SETTEMBRE 2009 – € 5,00 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Varese
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svegliati al presente è la mente
tantra
www.osho.com
meditazioni attive di meditazioni attive di Osho sono tecniche che partono da dove si trova la mente dell’uomo d’oggi, cioè dall’azione, per arrivare dove il silenzio, la pace, il rilassamento, possono succedere spontaneamente. Queste meditazioni attive, oltre ad aprire nuovi spazi interiori, sono pure divertenti, durano generalmente un’ora e sono
le
facilitate da apposite musiche che, oltre a creare il giusto sostegno, ne scandiscono le varie fasi. Si possono fare da soli o in gruppo. Per poterne valutare pienamente le proprietà si consiglia di fare la stessa meditazione per almeno tre giorni consecutivi, e poi se apprezzata continuare arrivando almeno a cicli di 21 giorni.
MEDITAZIONE DINAMICA: la tecnica più essenziale di Osho e la più famosa, pulisce l’inconscio e alleggerisce dai pesi interiori. È la meditazione attiva del mattino; la giornata avrà tutto un altro sapore. Molto energetica. Istruzioni in videoclip mpeg. (cod. M 01) MEDITAZIONE KUNDALINI: ideale al tramonto. Scuotersi, danzare, restare immobili… e il silenzio diventa uno spazio interiore naturale. La meditazione “più amata dagli italiani” divertente e potente. Libera l’energia, allenta le tensioni. Con videoclip. (cod. M 04) MEDITAZIONE NATARAJ: la danza come meditazione, ovvero “perdersi per ritrovarsi”. Nella prima parte di 40 minuti la danza a occhi chiusi è totale. Nel silenzio e immobilità che seguono la danza diventa interiore. Istruzioni in videoclip mpeg. (cod. M 02) MEDITAZIONE NADABRAHMA: tranquilla tecnica tibetana usata per centrarsi (ideale anche nelle convalescenze); mezz’ora di suoni a labbra chiuse e una serie di lenti movimenti ci aiutano a percepire noi stessi come pura energia. Istruzioni in videoclip mpeg. (cod. M 03) MEDITAZIONE WHIRLING: la tradizionale danza roteante dei Sufi. Si ruota su se stessi con gli occhi aperti per 45 minuti e poi ci si ferma. Perdendosi totalmente nel vorticare si può scoprire il proprio centro… (cod. M 273) MEDITAZIONE MANDALA: è una tecnica estremamente attiva. Crea un cerchio di energia che porta a centrarsi in se stessi in modo naturale. Molto energetica. Con videoclip. (cod. M 1590) MEDITAZIONE GOURISHANKAR: dopo 15 min. di respirazione particolare e 15 min. di osservazione della luce, il magico entra nella vita di tutti giorni come per incanto. Con videoclip. (cod. M 272)
MEDITAZIONE NO MIND (cod. M 14) MEDITAZIONE MYSTIC ROSE (cod. M 17) MEDITAZIONE GOLDEN FLOWER (FIORE D’ORO) (20 min. cod. M 21 € 4,90)
ISTRUZIONI ALLEGATE
TRE MEDITAZIONI DISPONIBILI SOLO SU CASSETTA
MEDITAZIONE NO DIMENSIONS: di origine gurdjieffiana è divisa in 3 fasi, la prima di mezz’ora con movimenti nelle 4 direzioni è seguita da 15 minuti di whirling e da 15 minuti di silenzio. (cod. M 584) MEDITAZIONE CHAKRA SOUNDS: con l’uso di suoni particolari e nella giusta sequenza si armonizzano e si esplorano i 7 chakra. Con videoclip. (cod. M 590) Su cassetta anche la versione guidata. (cod. M 15) MEDITAZIONE CHAKRA BREATHING: per diventare consapevoli dei 7 chakra ed energizzarli usando diversi tipi di respirazione. Con videoclip. (cod. M 05) Su cassetta anche la versione guidata. (cod. M 06)
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LE MEDITAZIONI SONO DISPONIBILI SU C D VENDUTI PER CORRISPONDENZA DA OSHOBA A € 1 7 , 5 0 CAD.
IL V I D E O C L I P CON LE ISTRUZIONI IN FORMATO MPEG È VISIBILE SU QUALUNQUE COMPUTER WIN/MAC - M E D I T A Z I O N I S U C A S S E T T A S O L O E U R O 7 , 5 0
la fragranza, la visione momenti di luce con osho
04 Ogni istante può darti di più Se riesci a comprendere cosa vale veramente la pena di ricordare...
28 L’arte di stare con gli altri e l’arte di essere con se stessi...
06 Osservatorio Le suore americane, il reiki e l’Inquisizione moderna
30 Il buio... è bello!
08 Tu... essere immortale!
Khalook ci racconta la sua storia d’amore con l’oscurità: dalla Darkness Meditation al Darkness Massage
Si ha paura della morte perché si è inconsapevoli di cosa sia la vita. Osho
33 ...una notte oscura Meditazione dal Vigyan Bhairava Tantra. L’oscurità è tua madre, la madre di ogni cosa. Pensaci: quando non esisteva nulla, dov’erano tutte le cose? Non potrai pensare ad altro che alle tenebre più fitte. E se tutto scomparisse, esisterebbero solo le tenebre. Ben presto inizierai a sentire il calore di quelle tenebre: quel ventre ti avvolge da ogni parte. Osho
14 34 Controcorrente
11 Non sono problemi di cuore... è la mente: da lì nasce ogni problema
Anando e Shunyo rispondono ai partecipanti di un evento di meditazione
non
perdere tempo, perché chissà, potresti non averne più, questo potrebbe essere l’ultimo momento. Comportati come se questo fosse l’ultimo momento della tua vita. Se vivi questo momento come se fosse l’ultimo, in te saranno rilasciate delle grandi energie. Diventerai integrato, sarai un’anima, non solo un corpo. OSHO
14 Speciale: Svegliati al presente • Indimenticabile? Basta non attaccarsi. • Noia o meraviglia? • Fai collezione di brutti ricordi? • Fai collezione di bei ricordi? • Ah… che nostalgia!
22 Tantra: sesso, amore, intimità • Amanti divini di Dhayria e Anjori • Dall’India con amore • La mappa della consapevolezza interiore • Due mondi che si incontrano... Il bisogno di essere amati è infantile, immaturo. Il bisogno di amare è indice di maturità. E quando sarai pronto ad amare qualcuno, nascerà una relazione stupenda. Osho
Kabir e Meera, due mistici spiritualmente “scorretti” che mettevano in difficoltà l’ortodossia religiosa.
37 Stare fra donne: qualcosa di speciale di Shunyo
40 I numeri giusti! niente accade per caso...
42 Facebook? Twitter? Google? Questa volta clicca oshoba.it
44 La via dello sciamano Anatta e il suo libro
47 Non sono il tuo salvatore! Distruggo il vostro desiderio di essere dei seguaci, la vostra voglia di avere un modello fisso, una regola da ripetere inconsciamente. Osho
48 News 56 L’oroscopo di settembre 57 Centri dove meditare 59 Il futuro della terapia Le mie terapie mirano a farti diventare un essere intero, integro, intelligente e indiviso, che vive la sua vita con intensità e totalità. Osho
62 Un libro da vivere La meditazione passo dopo passo, De Agostini Editore
63 Vetrina delle novità
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Il mensile dedicato allʼarte della meditazione Registrazione Tribunale di Varese n. 934 del 2.9.2008 Direttore Resp.: Walter Volonté Sede legale, direzione, redazione e amministrazione: Associazione Oshoba, Via Morazzone 5, 21049 Tradate tel/fax 0331 810042 Stampato presso: C.S.R. Via di Petralata 157, Roma Grafica: Shola Carletti www.sholacarletti.com Arretrati su: www.oshoba.it Pubblicità: tel 0331 841952 Per i testi di Osho salvo specifiche al piede dei singoli brani: prima pubblicazione Copyright © 1953 Osho International Foundation. Copyright © tutte le revisioni 1953-2009 Osho International Foundation. Tutti i diritti riservati. Foto: ove non diversamente indicato sono per gentile concessione di Osho International Foundation. L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini e testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte. Alcuni articoli sono traduzioni dall’edizione in inglese. Osho, Osho Signature, Osho Dynamic Meditation, Osho Kundalini Meditation, Osho Nataraj Meditation, Osho Nadabrahma Meditation, Osho Gourishankar Meditation, Osho Mandala Meditation, Osho Whirling Meditation, Osho Mystic Rose, Osho Born Again and Osho No-Mind, sono marchi registrati o marchi di proprietà della Osho International Foundation, usati con il suo permesso. Osho Times (O.T.) accetta materiali per la pubblicazione inclusi idee, articoli, design, illustrazioni, artwork o fotografie. Chi presenta il suddetto materiale garantisce automaticamente il permesso di pubblicazione senza alcun diritto di restituzione o remunerazione da parte dell’O.T., dei suoi agenti o delegati. L’O.T. non è responsabile per le informazioni contenute nelle inserzioni pubblicitarie, di cui rispondono gli inserzionisti stessi.
Tutto ciò che sappiamo e tutto ciò che possiamo sapere, rimarrà per forza relativo. Ricordare questo ti darà compassione. Ricordarlo ti farà accettare di più gli altri. Ricordarlo ti renderà più umano. Ricordarlo ti aiuterà a capire i punti di vista degli altri. La verità è vasta. È semplice, ma vasta quanto il cielo. Tutto l’universo la contiene e l’universo è illimitato, infinito.
Qualsiasi cosa vedi del mondo è una tua proiezione. Quando sei oltre la mente e tutte le proiezioni sono cadute, allora vedi il mondo com’è, ed è di una bellezza inimmaginabile. Nel momento in cui vai oltre la tua mente, a un tratto rifletti la realtà. Se sei dentro la mente proietti la realtà, non la rifletti.
Quando vedi qualcuno che sta facendo qualcosa di sbagliato, che sta commettendo un errore, invece di saltargli addosso, guarda dentro di te. Cosa stai facendo? Se riesci a osservare – e gli errori degli altri ti fanno ricordare i tuoi errori – la tua vita ne sarà trasformata, ogni persona diventerà il tuo maestro, tutta la vita sarà il tuo maestro.
Vivere nel presente ricordando sempre – ventiquattro ore al giorno – di far caso al pensiero che automaticamente va al passato e al futuro, farà in modo che non succeda di nuovo. Osservare è già abbastanza. Se osservi, il gioco non ricomincerà. L’osservazione e la consapevolezza rompono l’abitudine.
consapevolezza
OGNI ISTANTE . .. Ù I P I D I T R A D Ò PU
Ciò che è nuovo, fresco, presente, deve essere vissuto totalmente e qualsiasi cosa lo blocchi deve essere lasciata andare.
Ovunque ci sia una scelta da fare, scegli l’ignoto, il rischio, il pericolo, ciò che è insicuro.
Ricordati sempre: Celebrare e rimanere in una dimensione di festa continua vuol dire essere in meditazione. Allora gioisci di qualsiasi cosa accada. Se sei in salute, gioisci dell’attività, se sei malato gioisci del rilassamento. Non sentirti in colpa per niente al mondo...
Non giudicare mai il passato con lo standard del presente, questo non è compassionevole.
Ricordati sempre... e per sempre che tu sei il testimone: “Io sono il testimone”. Non identificarti con nessun contenuto, altrimenti cadrai in errore. Se t’identifichi con qualsiasi contenuto, non importa quanto sia bello o spirituale, hai sbagliato, ti sei perso.
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osservatorio terra
Le suore americane, il reiki e l’Inquisizione moderna
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corso degli ultimi 40 anni molte suore statunitensi, circa 60.000 in tutto, appartenenti a vari ordini, si sono distinte per una marcata partecipazione alle cause civili e sociali, a partire dalle marce di Selma (Alabama) per i diritti civili dei neri americani del ‘65; hanno rivoluzionato la vita delle detenute nelle carceri di grandi città come New York, iniziando speciali programmi che permettessero loro di prendersi cura dei figli; si organizzano per “morire in dignità e consapevolezza”, senza accanimenti terapeutici, ma accettando la morte come parte integrante dell’esperienza umana e sostenendosi a vicenda; vestono abiti civili, insegnano nelle università, praticano il Reiki negli ospedali e sembrano essere mosse da uno spirito umanitario concreto e sincero. Tra tutti i rappresentanti della chiesa contemporanea sembrano quelle che meglio hanno interpretato la ventata innovatrice del Perfectae Caritatis, il documento del Concilio Vaticano Secondo del ’65 che incitava le suore a rinnovare le loro congregazioni e i loro conventi nello spirito reale delle loro fondatrici e dei loro fondatori e in modo da incontrare i bisogni e lo spirito dei tempi. E ora sono oggetto di ben due inchieste vaticane (viene in mente l’Inquisizione...) che dovrebbero stabilire se le suore “vivono in osservanza” delle regole della vita religiosa. Questo genere di inchieste vaticane è normalmente riservato a pericolosi scandali come quello relativo alla pedofilia dei preti. Ma cosa stanno facendo di male queste suore? Se lo stanno chiedendo le suore stesse e tutti i cattolici statunitensi. E ce lo chiediamo anche noi…
Nel
“Non ha senso,” sostiene Bob Bennet, uno degli avvocati che si sono occupati dello scandalo dei preti pedofili (che secondo lui la chiesa non ha ancora veramente affrontato nel modo giusto e con efficacia). Bennet è sconcertato dal fatto che proprio queste suore,“i gioielli della chiesa”, siano improvvisamente messe sotto inchiesta. Le suore non parleranno pubblicamente della loro paura che il Vaticano intenda semplicemente rimandarle nei ranghi, al passato, a una vita sottomessa, fatta di velo e cilicio, continua Bennet. Tom Fox, redattore del The National Catholic Reporter, un settimanale cattolico indipendente, sospetta che le inchieste nascano da un atteggiamento patriarcale e maschilista e sostiene che sarebbe meglio “che le nostre religiose esaminassero la vita dei nostri preti maschi”. Parole coraggiose e di una certa saggezza… nonostante le scuse pubbliche alle donne ai tempi di Giovanni Paolo II per le ingiustizie subite e nonostante gli scandali preteschi, tutti maschili, l’atteggiamento maschilista e inquisitorio della chiesa sembra ancora una volta rievocare la caccia alle streghe, quando le donne erano perseguitate per stregoneria e uno dei segni indicatori era che avessero poteri di guarigione. Forse non ci saranno roghi, ma dà fastidio e fa male lo stesso. Sempre la stessa vecchia mentalità in azione che sembra scagliarsi su tutto ciò che è naturalmente benefico e che non può fare danno, che è anzi l’unico segno di una certa maturità, di un impegno sincero e reale nell’ambito del cattolicesimo. Ma forse è proprio questo il problema… Perché c’è una parte dell’umanità che sembra essere sempre dalla parte del-
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l’ignoranza, del conservatorismo cieco, della corruzione morale a vari livelli nascosta dietro al moralismo più ottuso. E il risultato è che si investiga con la stessa “solerzia”, spropositata nel primo caso e insufficiente nel secondo, la suora che pratica il Reiki sui malati e il prete che violenta i bambini. La Conferenza Episcopale statunitense ha già deliberato negativamente a proposito dell’uso del Reiki come terapia. Non si è preoccupata di verificare se funziona o meno, se porta un reale contributo alla guarigione e al benessere generale degli infermi oppure no, ma di stabilire la sua legittimità rispetto alle forme di terapia accettate dalla chiesa: o la grazia divina (ad esempio operata da Cristo e dai santi nei miracoli) o la medicina ufficiale. Il Reiki non appartiene a nessuna delle due categorie e quindi viene etichettato come anti-cristiano e non scientifico. Ecco qui di seguito alcuni estratti dal documento, Guidelines for evaluating Reiki as an alternative therapy, Committee on Doctrine, United States Conference of Catholic Bishops (Linee guida per la valutazione del Reiki come terapia alternativa, Comitato della Dottrina, Conferenza Episcopale degli Stati Uniti). “La spiegazione dell’efficacia del Reiki dipende interamente da una particolare visione del mondo come permeato da una ‘forza vitale universale’ (il Reiki) che è soggetta a manipolazione tramite il pensiero e la volontà umane. I praticanti sostengono che il training di Reiki permette loro di canalizzare l’energia che è presente in tutte le cose. Inquisita e “inquisitrice” Da sinistra: Sorella Sandra M. Schneiders, fra le inquisite, e Madre Mary Clare Millea, nominata dal Vaticano per svolgere le indagini sulle suore americane
Ma dal momento che questa energia non è riconosciuta dalla scienza ufficiale, la giustificazione di queste terapie deve basarsi su qualcos’altro che scienza non è. (…) Alcune persone hanno cercato di identificare il Reiki con la guarigione divina conosciuta ai cristiani. Sono in errore. La differenza radicale può essere vista immediatamente nel fatto che per colui che pratica il Reiki il potere di guarigione è a disposizione degli esseri umani. Alcuni hanno cercato di aggirare la questione sostenendo che non è il praticante che personalmente pone in effetto la guarigione, ma l’energia stessa, diretta dalla consapevolezza divina. Resta il fatto che per i cristiani l’accesso alla guarigione divina avviene solo attraverso la preghiera a Cristo Signore e Salvatore, mentre l’essenza del Reiki non è la preghiera, ma una tecnica che si tramanda di maestro in discepolo. (…) Né le sacre scritture né la tradizione cristiana parlano del mondo naturale come basato sulla “forza vitale universale” soggetta a manipolazione tramite la mente e la volontà umane. Questa visione del mondo ha radici nelle religioni orientali e ha un carattere monistico e panteistico in cui la distinzione tra sé, mondo e Dio scompare. Per un cattolico, credere nel Reiki presenta un problema insolubile. (…) Un cattolico che ponga la sua fiducia nel Reiki opera nel campo della superstizione, la terra di nessuno che non è né fede né scienza. La superstizione corrompe l’adorazione di Dio conducendo la pratica e il sentimento religiosi
nella direzione sbagliata. (…) Sarebbe inappropriato per le istituzioni cattoliche e per le persone che rappresentano la chiesa somministrare o appoggiare in qualsiasi modo la pratica del Reiki. (…) Alcune forme di Reiki prevedono inoltre l'invocazione di esseri angelici o ‘spiriti guida del Reiki’. Questo introduce l’ulteriore pericolo di esposizione a forze e poteri del male”. Che i vescovi e il Vaticano ci vengano a parlare di superstizione e forze del male è quanto meno ridicolo, ironico, se non oltraggioso. Gli eredi diretti di coloro che hanno messo al rogo milioni di donne sulla base di prove indiziarie di presunta stregoneria e processi al limite del delirio… Non c’è molta differenza tra i Torquemada di allora e quelli di oggi. È cambiato un po’ il linguaggio e cambia il contesto che non permette loro di esercitare il potere come facevano un tempo, ma un inquisitore è sempre un inquisitore. Questo non cambia. Marga
Durante il Medio Evo il cristianesimo si trovò in pericolo. C’erano migliaia di donne che risultavano essere molto più sagge e sapienti dei vescovi, dei cardinali e del papa. Conoscevano l’arte di trasformare la vita delle persone. E una donna poteva farlo molto più facilmente di un uomo. Dopo tutto una donna è una madre; ed è sempre una madre. Anche una bambina ha in sé la qualità della maternità. La maternità non è connessa con l’età, fa parte dell’essere donna. E la trasformazione richiede un’atmosfera piena d’amore, un trasferimento di energia molto materno. Agli occhi della chiesa era un pericolo, era in competizione, perché il cristianesimo non ha niente di paragonabile. Ma il cristianesimo deteneva il potere. Era un mondo di uomini. E decisero di distruggere le streghe. OSHO,
The Transmission of the lamp #2
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e r e s s e … Tu ! e l a t r o imm lità a t o t n o c i v i s’è V o c i a rir p o e… c t r s o e m la e t n e veram
Osho, perché ho tanta paura della morte? Si ha paura della morte perché si è inconsapevoli di cosa sia la vita. Se sai che cos’è la vita, la paura della morte svanisce da sola. La morte non c’entra affatto, ciò che conta è la vita. Poiché non sappiamo cosa sia la vita, temiamo che un giorno finisca: non abbiamo neppure vissuto. Come puoi stare al mondo senza sapere cosa voglia dire vivere? Non hai vissuto, né hai amato, ti sei limitato a trascinarti, vegetando. E sai che una cosa è certa: la morte si avvicina ogni giorno di più, a ogni istante, per questo si ha paura. È naturale avere paura, perché la morte chiuderà la porta per sempre, e tu verrai portato via, senza più possibilità di conoscere la vita: ti è stata data un’opportunità, un’occasione 8 OSHO TIMES
incredibile e te la sei lasciata sfuggire… Continui a rinviare a domani: “Domani vivrò”, ma al tempo stesso persiste in te il timore: “Chi può dirlo? Domani potrebbe arrivare la morte… e poi?”. Hai rinviato la vita a un domani che non esisterà mai… da qui nasce la tua paura. Purtroppo non sai come vivere, ora come ora: nessuno ti dice come vivere nel presente. Predicatori, politici, genitori, tutti parlano del domani. Da bambino ti dicono: “Quando sarai più grande, saprai cos’è la vita”. Quando sei giovane, ti dicono: “Voi giovani siete tutti pazzerelli; quando sarai adulto, capirai…”. E, una volta cresciuto, ti dicono: “Sei finito. Non hai più tempo per vivere… sei una cartuccia scarica”. Non sanno nulla! Fingono di sapere, usando una semplice strategia: rin-
viare a domani: “Quando il tempo verrà, anche tu saprai!”. Quel momento non arriva mai: tu non arrivi mai a maturare una comprensione e quando, a tua volta, sei cresciuto, devi salvare la faccia… e ripeti le stesse cose ai tuoi figli. Se ami i tuoi bambini, non mentire. Tutta la tua religione si fonda su menzogne. Sii sincero, di’ loro: “Non so, sono alla ricerca” e non rinviare mai a domani. Tutta la nostra vita è un continuo rimandare, per questo si ha paura di morire: “Ancora non ho conosciuto la vita e già la morte si avvicina”. Non sei la sola ad aver paura della morte: tutti la temono, per il semplice motivo che ancora non hanno assaporato la vita. L’uomo che sa cos’è la vita accoglie la morte con gioia: l’abbraccia, la riceve
riflessioni
come un ospite. Per chi non la conosce, la morte è un nemico. Per l’uomo che la conosce, la morte è il supremo crescendo della vita. Purtroppo tutti ne hanno paura e questo è contagioso: genitori e vicini hanno tutti paura della morte e i bambini ne vengono condizionati, sono influenzati da questa paura persistente che li circonda: tutti hanno paura della morte, la gente arriva addirittura a non parlarne. Nel mondo esistono solo due tabù: il sesso e la morte. Ed è strano che entrambe le esperienze siano sempre state condannate da tutti. Sono profondamente legate tra loro: il sesso rappresenta la vita, perché dal sesso nasce ogni esistenza e la morte rappresenta la fine. Una vera umanità non avrà alcun tabù. La vita dovrebbe essere vissuta nella sua totalità e la morte è parte della vita. Si dovrebbe vivere totalmente e si dovrebbe morire totalmente.
“
Dal mio punto di vista, vedo che tutti voi possedete l’immortale. Potete saperlo, potete non saperlo, questo non importa: lo portate in voi stessi. È già presente, esiste già: è sufficiente una leggera comprensione e la vostra vita sarà trasformata.
”
Cambiar casa… S
ei stato condizionato all’idea di avere una sola vita. Questa idea cristiana, ebrea, musulmana, basata sulla concezione ebraica, ha fatto sì che l’Occidente fosse ossessionato dalla velocità. Bisogna fare tutto così di corsa che non è possibile godersi ciò che si sta facendo e non è mai possibile farlo veramente bene. Si riesce a ultimare tutto in qualche modo e subito ci si precipita a fare la cosa successiva. L’uomo occidentale è vissuto in base a un concetto totalmente sbagliato. Questo concetto ha creato una tensione fortissima nella mente della gente, per cui ora nessuno riesce a sentirsi a proprio agio in nessuna situazione: tutti sono sempre in movimento e sono sempre preoccupati perché non sanno quando arriverà la fine. E vogliono fare tutto, prima che arrivi, ma il risultato è esattamente l’opposto: nessuno riesce a fare nulla che abbia una sua grazia, una sua bellezza, una sua perfezione. La loro vita è così offuscata dall’idea della morte, che non riescono a vivere con gioia. Qualunque cosa produca gioia, sembra essere una perdita di tempo. Non possono stare seduti in silenzio per un’ora, perché la loro mente dirà: “Perché stai sprecando un’ora? Potresti utilizzarla per fare tante cose”. A causa di questo concetto in Occidente non si è mai evoluta l’idea della meditazione. La meditazione richiede una mente molto rilassata, che non vada di fretta, che non si preoccupi, che non debba correre da nessuna parte… una mente che si goda, momento per momento, quello che la vita ha da offrire.
La meditazione non poteva essere scoperta altro che in Oriente, dove la vita viene considerata eterna, per cui ti puoi rilassare. Puoi rilassarti senza nessuna paura, puoi divertirti e suonare il flauto, puoi ballare e cantare la tua canzone, puoi goderti l’alba e il tramonto. Puoi goderti tutta la vita. Non solo: puoi goderti persino la morte, perché anche la morte è un’esperienza eccezionale, forse l’esperienza più profonda che tu possa fare nella vita. La morte è un crescendo. In Occidente la morte viene considerata come la fine della vita. In Oriente la morte è solamente uno degli episodi più belli nel lungo processo dell’esistenza: ci saranno molte, moltissime morti. Ogni morte rappresenta il punto culminante della tua vita, prima che ne abbia inizio un’altra, un’altra forma, un’altra etichetta, un’altra consapevolezza. Tu non finisci mai, stai semplicemente cambiando casa. Mi viene in mente Mulla Nasruddin. Un ladro era entrato in casa sua; il Mulla non stava veramente dormendo, aveva solo gli occhi chiusi e li apriva di tanto in tanto per vedere che cosa stesse facendo il ladro. Ma non era il tipo da intromettersi negli affari altrui… il ladro non stava disturbando il suo sonno e lui non voleva disturbare il suo lavoro. Era meglio lasciarlo fare. Il ladro cominciava a preoccuparsi, perché quell’uomo si comportava in modo molto strano. Mentre lui portava fuori dalla casa gli oggetti rubati, capitava che qualcosa gli cadesse dalle mani facendo rumore, ma il Mulla non si svegliava… un sospetto cominciò a nascere nella mente del ladro, quel tipo di sonno è possibile solo quando si è SETTEMBRE 2009
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svegli: “Deve essere un uomo molto strano per non dire niente, gli sto svuotando la casa!”. Aveva portato fuori tutti i mobili, tutti i cuscini, tutto quello che c’era. Quando il ladro raccolse le cose rubate, facendone un gran sacco, e si avviò per andarsene, all’improvviso ebbe la sensazione che qualcuno lo seguisse. Si guardò alle spalle e vide l’uomo che prima stava dormendo. Gli chiese: “Perché mi segui?” E il Mulla rispose: “Non ti sto seguendo, sto solamente cambiando casa. Ti sei preso tutto. Cosa ci faccio io, adesso, qui? Vengo con te”. Questo modo così rilassato di affrontare le cose, è tipico dell’Oriente; persino nei confronti della morte, l’Oriente la pensa così: stai solo cambiando casa. Il ladro rimase interdetto e disse: “Perdonami, riprendi le tue cose”. Ma il Mulla rispose: “No, non occorre! Stavo proprio pensando di traslocare… quella casa stava andando a pezzi. Di certo la tua sarà migliore e poi io sono un uomo nato stanco. Ho bisogno che qualcuno si prenda cura di me e, visto che ti sei preso ogni mio bene, perché non prendere anche me?”. Il ladro era terrorizzato, per tutta la vita aveva rubato, ma non aveva mai incontrato un uomo così: “Prendi tutte le tue cose!” disse. Ma il Mulla era imperturbabile: “No, non cambieremo programma, tu trasporterai queste cose, altrimenti chiamerò la polizia. Mi sto comportando come un vero gentiluomo, non ti considero un ladro, ma solo una persona che mi sta aiutando a cambiare casa”. Non c’è fretta, per cui la tua idea che ci sia una sola vita è pericolosa. Ecco perché, sebbene sia molto povero, l’Oriente non conosce la disperazione, né l’angoscia. L’Occidente è ricco, ma la ricchezza non ha dato alcun apporto alla sua spiritualità e alla sua crescita; al contrario, l’Occidente vive una vita di tensioni. Dovrebbe 10 OSHO TIMES
essere più rilassato, perché ha tutte le comodità che la vita può offrire. Ma il problema che sta alla base di questa situazione è che, nel profondo del suo inconscio, l’Occidente crede che la vita sia molto breve: noi tutti siamo in fila, in attesa della morte che si avvicina ogni momento di più. Nel momento in cui nasciamo, iniziamo il nostro viaggio verso la tomba. A ogni momento che passa la vita diventa sempre più corta, sempre più breve. Questo crea tensione, angoscia, ansia. Tutte le comodità, tutti i lussi, tutte le ricchezze perdono ogni valore, perché non puoi portarle via con te. Dovrai affrontare la morte da solo. L’Oriente è rilassato. Innanzitutto perché non dà importanza alla morte: è solo un cambiamento di forma. In secondo luogo perché, essendo così rilassato, può rendersi conto delle ricchezze interiori che rimarranno con te anche alla fine della vita. La morte non può portarle via. La morte può portarsi via solo ciò che è fuori di te e naturalmente, se non sei cresciuto interiormente, avrai paura che la morte si porti via tutto; si porterà via tutto quello che possiedi. Ma se sei cresciuto interiormente, se hai trovato la pace, la beatitudine, il silenzio, la gioia – che non dipendono da quello che succede al di fuori di te – se hai trovato il giardino del tuo essere, se hai visto fiorire la tua consapevolezza, non potrai nemmeno pensare di avere paura della morte. Te lo ripeto ancora una volta, devi ricordarti solo una cosa: tu sei un essere immortale. Questa non è ancora una tua esperienza personale e diretta, ma la puoi accettare come un’ipotesi; non come una cosa a cui credere, ma come un’ipotesi da sperimentare. Non voglio che qualcuno accetti mai niente da me come un credo, ma solo come un’ipotesi. Poiché io conosco la verità, non ho bisogno di importi di credere o di aver fede. Poiché conosco la verità, posso dirti: “È solo un esperimento, un’ipo-
tesi temporanea”, perché sono sicuro al cento per cento che, se tu inizi a sperimentare per conto tuo, direttamente, la tua ipotesi diventerà la tua esperienza personale; non un credo, non una fede, ma una certezza. E solo le certezze possono salvarti. Credere, sarebbe come affrontare un mare in tempesta con una barchetta di carta. Non si può neppure pensare di attraversare l’oceano dell’esistenza su una barchetta di carta. Hai bisogno di una sicurezza… non di credere, ma di una verità che hai sperimentato in prima persona. Non una verità altrui, presa in prestito dall’esterno: dev’essere tua! In questo caso attraversare l’oceano sconosciuto e inesplorato diventa una gioia, diventa un’avventura eccitante e ricca di momenti di estasi. TESTI DI OSHO TRATTI DA: Morte, la grande finzione, OM/LS Edizioni (nuova edizione interamente rivista e corretta)
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Non è nel cuore… ma nella mente: è da lì che nasce ogni problema
Shunyo e Anando rispondono ai partecipanti di un evento di meditazione (OshoFestival 2008 a Riccione)
Questioni di lavoro Ho imparato in questi anni che ogni volta che una persona o una cosa creano un’emozione dentro di me, non so quanto quella cosa o quella persona c’entrino veramente: di sicuro qualcosa sta succedendo dentro di me. Ad esempio: io non ho un lavoro fisso e un paio di giorni fa mi hanno detto che forse potrò continuare a lavorare dove sono adesso ancora per un mese e poi
basta. Non mi sembrava giusto, però invece di odiare questa faccenda, o questa persona che me lo ha detto, ho provato a guardare dov’era questo fastidio che sentivo dentro di me… e la cosa si è trasformata. Anando: C’è una chiave di lettura molto semplice: se hai un problema, una difficoltà, qualcosa che senti non essere giusto, qualcosa a cui stai cercando di resistere o che proprio non ti piace, sappi che è sempre la mente. Perché l’altra parte del nostro essere,
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il cuore, la fonte di tutte le emozioni pure, come dice Osho, non ha problemi, non vuole cambiare le cose: accetta davvero qualunque cosa accada. “Mi hanno detto che non potrò più continuare a lavorare in quel posto tra un mese”. Va bene, questa è la realtà dei fatti, questa è la situazione. Se decido di reagire a questa cosa, è una mia reazione; potrebbe non piacermi, potrei arrabbiarmi, potrebbe essere un problema per me, potrei sentire che non è giusto, ma questo non solo non cambierà le cose, ma mi farà stare male. Però è proprio quello che faccio ed è la mia mente a fare tutto questo. Se riusciamo a dire “Ok, questa è la mente” – e la mente ha sempre ottime motivazioni del genere: “Non è giusto perché ho fatto questo e quello” – se riusciamo a spostarci dallo spazio della mente allo spazio del cuore, da qui riusciremo a comprendere: “D’accordo, questa è la situazione, posso combatterla o accettarla”. Se accetti, non significa che ti rassegni e basta: “D’accordo, le cose stanno così, devo accettarlo”. Piuttosto, pensi: “Va bene, questa è la realtà dei fatti, ma qual è il bello di questa faccenda, qual è il lato positivo? Che magari troverò un lavoro migliore”. Non sai mai cosa succederà, ma fino a quando senti che quel che ti è capitato è ingiusto, molto probabilmente non ti arriverà niente di buono, perché da questo spazio non riusciamo a cogliere le opportunità, non riusciamo a essere creativi, non siamo positivi. Se accetti, pensi sempre: “Va bene… vediamo cos’ha in serbo per me la vita ora”. Accettare spaventa, rende insicuri, ma questo significa essere vivi. È così che ci sentiamo vivi, quando non sappiamo cosa succederà e siamo un po’ spaventati, ma da quello spazio possiamo aprirci totalmente alle nuove possibilità. Perché l’esistenza ci dà sempre qualcosa, ma fino a quando continuiamo a pensare: “Non doveva andare così, non è giusto!” non riusciamo ad accorgercene. 12 OSHO TIMES
Questa volta ha funzionato, ma lo scorso dicembre no e infatti sono stato male per un mese… Anando: Aspetta un momento. Hai visto? Sei tornato col pensiero a una vecchia situazione che ti ha dato dei problemi, anche se hai appena detto che questa volta invece ti senti molto meglio al riguardo. È fantastico! Ti stai mettendo da solo nella condizione di stare male perché è su quello che ti stai focalizzando: “Non è giusto… e ci sto male perché anche l’ultima volta sono stato male!”. È così che lavora la mente. E consapevolezza significa riconoscerlo: posso continuare con il solito vecchio disco oppure aprirmi a nuove possibilità e vedere le cose da un’altra prospettiva. Se ti fissi sempre su quello che non va, è proprio così che andrà a finire, purtroppo!
Questioni di cuore Quando finisce una storia e passa anche del tempo, diciamo nove mesi… però questa persona ritorna, nel senso del cuore, non tanto della testa, nel cuore: ti sembra di vederla con qualcun altro oppure ti sembra di essere sempre con quella persona anche se sei con un’altra persona. Come si fa a uscirne fuori? Shunyo: Osho aveva una visione davvero rivoluzionaria delle relazioni sentimentali. Una volta avevo un’amica che si trovava nella tua stessa situazione: la sua relazione era finita da pochi giorni, allora dissi a Osho: “Ci vorrà del tempo”. E lui mi rispose: “Non ci vuole tempo, ci vuole consapevolezza”. E la consapevolezza di quanto continui a tenertelo nella mente. Se ti rendi conto di quanto pensi a lui di proposito, se riesci a mettere ogni volta un po’ più di distanza dicendoti: “Ecco, ci sto pensando di nuovo!”. Se riesci, distaccati un po’,
Anando ha un’esperienza trentennale nella pratica e nel lavoro con le meditazioni di Osho e con le sue tecniche di trasformazione. Per anni ha lavorato a stretto contatto con Osho e ha sviluppato un approccio amorevole e gioioso che rende facile a chiunque avvicinarsi alla dimensione della meditazione. Tiene numerosi workshop e seminari in ogni parte del mondo. È l’autrice del libro La forza del sì – Imparare ad accettare se stessi e gli altri per ritrovare armonia, equilibrio e la propria energia vitale, Urra Editore.
Shunyo profonda conoscitrice di meditazioni di diverse tradizioni grazie agli oltre trent’anni all’Osho International Meditation Resort di Pune. Ha sviluppato un gran numero di tecniche basate sui commenti di Osho al Libro dei Segreti e da dieci anni conduce in tutto il mondo workshop e training. È l’autrice di I miei giorni di luce con Osho, Edizioni del Cigno, il racconto della sua vita a stretto contatto con il maestro, dal 1974 fino al 1990, anno in cui Osho ha lasciato il corpo. Un viaggio affascinante nelle profondità della natura umana e nelle sue potenzialità. Appassionante come un romanzo! Per informazioni sul loro lavoro: www.lifetrainings.com Anando, insieme a Siddho, condurrà l’evento di meditazione Liberi di Essere il 14 e 15 novembre a Milano. Per informazioni: www.oshoba.it
perché il tuo pensare a lui sta crescendo nella tua testa e poi è naturale che tu inizi a vederlo dappertutto, ma è solo un pensiero, un pensiero inconscio. È proprio di questo che dobbiamo renderci conto. Per quanto ho capito quando una storia d’amore finisce, non significa che improvvisamente non ci sia più amore; ecco perché è così difficile, perché pro-
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Workshop all’OshoFestival 2009
viamo ancora amore, ma non stiamo più insieme… per tutta una serie di ragioni, di solito. E tu puoi sentire questo amore senza aver bisogno di darlo proprio a lui: dallo a un albero, dallo al cielo. È davvero importante provare amore, ma la nostra società ci ha educati a pensare di dover ricevere amore e se non lo riceviamo ci sentiamo traditi e non riusciamo a darlo. Secondo la visione di Osho invece, per quanto ho compreso, la cosa più importante è cominciare a sentire amore. E so che non sempre il nostro amore sarà ricambiato dalla persona che vogliamo… e se continua così troppo a lungo, diventa una specie di abitudine. Ci sono stati momenti in cui, alla fine di una relazione, mi sono sentita felice; allora ho iniziato a pensare: “Che razza di amore era mai questo se ora sono felice? Se il mio amore è stato così grande… dovrei soffrire”. Da qualche parte forse ti hanno insegnato che amore e sofferenza vanno insieme. Non sto dicendo che è vero, ma per molti è così. Per questo pensiamo che più soffriamo, più grande è l’amore che proviamo. Penso che una delle cose più difficili in assoluto sia la fine di una relazione, perché vengono a galla tutte le nostre incertezze, tutti i nostri condizionamenti, il sentirci inadeguati, il non sen-
tirci vere donne, il rifiuto… Invece, questo è un momento davvero fertile per imparare molte cose su di noi, per trarre il massimo dal nostro stare da soli, per un po’ di tempo. Ma possiamo non cogliere questa opportunità e qualche volta se ci permettessimo davvero di entrare profondamente nella nostra tristezza, diventerebbe una meditazione: un giorno, una sera, ti chiudi semplicemente la porta alle spalle e fai della tristezza una meditazione, ci vai dentro in profondità, la senti totalmente finché diventa davvero insopportabile. Ma quando entri in un’emozione totalmente, questa si trasforma, l’ho provato anch’io. Se permetti davvero alla tristezza di prendere il sopravvento per tutto il tempo della meditazione, si trasformerà nel suo opposto. Ed è molto diverso che continuare a pensare a lui tutti i giorni ed essere sempre triste, perché allora diventa sofferenza. So che non è facile. Anando: Sì, potremmo parlare di relazioni tutto il pomeriggio. Perché come ha detto Shunyo, è un argomento che comprende tutto. Nei nostri libri ci sono interi capitoli dedicati alle relazioni. Ma lasciami solo chiarire una cosa: non dipende dal
cuore. Abbiamo quest’idea: “Oh! Ho il cuore a pezzi, il mio cuore prova tutto questo dolore, tutta questa sofferenza”, ma in verità dipende dalla mente. Infatti, se osservi questi sentimenti, comprenderai che derivano tutti dai pensieri: quindi le emozioni appartengono tutte alla mente. Ma se riesci a connetterti davvero col cuore, troverai molta tranquillità; il cuore accetta e accetta anche che le persone vanno e vengono, che l’attrazione va e viene… e che va bene così. Questo perché al cuore interessa soprattutto la gratitudine che proviamo per quello che la persona ci ha dato. E quando proviamo gratitudine, possiamo lasciare andare, che sia un parente che non c’è più o un amore che ci ha lasciato. È molto difficile lasciare andare qualcuno se non proviamo gratitudine. Il cuore sa provare gratitudine; se riesci a connetterti con questo spazio, guarirai. Ma non è semplice, perché alla mente interessa solo ciò che non hai ottenuto da quella persona! O ciò che quella persona non ti sta dando. Questa però è una strada senza uscita, dritta all’inferno. Hai scelto quella persona e si è rivelata essere diversa da quello che ti aspettavi. Ma non trovi proprio niente di bello che ti puoi ricordare di lui? Prova a fare un esperimento: prova a concentrarti su questo solo per ventiquattro ore, senza pensare: “Io voglio di più”. Pensa solo: “Questo è quello che ho”. Prova a vedere se riesci a contattare questo spazio di gratitudine e come ti fa sentire. Lì per lì meglio, poi il giorno dopo sono daccapo. Anando: Sì, ma ora almeno hai una chiave di lettura. È una tua scelta. Puoi anche chiederti: “Cosa perderei se davvero riuscissi a lasciarlo andare? Cosa nel mio inconscio mi tiene aggrappata a quel brutto sogno?”. SETTEMBRE 2009
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indimenticabile? basta non attaccarsi morire al passato per vivere il presente
Osho, hai detto che per vivere momento per momento si devono buttar via il passato, morto, e i ricordi. Questo significa che per trascendere la mente dobbiamo dissolvere e distruggere tutti i ricordi? C’è bisogno di una mente forte e di un intenso ed efficiente bagaglio di ricordi per funzionare in questo mondo. Morire al passato non significa che non sarai più in grado di ricordarlo. Non significa che tutti i tuoi ricordi saranno dissolti e distrutti. Significa soltanto che non vivrai più in quei ricordi e non vi sarai più identificato. Ne sarai liberato. I ricordi rimarranno, ma saranno solo parte del tuo cervello, non della tua consapevolezza. Il cervello è un meccanismo, simile a un registratore. Continua a registrare ogni cosa e i tuoi ricordi non potranno essere distrutti, a meno che non si distrugga il cervello. Ma non è questo il problema. Il problema è che la tua consapevolezza è piena di ricordi, continua a identificarsi col cervello, che a 14 OSHO TIMES
sua volta è costantemente stimolato dalla consapevolezza, per cui i ricordi continuano a sommergerti. Quando si dice: “Muori al passato” si intende non identificarti col cervello. Lo puoi usare, in questo caso il cervello è un semplice strumento. Quando ne hai bisogno lo usi e ne hai sicuramente bisogno! Se devi tornare a casa, ti devi ricordare dove abiti, in che quartiere stai, come ti chiami. Puoi usare questi ricordi. Ma usali, non lasciare che siano loro a usare te. Il problema è tutto qui. Mentre sei qui, non occorre che continui a pensare alla casa in cui vivi nella tua città, ma tu continui a pensarci. Non è necessario che continui a pensare a tua moglie che non è qui con te. Quando torni a casa, di certo devi riconoscerla, ma ora non te ne devi preoccupare. Non dovrebbe ritornarti in mente, il cervello non dovrebbe continuare a pensare inutilmente. Non dovrebbe far affiorare il passato, non dovrebbe inondare il presente di ricordi.
I ricordi restano. Non vengono distrutti. Con la meditazione non si distrugge la mente, semplicemente si comincia a trascenderla. È come un magazzino, non occorre che tu ci abiti. Se lo fai sei pazzo. Non hai bisogno di abitare in un magazzino. Quando hai bisogno di qualcosa, vai in magazzino, la prendi e la usi. Ma il magazzino non è un salotto anche se l’hai ridotto a questo. Stai nel presente e usa il passato ogni volta che ne hai bisogno, ma non permettere che ti sommerga continuamente. Questo continuo straripare del passato nel presente ottenebra e intontisce la tua consapevolezza. Al contrario, quando non sei identificato con la mente, avrai una memoria chiarissima. Ora non hai buona memoria perché non sei padrone di te stesso. La tua mente è solo un meccanismo impazzito. Quando hai bisogno di ricordare qualcosa, non ti viene in mente; e quando non ne hai bisogno, continua a venire a galla: non sei tu il padrone. E se ti identifi-
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chi con lo schiavo, non puoi essere il padrone. Se resti troppo attaccato allo schiavo, inizierà a dominarti. Quindi, se muori al passato, non avrai una mente meno efficiente, anzi diventerai molto più efficiente. Un padrone è sempre più efficiente, con la differenza che ricorda quando vuole ricordare; quando non vuole ricordare, non ricorda. Quando dice alla mente: “Mettiti all’opera”, la mente si mette in funzione. Quando dice: “Fermati”, la mente si ferma. Anch’io devo utilizzare i miei ricordi. Vi devo parlare: devo usare parole, devo utilizzare un linguaggio. Ma uso le parole solo mentre vi parlo. Nel momento in cui smetto di parlare, la mente si arresta. E c’è un vuoto totale, una vacuità assoluta, non esiste nessuna nube. Si può fare un paragone con le gambe: quando vuoi camminare, le usi. Ma se continui a muoverle mentre sei seduto o sei fermo, la gente penserà che sei impazzito. Tu puoi ribattere: “Cosa ci posso fare? Le gambe continuano a muoversi. Non posso farci nulla”. E se
qualcuno ti dice: “Smettila!” potresti rispondere: “Se le fermo, cosa farò quando vorrò camminare? Se smetto, perderò la capacità di camminare, per questo devo continuamente tenerle in funzione”. Ma ricorda: se usi le gambe continuamente, quando ne avrai bisogno per camminare ti sentirai stanco. Sarai già stanco. Mentre sei seduto non occorre che tu usi le gambe. Quando non parli, non occorre usare parole. Non continuare a parlare all’interno della mente. Quando non devi usare il passato, non occorre che ti lasci investire dai ricordi. Morire al passato significa diventare padrone della propria mente. In quel caso sarai molto più efficiente. Ma quell’efficienza avrà una qualità assolutamente diversa, completamente diversa: non implicherà nessuno sforzo. Ora, ogni volta che vuoi ricordare qualcosa ti devi sforzare perché sei molto stanco. Il tuo cervello è affaticato dal continuo lavoro. Non ha mai un momento di rilassamento, non si ferma mai. Anche mentre dormi, il corpo riposa, ma la mente continua a lavorare, Mentre sogni, lavora, lavora ininterrottamente. È un miracolo che tu non sia impazzito. O forse lo sei già, ma non ne sei consapevole. Oppure, visto che tutti sono pazzi come te, non hai un elemento di paragone per cui non puoi sapere cosa ti sta accadendo. Non temere. La tua efficienza aumenterà. E sarà di qualità completamente diversa perché non implicherà nessuno sforzo. Quando ne hai bisogno puoi sempre usare la mente. È solo uno strumento. Non è altro che una parte del tuo corpo, come le mani e le gambe. Ricorda: la memoria è un elemento fisico. Per cui se viene distrutto il tuo cervello potrai vivere e essere consapevole, ma perderai la memoria. Se una sezione del tuo cervello viene distrutta, una parte della memoria verrà persa. Un mio amico medico cadde da un treno in corsa, batté la testa e qualco-
sa nel cervello rimase leso. Per tre anni perse completamente la memoria. Non riusciva neppure a riconoscere suo padre e sua madre. Era vivo e vegeto, era cosciente, ma non poteva leggere, non poteva scrivere, perché aveva perso completamente la memoria. Dovette ricominciare dall’ABC. Solo dopo tre anni riuscì a utilizzare di nuovo il cervello, ma assomigliava a un bambino di tre anni. Tutta la sua cultura medica, tutte le lauree prese, tutto era andato perduto perché alcuni tessuti, alcuni centri nervosi nel cervello erano stati distrutti e con loro si era persa la memoria. Di fatto tu non hai nessuna consapevolezza distinta dalla memoria, per cui se la memoria viene distrutta, anche la tua consapevolezza viene annientata. Non sai come funzionare senza ricordi. E quando ti dico di morire al passato, voglio invitarti a non essere così identificato col cervello da credere che non puoi vivere senza di lui. Sapendo, realizzando che anche senza il cervello puoi vivere, sapendo che sei la consapevolezza e non i ricordi – i ricordi sono solo strumenti a tua disposizione – sarai libero dalla tua stessa mente. E una volta libero dalla mente, nessuno potrà più ridurti in schiavitù. Altrimenti tutti cercano di strumentalizzarti e di ridurti in schiavitù. Le religioni, le cosiddette religioni lo hanno fatto: continuano a manipolare la mente. Fin dall’infanzia ti hanno insegnato che sei un indù, un cristiano, un cattolico, o un protestante. Hanno insistito nell’insegnarti cos’è giusto fin dall’infanzia, quando tu non sapevi nulla, non eri attento, non eri consapevole, non potevi capire ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Hanno iniziato a insegnarti, a condizionarti quando ancora non eri in grado di pensare. Hanno fatto di te un cristiano, un indù, un giainista, o un mussulmano: queste sono tutte forme di schiavitù. Per questo tutte le religioni vogliono tenere in pugno i bambini e tutte SETTEMBRE 2009
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le religioni vogliono imporre una educazione religiosa: solo nell’infanzia è possibile. Di fatto, se non riesci ad impadronirti della mente di un bambino prima dei sette anni, non potrai mai più dominarlo. Solo prima dei sette anni può essere ridotto in schiavitù. Poi non sarà mai più consapevole di essere uno schiavo, perché la schiavitù scenderà a una profondità maggiore di quella toccata dalla sua consapevolezza. Non ti riesce possibile di pensare di essere uno schiavo per il semplice fatto di essere un cristiano, o un indù? O ci riesci? La società ti ha ingannato. Quando non eri totalmente allerta, hanno condizionato la tua mente. Ora quando pensi, il condizionamento è sceso a un livello più profondo del pensiero stesso e qualsiasi cosa pensi, il condizionamento le dà la propria colorazione. Anche se diventi anticristiano dopo che ti è stato insegnato a essere un cristiano, la tua opposizione porterà con sé i colori del cristianesimo. Perfino il tuo anticristianesimo sarà colorato dalle tinte del condizionamento che ti è stato impartito. In maniera opposta verrai ossessionato dalla stessa cosa. Friedrich Nietzsche si opponeva al cristianesimo, in particolare era contro Cristo, ma era stato educato come cristiano. Lottò per tutta la sua vita, per tutta la vita scrisse contro Cristo. Ma era così ossessionato da Cristo che quando impazzì, nell’ultimo periodo della sua vita, iniziò a firmarsi: “Friedrich Nietzsche, l’antiCristo”. Quel condizionamento era sceso in profondità! Puoi diventare anti, ma non puoi essere indifferente. Muori al passato e sii vivo al presente, al momento che stai vivendo: questo non distruggerà la tua mente. Di fatto darà riposo alla tua mente irrequieta. La tua efficienza aumenterà e non ci sarà più alcuno sforzo. Non avrai bisogno di ricordare. Ricorderai e basta, perché questa è la funzione della mente. Lo sforzo non sarà più necessario. 16 OSHO TIMES
Per quindici anni ho viaggiato in questo paese e ho conosciuto migliaia e migliaia di persone. Tornavo nella stessa città anche dopo dieci anni, e mi ricordavo i nomi, ricordavo i volti. Io stesso ne ero sorpreso: come mai? E non dovevo fare nessuno sforzo. Il fatto è che mi interesso alle persone: se sei veramente interessato a qualcosa, te la ricordi. Non occorre fare alcuno sforzo. Ricordare è una funzione automatica della memoria. Se sei veramente interessato a una persona, ne ricorderai il viso anche dopo diverse reincarnazioni. Anche dopo diverse reincarnazioni io mi ricordo parecchi volti. Non li puoi dimenticare perché è impossibile dimenticare: nella tua mente il meccanismo della memoria continua a registrare qualsiasi cosa. L’importante è che tu abbia un interesse. Quando sei interessato, il meccanismo si mette a fuoco sulla persona. Registra ogni cosa come l’obiettivo della macchina fotografica. Se ti interessa un volto, la macchina fotografica inizia a riprendere, resta impressionata. Se mi interessa quello che mi dite, la mia mente si mette a fuoco e registra, continua a registrare senza bisogno di fare sforzi. Se non sei interessato non registrerà affatto perché non si mette a fuoco. Quindi, se dimentichi qualcosa, accade perché non ti interessa. Se la dimentichi, accade perché la tua mente è confusa. Se dimentichi qualcosa e non riesci più a ricordarla e perdi in efficienza, vuol dire che mentre guardavi quel volto, in te fluttuavano un’infinità di ricordi. Il tuo specchio non è limpido, le tue lenti sono già sovraccariche di impressioni. Qualcuno ti dice: “Mi chiamo Ram,” e tu fai un cenno con la testa, come se lo avessi sentito. Ma la mente è carica di un’infinità di cose e tu non hai sentito affatto. Più tardi ti chiedi: “Come mai ho scordato quel nome?”. Di fatto non lo hai mai senti-
Non mi ricordo! È scomparsa recentemente una delle persone più famose nel campo della neurologia, Henry Gustav Molaison, semplicemente “H.M.” per gli specialisti di tutto il mondo, l’uomo che per più di mezzo secolo ha vissuto senza la capacità di costruirsi memorie recenti e accumulare esperienze. È proprio dal suo caso che gli studiosi hanno iniziato a distinguere fra i diversi processi della memoria. Henry aveva memorie a lungo termine – si ricordava il suo nome, che la famiglia era originaria di Los Angeles, la seconda guerra mondiale... – ma dal ’53 in poi (dopo un intervento di chirurgia cerebrale) non riusciva a ricordarsi nulla di quello che gli era successo il giorno prima. E ha vissuto ogni giorno come se fosse totalmente nuovo! da www.corriere.it
to. Non eri affatto interessato a quella persona, non così interessato da ridurre la tua mente al silenzio. Ogni volta che sei interessato, la mente diventa silente, il tuo intero essere si apre. I ricordi continuano a essere registrati e ogni volta che ti occorre qualche informazione, affiora. Ma non ti è così facile perché la tua mente è così piena che quando ti serve qualcosa tutto si imbroglia! Niente è definito; le cose si interpolano e si frammischiano tra loro; non c’è nessuna chiarezza. Manca chiarezza e vi è molta confusione. E a causa di questa confusione non sei affatto efficiente. Se diventi attento al momento presente, senza lasciare che il passato ti appesantisca, sarai più efficiente e non farai alcuna fatica. 1
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o meraviglia? Osho, mi sembra che la vita sia una gran noia. Che cosa dovrei fare? Hai già fatto abbastanza. Rendere la vita una noia è un risultato incredibile! La vita è una danza estatica e tu l’hai ridotta a una noia. Hai fatto un miracolo! Cos’altro vorresti fare? Non si può compiere un’impresa più grande di questa. Devi avere una capacità pazzesca di ignorare la vita. Devi ignorare gli uccelli, gli alberi, i fiori, la gente. Se no, la vita è tremendamente bella, così assurdamente bella, che se un giorno riuscirai ad accorgertene non la smetterai più di ridere. Continuerai a sorridere, almeno dentro di te. La vita non è noiosa, la mente sì. Abbiamo creato intorno a noi una mente così fortificata, una muraglia cinese così massiccia, che non permette alla vita di raggiungere la nostra interiorità, la mente ci disconnette dalla vita. Si diventa isolati, incapsulati,
senza finestre. Vivi dietro le mura di una prigione, non vedi mai il sole del mattino, non vedi gli uccelli che volano, non vedi il cielo pieno di stelle. Per rendere la vita noiosa si deve essere religiosi, grandi eruditi. Si deve conoscere il Cristianesimo, l’Induismo, l’Islam. Si deve aver imparato molto dai Veda, dal Corano, dalla Bibbia. Si deve essere molto ben informati. Una persona troppo informata, con troppa conoscenza, crea intorno a se uno strato così spesso di parole inutili e vuote, che diventa incapace di sentire la vita. La conoscenza è una barriera per la vita. L’uomo più povero del mondo è quello che vive dietro una barriera fatta di conoscenza. La maggioranza delle persone non si sorprende più di niente, invece la vita non è mai la stessa, è una sorpresa continua, cambia costantemente e in modi totalmente imprevedibili. Come puoi restare indifferente alla sua meraviglia? Il solo modo di essere ottusi, insensi-
bili alla vita, è di aggrapparsi al passato, all’esperienza, alla conoscenza, ai ricordi, alla mente, in modo da non vedere più ciò che esiste; in modo da continuare a perdersi il momento presente. Se ti perdi il presente vivi nella noia. Se sei nel presente ti accorgerai che la noia è scomparsa. Comincia guardandoti intorno come un bambino innocente. Sii un bambino di nuovo! Questo è tutto il significato della meditazione: ritornare a essere bambino, rinascere, essere di nuovo innocente, senza conoscenza alcuna. Vai sulla spiaggia a cercare conchiglie. Corri dietro alle farfalle. Costruisci castelli di sabbia. Non continuare a vivere come se sapessi già tutto. Non sai niente! E nel momento in cui davvero conosci qualcosa, la noia sparisce. Conoscere è una tale avventura che non c’è posto per la noia. Guardati intorno con un po’ più di chiarezza, con un po’ più di trasparenza... e la vita è soltanto da ridere! 2 SETTEMBRE 2009
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fai collezione di brutti ricordi? No... puoi tenere il fiore e buttare le spine!
Osho, perché ci dimentichiamo i momenti più belli della vita? L’uomo non ha molta memoria. Dimentica facilmente. Tutti sono stati bambini. Ricordi forse l’innocenza che avevi allora? Una scoperta interessante degli psicologi è questa: se cerchi di tornare indietro e ricordare, arrivi solo all’età di quattro anni, al massimo tre. Quei primi tre o quattro anni sono stati i più belli, senza responsabilità, senza preoccupazioni, senza tensioni. La vita era semplicemente una gioia, ma le persone non lo ricordano. Sembra che il meglio di noi non sia registrato. Forse è una strategia biologica che ce lo fa dimenticare. Se lo ricordi, per tutta la vita ti sembrerà che ti manchi qualcosa. Ti mancherà, perché hai vissuto quei momenti meravigliosi e adesso, al confronto, tutto diventa ottuso, pallido, morto. Non ci sarà quello splendore, quella gioia, quella vivacità. Non registrare quei momenti meravigliosi è forse una strategia biologica. Anche quando non siamo più bambini, la mente funziona in modo molto strano. Registra molto velocemente tutto ciò che è brutto. Qualcuno t’insulta e tu non riesci più a dimenticarlo. C’è 18 OSHO TIMES
stata così tanta gente che ti ha rispettato, ma questo l’hai dimenticato. Invece un’unica persona ti ha insultato e tu adesso non riesci a dimenticarlo. Sembra che per quanto riguarda il ricordo, il brutto, l’oscuro, l’umiliante, il tragico abbia la precedenza. Tutto quello che è bello e buono è semplicemente dimenticato, non lascia tracce nella memoria. La mente non è interessata a prender nota dei fiori, è interessata a ricordare le spine. Qualsiasi cosa crei dolore, la registra immediatamente e chi se ne frega di un fiore? Osserva la mente e ti accorgerai che ti ricordi più i tuoi nemici che gli amici, puoi dimenticare i tuoi amici, ma non riesci a dimenticare i tuoi nemici. È la pazzia della mente. Una mente più sana guarderà le cose dalla direzione opposta. Terrà conto dei doni, delle benedizioni, di tutto ciò che è bello, di tutte le cose di cui deve essere grata. Naturalmente la vita di una persona così diventerà piena di regali, circondata da esperienze bellissime. È solo questione di cambiare una piccola struttura nella tua mente. Inizia a collezionare tutto ciò che ti succede di bello e succede a tutti. Non vale la pena di portarsi dietro il brutto, perché ricordarlo, collezionarlo?
Perché riempirsi d’immondizia quando si può essere pieni di fiori e di fragranze? Devi fare un piccolo cambiamento nella tua mente biologica naturale. Con la meditazione lo puoi fare facilmente. Una delle cose essenziali della meditazione è il guardare al lato bello delle cose, delle persone, delle esperienze che ti accadono, così da essere circondato da tutto ciò che è buono e se sei circondato da cose buone, ti sarà più facile crescere. Ma le persone sono strane... Potresti fare mille favori a una persona e una sola cosa sfavorevole, ma questa si dimenticherà dei mille favori e si ricorderà soltanto di quella unica cosa inopportuna che gli hai fatto. Se la porterà dietro tutta la vita. Questo è come vivono le persone: nella vendetta, nella rabbia, nella disperazione, sentendosi rifiutati dalla vita, sentendosi esiliati dalla vita. Stai collezionando le cose sbagliate, la vita è piena di entrambe. Puoi vedere il giorno come schiacciato in mezzo a due notti, oppure due giorni meravigliosi che hanno in mezzo una piccola notte. Scegli cosa vuoi sentire: sii in paradiso o all’inferno, la scelta è tua. 3
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fai collezione di bei ricordi? Attento... può avere i suoi svantaggi!
Osho, mi sono innamorato della donna dalla quale ho divorziato due anni fa... Com’è possibile? L’essere umano è quasi un robot. L’uomo non è ancora umano, funziona in modo inconscio, vive nel sonno. Ogni cosa è possibile. T’innamorerai sempre della stessa donna, anche se apparentemente ti sei innamorato di qualcun altra. Il tipo è lo stesso, perché i tuoi gusti sono gli stessi, la mente è la stessa e la tua scelta sarà la stessa. Osserva le persone, guarda le loro storie d’amore e ti sorprenderai di vedere che è sempre lo stesso tipo d’uomo o di donna. Sì, con un viso diverso o una maschera diversa, abiti diversi, forme e misure diverse... ma queste non sono vere differenze. A meno che tu non sia nuovo, come puoi innamorarti di qualcuno di nuovo? Chi sceglierà? La stessa mente sceglierà lo stesso tipo di viso, gli stessi occhi, lo stesso colore, la stessa forma, il modo in cui la donna cammina, il modo in cui parla. Dopo qualche giorno ti avrà stancato come è già successo prima. Di nuovo ti troverai imprigionato, intrappolato e la donna sentirà la stessa cosa. Ma l’uomo vive in uno stato d’incoscienza tale che non ci si può aspettare niente di diverso. Così come sei, l’amore ti trascina giù, verso il basso. In principio ti senti benissimo, ma solo in principio. Que-
sta è solo infatuazione. Speri che stavolta, ti accada qualcosa di nuovo. In principio, ti senti eccitato, sembra una grande avventura, ma presto ti accorgi che è la stessa vecchia storia marcia, niente di speciale, niente di nuovo. I giocatori sono cambiati, ma il gioco è lo stesso, la stessa violenza, l’identica bruttezza. Non sei il solo che si è innamorato della stessa donna, lo fanno tutti. Nello stato ordinario di incoscienza dell’umanità, più di questo non si può sperare. Soffrivi di solitudine e ritrovando la stessa persona, hai pensato che era meglio stare con lei che da solo e ti sei dimenticato di tutte le miserie passate con lei. La memoria della gente è molto corta. Questo deve essere compreso: la mente tende a dimenticare la parte infelice; tende a ricordare la parte piacevole. Questa è una delle strategie della mente per restare in controllo, per essere il tuo padrone. Cerca sempre di dimenticare l’infelicità, continua a esagerare, a intensificare, a decorare la parte piacevole. La realtà è completamente differente, ma la mente vive nell’immaginazione. Non puoi contare sui tuoi ricordi perché sono falsi. Pensi a com’era bello, ma ti sei scordato l’infelicità, hai scelto solo i momenti belli. Un po’ di momenti belli ci saranno stati per forza, ma solo pochi momenti, rari e
distanti far loro. Non possono esser stati così belli come te li ricordi, altrimenti che bisogno c’era di divorziare da quella persona? L’infelicità deve esser stata molta di più, il dolore eccessivo, insopportabile. Devi aver sofferto troppo e anche la donna deve aver sofferto oltremisura. Qui non si tratta della colpa di uno dei due, è semplicemente che se due persone incoscienti stanno insieme, per forza si renderanno infelici a vicenda. Non riesci a essere felice da solo, come potrai creare felicità per un altro? Tu stesso non sei felice; come puoi dare felicità all’altro? Puoi dare solo ciò che possiedi. Sei infelice. Puoi far finta di non esserlo, ma per quanto tempo? La luna di miele non durerà per sempre. Entro una settimana, forse due, sarà finita e allora saprai che siete entrambi due persone infelici e quando una coppia di persone infelici convivono, l’infelicità non è soltanto raddoppiata è moltiplicata. Tutto questo, te lo dimentichi. Più tardi eliminerai tutte le parti infelici e terrai solo i momenti belli. Non solo li conserverai, ma continuerai a decorarli, a ridipingerli di nuovo e ancora. Piano piano perderanno qualsiasi relazione con la realtà. Il tuo passato è fittizio, il tuo futuro è fittizio, solo il tuo presente è reale, ma tu non vivi affatto nel presente. Vivi nel passato o nel futuro. 4 SETTEMBRE 2009
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ah... che nostalgia Osho, fin da bambino mi è sempre piaciuto fantasticare sul passato, provando una sensazione di dolce malinconia per questo passato ormai scomparso e piangevo calde e dolci lacrime, godendomi moltissimo questa situazione, l’intero contesto chiamato nostalgia. A volte amo davvero il mio passato. Mi sento beato perché
Il
termine nostalgia deriva dal greco nostos (ritorno) e àlgos (dolore) ed è stato usato nel XVII secolo dal medico svizzero Johannes Hofer per definire uno stato di “dolore per la lontananza da casa” che causava disturbi anche gravi nei suoi connazionali, impegnati per lunghi anni come truppe mercenarie. Gli scienziati moderni sono divisi sul “valore” della nostalgia: uno studio dei ricercatori della American Academy of Pediatrics su bambini e adolescenti lontani dalla famiglia d’origine ha mostrato che la scarsa fiducia nella novità e l’incapacità di controllare le situazioni inaspettate possono portare i più piccoli ad “ammalarsi di nostalgia”, con conseguenze per il loro equilibrio mentale. Altri la considerano una risorsa: “Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto” sostiene il prof. Constantine Sedikides, dell’Uni20 OSHO TIMES
versità di Southampton, Regno Unito. Una ricerca fatta dalla Sun Yat-Sen University, in Cina, ha dimostrato che le persone più sole sono anche le più nostalgiche e che proprio tale sentimento permette loro di combattere la sensazione di isolamento. Ma lo psicologo Fabio Guida mette in guardia sul fatto che anche se la nostalgia può contribuire al mantenimento della salute mentale“può togliere preziosi spazi mentali e peggiorare la qualità di vita e i rapporti sociali, trasformandosi in patologia. Ci sono individui che non riescono a godere il presente e vivono in un costante passato”. E chi ci dice che non sia proprio un atteggiamento nostalgico a portare le persone all’isolamento, poiché incapaci di relazionarsi col presente? Come spesso accade, laddove la scienza psicologica è confusa, Osho ci offre invece una certa chiarezza... Provare per credere! informazioni tratte da www.repubblica.it
ho un passato con cui giocare. Sono un po’ sciocco? E poi sento le tue parole, e intellettualmente sono d’accordo: il passato è qualcosa di non esistenziale, di irreale, ma le mie sensazioni in proposito sono differenti. Com’è possibile? Se la nostalgia è solo un trucco dell’ego, e di certo lo è, perché mi si presenta come una sensazione di dolce calore? Com’è possibile che il diavolo sia dolce? E come possono le mie sensazioni essere irreali? E se le mie sensazioni non sono reali, che cosa mi resta? Molta gente fa la stessa cosa, non fa che fantasticare sul passato; perché non ha alcun futuro, né alcun presente. Sono individui morti, zombie vaganti per le strade. Smettila di rivolgerti sempre al passato. Staccatene. Liberati dal tuo passato. Certo, talvolta può essere molto dolce, perché sei completamente libero di scegliertelo. La gente sceglie dal passato le cose più belle e seppellisce quelle brutte sottoterra. Per questo tutti pensano che la loro infanzia sia stata un paradiso. Non è così. Chiedi agli psicologi: sostengono che scegli solo una parte del tuo vissuto, scegli solo alcune pagine. Scegli tutto ciò che ti sembra bello e non fai che rimirarlo. Non solo, non fai che ingigantire la sua bellezza, la sua dolcezza, la sua bontà. E questo rivela solo una cosa – questa ossessione verso il passato rivela soltanto una cosa: il tuo presente è brut-
speciale
to. Questo rivela una sola cosa: rispetto al presente ti senti impotente. Un uomo o una donna che possiedono una loro forza, una persona realmente vitale che vive nel presente, non ha tempo di rivolgersi al passato. Il presente lo assorbe in modo così totale, il presente è così incantevole, è così incredibilmente vivo, perché mai ci si dovrebbe rivolgere al passato? Lo fai solo perché non hai ancora imparato come essere nel presente. Ed essere nel presente vuol dire essere religiosi, perché essere nel presente richiede consapevolezza. E la consapevolezza è la chiave essenziale di tutte le religioni. A volte amo davvero il mio passato. Mi sento beato perché ho un passato con cui giocare. Sono un po’ sciocco? Certo, assolutamente – e uno sciocco perfetto, in quanto a questo. Esci da questa storia e prima lo fai meglio è. Sii un po’ più saggio con la tua vita. Se la nostalgia è solo un trucco dell’ego, e di certo lo è, perché mi si presenta come una sensazione di dolce calore? Perché tu non sai provare calore quieora. Perché non sai come essere pieno d’amore quieora. Quieora sei freddo e congelato, per cui cerchi calore nei ricordi. Sei incredibilmente povero, mi dispiace per te. Com’è possibile che il diavolo sia dolce?
Il diavolo è sempre dolce. Il divino qualche volta è anche amaro, ma il diavolo è sempre dolce. Dev’essere dolce per forza, altrimenti come farebbe a ingannarti? Non può permettersi di essere amaro. Deve coccolarti continuamente. E come possono le mie sensazioni essere irreali? Non dico che le tue sensazioni sono irreali. Sto dicendo che le sensazioni vivono nel presente. In effetti la parola “sensazione” non ha un passato remoto. Io non conosco molto le regole del linguaggio e la grammatica, ma ti dico che la parola “sensazione” non ha un passato remoto, non può averlo. “Sensazione” significa “sentire quieora”. Pensare è sempre al passato: il pensare non ha un tempo presente. Non puoi pensare quieora: nel momento in cui pensi, sei perduto, hai smarrito ogni traccia del presente. Le sensazioni sono sempre nel presente, il pensare è sempre nel passato. Prova tu stesso. Sto semplicemente constatando un fatto. Provaci! Quando pensi, pensi sempre a qualcosa che ne s’è andato o che non è ancora arrivato: entrambi sono fenomeni non esistenziali. Pensare è un fenomeno non esistenziale; il sentire è esistenziale. Se ami una persona, e senti l’amore, lo senti quieora. Come puoi avere la sensazione di un giorno che se n’è andato? Puoi pensare alle tue sensazioni di ieri, ma non
puoi sentirle. E pensare alle tue sensazioni non è sentire, è ancora pensare. È un inganno. E continui… Se le mie sensazioni non sono reali, che cosa mi resta? Non dico che le tue sensazioni non sono reali. Sto dicendo che tu non sei reale. E tu non sei altro che il tuo passato. Che altro sei? Una semplice collezione di cose passate. Lascia perdere il tuo passato e non esisti più. L’ego non è altro che un nome collettivo che ingloba tutto il tuo passato e quando non vivi più nel passato, cominci a vivere senza ego. E poi, un po’ alla volta, il tuo passato comincia a morire, rinunci al passato e a ogni istante sei fresco, giovane, vergine: questa verginità è l’essenza divina dell’esistenza. La gente è del tutto inconsapevole del presente: non è affatto nel presente. È così che ci si lascia sfuggire il divino. Il divino è il presente, e voi non siete nel presente. Essere presenti, essere nel presente, vuol dire essere in meditazione. La meditazione non è che questo. Essere presenti significa essere in preghiera. 5
TESTI DI OSHO TRATTI DA: 1. La dottrina suprema, Rizzoli Editore 2. Ah, This! #2 3. Beyond Enlightenment #11 4. The Dhammapada: The Way of the Buddha Vol. 11 #6 5. Estasi: il linguaggio dimenticato, De Agostini Editore
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amanti divini sesso, amore, intimità Divine Lovers è un nuovo workshop per coppie creato da Premartha e Svarup alla sua prima “edizione” a Osho Miasto la scorsa primavera. Dhayria e Anjori, insieme a Miasto da molti anni, hanno partecipato come assistenti e ci raccontano la loro esperienza
Dhayria: Un paio di anni fa Anjori ha chiesto a Premartha e Svarup, dal momento che sono stati insieme per così tanti anni, ma hanno sempre e solo lavorato su individui, di creare un workshop per coppie. E loro, prendendo spunto da quello che aveva detto Anjori e lavorando su materiale tratto dai libri di Osho The Tantra Vision e il Vigyan Bhairav Tantra, il Libro dei Segreti, hanno creato questo gruppo, Divine Lovers. Si sono ispirati moltissimo anche a un simbolo tantrico che consiste in un cerchio che inscrive un quadrato che a sua volta inscrive un triangolo. Il quadrato rappresenta il passato, il triangolo le esperienze, i pochi istanti in cui si scompare e il cerchio è il cerchio tantrico dell’energia… il simbolo rappresenta una crescita, un percorso, dal quadrato al cerchio. 22 OSHO TIMES
Anjori: Mi sono divertita molto, ho assaporato il piacere di stare insieme… perché il workshop si incentra sulla meditazione e sulla gioia, il divertimento. Si sta in coppia, ma si interagisce anche con gli altri. Ho sentito molta spontaneità e creatività nel processo. Non ha una struttura fissa. Le cose accadevano in modo molto bello… ed è stato sorprendente vedere le coppie… alcune erano assolutamente nuove, una addirittura si è formata lì, erano venuti come amici perché non avevano un partner per fare il gruppo, ma volevano comunque farlo e hanno scoperto che sono fatti l’uno per l’altra... Altre coppie sono insieme da molto tempo e si sono avvicinate ancora di più, così tanto. Tutte le coppie hanno attraversato momenti difficili, ma poi in un attimo si ritrovavano di nuovo nella gioia… c’è stata una grande trasformazione. Il gruppo non è basato sulla terapia. Non si focalizza sui proble-
relazioni Questo workshop pone in osservazione i pensieri e gli atteggiamenti negativi rispetto all’essere un uomo e all’essere una donna che ciascuno porta dentro di sé e che riducono la nostra capacità di dare e ricevere piacere sessuale e intimità. Sia gli uomini che le donne sono invitati a sviluppare una reciproca empatia, imparando a riconoscere il dolore che si crea intrappolandosi l’un l’altro in ruoli fissi. Il gruppo insegna a sviluppare una comprensione compassionevole per se stessi e per il partner. Aiuta a rispondere con sensibilità e generosità ai bisogni reciproci e a maturare rispetto per i desideri e i confini propri e dell’altro. In questo modo il sesso e l’intimità diventano un piacere condiviso e il benessere e la felicità sono ugualmente disponibili per se stessi e per il partner. Premartha & Svarup
mi, ma qualcosa accade e tutto va al suo posto. D: Cosa mi ha colpito di più è il fatto che questo gruppo è stata un’esperienza diretta, un esempio sperimentale di cosa è il Tantra. Non si tratta di sesso, che è solo un’interpretazione distorta, limitativa del Tantra, si tratta piuttosto di essere aperti, ricettivi a ciò che accade nel momento. Molto spesso le coppie che sono insieme in un cammino spirituale tendono a focalizzarsi sulla risoluzione immediata dei problemi. E se ci sono conflitti e momenti difficili tendono a separarsi… e invece basta non dare energia ai momenti dolorosi, pur restando nella “valle”, rimanendo in quell’energia, nel flusso. E poi magari si fa un altro esercizio, una meditazione e senza alcuno sforzo l’energia si trasforma, dal buio si passa alla beatitudine, all’estasi… E non ci sono insegnanti a dirti “questo è giusto, questo è sbagliato” o “devi fare così”. Ma semplicemente ti rilassi nel flusso di ciò che è e le cose mutano da sole. E c’è una grande differenza rispetto ad avere qualcuno che ti dice cosa fare, che ti diriga. È un insegnamento molto pratico. E io non ho mai sentito di essere un assistente, ma
ho avuto un’esperienza “fisica”, pratica di ciò che Osho dice sul Tantra.
si tratta di cambiare. Lo spirito del Tantra non è cambiare…
A: Sì, accettare che nei momenti in cui si è giù, negativi diciamo, non c’è bisogno di fare qualcosa per risalire. Basta aspettare e in quella fiducia, qualcosa ti riporta su.
A: Ho ricevuto tanto da Premartha e Svarup… li ho incontrati 15 anni fa. Sono così creativi e attraverso questa creatività riescono a dare tantissimo alle persone. La creatività è la loro passione, non si annoiano mai… e questo crea così tanta vitalità e felicità. Non sai mai cosa sta per succedere.
D: Premartha e Svarup hanno anche creato due nuove meditazioni che possono essere fatte in coppia, tratte dai discorsi di Osho sul Tantra. Sono molto potenti e aiutano a capire perché spesso le coppie entrano in conflitto: ogni chakra ha una polarità nel maschio e una opposta nella femmina e se non capiamo come funziona finiamo per lottare. Se invece lo capiamo possiamo rilassarci. Nella società moderna molta energia si concentra intorno al terzo chakra che è attivo nell’uomo e passivo nella donna. E la donna è stata stimolata molto in quel chakra, è entrata in competizione e ha iniziato a girare in senso contrario… e nel primo chakra è ancora passiva… insomma c’è un po’ di confusione nell’energia e nei chakra. E una delle meditazioni è la circolazione dell’energia tra il terzo e il quarto chakra: il primo è attivo nell’uomo e passivo nella donna... e viceversa. A: Fare questi esercizi con il tuo partner fa un certo effetto, una differenza. È un riconoscimento chiaro del fatto che si è insieme, un impegno e una presenza uno rispetto all’altro. Questo fa sparire ogni conflitto… Ho visto, per quel che mi riguarda, che quando mi relaziono con Dhayria non lo faccio in modo molto gentile, carino… sono molto più gentile con gli altri che non con lui… e mi sono resa conto del fatto che in realtà posso essere molto più gentile, più affettuosa, amorevole. D: Nasce un’accettazione dell’altro e poi inizi ad accettare te stesso come diverso dall’altro e va bene così… non
D: Abbiamo fatto altri gruppi per coppie, molto belli e profondi, ma più basati su determinate tecniche. Questo non è tecnica, è un flusso, una corrente… si tratta di portare l’esperienza tantrica in tutta la propria vita e non solo per ciò che riguarda l’esperienza sessuale.
Premartha: Con Osho dal 1979 si è formato come terapista spirituale alla RIMU, Oregon, USA. Svarup: Ha studiato Filosofia e Astrologia a Roma e Piscoterapia con R.D.Laing a Londra, dove ha diretto una delle sue comunità terapeutiche per diversi anni. È con Osho dal 1984. Lavorano insieme dal 1986 e sono specializzati in Primal e Tantra. Offrono una vasta gamma di gruppi, corsi e training. Hanno scritto insieme il libro Nato due Volte, Urra. Il prossimo Divine Lovers sarà a Miasto il 19-25 Novembre del 2010. Per contattare Premartha e Svarup: www.primaltantra.com
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Dall’ India con amore Abhay, 28 anni, India, si trovava a Miasto per il Living the Commune Program. Coinvolto dall’energia creativa di Premartha, ha tenuto un miniworkshop di Bollywood dance all’interno del gruppo, che ha poi dato vita a un vero e proprio show! Abhay: Quando Premartha mi ha chiesto di fare questo miniworkshop mi sono ricordato di Pune, uno degli esercizi del Welcome Morning (miniworkshop per i nuovi arrivati al Resort) è di ballare “alla maniera di”: si balla alla greca, all’italiana, alla spagnola e questo è il primo modo per renderci conto della diversità dei nostri condizionamenti… Questo modo di danzare “stile Bollywood”, quello dei film indiani, basato sul movimento delle spalle per gli uomini e quello del bacino per le donne, non fa certo parte del condizionamento italiano, quindi è arrivato nel corpo, senza passare per la mente… Non avevo mai ballato di fronte agli altri, né tanto meno insegnato, ma ho detto di sì… e quello che è successo nel gruppo è inesprimibile. Premartha e Svarup sono davvero dei pazzi, seguono davvero il flusso, la corrente. Non avevano un piano… quindi ho iniziato ballando con Shivani, la traduttrice, in modo molto naturale, alla maniera di Bollywood, per mostrare di cosa si tratta. Poi ho spiegato la base del ballo ai partecipanti, il movimento delle spalle per gli uomini, per mostrare la loro mascolinità, e il movimento del bacino per le donne, per mostrare la loro vulnerabilità, la ricettività. Da lì è iniziato il viaggio. Le coppie venivano da me a chiedere suggerimenti. Per me era tutto la prima volta, ma Premartha mi ha dato fiducia totale, come se fossi un vero insegnante e allora mi sono fidato anch’io. 24 OSHO TIMES
Quindi abbiamo preparato un vero show e il giorno dopo l’intero gruppo ha ballato al party di fronte al pubblico di Miasto e alla fine ho fatto un balletto io da solo. Erano tutti molto felici e anch’io, per la prima volta mi sono aperto davanti a così tante persone. Ho potuto osservare che tutti ballavano in un leela, un gioco, questo è l’essenziale. E mi ha toccato molto che il Bollywood abbia avuto così tanto effetto per i partecipanti del gruppo. Anch’io ero fuori dalla mente, seguivo il flusso insieme a loro e ho riso tantissimo… il tantra è leela, gioco!
lywood con tutta Miasto diverse volte... sono state esperienze estatiche. Anjori: Abhay e la Bollywood dance hanno portato nel gruppo leggerezza e un senso di stare insieme in tutti i partecipanti. Dhayria: Durante le prove gli uomini provavano con gli uomini e le donne con le donne e questo è stata una vera e propria esplorazione delle diverse qualità. E poi si sono riuniti per la danza… Puoi guardare il video dell’evento:
Dopo quella volta ho ballato il Bol-
www.youtube.com/watch?v=oqjJXSCymo4
relazioni
La mappa tantrica della consapevolezza interiore OSHO Tantra dice che nessun uomo è soltanto uomo e nessuna donna è soltanto donna: ogni uomo è sia uomo che donna e la stessa cosa è vera per ogni donna, è donna e uomo. Questa è una delle più grandi intuizioni mai acquisite. È una delle più grandi scoperte del mondo perché con questa comprensione puoi entrare in te stesso, altrimenti non sei in grado di farlo. Perché un uomo si innamora di una donna? Perché porta una donna dentro di sé, altrimenti non si innamorerebbe. E perché ti innamori di una certa donna? Ci sono migliaia di donne. Ma come mai, all’improvviso, una certa donna diventa per te la più importante, come se tutte le altre fossero scomparse e lei fosse la sola al mondo? Perché? Perché un certo uomo ti attrae? Come mai, a prima vista, qualcosa improvvisamente scatta? Il Tantra dice: tu porti dentro di te l’immagine di una donna, o l’immagine di un uomo. Ogni uomo porta in sé una donna e ogni donna porta in sé un uomo. Quando qualcuno all’esterno coincide con la tua immagine interiore, ti innamori, questo è il significato dell’amore. Tu non lo comprendi. Semplicemente scrolli le spalle e dici: “È successo”. Ma c’è un sottile meccanismo in ciò che accade. Perché è successo con una par-
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ticolare donna? Perché non con altre? La tua immagine interiore in qualche modo è in armonia con la donna esteriore che le assomiglia. Qualcosa semplicemente colpisce la tua immagine interiore, senti che “questa è la mia donna”, o “questo è il mio uomo”: questo sentimento è l’amore. Ma la donna esteriore non ti appagherà, poiché nessuna donna esteriore coinciderà completamente con la tua donna interiore. Forse le assomiglia un po’, c’è attrazione, magnetismo, ma prima o poi si consumeranno. L’uomo esteriore non potrà mai coincidere con il tuo uomo interiore e la donna esteriore non potrà mai essere esattamente uguale alla tua donna interiore. Ecco perché l’amore dà piacere e dolore. L’amore dà felicità e anche infelicità. E l’infelicità è di gran lunga maggiore della felicità. Cosa propone il Tantra rispetto a tutto questo? Cosa si può fare, dunque? Il Tantra dice: non c’è modo di essere soddisfatti da ciò che sta fuori; dovrai andare dentro. Dovrai trovare la tua donna e il tuo uomo interiore. Dovrai raggiungere un’unione sessuale interiore. Come può succedere? Tenta di comprendere questa mappa. Altrove ho parlato dei sette chakra, la fisiologia del Tantra yoga. Nell’uomo il
muladhar è maschile e lo swadhistan femminile. Nella donna il muladhar è femminile e lo swadhistan maschile e così via. Nei sette chakra, fino al sesto, la dualità rimane; il settimo è non-dualistico. Ci sono tre coppie dentro di te: muladhar-swadhistan si devono sposare. Manipura-anahata si devono sposare. Visuddha-ajna si devono sposare. Quando l’energia si muove all’esterno, hai bisogno di una donna esterna. Per un attimo hai un piccolo lampo di intuizione, perché l’unione sessuale con una donna all’esterno non può essere permanente, può solo essere momentanea. Per un istante potete perdervi l’uno nell’altro. Poi di nuovo sarai ributtato verso te stesso, violentemente. Ecco perché dopo aver fatto l’amore nasce una certa frustrazione: hai fallito ancora, non è andata nel modo in cui desideravi andasse. Certo, hai raggiunto un picco, ma ancor prima che ne diventassi consapevole, il declino, la caduta... Prima che il picco fosse raggiunto… la valle. Prima ancora di incontrare veramente la donna o l’uomo… la separazione, così velocemente da essere frustrante. Tutti gli amanti sono persone frustrate. Sperano molto, sperano malgrado l’esperienza; continuano a sperare, ma non si può fare niente; non si possono SETTEMBRE 2009
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cambiare le leggi della realtà. Que-
ste leggi vanno comprese. L’incontro esteriore può solo essere momentaneo, viceversa l’incontro interiore può diventare eterno. E più in alto vai, più eterno diventa. Il primo centro, il muladhar, è maschile nell’uomo. Anche mentre stai facendo l’amore con una donna all’esterno, dice il Tantra, ricorda l’interno. Fai l’amore con la donna all’esterno, ma ricorda l’interno. Lascia che la tua consapevolezza si muova all’interno; dimentica completamente la donna esteriore. Nel momento dell’orgasmo dimentica completamente la donna o l’uomo. Chiudi gli occhi e stai dentro di te, fai che sia una meditazione. Quando l’energia è in movimento, cogli l’opportunità. Questo è il momento in cui puoi avere un contatto, un viaggio all’interno. Di solito è difficile guardare all’interno, ma in un momento d’amore c’è un vuoto e tu non sei più lo stesso. In un momento d’amore sei al massimo della tua espressione. Quando arriva l’orgasmo, tutta l’energia del tuo corpo vibra nella danza; ogni cellula, ogni fibra sta danzando con un ritmo e un’armonia sconosciuti nella vita ordinaria. Questo è il momento, questo momento di armonia, usalo come un passaggio verso l’interno. Quando fai l’amore, diventa meditativo, guarda all’interno. Una porta si apre in quel momento. Questa è l’esperienza tantrica. Una porta si apre in quel momento e il Tantra dice che ti senti felice solo perché quella porta si apre e qualcosa della tua beatitudine interna fluisce verso di te. Non proviene dalla donna esteriore, non proviene dall’uomo esteriore, ma dal tuo centro più intimo. Il Tantra dice che si può usare quell’onda d’amore per andare all’interno in profondità. In quel momento di brivido, non sei sulla terra: puoi volare. Se, facendo l’amore, diventi meditativo – diventi silenzioso, cominci a guardare all’interno, chiudi gli occhi, dimentichi l’uomo o la donna esteriori – allora 26 OSHO TIMES
accade. Il muladhar, il tuo centro maschile interiore, comincia a muoversi verso il centro femminile – il centro femminile è lo swadhistan – e accade un’unione interiore. Questa è la gioia quando entri in meditazione, quando entri in preghiera. Questo è il meccanismo della tua celebrazione interiore. E nel momento in cui muladhar e swadhistan si incontrano, si libera energia. Così come si libera energia quando ami la tua donna, anche quando lo swadhistan e il muladhar si incontrano si libera energia e questa colpisce il centro superiore, il manipura. Il manipura è maschile, l’anahata è femminile. Quando hai raggiunto l’armonia del primo incontro del tuo uomo e della tua donna interiori, un giorno all’improvviso accade il secondo. Non devi fare niente, è semplicemente l’energia liberata dal primo incontro a creare la possibilità per il secondo. E quando si crea energia dal secondo incontro, questa crea la possibilità per il terzo. Il terzo incontro avviene fra visuddha e ajna. E quando avviene il terzo incontro, viene creata energia per il quarto, che non è un incontro, che non è un’unione, ma unità. Sahasrar è solo, non c’è maschile-femminile. L’uomo è diventato la donna, la donna è diventata l’uomo; la divisione svanisce. Questo è l’incontro assoluto, eterno. Questo è quello che gli indù chiamano satchitananda. Dovrai lavorare su sei chakra, il settimo corrisponde allo stato di profondo riposo, di estremo riposo, di assoluto rilassamento: sei arrivato a casa. Con il settimo chakra tu scompari come parte di una dualità; tutte le polarità, tutte le distinzioni scompaiono. La notte non è più notte, il giorno non è più giorno. L’estate non è più estate e l’inverno non è più inverno. La materia non è più materia e la mente non è più mente, sei andato oltre. Questo è lo spazio trascendente che Buddha chiama nirvana. 1
La
relazione è uno dei misteri più profondi. Ogni volta che due persone si incontrano, si crea un nuovo mondo. Il loro semplice incontrarsi, porta in vita un fenomeno nuovo che prima non esisteva, che non era mai esistito in passato. E tramite quel fenomeno nuovo, entrambe ne sono trasformate, cambiano. Slegato dalla relazione, sei una cosa; in relazione, diventi immediatamente qualcos’altro. È accaduta una cosa nuova. Una donna, quando diventa un’amante, non è più la stessa donna. Voi create la relazione, ma poi a sua volta, la relazione crea voi. Due persone si incontrano: questo significa che due mondi si incontrano. Non si tratta di una cosa semplice, è molto complessa, è la cosa più complessa che esista. Ogni persona è un mondo in se stessa; è un mistero complesso con un lungo passato e un futuro eterno. All’inizio, si incontrano solo le periferie. Ma se la relazione cresce in intimità, se diviene sempre più intima, sempre più profonda, col tempo, pian piano, iniziano a incontrarsi i centri. E quando i due centri si incontrano, si chiama amore. Quando si incontrano le periferie, è un semplice essere "conoscenti": tocchi la
relazioni
Due mondi che si incontrano... un mistero infinito! persona dall’esterno, semplicemente ne sfiori il confine. Spesso si definisce amore una semplice conoscenza. Ma è un errore. La conoscenza non è amore. 2 Quindi, non prendere l’amore come se fosse qualcosa di superficiale. Non si tratta di una semplice relazione. Tramite l’amore, devi scoprire tutto il tuo essere. È qualcosa di sacro che racchiude la possibilità di un’ infinita crescita interiore. 3 Un individuo maturo giunge a capire i bisogni dell’altro, a riconoscere che viene il momento in cui si deve amare qualcuno. Il bisogno di essere amati è infantile, immaturo. Il bisogno di amare è indice di maturità. E quando sarai pronto ad amare qualcuno, nascerà una relazione stupenda, altrimenti non è possibile. 4 Compi un nuovo sforzo: cerca di trovare nell’altro il vero essere che si nasconde in lui. Non dare nessuno per scontato. Ogni individuo è un mistero così grande, che se ti ci addentri sempre più profondamente, vedrai che quel mistero è infinito. Ma tu ti annoi dell’altro, perché rimani legato alla sua periferia, resti sempre alla periferia.
L’amore è molto raro. Incontrare una persona nel suo centro, vuol dire vivere in prima persona una rivoluzione, perché se vuoi incontrare una persona nel suo centro, dovrai permettere anche a lei di raggiungere il tuo centro. Devi diventare vulnerabile, assolutamente vulnerabile, aperto. È un rischio. Permettere a un altro di arrivare fino al centro del tuo essere è rischioso, è pericoloso, perché non sai cosa l’altro potrebbe farti. E quando tutti i tuoi segreti saranno noti, quando tutto ciò che è nascosto in te sarà svelato, quando ti sarai esposto completamente, non puoi sapere quello che l’altro farà. Abbiamo paura, per questo non ci apriamo mai. Quindi, la prima cosa da capire è questa: non considerare la semplice conoscenza di qualcuno, come se fosse amore. Puoi fare l’amore, avere con l’altro una relazione sessuale, ma anche il sesso è periferia. A meno che non si incontrino i centri, il sesso rimane solo l’incontro di due corpi. E l’incontro dei corpi resta sempre una semplice conoscenza. Puoi lasciarti penetrare fino al centro, solo quando non hai più paura, quando i tuoi timori si sono dissolti. Esistono due modi di vivere: uno è vivere orientati verso la paura, l’altro è vivere orientati verso l’amore.
La paura non ti condurrà mai a una relazione profonda. Non potrai mai permettere all’altro di penetrarti fino al centro del tuo essere. Gli permetterai di entrare fino a un certo punto, poi scenderà il muro e tutto si fermerà. Colui che vive orientato verso l’amore, è una persona religiosa. Una persona che vive rivolta all’amore, non ha paura del futuro, non ha paura dei risultati e delle conseguenze, vive qui e ora. Se sai vivere in questo momento, nel momento presente, in questa presenza... nella sua infinita pienezza, solo allora saprai amare. Questo significa che l’amore può accadere solo a una persona profondamente spirituale, religiosa. Il sesso è accessibile a tutti, tutti possono "fare conoscenze"... ma non amare! Quando non hai paura, quando non hai nulla da nascondere, allora puoi aprirti, allora puoi abbattere ogni tuo confine, ogni tuo limite. 2
TESTI DI OSHO TRATTI DA: 1. L’esperienza tantrica, NSC Editore 2. La Mia Via: la Via delle Nuvole Bianche, Edizioni Mediterranee 3. Hammer on the Rock #3 4. Estasi: il Linguaggio Dimenticato, De Agostini Editore
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, i r t l a i l g i n s o s c e t e s r a e t s s i n d o c e , t à e t r l r o a l’ di esse ie e diffica privata... io lla vit e g t , i r t t a l’ Confli voro e ne sul la
O
sho, sul lavoro spesso mi trovo in conflitto con gli altri. A volte per motivi ridicoli. Mi sono accorto che mi porto dietro un sacco di negatività e se gli altri reagiscono, spesso mi sento profondamente ferito. Sei negativo, gli altri reagiscono e ti senti ferito. Riconoscere che sei tu a iniziare tutto il processo, con la tua negatività, è un’ottima intuizione. Adesso ti sarà più facile lasciare andare tutto. Se tu fossi convinto che sono gli altri a iniziare, cambiare le cose sarebbe molto difficile; non potresti farci nulla. Questo è ciò che fanno tutti: scaricano la responsabilità sull’altro. Se la pensi in questo modo, non puoi cambiare la situazione, perché dipende da loro, dagli altri. Ma la tua intuizione è esatta: sei onesto e hai riconosciuto che sei tu che cominci, loro reagiscono e tu ti senti ferito. Devi comprendere che la tua 28 OSHO TIMES
negatività è solamente tua. Gli altri non dovrebbero esserne vittime: non la creano loro. Non dovresti scaricare la tua pressione addosso a loro, perché sono innocenti, non ti hanno fatto niente. Ecco perché reagiscono e quando reagiscono a te fa male, non perché si ribellano, ma perché sai che sei stato tu a iniziare la storia. Se vuoi essere inondato di fiori, regala fiori alla gente; se vuoi essere trattato male, allora trattali male. La legge della vita è che ciò che dai ti viene restituito. Dovrai ricordarti che alle persone che lavorano con te, non importa niente della tua vita interiore. Risolverla spetta a te, loro sono già abbastanza occupati a risolvere la loro. Hanno i loro momenti negativi, i loro problemi personali, le loro ansie, proprio come te. Ma se stai lavorando insieme a qualcuno non devi portarti dietro quella roba, perché se tutti portano la loro negatività, sarà un processo senza fine. Devi semplicemente rendertene
conto. Se ti senti negativo, fai qualcosa. Ad esempio scrivi delle frasi molto negative su un foglio e poi dagli fuoco. Picchia e sbatacchia un cuscino, danza in maniera catartica! Il tuo problema devi risolverlo da solo. Scaricandolo addosso agli altri, lo ingarbugli ancora di più. Invece di dissolversi, diventa sempre più complicato. Loro reagiscono, tu reagisci e avanti così all’infinito, senza soluzione. Vi portate dietro le ferite e siete sempre pronti a esplodere. Devi proteggere gli altri da te stesso. Hai la possibilità di inondarli d’amore e se non riesci a farlo, puoi almeno essere gentile. Se non riesci a fare neanche quello, almeno cerca di non essere negativo. La tua negatività la devi risolvere da solo. Una volta ogni tanto è bene andare dalle persone con cui lavori e chiedere loro se per caso sei stato negativo, se si sentono feriti. Perché a volte non ce ne rendiamo neanche conto: piccoli atti, una parola o un
sul lavoro
gesto, o anche un silenzio, possono ferire, perfino il modo in cui guardi, può ferire. Allora una volta ogni tanto chiamali e chiedi che ti perdonino. Di’ loro: “Sono un essere umano, a volte sbaglio e voglio mettere le cose a posto”. Prenditi cura dei tuoi problemi personali. So che ci sono, ma spariranno, non c’è da preoccuparsene troppo. Ma dovrai seguire questa strategia. Nessuno dovrebbe soffrire della tua negatività, altrimenti il tuo lavoro diventerà un continuo confronto e sarà molto, molto pesante. 1
Osho, mi accorgo di avere le stesse difficoltà in tutte le mie relazioni, sia nella vita privata che sul lavoro. Cos’è che non capisco? L’amore è l’arte di stare con gli altri, la meditazione è l’arte di stare con se stessi. Sono due facce della stessa medaglia. Una persona che non sa stare con se stessa, non può veramente essere in relazione con gli altri; la sua relazione sarà disarmonica, sgraziata, brutta, accidentale. Un momento tutto va bene e un altro momento... è scomparso tutto. Continui su e giù, ma non arriverà mai in profondità. Certo, ti terrà occupato, ma non avrà un’armonia, una canzone, e non potrà trasportarti alle vette dell’esistenza o nelle profondità dell’essere. E viceversa, la persona incapace di stare con gli altri, di relazionarsi, troverà molto difficile stare con se stessa, perché l’arte di relazionarsi è la stessa. È la stessa arte, che tu ti relazioni con gli altri o con te stesso non è molto diverso: è la stessa arte. Entrambe devono essere imparate insieme, simultaneamente, sono inseparabili. Stai con le persone, non inconsapevolmente, ma con consapevolezza. Relazionati con gli altri come se stessi cantando una canzone, come se stessi suonando un flauto. Devi vedere ogni persona come se fosse uno strumento musicale. Rispetto, amore,
adorazione, perché ogni persona è una faccia nascosta del divino. Devi essere molto attento, avere una cura estrema. Renditi conto di ciò che fai, di quello che dici. Le relazioni si distruggono attraverso piccole cose e sono piccole anche le cose che rendono una relazione meravigliosa. A volte basta un sorriso e il cuore dell’altro si apre a te, a volte uno sguardo sbagliato e l’altro si chiude. È un fenomeno di grande delicatezza. La relazione con gli altri deve diventare uno specchio. Guarda cosa fai, come lo fai e cosa sta succedendo. Cosa succede all’altro? Stai creando un inferno per quella persona? In quel caso, ritirati, cambia i tuoi modi. Rendi la vita bella intorno a te. Fai in modo che ogni persona senta che l’averti incontrato è stato un regalo; solo a starti vicino qualcosa comincia a fluire, a crescere, nel loro cuore nasce una canzone, sboccia un fiore. Quando sei solo, siedi in totale silenzio, in assoluto silenzio e osserva te stesso. Osserva il tuo respiro, i tuoi pensieri, i tuoi ricordi, osserva totalmente te stesso senza interferire, semplicemente guarda. E pian piano, osservando il proprio respiro, i propri pensieri, i propri ricordi, pian piano esplode un’infinita consapevolezza. Diventi pieno di luce dentro. Questa è l’arte della meditazione. Ricorda entrambe: come un uccello ha due ali, lascia che l’amore e la meditazione siano le tue due ali. Crea una sincronicità fra queste due cose, in modo che non siano in alcun modo in conflitto fra loro, ma che si nutrano, che si prendano cura l’una dell’altra, si aiutino a vicenda. 2
Osho, a volte mi sento pieno d’energia e il mio lavoro fluisce facilmente e in modo naturale. Come posso riuscire a lavorare sempre così? Quando la tua energia fluisce, fluisci con lei e continua nella tua rou-
tine quotidiana di lavoro... Non fare niente di speciale. Quando l’energia fluisce, il tuo lavoro di routine acquisterà un nuovo significato. Sei in giardino a lavorare e a un tratto gli alberi diventano più verdi di quanto lo siano mai stati, perché i tuoi occhi si sono riempiti d’energia. In realtà, nella vita non c’è niente di ordinario. Tutto è tremendamente prezioso, solo che non abbiamo gli occhi per vederlo. Gli scienziati affermano che permettiamo solo al 2% delle informazioni di raggiungere la nostra mente. Il restante 98% viene bloccato. Così quando sei pieno di energia, improvvisamente... esplode: non c’è più censura, i tuoi occhi vedono come devono vedere e le tue orecchie sentono come devono sentire. Le tue mani toccano come dovrebbero toccare. I tuoi sensi non sono più bloccati e tutto fluisce, dentro e fuori. In quel momento, semplicemente goditela. Sono momenti rari, ma se riesci a goderteli, arriveranno sempre più spesso, non cercare di trasformarli in qualcosa di utile. L’energia non ha uno scopo utilitario, è celebrazione, gioia senza significato, senza scopo... assolutamente senza scopo, solo delizia, pura delizia, beatitudine intrinseca. La prossima volta che ti accade, semplicemente goditi quei momenti e quando se ne vanno, non desiderare che tornino. Vengono da sé, se ne vanno da sé. Non puoi forzarli, rimani semplicemente disponibile e quando decidono di venire ti troveranno pronto a riceverli. Rimani semplicemente un invito, resta aperto, tutto qui. Quando vengono, sentiti grato, goditeli. Quando vanno, ringraziali, sii grato e dimenticali. 3
TESTI DI OSHO TRATTI DA: 1. Believing the Impossible Before Breakfast #2 2. The Rainbow Bridge #24 3. A Rose is A Rose is A Rose #24
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Come il seme inizia la sua vita nell’oscurità del suolo, come il bambino inizia la sua vita nell’oscurità del ventre, ogni principio ha origine nell’oscurità, perché l'oscurità è uno degli elementi essenziali per qualsiasi inizio. Osho
Khalook ci racconta la sua storia d’amore con l’oscurità: dalla Darkness Meditation al Darkness Massage mia esperienza con l’oscurità è iniziata 10 anni fa in India, all’Osho International Meditation Resort di Pune, durante un corso di Hara Awareness Massage. Con un’altra ventina di partecipanti ci alzavamo presto di mattina per la Meditazione Dinamica e poi, dopo la colazione, per un’ora e mezza ci immergevamo nella completa oscurità, in una stanza preparata appositamente, dove neppure il più sottile raggio di luce poteva filtrare. All’inizio mi sembrava una cosa insolita da fare, ma poi giorno dopo giorno incominciavo ad apprezzarne i benefici. Ritrovandomi per così tanto tempo seduto al buio, con gli occhi aperti a “guardare” il buio, con un silenzio che accarezzava i canali uditivi spazzando via il fra-
La
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stuono della città, incominciai ad amare sempre di più quei momenti di silenzio assoluto. I benefici di questa tecnica di meditazione li apprezzavo poi nell’arco dell’intera giornata: i pensieri rallentavano, i movimenti del corpo si facevano sempre più eleganti e consapevoli, aumentava la percezione del tatto e della sensibilità in generale e anche (incredibile!) la mia presbiopia diminuiva notevolmente! Mi accorgevo anche di com’ero meno incline a correre da una parte all’altra com’era mia abitudine. Dopo un mese di Meditazione dell’oscurità decisi, al mio rientro a casa, di proseguire questa esperienza per altri 70 giorni per arrivare a un totale di 100 giorni. Tante furono le cose che mi accaddero in quel periodo, ma fra tutte la più
Khalook si occupa di meditazione e massaggi presso il centro Meditarte di Genova www.meditarte.com
in Italia
La Darkness Meditation si può fare anche a casa (qualche consiglio pratico) buio totale a occhi aperti, per un’ora. È fondamentale che la stanza dove si medita sia nel buio più assoluto: anche un chiarore minimo che filtra nella stanza può, dopo che ti sei abituato al buio, farti vedere ombre che ti distraggono. Meglio controllare per un minuto o due, prima dell’inizio della meditazione, che il buio sia davvero totale (e si possono sempre usare anche degli occhiali da sole!). Spegnere anche tutte le varie lucine (spia del televisore, dello stereo, della segreteria telefonica, etc.) che si trovano nelle case odierne. Per avvertirvi che l’ora di meditazione è finita usare una sveglia con una suoneria delicata (e se ha un quadrante luminoso bisogna coprirlo). Per passare dalla luce al buio e viceversa è molto meglio usare una lampada a luce regolabile. Si medita seduti, comodi e rilassati, con la schiena dritta, e si guarda davanti a sé nel buio. Meglio non stendersi, perché al buio si finisce sicuramente con l’addormentarsi. Per scoprirne fino in fondo la bellezza è consigliabile praticare questa meditazione più di una volta. Sahaja
Nel
preziosa è avere sperimentato per qualche secondo l’assenza di pensieri in piena consapevolezza, in profondo contatto con me stesso e con il centro stesso dell’esistenza… e da quel momento l’esperienza di quei secondi fugaci si ripeté sempre più spesso. Quando anni dopo sono entrato per la prima volta nei locali che sarebbe-
ro poi diventati la sede di Meditarte, sono stato subito colpito da una delle stanze, la più appartata e silenziosa, che è senza finestre e che si presta facilmente a essere completamente oscurata. Scegliendo di fare le mie sessioni di massaggio in questa stanza, ho nel tempo maturato l’idea di dare massaggi al buio, per fare apprezzare al ricevente il beneficio del massaggio con il sostegno delle qualità dell’oscurità. I primi amici ai quali ho fatto sperimentare questo nuovo massaggio ne sono rimasti entusiasti. Così è nato il Darkness Massage: il ricevente si sdraia supino, con gli occhi aperti per “lasciare entrare” l’oscurità, a ricevere questo tipo di massaggio unico nel suo genere, che ho personalizzato grazie alla mia conoscenza ed esperienza di diverse tecniche di massaggio. I miei movimenti sono guidati in primo luogo dall’intuizione del momento, ascoltando quelle che sono le necessità del ricevente in quel preciso istante e solo in secondo luogo dalla pur sempre indispensabile conoscenza tecnica. Restare immerso nell’oscurità mentre svolgo il mio lavoro, mi permette di percepire qual è la pressione giusta da fare, qual è il punto da trattare, quanto soffermarmi in una zona del corpo o quando invece è meglio non fare assolutamente nulla. Chi riceve invece il massaggio, con l’aiuto dell’oscurità, può rilassarsi completamente per ritrovarsi alla fine della sessione rigenerato e trasformato. È indicato a chi vive in modo stressante e in particolar modo a chi ha problemi quali: insonnia, ansia, pressione alta, problemi di vista, per chi passa molto tempo al computer e per chi vuole provare una profonda esperienza di contatto con se stesso. Aiuta inoltre a sviluppare il senso di fiducia in se stessi e nella vita… ed è questo il regalo più bello che mi abbia donato l’oscurità!
L’oscurità fa bene
I benefici dell’oscurità sono immensi, soprattutto perché viviamo in un mondo dove la luce artificiale è oramai dappertutto. La privazione del buio altera l’orologio biologico e i ritmi circadiani recando forti danni al corpo-mente. Quello che accade abitualmente nella vita di molti, è che c’è un eccesso relativo di energia yang (maschile, calda e attiva) che porta l’individuo a una incessante e frenetica attività, non solo mentale ma anche fisica ed emotiva, per cui il semplice stare ad occhi aperti in contatto con l’oscurità, che ha energia yin (femminile, ricettiva e fresca), riequilibra entrambe le polarità. Il buio, penetrando attraverso gli occhi, porta in superficie ciò che in noi è più profondo, soprattutto la paura inconscia collettiva dell’oscurità stessa. L’oscurità è importantissima perché permette all’uomo di produrre la melatonina attraverso la ghiandola pineale che regola i ritmi del corpo relativi al giorno e alla notte e i ritmi stagionali. Persino una luce fioca ne può bloccare la sintesi e la messa in circolo, con conseguente malessere generale e disturbi come insonnia, diminuzione dell’appetito e stanchezza cronica. Anche l’esposizione alla luce nelle ore notturne provoca irritabilità, nervosismo e disturbi alla vista. Un’altra qualità del buio è il favorire il rallentamento dei movimenti del corpo e dei pensieri, inducendo una respirazione lenta e profonda che, “massaggiando” gli organi interni, va in profondità fino a toccare il nostro centro originario chiamato hara. Inoltre, privando la vista di qualunque stimolo, si acuiscono gli altri sensi. Khalook
Khalook
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Nel grembo di Madre Terra A giugno di quest’anno, dopo un “intensivo” di Darkness Meditation al centro Meditarte, i partecipanti e alcuni amici hanno voluto provare a ripetere l’esperienza nel buio di una grotta. Ecco il racconto di Khalook e alcuni feedback
Eccoci pronti! In una calda mattinata di giugno, indossiamo i nostri pesanti maglioni invernali e con la torcia accesa seguiamo la nostra amica speleologa in quella che a noi inesperti sembra essere una semplice apertura nel terreno. Sperimenteremo la meditazione del buio non come al solito, nella conosciuta e rassicurante stanza di meditazione di Meditarte, ma nella grotta chiamata “mortaio”ai piedi di una collina che guarda verso il blu del Mar Ligure. E in pochi minuti, fra scalini di roccia e terra, arriviamo nelle fresche profondità della grotta, dove trascorreremo le prossime tre ore nel buio assoluto. Ognuno si sistema, trovando la posizione più comoda. Poche le indicazioni per questa tecnica di meditazione: con gli occhi aperti, “guardare” il buio e “lasciarlo entrare” dagli occhi. Si spengono le torce e stiamo lì... Il fresco, il buio, il silenzio, il suono delle gocce d’acqua... lentamente ci ambientiamo. Qualcuno poi condivide:
“In questo momento vorrei stare ancora un poco qui dentro. Mi sono ambientata e mi sento al riparo. Anche i pensieri sono più lenti e ciò mi dà un gran piacere considerato il fatto che è ciò di cui sono alla ricerca!”.
“Il buio mi ha sempre fatto un po’ paura. Sentirsi il buio addosso: ecco come mi sento nella paura. Ma ora è come farmi condurre per mano in un mondo che già conosco: la pancia di mia madre, la tranquillità, l’essere me”.
Le torce si accendono una a una, lentamente ripercorriamo gli scalini verso il sole a picco. La calura ci avvolge, il mondo è sempre lì, come lo abbiamo lasciato poche ore prima e noi ci ritorniamo trasformati. Di certo un’esperienza da ripetere!
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“Sento il piacere di stare e di sentire il buio e la pace e di guardare oltre il buio e dentro me. Sorrido. Da sola, nel buio, mi sento felice e in pace come non ho mai provato prima”.
Nirvana:
“Mi sento protetta e serena, anche con persone che ho appena conosciuto”. “Un vuoto meraviglioso pieno di nulla... Camminare, muoversi, ballare, sentirsi parte di un universo immenso, appagati e pienamente soddisfatti senza nessun desiderio. Essere qui, presenti”. Tre ore scorrono con una velocità che ci sorprende. È ora di uscire.
quando la candela si spegne Gautama il Buddha forse è l’unico uomo che, come stato supremo della consapevolezza, ha scelto una parola che può essere interpretata come buio: ha chiamato nirvana lo stato più alto di consapevolezza. Persino i buddhisti non l’hanno interpretato come buio, perché è una parola che genera brutte associazioni. Ma nirvana significa proprio “buio”, letteralmente indica l’estinguersi della candela. E così per venticinque secoli i buddhisti hanno usato il significato letterale, l’estinguersi della candela. Ma qual è il suo significato? Se la candela si estingue, cosa rimane? Un’eterna, immortale, abissale oscurità. Sentirsi esseri pieni di luce potrebbe essere un altro gioco dell’ego. Estinguere la candela significa estinguere l’ego... per questo amo la parola buio.1
in Italia
...una notte oscura Meditazioni al buio anche nel Vigyan Bhairava Tantra, il “libro dei segreti” summa della meditazione indiana, che raccoglie le 112 tecniche fondamentali, vecchie di migliaia d’anni, date secondo la tradizione dal dio Shiva. Eccone una con parte del commento di Osho
Quando piove, durante una notte oscura, penetra in quella oscurità come nella forma delle forme. Tutte le forme nascono e si dissolvono nell’oscurità. I mondi nascono dal buio e ricadono in esso. L’oscurità è l’utero, l’utero cosmico. In essa vi è la calma assoluta, immota e priva di disturbi. Secondo Shiva, è una buona cosa praticare questa tecnica durante una notte di pioggia, quando ogni cosa è nera, le nuvole impediscono di vedere le stelle e il cielo è completamente buio. In una notte oscura, senza luna… penetra in quella oscurità come nella forma delle forme. Sii un testimone di quell’oscurità, dissolviti in essa. È la forma di tutte le forme. Tu sei una forma: puoi dissolverti in essa. Quando c’è luce, sei definito. Posso vederti, c’è la luce. Il tuo corpo è nitido; sei determinato e hai confini. Questi ultimi esistono grazie alla luce. Quando la luce non c’è, i confini si dissolvono. Nell’oscurità non c’è nulla di definito, ogni cosa si fonde in ogni altra. Le forme scompaiono. Questa potrebbe essere una delle ragioni della nostra paura: poiché non sei più definito, non sai chi sei. È impossibile scorgere il viso o conoscere il corpo. Ogni cosa si fonde in un’esi-
stenza priva di forme. Ciò potrebbe essere una delle cause della paura: non sei in grado di sentire la tua esistenza definita. L’esistenza diventa vaga e hai paura, perché adesso non sai chi sei. L’ego non può esistere: senza definizioni, è difficile esistere in quanto ego. Si ha paura, si desidera una luce. Contemplando, meditando, fondendosi… Sarà più facile fondersi nell’oscurità che nella luce, perché quest’ultima dà delle distinzioni. L’oscurità si porta via ogni distinzione. Nella luce sei bello o brutto, ricco o povero. La luce ti conferisce personalità, distinzione: beneducato, maleducato, santo o peccatore. La luce ti rivela come una persona distinta. L’oscurità ti avvolge, accettandoti; non come una persona distinta: ti accetta semplicemente senza definizioni. Sei avviluppato e diventi una cosa sola.
Se hai paura Siedi al buio, spegni le luci e percepisci l’oscurità. Abbi nei suoi riguardi un atteggiamento amorevole; lascia che ti tocchi. Osservala. Apri gli occhi in una stanza o in una notte oscura ed entra in comunione… impregnati dell’oscurità. L’uomo si è chiuso completamente contro l’oscurità. Sono esistite ragioni storiche: la notte era molto perico-
losa e l’uomo viveva nelle caverne, nelle giungle. Di giorno, si sentiva più sicuro; poiché poteva vedere, nessun animale avrebbe potuto attaccarlo. Oppure avrebbe potuto organizzarsi in qualche modo, imbastendo una difesa; al limite, avrebbe potuto fuggire. Ma di notte era tutto buio e l’uomo era indifeso; per questo ne aveva paura. Tale paura è penetrata nell’inconscio e la proviamo tuttora. Quindi, ogni volta che hai l’opportunità di stare al buio e sveglio… Perché puoi fare due cose: o accendi la luce o vai a dormire. Entrambi sono trucchi per evitare l’oscurità. Se dormi, non hai paura, perché sei inconscio. Ma, se sei conscio, accenderai la luce. Non accendere la luce e non addormentarti. Rimani con l’oscurità. Sperimenterai molte paure. Sentile, siine consapevole, portale alla coscienza. Verranno da sole e, non appena arrivano, resta un testimone. Scompariranno e molto presto arriverà il giorno in cui potrai stare al buio con un atteggiamento di abbandono totale, senza paure. Se ti lasci andare totalmente, puoi restare nell’oscurità. A quel punto si verifica un fenomeno meraviglioso… 2 TESTI DI OSHO TRATTI DA: 1. Light on the Path #4 2. I segreti della Gioia, Bompiani Editore
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Kabir e Meera, due mistici spiritualmente “scorretti” che mettevano in difficoltà l’ortodossia religiosa
Contro corrente
Mi
ricordo di un uomo meraviglioso, Kabir. In India gli indù credono che il Gange sia un fiume sacro e che se muori vicino al Gange hai il paradiso assicurato. Non importa quali crimini hai commesso, quali peccati, quali turpitudini: tutto viene lavato via dalle sacre acque del Gange. Naturalmente non tutti gli indù pos34 OSHO TIMES
sono vivere sulle rive del Gange, ci sarebbe troppa folla. Chi vive li è fortunato, chi non può farlo ci va perlomeno da vecchio, quando sente avvicinarsi la morte. In città come Varanasi, c’è da chiedersi, perché mai ci sono tante persone anziane, tanti vecchi? Tutte queste persone sono venute qui a morire e adesso aspettano: la morte può arrivare in ogni momento. A volte succede che in qualche villaggio vicino… Varanasi è una città cara, solo gente ricca può andare a viverci mentre aspetta di morire, i poveri devono accontentarsi dei villaggi vicini. Così naturalmente muoiono nel villaggio, ma immediatamente gli amici e i parenti portano
il cadavere sulle rive del Gange. Pochi minuti, o mezz’ora o persino un’ora… non fa differenza. Dio non può essere così crudele. Perdonerà anche queste persone. Kabir passò tutta la vita a Varanasi, la città più sacra per gli indù. Di fronte, proprio sull’altra riva del Gange c’è un piccolo villaggio chiamato Magahar. Non so come sia nata questa idea che chi muore a Varanasi va in paradiso e chi muore a Magahar rinasce come asino. E Magahar è solo dall’altra parte del Gange. Appena Kabir si accorse che stava per arrivare il momento di morire, disse ai suoi amici: “Portatemi a Magahar”. “Sei matto?” risposero quelli. “Nes-
due storie
suno vuol morire a Magahar. Quelli che ci vivono sono continuamente allerta, prima che arrivi la morte devono scappare. E tu hai passato tutta la tua vita a Varanasi e adesso che è arrivato il momento giusto vuoi andare a Magahar? Sai perfettamente che chi muore a Magahar diventa poi un asino”. Kabir disse: “Se non mi state a sentire, sarò costretto ad andarci a piedi. Ma io non voglio nessun debito, né col Gange né con qualche dio. Se sono illuminato, sono illuminato a Varanasi e sono illuminato anche a Magahar. Lasciatemi creare un precedente, questi poveracci di Magahar sono stati condannati per secoli. Fatemi morire a Magahar, perché dopo di me sarà difficile dire che chiunque muoia a Magahar diventa un asino. Perlomeno non lo si potrà dire di Kabir”. Kabir morì a Magahar. E cambiò la situazione: adesso nessuno dice più che se muori a Magahar diventerai un asino. Anzi, molte persone che amano Kabir vivono là: Magahar è diventato un luogo sacro per i seguaci di Kabir. Accadde che Meera, un’altra mistica, andasse a Varanasi, solo per un pellegrinaggio. E Varanasi è sede del più importante concilio di studiosi indù, i cosiddetti saggi, i santi. C’era una grande discussione in corso, perché molti di loro volevano invitare Kabir alla loro conferenza annuale, ma Kabir era solo un tessitore e per di più non era chiaro se era indù o musulmano. Il suo nome è islamico – Kabir è uno dei nomi di Allah – ed era stato trovato sulle rive del Gange da un monaco indù, Ramananda: un bambino piccolo, abbandonato dai genitori. È una storia davvero bella… Era ancora buio, mattina molto presto, quando gli indù fanno il bagno
prima di pregare il sole nascente. Mentre Ramananda stava scendendo verso il fiume il bambino si attaccò alle sue vesti. Sorpreso – chi sarà mai? – vide un bimbo, di non più di quattro anni, seduto sui gradini. Cosa fare? Non c’era in giro nessun altro, i genitori lo avevano abbandonato lì. Ramananda era un uomo di cuore, coraggioso. Si prese cura del bambino, anche se i suoi discepoli dicevano: “Stai correndo un rischio inutile. Gli indù – gli stessi che ti venerano – saranno contro di te. Non dovresti fare certe cose. E per di più sulla mano del bambino c’è scritto in arabico Kabir, il suo nome, prova inoppugnabile che è un musulmano. E un monaco indù non può occuparsi di bambini, ha rinunciato a questo tipo di vita”. Ma Ramananda rispose: “Non ho mai fatto nulla per farmi venerare, per procurarmi dei seguaci. Se mi seguono è per loro volontà. E se smettono è lo stesso. Nessuno mi impone cosa fare, perché io non l’ho mai imposto a nessun altro”. Così Kabir fu allevato da Ramananda. Alcune persone pensano che dovesse essere indù – a causa di Ramananda – e altre pensano dovesse essere musulmano, a causa del suo nome. Ora, dato che era considerato la persona più saggia dei suoi tempi, alcuni volevano invitarlo a questo sacro
concilio di indù. Lui era solo un tessitore, non un bramino e così ci fu una grande opposizione. Ma siccome in questo concilio nessuno voleva divisioni, giunsero finalmente alla decisione di invitarlo. Ma quando andarono da Kabir a portargli l’invito, lui pose una condizione: “Dovete invitare anche Meera, che è mia ospite. Potete anche lasciarmi fuori e al posto mio invitare Meera”. Ma questo era ancora più problematico: Meera era una donna. Una donna non era mai stata invitata al più alto concilio induista. Una donna non è considerata pura, di base è impura e, a meno che attraverso una disciplina ferrea non riesca a reincarnarsi come uomo, non le è possibile raggiungere il paradiso. Per una donna non c’è una via diretta verso il paradiso, prima deve incarnarsi come uomo. Kabir stava in questo modo ponendo una condizione ancora più difficile. Gli dissero: “Persino invitare te è stato molto difficile e adesso vuoi provocarci problemi ancora più grandi?”. Lui rispose: “Non ritorno mai su ciò che dico. Se non rispettate Meera, vuol dire che non capite proprio nulla e io non voglio mischiarmi con degli ignoranti”. I suoi seguaci gli dissero: “È una grande occasione. Nessun tessitore – i tessitori sono la più bassa delle caste indù SETTEMBRE 2009
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– è mai stato accettato dai bramini come saggio. Non perdere questa opportunità”. “Se sono saggio o meno, lo decido io,” rispose Kabir. “Non dipende dall’essere accettato da qualcun altro. Ho fatto questa richiesta perché per secoli gli indù hanno trattato le donne in una maniera così orribile che ora è il momento di cambiare le cose”. Grazie all’insistenza di Kabir, Meera fu la sola donna – per la prima volta – a entrare in questo concilio di saggi indù. Ne risultò una situazione piuttosto imbarazzante: c’era un musulmano e c’era una donna. L’intera ideologia induista sulla purezza e la superiorità venne distrutta. Kabir continuò a fare il tessitore per tutta la vita. Persino dei re diventarono suoi discepoli che gli dissero: “Ci vergogniamo che tu, anche ora che sei vecchio, continui a tessere e ad andare al mercato a vendere le stoffe. Non ce n’è bisogno, possiamo fornirti noi tutto ciò che vuoi”. Kabir rispose: “Non è questo il problema. Io voglio che l’umanità si ricordi in futuro che un tessitore può essere illuminato e che persino da illuminato continua a tessere. Questo mestiere ordinario di tessitore non lo distrae dall’illuminazione, al contrario, il suo tessere diventa la sua preghiera. Qualunque cosa faccia è la sua preghiera, qualunque cosa faccia è la sua meditazione. In qualunque cosa faccia esprime la sua gratitudine all’esistenza. Non è di peso su questa terra, fa quello che può fare. Non posso essere una scultore, non posso essere un grande pittore, ma posso di sicuro affermare che nessun altro riesce a tessere come faccio io. In ogni attimo del mio lavoro sono pieno di gratitudine, è una preghiera. E la stoffa che faccio non è solo da vendere, è per servire dio, per servire l’esistenza nella miglior maniera possibile”. Il termine indù per dio è Ram. E Kabir era solito chiamare ogni cliente che entrava nel suo negozio con lo stesso 36 OSHO TIMES
nome, Ram. “Ram,” diceva, “ho il tessuto per te. Questa non è una stoffa qualsiasi, abbine cura. Qui ogni fibra sta vibrando con la mia gratitudine, col mio amore, la mia compassione, la mia preghiera. Trattala con rispetto”. E qualche volta succedeva… era tardi, il mercato stava per chiudere e lui ancora aspettava. Gli chiedevano allora: “Ma chi stai aspettando? Il mercato sta per chiudere”. E lui rispondeva: “Sto aspettando Ram che ancora non è arrivato, ho pronta questa stoffa che ho fatto per lui”. Qualcuno gli aveva fatto un’ordinazione, ma quel giorno il cliente forse non aveva il tempo di andare a ritirarla, o magari pensava di andarci al prossimo giorno di mercato. Ma Kabir aspettava. E allora la gente informava il cliente: “Cosa stai facendo? È ormai tardi e Kabir è rimasto da solo al mercato, ti aspetta, dice che non può credere che Ram si sia dimenticato, o abbia cambiato idea dopo aver dato la sua parola. Dice che aspetterà, a costo di star lì per sette giorni – in India c’è un giorno di mercato alla settimana, tutte le settimane – dice che aspetterà per sette giorni: magari il cliente ha dei problemi, magari è malato, ma Kabir non può muoversi dal mercato, perché se Ram arriva e non lo trova sarebbe pura ingratitudine da parte sua”. Meera viveva in maniera del tutto diversa. Meera girava tutto il paese, danzando e così raggiunse Mathura, dove c’è il più grande tempio di Krishna. E il prete del tempio era un fanatico riguardo alle donne. In quel tempio di Krishna non era permesso l’ingresso alle donne, potevano solo pregare all’esterno. Il prete non aveva visto una donna da trent’anni, non usciva mai dal tempio e le donne non potevano entrare. Quando seppe di Meera si preoccupò perché di sicuro lei sarebbe arrivata al più grande tempio di Krishna. Mise due guardie all’ingresso: “Se arriva qui Meera a danzare, tenetela fuori”.
Ma quando Meera arrivò ballando, le guardie si scordarono completamente del loro compito, del motivo per il quale stavano lì. La danza era così meravigliosa e Meera stessa era così splendida, radiosa; senza che nessuno lo notasse entrò danzando nel tempio. Il prete era nel bel mezzo delle sue pratiche religiose. Il piatto che teneva in mano, un piatto d’oro pieno di rose… nel veder Meera che entrava nel tempio ballando, il piatto gli cadde dalle mani. Era davvero arrabbiato e disse a Meera: “È contro le regole di questo tempio, nessuna donna può entrare qui!”. E la risposta di Meera vi sorprenderà, una risposta che si distingue per la sua fragranza particolare, per la sua vitalità in tutta la storia del misticismo. Disse: “Mio dio. Pensavo che solo Krishna qui fosse l’uomo e chiunque altro di fronte a lui fosse una donna, un’innamorata di Krishna. Oggi ho scoperto due uomini: anche tu sei un uomo!”. E la maniera con la quale parlò al prete, lo fece tremare: forse aveva ragione lei. Per il devoto ci sono solo due maniere di considerare dio. Dio può essere visto, nella tradizione Sufi, come una donna – dio è l’amata e il mistico è l’amante – oppure può essere visto alla maniera dei mistici indiani: come un uomo e loro sono donne. Lui è l’amante e loro sono le amate. Meera disse: “Questa situazione deve essere chiarita qui e ora: o dichiari di essere un uomo o devi riconoscere che anche tu sei una donna”. Il povero prete dovette cedere alla caparbietà di Meera e ammettere: “Anch’io sono una donna”. Meera disse: “D’ora in poi questa regola è cambiata. Solo le donne possono entrare in questo tempio. Quelli che si ritengono maschi non posso entrare”. TRATTO DA:
Osho, Om Mani Padme Hum #17
esperienze
i
gruppi di donne e per donne hanno un’atmosfera molto speciale. Le donne che vengono a fare un gruppo per sole donne hanno la volontà di crescere in amore e consapevolezza, per comprendere se stesse e le altre donne. Queste persone hanno un’energia molto particolare. Ed è davvero appagante passare del tempo con loro. Ricordo che shock provai un giorno, quando Osho mi disse che non ero affatto amichevole e solidale con le altre donne. Non ci avevo mai pensato, ma era accaduto qualcosa e io mi ero mostrata molto più solidale, avevo mostrato molta più cura e attenzione nei confronti dell’uomo piuttosto che verso la donna. Osho usò questo epi-
sodio come esempio di come le donne non si sostengono tra loro. La storia era tra due miei amici che erano anche miei vicini di stanza. Erano alla fine di una relazione piuttosto burrascosa e il giorno in cui si lasciarono lui mi portò un regalo e io lo accettai, pensando a quanto era stato dolce. Osho ne venne a conoscenza e alla sera durante il discorso raccontò la storia davanti a tutti. Disse che avrei dovuto restituire il regalo e dire all’uomo: “Dallo alla tua ragazza che ha sofferto molto a causa tua”. Disse: “Questa è una delle ragioni per cui le donne non sono ancora liberate, perché non riescono a essere una forza insieme. Si schierano SETTEMBRE 2009
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dalla parte dell’uomo, la loro solidarietà non va alle altre donne. Con le altre donne hanno una relazione basata solo sulla gelosia, sull’invidia… se l’altra ha vestiti più belli, gioielli più belli, una bella macchina, etc… la loro relazione con le altre donne è basata sulla gelosia”. Era vero, ma non me ne ero mai accorta prima. Quello che è davvero bello è che le donne che incontro oggi lo sanno già e comprendono il valore e l’appagamento che deriva dall’essere aperte nei confronti delle altre donne. È essenziale che le donne si sostengano reciprocamente in questo modo e non è una cosa che accade spesso nella nostra vita. Nel gruppo quando ci focalizziamo sulle nostre relazioni con gli uomini serve molto sapere che non siamo sole nella nostra telenovela quotidiana. È meraviglioso sapere che altre hanno sofferto esattamente allo stesso modo e ora stanno fiorendo. Impariamo l’una dall’altra che tutto è possibile quando prendiamo le distanze dalle nostre idee, dai condizionamenti, da ciò che crediamo. Le donne, semplicemente stando insieme in amore e fiducia creano un’energia di guarigione, un calore in cui rilassarsi e da cui lasciarsi accarezzare. Shunyo
La donna un gruppo per donne sull’essere donna con Shunyo Nov 5 - 8 presso Le Torracce Assisi, Umbria Informazioni e prenotazioni: Ameeta 3200989536 premameeta@gmail.com Per informazioni sul lavoro di Shunyo www.meditantra.com www.lifetrainings.com
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Femminile è... Testimonianze di chi ha partecipato al workshop per donne tenuto l’anno scorso da Shunyo in Italia. Raccolte da Ameeta, che l’ha organizzato Alle volte mi sono chiesta perché continuo a organizzare gruppi per donne – e ad assistere – e se voglio farlo ancora oppure no e devo dire che la risposta l’ho trovata proprio nelle condivisioni di queste donne e di tante altre donne che ho incontrato nel mio percorso e che ringrazio dal profondo del mio cuore. (Prem Ameeta)
Diksha (Viareggio) È stata un’esperienza soffice, ma molto profonda. Nel senso che io non conoscevo Shunyo e l’idea che avevo di lei e del suo lavoro mi portavano a pensare che la cosa non facesse al caso mio. Ho sempre preferito fare gruppi più terapeutici, perché pensavo di aver bisogno di andare a scavare di più, magari anche con più violenza e con qualcuno che mi spingesse. E invece mi sono accorta che le comprensioni sono arrivate proprio con questa sua modalità più delicata, che poi ho riconosciuto essere un po’ la sua essenza di essere molto donna, femminile, dolce, profonda, ricettiva. Ho riconosciuto le qualità femminili in prima persona in Shunyo. E quindi con le sue qualità e modalità mi ha permesso di entrare dentro di me e andare a toccare certi spazi in maniera molto profonda e dolce allo stesso tempo.
È come se avesse lavorato con un altro tipo di energia che io non avrei mai creduto che potesse essere efficace con me, pensavo di avere bisogno di più durezza. Ho sperimentato in questo gruppo le qualità femminili che non avevo mai contattato prima.
Shanti Brunella (Arezzo) Lavorare con Shunyo è molto bello, per me lei è una fonte di luce, nel senso che lavorare con lei mi aiuta a portare luce nella mia quotidianità e nella mia esperienza. Per quello che riguarda il lavoro con le donne è una dimensione che all’inizio spaventa e poi invece è un’esperienza molto accogliente, confortante e allo stesso tempo di scambio tra pari. È un’esperienza che nonostante abbia fatto due volte, rifarei ancora. E l’ultima volta è stato molto intenso e bello perché mi son sentita male fisicamente e nonostante ciò ho sentito le donne che partecipavano al gruppo molto vicine in una maniera che non mi sarei mai aspettata, perché oltretutto erano persone che non conoscevo. Questo mi ha dato proprio la misura di che cosa voglia dire la solidarietà fra donne, sentirsi parte di qualcosa tra donne. E per quanto riguarda Shunyo, be’ non è la prima volta che ci lavoro e devo dire che è una persona che ti
esperienze
introduce nella dimensione della meditazione per il suo stesso modo di essere, di comunicare, di rispondere, di costruire lo spazio per stare assieme. Riesce a creare una dimensione di tranquillità e di rilassatezza proprio per come è.
Eshti (Verona) Il gruppo con le donne è stato avvolgente da morire. Il fatto di poterci conoscere di più, di poterci accettare di più, di poter sentire la forza enorme che abbiamo e di cui non ci accorgiamo se non ci avviciniamo l’una all’altra... Posso dire che conoscendo e avvicinandomi di più alle altre donne, mi accorgo veramente della mia di forza, della mia capacità di amare e della capacità di dare. Mi riconosco, mi avvicino di più a me stessa, perché mi vedo davvero nelle altre. Per me il percorso è di accettare me stessa, di amarmi di più, perché accetto e amo di più le altre donne. Possono sembrare frasi fatte, ma è proprio così per me. Il percorso di avvicinarmi di più alle altre donne è stato proprio riconquistare la mia femminilità, altrimenti con il precedente di una mamma maschilissima, di potere, non c’era modo di avvicinarcisi. C’era solo giudizio su me stessa, ma avvicinandomi di più alle donne e riconoscendo in loro delle cose mie e accettandole in loro, le accetto di più anche in me e così mi rafforzo. Tra l’altro adesso in questo momento della mia vita mi trovo ad accudire mia mamma e devo dire con tanta, tanta gioia, cosa che non avrei mai pensato in vita mia. Mi sono riavvicinata davvero alla parte femminile del prendersi cura e nonostante mia madre fosse stata una persona terrificante adesso non ha più nessuna rilevanza, adesso è una persona anziana, una donna alla quale posso esprimere il mio amore, accanto alla quale io posso “esserci” e mi fa piacere di esserci per lei.
Tara (Bergamo) Ho fatto questo gruppo per due volte e devo dire che la seconda volta è stato molto forte. Ho fatto un salto di responsabilità verso me stessa e per me lavorare con Shunyo è molto bello, per la sua bellezza e leggerezza, mi sento bene accanto a lei. Come si fa a spiegare la bellezza di quello che si prova? Non ci sono parole.
Vania (Grosseto) All’inizio ho avuto paura, perché mi sono ritrovata con tantissime donne e mi sono sembrate tutte delle nemiche e delle streghe. Avevo proprio paura di questa energia che sentivo nella stanza. E poi è bastato trovarci e aprirci un po’ nella prima condivisione ed è stato un crescendo di emozioni morbide e di estremo sostegno sia durante il gruppo che dopo. La sensazione che ho provato è stata di dissolvimento. Questo mi ha dato fiducia e ha rinnovato in me la voglia di essere donna e di farmi riconoscere come tale e, soprattutto, mi ha dato lo spunto di rivedere il mio rapporto di donna sia con le donne che con gli uomini.
Ekta (Viareggio) Mi ha arricchito molto stare insieme a donne di tutte le età, delle sconosciute… Ho ricevuto dei feedback da persone con cui non avevo mai parlato prima, che venivano da ambienti completamente diversi dal mio. C’erano persone che magari erano già “dentro” alla meditazione e avevano fatto altri lavori di gruppo e c’erano persone che facevano un lavoro del genere per la prima volta. Quello che ci accumunava era questa cosa del voler conoscere il femminile. È stato bello scoprire quanti tipi di femminile ci sono, non è solo uno, anche cose che io non avrei mai pensato che potessero riguardare il femminile. E di Shunyo io ho apprezzato moltissimo il fatto che sia una persona che non interferisce, che mette in
chiaro che non fa terapia, che lavora con la meditazione. E mi ha fatto riscoprire l’amore per la meditazione e anche quante cose possono venire fuori e si possono vedere attraverso la meditazione. Qualcosa di non mentale, ma basato sul sentire, sentire con il cuore, con i sensi, comprendere dove sei, quello che stai vivendo e a che punto sei della tua vita.
Mouna (Cattolica) Shunyo porta con sé la semplicità… quella punta di spillo che va così tanto in profondità, semplicemente. Per me questo gruppo è stato proprio l’inizio di un percorso che non sapevo in quel momento e poi col passare del tempo e mettendo insieme i pezzi mi ha aperto una strada, una direzione, un mondo e soprattutto vedere lei per me è dirmi che è così che voglio essere. Una donna che con la sua semplicità ti porta dove devi andare. Per me questo è il femminile. Vedere che è possibile, che è vero, che c’è, che esiste. E da lì a piccoli passi è partito molto per me. Non avendo mai lavorato prima con le donne e non avendo mai avuto uno specchio di femminile così, innanzitutto ho sentito il supporto che le donne si danno semplicemente stando insieme, anche facendo niente. Stando insieme si crea questa unione atavica che è un sostegno enorme e in più vedere che siamo tutte uguali, che abbiamo tutte le stesse dinamiche. Lo vedi in un’altra donna e dici “eh, anche lei è messa come me”. E poi ce n’è un’altra e poi un’altra e ancora. Questo mondo femminile del quale faccio parte è un grande supporto, una grande forza. Tante donne insieme creano una grande forza e questa forza sostiene, mi ha sostenuta. Per me è stato veramente l’inizio di un percorso che va avanti. L’inizio di qualcosa che sta andando avanti ancora adesso. SETTEMBRE 2009
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i numeri giusti! niente accade per caso...
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minuti
La mente umana è una scimmia. Se osservi la tua mente, lo puoi vedere. Non è mai quieta. La cosa più difficile è non far nulla. Ma alcuni uomini sono riusciti a saltare fuori dalla mente scimmia e a rimanere inattivi quanto volevano. In Oriente, per secoli tutti i mistici hanno concordato su una cosa, che se la mente riesce a rimanere in silenzio per quarantotto minuti, senza interruzioni, sei libero dalla sua presa. Ma la mente non riesce a stare ferma neppure per quarantotto secondi, figuriamoci quarantotto minuti! È in questo che consiste il lavoro del ricercatore spirituale, cambiare la mente scimmia e portarla a uno stato di immobilità. Forse questo è l’ultimo stadio dell’evoluzione. Ci sono pietre che hanno vita, anche se molto nascosta, perché crescono. Ci sono alberi che hanno vita e ricerche recenti dimostrano che hanno anche sensibilità. Ci sono animali di mille 40 OSHO TIMES
specie che sono dotati di una certa intelligenza. E poi c’è l’uomo, che ha più intelligenza di qualunque altra forma di vita sulla terra. Se riuscirà a usare questa intelligenza per aiutare la scimmia a rimanere ferma, a rilassarsi, potrà nascere la supermente. Allora avrai una chiarezza mai conosciuta prima, che ti rende consapevole di te stesso e dell’esistenza che ti circonda e ti sentirai ricolmo di gratitudine. 1 E man mano che la tua attenzione si fa più profonda, inizierà ad accadere un miracolo: più diventi attento, allerta, meno intenso si fa il traffico della mente, c’è più quiete, più silenzio; spazi di silenzio sempre maggiori, pause e intervalli sempre più estesi. Interi momenti passano e tu non incontri neppure un singolo pensiero. Lentamente, passano i minuti, passano le ore… E il fenomeno ha una sua aritmetica: se riesci a rimanere completamente vuoto per quarantotto minuti, in quel
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giorno diventerai illuminato, in quel momento diventerai illuminato. Ma non dipende dai tuoi sforzi, non devi controllare l’orologio, perché ogni occhiata segna il passaggio di un pensiero. E devi ricominciare daccapo, sei ritornato allo zero. Non è necessario controllare l’ora. Ma l’esperienza di tutti i grandi meditatori in Oriente è stata questa: quarantotto minuti sembrano essere il punto culminante. Se questa interruzione è possibile, se il pensiero si ferma per tutto questo tempo e tu rimani allerta, senza un solo pensiero che ti attraversa la mente, diventi capace di ricevere il divino dentro di te. Sei diventato un ricettacolo e l’ospite non si fa attendere. 3
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colpi
Ma Tzu avrebbe dato una bastonata al discepolo per dargli un assaggio di non-mente. Quando i pensieri si fermano, nel caso in cui qualcuno ti colpisce all’improvviso, il mondo intero diventa un caos. I pensieri si fermano e tu sei in uno stato di choc. Persino il respiro si arresta: “Stavo ponendo una domanda importante e che maestro folle è mai questo? Mi basto-
na…”. E prima che riapri bocca, ti colpisce ancora. Una volta Ma Tzu colpì una persona sessantasei volte… Il colpo improvviso l’aveva scioccato e ancora stava per aprire la bocca. Subito, un altro colpo… finché non smise di aprire la bocca, finché non comprese che era proprio quell’aprir bocca che creava il problema. Ma Tzu era un maestro totalmente diverso, molto amorevole e attento, aveva il diritto di picchiare. E quando l’uomo rimase in silenzio, Ma Tzu chiuse gli occhi, l’uomo chiuse gli occhi. Non ci furono domande, né risposte e tutto fu compreso. Quei sessantasei colpi portarono l’uomo al limite della mente. Doveva trattarsi di un ricercatore autentico. Non gli interessava di ritrovarsi con la testa rotta… Non gliene importava, continuò invece a cercarsi un’altra bastonata, finché non vide un bagliore che gli impedì di parlare. Notando che aveva trovato una luce e che non avrebbe più parlato, Ma Tzu chiuse gli occhi. Rimasero seduti in silenzio per ore. In quel silenzio avvenne il passaggio, la trasmissione. L’uomo si chinò ai piedi di Ma Tzu e gli disse: “Se ce ne fossero di più come te, con tanta compassione da colpire per sessantasei volte, il mondo sarebbe illuminato”. Era un’atmosfera totalmente diversa, quella in cui le bastonate non erano considerate un insulto, ma un messaggio. Ciò che le parole non possono esprimere, lo esprimeva il bastone. Voleva dire: “Zitto. Rimani in silenzio, in silenzio assoluto”. E il maestro continua a colpire. Sta dicendo: “Continua a cercare, più a fondo, più a fondo. Con ogni mio colpo dall’esterno, continua a scavare dentro di te, finché non raggiungi la fonte stessa della vita”
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maestri
4 1 3 028 8 69 7 Tutte le volte che qualcuno, sul sentiero di Buddha, si illumina, nasce immediatamente un rapporto. Improvvisamente è unito a Buddha... è unito a Buddha che non è più nel corpo, Buddha che non è più nel tempo, che non è più nello spazio, ma che ancora esiste; con Buddha che è diventato uno con la totalità, ma che ancora esiste. È un fatto paradossale ed è molto difficile da capire, perché non riusciamo a capire nulla che sia aldilà del tempo. Tutta la nostra visione è ristretta all’ambito temporale; tutta la nostra visione è ristretta all’ambito dello spazio. Quando qualcuno dice che Buddha esiste al di là del tempo e dello spazio, a noi non dice nulla, non riusciamo a capirlo. Quando si dice che Buddha esiste al di là dello spazio, significa che non esiste da nessuna parte in particolare. E come si può esistere senza esistere da nessuna parte in particolare? Buddha esiste: semplicemente esiste. Non si può dire dove sia. In quel senso non è da nessuna parte e in quel senso è ovunque. Per la mente che vive nello spazio, è difficile capire qualcosa al di
divagazioni
là dello spazio. Ma chiunque segua i metodi di Buddha e diventi un maestro, immediatamente stabilirà un contatto. Buddha continua a guidare la gente che segue la sua via. In Tibet esiste un posto sul monte Kailash dove, ogni anno, nel giorno in cui Buddha lasciò il mondo, nella notte di luna piena del mese di vaishakh, si radunano cinquecento maestri. Quando, ogni anno, cinquecento maestri si radunano in questo posto, si realizza per loro la discesa di Buddha: Buddha diventa di nuovo visibile a loro. Questa è una vecchia promessa e Buddha ancora la mantiene. Devono esserci cinquecento maestri, non uno di meno, altrimenti non accadrà. Questi cinquecento maestri servono come contrappeso, come àncora per la discesa del Buddha. Se manca un solo maestro, il fenomeno non accade: a volte è successo che non ci fossero cinquecento maestri e non ci fu contatto, non ci fu un contatto visibile. Quando cinquecento maestri si radunano sul Kailash, proprio a mezzanotte, alle dodici in punto, Buddha è di nuovo visibile. Scende nel tempo e nello spazio. Ogni maestro continua a guidare. Ogni volta che sei vicino a un maestro – non vicino a un insegnante – puoi avere fiducia. Anche se non raggiungi l’illuminazione in questa vita, avrai sempre una guida sottile, anche se non ti rendi conto di essere guidato. 4
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L’aura che circonda una persona comune, di media è larga cinque centimetri e man mano che la persona cresce e matura anche l’aura diventa più grande. Alla fine, quando giungi al picco supremo della meditazione, la larghezza dell’aura è di quaranta chilometri. 5
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Cinquecento meditatori insieme avranno un raggio di energia di otto chilometri. Potrebbero avere anche un raggio di quaranta chilometri, ma per questo ci vuole la presenza di almeno un illuminato. Anche questo è possibile... perché secondo me l’illuminazione è una cosa molto semplice. Chiunque sia disposto a mostrare un po’ di coraggio può diventare illuminato. L’illuminazione è il tuo potenziale. Non è qualcosa di remoto che devi raggiungere. Non devi arrivare fino all’Everest e sederti sulla vetta per diventare illuminato L’illuminazione è il potenziale di ognuno. 6
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Questa volta... clicca oshoba.it Il sito www.oshoba.it ha una nuova veste… Una grafica moderna ed elegante, una “navigazione” facile e intuitiva e soprattutto molte opzioni e servizi in più. Sempre più numerosi i visitatori, già oltre 70.000 nei primi 6 mesi di quest’anno, con un numero di pagine visitate che è passato dalle 106.000 di gennaio alle 255.000 di giugno.
I videoclip Circa una trentina per il momento i videoclip a disposizione sul sito per avere un assaggio della visione di Osho: le meditazioni da lui create, il Meditation Resort di Pune, brani tratti dai suoi discorsi, alcuni anche sottotitolati in italiano. Grande successo: 8000 spettatori in soli 3 mesi!
Oshoba, che ogni primavera raduna a Riccione un migliaio di persone per una vera e propria “festa della meditazione” dove si possono sperimentare moltissime tecniche, partecipare a workshop condotti da groupleader e terapisti di fama mondiale e condividere gioia ed entusiasmo con persone sulla stessa lunghezza d’onda. Disponibile anche una fotogallery, le impressioni dei partecipanti e informazioni su questo e altri eventi simili nel corso dell’anno, con i programmi dettagliati, indicazioni su come arrivare e ogni informazione utile.
Catalogo e negozio on-line
TESTI DI OSHO TRATTI DA:
1. 2. 3. 4. 5. 6.
The Golden Gate, Vol. 2 #5 The Transmission of the Lamp #43 Hyakujo: The Everest of Zen #8 Yoga: la Scienza dell’Anima, Vol. 2, ECIG The Last Testament, Vol. 2 #4 From Death to Dethlessness #35
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Eventi di meditazione On-line anche il videoclip dell’OshoFestival, evento sponsorizzato da
Più facile da consultare il catalogo online di Oshoba che propone centinaia di titoli, scelti e recensiti per voi: tutti i libri di Osho disponibili in italiano, musiche originali per le meditazioni di
in rete
Osho, audiodiscorsi anche in formato mp3 e video su DVD; inoltre opere attentamente selezionate per una generale biblioteca della consapevolezza, del benessere, in senso olistico, e della conoscenza di se stessi; la musica giusta per i momenti di relax e anche semplicemente per ballare e celebrare: un’ampia scelta di titoli di musica world, dance, new age, trance, elettronica e etnica, suoni della natura e meditazioni guidate. Il catalogo viene continuamente aggiornato con i nuovi arrivi, le ristampe e le offerte speciali. Un negozio virtuale chiaro e funzionale, sul quale, con pochi click di mouse, puoi fare ordini on-line senza sorprese: il sito ti invierà immediatamente un messaggio di conferma d’ordine così potrai controllare subito titoli, indirizzo e importi. E Oshoba ti scriverà poi un’ulteriore conferma su cosa stiamo per spedirti: dopo soli 3 o 4 giorni riceverai a casa gli articoli richiesti!
Se poi ti registri non solo non dovrai riscrivere i tuoi dati a ogni ordine, ma potrai anche mandarci (e vedere poi pubblicate) le tue impressioni sui vari libri e articoli che abbiamo in catalogo… un modo per mantenere un contatto stretto e sempre più stimolante coi nostri amici/clienti. È possibile anche ricevere al tuo indirizzo email la newsletter che ti informa immediatamente delle novità e delle offerte speciali!
Osho Times Anche la sezione dedicata all’Osho Times, la rivista che ti porta a casa l’esperienza della meditazione, prevede molte entusiasmanti novità. Già ora, oltre alla possibilità di abbonarti o rinnovare l’abbonamento (magari approfittando di qualche offerta promozionale) trovi una bella scelta di articoli da leggere, in semplice formato testo o anche come sono apparsi sulla rivista (in pdf). E presto ci saranno anche
un buon numero di articoli di particolare interesse tratti da numeri ormai esauriti, da scaricare. Particolarmente ricca sarà la nuova area riservata agli abbonati. Potrai trovare una rubrica (diretta da Marga) di ampliamenti e approfondimenti di articoli apparsi sulla rivista cartacea, un’area di condivisione per partecipare ai forum sugli argomenti che interessano chi medita e fa parte del mondo di Osho, la possibilità di comunicare con gli autori degli articoli pubblicati sull’Osho Times, ponendo domande o chiedendo chiarimenti, e anche uno spazio per piccoli annunci personali esclusivamente fra abbonati. Oltre a qualche bella sorpresa e qualche bel regalo, di tanto in tanto… e a tutto quello che riusciremo a escogitare insieme (aspettiamo anche i vostri suggerimenti!) per rendere quella degli abbonati sempre più una community: un modo per fare una rivista e un sito che diano sempre maggiori soddisfazioni a noi e ai nostri lettori. SETTEMBRE 2009
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La via dello sciamano
In sintonia con se stessi e la natura. Strumenti e tecniche antichissimi validi anche ai nostri tempi alcuni spunti dal libro di Anatta
ANATTA
Origini, riti e rituali, cerimonie e simboli dello sciamanesimo. Oggetti sacri, l’arte della guarigione, il viaggio dell’anima, la ricerca della visione, il luogo e il canto di potere, il sogno sacro, la trance e la danza. Riti d’amore, spiriti guida e alleati, la Ruota della Medicina e tantissimi altri argomenti trattati con dovizia di particolari, partendo da una profonda esperienza pratica. Ecco alcuni brani
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uesto libro vuole essere un manuale pratico. Ciò che vi è contenuto è la sintesi di molti miei studi, ricerche, esperienze personali, nonché materia del mio stesso insegnamento. Attraverso queste pagine potrai tu stesso sperimentare e giocare con una materia che è di per sé molto umana, semplice e pratica, anche se l’impronta che le è stata data è sempre stata oscura e superstiziosa. Il mio proposito nell’offrire questo libro è quello di con44 OSHO TIMES
dividere un percorso che per me è stato molto prezioso e ricco; mi ha permesso di espandere la mente, aprendomi a nuovi orizzonti e accrescendo le mie capacità di intuizione. (dalla prefazione)
Bastone sciamanico Il bastone sciamanico indica l’unione tra il Cielo (parte superiore) e la Terra (parte inferiore); tra il maschile – il potere del Sole, delle forze creative, del Dio Padre – e il femminile – il potere della Terra, ricettiva, che nutre, la forza della Dea Madre – tra le Forze di Sopra e quelle di Sotto. È associato all’elemento Fuoco, rappresenta l’integrità dell’Uno, l’Intero, e per questo è simbolo di autorità e potere (come per esempio lo scettro). È molto usato dagli sciamani come oggetto di guarigione, in quanto accumula l’energia del Cielo e della Terra e la irradia a seconda di dove viene diretta, proprio
come un raggio laser, distribuendola quindi in modo sapiente e armonico in base alle zone dolenti o malate del corpo. Anche per questo oggetto, lo sciamano sceglie personalmente il tipo di legno e la forma. Per procurarselo, si avvicina con molto rispetto e sacralità a un albero e prima di reciderlo gli chiede il permesso, comunicando il suo intento positivo, in modo da non ferirlo o umiliarlo. Una volta recisa la parte, segue un rituale per onorare e ringraziare l’albero stesso, che con tale amore e arrendevolezza ha acconsentito a svolgere il suo compito. In questo modo lo sciamano conserva una parte viva dell’albero, poiché in essa è stato rispettato, e quindi trattenuto, il suo spirito. A mano a mano che si prende confidenza con questo cerimoniale, ci si accorgerà che l’atteggiamento e l’attitudine mentali diventeranno sempre più positivi e rispettosi verso gli esseri inanimati e tutte le forme della natura e diventerà quindi normale l’accostarvisi con una moda-
percorsi
lità sacra e amorevole. Il pezzo scelto viene quindi intagliato con incisioni, figure, forme e simboli rappresentativamente importanti per lo sciamano e per le sue funzioni. Il mio bastone sciamanico ha inciso in rilievo un serpente attorno all’asta, indicante il movimento dell’energia terrena, materiale, sessuale, in un costante fluire e trasformarsi, in un movimento evolutivo verso la spiritualità. Dal basso verso l’alto e anche dall’alto verso il basso. Materia che si eleva a spirito, spirito che si manifesta nella Materia. Generalmente in cima vengono modellate teste di animali, volti maschili o femminili, a seconda dell’uso che ne deve venir fatto. Alcuni bastoni possono essere decorati con pietre, cristalli, sonaglini dal suono che induce pace e serenità e che spesso vengono usati anche nelle danze e nelle cerimonie. Le piume sono quasi indispensabili poiché sono il simbolo della forza creativa del pensiero e ricordano che il potere deve essere leggero. La lunghezza di un bastone sciamanico è all’incirca quella che c’è tra il gomito e la punta delle dita (50 cm circa). Attraverso il bastone lo sciamano accentra in sé le forze sottili di altri piani di coscienza e permette che gli spiriti possano esprimersi e manifestarsi attraverso i suoi gesti e le sue parole: egli in quel momento è il Medium. Molti oggetti di potere spesso arrivano a noi nei modi più impensabili e misteriosi, così come è successo a me, quando – durante un viaggio a Santo Domingo – guardandomi in giro tra le bancarelle colorate e suggestive dei mercati vidi, proprio davanti a me, due bastoni, di misure diverse, con un serpente in rilievo avvolto intorno all’asta e con incisi, nella parte superiore, i volti antichi rispettivamente di un uomo e di una donna. Il mio compagno e io ce ne innamorammo immediatamente e rimanemmo catturati dalla loro energia e dall’espressione intensissima dei volti; tuttora essi ci
accompagnano nei nostri rituali, cerimonie e cerchi di condivisione. E fu proprio un caso! O forse no...
Maschere Il concetto di maschera è molto antico in tutte le culture e ha a che vedere con la rappresentazione simbolica del dramma di vita, morte e trasformazione: le tappe appunto del percorso sciamanico. È molto usata nelle rappresentazioni teatrali, nei rituali e nelle cerimonie, per nascondersi o mimetizzarsi al nemico, o come simbolo di appartenenza alla propria tribù. È un elemento essenziale anche durante certi rituali come la Caccia al fantasma, in cui ci si deve dipingere il volto completamente, affinché il fantasma non ci riconosca e non possa quindi attaccarci. Nel fare, decorare e conferire potere alla nostra maschera, noi impariamo a conoscere i differenti aspetti di noi stessi, per poterli rappresentare e manifestare. La funzione principale della maschera è quella di evocare le energie di spiriti alleati. Indossandola, possiamo far emergere le zone d’ombra e buie del nostro inconscio, affrontando e onorando così le nostre stesse paure, i nostri fantasmi, quelle parti del nostro Sé, relegate nei meandri della nostra coscienza, che preferiamo non guardare o tenere nascoste. Quando si raggiungono questa volontà e questa capacità di guardare e manifestare se stessi nella totalità del proprio essere, è come se si fosse preso potere di quegli aspetti che altrimenti rappresentano ostacoli, ombre sul cammino della nostra evoluzione spirituale. Le maschere possono raffigurare il proprio animale guida, un alleato, uno spirito; possono essere cerimoniali, ritualistiche, funerarie, evocative e possono venire costruite con una varietà infinita di materiali. La più semplice è la pittura sul volto, un metodo molto antico, usato sia per le cerimonie di festa sia
per quelle di caccia o di guerra. Altri tipi di maschere possono venire fatte con pelle di animali, cartapesta, creta, o bende gessate disposte, con una tecnica speciale, direttamente sul volto della persona, lasciate asciugare e quindi rimosse. L’elaborazione e la realizzazione di questa maschera diventano un rituale molto suggestivo, soprattutto quando si toglie il calco dal volto, poiché è proprio come togliersi uno strato, una maschera. Il calco, che è l’esatta riproduzione del proprio volto, viene poi colorato e adornato a seconda della ispirazione personale. Indossare una maschera è un modo per dichiarare alla propria coscienza che si è pronti a iniziare qualche nuova azione o un viaggio in altre dimensioni. In alcuni rituali serve a evocare gli spiriti rappresentativi
TESTI TRATTI DA:
Anatta Agiman, La porta sull’invisibile, OM Edizioni
Anatta, con Osho dal 1978, è niziata al percorso sciamanico di diverse culture native e ha creato la Osho Shamanic School. Conduce inoltre gruppi di crescita personale come Humaniversity Therapist. È anche autrice, insieme a Pujarin Cabrera, di Money, Money, Money, edizioni Il cerchio della Luna. Per maggiori informazioni sul suo lavoro: www.anattaagiman.com www.gautama.it
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della maschera stessa – divinità o spiriti alleati – in altri invece serve proprio a proteggere dagli spiriti o dalle influenze negative. Si può essere molto creativi con le maschere, soprattutto se ci si avvicina con intenti di rispetto e innocenza e se ci si lascia ispirare dalla propria intuizione. Proprio come i bambini che, quando si dedicano all’arte, hanno quell’aria di creatori divini, impegnati, ispirati, convinti del loro genio creativo, senza aspettative su ciò che vogliono realizzare, né sul risultato: la loro creazione è espressione di Sé, per cui sarà perfetta, splendida, in qualunque modo venga fuori. Ricordiamolo: quando creiamo siamo un canale dell’esistenza divina! Possiamo adornare le maschere con perline, cristalli, piume, nastri, decorazioni di ogni tipo e pitturarle con raffigurazioni o simboli che hanno per noi un potere e un significato personali. Quando la maschera è terminata è assolutamente necessario onorarla con un rituale, che può essere anche inventato, così da risvegliare le energie che la rappresentano.
L’arte della guarigione È possibile considerare lo sciamanesimo come una scienza che riconduce al rispetto di noi stessi come parte integrante del Tutto. Ci insegna ad avere fiducia nella conoscenza intuitiva, a comprendere più profondamente le origini e il significato di malattia e guarigione e ci spinge a imparare l’uso di metodi e medicine naturali, ritrovando amore e rispetto per la natura. Nello sciamanesimo l’essere umano è rispettato all’interno di una visione olistica che riporta all’integrità, all’armonia e all’amore. E infatti tra le funzioni dello sciamano, forse la più importante era quella del guaritore. Ma il significato che veniva attribuito a questa parola era molto diverso da 46 OSHO TIMES
quello che le viene dato oggi. Per noi guarigione ha il significato di recuperare la salute, mentre gli sciamani sono più focalizzati sul come rimanere in salute, accrescendo la nostra capacità di mantenere questo stato attraverso la consapevolezza e il rispetto per il nostro corpo, l’ambiente e la natura. Per lo sciamano, infatti, le persone che si ammalano hanno in qualche modo interferito con il processo naturale del fluire energetico; egli sa che la malattia è uno stato alterato di salute, un sintomo che qualcosa non funziona a livello di anima. Il corpo fisico è una creazione del pensiero divino: più siamo connessi con il pensiero intelligente – Sé più alto, Grande Spirito – più siamo naturalmente sani. Quando questa connessione si spezza, ci ammaliamo. Per prima cosa dobbiamo quindi comprendere che una buona salute e la guarigione implicano l’essere integri, interi, in armonia tra corpo, mente, emozioni e spirito. Uno dei chiari segni di malattia nel mondo è la divisione in fazioni, che rispecchia esattamente la nostra divisione interiore. Guardiamo per esempio come ci comportiamo verso la Terra: abbiamo dimenticato l’amore e il rispetto verso di essa, procurandole malattie, come il buco nell’ozono, che rispecchiano il poco valore che diamo al nostro stesso respiro (infatti non sappiamo più come si respira), decimando boschi e foreste e non curandoci dell’estinzione delle razze animali (e a volte anche umane), massacrandole senza alcuna pietà. Siamo riusciti a inquinare persino l’acqua, rendendo possibile il pericolo di siccità e di malattie infettive. Siamo divisi, separati dalla Terra e da tutte le nostre fonti di vita. Le parole chiave per la guarigione sono: consapevolezza, fiducia, amore e meditazione. Queste oggi sono le uniche possibilità di salvezza per l’essere umano. Il mio concetto di guarigione, che ha trovato tantissime conferme nella tradizione sciamanica, si basa sulla consapevolezza. Infatti
non esiste nessuno che ci può guarire se noi stessi non abbiamo la volontà di farlo: il terapista, lo sciamano, il medico, il maestro sono solo guide che ci accompagnano lungo il viaggio, creano la situazione in cui può avvenire la guarigione, ma i veri responsabili siamo noi, noi determiniamo la chimica del nostro corpo per il semplice fatto che il corpo è nostro. Consapevolezza è riconoscere di essere responsabili dei propri pensieri e risultati e quindi della propria esistenza: questo è il primo passo verso la guarigione. Il secondo passo è la fiducia. Fiducia in tutto quello che ci sta accadendo, sapendo che. l’unico sforzo reale da fare è quello di essere attenti, svegli, di agire con consapevolezza, deautomatizzandoci e cercando di creare nella nostra vita una connessione più armoniosa e fluida tra corpo, emozioni, mente e spirito. Fiducia anche in ciò che c’è oltre le apparenze, benché a volte queste sembrino l’unica realtà; fiducia che l’esistenza si prende cura di noi, sempre e incondizionatamente. Il terzo passo è l’amore. Quando scopriamo l’amore dentro di noi entriamo in uno stato di profonda intimità con noi stessi e possiamo vedere l’amore ovunque: in noi, negli altri, in tutto, senza più divisione né conflitti. Imparare a riconoscersi come amore, a viverlo totalmente, a lasciarlo fluire liberamente significa accettare e riconoscere l’unica condizione che l’amore richiede: la libertà. L’amore non si può possedere, può essere solo lasciato scorrere incondizionatamente, senza limitazioni. Il quarto passo è la meditazione, il ritorno a casa, l’apertura di varchi alla comprensione ultima, lasciare andare la mente con tutti i suoi schemi. È uno stato dell’essere, non c’è più l’io e l’altro, c’è l’Uno integrato nel Tutto, nell’Universo. Questo è il significato più profondo che viene dato nello sciamanesimo alla guarigione, quale atto d’amore e di rispetto per la vita, in qualsiasi forma essa si riveli e si manifesti.
il ricercatore
osho: Non sono il tuo salvatore! Io
ho cercato e trovato me stesso da solo. Non ho seguito nessuno e non voglio che tu segui nessuno, me incluso. Sono soltanto un essere umano che si è risvegliato... mentre tu stai ancora dormendo. Non sono un leader, non sono un maestro e nessuno è mio discepolo. Non sono un pastore e non voglio che nessuno sia la mia pecora. Non sono il maestro né il capo di nessuno. Questa parola fa pensare alla dipendenza, alla servitù Io sono solo un compagno di viaggio. Naturalmente un po’ di differenza c’è, tu continui a camminare a occhi chiusi e io cammino a occhi aperti, ma in ogni momento puoi aprire gli occhi, non c’è nessuno che te lo impedisce. Tenerli chiusi è una tua decisione e anche quella di aprirli sarà una tua decisione.
Non sono il vostro maestro e voi non siete i miei discepoli. Mi amate e questo è abbastanza. Io vi amo, vi rispetto e rispetto la vostra libertà. Se in questa libertà e in questo amore, qualcosa trapela e vi trasforma, è una cosa bellissima. Questa non è una religione, questa è una storia d’amore e in amore non esistono padroni. Continuo a insistere… io non sono il vostro maestro e voi non siete i miei seguaci, siete i miei compagni di viaggio. Questo perché non voglio che diventiate dipendenti da me. Non voglio che cominciate a pensare che io sono responsabile per voi; a credere che non dovete preoccuparvi, tanto
c’è il maestro, lui si prenderà cura di noi, lui è il salvatore. Lui ti salverà, tu non devi fare niente... No, voglio che siate responsabili. Dovete assumervi la completa responsabilità di voi stessi. Io posso solo condividere quello che è successo a me. Amo condividere, ma non voglio che per voi diventi un’imposizione. Non sono un guru. È una parola sporca, perché in nome della spiritualità, tutti i guru hanno sfruttato le persone. Non appartengo a quella banda di disonesti. E non desidero niente da parte vostra.
Non sono un guru. Al massimo sono un amico che ha capito una cosa, che se vuoi essere felice devi dimenticare i programmi per il futuro. Io sono felice così come sono e mi piacerebbe che lo fossi anche tu. Non sono il leader di nessuno. Odio questa parola. Non vi do nessuna indicazione, dove andare, cosa fare. Non sono interessato a darvi un certo carattere o disciplina. Al contrario distruggo il vostro desiderio di essere dei seguaci, la vostra voglia di avere un modello fisso, una regola da ripetere inconsciamente. Una volta che siete sulle vostre gambe e riuscite ad ascoltare il vostro cuore e a seguire il vostro silenzio, questo basta.
piace. La mia fiducia è nell’individuo. Non sono un salvatore. Mille volte no. Nessuno può salvare nessun altro e non dovreste cercare qualcuno che vi salvi; è un inganno. Io posso dirvi come mi sono salvato, ma tutto il resto dovete farlo da soli. Nessun altro vi può salvare. Dovete diventare responsabili di voi stessi. Avete imparato un giochetto molto brutto: quello di scaricare la responsabilità sugli altri. Per quale ragione qualcun altro dovrebbe salvarvi? Non guardate me come se fossi il vostro salvatore. È per colpa di questa idea, l’idea che arriverà un salvatore, un messia, che la gente continua a vivere come vive. Dicono: Noi che ci possiamo fare? Arriverà il messia e tutto andrà a posto. Questo è il loro modo di posporre la trasformazione, il modo in cui prendono in giro se stessi.
Basta. Ti sei preso in giro abbastanza, adesso basta! Non verrà mai nessun messia e il tuo lavoro, lo devi fare tu. Brani tratti da vari libri di Osho
Non sono un salvatore, non ho niente a che vedere con questo tipo d’idiozie. Io non ti salverò. Solo tu puoi salvare te stesso. Ti metterò a disposizione tutta la mia esperienza e potrai scegliere ciò che ami e che ti OTTOBRE 2007
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il piccolo buddha... si è stufato!
N
el 1986, Osel Hita Torres, a soli 14 mesi, era stato riconosciuto dal Lama Zopa come la reincarnazione del venerabile Lama Yeshe, che era morto d’infarto a Los Angeles due anni prima. Il riconoscimento era poi stato ufficializzato anche dal Dalai Lama e dopo qualche titubanza i genitori, spagnoli che si erano convertiti al buddhismo ed erano molto vicini al Lama Yeshe, avevano deciso che il piccolo Osel venisse allevato in modo consono alla sua vita precedente. E così il piccolo Lama Tenzin Osel Rimpoché, questo il suo titolo religioso, si ritrovò presto nel monastero di Sera, in India, vicino a Dharamsala, la sede del Dalai Lama. Seduto su un trono, si ricorda ancora, servito e venerato, ma anche costretto ad alzarsi alle 6 del mattino e a imparare a memoria i sacri testi per diciotto ore al giorno; questo per prepararsi prima, dall’età di 14 anni, ai dibattiti con gli altri monaci sulla filosofia buddhista e poter poi diffondere, come la sua precedente incarnazione, il buddhismo in Occidente. La vita era dura, una “disciplina medievale” come la definisce ora: se in qualche modo si ribellava o non seguiva le regole lo aspettavano punizioni fisiche. A nove anni riuscì a far pervenire alla mamma una registrazione in cui, piangendo, chiedeva di tornare a casa, con l’unico risultato che fu permesso di soggiornare al monastero anche a suo padre, ma questi continuò a chiamarlo sempre “Lama” in segno di assoluto rispetto, e non dava alcun peso alle sue continue richieste di tornare a vivere in Spagna. Finalmente, all’età di diciotto anni, riuscì ad andarsene: “Ero arrivato a un punto dove non c’entravo più nulla con quella vita… per me era una menzogna stare là e vivere qualcosa che mi era imposto dall’esterno”. Se ne andò col permesso del suo precettore, il Lama Zopa, che gli fece pro48 OSHO TIMES
mettere di tornare dopo 10 anni per confermare in via definitiva questa sua decisione di lasciare la vita monastica. E si ricorda ancora dello shock di arrivare in Spagna e vedere “un cartellone pubblicitario con una ragazza in slip!”... lui che fino a quel momento era vissuto fra soli uomini. Da allora ha studiato in Canada e Sviz-
OSEL oggi (sopra)
e da piccolo (a lato)
zera fino a quando, in Italia, ha scoperto il cinema: ha già fatto l’assistente regista per un paio d’anni, studiato cinema a Los Angeles e ha finito da poco il suo primo documentario. Ha anche partecipato allo scatenato Burning Man Festival nel deserto del Nevada, il top della cultura alternativa e neo-hippie. Non si sente affatto buddhista: dice che religione e spiritualità sono due cose totalmente diverse! E già quando era nel monastero si definiva un “agnosti-
co scientifico”. E anche se è ancora “erede” della FPMT (Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition, Fondazione per la conservazione della tradizione mahayana), una potente organizzazione multinazionale fondata dal Lama Yeshe nel 1981, dice chiaramente che non vuole affatto essere un lama, un insegnante. Sembra proprio che sia troppo occupato a scoprire come essere un individuo! informazioni e foto da www.babylonmagazine.net
Ricorda un po’ la storia di Krishnamurti: Era un fanciullo quando venne adottato da Annie Besant e dai teosofi, aveva solo nove anni, totalmente inconsapevole di ciò che gli veniva fatto. E fu forzato a seguire una disciplina estremamente rigida. Veniva addestrato ventiquattr’ore al giorno, perché uno dei leader dei teosofi, Leadbeater, aveva questa idea, questa visione, che questo ragazzo sarebbe diventato l’insegnante del mondo intero – un jagatguru, un maestro per il mondo intero… Non gli veniva permesso di mangiare come tutti gli altri bambini, non gli era permesso di giocare con gli altri bambini, come ogni bambino amerebbe fare. Veniva sorvegliato. Non gli era permesso frequentare la scuola normale, veniva custodito quasi come un prigioniero. E poi… alzarsi alle tre del mattino, e il bagno rituale, e così tanti, tanti rituali – tibetano, cinese, indiano egiziano… E poi quei maestri che Krishnamurti non aveva scelto per amore… era come prigioniero e i maestri erano i carcerieri. Finalmente se ne liberò – quanto a lungo puoi trattenere qualcuno? Quando divenne un giovanotto e fu sufficientemente forte per uscire dalla loro trappola, scappò via e proclamò: “Io non sono il maestro di nessuno, e non sarò il maestro del mondo intero, tutto questo è assurdo!”. Da Osho, Il Libro della Saggezza, Ed. del Cigno
Shunyo & Anando
osho times news
di Povegliano Veronese VE RGOG NA E SENSO DI COLPA Tabish (a Sommacampagna) 3-6 sett BORN AGAIN Arpita (a Sommacampagna) 26 sett AUM MEDITATION Aum Team (a Sommacampagna) 26-27 sett MANDALA PAINTING Shanti Udgiti (a Sommacampagna) 27 sett INTENSIVO DI MEDITAZIONE Devalaya (a Sommacampagna) 1-4 ott DALLA SCARSITÀ ALL'ABBONDANZA Avikal Jyoti 13-18 ott SE SSIONI DI CHANNELLI NG (su appuntamento) 13-18 ott SE SSIONI DI AUTOI NDAG INE Chidvilas (su appuntamento) 14-18 ott QUANDO IL SE SSO DIVENTA INTIMITÀ Krishnananda e Amana 16-18 ott VOICING - DAL FUOCO AL SI LE NZIO (a Sommacampagna) Sumitra 17-18 ott L'AMORE OLTRE LA STORIA PE RSONALE (a Sommacamp.) Chidvilas e Jyoti 2-6 sett
Corte i Ronchi 40 - 37064 Povegliano V.se VR tel: 045-6350786 - info@oshocampus.com
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Shunyo
Anando
4 – 13 Settembre Ritiro di Vipassana Osho Miasto (SI), Tel 0577 960133 oshomiasto@oshomiasto.it
Presso OshoLeivi (GE), Chetana Tel 347.944.5514 mapremchetana@libero.it : 25 Agosto – 1 Settembre Training di Costellazioni Familiari lI parte (con Svagito)
Presso OshoLeivi (GE), Chetana Tel 347.944.5514 mapremchetana@libero.it : 25 – 27 Settembre Morire dal Vivere (con Tarika) 30 Ottobre – 1 Novembre Ritiro di Vipassana 5 – 8 Novembre La Donna (Corso per Donne) premameeta@gmail.com tel: 320.098.9536 Assisi (PG) www.torracce.com Prem Shunyo I miei giorni di luce con Osho EDIZIONI DEL CIGNO
7 – 8 Novembre Costellazioni Familiari Anando La forza del sì URRA EDITORE
Tecniche pratiche per trasformare la propria vita. Psicologia moderna e antico Oriente. Accettare se stessi e gli altri per ritrovare armonia, equilibrio e la propria energia vitale. Sì alla vita, qualunque cosa ci porti... ma senza rassegnazione! Anando vi dà appuntamento a Liberi di Essere di Milano dal 14 al 15 novembre 2009!
settembre ottobre 3-5 Costellazioni dell’Essere con Talasi 4-6 Percorso aria: Breathwork con Keli
9-13 Osho Prana Healing 7° modulo 9-11 Percorso acqua: Riservato agli Studenti Watsu Basic Olos con Upadhi e Talasi con Keli
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18-20 Let go: Osho Inipi Circle Equinozio d'Autunno con Arshad
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9-11 Astrosofia Training di formazione triennale con Ameedo
18 Autunno Party 16-18 Feng-Shui Celebrare assieme la fine Creare lo spazio dell'estate con Virag 26-27 Meditation Camp 23-25 Crisi: pericolo Week-end dedicato alle od opportunità? meditazioni di Osho con Smito
c e n t ro d i m e d i t a z i o n e _ c o m u n e _ s c u o l a d i r i c e rc a i n t e r i o re
Majolo (PU) via dei Tigli, 410 tel. 0541 926227 fax 0541 846506
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trentacinque anni con osho
“Il
percorso esistenziale che con lui, grazie a lui, ho compiuto, e sto compiendo, aprendomi passo dopo passo a una dimensione sempre più ampia, che mai avrei immaginato la vita potesse essere”. Tante riflessioni importanti nel libro di Videha Osho: un’occasione per rinascere, in uscita dalla OM edizioni. Un’opera che ripercorre le tappe della sua esperienza: dal vuoto esistenziale al viaggio in India nel 1975, all’incontro con Osho: “Gli occhi di un uomo mi guardano senza chiedermi nulla, non pretendono di riconoscermi, eppure mi vedono, mi spogliano e mi avvolgono. È un amico, lo sento. Ma non pretende complicità, né vuole proteggermi, nascondermi allo sguardo intimo che ci rivela a noi stessi. Uno specchio… e un invito: davanti a me appare ciò che io sono. È luce, ma non è più qualcosa che accade, a caso e in modo insolito: sono io. Ora lo so… e Osho mi sta invitando a entrare nel mondo reale, mi dice che è possibile comprendere, operare una sintesi in modo tale da vivere in questo mondo, lasciando trasparire quella radice esistenziale che fa di noi ‘i figli della luce’. Si tratta di fare un salto…” Il ritorno in un’Italia che si comincia a guardare con altri occhi: “Quei primi passi non erano affatto la fine del viaggio. Questo essermi imbattuto in un essere in grado di aiutarmi a conoscere me stesso, l’aver sperimentato un po’ di meditazione, era qualcosa per la vita: il mio viaggio era appena iniziato… ed era tempo di procedere, verso un’altra tappa, verso un’ulteriore comprensione”. I ripetuti e lunghi soggiorni a Pune, le meditazioni, i gruppi di terapia: “Mi resi conto che vivevo come un seme… senza un terreno dove mettere radici, esitante e incerto, avvolto in un’atrofia che un errore di prospettiva psichica mi aveva portato a scambiare per la vita. Il danno della 50 OSHO TIMES
sicurezza, della bambagia, della protezione familiare e sociale, esplosero di fronte a me in tutto il loro orrore: in anni e anni di educazione a essere un bravo ragazzo, mai avevo pensato che ciò volesse dire la morte dell’anima! Non dire, non fare, sta’ attento…”. E il suo lavoro, Videha è il curatore delle opere di Osho in italiano, sempre a stretto contatto con le parole e la visione di Osho. Fino ai nostri giorni e alle ultime esperienze, senza in realtà alcuna conclusione perché: “Nulla è mai fissato per sempre, nulla è mai conclusivo. Il movimento e il mutamento sono l’unica sostanza reale di questo viaggio la cui rotta è l’infinito”. “Osho è riuscito a condurmi al centro del mio essere, senza farne la meta finale della mia vita, quanto piuttosto un inizio sul quale fon-
dare la danza della vita. Mi ha insegnato che la vita accade e si rinnova continuamente, qui, adesso. Pertanto non occorre cercare un punto fermo, una fissa dimora, quanto essere partecipi e consapevoli di quanto in questo momento è: amore, oppure solitudine; gioia ma anche tristezza; giorno, oppure notte, e così via per le mille sfaccettature che rendono la vita un arcobaleno di eventi, sensazioni, emozioni… una danza, nella quale è possibile creare, partecipando così alla perenne creazione che l’esistenza è”. Racconti e riflessioni sono resi ancora più interessanti da un continuo contrappunto di brani di Osho che rendono questo libro, oltre che la testimonianza di un’interessante e profonda esperienza, anche uno strumento stimolante per avvicinarsi a Osho e alla sua visione o per riflettere sulle proprie esperienze con lui e sul proprio percorso personale.
l’oshotimes italiano rilancia!
L’
Osho Times in lingua inglese e hindi, stampato in India e distribuito in tutto il mondo da diversi anni, ha sospeso la sua pubblicazione come rivista cartacea ed è diventata una rivista unicamente online (su osho.com). E l’edizione italiana? Tranquilli... nonostante i costi crescenti e la crisi economica generale, che non permettono di dare nulla per scontato, la rivista continuerà ad arrivare tutti i mesi nelle case dei nostri abbonati e a essere distribuita nei centri e in librerie selezionate. E per la gioia dei navigatori dello spazio virtuale di internet, ormai sempre più ricco e “reale”, abbiamo deciso di espanderci in questo senso e di utiliz-
zare a pieno il potenziale comunicativo della rete! Come forse avrete già notato il sito Oshoba è stato rinnovato e ampliato e al suo interno abbiamo potenziato la presenza dell’Osho Times: a pag. 42 di questo numero troverete alcuni dettagli del progetto, ancora “in progress” mentre stiamo scrivendo, ma che quando avrete tra le mani la rivista sarà di sicuro almeno in parte accessibile... tante novità coinvolgenti e ricche di energia! E... molte altre belle sorprese ancora, per i lettori di Osho e per gli abbonati, fra ottobre e il prossimo inverno... ma ne parleremo sul prossimo numero… non perdetelo!
OSHOLeivi
osho times news
Osho Information Center di Leivi – Chiavari (GE) Per informazioni e prenotazioni: Chetana 347-9445514
Una fresca oasi rilassante sulle colline del lussureggiante entroterra ligure, immersa nel verde della natura del Tigullio, con vista sulla vallata che discende verso il golfo di Portofino
Dal programma segnaliamo:
TRAINING DI IPNOSI 2–12 Ottobre con Premananda La scienza della comunicazione tra la mente conscia e l’inconscio. Per imparare a usare il linguaggio in modo consapevole e lavorare con l’ipnosi con gli altri e su se stessi P R O G R A M M A
C O M P L E T O
S U
www.osholeivi.com 24 – 30 agosto RITIRO SCIAMANICO con Anatta 28 – 30 agosto WEEKEND DI MEDITAZIONE con Varcha e Nijen
4 – 6 settembre TRASFORMARE LA PAURA IN GIOIA DI VIVERE con Vedanta 4 – 6 settembre WEEKEND DI BENESSERE con il Team Benessere
11 – 13 settembre TANTRA ESOTERICO: L'APERTURA DEI CANALI con Pujarin
18 – 20 settembre UN SALTO DENTRO: RELAZIONE CON SE STESSI, MEDITAZIONE con Siddhakam
25 – 27 settembre METAFISICA DELL'ESSERE con Talasi
GAUTAMA multiversity
25 – 27 settembre WEEKEND DI MEDITAZIONE con Varcha e Nijen 2 – 4 ottobre LA VIA INIZIATICA con Anatta
2 – 4 ottobre PITTURA ABORIGENA con Zahira
9 – 11 ottobre SENSUALITÀ con Pujarin 16 – 18 ottobre AMICIZIA, AMORE, ONESTÀ con Siddhakam
23 – 25 ottobre BREATHWORK: RINASCERE con Dakshina
OSHO GAUTAMA – Alpe Pianello – 21010 DUMENZA - VA Tel 0332-517054 0332-517032 333-6006327
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una nuova scienza
N
ella sua prima intervista internazionale, alla BBC, dalla sua entrata in servizio, il Dr. John Holdren, Director of the White House Office of Science and Technology Policy e quindi assistente del presidente americano Obama per la scienza e la tecnologia, ha dichiarato di avere l’intenzione di liberare la scienza dall’influenza politica, attraverso una nuova legislazione. Ha anche rivelato che i piani della Nasa per una nuova missione lunare nel 2020 saranno probabilmente rinviati perché toglierebbero energia e risorse a progetti essenziali di monitoraggio e tutela ambientali. Ha detto che adesso è importante riequilibrare le priorità della scienza e delle sue risorse finanziarie: “Concentrare le nostre risorse per andare sulla Luna in un dato anno, o per andare su Marte in un anno prestabilito, pregiudicherebbe le nostre capacità di comprendere cosa sta accadendo sul nostro pianeta. Sarebbe un errore”. Il Dr Holdren era professore di politica ambientale, una scienza che si occupa di formulare strategie concrete per tutelare l’ambiente, all’università di Harvard. E il fatto che sia ora principale consulente scientifico dell’amministrazione Obama sembra indicare una volontà precisa. Che un reale vento di cambiamenti stia soffiando su questo mondo travagliato? Finalmente verrà concessa alla scienza la libertà di rimediare agli errori politici del passato e preparare un futuro migliore per l’umanità? La scienza, libera dalla politica e dalla religione può davvero offrire strumenti nuovi e prima inimmaginabili. Al di là della presente crisi economica mondiale e delle guerre e ingiustizie che ancora devastano alcune aree del pianeta, ci sono segni di miglioramento a vari livelli ed è a questi, 52 OSHO TIMES
nella visione di Osho, che bisogna dare energia. La vecchia scienza nacque in reazione alla religione. La nuova scienza di cui parlo non è una reazione contro nulla, ma un flusso di energia, intelligenza, creatività. I politici hanno corrotto la scienza, perché il loro unico interesse era la guerra. Le religioni non hanno mai veramente accettato la scienza perché erano tutte basate sulla superstizione e la scienza avrebbe demolito tutti i loro dèi e tutte le loro superstizioni. La scienza ha passato questi ultimi trecento anni in una situazione molto difficile, combattendo da una parte con la religione e dall’altra diventando inconsciamente schiava della politica.1 La bomba atomica è stata possibile perché Einstein e Roosvelt si sono uniti. Non sarebbe stata possibile se il solo Roosvelt l’avesse voluta. Non sarebbe stata possibile se il solo Einstein l’avesse voluta. È stata possibile solo perché politica e scienza si sono unite. Così accadono le Hiroshima e le Nagasaki ed è distruzio-
ne. E politici e scienziati sono stati in combutta nei secoli. Si sono aiutati a vicenda.2 Vi lancio una sfida tremenda. Ovunque andiate, ovunque siate, fate ogni sforzo perché la Terra sia una e perché alla scienza venga data assoluta indipendenza dalla politica. Nessuno scienziato è interessato alla distruzione. Uno scienziato è un creatore, tanto quanto il poeta, il musicista, il ballerino. La scienza può creare il paradiso, ma allora i preti non avranno più alcun valore. I politici non saranno più in grado di sfruttare la gente. Il mondo deve essere uno e deve essere governato da persone creative, non dai politicanti. Abbiamo così tanti bei musicisti, ballerini, scienziati che hanno contribuito a rendere la vita più gioiosa. Dovrebbero essere loro a governare. Dovrebbero essere loro a dirigere il mondo. I politici dovrebbero andare a far parte della storia, un incubo che abbiamo patito troppo a lungo. E deve essere fatto in fretta, perché non abbiamo molto tempo… e sta a voi, a tutti coloro che vivono sulla Terra, decidere… Non credo che nessuno sceglierebbe il suicidio globale. 3 Date una possibilità alla scienza e preparate il terreno in modo che non ci siano più governi, ma un solo governo che non avrà nessun desiderio di combattere, perché non ci sarà più nessuno contro cui combattere… 4
Nel 1930 Albert Einstein (Nobel per la fisica nel 1921) incontrò il mistico indiano Rabindranath Tagore (Nobel per la letteratura nel 1913). Su http://www.intentblog.com/archives/2007/02/tagore_einstein.html una trascrizione del loro dialogo: la ricerca di un terreno comune fra scienza e spiritualità.
Per un approfondimento sui rapporti tra scienza, politica, religione e ecologia vedi il monografico dell’Osho Times Ecologia Interiore, acquistabile on-line presso www.oshoba.it TESTI DI OSHO TRATTI DA:
1. 2. 3. 4.
Om mani padme hum #30 First principle #2 From death to deathlessness #19 From false to truth #31
uomini e altri animali
L’
American Dietetic Association (ADA, Associazione dietista americana), ha da lungo tempo affermato che le diete vegetariane e vegane propriamente bilanciate vanno bene per ogni individuo a qualsiasi stadio della vita, dalla gravidanza alla tarda età. Recentemente l’ADA ha pubblicato un articolo completamente a favore del vegetarianismo. Il documento (consultabile su www.eatright.org/cps/rde/ xchg/ada/hs.xsl/advocacy_933_ENU_ HTML.ht) fa un’accurata analisi della dieta vegetariana (apporto proteico, acidi grassi, ferro, zinco, iodio, calcio e vitamine D e B12) e del suo ruolo efficace nella prevenzione e nella cura di molte malattie come il cancro, l’ischemia cardiaca, l’ipertensione, l’obesità e 2 tipi di diabete. L’articolo prevede anche che il numero di vegetariani americani aumenterà sensibilmente nei prossimi anni. In un articolo apparso su care2, una rivista online, la commentatrice, Heather Moore, sostiene che al momento la ragione per cui gli americani sono restii a passare a una dieta vegetariana, al di là dei condizionamenti culturali, è che alcuni cibi come la carne e il formaggio (similmente allo zucchero e al cioccolato) contengono sostanze additive di varia natura (sostanze zuccherine, glutammato, peptidi oppioidi, e beta-carbolina), dagli effetti simili agli oppiacei, che mantengono le persone in uno stato di dipendenza oltre che in cattive condizioni di salute. Secondo il Dr. Neal Barnard, autore del libro Breaking the Food Seduction (Spezzare la seduzione del cibo), ci vogliono solo tre settimane per liberarsi di questa dipendenza. Ci sono già 7,3 milioni di vegetariani in America, e se aumentassero sensibilmente questo sarebbe un vantaggio non solo per la loro salute, ma anche per la salute del pianeta: secondo la FAO, infatti, l’industria mon54 OSHO TIMES
diale dell’allevamento del bestiame occupa circa il 30% delle terre emerse e produce circa un quinto dei gas serra, più dell’intero sistema internazionale dei trasporti. Al di là delle considerazioni ambientali e dei rischi per la salute resta il fatto che mangiare un animale è brutto, è insensibile, è crudele. Un po’ di rispetto e di compassione per i nostri compagni di viaggio su questo pianeta, gli animali, non può che fare bene anche alla nostra salute interiore… Se gli uomini sanno essere crudeli con i propri simili come nessun animale sa fare, le crudeltà che infliggiamo agli animali, anche a quelli che diciamo di amare, sono inenarrabili. Come ad esempio l’asportazione delle unghie dei gatti domestici (onisectomia, molto diffusa in USA), che consiste in una dolorosissima amputazione anche di una parte delle dita delle zampe. E
magari solo per preservare la bellezza e l’integrità del divano di pelle (anche quello ottenuto sacrificando numerosi animali…) del salotto. Nella città di San Francisco la Commission of Animal Control and Welfare (Commissione per il controllo e il benessere degli animali) ha proposto il bando della crudele pratica, che in Italia non si è mai veramente diffusa. Speriamo che sia un inizio e che in tutto il mondo si affermi veramente il rispetto degli animali, insieme a quello dei bambini, delle donne… e degli uomini. Il vero rispetto non è per chi è famoso, per chi ha un nome, il vero rispetto è totalmente diverso: rispetti un fiore perché è un’espressione vitale del divino. Rispetti un uccello perché c’è il divino nelle sue ali. Rispetti un bambino per l’innocenza che c’è nei suoi occhi. Rispetti gli animali, gli alberi, le rocce perché il divino è nascosto dovunque, dovunque trovi la sua firma. Osho
il potere di una risata
G
ira in Internet un bel video francese dal titolo Bodhisatva in Metrò (anche sotto altri nomi, si può vedere qui: http://www.youtube.com/ watch?v=jedd2FiZTqM) che dimostra come una bella risata possa essere contagiosa e cambiare veramente l’energia di una situazione. Chi ha esperienza dell’AUM Meditation o della Laughing Meditation di Osho o della sua Mystic Rose lo sa benissimo. E a proposito sempre in rete http://www.cccc.co.za/ new/content/view/12/26 si può vedere un divertente videoclip di Rasada, che guida varie meditazioni di Osho a Johannesburg, Sud Africa, e che durante un’intervista televisiva, dimostrando la risata della Mystic Rose, innesca una irrefrenabile serie di risate anche nella presentatrice e negli
OshoFestival 2009
altri ospiti in studio, che pur preoccupati della scaletta della trasmissione e del tempo che passa (uno indica anche col dito l’orologio… sempre ridendo!) non riescono a smettere. Ah… il potere della risata! Osho consiglia di iniziare la giornata: Ridendo di te stesso e ogni volta
osho times news
AUM Meditation
che hai un momento libero, fatti una bella risata. Senza una ragione in particolare… semplicemente perché il mondo è così assurdo… Comunque, se non proprio sempre una risata, almeno un sorriso riusciamo sempre tutti a trovarlo dentro di noi. Ogni volta che sei seduto e non hai
OCEANICLOVE La casa degli amici in meditazione. È un luogo di pace, circondato da una natura splendida e selvaggia. Qui si può venire per: vacanze e rilassarsi in natura, meditazioni, gruppi di crescita personale e seminari, concerti ed eventi, sessioni individuali di Aura Soma e Tarocchi. Dal programma segnaliamo: 25-27.09 REIKI E MEDITAZIONE – iniziazione di tutti i livelli
niente da fare, rilassa semplicemente la mandibola inferiore e tieni la bocca socchiusa. Respira con la bocca, ma non profondamente, lascia che sia il corpo a respirare, con un respiro leggero che diventerà sempre più lieve. E quando sentirai che il respiro è diventato leggerissimo, la bocca si è schiusa e la mandibola è rilassata, sentirai il corpo rilassatissimo. In quel momento inizia a percepire un sorriso, non sul volto, ma all’interno di tutto il tuo essere… e lo sentirai davvero! Non è un sorriso che affiora sulle labbra, è un sorriso esistenziale che si diffonde solo all’interno. Provaci e saprai di cosa si tratta… perché non può essere spiegato. Non
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occorre sorridere con le labbra e con il volto, è come se tu sorridessi dalla pancia: la pancia sorride. Ed è un sorriso, non una risata, per cui è delicatissimo, è molto fragile e molto lieve, è simile a una piccola rosa che si schiude nella pancia e la cui fragranza si diffonde in tutto il corpo. Quando hai conosciuto l’essenza di questo sorriso, puoi essere felice ventiquattro ore al giorno. E ogni volta che senti di avere smarrito questa contentezza, basta chiudere gli occhi e cercare di nuovo quel sorriso, e ricomparirà. E durante il giorno lo puoi ritrovare quando vuoi: è sempre lì! Da Osho, Il Libro Arancione, Ed. Mediterranee
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Oroscopo
1 – 30 settembre 2009
di Janani
Luna Piena: 4 settembre ore 16:04 GMT a 12º Pesci
Ariete
21 marzo - 19 aprile
Toro
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Luna Nuova: 18 settembre ore 18:45 GMT a 26º Vergine
20 aprile - 20 maggio
Gemelli
21 maggio - 21 giugno
L’ottimismo che hai riscoperto in te ti accompagnerà per questo mese di fine estate e riuscirai a vedere tutte le situazioni in una luce nuova. Il tuo modo di comunicare sarà diretto e sensibile, la tua voglia di esprimerti soprattutto nel lavoro ti porterà a comprendere gli altri e a vedere i tuoi limiti con ironia.
Il rientro dalle vacanze ti propone un tempo di soddisfazioni, tutto quello che durante l’estate hai pianificato lo potrai realizzare facilmente. Il tuo punto di vista si è trasformato e hai saputo integrare il cambiamento con la fiducia nelle diverse opportunità. Il desiderio di amore si è unito alla serenità permettendoti di giocare con l’esistenza.
Le Stelle ti donano un mese stimolante con tantissime situazioni che ti permetteranno di mostrare i vari aspetti della tua individualità. Fantasia e intuizione ti accompagneranno, mentre gli affetti saranno in primo piano. È importante porti nei confronti degli altri in modo diretto, per creare comprensione e stabilità emotiva.
Cancro
Leone
Vergine
22 giugno - 22 luglio
Il Sole ti regala un periodo di serenità, in modo particolare nelle relazioni. Luna e Giove ti donano spirito d’iniziativa e la volontà di metterti in gioco. Intraprendere percorsi che fino a poco tempo fa erano impensabili farà emergere tutta la tua abilità di capire e creare armonia in te e intorno a te.
23 luglio - 22 agosto
Durante l’estate hai affinato l’arte dell’ascolto sapendo captare i messaggi che arrivano dalla natura e dalle cose semplici. Ora hai voglia di rapporti più veri che sappiano nutrire l’anima. La tua stagione si chiude con la consapevolezza di un cuore aperto capace di leggere tutte le sfumature del sentire.
23 agosto - 22 settembre
Ci sono pianeti che ti spingeranno all’azione. Dopo tanto tempo ti sentirai pieno di energia e di entusiasmo che ti permetteranno di dedicarti ai progetti che durante l’estate hai elaborato. È bene alimentare non solo il mondo delle idee, ma anche l’aspetto gioioso, che in te è forte e terreno, e mostrarlo al mondo intero. Buon compleanno!
Bilancia 23 settembre - 23 ottobre Scorpione 24 ottobre - 21 novembre Sagittario
22 novembre - 21 dicembre
L’estate ti ha dato un buon equilibrio interiore. Il desiderio di affermarti nasce dalla tua stabilità e dalla consapevolezza di sentirti integro. Il tuo modo spontaneo di essere ti faciliterà nelle scelte che farai da settembre in poi quando Saturno, entrando nel tuo segno, segnerà un tempo di cambiamenti.
Settembre è contrassegnato da una fortissima disponibilità all’espressione creativa e sentimentale. Il mese inizia con una tensione interiore che ti aiuterà a restare aperto in tutte le situazioni e a esprimerti con modalità inconsueta. Sarà un mese di possibilità, di azione e di superamento della paura legata alla comunicazione di ciò che senti.
I pianeti ti invitano a procedere con calma soprattutto per quanto riguarda le scelte professionali. Hai bisogno di lasciarti alle spalle un periodo faticoso e pieno di imprevisti. Le stelle ti consigliano di agire dopo il 20 di settembre, utilizzando la bella energia del Sole quando entrerà nel Segno della Bilancia.
Capricorno 22 dicembre - 19 gennaio
Acquario 20 gennaio - 18 febbraio
Pesci
Mese ricco di emozioni. Plutone, il pianeta della rinascita, si colloca ai primi gradi del tuo Segno e per alcuni giorni è in opposizione a Marte causando una maggior impulsività nelle relazioni. Le stelle ti suggeriscono di essere compassionevole con te stesso e con gli altri comunicando in modo spontaneo e meno legato ai ruoli.
Il mese che chiude l’estate ti vede protagonista. La Luna è in una posizione dominante e ti permetterà di essere visibile e di realizzare alcuni obiettivi. Questo periodo anticipa il successo che Saturno in Bilancia ti recherà nei prossimi mesi. Sarà bene usare chiarezza nella comunicazione e saggezza nell’azione.
Il Sole nel tuo segno opposto, la Vergine, almeno fino al 20 settembre, ti consiglia di muoverti con calma. Alcuni pianeti stimolano l’interiorità e questo ti porta alla riflessione. È opportuno fare un bilancio dell’estate, dare valore alle esperienze, rafforzare la fiducia nei tuoi talenti e pianificare i progetti per l’autunno.
19 febbraio - 20 marzo
i Centri diOsho in Italia PIEMONTE OSHO INFORMATION CENTER HAIKU Via Italia 41 - 10071 BORGARO TORINESE - TO Tel.011.4702711 Jivan Aapti Airaldi, Prem Khalid Gallo natura.haiku@alice.it Incontri settimanali con le meditazioni di Osho. Danza creativa-espressiva (percorso per bambini). Corsi di alimentazione naturale/vegetariana. Corsi di erbe officinali.
OSHO INFORMATION CENTER La via delle nuvole bianche Regione Renecco 17 - 13896 NETRO - BI Tel. 015.65577 - Anugrah, Kalika & Friends www.laviadellenuvolebianche.it nuvole.bianche@alice.it In un luogo immerso nella natura offriamo serate e campi di meditazione, rituali di purificazione, gruppi di crescita e sessioni individuali.
OSHO NEO-REIKI INFORMATION CENTER Ma Prem Amala Roldi - 26900 LODI Tel. & fax 0371.431043 – premamala@libero.it Informazioni lun-ven dalle 18 alle 20. Corsi di Osho Neo-Reiki livello Iº, II e III e sessioni individuali. Corso di disegno e pittura dei Mandala. OSHO GAUTAMA MULTIVERSITY Alpe Pianello - 21010 DUMENZA - VA Tel 0332-517054 0332-517032 333-6006327 info@gautama.it - www.gautama.it Dall’87, comune, Centro di Meditazione e Multiversity per lo sviluppo personale e la formazione professionale. Immersa in bosco di querce, betulle e larici, nel silenzio della natura incontaminata sopra il Lago Maggiore, è lo spazio ideale per la meditazione. Offriamo vasta gamma di training, gruppi e intensivi residenziali, tra cui: Humani versity Tourist Program, Centro Benessere con programmi personalizzati, Humaniversity Therapist Training, vacanze in meditazione. Richiedi invio gratuito del programma. OSHO INFORMATION AND NEO-REIKI CENTER
LOMBARDIA SHANTISABURI OSHO INFO CENTER Via Montalbino 9/2 - 20159 MILANO Tel 02-36564469 333-4397776 viamontalbino9@yahoo.it - www.shantisaburi.it Meditazioni, eventi serali, corsi, campi di meditazione, gruppi di crescita, feste e celebrazioni, sessioni individuali. Un luogo dove incontrarsi, meditare, celebrare... insieme. OSHO TAO INFORMATION CENTER Via Col di Lana 12 - 20143 MILANO Tel. 3284751387 o 3396910578 oshotao@email.it Osho Tao è uno spazio dove trovi presenza, spirito di libertà e leggerezza. È una rete informale di amici in crescita. Offre meditazioni settimanali (evening meeting e altre meditazioni attive di Osho). Or ga nizza inoltre feste,celebrazioni ed eventi aperti a tutti. Settimanalmente, viene inviata una newsletter di informazione. L’Osho Tao ha amici in tutta Italia.
dove l’Occidente e l’Oriente si incontrano Via B. Palazzo 183 - 24127 BERGAMO Tel. 392.2714222 fiduciaoic@hotmail.it Ma Dhyan Pritamo (Claudia Delmonte) Meditazioni giornaliere. Incontri mensili “Onde di Luce” di Neo-Reiki e Meditazione. Iniziazioni al Reiki 1* 2* 3* livello (anche per bambini). Sessioni individuali di Vite Passate, Healing-Ipnosi, Autoipnosi, Tocco Energetico, “Parlando alla Mente e al Corpo”. Incontri men sili per una "Nuova Donna" con Meditazione e Creatività.
VENETO OSHO MEDITATION CENTER - OSHOLOVE Via Someda 34 zona Salboro - 35124 PADOVA tel. 0498011501 cell.3393179183 info@osholove.com www.osholove.com Serate di meditazioni, incontri mensili, workshop, gruppi di crescita, campi di meditazione, sessioni individuali. Libri e musiche di Osho. OSHO YATRILAND MEDITATION CENTER Campo della Chiesa 9 Malamocco (Lido di Venezia) - 30126 VENEZIA Tel. 041/5261853-339/1199317 info@oshoyatrilandvenezia.com www.oshoyatrilandvenezia.com Vacanza e meditazione in una delle più belle città del mondo, al lido, 3500 m2 di verde a pochi passi dal mare, meditazioni di Osho quotidiane, massaggi, eventi e molto di più...!!! Aperto da maggio a settembre.
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riflessioni
Osho risponde alle domande dei terapisti sul futuro del loro lavoro
Non per sempre!
Osho, in che modo la tua visione della terapia si differenzia dagli approcci precedenti, ad esempio dalla psicoanalisi freudiana, dalla terapia umanistica e dai gruppi di crescita personale? È sostanzialmente un approccio del tutto diverso da qualsiasi altra terapia mai esistita. La differenza fondamentale sta nel fatto che tutte quelle terapie si sforzano di riportare la gente alla normalità. Sono tutte al servizio della società vecchia e corrotta. La società
porta la gente alla follia, alla pazzia, alla schizofrenia. Le terapie riportano la gente alla normalità, in modo che possa riprendere a funzionare secondo i vecchi schemi che le hanno impedito di funzionare. Questa società continua a creare malati. Perché la società umana continua a rendere la gente schizofrenica? Perché ci sono tanti stupri? Perché ci sono tante persone gravate dai sensi di colpa? Perché ci sono tanti omicidi, tanti suicidi? E anche se in qualche modo una persona riesce a vivere una vita normale, SETTEMBRE 2009
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nel profondo di se stesso nessuno è normale. Tutti hanno incubi, tutti hanno paura, tutti hanno desideri, tutti si sentono insicuri. Queste terapie sono al servizio di una società che fa impazzire la gente. La differenza di base è che io sto cercando di aiutare le persone a comprendere che non sono responsabili della loro malattia mentale, che sono vittime. Il mio scopo non è quello di renderle normali in modo che possano tornare ad andare in chiesa, ad andare in ufficio, che possano tornare dalla stessa moglie, che possano tornare allo stesso mondo. No. Il mio scopo è dare loro un’individualità tutta nuova, un’intelligenza ribelle, una percezione della realtà che possa far loro comprendere come la società le ha manipolate, sfruttate, quasi uccise. I vostri cosiddetti terapisti non fanno altro che servire gli interessi della società. Accettano tutti l’idea che siete pazzi e che avete bisogno di farvi curare. E tutte le loro cure consistono nel riportarvi al gradino più basso della società. Io invece faccio proprio l’opposto: prima vi tranquillizzo per la vostra situazione, vi porto a riconoscere che è la società a essere malata, non voi; che è la società ad aver bisogno di un cambiamento, di una rivoluzione, non
“
La terapia è ascoltare il paziente, rispettare il paziente, accettare il suo spazio, incoraggiarlo a essere se stesso, distruggere l’idea di dover diventare qualcun altro, aiutarlo a reggersi sulle proprie gambe.
”
60 OSHO TIMES
sono contribuire alla creazione dell’uomo integro. Insieme, in un’unità organica – terapia e meditazione – questa è la mia formula. 1
Osho, qual è la funzione della terapia? voi. Se non andate bene alla società, non è perché siete matti. È perché siete abbastanza intelligenti da non adattarvi a tutti questi ritardati. La mia terapia vi aiuta prima a ritrovare fiducia in voi stessi, il rispetto per voi stessi, a comprendere che non c’è nulla che non va in voi. Ma queste sono solo le premesse. Da qui poi, inizia il vero lavoro: la meditazione. La terapia prepara solo il terreno, ma non basta. Serve solo a distruggere quello che vi ha fatto la società. È quando l’avete distrutto, quando ve ne siete liberati che comincia il vero lavoro: l’esplorazione della vostra interiorità. Quindi, secondo me, la terapia è solo un lavoro preparatorio per creare in voi stessi lo spazio e il bisogno di esplorare la vostra realtà. Il mio lavoro consiste prima nel liberarvi da qualsiasi peso e poi nel rendervi consapevoli, nel farvi rendere conto che non è finita. Dovete essere psicologicamente sani, integri. E se non raggiungete l’autorealizzazione, il lavoro sarà solo a metà. Io sono qui per restituirvi la vostra individualità, sono qui per scoprire la vostra individualità rivoluzionaria, la vostra unicità. In Oriente è esistita la meditazione, ma senza alcuna terapia… senza pulire il terreno inizi a seminare: le tue rose si perdono nell’erbaccia che cresce. Prima devi togliere tutta l’erbaccia e tutte le condizioni che permettono all’erbaccia di crescere. La terapia manca all’approccio orientale. Senza terapia, l’Oriente ha perso molto. Senza meditazione, l’Occidente ha perso molto. Io unisco l’Oriente e l’Occidente, perché separati non pos-
La sua funzione è di distruggere tutto quello che le religioni organizzate hanno fatto all’uomo. Quando tutto quello che le religioni hanno fatto all’uomo è stato distrutto, l’uomo è sano, integro; a quel punto non c’è più bisogno di terapia. Ma va fatta. È proprio come una medicina. Sei malato, hai bisogno di una medicina e quando sei guarito, getti la boccetta fuori dalla finestra. La terapia deve fare un grande lavoro, ma se riuscirà nel suo intento, sarà
“
La terapia non è solo per la gente malata. La terapia è per chiunque, perché il passato dell’umanità ha portato quasi tutti a un certo grado di follia. Se sono persone normalmente pazze, allora non c’è problema, nessuno se ne accorge. Se sono persone pazze in maniera anormale, allora si comincia a notarle. E tutti i tuoi psicologi fanno un solo tipo di lavoro: trasformano quelli che sono pazzi in maniera anormale in pazzi normali. Non aiutano a tornare sani!
”
riflessioni
“
Le mie terapie mirano a farti diventare un essere intero, integro, intelligente e indiviso, che vive la sua vita con intensità e totalità, senza temere alcun inferno, o aspirare a un qualche paradiso, rispettandoti, senza condannarti, accettandoti così come sei. Se l’esistenza ti accetta, di quali altre garanzie hai bisogno? Il sole non ti rifiuta. La luna non ti rifiuta. Le stelle sono assolutamente contente di te e ai fiori piaci proprio così come sei. L’intera esistenza ti accetta! Basta che tu sia un po’ gentile con te stesso e non ci sarà necessità di alcuno psicologo. Non ci sarà bisogno di nessuno per riportarti alla tua innocenza, alla tua reale essenza. È con te dalla nascita, è tuo diritto viverci.
”
anche la sua fine. E i terapisti dovrebbero essere orgogliosi del fatto che non stanno sostituendo alcun parassita, che stanno semplicemente deprogrammando l’umanità. Il loro lavoro è quello di un’impresa di pulizie, finite le pulizie, il lavoro è terminato. L’umanità può essere assolutamente sana, dal punto di vista spirituale e psicologico. Basta solo distruggere tutti gli ostaco-
li che impediscono all’uomo di essere sano e completo. Per questo la terapia può distruggere ogni religione, può deprogrammare l’umanità. Ma deve anche rammentarsi che esiste sempre la tentazione di riprogrammarla. E questo non si deve fare. Se si riprogramma l’umanità, servirà altra terapia. In tal caso avrete sostituito i preti, non avrete cambiato il corso dell’evoluzione umana, non avrete portato alcuna rivoluzione nel mondo, solo un minimo cambiamento… e ora il prete è rimpiazzato dal terapista. Non voglio che miei terapisti rimpiazzino questi mostri orrendi che per milioni di anni hanno distrutto tutta la gioia, tutta la vita, tutto l’amore che ogni essere umano ha ricevuto fin dalla nascita. Estirpate le loro radici. Liberate l’uomo. E sentitevi benedetti, perché non avete la tentazione di prendere il loro posto. 2
Osho, qual è il futuro della nostra terapia? La nostra terapia deve semplicemente distruggere tutto ciò che ha reso l’uomo sofferente, diviso, schizofrenico, insano, malato. Ma una volta distrutto tutto questo veleno che c’è nel mondo, la nostra terapia non ha più futuro. Ha svolto il suo compito e non c’è bisogno che continui a esistere. Bisogna essere molto chiari su questo punto, perché una volta che iniziate a fare qualcosa, questo diventa un vostro investimento. Così da una parte continuate a fare ciò che dovete – distruggere la malattia – e dall’altra continuate a ricrearla, perché senza di essa non sareste più nessuno. Quindi i miei terapisti devono capire fin dall’inizio che ciò che stanno facendo non è qualcosa di permanente. È solo nel periodo contingente che l’umanità ha bisogno di terapia. La terapia è necessaria perché la gente è stata resa malata. La malattia non è reale, ecco perché può essere curata molto facilmente, molto semplicemente.
Ma ricordatevi sempre che non dovete diventare qualcosa di permanente, perché questo implica il dover creare la malattia. Dovrete ricreare lo stesso vecchio gioco, magari con un nuovo nome. Dovete avere abbastanza coraggio, quando il lavoro è finito, da uscire di scena. Diventa un giardiniere, un contadino, un idraulico o qualunque cosa ti riesca di fare. Ma la terapia non deve essere la tua professione. Queste professioni sono brutte. Dobbiamo averle perché in passato l’uomo ha subito molte ferite che ora devono essere curate. Ma guariscile e basta e appena sono guarite passa a fare un lavoro creativo. È stato compassionevole da parte tua aiutare gli esseri umani a essere psicologicamente sani. E il non diventare una fonte permanente di dipendenza per tutte le persone che hai aiutato a guarire, sarà ancora più compassionevole. Devi capire quando i tempi sono maturi per diventare contadino, giardiniere, qualunque cosa ti piaccia fare, ma creativa. La terapia non è creativa, è distruttiva. Distrugge la patologia che è stata imposta all’umanità. Un mondo migliore accetterà semplicemente la realtà e non avrà più bisogno di illusioni. Se l’umanità decide di essere onesta e sincera, la vita può essere piena di gioia. La vita può diventare tutto ciò di cui hai bisogno. L’esistenza ti ha dato l’opportunità di vivere totalmente, ma tu ti stai perdendo in cose di poco conto e sprechi questa possibilità. E la vita continua ad andare avanti, non si ferma ad aspettarti. La vita è breve, gioiscine, balla, canta. La consapevolezza ti rivelerà ciò che è buono e ciò che non lo è. E la consapevolezza ti indicherà dove andare. 3
TESTI DI OSHO TRATTI DA:
1. The Last Testament, vol. 2 #8 2. The Last Testament, vol. 2 #16 3. From Death to Deathlessness, #32 SETTEMBRE 2009
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un libro da vivere pensatori, ma osservatori dei pensieri. Le persone che non sanno pensano. Le persone che sanno non pensano, osservano; sono in grado di vedere, il Vero è visibile di fronte a loro. E il modo per vederlo è osservare i pensieri dentro di voi. Osservate qualsiasi corrente di pensiero fluisca attraverso di voi e non identificatevi con nessun pensiero.
Per sempre La più grande creazione dell’uomo è se stesso, la sua più grande realizzazione sarà la propria autorealizzazione. Ogni altra cosa possa creare non sarà di gran valore, sarà come disegnare una linea sull’acqua. Viceversa, ciò che creerà dentro se stesso, ciò che farà di se stesso, sarà come una scultura di pietra: non potrà mai essere cancellata, vivrà con lui per sempre. Inferno o paradiso Dipende da noi se viviamo in paradiso o all’inferno: paradiso e inferno non sono luoghi geografici, sono stati psicologici, soggettivi. La maggior parte di voi è all’inferno diverse volte nell’arco della giornata e diverse volte è in paradiso; ma molti sono all’inferno la maggior parte del giorno e alcuni dimenticano persino la strada per tornare in paradiso. D’altra parte ci sono persone, proprio su questo pianeta, che vivono in paradiso. Anche voi potete essere una di loro; non c’è niente che ve lo impedisca, fatta eccezione per la comprensione di alcuni principi scientifici di fondo. Arriva alla realtà Continua a eliminare qualsiasi cosa sia falsa, liberati da tutto ciò che gli altri ti hanno imposto; ben presto arriverai a una sorgente che è autenticamente tua. E nel momento in cui trovi quella sorgente, la vita avrà una fragranza assolutamente diversa, un profumo differente, un’altra libertà. Pensieri Diventate osservatori dei vostri pensieri, non pensatori, ricordate: non 62 OSHO TIMES
MEDITAZIONE passo dopo passo Edizioni DeAgostini pagine 350 – Euro 14,00
Una nuova edizione ampliata, per questa “mappa” che introduce gradualmente alla meditazione con un approccio naturale e spontaneo. Discorsi tenuti da Osho durante un campo di meditazione sulle colline di Mahabaleshwar, India, nel 1965, arricchiti da una seconda parte in cui Osho dà suggerimenti, tecniche ed esercizi specifici. Un libro poco teorico e molto pratico: “Il mio approccio alla meditazione non si fonda su alcun testo scritto, alcuna sacra scrittura, alcuna scuola di pensiero. Sto parlando semplicemente dei sentieri che ho percorso e che ho conosciuto andando dentro me stesso; ecco perché ciò che dico non è solo teoria. E quando vi invito a sperimentarlo, non ho dubbi che anche voi riuscirete a trovare ciò che desiderate.” Osho
Meditazione Un uomo che non conosce la meditazione vive nel mondo come uno straniero, nel momento in cui ti addentri nella meditazione, ti apri a una storia d’amore con l’esistenza; e per l’amore nulla è impossibile. Occorre semplicemente un profondo, intimo silenzio nel tuo essere: quella quiete diventa un magnete che attira verso di te tutto ciò che nella vita è bello e meraviglioso. Corpo, mente, cuore… e oltre Il corpo è formato dalle azioni, la mente dai pensieri, il cuore dalle emozioni; di solito si pensa che l’essere umano non sia altro che una combinazione di queste tre cose, non è così: noi siamo una quarta entità. Quelle tre cose sono presenti e ci circondano, ma il centro è al di là e l’arte della meditazione sta tutta nello scoprire quel centro. La tua verità La verità non può essere descritta a parole, ma può essere sperimentata; e sarà la vostra esperienza. Il metodo può essere dato, ma l’esperienza della verità sarà la vostra. L’esperienza della verità è sempre individuale e non è possibile comunicarla a qualcun altro.
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Nella serie di discorsi: “Tao the three Treasures”, Osho fa sua la visione di Lao Tzu (il grande mistico vissuto in Cina nel VI secolo a.C., fondatore del taoismo e autore del “Tao Te Ching”) e la integra, rendendola più comprensibile all’uomo contemporaneo. L’effetto che ne deriva conduce l’ascoltatore nel mondo di Lao Tzu e contemporaneamente dispiega l’esperienza di verità di Osho. Il cofanetto comprende 2 CD MP3 per un totale di oltre 50 ore di ascolto! L’intera serie è in corso di pubblicazione in italiano su libro. Già disponibili i primi due volumi: Tao i tre tesori (Edizioni Mediterranee). In arrivo a breve il terzo volume e a seguire... l’ultimo. ––––––––––––––––––––––––
O SHO APPUNTI DI UN FOLLE pp 140 € 10,00 (cod. L192)
Un’esperienza indimenticabile: ci si siede ai piedi del Maestro, e si vola con lui... si indossa la sua leggerezza, la sua semplicità e si osserva la vita dall’alto di quelle vette... chiacchierando di amore e bellezza, rilassamento e risate, relazione tra uomo e donna, follia e morte. Il tutto intessuto da uno dei più squisiti commenti del mantra tibetano Om Mani Padme Hum. Un intimo contatto con la verità. –––––––––––––––––––––––––
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Una antologia di discorsi di Osho sul corpo, il suo equilibrio, i suoi disturbi e le sue potenzialità. E una meditazione guidata su CD, per “ricordare a se stessi il linguaggio dimenticato con cui parlare alla mente e al corpo”. La scienza medica moderna solo di recente ha iniziato a riconoscere ciò che i saggi e i mistici hanno sempre saputo, cioè che la mente e il corpo non sono due entità separate, bensì un tutt’uno profondamente interconnesso. La mente può influenzare le condizioni del corpo, così come le condizioni del corpo possono influenzare la mente. –––––––––––––––––––––––––
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Chi c’è dietro la maschera che siamo costretti a indossare per funzionare nel mondo? Chi siamo veramente, se liberati dal condizionamento ricevuto dalla famiglia e dalla società? Il libro affronta queste tematiche e offre comprensioni e tecniche per realizzare che dietro la propria personalità c’è un oceano di potenzialità. L’autore fornisce elementi di comprensione che sostengono l’individuo nel processo di liberazione dalla tirannia del giudice interiore e nell’assunzione di responsabilità per la propria vita. Attraverso tecniche di meditazione, esplorazione e visualizzazioni, apre la porta alla possibilità di fare l’esperienza diretta del proprio “Sé” autentico.
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À VIT NO
O SHO L’AMORE NEL TANTRA
J. P REKOP - B. H ELLINGER SE SAPESTE COME VI AMO
O SHO UNA VERTIGINE CHIAMATA VITA
In questo libro sono raccolti i discorsi più esplicativi che Osho tenne sul tema dell’amore, del sesso e del Tantra in particolare. Solo nella piena accettazione di desiderio e voluttà, di sesso e amore, e nella loro naturale espressione, dice Osho, è possibile percorrere la via che porta alla trascendenza, a un’intima comunione con la somma estasi che l’Oriente conosce come illuminazione. Ricollegandosi ai principi della filosofia e della pratica tantrica, Osho individua nel sesso, e più in generale nell’amore, il cammino della liberazione personale e universale. –––––––––––––––––––––––––
Le Costellazioni Familiari e la Terapia dell’Abbraccio per aiutare i bambini difficili. Alcuni bambini rappresentano una sfida particolare per l’ambiente che li circonda. La sofferenza, che spesso è alla base di comportamenti anomali o distruttivi, è spesso infatti causata da irretimenti sistemici che vengono portati alla luce tramite le Costellazioni Familiari. La Terapia dell’Abbraccio interviene invece facilitando l’integrazione emozionale del vissuto fino a giungere alla riconciliazione delle persone interessate. –––––––––––––––––––––––––
Deliziosi e illuminanti scorci sulla vita di Osho basati su aneddotti che Osho stesso raccontò nei suoi discorsi. Difficile dare forma alla biografia di chi ha sempre detto di aver vissuto “come una nuvola bianca” e che ha sempre avuto a fuoco “le verità senza tempo”, piuttosto che “la cronaca” delle sue gesta. Osho ha sempre detto che la sua biografia andava ricercata nell’insieme della sua opera, nelle centinaia di libri in cui sono raccolti i suoi discorsi e nella vita della gente che egli ha toccato. Ma i lettori rimarranno divertiti dal suo senso dell’umorismo, colti di sorpresa dalla sua spregiudicatezza e dalle sue affermazioni, saranno sconvolti dalla
pp 96 € 12,00 (cod. L110)
pp 240 € 16,00 (cod. L119)
pp 324 € 9,50 (cod. L02)
O SHO LA MIA VIA
pp 432 € 15,49 (cod. L189)
In questa serie di discorsi Osho risponde a domande postegli dal primo gruppo di ricercatori provenienti dall’Occidente, e giunti a lui attratti da una visione che essi intuiscono risolutiva al “problema uomo”, cui noi facilmente riduciamo la nostra esistenza. Gli interrogativi mettono a fuoco l’equilibrio su cui l’Occidente moderno fonda la propria esistenza, le risposte chiariscono i motivi di tanti disagi, frutto proprio di quell’equilibrio falsato. E Osho si SETTEMBRE 2009
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À VIT NO
O SHO OLTRE LE FRONTIERE DELLA MENTE
O SHO IL SEGRETO
B YRON K ATIE - S TEPHEN M ITCHELL AMARE CIÒ CHE È
La mente, fondamento di tutte le nostre esperienze, è il limite entro il quale confiniamo la nostra consapevolezza, la nostra idea di noi stessi; ed è il filtro all’interno del quale crediamo di percepire la realtà, pagandone il prezzo, in termini di tensioni, disagi, somatizzazioni, malattie dell’anima che neppure immaginiamo aver origine qui! Osho mette in luce l’assurdità della nostra identificazione con la mente, e le potenzialità che si schiudono al ricercatore allorché osa addentrarsi nelle dimensioni che si stendono dentro di lui, oltre quelle frontiere illusorie. –––––––––––––––––––––––––
Un’ introduzione al mondo sufi. Il Sufismo è un sentiero d’amore e di devozione, il Sufi è un uomo ‘senza spazio’ e ‘senza tempo’: un viandante in cammino alla ricerca del Vero. Il sentiero che percorre è la via del cuore, che presuppone il contatto devoto con un Maestro. “Qual è il segreto di un fiore, qual è la bellezza del povero giglio, qual è la sua ricchezza? La sua immensa ricchezza è dovuta al fatto che vive sempre nel qui e ora. Conosce solo il tempo presente. Non conosce nulla del passato e nulla del futuro. Ricordati, se sei interessato al futuro, finirai sempre per rimanere attaccato al passato.” –––––––––––––––––––––––––
Se volete sostituire il dolore con la gioia e il sorriso, trasformare la depressione in leggerezza, ritrovare la libertà, arrivare a comprensioni nuove e profonde sulla vita, questo libro straordinariamente semplice fa per voi. Passo dopo passo, attraverso esempi chiari e illuminanti, saprete come usare efficacemente un processo rivoluzionario: 4 domande che, applicate a un problema specifico, mettono in grado di vederlo sotto una luce completamente diversa. Un efficace processo di indagine grazie al quale si può scoprire come anche le convinzioni più stressanti riguardo la vita, gli altri o se stessi possono mutare radicalmente, mentre l’esistenza si trasforma in modo irreversibile.
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In questa nuova serie di discorsi, Osho approfondisce il commento del Dhammapada, l’opera buddista più popolare in Oriente, il cui impatto millenario conferma il suo valore universale, soprattutto oggi in quanto, secondo Osho, dal punto di vista della ricerca del Vero, la crisi di valori che stiamo attraversando ci offre concrete opportunità di realizzazione: “Dal punto di vista della ricerca i tempi sono maturi: possiamo indagare nel Reale con totalità e onestà di intenti, poiché nessuna professione di fede ci ostacola più”. –––––––––––––––––––––––––
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un invito al silenzio Serie completa di 9 discorsi di Osho dedicati allo Zen ora disponibile su un unico CD in formato MP3. “All’improvviso diventi consapevole di una musica che ti circondava da sempre... il tuo cuore pulsa allo stesso ritmo del cuore del tutto”. Ancient Music in the Pines CD audio MP3 Durata: 13 ore cod. L 812 € 16,50
I discorsi sono in inglese tradotti in italiano nel libro L’Antico Canto dei Pini edizioni Psiche promo libro + CD solo € 26,50 invece di 31,50
Discorsi di Osho registrati dal vivo, selezionati tra le mi gliaia che ha tenuto in pubblico, di fronte a un’audience internazionale di ricercatori e amici. Non sono “insegnamenti”, né una filosofia da immagazzinare come conoscenza, piuttosto sono parte di un grande esperimento per creare un silenzio interiore nell’ascoltatore.
ASCOLTARE QUESTI DISCORSI È UNA MEDITAZIONE ATTENZIONE: per tutti i CD MP3 verifica che il tuo impianto audio sia compatibile con questo formato.
Una storia d’amore con l’esistenza Da qualche parte l’oceano della vita ti sta chiamando... DVD Durata 140 minuti cod. L 61 € 18,00 Infinito Records ed.
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questo definisco lo Yoga una scienza.” Yoga: the mystery beyond mind, Infinito Records ed. CD audio MP3 Durata: 16 ore cod. L 21 € 16,50 I discorsi sono in inglese tradotti in italiano nel libro Yoga della comprensione interiore, Mondadori ed. promo libro+CD solo €221,50 invece di 26,00
Osho commenta gli insegnamenti dello Zen e introduce, alla fine del discorso, una meditazione guidata, Gibberish & Let Go, allo scopo di condurre l’ascoltatore a fare esperienza di ciò di cui parla durante i suoi discorsi: presenza, silenzio interiore, nonmente, qui e ora. Questa meditazione guidata da Osho è presente anche come traccia audio autonoma. “Da qualche parte l’oceano della vita ti sta chiamando: la tua sete di felicità ne è la prova. Se sai dove stai andando, allo stesso tempo saprai anche
da dove provieni, perché è lo stesso luogo, quello da dove proveniamo e dove siamo diretti. È un cerchio completo, si raggiunge di nuovo lo stesso punto, la stessa eternità, lo stesso cosmo. L’unica cosa che serve è andare in profondità dentro di te, realizzare il cielo interiore, la libertà che lo accompagna e la fragranza del trascendente. Può accadere in un minuto! Può accadere in una frazione di secondo! Dipende solo da quanto è intenso lo sforzo per raggiungere il tuo centro.” Osho
“La prima e più importante parte dell’intelligenza è l’innocenza. Nel mondo innocenza e intelligenza sono state divise, non solo divise, ma viste in maniera diametralmente opposta l’una all’altra. Se l’intelligenza rimane innocente è la cosa più bella che ci sia, ma se si contrappone all’innocenza diventa solo furbizia, nient’altro. Non è intelligenza. Nel momento in cui l’innocenza scompare, l’intelligenza perde la sua anima, diventa un cadavere che è meglio chiamare sempli-
cemente ‘intelletto’. Ti può far diventare un grande intellettuale, ma non trasformerà la tua vita, né ti renderà aperto ai misteri dell’esistenza... L’innocenza da sola diventa ignoranza, l’intelligenza da sola diventa furbizia. Quando sono unite non sono né ignoranza né furbizia, ma semplice ricettività, apertura, un cuore capace di provare meraviglia davanti alle cose più semplici della vita.” Osho Questi 3 DVD possono esser visti sia in italiano che in versione originale inglese
“L’amore è una tua qualità intrinseca. Nasce con te, proprio come l’odio. Quello che ti insegno è: sii consapevole. Quando nascono in te odio, rabbia, passione, compassione, qualunque cosa, sii consapevole e fai che tutto nasca dalla consapevolezza. Il miraAmore & odio colo è che la consapevolezza, senza che tu debba dire o fare ...verso un amore alcunchè, trasforma quanto di sgradevole c’è in te in qualcosa di che non ha opposti stupendo. La consapevolezza è una forza trasformatrice. Per esempio, se sei consapevole della rabbia, questa scompaDVD rirà. Se sei consapevole dell’amore, diventerà più forte. Se in te Durata 106 minuti c’è odio e ne diventi consapevole, scomparirà, si dissiperà. Scocod. L 18 € 18,00 prirai che la nuvola di odio è scomparsa e al suo posto ha lasciato una qualità opposta, un misto di compassione, gentilezza, Infinito Records ed. amorevolezza...” Osho
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“Come darti un assaggio della meditazione, è stata la ragione fondamentale perché ho parlato per più di 35 anni. Potrei andare avanti a parlare in eterno. Non importa cosa dico. L’unica cosa che importa è 67 OSHO TIMES che ti do la possibilità di essere silenzioso, cosa che all’inizio tu trovi difficile fare per conto tuo”. Osho
1 4- 1 5 novembre 2009
liberi di essere... a Milano Abbandonati all'energia vitale e danza con l'esistenza Un evento di meditazione con Anando,
Dove? Al Superstudio PiĂš Via Tortona 27, Milano (dietro la stazione di P.ta Genova)
Chetana e Siddho
Tutti i dettagli su: Per informazioni: Segreteria dell’evento tel 0331 841 952 oshofestival@oshoba.it
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