Parrocchia di Bovolone www.parrocchiabovolone.it
ita V n°255
// FEBBRAIO 2022
PARROCCHIALE
// Editoriale
a cura di Don Marco
I TEMPI DE 'NA OLTA Negli incontri e nei dialoghi di tutti i giorni capita spesso di ripensare e di tornare a raccontare come eravamo una volta e come la storia della nostra comunità, intrecciata con la storia delle nostre vite e del nostro tempo, ci abbia lasciato importanti ricordi che hanno segnato il vissuto.
S
ono ricordi che non vanno dimenticati, perché ci possono aiutare a leggere le sfide del nostro tempo, alla luce dei momenti di prova che ogni generazione ha vissuto. Ma c’è un pericolo: il ricordo non deve portarci semplicemente a vivere la nostalgia di ciò che non c’è più, né deve illuderci che i tempi che furono possano improvvisamente tornare. Rimanere ancorati al passato, solo per non affrontare il nostro presente ci procura solo sofferenza e non è nello stile cristiano. La vita cristiana infatti è un grande pellegrinaggio, che parte dal battesimo e attraversa le varie epoche della nostra vita, consapevoli che sono sempre di passaggio, perché la vera meta della vita non è qui, ma è con Dio. Quando la Chiesa guarda indietro, quindi, non lo fa con il desiderio di tornarci, ma nella consapevolezza che il Signore Gesù dei Vangeli è qui, nell’oggi, e chiama, ama, salva anche oggi come una volta. Il mondo è molto cambiato negli ultimi decenni e molto è cambiato anche del modo di vivere la fede, ma Dio non cambia mai. E se Dio non cambia, non cambia neanche il suo sguardo su di noi e sulla sua Chiesa. Quindi quando leggiamo la nostra storia, non dovremmo solo concentrarci su quello che non c’è più, ma dovremmo imparare a guardare a
quello che c’è sempre stato. Dio non smette di amare. Non ha smesso nei tempi di guerra, non ha smesso nei tempi di carestia, non ha smesso nei tempi dello sviluppo sfrenato, né nel tempo della crisi, né della pandemia. La fedeltà di Dio che riconosciamo nella storia ci permette non solo di affrontare il presente con meno paura, ma anche di mettere insieme tutte le generazioni che stanno convivendo in questo nostro tempo. Si parte dai testimoni della guerra e dei tempi in cui non c’era niente, ai nativi digitali, che girano il mondo senza muoversi dalla loro stanza di casa. Chi può mettere insieme queste diverse epoche, legate anche a diversi modi di pensare il mondo e la vita? Se per noi sembra difficile, quasi impossibile, questo non è impossibile a Dio. Il Signore Gesù parla a tutte le generazioni. Il Vangelo è anche oggi un messaggio nuovo, e la ricerca di Dio non è venuta meno nelle nuove generazioni. Solo se guardiamo a Lui, sapremo anche riconoscere ciò che tiene insieme tempi diversi della storia. E attraverso lo sguardo di Dio potremo così leggere il nostro tempo, come quell’epoca che ha messo insieme tante epoche,
in cui la comunità cristiana non era quella di una volta, ma era ancora comunità cristiana, in un cammino continuo di fedeltà e di conversione, e capace ancora di riconoscere l’amore del Signore, in un mondo complesso e bloccato nei suoi problemi. Quest’anno il nostro cammino spirituale di comunità si è soffermato sulle parole di Gesù che troviamo sopra l’altare della Chiesa: Io sono la via, la verità e la vita. Vivremo gli esercizi spirituali parrocchiali e il triduo pasquale aiutati da queste caratteristiche di Gesù, per ricordarci che anche oggi Gesù apre una via di salvezza, una via di verità, che mostra la verità della nostra vita. Guardiamo a lui per non perderci la bellezza del nostro presente, diverso da ogni epoca, ma parte della nostra vita
ARTICOLI
2 Vita Parrocchiale 2022
//Piccole donne del Vangelo
a cura di Micaela
LA DONNA CANANEA E LA FORZA DELL’OSTINAZIONE “Piccole” sono le donne alle quali i Vangeli non concedono molte parole. Si fanno largo tra la folla dei personaggi, come un piccolo particolare in un quadro più grande, ma nel loro passaggio cambiano sempre qualcosa ed in punta dei piedi entrano nell’eternità.
L
a donna cananea o siro-fenicia ci viene raccontata nei vangeli di Marco e Matteo, quando incrocia la sua strada con quella di Gesù, che era appena arrivato nella regione di Tiro e Sidone. Perché Gesù si trova lì? Forse vuole prendersi un po’ di tempo di silenzio e preghiera, lontano dalle discussioni con gli scribi e i farisei e dalla folla che lo considera solo un guaritore, ma ecco che un grido lo raggiunge e sconvolge i suoi piani: il grido di una donna, che gli chiede proprio quello da cui si sta cercando di allontanarsi: la guarigione della figlia. Cosa sappiamo di questa donna? Quasi nulla. I testi evangelici non ci forniscono molti particolari sulla sua storia, ci tratteggiano la sua figura solo con alcuni particolari, che sono tuttavia fondamentali: si tratta di una madre ma soprattutto di una straniera e per di più pagana. Lei non crede nel Dio di Israele, eppure ha sentito parlare di Gesù e in lui ripone la sua fiducia, ma per tutta risposta Gesù la tratta malissimo. Davanti a quella richiesta così insistente, “Egli non le rivolse neppure la parola”. Questo comportamento non corrisponde esattamente all’immagine che abbiamo comunemente di Gesù, così attento alla sofferenza del prossimo. La donna sta là, ha gridato a Gesù tutto il suo dolore, tutta la sua frustrazione per non poter fare nulla per aiutare sua figlia, forse anche tutto il suo senso di colpa per aver permesso che a sua figlia potesse accadere qualcosa del genere, e Gesù non reagisce. Anche gli apostoli sembrano essere a disagio, e forse possiamo intuire anche che pensieri gli stanno attraversando la mente: Che figura ci facciamo con questa che ci grida dietro? Ma né Gesù, né la donna sembrano preoccuparsi molto del loro giudizio. E con grande www.parrocchiabovolone.it
ostinazione, la cananea rimane davanti a Gesù a pregarlo e la risposta è, di nuovo, sconcertante: si sente dare del cane. In effetti, la missione di Gesù è per “le pecore perdute di Israele” e oppone un rifiuto che rafforza con una metafora molto incisiva, in un certo qual modo offensiva: “non è bene prendere il pane dei figli per darlo ai cagnolini”. La donna è delusa, ma ancora una volta non demorde, con umiltà riconosce la sua condizione, non si ribella, anzi ribaltando l’immagine dei cagnolini, si dice pronta ad accettare quello che cade dalla tavola dei padroni. Ed ecco che la sua preghiera viene ascoltata. Gesù si arrende davanti alla sua fede, e le riserva uno dei più bei complimenti del Vangelo: “Donna, grande è la tua fede” Quasi come appunto finale, il miracolo chiesto dalla donna avviene, ma rimane sullo sfondo, perché quello che è importante in questo racconto è proprio l’incontro e una donna pagana diventa per un momento protagonista con la sua ostinazione e la sua perseveranza nella preghiera, soprattutto quando questa sembra sbattere contro un muro. Ammettiamolo, quanti di
noi sarebbero rimasti a farsi trattare così? Probabilmente noi ce ne saremo andati subito, davanti a tanta indifferenza. Quante volte preghiamo e otteniamo solo silenzio, perseveriamo e ci sembra che il Signore ci ascolti solo per farci un favore, rimaniamo e ci fa sentire come dei cani, come se dovessimo convincerlo di qualcosa evidente…e allora ci alziamo e ce ne andiamo. A volte pregare è difficilissimo, ma l’esempio della cananea ci invita a rimanere con pazienza e a lasciarci guidare con umiltà alla radice di quello che chiediamo. Quando il Signore tace, quando non c’è risposta alle nostre preghiere, non dobbiamo scoraggiarci! Se chiediamo, sottoponendo le nostre richieste alla volontà di Dio, e se accettiamo che intervenga a suo piacimento, senza dettare le nostre condizioni, possiamo continuare a bussare insistentemente al trono della grazia. E la cananea non è l’unica che si lascia cambiare da questo incontro. Anche Gesù ha scoperto con lei l’universalità della sua missione, che a partire da quel momento abbraccia tutta l’umanità fino ad arrivare a noi.
Vita Parrocchiale 2022
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// Quaresima
a cura di Elena
IL TEMPO DI QUARESIMA Il mercoledì delle ceneri segna, nella tradizione cristiana, l’inizio della Quaresima come il tempo di preparazione alla Pasqua. Ma quali sono gli appuntamenti più importanti della Quaresima? Vediamoli assieme.
Mercoledì delle ceneri: Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
III Domenica di Quaresima: V Domenica di Quaresima: Se non vi convertirete, pe- Chi di voi è senza peccato,getrirete tutti allo stesso modo. ti per primo la pietra contro di lei.
In questa giornata il Vangelo ci invita ad assumere un comportamento umile, di servizio e di accoglienza, non di apparenza. Ci invita ad entrare silenziosamente in questo periodo di conversione, per preparare il nostro corpo e la nostra anima alla Pasqua. Le tradizionali azioni di questo periodo ruotano attorno a tre parole: la preghiera, il digiuno e l’elemosina .
La gente interpreta questi fatti come una punizione divina per i peccati di quelle vittime e, ritenendosi giusta, si crede al riparo da tali incidenti, pensando di non avere nulla da convertire nella propria vita. Ma Gesù denuncia questo atteggiamento di illusione ed invita a riflettere su quei fatti, per un maggiore impegno nel cammino di conversione. Ciascuno di noi è invitato da Dio a dare una svolta alla propria esistenza pensando e vivendo secondo il Vangelo.
I Domenica di Quaresima: Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo. In questa domenica il Vangelo narra l’inizio dei quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, durante i quali fu messo alla prova dalle tentazioni di Satana. Ma Gesù esce vittorioso dalla prova e respinge il tentatore rimandandolo a mani vuote. Anche il cristiano è invitato, in questo tempo, a condividere la prova di Gesù e soprattutto la sua scelta di opporsi alle facili proposte di Satana: il credente “con le promesse battesimali si impegna a respingere le medesime tentazioni del benessere, del successo e del dominio”. (Ibid., 184)
Nel Vangelo di questa domenica Gesù è messo alla prova da alcune persone esperte nell’interpretazione della legge, che lo pongono davanti a un dilemma difficile da risolvere: deve scegliere fra attenersi alle legge e pronunciare una sentenza di morte oppure violare la legge. Sorprendente è la reazione del Maestro, che è la Giustizia in persona. In nessun momento escono dalla sua bocca parole di condanna, ma di perdono e di misericordia, con una delicatezza che invita amabilmente a convertirsi: “Neanche io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”. Dio non ama il peccato e ne soffre, ma ha pazienza ed è compassionevole.
Domenica delle La Passione del
Palme: Signore
Con questa domenica entriamo ufficialmente nella Settimana Santa: i giorni che anIV Domenica di Quaresima: ticipano il triduo pasquale e che Questo tuo fratello era mor- porteranno alla Pasqua di Resurreto ed è tornato in vita. zione. Nel Vangelo di oggi si fa meIl Vangelo ci invita a fare ritorno moria dell’entrata trionfale di Gesù alla casa del Padre per mezzo del a Gerusalemme, osannato dalla sacramento del perdono, nel quale, folla che lo saluta agitando rami di confessando i nostri peccati, ci rive- palma (motivo per cui viene anche II Domenica di Quaresima: stiamo di Cristo e ridiventiamo suoi chiamata Domenica delle Palme). Mentre Gesù pregava, il fratelli e membri della famiglia di suo volto cambiò d’aspetto. Dio. Gesù ci invita anche a vivere la Giovedì Santo: concluSe la prima domenica di Quaresima comprensione e la misericordia del sione della Quaresima. ci ha presentato Gesù a confronto padre della parabola. È commovente In questo giorno con la celebrazione con la tentazione, faccia a faccia con la narrazione dei suoi gesti e dei suoi dell’ora nona si denota la fine della Satana nella solitudine del deserto, atteggiamenti, che riproducono le quaresima e con la celebrazione vequesta seconda domenica ci mostra virtù divine e quelle dei buoni educa- spertina si dà inizio del triduo pasquale. Gesù che conosce la trasfigurazione tori: il rispetto, la libertà e la paziendel suo volto e di tutta la sua Persona, za che confida nell’affetto donato. Se resa partecipe dell’indicibile gloria impariamo a “fare da figlio prodigo”, del Padre. Nell’itinerario quaresima- riceveremo la misericordia divina. E le la trasfigurazione di Gesù indica sapremo allora praticare la miseriil fine a cui tende questo cammino: cordia verso gli altri e amare la loro la resurrezione, di cui la trasfigu- libertà, come il padre della parabola. razione è anticipazione e profezia.
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4 Vita Parrocchiale 2022
// Iniziative
BENEDIZIONE DELLE CASE Quest’anno
passeremo
per
Per ricevere la visita del sacerdote è necessario COMPILARE LA SCHEDA CHE TROVATE IN CHIESA in TUTTE le sue parti e RICONSEGNARLA IN CANONICA O IN CHIESA NELL’APPOSITO CONTENITORE entro e non oltre DOMENICA 20 MARZO 2022. Nella tabella accanto ci sono tutte le vie coivolte nella benedizione Le benedizioni inizieranno dopo Pasqua. Sarete contattati telefonicamente dai volontari qualche giorno prima della visita, per confermare data e orario.
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la
benedizione
delle
famiglie
nella
zona
di
Via ALLENDE
Via MONTANARI
Via CA' PERSA
Via MONTI
Via CAMPAGNE
Via NENNI
Via CAVAZZA
Via NOVARINA
Via COMBONI
Via PRATO CASTELLO
Via CROSARE
Via PALACH
Via DELLE SORGENTE
Via PASCOLI
Via DOSSI
Via PIETÀ
Via DOSSO
Via PRATO PELAGAL
Via FINILON
Via SACCAVEZZA
Via FONDO
Via SACCO E VANZETTI
Via GESIOLE
Via SAN GIOVANNI
Via KENNEDY
Via TERESA DI CALCUTTA
Via MALAGNINA
Via VALSEGÀ
Via MALPASSO
Via FABBRICHE
Via MENAGHETTO
Via DON SISTO VALLE
CROSARE.
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// Giovani
a cura di alcuni giovani
SENTINELLE CAPACI DI RICONOSCERE DI VITA NUOVA Sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021 alcuni giovani della nostra parrocchia, accompagnati da don Riccardo, sono saliti a Casa Tabor, una casa di spiritualità delle suore Orsoline FMI a san Zeno di Montagna, per vivere un tempo di ritiro, di incontro con la Parola e di condivisione di fede. L’esperienza è stata vissuta insieme ad alcuni giovani delle parrocchie di Sommacampagna e Lugagnano, accompagnati dai loro curati. Li abbiamo contattati per rivolgergli alcune domande.
Perché un giovane dovrebbe sostare sulla Parola?
La Parola futuro di
orienta il un giovane?
Cosa significa immergersi in un tempo di silenzio?
A dicembre insieme a diversi giovani ci siamo "ritirati" a Casa Tabor per vivere un tempo buono: riflessione, silenzio e meditazione, condivisione e fraternità. Una ricetta perfetta per dare respiro alla frenesia della vita. Francamente credo che un giovane non abbia interesse nel sostare sulla Parola: non ci guadagna in tempo, in denaro, in soluzioni. Credo però che ci guadagni in prospettive e relazioni. Ci guadagna nello scorgere una prospettiva nuova per compiere un bene possibile. Credo che ne guadagni nello scorgere dove sta andando e a ciò che è chiamato e non perché nella Parola ci siano le "ricette risolutive", ma perchè si incontra Qualcuno che è al di fuori di me e della mia testa e che vuole il meglio, non il bene, il meglio. Ci guadagna in ciò che la Parola porta a condividere perché si tratta di mettere e mettersi in circolo, facendo un grande atto rivoluzionario: smettere di essere individui e cominciare a creare ponti e comunitá. La Parola è la possibilità di vedere i tratti del Volto di Cristo. (Giulia)
Se mi avessero fatto questa domanda “da piccola” probabilmente non avrei saputo cosa rispondere o forse, chi lo sa, avrei risposto con un’altra domanda. Ora dico sì, la Parola orienta la vita di un giovane e certamente orienta la mia. Per me è una promessa di Bene che mi ha accompagnato anche quando non lo sapevo e che continua ad esserci. Oggi si concretizza in esperienze e relazioni capaci di rivelarmi la presenza di Cristo nella quotidianità. È dinamicità e vita che ho incontrato e sperimentato in campi estivi, attività, dialoghi ed incontri. Ho letto in un libro una riflessione che accostava l’eternità al presente… Credo che la Parola c’entri con entrambe, perché davvero, quando ne faccio esperienza il cuore e il tempo si dilatano e accanto a me vedo anche la Sua presenza. (Benedetta)
Immergersi in un tempo di silenzio per me significa avere un spazio, nelle giornate che abbiamo vissuto, totalmente diverso e nuovo rispetto alla quotidianità. Tra lavoro e tempo da passare in famiglia o con amici, ridotto rispetto agli anni passati con il lavoro, sono immerso nella confusione e nella freneticità del mondo, tra parole e corse per arrivare in orario e fare tutto. Questi due giorni sono stati un'occasione per prendermi del tempo ed osservare la mia situazione con la fede e con le relazioni, sane e non, che vivo ogni giorno. Da come mi era stata presentata, doveva essere semplicemente un momento di silenzio eterno di due giorni meditando sulla Parola. Devo dire che è valsa la pena partire: ho rivalutato completamente il tempo di meditazione sul Vangelo nel silenzio, ed ho apprezzato molto il modo in cui abbiamo passato i vari momenti di preghiera solitaria e di condivisione su ciò che avevamo appena letto e cercato di comprendere nella nostra intimità. (Mattia)
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6 Vita Parrocchiale 2022
// Cresimandi
LO SPIRITO CI CONDUCE VERSO LA BELLEZZA CHE È CRISTO Domenica 30 gennaio e 6 febbraio con i cresimandi e le loro famiglie abbiamo vissuto un pomeriggio nella nostra bella Verona facendo tappa in due luoghi significativi: la Cattedrale e la cappella delle suore orsoline mosaicata dall’artista M. I. Rupnik. Nel cammino verso il dono della cresima è stato importante fare visita alla casa del Vescovo, luogo in cui viene consacrato l’olio del crisma e cuore di tutta la diocesi. Successivamente siamo stati ospitati nella bellissima cappella delle suore orsoline dove abbiamo potuto contemplare il senso della vita cristiana: Gesù crocifisso risorto che apre vie nuove per le nostre storie! Cosa ha colpito maggiormente il cuore di un genitore nell’uscita che abbiamo vissuto e perché? Ritrovarsi, noi genitori e i nostri figli: un saluto, una piacevole camminata, scambiare due parole. Oggi, in questi anni di pandemia, è qualcosa che ci manca e quando accade lo assapori e lo apprezzi veramente, nonostante i nostri sorrisi siano nascosti dalle mascherine. Ripensando alla bellissima cattedrale di Verona, alla spiegazione di Elisa, mi ha colpito veramente come la figura di Maria sia stata così importante. Ho trovato divertente la conta delle “Madonne” presenti nella cattedrale che ha catturato la curiosità nostra e dei ragazzi. Maria, una donna e una mamma. La mamma rappresenta l’amore incondizionato, che dà senza chiedere nulla in cambio; paragonabile all’amore di Dio
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per tutti noi. Piccole cose che trasmettono grandi concetti. Fantastico il mosaico dove era rappresentato il bene e il male con un gioco di volti, espressioni e colori che trasmettevano dolore, disperazione, ma anche pace, serenità e perdono.
Spero che i nostri ragazzi facciano bagaglio di queste esperienze e ricordino che la vita è un percorso fatto di salite e discese ma con l’amore nulla è da temere.
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Cosa ti ha colpito di più nell’uscita a Verona? Che cos’è per te la bellezza? Quello che mi ha colpito di più durante l’uscita è stato il Battistero con tutti i bassorilievi che raccontano la vita di Gesù ed il mosaico della chiesa delle Orsoline con ciò che rappresenta. Per me la bellezza è la bontà d’animo, anche se a primo impatto veniamo colpiti dalle apparenze.
Per una catechista cosa ha significato accompagnare i propri ragazzi a far visita in Cattedrale e nella cappella delle suore orsoline? Per me catechista, aver accompagnato i ragazzi in questa uscita in preparazione alla Cresima ha voluto dire sentirsi madre dei figli affidati da Dio e dai loro genitori. Significa anche continuare il cammino insieme con le loro famiglie perché siamo tutti chiamati a far parte della grande famiglia di Dio che è la comunità. Accompagnare vuol dire crescere insieme nella fede facendo anche tesoro delle loro esperienze di vita quotidiana condivise durante il cammino. Dona gioia vedere i ragazzi che sono cresciuti, e con loro anche noi, perché essere catechisti non vuol dire solo insegnare o dare, ma si riceve sempre, perché anche i ragazzi sanno trasmettere esperienze di vita bella.
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8 Vita Parrocchiale 2022
//San Biagio
OMELIA DEL VESCOVO ZENTI IN OCCASIONE DEL PATRONO SAN BIAGIO Carissimi fedeli, in questa occasione del patrono potevamo scegliere anche delle letture appropriate, forse le sue, quelle di un pastore della Chiesa. Io preferisco sempre invece, nei limiti del possibile, raccogliere i messaggi che provengono dalla liturgia del giorno perché quello è il pane fragrante che la liturgia ci offre e offre a tutti i cristiani che partecipano all’Eucarestia in quella giornata.
S
ono due i messaggi che vorrei raccogliere delle due letture. Il primo: ricordiamo come il re Davide ormai vecchio e sazio di giorni (si diceva allora aveva settant'anni, io ne ho presto 75) chiama suo figlio Salomone al quale avevo consegnato il Regno e gli dà il suo testamento spirituale. E dice: “Osserva la legge del Signore”. Che bel testamento! Se ogni papà e mamma, lasciando questo mondo, potessero raccomandare ai figli o ai nipoti “Osservate la legge del Signore, mantenete viva la fede”. Quella fede che come genitori e come nonni avete cercato di vivere personalmente e di trasmettere alle nuove generazioni specialmente oggi. Lasciate come primo grande testamento questo “Osserva la legge del Signore e cerca di vivere nella fede”. Nel Vangelo, poi, Gesù che manda i suoi discepoli ad annunciare il Regno e in nome suo ed essi sono partiti, hanno annunciato la conversione di tutti. Ecco, l’altro grande messaggio: convertirsi a Dio perché tutti siamo fragili, siamo peccatori. Possiamo anche prendere delle direzioni sbagliate, ma viene il momento in cui ci rendiamo conto che le strade intraprese sono proprio sbagliate, non ci danno pienezza di vita, lasciano dei vuoti dentro di noi, delle voragini e ci lasciano tristi. Allora lo chiediamo come grazia e ci convertiamo a Dio, rivolgendo il nostro sguardo verso di lui. Ebbene la conversione altro non è che una salute interiore resa forte. Tutti noi siamo preoccupati della salute, ci mancherebbe altro, perché siete venuti qui questa sera della festa di San Biagio? Anche per affidare alla protezione di San Biagio la nostra salute. È un bene grandissimo la salute e stiamo sperimentando il suo valore proprio www.parrocchiabovolone.it
in questo momento in cui è stata messa in grave e pesante crisi. La salute fisica certo va anche custodita da tutti e con la responsabilità di tutti e per fortuna che dalle nostre assemblee liturgiche mai si sono registrati dei covi di trasmissione del covid. Ne ho parlato anche, mi permettete qualche confidenza, con il signor prefetto e osservando, come pastore, questo dato ha confermato
che siamo bravi e ha constatato che nelle nostre assemblee si rispettano tutti quanti i dettami per custodire la salute. Quindi ora la salute abbiamo cercato di custodirla perché come cristiani abbiamo il senso del dovere, della salute, verso di noi verso altri. Oltre la salute fisica, tanto importante, c’è anche la salute mentale: c'è l'impressione che un po’ la mente la testa in questi tempi, in parecchi, in troppi si sia ammalata, non sia più in grado di ragionare con ponderatezza, con pacatezza. Si lascia travolgere e prendere anche dal panico. A volte ci può essere anche qualche svarione e la mente umana non ragiona più o ragiona in modo sbagliato o chissà mai che cosa. Chi conserva la mente sana e rafforza, invece, la spiritualità diventa ancora più credente in mezzo a queste fatiche, e allora diventa un esempio per tutti. Un altro momento di confidenza, oggi è stato proclamato presidente, il nostro “nuovo” presidente. Mi permettete di dire una cosa: è stato
apprezzato da tutti, d'accordo, però senza mai averlo proclamato davanti al mondo intero lui è un cristiano Guardate che la salute spirituale, quella fondata radicata nella fede, aiuta ad essere ancor più uomini e soprattutto uomini di cui ci si possa fidare perché il cristiano non è chiamato a uscire dalla società, a togliersi dalla responsabilità. Se è cristiano si prende tutte le sue responsabilità come padre di famiglia, come madre di famiglia, come dirigente, come amministratore. Si prende la sua responsabilità e la vive da cristiano, avendo una marcia in più. Questo è importante da ricordare. Il fatto stesso di rimettere a fuoco il mistero trinitario di Dio, di mettere al centro Dio e il nostro battesimo come mistero di amore trinitario e di impegnarci da uomini cristiani, da donne cristiane nel mondo, di questo mondo, in mezzo a queste difficoltà, con la voglia la determinazione di collaborare con tutti quelli che hanno buona volontà, per venirne fuori il meglio possibile e magari cominciare una nuova storia, una storia di maggiore corresponsabilità generale. Questa è la salute vera che noi chiediamo attraverso l'intercessione di San Biagio: la salute spirituale, della mente, della fede e del cuore. Allora sì che la festa del patrono è mantenuta viva come tradizione di una comunità cristiana e civile insieme perché ci aiuta a riscoprire ciò che noi siamo esseri umani, figli di Dio, cristiani impegnati nel mondo per far sì che il mondo possa avere una storia gradita Dio e perciò molto feconda per l'umanità Giuseppe Zenti
Vita Parrocchiale 2022
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// Rubrica
a cura di Francesco
TRA DIGIUNI E... PASTICCINI! Continuiamo questo piccolo percorso di accostamento alle figure dei Padri del deserto. Perché, sembrano dirci, la vera ascesi è quella che fa spazio dentro di sé per l’altro e per Dio. L’ascesi dunque non è affermazione della propria forza di volontà o una pena da scontare per placare l’ira divina, ma lasciarsi abitare da Dio, mettersi in ascolto, per lasciarsi condurre sempre di più da Lui verso il dono di sé agli altri, verso un dono totale di sé che ha la forma della croce di Gesù.
battaglia del corpo perdendo quella più importante, quella del cuore. La carità verso le persone che incontriamo ogni giorno è la via più sicura per accogliere Dio nella propria vita, per incontrarlo nella quotidianità. Un piccolo racconto di Abba Pietro può aiutarci a ricordare che cos’è concretamente la carità, che può avere, anche in Quaresima, la forma di un pasticcino.
Abba Pietro raccontò del santo Macario che, recatosi un giorno da un anacoreta e trovatolo ammalato, gli chiese che cosa desiderasse mangiare, poiché nella cella non vi era nulla. E poiché il malato disse: “Un l periodo che ci si apre davanti è pasticcino”, quell’uomo coraggioso quello della Quaresima; tempo for- La sapienza di questi padri ci dà un non esitò a recarsi ad Alessandria se un po’ temuto, un po’ scomodo, criterio per vivere la Quaresima: più e a portarglielo. E questo fatto medifficile da vivere. È il tempo del digiu- che il cosa faremo, fioretti, preghiere, raviglioso non fu noto a nessuno.
I
no, del silenzio, tempo per fare un po’ di ascesi e di penitenza. Sicuramente i Padri del deserto hanno molto da insegnarci: il loro stile di vita così sobrio e essenziale, diventava ancor più impegnativo nel tempo della Quaresima, durante il quale si dedicavano a lunghi digiuni, tempi di preghiera prolungati e veglie notturne.
Si riporta che i padri dicevano: “Il diavolo può imitare tutto ciò che concerne il digiuno, perché egli non mangia, e ciò che concerne il sonno, perché egli non dorme mai; ma l’umiltà e l’amore non li può mai imitare”.
propositi che andranno più o meno a buon fine, il cuore della conversione è sempre il vivere l’umiltà e l’amore. Perché c’è sempre il rischio di fare qualcosa senza in realtà convertirsi; il rischio di vincere qualche
Eppure, a ben guardare, tutti questi sforzi avevano per loro un unico obiettivo: fare ancora più luce nel proprio cuore. Riscoprire in profondità la relazione col Signore. Così disse una volta abba Antonio:
“Chi dimora nel deserto e vive nella quiete è liberato da tre guerre: quella dell’udito, quella della lingua e quella degli occhi. Gliene resta una sola: quella del cuore”. Ecco la vera lotta che contraddistingue ogni cristiano: la lotta per vigilare sul proprio cuore, per lasciare spazio a Dio, per crescere nell’amore ai fratelli. Il paradosso della santità di questi padri sta nella loro umiltà: più erano eroici nell’ascesi e più erano umili e pieni di carità verso i fratelli. www.parrocchiabovolone.it
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10 Vita Parrocchiale 2022
// Rubrica
a cura di Angiolina Pasini
la voce di papa francesco Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Nella festa della Santa Famiglia di Nazaret contempliamo due aspetti concreti per le nostre famiglie.
I
l primo: la famiglia è la storia da dove noi proveniamo. Il ci ricorda che anche Gesù è figlio di una storia familiare. Lo vediamo viaggiare a Gerusalemme con Maria e Giuseppe per la Pasqua; poi fa preoccupare la mamma e il papà, che non lo trovano; ritrovato, torna a casa con loro. È bello vedere Gesù inserito nella trama degli affetti familiari, che nasce e cresce nell’abbraccio e nelle preoccupazioni dei suoi. Questo è importante anche per noi: proveniamo da una storia intessuta di legami d’amore e la persona che siamo oggi nasce dall’amore che abbiamo ricevuto nel seno della famiglia. Dio ci ha creati per camminare insieme. Dio ci pensa e ci vuole insieme: grati, uniti, capaci di custodire le radici. Il secondo: a essere famiglia si impara ogni giorno. Nel Vangelo vediamo che anche nella Santa Famiglia ci sono problemi inattesi, angosce, sofferenze. Maria e Giuseppe perdono Gesù e angosciati lo cercano, per poi trovarlo dopo tre giorni. E quando, seduto tra i maestri del Tempio,
risponde che deve occuparsi delle cose del Padre suo, non comprendono. Hanno bisogno di tempo per imparare a conoscere il loro figlio. Così anche per noi: ogni giorno, in famiglia, bisogna imparare ad ascoltarsi e capirsi, a camminare insieme, ad affrontare conflitti e difficoltà. È la sfida quotidiana, e si vince con le piccole attenzioni, con gesti semplici e in questo ci aiuta tanto il dialogo tra i genitori e i figli, tra i fratelli, con i nonni! Maria nel Vangelo di oggi dice a Gesù: “Tuo padre e io ti cercavamo” prima dell’io c’è il tu! E ogni
// Rubrica
Rita Ti consiglia un libro
// Titolo:
giorno, per favore, pregare un po’ insieme per chiedere a Dio il dono della pace in famiglia. E impegniamoci tutti – genitori, figli, Chiesa, società civile – a sostenere, difendere e custodire la famiglia. La Vergine Maria, sposa di Giuseppe e mamma di Gesù, protegga le nostre famiglie Papa Francesco: Angelus Domenica 26 dicembre 2021
a cura di Rita Rossato
Tra due famiglie
L'autore afgano racconta la sua vita e le vicissitudini che lo hanno portato profugo in Italia all'età di diciotto anni, dopo un viaggio estenuante, specialmente nei passaggi di frontiera. Gholam racconta in modo particolare il suo faticoso inserimento nella realtà italiana, mediato dalla nuova famiglia che lo accoglie. Mette in luce la difficoltà di entrare nel nuovo mondo e il desiderio di imparare la lingua per comunicare ciò che riempie il suo cuore. È un'avventura tra Occidente ed Oriente che diventa soprattutto un cammino interiore
Buona lettura come sempre! RR Disponibile presso la libreria parrocchiale www.parrocchiabovolone.it
Vita Parrocchiale 2022
INFORMAZIONI 11 Sante Messe Vespertina del Sabato sera:
18:30
Festive:
7:30-9:00-10:15-11:30 - 18:30
Feriali:
7:30 - 19:00
Libreria parrocchiale Lunedì: 9:30 - 11:30; Martedì: 9:30 - 11:30; 15:30 - 18:00 Mercoledì: 9:30 - 11:30; 16;00-18:00 Giovedì: 9:30 - 11:30; 15:30 - 18:00 Venerdì: 9:30 - 11:30; Sabato: 9:30 - 11:30; Domenica: 9:00 - 11:30;
Confessioni I nostri sacerdoti sono presenti nei seguenti giorni: Martedì: dalle 16:00 alle 19:00 Mercoledì: dalle 16:00 alle 19:00 Giovedì: dalle 16:00 alle 19.00 Venerdì: dalle 10:00 alle 12:30 Sabato: dalle 16:00 alle 18:30
Redazione Giovani per la Comunicazione: Andrea Castellini, Chiara Merlin, Sirio Bedoni, Elena Segala, Enrico Vincenzi, Federico Bertoni, Micaela Modenese Grafica e impaginazione: Bordoni Edoardo (edoardo.bor@gmail.com) Merlin Chiara (chiaramerlin98@gmail.com) Collaboratori: Rita Rossato, Angiolina Pasini.
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Battesimi
Matrimoni
Defunti PUGLIA PAOLO di anni 57 DON SILVESTRONI MARTINO di anni 66 BISSOLI LEONELLA ANNA di anni 96 MANTOVANELLI DANILO di anni 94 BERTOLINI LUIGI di anni 83 CAVAZZA DANIELA di anni 66 MINOZZI GIANFRANCO di anni 84 FAGGION BRUNO di anni 89 SPIGO MARIA LUISA di anni 59 ROSSIGNOLI MARIA TERESA di anni 83 PAOLINI TERESA di anni 90 BERTINI CESARINA di anni 90 COLATO ARMIDO di anni 77 SGUAZZABIA FERNANDA MARIA di anni 72 CAVAZZA ROBERTO VALENTINO di anni 66 BISSARO GIUSEPPE di anni 86 FRACCARO GIOVANNI di anni 71 FERRARI DINA di anni 88 SASSO OSCAR di anni 47 FRACCAROLI ROMANO di anni 81 MINGON GERMANA di anni 84 D’AMORE GIOVANNI di anni 72 ROSSINI LUIGINA di anni 79 BISSOLI SERGIO di anni 94 DORICO DINO di anni 89 SIGNORETTO SILVINO di anni 86 SOAVE CLAUDIO di anni 74 MIRANDOLA VALENTINA MARIA di anni 75 FACCIONI ROSETTA di anni 89 GALBERO FRANCESCA di anni 61 BIANCHINI ANSELMO di anni 82 BENINI GIUSEPPE di anni 85
Defunti
foto
Battesimi TOBALDO SANTINA AGNESE di anni 90 PADOVANI LUCIANA di anni 86 POLETTO LUIGIA di anni 93 MARCHETTO ALBERTINA di anni 74 BENIN IMELDA di anni 87 PASSARINI GRAZIANA di anni 66 BISSOLI MARCELLO di anni 87
CAVALLARO ALESSANDRO di Andrea e Marconcini Laura Elisa CAVAZZANA BIANCA di Mattia Francesco e Ballottari Ambra MAGOSSO BEATRICE di Nicolas e De Nuccio Federica PETTENE DOROTHEA di Davide e Turrini Federica
Battesimo Bissoli Noah
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