n° 185 - Febbraio 2013
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Settimana dell’ Annuncio
“...li mandò a due a due...”
(Mc 6,7)
Cari fratelli e sorelle di Bovolone, la gioia di saperci amati da Gesù colma i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare… Lo sguardo rivolto alla croce di Gesù, ci fa incontrare la nostra salvezza, cioè l’avere una nuova vita da riconciliati e in attesa della vita eterna… La ricerca continua della bellezza della fede, ci fa ritrovare quel riposo del cuore che dona pace… E’ un invito ad una autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo… La fede si rafforza abbandonandosi in un crescendo continuo nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande e che ha la sua origine in Dio... Ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio e del Pane della vita… Tutta la nuova vita nata dal Battesimo plasma l’esistenza umana sulla novità della Risurrezione… Con queste varie espressioni, il Papa ci invita ad aprire la “ porta della fede”, per una rinnovata adesione personale a Gesù il Risorto, a Dio Padre, allo Spirito Santo e a saper fare esperienza di fede nella Chiesa, che trova espressione viva nelle Comunità parrocchiali e nelle Chiese domestiche, cioè le famiglie. Tre sono i verbi con cui il Papa ci invita a vivere la fede: Confessare la fede in pienezza, conoscendone la sostanza attraverso il Vangelo, il Catechismo della Chiesa, i documenti del Concilio, e come risposta mia personale al Signore. Celebrare la fede insieme in quanto dono divino e accolto dalla Chiesa nella liturgia e nella Eucaristia, per viverla e sperimentarla nella grazia della quotidianità delle piccole cose. Testimoniare la fede senza paura di dire che si crede, diventando evangelizzatori gioiosi e convinti con quanti ogni giorno incontriamo. Il cammino della nostra vita parrocchiale è nella continua tensione di crescere spiritualmente in modo personale e comunitario attraverso i tanti momenti di catechesi; di vivere la fede in particolare nell’Eucaristia e nell’Adorazione; di annunciare in vari modi la vita nuova che il Signore ci offre, aiutati dalla preghiera per l’evangelizzazione che recitiamo ogni domenica. Su questo solco, siamo invitati ad essere protagonisti nell’annunciare e nell’accogliere all’interno della “Settimana dell’annuncio” che si terrà nella prima settimana di questa Quaresima. Questa è la proposta: a due a due, come gli apostoli, andare ad annunciare presso tutte le famiglie della parrocchia che Gesù Morto e Risorto è il nostro unico Salvatore, ed insieme professare la fede con la recita del credo e pregare secondo le intenzioni della famiglia. Sarà il segno, di questo anno della Fede, di come la nostra comunità cristiana vuole andare in ogni casa ad annunciare Gesù. E’ un modo concreto e significativo con cui dire a tutti la nostra, la mia fede e creare comunione fraterna. C’è bisogno ci persone che si mettano a due a due per andare ed annunciare con il coraggio della fede e con il desiderio profondo di portare a tutti l’annuncio che Dio ama ogni persona e vuole andare incontro a tutti. Inoltre mercoledì 13 febbraio inizia il tempo della Quaresima, che ci vedrà impegnati a rinnovare la fede battesimale e a vivere la conversione come sguardo rivolto a Gesù. Ciò richiede una vita rinnovata nel pensiero, nelle scelte e nell’azione. Guarderemo al Crocifisso, per riconoscerlo poi a Pasqua “mio Signore e mio Dio” con tanta fede. Ci accompagni nel nostro cammino la benedizione del Signore e la vicinanza di Maria e dei santi.
Orari SS. Messe
VESPERTINA del Sabato sera: ore 19.00
FESTIVE: ore 7.30 • 9.00 • 10.15 • 11.30 • 18.30
I vostri sacerdoti FERIALE: ore 7.30 • 19.00
Il concilio Vaticano II : questo sconosciuto! Nel contesto dell’Anno della Fede, vogliamo conoscere questo grande evento con il quale, 50 anni fa, lo Spirito Santo ha vivacizzato la Chiesa rinnovandola per essere capace di annunciare fedelmente il Vangelo nel tempo della modernità. Lo potremo conoscere in una serie di 4 incontri nei quali ci saranno presentati gli elementi basilari sui quali la Chiesa si fonda per essere fedele a Gesù. Gli incontri si svolgeranno nel teatro parrocchiale alle ore 18:30, la partecipazione è gratuita
- Domenica 24 Febbraio “Sacrosanctum Concilium”, la sacra scrittura
- Domenica 3 Marzo “Lumen gentium” sulla chiesaù
- Domenica 10 Marzo “Dei verbum” sulla divina rivelazione
- Domenica 17 Marzo “Gaudium et spes” sulla chiesa del mondo contemporaneo Relatore Mons. Matteo Ferrari
Il significato della Quaresima La Quaresima è il periodo dell’Anno Liturgico che ha inizio con il Mercoledì delle Ceneri e termina con il Sabato Santo. Ha una durata di 40 giorni perché le domeniche, memoria della resurrezione di Gesù, non si contano. Il numero “40” ha un significato particolare nella numerologia della Bibbia. San Girolamo affermava che tale numero era sempre quello della pena e dell’afflizione (Comm. a Ezechiele, c. 29) Dio manda il diluvio universale (40 giorni e 40 notti di pioggia) dopo essersi pentito di aver creato l’uomo (Gn. 7, 12); gli Ebrei vagano 40 anni nel deserto prima di poter entrare nella terra promessa (Num. 14, 33); Mosè, sul Monte Sinai (Es. 24, 18) ed Elia sul monte Oreb (1Re 19, 8), sono degni di presentarsi al Signore solo dopo essersi purificati con l’espiazione di un digiuno di 40 giorni; Gesù sottoporrà la sua divina carne ai rigori del digiuno per 40 giorni (Mt 4,2) e la sua permanenza sulla terra dopo la Sua resurrezione avrà la stessa durata (At 1, 3). L’origine del Mercoledì delle ceneri è da ricercare nell’antica prassi penitenzia-
Il tuo • • • • •
le. I penitenti intraprendevano questo cammino, che durava 40 giorni , da qui il termine latino quadragesima, attraverso l’imposizione delle ceneri e l’utilizzo di un abito di sacco in segno del loro pentimento e del loro impegno ascetico. La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio peccato e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. In Quaresima siamo invitati alla conversione. Convertirsi (dal latino convertire: ritornare, cambiare) è vivere un cambiamento, compiere un itinerario che fa crescere. È un tempo di risveglio, di presa di coscienza. La conversione cristiana è sempre da rinnovare, da rendere più forte e stabile. La Chiesa ci indica 3 mezzi per vivere la Quaresima: la preghiera, l’elemosina e il digiuno. 1) La preghiera ci permette di vedere Dio e allo stesso tempo ci mette di fronte a noi stessi, così come siamo. È un parlare intimamente con l’Amico: quando mi di-
rigo a Lui ho già la certezza che mi ama e che è Lui il primo a volersi unire a me. 2) L’elemosina, e con ciò si intendono sia le offerte ai poveri, alle missioni, atti lodevoli e senza dubbio necessari, sia il donare un po’ di sé agli altri. 3) La Chiesa ci chiede di digiunare solo 2 giorni l’anno: il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo. Tutti i venerdì dell’anno invece siamo tenuti all’astinenza, cioè a non mangiare carne. Con questo piccolo gesto volontario, l’uomo si unisce al sacrificio di Cristo sulla croce, gli dimostra la propria gratitudine e si rende disponibile a privarsi di qualcosa per Lui.
5 x 1000 per Accogliere, Ascoltare, Aiutare
Un piccolo gesto, una firma, che non ti costa nulla ma... può aiutare una famiglia può far sorridere un bimbo può proteggere una futura mamma può sostenere un papà può confortare un anziano Nella tua dichiarazione dei redditi indica il codice fiscale: 01972700239 della Piccola Fraternità
Don Paolo
Anno della Fede
A cura di Matteo Malosto
I SACRAMENTI: Rendiamoci conto del tesoro che abbiamo! Succede sempre così! Quante volte la vita ce lo ha insegnato: i doni più grandi, quelli che rendono veramente speciale l’esistenza, quelli per avere i quali daresti ogni altra cosa, sono già presenti nella nostra vita, ce li abbiamo sotto il naso e non ce ne eravamo mai accorti. Talvolta anche nel nostro cammino di fede mettiamo in secondo piano ciò che veramente conta: i Sacramenti. I nostri ricordi catechistici ci consegnano una lista che, nel migliore dei casi, risulta composta di sette elementi: Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza, Matrimonio, Ordine, Unzione degli infermi. Al di là di saperli elencare in modo corretto – evenienza che, detto tra noi, non guasta mai - l’avventura più bella che possiamo vivere è quella di scoprire che cosa siano o meglio di farne esperienza. Questi segni sono indubbiamente il tesoro più grande che abbiamo: in essi, per la forza dello Spirito Santo, è la salvezza di Dio che ci raggiunge. Cristo non è rimasto nel sepolcro: è Risorto! E la potenza d’amore sprigionata da questo evento ci raggiunge oggi in modo del tutto speciale proprio nei Sacramenti, la
via più bella e totalizzante di vivere la nostra relazione con Dio: quando ci accostiamo al sacramento della Penitenza, è Lui, per mezzo della Chiesa, che ci perdona e ci rialza; quando partecipiamo all’Eucaristia è Lui che si dona totalmente a noi; quando nella malattia il sacerdote unge le nostre mani con l’olio del Crisma è Cristo che ci avvolge con la sua presenza e ci dà la possibilità di vivere anche il tempo della malattia come luogo nel quale fare esperienza di salvezza! Attraverso i Sacramenti è offerta all’uomo una possibilità di comunione con la Trinità talmente profonda da fare esclamare a chi ne ha fatto esperienza: “Dio esiste, io l’ho incontrato”! Perché il fuoco dello Spirito divampi nella nostra esistenza ci è chiesta una sola cosa: aprire il cuore, accogliere il dono di Dio. Queste poche righe non sono certo sufficienti per far capire la maestosa bellezza dei sacramenti ma vogliono essere almeno un tentativo per farla intuire ed un invito a vivere con cuore sempre rinnovato questi speciali appuntamenti, i più alti della nostra esistenza. Tra le tante belle riflessioni scritte su questa realtà, una di
La voce del Papa
“La Chiesa, fin dai suoi inizi, è orientata kat’holon, abbraccia cioè tutto l’universo”
e con esso ogni popolo, ogni cultura e tradizione... Il Vangelo di Luca racconta che, nella notte di Natale, i pastori odono i cori angelici che glorificano Dio e annunciano la pace sull’umanità. Se, dunque, la glorificazione di Dio e la pace sulla terra sono fra loro strettamente congiunte, appare evidente che la pace è, ad un tempo, dono di Dio e compito dell’uomo, perché esige la sua risposta libera e consapevole.
Benedetto XVI mi sta particolarmente a cuore: la regalo alla vostra meditazione.
“Cari fratelli e sorelle, è importante riconoscere quanto sia preziosa e indispensabile per ogni cristiano la vita sacramentale, nella quale il Signore tramite questa materia, nella comunità della Chiesa, ci tocca e ci trasforma. Come recita il Catechismo della Chiesa Cattolica, i sacramenti sono “forze che escono dal Corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo” (n. 1116). I sacramenti sono il grande tesoro della Chiesa e a ciascuno di noi spetta il compito di celebrarli con frutto spirituale. In essi, un evento sempre sorprendente tocca la nostra vita: Cristo, attraverso i segni visibili, ci viene incontro, ci purifica, ci trasforma e ci rende partecipi della sua divina amicizia”.
Matteo
di Angiolina Pasini
E’ anzitutto alle Autorità civili e politiche che incombe la grave responsabilità di operare per la pace. Esse, per prime, sono chiamate a risolvere i numerosi conflitti che continuano a insanguinare l’umanità, a cominciare da quella Regione privilegiata nel disegno di Dio, che è il Medio Oriente. La costruzione della pace passa per la tutela dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali, e deve costantemente essere ispirata dalla dignità trascendente della persona umana e dai principi iscritti nella sua natura. Fra questi figura in primo piano il rispetto della vita umana, in ogni sua fase.
L’odierna crisi economica e finanziaria si è sviluppata perché troppo spesso è stato assolutizzato il profitto, a scapito del lavoro, e ci si è avventurati senza freni sulle strade dell’economia finanziaria, piuttosto che di quella reale. Dal discorso di Benedetto XVI al corpo diplomatico accreditato presso la S. Sede il 7/1/2013
Speciale
Testimonianze
Dal Viaggio in Terrasanta Unitalsi 15-22 Novembre 2012
Dal convegno:
“La grazia del Sacramento delle Nozze”
Siamo Marco e Monica, una coppia di sposi, e dal 2 al 5 gennaio 2013 abbiamo partecipato al Convegno tenuto alla Fraterna Domus di Sacrofano (Roma) e intitolato: “La Grazia del Sacramento delle Nozze, Identità e Missione degli sposi nella famiglia”. Non so se saremo in grado di trasmettervi il grande dono che il Signore ha fatto alla nostra coppia, ma ci proviamo ugualmente, non per dare lezioni di vita, ma per condividere un’esperienza. Siamo partiti senza nessuna pretesa, ma con la certezza che questo convegno era una chiamata del Signore. I relatori qualificati che si sono succeduti in questi giorni, partendo sempre dalla parola di Dio o dalla Familiaris Consortio o altro, hanno saputo spiegare l’identità e la missione della coppia su basi fondate e concrete, dimostrando il profondo legame tra ragione e anima con una semplicità di linguaggio che ci ha lasciato estasiati. Abbiamo sentito il profumo dell’agire dello Spirito Santo nella nostra piccola esperienza di vita. Preziose in questo senso sono state anche alcune testimonianze di persone che hanno affrontato con coraggio e umiltà, mettendosi nelle mani del Padre, momenti difficili del loro vissuto, talvolta inspiegabili per la ragione. E’ cresciuta in noi la consapevolezza del vero ed unico significato dell’essere Chiesa Domestica: io, Monica, e Marco una sola carne, sposi dello Sposo Gesù. In particolare, durante l’adorazione guidata ci siamo sentiti un corpo solo con Gesù, nonostante la Chiesa fosse gremita di gente. Abbiamo intravisto la bellezza e l’importanza dell’essere famiglia, distinguendo e spiegando il significato di famiglia borghese o tradizionale e famiglia Cristiana, cogliendo la Paternità e Maternità di Dio proprio attraverso il dono totalmente gratuito e reciproco dell’essere moglie e marito, che diventa per i figli, naturali e non, cuore pulsante e quindi VITA . La Chiesa Domestica dunque passa attraverso due parole: accoglienza e dono, esaltato dalla presenza di Gesù attraverso la carità coniugale. Nell’accogliere tale dono diventiamo missionari cioè testimoni vivi della presenza di Dio. In poche parole, la missione è RENDERE VISIBILE L’INVISIBILE. Abbiamo colto la strada verso cui dobbiamo orientarci (o comunque migliorarci), che è quella della tenerezza, intesa non come debolezza o sentimentalismo, ma come potenza dello Spirito Santo che è in noi e che aspetta di farsi luce. Inoltre, siamo sempre più convinti dell’importanza della viva collaborazione tra Sposi e sacerdoti, intesa proprio come condivisione reciproca di fede per uno scopo comune, che è l’unità col Padre. Portiamo nel cuore una carrellata di segni visibili della presenza di Gesù nella nostra famiglia, attraverso le nostre splendide figlie, che nel loro vivere semplice ci mostrano la bellezza del Suo volto. Questo convegno, come tutto ciò che il Signore ci chiama a fare, è per noi un punto di partenza per iniziare a lavorare, studiare e mettersi in gioco per una crescita personale, per poi diventare LUCE PER IL MONDO.
Marco e Monica
Dal seminario:”La
sessualità nella vocazione all’ Amore”
Giazza 18-20 Gennaio 2013 Cosa aspettarsi da un titolo così? Siamo partiti da casa con qualche pregiudizio, pensando che ci avrebbero parlato di come vivere, o meglio, non vivere ancora la nostra sessualità di coppia. E’ stato bello scoprire che ci stavamo sbagliando, che questo tema non si riduce solo ai rapporti sessuali: in questi tre giorni siamo stati guidati a vedere la bellezza del nostro amore ed il valore immenso di questo tempo di fidanzamento. Ogni giorno siamo chiamati a far crescere il nostro rapporto di innamorati attraverso i gesti più semplici ed a vivere un’attesa che non ci toglie qualcosa, ma che anzi ci permette di esprimere ciò che proviamo l’uno per l’altro in modi diversi. Abbiamo dato un nuovo significato ai nostri sguardi e alle nostre carezze; è stato inaspettato trovare il Signore proprio lì tra noi: nonostante la fede di entrambi non abbiamo trovato così scontato viverla nella nostra coppia, ma Dio ha dato senso al nostro amore e ci ha chiamati a viverlo come vocazione
Una coppia di fidanzati
Vorrei cercare di raccontare i momenti che mi hanno emozionato di più. Annunciazione. Nazareth. La casa di Maria. Mi sono immaginato la vita di tutti i giorni di Maria, una donna/fanciulla come tante, e poi all’improvviso un angelo…mi sono guardato attorno in quel luogo sacro e ho visto degli angeli, vestiti di blu, ma non avevano né ali né aureole: erano i ragazzi dell’Unitalsi che aiutavano chi è meno fortunato di noi. Mi sono emozionato vedendo l’amore con cui accudivano e aiutavano “Ma ad un tratto un bambino mi ha afferrato per quelle persone. Una dedizione che ha dell’incredibile? No è mano e mi ha portato in tutte le stanze” semplicemente “Amore per gli altri”. Lago di Tiberiade. La Santa Messa in riva al lago. Le nostre mani unite nella preghiera del Padre Nostro. Guardavo i riflessi del sole sul lago e da un momento all’altro mi sembrava di doverLo vedere camminare sulle acque, ma noi tutti stavamo già volando nei cieli della fede e Lui, Gesù, era dentro ognuno di noi. Nascita di Gesù. Betlemme. “Oggi per noi è Natale, si visita la Natività”. Mi rivedo bambino con mio fratello, mio padre, la mia mamma davanti al presepio, tutte le mie statuine, il muschio. In chiesa alla preghiera dei fedeli una nostra compagna di viaggio prega per tutte le mamme del mondo e si emoziona, ed io sento mia madre lì con me e mi prende un “groppo in gola”. Mia madre è mancata qualche anno fa ed io le ero molto legato. Poi con mia moglie siamo sulla stella, dove è nato quel bambino, inginocchiati. La guardo, penso che ho lei e mi sento bene. Di sera siamo andati a visitare una struttura gestita da sei suore, giovanissime, che raccolgono bambini handicappati. “Ed ora venite a vederli questi nostri bambini”, ci hanno detto. Tutti quei ragazzini in braccio alle suore, tutti che facevano loro feste ed io lì come un “pampano”, ma a un tratto un bambino mi ha afferrato per mano e mi ha portato in tutte le stanze, facendomi vedere i letti, la cucina...Per me quel bambino è diventato Gesù, che mi afferrava per mano e mi diceva: “guarda, vedi cosa si può fare con l’amore?” Giordano – Qumran – il deserto. Santa Messa ai bordi del Giordano, nuovo battesimo e poi...il deserto ha voluto dire ascoltare la voce di Dio dentro di me. La vita come una valigia, che riempio di tutte le cose da fare, da pensare...e Dio? Dio, quando ho tempo…è così difficile ascoltarsi. Gerusalemme – Gallicantu – scala santa. Pietro ha rinnegato Gesù, ma Lui lo ama, lo ama sempre. Non è incredibile quanto grande è questo amore? Guardo la scala di pietra e dico dentro di me: “com’è dura la tua via Signore, è tutta in salita.” Ma, come se volesse prendermi in giro, la sua voce dentro di me mi dice che guardandola dall’alto la scala è in discesa, una discesa verso l’amore per gli altri, per Lui verso la croce, per amore nostro. Il cenacolo. Una stanza disadorna ed è solo emozione pensare che Gesù diviene pane vivo per noi, per stare con noi, dentro di noi. Via Crucis - Sepolcro. La via crucis tra le vie del mercato. Mia moglie ed io, insieme, abbiamo portato la croce per un breve tratto, tra l’indifferenza e magari lo scherno della gente del souk, il mercato, e poi… il calvario ed il sepolcro. Il sepolcro è vuoto…Gesù è risorto, risorge dentro di me, è con noi, sempre. Souk – Dopo il sepolcro, un’ora per noi. Mia moglie vuole girare per il souk, il mercato arabo, non mi piace girare in quei luoghi, magari ci scippano, ma lei insiste. Sono guardingo e sospettoso...Poi beviamo del succo di melograno vicino ad un banchetto mi ritrovo a scherzare con i mussulmani, a parlare con loro di Venezia, delle donne, a darci il cinque con le mani. Ce ne torniamo al nostro gruppo e dentro di me una voce dice: “Io amo tutti, tutti”. Ed in cuore arrossisco. Museo dell’olocausto. In tutti questi giorni ho visto e vissuto cosa può fare l’amore, ho visto e vissuto l’amore di Dio per noi. L’ultimo giorno abbiamo visitato il museo dell’olocausto, dove abbiamo visto cosa può fare l’odio e cosa può fare l’uomo quando non ha Dio. Inutile spiegare, si può solo vedere… Milano Malpensa. Ci salutiamo, ci abbracciamo, ma è un abbraccio diverso. Domani torneremo tutti alle nostre faccende, ma in cuore abbiamo un nuovo seme, un seme che rimarrà sempre con noi: Gesù, ed è già nostalgia per quello che abbiamo vissuto.
Sergio Zanoccoli
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Domenica 10 marzo Luca 15, 1-3.11-32 Domenica 24 febbraio Luca 9, 28b-36
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Domenica 17 febbraio Luca 4, 1-13
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IV settimana Quaresima C 10
Riferimenti ai Vangeli
8 7 6 5 4
III settimana Quaresima C 3
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II settimana Quaresima C 24
Domenica 3 marzo Luca 13, 1-9
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2 1 28 27 26
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Martedì
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Vita nuova giovani
Buona lettura!
Mercoledì
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TITOLO: il falsario italiano di schindler. i segreti dell’ultimo archivio nazista AUTORE: Marco Ansaldo EDITORE: Rizzoli Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria: è la data in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz. Un aiuto per ricordare ce lo offre M. Ansaldo con questo libro, che è frutto di molti anni di lavoro. Per scriverlo ha attinto agli archivi di 26 chilometri di scaffali, che contengono le schede dettagliate delle vite dei deportati nei lager. Il falsario, unico italiano nella famosa (anche per il film omonimo) lista di Schindler, era un ebreo fiorentino che, contrariamente al resto della sua famiglia, si è salvato grazie alla sua conoscenza delle lingue e alla sua capacità di tipografo, sfruttata dal Reich per produrre documenti falsi. Nel libro sono presenti inoltre tante altre storie, anche di personaggi famosi quali Primo Levi, A. Frank, I. Nemirovsky, Mafalda di Savoia... Per non dimenticare, appunto.
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a cura di Rita Rossato
I settimana Quaresima C
Martina
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Rita ti consiglia un libro
voli del nostro impegno verso gli altri di essere testimoni di Gesù. Tra i tanti momenti importanti, la cosa più bella è sapere che eravamo tutti insieme per uno stesso ed unico motivo: CRESCERE E RAFFORZARE LA NOSTRA FEDE! E’ stata un’ esperienza che porterò con me sempre anche perchè è stato il mio ultimo camposcuola da adolescente. Grazie a tutte le persone che hanno reso questi cinque giorni indimenticabili e hanno lasciato dentro ognuno di noi un grande messaggio di fede.
Lunedì
ci con gli altri. Abbiamo avuto modo di riflettere e di prendere posizione con alcuni dibattiti, ogni giorno abbiamo affrontato tematiche diverse con cui noi adolescenti entriamo in contatto nella nostra quotidianità. Il tema più discusso e coinvolgente è stato, secondo me, quello che trattava il confronto con persone atee che ci ha dato la possibilità di far emergere la nostra convinzione di un Dio che esiste realmente, di cui facciamo esperienza ogni giorno e di essere credenti praticanti quindi consape-
Domenica
Cinque giorni a Giazza, 111 adolescenti e 22 animatori. Abbiamo iniziato così il nostro camposcuola, numerosissimi come sempre! Sin dal primo giorno in cui siamo arrivati abbiamo condiviso tantissimi momenti significativi che ci hanno dato l’opportunità di metterci in gioco e di confrontar-
Giovedì
Campo Adolescenti
9
Sabato 22
Valentina
23
Worship e in una particolare preghiera notturna. Ovviamente non è mancato il divertimento, grazie al tempo libero, all’attività delle serate e all'avventurosa passeggiata tra la neve e il ghiaccio. Affidiamo al Signore il percorso F3 appena concluso e gli chiediamo di guidarci in questa nuova modalità d'incontro che sarà vissuta nel Suo nome.
Venerdì
Come ogni anno nel periodo invernale si sono susseguiti i campiscuola di terza media e degli adolescenti e nei giorni dal 26 al 28 dicembre si è svolto il campo F3. Prima di dirigerci a Giazza, ci siamo recati tutti insieme a Verona a vedere la mostra dei presepi in Arena e ad ammi-
rare la città nel periodo natalizio. Durante questi giorni, pochi ma intensi, i ragazzi sono stati messi alla prova su vari argomenti, per capire come vivono le loro relazioni, attraverso dinamiche e provocazioni. Hanno preso parte con interesse a un dibattito fondato su un brano del Vangelo da cui poi sono scaturite attività di riflessione. Oltre ai normali momenti di preghiera, nelle due sere sono stati coinvolti nell’adorazione al Signore con la
a cura di Paolo Santinato
Campo F3
Parrocchiale
ANAGRAFE BATTESIMI
Matrimoni
DEFUNTI
News!
DEFUNTI
BATTESIMI TAVELLA NICOLÒ FILIPPO MARIA di Michele e Mambrin Silvia BISSOLI MIA di Denis e Boninsegna Elisa MOLINARI GIOIA di Oscar e Fagnani Jessica DE BEI ALLYSON CATERINA di Silvano e Casagrande Milena GHIDETTI GEREMIA di Andrea e De Guidi Silvia PERAZZANI VITTORIO EMANUELE di Emanuele e Ramaro Manuela VALLANI IRENE di Andrea e Santinato Monica VERGADINI MARIA di Jerry e Colognese Sara CHIAVEGATO ENRICO di Alberto e Barducci Anna
SPEZZONI ADELE MARIA di anni 84 TAROCCO GIUSEPPE di anni 91 BISTAFFA FLAVIO MARIANO di anni 58 DAL CORTIVO TERESA di anni 88 BERTINI ANGELO di anni 83 PIOMBINI GISELLA di anni 85 FADINI LETIZIA MARIA di anni 2 BELLINI MARISTELLA di anni 71 PADOVANI NERINA di anni 94
3 Febbraio 2013
35° Giornata Nazionale per la Vita Il 3 febbraio 2013 si è celebrata la 35° Giornata nazionale per la Vita che quest’anno ha avuto per tema: “Generare la vita vince la crisi”. Un aspetto poco conosciuto, che rientra nell’importanza del dono della vita, riguarda la “sindrome post-aborto”: nel sito http://www. eadessovita.it/Index.htm, si trova un estratto del libro “Ma questo è un figlio” (ed. Gribaudi), con testimonianze toccanti di donne vittime dell’aborto. Inoltre, il Progetto Rachele (http://www.vignadirachele. org) organizza incontri formativi per “accompagnare le persone postabortive nel cammino verso la speranza e la guarigione”. E ancora, al link http://www.progettorachele.org/index.html si distinguono due interessanti sezioni: “Pronto soccorso per la donna che ha appena abortito” e “Incinta adesso?”. In questa viene fatto riferimento al numero gratuito SOS VITA 800813000 per aiutare le mamme in difficoltà (http://www.mpv.org). Approfondisci su: www.parrocchiabovolone.it
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Saremo lieti di arricchire il giornalino con le fotografie o testimonianze sulla vostra esperienza di vita parrocchiale. Se desiderate inviarci materiale vi invitiamo a consegnarlo in canonica o a scriverci un’email a: vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.it. Di seguito, i criteri per la pubblicazione delle foto sul giornalino parrocchiale: Battesimi: foto di gruppo con l’indicazione del mese. Vi invitiamo ad inviarci voi stessi le fotografie poiché, non avendo un fotografo della parrocchia, non possiamo garantirne la pubblicazione. Se non vengono pubblicate foto di qualche celebrazione è perché non ci è pervenuta alcuna fotografia a riguardo. Compleanni: dai 90 anni compiuti in su Anniversari: 25° di matrimonio - 50° di matrimonio, compreso in poi Articoli:le testimonianze che riceviamo riguardanti attività della parrocchia vengono revisionate dalla redazione la quale provvede, in caso di necessità, a correggere gli errori o ad accorciarne la lunghezza. Se c’è la possibilità verranno pubblicate sul giornalino o sul sito www.parrocchiabovolone.it. Non vengono pubblicate foto ricordo di persone defunte o di attività non attinenti alla vita parrocchiale.
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