Aprile 2022

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Parrocchia di Bovolone www.parrocchiabovolone.it

ita V n°256

//APRILE 2022

PARROCCHIALE

// Editoriale

a cura di Don Riccardo

UNA RISURREZIONE CHE ILLUMINA OGNI STORIA

Siamo sempre più immersi in un tempo complesso che non può essere attraversato con soluzioni facili e immediate. Il rischio sarebbe infatti quello di cadere in illusioni di breve durata. Forse qualcuno sta percependo anche un po’ di paura e di inquietudine con un conflitto che è vicino a casa e che tocca la nostra quotidianità come non accadeva da tanti anni. Si tratta, dunque, di abitare questa tensione senza illusioni ma, immersi nella speranza; ed è la Pasqua di Cristo che ci consente di custodire uno sguardo autentico e incarnato.

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a celebrazione della veglia pasquale è il cuore dell’anno liturgico, possiamo dire che è l'unità di misura della vita cristiana perché ci consegna le coordinate essenziali per poter leggere la storia con gli occhi del Padre. Vorrei con voi fermarmi sulla prima coordinata, quella del fuoco; perché se spesso riconosciamo la presenza di tenebre che avvolgono e in cui ci perdiamo, è proprio qui che la fede annuncia Cristo, luce del mondo. Un piccolo cero viene acceso da un fuoco benedetto. La luce si diffonde, persona dopo persona, storia dopo storia. Non conta quanta tenebra ci sia, la luce irradia lentamente ma autenticamente. Sono bellissime le parole che affiancano l’accensione del cero pasquale: “la luce di Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito”. È Lui che fa risorgere, perché è risorto.

La risurrezione non è magia, ma la potenza della relazione autentica tra Gesù e il Padre

La luce del Risorto non è una semplice sicurezza, ma una presenza che affianca e sostiene. La risurrezione è una relazione viva tra il Padre e Cristo. Le tenebre non vincono perché la relazione illumina! Se c’è una cosa che abbiamo tutti intuito dopo due anni di pandemia è proprio l’importanza delle relazioni. Il rischio è quello di essere un po’ incancreniti e pigri. Lasciamo che il Risorto ci scuota, lasciamo che il Risorto ci illumini, lasciamo che il Risorto ci prenda per mano. Quest’anno il nostro cero pasquale raffigura il Crocifisso Risorto di San Damiano con accanto Francesco d’Assisi. È un’immagine stupenda di come possiamo giorno dopo giorno lasciarci accompagnare da Lui. Il salmo ci ricorda come “alla tua luce Signore vediamo la luce”. Francesco ha fatto questo: ha rischiato di vivere fino in fondo il Vangelo. La questione non diventa più se ci guadagno o meno, se mi conviene o meno, bensì se sto vivendo da risorto o come sopravvivente. Guardando al nostro cero ricordiamoci a quale luce siamo chiamati, da quale luce siamo irradiati e con quale luce siamo scaldati. Al mattino quando apriamo

gli occhi ricordiamoci che siamo accolti dalla luce e quella luce è segno del Risorto che fa nuove tutte le cose!

Buona Pasqua, buona risurrezione a tutti!


ARTICOLI

2 Vita Parrocchiale 2022

//Piccole donne del Vangelo

a cura di Micaela

LA SUOCERA DI PIETRO, GUARIRE PER SERVIRE

Continuiamo la conoscenza di alcune donne appena tratteggiate nei Vangeli, ma che ci accompagnano con il loro insegnamento.

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i nuovo ci troviamo di fronte ad una donna senza nome, raccontata in modo sintetico in un episodio che sembrerebbe quasi marginale nella narrazione dei Vangeli. Infatti, pur trovandosi nel racconto dei sinottici, tutti e tre ce lo riportano solo nelle sue linee più essenziali. Al posto del nome, abbiamo in questo caso una relazione familiare, forse una delle meno nobili e amate, almeno nell’immaginario collettivo: la suocera di Pietro. Anche solo queste poche informazioni fanno di lei una figura importante. Questa donna ha il merito di riportare Pietro in una trama domestica. Ci permette di immaginarlo non come il santo che tiene le chiavi del paradiso, solitario o al massimo accompagnato dall’amico Paolo, ma come marito e genero, parte integrante di famiglia, e soprattutto di una famiglia che si ama. A differenza di quello che potremo pensare, la suocera di Pietro non doveva certo rispondere allo stereotipo di suocera brontolona e “pensante”, anzi ci dà l’idea di essere molto amata. Ella infatti è ammalata e Simone e gli altri pregano Gesù di fare qualcosa per lei. Analizziamo i fatti più da vicino. I Vangeli ci riportano che Gesù esce dalla sinagoga e si reca a casa di Simone, dove trova la suocera di quest’ultimo in preda alla febbre. Ma facciamo un passo alla volta. Era sabato e Gesù ha appena finito di pregare nella sinagoga di Cafarnao. Esce quindi dal luogo sacro ed entra nel luogo della santità feriale: la casa, il luogo della famiglia e delle relazioni. Ma in quella casa c’è qualcosa che non va: c’è stallo, disordine. La casa non funziona perché la mamma è ammalata. Ci viene detto infatti che la suocera di Simone “era in preda ad una grande febbre” Al tempo di Gesù si pensava che la febbre fosse “il fuoco che beve l’energia delle persone” e che fosse in grado di condurre il malato ad www.parrocchiabovolone.it

una condizione fisica e relazionale irrecuperabile, se non addirittura che potesse essere l’opera di qualche demonio. I presenti chiedono con fiducia a Gesù di intervenire. Lo riconoscono capace di sanare questa condizione di immobilità oltre che di infermità. E Gesù non si fa fermare né dal disordine né dalla condizione di malattia. Egli non resta a distanza e non prova disagio, anzi entra e si avvicina alla donna e con un gesto semplice e sobrio la guarisce. Altre guarigioni sono state o saranno accompagnate da gesti più eclatanti, da insegnamenti o almeno da qualche parola. In questo caso c’è solo l’intimità del prendersi per mano, che ha la forza per far rialzare la donna. La febbre la abbandona e ora lei può mettersi al servizio. Ma qual è la novità? Per una donna di casa quale era lei cosa ci poteva essere di più abituale che servire gli uomini. Chissà quante volte aveva già servito Pietro e gli altri ospiti abituali di quella casa. E quindi qual è la differenza rispetto a prima. Una sottolineatura di Matteo ci può venire in aiuto in questo caso. Egli racconta “Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva”. Matteo ci evidenzia che questa donna serviva Gesù. La suocera di Simone aveva servito per tutta la vita, è vero, ma il suo servizio non era libero; vale a dire non era frutto della gioia.

Ora la ritrovata salute le permette di tramutare la gioia di sentirsi attivi nella capacità di donarsi a tutti. L’amore che lei ha incontrato in Gesù guarisce (non solo dalla malattia), non crea dipendenza e rende capace di agire, tanto che alla fine la sua casa si trasforma, da luogo di disordine e di malattia, a punto di riferimento temporaneo per tutti gli altri malati della città che desiderano incontrare Gesù. La sua guarigione è diventata anche occasione per Pietro di seguire più liberamente Gesù. Certamente la situazione familiare di Simone non doveva essere facile, era consapevole che le due donne dipendevano da lui e dal suo lavoro e probabilmente, pur attratto da Gesù, non si sentiva libero di seguirlo. Ma Gesù restituisce alla suocera la dignità di padrona di casa, rimuovendo gli “impedimenti” sulla strada di Pietro. E allora anche noi possiamo invitare Gesù nella nostra casa, anche se c’è disordine o “altri” che la governano. È quanto possiamo fare, il resto è nelle sue mani.


Vita Parrocchiale 2022

//Raccolta Alimentare

3 a cura dei volontari della Piccola Fraternità

LA PICCOLA FRATERNITÀ: IL CUORE DELLA CARITÀ

Nelle giornate di sabato e domenica 19, 20, 26 e 27 marzo la nostra parrocchia ha promosso la “RACCOLTA ALIMENTARE” a favore delle persone bisognose seguite dall’Associazione Piccola Fraternità.

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Associazione Piccola Fraternità, sorta agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso nei locali della vecchia “scuola di lavoro”, nel corso degli anni si è sempre occupata dei bisogni delle persone in difficoltà residenti nel nostro territorio, offrendo, a quanti si avvicinano, la possibilità di ricevere un aiuto in maniera caritatevole e gratuita. Dopo la demolizione del vecchio edificio e la costruzione dei nuovi locali, grazie alla collaborazione di volontari ed alle suore del “Santo Volto” (congregazione fondata dalla nostra concittadina Maria Pia Mastena – dichiarata Beata da S. Giovanni Paolo II nel 2005) svolge la propria attività dedicando particolare attenzione ai bisogni delle famiglie in difficoltà, mettendo la carità quale elemento fondamentale della propria opera. Prima della chiusura delle attività, decretata con la pandemia causata dal covid 19, diverse erano le attività proposte: • Centro di ascolto per accogliere le necessità di lavoro e fornire indicazioni per la soluzione più idonea alla singola persona; • Raccolta di alimenti con la proposta della “RACCOLTA ALIMENTARE” coinvolgendo gli adolescenti e ii giovani della parrocchia che andavano porta a porta per il paese a ritirare quanto le famiglie potevano donare; • Convenzione con il BANCO ALIMENTARE del VENETO per la fornitura di generi alimentari raccolti con la “Colletta Alimentare”, con le eccedenze di produzione di molte aziende, e con i prodotti dei programmi sostegno dell’Unione Europea e del Governo Italiano (FEAD – AGEA) per la distribuzione alle famiglie indigenti; • Raccolta di vestiario usato da distribuire a chi ne faceva richiesta; • “Casa dei ragazzi”: doposcuo-

la rivolto a ragazzi bisognosi di assistenza scolastica (in modo particolare extracomunitari) gestito con 4 educatori ed un supervisore; • “Buon Samaritano”, gruppo di preghiera che si proponeva di andare a trovare persone anziane, sole, ammalate e portare un po’ di compagnia e conforto; • Pranzo con gli anziani una domenica al mese per far trascorrere un momento di festa e allegria; • Utilizzo dei locali per Incontri di preghiera, gruppi parrocchiali, animazione comunitaria etc… Con la pandemia tutte le attività sono state sospese tranne quella della distribuzione di generi alimentari alle famiglie bisognose – gestita in sicurezza da alcuni volontari e trovando la collaborazione dei gruppi di volontari del comune e della locale sezione della Croce Rossa che si sono più volte offerti per la consegna delle borse della spesa a domicilio. Durante la pandemia è sorto in parrocchia il gruppo “DONARE PER RICOMINCIARE” (oggi CARITAS S. GIUSEPPE) per sostenere famiglie e persone che, causa le difficoltà causate dal virus, si trovano improvvisamente in difficoltà. La Piccola Fraternità partecipa e collabora attivamente a questa nuova

realtà creando, di fatto, unità di intenti e risposte. Attualmente sono attive le attività del centro di ascolto, di ritiro, sistemazione e consegna di indumenti e la distribuzione di generi alimentari sempre sostenuta dal banco Alimentare, dalle donazioni di imprese locali e da tanti cittadini. Ci stiamo interrogando e stiamo facendo progetti per il futuro per ridare vita a quello che vorremmo diventasse il cuore della CARITA’ della nostra parrocchia, per accogliere, ascoltare e aiutare quanti sono in difficoltà in maniera gratuita e basata sulla carità perché, come dice San Paolo nella lettera ai Corinzi:

Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se avessi il dono della profezia,se anche dessi in cibo tutti i miei beni, MA NON AVESSI LA CARITÀ SAREI UN NULLA

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21-25 MARZO 2022

ESERCIZI SPIRITUALI PARROCCHIALI:

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GESÙ CRISTO È VIA, VERITÀ E VITA

al 21 al 25 marzo la nostra comunità ha vissuto alcuni intensi giorni di esercizi spirituali. Si è trattato di sostare sulla Parola di Cristo, dialogando con essa e intuendo le strade che lo Spirito suggerisce per le nostre vite. Sono stati proposti due cammini differenti per adulti e per giovani. I primi sono stati accompagnati dalle meditazioni dei nostri sacerdoti mentre i secondi hanno vissuto un cammino guidato anche da alcuni amici: don Pietro curato di Sommacampagna, don Gianluca curato di Cà di david e Francesco che quest’anno sta vivendo un’esperienza pastorale qui nella nostra parrocchia. Ringraziamo il Signore Risorto per le intuizioni che abbiamo ricevuto e continuiamo a invocare il dono dello Spirito affinchè ci doni la Sua pace!

e i vari significati della Parola. In questa settimana di Esercizi Spirituali abbiamo avuto modo di sostare, di meditare e di approfondire alcune tematiche tratte dalla Parola stessa cercando di farle nostre grazie ai preziosi insegnamenti che ci sono stati proposti. Per me, aver vissuto questi momenti di ascolto, riflessione e condivisione con altri giovani della parrocchia, è stata sì una ricchezza, ma anche un’occasione di messa in discussione e di crescita spirituale. Per concludere posso dire che è stato un imprevisto, ma un imprevisto bello e come scrive Eugenio Montale in una sua poesia “Un imprevisto è la sola speranza”. ANNA

prendere del tempo ed essere guidati in un momento di incontro con il Signore, mi ha permesso di riscoprirLo più vicino a me.

Lui non è un Gesù lontano, che ti guarda dall’alto, ma un Dio che vuole il meglio per me e mi chiede di cercarlo.

Poter condividere con altri giovani i miei pensieri mi ha arricchita molto. Ho sentito domande, opinioni, pensieri, sui quali mai avevo riflettuto, che mai mi ero posta ecidere di prendersi del tem- e mi ha permesso di interrogarmi, po da dedicare alla prepara- cogliere una sfumatura in più del zione della Pasqua con l’ascolto Suo insegnamento. a qualche anno noi giovani e la riflessione della Parola, mi Questo incontro con il Signore mi abbiamo intrapreso un per- ha dato modo di vivere momenti ha permesso di riscoprire la vera corso ricco di esperienze volte di quiete e pace in una vita così Pasqua. a scoprire le varie sfaccettature piena. Avere la grazia di potersi FEDERICA

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Vita Parrocchiale 2022

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ARTICOLI

6 Vita Parrocchiale 2022

// Adolescenti

RELAXADO: PADENGHE 13.03

Un’uscita con gli adolescenti per un tempo di qualità coltivando esperienze e relazioni significative

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i sono tanti desideri nei cuori potenti dei nostri adolescenti! In questi due anni di pandemia spesso sono stati quasi trattenuti perché si era chiamati a un senso di responsabilità che chiamava alla prudenza. Però i desideri superano il lockdown e le quarantene, chiedendo amicizie per essere alimentati. C’è tanto bisogno di relazioni buone e feconde: è questa una sete che tocca tutti in questi mesi, ma i più giovani in modo particolare. Così abbiamo scelto di vivere durante l’anno alcune esperienze che ci permettessero di condividere più tempo assieme. Dopo essere stati a Mantova a dicembre, nel mese di marzo siamo stati nel bellissimo oratorio di Padenghe sul Garda dove abbiamo ricevuto una splendida accoglienza dal parroco don Enzo

e alcuni animatori. Al mattino è stata organizzata un’attività di testimonianza su alcune esperienze di servizio vissute da alcuni giovani: l’animazione del canto nella liturgia, viaggi missionari, essere responsabile di un grest, lo scoutismo, esperienza in centro di recupero dalla tossicodipendenza e molto altro. Quest’attività si è inserita nel percorso che hanno

// Famiglie in rete

vissuto i nostri ADO in questi mesi circa la cura del mondo. Abbiamo poi vissuto la celebrazione dell’eucaristia con la comunità parrocchiale. Dopo il pranzo si sono aperte le danze allo sport: calcetto, basket, balletti e beach volley! Prima di tornare a casa c’è stato il tempo per una piccola passeggiata fino alla spiaggia e fare una foto ricordo tutti insieme!

a cura di Federica Padovani

BUON 6° COMPLEANNO FAMIGLIE IN RETE!

All’interno del nostro comune esiste ormai da 6 anni il gruppo “Famiglie in rete”, una realtà nata da un progetto regionale in collaborazione con l’ULSS 9 e alcuni comuni della nostra zona che hanno aderito con i quali siamo tuttora in rete.

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he cos’è? Non è altro che un insieme di persone che, in sinergia con le assistenti sociali del comune, mettono a disposizione il loro tempo per aiutare altre famiglie. Questo progetto è in continua espansione e gli aiuti che vengono richiesti sono molti. Per questo se qualcuno volesse unirsi e donare un po’ del proprio tempo libero può contattare: Laura 3297206614, Chiara 3403469223 o Giorgia 3385301222 oppure venire a trovarci l’ultimo mercoledì del mese presso le sale di Villa Panteo Zampieri a Bovolone in Via Mazzini 3. La dimostrazione dell’efficacia dell’esperienza risuona nelle parole della testimonianza di una delle protagoniste: “Mi chiamo Souad,

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ho 40 anni, sono in Italia dal 1999. Sono sposata e ho 3 figlie femmine di 16, 13 e 8 anni. Ho conosciuto le famiglie in rete circa 3 anni fa perché avevo bisogno di un aiuto, spesso dovevo recarmi all’ospedale per delle visite mediche e pertanto necessitavo di qualcuno che potesse tenermi le figlie. A volte non riuscivo ad andare da sola all’ospedale e quindi chiedevo se mi potevano accompagnare. All’interno di questo progetto c’era una famiglia che ha accettato di aiutarmi e così ho conosciuto Laura, che in principio mi ha aiutato con le visite mediche, poi con la compilazione dei vari documenti relativi alla scuola e tenendo le bambine quando avevo bisogno. Ora abbiamo instaurato un’amicizia e siccome mi sento meglio ho

pensato di contraccambiare l’aiuto che ho ricevuto: per questo attualmente faccio parte anch’io del progetto e sto tenendo un bambino un giorno alla settimana quando esce da scuola, finché non arriva la mamma dal lavoro, e un altro bambino mio vicino di casa quando la mamma ha bisogno. Grazie a tutti per l’aiuto ricevuto”.


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// Giovani

a cura dei giovani di 5° superiore

ASSISI SUI PASSI DI CHIARA E FRANCESCO

Un’esperienza intensa vissuta dai ragazzi di 5° superiore piena di incontri significativi per iniziare a ricercare la sorgente della vita

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a nostra esperienza come gruppo giovani ad Assisi è stata molto entusiasmante, soprattutto per come ci ha trasportato in una realtà completamente diversa dalla semplice quotidianità. Abbiamo scelto di partire innanzitutto per CURIOSITÀ, perché Assisi per molti di noi era una città sì conosciuta, ma anche nuova sotto tanti punti di vista e di conseguenza attirava la nostra attenzione. Siamo partiti anche perché era lecito staccare la mente dai mille impegni scolastici o di lavoro e per tornare a VIVERE qualche esperienza e per CONDIVIDERE dopo due anni di relazioni isolate e sospese a causa della pandemia. Partire senza sapere che cosa si sarebbe fatto, chi si sarebbe incontrato o cosa si sarebbe condiviso è stato molto difficile, ma come esperienza ci ha coinvolto tutti, sia noi giovani che i nostri educatori; perché ci ha permesso di conoscerci meglio condividendo la nostra quotidianità, i vari problemi e le difficoltà e dandoci una mano a vicenda. Questi giorni, seppur pochi, sono stati molti INTENSI: abbiamo vissuto momenti indimenticabili di preghiera, di vita quotidiana, di testimonianze, di crescita nelle relazioni, ma anche personale. Abbiamo riflettuto molto su cosa fossero per noi e per chi incontravamo i concetti di INFERNO, PURGATORIO e PARADISO e come questi possano condizionarci nelle relazioni. Abbiamo ripercorso assieme la vita, le strade e i passi di San Francesco e di tutte le persone che hanno avuto un ruolo particolare nella sua storia e nella sua vocazione: una storia di rinascita, che ci sembrava lontana, quasi parallela alla nostra, ma che invece in alcuni momenti sembrava sovrapporsi. Abbiamo avuto anche l’occasione di incontrare molte persone, con cammini e storie diverse, ma tutti legati in qualche modo con San Francesco e Sante Chiara, tra

questi un frate dell’ordine minore dei francescani, Suor Stefania, che ci ha raccontato la sua emozionante esperienza e la storia della sua chiamata, Suor Mara a San Damiano, che ci ha illuminato con la storia di amicizia tra Chiara e Francesco. Infine, uno degli incontri più significativi, è stato quello con Suor Marta, una suora clarissa con la quale abbiamo avuto un dialogo molto profondo e che ci ha lasciati spiazzati e pieni di domande sulla nostra vita. E qualcosa è successo in quelle due ore! Quando siamo usciti, eravamo delle persone completamente diverse da quelle che sono entrate. Ci siamo trovati in una situazione per noi difficile da affrontare: rispondere a qualcosa di personale a cui non avevamo mai pensato: una sola domanda che ci ha stravolto completamente i pensieri e ci ha lasciato aperto come un vuoto, un pensiero fisso. Ad uno di noi è stata rivolta questa domanda: “Come è la tua vita in questo preciso momento? Non pensare al passato o al futuro ma pensa ad adesso… come la vedi?”. Pensando di fare qualcosa di buono rispondo con una metafora della mia vita, ovvero lo scorrere del fiume, che ha periodi di abbondanza e di siccità, però continua a scorrere. Mi chiede di essere più CONCRETA. Allora cerco di spiegarlo in modo semplice.

facendo queste cose, chi è che ci spinge a compiere determinate scelte, da chi o da cosa parte questo fiume… Poi purtroppo siamo dovuti rientrare a casa pieni di domande e desideri, tra cui quello di poter nuovamente respirare l’aria nuova delle relazioni, della condivisione, della preghiera, del silenzio e della famiglia. Siamo ritornati con il desiderio di accudire e di custodire queste relazioni, di amare questa nuova grande famiglia che si è creata, di porci continuamente domande arrendendoci al fatto che non possiamo sempre capire tutto, ma a volte dobbiamo esporci, fidarci, partire e lasciarci trasportare da coloro che vogliono il nostro bene. Non possiamo sempre avere il controllo di tutto o di tutti, ma possiamo portare pezzetti di paradiso nella vita delle altre persone perché ognuno di noi è oro, quindi è prezioso e non meno importante degli altri. Le persone che più dobbiamo ringraziare per questa rinascita sono Don Riccardo, i nostri educatori, tutte le persone che abbiamo incontrato ad Assisi, e coloro che ci hanno accompagnato per le Chi è la tua sorgente? nostre strade. Ma soprattutto la FEDE che ci ha permesso di partire. Poi la fatidica domanda: Senza di essa non si sarebbe visMomento di pausa, silenzio, pani- suto il tutto allo stesso modo e con co. A quella domanda non esiste la stessa intensità ancora una risposta, ma ci penso ogni giorno, sempre di più. Ed è servita a tutti, perché tutti potessimo chiederci per chi stiamo www.parrocchiabovolone.it


8 Vita Parrocchiale 2022

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SANTE CRESIME 2022

ARTICOLI


Vita Parrocchiale 2022

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// Rubrica

a cura di Francesco

NELLA DEBOLEZZA DELL’UOMO LA POTENZA DI DIO

Continuiamo il cammino di accostamento ad alcuni detti dei Padri della Chiesa. Proviamo a lasciarci accompagnare dalla loro esperienza di fede profonda, sintetizzata in alcuni detti custoditi per secoli dalla Chiesa..

Abba Antonio disse: “Un uomo non può essere buono, anche se ne ha la volontà e vi si applica con tutte le sue forze, a meno che Dio non abiti in lui, perché nessuno è buono se non Dio solo (Mc 10,18).” Un fratello interrogò abba Agatone riguardo alla fornicazione. Quello gli disse: “Va’, getta davanti a Dio la tua incapacità e avrai pace.” Oggi i padri ci offrono uno sguardo generale sull’uomo e sul fondamento del nostro essere cristiani. Vediamo il primo. Abba Antonio sembra esprimere un giudizio durissimo nei confronti dell’uomo, sulla sua incapacità di compiere il bene. Sembra dirci che da solo, un uomo, non può essere veramente buono. Anche il detto della tradizione di abba Agatone ci consegna, in fondo, uno sguardo di sconfitta nei confronti dell’uomo: anche questi monaci, pur vivendo isolati dalla confusione della società e immersi nel silenzio e nella preghiera, non sono capaci di vincere le loro passioni, i loro moti disordinati del cuore. Quello che emerge allora è uno sguardo piuttosto negativo e pessimista: l’uomo da solo non è capace né di fare il bene, né tantomeno di vincere le sue passioni. Ecco che qui si inserisce la novità della vita cristiana: dalle sconfitte dell’umanità, ferita e sola, è possibile risorgere. Ed è una Risurrezione che non viene dall’uomo, dal suo impegno, dal suo sforzo di fare il bene, ma viene da Dio. Questo è il cammino di sapienza spirituale che hanno vissuti questi abba: l’uomo da solo è destinato a fallire. Pur dandosi buoni propositi e impegnandosi anche in opere religiose, sforzandosi di condurre una vita secondo i comandamenti di Dio, tutto questo non funziona, non sembra abbastanza. Ciò che fa la differenza è solo accogliere Dio nel proprio operare, stare in

relazione e in affidamento a Lui in tutto ciò che si fa. Lasciarsi abitare da Dio, Colui che è capace di trasfigurare la nostra vita.

fossero persone perfette, che abbiano fatto leva sulla loro forza o bravura. Si sono semplicemente affidati a Lui, anche nelle loro debolezze. E lasciando spazio a Dio gli hanno permesso di agire nelle loro vite, di manifestarsi in loro. Di diventare strumenti della potenza Il cristiano allora, di Dio e del suo amore nella vita più che Colui che si quotidiana. Concludiamo con questo fatto di impegna a vivere Daniele, che, nel totale afficome Gesù ha vissuto, abba damento a Dio, ha sperimentato la sua potenza, pur nella fragiliè Colui che si lascia tà e nella fatica della situazione abitare da Cristo. umana. È un racconto illuminante, quasi ironico, perché mostra Questi detti sembrano riecheg- come l’agire di Dio non annulli la giare le parole di Paolo: “Non vivo debolezza dell’uomo ma la sopiù io, ma Cristo vive in me” (Gal stenga e la accompagni: infatti, 2,20). anche dopo un fatto miracoloso, Il cristiano è colui che vive di que- abba Daniele si ritrova in una sisto: della relazione con il Signore, tuazione di precarietà umana. Ma del lasciarsi fare da Lui, del vivere non per questo può dubitare della anche le proprie debolezze con Lui, vicinanza di Dio, della sua cura e fino a riconoscere che Lui vive in del suo amore. noi. E da lì nasce il bene. Da lì nasce la pace. Dio non ha eliminato Raccontavano di abba Daniele le debolezze e le passioni neanche che, quando i barbari giunsero a a questi padri, che vivevano una Scete e i padri fuggirono, l’anziacondotta irreprensibile. Ma gli ha no disse: “Se Dio non pensa a me, dato la possibilità di accoglierLo e perché dovrei vivere?”. E passò in di vivere tutto nella preghiera, nel- mezzo ai barbari senza che lo vela relazione con Lui. dessero. Disse allora a se stesso: Anche quando guardiamo ai santi, “Ecco, Dio ha pensato a me e non alle grandi opere che hanno com- sono morto. Ora comportati come piuto e ai miracoli che hanno fatto, un uomo e fuggi come i padri!” non inganniamoci pensando che

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ARTICOLI

10 Vita Parrocchiale 2022 // Rubrica

la voce di papa francesco

a cura di Angiolina Pasini

Cari fratelli e sorelle, in Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria

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e vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria. Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari, e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate, per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura. Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato e prevalga pure il buon senso. E si torni a rispettare il diritto internazionale! E vorrei ringraziare anche le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita. Grazie, fratelli e sorelle, per questo vostro servizio! Un servizio che ci per-

mette di essere vicini al dramma di quella popolazione e ci permette di valutare la crudeltà di una guerra. Grazie, fratelli e sorelle. Preghiamo insieme per l’Ucraina: qui davanti abbiamo le sue bandiere. Preghiamo insieme, come fratelli, la Madonna Regina dell’Ucraina. La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace. In questi giorni, sono andati in Ucraina due Cardinali, per servire

// Rubrica

Rita Ti consiglia un libro // Titolo:

La moglie di Dante

Abbiamo sentito parlare in lungo e in largo di Dante, l'abbiamo studiato, amato e molto spesso odiato quando facevamo le superiori....,ma cosa sappiamo di sua moglie Gemma Donati? In questo romanzo Marina Marazza le restituisce una storia attraverso un affresco fedele della vita del tempo. Attraverso le fonti storiche veniamo a sapere tante cose che ignoravamo sulla sua forza e la sua intelligenza. Ci renderemo conto che dietro ad ogni grande uomo c'è sempre una grande donna! Anche se Dante non ne ha mai parlato o scritto e lui è diventato immortale e lei è stata dimenticata.

Buona lettura come sempre! RR

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il popolo, per aiutare. Il Cardinale Krajewski, Elemosiniere, per portare gli aiuti ai bisognosi, e il Cardinale Czerny, Prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Questa presenza dei due Cardinali lì è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire:

La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!

Papa Francesco dopo l’Angelus di domenica, 6 marzo 2022 a cura di Rita Rossato


PARROCCHIA DI BOVOLONE

estate 022 GREST

dal 20 giugno al 15 luglio

CAMPI GIAZZA

TUTTI I POMERIGGI DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

4 elementare

dal 19 al 24 giugno

5 elementare

dal 26 giugno al 1 luglio

1 media

dal 3 all’8 luglio

2 media

dal 17 al 22 luglio

CAMPO 3 media

TORINO

dal 25 al 30 luglio

CAMPO ADO 2006-2007

GIAZZA

dal 31 luglio al 5 agosto

CAMPO ADO 2005

ROMA

dal 6 al 13 agosto

CAMPO GIOVANI

Valle d’aosta

dal 14 al 21 agosto

INFO E MODULI PER ISCRIZIONE: WWW.PARROCCHIABOVOLONE.IT


Anagrafe Parrocchiale www.parrocchiabovolone.it www.parrocchiabovolone.it

Matrimoni

Battesimi

Defunti

foto

Battesimi

Defunti GALBERO MAURIZIO di anni 63 FIORIO VITTORIO di anni 79 BISSOLI GIULIANA di anni 82 ARCOLINI FRANCO di anni 85 DAL BÒ CATTERINA di anni 86 CREMA LUIGI di anni 88 SANTIN LUCIO di anni 83 MELEGARO MARIA GRAZIA LINDA di anni 62 PERINELLI MARIO di anni 99 PICCOLBONI FABIO di anni 57 LAVAGNOLI FELICE di anni 81 FADINI RENATO di anni 95 BISTAFFA GIUSEPPE GARZON GIACINTA di anni 67 BERTOZZO BRUNO di anni 55 PASI LUCIANO di anni 82 BARALDO LUCIA di anni 87 BISSOLI ALBINO di anni 58 QUARTAROLO INES di anni 86 MISTURINI MARIA TERESA di anni 87 BERNARDELLI MARIA di anni 95 QUAGLIA ADA di anni 84 CREMA TERENZIO di anni 86 SOAVE GIUSEPPE di anni 88 NEGRI UMBERTINA di anni 80 GIARETTA ALESSANDRO di anni 90 BERSAN LOREDANA di anni 67 CRISTOFOLI MARIA di anni 92 BASON LINO di anni 87 GASPARI MARIA CELESTINA di anni 88 BONFANTE RAFFAELLO di anni 79

CAZZOLA ETTORE di Daniele e Turin Matilda SANTINATO SOFIA di Claudio e Pasquato Martina CONTE NICOLÒ di Nicolas e Piccoli Emily DE GUIDI GRETA di Massimo e Pini Luana

BATTESIMI DEL 6 MARZO ETTORE E SOFIA

FERRAZZO DAMIANO di Alessandro e Bonadiman Debora MANTOVANI RICCARDO MARCO di Sebastiano e Meneghini Deborah

50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO LILIANA FIORINI E GIANNI MANTOVANI

BATTESIMI DEL 3 APRILE GRETA, DAMIANO E RICCARDO MARCO

Anagrafe parrocchiale Aggiornata al 5 Aprile 2022 Sede Amministrativa: Via Roma, 2 - Bovolone (Vr) Sito Web: www.bancaveronese.it Telefono: 045 6992211 Fax: 045 6901023 Email: info@bancaveronese.it


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