n° 205 Aprile 2015
V ita Parrocchiale Parrocchia San Giuseppe in Bovolone
www.parrocchiabovolone.it
Editoriale:
Incontro al Risorto
A cura di Don Damiano
In questo mese lasciamoci condurre nella riflessione da un dipinto famoso che ci invita a partire dalla Pasqua per Annunciare a tutti gli uomini del mondo il Mistero appena vissuto.
L’
autore di questo dipinto è Eugéne Burnand, svizzero, vissuto tra il 1800 e i primi due decenni del 1900. In questo affascinante quadro vediamo due uomini vestiti all’antica che stanno correndo nella luce verso un’alba dorata, mentre lo sfondo evidenzia colline e terre coltivate. Dove stanno andando? Quale esperienza stanno cercando, bramando, desiderando? C’è una tensione…ma per cosa? O meglio ancora, perché? Con poche pennellate racchiuse in un'immagine l’autore narra il capito 20 del Vangelo secondo Giovanni.
“ Pietro e Giovanni, il discepolo
amato, stanno correndo al sepolcro la mattina di Pasqua; tutta la loro vita, il loro cuore, le loro speranze sono racchiuse in questa corsa.
Giovanni è il più giovane dei due: un viso pulito, senza barba,
uno sguardo penetrante, puntato in avanti alla ricerca di qualcosa, arso dal desiderio di trovarla. Il suo vedere diventerà sempre più intenso fino a credere. Sarà lui che guardando nel sepolcro “comprende con l’intuizione propria dell’amore”. Giovanni è l’unico testimone oculare della totale umiliazione di Gesù, il Figlio di Dio. Stando sotto la croce con Maria, Giovanni scopre la natura di Dio e lo scriverà nelle sue lettere: Dio è amore. Le labbra semichiuse, le mani giunte, il vestito bianco con cappuccio simile al camice dei celebranti per le funzioni liturgiche ci dicono l’intensità della preghiera di Giovanni, ossia del suo rapporto personale con Gesù, un rapporto unico e particolare. Infatti, solo lui pose il proprio capo sul petto di Gesù, segno di intimità e massima confidenza. Quelle labbra sembrano trattenere delle parole come in meditazione, come le labbra di chi ritrova dopo tanto tempo l’Amato della propria vita. A differenza di Pietro, incapace di contenere i suoi slanci generosi, Giovanni si esprime attraverso il silenzio della fedeltà e dell’amicizia affettuosa tipica di un giovane, di un innamorato. Parla poco, preferisce guardare, vedere e trattenere. In ciò è simile a Maria che “serbava ogni cosa nel suo cuore”.
Pietro è leggermente più indietro di Giovanni, la fronte è corrugata, le sopracciglia inarcate, la barba irsuta segno di età matura, i capelli scarmigliati dal vento. Si sta interrogando, ma i suoi occhi non guardano in un punto preciso: in lui è rimasto un vuoto da colmare. Aveva per Gesù un attaccamento appassionato, irruento ed intenso, fatto di grandi slanci e altrettanto grandi fallimenti che gli causarono rimproveri da parte di Gesù. Ora lo vediamo nel volto: sta vivendo il dramma dell’umiliazione, del rinnegamento, dell’amarezza del peccato e il senso della propria meschinità. Il suo volto rivela inquietudine, angoscia, incredulità, sorpresa inaspettata, possiamo leggere anche il desiderio di riconciliarsi con quel Signore che ha tanto amato, ma che ha tradito. Editoriale Continua a pag 2
Pasqua del Signore DOMENICA 5 APRILE
Vita Parrocchiale
Aprile 2015
Le mani sono eloquenti: quelle di Giovanni sono giunte mentre Pietro con la mano destra tiene il mantello che sta perdendo, come ad abbandonare la vita del traditore e con l’indice sinistro indica la terra, i passi che sta compiendo di corsa verso la fede piena verso il perdono e la riconciliazione. Le mani di Pietro sono mani forti e rudi, di chi affronta la dura realtà della vita senza fughe e illusioni. L’annuncio pasquale della vittoria di Gesù sulla morte è affidato a queste mani, fragili eppure robuste, che incontrando quelle degli altri trasmettono la fede, costruiscono la comunità cristiana del Risorto. Il cielo è luminoso, i colori sono quelli dell’alba: rosa, violetto, arancione, giallo. I due discepoli sono il-
luminati dal sole che sta sorgendo, cioè si dirigono verso est, là dove sorge il sole. Il paesaggio è primaverile con l'erba verde; è il mese di Abib, marzo - aprile, quando gli ebrei celebravano la Pasqua.
“ Stanno correndo verso il Risorto, non incontro ad un morto, verso la luce dell’alba preludio del giorno, inizio della Chiesa nata dal Risorto nel giorno di Pasqua.
Il vangelo dice che Giovanni fu il primo ad arrivare al sepolcro - difatti sta davanti a Pietro - ma per rispetto lasciò che fosse Pietro il primo ad entrare. Però fu solo lui ad intuire subito il senso di quanto accadde. I due discepoli hanno bisogno di “toccare”, di rendersi conto concretamente.
La cultura ebraica chiede concretezza e non semplici idee, si pensi a Tommaso: solo un fatto sperimentato poteva convincere due ebrei a giocarsi la vita fino alla morte. È proprio questo il motivo dello stupore gioioso stampato sul volto dei due discepoli che corrono al sepolcro di Pasqua. Sia così anche per noi, che i nostri volti siano illuminati dalla meravigliosa constatazione del mattino di Pasqua: il Signore è risorto e l’ho incontrato nella mia vita!
A nome di tutti i Sacerdoti della parrocchia Auguri di una Santa Pasqua nel Signore Risorto!
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Il Bisogno della Pasqua
A cura di Francesco
Che per noi cristiani la Pasqua non sia solo una festa, un’occasione di ritrovo, è un’affermazione quantomeno scontata. Ma che profondità può e deve assumere questa ricorrenza nella quotidianità della nostra vita spirituale?
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a Chiesa nei propri insegnamenti è molto chiara a riguardo, e prescrivendo l’obbligo della Comunione durante la Messa pasquale, la indica come necessità. Della Pasqua se siamo cristiani non possiamo farene a meno! È la festa da cui nasce la nostra fede e da cui scaturisce la gioia del Cristiano cioè il rendersi conto di essere amati in modo infinito e salvati dal potere delle tenebre e della morte. Se la Pasqua è il ricordo, ma soprattutto la perpetuazione del sacrificio di Cristo per l’espiazione dei nostri peccati e del suo diventare pane per incontrarci, capiamo che non celebrare la Pasqua è tagliare in modo automatico la relazione con Dio e con i nostri fratelli nel Corpo della Chiesa. Sarebbe infatti
come pretendere che pensare alla propria moglie una volta alla settimana sia equivalente allo spendere insieme la vita di ogni giorno per mantenere un rapporto di coppia. Il che è logicamente ed evidentemente impossibile, se non ridicolo. Per questo il Catechismo prescrive l’obbligatorietà della Comunione nell’Eucaristia (C.C.C. n.1389) e conseguentemente della Riconciliazione (C.C.C. n.1385) in questa occorrenza. Ancora una volta, come Madre
amorevole, la Chiesa ci indica la strada per mantenere un rapporto saldo e vero con Dio: è forse una pretesa dispotica il ritenere necessario che per avere una relazione con Dio (e di conseguenza far parte della comunità) sia fondamentale… avere una relazione con Dio?
“ Ringraziando il Signore della
sua Presenza e del suo Amore preghiamo che come singoli e come comunità possiamo davvero incontrarlo ed accoglierlo.
Vita Parrocchiale
Rubriche
Lo Sapevate che...
IL MIRACOLO EUCARISTICO DI ZARAGOZA
Una rubrica per conoscere i miracoli Eucaristici nel mondo Questo mese vi raccontiamo il MIRACOLO EUCARISTICO DI ZARAGOZA Quando: l miracolo risale al 1427, quando il Vescovo della città era don Alonso Arhuello. Chi: Una donna sposata con un uomo di indole violenta. Dove: Zaragoza (Saragozza), capoluogo della regione spagnola dell’Aragona. Cosa: a donna era molto superstiziosa e decise di consultare un mago, a cui chiese un rimedio affinché il marito smettesse di trattarla con tanta durezza. Il mago le disse che avrebbe dovuto procurargli un’Ostia consacrata. La donna si recò nella chiesa di San Michele, si confessò e si comunicò, ma invece di deglutire l’Ostia, la prese dalla sua bocca e la nascose in un piccolo cofanetto che portò subito a casa del mago. Insieme apri-
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rono la cassetta e con grande spavento videro che al posto dell’Ostia era adagiato un piccolo bambino circondato di luce. Il mago disse alla donna di portare il cofanetto con il bambino a casa sua, di bruciarlo e di riportargli le ceneri. La donna, senza alcun scrupolo, fece come le era stato ordinato, ma con suo grande stupore vide che, nonostante il cofanetto fosse completamente bruciato, il bambino era rimasto illeso. Terrorizzata e fuori di sé, corse subito a casa del mago, il quale iniziò a tremare, temendo una vendetta del Cielo. Decisero di recarsi alla Cattedrale, per informare il Vescovo e per confessarsi. Il Vescovo, dopo aver consultato prelati e teologi della diocesi, decise di riportare, con una processione solenne, il Bambino Miracoloso dalla casa della donna alla Cattedrale. Tutta la città si riversò in strada per unirsi alla processione, tutti erano commossi ed emozionati nel vedere quel meraviglioso bambino. Arrivati presso la Cattedrale, il
Bambino Miracoloso venne posto sull’altare della cappella di San Valerio, per permettere al popolo di Zaragoza di ammirarlo e venerarlo. Il giorno seguente, mentre il Vescovo celebrava la Santa Messa presso l’altare della cappella, si verificò un altro Prodigio: pronunciate le parole della consacrazione, infatti, al posto del Bambino apparve un’Ostia che fu subito consumata dal Vescovo. Grazie a questo Miracolo Eucaristico, in tutto il popolo di Zaragoza si ravvivò la devozione verso il Santissimo Sacramento. Il Miracolo Ai Giorni Nostri: ell’archivio del Comune della città di Zaragoza è ancora oggi conservato il documento che riporta la relazione in cui don Dorner, allora arcidiacono della città, descrisse dettagliatamente il Miracolo. Nella Cattedrale, inoltre, presso la cappella di San Dominguito del Val, si trova un antico dipinto che rappresenta il Prodigio con accanto una descrizione accurata di quanto avvenuto.
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Papa Francesco
La voce del Papa
Catechesi di Papa Francesco 4 marzo 2015
A cura di Angiolina Pasini
Cari fratelli e sorelle, buongiorno.
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razie ai progressi della medicina la vita si è allungata ma la società non si è “allargata” alla vita! Il numero degli anziani si è moltiplicato, ma le nostre società non si sono organizzate abbastanza per fare posto a loro, con giusto rispetto e concreta considerazione per la loro fragilità e la loro dignità. Finché siamo giovani, siamo indotti a ignorare la vecchiaia, come se fosse una malattia da tenere lontana; quando poi diventiamo anziani, specialmente se siamo po-
veri, se siamo malati, se siamo soli, sperimentiamo le lacune di una società programmata sull’efficienza, che ignora gli anziani. È brutto vedere gli anziani scartati, è cosa brutta, è peccato! Non si osa dirlo apertamente, ma lo si fa! Nella tradizione della Chiesa vi è un bagaglio di sapienza, una cultura di vicinanza agli anziani, accompagnamento affettuoso e solidale in questa parte finale della vita radicata nella Sacra Scrittura: «Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il
discernimento e come rispondere nel momento del bisogno» (Sir 8,9). risvegliare il senso “ Dobbiamo collettivo di gratitudine, di
apprezzamento, di ospitalità, che facciano sentire l’anziano parte viva della sua comunità.
Gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente.
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Vita Parrocchiale
1975 - 2015
Speciale
A cura di Andrea Favalli
Il Coro “Io con Voi” in festa 40 anni: che bel traguardo! È un’età importante, di maturità, di valore e di esperienza. È un’età che indica un lungo percorso, fatto di impegno, di costanza e di dedizione. se poi pensiamo che questa età è stata raggiunta da un gruppo di persone che cantano insieme, che fanno regolarmente ogni giovedì sera le prove e che animano la S. Messa tutte le domeniche, allora tutto questo assume ancor più grande significato. È il Coro “Io con Voi” che festeggia questo ragguardevole compleanno! E in tutto questo c’è la mano di Dio. Lo Spirito Santo si è preso cura del gruppo e ha operato per dare fede, forza, entusiasmo e passione ai tanti componenti (più di 200) che in tutti questi anni si sono succeduti; lo Spirito Santo ha guidato alla scoperta dei molti talenti emersi in questo contesto, ha rinsaldato le relazioni e favorito la condivisione e la comunione tra tante persone anche molto diverse tra loro.
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utto cominciò al campo scuola estivo che la Parrocchia di Bovolone organizzò a Spiazzi nel 1973 per i ragazzi di 2a e 3a media. Questo gruppo, composto da una ventina di ragazzi con i loro animatori Enrico Fiorini e Gianmarco Isalberti e sotto la guida del Padre Stimmatino Don Giuseppe Pasotto (ora Nunzio Apostolico in Georgia), si è così affiatato che ha continuato a frequentarsi regolarmente in parrocchia anche nei mesi successivi, ispirandosi al canto “Io con voi”. Nel 1974 si aggiunge al gruppo anche una componente femminile, e in questa nuova configurazione si ritrovano una trentina di adolescenti per suonare e cantare insieme. Enzo Bazzani assume la direzione di questo novello coro che sceglie di chiamarsi emblematicamente “Io con Voi”. La loro prima esperienza pubblica si concretizza il 15 giugno 1975
Anni '60
Anni '70
al matrimonio di Ginetto e Jolanda Brunelli, presso l’Abbazia di S. Pietro di Villanova a San Bonifacio, dove queste giovani ma armoniche voci hanno reso magica e indimenticabile la celebrazione. Nel 1983-84 subentra alla guida, che durerà ben vent’anni, Gionni Perazzani, al quale ha fatto seguito per un breve periodo Domenico Rossignoli. Andrea Carmagnani passa alla direzione del Coro nel 2004 e dopo 7 anni cede la “bacchetta” ad Andrea Favalli, attuale direttore. Il Coro attinge al repertorio di canti liturgici di Gen Verde, Gen Rosso, Rinnovamento nello Spirito, oltre ad alcuni canti ispirati al Vangelo e alle Sacre Scritture, scritti e musicati da propri componenti. Le energie ed i talenti del coro si sono esplicitati anche in ambiti diversi dalle celebrazioni liturgiche; sono da ricordare le rappresentazioni e i musicals: nel 1987 “Abbia-
mo creduto nell’amore”, nel 1990 “La camicia della felicità”, nel 2002 “I Misteri del Rosario” e vari concerti in collaborazione con associazioni a scopo benefico. Numerosi anche i pellegrinaggi a piedi a testimonianza della fede presso i santuari mariani della nostra terra: Madonna della Corona (Spiazzi), Madonna della Comuna (Ostiglia), Madonna della Strà (Belfiore), Madonna di Lourdes (Zimella), Madonna di Campagnamagra (Vigasio), Madonna di San Tommaso (Orti di Bonavigo). I sacerdoti della Parrocchia ci hanno sempre sostenuto e incoraggiato negli anni e hanno condiviso, con noi e con tutti i gruppi corali parrocchiali, oltre al servizio alla comunità parrocchiale anche un cammino spirituale di fede e di formazione cristiana: a loro va tutta la nostra riconoscenza! Li ringraziamo anche per la disponibilità e il sostegno forniti per il recente restauro della nostra sede e nondimeno per la collaborazione che ci stanno dando per la realizzazione della grande festa del 40° anniversario che si terrà Domenica 10 Maggio 2015. Il programma della giornata prevede l’animazione della S. Messa alle 10.15 e il pranzo presso il Bar dei Preti. Tutti gli ex coristi che intendono partecipare alla festa possono contattare:
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Andrea
3391000596
Stefania
3496529395
entro e non oltre il 19 aprile.
Vita Parrocchiale
Testimonianza:
Il servizio in cucina A cura di Maria Luisa e Franco
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iao Luisa, per caso non verresti il prossimo fine settimana con me in cucina a Giazza a far da mangiare ad un gruppo di giovani che si trovano per un ritiro spirituale?” “…e perché no?” Così, qualche anno fa cominciò la nostra testimonianza a Giazza. Non siamo cuochi, facciamo questo servizio di volontariato perché “nella vigna del Signore” tutti possiamo dare quello che sappiamo e che non sappiamo fare. Ogni volta che partiamo è come fosse la prima volta c’è sempre la preoccupazione di non riuscire a soddisfare le persone presenti e per questo, quando arriviamo, il nostro primo pensiero è rivolto al Signore: “Tu ci hai chiamato, ci dai una mano, vero?” Dobbiamo dire che come Cuoco (e non solo) è formidabile e con il suo aiuto tutto diventa meno faticoso.
Testimonianze Si perché tre giorni in cucina a Giazza, con un centinaio di ospiti, sono faticosi sotto l’aspetto fisico, ma soprattutto gratificano perché anche questo servizio fa parte del progetto di evangelizzazione che i seminari propongono.
“ È sempre molto bello vedere, al
termine del seminario il volto dei partecipanti: se il venerdì erano timorosi, preoccupati… la domenica pomeriggio vedi volti diversi, contenti, felici di aver trovato Gesù, e questo aiuta anche noi nel nostro cammino di fede.
A cura di Ada Rosa Seminario: Giuseppe e i suoi Fratelli
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o partecipato al seminario “Giuseppe e i suoi fratelli” perché mi era stato detto sarebbe stato trattato l’argomento “relazioni”. Sono sempre stata desiderosa di migliorare i rapporti e le relazioni con le persone che vivono accanto a me: in famiglia, nel gruppo di preghiera, nel luogo di lavoro, in parrocchia. Non avrei però mai immaginato di vivere momenti
così forti, profondamente coinvolgenti come quelli che ho vissuto. Mi sono state presentate le varie relazioni che quotidianamente io posso vivere, ma mi sono state date anche “la chiave” e “le modalità” a livello umano e cristiano con cui cambiarle e trasformarle. Ho capito che posso trasformare le mie “relazioni difficili”, che sono
Non serve essere cuochi per fare servizio in cucina a Giazza, serve solo un po’ di coraggio, di voglia di imparare, di collaborare (quello che uno non sa fare lo fa l’altro) di mettersi al Suo servizio, confidare nel Suo aiuto e, soprattutto, di voler essere partecipi del Suo progetto di amore per le persone.
A nome dei sacerdoti e di tutta la comunità ringraziamo tutti coloro che prestano servizio amorevole e gratuito nei vari momenti fraterni in parrocchia e piccola fraternità e il servizio ai seminari e ai campiscuola a giazza.
fonte di tanta sofferenza, in relazioni nuove e luminose affidandomi alla guarigione che solo “il perdono” nell’amore di Gesù sa dare. sono stati momenti “ Cimeravigliosi e indimenticabili di
grande intimità, in adorazione di Gesù Eucaristia.
Ci sono stati momenti di grande gioia e liberazione dai sentimenti negativi che opprimevano il mio cuore. Alla conclusione del seminario, che si è svolto a Giazza, mi sono sentita una persona libera, serena e gioiosa, desiderosa di ricominciare i rapporti con gli altri in modo nuovo, con gli occhi e il cuore di Gesù. Vivere questo seminario è stato bello, anche perché ho conosciuto persone “speciali”, dal team che ci ha accompagnato, a don Paolo, a chi si è messo a servizio e a chi, come me, ha vissuto questa esperienza. L’ambiente era molto bello e confortevole e si è mangiato molto bene! Consiglio a tutti quelli che vogliono vivere “in pienezza” la loro vita di partecipare seminario.
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Vita Parrocchiale
Dio, L'uomo e il Lavoro
Ora et Labora! A cura di Sirio
I telegiornali al giorno d’oggi dedicano sempre maggiore attenzione al complicato tema dell’economia.
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lcuni politici ed economisti si dicono fiduciosi in una prossima ripresa economica, spesso utilizzando inglesismi non necessari. Sono altre però le realtà che noi conosciamo: lavoro, disoccupazione, cassa integrazione, tasse, pensioni ecc. Assistiamo purtroppo sempre più a famiglie che devono vivere con un solo stipendio e questo spesso genera sofferenza. Il progresso scientifico-tecnologico e la globalizzazione dei mercati, di per sé fonti di sviluppo e progresso, espongono i lavoratori al rischio di essere sfruttati dagli ingranaggi dell’economia e dalla ricerca sfrenata di guadagno. Perciò, come ha affermato Papa Francesco nel suo discorso al Parlamento europeo, dobbiamo denunciare la «cultura dello scarto e del consumismo esasperato». San Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Laborem Exercens” definisce il lavoro «chiave essenziale» di tutta la questione sociale, in quanto condiziona lo sviluppo non solo economico, ma anche culturale e morale delle persone, della famiglia, della società e dell’intero genere umano; proprio per questo gode di una così grande importanza al punto da essere richiamato nel primo articolo della Costituzione italiana. Il dovere dello Stato consiste, come afferma San Giovanni Paolo II nell’enciclica “Centesimus annus”, nell’ «assecondare l’attività delle imprese, creando condizioni che assicurino occasioni di lavoro, stimolandola ove risulti insufficiente o sostenendola nei momenti di crisi». La Dottrina Sociale della Chiesa dedica particolare attenzione allo scottante tema dei Diritti dei lavoratori, sottolineando che questi si basano sulla natura della persona umana e
Marzo 2015 sulla dignità propria dei figli di Dio fatti a sua immagine e somiglianza. Vengono elencati i diritti più importanti: il diritto ad una giusta remunerazione, al riposo, ad ambienti di lavoro e a processi produttivi che non rechino pregiudizio alla sanità fisica e all’integrità morale dei lavoratori, il diritto al rispetto della propria coscienza e dignità, a sovvenzioni indispensabili per la sussistenza dei lavoratori disoccupati e delle loro famiglie, il diritto alla pensione nonché all’assicurazione per la vecchiaia, la malattia e in caso di incidenti, il diritto a provvedimenti sociali collegati alla maternità e il diritto di riunirsi e associarsi. «Il giusto salario è il frutto legittimo del lavoro» (2434 C.C.C.). La remunerazione è lo strumento più importante per realizzare la giustizia nei rapporti di lavoro. Papa Leone XIII nella famosissima enciclica “Rerum Novarum” afferma che il semplice accordo tra lavoratore e datore di lavoro circa l’entità dello stipendio non basta per qualificarlo “giusto”, in quanto esso non deve essere inferiore al sostentamento del lavoratore. L’urgenza di un effettivo riconoscimento dei diritti delle donne nel lavoro si avverte specialmente sotto l’aspetto retributivo, assicurativo e previdenziale. Il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale, inclusa quella lavorativa, dove la donna non deve pagare la sua presenza nel mondo del lavoro con l’abbandono della famiglia. Sottolineare l’importanza della dignità del lavoratore in quanto figlio di Dio impone di prestare particolare attenzione anche alla figura del lavoratore straniero; questi non deve essere visto come un ostacolo per lo sviluppo, ma come una risorsa importante in parecchi settori economici e produttivi. Il riposo festivo è un diritto. La Domenica ha una funzione liberatoria dalle degenerazioni antisociali del lavoro umano che portano a considerare l’uomo come uno strumento di produzione. Necessità familiari o esigenze di utilità sociale possono, però, legittimamente esentare dal riposo domenicale, ma non devono
creare abitudini pregiudizievoli per la religione, la vita di famiglia e la salute.
“ Nella Sua predicazione Gesù
insegna agli uomini a non lasciarsi sottomettere dal lavoro. Essi devono preoccuparsi prima di tutto della loro anima; guadagnare il mondo intero non è lo scopo della nostra vita (cfr. Mc 8,36).
I tesori della terra, infatti, si consumano, mentre i tesori del cielo sono imperituri (cfr. Mt 6,19-20). Il lavoro è essenziale, ma è Dio, non il lavoro, la fonte della vita e il fine dell’uomo. Chi sopporta la penosa fatica del lavoro in unione con Gesù, in un certo senso, coopera con il Figlio di Dio alla Sua opera redentrice e si mostra discepolo di Cristo portando la Croce, ogni giorno, nell’attività che è chiamato a compiere. In questa prospettiva, il lavoro può essere considerato come mezzo di santificazione, in quanto «ciascun lavoratore è la mano di Cristo che continua a creare e a fare del bene» (cit. Sant’Ambrogio).
Preghiera a San Giuseppe San Giuseppe, modello e patrono dei lavoratori, ci rivolgiamo a te con fiducia. Aiutaci a trovare nel lavoro non solo il nostro sostentamento quotidiano, ma anche una fonte di merito per la vita eterna. Tu, vivendo accanto a Gesù, Figlio di Dio, e a Maria sua Madre, avesti la fortuna di penetrare le loro sublime intenzioni; concedi a noi di stimare il lavoro, e di amarlo come voi l'avete amato. Fa' che operiamo con spirito di penitenza; con diligenza e pace, consapevoli di fare la volontà di Dio, mentre egli ci chiama a continuare e perfezionare l'opera della sua creazione. Possiamo considerare la nostra vita come una giornata di fatica e di semina, in attesa del riposo e del raccolto, nell'eternità. San Giuseppe, intercedi per noi e proteggi e custodisci la nostra quotidiana fatica nel mondo del lavoro. Amen.
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Vita Parrocchiale
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Mercoledì
News
Eventi e News Parrocchiali 16:00 Celebrazione riconciliazione 5° elementare GIOVEDÌ SANTO - Lc 4, 16-21 16:00 “Dono per i poveri” elementari e medie 21:00 Missa in Coena Domini 22:30 Worship in Oratorio S. Biagio Adorazione notturna per tutti VENERDÌ SANTO - Gv 18,1- 19,42 8:00 Lodi 10:00 Via Crucis 2°, 3° e 4° elementare 11:00 Via Crucis 5° elementare, 1° e 2° media 15:00 Via Crucis 21:00 Celebrazione della Passione del Signore 8:00 Lodi 21:00 Veglia Pasquale
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Giovedì
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Venerdì
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Sabato
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Domenica
PASQUA DEL SIGNORE - Gv 20, 1-9
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Lunedì
LUNEDÌ DELL’ANGELO - Mt 28, 8-15 S. Messe ore 07:30 – 09:00 – 10:15 – 18:30
12 Domenica
II DOMENICA DI PASQUA - Gv 20, 19-31 09:30 Genitori 4° elementare + Pranzo 16:00 Battesimi
14 Martedì 15 Mercoledì
20:30 Catechesi Unitalsi
16 Giovedì
15:00 Laboratorio Effe (3°media) in parrocchia 20:30 Formazione catechiste di tutte le classi
21:00 Adorazione Eucaristica comunitaria
17-19
Esercizi Spirituali Giovani a casa "Emmaus"
19 Domenica
III DOMENICA DI PASQUA - Lc 24, 35-48 Convegno chierichetti a Legnago 15:00 Catechismo 2° e 3° media in parrocchia 21:00 Incontro Accoliti e M.S.E. in Sala Blu
22 Mercoledì 22-26
Pellegrinaggio a Medjugorie
25 Sabato
Uscita Giovani per i Giovani
26 Domenica
IV DOMENICA DI PASQUA - Gv 10, 11-18 15:00 Grest invernale (Ragazzi in festa)
27 Lunedì
20:30 Gruppo Missionario in Sala verde
28 Martedì
16:15 Prove Prima comunione 18:30 Rosario Genitori con figli in cielo
29 Mercoledì
16:15 Prove Prima comunione
30 Giovedì
15:00 Catechismo 2° media in parrocchia 16:00 Confessioni bambini Prima Comunione
1-2-3 Maggio 2015
Il Primo Incontro con Gesù
Youth Project
Uscita per Adolescenti a Giazza. Fare un'esperienza viva dell'Amore misericordioso di Dio Padre, della salvezza in Gesù Cristo e dell'opera santificante dello Spirito Santo, in funzione della nuova evangelizzazione.
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Anagrafe
Parrocchiale Battesimi
Matrimoni Defunti
Foto
News
Battesimi
Giovedì 2 Aprile Ore 22:30
DONÀ NICCOLÒ di Luca e Cavallaro Laura PASQUALINI MICHELANGELO di Angelo e Moretto Giada CARLETTI ETTORE di Davide e Vesentini Silvia KOROMA EDWARD GBANABOM di Edward Gbanabon e Righetti Sara MAGNAGUAGNO CHANEL di Gianni e Trujillo Matos Yorlaydis BONFANTE MARIA di Roberto e Vidali Ilaria PEROBELLI GIORGIA di Davis e Renso Laura
Dopo la celebrazione: “Missa in Coena Domini” vivremo l’adorazione Worship in oratorio San Biagio. L’esposizione del Santissimo Sacramento continuerà poi per tutta la notte
Buon 55° Anniversario di Sacerdozio Don Tiziano De Guidi
Defunti SEGALA ESTER LIDIA di anni 87 ZANINI LUIGI di anni 87
Battesimo di Maddalena Mozzo
ZANINI SILVIO di anni 94 SCAPINI OLGA di anni 86 FAVALLI MARIA ROSA di anni 80 GARAVELLO DINO di anni 65 MEGGIORINI BRUNO di anni 89 GABLERO DANILO di anni 85 TOTOLO GIANNINA di anni 88 POLETTO SERGIO di anni 75 ZAMPA ADELINA di anni 87 BRUNELLI LINA di anni 85
Buon 90° Compleanno Pasini Bruna in Bragagnolo
Giovani per la Comunicazione:
Buon 95° Compleanno! Carmela Sturari
MIGLIORINI ANTONIO di anni 69 FAVALLI GIANFRANCA di anni 70 NADALI ONELIA di anni 83
Contatti:
Bordoni Francesco, De Guidi Maria, Ferrarini Edoardo, Venturi Giulia, Bedoni Sirio Padoanello Francesca, Modenese Micaela, De Guidi Francesco, Pagliarini Silvia, Segala Elena, Vincenzi Enrico, Volpi Matteo
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