Anno 30 /G.A.A. Camorino
14 maggio 2021 /
Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
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Le aziende hanno bisogno di certezze Il comitato cantonale sostiene la legge Covid-19 contro la quale è stato lanciato un referendum, ragione per la quale siamo chiamati a votare il 13 giugno. La legge gioca un ruolo essenziale per l’economia poiché garantisce l’aiuto necessario alla sopravvivenza delle aziende svizzere e dei loro dipendenti. Il “parlamentino” del PLR raccomanda pertanto di votare sì, allineandosi al partito nazionale, al Consiglio federale e ad una maggioranza chiara delle camere federali. Le aziende svizzere di settori economicamente importanti come la gastronomia, il turismo, i media, la cultura e lo sport hanno subito perdite considerevoli di fatturato in questo anno e più di pandemia. PMI e piccole industrie che hanno avuto e continuano ad aver bisogno, così come molti lavoratori indipendenti, del sostegno finanziario della legge Covid-19, una legge che – lo abbiamo sentito durante il dibattito di giovedì della scorsa settimana – regola le misure urgenti necessarie per attenuare le conseguenze economiche della pandemia per le persone colpite. Con 54 voti a favore, 3 contrari e 6 astenuti, la legge Covid-19 è stata approvata chiaramente dal comitato cantonale che ne raccomanda pertanto il sostegno il prossimo 13 giugno. Il tema è stato introdotto dal vicepresidente Omar Gianora (vedi intervista a fianco) che ha sottolineato come “questa crisi pandemica è un’esperienza davvero estrema che ci ha posto di fronte a quesiti fondamentali e ci ha interpellato nel profondo, visto che in gioco vi è il bene primordiale della vita”. Il dibattito è poi entrato nel vivo toccando aspetti diversi, dal disagio giovanile, al tema delle riaperture, alle difficoltà a cui sono confrontate piccole e medie imprese. E proprio sul bisogno dei giovani di interagire e di poter avere dei propri spazi – “aggregativi, culturali, di sport... oggi totalmente assenti” – il PLR potrebbe dare dei segnali chiari. Il vicepresidente Rupen Nacaroglu ha sottolineato infatti la necessità di farsi carico delle difficoltà dei giovani, “un’importantissima batteria di persone che portano o porteranno valore aggiunto
all’economia e alla socialità”. E per ridare loro quella speranza persa con la pandemia Nacaroglu ha detto che sarà determinante “assicurare degli sbocchi professionali. Andranno trovate singerie tra Cantone, Comuni e atenei presenti sul territorio per cercare di sviluppare più aziende, e cercare anche di trattenere più giovani che partono oltre Gottardo”. Sulla situazione alla quale sono confrontate le aziende, la vicepresidente Sonia Meier (che ha moderato il dibattito) ha tenuto a portare l’attenzione su quelle PMI che “stanno soffrendo moltissimo per un diniego degli aiuti, e in questi casi la fiducia nel sistema viene meno”. Il consigliere nazionale Alex Farinelli ha ricordato l’impegno non irrisorio di Berna che ha messo sul piatto 35-40 miliardi solo di aiuti, senza contare i prestiti. “In una situazione come questa è impensabile avere un sistema perfetto, che aiuti tutti quelli che hanno bisogno, che eviti gli abusi e che sia rapido. Bisogna fare delle scelte e la Svizzera le ha fatte in momenti diversi. È chiaro che ci sono tante situazioni, piccole per l’occhio federale ma grandi per le persone che le subiscono. In questa fase complicata i Cantoni potrebbero cercare e proporre delle soluzioni più adatte alla realtà locale, da valutare poi a livello federale”. Le aziende hanno bisogno di certezze durante questa crisi come ha sottolineato anche il ristoratore Guido Sassi, ospite del comitato. La legge Covid-19 rappresenta un punto fermo, pone le basi per soluzioni collettive solidali, infonde fiducia per il futuro.
Far sentire Omar Gianora. In che modo i nostri valori liberali radicali di base libertà, coesione e progresso trovano declinazione in questo momento difficile? Il PLR si è chinato innanzitutto sull’adattamento del proprio programma di legislatura, la nostra “bussola” che si è trasformato nell’Agenda PLRT 2030, un documento in continua evoluzione, basato sui 7 pilastri fondamentali della nostra azione politica – economia e lavoro, fiscalità e finanze, formazione, digitalizzazione, ricerca, sanità e ambiente – in cui sono contenuti gli indirizzi generali che costituiscono il nostro piano d’azione politico. Fin dall’inizio della crisi pandemica, infatti, il PLR è intervenuto con richieste e prese di posizione puntuali sul tema, sempre
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il sostegno del PLR muovendo da quanto inserito nel proprio documento programmatico, proponendo una chiara evoluzione nel suo messaggio e nelle richieste portate avanti a livello cantonale e federale. Nel concreto quali sono le azioni del PLR? Nella prima fase della pandemia, si è trattato in primo luogo di pensare alla sicurezza dei cittadini e al far sentire il sostegno del partito alle nostre Istituzioni, confrontate con una situazione inedita e dai contorni estremamente allarmanti e inquietanti. Già in questa prima fase, ci è però apparso chiaro come le conseguenze economiche della crisi sarebbero state enormi. E in questo senso il PLR già il 19 marzo 2020 si è mosso con proposte concrete di aiuto diretto alle aziende a corto e medio termine per affrontare l’assoluta novità del lockdown imposto alle attività. Il fil rouge dell’azione durante la fase acuta della crisi Covid-19 ha poi portato a chiedere l’intervento economico dello Stato anche per gli indipendenti e per i titolari d’azienda (ad esempio
con la richiesta d’accesso alle indennità di disoccupazione). Tutte misure che sono poi entrate in vigore (su iniziativa di Cantone e Confederazione) e stanno tutt’ora sostenendo le aziende maggiormente toccate dalla crisi. Pian piano il focus del PLR si è poi spostato verso le giovani generazioni con la consapevolezza che adolescenza e gioventù sono quella fascia d’età caratterizzata soprattutto da tappe di sviluppo nelle quali l’individuo acquisisce progressivamente la sua autonomia e forgia la sua identità. Una categoria particolarmente toccata dalle misure restrittive, sia sul piano pratico sia su quello psicologico. Nel suo intervento in comitato cantonale ha “scattato” delle istantanee che ha definito significative su come i giovani hanno recepito il peso della pandemia, che si è trasformato sempre più in un vero e proprio disagio: ci può spiegare meglio? Nelle prime fasi della pandemia le reazioni dei
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giovani all’annullamento degli esami di maturità ci hanno consentito di percepire il peso per loro della crescente situazione di insicurezza e di tastare con mano l’insorgere di un disagio dei nostri giovani. La fase acuta della pandemia – quella in cui parecchi erano gli allievi che del tutto spontaneamente asserivano “bello essere a scuola” – ha fatto riscoprire ai più il valore della scuola in presenza, quale luogo di apprendimento di conoscenze e competenze ma anche quale luogo della relazione umana e del rapporto intergenerazionale. Un luogo ben distinto da quello dell’intimità familiare. Il PLR in quel periodo ha preso una franca posizione affinché fosse garantito il mantenimento della scuola in presenza. Infine l’ultima istantanea è quella delle ultime settimane, del “Siamo abituati ad abbracciarci, a baciarci con gli amici ma i divieti sono pesanti (…)”. Dichiarazione significativa, dalla quale traspare la stanchezza per il perdurare delle restrizioni, la voglia di incontrarsi, la riscoperta dei valori intrinseci al “noi” piuttosto che all’”io”. Il PLR consapevole di questo disagio ha preso più volte posizione attraverso le varie richieste di accelerare i piani di vaccinazione (anche con un’interrogazione urgente e un’interpellanza al Consiglio federale dei nostri rappresentanti a Berna), di allentare progressivamente le restrizioni e di procedere con strategie di test rapidi di massa più decise. Il PLR è arrivato infine a chiedere al governo con una lettera di predisporre – soprattutto nei centri urbani, ma anche nel resto del Cantone – spazi d’incontro proprio con l’intenzione di rispondere all’emergere di un numero sempre maggiore di assembramenti senza controllo e di affrontare sul terreno il problema del crescente disagio giovanile. Potevamo fare di più? Forse sì. Noi ce l’abbiamo comunque messa tutta. Siamo sempre aperti verso chi ci vuole aiutare nel fare ancora meglio in futuro: trasmetteteci le vostre riflessioni in merito alle criticità che intravvedete.
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Il comitato cantonale del PLR ha detto sì anche alla nuova legge per la lotta al terrorismo che permetterà alla polizia di intervenire con più efficacia e a titolo preventivo contro persone che costituiscono una concreta minaccia per la sicurezza della Svizzera.
In ballo c’è la sicurezza degli svizzeri Il comitato cantonale del PLR ha assicurato il suo sostegno alla legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT) con 51 voti favorevoli, 3 contrari e 7 astenuti. Questa legge permettebbe in particolare all’Ufficio federale di polizia (Fedpol) di disporre di strumenti supplementari e preventivi per proteggere la popolazione svizzera in modo adeguato di fronte alle minacce terroristiche. La nuova legge intende completare la strategia Svizzera di lotta al terrorismo che si fonda su tre pilastri: prevenzione, repressione, reintegrazione. A sottolineare l’importanza della legge è stato il consigliere nazionale Rocco Cattaneo che ha ricordato di essere stato il relatore per il PLR del
dossier nel dibattito parlamentare e di come tutto il gruppo PLR abbia sostenuto un progetto “promosso con energia da Karin Keller-Sutter. Allora concludevo dicendo che la Svizzera era finora stata risparmiata da questo brutto fenomeno ma che dovevamo fare attenzione, e di guardare a quanto succedeva in Paesi a noi vicini. Poi è arrivata l’estate e c’è stato il caso di Morges seguito in novembre da
quello di Lugano, entrambi di origine terroristica. È un tema che abbiamo in casa anche noi e che chiama in causa la politica di sicurezza della Confederazione”. Cattaneo ha portato l’attenzione su un rapporto pubblicato pochi giorni fa che rileva come il terrorismo di matrice jihadista rimane in primo piano. La Svizzera ha bisogno di questo anello mancante nella catena della sicurezza poiché oggi dispone di misure e strumenti insufficienti. Infatti, la polizia può intervenire solo quando una persona ha già commesso un reato. La lotta contro il terrorismo pone le autorità di fronte a sfide particolari perché in ballo – ha concluso Rocco Cattaneo – “c’è la sicurezza della popolazione, quindi l’integrità fisica e la vita”.
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Vicinanza e azioni in comune Samuele Cavadini sindaco di Mendrisio
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uando mi chiedono se a Mendrisio abbiamo qualche ricetta segreta che spiega i recenti successi del PLR rispondo quasi sempre allo stesso modo: oggi è fondamentale tornare tra la gente. Parlare con la gente di temi e problematiche concreti, tralasciando le dinamiche di partito e di quella che potremmo definire la gestione del potere. Capire le esigenze delle persone, per poi trovare delle soluzioni attuabili, è fondamentale ma ancor di più è la vicinanza ai cittadini anche quando ottengono risposte negative alle loro richieste o non si trovano soluzioni immediate. Un altro aspetto importante è legato alla costanza nelle proprie azioni. Gli umori oggi sono spesso ballerini ed è quindi essenziale
non cadere nella tentazione di farsi trascinare dagli eventi lavorando con serietà e continuità. Se poi questo atteggiamento porta, come nel nostro caso, ad essere premiati, tanto meglio. Ma non bisogna perdere di vista il fatto che al centro di ogni scelta o decisione deve esserci il bene pubblico. Il partito è semmai il mezzo per arrivarci, ma il fine è (e resta) il bene comune. Vi è poi il capitolo delle collaborazioni. Non si governa da soli, il coinvolgimento e la condivisione delle scelte è importante, anche se non sempre possibile. Questo atteggiamento permette di avere un confronto diretto e continuo con la popolazione e, in un certo senso, funge da controllo delle proprie azioni e decisioni, oltre che da supporto. A Mendrisio vi saranno importanti decisioni da prendere e trovare soluzioni condivise e concertate sarà determinante. Nei prossimi anni avremo molte sfide da affrontare, dovremo innanzitutto capire quali saranno gli effetti economici e sociali della pandemia, si dovrà affrontare una riorganizzazione dell’Amministrazione che passa anche da processi di digitalizzazione. Altro grande capitolo è legato pianificazione territoriale ed ai numerosi investimenti in opere di edilizia pubblica. Non dovremo trascurare i grandi temi del nostro tempo come la lotta al cambiamento climatico e l’evoluzione demografica. Insomma, ancora una volta, non è politica, è Mendrisio.
Maggioranza assoluta e coinvolgimento Alex Farinelli sindaco di Comano
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e recenti elezioni hanno premiato il PLR a Comano: in un Comune dove fino a qualche anno fa la maggioranza era socialista oggi c’è un Municipio a maggioranza assoluta liberale radicale. Le ragioni di questa evoluzione sono di diverso tipo, tuttavia per i 3 liberali radicali eletti era chiaro che ad una maggioranza assoluta deve corrispondere uno sforzo ulteriore per mantenere tutti i partiti coinvolti. Questo non tanto per una questione matematica, siccome in Consiglio comunale il PLR a 9 seggi, il PS 7 e una lista civica 5, ma piuttosto per mantenere quello spirito collaborativo dove ognuno apporta il suo contributo alla crescita del comune. Con questo spirito si è deciso, in maniera unanime, di lasciare all’esponente
socialista la carica di vicesindaco. Un segno fattivo di come nonostante il cambio dei rapporti di forza da nostro punto di vista non deve cambiare l’attitudine nell’affrontare i problemi del Comune, che come sappiamo non hanno colore politico ma richiedono delle soluzioni.
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Pronto a cogliere una eredità storica Alessandro Spano è in corsa per l’elezione del sindaco il prossimo 16 maggio. Lumino è il Comune dove ha scelto di costruire una famiglia e Lumino lo ha premiato in aprile con l’elezione in Municipio e la poltrona di sindaco. Ma cosa si prova a ritrovarsi catapultati da subito nella politica locale? Ecco la sua storia. Alessandro Spano sindaco di quindcina Comune di Lumino
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on è un mistero che ho deciso, insieme alla mia compagna Myriam, di trasferirmi a Lumino per costruire qui la nostra famiglia. Quando abbiamo preso questa decisione, per me era dunque chiaro che avrei lasciato la politica comunale a Locarno per entrare in punta di piedi nella nuova realtà comunale luminese, in attesa della legislatura 2024-2028. Invece, il rinvio delle elezioni comunali a causa della pandemia e alcuni avvicendamenti sezionali hanno fatto sì che arrivassi a Lumino al momento giusto. La Sezione mi ha dunque subito catapultato in lista per il Municipio credendo molto nella mia persona. Una scelta coraggiosa per una Sezione: si trattava di difendere, con una persona nuova nel Comune, il Sindacato e l’ottimo lavoro lasciato da Curzio De Gottardi e di continuare a scrivere la Storia della Sezione; una storia comunale scritta, tra gli altri e neanche a farlo apposta,
anche dallo zio di Myriam, compianto e indimenticato sindaco di Lumino. Nelle settimane precedenti le elezioni comunali ho percepito molto entusiasmo e tanta fiducia tra i liberali radicali luminesi, ma non avrei mai pensato che questa energia si trasformasse in un primo posto assoluto, con l’elezione in Municipio quale Sindaco di quindicina. Sento molto questo incarico e sono profondamente cosciente della responsabilità che mi è stata affidata, così come sono sinceramente grato alla popolazione per la fiducia. Dal 18 aprile ad oggi è stato un vortice di emozioni e di impegni. Da un lato non ho fatto in tempo a godermi il momento perché gli impegni comunali e legati al ballottaggio mi hanno completamente assorbito; dall’altro lato, questa carica momentanea mi ha permesso di continuare a conoscere molte persone e farò sicuramente tesoro di questi momenti di vicinanza e di contatto con le persone, augurandomi di poter vivere con ancora più intensità nei prossimi mesi e anni questi incontri. Sono grato alla Sezione per il sostegno e alla popolazione di Lumino per l’accoglienza e la fiducia.
Se i cittadini lo vorranno, sono pronto a rappresentarli quale sindaco del Comune che ho scelto, insieme a Myriam, per costruire la nostra famiglia: un impegno e una passione nati per amore e che, sempre per amore, proseguiranno indipendentemente dal risultato.
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Essere dei buoni antenati Nicola Pini. Il 2021 le sta regalando delle belle soddisfazioni con la recente elezione a primo cittadino del Cantone dopo lo splendido risultato elettorale che l’ha portata nell’esecutivo di Locarno, un nuovo capitolo della sua decennale carriera politica. Con quale spirito intende lavorare per la sua Città? Con lo spirito di sempre: indipendente, onesto, critico e costruttivo, con attenzione al presente ma soprattutto con lo sguardo proiettato al futuro perché, come ripeto spesso, il nostro primo obiettivo da politici è cercare di essere buoni antenati, lasciando a chi viene dopo di noi un Paese – in questo caso una Città – in cui sia bello vivere e facile lavorare. Una Città aperta, forte, viva e di tutti. È stato chiamato a dirigere il dicastero Urbanistica, Infrastrutture e Promozione economica: quali saranno le sue priorità? Sono molto felice, e onorato, della scelta del Municipio, non solo perché mi permette di continuare a lavorare in settori che mi hanno visto al fronte professionalmente o politicamente a livello cantonale (mobilità, sviluppo economico
Anche questa settimana proponiamo i ritratti dei nuovi amministratori comunali PLR. Oggi è il turno di Nicola Pini, il volto nuovo del Municipio di Locarno. È stato chiamato a dirigere il dicastero Urbanistica, Infrastrutture e Promozione economica, e ne è soddisfatto perché gli permette di “continuare a lavorare in settori che mi hanno visto al fronte professionalmente e politicamente”. Un dicastero che gli permette anche di rilanciare – con il sindaco Alain Scherrer – il discorso aggregativo. regionale, valorizzazione del territorio, rivitalizzazione edifici dismessi), ma soprattutto perché è stata una bella attestazione di stima da parte dei colleghi. La responsabilità è infatti grande perché, in fondo, si tratta dello sviluppo economico e territoriale di Locarno e del Locarnese. Fra le mie priorità lo sviluppo del polo dell’audiovisivo, un sostegno al rilancio economico della Città, la riqualifica del comparto di Santa Caterina – un vero e proprio gioiello – e una visione urbanistica moderna e sostenibile. Naturale quindi chiederle quali sono le sue
priorità da municipale per la regione, il Locarnese? In primis il consolidamento della mobilità regionale, sia pubblica – con l’implementazione del potenziamento del trasporto pubblico e delle varie misure dei programmi di agglomerato – sia privata, in particolare nel sostenere e favorire la realizzazione del collegamento A2-A13 del Locarnese. Poi – insieme al sindaco Alain Scherrer – mi piacerebbe rilanciare il discorso aggregativo, un tema sì vecchio, ma che potrebbe essere riattivato con un nuovo approccio finalizzato al concreto miglioramento della vita del cittadino.
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Entusiasta di iniziare a lavorare per Biasca Il secondo volto nuovo è quello di una giovane donna che alla sua prima elezione comunale si ritrova nella stanza dei bottoni del Comune di Biasca. Alice Lanzetti rafforza la presenza femminile in Municipio ed è stata chiamata da guidare due dicasteri – Opere sociali e Piano di mobilità comunale – che le sono affini per professione e sensibilità.
Alice Lanzetti. Alla sua prima elezione comunale entra in Municipio, un primo capitolo della carriera politica che le auguriamo ricca di soddisfazioni. Con quale spirito intende lavorare per il suo Comune? Premetto che la mia elezione al Municipio come prima affermazione in politica è stata inaspettata, sebbene accolta con grande entusiasmo e soddisfazione personale. Colgo l’occasione per esprimere la mia sincera gratitudine nei confronti di tutte le concittadine e di tutti i concittadini che mi hanno sostenuta e che in forme diverse hanno manifestato il proprio affetto e accordato la propria fiducia alla mia persona. Essendo la mia prima esperienza nell’ambito politico, intendo affrontare gli impegni di questa mia nuova carica con particolare scrupolo e attenzione nella comprensione delle tematiche attinenti alla mia funzione. Il mio approccio sarà comunque proattivo nella ricerca di informazioni e documentazione che mi permetteranno di essere immediatamente operativa. Sono e sono sempre stata molto vicina alla gente e legata al mio Borgo, per questo sarà mia premura dedicarmi alle necessità della popolazione del mio Comune attraverso il dialogo,
l’ascolto attivo e la condivisione delle diverse sensibilità. È stata chiamata a dirigere il dicastero Opere sociali, come intende portare la sua sensibilità in questo ambito? Il dicastero assegnatomi è molto affine alle mie sensibilità e si adatta particolarmente con le mie competenze anche dal punto di vista della mia formazione, infatti sono attiva professionalmente nella scuola, per la pedagogia speciale, con il compito di aiutare i ragazzi che necessitano particolari attenzioni. In questo senso, il mio interesse è principalmente rivolto alla promozione dei progetti in atto in ambito sociale, con lo sguardo rivolto anche a quella parte della popolazione che si trova in maggiore difficoltà, collaborando con fervida motivazione con gli enti attivi sul territorio in questo settore. È anche titolare del Piano di mobilità comunale: quali sono le sue priorità? Per quanto attiene all’ambito della mobilità comunale, sarà mia premura chinarmi, soprattutto, sul progetto inerente alla sicurezza della viabilità del percorso casa scuola per i più piccoli e per la serenità delle famiglie.
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Il sindaco per una città in evoluzione come Bellinzona è una figura molto importante. Sosteniamo quindi Simone per la Bellinzona di domani. Una città dinamica, con al centro la crescita dell’economia locale, la promozione della formazione e lo sviluppo sostenibile. Perché una decisione può cambiare il futuro. Petra Gössi consigliera nazionale presidente PLR svizzero
Brione s/Minusio, fiducia al sindaco Alessandro Bonalumi PLR Brione s/Minusio
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a Sezione di Brione s/Minusio è grata alla cittadinanza per il brillante risultato elettorale ottenuto con lo scrutinio dell’ultima votazione. Dal risultato delle urne avremo un rapprentante PLR in più in Municipio, ottenendone la maggioranza, e ulteriori due rappresentanti in Consiglio comunale. I tre Municipali sono Bonalumi Alessandro (sindaco di quindicina), Casarotti Giovanni e Jelmolini Gabriele mentre in Consiglio comunale i rappresentanti saranno: Anselmi Bettina, Cammarata Raffaele, Gianoni Aurelio, Gobbi Otto, Hagnauer Peter, Martinetti Giacomo, Müller Elia, Pedroia Matteo e Raineri Claudio. Malgrado l’ottima elezione, con 161 voti personali, Alessandro Bonalumi, il nostro sindaco di quindicina, dovrà sottostare ad una nuova votazione in quanto Altra Brione ha inoltrato la candidatura di un suo rappresentante per cui il 16 maggio prossimo vi sarà il ballottaggio per eleggere il sindaco. La Sezione PLR chiede pertanto il sostegno a tutti gli elettori di Brione s/M affinché possa essere ripetuto l’ottimo risultato elettorale del 18 aprile e venga confermata la carica di sindaco al nostro rappresentante Alessandro Bonalumi.
l’iniziativa
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Ultima chiamata! 16 luglio
I Giovani liberali radicali – con la loro iniziativa “Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile” – ci mostrano la via da seguire per assicurare all’AVS un futuro a lungo termine. La raccolta firme continua: aiutiamoli in questo sprint finale e facciamo si che il 16 luglio possano presentarsi a Palazzo federale con oltre 100’000 firme valide.
AVS, ogni firma conta! Daniel Mitric presidente GLRT
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andemia da coronavirus, eventi sezionali e cantonali cancellati, divieto di grandi eventi, raccolta firme in strada con obbligo di mascherina e con rigorosi piani di protezioni, seconda ondata di contagi, secondo lockdown, riaperture a singhiozzo, e da ultimo probabilmente la primavera più fredda degli ultimi 20 anni. La lista è lunga. Le preoccupazioni e i problemi in cima alla classifica che i cittadini rilevano, purtroppo,
continuano ad essere sempre gli stessi: AVS e previdenza per la vecchiaia. Questi problemi impellenti devono essere risolti al più presto per garantire un futuro ai giovani e alle prossime generazioni. Nonostante tutto stiamo facendo importanti passi avanti. Attualmente abbiamo superato la soglia delle 100’000 firme in tutta la Svizzera. Ad oggi abbiamo raccolto 105’000 firme, di cui quasi il 60% sono già convalidate dai singoli Comuni. Ma la partita non è finita. L’obiettivo non è 100’000 firme ma almeno 130’000 firme. Come è stato dimostrato nel corso del mese di aprile e anche da altri comitati d’iniziativa, durante questa pandemia sono state invalidate più firme del solito (circa il 20% in più, invece del 10-15% abituale). La pausa nella raccolta delle firme la scorsa primavera e il maggior numero di invii postali contribuiscono verosimilmente a questa tendenza. Ecco perché stimiamo che sarà necessario un totale di 130’000 firme per
! a t s iu g ia v la , S V A Iniziativa e sostenibile ra
chiaia sicu c e v za n e id v re p a n u r Pe
raggiungere finalmente almeno 100’000 firme valide. Per poter superare questo ostacolo, abbiamo adeguato la nostra pianificazione e prevediamo di raggiungere questo numero per la metà di giugno, in modo da poter convalidare anche le “nuove” firme in tempo. Vista la situazione attuale i Comuni certificano le firme più lentamente del solito. A questo proposito, se ci sono ancora fogli di raccolta firme parzialmente o completamente compilati in giro da qualche parte, vi chiedo di inviare tutte le firme adesso. Ogni firma conta! Vi chiedo anche di dare il massimo ancora una volta nelle prossime settimane e di mobilitare tutto il vostro ambiente liberale così come le vostre cerchie private. Abbiamo fatto molta strada e ottenuto belle soddisfazioni. Ma alla fine conta solo una cosa: essere a Palazzo federale il 16 luglio con oltre 100’000 firme valide.
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I donatori di organi in Svizzera, sono sempre meno, ciò pone problemi a tutti coloro che hanno bisogno di un trapianto. Una iniziativa chiede di cambiare paradigma e di passare da un sistema di consenso esplicito a un sistema di consenso presunto: un passo che permetterebbe un aumento significativo del numero di donatori. La libertà sarebbe ancora garantita dalla possibilità di opporsi in vita all’espianto dei propri organi. Le riflessioni della consigliera nazionale vodese Isabelle Moret.
Consenso presunto per salvare vite
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n Svizzera, nessun organo, tessuto o cellula può essere prelevato da una persona deceduta senza il suo precedente consenso esplicito. In altre parole, il defunto deve aver espresso il suo consenso in vita, altrimenti, al momento della morte, sono i parenti a dover decidere sul destino degli organi. Molto spesso, di fronte ai dubbi sulla volontà del defunto, i parenti rifiutano l’espianto. In Svizzera questo è un problema tangibile, perché un numero elevato di persone ha bisogno di un trapianto, ma spesso questi pazienti sono costretti ad aspettare molti mesi per trovare l’organo di cui necessitano. Succede quindi anche che alcuni di loro muoiano per mancanza di organi disponibili. In effetti, pochissime persone annunciano esplicitamente il loro consenso al trapianto, mentre, secondo un sondaggio rappresentativo, una grandissima maggioranza della popolazione sarebbe favorevole alla donazione di organi (più dell’80%!). Inoltre, nel 2020, secondo Swisstransplant, il numero di donatori di organi è addirittura diminuito e di conseguenza anche il numero di trapianti. Nel 2019 è stata depositata un’iniziativa popolare federale che si è posta l’obiettivo di salvare vite umane aumentando il numero di donatori.
Isabelle Moret consigliera nazionale PLR
Il testo propone di invertire il sistema, passando dal principio del consenso esplicito al consenso presunto in senso stretto. In termini concreti, questo significa che chiunque non abbia indicato in vita di non volere che i propri organi siano rimossi, diventa un donatore. La libertà di scelta rimane così garantita.
Il Consiglio federale ritiene che questa iniziativa sia un passo nella giusta direzione, ma che sia nondimeno essenziale continuare a coinvolgere i familiari nella decisione, un aspetto questo che l’iniziativa non prevede. Per questo motivo, il governo ha presentato un controprogetto indiretto che implica un consenso presunto nel senso più ampio del termine, e che permetterebbe ai parenti di essere meglio coinvolti. In altre parole, i parenti avrebbero un diritto sussidiario di obiezione che permetterebbe loro di opporsi a qualsiasi espianto, principalmente se ritengono che sia la presunta volontà del loro parente deceduto e se dovessero mancare informazioni certe sulla volontà del defunto. Congiuntamente a una consultazione più frequente dei cittadini sulla loro volontà di donare o gli organi dopo il decesso, questo controprogetto rappresenta un buon compromesso. Permetterebbe infatti di raggiungere l’obiettivo di aumentare inumero di donatori, senza escludere dalle scelte i parenti del defunto. Gli emendamenti proposti alla legge sui trapianti porterebbero chiarezza e sarebbero utili nella pratica. Ogni vita conta, e ogni sforzo deve essere fatto per limitare la carenza di organi e aumentare il numero di donatori, e quindi i trapianti.
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Ivo Foletti, vicesindaco di Savosa PLR Savosa
La Sezione PLR conferma con fierezza che il suo municipale Ivo Foletti è stato nominato vicesindaco di Savosa. Carica di prestigio che dopo tanti anni torna ad essere rivestita da un municipale PLR. Il risultato delle discussioni avute nelle prime sedute di Municipio, è la conferma di come vi siano le premesse per un’amministrazione all’insegna della collegia-
Mendrisio, capogruppo è Vincenzo Crimaldi PLR Mendrisio
LETTERE DEI LETTORI
I partiti hanno ancora senso? In linea di principio sì se riescono a incidere nella realtà. Purtroppo i partiti sono chiusi su se stessi, vittime delle loro liturgie e dei loro meccanismi. Anche per questo fanno sempre più fatica a interpretare i bisogni della società, a rappresentare interessi, ad essere interlocutori sul campo dei cittadini, a interpretare la società e i suoi fermenti. I cittadini organizzati raccolgono problematiche, urgenze e propongono soluzioni alle istituzioni insomma fanno quello che una volta facevano i partiti ed allora ecco che nascono i movimenti in cui i cittadini discutono sugli aspetti per cui vale la pena impegnarsi. Questo genera passione e alimenta l’impegno trasformando il tempo della politica in tempo di vita. Saper intercettare il malessere di chi ha scelto di
lità e della collaborazione. Situazione della quale i maggiori beneficiari saranno i cittadini di Savosa. Il prestigioso ruolo in questione è frutto della dell’ottimo risultato ottenuto dal PLR di Savosa nelle elezioni comunali di aprile. È stato infatti ottenuto il secondo seggio nell’esecutivo e un ulteriore seggio nel legislativo. Alan Bernasconi raggiunge così il nuovo vicesindaco Ivo Foletti, alla sua quinta legislatura, in Municipio, mentre in Consiglio comunale gli uscenti Gabriella SigismondiPuglisi, Paolo Tamò e Stefano Reichlin, saranno affiancati dai neoeletti Letizia Gianora, Stefano Rizzi, Raffaele Bornatico e Barbara Pin. Il PLR di Savosa può contare adesso su una squadra coesa e motivata dalla vittoria delle elezioni e dalla ricostituzione del novembre scorso, dopo un rinnovamento dei suoi membri.
Dopo le Comunali di aprile, che hanno visto il PLR diventare il primo partito della Città di Mendrisio, i nuovi consiglieri comunali hanno designato all’unanimità Vincenzo Crimaldi quale nuovo capogruppo, in sostituzione di Giovanni Poloni che ha ricoperto e la carica nelle ultime due legislature. In qualità di vicecapogruppo è stata designata Beatrice Engeler. Augurando un buon lavoro a Beatrice e Vincenzo, il gruppo PLR e l’intera Sezione liberale radicale della città, ringraziano Giovanni per il grande lavoro svolto negli ultimi 9 anni, sempre con competenza, impegno e passione. Sono stati pure nominati i commissari. In Gestione siederanno Tiziano Calderari, Luca Pestelacci, Gabriele Ponti, Simone Galli; nella Commissione Opere Pubbliche Milena Fiscalini,
Vincenzo Crimaldi, Andrea Carrara, Marco Tela; nella Commissione della Pianificazione Marcella Bianchi, Beatrice Engeler, Daniele Fumagalli, Cesare Sisini; nella Commissione delle Petizioni Alberto Conconi, Niccolò Bordogna, Giovanni Medici, Filippo Pfister. La sezione PLR augura agli eletti di tutti partiti, un buon lavoro in seno al Consiglio comunale con l’obiettivo comune di lavorare sempre negli interessi di tutta la comunità della città di Mendrisio.
non andare a votare o la lista senza intestazione o le sirene di certi movimenti è il vero problema per i partiti. I partiti hanno una radice, una storia, una cultura degli ideali e soprattutto dei valori quali l’etica e altri che nei movimenti sono praticamente confusi e ambigui. La differenza tra movimento e partito si colloca sul terreno della politica, cioè del potere per i partiti, per i movimenti su quello del raggiungimento di obiettivi parziali. Per questo le persone che vi aderiscono sono più numerose di quelle che militano nei partiti. Il movimento della Lega si è stabilmente affacciato alla ribalta della vita pubblica. Chiarisca ora se è da considerare partito o movimento. Troppo facile manifestarsi partito quando si tratta, come dicono loro degli altri, accaparrarsi le poltrone del comando e da movimento screditare e deridere pesantemente, tutte le domeniche, gli altri attori della politica. Il pensiero dei movimenti politici contrasta solitamente quello del sistema politico dominante e appoggia le teorie “dell’opportunità politica”. Mi attendo una Lega più virtuosa che chiarisca questo trasformismo
che potrebbe causare non pochi problemi nella risoluzione di importanti progetti della città di Lugano. Non è etico essere al governo e parallelamente all’opposizione. Auguro comunque a tutti, municipali e consiglieri comunali buon lavoro e tanta passione. Raoul Bettosini, Lugano
Le regole In questo spazio pubblichiamo le lettere dei lettori. Il nome degli autori è conosciuto dalla redazione. Se la lettera è pubblicata senza firma resta riservato il diritto di rivelare l’identità del mittente in caso di procedura giudiziaria. La redazione di OL si riserva il diritto di ridurre i testi troppo lunghi. Le lettere pubblicate non impegnano il giornale.
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Opinione Liberale
Il bicameralismo In Svizzera vige “il bicameralismo perfetto” in cui il potere legislativo è esercitato da due camere rappresentative legislative paritarie: ognuna è messa sullo stesso piano e ha gli stessi diritti dell’altra. Un sistema emblematico del nostro Paese come ci spiega Franco Celio.
Franco Celio
N
ei paesi domocratici (e almeno formalmente in Europa lo sono praticamente tutti), il sistema politico si basa sul princìpio della rappresentanza del popolo. Ciò può avvenire mediante una sola assemblea – e in quel caso si parla di mono-cameralismo, di cui vi sono vari esempi (Svezia, Norvegia, Danimarca, Slovacchia, Portogallo, Grecia, eccetera) oppure con un sistema bi-camerale, di cui è emblematico il nostro sistema, con Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati, messi sullo stesso piano. Ciò significa che qualunque decisione dev’essere esaminata e approvata separatamente da
ognuna delle due Camere. Questo, almeno, è quanto vale in Svizzera, dove vige il cosidetto “bicameralismo perfetto”, ossia che ognuna delle Camere ha esattamente gli stessi diritti dell’altra. Il che non avviene però in tutti i casi. Ad esempio in Inghilterra, il vero potere legislativo appartiene solo alla Camera dei Comuni. La seconda Cemera (quella dei Lords) ha solo la possibilità di rinviare una decisione ai Comuni. Lo stesso avviene in Francia, dove il Senato, seppur riverito col titolo di “Haute Assemblée”, può solo ritardare l’approvazione di un provvedimento, rimandandone l’esame all’Assemblée Nationale. In Italia, la prassi della doppia approvazione è spesso considerata una semplice perdita di tempo, tanto che qualche anno fa, il governo Renzi propose l’abolizione del Senato (ciò che aveva proposto anche il Generale De Gaulle in Francia nell’aprile del 1969); proposte tuttavia respinte in entrambi i casi da una maggioranza dei cittadini in due votazioni nazionali (che costarono la perdita dl potere a coloro che avevano lanciato l’idea). Va comunque osservato che anche in altri paesi con un sistema bicamerale, come la Germania, le due Camere (Bundestag e Bundesrat) non hanno gli
Opinione Liberale Responsabile politico Alessandro Speziali
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stessi diritti; il secondo viene interpellato solo quando una decisione federale tocca direttamente i Lãnder (in pratica, i “Cantoni” da cui è formato il paese). Lo stesso avviene in Austria. Anche negli Stati Uniti – Paese cui pure, malgrado le dimensioni molto diverse, la Svizzera assomiglia parecchio nella struttura organizzativa – le due Assemlee legislative, Camera dei rappresentanti e Senato, hanno attribuzioni diverse. Nel nostro Paese, il bicameralismo non è comunque mai stato messo in discussione, essendo una delle caratteristiche più significative del nostro federalismo. Anzi, col passar del tempo, la seconda Camera (il Consiglio degi Stati) ha acquisito vieppiù maggior prestigio, anche perché, in quasi tutti i Cantoni, è più difficile entrarvi. Nell’Ottocento non era infatti raro che un consigliere agli Stati (carica allora considerata di importanza secondaria, anche perché i deputati venivano generalmente designati dai parlamenti cantonali) si candidassero al “più politico” Consiglio Nazionale. Oggi, siccome non vi sono più Cantoni che demandano la designazione dei loro rappresentanti agli Stati ai rispettivi Legislativi, la nomina è divenuta ovunque di competenza popolare, il che la rende prettamente “politica” quasi più di quelle al Consiglio nazionale. In altre parole, il mantenimento del sistema bicamerale, da noi, va di pari passo con il principio della doppia maggioranza (popolo e Cantoni) di cui abbiamo trattato non molto tempo fa.
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