazionale della Società italiana di uomini che iniziano la sorveglianza attiva Urologia (Siu). Gli studiosi olandesi sono stati incaricati dalla abbandona entro 5 anni». Fondazione Movember di coordinare lo sviluppo di un data- Di qui l’importanza del progetto GAP 3 per la realizzabase globale per la sorveglianza attiva dei pazienti con questo zione di un nomogramma, a cui stanno lavorando i ricercatori tipo di cancro (progetto GAP3). I dati forniti da un campione olandesi. «Si tratta di un progetto certamente ambizioso con un di 14.380 pazienti (il più ampio disponibile al mondo) hanno impatto clinico potenzialmente molto importante – aggiunge il già confermato la possibilità di arrivare a uno strumento ad hoc prof. Francesco Porpiglia, responsabile dell’Ufficio Scientifico capace di elaborare e produrre stime accurate sull’aggressività della Siu e ordinario di Urologia dell’Università degli studi di della malattia. Torino –. Inquadrare correttamente il paziente a basso rischio

L’applicazione si “muoverà” in base a una serie di parametri permetterà infatti di evitare interventi potenzialmente inutili e, già normalmente considerati in questi casi: l’età, i livelli di Psa, nel stesso tempo, consentirà di concentrare le risorse operatorie le caratteristiche del cancro, i dettagli della biopsia, i fattori ge- per i pazienti con malattia più aggressiva». (E. M.)

Webinar ECOLOGIA DEL BENESSERE

PROGRAMMA

31 ottobre 2020 Saluti del Presidente dell’Onb, Vincenzo D’Anna Complessità e interazioni Genobioma-Ambiente Dott. Daniele Tedeschi

13 novembre 2020 Interferenti ambientali e influenza sulla tiroide Dott.ssa Maria Sorrentino Farmaci e alimenti: interazioni e possibili rischi Dott.ssa Martina Sacco

27 novembre 2020 Nutrizione ecosostenibile per la salute dell’uomo e dell’ambiente Dott. Giovanni Sambiase, dott.ssa Sara Davide 4 dicembre 2020 Il cibo come terapia per le emozioni Dott.ssa Marta Ciani Percezione dell’immagine corporea e disturbi del comportamento alimentare nella danza Dott.ssa Antonietta Veccia

18 dicembre 2020 Ambiente, alimentazione, stagionalità Dott.ssa Claudia Cinquegrana, dott.ssa Marianna Mollo

DELEGAZIONE REGIONALE CAMPANIA E MOLISE

Organizzato dalla delegazione Campania-Molise dell’Onb

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