Febbraio 2011

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Parrocchia di Bovolone Tel. 045 7100063 vitaparrocchiale@virgilio.it www.parrocchiabovolone.it n°166 - Febbraio 2011

L'anima che non è dimora di Cristo è infelice di Don Paolo

In questo periodo invernale, dove forse anche in noi può esserci una dimensione di "letargo spirituale" propongo questo testo attribuito a S. Macario. Mi sembra possa aiutarci a rimettere Gesù ancora di più al centro della nostra vita, ciò ci aiuterà ad essere pronti per l'esplosione della primavera spirituale che culminerà con la celebrazione della Pasqua, anticipo della Pasqua del Cielo nella quale la nostra vita fiorirà e fruttificherà completamente.

Dalle «Omelie» attribuite a san Macario, vescovo Una volta Dio, adirato contro i Giudei, diede Gerusalemme in balia dei loro nemici. Così caddero proprio sotto il dominio di coloro che essi odiavano e si trovarono nell'impossibilità di celebrare i giorni festivi e di offrire sacrifici. Nello stesso modo, Dio, adirato contro un'anima che trasgredisce i suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente. Una casa, non più abitata dal padrone, rimane chiusa e oscura, cadendo in abbandono; di conseguenza si riempie di polvere e di sporcizia. Nella stessa condizione è l'anima che rimane priva del suo Signore. Prima tutta luminosa della sua presenza e del giubilo degli angeli, poi si immerge nelle tenebre del peccato, di sentimenti iniqui e di ogni cattiveria. Povera quella strada che non è percorsa da alcuno e non è rallegrata da alcuna voce d'uomo! Essa finisce per essere il ritrovo preferito di ogni genere di bestie. Povera quell'anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce ne allontani le bestie spirituali della malvagità! Guai alla terra priva del contadino che la lavori! Guai alla nave senza timoniere! Sbattuta dai marosi e travolta dalla tempesta, andrà in rovina. Guai all'anima che non ha in sé il vero timoniere, Cristo! Avvolta dalle tenebre

di un mare agitato e sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina. Guai all'anima priva di Cristo, l'unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti, una volta abbandonata, sarà tutta invasa da spine e da rovi e, invece di produrre frutti, finirà nel fuoco. Guai a quell'anima che non avrà Cristo in sé! Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi. Il contadino, quando si accinge a lavorare la terra, sceglie gli strumenti più adatti e veste anche l'abito più acconcio al genere di lavoro. Così Cristo, re dei cieli e vero agricoltore, venendo verso l'umanità, devastata dal peccato, prese un corpo umano, e, portando la croce come strumento di lavoro, dissodò l'anima arida e incolta, ne strappò via le spine e i rovi degli spiriti malvagi, divelse il loglio del male e gettò al fuoco tutta la paglia dei peccati. La lavorò così col legno della croce e piantò in lei il giardino amenissimo dello Spirito. Esso produce ogni genere di frutti soavi e squisiti per Dio, che ne è il padrone.

Orari SS. Messe: Vespertina del sabato sera: ore 19.00 Festive: ore 7.30 - 9.00 - 10.15 - 11.30 - 18.30 - Feriale: ore 7.30 - 19.00


Vita Parrocchiale

Vizi Capitali Capitali IIVizi

La Lussuria

a cura di Francesco

La lussuria nel gergo tradizionale occidentale è riferita anche con il termine fornicazione ed è in stretta connessione con il vizio della gola (ne parlerò ad aprile), infatti la voracità di cibo e la voracità sessuale affondano nello stesso terreno: ambedue sono vizi del corpo. C’é però una affermazione di Gesù che dice: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, adulteri, impudicizia...” (Mc 7,21-22) Si può quindi dire che la lussuria è un “vizio dell’anima”, che nasce dal cuore e dal cuore va combattuta. Il lussurioso è preda del sesso, di questo “pensiero”, in modo assillante, dominante, totalizzante, nega la relazione vera con l’altro/a considerandolo solo una “cosa” per sfogare le proprie pulsioni, il partner finisce per essere considerato oggetto di consumo e il piacere della “sessualità” voluta da Dio diventa possesso e violenza della psiche e del corpo. La sua vita sarà protesa al soddisfacimento del desiderio sessuale; del lussurioso si potrebbe dire che è un “consumista” del sesso. Da quel dono che è per sua natura “l’amore”, si passa al possesso che è la radice della lussuria. Eppure Dio creando l’uomo e la donna, li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi”. Il desiderio sessuale quindi, è santificato, è un invito al dono di se all’altro, è il coronamento della storia d’amore tra un uomo e una donna, è il seme che fiorisce nel cielo dell’amore, è eros (la tensione erotica, che brama) ed è agape (l’amore che si fa dono). Al contrario la lussuria è limitazione è riduzione delle potenzialità che ogni persona umana

ha in se stessa, è mortificazione del corpo proprio e altrui ed è incatenata al solo possesso e alla bruta consumazione. La tradizione cristiana insegna che per combattere la lussuria occorre una igiene mentale, bisogna saper dominare fantasie sessuali distorte per poter percepire il mistero del corpo, quel corpo plasmato da Dio e di cui l’essere umano è immagine. La lussuria è un peccato grave perché è un uso disordinato, contrario alla volontà di Dio, della facoltà, quella sessuale, diretta esclusivamente al matrimonio, alla comunione di spirito e corpo di un uomo e di una donna diretto al mantenimento e alla propagazione del genere umano. E’ il matrimonio, che Gesù ha elevato a sacramento, il sigillo divino dell’amore umano. E’ nella nostra società, dove si è alla continua ricerca di nuove emozioni e nuove esperienze, che la lussuria manifesta i suoi aspetti peggiori, dove il corpo non è più considerato nella sua sacralità ma viene denigrato, calpestato, messo in vetrina, offerto e comprato, dato in ostaggio e ricattato sempre per soddisfare i peggiori egoismi, per prevaricare sugli altri, nella carriera, nella politica, nella finanza, nell’università, nella sanità ecc.ecc. Bisogna allora sforzarsi a proporre in maniera ancora più stimolante e positiva l’Amore, quello con la “A” maiuscola, quello che si dona sempre e comunque; quell’amore che ci impedirà di recintarci nel nostro egoismo e nei nostri vizi segreti; quell’amore che ci farà liberi da ogni meschinità; quell’amore che solo Cristo, il Figlio di Dio, è venuto a riportare e a riproporre sulla terra. 2


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I nostri

Santi e Beati

S. Giovanni Calabria “Per me non c’è altro che Dio e non voglio altro che Dio”

a cura di Francesco

Quando era ragazzo giocava a fare il prete poi riuscì ad entrare in un seminario. Figlio di un ciabattino, nacque nella Verona più povera l’8 ottobre 1873, rimase orfano del padre a tredici anni. Dovette aiutare la mamma, madre di otto figli ma, grazie ad un sacerdote che volle restargli vicino, fu in grado di studiare e frequentare il seminario da esterno. Era refrattario alle sottigliezze filosofiche e teologiche, compreso il greco e il latino. Lui si faceva capire molto bene con il suo dialetto. Aveva la virtù della generosità e dentro di lui era innata la propulsione ad aiutare i bisognosi. Durante un periodo di servizio militare rimase contagiato dal tifo dai commilitoni che aveva assistito. Dopo il servizio militare rientrò in seminario. Durante le passeggiate con i chierici era solito incontrare un accattone incallito bevitore, tirava fuori i pochi centesimi dalla tasca e glieli consegnava perché potesse concedersi un altro bicchiere e ai compagni che non ritenevano opportuno assecondare tale vizio rispondeva: “Poareto, se ghe piase el vin...”. Fu ordinato sacerdote nel 1901 e nel 1907 iniziò la sua “opera” fondando “la Casa dei Buoni Fanciulli” il cui scopo era quello di raccogliere “i bisognosi” ovunque e comunque si trovassero senza preoccuparsi delle difficoltà economiche. Attorno alla sua opera cominciarono a raccogliersi altri sacerdoti; nel 1910 istituì il ramo femminile fondando le Povere Serve della Divina Provvidenza. Nel 1919 avviò una seconda casa e le sue opere assistenziali iniziarono ad espandersi. Nel 1933 riuscì a costruire a Negrar un grande e moderno ospedale e una casa di riposo per anziani. Personalmente non intraprese grandi viaggi, restò quasi sempre

in una porzione della sua casa di Verona, ma dalla sua stanza allargò i suoi orizzonti ovunque la Chiesa richiedesse interventi. Era in tutto un prete di Dio e diceva chiaramente che la sua opera “sarà grande se sarà piccola, sarà ricca se sarà povera e avrà la protezione di Dio se non cercherà quella dell’uomo” E aggiungeva: “Scopo del vero sacerdote è accendere un piccolo fuochetto che, se la Provvidenza vorrà, farà estendere il suo calore e la sua luce ovunque e comunque”. Sapeva trovare il modo per rivolgersi alle persone che potevano aiutare il popolo di Dio. Era preoccupato perché sentiva che “il mondo” stava allontanandosi dal Vangelo ma il fuoco di Dio dentro di lui lo spingeva verso nuove opere spesso ritenute impossibili e non abbandonò mai alcun bisognoso, per primo si occupò dei carcerati e fondò in Italia l’Unione Medica Missionaria. Soffrì molti disagi, invidie e ispezioni canoniche per le sue opere ma non pensò mai di rallentare o di fermare la sua attività. Il suo essere era tutto dedicato alle opere di Dio. I suoi ultimi anni di vita furono contrassegnati dalla sofferenza a causa della malattia, si spense il 4 dicembre 1954. Oggi “l’Opera Don Calabria” è presente in 12 nazioni e 4 continenti. Beatificato il 17 aprile 1988 è stato canonizzato il 18 aprile 1999 da papa Giovanni Paolo II che disse di lui: “L’esistenza di Giovanni Calabria è stata tutta un Vangelo vivente, traboccante di carità: carità verso Dio e carità verso i fratelli specialmente verso i più poveri. Sorgente del suo amore per il prossimo erano la fiducia illimitata ed il filiale abbandono che nutriva per il Padre celeste”. 3


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LA VOCE DEL PAPA Libertà religiosa, via per la pace ...dinanzi all’icona della Vergine Madre, la Chiesa in questo giorno invoca da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il dono della pace: è la Giornata Mondiale della Pace, occasione propizia per riflettere insieme sulle grandi sfide che la nostra epoca pone all’umanità. Una di queste, drammaticamente urgente ai nostri giorni, è quella della libertà religiosa. Assistiamo oggi a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. In realtà, Dio chiama a sé l’umanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario. Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice. Per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace, le grandi religioni possano costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana. Angelus di Benedetto XVI° 1° gennaio 2011

Rita ti consiglia un libro Da questo mese vi proporrò un libro da leggere, se vorrete, e voglio iniziare con un libro “controcorrente", un libro che mi ha colpito. Mentre tutti parlano di "malasanità", questo libro parla poeticamente di "castellane" (le infermiere) e di un "grande mercante" (il medico) ritiratosi a leggere e meditare nell'ampio studio sul mare. Il libro è “ISTHAR 2-Cronache dal mio risveglio” scritto da Antonia Arslan ed edito da Rizzoli. La scrittrice padovana, è anche autrice dei best-seller “La masseria delle allodole” e “La strada di Smirne” dove narra la storia della sua famiglia e del genocidio degli Armeni avvenuto nel 1915. Nel libro che vi propongo racconta la storia della sua rinascita dopo il coma che l'ha colpita nella notte di Pasqua del 2009. Parla con pacatezza e serenità della morte di coloro che ci hanno preceduto e dei santi che ci verranno incontro nel momento del passaggio. Antonia Arslan, anche questa volta, è riuscita nell'impresa di non disperdere la memoria. Lei ha voluto ricordare con gratitudine tutti coloro che hanno contribuito a far sì che oggi sia tornata a star bene, a scrivere, a lottare. Buona lettura da Rita 4


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Campo Terza Media “Pochi ma buoni!” è stato il motto del campo EEFE di terza media dal 26 al 28 dicembre. Gli iscritti infatti non superavano la trentina, proprio per questo abbiamo considerato i ragazzi come un dono prezioso e ci siamo impegnati per trasformare questi tre giorni in un’esperienza concreta dell’azione del Signore. Il campo è iniziato con una visita “a sorpresa” alla mostra dedicata a Giovanni Paolo II a Verona. Qui i ragazzi, attraverso foto e reperti inediti hanno potuto conoscere un po’ di più questo grande Papa che ha guidato la Chiesa per 27 anni, aprendosi al dialogo con le altre religioni e avvicinandosi ai giovani. Accompagnati dalla santità di questo uomo abbiamo raggiunto la casa di Giazza dove grazie alle varie attività e momenti di gioco abbiamo riflettuto insieme sull’amore di Dio come iniziativa gratuita che ha come unico fine la nostra felicità. Non poteva mancare la celebre camminata sulla neve! Dove a suon di ruzzoloni sul ghiaccio abbiamo sfidato la temperatura… e le difese immunitarie! Sin dall’inizio c’è stata una grande familiarità e spirito di comunione, sicuramente grazie al fatto che con i Laboratori EFFE si è instaurato un forte legame di amicizia tra ragazzi e animatori. I nostri giovani amici stanno crescendo e questo campo è un’occasione per incontrare concretamente Gesù e portarlo tra gli amici, in famiglia e nella vita di tutti i giorni. Il seme è stato gettato, il germoglio è a buon punto! Francesca

Campo Adolescenti Giazza Dal 28 dicembre al 1 gennaio, noi animatori ed i nostri adolescenti siamo partiti alla volta di Giazza per trascorrere gli ultimi giorni dell’anno insieme tra chiacchiere, momenti di gioco, di riflessione e preghiera sempre all’insegna di Gesù. Visto che al giorno d’oggi tra lingue diverse, tecnologie e mass media spesso nascono fraintendimenti e ambiguità noi animatori insieme a don Cristian ci siamo chiesti: “Quale sarà mai il linguaggio che ci accomuna tutti?” E da questa domanda piano piano ecco sorgere il campo intitolato: “Parlare un linguaggio semplice..parlare il linguaggio di Dio!”. E’ in Lui che siamo tutti fratelli, Lui che ci accomuna e così in 4 giornate abbiamo approfondito questa tematica attraverso dinamiche semplici, ma concrete in modo da poterne fare tesoro e recuperarle nella vita di tutti i giorni. Abbiamo visto come anche un oggetto semplice come una gomma da cancellare ci può far pensare a Dio ed al Suo perdono o un paio di scarpe al Suo accompagnarci lungo la strada che spesso è ricca di ostacoli. Unendo a questi momenti semplici

Campo Adolescenti Giazza ma intensi la gioia di stare insieme, di condividere e divertirsi ne è scaturita un’esperienza davvero unica che solo Gesù sa dare da conservare nel cuore, e continuare a coltivare nel bellissimo cammino della fede.

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Vita Parrocchiale

CALENDARIO ATTIVITÀ FEBBRAIO 2011

MARZO 2011

Ore 21,00 Animatori Giovani per giovani

Martedì 1

Ore 19 Scuola Giovani per l’Evangelizzazione

Mercoledì 2

Ore 21,00 Animatori Giovani per giovani

Giovedì 17

Ore 19,30 Inc. Giovani per la comunicazione

Giovedì 3

Ore 20,30 Catechiste 2^ e 5^ elementare e 1^ - 2^ media

Venerdì 18

Ore 15,30 Ragazzi di 2^ media: Formazione laboratori F2

Venerdì 4

Comunione ammalati - nelle loro case

Mercoledì 16

Ore 19,00 Incontro Adolescenti Seminario Vita Nuova

Ore 21,00 Catechesi sposi - sala blu Sabato 19

Ore 20,45 Inc. ADO x ADO (Adolescenti per gli adolescenti)

Ore 15,00 Celeb. riconciliazione 1^ media Ore 16,00 Celeb. riconciliazione 2^ media

Ore 21,00 Genitori Battesimi, sala blu Sabato 5 Domenica 6

Domenica 20 Ore 15,30 Ritiro genitori e cresimandi

Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro

Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro Lunedì 21

Ore 19,00 Scuola "Giovani per l'Evangelizzazione"

Martedì 22 Mercoledì 23

Riconciliazione in famiglia: per le famiglie dei bambini della Prima Confessione

Martedì 8

Carnevale

Mercoledì 9

Le ceneri S.Messe 07,30 - 15,00 - 16,15 - 21,00

Ore 15,30 Ragazzi di 2^ media: Formazione laboratori F2

Venerdì 11

Esercizi spirituali - giovani

Sabato 12

Ore 16,15 Celeb. riconciliazione 4^e 5^ elementare Esercizi spirituali - giovani

Ore 7,30 Giovani primo annuncio

Domenica 13 1^ sett.di Quaresima A

Ore 15,00 Formazione Giovani Ore 21,00 Confessioni genitori dei bambini 1^ conf.

Ore 9,45 Incontro Educazione alla fede 0 - 3 anni e 3 - 6 anni, in Teatro

Festa Carnevale, GIOVANI

Ore 11,30 Corso di Spiritualità persone singole

Uscita Giovani x giovani

Ore 16,00 Corso fidanzati - conviventi Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro

Domenica 27 Ore 15,30 Prima confessione

Esercizi spirituali - giovani

Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro Lunedì 28

Ore 18,00 Gruppo "Buon Samaritano" Ore 20,30 Catechiste 3^ e 4^ elementare

Ore 19,00 Incontro Adolescenti Sabato 26

Ore 19,00 Incontro Friends 2

Giovedì 10

Ore 20,30 Catechiste 3^ e 4^ elementare Ore 21,00 Incontro Giovani x la missione

Venerdì 25

Lunedì 7

Ore 18,30 Incontro Giovani x la missione

Ore 19,00 Incontro Friends 3 Giovedì 24

Ore 16,00 BATTESIMI

Lunedì 14

Ore 19,00 Scuola "Giovani per l'Evangelizzazione" Ore 20,30 Gruppo Missionario, sala verde

Ore 19,00 Incontro Friends 2 Ore 18,30 Genitori figli in cielo, Rosario e S.Messa

Ore 18,30 Genitori figli in cielo, Rosario e S.Messa

Martedì 15

Il Vangelo della domenica Domenica 13 febbraio

Vangelo secondo Matteo

5, 17-37

Domenica 20 febbraio

Vangelo secondo Matteo

5, 38-48

Domenica 27 febbraio

Vangelo secondo Matteo

6, 24-34

Domenica 6 marzo

Vangelo secondo Matteo

7, 21-27

Domenica 13 marzo

Vangelo secondo Matteo

4, 1-11

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Vita Parrocchiale

Dall’Associazione di volontariato “AMICI SENZA FRONTIERE” ONLUS abbiamo ricevuto...

13 - 19 giugno 2011: II Media • 20 - 26 giugno 2011: V Elementare 27 giugno – 3 luglio 2011: I Media • 4 – 10 luglio 2011: IV Elementare 11 – 17 luglio 2011: III Media •25 – 31 luglio 2011: Campo adolescenti (I e II superiore)

Giornata Mondiale della Gioventù in Spagna Proposta A: dal 10 al 23 agosto 2011 (per info. in canonica chiedere di Don Andrea) Proposta B: dal 14 al 23 agosto 2011 (per info. in canonica chiedere di Don Paolo) N.B.: Il pellegrinaggio a Medjugorje per i Giovani durante l’estate non ci sarà in quanto viene organizzato il viaggio per la GMG in Spagna. 7


Vita Parrocchiale

Abbiamo ricevuto una lettera da Padre Alessio Lucchini Namahaca 09.01.2011 Carissimi preti di Bovolone Sapendo che si avvicina la festa di San Biagio e l’occasione lieta che ho avuto, di vivere alcune occasioni di incontro tra la comunità e i preti che hanno fatto esperienza a Bovolone, mando queste poche righe per ringraziare dell’invito (concretamente non é ancora arrivato, ma le conosco le poste di qua!). E soprattutto per mandare un caloroso abbraccio a tutta la comunità, assicurando che non dimentico la bella esperienza vissuta a Bovolone. Assieme al saluto vorrei chiedere anche un ricordo nella preghiera per la missione diocesana in Mozambico, abbiamo accettato di raddoppiare gli sforzi a sostegno della comunità di qui, assumendo un’altra parrocchia. Credo che sia necessario quadruplicare la preghiera! Con un affettuoso ricordo nella preghiera vi abbraccio tutti (preti, suore e laici!) Grazie, Padre Alessio

Sijeesh ordinato sacerdote Il 30 dicembre 2010 il nostro amico Sijeesh è stato ordinato sacerdote. Lo ricordiamo per aver condiviso nella nostra parrocchia varie esperienze, tra le quali i campi scuola e il grest con i giovani e gli adolescenti. Spesso ha trascorso in mezzo a noi le vacanze estive e natalizie. Ricordiamolo nelle nostre preghiere perché gli siano di aiuto e conforto. Per chi volesse mettersi in contatto con lui, scriva a questo indirizzo mail: sijeesh79@gmail.com

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Vita Parrocchiale

i n i b m a B i e L’Angolo d

Leggende di fiori e Santi

di nonno Francesco

Un abbraccio a tutti da nonno Francesco. Il brutto tempo, la pioggia, la neve e il freddo è tipico della stagione che stiamo attraversando ma se, con la fantasia, voliamo oltre le nuvole, il calore del sole, che non ci ha abbandonato, subito ci riscalda e ci fa sorridere di gioia. Purtroppo però non abbiamo le ali come gli angeli e come gli uccelli ma ci consoliamo pensando che ormai manca poco alla bella stagione che si aprirà con la primavera, con i suoi profumi e i colori dei suoi fiori. Proprio pensando ai fiori voglio raccontarvi alcune storie e leggende che la tradizione popolare si tramanda da non si sa quanto tempo e che riguardano proprio le piante, i fiori e alcuni santi. Inizio dalla menta, che secondo la leggenda, è amata da Maria, la Madonna. Si narra che durante la fuga in Egitto della sacra Famiglia, Maria stanca e assetata dal grande caldo del deserto, si accorse di un cespuglio di menta molto profumata, prese allora alcune foglie e iniziò a masticarle. Subito si accorse che oltre a rinfrescarla, dalle foglioline uscivano in abbondanza delle goccioline di acqua, così San Giuseppe e anche il piccolo Gesù poterono dissetarsi e rinfrescarsi. La Madonna allora benedisse la pianta dicendo che sarebbe stata chiamata l’erba santa, l’erba buona. Un altra leggenda narra che la Madonna disse alla pianta che non sarebbe mai morta: anche se recisa o colpita dal gelo sarebbe sempre ricresciuta. Un’altra leggenda riguarda una simpatica piantina che inizia a fiorire verso la fine dell’inverno ed è caratteristica per le molte varietà di colori: la primula. Si narra che questa piantina è associata all’apostolo Pietro, scelto da Gesù per guidare la Chiesa. A lui Gesù affidò le chiavi del Regno dei Cieli: il paradiso. Accadde però un giorno, che queste chiavi sfuggirono a San Pietro e caddero sulla terra in una regione del nord Europa che sembra essere l’Inghilterra. Nel punto in cui caddero le chiavi, germogliò la prima piantina di primula. Questa piantina aveva i fiori gialli raccolti sulla sommità dello stelo e l’immaginazione del popolo vide, in quel gruppetto di fiori, un mazzetto di chiavi. In effetti, nella regione del Somerset, in Inghilterra, il nome di questa piantina viene tradotto in italiano proprio: “mazzo di chiavi”. Un’altra pianta che si coltiva, ma che nasce anche spontaneamente, è L’Angelica. Chiamata anche l’Erba Santa dell’Arcangelo Gabriele perchè, oltre ad essere usata in gastronomia per aromatizzare dei cibi, ha anche molte virtù medicamentose. Leggende che risalgono al medioevo, raccontano che durante una epidemia di peste, a quell’epoca una malattia mortale, l’Arcangelo Gabriele apparve in sogno ad un monaco e gli indicò la pianta come rimedio contro l’epidemia. Da qui il nome di Angelica. Molte altre sono le piante e i fiori che le leggende legano ai santi ma io ho terminato lo spazio e allora non mi resta che attendere insieme a tutti voi di vedere nei nostri giardini e nei prati l’arrivo della primavera e di tanti fiorellini colorati. Vi abbraccio tutti. 9


Vita Parrocchiale

Anagrafe parrocchiale

Battesimi

Defunti

Russo Karim Carmine Falcon Ilenia Baldassara Lorenzo Boldrini Gioele Busato Zoe Mozzo Michele Soffiati Ester Zinetti Ambra

Soave Adele Maria Bissoli Sergio Venturi Elio Marzari Bruno Ori Giuseppina Padovani Clara Bettinardi Evelina Santoianni Luisa Bissoli Danilo Corrà Corinna Bianchini Zelina Lucato Daniele Zinelli Elisa Giuseppina Perinelli Olga Zanardi Zaira Maria Rossignoli Luigi Munari Vasco Bottegal Gemma

di Giovanni e Corrado Angela di Claudo e Anselmi Marina di Gianni e Chiavegato Elisabetta di Moreno e Menini Katia di Mirko e Zuliani Elisa di Enrico e Rinaldi Sara di Lidio e Bigardi Alessia di Vittorio e Bigardi Maria Cristina

Matrimoni Verzé Ivan

e

Valdo Sara

Tosato Alessandro

e

Perazzani Chiara

Pasetto Michele

e

Fiorio Lara

Dammi, Signore, un’ala di riserva Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono Angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto. L’altra, la tieni nascosta. Forse per farmi capire che anche Tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita; perché io fossi Tuo compagno di volo. Insegnami allora, a librarmi con Te. Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita” non è “rosicchiare la vita”. Vivere é abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te! Mons. Tonino Bello

La redazione è coordinata da: Francesco Di Lauro

“la gratitudine è l’unica ricchezza di chi non possiede nulla.”

Collaboratori: Matteo e Luisa Crema, Francesco Bordoni, Paolo Santinato Grafica ed impaginazione a cura di: Barbara Quattrin

G. Gibran

Vita parrocchiale: Periodico mensile della Parrocchia "San Giuseppe" Bovolone, via Carlo Alberto, 2 Stampa: Tipografia-Litografia Isalberti Fabio, Via 1° Maggio, 12 - Bovolone.

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di anni 101 di anni 83 di anni 88 di anni 87 di anni 95 di anni 86 di anni 83 di anni 87 di anni 85 di anni 88 di anni 70 di anni 58 di anni 92 di anni 97 di anni 99 di anni 85 di anni 79 di anni 96


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