n° 203 Febbraio 2015
V ita Parrocchiale Parrocchia San Giuseppe in Bovolone
www.parrocchiabovolone.it
Editoriale:
“È più forte di me!”
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ari parrocchiani, quante volte, con questa espressione, abbiamo cercato di motivare una reazione non appropriata o sproporzionata alla situazione! Qualche volta per esprimere una sproporzione nel fare il bene, per cui abbiamo detto: “Me ne hai fatte tante. Mi hai dato tanti dispiaceri....ma non posso non volerti bene! È più forte di me!” Il più delle volte, però, l’abbiamo utilizzata in situazioni nelle quali non siamo riusciti a controllare un’emozione che ci ha fatto reagire in maniera violenta o in maniera offensiva verso che ci stava davanti, o di fronte ad un compito, che in quel momento, era per noi difficile o doloroso o imbarazzante da svolgere. Ma soprattutto, abbiamo detto: “È più forte di me!”, quando siamo stati chiamati a decidere sulla fedeltà ai nostri valori più buoni, ai valori della fede, su come dare una direzione decisiva alla nostra vita. Potremmo dire, quando abbiamo avvertito che una proposta, sia che venisse da qualche gusto, emozione o passione interiore, sia che venisse da persone, ambienti, situazioni nelle quali ci trovavamo a vivere, aveva il sapore della tentazione: la mia identità di persona, coniuge, genitore, cristiano, veniva messa alla prova. Veniva tentata. Quale era il giovamento che veniva dalla scelta? La tentazione abita la vita di
ognuno. Si presenta nei tempi più strani, in forme molto variegate e con intensità variabile. Tutti ne facciamo esperienza, tanto che a volte ci sfianca e ci porta a dire: “Non ce la faccio! È più forte di me!” Ci sembra di non poterla sfuggire. Quasi ci induce alla rassegnazione: “Non posso più cambiare. Sono fatto così!” Non crediamo possibile nemmeno in un piccolo cambiamento. Queste sono le nostre parole, ma le parole di Dio sono più consolanti. Il libro del Siracide Cap. 2,1 dice: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione.”. Come a dirci: “Vuoi essere un buon cristiano? Non potrai non avere tentazioni!” Essere tentati fa parte della vita. Anche Gesù è stato tentato, per cui, nella tentazione, non siamo mai soli: lui è con noi! Lui è con noi per farci vincere. Se Lui ha vinto anche noi, in Lui e con Lui, possiamo vincere. Come si fa? Gesù ha vinto perché pregava ogni giorno e perché si nutriva di parola di Dio, come a dire: “Dio, mio Padre, mi ama e mi parla, così io conosco il suo amore, e divento forte contro chi me lo vuole rubare.” S. Paolo aveva capito questo, pur vivendo anche lui la lotta estenuante con il tentatore, e scrive che: “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze”. 1 Cor 10,13 Iniziando la Quaresima, tempo di conversione, quando siamo tentati di dire: “È più forte di me!”, guardiamo
A cura di Don Paolo a Gesù; preghiamo Gesù; imitiamo Gesù, così potremo sperimentare la potenza della sua risurrezione. Vivremo l’esperienza del Salmo 124:
“ Noi siamo stati liberati
come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
La brezza dello Spirito Santo sosterrà, rendendolo agile, il nostro volare nel cielo della vita, dove gusteremo la libertà dal laccio del peccato e la gioia di poter cantare il canto dell’amore riconoscente, riscaldati dai caldi raggi dell’amore del Padre. Buona Quaresima, cammino per vincere in Cristo Risorto.
Mercoledì delle Ceneri MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO
Vita Parrocchiale
Febbraio 2015
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Scienza o Fede?
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h già.. Scienza o fede? Numeri o Dio? Ragione o sentimento? Per tutti i miei studi universitari mi sono chiesta come fosse possibile studiare la scienza senza allontanarmi da Dio. E come il mio essere figlia di Dio potesse conciliarsi con il mio amore per la scienza, per la ragione, per la matematica. Seguire Dio, credere in Lui significava forse dover rinunciare al camice, al microscopio?
No, assolutamente. “Difatti lo spirito del Signore riempie l’universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.” (Sap 1,7). Dio è in tutto, basta solo aprire gli occhi per vederlo. E io l’ho visto. Proprio dentro a quel microscopio. L’ho visto nella complessità di una singola cellula, che contiene ben due metri e mezzo di DNA. E se tutto il DNA di un singolo uomo fosse messo in fila, raggiungerebbe una lunghezza pari a quella dell’equatore, come canta Jovanotti in una sua canzone. L’ho visto nei tre miliardi e duecento milioni di battute che si trovano nei nostri geni, che solo se lette tutte assieme contengono la vita. L’ho visto anche nelle notti di San Lorenzo, nei miliardi di stelle che ci fanno sentire un puntino sperso nel nulla. L’ho visto nei soli 118 tipi di atomo che formano l’uomo, gli animali, le rocce, l’intero universo. Come può una zuppa di particelle elementari formare sistemi così complessi? Oh no, non si provi a ri-
A cura di Eleonora spondere attraverso il caso! Dio è la risposta. Hanno trovato questa risposta anche molti scienziati di grande livello come Einstein, Marconi, Galileo: se ne sono accorti anche loro che dietro la meraviglia del creato non può esserci nient’altro che lo zampino di Dio, un bravissimo Pittore che con i suoi colori ha pensato ad un mondo dove l’uomo può godere della bellezza del creato, ogni giorno. “Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui” affermava Louis Pasteur, chimico, biologo e fondatore della microbiologia: la scienza deve essere un tramite per arrivare a Lui, non un ostacolo! L’intelligenza che Dio ha donato all’uomo è un dono che deve essere utilizzato da un lato per migliorare la nostra condizione di uomini (medicina, innovazioni tecnologiche, etc..) dall’altro per riconoscerlo in ogni nostra nuova scoperta e comprendere che veramente “tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.” (Gv 1, 3).
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Le Ceneri segno per il fedele e la Comunità
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ome l’invito a “convertirci e a credere al Vangelo” proposto dal rito delle Ceneri può aiutarci nella nostra vita spirituale personale ed ecclesiale? La definizione dei questo rito come Sacramenta-
a cura di Francesco
viene quindi sottolineata e il proposito del fedele viene reso tangibile e visibile per la comunità, che si riconosce “Chiesa pellegrina sulla terra” e formata da fratelli che camminano insieme nella fede verso un unico proposito: una sempre maggiore apertura alla Grazia di Dio. Questa stessa Grazia può essere quindi concretamente ricevuta nei Sacramenti e la loro azione, presente e reale, viene così maggiormente percepita, compresa e sperimentata.
le toglie ogni dubbio: aiuta a “santificare le circostanze della vita” e “predispone a ricevere il frutto dei sacramenti” (CCC, 1677). L’esigente proposta della Quaresima come tempo di conversione
“ La Quaresima attraverso le
Ceneri si presenta così come il tempo in cui l’incontro con Gesù nella comunione fraterna e nei Sacramenti torna ad essere il centro della nostra esistenza.
Vita Parrocchiale
Rubriche
Lo Sapevate che...
IL MIRACOLO EUCARISTICO DI TUMACO
Una rubrica per conoscere i miracoli Eucaristici nel mondo Continua la nostra rubrica sulla storia dei miracoli eucaristici. Questo mese ci spostiamo oltreoceano, in Colombia, e vi raccontiamo IL MIRACOLO EUCARISTICO DI TUMACO con le parole chiave che già conoscete... Quando: L’incredibile avvenimento avvenne nel gennaio del 1906. Chi: adre Larrondo, Padre Julian e gli abitanti dell’isoletta di Tumaco organizzarono prontamente una processione per supplicare il Signore che li risparmiasse dal maremoto Dove: i troviamo sull’isoletta di Tumaco (Colombia), sulla costa del Pacifico colpita in quell’anno da un maremoto, che causò ingenti danni
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e grande devastazione in diverse zone. Cosa: l 31 gennaio del 1906 ci fu un grande terremoto lungo la faglia pacifica e l’onda anomala che ne conseguì causò danni ingenti a tutta la costa pacifica delle Americhe. Padre Bernardino Garcia de la Concepcion racconta che la città di Panama ebbe pesanti ripercussioni dello tsunami che derivò dal sisma. Alle dieci del mattino nell’isola di Tumaco la terra iniziò a tremare ininterrottamente per dieci minuti. Di fronte a tale forza distruttiva gli abitanti del villaggio andarono alle porte della chiesa per chiedere al Parroco, Padre Gerardo Larrondo, e a Padre Julian di organizzare immediatamente una processione per chiedere al Signore che fosse fatta salva loro la vita, dato che notavano che il mare era avanzato sulla battigia per più di un chilometro e
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mezzo. Padre Gerardo, molto preoccupato mangiò tutte le ostie consacrate nella pisside, ad eccezione dell’Ostia magna che ripose nell’Ostensorio che esibì davanti alla popolazione invitando i fedeli a seguirlo nella processione. Il mare era già arretrato e stava caricando l’onda che avrebbe sferzato e distrutto il villaggio quando la processione raggiunse la spiaggia. Quando l’onda iniziò ad avanzare Padre Gerardo Larrondo alzò l’Ostia consacrata e con mano ferma tracciò un segno di croce nell’aria. In concomitanza a questo gesto l’onda si fermò e iniziò rapidamente a scendere mentre il mare tornava ai livelli consueti. La popolazione commossa gridò al miracolo e furono presi tutti da una incontenibile gioia per essere stati salvati da Gesù Sacramento al quale tutti innalzavano lodi di ringraziamento.
Papa Francesco
La voce del Papa
UDIENZA GENERALE Aula Paolo VI Mercoledì, 7 gennaio 2015
A cura di Angiolina Pasini
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ari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi faremo una riflessione sulla Chiesa madre. La nostra Santa madre Chiesa. Il primo giorno dell’anno è la festa della Madre di Dio. Scrive l’evangelista Matteo: «Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono» (Mt 2,11). È la Madre che, dopo averlo generato, presenta il Figlio al mondo. Lei ci dà Gesù, lei ci mostra Gesù, lei ci fa vedere Gesù. Ogni persona umana deve la vita a una madre, e quasi sempre deve a lei molto della propria della formazione umana e spirituale. La madre, però, viene poco con-
siderata nel suo ruolo centrale nella società. Anzi, spesso si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per i figli per “risparmiare” sulle spese sociali. Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano. È un messaggio che le madri credenti sanno trasmettere senza tante spiegazioni: queste
arriveranno dopo, ma il germe della fede sta in quei primi, preziosissimi momenti. Senza le madri, non solo non ci sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo. E la Chiesa è madre, con tutto questo, è nostra madre! Noi non siamo orfani, abbiamo una madre! La Madonna, la madre Chiesa, e la nostra mamma. Non siamo orfani, siamo figli della Chiesa, siamo figli della Madonna, e siamo figli delle nostre madri. Carissime mamme, grazie per ciò che siete nella famiglia e per ciò che date alla Chiesa e al mondo. E a te, amata Chiesa, grazie, grazie per essere madre.
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Vita Parrocchiale
Febbraio 2015
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Le suore del Santo Volto
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adre Maria Pia Mastena è nata a Bovolone il 7 dicembre 1881 ed è stata battezzata col nome di Teresa Maria. Morta il 28 giugno 1951 ed è stata beatificata 13 novembre
2005. Fin da piccola ha nutrito un grande amore all’Eucaristia e al Santo volto. Questi due “amori“ sono cresciuti nella sua adolescenza e giovinezza fino al portarla al dono totale di sé nella consacrazione religiosa, e dando vita alla una famiglia religiosa del Santo Volto con questo carisma: Propagare, Riparare, Ristabilire il Volto di Gesù in tutti i fratelli del mondo.
Noi figlie di Madre Maria Pia Mastena presente a Bovolone, siamo: Suor Alberta Zotti
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Padova
a mia vocazione si risveglia nell’età dell’adolescenza. Tutto inizia dalla partecipazione di tre incontri serali in parrocchia con l’assistente diocesano Don Alfredo Contran e il gruppo adolescenti. Mi impegnai nelle piccole cose con amore anche se con sacrificio. Un giorno mi sono presentata al mio Parroco dicendogli: “Sono arrivata ad un bivio, ora non so se farmi suora o sposarmi come tante mie amiche.” Lui mi disse: “prega il Santo Rosario ogni giorno e poi ritorna da me ogni mese!” Dopo un po' di tempo ho scelto liberamente di entrare nella Congregazione delle Religiose del Santo Volto vivendo la donazione a Dio, alla Chiesa e al mondo, come infermiera missionaria e animatrice tra i poveri del Brasile. Resto anche ora a disposizione del Signore e ripeto ogni giorno il mio: “Eccomi" come risposta al Santo Volto del Signore Gesù.
Suor Melania Indonesia
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rima di sette fratelli. Sono nata in una famiglia cristiana cattolica dove ho cominciato a pregare ed ascoltare la parola Dio dai genitori.
La mia vocazione è nata da un incontro in cortile della scuola! Frequentavo la seconda elementare, veniva a trovarci una suora olandese, bella, alta e con una bella voce e ci salutava cantando così: “Qui sono contenta, là sono contenta, dovunque io sono il mio cuore è sempre contento e felice”. Più grande mi feci seguire da un Padre passionista e dopo tanti incontri mi sembrava di dover entrare nell’Istituto della clausura delle suore Passioniste ma il Padre non era convinto della mia decisione e mi ha presentato l’Istituto suore del Santo Volto, che non c'era in Indonesia, era qualcosa di nuovo. Così ho detto il mio “Eccomi” per dedicarmi al Signore, da circa 10 anni sono qui a Bovolone per realizzare quella risposta in varie attività di servizio della parrocchia. E ancora dico “Eccomi Signore manda me per fare la tua volontà”.
Suor Francesca Indonesia
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engo, dall' isola di Flores, Indonesia. La chiamata di Dio per me é avvenuta quando ero bambina. Ogni giorno vedevo le suore dello "Spirito Santo" fare servizio in Vescovado, nella chiesa parrocchiale e nella scuola cattolica. Nel 1999 ho avuto la grazia di conoscere le suore del "Santo Volto"
che sono venute ad abitare nel mio paese. Loro erano proprio diverse dalle suore dello "Spirito Santo" erano sempre sorridenti, salutavano tutta la gente e andavano spesso a trovare le famiglie, i malati nelle loro sofferenze e vivendo la povertà con i più poveri. E così finite le superiori mi decisi di entrare nell' Istituto. Ho fatto la mia formazione in Indonesia trovando anche delle difficoltà e momenti difficili, però mi risuonava sempre la parola di Gesù.: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,20). Sono in Italia per continuare la mia formazione e la missione che dell’Istituto: far conoscere l’amore di Cristo e fare ritornare e rivelare il Santo Volto nella mia vita concreta con semplicità e con il sorriso.
Suor Marcolina Bovolone
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ono sr. Marcolina saluto tutte le persone di Bovolone e i volontari della Piccola fraternità, sono qui a Bovolone che dal 2008 vivo il servizio ai poveri nella carità con gioia, donando il meglio che posso. La mia vita è lunga, proprio in questo anno lodo il Signore per il 60 anni di professione religiosa, un bel ricordo della mia vita è aver incontrato la nostra Madre Beata Maria Pia vivendo con lei per tre anni e mi ha voluto bene come vera madre. Continuo a dare la mia vita al servizio del Signore e a far crescere il carismo dell’Istituto.
Vita Parrocchiale
Speciale
“Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori”; sono queste alcune delle parole dette da Papa Francesco il 1° gennaio. Infatti è tutti noi sappiamo che nella nostra testa vagano vari Gesù, e ho pensato che fosse utile dire quali sono. Non fraintendetemi. Non intendo elencare tutte le risposte sbagliate della gente alla domanda “Chi è Gesù?” e poi dare la risposta giusta. La verità è che io cado regolarmente in ciascuna di queste risposte sbagliate e sospetto che accada anche ad altri.
I Cinque Gesù: I quattro che inventiamo e quello che incontriamo Il primo Gesù: un amico immaginario particolarmente vivido e amorevole
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uò capitare di pensare che Gesù possa essere solo un amico immaginaro che ci abbraccia ogni volta che ne abbiamo bisogno. Ma Gesù non è immaginario! A volte è arrabbiato con noi e a volte trattiene il suo amore per far sì che il nostro desiderio di Lui sia più intenso. La verità è che tutti noi a volte rendiamo Gesù una “coperta emotiva”, ma farlo è molto pericoloso. Gesù ha detto “Chi mi ama osserverà i miei comandamenti” ma se il nostro Gesù è un amico immaginario da abbracciare, questo non avrà senso e non avrà alcuna influenza su di noi. E il mondo accantonerà rapidamente questo Gesù come una nostra debolezza psicologica che non si può condividere.
Il secondo Gesù: il sostegno morale alla mia ideologia
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iviamo in una società politicizzata, in cui le domande sul chi siamo per noi non sono più “Qual è la tua religione?” o “Da quale famiglia provieni”, ma “Qual è il tuo partito politico?” In una società di questo tipo, ci troviamo nel pericolo costante di politicizzare Cristo. In questo fraintendimento riduciamo Gesù a uno dei tanti fattori che formano ciò che è più importante per noi: le nostre opinioni politiche. A questo Gesù non è permesso di sfidare le opinioni, ma siamo tutti dalla sua parte quando le sostiene.
di Tom Hoopes
Il terzo Gesù è un talismano magico
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uesto errore è compiuto sia da quanti vogliono evocare Gesù insieme alla religione, che da quanti temono di opporsi a lui, ma non ci fanno caso. Per i religiosi, Gesù può diventare un genio della lampada che ha proposto di realizzare i nostri desideri all’unica condizione che li ripetiamo in continuazione con sentimento. Per quelli che non sono più praticanti, diventa una sorta di spauracchio: non ne teniamo grande conto, ma evitiamo di mancargli di rispetto per paura di cattiva sorte o rappresaglie misteriose. In entrambi i casi, questo atteggiamento rende un terribile “disservizio” a Gesù e alla fin fine distrugge la fede in lui. Se Dio per noi è “un fattorino per soddisfare i nostri desideri erranti”, per usare le parole memorabili di Bob Dylan, scopriamo rapidamente che è un fattorino davvero inefficiente. Se è una forza karmica alla quale non dobbiamo opporci, scopriamo presto che è una forza decisamente debole.
Il quarto è il Gesù apologetico
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n’altra trappola nella quale i cattolici attivi, che leggono i blog e difendono la Chiesa possono cadere facilmente è ridurre Gesù al passe-partout dell’apologetica: la figura che fa sì che le nostre argomentazioni abbiano un senso. Scopriamo l’apologetica, realizziamo che la nostra fede non è assurda e questo rafforza la nostra vita e ci riporta per un po’ in un rap-
porto con Dio. Il problema si verifica quando ci fermiamo a questo. Il nostro rapporto deve progredire dal “Finalmente ‘colgo’ Gesù. Egli mostra come la Chiesa abbia ragione e il mondo torto!” a “Gesù è vero, è bellissimo, è misterioso, e sia io che il mondo dobbiamo lottare per comprenderlo meglio”. Alla fine, il Gesù apologetico non è diverso dal “Gesù storico” su cui gli scettici amano speculare: è un oggetto di studio umano, una figura affascinante ma remota del nostro intelletto.
Il quinto Gesù è il figlio di Maria e la seconda Persona della Trinità
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ome evitare dunque i fraintendimenti? nell’omelia del 1° gennaio papa Francesco ha fornito una chiave: “La nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo”, il vero Dio che ha davvero condiviso la nostra umanità ed è davvero con noi nei sacramenti. La verità è che i miei fraintendimenti su Gesù non sono tanto diversi da quelli su altre persone nella mia vita. Tendo a diffamare, idealizzare o accantonare anche mia moglie in vari punti della nostra relazione prima di ricordare che è fatta di carne e sangue. Il modo migliore di correggere la mia comprensione, di mia moglie è trascorrere più tempo con lei parlandole e ascoltandola. E succede lo stesso con Gesù. Il problema con tutti questi fraintendimenti è che rendono Gesù un mezzo per raggiungere un fine piuttosto che un fine in sé. Non capiremo mai il vero Gesù fino a che non lo incontreremo laddove può essere trovato: nelle Scritture, nel tabernacolo, nel confessionale, nella comunità di credenti e negli insegnamenti della Chiesa.
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Vita Parrocchiale
Febbraio 2015
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Filogenesi del giornalino parrocchiale Da tempo molti lettori scrivono alla redazione del giornalino parrocchiale per essere edotti di come un tal opera editoriale possa arrivare nelle case dei fedeli tutti i mesi gratuitamente. Per dare pace ai tormenti dei nostri parrocchiani è stato deciso di scrivere un articolo per spiegare passo passo come nasca “Vita Parrocchiale”.
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Giovani per la Comunicazione si ritrovano ogni quindici giorni e, dopo un momento di preghiera e riflessione sulla Parola di Dio che ricorda a tutti il motivo per cui ci si riunisce, vengono scelti gli argomenti su cui si concentrerà la produzione di articoli e notizie, avendo cura di dividerli in base al pubblico di riferimento di ogni canale mediatico della Parrocchia tra cui il giornalino “Vita Parrocchiale”, il sito web “parrocchiabovolone.it” e le presenze sui social network della parrocchia e di casa Emmaus.
avendo cura non solo di riproporre quelle di maggior successo, ma di redigerne di nuove che possano suscitare l’interesse e la curiosità dei lettori nei confronti di aspetti particolari della vita comunitaria. Definiti i pezzi del numero in fase di lavorazione, i Giovani per la Comunicazione si adoperano per reperire con congruo anticipo gli articoli, di modo tale da avere il tempo di revisionarli e correggerli prima che la tipografia avvi le rotative. Una volta stampate le 5.200 copie che costituiscono la tiratura mensile, “Vita Parrocchiale” viene abilmente impacchettato dalle mani esperte di un volontario e successivamente consegnato ai “Distributori” che consegnano i pacchi di giornalino ai vari “resposanbili di zona” che a loro volta li dividono secondo i “Vicini” di cui sono riferimento. Tutte queste persone svolgono un ruolo molto
“ Gli argomenti in oggetto riguar-
dano i momenti liturgici, o i fatti relativi alla vita parrocchiale, che si verificheranno nel periodo oltre alle testimonianze di chi è tornato dai seminari o dai campi scuola.
Ad arricchire ulteriormente la proposta dei contenuti ci sono poi le rubriche che di anno in anno vengono aggiornate e ripensate,
A cura di Edoardo
prezioso nel progetto comunicativo, non solo per la distribuzione in sé, ma anche perché costituiscono il volto e le mani della parrocchia che arriva nelle case di tutti i cittadini di Bovolone, annunciando una Chiesa viva e attiva che, come una madre, attende ansiosa la partecipazione alla vita comunitaria dei propri figli, soprattutto di quelli che vede meno frequentemente. Nonostante chi si adoperi per la realizzazione del giornalino doni il proprio tempo in via completamente gratuita, la stampa dello stesso comporta dei costi, ai quali contribuiscono generosamente molti affezionati lettori. Basta il mio poco ma condiviso tra tutti e questo diventa una grande possibilità di azione! Semplicemente basterebbe l’equivalente di un caffè al mese. Offriteci un caffè e noi vi offriremo volentieri notizie, curiosità e qualche spunto di riflessione.
n° 196 - Aprile 2014
n° 188 - Maggio 2013
Vita
Parrocchiale
vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.it w w w.parrocchiabovolone.it w w w.facebook.com/parrocchiabovolone Tel. 045 7100063 Fax 045 6902232
Un Mese con Maria Carissimi Parrocchiani:
con grande piacere e con viva fede, ci ritroveremo tutti insieme lunedì 13 maggio alla sera per vivere la processione in onore del Cuore Immacolato della Madonna di Fatima. Un appunto di storia così dice: << Fu nel maggio 1944 quando ormai su tutte le città e paesi si erano infittite le incursioni di aerei nemici carichi di bombe che sorvolavano a bassa quota anche il nostro paese e la nuova chiesa, allora ancora in fase di ultimazione, che la trepidazione e la squisita sensibilità pastorale di mons. Pezzo gli suggerirono di porre sotto la protezione della Vergine di Fatima l’intero paese e in particolare il nuovo tempio parrocchiale formulando, d’accordo con tutta la popolazione, il voto di dedicare al Cuore Immacolato della Madonna di Fatima il 13 maggio di ogni anno, solennizzando tale data come giorno festivo perché la Madonna preservasse il paese e la chiesa dalla distruzione della guerra. E fu proprio per un miracolo autentico, dovuto alla protezione celeste della Madonna se il 17 settembre 1944, durante un duro bombardamento del paese, alcune bombe cadute e scoppiate a pochi
Orari SS. Messe
metri di distanza dalla chiesa, fecero due soli morti e il tempio non fu nemmeno scalfito. “Non cadde nemmeno un vetro” così mons. Pezzo commentò e lasciò scritto.>> E noi vogliamo continuare questa tradizione, ricordando che ci sono altre bombe che stanno cadendo sulla nostra realtà: mancanza di lavoro, fatiche nei matrimoni, fatica nell’educazione dei figli, paura del futuro, calo dei valori spirituali e morali.... Perciò chiediamo l’aiuto a Maria, per ritrovare ancora quella salute spirituale che ci permetta di affrontare ogni nostra realtà con fiducia nella Provvidenza di Dio; con serena speranza; con uno stile di vita più sobrio che sa vivere il sacrificio; con una maggiore unità nelle famiglie che affrontano con realismo,dialogo ed affetto i disagi; con maggior condivisione fraterna che porta a dare aiuti concreti a chi abbiamo vicino magari con l’idea di famiglie che si mettono assieme e dicono: “adottiamo una famiglia in difficoltà”;... In varie zone della nostra parrocchia, ci troviamo a celebrare il Rosario in questo mese di maggio, prendiamolo come appuntamento personale, familiare e affidiamoci a Colei che come Madre ci dà consigli, esempio, conforto Quest’anno poi ci sarà un “Convegno Mariano di riflessione e preghiera” sabato 11 maggio in mattinata, che vuole aiutarci a dare un fondamento bi-
VESPERTINA del Sabato sera: ore 19.00
blico e teologico alla nostra devozione a Maria, perché cogliendo i vari inviti del magistero, sappiamo guardare a Maria come Madre di Gesù e nostra e trovare il posto che essa ha nella storia di salvezza e nella nostra storia personale. Tanti di noi vanno ai vari santuari mariani, fanno pellegrinaggi, partecipano a gruppi di preghiera mariani, e vi si trova un grande aiuto per una crescita di vita spirituale. Maria ci vuole aiutare a ritrovare una vita di credenti che sanno cercare ed incontrare Gesù e mantenere uno stile di vita cristiano sempre alto. La famosa frase “per Maria a Gesù”, dona vero senso alla nostra personale devozione mariana e quando invochiamo Maria per le tante persone e situazioni, ci aiuta a ritrovare profonda comunione tra di noi e nella vita parrocchiale, il luogo in cui si vive l’incontro con Gesù nei sacramenti e nella messa domenicale. A tutti il saluto più caro e mentre si spera che in tanti ci si ritrovi a invocare Maria, ci rivedremo nei vari luoghi a celebrare l’Eucaristia alla fine del mese di maggio, a conclusione dell’anno catechistico e di varie attività, per riprendere con l’estate i campiscuola, i grest, i pellegrinaggi e le attività a san Giovanni e i vari momenti di festa e di incontro estivo.
I vostri Sacerdoti
FESTIVE: ore 7.30 • 9.00 • 10.15 • 11.30 • 18.30
2011-2013
Un abbraccio
FERIALE: ore 7.30 • 19.00
Editoriale:
A Pasqua esplode la vita Carissimi, Il primo giorno dopo il sabato le donne andarono al sepolcro e trovarono la pietra ribaltata perché benché fosse molto grande e ricevettero il grande annuncio che Cristo è risorto. Nessuna di loro poteva pensare questo. Nessuna di loro poteva avere la forza di sollevare quella pietra pesantissima. Tutti andavano a cercare un morto. Fu un annuncio esplosivo. Questo annuncio è stato come un’esplosione di vita, come quando in primavera sulle piante, che sembrano morte, vediamo apparire con vigore e decisione, gemme e fiori, che sembrano come esplodere. Così per quelle donne! Così per tutta la Chiesa! Così per ogni uomo! Là dove c’è una forma di morte nelle relazioni, negli affetti, nelle prospettive di vita la speranza può esplodere, la fiducia può esplodere. La pesantissima pietra di tanti nostri dolori che ci opprimono,
Contatti:
Sito Web:
fino quasi a togliere il respiro e la voglia di vivere, può essere sollevata. Possiamo riconoscere in noi l’azione di una forza straordinaria, l’azione potente di Cristo risorto. La fatica di credere, talvolta, viene perché noi stiamo cercando un morto e non un vivo. Gesù non è un ricordo da museo. La nostra fede è morta in una ripetitiva e monotona abitudine che la rende più arida di un teorema di matematica. La nostra fede è morta o moribonda perché travolti da una mentalità che cerca piacere e soddisfazioni nell’immediato, senza avere la pazienza di attendere e la disponibilità alla perseveranza tenace e fiduciosa che sa vedere nella rinuncia come una molla per un più lungo salto in avanti. La nostra fede è morta perché non è più nutrita dall’ascolto della parola di Dio, dall’appuntamento fisso con il Signore della preghiera quotidiana, non è più nutrita di umiltà che ci fa ricordare che siamo creature che hanno ricevuto la vita in dono da parte del creatore.
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Telefono:
045 7100063
Da parte anche di don Giorgio, di don Damiano, di don Elio e di don Alberto auguri, allora, che la vita di Cristo Risorto possa, perciò, essere anche per voi un’esplosione per ridare gioia fiducia speranza ad ognuno. Buona Pasqua.
don Paolo
Speciale Un inserto storiografico Con foto a cura del centro studi di Bovolone
e-mail:
vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.it
2013-2014
Rita ti consiglia un libro Titolo: I tre giorni di Pompei
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Disponibile in Libreria Parrocchiale
Autore:
Alberto Angela
2014-2015 A cura di Rita Rossato
Editore: L Rizzoli
Dopo molti anni passati a studiare la zona vesuviana con l’aiuto di vulcanologi ed archeologi, Alberto Angela ricostruisce come in una presa diretta televisiva i giorni 23 -24-25 ottobre del 79 d.C. che segnarono il destino di Pompei colpendola con la più grande tragedia dell’antichità. L’autore restituisce, nel suo anche commovente libro, dignità alle migliaia di morti dimenticati, restituisce verità ai volti dei pompeiani e colore al sorriso dei bambini che non sono più. Restituisce a noi, infine, il dovere di ricordare e quello di impedire il degrado che la Pompei di oggi sta vivendo.
Buona lettura
Vita Parrocchiale
Febbraio 2015
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Domenica
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1-3 Martedì Mercoledì Sabato
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Domenica
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Mercoledì Giovedì 13-15
News
Eventi e News Parrocchiali IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ~ Mc 1,21-28 09:30 Scuola di Evangelizzazione 16:00 Battesimi
Triduo di San Biagio SAN BIAGIO 21:00 Segreteria giovani 21:00 Worship – Adorazione cantata V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ~ Mc 1,29-39 09:30 Incontro genitori 2° media - cresimandi 16:00 Incontro accoliti e M.S.E. con i coniugi in Teatro 21:00 Adorazione Eucaristica comunitaria 20:30 Formazione catechiste di tutte le classi
Seminario “Nuova Vita” Giovani
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Venerdì
15:00 Celebrazione riconciliazione 2° media 16:00 Celebrazione riconciliazione 4° elementare
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Sabato
20:00 Cena per i fidanzati
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Domenica
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Martedì
Carnevale – Sfilata dei carri allegorici
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Mercoledì
LE CENERI
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Giovedì
15:00 Catechismo 1° e 2° media in parrocchia
21
Sabato
09:00 – 10:00 e 11:00 – 12:00 Catechismo elementari in Teatro 14:30 – 17:00 Formazione Giovani in Teatro
22
Domenica
26 27 28
Giovedì
20:30 Gruppo missionario in Sala verde
Venerdì
18:30 Rosario Genitori con figli in cielo
Sabato
21:00 Consiglio Pastorale Parrocchiale
28/2 - 1/3
Pellegrinaggio a Cascia e Collevalenza
3 Febbraio
VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ~ Mc 1,40-45 09:30 Genitori 4° elementare - prima Comunione
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA ~ Lc 5,27-32 09:30 Genitori 3° elementare con pranzo 15:00 Grest invernale (Ragazzi in festa)
San Biagio
Le sante Messe avranno il seguente orario: 7:30 - 15:30 - 21:00 Al termine di ogni Santa Messa ci sarà la benedizione della gola, chiedendo l’intercessione del nostro patrono san Biagio.
18 Febbraio
Le Ceneri
Sante Messe ore:
7:30 15:00 16:00 Per i ragazzi e gli anziani 21:00
7
Anagrafe
Parrocchiale Battesimi
Matrimoni Defunti
Foto
News
Battesimi MIRANDOLA LAVINIA di Omar e Bonfante Erika ZANSAVIO GABRIELE di Fabio e Rubinato Nicoletta VACCARI MATTIA di Simone Franco e Quinzan Maria BEZZA PIETRO FRANCESCO di Simone e Bressan Mara BONFANTE MICHELE di Filippo e Moletta Daniela BINDELLI EDOARDO di Cristian e Puglia Valentina MERLIN NOEMI di Michele e Sargenti Ketty
Battesimi di Dicembre
Defunti
Buon 60° Anniversario di Matrimonio Bissoli Margherita e Corsini Armando hanno festeggiato il 24 aprile. Per l’occasione si è tenuta una festa presso la Casa di Riposo - Centro Servizi “San Biagio” di Bovolone che ha visto anche la presenza del nostro Parroco Don Giorgio che è venuto a celebrare la S.Messa oltre che dei familiari della coppia.
Buon 90o Compleanno
Battesimo
Elsa Rodegher
Pigozzo Kathlynn
Giovani per la Comunicazione:
ISOLANI IVANA MARIA di anni 78 BEGALLI TERESA MARIA di anni 72 BASSI BRUNO di anni 72 FACCIONI IRMA di anni 81 VICENTINI GIORGIO di anni 68 BEDONI GIANCARLOdi anni 46 ANASCO SILVIA di anni 66 MORETTI ALDO di anni 88 GARUTTI FLAVIO di anni 71 LUCATO GAETANO di anni 89 PASSARINI ANGELO di anni 60 PASSUELLO AFRA di anni 97 MARCHIORI NELDA di anni 91 GOTTI ANNUNZIATA di anni 82 BEZZETTO GIANNINA di anni79 FAGNANI EDDA MARIA di anni 88 MARCONCINI CAROLINA di anni 74 SANTINATO GIOVANNI di anni 65 MASSAGRANDE RENATO di anni 81 MIRANDOLA ROSETTA di anni 91
Contatti:
Bordoni Francesco, De Guidi Maria, Ferrarini Edoardo, Venturi Giulia, Bedoni Sirio Padoanello Francesca, Modenese Micaela, De Guidi Francesco, Pagliarini Silvia, Segala Elena, Vincenzi Enrico, Volpi Matteo
Telefono:
Grafica e impaginazione:
www.parrocchiabovolone.it
Edoardo Bordoni
E-mail:
Collaboratori:
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Rita Rossato, Angiolina Pasini.
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