THE ITALIAN-CANADIAN MAGAZINE FALL 2022 | NO. 143
Cover Canada’s Path to the World Cup Ricette Pasta al pesto di piselli con uova e formaggio Supplì al telefono Graduates of the Year
Cover It’s a Dog’s World Ricette Insalata di finocchi e arance alla siciliana Spaghetti con gamberi e pomodorini Travel The Beaches of Calabria Paths for the Ages
TABLE OF CONTENTS
Fall 2022 | NO.143
6
EDITORIAL
Finally! We’ve Made It Ce l’abbiamo fatta!
10
Reflections on the Pope’s Canadian Visit to Canada Riflessioni sulla visita del Papa in Canada
14
The Business of Culture and Celebrity Il business della cultura e della celebrità
20
Villa Charities’ New Project The Italian Canadian immigrant tribute wall La parete commemorativa degli immigrati italo-canadesi
48
22
Something Big Qualcosa di grande
24
Canada’s Path to the World Cup La strada del Canada verso la Coppa del Mondo
30
Canada or Bust O Canada o niente!
36
Revelstoke Voices of the past, lights of the present Le voci del passato e le luci del presente
38
Why Bother with Dialects? Perché disturbarsi per i dialetti?
28
40
Italian Traditions in Timmins Tradizione alla Timmins
42
LIVING ITALIAN STYLE 2
TABLE OF CONTENTS
PUBLISHER & EDITOR Tony Zara EXECUTIVE EDITOR Adam Zara
70
52
TRAVEL Change of Season, Change of Heart Cambio di stagione, cambio di passione
58
Delectable Treasures in the Dirt Tesori deliziosi sotterranei
62
MANAGING EDITOR Gabriel Riel-Salvatore BUSINESS DEVELOPMENT & COMMUNITY AFFAIRS Carole Gagliardi ITALIAN EDITOR Vittoria Zorfini EVENTS EDITOR Romina Monaco
Brewing Italian Style Birrificazione all’Italiana
TRAVEL EDITOR Silvana Longo LIVING ITALIAN STYLE PRODUCER Kayla-Marie Turriciano
72
Vittoria Zorfini Success from Rome to Montreal Successo da Roma a Montreal
ADVERTISING ACCOUNT EXECUTIVE Anthony Zara
76
RECIPES
Pea Pesto Pasta with Egg and Cheese Pasta al pesto di piselli con uova e formaggio
66
Supplì al Telefono
62
ASSOCIATE EDITOR Pal Di Iulio
78
Interview with Francesca Accinelli from Telefilm Canada Intervista a Francesca Accinelli di Telefilm Canada
78
COPY EDITOR Valentina Basilicata ITALIAN TRANSLATOR
Claudia Buscemi Prestigiacomo PROOFREADING
Stefania Fenocchio • Marie-Hélène Papillon ART DIRECTION & GRAPHIC DESIGN
Camila Gonzalez Multicultural goal-setter Obiettivo: multiculturalismo
Dave Ferreira
PHOTOGRAPHY & ILLUSTRATION
Mia Carnevale • Liana Carbone • Bruna Rico WRITERS
80
Calliari, QC
84
GRADUATES OF THE YEAR
Gianna Patriarca Rita Simonetta • Sal Di Falco • Gino Arcaro Alf De Blasis • Loretta Noella Di Vita Maureen Littlejohn Anna Foschi Ciampoli • Giulia Verticchio Dante Di Iulio
86
EVENTS
94
TRADUCTIONS/ TRADUZIONI 9300 Henri-Bourassa West, suite 100, Montreal, Québec H4S 1L5 Tel.: 514 337-7870 | Fax: 514 337-6180 e-mail at: info@panoramitalia.com
Legal deposit - Bibliothèque nationale du Québec / National Library of Canada - ISSN: 1916-6389
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Printed by
We acknowledge the support of the Government of Canada
EDITORIAL
Adam Zara Executive Editor
Finally! We’ve Made It Ce l’abbiamo fatta!
adamzara@panoramitalia.com
As
N
egli anni ’90 in Canada, giovane calciatore entusiasta a young soccer player and enthusiast growing qual ero, l’idea che potessi un giorno giocare in una up in Canada in the 90s, the thought of squadra professionistica europea o partecipare ai eventually evolving in a professional European Mondiali di calcio era solo fantasia. Idolatravo le stelle italiane, squad or playing in a World Cup was an absolute fantasy. soprattutto in estate, durante i tornei più importanti e sognavo I idolized Italy’s stars, especially during major summer ad occhi aperti di raggiungere quei livelli. tournaments, and only daydreamed of being able to reach Ripensando a quei tempi, i giocatori di oggi non those heights. crederebbero allo stato in cui si trovavano le strutture calcistiche Current generations of players wouldn’t believe the state locali fino ad appena 20 anni fa. Persino durante la mia breve of our local soccer facilities as recently as 20 years ago. carriera calcistica nella serie AAA, ricordo che giocavamo Even during my brief stint in AAA soccer, I remember regolarmente in campi non curati puntellati di pezzi di terra ed regularly playing on unkempt fields peppered with patches erbaccia che con la pioggia si trasformavano in veri e propri of dirt and weeds that turned into a muddy mess in the rain. pantani. Era la norma. Per non parlare della sfida pressoché This was the norm, not to mention impossibile di giocare o allenarsi al the near-impossible challenge of chiuso durante l’inverno canadese. Se playing or practicing indoors during non eri pronto ad accontentarti del This November 23, team Canada faces a Canadian winters. If you weren’t pavimento durissimo di una palestra ready to settle for unforgiving difficult challenge (to put it lightly) against (che lo trasformava in tutt’altro sport), gymnasium floors (which made it allora ti concedevano l’erba sintetica Belgium in its opening game at World Cup a totally different sport altogether), più rada e ruvida che si possa 2022 in Qatar. you were treated to rough, thin, fake immaginare, piazzata su un letto di turf sitting on concrete, which left cemento, il cui unico scopo sembrava essere quello di lasciarti con delle ridiculous burning gashes on your Il 23 novembre, la nazionale incredibili sbucciature alle ginocchia knees and elbows if you had the canadese affronterà una prova difficile e ai gomiti qualora avessi avuto la misfortune of falling. giocando contro il Belgio alla partita di sfortuna di cadere. These less-than-ideal conditions apertura dei Mondiali del Qatar 2022, Queste condizioni sono cominciate started to improve in the mid-2000s per dirla alla leggera. a migliorare a metà degli anni 2000 when beautiful indoor facilities quando, nelle grandi città, sono began sprouting up in major cities, comparse le prime belle strutture and field turf technology turned al chiuso e la tecnologia dell’erba a corner. Then, the arrival of the sintetica ha conosciuto una svolta. In seguito, l’arrivo della MLS MLS in Canada certainly laid the groundwork for young in Canada ha indubbiamente gettato le basi affinché fiorissero athletes to thrive and for Canada’s national team to evolve giovani atleti e la squadra nazionale del Canada si evolvesse and reach its current form. The youth academies set up by per raggiungere lo stato attuale. Le accademie giovanili create the Vancouver Whitecaps, Toronto FC and CF Montreal dai Vancouver Whitecaps, dal Toronto FC e dal CF Montreal da alone were invaluable to the development of our current sole sono state preziosissime per lo sviluppo delle nostre stelle and future stars. attuali e future. This November 23, team Canada faces a difficult Il 23 novembre, la nazionale canadese affronterà una prova challenge (to put it lightly) against Belgium in its opening difficile giocando contro il Belgio alla partita di apertura dei game at World Cup 2022 in Qatar. With our beloved Mondiali del Qatar 2022, per dirla alla leggera. Tenuto conto di European champion Azzurri squad taking another un’altra assenza dei nostri amati Azzurri, campioni d’Europa, per tournament off for some much-needed beach relaxation, it concedersi un po’ di necessarie vacanze al mare, sarà bellissimo will be an absolute pleasure to cheer on a hungry Canadian tifare per l’affamato Canada, che ci ha sorpresi e ci ha già resi side that surprised us all and has already made us proud. tanto orgogliosi.
6
EDITORIAL
Panoram compie 20 anni Panoram turns 20 La nostra prossima uscita, pubblicata a dicembre (inverno 2022/2023), Our next issue, coming out in December (winter 2022sarà dedicata al 20esimo anniversario di Panoram Italia. È difficile 2023), will highlight Panoram Italia magazine’s 20th credere che un’intera generazione di italo-canadesi sia cresciuta con anniversary. It’s hard to believe that a whole generation una copia della nostra rivista tra le mani. Nel 2002, il fondatore di of Italian-Canadians have grown up with a copy of our questa rivista, mio padre, Tony Zara, pensò che la nostra comunità magazine in their hands. In 2002, the founder of this meritasse una pubblicazione di alta qualità in alternativa ai quotidiani magazine, my father Tony Zara, thought our community o settimanali che si concentravano quasi esclusivamente sulle notizie. deserved a high-quality publication as an alternative to Ricordo nel 2002 la distribuzione del primo numero al Parc des the dailies and weeklies that almost exclusively focused Hirondelles di Montreal a gruppi di italiani riunitisi per la festa della on news. Madonna di Pompei. Non avremmo mai immaginato che la stessa I remember distributing issue 1 at Montreal’s Parc des rivista avrebbe avuto vent’anni dopo, lettori da costa a costa. Hirondelles in 2002 to hordes of Italian-Canadians gathered Delle migliaia di articoli pubblicati nel corso degli anni, quelli ad for the feast of the Madonna di Pompei. Never could we have emergere sono quelli dedicati alla gente comune della comunità. imagined that this magazine would be making it to its 20th Abbiamo sempre cercato di uscire fuori dagli schemi e di dare meno year with a readership from coast to coast. spazio al frutto più ovvio, semplice da Of the thousands of articles published raccogliere, in favore dell’originalità. throughout the years, the ones that stand Ovviamente, intervistare star di out are those about everyday people in Giving aspiring local writers a platform to grande spessore come Roberto the community. We always set out to begin successful carriers in media, sponsoring Benigni, Andrea Bocelli, Alessandro give less space to the most obvious, easy, young Italian immigrants and helping Nesta e molti altri nel corso di low-hanging fruit in favour of originality them gain Canadian citizenship, promoting vent’anni, ha contribuito a dare un and breaking the mold. local businesses and fundraising initiatives, certo prestigio alla rivista, ma è stato Of course, interviewing highil fatto di puntare i riflettori su eroi profile stars like Roberto Benigni, championing social causes and influencing insospettabili e di trovare il diamante Andrea Bocelli, Alessandro Nesta positive outcomes, putting everyday Italiangrezzo, ciò che ci ha reso più grati. and many others over the years gave Canadians on a pedestal, advocating against Abbiamo cominciato la the publication a certain level of discrimination in the media—these were pubblicazione bimestrale nel 2006 prestige. Yet it was shining a spotlight some of the numerous ways our magazine con copertine in bianco e nero, on the unsuspecting hero or finding a presentando ad ogni uscita una diamond in the rough that brought us impacted the community. pressoché sconosciuta, non celebrità the most gratitude. italo-canadese. Rifiutare di dedicare We began publishing bimonthly regolarmente la nostra copertina a in 2006 with black and white covers, Offrire agli aspiranti scrittori locali un imprenditori di successo in Canada, highlighting a largely unknown, nontrampolino di lancio per una carriera politici e personalità di alto spicco celebrity, Italian-Canadian each issue. di successo nel campo dei media, ha un po’ infastidito e ha segnato Refusing to regularly feature local sponsorizzare giovani immigrati italiani una svolta. Nel corso degli anni, successful businessmen, politicians e aiutarli ad ottenere la cittadinanza la pubblicazione si è evoluta, si and high-profile personalities on è ingrandita attraversando vari our cover ruffled feathers but was a canadese, promuovere le imprese aggiornamenti, ma la sua anima non game-changer. Over the years, the locali e le iniziative benefiche, ha mai vacillato. publication evolved, expanded and sostenere cause sociali e promuovere Offrire agli aspiranti scrittori went through various updates, but its risultati positivi, mettere in luce comuni locali un trampolino di lancio per soul never wavered. italo-canadesi e battersi contro la una carriera di successo nel campo Giving aspiring local writers a dei media, sponsorizzare giovani platform to begin successful carriers discriminazione sui media - sono alcuni immigrati italiani e aiutarli ad in media, sponsoring young Italian dei tanti modi in cui la nostra rivista ha ottenere la cittadinanza canadese, immigrants and helping them gain lasciato un impatto sulla comunità. promuovere le imprese locali e Canadian citizenship, promoting le iniziative benefiche, sostenere local businesses and fundraising cause sociali e promuovere risultati initiatives, championing social causes positivi, mettere in luce comuni italo-canadesi e battersi contro la and influencing positive outcomes, putting everyday Italiandiscriminazione sui media, sono alcuni dei tanti modi in cui la nostra Canadians on a pedestal, advocating against discrimination rivista ha lasciato un impatto sulla comunità. in the media—these were some of the numerous ways our L’unico modo per consentire a Panoram Italia di continuare a magazine impacted the community. prosperare e a pubblicare per i prossimi 20 anni e oltre, è quello The only way Panoram Italia will be allowed to continue di continuare a ricevere il sostegno della nostra comunità di lettori thriving and publishing for another 20 years and beyond e delle imprese. In vista dell’uscita in occasione del nostro 20o will be through the continued support of our readership anniversario, consentitemi di cogliere l’occasione per incoraggiare and the business community. Ahead of our 20th anniversary voi che mi state leggendo, a regalare un abbonamento ai vostri issue, allow me to take this opportunity to encourage those cari. In tal modo, li terrete vicini alla comunità, li aiuterete a reading these lines to gift their loved ones a subscription to rispolverare il loro italiano e magari gli instillerete il desiderio our magazine. It will keep them close to their community, di portare avanti il bagaglio culturale e le tradizioni che ci help them brush up on their Italian and maybe even inspire contraddistinguono. them to carry on our heritage and traditions. Un abbraccio
Un abbraccio
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EDITORIAL
Pal Di Iulio Associate Editor pal@panoramitalia.com
In
Reflections on the Pope’s Canadian Visit Riflessioni sulla visita del Papa in Canada
the past few years, I have closely followed Indigenous issues in Canada. I confess that last year’s discovery of unmarked graves around residential schools troubled me. A sense of personal sadness, guilt and need for truth and reconciliation with the original inhabitants of Canada drove my curiosity. The 24-hour Canadian news cycle raised many questions and expectations that even Pope Francis could not answer or fulfill. Upon further reflection, I still cannot answer some questions. How many burial plots were discovered to date, 4,500 or closer to 6,000? Will ground penetrating radar be used on all sites? Even one unmarked grave, of course, is too many. Should remains in the graves be exhumed? Would this help quantify and identify the victims and the cause(s) of death of the children who were brought (against their will or that of their families) to distant residential schools to satisfy the Canadian government’s policies? How many died and were buried next to schools due to illness, disease, lack of care or mistreatment by the Christian churches that were running these schools? Are there graves of teachers, nuns, priests, cleaners or government agents in these cemetery sites? No papal words or apologies could satisfy the accusations and cancel the deeds and misdeeds suffered by the survivors of the residential school system. Not even heartfelt and compensatory action could satisfy the thousands touched by the policies, now described as “cultural genocide”, promoted, wanted and paid for by the Canadian government from the 1880s to mid 1990s. Could Pope Francis and Catholic Church groups, which operated 60% of the schools, do more to reconcile their role in this tragedy? Of course. The Canadian Catholic Church could pay the $25 million promised in past agreements. It may even want to educate and sensitize parishioners on the Indigenous challenges from the pulpit and help, via separate collections, engage them in communal repentance. Even those millions who, like me, came to Canada as immigrants—and may not bear any direct sins but certainly would have benefitted indirectly by the policies of past Canadian governments—should be part of the reconciliation. I do not understand Prime Minister Trudeau’s exhortation to the Pope on the airport tarmac of Iqaluit to “do more.” Certainly, he knows the residential school policy was meant to “kick the Indian out of the kid” and was set in motion by Canada’s first prime minister. Then, 100 years later came apologies and reconciliation efforts by the last two prime ministers: Harper and Trudeau. The Pope, on the other hand, could speed up transfer of records and return the artifact collection stored in the Vatican to the originating communities. Most of all, the Pope could deal with past and present violent or sexual abuse accusations against operators of the schools. The use of the terms Doctrine of Discovery and papal bulls must have been the most googled phrases of summer 2022. By my humble estimation, both phrases seem to have been misinterpreted or misunderstood.
N
egli ultimi anni, ho seguito da vicino la questione dei popoli autoctoni in Canada. Confesso di essere rimasto molto scosso dal ritrovamento dell’anno scorso di sepolture non documentate nei pressi di alcune scuole residenziali. Ad alimentare la mia curiosità verso un necessario processo di “verità e riconciliazione” con i popoli autoctoni del Canada sono stati la mia tristezza e il senso di colpa. Le notizie trasmesse ininterrottamente in Canada hanno messo Papa Francesco davanti a una complessa serie di domande ed aspettative da soddisfare. Dopo tanta riflessione, continuo a non trovare risposta ad alcune domande. Quanti siti di sepoltura sono stati ritrovati ad oggi, 4.500 o quasi 6.000? Verranno impiegati radar geologici in tutti i siti? Anche una sola sepoltura non registrata sarebbe già troppa. Andrebbero riesumati i resti? Questa tecnica ci consentirebbe di quantificare e identificare le vittime e la/le causa/e della morte dei bambini portati (contro il loro volere o quello delle loro famiglie) in scuole residenziali lontane pur di adempiere alle politiche attuate dal governo canadese? In quanti morirono e furono sepolti nei pressi delle scuole a causa di malattie, incuria o maltrattamento da parte delle chiese cristiane che le gestivano? Ci sono sepolture di insegnanti, suore, preti, addetti alle pulizie o agenti del governo in questi cimiteri? Non esistono parole o scuse del Papa che possano sostenere le accuse o cancellare le azioni e i misfatti subiti dai sopravvissuti al sistema delle scuole residenziali. Nemmeno un risarcimento, seppur sentito, riuscirebbe a portare sollievo alle migliaia di persone intaccate da queste normative, definite oggi “genocidio culturale”. C’è qualcos’altro che il Papa e i gruppi cattolici, gestori del 60% delle scuole, potrebbero fare per alleviare il peso del proprio ruolo in questa tragedia? Certamente. La Chiesa cattolica canadese potrebbe rimborsare i 25 milioni di dollari promessi negli accordi precedenti. Dall’alto del pulpito, potrebbe educare e sensibilizzare i parrocchiani sulla questione dei popoli autoctoni e contribuire con collette e atti di penitenza collettiva. Persino i milioni di persone che, come me, sono immigrate in Canada - i quali, pur non avendo alcuna responsabilità diretta, hanno comunque beneficiato indirettamente delle leggi dei governi canadesi passati-dovrebbero partecipare a questo processo di riconciliazione. Non capisco l’esortazione “a fare di più” rivolta dal Primo ministro Trudeau al Papa sulla pista dell’aeroporto di Iqaluit. Di certo, lo sapeva che la politica delle scuole residenziali era quella di “uccidere l’indiano dal bambino” e che venne messa in atto dal primo primo ministro del Canada. Poi, a distanza di 100 anni sono giunte le scuse e i tentativi di riconciliazione da parte dei due ultimi primi ministri: Harper e Trudeau. Il Papa, dal canto suo, avrebbe potuto agevolare il trasferimento dei documenti d’archivio e restituire alle comunità la collezione di manufatti custodita in Vaticano. Ma più di qualunque altra cosa, il Santo Padre potrebbe occuparsi delle accuse, passate e presenti, di violenza e abusi sessuali perpetrate dagli operatori di queste scuole. “Dottrina della Scoperta” e “bolle papali” devono essere state le espressioni più ricercate su Google nell’estate del 2022. A mio
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AND NEVER MISS AN ISSUE
EDITORIAL The doctrine and papal bulls used in the Age of Discovery, modesto avviso, entrambe le espressioni devono essere state male over 500 years ago, had more to do with European politics interpretate e fraintese. and peace keeping attempts by the then-pope than with tryLa dottrina e le bolle papali usate all’epoca delle scoperte, più ing to justify the enslavement of natives from non-Christian di 500 anni fa, avevano più a che fare con la politica in Europa e i newfound lands. tentativi di mantenere la pace dell’allora papa piuttosto che con In fact, the Treaty of Tordesillas of 1494 outlined the il tentativo di giustificare la schiavitù dei nativi provenienti dalle longitude that set out whether newly discovered lands should nuove terre non cristiane. become property of Spanish and/or Portuguese crowns. That is Di fatto, il Trattato di Tordesillas del 1494 indicava se le terre why part of South America speaks Portuguese (Brazil) while appena scoperte fossero di proprietà della corona spagnola e/o nations to the west speak Spanish. portoghese. È per questo che in Sud America si parla portoghese This treaty, or the Valladolid debates of 1550s, helped but (Brasile) mentre le nazioni a ovest parlano spagnolo. did not stop the Christian conquistadores or colonizers of the Questo trattato, unitamente ai dibattiti di Valladolid a metà del time (whether Dutch, English, French, Portuguese or Span1500, furono utili ma non impedirono ai conquistadores o colonizish) from mistreating or taking advantage of the local natives zatori cristiani dell’epoca (olandesi, inglesi, francesi, portoghesi o even though the Sublimis Deus bull of 1537 forbade enslavespagnoli che fossero) di maltrattare o approfittare dei nativi e sebment of Indigenous peoples of Americas (“Indians” of the west bene la bolla Sublimis Deus del 1537 proibisse la schiavitù delle and south) and all other people. It also states that “Indians” popolazioni indigene delle Americhe (“indiani” d’occidente e del are fully rational human beings who have rights to freedom sud) e di chiunque altro. In esso si afferma inoltre che gli “indiani” and private property even if they sono esseri assolutamente razionali were “heathen”. This may not read aventi diritto alla libertà ed alla proNo papal words or apologies could satisfy nicely today but it was the European prietà privata per quanto “selvaggi”. the accusations and cancel the deeds and thought of the time. Magari oggi non suona bene ma misdeeds suffered by the survivors of the Sadly, the debates may have era l’ordine mentale dell’Europa del opened the doors or were used as tempo. residential school system. Not even heartfelt justifications for the commenceÈ probabile purtroppo che i dibatand compensatory action could satisfy the ment of the African slave trade to titi abbiano aperto la strada, o siano thousands touched by the policies, now the Americas. serviti come scusa, al commercio di described as “cultural genocide”, promoted, Colombo and Caboto, born in schiavi dall’Africa in America. wanted and paid for by the Canadian the Italian peninsula, were imColombo e Caboto, nati nella penisola government from the 1880s to mid 1990s. migrant sailors looking for work italiana e con idee all’avanguardia per and became employees/agents of l’epoca, erano navigatori immigrati in the Spanish and English crowns cerca di lavoro, di diventare impiegati/ Non esistono parole o scuse del because they had ideas which agenti delle corone spagnola e porPapa che possano sostenere le acwere ahead of their time. They betoghese. Credendo di poter raggilieved they could reach places they ungere luoghi mai scoperti solcando cuse o cancellare le azioni e i misfatti never found by sailing west across l’Atlantico verso ovest, “scoprirono” subiti dai sopravvissuti al sistema delle the Atlantic and “discovered” terre abitate da migliaia di anni da esscuole residenziali. Nemmeno un risarplaces that had been inhabited by seri umani che chiamarono “indiani”. cimento, seppur sentito, riuscirebbe a humans, they called “Indians”, for Esseri che vivevano nelle proprie terre portare sollievo alle migliaia di perthousands of years. They lived on rispettando leggi e credenze spirituali the land with their own tribal laws sone intaccate da queste normative, tribali. and spiritualities. La Dottrina della Scoperta, prondefinite oggi “genocidio culturale”. The Doctrine of Discovery, prestamene usata come soluzione ottimale ently used as a catch-all silver bullet onnicomprensiva per curare ogni male to cure all ills if rescinded, was in fact dug up and used, wrongly, se revocata, venne esumata ed usata, ingiustamente, dalla Corte by the United States Supreme Court in the mid 19th century suprema degli Stati Uniti a metà del XIX secolo per giustificare to justify the American land grabs from “Indians” during its l’appropriazione delle terre americane “indiane” durante il periodo Manifest Destiny days of westward expansion. del Destino manifesto e dell’espansione a ovest. The First Nations of what is now Canada became allies Le Prime Nazioni di quello che è oggi il Canada divennero alleor enemies of the French and English colonizers and most ate o nemiche dei colonizzatori francesi e inglesi; la maggior parte land appropriated by them was by purchase or negotiation— della terra gli venne confiscata con atti di vendita e negoziati che though these colonizers did not live up to the land treaty però non vennero mai rispettati dai colonizzatori nonostante i tratagreements. tati sulla terra. Although late to the altar of apologies, Pope Francis’ Sebbene le scuse siano giunte in ritardo, il “pellegrinaggio “pilgrimage of penance” served a purpose. Let’s reflect and penitenziale” di Papa Francesco ha avuto un senso. Riflettiamo learn from the visit, which brought piety, sorrow, apologies, e impariamo qualcosa da questa visita – fonte di pietà, dolore, contrition and provided a worldwide platform, international scuse, pentimento – che ha fatto luce, al livello mondiale, sui probattention, for our Indigenous brothers’ and sisters’ challenges lemi e le richieste comprensibili dei nostri fratelli e sorelle indigeni and justified requests. a livello mondiale. Finally, while our community recently made their pilgrimInfine, dato che la nostra comunità si è da poco recata in pelages to garages and backyards for the annual tomato bottling legrinaggio nei garage e nei giardini per imbottigliare la salsa di season, let us stop and thank the new world for the humble pomodoro, fermiamoci a ringraziare i popoli indigeni del nuovo tomato. What would our pastas and pizzas be without them? mondo per il pomodoro. Che cosa ne sarebbe stato della pasta e della pizza se non ci fosse stato? Pace e bene. Pace e bene.
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Sergio Marchionne
The Business of Culture and Celebrity B Y - D I G I A N N A PA T R I A R C A
Il business della cultura e della celebrità
A
ging is a sleeping bully. I’ve succumbed to its power, content with my state of reclusion these past few years, possibly the fault of the pandemic, but more likely the fault of simply needing less of the world and the noise as I get older. But my heart still beats strong, and on occasion I take out my fancy shoes, powder my nose, hide the grays with a root touch-up and venture out to see if the world is still there, and what I am missing. One evening in June, I accompanied a friend to a fancy dinner-fundraiser and documentary film event, which I could barely afford on my poet’s salary. Since it was partly to raise funds for university students with a bursary, I was happy to pull out the cheque book (I still write cheques), the good shirt and the rarely used high heeled shoes and stumble off to the VIP event. It was truly an elegant affair: a pageant of the notable members of our communities; beautiful women on the arms of handsome, well-groomed, successful gentlemen; expensive designer clothes impossible to find in my size; and yes of course, food. It was an evening of infinite selfies, congratulatory tributes and speeches that rendered the evening longer than I had hoped, but enjoyed by all. I headed to the Toronto International Film Festival (TIFF) on King Street before dessert was served, since sugar has become a bit of an enemy these days. I wanted to get a good seat for the screening of the documentary being featured by the Italian Contemporary Film Festival (ICFF). I found the most comfortable seat in the third row of the cinema, enjoying the serene darkness of the empty theatre before others arrived. The subject of the documentary was the life of the brilliant and gifted Italian-Canadian vision-
L’
età che avanza è come un bullo assopito. Mi sono arresa al suo potere, appagata nel mio stato di reclusione degli ultimi anni, forse causati dalla pandemia, ma più probabilmente colpa di una mia minore esigenza del mondo e del frastuono man mano che cresco. Il mio cuore però batte ancora forte e di tanto in tanto tiro fuori le scarpe buone, mi inciprio il naso, nascondo il grigio con il ritocco per la ricrescita e mi avventuro fuori per vedere se il mondo è ancora lì e cosa mi sto perdendo. A giugno, una sera, ho accompagnato un’amica a un evento: una cena di beneficenza e la proiezione di un documentario che potevo permettermi appena con i miei guadagni da poetessa. Dato che si trattava in parte di una raccolta fondi per studenti universitari con borsa di studio, mi faceva piacere mettere mano al libretto degli assegni (li uso ancora), indossare una bella blusa, le scarpe coi tacchi alti che uso di rado e mettere piede all’evento VIP. Molto elegante: una sfilata di persone di tutto rispetto della nostra comunità; belle donne a braccetto di uomini d’affari affascinanti, ben curati e di successo; abiti di grandi firme impossibili da trovare della mia taglia e, ovviamente, cibo. È stata una serata di continui selfie, di tributi e discorsi che l’hanno resa ancora più lunga di quanto sperassi, ma che tutti si sono goduti. Mi sono diretta al Toronto International Film Festival (TIFF) su King Street prima che venisse servito il dolce, dato che di questi tempi lo zucchero tanto bene non mi fa. Volevo essere sicura di trovare una poltrona buona per la proiezione del documentario presentato dall’Italian Contemporary Film Festival (ICFF). Ne ho trovata una comodissima in terza fila e mi sono goduta la tranquillità della sala vuota prima dell’arrivo degli altri. Il documentario s’incentrava sulla vita dell’italo-canadese Sergio Marchionne, visionario brillante e dotato, le cui ottime qualità di leader hanno contribuito a salvare l’industria automobilistica.
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ary Sergio Marchionne, whose unique leadership qualities helped save the automotive industry. As a young immigrant in the 1970s, I had often seen Marchionne in the neighbourhood where we both lived in the St. Clair and Dufferin area of Toronto. He became one of the most successful and internationally respected Italian-Canadian businessmen. His accomplishments and powerful influence on the world of automobiles I don’t need to outline. His contributions have been generously recorded for history. Let me just say the words “Fiat” and “Chrysler”, and you will have understood a lot about this man. As a success story, we cannot deny he was at the top of the list. We do love stories of success. More than the fancy dinner and partying, I was looking forward to learning about Marchionne’s life story. I am a fan of documentaries that focus on the lives, experiences and motivations of ordinary people in extraordinary situations, those that delve into the psyche and spirit of a human being and what motivates them to realize their dreams. Sadly, this documentary concentrated on the obvious, everything we already knew about Marchionne. It was more than two hours of news footage and reports that we have been exposed to over the years. Missing was the life of this man before he became a business visionary, the period that formed this Italian-Canadian. Those formative years with parents, friends and school were not researched or given any importance; none of the individuals he might have been close to in Canada had any presence in the documentary. Before going back to Italy, Marchionne lived a life in Canada, but this side of his development was simply a footnote. I think that often the immigrant experience of extraordinary individuals is deliberately overlooked as not important or perhaps less interesting. I am of the generation of Sergio Marchionne. We sat in the same cafe La Sem in the late 60’s and early 70’s on St. Clair and Lansdowne Ave. each with our group of friends and acquaintances. It was the first Italian cafe with a patio where most young, immigrant Italian-Canadians gathered every evening and weekends in summers to flirt, laugh, meet, form friendships and romances and even explore and express dreams and ideas. I never got to know Marchionne personally; he hung with a different group, but I was always curious about the young man whose slightly shy stare and presence were often more intense than those of the other Italian boys. A serious look about him seemed different than that of many of the cool young men endlessly sipping espressos in the seductive pursuit of pretty girls. None of that period of his life in Toronto was made present in the documentary, a period which must have been important in his development and certainly would have contributed to his vision and ambitions for his future. A documentary is not simply revealing facts we already know, but searching for something we do not know, a deeper analysis, a discovery of how lives are formed and dreams and ambitions are born. Too much time was spent on his black jersey sweater and relaxed look, with unnecessary repetition of so many trivial observations. The fact that he did not wear a tie is not a deep analysis. The man obviously liked comfort and disliked ties. We are more than the final chapters and presentations of our accomplishments. Our successes do not happen by chance. They are formed from the moment we begin to breathe on our own. I wish this film had offered us more of the ordinary man, the unique human, rather than only the accomplished visionary and successful businessman in black jersey.
Quando negli anni ’70 ero una giovane immigrata, mi è capitato più volte di incontrare Marchionne nel quartiere in cui vivevamo entrambi, nella zona di St. Clair e Dufferin a Toronto. Lui è diventato uno degli uomini d’affari italo-canadesi di maggiore successo e rispettato a livello internazionale. Non c’è bisogno di ricordare i suoi traguardi e la sua influenza nel mondo delle automobili. La storia ha preso abbondantemente atto del suo contributo. Mi basta pronunciare due parole, “Fiat” e “Chrysler”, per capire molto di quest’uomo. Non possiamo negare che la sua sia una storia di successo al top. Adoriamo le storie di successo. Più che puntare alla cena e all’evento elegante, non vedevo l’ora di conoscere la vita di Marchionne. Mi piacciono i documentari che s’incentrano sulla vita, le esperienze e le motivazioni di persone comuni in circostanze straordinarie, quelli che si addentrano nella psiche e nell’anima di un essere umano e su ciò che li incoraggia a realizzare i propri sogni. Purtroppo, però, questo documentario s’incentrava sull’ovvio, su tutto quello che già sapevamo su Marchionne. Più di due ore di spezzoni di notizie e servizi che avevamo già visto nel corso degli anni. Non c’era traccia della vita di quest’uomo prima che diventasse un imprenditore visionario, del periodo che ha forgiato quest’italo-canadese. Agli anni della formazione con i genitori, con gli amici e a scuola non è stata dedicata nessuna ricerca o data la minima importanza; nel documentario non c’era alcun riferimento a persone che gli fossero state vicine in Canada. Prima di andare a vivere in Italia, Marchionne ha vissuto in Canada, ma quest’aspetto del suo sviluppo veniva solo accennato. Penso che spesso l’esperienza migratoria di alcune personalità eccezionali venga tralasciata di proposito perché di poco conto o meno interessante. Appartengo alla stessa generazione di Sergio Marchionne. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, frequentavamo lo stesso bar – La Sem – su St. Clair e Lansdowne Avenue, anche se con amici e conoscenti diversi. Fu il primo bar italiano con patio in cui per lo più giovani immigrati italo-canadesi si incontravano la sera e nei fine settimana d’estate per flirtare, ridere, conoscere nuove persone e stringere nuove amicizie, trovare amori e persino parlare di sogni e idee. Non ho mai conosciuto Marchionne personalmente, lui frequentava un altro gruppo, ma mi ha sempre incuriosito quel ragazzo la cui espressione e i cui modi un po’ più timidi risultavano spesso più intensi di quelli degli altri ragazzi italiani. Il suo aspetto serio sembrava renderlo diverso da quello dei tanti ragazzi fighi che passavano il tempo a bere caffè nell’intento di sedurre le belle ragazze. Nel documentario non c’era il minimo accenno a quel periodo della sua vita a Toronto, un periodo di una certa importanza per il suo sviluppo e che deve certamente avere contribuito a forgiare la sua visione e ambizioni future. Un documentario non rivela semplicemente fatti già noti, ma va alla ricerca di aspetti che non conosciamo, di un’analisi più profonda, della scoperta di come quelle vite si siano formate e di come i loro sogni e ambizioni siano nati. Abbiamo sprecato un sacco di tempo sulle sue maglie nere o sul suo aspetto rilassato, a ripetere, senza che ce ne fosse bisogno, osservazioni irrilevanti. Il fatto che non indossasse la cravatta non è un’analisi profonda. È ovvio che preferiva la comodità e che non gli piacevano le cravatte. Noi siamo ben altro che i capitoli finali e la carrellata dei nostri traguardi. I nostri successi non accadono per caso. Si formano a partire dal momento in cui cominciamo a respirare. Sarebbe stato bello se il film ci avesse parlato di più dell’uomo comune, di quest’uomo unico, piuttosto che del visionario, dell’uomo d’affari di successo con la maglia nera.
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ADVERTORIAL
The store where Ralph Chiodo’s mother purchased food 65 years ago is recreated as part of the Museum’s Pier 21 exhibition. The store where Ralph Chiodo’s mother purchased food 65 years ago is recreated as part of the Museum’s Pier 21 exhibition. Le magasin où la mère de Ralph Chiodo achetait de la nourriture il y a 65 ans est recréé dans le cadre de l’exposition sur le Quai 21 du Musée. Le magasin où la mère de Ralph Chiodo achetait de la nourriture il y a 65 ans est recréé dans le cadre de l’exposition sur le Quai 21 du Musée.
AAKindness, Kindness, Remembered Remembered
“This gentleman comes to my mother andand says, ‘Signora, “This gentleman comes to my mother says, ‘Signora, we’re going to be on the train for two days and two nights we’re going to be on the train for two days and two nights to reach Toronto and, on the train, there is no food,’ and he he to reach Toronto and, on the train, there is no food,’ and indicated a little store within thethe warehouse at Pier 21.21. indicated a little store within warehouse at Pier He He said, “Go to that store andand pickpick up up a loaf of bread andand said, “Go to that store a loaf of bread some Spam meat’ andand he proceeded to give my my mother thethe some Spam meat’ he proceeded to give mother money. It was something I’ll never forget.” money. It was something I’ll never forget.” This small act act of kindness thatthat 14-year-old Ralph Chiodo This small of kindness 14-year-old Ralph Chiodo experienced upon his arrival to Canada shaped the man he experienced upon his arrival to Canada shaped the man is he is today. He has been paying it forward ever since. Last today. He has been paying it forward ever since. Last December, in recognition of his community engagement, December, in recognition of his community engagement, generous philanthropy, andand leadership in the automotive generous philanthropy, leadership in the automotive industry, Canada expressed its gratitude by inducting himhim industry, Canada expressed its gratitude by inducting intointo thethe Order of Canada. Order of Canada. Halifax’s Pier 21,21, thethe point of arrival for for nearly a million Halifax’s Pier point of arrival nearly a million immigrants between 1928 andand 1971, opened as aasMuseum in in immigrants between 1928 1971, opened a Museum 1999 and,and, in 2011, waswas designated as the Canadian Museum 1999 in 2011, designated as the Canadian Museum of Immigration. of Immigration. ForFor Ralph, PierPier 21 21 waswas thethe place where his his success story Ralph, place where success story
En Ensouvenir souvenir d’une d’unegentillesse gentillesse « Un monsieur a vua ma mère et lui a dit : "Signora, nous serons « Un monsieur vu ma mère et lui a dit : "Signora, nous serons dans le train pendant deux jours et deux nuits pour atteindre Toronto. dans le train pendant deux jours et deux nuits pour atteindre Toronto. Dans le train, il n’y a pas de nourriture." Il lui a montré le petit Dans le train, il n’y a pas de nourriture." Il lui a montré le petit magasin dans l’entrepôt du du Quai 21.21. Il aIldit : "Allez au au magasin et et magasin dans l’entrepôt Quai a dit : "Allez magasin achetez-vous un pain et de la viande Spam." Puis il a donné de achetez-vous un pain et de la viande Spam." Puis il a donné de l’argent à ma mère. Je ne jamais. » » l’argent à ma mère. Je l’oublierai ne l’oublierai jamais. Ce Ce petit acteacte de bonté dont Ralph Chiodo, 14 14 ans,ans, a été témoin à à petit de bonté dont Ralph Chiodo, a été témoin sonson arrivée au Canada a façonné l’homme qu’il est est aujourd’hui. arrivée au Canada a façonné l’homme qu’il aujourd’hui. Depuis, il n’a jamais cessé d’en faire profiter les autres. En En décembre Depuis, il n’a jamais cessé d’en faire profiter les autres. décembre dernier, en reconnaissance de son engagement communautaire, de sa dernier, en reconnaissance de son engagement communautaire, de sa généreuse philanthropie et de son leadership dans l’industrie automobile, le le généreuse philanthropie et de son leadership dans l’industrie automobile, Canada lui lui a exprimé sa gratitude en l’intronisant dans l’Ordre Canada a exprimé sa gratitude en l’intronisant dans l’Ordre du du Canada. Canada. Le Le Quai 21 21 à Halifax, point d’arrivée de près d’un million Quai à Halifax, point d’arrivée de près d’un million d’immigrants entre 1928 et 1971, a ouvert ses portes comme musée en en d’immigrants entre 1928 et 1971, a ouvert ses portes comme musée 1999. En En 2011, il ailété désigné comme Musée canadien de de 1999. 2011, a été désigné comme Musée canadien l’immigration. l’immigration. Pour Ralph, le Quai 21 21 est est l’endroit où où sonson histoire de réussite Pour Ralph, le Quai l’endroit histoire de réussite a commencé. Ralph a siégé à la fois au conseil d’administration de de a commencé. Ralph a siégé à la fois au conseil d’administration
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We support Pier 21 because we
Nous soutenons le Quai 21, car
want to make sure that the memories of those who immigrated to Canada are kept for posterity and that their children and future generations will never forget where they came from.
nous voulons nous assurer que les souvenirs de ceux qui ont immigré au Canada soient conservés pour la postérité et que leurs enfants et les générations futures n’oublient jamais d’où ils viennent.
- Ralph Chiodo
- Ralph Chiodo
began. Ralph served on both the Pier 21 Society board la Société du Quai 21 et au Conseil d’administration national. and Board of Trustees and helped to ensure a smooth Il a contribué à assurer une transition en douceur pendant cette transition during this period. When Pier 21 was struggling to période. Lorsque le Quai 21 avait du mal à rester ouvert, Ralph keep its doors open, Ralph enlisted the support of the Italian a engagé le soutien de la communauté italienne de Toronto pour community in Toronto to hold an annual Festa fundraiser and organiser une collecte de fonds annuelle, la Festa, et a contribué helped leverage federal support to make it a national museum. à obtenir le soutien du gouvernement fédéral pour en faire un Today, Ralph and his family continue to support the musée national. Museum. They named Aujourd’hui, Ralph et sa the Ralph & Rose famille continuent de soutenir Chiodo Gallery – a le Musée. Ils ont donné leur nom space which hosts the à la galerie Ralph & Rose Museum’s extremely Chiodo, un espace qui accueille popular temporary les expositions temporaires exhibitions. extrêmement populaires Ralph’s greatest du Musée. pride and joy is, of La plus grande fierté et la course, his family. plus grande joie de Ralph est, Supporting the Museum bien sûr, sa famille. Soutenir le is a way of making sure Pier 21 was the gateway to Canada for nearly one million immigrants travelling by sea. Musée est une façon de s’assurer Le Quai 21 a été la porte d’entrée au Canada pour près d’un million d’immigrants arrivant par la mer. they will always know que tous les membres de sa the story of their journey to Canada. famille connaîtront toujours l’histoire de leur arrivée au Canada. There are many ways to celebrate your story at Pier 21,
Il existe de nombreuses façons de célébrer votre histoire au
as Ralph and his family have. Contact the Museum today
Quai 21, comme l’ont fait Ralph et sa famille. Communiquez
to organize a family reunion, make a donation
avec le Musée dès aujourd’hui pour organiser une réunion de
in honour of a milestone, or pay tribute to a loved
famille, faire un don en l’honneur d’un événement marquant ou
one with a commemorative plaque on the Sobey Wall
rendre hommage à un être cher en apposant une plaque
of Honour.
commémorative sur le Mur d’honneur Sobey.
Above all, visit the Museum and stand in the place
Surtout, visitez le Musée pour découvrir l’endroit où tant
where so many of us took our first steps on Canadian soil.
d’entre nous ont fait leurs premiers pas en sol canadien..
To discuss honouring your own family’s arrival in
Pour discuter de la façon d’honorer l’arrivée de votre propre
Canada, contact: Maria Almeida
famille au Canada, communiquez avec : Maria Almeida
malmeida@pier21.ca | 902-420-6656
malmeida@quai21.ca | 902-420-6656
Pier21.ca │ Quai21.ca 19
Villa Charities’ New Project BY - D I R I TA S I M O N E T TA
The Italian Canadian immigrant tribute wall La parete commemorativa degli immigrati italo-canadesi
It
is an initiative that will not only transform a physical landscape but also reinvigorate awareness and pride in the Italian-Canadian community. Villa Charities Inc., which has been serving the community for over five decades, has announced the creation of The Italian Canadian Immigrant Tribute Wall. The installation will feature the names of Italian immigrants and their families; construction is planned for spring 2023. “It is a project that resonated with me,” explains president and CEO of Villa Charities Inc. Marco DeVuono, whose parents immigrated from Naples. “We all have this immigrant story—parents, grandparents and aunts and uncles who made the journey from Italy to Canada. So this is a project that will also resonate with many in our community.” The commemoration will be situated on the Villa Charities campus at Dufferin and Lawrence Streets, on the north-facing wall of the Columbus Centre. A metal support structure will feature a plaque display wall with the names of upwards of 5,000 Italians and their families who began a new life in Canada, as well as the year they immigrated. Names are decided impartially on a first-come basis; the plaques will be available for the community to purchase later this year. However, those who wish to reserve plaques (no deposit required) are welcome to do so. Further information is available on the Villa Charities Inc. website. The wall will function as a focal point with two main purposes, notes DeVuono: “It will honour the important contributions that Italian-Canadians have made to the social, cultural and economic
Si
tratta di un’iniziativa che oltre a trasformare il paesaggio fisico, ridarà vigore alla coscienza e all’orgoglio della comunità italo-canadese. Villa Charities Inc., al servizio della comunità da oltre cinquant’anni, ha annunciato la creazione dell’Italian Canadian Immigrant Tribute Wall (Parete commemorativa degli immigrati italo-canadesi). Sull’installazione, il cui inizio dei lavori è previsto per la primavera 2023, verranno riportati i nomi di immigrati italiani e delle loro famiglie. “È un progetto nel quale mi rivedo” spiega il presidente e CEO di Villa Charities Inc. Marco DeVuono, i cui genitori sono immigrati da Napoli. “È una storia d’immigrazione che ci accomuna tutti: genitori, nonni, zii partiti dall’Italia per il Canada. Quindi saranno in molti quelli della nostra comunità che si immedesimeranno in questo progetto”. La parete commemorativa verrà ubicata nella sede di Villa Charities tra Dufferin e Lawrence Street, sulla facciata nord del Columbus Centre. Disposta su una struttura di supporto in metallo, una lastra riporterà fino a 5.000 nomi d’italiani e delle loro famiglie, oltre alla data in cui sono emigrati in Canada per rifarsi una vita. I nomi sono scelti in modo imparziale in base alla presentazione della richiesta; le targhe saranno acquistabili alla fine di quest’anno. Tuttavia, quelli che desiderano prenotarle possono già farlo (senza bisogno di versare un acconto). Per ulteriori informazioni, consultare il sito web di Villa Charities Inc. La parete fungerà da punto focale e adempirà a due scopi, fa notare DeVuono: “Renderà omaggio all’importante contributo so
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“This is a major project that will leave a lasting legacy on this building. I’m very proud that once completed, it will be a nationally recognized destination and tribute to Italian Canadians.” “Si tratta di un grande progetto che mira a lasciare una traccia duratura sull’edificio. Mi inorgoglisce il fatto che, una volta ultimato, diverrà una meta e un tributo d’importanza nazionale per gli italo-canadesi”.
fabric of Canada, and it will help educate younger generations on their cultural heritage and the immigrant experience.” Also part of the project is a map of Italy, a seating area, a new concrete pathway, a raised concrete plinth and a bronze sculpture by Aldo Cundari. The outside commemoration wall is immediately accessible to anyone passing by the northern part of the Columbus Centre, making it a welcoming and inclusive element of the building. “It will be uplifting and encourages people to gather and reflect on the immigrant experience,” he adds. Also in the works is a website to complement the educational aspects of the wall. Those who purchase a name plaque will have the opportunity to upload additional information as well as photos. The result will be an archive of immigrant history. “The website will be an opportunity to tell one’s story and experiences. It is a vehicle to share those stories.” DeVuono is excited about this latest project. He says that along with many other Villa Charities events (including a successful Ferragosto get-together, which saw the participation of hundreds of community members as well as youth) this major undertaking has been created with the community in mind. “Since I took on the role of President and CEO of Villa Charities Inc., my main priority is to reengage and reconnect with the community,” he points out. It is fitting that the funds raised from the sales of the name plaques will support Villa Charities’ programs and services, including senior care, youth services, education, scholarships and culture programming. “This is a major project that will leave a lasting legacy on this building. I’m very proud that once completed, it will be a nationally recognized destination and tribute to Italian-Canadians.”
ciale, culturale ed economico degli italo-canadesi al tessuto canadese, e contribuirà a far conoscere ai giovani l’esperienza migratoria e il proprio patrimonio culturale”. Rientrano inoltre nel progetto una cartina dell’Italia, un angolo in cui sedersi, un nuovo vialetto in cemento, un piedistallo di cemento e una scultura in bronzo di Aldo Cundari. La parete commemorativa all’esterno dell’edificio fungerà da elemento inclusivo e di benvenuto per chiunque entri dal lato nord del Columbus Centre. “Sarà confortante e incoraggerà le persone a ritrovarsi e a riflettere sull’esperienza migratoria” aggiunge. Inoltre, è in corso d’opera la creazione di un sito web che coprirà gli elementi pedagogici della parete. Chi acquisterà una targa avrà l’opportunità di pubblicarvi informazioni aggiuntive e foto. Ne risulterà un archivio della storia dell’immigrazione. “Il sito web offrirà un’occasione per raccontare la storia e le esperienze di qualcuno. È uno strumento che ci consente di condividere le nostre storie”. DeVuono è entusiasta riguardo a quest’ultimo progetto. Spiega che così come per i molti eventi organizzati da Villa Charities (tra cui il riuscitissimo incontro di Ferragosto, al quale hanno partecipato centinaia di membri della comunità, tra cui giovani), anche per questo grande progetto il punto focale è stata la comunità. “Da quando ho assunto il ruolo di Presidente e CEO di Villa Charities Inc., la mia priorità è stata quella di coinvolgere e riavvicinare la comunità” fa notare. È giusto che i fondi ricavati dalle vendite delle targhe commemorative vadano a sostegno dei programmi e dei servizi di Villa Charities, quali servizi rivolti agli anziani e ai giovani, programmi educativi e culturali, nonché borse di studio. “Si tratta di un grande progetto che mira a lasciare una traccia duratura sull’edificio. Mi inorgoglisce il fatto che, una volta ultimato, diverrà una meta e un tributo d’importanza nazionale per gli italo-canadesi”.
Those who wish to learn more about the project or who are interested in reserving a plaque can visit www.villacharities.com. Per saperne di più o per chi fosse interessato a prenotare una targa commemorativa, visitare il sito www.villacharities.com.
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Readers Comments
Something Big Qualcosa di grande
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esponse to Dante Di Iulio’s article “Italy out of the World Cup. Whose fault is it?” published in our Summer Edition 2022 (no. 142).
How do you say “soft” in Italian? My poor, illiterate, Italianimmigrant parents Antonio and Maria never formally taught me to say vergogna. They never wrote it down. They never wrote anything down—not in broken Italian or broken English. They never formally translated, vergogna, but I figured it out at an early age. It was part of our code, our family standard, meaning “the worst case scenario, the worst possible embarrassment” and it had to be prevented. I never met a hungrier human in my life than Antonio. Never worked with a hungrier human. Never saw any human physically work harder, longer. Anywhere. Here’s my point: he never got “soft”. Ever. Antonio didn’t have a degree or diploma in leadership, coaching or teaching but he knew the magic formula to prevent vergogna: work. Work more, then work more. That’s how you win. Win big. And win big some more. When I was growing up in the 1960s, I became a sports fanatic. Not just a fan. Fanatic. Read about it, talked about it, played it. Bad news was I couldn’t watch it often. Reason? Antonio. Anytime I turned on sports on our tiny black-and-white television, he changed the channel while yelling: “Are they going to pay you?” I thought Antonio was insane. Who doesn’t like sports? Who isn’t obsessed with sports? Vergogna became part of my philosophy through 40 years of coaching football. Good news: Over 25,000 of my student-athletes deeply and profoundly learned it and lived it by outworking all their competition on the field, off the field. My football players, coaching staff and I all played and worked for free. For 40 years. Zero income. Cost a fortune. I specialized in coaching poor teams, underdogs. There was no greater reward than beating rich teams.
R
isposta all’articolo di Dante di Iulio “Italia assente ai mondiali. Di chi è la colpa?” pubblicato nell’edizione estiva (n.142).
Come si dice “soft” in italiano? I miei poveri genitori, Antonio e Maria, erano analfabeti e non mi hanno mai spiegato ufficialmente il significato della parola “vergogna”. Non l’hanno neanche mai scritta. Non hanno mai scritto niente, né in un italiano né in un inglese stentato. Pur non avendomela mai tradotta ufficialmente la parola “vergogna”, ne ho colto il senso sin da piccolo. Rientrava nel nostro codice, nei principi morali della famiglia, e si riferiva “alla peggiore delle situazioni, il peggiore degli imbarazzi” che andavano prevenuti. Non ho mai conosciuto essere umano più affamato di Antonio. Non ho mai lavorato con un essere umano più affamato. Non ho mai visto un essere umano lavorare altrettanto e così a lungo. Da nessuna parte. Ecco quello che penso: non è mai stato “soft”. Mai. Antonio non era né laureato né diplomato per fare il leader, allenare o insegnare ma conosceva la formula magica per prevenire la “vergogna”: l’impegno. Impegnati di più, e ancora di più. È così che vinci. Vinci alla grande. E vinci ancora di più. Da ragazzo, negli anni ’60, ero un fanatico di sport. Non solo tifoso. Fanatico. Leggevo di sport, parlavo di sport, facevo sport. Purtroppo però non potevo guardarlo. Il motivo? Antonio. Ogni volta che guardavo sport nel minuscolo televisore in bianco e nero, lui cambiava canale e gridava: “Ti pagano?”. Pensavo che Antonio fosse pazzo. A chi non piace lo sport? Chi non ha l’ossessione dello sport? Il concetto di “vergogna” ha fatto parte della mia filosofia per tutti i 40 anni del mio lavoro di allenatore di football. Una buona notizia: Oltre 25.000 studenti-atleti l’hanno compreso profondamente e l’hanno messo in pratica impegnandosi tantissimo in tutte le gare, sia dentro che fuori il campo. Sia io che miei giocatori ed allenatori abbiamo tutti lavorato gratis. Per 40 anni. Senza vedere un centesimo. È costato tantissimo. Mi sono specializzato ad allenare squadre povere, le meno fortunate. Non c’era gratifica più grande di quella di battere le squa-
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No lesson was more powerful for my players: work solves problems. Work beats Goliath. By 1990, I had turned into Antonio. I couldn’t stand watching sports. Not mildly. A lot. All my sports energy, heart and soul went into my own team and getting my players to the next level. I didn’t waste my energy on someone else’s team on TV. I didn’t put my energy into rich players who never reciprocated by watching or paying to watch my poor players. On July 9, 2006, my wife, daughters and I surprised my mother Maria by bringing her to College Street, Toronto. She had become an Azzurri fan after Antonio died. She never liked soccer. Neither did I. But she knew the Azzurri meant something big. When hundreds of thousands of people poured onto College Street that day, Maria knew she was a part of something big. Maria died before the vergogna of Italy missing two World Cups in a row. Italy couldn’t qualify for the World Cup. Twice. I’m not a sports fan but it pisses me off. Vergogna. I caught something when both my parents died: a connection to their homeland. Antonio and Maria were old enough to be my grandparents. It wasn’t a generation gap. It was a second generation gap. Something bigger. Now I’m pissed off because I’m pissed off at a sports team that didn’t do their job. The Azzurri never pissed me off when Antonio and Maria were alive. Now that they’re gone, it’s different. I Googled the Italian translation for the word “soft”. Translation: morbido. Who is to blame for Italy’s vergogna? Here’s my opinion: 1. I quit coaching tackle football because post-modern society has dramatically changed its attitude about physical work, exertion, manual labour. Post-modern student-athletes changed during my last five years of coaching. I experienced and witnessed the 10-90 rule: over 90% of athletes have zero desire or drive to physically work hard to meet the demands and challenges of contact sports. This includes Italian student-athletes. 2. To reach the peak of anything, you need Antonio’s hunger. During his lifetime, Antonio starved, as a soldier, a POW and during the Depression. Few people’s struggles are on the same planet as Antonio’s. Without Antonio’s hunger, you don’t reach the peak. Turns out Antonio wasn’t insane. Glorifying professional athletes won’t pay you. Putting them on a pedestal costs a fortune—financially, psychologically, physically, spiritually. They keep signing big contracts even though they can’t win the big one. And fans roll out the red carpet, investing time, money, and energy, giving them special treatment while neglecting to give themselves special treatment. Here’s my point—they will change when fans stop paying a fortune, when their teams go poor, when no one pays to watch them anymore, when no one buys their jerseys anymore. Antonio wasn’t insane. One of the top 51 definitions of insanity is allowing an incompetent rich soccer team to break your heart and cause you pain and suffering. Antonio asked the right question: “Are they going pay you?” Much love, blessings & all good things
dre ricche. Non c’era lezione piu potente per i miei giocatori. L’impegno batte Golia. Nel 1990, mi ero trasformato in Antonio. Non sopportavo di guardare lo sport. Neanche un po’. Per niente. Investivo tutta la mia energia, passione e anima sportiva sulla mia squadra e affinché i miei giocatori progredissero. Non sprecavo energie a guardare la squadra di qualcun altro in TV. Non investivo le mie energie in giocatori ricchi che non avrebbero mai ricambiato o pagato per guardare i miei giocatori poveri. Il 9 luglio 2006, io, mia moglie e le mie figlie abbiamo fatto una sorpresa a mia madre Maria portandola a College Street, Toronto. Dopo la morte di Antonio era diventata una tifosa degli Azzurri. Non le era mai piaciuto il calcio. Sapeva però che gli Azzurri erano qualcosa di importante. Quando centinaia di migliaia di persone si riversarono su College Street, Maria seppe di far parte di un qualcosa di grande. Maria è morta prima della vergogna della mancata partecipazione dell’Italia a due Coppe del Mondo di fila. L’Italia non ha potuto qualificarsi alla Coppa del Mondo. Due volte. Non sono un tifoso ma mi infastidisce. Vergogna. Alla morte dei miei genitori mi ha colto un qualcosa: un legame con la loro patria. Antonio e Maria erano abbastanza grandi da poter essere miei nonni. Non ci separava solo una generazione. Ben due. Qualcosa di più grande. Adesso mi disturba il fatto di infastidirmi perché una squadra sportiva non ha fatto il proprio dovere. Non mi sono mai infastidito per gli Azzurri fintantoché Antonio e Maria erano vivi. Adesso che non ci sono più, è diverso. Ho cercato su Google la traduzione italiana di “soft”. Traduzione: “morbido”. Di chi è la colpa della vergogna dell’Italia? Ecco quello che penso: 1. Ho smesso di fare l’allenatore di football perché la società post-moderna ha cambiato completamente atteggiamento verso lo sforzo fisico, la fatica, il lavoro manuale. Gli atleti-allevi sono cambiati negli ultimi cinque anni della mia attività di allenatore. Ho vissuto e visto con i miei occhi la regola del 10-90: più del 90% degli atleti non ha alcuna voglia o intenzione di impegnarsi duramente fisicamente per rispondere alle esigenze e alle sfide insite negli sport di contatto. Ci rientrano anche gli atleti italiani. 2. Per raggiungere l’apice in qualunque cosa, serve la fame di Antonio. Nel corso della sua vita, Antonio ha patito la fame, come soldato, come prigioniero di guerra e durante la Depressione. Solo in pochi hanno vissuto le sue stesse difficoltà. Senza la fame di Antonio, non si raggiunge l’apice. Ne risulta che Antonio non era pazzo. Glorificare gli atleti professionisti non porta a niente. Metterli su un piedistallo costa una fortuna: economicamente, psicologicamente, fisicamente e spiritualmente. Continuano a firmare contratti importanti pur non riuscendo a vincere in grande. I tifosi stendono tappeti rossi, investono tempo, denaro ed energie assicurando loro un trattamento speciale che non concedono neanche a sé stessi. Ecco ciò che penso: cambieranno quando i tifosi smetteranno di spendere una fortuna, quando le loro squadre diventeranno povere, quando nessuno pagherà per vederli giocare e quando nessuno comprerà più le loro maglie. Antonio non era pazzo. Una delle 51 definizioni di pazzia sostiene che pazzia è permettere a una squadra di calcio ricca e incompetente di spezzarti il cuore, provocandoti dolore e sofferenza. La domanda di Antonio era giusta: “Ti pagano?” Con affetto, auguri e tante belle cose
Gino Arcaro is a second generation Italian living in Port Colborne, Ontario. He is an author, tackle football coach, gym owner, ex-police officer, ex-college law enforcement professor, and former manual labourer with his father, Antonio.
Gino Arcaro è un italiano di seconda generazione, residente a Port Colborne, Ontario. È scrittore, allenatore di football, proprietario di una palestra, ex poliziotto, ex professore delle forze dell’ordine al college, ed ex manovale con il padre, Antonio.
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Photos by Liana Carbone
Nick De Santis with his children Sofia and Matias
Canada’s Path to the World Cup La strada del Canada verso la Coppa del Mondo
BY - D I A L F D E B L A S I S
Former Italian-Canadian players share perspectives and predictions Prospettive e previsioni di alcuni ex calciatori italo-canadesi
It’s
not a stretch to suggest that the most casual of soccer fans (perhaps even a large contingent of sports fans in general) across the country embraced Canada’s National Men’s Soccer Team during its unprecedented march through the Concacaf 2022 World Cup Qualifying campaign. A 20-match odyssey that began in March 2021 culminated a year later with a berth to a World Cup final round, the first since 1986, with Canada topping the eight-team final qualifying group. They finished above the likes of regional superpowers Mexico and the United States. The squad, under the guidance of head coach John Herdman, achieved incredible milestones and left us with indelible memories to be treasured for generations. The affection for the team, however, is probably best expressed by former players who have worn Canada’s red and white in previous iterations of the National Team. Among them were a select number of Italian-Canadians. It is from their perspective that Panoram Italia celebrates this outstanding achievement.
N
on è una forzatura dire che anche i tifosi occasionali (e persino una grande rappresentanza di appassionati di sport in generale) di tutto il paese si siano fatti coinvolgere dalla nazionale canadese di calcio maschile durante la sua inedita avanzata all’interno del torneo di qualificazione Concacaf 2022 per la Coppa del Mondo. Un’odissea di 20 partite cominciata a marzo 2021 e culminata un anno più tardi nella fase finale per la Coppa del Mondo, la prima volta dopo quella del 1986, con il Canada in cima al gruppo delle otto finaliste. La squadra si è piazzata prima di squadre fortissime come il Messico o gli Stati Uniti. La squadra, sotto la guida dell’allenatore John Herdman, ha raggiunto dei traguardi incredibili, regalandoci ricordi indelebili da custodire per generazioni. L’affetto per la squadra, tuttavia, è forse meglio espresso da ex calciatori che hanno indossato la maglia rosso-bianca del Canada nelle precedenti formazioni della nazionale. Tra questi, compare un discreto numero di italo-canadesi. Panoram Italia ha deciso di celebrare quest’incredibile traguardo partendo dalla loro prospettiva.
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Nick De Santis, Sofia and Matias
Nick De Santis
Montreal native Nick De Santis, who represented Canada 11 Nick De Santis, di Montreal, che ha rappresentato il Canada 11 volte times at the senior level, had a unique view on this Canadian al livello senior, si è fatto un’idea tutta sua della squadra canadese. squad. His brother-in-law, Mauro Biello, is the National Team’s Suo cognato, Mauro Biello, è l’allenatore in seconda della nazionale. assistant coach. Teammates for many years at the professional Compagni di squadra per molti anni al livello professionistico con il level with the Montreal Impact, De Santis is proud of what the Montreal Impact, De Santis è fiero di ciò che la squadra ha realizzato side accomplished and is extremely pleased for Biello, who was ed è felicissimo per Biello, scelto da John Herdman per fargli da vice. chosen by John Herdman to be his assistant. “Innanzitutto, Herdman ha fatto un lavoro incredibile nell’instillare “First and foremost, Herdman has done una certa cultura,” sottolinea De a great job of integrating a culture,” noted Santis. “È riuscito a coinvolgere i De Santis. “He’s got the guys on board ragazzi nel suo progetto, nella sua with his project, his vision, and he changed visione, cambiando la mentalità the mentality of the team. The group was della squadra. Il gruppo è stato forte strong from the very beginning. They sin dall’inizio. Il torneo di qualificastarted the qualifying campaign against zione è cominciato sì contro nazioni smaller nations and the motivation and più piccole, ma con la motivazione e mindset were there from day one. That has l’ordine mentale giusto sin dal primo a lot to do with Herdman and what he’s giorno. Questo si deve principalbuilt.” mente a Herdman e a ciò che ha Although he was born in Italy and costruito”. played for several Italian clubs during Sebbene sia nato in Italia e abbia his distinguished career, Enzo Concina giocato per vari club italiani durepresented Canada on four occasions rante la sua brillante carriera, Enzo and ended his professional playing career Concina ha rappresentato il Canada with the Montreal Impact. A successful per ben quattro volte e ha concluso coach after his playing days, particularly la carriera con il Montreal Impact. with SSC Napoli, Concina praised HerdCalciatore prima e allenatore di suc“I miei figli sono super entuman for his measured use of the entire cesso dopo, soprattutto con il SSC roster. Napoli, Concina elogia Herdman siasti. Abbiamo già preparato “The coach didn’t focus on 14 or 15 eleper il suo uso intelligente dell’intero ments,” said Concina. “He used the squad gruppo. maglie e bandiere. Il paese ha well, making turnover, and was very suc“L’allenatore non si è concentrato tifato per la nazionale. Questa cessful. Ten years ago this would not have solo su 14-15 elementi,” ha detto been possible.” Concina. “Ha usato la squadra squadra ha imposto nuovi “There are two factors in my opinion,” bene, a turno, riscuotendo grande he added. “A generational decline in successo. Dieci anni fa, una cosa standard e reso il calcio in Mexico, the United States and Costa Rica, del genere non sarebbe stata posCanada più credibile“. the three most significant national teams, sibile”. and the current squad of Canada, a gen“Sono due, secondo me, i fattori che eration of exceptional players that has not hanno contribuito,” ha continuato “un been seen for over 20 years.” declino generazionale del Messico, Toronto’s Bob Iarusci, a respected degli Stati Uniti e del Costa Rica,
“My kids Sofia and Matias are extremely excited. We have our jerseys and our flags ready. The country has rallied behind this national team. They’ve set new standards and raised the credibility for soccer in general across Canada.”
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Photos courtesy of Montreal Impact
Enzo Concina
leader and former captain of past Canadian national teams, with le tre nazionali più significative, e le attuali condizioni della squadra 27 senior caps, credited the players for the team’s success. canadese, fatta di una generazione di giocatori eccezionali che non si “I like the fact they’re all young, vibrant and hungry,” said vedeva da oltre 20 anni”. Iarusci. “A large number of them are playing on important teams Bob Iarusci del Toronto, leader di rispetto ed ex capitano delle around the world. They have many leaders and young, aspiring precedenti nazionali canadesi, con 27 giocatori senior, dà ai giocatori players who will be part of history. Stephen Eustaquio in my il merito del successo della squadra. opinion was Herdman’s biggest coup. He was the fulcrum of the “Mi piace il fatto che siano tutti giovani, vivaci e assetati di vittoteam. He sparked this belief that we can play against anybody. ria,” sostiene Iarusci. “Molti di loro giocano in squadre importanti di They were blessed to have somebody who plays that midfield tutto il mondo. Ci sono molti leader e calciatori giovani e ambiziosi role very well.” che entreranno a far parte Carmine Marcantonio, Iadella storia. Secondo me, rusci’s good friend and former Stephen Eustaquio è stato teammate for club and counil colpo meglio assestato di try, reiterated the importance Herdman. È stato il fulcro of the role of the head coach. della squadra. Ha fomen“I give Herdman a lot of tato la convinzione che credit. I had my doubts on possiamo giocare contro him, but he proved he’s a great chiunque. Sono stati molto motivator,” admitted Marcanfortunati a poter contare tonio. “He did an exceptional su qualcuno che gioca in job of assembling the talent centrocampo così bene”. and motivating them. Every Carmine Marcantonio, game, they made me a bebuon amico ed ex comliever.” pagno di squadra – nel The focus now turns to Qaclub e per la nazione - di tar and what the Canadian Iarusci, reitera l’importanza side can achieve in a chaldel ruolo dell’allenatore. lenging group that includes “Secondo me molto European powerhouses Beldel merito va a Herdman. gium and Croatia, as well Nutrivo dei dubbi, ma si è Canadian National Team, 1988 (Enzo Concina top row, 3rd from left) as North African opponent dimostrato un grande motiMorocco. Our panel of former vatore,” ammette MarcanCanadian players was decidedly optimistic about Les Rouges’ tonio. “È stato bravissimo a riunire talenti e a motivarli. Ad ogni partita chances in the first round. mi ha convinto sempre più”. “I wouldn’t be surprised if they go through to the knockout round L’attenzione adesso si concentra sul Qatar e su ciò che la squadra caas the second place team,” Marcantonio stated. “Belgium and Croanadese può ottenere giocando in un gruppo che comprende potenze tia will have a hard time beating Canada. Sometimes we overrate europee come il Belgio e la Croazia, così come l’avversario nordafrithese nations. I think they can get a result with both those teams.” cano, il Marocco. Il gruppo di ex giocatori si è mostrato decisamente “I think they’ll beat Morocco,” predicted Iarusci. “Then they’ll ottimista riguardo alle possibilità dei Rouges al primo turno.
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just need another point against Belgium or Croatia. They’re on the downslide of European dominance. I expect we’ll get four points and that will be a super accomplishment.” “I’m curious to see their performance,” Concina said. “It is a very difficult group. It is played in November and December so it will be a novelty for everyone. Canada has players of great personality with appearances in major tournaments such as the Champions League. Those high-level experiences will serve the World Cup.” “I have no doubt they’ll be well-prepared,” said De Santis. “Collectively they’ll find success because of their preparation and team play. I think that when you have difference makers and players that can influence a game, that helps.” Given the absence of the Italian National Team at two consecutive World Cups, De Santis expressed his family will be following the tournament, like many Italian-Canadians celebrating the quadrennial event. “My kids Sofia and Matias are extremely excited. We have our jerseys and our flags ready,” he pointed out. “The country has rallied behind this national team. They’ve set new standards and raised the credibility for soccer in general across Canada. It’s a huge step going forward and I have no doubt that more eyes will look toward Canada for talent.”
“Non mi sorprenderei se superassero la fase eliminatoria piazzandosi al secondo posto,” ha affermato Marcantonio. “Il Belgio e la Croazia avranno difficoltà a battere il Canada. A volte, sono nazioni che sopravvalutiamo. Penso che possa farcela contro entrambe le squadre”. “Penso che batteranno il Marocco,” prevede Iarusci. “A qual punto, gli servirà un altro punto contro il Belgio o la Croazia. Sono in discesa nel dominio europeo. Mi aspetto che otterremo quattro punti e che sarà un traguardo incredibile”. “Sono curioso di vedere come giocheranno,” dice Concina. “È un gruppo molto difficile, il fatto che si giocherà a novembre e a dicembre sarà una novità per tutti. Il Canada ha giocatori di grande spessore con esperienza nei maggiori campionati come quello della Champions League. Queste esperienze di alto livello torneranno utili per la Coppa del Mondo”. “Non ho dubbi sul fatto che saranno preparatissimi,” afferma De Santis. “Grazie alla loro preparazione e al gioco di squadra, il gruppo ce la farà. Penso che contribuisca la presenza di giocatori che fanno la differenza”. Data l’assenza della nazionale italiana ai Mondiali per la seconda volta consecutiva, De Santis ha detto che la sua famiglia comunque seguirà il campionato, come molti italo-canadesi che celebrano l’evento quadriennale. “I miei figli Sofia e Matias sono super entusiasti. Abbiamo già preparato maglie e bandiere. Il paese ha tifato per la nazionale. Questa squadra ha imposto nuovi standard e reso il calcio in Canada più credibile. È un’evoluzione enorme e sono certo che aumenteranno quelli che verranno qui a cercare talenti”.
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Photos courtesy of Canada Soocer
Clockwise: National Team, 1981 (Bob Iarusci middle row, 5th from right) National Team, 1977 (Bob Iarusci top row, 1st from left) Bob Iarusci, 2013
Canada or Bust O Canada o niente
BY - D I DA N T E D I I U L I O
With Canada’s first World Cup qualification in 36 years, the team needs all our support Qualificato ai Mondiali dopo ben 36 anni, il Canada ha bisogno di tutto il nostro tifo
T
he Great White North has had much sporting success in hockey and the Olympics, but it has never translated onto the soccer pitch. It would be easy to assume that a country filled with so many ethnicities and cultures, especially from great footballing nations, could easily assemble a formidable team of 26 players to qualify for the World Cup on a consistent basis. Unfortunately, this has not been the case. The diverse playing styles and systems across regions and provinces, coupled with a lack of a strategic vision from the Canadian Soccer Association (CSA), has reduced the Canadian Men’s National Soccer team into a non-entity. But the tide is turning. After 36 years of ubiquitous disappointment, Canada has qualified for the World Cup. Coached by John Herdman and spearheaded by young talent like Bayern Munich’s Alphonso Davies and Lille’s Jonathan David, Canada topped Concacaf qualification with a record of 8-2-4 while winning a huge wave of fans along the way. Despite topping the region’s group, Canada is the lowestranked nation of Concacaf ’s World Cup-bound quartet, behind Mexico (12), the United States (14) and Costa Rica (34). Canada’s first World Cup was an unmitigated disaster. In Mexico in 1986, Canada finished at the bottom of Group C behind the USSR, France and Hungary with three losses, zero goals scored and five goals against. The boys in 2022 are definitely
Il
Grande Nord Bianco ha sempre riscosso molto successo nell’hockey e alle Olimpiadi senza mai riuscirci però sul campo di calcio. Verrebbe da pensare che per un paese in cui convivono così tante culture ed etnie, soprattutto da nazioni in cui il calcio va forte, dovrebbe essere abbastanza semplice metter su una squadra formidabile di 26 giocatori e capace di qualificarsi puntualmente ai Mondiali. Purtroppo però non è andata così. Vuoi per i diversi sistemi e stili di gioco tra le varie regioni e province, vuoi per mancanza di strategia da parte dell’Associazione Canadese di Calcio (CSA), la Nazionale maschile canadese di calcio si era ridotta a niente. Finalmente siamo a una svolta. Dopo 36 anni di delusione costante, il Canada si è qualificato ai Mondiali di calcio. Sotto la guida dell’allenatore John Herdman e capeggiato da giovani talenti come Alphonso Davies del Bayern Monaco e Jonathan David del Lille, il Canada si è posizionato in cima alle qualificazioni CONCACAF con un record di 8 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte attirando peraltro un’enorme schiera di tifosi. Nonostante in cima al girone di qualifica regionale, tra le quattro qualificate alla Coppa del Mondo, la squadra del Canada è ultima nella classifica CONCACAF, dopo Messico (12), Stati Uniti (12) e Costa Rica (34). La prima Coppa del Mondo del Canada fu un disastro assoluto.
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“They are a united group,” says Canada Soccer deputy Secretary-General Earl Cochraine. “They’ve often described themselves as a brotherhood. And they got to the place that they are by being together. You don’t have the success that they’ve had over that grueling qualification campaign without being together.” “Formano un gruppo unito” spiega Earl Cochrane, vicesegretario generale del Canada Soccer. “Si definiscono spesso una fratellanza e sono arrivati dove si trovano rimanendo uniti. È impossibile riscuotere il successo che hanno ottenuto durante quell’estenuante tornata di qualificazione senza rimanere uniti”. Jonathan David and Stephen Eustáquio
hoping for a better result; the team has potential. With a slew of players from top European divisions, some playing regularly in the Champions League and Europa League, Canada merits its dark horse status entering into the tournament. Facing Belgium, Morocco and Croatia in Group F, the odds do not favour Canada on paper. However, both Belgium and Croatia are at the tail end of their golden years, while Morocco has recently lost its luster. With the team’s blistering pace, cohesion and lack of pressure, Canada can surprise and sneak into the knock-out round. Of course, all eyes and hopes will rest on Canada’s first footballing superstar, Alphonso Davies. The 21-year-old Bayern Munich fullback was born in a Ghanaian refugee camp after his parents fled the civil war in Liberia. The family came to Canada when Davies was five, eventually settling in Edmonton, Alberta. With 12 goals and 15 assists in 32 appearances for Canada, “Phonzie” was sidelined in 2021 during qualification after developing symptoms of myocarditis, an inflammation of the heart muscle, following a COVID-19 infection. The young Canadian signed a contract extension with Bayern through June 2025, which could be why he’s donating his World Cup salary to charity. “Canada welcomed me and my family and gave us the opportunity for a better life,” Davies said on a Twitter post recently. “It enabled me to live my dreams. It’s a great honour to play for Canada, and I want to give back, so I’ve decided that I will donate this year’s World Cup earnings to charity.” It’s not just Davies though. The team has benefitted from the growth of Major League Soccer (MLS) and the prevalence of players signing for European clubs over the past decade. Forwards like Lille’s Jonathan David, Brugge’s Clye Larin and Tajon Buchanan have developed well over the past two years
Nel 1986, in Messico, il Canada finì in fondo al Gruppo C dietro l’URSS, la Francia e l’Ungheria con tre sconfitte, zero gol segnati e cinque gol subiti. I ragazzi del 2022 confidano indubbiamente in un risultato migliore; la squadra ha del potenziale. Con una sfilza di giocatori provenienti dalle principali divisioni europee, alcuni dei quali giocano regolarmente in Champion League e nella UEFA Europa League, è logico che il Canada rappresenti l’incognita del torneo. Confrontandosi con il Belgio, il Marocco e la Croazia nel Gruppo F, in teoria, le probabilità non giocano a favore del Canada. Tuttavia, sia il Belgio che la Croazia sono alla fine degli anni d’oro, e il Marocco ha perso ultimamente il suo lustro. Grazie alla velocità pazzesca della squadra, alla sua coesione e alla mancanza di aspettative pressanti, è possibile che a sorpresa il Canada riesca a garantirsi al secondo turno. Senza dubbio, gli occhi e le speranze di tutti saranno puntati sulla superstar del Canada, Alphonso Davies. Il terzino del Bayern Monaco, 21 anni, è nato in un campo profughi ghanese dopo che i suoi genitori erano fuggiti dalla guerra civile in Liberia. La famiglia si è trasferita in Canada quando Davies aveva cinque anni, stabilendosi quindi a Edmonton, Alberta. Dopo 12 gol e 15 assist in 32 presenze nel Canada, nel 2021, “Phonzie” è finito in panchina a causa di una miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco sviluppatasi a seguito di un’infezione da Covid. Il giovane canadese ha firmato una proroga del contratto con il Bayern fino a giugno 2025 ed è probabilmente questo il motivo per cui sta donando i guadagni della sua partecipazione alla Coppa del Mondo in beneficienza. “Il Canada ha accolto me e la mia famiglia offrendoci la possibilità di vivere una vita migliore,” ha twittato di recente Davies. “Mi ha consentito di perseguire i miei sogni. È un grandissimo onore giocare per il Canada ed è per questo che ho deciso di ricambiare devolvendo tutti i miei guadagni della Coppa del Mondo in beneficienza”. Non c’è solo Davies comunque. Negli ultimi dieci anni, la squadra ha tratto beneficio dalla crescita della Major League Soccer (MLS) e
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Specialist, Franceschini had to keep learning as the agriculture field was
civil engineering machinery and work equipment is the great expertise of its
unknown to him. “I learned the products. I wanted to know precisely farmers
employees.
needs. For me, it is essential to adequately
The branch located at 18980 Trans-Canada
know customers expectations and above all, to
Highway in Baie-D’Urfé, Quebec, holds on
suggest the right product to the right person.”
their team 33-year-old Andrew Franceschini.
Franceschini’s apprenticeship was a success.
By his own admission, diesel runs through
Since 2017, he has appeared annually on the list
his veins. He has been passionate about
of Kubota’s Top 25 representatives in Canada.
landscaping and excavation since his teen-
Last year, he even made the prestigious top 10.
age years. “I joined the Kubota Montreal
“I have the privilege of working in a field that
team in January 2010,” he explains. “Previ-
fuels me. I had the immense privilege of visiting
ously, I was an excavator operator, so I was
Kubota’s headquarters in Japan and I can’t say
already on familiar ground. My family had
enough good things about the brand. I love this
a landscaping business and owned Kubota
field so much that even today, I lend a hand
equipment. I knew the products very well and I knew it was a great brand.”
to my brother in the family business when needed. Operating construction
When he accepted the proposal to join the Kubota Montreal team as a Product
equipment is more than a job for me, it’s a passion.”
L’inverno sta arrivando... Contattatemi per una prova! Andrew Franceschini Kubota Montréal Cell: 514-347-0202
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Monday to Friday 7 a.m. to 5 p.m.
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with regular playing time and dalla forte presenza di giocatori con Champions League/Europa contratti con club europei. Attaccanti League experience, and they come Jonathan David del Lille, Clye provide a great hope to score Larin e Tajon Buchanan del Club goals. Captain Atiba HutchinBrugge sono cresciuti molto negli ulson, who plays for Besiktas, is timi due anni giocando regolarmente probably the most decorated nella Champion League/Europa player on the squad and remains League, facendo quindi crescere Canada’s record cap holder. le speranze di segnare. Il capitano With success in the Danish, Atiba Hutchinson, giocatore del BeDutch and Turkish league, siktas, è probabilmente il giocatore he’ll be the stable leader in the più premiato della squadra e contimiddle of the pitch, flanked by nua a detenere il record canadese. Toronto FC’s Jonathan Osorio Grazie al successo nel campionato and Porto’s Stephen Eustáquio. danese, olandese e turco, sarà il Nottingham Forest’s Richie leader fisso al centro campo, affianLaryea and Chaves’ Steven Vicato da Jonathan Osorio del Toronto toria anchor a solid backline FC e da Stephen Eustáquio del in front of Red Star Belgrade’s Porto. Richie Laryea del Nottingham Milan Borjan. Forest e Steven Victoria del Chaves “They are a united group,” assicurano una solida linea di difesa says Canada Soccer deputy davanti a Milan Borjan della Red Star Secretary-General Earl CoBelgrado. chraine. “They’ve often de“Formano un gruppo unito” scribed themselves as a brotherspiega Earl Cochrane, vicesegrehood. And they got to the place tario generale del Canada Soccer. that they are by being together. “Si definiscono spesso una fratelAlphonso Davies You don’t have the success that lanza e sono arrivati dove si trovano they’ve had over that grueling qualification campaign without being rimanendo uniti. È impossibile riscuotere il successo che hanno together.” ottenuto durante quell’estenuante tornata di qualificazione senza Long known as a hockey nation, it’s high time that soccer rimanere uniti”. (the World’s game) permeates throughout the Great White È giunta l’ora che il calcio (sport mondiale) si diffonda in tutto il North and unites the land into a fanatic frenzy, something that Grande Nord Bianco e che un entusiasmo irrefrenabile unisca tutto il has been limited to Canada winning hockey Olympic gold or paese - da sempre noto come paese dell’hockey – come in occasione even the Toronto Raptors’ basketball victory in 2019. Qatar della vincita dell’oro olimpico di hockey o della vittoria dei Rap2022 is also the perfect training simulation for our team and our tors di Toronto del 2019. Qatar 2022 è peraltro una prova generale fans in advance of World Cup 2026, where Canada, alongside ideale, sia per la squadra che per i tifosi, in previsione della Coppa USA and Mexico, will host the beautiful game’s biggest event. del Mondo del 2026, in cui il Canada, assieme a Stati Uniti e Messico, There’s no doubt watching the World Cup in Canada is a ospiterà il più grande evento calcistico. unique experience, partly based upon the country’s ethno-culAssistere alla Coppa del Mondo in Canada è senza dubbio tural mosaic. With only one other major world tournament win un’esperienza unica, considerato peraltro il mosaico etnico-culturale (a gold medal at the 1904 Olympics), Canadians have become del paese. Avendo vinto un solo altro torneo mondiale importante hard-wired to support the nations of their ancestors (Italy), (la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1904), i canadesi sono da lungo their colonizers (England, Spain), colonies (like the Portuguese abituati a tifare per le nazioni dei loro antenati (Italia), dei loro colonizcheering for Brazil) and well, just about any team that’s on the zatori (Inghilterra, Spagna), delle colonie (come nel caso dei porcusp of winning. toghesi che tifano per il Brasile), ovvero qualunque altra squadra che This year is different, not only because it’s the first World Cup sia sul punto di vincere. to take place during the winter (because of the unbearable heat Quest’anno è diverso, non solo perché sarà la prima Coppa del of Qatari summers) but because we can root for our country Mondo a essere giocata in inverno (visto il caldo insopportabile during the regular hockey season. dell’estate del Qatar) ma anche perché possiamo tifare per il nostro With this anomaly—and momentous occasion—fastpaese durante la stagione regolare di hockey. approaching, I certainly hope Canadians of all backgrounds Data quest’anomalia e l’occasione momentanea che presto arriverà, will apply the same flag-waving, horn-honking, trash-talking, spero certamente che i canadesi, a prescindere dalla propria origine, social media bashing and road-blocking intensity for a Cananel caso di una vittoria del Canada, sventoleranno le bandiere, suoneranno dian victory as they would for the other countries they normally i clacson, deprecheranno, si attaccheranno sui social media e blocchsupport. eranno le strade con la stessa foga con cui lo farebbero per i paesi di Italian-Canadians have no other option this year, so it’s cui solitamente sono tifosi. Canada or bust! Gli italo-canadesi non hanno scelta quest’anno: o Canada o niente!
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Revelstoke
Voices of the Past, Lights of the Present BY - D I A N N A F O S C H I C I A M P O L I N I
Le voci del passato e le luci del presente
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ngelo Conte put on his boots and got ready to start a new day of work. He was happy. That job as a driller at the Canadian Pacific Railway (CPR) paid well. Soon he would have enough money to settle some outstanding commercial bills in Valstagno—his hometown in the Province of Vicenza in Italy—and reunite with his wife Anna and their daughter Gigetta. He had arrived in British Columbia in 1913, attracted by fantastic stories about the good earnings in the new “promised land”. However, first in Vancouver—where he had a brother—and then in Kamloops, he had only found wearing, underpaid occasional jobs. Then, a stroke of luck. He found steady work in Revelstoke—a booming town between the Selkirk and the Monashee Mountains, on the banks of Columbia River—where the mining industry and the massive railway construction works required many labourers. Before leaving to go to work, he crossed off the date on a small calendar hanging on the wall: October 15, 1915. Another day closer to seeing Anna again. In the company of his teammates, he arrived at the Connaught Tunnel, not too far from Revelstoke. They were supposed to drill an eightkilometre rock segment under Mount Macdonald for the new railway line, an alternative to the one of Roger Pass. He didn’t know that he was entering the tunnel for his last time, or that it was his last day alive. In the government archives of Victoria, British Columbia, there’s a concise report written by the CPR project managers with a description of the accident. While Angelo was drilling, a sudden landslide partly buried him. Although his teammates managed to pull him out and set him down on an improvised stretcher—a layer of hay to make him more comfortable—he survived for just 15 minutes after the boulder hit him. He was only 28 when he was buried at the Mountain View Cemetery. His wife, who was in Italy waiting for him, passed away four years later, while
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ngelo Conte si infilò gli scarponi e si preparò ad iniziare un’altra giornata di lavoro. Era contento. Quel lavoro come operaio trivellatore con la Canadian Pacific Railway finalmente pagava bene e presto avrebbe potuto avere abbastanza denaro per saldare alcune pendenze commerciali lasciate a Valstagno, il suo paese in provincia di Vicenza, e riunirsi con la moglie Anna e la loro bambina Gigetta. Era arrivato in British Columbia nel 1913 attirato dai grossi guadagni nella nuova “terra promessa” dei quali si favoleggiava, ma prima a Vancouver, dove aveva un fratello, e poi a Kamloops aveva trovato solo lavori faticosi, saltuari e malpagati. Poi, il colpo di fortuna: un impiego sicuro a Revelstoke, una cittadina in piena espansione incastonata fra le Selkirk e le Monashee Mountains, sulle rive del fiume Columbia, dove l’industria mineraria e imponenti lavori di costruzione ferroviaria richiedevano molta manodopera. Prima di uscire, cancellò con la matita la data sul calendarietto appeso alla parete: 15 ottobre 1915. Un altro giorno di meno, presto potrò rivedere Anna, pensò. Con i compagni di squadra arrivò al Connaught Tunnel poco lontano da Revelstoke, dove c’erano da scavare otto chilometri di roccia sotto Mount Macdonald per la nuova linea ferroviaria alternativa a quella di Rogers Pass. Non poteva sapere che entrava nel Tunnel per l’ultima volta e che quello era l’ultimo giorno della sua vita. Negli archivi governativi di Victoria, British Columbia, è conservato un laconico documento redatto dai dirigenti dei lavori della CPR dove viene descritto l’incidente. Mentre Angelo stava trivellando la roccia, una frana improvvisa lo seppellì parzialmente. I compagni accorsi cercarono di estrarlo e lo posero su una barella improvvisata, con un po’ di fieno per farlo stare più comodo ma sopravvisse soltanto quindici minuti dopo essere stato colpito dal macigno. Aveva 28 anni e fu seppellito nel Mountain View Cemetery. La moglie Anna che lo aspettava in Italia, morì quattro anni dopo e la piccola Gigetta fu allevata da una famiglia adottiva. Divenuta adulta, si sposò, ebbe sei figli e visse più di novant’anni ma non volle mai aprire e leggere il pacchetto con le cinquanta lettere che suo padre aveva scritto alla
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an adoptive family raised the little Gigetta. Once an adult, Gigetta moglie durante gli anni trascorsi in British Columbia. Le lettere, married, had six children and lived for over 90 years. However, she scritte con una calligrafia elegante e precisa, custodivano una never wanted to open and read the letters—over 50—that her father storia di speranza e stoico sacrificio, raccontavano i sogni, le had written to his wife while in British Columbia. The letters, beaudelusioni e la brutale fatica a cui gli uomini erano sottoposti ogni tifully and clearly handwritten, contained a story of hope and stoic giorno. Quella lontana perdita famigliare rimase per i discensacrifice, sharing the dreams, the disappointments and the extreme denti di Angelo una lacerazione, un dolore mai risolto attraverso fatigue that those men faced daily. le generazioni, finché, cento anni dopo la sua morte, il pronipote For Angelo’s descendants, that loss left a Nicola Moruzzi, regista cinematografico, deep wound, a never-healed pain through dopo aver letto le lettere con l’aiuto generations for 100 years after his death undi un’anziana zia, decise di affrontare il til his great-grandson and film director Nicola viaggio in British Columbia per visitare i Moruzzi read the letters with the help of an old luoghi dove Angelo aveva vissuto. Con aunt and decided to go to British Columbia to l’appoggio delle comunità italo-canadesi di visit the places where Angelo had lived. With Vancouver, Kamloops e Revelstoke e la colthe support of the Italian-Canadian commulaborazione di ricercatori, collezionisti, storici, nities in Vancouver, Kamloops and Revelstoke, tecnici e specialisti ferroviari e archivisti as well as with the cooperation of researchers, storici canadesi, fu possible rintracciare il collectors, historians, railway technicians and punto preciso del Connaught Tunnel dove experts as well as Canadian historical archiavvenne la frana, consultando mappe e vists, he was able to locate the exact point of tracciati di lavoro dell’epoca e finalmente, the Connaught Tunnel were the landslide ocinoltrandosi nell’oscurità del tunnel, Morucurred. Consulting charts and blueprints from zzi trovò le risposte a lungo cercate. that time, Moruzzi could penetrate the darkRevelstoke, fondata nel 1885 sulle terre ness of the tunnel and find the long-sought ancestrali delle Nazioni Sinixt, Ktunaxa Anna Conte and daughter Gigetta Zannoni answers. e Secwepmec, è orgogliosa del proprio Revelstoke, founded in 1885 on the ancespassato e del proprio avvenire. Nel central lands of the Secwepemc, Ktunaxa and Syilx tro storico dalle vie spaziose e ben curate First Nations, is proud of its past and future. spicca la solenne architettura del Museum In its old town, where the streets are spacious and Archives costruito nel 1926 per ospiand well-kept, the imposing architecture of the tare il Revelstoke Post Office and Customs Museum and Archives building stands out. poi convertito in museo nel 1974. Molti Built in 1926 to house the Revelstoke Post Ofedifici storici sono stati restaurati negli anni fice and Customs, the building was eventually ’80 e due musei, il BC Interior Forestry converted into a museum in 1974. In the 1980s, Museum e il Railway Museum che illustra many historical buildings were restored. Two l’influenza determinante della Canadian museums, the BC Interior Forestry Museum Pacific Railway nelle comunità montane del and the Railway Museum testify to the imCanada Occidentale, testimoniano il ruolo portant role of Revelstoke in Western Canada importante di Revelstoke nel Canada Ocand how crucial the Canadian Railway Pacific cidentale. Questa cittadina di suggestiva was for those mountain communities. With its bellezza che conta circa 8.000 abitanti sta striking beauty and a population of about 8,000 sperimentando un secondo rinascimento. inhabitants, Revelstoke is living in the age of a In passato, per la posizione geografica e le second Renaissance. In the past, thanks to its industrie era già considerata una delle più Angelo Conte (c. 1910) geographical location and industries, it was alsviluppate comunità dell’ Interno, e adesso ready considered one of the most developed communities in the area. grazie alla sua fama di importante centro sciistico, è una delle Nowadays, thanks to its popularity as an important ski resort, it’s one più attraenti destinazioni turistiche della Provincia. Condomini e of the most attractive tourism destinations in the province. Bustling ville eleganti, lussuosi villaggi turistici sorgono ad ogni angolo in construction workers make elegant condos, villas and luxury resorts un fervore di nuove costruzioni. Quando Nicola Moruzzi vi sogrise at every corner. When Nicola Moruzzi went to Revelstoke for giornò per girare il suo film-documentario Revelstoke: un bacio the shooting of his film-documentary Revelstoke: a kiss in the wind, nel vento forse stentò ad immaginare la dura vita che Angelo, it must have been hard for him to imagine those daily struggles that attento osservatore, descriveva con immagini avvincenti ispirate Angelo, keen observer, had described with captivating images inspired dalle facce stravolte dei minatori e dei manovali alla fine del by the miners’ and workers’ distressed faces at the end of their work turno di lavoro. Turisti e sportivi frequentano oggi ristoranti, piste shift. Today, tourists and sports lovers flock to restaurants, ski slopes, di sci, avvenimenti culturali e le tante altre attrazioni. La splendicultural events and many more attractions. The splendid setting of the da cornice delle montagne regala un senso di serenità. Il ricordo mountains gives a sense of calm. The memory of other lives and of di altre vite, di altri lavoratori che come Angelo vissero di fatica other labourers who, like Angelo, worked hard cultivating the somecoltivando il sogno a volte mai realizzato di ritornare alle proprie times-unfulfilled dream to reunite with their family, has now faded famiglie, è oggi sbiadito, le loro voci sono solo un lontano susaway. Although their voices are just a distant whisper, it was thanks surro, eppure fu anche con il loro sacrificio che si realizzarono le to their sacrifice that the development of Canada’s infrastructures grandi opere di sviluppo in Canada. was possible.
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Illustration by Mia Carnevale
Why Bother With Dialects? B Y - D I G I A N N A PA T R I A R C A
Perché disturbarsi per i dialetti?
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y local Catholic church has taken to ringing the sound of recorded bells on Sunday mornings to announce the mass. I live close to the church and, sitting on my veranda, I delight in the escape of the counterfeit ding-dongs as I down my Tim Horton’s dark roast with cream and listen to the many reverberations of my neighbourhood. How amazing the world of sounds. How tragic that so many of them that once were a daily encounter in our lives have ceased to be, slowly disappearing in their natural state only to be experienced by the technology of recordings. Life is all about change, discovery and loss. Of course we move on, but some things simply leave me unapologetically mournful. Church bells unlock all the years of my early childhood as they always announced the celebration of the holy mass and other religious events, as well as serving as our clock. Each hour, the clash of the enormous hammer on the steel mass (pardon the pun) echoed throughout our town, and we knew what time it was by the number of ding-dongs. As a young immigrant child in the 1950s and 1960s in Canada, I can still recall the rattle and clinking of glass milk bottles being delivered by the milkman, often in a horse pulled cart with wooden wheels creating their own distinct music as they trailed down unpaved streets. The hand pushed lawnmowers that sliced away the grass every weekend was a sound that accompanied the long-awaited summers. The familiar voice of the gentleman who sharpened utensils up and down the street, calling for the dull knives of cooks to come to him so he could file them to their unique sharpness once again. The rotary phones. The clicking of the typewriter
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er annunciare la messa della domenica, la chiesa cattolica dove abito ha preso a far risuonare il rintocco registrato delle campane. Vivendo vicino alla chiesa, me ne sto seduta in veranda a bere un Tim Horton a tostatura intensa con crema, mentre mi godo l’evasione offerta dai din don fasulli e ascolto gli echi del quartiere. Che meraviglia il mondo dei suoni! Che tristezza che molti di essi, un tempo parte integrante del nostro quotidiano, non ci siano più, passati lentamente dallo stato di realtà a quello di esperienza fatta di registrazioni. La vita è tutto un cambiare, scoprire e perdere. Seppur si vada avanti ovviamente, ci sono cose che mi lasciano semplicemente una tristezza di cui non mi sento in colpa. Le campane della chiesa mi riportano all’infanzia, quando annunciavano sì la celebrazione della santa messa ed altri eventi religiosi, ma fungevano anche da orologio. In tutto il paese echeggiava il rintocco dell’enorme martello sulla massa d’acciaio, comunicandoci ogni cambio d’ora in base al numero di din don. Ricordo ancora quando da bambina immigrata negli anni ’5060 sentivo lo sferragliamento e il tintinnio delle bottiglie di vetro consegnate dal lattaio, spesso su un carro trainato da un cavallo e le cui ruote di legno sulle strade non asfaltate creavano un suono distintivo. Un altro suono che caratterizzava le tanto attese estati era quello dei tosaerba a mano nei fine settimana. La voce famigliare del signore che, facendo su e giù lungo la strada, affilava gli utensili e invitava a portargli i coltelli da cucina che non tagliavano più per renderli nuovamente perfettamente affilati. I telefoni con il disco rotante. Il ticchettio dei tasti della macchina da scrivere a tarda notte per battere poesie e sogni. Se mi spingo ancora più indietro nel tempo, però, mi vengono le lacrime agli occhi al pensiero del mio suono preferito che non sento da cinquant’anni se non di più. Il
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keys late into the night typing away poems and dreams. But if I go back far enough, I can get teary eyed over a favourite sound I have not heard for fifty years or more. That early rising rooster waking the dawn. I am nostalgic for the comfort of such sounds, as I am for the vanishing sound of my dialect, first heard spoken by my mother’s now silenced beautiful voice. Recently, I had the pleasure of working with a committee of friends to organize an event titled “L’Eco Dei Nostri Dialetti”, a celebration of poetry written in the dialects of the many regions of Italy by local writers in the Italian-Canadian community. These of course were our first languages. Why bother with an event like this, you may ask? Nostalgia, perhaps. Italy has moved on, time changes lives and practices. But not everything falls completely victim to time. We tend to believe the young have little need or interest in old things, old languages, old stories. The world is modern, fast, controlled by business, power, development, and life and language must be reflective of the changes. We are part of the birth and creation of new words that define our new constructs, so why bother with dialects? What purpose do they serve? Each of us will have a personal reaction to this question either in practical, academic or political terms. Yet for me, it is purely and simply an emotional and artistic reaction. Dialects are part of our history. Languages we created to communicate, to make poetry, theatre, music, to sing and to pray with. Each dialect is unique to a location, a town, a region, whatever we may define as the origin of our home. To assume they are no longer relevant, or necessary and therefore can be forgotten is to deny a fundamental and vital part of our history. Dialects define a large part of our identity and the exclusiveness of the places we come from. We may be living in a cyclone of modernity, but all around us is the attempt and need to preserve our histories which include the history of our sounds. The writings of Ovid, Petrarch, Dante and infinite others have left us diversity of language and sounds in their written masterpieces. Authors, song writers, musicians, theatrical performances that celebrate dialects are thriving and sharing the words of our first languages. Neapolitan songs in dialect recorded by young, modern musicians are a staple of Italian culture as well as reaching and finding acceptance in the international market. So are many from Sicily, Basilicata, Calabria, and more with artists such as Gigi Alessio, Pino Daniele, Lina Sastri and countless others. Theatre, film and television are particularly ripe and rich with dialects spoken under the direction of young brilliant Italian filmmakers (Crialese, Garrone, Sorrentino) who have no fear of using and keeping the languages alive in their art. The Italian-American actor John Turturro directed a brilliant film called Passione, completely shot in Naples where the dialect is alive and energetically used in daily life, in song, in conversation and in celebrations. Italy may have gone through a period of rejecting dialects when occupied with the need to become a player on a global market with proper and professional language in which to barter and trade, but the artist never rejected the beauty, the power and the poetry of the original languages. They are alive, spoken, sung and written wherever an Italian immigrant may have settled and even among those who never packed a suitcase, boarded a train or crossed a sea. My life is lived in three languages. My literary work is expressed in all three. English, Italian and my Ciociaro dialect. It may mean very little within the global perspective but it proves I was here. Our languages existed. We exist in the music of our words. Why bother with dialects? Because they make life, music, art, a little more interesting and meaningful. Passione.
gallo che annunciava l’alba. Sono nostalgica dinnanzi a questi suoni confortanti, così come lo sono per il suono del mio dialetto che va sparendo e che sentivo pronunciato dalla bella voce, oggi silenziosa, di mia madre. Di recente, ho avuto il piacere di partecipare con un comitato di amici all’organizzazione di un evento intitolato “L’eco dei nostri dialetti”, una celebrazione della poesia scritta nei vari dialetti delle regioni italiane da scrittori del posto della comunità italo-canadese. Si trattava ovviamente della nostra prima lingua. Perché disturbarsi per i dialetti? - vi chiederete. Nostalgia, magari. L’Italia è andata avanti, i tempi e i costumi sono cambiati. Non tutto però è vittima del tempo. Tendiamo a credere che ai giovani non servano molto o non interessino le cose del passato, le lingue del passato, le storie passate. Poiché il mondo è moderno, veloce, controllato dagli affari, dal potere, dallo sviluppo, la vita e la lingua ne devono riflettere il cambiamento. Facciamo parte della nascita e della creazione di nuove parole che definiscono i nostri nuovi costrutti, quindi perché disturbarci per i dialetti? A cosa servono? Ognuno di noi reagirà a modo suo dinnanzi a questa domanda, sia in termini pratici che accademici o politici. Eppure per me, si tratta di una reazione prettamente e puramente emotiva e artistica. I dialetti fanno parte della nostra storia. Lingue create per comunicare, fare poesia, teatro, musica, per cantare e pregare. Ogni dialetto è tipico della sua zona, di un paese, di una regione, di tutto ciò che possiamo considerare alla base di casa nostra. Sostenere che non siano più importanti, o necessari, e che quindi si possano dimenticare equivale a negare una porzione fondamentale e vitale della nostra storia. I dialetti definiscono una parte notevole della nostra identità, così come l’unicità dei posti da cui proveniamo. Vivremo pure in un turbinio di modernità, ma tutto intorno a noi è il tentativo e il bisogno di proteggere le nostre storie, a cui appartengono anche i nostri suoni. Le opere di Ovidio, Petrarca, Dante e moltissimi altri ci hanno lasciato capolavori scritti in una molteplicità di lingue e suoni. Fioriscono scrittori, cantautori, musicisti, pezzi teatrali che celebrano i dialetti condividendone le parole delle nostre prime lingue. Le canzoni in dialetto napoletano composte da musicisti giovani, moderni, rientrano nella cultura italiana e si estendono, trovandovi riscontro, al mercato estero. Lo stesso dicasi per la Sicilia, la Basilicata, la Calabria, soprattutto con artisti quali Gigi D’Alessio, Pino Daniele, Lina Sastri e moltissimi altri. Teatro, film e televisione prolificano e prosperano di dialetti parlati sotto la regia di giovani produttori italiani (Crialese, Garrone Sorrentino) che non temono di usare e mantenere viva la propria lingua nei loro lavori. L’attore italo-americano John Turturro ha diretto un bellissimo film intitolato Passione, completamente girato a Napoli, dove il dialetto è vivo e usato attivamente nel quotidiano, nelle canzoni, nelle conversazioni e nelle celebrazioni. L’Italia avrà pure attraversato una fase di rifiuto nei confronti dei dialetti allorché le serviva giocare un ruolo attivo nel mercato mondiale, facendo ricorso a una lingua adeguata e professionale con cui trattare e contrattare, ma gli artisti non hanno mai rifiutato la bellezza, il potere e la poesia insiti nelle lingue d’origine. Sono vive, parlate, cantate e scritte ovunque si sia stabilito un immigrato italiano e persino tra coloro i quali non hanno mai fatto una valigia per salire su un treno o attraversare il mare. Vivo la mia vita in tre lingue. Le mie opere trovano espressione in tutte e tre. L’inglese, l’italiano e il mio dialetto ciociaro. Varrà pur poco da un punto di vista mondiale, ma è una riprova della mia esistenza. Le nostre lingue sono esistite. Noi esistiamo nella musica delle nostre parole. Perché disturbarsi per i dialetti? Perché rendono la vita, la musica, l’arte un po’ più interessanti e pregni di significato. Passione.
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B Y - D I S A L D I FA L C O
Tradizione alla Timmins
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oo much obeisance and attachment to tradition may inhibit progress and limit opportunity—one never wants to be shackled by the past, let alone entombed in it. Yet it seems imperative in our quest for wholeness and belonging that we never detach ourselves entirely from our origins and deny ourselves the cultural and spiritual nourishment they can offer us. As composer Gustav Mahler wrote, “Tradition is not the worship of ashes, but the preservation of fire.” Mahler’s heavy sentiments aside, certain traditions lend themselves more readily to warmth and nourishment than others. This is something second-generation Italian-Canadian Chris Loreto, 58, happily rediscovered about a decade ago in his hometown of Timmins, Ontario, when he connected with a group of men who regularly gather to further and preserve some of the more delectable Italian traditions: the making of sausage, prosciutto and wine. “I grew up in the south end of Timmins, a neighbourhood with a contingent of folks from Abruzzo, Calabria and Friuli,” he says. There were Italian fruit markets and grocers at every corner, and in the morning, you could smell espresso and fresh bread from the local bakery. You’d walk around and hear all the different dialects. Traditions were front and centre back then.” After somewhat losing touch with those traditions for several years, Loreto eventually found his way back to them with help from his friend Domenic Colantonio, 64. “Domenic was proud to be Italian before it was cool,” Loreto quips. Colantonio, a devoted Italophile and accomplished crooner, who maintains close connections with his hometown of Villa Santa Lucia in Abruzzo (indeed, he spoke to us from his summer residence there), admits he has always been unabashedly Italian, even in the face of early prejudice. “I was always proud of my heritage,” he says. “It never occurred to me not to be.” Loreto gives his pal full props for his instrumental role in keeping alive the old traditions, some of which have even lost
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eccessivo attaccamento o ossequio verso la tradizione può inibire il progresso e limitare le opportunità – non ci si vuol mai sentire incatenati al passato, figuriamoci seppellircisi. Eppure sembra imperativo, nella nostra ricerca di totalità e appartenenza, non staccarci mai del tutto dalle nostre origini ed impedirci il nutrimento culturale e spirituale che queste possono offrirci. Come ha scritto il compositore Gustav Mahler: “La tradizione non è l’idolatrare le ceneri, ma la protezione del fuoco”. A prescindere dalle forti convinzioni di Mahler, alcune tradizioni si prestano più facilmente di altre ad affetto e nutrimento. Si tratta di un qualcosa che Chris Loreto, 58 anni e italo-canadese di seconda generazione, ha felicemente riscoperto circa dieci anni fa nella sua città natale di Timmins, Ontario, quando ha incontrato un gruppo di uomini che si riunivano regolarmente per promuovere e tutelare alcune delle più squisite tradizioni italiane: la produzione di salsiccia, prosciutto e vino. “Sono cresciuto all’estremità meridionale di Timmins, un quartiere con una rappresentanza di persone dall’Abruzzo, dalla Calabria e dal Friuli” spiega. C’erano negozi di frutta e alimentari italiani ad ogni angolo, e la mattina si sentiva l’aroma dell’espresso e del pane fresco proveniente dalla panetteria locale. Camminando in giro si sentivano i vari dialetti. All’epoca, le tradizioni erano la cosa più importante”. Dopo aver perso in qualche modo il contatto con queste tradizioni per diversi anni, Loreto infine le ha recuperate con l’aiuto del suo amico Domenic Colantonio, 64 anni. “Domenic era orgoglioso di essere italiano prima ancora che fosse di moda” scherza Loreto. Colantonio, un devoto italofilo cantante di successo, che mantiene rapporti stretti con la sua città natale di Villa Santa Lucia in Abruzzo (infatti, ci ha parlato dalla sua casa estiva là), ammette di essere sempre stato sfacciatamente Italiano, anche di fronte ad avventati pregiudizi. “Sono sempre stato orgoglioso delle mie origini” dice. “Non mi è mai passato per la mente di non esserlo”. Loreto dà al suo amico pieno credito per il suo ruolo fondamentale nel mantenere vive le vecchie tradizioni, alcune delle quali in Italia hanno finanche perso seguito tra le generazioni più giovani. Colantonio ospita amici regolarmente nella sua casa piena di marmo a Timmins, per soddisfare la loro passione per il buon cibo, vino, risate e conver-
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currency with the younger generation in Italy. Colantonio regularly sazioni. “Il nostro gruppetto si riunisce e cucina, banchetta, e canta hosts friends at his heavily marbled house in Timmins to indulge canzoni italiane,” dice Colantonio. “Tutto qui. Ho seguito le orme di their passion for good food, wine, laughter and conversation. “A mio padre, facendo il prosciutto, salame e vino e portando avanti le bunch of us get together and cook and feast and sing Italian songs,” tradizioni. Penso che sia importante, adesso più che mai, farle conColantonio says. “That’s what it’s all about. I followed my father’s tinuare. Veniamo da una cultura bellissima, e dovremmo accoglierla footsteps, making prosciutto, salami and wine and continuing the e fare tutto ciò che possiamo per mantenerla viva”. traditions. I think it’s more important now than ever to keep them Timmins potrebbe sembrare un improbabile deposito delle tragoing. We come from a beautiful dizioni italiane, ma come per altre culture, and we should embrace città e paesi più piccoli sparsi in it and do what we can to keep it giro per il Canada, tanto tempo fa alive.” gli immigrati italiani hanno lasciato Timmins may sound like an imil segno e messo radici in queste probable repository of Italian tracomunità, integrandosi nel tempo ditions, but as with many smaller fino ad un certo punto ma, in molti cities and towns peppered across casi, mantenendo i legami con la Canada, Italian immigrants long propria cultura. ago made their mark and set Originariamente attirati a Timmins down roots in these communities, per lavorare nelle miniere o nelle assimilating to a degree in time costruzioni, gli italiani ed i loro figli but in many instances maintaining si sono inevitabilmente allontanati their cultural ties. da queste occupazioni. Sebbene Originally drawn to Timmins gli italiani a Timmins adesso siano Domenic Colantonio and Chris Loreto with friends to work in the mines or construcsoltanto circa 2.100 (secondo il cention, Italians and their children inevitably branched out from those simento di Statistics Canada del 2016) e costituiscano approssimatioccupations. Although Italians in Timmins now only number some vamente il 7% della popolazione, rappresentano una parte vibrante 2,100 (according to Statistics Canada’s 2016 census) and comprise e integrale della comunità più grande. Là, il fulcro della vita italiana roughly 7% of the population, they represent a vibrant and integral è il Porcupine Dante Club (così chiamato per via di un quartiere part of the larger community. The fulcrum of Italian life there is the specifico e con più di 500 membri). Loreto lavora come dirigente nel Porcupine Dante Club (named after a specific neighbourhood and consiglio d’amministrazione. “Siamo un gruppo compatto” dice. “E with more than 500 members). Loreto serves as an executive on the il club è stato fondamentale nel mantenere questi legami stretti”. board of directors. “We’re a close-knit group,” he says. “And the club Aperto nel 1952 - sebbene originariamente assimilato nel 1938 has been key in maintaining those close ties.” come diramazione del nordamericano Sons of Italy - il Porcupine Opened in 1952—though originally incarnated back in 1938 as a Dante Club è una fondazione no-profit che cerca di “promuovere e chapter of the North American-wide Sons of Italy—the Porcupine preservare la lingua, cultura e tradizioni italiane nell’area di TimDante Club is a non-profit establishment that seeks to “promote mins.” Sebbene il club includa un elegante ristorante, una grande and preserve the Italian language, culture and traditions in the Timsala trattenimenti, e ospiti diversi eventi nel corso dell’anno, Loreto mins area.” While the club features a fine restaurant, a large banquet ammette che molti soci vengono semplicemente “per incontrare hall and holds multiple events throughout the year, Loreto admits paesani, giocare a bocce, scopa o briscola, magari parlare di pomany members simply come “to meet with paesans, to play bocce, litica, sport e così via - e probabilmente in primo luogo, per fare la scopa or briscola, maybe talk politics, sports and so on—and perhaps salsiccia una volta al mese”. most importantly, to make sausage once a month.” Per l’appunto, un gruppo di soci del club si riunisce una volta al Indeed, a group of club members combine their resources and mese, facendo ricorso alle proprie risorse ed esperienza per proexpertise each month to churn out 500 kilos of sausage for other durre in serie 500 kg di salsiccia per gli altri soci e le loro famiglie club members and their families—one of the tastier fruits of tradiuno dei frutti più saporiti della tradizione.“Lo scorso luglio abbiamo tion. “We celebrated our 70th anniversary during Timmins’ annual celebrato il nostro settantesimo anniversario durante l’annuale Festa Festa Italiana this past July,” Loreto notes. “Our gala and the event italiana di Timmins,” nota Loreto. “Il nostro gala e l’intero evento on the whole were a big success.” But while there’s reason for optisono stati un gran successo”. Seppur ci sia ragione d’essere ottimismism, both Loreto and Colantonio share concern about engaging ti, sia Loreto che Colantonio sono preoccupati per il coinvolgimento a younger generation. “Let’s face it,” Colantonio says, “it takes a lot delle nuove generazioni. “Siamo sinceri,” dice Colantonio “ci vuole of work. Not everyone wants to or has the resources to put in the un sacco di lavoro. Non tutti vogliono o hanno la possibilità di deditime. And kids have all kinds of distractions nowadays.” He points carci tempo. E i ragazzi oggigiorno hanno tutti i tipi di distrazioni”. to the pervasiveness of social media and the bells and whistles of Punta il dito verso la diffusione dei social media e i fronzoli della technology. “It’s not like when we were growing up. Things were a tecnologia. “Non è come quando stavamo crescendo noi. Le cose lot simpler back then.” erano molto più semplici all’epoca”. Loreto concedes it’s a challenge, though not despairingly. “The Loreto riconosce che è difficile, ma senza disperare. “Il club e le club and its traditions will survive if we encourage the younger sue tradizioni sopravvivranno se incoraggiamo le generazioni più generation to take the reins. But you need a thriving cultural centre to giovani a prendere le redini. Ma serve un centro culturale prospero make this happen and a committed executive to keep things fresh.” per far sì che questo accada ed una dirigenza impegnata nel rinnoAnd to keep the fire burning. vamento”. The hope is that this will be as true in the future as it appears to E mantenere il fuoco ardente, con la speranza che in futuro il be now. desiderio rimanga forte quanto lo è ora.
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LIVINGITALIANSTYLE MARINA TOTO Nickname: MT Occupation: Student Age: 19 Generation: Third Dad’s side from: Palo del Colle (Bari) and Silvi Marina (Abruzzo) Mom’s side from: Quebec Raised in: Montreal, Quebec Speaks: French, English, Italian If you could eat one thing for the rest of your life, what would it be? Buratta Where is your dream place to live? Miami What is your favourite place in Italy? Silvi Marina What did you want to be when you grew up? Florist What’s an Italian tradition you want to carry on? Making and eating homemade gnocchi What song would play as the backtrack of your life and why? “Won’t forget you – edit” because I listen to it at the happiest times in my life. What advice would you give 5-year-old you? To live in the moment and to appreciate every moment experienced. Where do you see yourself in the next 10 years? Being an actuary with my own firm.
Makeup artist: Liana Carbone (Haven Creative Space) Photographer: Vanessa Davis
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ANTHONY PACELLA Nickname: Ant/AJ Occupation: Communication officer and founder of StrikeOut Cancer Age: 27 Generation: Third Dad from: Fallo (Chietti), Abruzzo Mom’s side from: Atripalda (Avellino), Campania Raised in: Montreal, Quebec Speaks: English, Italian and French If you could eat one thing for the rest of your life, what would it be? A plate of my nonni’s gnocchi. Where is your dream place to live? The Maldives What is your favourite place in Italy? The Amalfi Coast What did you want to be when you grew up? A soccer or hockey player, a parttime model What’s an Italian tradition you want to carry on? Sunday Italian dinners What song would play as the backtrack of your life and why? “Just the way you are” by Bruno Mars. It was my favourite song with my beloved mother. Even 12 years after her passing, every time I hear it, I always feel her presence. Favorite Italian expression and why: “Mangia bene, ridi spesso, ama molto.” Life is too short to not eat well, laugh a lot and love deeply. What advice would you give 5-year-old you? Enjoy every moment being a kid because life passes by too quickly. Where do you see yourself in the next 10 years? Being a philanthropist and president of my own company.
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JESSICA RECINE
Makeup artist: Bruna Rico Photographer: Katelyn Spencer
Nickname: Jess Occupation: Lawyer Age: 27 Generation: Third Dad’s side from: Frosinone, Italy Mom’s side from: Osijek, Croatia Raised in: Vaughan, Ontario Speaks: English If you could eat one thing for the rest of your life, what would it be? Burrata with tomatoes and crostini Dream place to live? Europe (Italy or Spain) Favourite place in Italy? Positano Italian tradition you want to carry on? Making Italian lemon knot cookies every Easter Is being fluent in Italian important to you? Italian is a beautiful language. Learning and practicing to speak Italian is very important in maintaining my Italian culture and customs. Will you actively transmit your Italian heritage to your children? Most certainly! Celebrating my Italian heritage plays a major role in my life. It’s exciting to have Italian traditions to pass on to future generations. Favourite Italian expression and why: “Mangia di più!” It’s a classic expression at nonna’s house. You eat until you are full and, even then, she makes sure you eat some more. What advice would you give 5-year-old you? Everything works out the way it is supposed to. Keep smiling and believe in yourself! Where do you see yourself in the next 10 years? As a female lawyer, I hope to make strides in the areas of corporate commercial and securities law and build a successful practice where I can be a resource to others.
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LUCA CEPPARO Nickname: Cepp or Cepparo Occupation: Real estate investments and developments Age: 27 Generation: Third Dad’s side from: Precenicco (Udine), Friuli-Venezia Giulia Mom’s side from: Sannicandro di Bari (Bari), Puglia Raised in: Vaughan, Ontario Speaks: English, Italian If you could eat one thing for the rest of your life, what would it be? It would have to be either my nonna’s polenta and spezzatino, her spinach and ricotta ravioli or my mom’s ossobuco. Florence or somewhere in the Tuscan countryside Favourite place in Italy? Florence or any small town in Tuscany. My family and I once stayed in a small town called San Donato in Poggio where the main (and best) restaurant was a group of nonni cooking under a tent to support the local Serie D team. Italian tradition you want to carry on? My favourite Italian tradition is the Sunday meal. No matter what’s going on in my life, I like to make a point to go home on Sunday for a full sit-down, three-course meal, or a quick panino. The best part of the weekend is sitting and chatting with my parents to catch up on the week’s events. The three servings of pasta that comes with it don’t hurt either. Is being fluent in Italian important to you? Fluency is the goal, but I think it’s important to at least know the basics. No one says you have to read science textbooks or manuscripts, but carrying on a conversation with cousins or chatting with a cashier makes travelling a little more fun. Plus, that’s how you get the real hidden-gem recommendations. Will you actively transmit your Italian heritage to your children? Absolutely. I will take my kids to Italy in the future and show them their roots. My favourite Italy trips as a kid were the ones when we visited family and walked the streets where my grandparents grew up, saw where their parents (my great grandparents) houses once stood and heard every story under the sun about their upbringing. It has always been a goal to pass that on to my kids, so they never forget the sacrifices their great grandparents made to give us the life we have in Canada. Favourite Italian expression and why: The saying that sticks with me most is “ti raccomando”, which is my mom’s way of telling me to “watch myself” or behave. Before going anywhere, my mom would (and still does) tell me this as I walk out the door, accompanied by her signature death glare, so I know she’s serious. It has always worked to keep me in check and acts as the little voice in the back of my mind reminding me to be careful. Not only does it work as a gut check and helps me slow down before making rash decisions, but it acts as a reminder to think of my mom and make sure that I don’t go more than 36 hours without calling home to check in. What advice would you give 5-year-old you? I would tell my self not be afraid to step out of your comfort zone, embrace the curve balls that life throws sometimes, jump in the mud, take advantage of every chance you get to be a kid and, most importantly, take advantage of as much family time as possible. Where do you see yourself in the next 10 years? I see myself continuing in the real estate developments space, ideally working for myself, doing my own developments and performing my own property acquisitions. I also see myself expanding my love of travel and trying new things by immersing myself in new cultures, beliefs and trying out as many exotic cuisines as I can.
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TRAVEL
Change of Season Silvana Longo Travel Editor
Change of Heart
Cambio di stagione, cambio di prospettiva A terrain rich in history, breathtaking nature and a bountiful harvest make autumn the perfect time for a getaway in the Tuscan countryside Un territorio ricco di storia, una natura mozzafiato e i raccolti abbondanti, fanno dell’autunno la stagione ideale per un soggiorno nella campagna toscana
S
ummer 2022 saw exceptionally scorching heat, record levels of draught and a tourism season that surpassed pre-pandemic levels. If you didn’t make it to Italy yet, I wouldn’t let the shorter daylight hours and fresher temperatures be a deterrent from venturing to the bel paese now. In fact, while everyone is assuming regular routines with the arrival of fall, this is actually the ideal time to embrace a magical moment in Italy. Enjoy a more relaxed pace away from the crowds and stifling heat and indulge in an Italian life experience with locals who have returned refreshed from their August ferie. In addition, witnessing the colours of fall and the season’s natural rhythm will feed the soul—and, of course, your appetite. From the first-press olive oil to tasting a treasure trove of fine wines, this is a time to savour the bounty of Italy’s many gastronomical offerings in a more tranquil, idyllic setting that truly replenishes and recharges mind, body and soul.
L’
estate del 2022 è stata cocente, arida a livelli da record e con un turismo che ha superato quello del periodo pre-pandemia. Anche se non ce l’avete ancora fatta ad andare in Italia, per quanto mi riguarda non userei né il numero inferiore di ore di luce né le temperature più fresche come deterrente per un eventuale viaggio nel Bel Paese. Di fatto, sebbene con l’arrivo dell’autunno diamo tutti per scontato il ritorno alla quotidianità, è proprio questo il momento migliore per godersi la magia dell’Italia. Godetevi il ritmo più rilassato, lontani dalla calca e dall’afa, e concedetevi un’esperienza all’italiana con la gente del luogo rinvigorita dalle ferie di agosto appena terminate. Inoltre, vivere personalmente i colori dell’autunno e il ritmo naturale della stagione sarà un toccasana per l’anima e, naturalmente, per lo stomaco. Dall’olio d’oliva di prima spremitura alla degustazione di una marea di vini raffinati, è questo il periodo per gustarsi la vasta gamma di prodotti gastronomici italiani in un contesto idilliaco più rilassato, in grado di rinnovare e ricaricare mente, corpo e anima.
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I had no idea of the beauty this change of season brings. As a huge fan of all things summer, I tend to travel to Italy in the month of September around Labour Day, as this somewhat extends the summer, giving me the chance to make the most of a Canadian one. The benefit of sneaking in some late-season beach time somehow softens the blow and ultimate acceptance of the inevitable colder days ahead upon my return. Up until last year, I had never missed a Thanksgiving celebration with my family. When the opportunity to spend that particular weekend in the charming Tuscan countryside with a group of international journalists on a press tour presented itself, I didn’t hesitate to break with tradition. Nor should you. In this issue, we will explore the many merits of a fall stay in Italy. In my article, I share my exceptional five-star experience in the exquisite Tuscan countryside on a weekend usually reserved for turkey and pumpkin pie. I discovered that October in Italy (to my surprise) is my new favourite time of year. Contributor Maureen Littlejohn uncovers the growing truffle tourism that happens in various forested regions during the autumn months, as well as offering a list of fall festivals to which foodies will surely be flocking. We hope you enjoyed a glorious summer as we turn the page to a new season. Whether you’re taking in the spectacular foliage in Canada or meandering from one Italian winery to another, here’s to celebrating a fabulous fall wherever you are.
Non immaginavo la bellezza che questo cambio di stagione porta con sé. Essendo un’appassionata di tutto ciò che è estate, tendo ad andare in Italia nel mese di settembre, verso Labour day, perché così facendo in qualche modo l’estate si allunga, dandomi l’opportunità di godermi al massimo quella canadese. Il beneficio di poter inserire qualche puntatina in spiaggia a fine stagione, in qualche modo addolcisce il colpo e la rassegnazione alle inevitabili giornate più fredde che mi attendono al rientro. Fino all’anno scorso, non mi ero mai persa la Festa del Ringraziamento in famiglia. Quando mi si è profilata dinnanzi l’opportunità di trascorrere proprio quel fine settimana nell’affascinante campagna toscana in occasione di un tour promozionale, non ho esitato a spezzare la tradizione. Non dovreste farlo nemmeno voi. In questa edizione, tratterò dei molti pregi di un soggiorno autunnale in Italia. Nel mio articolo, condivido la mia esperienza a cinque stelle nella deliziosa campagna toscana in quel fine settimana di solito riservato al tacchino e alla torta di zucca. Ho scoperto che ottobre in Italia (con mia sorpresa) è adesso il periodo dell’anno che preferisco. La collaboratrice Maureen Littlejohn svela il turismo del tartufo in crescita in varie regioni boschive nei mesi autunnali, offrendo inoltre una lista delle fiere di quel periodo, meta di moltissimi appassionati di gastronomia. Nell’addentrarci nella nuova stagione, speriamo che vi siate goduti quest’estate meravigliosa. Che vi stiate godendo lo spettacolare foliage canadese o che stiate passando da una cantina vinicola italiana all’altra, siamo qui a celebrare un autunno meraviglioso ovunque voi siate.
Hotel Le Fontanelle
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TRAVEL
Images courtesy of Hotel le Fontanelle
Belvedere Terrace
A Canadian Thanksgiving in Chianti Classico Country Set amidst the rolling hills of Chianti, overlooking olive groves and vineyards, Hotel Le Fontanelle is an immaculately restored country retreat with breathtaking views at every turn. An unending feast for the eyes from when you drive up the winding road to when you arrive at the enchanting property, the location is unbeatable. However, when Milanese owner Giuseppina Bolfo purchased the property in 1999, the grand stone villa on the hillside sat in an abandoned 13th century hamlet. The revitalization of Castelnuovo Berardenga, in grand part, is thanks to her vision and the impeccable restoration of the Medieval villa, which ultimately breathed new life into the deserted village over the past few decades. It brought a renewed and vibrant energy to the heart of Chianti. With unwavering dedication and passion, Bolfo lovingly brought the Medieval villa back to life, retaining many of its original architectural features such as the brick arches, ancient porticoes, stone columns and al fresco terraces. “It took seven years to renovate, and the official opening of Hotel Le Fontanelle was on July 1, 2006,” says general manager of the family-owned luxury resort Phoebe Farolfi. Every detail honours the hotel’s rich heritage with artwork, fine linens and accessories, all handpicked by the owner. Farolfi says even the name, Le Fontanelle, is a nod to its history, as the country retreat on two hectares of land pays homage to the two original fountains still present in the courtyard.
Una Festa del Ringraziamento canadese nella regione del Chianti classico Ubicato tra le colline sinuose del Chianti, affacciato su oliveti e vigne, l’Hotel Le Fontanelle è una tenuta di campagna perfettamente ristrutturata completamente circondata da panorami mozzafiato. Di una bellezza infinita per gli occhi a cominciare dal tragitto lungo la strada tortuosa fino all’arrivo in questa tenuta incantevole, si trova in un punto impareggiabile. Tuttavia, quando la sua proprietaria, la signora Giuseppina Bolfo di Milano, acquistò la tenuta nel 1999, la grande villa in pietra viva si trovava in un borgo abbandonato risalente al XIII secolo. La rivitalizzazione di Castelnuovo Berardenga si deve, in gran parte, alla sua visione e alla ristrutturazione impeccabile della tenuta medievale che, negli ultimi vent’anni, ha quindi portato nuova vita al borgo deserto. Ha portato nuova energia e vitalità nel cuore del Chianti. Con incrollabile dedizione, passione e amore, Bolfo ha fatto rinascere la villa medievale, mantenendo gran parte degli elementi strutturali come gli archi in pietra viva, gli antichi portici, le colonne in pietra e terrazze affrescate. “Ci sono voluti sette anni per ristrutturare, fino all’apertura ufficiale del primo luglio 2006” spiega la general manager dell’hotel di lusso a conduzione familiare Phoebe Farolfi. Ogni elemento onora l’importante patrimonio con opere d’arte, tessuti e accessori raffinati, tutti scelti appositamente dalla proprietaria. Farolfi spiega persino il nome, accenna alla sua storia, dato che la casa colonica su un terreno di due ettari rende omaggio alle due fontane ancor oggi presenti nel cortile.
Interiors that celebrate history With deep reverence for the villa’s noble history, many of the furnishings are still original and finished with opulent Italian linens. Combining effortless contemporary design with a sense of timeless sophistication, Bolfo’s objective was to create an uplifting guest experience. “Her desire was to create a five-star hotel that felt more like a home than a proper hotel,” says Farolfi. From the elegant suites to the common areas like the furnished lounge
Interni che celebrano la storia Mostrando profonda reverenza verso la nobile storia della tenuta, molti dei mobili sono ancora gli originali, rifiniti con opulenti tessuti italiani. Unendo un semplice design contemporaneo e una sofisticatezza senza tempo, l’obiettivo di Bolfo era quello di dar vita a un’esperienza stimolante per gli ospiti. “Il suo desiderio era quello di creare un hotel a cinque stelle che somigliasse più a una casa che a un hotel” spiega Farolfi. Dalle camere eleganti agli spazi
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TRAVEL and library, subtle splashes of vibrant Chianti red contrast a soothing neutral palette that calms the senses, while sweeping views of the breathtaking countryside from every window or vantage point delight and inspire. The richly patterned fabrics echo the colours of the botanical gardens and landscapes surrounding the hotel. “A guest certainly feels like they are immersed in a perfect Tuscan painting,” she admits, but beauty is not the only selling point. There are numerous repeat guests, which she attributes to the connection and trust between staff and guests and their innate ability to cater to everyone’s needs and desires.
comuni come il salotto ammobiliato e la biblioteca, tocchi leggeri di rosso Chianti vivace fanno da contrasto a una palette più neutrale e rilassante per i sensi, mentre ci si lascia deliziare e ispirare dalla vista di una campagna mozzafiato visibile da ogni finestra o punto panoramico. I tessuti riccamente decorati rievocano i colori dei giardini botanici e dei paesaggi che circondano l’hotel. “L’ospite si sente indubbiamente immerso in un dipinto puramente toscano” ammette, ma la bellezza non è l’unico punto di forza. A suo avviso, la presenza di molti ospiti abituali è da attribuire al rapporto di fiducia che si instaura tra questi e lo staff e alla sua innata qualità di andare incontro alle esigenze e ai desideri di ognuno.
That Tuscan touch Luxury means different things to different people. Usually it’s not just one thing that stands out but the sum of many parts that creates that je-ne-sais-quoi feeling, elevating the nice-enough to a next-level experience. “Guests feel pampered upon their arrival at the hotel and throughout their entire stay,” says Farolfi. Beyond the lush grounds that ensconce the property comprised of more than 350 plant, tree and shrub species, shaded pergolas provide an excellent resting spot for reading or some much coveted time for dolce far niente with unforgettable views. The beautifully landscaped gardens include a 132-square-metre swimming pool for warmer days and a 60-square-metre indoor tepidarium with arched windows facing the belvedere and vineyards. Health and wellness loom large in this corner of the world with access to a fitness centre and luxurious spa treatments with plant extracts to bring out a healthy glow.
Quel tocco toscano Lusso vuol dire molte cose a seconda delle persone. Di solito, non si tratta di un solo elemento distintivo ma della combinazione di molti elementi che danno vita a quella sensazione di je-ne-sais-quoi e che a sua volta porta un’esperienza già buona a un livello superiore. “Gli ospiti vengono coccolati all’arrivo e durante tutto il corso del loro soggiorno” sottolinea Farolfi. Al di là del paesaggio lussureggiante che accoglie la proprietà e in cui si trovano oltre 350 specie di piante, alberi e arbusti, vi si trovano ottimi punti relax in cui dedicarsi alla lettura o al tanto agognato dolce far niente, all’ombra di pergolati con panorami indimenticabili. I giardini mantenuti in modo impeccabile comprendono una piscina di 132 metri quadrati per i giorni più caldi e un tepidarium di 60 metri quadrati al coperto con finestre arcate che si affacciano sul belvedere e le vigne. Salute e benessere sono posti al centro dell’attenzione in questo angolo del mondo con accesso al centro fitness e ai trattamenti lusso della spa, a base di estratti di piante per un bel colorito.
An autumn glimpse of the vineyards of MonteRosola in the Volterra region
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Siena
Vallepicciola Winery
Explore the region Once rested and recharged, take time to venture out and explore the many sights conveniently located nearby. Just 20 kilometres from Siena, the hotel offers a shuttle bus to and from the Medieval city. It’s perfect for a day of sight-seeing, shopping and lunch in one of the many bars and restaurants along Piazza del Campo. Once you have had your fill of stunning Gothic architecture and frescoes, you can get back to nature and get some exercise while breathing in the beauty of the Tuscan countryside. Hit the hiking trails or choose between bikes or electric bikes. Take a gourmet picnic basket the hotel chef prepares for guests, complete with blanket and a chilled bottle of wine to complement the al fresco meal. The hotel organizes horse-riding and hot-air ballooning excursions for guests too. But perhaps the pièce de resistance is the private helipad on the grounds. It’s an extraordinary VIP way to see the region’s many hidden and less accessible landmarks where you can spend a day on the coast and indulge in a Michelinstarred lunch or simply enjoy the beauty of Chianti’s unique and celebrated landscape in true luxury.
Esplorare la regione Una volta riposati e ricaricati, è tempo di avventurarsi all’esterno ed esplorare i vari siti nei dintorni. A soli 20 km da Siena, l’hotel offre un bus navetta da e verso la città medievale. È la giornata ideale per esplorare, fare shopping e provare uno dei tanti bar o ristoranti attorno a Piazza del Campo. Una volta sazi della meravigliosa architettura gotica e degli affreschi, potete reimmergervi nella natura e fare un po’ di attività, il tutto inebriandovi della bellezza della campagna toscana. Fate escursionismo lungo i sentieri appositi o scegliete tra biciclette classiche o elettriche. Prendete uno dei cestini da picnic che il cuoco dell’hotel prepara per gli ospiti, una coperta e una bottiglia di vino fresco per completare in bellezza un pranzo al fresco. L’hotel organizza, inoltre, escursioni a cavallo e in mongolfiera per i suoi ospiti. È probabile, però, che il pezzo forte sia l’eliporto privato della proprietà. Un modo straordinariamente privilegiato di scoprire i molti luoghi nascosti e meno accessibili della regione, con possibilità di trascorrere un giorno sulla costa a godersi un pranzo stellato o semplicemente di godersi la bellezza unica del Chianti e del suo paesaggio immersi nel vero lusso.
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TRAVEL
Tuscan cuisine After a day of adventure, the culinary excellence continues at La Colonna, the fine-dining restaurant named after the stone column sitting in the centre of the restaurant. Naturally, chef Francesco Ferrettini prepares the best of Tuscan fare offering delectable dishes based on what is in season. When in Tuscany, you might as well learn to cook like a local. The hotel will happily set up a cooking class in a traditional farmhouse with Nonna Cianna, where we were personally shown how to make tagliatelle and actively prepared a fullblown meal from primo to dessert. We then enjoyed the fruits of our labour with her and the press group in the kitchen at the farm, Le Pietre Vive di Monteaperti. It was during this bread-breaking moment that I realized this was my Thanksgiving Sunday meal—enjoying life to the fullest with this group of people I had just met a few days before in Florence, here in this rustic, idyllic setting under the Tuscan sun.
Cucina Toscana Dopo un giorno di avventura, l’eccellenza culinaria continua a La Colonna, il ristorante di qualità dal nome preso dalla colonna di pietra posizionata al centro del locale. Naturalmente, lo chef Francesco Ferrettini prepara il meglio del cibo toscano, offrendo piatti succulenti con ingredienti di stagione. Una volta in Toscana, potreste anche imparare a cucinare piatti locali. L’hotel organizzerà volentieri una lezione di cucina in una fattoria tradizionale con Nonna Cianna, dove ci hanno personalmente mostrato come fare le tagliatelle e dove abbiamo partecipato attivamente alla preparazione un pasto completo dal primo al dolce. Insieme a lei e al resto del gruppo del tour stampa ci siamo infine goduti i frutti della nostra fatica, nella cucina della fattoria, Le Pietre Vive di Monteaperti. È stato durante questo momento di condivisione a tavola che ho realizzato che si trattava del mio pranzo della domenica del Ringraziamento—a godermi appieno la vita con un gruppo di persone appena conosciute a Firenze, proprio qui, immersa in un paesaggio rurale idilliaco, sotto il sole toscano.
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TRAVEL
MonteRosola
Thankful for the Sangiovese grape Last, but certainly not least, it is your moral obligation to visit at least one (if not many) wineries. We visited two—MonteRosola, an ultra-modern and sustainably run vineyard with award-winning wines in the Volterra region, and Vallepicciola, a 6,000-square-metre state-of-the-art winery masterminded by the Bolfo family and part of Le Fontanelle estate. The wine tours were the bookends to the impromptu Thanksgiving weekend away from home. It is worth repeating: I am truly thankful for the Sangiovese grape which is the main protagonist in the blend that produces smooth, velvety varieties of Chianti, for which this wine region is known. It is quite simply superlative Tuscany in a glass. From our private tour of the cellars, to stepping inside a church in which drying out of the grapes occurs in preparation of the famous Vin Santo to the samplings of all 12 wines complete with tastings of their locally produced olive oil, honey and Tuscan salumi and cheeses, when asked which wine or winery was my favourite, I cannot choose when the entire experience was an exercise in excellence. But don’t take my word for it. Farolfi attests to Vallepicciola’s success with the first awards bestowed on the Mordese Cabernet Franc only six years after their first production in 2016, and most recently winning the Decanter Gold Medal in 2021 for their Chianti Classico Riserva 2018. After 16 years from its opening, suffice to say, the pulsating heart behind Hotel Le Fontanelle, Giuseppina Bolfo, has far exceeded her original vision of the abandoned hamlet and is widening the scope with the recent opening of The Clubhouse and Wellness Sanctuary, a new ultra-luxury property geared toward wellness-minded guests. What was once a small rural village has been transformed into a dream oasis for the traveller in search of the real essence of Chianti. From the romanticism of a blooming spring to the lazy lizards of summer, the cooler days of fall are ideal to stimulate the taste buds and heighten all the senses, promising a singular sumptuous experience for italophiles with a passion for highquality food, wine and nature.
Grata alla vite Sangiovese Per ultimo, non certo per importanza, c’è l’obbligo morale di visitare almeno una (se non tante) cantine. Ne abbiamo visitate due: MonteRosola, un vigneto della regione di Volterra gestito in maniera ultra moderna e sostenibile con vini premiati, e Vallepicciola, un vigneto all’avanguardia di 6.000 metri quadrati ideato dalla famiglia Bolfo e parte della tenuta Le Fontanelle. Il tour dei vini è stato il picco del fine settimana del Rigraziamento improvvisato lontano da casa. Vale la pena ripeterlo: sono veramente grata per la vite Sangiovese, ossia la protagonista principale della miscela che produce varietà armoniose e vellutate del Chianti, per cui questa regione vinicola è conosciuta. È molto semplicemente l’eccellenza Toscana in un bicchiere. Dal nostro tour privato delle cantine, all’entrare in una chiesa in cui si fa asciugare l’uva in vista della preparazione del famoso Vin Santo, alla degustazione di tutti i 12 vini accompagnata dall’assaggio del loro olio d’oliva, miele, salumi e formaggi toscani localmente prodotti, quando mi è stato chiesto quale vino o azienda vinicola fosse il mio preferito, non ho saputo scegliere, considerata l’eccellenza dell’intera esperienza. Ma non credetemi sulla parola. Farolfi testimonia il successo di Vallepicciola con il primo premio conferito al Mordese Cabernet Franc solo sei anni dopo la sua prima produzione nel 2016, e più recentemente vincendo il Decanter Gold Medal nel 2021 per il loro Chianti Classico Riserva 2018. A 16 anni dalla sua apertura, basta dire che il cuore pulsante dietro l’Hotel Le Fontanelle, Giuseppina Bolfo, è andata ben oltre il modo in cui aveva immaginato il futuro del villaggio abbandonato. Visione che sta ulteriormente ampliando con la recente apertura, lo scorso maggio, del The Clubhouse e Wellness Sanctuary, una nuova proprietà extra lussuosa rivolta agli ospiti amanti del benessere. Ciò che una volta era un piccolo villaggio di campagna è stato trasformato in un’oasi da sogno per il viaggiatore alla ricerca della vera essenza del Chianti. Dal romanticismo di una primavera in fiore alle lucertole pigre dell’estate, i giorni più freschi d’autunno sono l’ideale per stimolare le papille gustative e tutti quanti i sensi, promettendo agli italofili appassionati di cibo, vino e natura di alta qualità un’esperienza di lusso unica.
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TRAVEL
Delectable Treasures in the Dirt Tesori deliziosi sotterranei
BY - D I M AU R E E N L I T T L E J O H N
Seaside hiking offers stunning coastal views Il turismo del tartufo porta i viaggiatori su nuove vette gastronomiche
As
a teenager, Massimo Cucchiara lived for the thrill of the hunt. Raised in San Miniato, in the heart of Tuscany, he’d go out with his grandfather’s super sniffer dog to discover nature’s hidden edible gold—truffles. Now 47, the tartufaio admits he’s following in firm family footprints. “My grandfather Lino was one of the first truffle hunters in Tuscany, and my dad Salvatore was the president of the Truffle Hunter Association for 18 years,” he explains. It’s a tradition that was recognized by UNESCO last year as an Intangible Cultural Heritage of Italy. Cucchiara is on a mission to share his knowledge with visitors who sign up for his Truffle in Tuscany private tours. “I started the business in 2010. I was probably one of the first crazy people to propose that others come with me in the forest. A lot of people come from Canada.”
Da
adolescente, Massimo Cucchiara adorava il brivido della caccia. Cresciuto a San Miniato, nel cuore della Toscana, se ne andava con il cane dal fiuto imbattibile del nonno a caccia di questi tesori commestibili offerti dalla natura: i tartufi. Oggi 47enne, il tartufaio spiega di seguire le orme di famiglia. “Mio nonno Lino fu uno dei primi cacciatori di tartufo in Toscana e mio padre Salvatore è stato il presidente dell’Associazione della caccia al tartufo per 18 anni” racconta. Si tratta di una tradizione riconosciuta l’anno scorso dall’UNESCO come Patrimonio immateriale dell’umanità d’Italia. Cucchiara è veramente intenzionato a condividere tutto ciò che sa con i viaggiatori che prendono parte ai suoi tour privati Caccia al Tartufo (Truffle in Tuscany). “Ho avviato l’attività nel 2010. Sono stato forse uno de primi pazzi a proporre alla gente di addentrarsi con me nel bosco. Molti vengono dal Canada”.
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Découvrez le charme du St-Martin Discover the charm of the St-Martin
1400 Maurice Gauvin, Laval QC, H7S 2P1 |
Tel. 450.902.3000
No d’enregistrement : 185032
Priding himself on educating his guests on how to recognize high-quality truffles, many of his tours include cooking and eating the subterranean delicacies. It’s an activity that he encourages for families. “Kids are welcome. It is vital that the next generation learns how important it is to preserve nature and this tradition.” A truffle is a rare fungus found underground at the base of certain species of oak, hazelnut and chestnut trees abundant in Italy. They come in different colours including white, black and burgundy, depending on the season. Truffles have a pungent aroma and an earthy, musky flavour. As precious as gold, the highest sale of a white truffle according to Guinness World Records was in 2007 when a two-pound, 13-ounce specimen was sold at auction for $330,000 USD. Once upon a time, pigs were used to sniff out the precious tubers because they have an excellent sense of smell. The females sought them out because they contain androstanol, a sex pheromone found in the saliva of males. In 1985, Italy prohibited the use of the porkers as they could damage the mycelia of the fungus while digging, reducing the production for a number of years. Now the job goes to dogs, specifically the Italian breed Lagotto Romagnolo, which are specifically bred for this purpose. They’ll go out with a human truffle hunter, search about in the forest and, once they find a spot, they’ll gently paw the ground. Unlike the pigs, they don’t actually want to get down and dig at the aromatic nuggets. Instead, they are rewarded with lots of doggie treats and playtime. Although all truffles are prized, in Piedmont, Alba’s white truffle (a species called tuber magnatum) holds the highest honour. It has a golden spongy texture, cream-coloured centre and a uniquely intense, slightly spicy flavour. The best time to hunt for them is between September and December. The International Alba White Truffle Festival is one of the
Orgoglioso di insegnare ai suoi ospiti come riconoscere tartufi di alta qualità, molti dei suoi tour comprendono la preparazione e il consumo di questa prelibatezza sotterranea. È un’attività rivolta anche alle famiglie. “I bambini sono i benvenuti. È fondamentale che le generazioni future imparino a tutelare la natura e questa tradizione”. Il tartufo è un fungo raro che si trova sottoterra alla base di alcune specie di querce, noccioli e castagni che abbondano in Italia. A seconda della stagione, si presentano di vari colori, tra cui il bianco, il nero e il bordeaux. I tartufi hanno un aroma pungente e un sapore terroso, muschiato. Prezioso come l’oro, secondo il Guinness del 2007 il primato di vendita va a un tartufo bianco di 1,5kg venduto all’asta per 330.000 dollari americani. Un tempo, per scovare questi tuberi, si usavano i maiali per via del loro incredibile fiuto. Le femmine li trovavano perché contengono androstenolo, un feromone sessuale che si trova nella saliva dei maschi. Nel 1985, l’Italia ha proibito l’uso dei maiali perché, scavando, possono danneggiare i miceli dei funghi provocando di conseguenza una minore produzione col tempo. Adesso il lavoro è passato ai cani, nello specifico alla razza italiana del Lagotto romagnolo, addestrato appositamente per questo. Escono con un tartufaio umano, battono il bosco e, una volta identificato il punto, scavano dolcemente il terreno. A differenza dei maiali, a loro non interessa arrivare in profondità e raggiungere la pepita aromatica. Al contrario, vengono premiati con molti croccantini e giochi divertenti. Sebbene tutti i tartufi siano pregiati, il tuber magnatum, un tartufo bianco di Alba in Piemonte, detiene l’onorificenza maggiore. Presenta una scorza dorata, una consistenza spugnosa, un cuore color crema e un sapore unico, intenso e leggermente speziato. Il periodo ideale per andarne a caccia è tra settembre e dicembre. La fiera internazionale del tartufo di Alba è una delle più importanti d’Italia. Si tiene tra ottobre e novembre in Piemonte e rappresenta una
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largest truffle festivals in Italy. Held in October and November in Piedmont, it is a big draw for the general public. “In 2019, around 600,000 people visited the territory of Langhe Monferrato and Roero to attend the event,” says Adelaide Bernasconi, a communications liaison with the festival. The festival has many components including commercial opportunities. At its World Truffle Market more than 100,000 buyers come to seek out the famous fungus. A highlight for visitors is sampling the dishes created by national and international chefs who do cooking demonstrations and serve up themed dinners in a variety of historical and cultural venues, including theatres and a castle. Sliced, shaved or grated, truffles go into a variety of foods raw to preserve their flavour. In Piedmont, traditional dishes include tajarin seasoned with butter and slivers of truffle, and a fondue of fontina cheese and eggs with truffle shavings. “Every year we try new pairings during our cooking show. Chefs from all over Italy come to experiment with their recipes, which is very interesting for our visitors,” notes Bernasconi. Many operators offer opportunities to dig around in the dirt. If you are looking for white truffles in particular, the regions of Piedmont, Tuscany, Le Marche and Umbria are your best bets. The hunting and study of this culinary treasure is serious business in Italy, and there are many sites and centres that can prepare you for a deep dive into a unique gastronomic adventure. Are you ready to put your nose to the ground? It’s time to follow the scent.
grande attrazione per il pubblico generale. “Nel 2019, sono state circa 600.000 le persone a visitare il territorio delle Langhe Monferrato e Roero per partecipare all’evento” spiega Adelaide Bernasconi, responsabile delle comunicazioni con la fiera. Tra i molti componenti offerti dalla fiera, non mancano le opportunità commerciali. Sono più di 100.000 gli acquirenti che partecipano al famoso Mercato mondiale del tartufo alla ricerca del prestigioso fungo. Uno dei punti forti per i visitatori è la degustazione di piatti creati da cuochi nazionali e internazionali che fanno dimostrazioni culinarie e servono cene a tema in svariati locali d’interesse storico e culturale, come teatri e castelli. Affettato, in scaglie o grattugiato, il tartufo si usa in una gran varietà di piatti, crudo per preservarne l’aroma. Tra i piatti tradizionali del Piemonte troviamo i tajarin (tagliolini) al burro e scaglie di tartufo, e la fonduta di fontina con le uova e le scaglie di tartufo. “Ogni anno, durante le presentazioni gastronomiche proviamo nuove accoppiate. Cuochi provenienti da tutta l’Italia vengono a sperimentare nuove ricette, cosa molto interessante per i nostri visitatori” sottolinea Bernasconi. Sono molti gli operatori ad offrire escursioni in cui si partecipa attivamente sporcandocisi le mani. Se siete alla ricerca dei tartufi bianchi in particolare, il Piemonte, la Toscana, Le Marche e l’Umbria fanno al caso vostro. La caccia a questo tesoro gastronomico e il suo studio sono presi molto seriamente in Italia: infatti, sono molte le località e i centri che vi preparano a cimentarvi in questa avventura unica. Siete pronti a mettere il naso a terra? È ora di seguirne il profumo!
ALL FOODIE FESTIVALS Fiere autunnali per gli amanti del cibo Alba White Truffle Festival
Fiera del tartufo bianco di Alba
Boccaccesca Food and Wine Festival
Boccaccesca, sagra enogastronomica
The International Eurochocolate Festival
Eurochocolate, fiera internazionale del cioccolato
La Sagra del Tartufo Bianco (Truffle Festival)
La Sagra del Tartufo Bianco
Alba (Piedmont) • October-November One of the best truffle fairs in Italy. Locally-made traditional dishes, live music, auctions and tours. Visit www.fieradeltartufo.org Certaldo (Tuscany) • October Demonstrations from local chefs, wine tastings and medieval reenactments honouring the famous poet Giovanni Boccaccio, born in Certaldo more than 700 years ago. Visit www.boccaccesca.it Perugia (Umbria) • October One of the largest chocolate festivals in Italy, held in Perugia’s town square. It has just about every type of chocolate snack you can think of. Visit www.eurochocolate.com San Miniato • November Celebrate truffle season on the weekends with local foods including wines, cheeses and cured meats, entertainment, shopping and prized white truffles. Visit www.cittadeltartufo.com
Alba (Piemonte) • Ottobre-novembre Una delle fiere migliori d’Italia. Piatti tradizionali, musica dal vivo, aste e tour. www.fieradeltartufo.org
Certaldo (Toscana) • Ottobre Dimostrazioni da parte di chef del luogo, degustazione vini e rievocazioni medievali in onore del famoso poeta Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo più di 700 anni fa. www.boccaccesca.it
Perugia (Umbria) • Ottobre Una delle maggiori fiere d’Italia allestita nella piazza di Perugia. C’è qualunque tipo di prodotti al cioccolato che possa venirvi in mente. www.eurochocolate.com
San Miniato • Novembre Celebrate la stagione del tartufo con un fine settimana all’insegna della gastronomia con vini, formaggi, salumi, intrattenimento, shopping e i deliziosi tartufi bianchi. www.cittadeltartufo.com
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RECIPES
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Recipes & photography by
Gabriel Riel-Salvatore Managing Editor g.salvatore@panoramitalia.com
Pea Pesto Pasta with Egg and Cheese
Pasta al pesto di piselli con uova e formaggio
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ooking for a quick fix for dinner tonight? This easy pea pesto sauce will be ready in about the time it takes to boil some dried pasta. The key to this dish’s success is using pasta water in the pesto mix. The starch content will add a silky richness to your sauce and the addition of egg and cheese will give it an extra creamy texture, making it simply irresistible.
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erchi una soluzione veloce per la cena di stasera? Questo facile pesto di piselli sarà pronto in circa lo stesso tempo necessario per cuocere della pasta secca in acqua bollente salata. La chiave per rendere questo piatto un successo è usare l’acqua della pasta per il pesto. Il contenuto di amido aggiungerà una ricchezza setosa alla tua salsa e l’aggiunta di uova e formaggio al composto gli conferirà una consistenza extra cremosa rendendola semplicemente irresistibile.
Ingredients / Ingredienti olive oil / olio d’oliva large onion, chopped / cipolla grande, tritata garlic cloves, halved / spicchi d’aglio, tagliati a metà shelled fresh or frozen green peas / piselli sgusciati freschi o surgelati basil leaves / foglie di basilico mint sprig / rametto di menta of gemelli or trofie pasta (or any other small shaped pasta) / di pasta gemelli o trofie (o qualsiasi altra pasta piccola) boiled water / acqua bollita freshly grated Parmigiano and Romano cheese, plus more for serving / parmigiano grattugiato fresco e pecorino romano, mettere da parte un altro po’ per servire eggs / uova salt and pepper / sale e pepe
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. . . . 2 tbsp / cucchiai . . . . 1/2 / mezza ....2 . . . . 400 g . . . . 8-10 ....1 . . . . 450 g . . . . 1-2 l . . . . 1 cup / tazza
....2 . . . . to taste / a piacere
RECIPES
Preparation / Preparazione • Bring a large pot of water to boil, salt the water and cook the pasta until al dente. Set aside a cup of pasta water before draining the pasta.
• Portare a bollore una pentola capiente d’acqua, salare l’acqua e cuocere la pasta al dente. Mettere da parte una tazza di acqua di cottura prima di scolare la pasta.
• Beat 2 eggs in a medium bowl and season with freshly grated cheese and black pepper to taste. Set aside.
• Sbattere le 2 uova in una ciotola media e condire con formaggio fresco grattugiato e pepe nero a piacere. Mettere tutto da parte.
• Heat the olive oil and garlic cloves in a large pan on medium and sauté onions until slightly browned. Add the peas and stir to combine. Cover with some pasta water; let peas cook, stirring occasionally while adding water every time it evaporates.
• Nel frattempo, scaldare l’olio d’oliva con gli spicchi d’aglio in una padella ampia a fuoco medio e far rosolare le cipolle fino a doratura. Aggiungere i piselli e mescolare per unire. Coprire con un po’ d’acqua della pasta e fare cuocere i piselli mescolando di tanto in tanto aggiungendo acqua ogni volta che evapora.
• Midway through cooking the pasta, add basil and mint leaves to the pesto and start blending the peas (with a hand blender directly in the pan or by transferring the peas to a blender). Add boiling water to the mix to obtain desired texture. The pesto should be creamy and not too liquid. Reduce heat to low and quickly toss in the al dente pasta, mixing well until pasta is coated with sauce.
• A metà cottura della pasta aggiungere il basilico e le foglie di menta e iniziare a frullare i piselli con un frullatore a mano direttamente in padella o trasferendo i piselli in un vero e proprio frullatore elettrico. Aggiungere all’impasto acqua bollente per ottenere la consistenza desiderata. Il pesto deve risultare cremoso e non troppo liquido. Abbassare la fiamma e saltare velocemente la pasta al dente mescolando bene fino a quando la pasta non sarà ricoperta di sugo.
• Then, quickly pour in the eggs and cheese and mix some more using a large wooden spoon until the egg mixture thickens, but doesn’t scramble, and everything is coated. Add extra pasta cooking water to keep it saucy if too dry.
• Ora versare velocemente le uova e il formaggio e mescolare ancora un po’ con un cucchiaio di legno grande fino a quando il composto di uova non si addensa ma non si strapazza e tutto è ricoperto. Aggiungere altra acqua di cottura della pasta per mantenerla sugosa se troppo asciutta.
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RECIPES
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Supplì al Telefono
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ften used as street food, supplì al telefono are a Roman specialty in the form of rice croquettes. The basic recipe uses carnaroli or arborio rice cooked and enhanced with meat sauce and pecorino. The rice is left to rest before making the rice balls, which are then breaded and fried. The term supplì comes from the French word surprise, referring to the stringy mozzarella in the centre of the fried treat. When bitten or cut open, the mozzarella strings often resemble telephone cords—from the days before cell phones, of course!
I
supplì al telefono sono una specialità romana che si presenta sotto forma di crocchè di riso e che si usa spesso come street food. La ricetta di base utilizza riso carnaroli o arborio arricchito con un ragù di carne e del pecorino. Il riso viene poi lasciato riposare prima di procedere alla formazione della “polpetta” che viene panata prima di essere fritta. Il termine “supplì” deriva dal francese “surprise”, che significa appunto “sorpresa”, con riferimento al cuore filante di mozzarella che è nascosto dentro. Quando si apre il supplì, il cuore di mozzarella spesso crea un “filo” simile al cavo dei vecchi “telefoni”.
Ingredients / Ingredienti rice (arborio or carnaroli for risotto) / . . . 250 g riso (arborio o carnaroli o per risotti) minced meat / carne macinata . . . 400 g tomato purée / polpa di pomodoro . . . 300 ml large onion, chopped / cipolla grande, tritata . . . 1/2 white wine / vino bianco . . . 50 ml vegetable broth / brodo vegetale . . . 400 ml pecorino (or parmesan) / pecorino (o parmigiano) . . . 40 g butter / burro . . . 30 g mozzarella / mozzarella . . . 200 g extra virgin olive oil / olio d’oliva (extravergine) . . . 2 tbsp / cucchiai salt and pepper / sale e pepe . . . to taste / a piacere For breading: / Per impanare: eggs / uova . . . 2 bread crumbs / pangrattato . . . as needed / q.b. seed oil for frying / olio di semi . . . 1 l
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Preparation / Preparazione • Prepare the sauce by browning the onion and the meat in a large saucepan. Deglaze with white wine and let evaporate. Add the tomato purée, salt and cook for 15-20 minutes over medium-low heat. When the sauce has reduced enough, remove from heat and set aside.
• Preparare il ragù facendo rosolare la cipolla e la carne in un’ampia pentola finché la carne sia ben colorata. Quindi sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere la passata di pomodoro, salare e cuocere circa 15-20 minuti a fiamma media-bassa. Quando il ragù si sarà ristretto abbastanza spegnere la fiamma e tenere da parte.
• Meanwhile, prepare the risotto in a medium pan by lightly toasting the rice with olive oil, for about 30 seconds. Deglaze with wine (optional). Then add the vegetable broth and simmer, adding liquid when it evaporates while stirring well. When half cooked (about 10 minutes) add the ragù until the rice is ready. When cooked, add the butter and grated cheese. Mix well and transfer to a large pan. Leave to cool in the fridge for at least a couple of hours.
• Nel frattempo, preparare il risotto in una padella media facendo tostare leggermente il riso con dell’olio d’oliva per circa 30 secondi. Deglassare con il vino (facoltativo). Quindi aggiungere il brodo vegetale e cuocere a fuoco lento aggiungendo brodo quando evapora, mescolando bene. A mezza cottura (circa 10 min) aggiungere il ragù insieme al brodo fino a quando si cuoce il riso. A fine cottura, aggiungere il burro e il formaggio grattugiato. Amalgamare bene e poi trasferire in un’ampia teglia e lasciare raffreddare in frigo per almeno due ore.
Preparing the supplì • Into the palm of your hand, flatten the cooled rice mixture (about the size of a meatball), place a piece of mozzarella in the centre and mold into an oblong or round shape, making sure that the mozzarella is completely covered. Repeat until all the supplì are formed.
Preparare i supplì • Una volta che il riso si è raffreddato, prendere poco riso (le dimensioni di una polpetta) e quindi con le mani umide appiattirlo su un palmo. Aggiungere un pezzo di mozzarella (ben sgocciolata) sull’impasto e richiuderlo tutt’intorno.
• In a small bowl, beat two eggs, and place the bread crumbs in a plate. First roll the supplì in the egg and then in the bread crumbs. • Heat oil (to about 180°C) and fry the supplì, turning them several times until golden brown. As they are ready, set them aside on a tray lined with paper towels.
• Passare quindi le polpette così ottenute nell’uovo sbattuto e nel pangrattato, facendo aderire bene la panatura. • Riscaldare dell’olio di semi (a circa 175-180°C) e friggere i supplì, girandoli più volte affinché diventino ben dorati. Man mano che sono pronti metterli da parte su un vassoio con carta assorbente da cucina.
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Photo by Isabella Kara
Brewing Italian Style Birrificazione all’Italiana Tapping into Italian-inspired buzzy microbrewery Birra Fanelli
BY - D I L O R E T TA D I V I TA
Entriamo nel vivace birrificio all’Italiana Birra Fanelli
It
may sound like the start of a corny joke (an Italian and two Irishmen walk into a pub) but that’s pretty much the way Quebec Birra Fanelli microbrewery came to be. “For 15 years, we were experimenting with recipes in the basement of my Irish business partner’s pub,” says owner Frank Fanelli. “We started Fanelli beer in 2016 in Griffintown at a small microbrewery and later set up operations in Saint-Hyacinthe. In 2019, together with longtime multi-pub owner Paul Quinn and brewmaster Paul Wilson, we took over an old Labatt distribution center in Sorel-Tracey—about 10,000 square feet—and we’ve been brewing fantastic beer ever since.” Fanelli, 43, resides with his young family in the Montreal borough of LaSalle where he was raised. He is proud of his heritage and credits his Italian-born parents as being his role models but also the ones who shaped his work ethic and passion for food and drink. Fanelli’s mother Mirella, an avid home cook, appears in an episode of Mangia Quebec, the TLN docuseries airing this fall produced by Montreal chef and restaurateur Michele Forgione. The segment follows Fanelli and his team around their microbrewery, some neighbourhood establishments selling their beer, and ends with a heartfelt nod to Fanelli’s late father as he and his mom share homemade
P
otrebbe sembrare come l’inizio della classica barzelletta (un italiano e due irlandesi entrano in un pub) ma è proprio così che è nato in Quebec il microbirrificio Birra Fanelli. “Per 15 anni, andavamo sperimentando ricette nel sottoscala del pub del mio socio irlandese,” dice il proprietario Frank Fanelli. “Abbiamo iniziato a produrre la birra Fanelli nel 2016 a Griffintown, in un piccolo microbirrificio ed in seguito abbiamo organizzato le operazioni a Saint-Hyacinthe. Nel 2019, assieme al proprietario di lungo corso di tanti pub Paul Quinn e al mastro birraio Paul Wilson, abbiamo preso il controllo di un vecchio centro di distribuzione Labatt a Sorel-Tracey - circa 900 m2 -e da allora produciamo la nostra fantastica birra”. Fanelli, 43 anni, vive con la sua giovane famiglia a Montreal nel quartiere LaSalle, dove è cresciuto. È orgoglioso delle sue origini, e riconosce ai suoi genitori italiani il merito di essere stati da esempio ma anche quello di aver plasmato la sua etica professionale e passione nel mangiare e bere. La madre di Fanelli, Mirella, in casa un’avida cuoca, compare in un episodio di Mangia Quebec, la docuserie di TLN prodotta dallo chef e ristoratore di Montreal Michele Forgione in onda questo autunno. L’episodio segue Fanelli e il suo team nel loro microbirrificio, alcuni locali del vicinato che vendono la loro birra, e finisce con un emozionato riferimento al compianto padre di Fanelli, mentre lui e sua madre mangiano cavatelli fatti in casa con il produttore. “Il nostro marchio ha una notevole influenza italiana” precisa. Ciò è evidente prima ancora di degustare la birra, dall’elegante etichetta bianconera in stile vintage-
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cavatelli with the producer. “Our brand is very much Italian inmilanese che contraddistingue la linea dei sapori classici, alla grafica fluenced,” he says. That’s evident before even tasting the brew, retrò che mostra icone italiane come un bolide rosso e una Vespa from the elegant vintage-Milanese-looking black-and-white sulle nuove lattine di birra. labels on their classic flavours, to retro graphics depicting Italian I consumatori possono scegliere tra un’ampia gamma di birra icons like a red race car and Vespa on their novelty beer cans. Fanelli nei maggiori negozi di alimentari e di specialità gastronomiConsumers can choose from a wide variety of Fanelli beer at che in tutto il Quebec. Ci sono quelle convenzionali per tutto l’anno: major grocery and specialty stores throughout Quebec. There Bionda (la più popolare), Rossa, IPA, Amaro, Limoncello (una delle are year-round basics: Blonde (the most popular), Red, IPA, favorite dalla clientela), ma anche quelle più estrose da dessert Amaro, Limoncello (a customer favourite), as well as more che segnano i cambiamenti di stagione e le feste (come tiramisù whimsical dessert beers which mark the change of seasons and e Nutella).“Abbiamo anche un’edizione zucca (zucca speziata) che holidays (think tiramisu and Nutella). “We also have a zucca uscirà in autunno, destinata ad essere un rompighiaccio nelle riunioni (spiced pumpkin) edition coming out in fall that’s bound to be di Halloween e della Festa del Ringraziamento” aggiunge. a conversation starter at Halloween and Thanksgiving getGli amanti della birra saranno invidiosi di sapere che per trovare una togethers,” he adds. buona ricetta di birra vanno fatte degustazioni, molte degustazioni. In Ale lovers will be envious to know that nailing down a good qualità di chef professionale, Fanelli dice: “La degustazione è molto beer recipe involves tasting, lots of tasting. importante per affinare la ricetta. Il As a trained chef, Fanelli says: “Tasting nostro mastro birraio è tra i migliori. is an important part of the process to reHa lavorato per 30 anni in un grande fine the recipe. Our brewmaster is among birrificio canadese ed è un vero prothe best. He worked 30 years at a major fessionista, e Quinn ha servito birre Canadian brewery and is a real pro, and nei pub di Montreal, Toronto ed Quinn has been serving up beer to pubIrlanda per decenni. Quindi conosce goers in Montreal, Toronto and Ireland bene i gusti dei clienti”. for decades. So, he knows what the cusFanelli dice che la concorrenza tomer likes.” all’interno dell’industria dei microFanelli says the microbrewery inbirrifici è enorme, ce ne sono più dustry is brimming with competitors, di 1.000 in tutto il paese (solo in with over 1,000 microbreweries across Quebec ce ne sono oltre 200). “Ci the country (there are over 200 in sono in giro molti imitatori, ma nesQuebec alone). “There are a lot of copysuno fa la birra come noi. Noi non cats out there, but no one does it the way la diluiamo con acqua ed usiamo we do. We don’t water down our beer ingredienti di qualità. Noi siamo and we use premium ingredients. We’re autentici,” afferma. “[La nostra birra the real deal,” he affirms. “[Our beer is] è] frizzante e decisa al palato, il percrisp on the palate—the perfect balance fetto equilibrio di alcol e malto”. La of alcohol to malt.” Their Espresso Stout loro Espresso Stout ha vinto il bronzo won bronze in its category at the 2022 nella sua categoria al Canadian BrewCanadian Brewing Awards. ing Awards del 2022. Much of the brand’s popularity is Buona parte della popolarità del Paul Wilson, Rick Mancuso and Frank Fanelli because of Rick Mancuso, a sales conmarchio è merito di Rick Mancuso, sultant to the team and former executive un consulente alle vendite per il team ed with a leading Canadian brewery. “He helped us get a foot in ex dirigente di un birrificio canadese di punta. “Ci ha aiutati a metterci the door and establish ourselves since he was well-respected by sul mercato e a farci valere, dato che era rispettato da molti ristoranti a lot of leading restaurants, clubs and bars that we now sell our importanti, locali e bar che adesso riforniamo. Inoltre, per clienti presbatches to. We also customize cans with logos for prestigious tigiosi, personalizziamo le lattine con i logo, come Saint Raphael Golf clients, like Saint Raphael Golf Club, Mount Stephen Club, Club, Mount Stephen Club, Chateau Champlain Hotel, ed anche per Chateau Champlain Hotel, as well as for corporate or special compagnie o eventi speciali”. events.” Allora, cosa rende italiana questa birra, considerato che è prodotta So, what makes his beer Italian, considering it’s produced in in Quebec e non in Italia? “Il processo dietro la birrificazione è pratiQuebec, not Italy? “The process behind making beer is pretty camente universale, ma sono la nostra selezione di gusti italiani di alta much universal, but it’s our selection of Italian premium flaqualità, l’etichettatura, l’attenzione per il dettaglio e, ovviamente, il vourings, labelling, attention to detail and, of course, our name nostro nome a renderla italiana. Tutte cose che i nostri clienti notano. that make it Italian. Our customers respond to all of it. I mean, Non è che devi andare in Francia per trovare una baguette francese. Il you don’t have to go to France to get a French baguette. Our nostro marchio attinge al nostro amore per la tradizione italiana”. brand draws on our love of Italian tradition.” Questo può essere facile a dirsi per un italiano di seconda generaThat may be easy for a second-generation Italian to say, but zione, ma che ne pensano i suoi soci irlandesi? “Sono un italiano what about his Irish partners? “I’m Italian married to a woman sposato con una donna di origini irlandesi. Quinn è sposato con of Irish descent. Quinn is married to an Italian and Wilson un’italiana e Wilson è italiano di spirito. Quindi, diciamo sempliceis Italian in spirit. So, let’s just say we all get each other,” he mente che ci capiamo” ridacchia “e che sappiamo come rendere una chuckles, “and we understand what makes something Italian.” cosa italiana”.
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Vittoria Zorfini
BY - D I G I U L I A V E RT I C C H I O
Photo by Marco Della Cioppa
Do
Success from Rome to Montreal Successo da Roma a Montreal
you know Vittoria Zorfini—authentic Roman, journalist, radio personality, blogger, video maker—who is in love with Montreal? She’s a young woman who likes to observe the world around her and whose pictures and videos eventually give life to articles and interviews. Zorfini is definitely an entertainment reporter 3.0, whose interests range from print media to radio to YouTube and Instagram. Editor and proofreader at Panoram Italia for six years, she is now also a voice at CFMB 1280 AM Radio. “I came to Canada, in Montreal, in 2015 for a vacation, a break. My brother Roberto, director, had been already here for a few years. Right before leaving, I created my blog Mamma ho preso l’aereo (Mom, I took the plane) to share this new adventure. Initially, I was supposed to stay for six months, but then I had an opportunity to stay longer and work. Since I had already worked as a journalist in Italy, when I was lucky enough to meet Adam Zara and Gabriel Riel-Salvatore from Panoram Italia, my first great opportunity here arrived. There was a lot to do in that period. Therefore, I started to collaborate with them covering Italian immigration to Canada and the rest of the world and developing their video-recipes for the channel on Vimeo, a phenomenon high in demand back then. I also shot some videos specifically for UEFA Euro 2016, as well as behind-thescenes videos of the photo shoots for Panoram Italia’s “Living Italian Style” section. Eventually, the company sponsored my immigration. The moment when Tony Zara asked: ‘Are you
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onoscete Vittoria Zorfini, romana DOC innamorata di Montréal, instancabile giornalista, animatrice radiofonica, blogger e videomaker? Questa ragazza che osserva tutto intorno a sé in città, nella vita, nella società, e ne fa una foto, un video, un articolo, un’intervista? Zorfini è infatti un’animatrice-giornalista 3.0, che spazia dalla carta stampata alla radio a YouTube a Instagram. Redattrice e proofreader presso Panoram Italia da 6 anni, ma ormai anche voce nota su Radio CFMB 1280 AM. “Sono arrivata in Canada, a Montréal, nel 2015, per una vacanza, un break. Mio fratello Roberto, regista, era già qui da alcuni anni. Ho creato il blog Mamma ho preso l’aereo proprio quando sono partita, per raccontare questa nuova avventura. Inizialmente, dovevo restare per sei mesi, invece poi ho avuto la possibilità di rimanere a lavorare. Avevo già esperienza come giornalista in Italia e, quando ho avuto la fortuna di incontrare Adam Zara e Gabriel Riel-Salvatore, di Panoram Italia, è arrivata la mia prima, grande opportunità qui. In quel momento c’era molto da fare e ho iniziato a collaborare con loro occupandomi di immigrazione italiana in Canada e nel mondo, sviluppando le loro video-ricette per il canale Vimeo, fenomeno in quel momento molto richiesto dal mercato. Ho girato anche dei video in occasione dell’EuroCup2016 e i behind the scenes dei photoshoot di Panoram Italia per la sezione Living Italian Style. Alla fine, mi hanno offerto la sponsorizzazione aziendale. Ho scolpito nella mente il momento in cui Tony Zara mi chiese: ‘Ma tu sei proprio sicura di voler restare?’ per poi dirmi di non preoccuparmi perché mi avrebbe fatto da sponsor. Non lo dimenticherò mai. Un enorme
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really sure you want to stay?’ and then said not to worry because he grazie va soprattutto a lui, che ha deciso di iniziare le pratiche”. would sponsor me, is etched on my mind. I will never forget it. A Così Zorfini è diventata assistant editor per la rivista, occupandohuge thank you goes especially to him, who decided to begin the si anche del sito web, dei social network e dei contenuti multimeimmigration process.” diali. Dagli articoli del blog, con interviste e contenuti sulle pecuZorfini became then assistant editor for the magazine, also taking liarità di Montréal, del Québec, del Canada, sulle curiosità della care of their website, their social networks and their multimedia comunità italo-canadese locale, o sulle procedure di immigrazione content. Her YouTube channel—with videos about the city, a minio sulla vita di studenti e giovani professionisti o artisti italiani in series dedicated to Montreal during the pandemic and the behind questo contesto, è poi nato il suo canale YouTube, con video sulla the scenes of her brother’s films—originated from interviews and città, una miniserie dedicata a Montréal durante la pandemia, e i articles on her blog. In those articles and interviews, she focuses on dietro le quinte dei lavori cinematografici di suo fratello. “Il video some traits of Montreal, Quebec and Canada, on interesting facts più cliccato è quello della finale degli Europei 2020, la vittoria about the local Italian-Canadian community, on the immigration dell’Italia contro l’Inghilterra, il primo grande evento all’aperto process and the lives of students and young Italian professionals nella Petite Italie (Little Italy), dopo il lockdown. Davvero una and artists living here. “The most viewed video is that of the Eugrande emozione”. ropean Championship final in 2020, when Italy won against EngNel 2017 Zorfini approda anche a Radio CFMB con il programma land, the first big outdoor event in Montreal’s Little Italy following Polpette, un’ora il venerdì, in collaborazione con il progetto del the lockdown. It was really exciting.” Genio Vagante dell’Istituto Italiano In 2017, Zorfini also arrived at CFMB di Cultura di Montreal. La voce Radio with the one-hour program Polammiraglia Ivana Bombardieri inizia The moment when Tony Zara pette (Meatballs), broadcast every Friday a chiederle delle sostituzioni per il asked: ‘Are you really sure you want in collaboration with the Genio Vagante suo programma Buon Pomeriggio, to stay?’ and then said not to worry Project of the Italian Cultural Institute dalle 15 alle 17, fino ad affidarle of Montreal. On a few occasions, Ivana la gestione fissa del programma because he would sponsor me, is Bombardieri, an iconic radio voice, began per ogni venerdì pomeriggio. etched on my mind. I will never to ask Zorfini to substitute for her during “Il famoso Buon Pomeriggio forget it. her afternoon program, Buon Pomeriggio, quest’anno spegne 50 candeline. A until she eventually entrusted it to Zorfini Ivana devo moltissimo, è una forza every Friday afternoon. “The popular Buon della natura, di una generosità inPomeriggio celebrates its 50th anniversary credibile. Per me è un grande onore Ho scolpito nella mente il this year. I owe Ivana a lot; she is a force che una professionista come lei mi momento in cui Tony Zara mi of nature, incredibly generous. It is for me abbia chiesto di occuparmi del suo a great honour that a professional like her programma”. chiese: ‘Ma tu sei proprio sicura asked me to take care of her program.” Dopo 5 anni di Buon Pomeriggio, di voler restare?’ per poi dirmi After five years presenting Buon il Direttore della Radio, Luigi Vadi non preoccuparmi perché mi Pomeriggio, station manager Luigi Valente lente, le ha affidato un programma entrusted Zorfini with her own morning mattutino tutto suo, una fascia oraria avrebbe fatto da sponsor. Non program, filling an important time slot importante, che era rimasta vuota lo dimenticherò mai. that had remained unused for too long. da troppo tempo. A luglio 2022, è That’s how, in July 2022, Le Mattine con dunque iniziata la sua trasmissione Vittoria started. It’s broadcast Monday to Friday from 10 a.m. to 1 settimanale, “Le Mattine con Vittoria”, dal lunedì al venerdì, dalle p.m. and reports on current events within Montreal, Canada and It10 alle 13. Racconta l’attualità montrealese, canadese, italiana, con aly. The focus is on immigration and how to move to Canada. There un focus anche sull’immigrazione, cercando un po’ di rispondere are updates from the Government and people’s experiences. alla fatidica domanda “come trasferirsi in Canada”, attraverso gli agZorfini’s radio broadcasting career even boasts some intergiornamenti da parte del Governo e il racconto delle esperienze. views with prestigious artists and professionals: “I interviewed Nella sua carriera radiofonica Vittoria vanta anche incontri con the world-famous artist Francesco Camillo Giorgino, known as artisti e professionisti prestigiosi: “Ho intervistato l’artista di fama Millo; Roberta Villa, team leader of the communication group of mondiale Francesco Camillo Giorgino, noto come Millo; Roberta the strategy unit of the Italian NITAG (National Immunization Villa, responsabile del gruppo di lavoro sulla comunicazione del Technical Advisory Group); and Chiara Rappacini, creator of the Nucleo strategico del NITAG (National Immunization Technical Adproject Amori Sfigati (Hapless Loves),” says Zorfini. “I immediately visory Group) italiano; Chiara Rappacini, autrice del progetto Amori realized that Montreal was a city of opportunity. If you have an Sfigati…” racconta Zorfini. “Ho capito subito che Montréal era la idea, a project, here you can make it happen. With commitment, città delle opportunità. Se hai un’idea, un progetto, qui ci sono le and some luck of course, you can succeed. I’ve always had the possibilità. Con l’impegno, e ovviamente un po’ di fortuna, si può curiosity and the need to describe the world around me, whether it riuscire. Io ho sempre avuto l’esigenza e la curiosità di raccontare was through print media or videos. Now, in front of a microphone, il mondo intorno a me, che fosse attraverso il giornalismo scritto I have the opportunity to talk about the adventures and misadveno i video. Adesso posso raccontare davanti ad un microfono le avtures of a new generation moving to Canada, and the achievements venture e disavventure di una nuova generazione chi si trasferisce of those who had a dream and could fulfill it. Furthermore, no sucin Canada, e i successi di chi ha un sogno e riesce a realizzarlo. Poi cess arrives without some failures, it’s part of the experience, and I dietro ad ogni conquista ci sono anche dei fallimenti, che fanno talk about those too, since they’re possibly even more interesting.” parte dell’esperienza, e racconto anche quelli, che forse sono anche più interessanti”. Traduction française à la page 94
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Carole Gagliardi carole.gagliardi@panoramitalia.com
Interview with Francesca Accinelli from Telefilm Canada Intervista a Francesca Accinelli di Telefilm Canada
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rancesca Accinelli—vice president of promotions, communications and international relations for Telefilm Canada— was named its interim executive director and CEO on September 10, 2022. At Telefilm Canada since 2006, Accinelli boasts 20 years of experience in project financing. Both her studies and her career developed mostly within the arts and culture industry. A graduate from the University of Toronto, she has now been a member of its administrative council for several years. Born in Toronto, where she lives with her family, Accinelli has travelled the world thanks to her job. She says she is very proud of her Italian origins, but regrets that her father, who moved from Genova to the United States at a time when Italians were not given many opportunities, had to live like an American, setting aside his own language and culture. Her nomination is valid for six months. Considering her passion for Canadian cinema and for the talent of its artists, this is an extraordinary opportunity. “I’ve worked in television, digital media and feature films, as well as in project financing and promotion. I will draw on all my experience to continue the work of my predecessor, Christa Dickenson, towards the modernization of Telefilm.” For a long time, there was the perception that this federal organization was working with a limited number of producers, often the same ones—a perception Accinelli intends to change. She wishes to expand the pool of artistss and work more closely with the new generation, which will bring a varied and modern artistic vision. The new general director also wishes to review Telefilm’s financial strategy. Given the considerable increase in production costs, she promises more funding, fewer films perhaps, but with greater impact. In 2019, the government provided the organization, which reports to the Parliament through the Department of Canadian Heritage, with over $105 million dollars over three years. Although the pandemic has slowed the allocation and use of these funds, now special attention will be paid to new projects in languages other than French or English.
Lo
scorso 10 settembre, Francesca Accinelli, vicepresidente delle promozioni, comunicazioni e relazioni internazionali di Telefilm Canada, è diventata la direttrice generale e capo della direzione ad interim dello stesso ente. Con Telefilm Canada dal 2006, Accinelli vanta un’esperienza ventennale nel campo dei finanziamenti di progetto. Sia i suoi studi che la carriera si sono sviluppati per lo più all’interno del settore dell’arte e cultura. Inoltre, laureata all’Università di Toronto, da alcuni anni è membro del consiglio d’amministrazione della stessa università. Nata a Toronto, dove abita con la famiglia, Accinelli ha viaggiato in tutto il mondo grazie al proprio lavoro. Si dice molto fiera delle proprie origini italiane, ma rimpiange che il padre, originario di Genova ed emigrato negli Stati Uniti in un’epoca che lasciava poco spazio agli immigrati italiani, abbia dovuto vivere all’americana accantonando la propria lingua e cultura. Considerata la sua passione per il cinema canadese e per il talento dei suoi artisti, questa sua nomina di sei mesi è un’occasione straordinaria. “Mi sono occupata di televisione, media digitali e lungometraggi, così come di finanziamento e promozione dei progetti. Attingerò a tutta la mia esperienza per portare avanti l’operato della mia predecessora, Chriata Dickenson, verso l’ammodernamento di Telefilm”. Per molto tempo, si è avuta la percezione che quest’ente federale lavorasse con un numero ristretto di produttori, spesso gli stessi; una percezione che Accinelli intende cambiare. Desidera ampliare il pool di creativi e lavorare più da vicino con la nuova generazione, la quale apporterà una visione linguistica e culturale variegata e moderna. La nuova direttrice generale desidera inoltre rivedere la strategia dei finanziamenti di Telefilm. Dato il considerevole aumento dei costi di produzione, promette maggiori finanziamenti, meno film magari, ma di maggiore impatto. Nel 2019, il governo ha concesso all’ente di competenza del Department of Canadian Heritage, più di 105 milioni di dollari da ripartire in tre anni. La pandemia ha rallentato lo stanziamento e l’utilizzo di tali somme, ma un’attenzione particolare verrà rivolta a nuovi progetti che non siano in francese o in inglese.
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“I sincerely believe that Canadian cinematography is one-of-a-kind. We have some great talent that we will foster.” “Credo sinceramente che la cinematografia canadese sia unica al mondo, abbiamo dei grandi talenti e li promuoveremo”.
What are the biggest challenges that Telefilm Canada has had to face? Certainly, that of accessing new digital platforms and encouraging the public to return to movie theatres, since our productions are designed to be seen on the big screen. We are actively working towards the development of collaborations with different platforms in order to ensure maximum visibility and accessibility of our productions. We have created some search engines, which allow you to find the films we finance. We want to do more to help the artists create competitive content, exportable throughout the world.
Quali sono le sfide maggiori a cui Telefilm Canada ha dovuto far fronte? Di certo quelle di dover accedere a nuove piattaforme digitali e d’incoraggiare il pubblico a ritornare al cinema, dato che le nostre produzioni sono ideate per essere viste sul grande schermo. Lavoriamo attivamente allo sviluppo di collaborazioni con piattaforme diverse per assicurare maggiore visibilità e accessibilità alle nostre produzioni. Abbiamo creato dei siti di ricerca che permettono di trovare i film che noi finanziamo. Vogliamo sostenere ulteriormente gli artisti affinché possano creare dei contenuti concorrenziali esportabili in tutto il mondo.
How does Canadian film production rank in the world? Canadian artists, enjoy an excellent reputation throughout the whole world. Their creativity and their way of looking at multiculturalism are unique in the world. We boast incredible talents: Denis Villeneuve, the deceased Jean-Claude Vallée and, more recently, Charlotte Le Bon, are all exceptional.
Come si piazza il cinema canadese nel mondo? gli artisti canadesi, siano essi del Quebec o d’altrove, godono di una reputazione eccellente in tutto il mondo. La loro creatività e visione del multiculturalismo sono uniche al mondo. Vantiamo talenti incredibili: Denis Villeneuve, il defunto Jean-Claude Vallée e più di recente Charlotte Le Bon, sono eccezionali.
What objectives have you set for yourselves? Ensuring the continuation of the strategy presented by Christa, my predecessor, whose main points are the implementation of an eco-responsible plan of action in every sector of the organization, equity, diversity and inclusivity, as well as the sale and export of these principles throughout the world. I sincerely believe that Canadian cinematography is one-of-a-kind. We have some great talent that we will foster.
Quali obiettivi vi siete prefissati? Garantire la continuità del piano strategico presentato da Christa, la mia predecessora, i cui punti principali sono la messa in atto di un piano d’azione eco-responsabile in tutti i settori dell’organizzazione, l’equità, la diversità e l’inclusione, così come la vendita e l’esportazione di tali principi nel mondo. Credo sinceramente che la cinematografia canadese sia unica al mondo, abbiamo dei grandi talenti e li promuoveremo.
Telefilm Canada is a federal cultural agency reporting to Parliament through the Minister of Canadian Heritage, specializing in the promotion, development and financial support of the Canadian audiovisual industry of film, television and new media.
Telefilm Canada è un ente federale di competenza del Ministero del Patrimonio Canadese, specializzato nella promozione, nello sviluppo e nel sostegno finanziario dell’industria audiovisiva canadese del cinema, della televisione e dei nuovi media.
Traduction française à la page 95
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Camila Gonzalez
“It was such a moment of unity, where I realized Italians are so helpful and kind and want to help out anyone who loves soccer. It’s just amazing what the soccer community is.” “È stato un bel momento di unione, in cui mi sono resa conto di quanto gli italiani siano d’aiuto, gentili e premurosi verso chiunque ami il calcio. È incredibile la bellezza di questa comunità calcistica”. Photos by Lauren Howe
BY - D I L O R E T TA D I V I TA
Multicultural goal-setter Obiettivo: multiculturalismo
“Oh
my goodness, it was the most seamless adaptation of my life!” gushes TLN TV host, reporter and producer Camila Gonzalez about travelling through Italy to cover the Serie A Italian soccer league (including the recent AC Milan Scudetto) for the Serie A Halftime Show. “I feel like I was Italian in another life,” the Colombian-born Toronto resident says. “I had been learning Italian and was so involved in the Italian culture since I was working at TLN that it felt more like a pilgrimage than work.” The 25-year-old explains the origin of her boundless love of soccer: “Growing up, I followed the Colombian national team but I didn’t really get into it until the 2014 World Cup. We had a long drought—16 years—of not qualifying, so when we did, the passion came back. In 2018 I joined TLN, which has been bringing soccer to a Canadian audience for almost 40 years, and there are so many Colombian players who have played and are playing in the Italian league. So naturally, for me it was an amazing opportunity.” Gonzalez, who currently hosts TLN Connects, Soccer Fanatics and Hola News Canada community segments, is now going behind the camera to produce a feature-length original documentary about soccer—Heart of Goal: The Rise Of Canadian Soccer—due for release in October 2022. “The story follows an immigrant family, and how their son is going to the World
“M
amma mia, è stato uno degli adattamenti più naturali della mia vita!” dice entusiasta Camila Gonzalez a proposito della sua trasferta in Italia per occuparsi della Serie A italiana di calcio (compreso lo scudetto recente dell’AC Milan) per conto del programma Serie A Halftime Show di TLN. “Ho la sensazione di essere stata italiana in un’altra vita” racconta Gonzalez, 25 anni, nata in Colombia e oggi residente a Toronto. “Avendo studiato italiano ed essendo così presa dalla cultura italiana dato il lavoro a TLN, mi è sembrato di essere in un pellegrinaggio piuttosto che al lavoro”. Parlando di questa sua passione sconfinata per il calcio, ne spiega l’origine: “Da piccola, seguivo la nazionale colombiana senza però esserne troppo coinvolta, almeno fino ai Mondiali del 2014. Non ci qualificavamo da molto tempo – 16 anni – quindi, quando ce l’abbiamo fatta, è stato un ritorno di fiamma. Nel 2018, sono entrata a TLN, che porta il calcio nelle case dei canadesi da quasi 40 anni. Inoltre, sono tantissimi i calciatori colombiani che hanno giocato e giocano nelle squadre italiane. È ovvio, quindi, che si è trattato di un’opportunità meravigliosa”. Gonzalez, che al momento conduce TLN Connects, Soccer Fanatics e Hola News Canada, si sta adesso spostando dietro la videocamera per cimentarsi nella produzione di un documentario originale sul calcio - Heart of Goal: The Rise Of Canadian Soccer – la cui distribuzione è prevista per ottobre 2022. “È la storia delle vicende di una famiglia di immigrati italiani, di come il loro figlio stia
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Cup for Canada, and all the stories revolving around that,” she says. “This is the first project where I’m not on camera. It combines my passion for soccer and my desire to help immigrant communities by showing that anything is possible in Canada.” An active influencer for the advancement of marginalized groups and community development, she hopes the Canadian Hispanic/Latino community—so close to her heart—can progress to the same level of collective success as the ItalianCanadian community. “The Italians have done such a great job at building each other up. My biggest dream is seeing our community realize its potential and become a powerhouse, socially and economically.” The extent of professional experience that Gonzalez has amassed is uncommon for someone her age, being in the public eye and interviewing internationally recognized political, lifestyle and sports figures. Of all her interviews, she cites the one with Carlo Ancelloti, regarded as one of soccer’s greatest managers, as the defining moment of her career—not only because she is a huge calcio fan, but because it validated TLN’s respected place in Canadian broadcasting. “Doing the interview is a testament to how special TLN is that we get the chance to talk to him,” she says. A self-described old soul, Gonzalez says her interest in media and interviewing started at the young age of 13, when she hosted a kids’ radio show. She goes as far as attributing that early-life experience as preparation for what she is doing today. “I read a lot of books about media and reached out to people through Twitter and LinkedIn, who were doing what I wanted to do.” So what is next for the multi-faceted Gonzalez? “I think that the universe works in our favour and we just have to be prepared for when opportunities open up,” she says. As an unofficial ambassador of multiculturalism and soccer, Gonzalez says she wants to continue her journalistic exploration of other cultures and “find similarities rather than differences.” This openness served her well in Italy after she covered a match between AC Milan and Sassuolo in Reggio-Emilia, when overly excited fans damanged the train in which she was to ride back to Milan, leaving her stranded. “I don’t speak perfect Italian and I had to navigate this small village and communicate with the people to find a way back,” she recalls. “It was such a moment of unity, where I realized Italians are so helpful and kind and want to help out anyone who loves soccer. It’s just amazing what the soccer community is.”
partecipando alla Coppa del Mondo con la maglia del Canada, nonché di tutte le storie che vi gravitano attorno,” spiega. “È il primo progetto in cui non sono davanti le telecamere. È un connubio tra la mia passione per il calcio e il desiderio di aiutare le comunità immigrate, facendo veder loro che in Canada tutto è possibile”. Influencer attiva per il progresso dei gruppi marginalizzati e lo sviluppo della comunità, spera che la comunità ispanico-latina del Canada – che le sta tanto a cuore – possa progredire allo stesso livello di riuscita collettiva della comunità italo-canadese. “Gli italiani sono stati eccezionali nel sostenersi a vicenda. Il mio sogno più grande è quello di vedere la nostra comunità raggiungere il suo potenziale diventando una forza sia dal punto di vista sociale che economico”. Il livello di esperienza professionale che Gonzalez ha raggiunto è insolito per una persona della sua età: personaggio pubblico con interviste a figure politiche, mondane e sportive di spessore internazionale. Di tutte le sue interviste, cita quella a Carlo Ancelotti, considerato uno dei più grandi allenatori, come uno dei momenti clou della propria carriera: non solo perché grande tifosa di calcio, ma anche perché ha confermato il valore di TLN all’interno del settore delle telecomunicazioni canadesi. “Quell’intervista è la riprova di quanto speciale sia TLN, tanto da avere l’opportunità di parlare con lui” precisa. Gonzalez, che si autodefinisce “saggia” sin da piccola, racconta che il proprio interesse per i media e le interviste è nato da giovane, a 13 anni, quando ha presentato un programma radiofonico per bambini. Addirittura attribuisce a quell’esperienza giovanile il valore di esperienza preparatoria per ciò che fa oggi. “Ho letto molti libri sui media e ho contattato su Twitter e Linkedin persone che facevano quello che volevo fare io”. Quindi cosa c’è in serbo per la poliedrica Gonzalez? “Penso che l’universo giochi a nostro favore e che dobbiamo essere semplicemente pronti ad accogliere le opportunità che ci si presentano davanti” precisa. Da buona ambasciatrice del multiculturalismo e del calcio, Gonzalez spiega che ciò che le sta maggiormente a cuore è continuare ad esplorare giornalisticamente altre culture “per trovarne le somiglianze piuttosto che le differenze”. Sono stati proprio questa sua apertura e interesse per le diversità a tornarle molto utili in Italia dopo essersi occupata di una partita tra l’AC Milan e il Sassuolo giocatasi a Reggio-Emilia, allorché un gruppo di tifosi esageratamente entusiasti hanno danneggiato il treno con il quale sarebbe dovuta ritornare a Milano, facendola quindi rimanere bloccata. “Non parlo perfettamente l’italiano ma mi sono dovuta destreggiare in questo paesino, parlando con le persone per trovare un modo per ritornare,” ricorda. “È stato un bel momento di unione, in cui mi sono resa conto di quanto gli italiani siano d’aiuto, gentili e premurosi verso chiunque ami il calcio. È incredibile la bellezza di questa comunità calcistica”.
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Photo by Agata De Santis
BY - D I V I T T O R I A Z O R F I N I
Calliari, QC
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ho are today’s Quebec artists with different backgrounds? Is there room for Quebecers who speak languages other than English and French at home? Can this generation of great cultural, linguistic and native diversity carve out a space for itself within Quebec’s musical scene? These are some of the questions the independent documentary Calliari, QC, written and directed by two Italian-Canadians, tries to answer. Director Anita Aloisio and producer Agata De Santis experienced many struggles and rejections, despite strongly believing in their project. The two women eventually sold their newest film to CBC Gem. It is now available throughout Canada.“I found the topic of the documentary truly interesting, and we started working on it,” says De Santis. “When we began producing the film five years ago, we couldn’t find a broadcaster. So we turned to crowdfunding, and with the first funds we began shooting. We then received another grant and eventually sold the film to CBC.” Author of the book and the documentary Mal’occhio Everything You Ever Wanted To Know About The Evil Eye, and founder of the blog italocanadese.com (an online platform that highlights first, second and third generation Italian-Canadians) De Santis is now turning her gaze to the future of her own generation. It’s not the first time Aloisio and De Santis have collaborated. Although their parents are from Basilicata, they only met as
C
hi sono oggi gli artisti quebecchesi che hanno origini diverse? C’è spazio per i quebecchesi che a casa parlano un’altra lingua oltre al francese e all’inglese? Questa generazione dalla forte pluralità culturale, linguistica e aborigena della provincia può ritagliarsi un posto nell’industria musicale del Quebec? Queste sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere il documentario indipendente Calliari, QC, a firma di due italo-canadesi d’eccezione: la regista Anita Aloisio e la produttrice Agata De Santis. Due donne che hanno creduto fortemente nel progetto, e che, dopo tanti sforzi e soprattutto dopo tanti no, lo hanno venduto alla rete nazionale anglofona CBC Gem, e adesso è disponibile in tutto il Canada. “Già conoscevo Marco perché l’avevo intervistato - racconta De Santis - ho trovato il soggetto del documentario davvero interessante e abbiamo iniziato a lavorarci. Quando abbiamo iniziato a sviluppare il film 5 anni fa, non abbiamo trovato un broadcasting. Allora abbiamo pensato al crowdfunding, e con i primi fondi abbiamo iniziato a girare, è arrivata poi un’altra sovvenzione e infine lo abbiamo venduto a CBC”. De Santis, autrice del libro Mal’occhio - Everything You Ever Wanted To Know About The Evil Eye e del documentario omonimo, fondatrice del blog italocanadese.com, uno spazio sul web che valorizza gli italocanadesi di prima, seconda e terza generazione, adesso volge lo sguardo al futuro della generazione di cui fa parte.
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Remembering Those We’ve Recently Lost With Honour And Grace Matteo Gabriele Alessandro Busato Dane Zivkovic Dina Dinardo Emma Ansotigue Nunzio Napoletano Raffaele Amello Maria Greco Lidia Gareri Gabriela Breda Angela Sclocco Giuseppe Serratore Giuseppina Ladelfa Liberata Apa Francesca Guida Arcelia Mejia Salcedo Renzo Correale Elena De Gasperis Luigi Miraglia Teresa Reda Sebastiano Carretto Steven Villella
Silviana Ruscica Cedrick Jhecho Taduran Andrew Butylkin Santo Giordano Angelina Margotta Raffaele Di Renzo Nazzareno Zeppieri Agnese Lauretti Pasquale Grieco Giovanna Vendramin Assunta Cafarelli Franco Sestito Maria Rosa Barbieri Linda Perinetti Aurielo Di Rocco Fiorinda Gargano Consiglia F. Denotaris Angela Kallias Maria Sottile Dale Marina Falle Panayiotis Filippakopoulos Eugenia Brun
Maria Di Federico Modestino Luongo Madalena Cannatella Vittoria D’Aquila Domenica Pappa Colin Knight Stefan Misko Maria Santoro Maria Di Filippo Maria Mannella Sergiu Weber Giannina Zonta Ersilia Sortino Emilia Castrignano Maria Beltrano Addaria Ventresca Mario Nunes Rebecca Ubando Cosimo Vincenzo Gagliardi Alzira Nunes Alfredo Bastone Clara Ceolin
Jose Pacheco Salvatore Bellissimo Liduino Maciel Maria Angelina Zito Rosa Polito Giuseppe Rumeo Otilia Da Costa Vincenza Lancia Antonio Abbatesciana Antonio Rotundo Giuseppe Versace Lucia Spatola Salvatore Ritacca Angelina Rossi Constantino Picanco Carmela Agro Giovanna De Cesare Rosa Curia Caterina Sanginiti Angelina Raviele Giorgina Marchetta
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adults through their jobs. Moreover, as Aloisio points out, “When we began, we were the only Italian women of the same generation in Montreal who were making movies—a scarcely-celebrated quality.” Calliari, QC is a project with distant origins. Throughout her films, Aloisio has always explored the peculiarities of Quebec society, on the subjects of immigration, language, culture and, of course, politics. Straniera Come Donna — A Woman, a Stranger (2002), coproduced with the minister of immigration and the NFB, explores the influence of cultural traditions on women of Italian origin in Quebec. Her documentary Les enfants de la loi 101, Growing up with Bill 101 (2007) covers the impact politics and Bill 101 (the French Language Charter) had on her generation, the first to have compulsory French education. We’re talking about roughly 300,000 Quebec children at the time of the bill’s implementation, now all grown up. This new documentary is the natural follow-up to her previous projects.“Calliari, QC began with my master’s thesis, which focused on the challenges faced by Quebec artists of Italian descent, by those of different backgrounds who were born in Quebec, or those who immigrated here a while ago. It also focused on their artistic production and how it is recognized in Quebec,” says Aloisio. In particular, the documentary follows protagonist Marco Calliari, an Italian-Canadian singersongwriter who, after a brilliant career in heavy metal and Italian music, opens himself up to a new challenge—writing and singing in French.“At the time, Marco had just finished producing his album Mi Ricordo—whose title echoes the motto of the province of Quebec, Je me souviens—translating 11 authors of Quebecois songs in Italian. [It was] a project that didn’t see the same success as others. If, initially, la francophonie had welcomed him as an Italian, now it didn’t recognize him as a Quebecois, despite having been born and raised in Montreal.” Aloisio points out that because his music doesn’t fall under the exotic category of musique du monde, and because he wants to be recognized as Quebec artist, challenges arise, especially in the music industry. These challenges are also shared by other artists featured in the documentary, like Kathia Rock, an Innu artist, Paul Cargnello and Mamselle Ruiz. Aloisio gives a voice to an entire generation of artists—those who were born and raised here but are of different origins, and those who have lived here a long time. It is a present and wellrooted but little-known reality, especially considering how difficult it is for mixed-Quebecois artists to request and obtain funding. In the documentary, Calliari asks: “What are we here? Are we Quebec artists who sing in other languages? Are we supposed to be something else? Or are we just Quebecois artists?”
Non è la prima volta che Aloisio e De Santis collaborano insieme. Sebbene i genitori di entrambe siano della Basilicata, si sono incontrate solo da adulte proprio grazie al loro lavoro, del resto, come precisa Aloisio: “Quando abbiamo iniziato eravamo le sole donne italiane della stessa generazione a Montreal che facevano film, caratteristica poco celebrata”. Calliari, QC è un progetto che ha origini lontane, da sempre Aloisio indaga le peculiarità della società del Quebec in tema di immigrazione, lingua, cultura e certamente, anche politica attraverso i suoi film: Straniera Come Donna — A Woman, a Stranger (2002), coprodotto con il ministero dell’Immigrazione e la NFB, esplora l’influenza della tradizione culturale e sociale sulle donne di origine italiana in Quebec. Impossibile non citare il documentario Les enfants de la loi 101, Growing up with Bill 101 (2007), in cui affronta da vicino l’impatto della politica e della legge 101 (Carta della lingua del Québec) sulla sua generazione, la prima con l’obbligo della scuola francese. Parliamo di circa 300,000 québécois, all’epoca dell’entrata in vigore della legge erano bambini oggi diventati adulti. Il documentario sembra dunque il naturale proseguimento dei suoi progetti precedenti.“Calliari, QC è iniziato con una mia tesi del master che raccontava le sfide di artisti italo-quebecchesi o di origine diverse ma nati in Quebec o che si sono trasferiti qui da tempo, la loro produzione artistica cos’è e come viene riconosciuta in Quebec?” racconta Aloisio. In particolare il documentario, vede protagonista il cantautore italo-canadese Marco Calliari che, dopo una brillante carriera nell’heavy Metal e nella musica italiana, si apre ad una nuova sfida: scrivere e cantare in francese.“In quel periodo Marco aveva appena finito il suo album Mi Ricordo” titolo che riprende il motto quebecchese Je me souviens, traducendo 11 autori della canzone quebecoise in italiano. Un progetto che, rispetto agli altri, non ha avuto lo stesso successo. Se prima la francophonie gli aveva aperto le braccia in quanto italiano, non viene però riconosciuto ora in quanto quebecchese seppure sia nato e cresciuto a Montreal. Precisa Aloisio che nel momento in cui la sua musica non rientra nella “categoria esotico di music du monde e lui in quanto artista si vuole far riconoscere come quebecois, questo è problematico soprattutto nell’industria musicale. Ma queste sfide sono comuni anche ad altri artisti del documentario come Kathia Rock artista innue, Paul Cargnello, e Mamselle Ruiz” che si ritrovano ad affrontare le stesse difficoltà. Aloisio si fa portavoce di un’intera generazione di artisti nati e cresciuti qui ma con origini diverse o di artisti che vivono qui da molti anni. Una realtà presente e ben radicata ma poco raccontata soprattutto se pensiamo alla difficoltà di richiedere e ottenere fondi da parte degli artisti che sono sì quebecchesi ma anche altro. Calliari nel documentario domanda: “What are we here? Are we Quebec artists who sing in other languages? Are we supposed to be something else? Or are we just Quebec artists?”. Traduction française à la page 96
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Congratulations to all our 2022 graduates!
Julia D’Adamo University of Toronto Doctor of Pharmacy
Christina Furneri Université de Montréal Doctor of Pharmacy (PharmD)
Adam Trapid Concordia University Master of/Magisteriate in Science
Rosanna Ferraro John Molson School of Business Bachelor of Commerce Accountancy
Julian de Jong Chinappi Concordia University Bachelor of Arts Human Relations
Brenda Sabbatino McGill University Bachelor of Arts Political Science
Jonathan Ferraro Concordia University Bachelor of Mechanical Engineering
Ida (Furino) Foster McGill University PhD in School/Applied Child Psychology
Vanessa Brunetti McGill University PhD in Epidemiology
Karina Mastronardi Concordia University PhD in Biology
James Anthony Hedrei John Molson School of Business Bachelor of Commerce Accountancy
Margaret Salvo Université de Montréal Master of Science (Applied) Occupational Therapy
Dominic Anthony Salvo John Molson School of Business Bachelor of Commerce Finance
Ashley Ann Argentino McGill University Bachelor of Education
Stephanie Elizabeth Halliday McMaster University Bachelor of Commerce Finance
Sarah Vacante John Molson School of Business Bachelor of Commerce Accountancy
Marina Pichirallo McGill University Bachelor of Education Kindergarten/Elementary
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Kristina Giambra John Molson School of Business Bachelor of Commerce Human Resource Management
Alyssa Tarricone John Molson School of Business Bachelor of Commerce Marketing
Auguri ai nostri laureati e diplomati del 2022!
Alexander Vincelli John Molson School of Business Bachelor of Commerce Finance
Gabriella Terrasi John Molson Business School Bachelor of Commerce Human Resource Management
Tristan James Cerminara Loyola High School
Alessandro Gentile McGill University Bachelor of Commerce Finance
Anthony Patulli ESG UQAM Business Management
Amanda Bucci McGill University Bachelor of Bioresource Engineering
Laura Morra Tyndale University Bachelor of Education Teachers College
Valery Ruscitti Concordia University Bachelor of Applied Human Sciences Human Relations / Education
Alexander de Jong Chinappi Vanier College Sports & Leisure
Angela Mininni Sheridan College Child & Youth Worker
Rebecca Liqing Positano Regiopolis - Notre Dame Catholic Secondary School
Dante Rende Laval Senior Academy High School
Brianna Martello Lester B. Pearson High School
Anthony O’Neil R.J. Mcgregor Grade 8
Marisa Cannata Villa Maria High School
Adriano Zara Royal Vale School Kindergarten
Chiara V St. Fidelis Kindergarten
Connie Arico All About Kids Pre-school
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Aviana Sabbatino Garderie Les Petits Amis de Nemo Daycare
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Romina Monaco Events Editor romina@panoramitalia.com
Ital-Canadian Golf Open
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Supporting Students Nationwide Italian Canadians of the Toronto region and friends of this community swung their clubs ‘on the green’ in support of education programs nationwide. Held September 8 and a collaboration between organizations, CIBPA Toronto, ICCO Canada and Villa Charities Foundation, the well-attended golf tournament raised over $100,000 for scholarships and bursaries benefitting undergraduate and graduate level students across Canada. 1. Daniela Gatti, Nancy Bruno, Jennifer Quattrociocchi and Nancy Melo (photo provided by Villa Charities) 2. Romano Ramunno, Nino Pasquariello (Past President - CIBPA Toronto) and Donny Selvaggi 3. Mario Barbaro, Vince Ierulli, Michael Manieri and Rafael Jageshar 4. Tom Iannacchino, Claudio Sarracini, Marco DeVuono (President/CEO - Villa Charities), Sandro D’Ercole and Fred Sauer 5. Martin Gangadeen, Joseph Pagliaroli, Bob Sacco, Rakan Aown and Tony Malfara
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Sergio Marchionne An Italian Canadian Visionary The Italian Contemporary Film Festival (ICFF) and joint Lavazza IncluCity Festival launched its annual three-week movie extravaganza by honouring the life of late automotive giant, Sergio Marchionne. Held June 24 in downtown Toronto the ICFF gala boasted a record-breaking attendance and was followed by a screening of the documentary film, Sergio Marchionne: Il Coraggio di Contare at TIFF Bell Lightbox. On hand honouring Marchionne’s legacy were film producer, Mario Rossini and Marchionne’s partner, Manuela Battezzato.
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1. Madeline Zito, Manuela Battezzato, Donna Ciccolini, Sam Ciccolini 2. Mara Cataldi and Stella Acquisto 3. Cristiano DeFlorentiis, Sam Ciccolini, Giorgio Beghetto, Manuela Battezzato, Bob Sacco 4. Lee Zanetti, Rosanna Serpa, Mary Falotico 5. Melissa MarottaPaolicelli, Carmelina Vinzi, Susan Niczowski, Angela Marotta and Maurizio Magnifico 6. Anthony Pagano, Nick Simone, Bambina Marcello, Stefania Szabo and Al Pace 7. Adriano and Cinzia Cremonese
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Photos by Luigi Pullano Photography
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EVENTS
Rev. Msgr. Frank Leo Auxiliary Appointed Bishop of the Archdiocese of Montreal On July 16, Pope Francis appointed Msgr. Frank Leo as Auxiliary Bishop of the Archdiocese of Montreal. Msgr. Leo’s Episcopal Ordination took place on September 12, at Mary Queen of the World Cathedral in Montreal. Born in Montreal in 1971 to Italian immigrant parents, he entered the Grand Séminaire de Montréal in 1990 and was ordained a priest in 1996. Msgr. Leo served in different parish assignments until 2006 when he accepted the invitation to enroll in the Pontifical Ecclesiastical Academy in Rome and subsequently enter the Diplomatic Service of the Holy See. In January 2012, Pope Benedict XVI appointed him Chaplain of His Holiness bestowing the title of Monsignor.
Primucci Pavilion
Honouring the Pizza Nova Founding Family On June 14 in Toronto the Variety - The Children’s Charity of Ontario unveiled its newly-renovated Primucci Pavilion in honour of the Pizza Nova franchise founding family. Over1. the course of a 23-year partnership, Pizza Nova has raised more than $2 million for the organization with the
support of its customers, franchisees and staff. During this reveal a cheque of $203,902, raised from Pizza Nova’s 2022 That’s Amore Pizza for Kids campaign, was presented by the Primucci family to Variety in front of Share the Love - a mural recently created by artist Nicole Lalonde.
1. Anna Primucci, Domenic Primucci (President, Pizza Nova), Kathleen Woo (Variety Ambassador), Isabelle Mandas (Variety Ambassador), Gemma Primucci, Mike Primucci, Gemma Primucci, Tyler Jahoor (Variety Ambassador), Lori Primucci, Karen Stintz (CEO,Variety Ontario) and Sam Primucci (Founder, Pizza Nova). 2. Charles Taerk (Chairman Variety Ontario), Sam Primucci (Founder, Pizza Nova), Karen Stintz (CEO,Variety Ontario) and Domenic Primucci (President, Pizza Nova).
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Photos by Kaj Larson
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EVENTS
ItalfestMTL Celebrating Montreal’s Biggest Italian Festival ItalfestMTL, formerly known as Montreal’s Italian Week, took place from August 5 to August 20 across the city and celebrated the richness of Italian culture. Renewed, energized and overflowing with new content, this 29th edition sponsored by Mastro San Daniele, the Italian Canadian Community Foundation, Government of Canada, Government of Quebec and the City of Montreal made its in-person comeback offering more than 400,000 festival-goers a diversified program and wide variety of shows and activities featuring Italian-Canadian music, art, gastronomy and more. From concerts and street animation to outdoor opera, a drive-in and fashion show, the festival ended on a high note with presence in Montreal’s festival district, Quartier des Spectacles, Esplanade Tranquille—a new milestone in ItalfestMTL history.
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1. Gianni Bodo 2. Marco Calliari 3. Daniela Fiorentino 4. Borrkia 5. Designer Maria Arciero 6. Manny Blu 7. Boulevard Saint-Laurent, Little Italy 8. Élodie Sanna 9. Giovanni Natale 10. ItalfestMTL team 11. Federazione Abbruzzese 12. Chef Danny Smiles 13. Lili-Ann De Francesco
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Photos by Claudia Mastrocola, Sara Barone and John Oliveri
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EVENTS
Notte In Bianco
Supporting Youth & Mental Health Held September 8 in Montreal, the thirteenth annual Notte in Bianco charitable event - alongside guest of honour and former Canadian Ambassador, Isabelle Hudon - attracted 400 guests and raised funds for Jewish General Hospital and the Shriners Hospital for Children & Youth Mental Health. Given the alarming rise in mental health
issues among young people, especially during the COVID-19 pandemic, organizers Cinémas Guzzo and the Mgr. Arthur Deschênes Foundation chose to focus their fundraising efforts in support of isolation, depression and other relevant issues.
1. Gilles Coulombe, Isabelle Hudon, Joséphine Brodeur, Marjolaine Lachance and Patrick Brulotte. 2. Michael Minicucci, Lia Minicucci, Manon Duguay and Émilie-Ève Leblanc.
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Let’s kiss, Toronto
Celebrating Italy’s LGBTQ In celebration of both Pride Month and Italian Heritage Month a special film screening of Let’s Kiss: A Gentle Revolution was showcased at Toronto’s Columbus Centre June 17. Organized by the Italian Cultural Institute, Villa Charities, l’Assocazione Amarcord Emilianoromagnoli dell’Ontario and Comites Toronto, the award-winning documentary featured Franco Grillini - co- founder of ArciGay and legendary pioneer of the LGBTQ movement in Italy.
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1. Hon. Franco Grillini, Giulio Recchioni (Executive Director - Cultural Planning, Columbus Centre) and Fabrizio Petri (Minister Plenipotentiary for the LGBTQ rights) 2. Michela Di Marco (President, COM.ITES Toronto) and Happie Testa (Italian Cultural Institute of Toronto)
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Nonna And the Girls Next Door Celebrating Author Gianna Patriarca
It was a full house as avid readers and fans of award-winning author, Gianna Patriarca gathered on September 13 to celebrate the launch of her newest book, Nonna and The Girls Next Door. Hosted by Villa Charities in Toronto, this heartwarming new book illustrated by Ellie Arscott tells the story of love between grandmothers and grandchildren and is just the latest in a series of popular publica-
tions written by this esteemed author. Patriarca boasts nine books of poetry and numerous renowned works such as Italian Women and Other Tragedies including All My Fallen Angelas and its collection of short fiction exploring the lives of immigrant Italian women. The keeper of our collective Italian Canadian story, her works have been adapted for the stage and CBC radio productions.
1. School teacher Carosina Valeri with author Gianna Patriarca 2. Nonna Maria Grazia with Chiara,Talia and nonno Pal Di Iulio
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Italian Heritage Month
Raising the Flag at Toronto City Hall In 2010 the month of June was declared Italian Heritage Month across the province of Ontario and to celebrate the occasion delegates gathered to raise the Italian flag at Toronto City Hall. Held June 5 in honour of the important economic, social and cultural contributions made by Italian immigrants, the event also celebrates the 1.5 million Canadians who proudly claim Italian ancestry.
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1. Mayor John Tory, Councillor James Pasternak, Steve Verrelli, MPP Michael Tibollo, Frank Varacalli, Mario Gentile, Fernando Perri, Councillor Tony Perruzza, Councillor Francis Nunziata, Antonio Vacca, Antonio Campagnia, Loris Suppo, Sam Maxwell, Fidenzio Salvatori. Back Row: Deputy Mayor Stephen Holiday, Luigi DeVuono, Tony Volpentesta, Roberto DiGiulio
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Succès de Rome à Montréal Par Giulia Verticchio
Connaissez-vous Vittoria Zorfini, authentique romaine, journaliste, personnalité de la radio, blogueuse, vidéaste, amoureuse de Montréal? C’est une jeune femme qui aime observer le monde qui l’entoure et dont les photos et vidéos finissent par donner vie à des articles et interviews. Zorfini est définitivement une journaliste de divertissement 3.0, dont les intérêts vont de la presse écrite à la radio en passant par YouTube et Instagram. Rédactrice et correctrice chez Panoram Italia pendant six ans, elle est désormais également animatrice de radio à CFMB 1280 AM. « Je suis venue en vacances au Canada, à Montréal, en 2015 pour prendre une pause. Mon frère Roberto, cinéaste, était déjà ici depuis quelques années. Juste avant de partir, j’ai créé mon blog Mamma ho preso l’aereo (Maman, j’ai pris l’avion) pour partager cette nouvelle aventure. Au départ, je devais rester six mois, mais j’ai ensuite eu l’occasion de rester plus longtemps et de travailler. Comme j’avais déjà travaillé comme journaliste en Italie, lorsque j’ai eu la chance de rencontrer Adam Zara et Gabriel Riel-Salvatore de Panoram Italia, ma première grande opportunité s’est présentée ici. Il y avait beaucoup à faire à cette époque. Par conséquent, j’ai commencé à collaborer avec eux en couvrant l’immigration italienne au Canada et dans le reste du monde et en développant leurs recettes vidéo sur la chaîne Vimeo, une plateforme numérique très populaire à l’époque. J’ai également tourné des vidéos spécialement pour l’UEFA Euro 2016, ainsi que des vidéos des coulisses des séances photo pour la section “Living Italian Style” de Panoram Italia. Finalement, la société a parrainé mon immigration. Je n’oublierai jamais Le mo-
ment où Tony Zara m’a demandé : ‘Es-tu vraiment sûr de vouloir rester ?’ Je lui doit un immense merci car c’est lui qui a décidé d’entamer le processus d’immigration. » Vittoria devient alors rédactrice adjointe du magazine, s’occupant également de leur site internet, de leurs réseaux sociaux et de leur contenu multimédia. Sa chaîne YouTube – avec des vidéos sur la ville, une mini-série consacrée à Montréal pendant la pandémie et les coulisses des films de son frère – est issue d’entrevues et d’articles publiés sur son blog. Dans ces articles et entrevues, elle se concentre sur certains traits de Montréal, du Québec et du Canada, sur des faits intéressants sur la communauté italo-canadienne locale, sur le processus d’immigration et la vie des étudiants et des jeunes professionnels et artistes italiens qui vivent ici. « La vidéo la plus regardée est celle de la finale du Championnat d’Europe en 2020, lorsque l’Italie a gagné contre l’Angleterre, le premier grand événement extérieur dans la Petite Italie de Montréal après le confinement. C’était vraiment excitant. » En 2017, Zorfini commence également à travailler pour la station de radio CFMB avec une émission d’une heure nommée Polpette (Boulettes de viande), diffusée tous les vendredis en collaboration avec le projet Genio Vagante de l’Institut culturel italien de Montréal. À quelques reprises, Ivana Bombardieri, voix emblématique de la radio, a commencé à demander à Zorfini de la remplacer lors de son émission de l’après-midi, Buon Pomeriggio, jusqu’à ce qu’elle finisse par lui confier tous les vendredis après-midi. « Le populaire Buon Pomeriggio fêtera cette année son 50e anniversaire. Je dois beaucoup à Ivana ; c’est une force de la nature, incroyablement généreuse. C’est pour moi un grand honneur qu’une professionnelle comme elle m’ait
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demandé de m’occuper de son émission. » Après cinq ans à présenter Buon Pomeriggio, le directeur de la station Luigi Valente a confié à Zorfini sa propre émission matinale, occupant un créneau horaire important resté trop longtemps inutilisé. C’est ainsi qu’en juillet 2022, Le Mattine con Vittoria a commencé. Diffusé du lundi au vendredi de 10h à 13h, l’émission traite de l’actualité à Montréal, au Canada et en Italie. On y parle aussi d’immigration et comment déménager au Canada. La carrière radiophonique de Zorfini compte même quelques interviews d’artistes et de professionnels prestigieux : « J’ai interviewé l’artiste de renommée mondiale Francesco Camillo Giorgino, connu sous le nom de Millo ; Roberta Villa, chef d’équipe du groupe de communication de l’unité stratégique du NITAG italien (National Immunization Technical Advisory Group) ; et Chiara Rappacini, créatrice du projet Amori Sfigati (amours malchenceux) », explique Zorfini. « J’ai tout de suite compris que Montréal était une ville d’opportunités. Si vous avez une idée, un projet, ici vous pouvez le concrétiser. Avec de l’engagement et un peu de chance bien sûr, vous pouvez réussir. J’ai toujours eu la curiosité et le besoin de décrire le monde qui m’entoure, que ce soit à travers la presse écrite ou la vidéo. Maintenant, devant un micro, j’ai l’occasion de parler des aventures et des mésaventures d’une nouvelle génération qui s’installe au Canada, et des réalisations de ceux qui avaient un rêve et pouvaient le réaliser. De plus, aucun succès n’arrive sans quelques échecs, cela fait partie de l’expérience, et j’en parle aussi, car ils sont peut-être encore plus intéressants.
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Entretien avec Francesca Accinelli, de Téléfilm Canada Par Carole Gagliardi
Le 10 septembre dernier, Francesca Accinelli, vice-présidente Promotions, communications et relations internationales de Téléfilm Canada, est devenue directrice générale et cheffe de la direction par intérim de ce même organisme. En poste à Téléfilm Canada depuis 2006, Mme Accinelli compte 20 ans d’expérience en financement de projets. Ses études et sa carrière se sont déroulées essentiellement dans le milieu des arts et de la culture, et la diplômée de l’Université York, à Toronto, siège depuis quelques années au conseil d’administration de cette institution universitaire. Native de Toronto, où elle vit avec sa famille, Francesca a voyagé partout dans le monde grâce à son travail. Elle se dit très fière de ses origines italiennes, mais regrette que son père, originaire de Gênes et ayant émigré aux États-Unis à une période qui laissait peu de chances aux immigrants italiens, ait dû vivre comme un Américain et ait laissé de côté sa langue et sa culture. Pour cette passionnée du cinéma canadien et du talent de ses artisans, sa nomination, d’une durée de six mois, est une occasion extraordinaire : « J’ai travaillé côté télévision, médias numériques et longs métrages, ainsi qu’en financement et promotion de projets. Je mettrai toute mon expérience à l’œuvre et poursuivrai le travail de ma prédécesseure, Christa Dickenson, vers la modernisation de Téléfilm. » Cet organisme fédéral a été longtemps perçu comme travaillant avec un nombre restreint de producteurs, souvent les mêmes, une perception que Francesca Accinelli veut changer. Elle souhaite élargir le bassin de créa-
teurs et travailler de plus près avec la nouvelle génération, qui apportera une vision linguistique et culturelle diversifiée et moderne. La nouvelle directrice générale souhaite aussi revoir la stratégie de financement de Téléfilm. Les coûts de production ayant considérablement augmenté, elle promet davantage de financement, moins de films peut-être, mais des films ayant plus d’impact. En 2019, le gouvernement a octroyé à l’organisme, qui relève de Patrimoine canadien, plus de 105 millions de dollars, qui seront répartis sur trois ans. La pandémie a ralenti l’octroi et l’utilisation de ces sommes, mais de nouveaux projets en langues autres que le français et l’anglais feront l’objet d’une attention particulière. Quels sont les plus grands défis que Téléfilm Canada doit relever ? Très certainement ceux d’accéder aux nouvelles plateformes numériques et d’encourager le public à retourner au cinéma, car nos productions sont conçues pour être vues sur grand écran. Nous travaillons activement au développement de partenariats avec différentes plateformes pour assurer plus de visibilité et d’accessibilité à nos productions. Nous avons créé des sites de recherche qui permettent de trouver les films que nous finançons. Nous voulons aider davantage les créateurs afin qu’ils puissent créer du contenu compétitif exportable dans le monde entier. Comment se positionne le cinéma canadien dans le monde ? Les créateurs canadiens, qu’ils soient du Québec ou d’ailleurs, jouissent d’une excellente réputation partout dans le monde. Leur créativité et leur vision du multiculturalisme sont uniques au monde. Nous avons d’incroyables talents, les Denis Villeneuve, le défunt Jean-Claude Vallée
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et tout récemment Charlotte Le Bon sont exceptionnels. Il y a une qualité unique au cinéma québécois et un talent qu’on ne retrouve nulle part ailleurs. Quels sont les objectifs que vous vous êtes fixés ? Assurer la continuité du plan stratégique présenté par Christa, ma prédécesseure, dont les points principaux sont l’application d’un plan d’action écoresponsable dans tous les secteurs de l’organisation, l’équité, la diversité et l’inclusion, ainsi que la vente et l’exportation de ces principes dans le monde. Je crois sincèrement que la cinématographie canadienne est unique au monde, nous recelons de grands talents et nous allons les promouvoir. Téléfilm Canada est un organisme fédéral relevant du ministère du Patrimoine canadien, spécialisé dans la promotion, le développement et le soutien financier de l’industrie audiovisuelle canadienne du cinéma, de la télévision et des nouveaux médias.
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Calliari, QC
Par Vittoria Zorfini Qui sont les artistes québécois d’une autre origine aujourd’hui ? Y a-t-il de la place pour les Québécois qui parlent d’autres langues que l’anglais et le français ? Cette génération d’une grande diversité culturelle, linguistique et autochtone peut-elle se tailler une place sur la scène musicale québécoise ? Ce sont quelques-unes des questions auxquelles tente de répondre le documentaire indépendant Calliari, QC, écrit et réalisé par deux Italo-Canadiennes d’exception, la réalisatrice Anita Aloisio et la productrice Agata De Santis. Après de nombreuses luttes, et surtout de nombreux refus, les deux femmes, qui croyaient fermement au projet, ont fini par le vendre à la télé nationale anglaise CBC Gem. Il est maintenant offert partout au Canada. « Je connaissais déjà Marco parce que je l’avais interviewé », raconte De Santis. « J’ai trouvé le sujet du documentaire vraiment intéressant, et nous avons commencé à travailler sur le projet. Lorsque nous avons commencé à produire le film, il y a cinq ans, nous ne trouvions pas de diffuseur. Alors on s’est tournées vers le sociofinancement, et avec les premiers fonds, on a commencé le tournage. Nous avons ensuite reçu une autre subvention et avons finalement vendu le film à CBC. » Auteure du livre et du documentaire Mal’occhio – Everything You Ever Wanted To Know About The Evil Eye, et fondatrice du blogue italocanadese. com, une plateforme en ligne qui met en lumière les Italo-Canadiens de première, deuxième et troisième générations, De Santis porte maintenant son regard sur l’avenir de sa propre génération. Ce n’est pas la première fois qu’Aloisio et De Santis collaborent. Bien que leurs parents à toutes les deux soient originaires de la Basilicate, elles ne se sont rencontrées qu’à l’âge adulte, grâce à leur travail. De plus,
comme le souligne Aloisio : « Quand nous avons commencé, nous étions les seules femmes italiennes de la même génération à Montréal qui faisaient des films, une qualité peu célébrée. » Calliari, QC est un projet aux origines lointaines. Dans ses films, Aloisio a toujours exploré les particularités de la société québécoise sur les sujets de l’immigration, de la langue, de la culture et, bien sûr, de la politique. Straniera Come Donna – A Woman, a Stranger (2002), coproduit avec le ministère de l’Immigration et l’ONF, explore l’influence des traditions culturelles sur les femmes d’origine italienne au Québec. Il importe aussi de mentionner son documentaire Les enfants de la loi 101/Growing Up with Bill 101 (2007), qui traite des impacts de la politique et de la loi 101 (la Charte de la langue française) sur sa génération, la première à avoir suivi l’enseignement en français obligatoire. On parle ici d’environ 300 000 Québécois, des enfants au moment de la mise en vigueur de la loi et aujourd’hui des adultes. Le documentaire Calliari, QC est la suite naturelle de ses précédents projets. « Calliari, QC a commencé avec mon mémoire de maîtrise, qui portait sur les défis que doivent relever les artistes italo-québécois, ceux d’horizons différents qui sont nés au Québec et ceux qui ont immigré ici il y a quelque temps. Il a également mis l’accent sur leur production artistique et sa reconnaissance au Québec », dit Aloisio. Le documentaire suit notamment le protagoniste Marco Calliari, un auteurcompositeur-interprète italo-canadien qui, après une brillante carrière dans le heavy métal et la musique italienne, s’ouvre à un nouveau défi : écrire et chanter en français. « À l’époque, Marco venait de terminer la production de son album Mi Ricordo, dont le titre fait écho à la devise de la province de Québec, “Je me souviens”, traduisant 11 auteurs de chansons québécoises en italien. Cet album n’a pas connu le même succès que les autres. Si, au départ, la fran-
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cophonie avait accueilli Calliari en tant qu’Italien, maintenant elle ne le reconnaissait plus en tant que Québécois, bien qu’il soit né et ait grandi à Montréal. » Aloisio souligne que lorsque la musique de Calliari n’entre pas dans la catégorie exotique des « musiques du monde », et que lui, en tant qu’artiste, veut être reconnu comme québécois, des défis se présentent, notamment dans l’industrie de la musique. Ces défis sont également vécus par d’autres artistes présentés dans le documentaire, comme Kathia Rock, une artiste innue, Paul Cargnello et Mamselle Ruiz. Aloisio donne la parole à toute une génération d’artistes : des artistes qui sont nés et ont grandi ici, mais qui sont d’origines différentes, et d’autres qui vivent ici depuis longtemps. C’est une réalité présente et bien ancrée que la leur, mais méconnue – surtout compte tenu de la difficulté pour les artistes métis québécois de demander et d’obtenir du financement. Dans le documentaire, Calliari demande : « Que sommes-nous ici ? Sommes-nous des artistes québécois qui chantent dans d’autres langues ? Sommes-nous censés être autre chose ? Ou sommes-nous seulement des artistes québécois ? »