Giugno 2021

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Parrocchia di Bovolone www.parrocchiabovolone.it

ita V n°252

// GIUGNO 2021

PARROCCHIALE

// Editoriale

a cura di Don Cristiano

UN TEMPO NUOVO ANCORATO AD UN’ETERNA SPERANZA Anche quest’estate sarà un tempo diverso, ma con molti segni di speranza.

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i sta aprendo una nuova estate, anche quest’anno segnata dalla voglia di ricominciare e dalla tentazione a dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto. Ormai il desiderio più comune è che questo tempo di mascherine e incertezze possa finire il più presto possibile. Speriamo quindi che ora si apra veramente un tempo di seria ripresa, in cui cominciare a costruire nuove risposte ai problemi economici e sociali sempre più pesanti. Dopo un anno e mezzo di pandemia globale cosa stiamo imparando? Forse ci stiamo accorgendo che quel mondo migliore e di consapevolezza del bene comune che pensavamo emergesse dalla crisi, non si sta poi così tanto realizzando. Sono riemersi le vecchie divisioni, i problemi di sempre, le questioni mai risolte. Le differenze tra paesi ricchi e poveri si sono accentuate, le guerre sono riprese, ritornano buone e cattive abitudini. Ma questo non dovrebbe sorprenderci. Siamo di fronte a quell’umanità ferita che ha sempre segnato la storia, quell’umanità che non riesce a salvarsi da sola, che nella prova è pronta a fare passi da gigante per il bene, ma che da sola non arriverà mai al cielo. È ancora un’umanità bisognosa di essere salvata, bisognosa di Gesù. È quell’umanità che il Signore ha amato da sempre, per cui è

pronto anche oggi a donare tutto se stesso. È l’umanità del nostro tempo in cui noi, la Chiesa, siamo chiamati ad essere fonte di luce e di speranza, una speranza fondata su Gesù Salvatore. Vengono in mente tante comunità cristiane del mondo, piccole minoranze in luoghi difficili, come la terra santa, che traggono ogni giorno forza dal Signore, e sanno che l’importante non è emergere, ma esserci per continuare a mettere in pratica il Vangelo. Allora ancora una volta, ripartiamo dal Signore Gesù. Anche la nostra realtà parrocchiale, vuole essere portatrice di speranza. Non sarà ancora un’estate come quelle di un tempo, ma il doppio grest di tre settimane, i due campi scuola che faremo a Giazza, le attività degli adolescenti e giovani, sono un segno del desiderio di favorire occasioni di comunità. Sarà un’estate di riflessione e discernimento, in particolare sulla realtà giovanile e delle nostre famiglie. Prosegue anche il cammino di riflessione e organizzazione della carità, in un contesto sempre più bisognoso di aiuto e di ascolto. Gradualmente torniamo a visitare i nostri anziani e ammalati. Ancora piccole cose, davanti a tante necessità, ma sempre ancorati alla certezza che sarà lo Spirito a guidarci in questo tempo di incertezza. Cogliamo intanto i segni della Divina

Provvidenza che ci vengono donati. Il primo è un segno materiale: finalmente stiamo arrivando a conclusione dei lavori di rifacimento della copertura della chiesa. Si tratta di un grosso lavoro, che garantirà l’integrità della struttura per gli anni avvenire. Il secondo è un segno ecclesiale: sabato 22 maggio, don Riccardo, assieme ad altri 6 giovani, ha ricevuto l’ordine sacerdotale, e rimane nella nostra comunità come Vicario Parrocchiale, seguendo in modo particolare i giovani. Ringraziamo il Signore e il nostro Vescovo per questo dono, e ringraziamo don Riccardo per il suo sì a Gesù, Signore della storia.


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// Anno Giuseppino

ARTICOLI a cura di Micaela Modenese

UN PAPÀ AL LAVORO Un altro tratto peculiare di San Giuseppe che ricordiamo certamente tutti è il suo lavoro: il falegname. Guardiamo a lui per riscoprire il valore e la dignità di questa aspetto così importante per la nostra vita.

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e la paternità e la prima caratteri- nano anche tutto il processo di stica che attribuiamo a San Giu- educazione nella famiglia: i giovani seppe, di certo quando pensiamo a diventano adulti soltanto lavoranlui non mancherà di venirci subito do; la nostra stessa umanità fiorialla mente un altro tratto fondamen- sce e noi diventiamo più persona. tale: il suo lavoro. Di lui sappiamo infatti che era un falegname, e chissà Questo aspetto del lavoro deve averquante volte ce lo siamo immaginati lo vissuto anche Gesù stesso. Già, indaffarato nella sua bottega intento perché anche il Figlio di Dio ha lavoa lavorare il legno con le sue mani rato. Nella quotidianità di Nazareth, sapienti. Jan Dobraczynski nel suo chissà quante giornate avrà passato L’ombra del Padre ce lo dipinge così: nella bottega di Giuseppe, fianco a “In bottega aveva sempre parecchio fianco del suo padre sulla terra, ad lavoro. Non mancavano mai clien- imparare non solo i gesti lenti e preti con ordinazioni. Era largamente cisi del carpentiere, ma anche quannoto per la sua serietà e bravura. E to il lavoro coinvolga l’uomo in tutto inoltre non chiedeva molto per il il suo essere. Non sono solo le mani suo lavoro. Non mercanteggiava ad essere impegnate, ma anche la mai nel mettersi d’accordo con un testa e il cuore. Il mondo del lavocliente. Si sapeva che una volta che ro è il luogo in cui il popolo di Dio Giuseppe avesse stabilito il prezzo, si esprime e trova spazio per poter esso corrispondeva al valore reale “sviluppare le proprie potenzialità e del materiale e a una modesta ag- qualità”, non solo per se stesso, ma giunta per il lavoro. Consegnava anche per metterle “al servizio della immancabilmente alla scadenza società e della comunione”, come ci promessa. Nella sua bottega cantava ricorda Papa Francesco nella Patris sempre la pialla e batteva il martello.” Corde. Probabilmente non è un caso che molti degli incontri che Gesù Un bravo artigiano o, come direm- fa sono avvenuti proprio mentre le mo oggi, uno stimato professionista, persone lavoravano. Pensiamo per che conosce tutta la fatica del lavoro, esempio a Pietro, chiamato proprio ma che sa anche dare il giusto valo- mentre stava svolgendo la sua atre e dignità a quello che fa, perché tività in riva al lago. Il lavoro è un è consapevole che il suo lavoro è aspetto fondamentale anche perché condizione necessaria per poter assolvere appieno il compito che Dio stesso gli ha affidato chiedendogli di fare da padre a Gesù: custodire la sua famiglia. Il lavoro, infatti, è in un certo modo, la condizione per rendere possibile la fondazione di una famiglia, perché permette di poter procurare i mezzi necessari alla vita della famiglia stessa. Lavoro e laboriosità, poi, condiziowww.parrocchiabovolone.it

corrisponde alla prima missione affidata da Dio all’uomo: gestire e portare avanti il lavoro della creazione. La parola lavoro è infatti usata nella Bibbia per definire in primo luogo l’attività di Dio. La creazione infatti termina dicendo che nel settimo giorno, Dio portò a compimento il lavoro che aveva fatto (cfr. Gen 2, 2). Dio quindi consegna questa attività all’uomo e, proprio tramite il suo lavoro, l’uomo diventa in qualche modo creatore e partecipe dell’opera stessa della salvezza. Il lavoro è la prima vocazione dell’uomo e in qualche modo la continuazione del lavoro stesso di Dio e il lavoro di San Giuseppe ci ricorda proprio tutta la dignità di questa nostra dimensione umana.


Vita Parrocchiale 2021

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13 MAGGIO 2021, LA COMUNITÀ DI BOVOLONE SI RIUNISCE PER RICORDARE IL SUO VOTO

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4 Vita Parrocchiale 2021

// Intervista

a cura di don Fabio

L'IMPORTANZA DI ESSERE UNA GUIDA Alla fine del suo primo anno da vice-rettore, abbiamo fatto un'intervista a don Fabio chiedendogli cosa è cambiato e cosa significa per lui essere una guida per i seminaristi. Come ti trovi in seminario? È un luogo che conosco bene. Ho vissuto qui sei anni per la formazione in vista del sacerdozio, quindi è stato un po' come ritornare in un posto familiare, piuttosto che andare in un luogo nuovo.

derla davvero serrata. In seminario non è così. È una vita più tranquilla sul piano delle attività e forse meno impegnata dal punto di vista pratico. Ciò che è centrale è la vita comunitaria con i seminaristi, la quotidianità fraterna con loro, gli incontri di formazione e i confronti attraverso i Cosa ti manca di più di Bovolone? quali si cerca di dare loro una cura Più che provare mancanza per Bo- integrale su tutti gli aspetti. Questo volone direi che la ricordo con tan- tipo di vicinanza educativa assorta gratitudine. È stata la mia prima be davvero sia la mente sia il cuore. parrocchia da prete e che le persone che ho conosciuto mi han- Cosa ti piace di più dell’essere viceno segnato, in primis i preti che rettore? ho avuto la fortuna di incontrare. Poter accompagnare questi giovani negli anni di discernimento Com’è cambiata la tua giornata da e formazione per il sacerdozio è quando sei vicerettore del seminario? davvero un dono di cui percepiLa giornata è radicalmente cam- sco la responsabilità e la ricchezza. biata. La parrocchia (almeno prima Inoltre mi costringe a curare molto della pandemia) è frenetica. Ci sono anche la mia di formazione. Non molte attività e molte persone che penso di essere all’altezza di tutto girano per la canonica. Soprattutto ciò che questo incarico comporta le attività giovanili di una comunità e proprio per questo sento un forpossono riempire la giornata e ren- te stimolo a una continua crescita

// Scout

sia nello studio, sia nella preghiera. Secondo la tua esperienza, quanto è importante per i giovani avere una guida? Non è importante. È determinante! Nessuno diventa adulto da solo. Facciamo tutti esperienza di quanto persone come insegnanti, allenatori, preti, suore, o chiunque abbia un ruolo di guida, possa segnare la vita di un giovane. Una guida ci ispira, ci aiuta a comprendere, mette ordine là dove rischiamo di avere sempre confusione. Forse oggi rischiamo di credere che si è veramente adulti e maturi solo quando non si ha bisogno di nessuno, e secondo me questa è la più grande menzogna che un giovane si possa raccontare. È importante guardarsi attorno, vedere quelle figure di adulti che ci sembrano degni di stima e di fiducia e chiedere loro consiglio e accompagnamento. Nessuno trova la propria strada da solo.

a cura di Valentina

LA CACCIA 2020-21 DEL BRANCO CANDIDA LUNA Un altro anno di attività scout è giunto al termine e i lupetti e le lupette del branco candida Luna hanno cacciato con gioia e lealtà insieme al branco!

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on è stata una caccia semplice ma questo non ha tolto il divertimento, la voglia di stare insieme e di condividere, spronando ogni lupo a fare del proprio meglio. Abbiamo vissuto le nostre riunioni principalmente alla base scout Sangam, immersi nel verde della natura. Siamo pronti ora per vivere le nostre vacanze di branco (il campo estivo) vi aggiorneremo su come sarà andato! Buona caccia

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Vita Parrocchiale 2021

// Ordinazione presbiteriale

5 a cura di don Riccardo

TRE ISTANTANEE DEI PRIMI GIORNI DA SACERDOTE Sono molti i pensieri e i sentimenti che mi stanno accompagnando in questi giorni, dove davvero sento tanta presenza di Dio scorrere nelle vene.

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li esercizi spirituali, l’ordinazione e i primi giorni da prete non si possono separare, si tratta di un unico puzzle composto da tante tessere. Ve ne voglio consegnare almeno tre. La prima: rischio. In queste settimane ho avuto più volte modo di riprendere in mano il cammino fatto fin qui ed è chiaro come non ci sia nessun merito per ricevere un dono così grande come il presbiterato. Dio si fida totalmente di noi! Nello sce-

educatori e da tutte le comunità che mi hanno ospitato. La terza parola: dire sempre grazie. Da pochi giorni ho il dono di potere presiedere l’eucarestia, ovvero il rendere il grazie che la Chiesa pronuncia a Dio. Non si tratta di automatismi, ma di entrare in una logica di vita nuova: non partire dal diritto o dal dovere, ma dal dono. E per questo essere grati: uomini e donne che riconoscono come Gesù spezzi ogni giorno il suo pane e versi il suo sangue nelle nostre vite e in quelle di tante persone che incontriamo. Da ultimo desidero dire grazie a ciascuno di voi, perché la comunità di Bovolone è stata gliere per sempre una strada non come una mamma che accompasiamo tanto noi a rischiare ma Dio, gna un figlio all’ultimo passo. Conche dona tutto senza alcuna riserva. tinuiamo a custodirci a vicenda e a Incredibile ma vero: questo è Gesù camminare insieme verso il Risorto! Don Riccardo Cristo! La seconda parola: comunità. Nella vita da soli non si diventa nulla, men che meno preti. Abbiamo tutti bisogno di camminare insieme verso la mèta. Questo è stato per me emblematico in questi anni di seminario nell’accompagnamento che ho ricevuto dalla mia famiglia, dagli

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6 Vita Parrocchiale 2021

// Animatori

a cura di alcuni animatori adolescenti

L’ANIMATORE: UN ACCOMPAGNATORE ACCOMPAGNATO “Entrare nella cultura dell’incontro, è una chiamata e un invito ad avere il coraggio di mantenere vivo e insieme un sogno comune [...] Un sogno grande e un sogno capace di coinvolgere tutti.” Papa Francesco

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a frase di Papa Francesco, detta durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Panama, credo possa riassumere in poche righe il senso di essere animatore: incontrare e accompagnare i ragazzi verso un sogno comune. È proprio su quest’ultima parola che vorrei concentrare la vostra attenzione. Accompagnare significa: “associare la propria all'altrui presenza in segno di amicizia, cortesia, rispetto, per offrire protezione o comodità”; ed è proprio durante i miei anni di animatrice che ho fatto esperienza diretta di cosa voglia dire veramente e concretamente accompagnare i ragazzi, ovvero unirsi nel loro cammino di fede e di vita. Ciò non vuol dire solo essere presenti agli incontri e fare a loro una morale su cosa è giusto e cosa invece è sbagliato, ma accompagnare i ragazzi, essere sempre presenti per loro in qualunque circostanza e contesto con piccoli gesti quali un messaggio, una telefonata o una semplice chiacchierata che creano una relazione autentica. Si crea così un momento di confronto e di dialogo sincero. Essere animatrice è un’occasione anche per me di crescita umana e di fede, sperimentando l’appartenenza ad una “comunità” ricca di legami. Irene

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bello poi sapere di essere accompagnati, nel momento della prova, da queste persone, che ci sono vicine spiritualmente e che rappresentano, secondo me, gli angeli terreni che il Signore ha messo al nostro fianco. L’accompagnamento spirituale ci ricorda dunque che Dio è con noi, che non siamo soli! E che possiamo riconoscere una Sua parola di conforto, una Sua carezza e la Sua presenza, attraverso le persone che ci sono accanto. Talvolta veniamo accompagnati, ma ricordiamoci che siamo anche chiamati ad accompagnare! Ho provato l’esperienza dell’ accompagnare i ragazzi adolescenti, come animatrice. Testimoniando la Parola di Dio ai ragazzi, ho compreso la bellezza di quella meravigliosa promessa: “Mi sarete testimoni” (At 1,8), che il Signore aveva annunciato. Non dimenticherei, infine, l’accompagnamento più importante, quello che a volte non sentiamo ed altre volte invece percepiamo più vivo: l’accompagnamento di Gesù. Credo che tutti noi abbiamo attraversato dei momenti di buio, di deserto, in cui abbiamo detto: “Signore dove sei? Non ti sento!”. Amico lettore, se anche adesso stai attraversando questo momento di fatica spirituale, ti voglio ricordare una frase per me importantissima, che spero possa risollevarti. Il Signore ha detto infatti: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Mt 28,20). Lui è con te! Sì, anche se in questo momento non lo senti, anche se stai soffrendo, anche se ti sembra che non ti risponda, è con te! E lo sarà per sempre, tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Barbara

me con" e da panis ovvero "pane", quindi il “ compagno” è "colui che mangia il pane con un altro". Nei Vangeli spesso ci viene raccontato come Gesù era solito a mangiare con i suoi compagni, i suoi discepoli e gli apostoli, questi lo seguivano e lo accompagnavano nel suo viaggio tra le terre della Palestina. I fedeli di Gesù non si limitavano a seguirlo, bensì ascoltavano, imparavano e assimilavano i suoi precetti e nel momento in cui il Cristo ascese ai Cieli furono chiamati loro stessi a mettersi in gioco e a intraprendere un viaggio per insegnare e diffondere il Verbo. Dal mio punto di vista non furono gli apostoli o i discepoli ad accompagnare Gesù ma il contrario: gli stava insegnando e guidando in un percorso che li avrebbe condotti alla loro maturazione sia nell’ambito spirituale che personale. Così come fece Gesù anche noi animatori siamo chiamati ad accompagnare i nostri ragazzi, a guidarli a insegnargli attraverso le nostre esperienze e a esempi pragmatici che, dato la nostra minima differenza di età, possono farli immedesimare e toccarli maggiormente. Tutto questo è fatto per accompagnarli nel migliore dei modi nel loro percorso di sviluppo personale, fino a quando saranno abbastanza consapevoli da potersi staccare, proseguire nel loro percorso autonomamente e magari cercare qualcun altro a cui fare da compagno.

ccompagnare qualcuno è per me un gesto dolcissimo di carità. Significa stare vicino alla persona, prendersene cura, essenzialmente esserci. L'accompagnamento spiri tuale è una forma di vicinanza nei confronti del prossimo ancora più Lorenzo profonda. Essere vicini a qualcuno con una preghiera, con un pensiero, è un silenzioso gesto di bene per l verbo “accompagnare” deriva quell’anima. Quante volte diciamo ai da “compagno”, che a sua volnostri amici o parenti, in un momen- ta proviene dal termine del latino to di difficoltà o preoccupazione: “Dì medievale companio, questa parouna preghierina per me!”. E quanto è la è composta da cum ossia "insie-

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//Giovedì della Parola

7 a cura di Sofia

ATTI DEGLI APOSTOLI: UNA COMUNITÀ NUOVA E VIVENTE Dopo le esperienza vissute in avvento e quaresima abbiamo scelto di dedicare un tempo di meditazione sulla Parola anche nel tempo pasquale, guardando a quel tesoro inesauribile qual è Atti degli Apostoli. Siamo persuasi che partire dalla Parola non sia qualcosa di opzionale. Essa è la porta di ingresso principale per un cammino di fede vivo e fecondo. Proprio per questo stiamo cercando di comprendere quale spazio e quale tempo possano essere ottimali per far incontrare i giovani e la Parola. Work in progress…

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'aspetto più sorprendente del percorso di meditazione sui quattro brani di Atti degli Apostoli che ci hanno accompagnato in queste domeniche è il particolare periodo dell'anno in cui si è collocato. Infatti, mentre mi sono molto familiari i tempi forti dell'Avvento e della Quaresima, non avevo mai colto la bellezza di questo periodo che segue la Pasqua e arriva fino a Pentecoste. Questi sono i giorni in cui Gesù si fa vicino ai suoi discepoli, parla con loro, compie segni. In un certo senso, preparandosi a salutarli, evento che noi ricordiamo nella domenica dell'Ascensione, sembra che cerchi di passare il maggior tempo possibile con loro. Dopo essere risorto, la cosa principale che Gesù fa è quindi coltivare la sua relazione con i discepoli. Anche per noi non è un tempo “neutro”, una pausa tra una grande festa e l'altra. E' un tempo in

cui la presenza di Gesù si fa ingom- condividere la stessa ricerca di Dio brante, la domanda “Ma tu Sofia, mi con le persone che venivano agli ami?” un bivio che non si può evitare. incontri e con quelle che incontravamo in chiesa in adorazione. Ho In questo tempo in cui il Signore provato meraviglia e gioia nel senvuole fortemente parlarci, siamo tirmi parte di una comunità oranstati accompagnati da due protago- te, fatta anche da persone che non nisti di Atti, Pietro e Paolo, ma anche conosco, ma che silenziosamente e dalle comunità in cui essi vivevano. fedelmente si accostano alla presenInfatti in tutti i brani che abbiamo za del Signore. Lodo il Signore per letto è emersa la centralità della co- la grazia di poter assistere alla testimunità di cristiani come strumento monianza di fede di tutti i fratelli che per vivere e diffondere la salvezza. compongono la nostra comunità. Per questo è stato bello poter mettere in pratica questo stile, condividendo il cammino con diversi fratelli. La meditazione era divisa in due momenti: prima una lettura della Parola che sarebbe stata letta la domenica seguente, commentata da don Riccardo, poi un momento di preghiera personale in chiesa. Sostare sulla Parola per me è stata soprattutto l'occasione per rendermi conto di

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8 Vita Parrocchiale 2021

// Cantiere

a cura di don Marco

RIPARA LA MIA CASA Dal mese di marzo è iniziato il cantiere di rifacimento della copertura della nostra chiesa parrocchiale. Si tratta di un lavoro che non poteva più aspettare, in quanto molte infiltrazioni stavano danneggiando le volte interne della chiesa.

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a copertura in tegole canadesi in bitume, realizzata nei primissimi anni 90, si stava gradualmente sfogliando a causa degli anni e degli eventi atmosferici. Si tratta di una superficie di circa 2200 metri quadri. Il nuovo manto, autorizzato dalla sovrintendenza, è realizzato in lamiere di alluminio color testa di moro, che garantiranno una completa impermeabilizzazione del tetto. Il costo dei lavori è di 435.000 euro, per metà finanziato dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, per metà con un nuovo mutuo. Questa spesa, che si aggiunge al debito finanziario che la nostra parrocchia già sosteneva, non ci permetterà nel breve periodo di intervenire sulla facciata e sulle volte interne della chiesa, ma la nuova copertura garantirà la messa in sicurezza da nuove infiltrazioni e dal rischio di compromettere l’assito e gli architravi in legno che sostengono il tetto. I lavori termineranno nel mese di giugno con il rifacimento della copertura del pronao d’ingresso.

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Vita Parrocchiale 2021

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// Confessioni

PRIME CONFESSIONI

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10 Vita Parrocchiale 2021

// Rubrica

a cura di Angiolina Pasini

la voce di papa francesco Cari fratelli e sorelle, ringrazio tutti voi, che oggi riflettete sul tema urgente della natalità, basilare per rimettere in moto l’Italia a partire dall’essere umano.

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a maggior parte dei giovani desidera avere figli, ma i loro sogni di vita, si scontrano con un inverno demografico ancora freddo e buio: solo la metà dei giovani crede di riuscire ad avere due figli nel corso della vita. L’Italia si trova con il numero più basso di nascite in Europa. Il Presidente della Repubblica ha ribadito che «le famiglie sono l’Italia». Quante famiglie in questi mesi hanno dovuto fare gli straordinari, dividendo la casa tra lavoro e scuola, con i genitori che hanno fatto da insegnanti, tecnici informatici, operai, psicologi! E quanti sacrifici sono richiesti ai nonni, vere scialuppe di salvataggio delle famiglie! Occorre dunque prendersi cura delle famiglie, in particolare di quelle giovani, assalite da preoccupazioni che rischiano di paralizzarne i progetti di vita. Penso anche, con tristezza, alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli. La società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I fi-

// Rubrica

gli sono la speranza che fa rinascere un popolo! Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno per ogni figlio che nasce. La vita è il primo dono che ciascuno ha ricevuto e noi siamo chiamati a tramandarlo,e un figlio è il dono più grande per tutti e viene prima di tutto. Dobbiamo mettere prima i figli se vogliamo rivedere la luce dopo il lungo inverno. Non saremo in grado di alimentare la produzione e di custodire l’ambiente se non saremo attenti alle famiglie e ai figli: la cre-

scita sostenibile passa da qui. Le cifre drammatiche delle nascite e quelle spaventose della pandemia chiedono cambiamento e responsabilità. Occorrono politiche familiari di ampio respiro, lungimiranti, basate non sulla ricerca del consenso immediato, ma sulla crescita del bene comune a lungo termine. Cari amici, grazie. E senza natalità non c’è futuro. Grazie. Papa

Francesco

Apertura

degli

stati

a cura di Rita Rossato

Rita Ti consiglia un libro

// Titolo:

L'ombra del Padre. Il romanzo di Giuseppe

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elle settimane passate ho riletto un vecchio libro dove lo scrittore polacco Dobraczynski si è cimentato nell'impresa di ricostruire la storia di Giuseppe, il padre sulla terra di Gesù. "L'ombra del padre" si presenta con una scrittura semplice e a tratti asciutta, completamente volta al mettere in luce una figura assai importante, sebbene spesso rimasta un pochino in ombra, quella di Giuseppe, appunto.

Lo scrittore narra la delicata vicenda di Giuseppe con rigorosa precisione storica, dandogli spesso tinte romanzesche senza cadere nella tentazione di riscrivere passi del Vangelo. Il libro è una bellissima lettura, a tratti molto avvincente, capace di portare serenità nei cuori di chi lo legge, quella serenità che ai giorni nostri è così difficile da trovare.

Buona lettura come sempre! RR www.parrocchiabovolone.it

ge-

nerali della natalità. Venerdì, 14 05.2021

Disponibile presso la libreria parrocchiale


Vita Parrocchiale 2018

INFORMAZIONI 11 Sante Messe Vespertina del Sabato sera:

18:30

Festive:

7:30-9:00-10:15-11:30 - 18:30

Feriali:

7:30 - 19:00

Libreria parrocchiale Lunedì: 9:30 - 11:30; Martedì: 9:30 - 11:30; 15:30 - 18:00 Mercoledì: 9:30 - 11:30; 16;00-18:00 Giovedì: 9:30 - 11:30; 15:30 - 18:00 Venerdì: 9:30 - 11:30; Sabato: 9:30 - 11:30; Domenica: 9:00 - 11:30;

Confessioni I nostri sacerdoti sono presenti nei seguenti giorni: Martedì: dalle 16:00 alle 19:00 Mercoledì: dalle 16:00 alle 19:00 Giovedì: dalle 16:00 alle 19.00 Venerdì: dalle 10:00 alle 12:30 Sabato: dalle 16:00 alle 18:30

Redazione Giovani per la Comunicazione: Andrea Castellini, Chiara Merlin, Sirio Bedoni, Elena Segala, Enrico Vincenzi, Francesca Padoanello, Micaela Modenese Grafica e impaginazione: Bordoni Edoardo (edoardo.bor@gmail.com) Merlin Chiara (chiaramerlin98@gmail.com) Collaboratori: Rita Rossato, Angiolina Pasini.

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Defunti MENEGUZZI QUIRINO di anni 79 DUSI UGOLINA di anni 92 MANTOVANI AMELIO di anni 89 GUSELLA GIULIO di anni 82 MANTOVANELLI Vasco di anni 96 PATUZZO GIANLUIGI di anni 77 BERSANI VALENTINO di anni 94 PERAZZANI PAOLO PATRIZIO di anni 52 GOZZO FRANCESCA di anni 85 RAFFAELI ALDO di anni 65 PIZZOLI ANNA MARIA di anni 81 DORICO LIDIA di anni 92 ROSSIGNOLI MARIELLA di anni 93 MARZARI ARRIGO di anni 86 SERAFINI REMO di anni 78 TOMEZZOLI FRANCESCA di anni 68 MARINI MONICA di anni 52 ZUCCATO LORENZINO di anni 79 SALVORO OLGA di anni 78 MIONI MARTINA di anni 8 PASSARINI MAGGIORINA di anni 89 NOVELLI LUIGINA di anni 88

Battesimi

Matrimoni

Defunti

foto

Matrimoni

Battesimi DE MORI SAMUELE di Manuel e Roviaro Silvia CAROLLO RACHELE di Alessandro e Cavalieri Luna D’AGOSTINO MATTIA ANTONIO di Antonio e Cornoiv Mihaela Paula POLTRONIERI CECILIA di Manuel e Leardini Cristina

ZANETTI Stefano MISCHI Nicol TERESI Francesco MAIORANA Rossella

Cristina AVANZO Paride Silvio

MANCA Giusep-

pina

Buon 50° anniversario Spezzoni Antonio e Sandra

PRIMA MEDIA ALLA PIEVE DI SAN GIOVANNI Anagrafe parrocchiale Aggiornata al 26 maggio Sede Amministrativa: Via Roma, 2 - Bovolone (Vr) Sito Web: www.bancaveronese.it Telefono: 045 6992211 Fax: 045 6901023 Email: info@bancaveronese.it


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