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UNECE EGRM - Donne nella Gestione delle Risorse Naturali
Quaderno
a cura di Dott.ssa Cristina Robinson Marras Dott.ssa Maria Angela Capello
Nota al Sustainability Panel del Global Congress SPE Young Professionals, 13 novembre, 2021
Il seguente articolo riassume le attività del working group Women in Resource Management, inserito nelle attività volontarie dell’EGRM (Expert group in Resource Management) della divisione di Energia Sostenibile della UNECE (United Nations Economic Commission for Europe). Il gruppo di lavoro ha iniziato un percorso esplorativo sulla parità di genere nel settore delle risorse naturali per poter indicare le pratiche “best in class”, risultanti da iniziative che hanno promosso o promuovono il raggiungimento degli scopi degli obiettivi di sostenibilità SDG 5 (Raggiungere l’uguaglianza di genere e sostenere tutte le donne e le ragazze) e SDG 8 (Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti), con riferimento alla recovery economica post pandemica. La nota a cui attinge questo articolo, è stata presentata al Sustainability Panel del Global SPE Young Professional Congress 2021 (6-13 novembre), evento che ha visto i giovani professionisti (under 35) della Society of Petroleum Engineers, impegnati in un dibattito sulla Energy Transition e sulla Sostenibilità, con l’obiettivo di mettere in evidenza quanto la parità di genere sia essenziale allo stesso concetto di Sostenibilità. Nei paragrafi successivi verrà illustrato come le esperienze di importanti industrie operanti nella ricerca e produzione delle risorse naturali (minerarie e petrolifere) dimostri che la parità di genere porti netti e tangibili benefici per tutti. Durante gli incontri di settore sono stati individuati importanti divari ancora da colmare ed è stato validato il concetto di “esperienza condivisa” come veicolo di accelerazione per il cambiamento, dove più necessario. Nel rilevante contesto del raggiungimento degli obiettivi di Net Zero è stato evidenziato quanto le iniziative intraprese nell’ ambito della transizione energetica sostenibile debbano essere inclusive non soltanto perché questo apporta dei benefici tangibili ma soprattutto perché la stessa transizione energetica sia equa e accessibile a tutti. Esploreremo di seguito:
1. Il concetto di Sostenibilità 2. L’ Expert Group in Resource Management (EGRM) deal UNECE e le guidelines
UNFC ed UNRMS 3. L’iniziativa Women in Resource Management 4. Attività recenti e prospettive future
SOSTENIBILITÀ
Per sostenibilità si intende il “Soddisfare i nostri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
La sostenibilità si basa su tre principali pilastri:
1. Sviluppo economico 2. Sviluppo sociale 3. Protezione dell’ambiente
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle
Nazioni Unite
1. Nel settembre 2015, tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) hanno adottato i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) . 2. Gli SDG stabiliscono un quadro globale per superare la povertà, proteggere il pianeta e promuovere la pace e la prosperità. 3. Gli SDG forniscono un quadro globale per aiutare i paesi, le imprese e le altre parti interessate a comprendere e affrontare le sfide più importanti della società.
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile:
1. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e i 169 traguardi che annunciamo oggi dimostrano la portata e l’ambizione di questa nuova agenda universale. Cercano di costruire sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e completare ciò che questi non hanno raggiunto. Cercano di realizzare i diritti uma-
ni di tutti e di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze. Sono integrati e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale.
Le domande chiave del XXI Secolo:
La produzione di risorse (minerali, petrolio e gas) è vista come una “industria di drenaggio” che “estrae” ricchezza e si lascia alle spalle problemi sociali e ambientali; i principali problemi da affrontare nel mondo dello sfruttamento delle risorse naturali possono essere riassunti nei seguenti punti: 1. Aumento esponenziale dell’impronta di estrazione del materiale; 2. Esaurimento delle risorse naturali non rinnovabili; 3. Impronta di carbonio (carbon footprint); 4. Uso dell’acqua; 5. Aumento dei rifiuti e complessità di gestione; 6. Impatti Ambientali; 7. Diminuzione dell’accettabilità sociale.
EGRM (GRUPPO DI ESPERTI SULLA GESTIONE DELLE RISORSE) DELLA UNECE
L’EGRM (Expert Group on Resource Management) è responsabile della promozione e dell’ulteriore sviluppo delle linee guida sulla “Classi cazione delle Risorse” promosse dalle Nazioni Unite. L’UNFC è uno schema universalmente implementabile e applicabile a livello internazionale per la gestione sostenibile di tutte le risorse energetiche e delle materie prime. La gestione sostenibile delle risorse è considerata come integrata e indivisibile (figura 3).
Figura 1 Figura 2
Figura 3
L’EGRM ha il mandato di sviluppare ulteriormente l’UNFC e sviluppare il Sistema di Gestione delle Risorse delle Nazioni Unite (UNRMS) come un sistema dinamico per la gestione sostenibile delle risorse, basato sull’ esistente UNFC.
UNFC e UNRMS rappresentano degli strumenti integrati per assistere i paesi a gestire in modo sostenibile le loro risorse naturali, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Forniscono la base per informazioni affidabili
e coerenti sulla base di risorse naturali pos-
seduta da ogni paese, e possono essere utilizzate per l’elaborazione delle politiche e l’orientamento degli investimenti di capitale.
Risorse ride nite: monitorare la progressione delle risorse è fondamentale
1. UNFC è uno strumento tridimensionale basato sulla maturità del progetto e orientato alla progressione delle risorse (da risorsa a riserva, a prodotto estratto/risorsa prodotta) necessario per la gestione delle risorse naturali non rinnovabili e rinnovabili. 2. L’ UNFC classifica la progressione delle risorse naturali (da risorse a riserve) attraverso tre parametri (assi) fondamentali: la fattibilità tecnica del progetto (F), la viabilità ambientale e socioeconomica (E) ed il livello di fiducia nel raggiungere gli obiettivi di estrazione e produzione. Quest’ ultimo parametro è indicato con la lettera (G) perché originariamente legato al concetto di conoscenza geologica del giacimento. 3. L’ UNFC fornisce quindi una visione trasparente ed equilibrata dei fattori ambientali-socioeconomici, delle tecnologie disponibile e delle incertezze coinvolte nella classificazione delle risorse, fornendo un percorso di progressione per i progetti di sfruttamento delle risorse naturali 4. L’ UNFC ha posto l’accento sull’ importante presa in considerazioni dei fattori sociali e ambientali come centrali nella gestione delle risorse. 5. UNFC è diverso da altri strumenti di classificazione e gestione delle risorse perché risponde direttamente ai requisiti dell’Agenda globale 2030, alle aspirazioni della società e alle moderne prospettive del settore.
L’UNECE EGRM E IL GRUPPO DI LAVORO WOMEN IN RESOURCE MANAGEMENT
L’EGRM è composto da circa 300 esperti che contribuiscono volontariamente alle attività del gruppo di lavoro. Il gruppo di esperti è organizzato secondo lo schema rappresentato in figura 5.
Iniziativa EGRM Women in Resource Management, Donne nella Gestione delle Risorse Naturali
Obiettivi
Dal 2019, il gruppo di esperti sulla gestione delle risorse monitora lo stato attuale relativo alla partecipazione delle donne e alle pari opportunità di leadership nella gestione delle risorse.
“Il Gruppo di Esperti (EGRM) ha riconosciuto gli importanti e positivi bene ci della diversità e dell’inclusione nella gestione delle risorse e ha intensi cato le sue attività per sostenere il raggiungimento dei seguenti obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG)”.
SDG 5.5 - Garantire la piena ed effettiva partecipazione delle donne e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica.
Figura 4
Figura 6 SDG 8.3 - Promuovere politiche orientate allo sviluppo che sostengano le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione e incoraggino la formalizzazione e la crescita delle micro, piccole e medie imprese, anche attraverso l’accesso ai servizi finanziari.
Partecipazione delle donne, presenti ed attive dagli albori della gestione delle risorse
1. Le donne sono sempre state una componente importante nella gestione delle risorse naturali. 2. Sono state parte integrante delle attività della società legate all’estrazione, alla raffinazione e alla distribuzione delle risorse naturali. 3. La consapevolezza su istruzione, opportunità finanziarie e di strutturazione aziendale consente loro di ottenere di più e per questo rappresenta uno step necessario e fondamentale per ridurre il gender gap esistente. L’iniziativa UNECE EGRM Women in Resource Management ha lo scopo di promuovere, sostenere ed espandere la partecipazione femminile in questa storia di sfide e successi.
Struttura del gruppo e aree di lavoro
La missione del gruppo di lavoro è quella di accelerare la creazione di valore attraverso esperienze condivise e pratiche di lavoro efficaci: 1. con un modello che supporta le attuali aree di lavoro dell’EGRM; 2. attraverso Webinars, workshops e thinkathons; 3. attraverso il coordinamento con le associazioni di settore (es; SPE/Women in Mining/
WinM); 4. mantenendo un focus globale; 5. individuando le opportunità per intensificare la ripresa post pandemica; 6. provvedendo inputs all’UNFC ed al futuro
UNRMS.
Tenendo il focus sulla parità di genere, la prima domanda da farsi nell’ambito della sfida per il raggiungimento degli importanti obiettivi energetici è: raggiungeremo gli obiettivi dell’SDG 5 e l’SDG 8 entro il 2030? La risposta sembrerebbe NO. Il Rapporto sullo sviluppo sostenibile globale delle Nazioni Unite, “The Future is Now”, afferma che, nonostante gli sforzi iniziali, i paesi sono ancora lontani dal raggiungere la maggior parte dei 169 obiettivi nei 17 SDG. La seconda domanda che ci chiediamo è: qual
è la rilevanza degli SDG per le principali parti interessate nella gestione delle risorse?
Diamo un’occhiata a due principali settori: petrolifero e minerario. Qui di seguito vediamo quanto gli SDG facciano parte del manifesto, dei Mission Statement e siano parte integrante dei reports delle principali aziende operanti in questi settori. È evidente il forte impegno nell’ imporsi obiettivi lungimiranti ed ambiziosi a sostegno degli impegni presi con i propri shareholders, in risposta alle pressioni sociali e ci piace pensare anche come risultante da una vera presa di coscienza sull’ importanza del
Figura 7 Miniere di Montevecchio, circa. 1940, foto concessa dall’ «Archivio Storico delle Miniere di Sardegna», Italia. Figura 8
Figura 9
Figura 10
Figura 11
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. UN SDGs in Corporate Sustainability (alcuni esempi in figura 9 e figura 10) .
Ci chiediamo quindi: dove siamo all’alba del 2022?
Le Nazioni Unite riportano ancora dei numeri piuttosto impegnativi; la componente femminile, dal rappresentare circa il 50% della popolazione mondiale continua ad essere sottorappresentata nelle funzioni decisionali sia a livello governativo che nel settore aziendale. Questi dati colpiscono maggiormente per l’importanza che ha avuto la donna durante la pandemia e che si prevede avrà nella fase di ripresa economica post pandemica. Uno sguardo al raggiungimento dell’ SDG 8 (a destra nella figura 11) fa notare ancora più tristemente quanto la pandemia abbia colpito le capacità educative e professionali dei più giovani, creando le basi per un aumento globale della disoccupazione giovanile ed un impatto sbilanciato a livello di genere: le ragazze saranno potenzialmente colpite dalla disoccupazione due volte tanto i ragazzi.
Passando da dati globali a dati aziendali ed analizzando i ranks attraverso una “gender
lens” vediamo che dal 2015 al 2020, mentre si nota un miglioramento nella progressione da entry level verso la C- Suite e posizione di CEO, si nota come sostanzialmente la percentuale nei ranks più elevati delle aziende rimane in una percentuale attorno al 20%. L’impatto della pandemia potrebbe vedere una perdita parziale dei risultati ottenuti sino ad ora ed una decelerazione nella progressione verso gli obiettivi di parità di genere. Il divario di genere nei corporate ranks è ancor più esacerbato se analizzato con una lente sulla diversità di etnia mostrando quanti “bias” ancora esistano e quanto questi potentemente influenzino le potenzialità di crescita professionale di metà della popolazione mondiale.
Figura 12
Figura 13
Figura 14 Estratto da WEC Gender Gap Report 2021.
Figura 15 due realtà importanti come Australia ed Africa, sostanzialmente differenti e tendenti ai due end-points dello spettro analizzabile. Questo primo webinar dedicato al settore minerario ha visto la partecipazione attiva di circa 300 partecipanti da tutto il mondo che si sono confrontati con gli apprendimenti e le lacune da colmare in questo settore. I seguenti messaggi chiave rappresentano le conclusioni di questa prima ed importante discussione così come presentati dell’associazione Women in Mining e dal mondo Corporate (rappresentato nella nostra prima indagine dalla BHP e dalla SRK Consulting):
EGRM WOMEN IN RESOURCE MANAGEMENT - AVANZAMENTO LAVORI
Come primo approccio al mondo delle risorse naturali abbiamo considerato la condizione delle donne nel settore minerario cercando di tenere una prospettiva globale mettendo a confrontando
Il Gender Gap report 2021 del World Economic Forum conferma quanto sopra, evidenziando che i primi indicatori rivelano una potenziale perdita di terreno sui progressi verso la parità economica di genere. In tutte le economie; i divari di genere preesistenti hanno esacerbato l’effetto asimmetrico della pandemia sia in termini di occupazione che di partecipazione alla forza lavoro. Si è assistito a un ampliamento dei divari di genere in alcuni dei settori più pesantemente colpiti dal COVID-19 e a un divario di genere emergente più pronunciato, dimostrato da un’inversione della parità di genere nelle posizioni di leadership. Secondo lo stesso World Economic Forum, si stima che, al ritmo attuale di progresso, ci vorranno 267,6 anni per colmare il divario economico di genere. Mentre i paesi sono ben posizionati per massimizzare il potenziale economico delle donne, è imperativo introdurre politiche e interventi ben mirati che incorporino l’uguaglianza di genere nelle politiche di risposta e ripresa al COVID-19.
IWiM: Le donne nel settore minerario sono globali e diversi cate come l’estrazione mineraria stessa
1. È importante contestualizzare la discussione sul ruolo e la posizione delle donne nel settore minerario così come è importante riconoscere che la discussione non è nuova né tantomeno l’approccio è standardizzato. 2. Sebbene ciò renda complesso trovare il giusto equilibrio tra questioni locali o specifiche del gruppo e la necessità di influenzare la politica internazionale per raggiungere il cambiamento globale, le organizzazioni
WIM di tutto il mondo stanno lavorando insieme e con altre parti interessate verso questi ambiziosi obiettivi. 3. In qualità di organizzazione femminile leader a livello mondiale, IWiM sta promuovendo attivamente questo coordinamento verso un cambiamento globale di mentalità per raggiungere l’uguaglianza di genere nel settore minerario.
Sudafrica:
• Le politiche devono essere compilate e
adottate da tutti gli operatori del settore • Sicurezza e protezione da molestie /
Gender Based Violence (GBV) • PPE (Equipaggiamento per la Protezione
Personale)
Questi temi rimangono pervasivi nel settore minerario sudafricano, ma vengono affrontati strategicamente e con fervore da attori chiave.
Australia:
Il settore minerario è relativamente maturo quando si tratta di progressi sull’uguaglianza di genere, con una continua attenzione necessaria all’inclusione, alle donne nei consigli di amministrazione e alle posizioni di leadership, alla chiusura del divario retributivo di genere e, a volte, al miglioramento delle condizioni per le donne in prima linea. • È necessario un “vero” impegno da par-
te dei consigli di amministrazione e dei
CEO per creare il cambiamento. • Il sostegno alle donne nel settore continua ad essere fondamentale, in particolare con i programmi di mentoring. Alcuni gruppi aziendali come BHP hanno presentato quantitativamente gli effetti benefici delle aspirazioni e degli obiettivi di equilibrio di genere: questi esempi tangibili sono importanti per apprezzare che la parità porta bene ci
non soltanto nella crescita individuale delle persone ma ha un effetto positivo a livello di produttività e nel conseguimento degli obiettivi aziendali.
“.. Abbiamo un obiettivo e aspirazione per raggiungere l’equilibrio di genere a livello globale entro CY2025. Nell’anno fiscale 2020, abbiamo aumentato la rappresentanza delle donne che lavorano in BHP dal 24,5% al 26,5%. C’erano 1767 donne in più che lavoravano in BHP rispetto all’inizio dell’anno finanziario e abbiamo quasi 4.000 donne in più che lavorano in BHP rispetto a quando abbiamo fissato il nostro obiettivo e le nostre aspirazioni, quattro anni fa... “ I guadagni tangibili sono dei potenti risultati guida, tuttavia non dobbiamo dimenticare che la strada verso l’uguaglianza di genere, l’equità e la sicurezza sul posto di lavoro è ancora lunga e tortuosa a livello globale, non solo per i paesi in via di sviluppo. Ciò che cambia in
Figura 16
Figura 17
Figura 18
base alle economie, culture e regioni del mondo è la scala delle priorità degli obiettivi da raggiungere. Se da un lato abbiamo visto che in Australia si punta alla maggiore partecipazione di genere nella leadership ad alla rimozione del divario salariale, in Africa la priorità numero uno è fermare gli abusi fisici e verbali e
l’assoluta ed irrimandabile necessità di politiche di tolleranza zero verso gli abusi di
genere (vedi figura 17). Spostandoci verso l’industria Petrolifera, abbiamo esplorato con un secondo webinar come le donne siano fondamentali nell’ avanzamento
degli obiettivi Net Zero e nel forgiare il future
energetico del nostro pianeta. La discussione ha visto gli input di gruppi che operano a livello globale come ENI ed Equinor o locali come GeoPark (Colombia & Latin America) e Waltersmith Petroman (Nigeria). Indipendentemente dalla cultura e geolocalizzazione delle operazioni di sfruttamento delle risorse naturali, le donne sono impegnate ed
hanno un ruolo fondamentale nella transizione verso economie low carbon. Nell’esempio fornito da GeoPark (società petrolifera indipendente colombiana) il valore di una forza lavoro diversificata e inclusiva si riflette nella qualità delle loro prestazioni; GeoPark è infatti il secondo produttore di petrolio in Colombia che nei numeri del suo consiglio di amministrazione conta su una quota del 45% di donne, più del doppio della media di settore che si attesta al 17%. Questo numero è rappresentativo di una progressione naturale da una forza lavoro in cui le donne rappresentano il 34% del totale dei dipendenti contro la media del settore del 22%. L’impegno per la diversità è anche nel numero di nuove assunzioni per il quale nel 2020 le donne hanno rappresentato il 43% dei nuovi assunti. Le politiche non sono facili da progredire ed il cambiamento culturale è uno degli obiettivi più difficili da raggiungere; tuttavia, come individui possiamo fare la nostra parte con scelte consapevoli e con l’intraprendere deliberatamente azioni alla portata delle nostre responsabilità professionali. Questa è la lezione che abbiamo appreso dalla Waltersmith Petroman Oil Limited, una società petrolifera Nigeriana indipendente, dove le donne stanno guidando i piani di transizione energetica dell’impresa. Nella Waltersmith Petroman, le donne ricoprono i più alti ranghi di responsabilità; nonostante le evidenti sfide culturali, le donne rappresentano il 55% del consiglio di amministrazione dell’azienda. Questo è semplicemente il risultato di una scelta, “a deliberate choice”, come definita dal suo CEO, nel voler sostenere le donne nel raggiungere le proprie aspirazioni e quelle aziendali.
“Il cambiamento è possibile e la diversità di genere è necessaria ed inscindibile da un nuovo contratto sociale sulle risorse naturali”
Equinor, operatore norvegese nel settore petrolifero e delle rinnovabili, ha condiviso come la creazione di valore per l’azienda possa essere raggiunta attraverso la diversità e come questa, associata a tecnologia ed innovazio-
ne, sia un fattore chiave per raggiungere gli
obiettivi di transizione energetica della so-
cietà (vedi figura 20).
“Gli obiettivi net zero possono essere raggiunti, il valore tangibile può essere generato attraverso la tecnologia, l’innovazione e la diversità, abbinati per liberare la creatività e
l’intelligenza di gruppo”. Le persone sono al centro di una transizione energetica che possa dirsi sostenibile; come messo in evidenza dall’ intervento della società Italiana ENI per la quale sostenibilità, persone e donne sono pivotali nel raggiungimento dei Net Zero targets aziendali. A sostegno di questa visione la società è impegnata nel: • dare priorità allo sviluppo locale; • valorizzare il lavoro in un ambiente diversificato; • sostenere le economie circolari; • garantire l’accesso alle risorse primarie come l’acqua, l’accesso all’elettricità; • garantire l’accesso all’ ISTRUZIONE. Il lavoro del gruppo EGRM Women in Resource Management progredirà esplorando il settore delle rinnovabili, quello governativo e educativo per poter poi generare input su buone pratiche e raccomandazioni da associare alle linee guida UNFC e UNRMS. Si auspica così che gli sviluppi sostenibili basati sullo sfruttamento delle risorse naturali implichino un approccio attivo e sine qua non, verso la parità di genere. A supporto di policies, linee guida e frameworks internazionali, condivisibili e adottabili a livello globale, ciò che è necessario per colmare il divario di genere è fondamentalmente un cambiamento culturale. La rimozione dei bias di genere che affliggono le capacità e potenzialità individuali delle donne non è utopica ma alla portata di ognuno di noi. Adottare la parità di genere come proprio principio etico, impegnandosi a sostenerlo in ambiente educativo, professionale e sociale è il fattore accelerante necessario per raggiungere gli obiettivi di piena ed effettiva partecipazione delle donne e le pari opportunità di leadership, a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica.
Riconoscimenti
Per il contributo diretto ed indiretto a questo articolo, si ringraziano le seguenti colleghe e colleghi: Charlotte Griffith and Harikrishnan Tulsidas della UNECE, Sustainable Energy division Per il settore minerario: Bjanka Korb, SRK Consulting, Ludvine Wouters, Latitide Five, Jenny Purdue, Jemena, Juleen Brown, BHP Per il settore petrolifero: Marcela Vaca, GeoPark, Chike Nwosu, Waltersmith Petroman Oil Limited, Elisabetta Purlalli, ENI; Åshild Hanne Larsen, Equinor. Questa raccolta di esperienze e dati è stata inoltre corredata da ulteriori studi sulle condizioni della donna nel settore delle risorse naturali con un focus speci co sulle piccole e medie imprese e la ripresa economica post pandemica per alcune regioni della UNECE. Gli studi patrocinati dalla UNECE, sono stati condotti dalla ricercatrice Kankana Dubey, consulente indipendente, che si ringrazia calorosamente per il sostegno attraverso webinars e workshops.