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ACCESSIBILITÀ DIGITALE
UN’OPPORTUNITÀ DI CRESCITA
I contenuti su siti web e applicazioni mobili devono essere sempre di più alla portata di tutti. E maggiormente accessibili alle persone con disabilità. La transizione verso un web più inclusivo vede gli ingegneri di settore rivestire un ruolo fondamentale. Nel mondo, un miliardo di persone soffre di qualche tipo di disabilità. Solamente in Italia sono 3 milioni, più del 5% della popolazione. L’accessibilità si riferisce all’insieme di pratiche volte a garantire l’uso indiscriminato e completo delle informazioni a tutti, senza alcuna limitazione. Il concetto abbraccia un’ampia gamma di disabilità, tra cui quelle visive, uditive, fisiche, vocali, cognitive, linguistiche, di apprendimento e neurologiche.
Uno standard condiviso
In Italia, secondo la Legge Stanca “per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici, ivi inclusi i siti web e le applicazioni mobili, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”.
Per facilitare a Istituzioni e Aziende il compito di rendere accessibili i propri contenuti, il consorzio W3C (World Wide Web Consortium), in collaborazione con professionisti e organizzazioni di tutto il mondo, ha sviluppato delle linee guida con l’obiettivo di fornire uno standard condiviso per l’accessibilità dei contenuti Web che soddisfi le esigenze di individui, aziende e governi a livello internazionale.
Le linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (Web Content Accessibility Guidelines - WCAG) definiscono specifiche tecniche per renderli maggiormente accessibili alle persone con disabilità, utilizzabili in maniera più semplice anche da persone anziane o individui che hanno subito cambiamenti nelle proprie abilità dovuti all’invecchiamento. E spesso si riesce a migliorare l’usabilità generale per tutti gli utenti.
Attualmente in Italia sono obbligate a seguire queste normative le Pubbliche Amministrazioni e le aziende con un certo volume di fatturato.
Le Pubbliche Amministrazioni, per le quali l’art. 9 della c.d. “Legge Stanca”, attribuisce ai “dirigenti responsabili” (articolo 9, comma 1) dei Soggetti Erogatori Pubblici la responsabilità dirigenziale e disciplinare relativa all’osservanza delle norme per cui sono previste sanzioni amministrative
Le aziende con fatturato superiore ai 500 milioni di euro di media nell’ultimo triennio per le quali, a seguito di segnalazione alle autorità competenti di difficoltà nell’accessibilità da parte di utenti, viene fissato un breve termine di adeguamento che, se non rispettato, comporta una sanzione amministrativa che può arrivare al 5% del fatturato.
In ogni caso, la Legge Stanca prevede il diritto del soggetto discriminato di agire personalmente per vie legali.
In aggiunta a tali normative, nel 2019, l’Unione Europea ha esteso gli obblighi oggetto delle precedenti norme a tutti, anche ad aziende più piccole e privati che dovranno necessariamente adeguarsi entro il 2025
Ci stiamo dirigendo verso un mondo in cui i contenuti digitali devono e dovranno essere sempre di più accessibili a tutti. L’obbligo dettato dal legislatore, unito alla necessità di ridurre ed eliminare ogni tipo di discriminazione, ci sta conducendo verso una nuova forma di consapevolezza e di competenze.
Le possibili soluzioni
L’attenzione verso queste tematiche, da parte di coloro che creano e producono, come gli ingegneri, è fondamentale.
Aziende come AccessiBit, grazie ai propri ingegneri, si concentrano sulla tecnologia per l’audit, il supporto e la correzione di ogni forma di problema relativo all’accessibilità dei contenuti digitali. La mission dell’azienda è infatti di accelerare la transizione verso un web più inclusivo e alla portata di tutti.
Vengono generalmente messe a disposizione diverse soluzioni, in base alle necessità specifiche dell’azienda o dell’ente pubblico. Il percorso completo prevede l’analisi del sito web tramite uno strumento di reportistica che indica: gli errori riscontrati e il livello di gravità, i riferimenti normativi e le possibili soluzioni tecniche. Questo primo passaggio è necessario ai fini dell’individuazione degli errori per redigere il contenuto del passo successivo.
Si procede con la redazione della Dichiarazione di Accessibilità, richiesta dalla legge. Il documento consiste in una pagina da inserire nel sito web, rendendolo disponibile a tutti gli utenti, ed è lo strumento attraverso il quale si rende pubblico lo stato di accessibilità di ogni sito web e applicazione mobile di cui l’azienda è titolare.
La Dichiarazione comprende informazioni come: lo stato di conformità, la dichiarazione di contenuti, sezioni e funzioni non accessibili in caso di non conformità parziale o totale, l’indicazione del meccanismo di feedback e i recapiti.
Infine, per agevolare la navigazione a chi affronta problematiche comuni come l’ipovisione, la dislessia e il daltonismo, è consigliabile utilizzare un Widget di Accessibilità Questa soluzione fornisce comandi rapidi che consentono all’utente di personalizzare il contenuto in base alle proprie esigenze. Basta aggiungere una singola riga di codice al proprio sito per rendere disponibile questo pannello ai propri visitatori.
Le soluzioni descritte possono essere implementate anche singolarmente, a seconda del livello di compliance che si vuole raggiungere, al budget a disposizione o alla situazione attuale del sito.
Un futuro digitale accessibile
In conclusione, grazie all’opera congiunta degli enti normatori, delle aziende come AccessiBit e degli ingegneri che sviluppano soluzioni innovative e semplici da implementare, non vi sono più scuse per non considerare l’accessibilità un aspetto cruciale del web. È tempo di lavorare insieme per costruire un futuro digitale che sia realmente accessibile e inclusivo per tutti.