Parrocchia di Bovolone Tel. 045 7100063 vitaparrocchiale@virgilio.it www.parrocchiabovolone.it n°169 - Maggio 2011
di Don Paolo
Grazie Mamma
Carissimi parrocchiani, nel mese di maggio almeno due motivi ci portano a riflettere sulla figura della mamma. Ricorre infatti in questo mese la Festa della Mamma e da lunga tradizione, con la preghiera del Rosario, si prega la Vergine Maria, Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre nostra. La parola mamma è la prima ad affiorare sulle labbra del bambino, come se, pronunciando queste due sillabe (mam-ma), volesse dire: “Grazie perché mi hai dato la vita. Queste parole sono un’intima eco del battito del tuo cuore, che per nove mesi ho udito mentre stavo crescendo nel tuo grembo. Sentirlo mi dava sicurezza, mi faceva sentire tutto il tuo amore, le tue premure, le tue preoccupazioni, i tuoi sogni su di me”. Cara mamma, ora che ho imparato a chiamarti, lo farò per tutta la mia vita! Lo farò quando verrò a dirti che ho preso un bel voto a scuola, quando dopo aver litigato con i fratelli ti chiederò di capirmi, quando dopo aver fatto a botte con gli amici, verrò da te perché tu con le tue delicate cure mi possa medicare. Ti chiamerò anche quando sarò diventato grande, quando non abiterò più con te perché sarò sposato e anch’io sarò genitore o avrò altri figli che il Signore mi avrà affidato avendo consacrato la mia vita a Lui per amore suo e dei fratelli. Ti chiamerò anche quando tu non ci sarai più e mi avrai preceduto in Paradiso, donde, insieme al papà, continuerai a prenderti cura di me e dei miei fratelli. Ti chiamerò, infine, mentre lasciando questo mondo, per poter essere con te, ti chiederò un ultimo
aiuto: “Come mi hai fatto nascere a questa vita, aiutami a nascere all’altra vita: la vita eterna!” Mamma, oltre a tutto questo, molto più voglio dirti grazie perché mi hai trasmesso la fede in Gesù! La fede mi fa sentire come il tuo amore sia un magnifico riflesso di un amore che è ancora più grande e benefico: l’Amore di Dio. Donandomi la fede hai voluto insegnarmi che c’è un’altra mamma della quale non soffri alcuna gelosia: la Vergine Maria! Mi hai insegnato a pregarla con devozione e fiducia. Mi hai insegnato quanto Lei è capace di avvicinarmi a suo Figlio Gesù e quanto cerca in ogni modo di farmi sperimentare la misericordia di Dio. Soprattutto mi hai insegnato che se voglio tenere unita la mia famiglia; se voglio educare bene i miei figli; se voglio amare il mio coniuge come il dono più grande che Dio mi ha affidato per dirmi quanto mi ama; se voglio conoscere la mia vocazione, conoscere quale sia la scelta più coerente in un particolare momento, sarei uno sciocco ed un illuso a non ricorrere a Lei, a non pregarla sapendo che ogni mamma arriva fino a sciogliersi per fare il bene dei figli. Sarei come uno che presumesse di poter volare senza le ali. Care mamme, dicendo grazie a ciascuna di voi riconosco che tutto è grazia. A te mamma mia lo dirò con le parole della mia bocca, a te mamma del cielo lo dirò con le parole dell’Ave Maria che, in questo mese di maggio, pregherò devotamente con tutta la mia famiglia. Grazie mamma. Grazie mamme.
Orari SS. Messe: Vespertina del sabato sera: ore 19.00 Festive: ore 7.30 - 9.00 - 10.15 - 11.30 - 18.30 - Feriale: ore 7.30 - 19.00
Vita Parrocchiale
L’Invidia L’Invidia
I Vizi Capitali a cura di Francesco
“Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai”. Lo scrittore Pierre Daninos, ci introduce all’invidia, quel vizio che spinge l’uomo a godere del male altrui e, al contrario, ad essere triste del bene altrui. L’invidia nasce dal continuo confrontarci con chi ci sta accanto, e di confronti ne abbiamo tanti quante sono le nostre relazioni quotidiane: nella scuola, al lavoro, nella professione, in famiglia. Negli altri invidiamo tutto ciò che ci fa sentire meno, inferiori, non realizzati. L’invidioso non ha autostima e qualsiasi confronto, che sente non vantaggioso, viene rilevato come un attentato alla propria immagine. Infatti l’invidioso, nonostante le apparenze e i modi cordiali cova sentimenti negativi che sfiorano il rancore, l’ostilità e, talvolta, anche l’odio verso chi ha qualcosa che a lui non è dato avere. Nella Bibbia, subito ci appare l’invidia nella relazione tra i due fratelli Caino e Abele. Caino sopporta dolorosamente il confronto con Abele, lui ha successo davanti a Dio, e questo provoca in Caino un profondo senso di inferiorità, si sente umiliato e così arriva ad eliminare la causa. Questa è la dinamica di ogni invidioso: eliminare quel “più di lui” che lo umilia e lo fa sentire inferiore, ingiustamente inferiore. E non importa come. L’invidia è distruttiva e autodistruttiva, non conosce età e condizioni sociali, si è disposti a tutto. Nella favola di Biancaneve, ricordate, la Regina è disposta a perdere la propria bellezza, anche se momentaneamente, pur di distruggere, annullare Biancaneve. Una storia racconta di una strega che dice a un contadino: “Farò a te quello che vuoi, ma ti avverto, farò due volte la stessa cosa al tuo
vicino”. E il contadino, sorridendo furbescamente le risponde: “Prendimi un occhio!” L’invidioso quindi tende ad invidiare chi è migliore di lui e non soltanto esteriormente, infatti Biancaneve non era solo bella fuori ma era più bella dentro, aveva delle qualità morali superiori. Iago non invidia Otello solo a causa di Desdemona ma lo invidia perché lo riconosce migliore di lui. E anche la sua invidia è distruttiva. Ma l’invidia nella nostra società, spesso si presenta in una forma contraria. Tutti noi siamo dominati dalla pubblicità, dalla televisione e dagli innumerevoli messaggi mass-mediali che ci controllano e ci veicolano. Gran parte della gente indirizza i suoi sforzi e i suoi intenti nell’essere invidiata. Essere oggetto dell’invidia altrui oggi è di moda, è un piacere ineffabile constatare che gli altri ci invidiano e a questo si dedicano straordinarie energie veicolate, in grandissima parte, da quella televisione che ne è moltiplicatrice. Il brutto è che non ci si accorge di diventare succubi e trasformati in oggetti. Allora, seguire le mode e diventare invidiati, e essere invidiosi degli altri rovinandoci l’esistenza, sono malattie incurabili? Forse l’invidia non si può estirpare del tutto, ma si può controllare accettandoci così come siamo, con i nostri limiti, scoprendo tutti gli aspetti belli e positivi che ognuno di noi ha. Fondamentale è l’autostima per vivere e relazionarci con gli altri in modo libero e bello. Guardarci negli occhi come ci guarderebbe Gesù. Avere uno sguardo accogliente, pieno di interesse, uno sguardo d’amore. Guardare con amore, questo ci aiuterà a non farci rovinare l’esistenza dall’invidia.
LA VOCE VOCE DEL DEL PAPA PAPA LA “ogni uomo appare come il destinatario della Parola di Dio, interpellato e chiamato ad entrare in tale dialogo d’amore con una risposta libera" (Esort. Ap. postsin. Verbum Domini, 22). Gesù è la Parola vivente di Dio. Quando insegnava, la gente riconosceva nelle sue parole la stessa autorità divina, sentiva la vicinanza del Signore, il suo amore misericordioso, e rendeva lode a Dio. In ogni epoca e in ogni luogo, chi ha la grazia di conoscere Gesù, specialmente attraverso la lettura del santo Vangelo, ne rimane affascinato, riconoscendo che nella sua predicazione, nei suoi gesti, nella sua Persona Egli ci rivela il vero volto di Dio, e al tempo stesso rivela noi a noi stessi, ci fa sentire la gioia di essere figli del Padre che è nei cieli, indicandoci la base solida su cui edificare la nostra vita. Ma spesso l’uomo non costruisce il suo agire, la sua esistenza, su questa identità, e preferisce le sabbie delle ideologie, del potere, del successo e del denaro, pensando di trovarvi stabilità e la risposta alla insopprimibile domanda di felicità e di pienezza che porta nella propria anima. E noi, su che cosa vogliamo costruire la nostra vita? Chi può rispondere veramente all’inquietudine del nostro cuore? Cristo è la roccia della nostra vita! ...Possa la Parola di Dio permeare tutta la nostra vita, pensiero e azione, ............... Cari fratelli, vi esorto a fare spazio, ogni giorno, alla Parola di Dio, a nutrirvi di essa, a meditarla continuamente. È un prezioso aiuto anche per mettersi al riparo da un attivismo superficiale, che può soddisfare per un momento l’orgoglio, ma che, alla fine, lascia vuoti e insoddisfatti. Angelus di Benedetto XVI 6 marzo 2011 2
Vita Parrocchiale
I nostri
Santi e Beati a cura di Francesco
Santa Margherita da Cortona “una storia d’amore”
Margherita nasce nel 1247 a Laviano, un paesino tra il lago Trasimeno, Cortona e Montepulciano. La sua vita fu felice fine a otto anni, quando, per una grave malattia, sua madre muore. Suo padre si risposa e da questa unione nasce un bimbo. La matrigna di Margherita ha attenzioni solo per il figlio naturale e tratta Margherita come una serva. Passano gli anni e un giorno Margherita, che aveva diciotto anni, incontra un giovane cavaliere, Arsenio. L’attrazione è immediata e reciproca e il giovane la invita a seguirlo nel suo Palazzo dove, le promette, che sarà trattata da principessa. Margherita accetta. Scappa da casa sua dove è maltrattata e a malapena sopportata. Il viaggio è avventuroso, ma comunque i due giovani arrivano a Montepulciano. I genitori del giovane cavaliere, pur non rifiutando ospitalità a Margherita, si oppongono al matrimonio. Il legame tra i due giovani è fortissimo e decidono di vivere insieme ugualmente. L’unione si cementerà ancora di più dalla nascita del piccolo Guido. Dopo nove anni di felice convivenza, nella speranza che i genitori di lui si decidessero ad approvare le nozze, Arsenio viene pugnalato a morte in un agguato. E’ la stessa Margherita a ritrovare il corpo dell’amato guidata dal loro cagnolino. Margherita si ritrova nuovamente sola, senza alcuna protezione. Viene messa alla porta dai genitori di Arsenio insieme al figlioletto. Prova a tornare a Laviano, sperando di essere accolta, ma la matrigna si oppone e la scaccia. Margherita è disperata, ha con se il piccolo Guido, non sa cosa fare, si siede all’ombra di un fico e piange. Ecco allora una voce venirle in soccorso, le sussurra di salire sul vicino monte, a Cortona, e là le sarà detto cosa fare. Margherita dà ascolto a quella voce e a Cortona viene accolta in una casa dalle sorelle Moscari. Da quel momento la sua vita cambia. Lavora come levatrice, aiuta i poveri e i sofferenti, tutte le sere si ferma a pregare davanti ad un Crocifisso e una di quelle sere sente di nuovo la voce misteriosa. E’ Gesù che le domanda che cosa vuole; Margherita risponde subito: “Signore non
voglio che Te!” Margherita capisce di essere stata assolta dai peccati di gioventù. Inizia a frequentare la chiesa di S. Francesco a Cortona dove due padri la prepareranno spiritualmente. Affida suo figlio ai frati minori di Arezzo e nel 1277 entra nel Terz’Ordine Francescano dedicandosi esclusivamente alla preghiera e alle opere di carità. Dà vita a una congregazione di terziarie con l’appellativo di “Poverelle”, fonda un ospedale con volontarie laiche per l’assistenza ai poveri malati. Diventa presta una persona amata e stimata per il suo misticismo e per la sua lungimirante saggezza, tanto da essere interpellata per dirimere varie contese, per rappacificare e per evitare inutili spargimenti di sangue. Muore a Cortona il 22 febbraio del 1297. Canonizzata da Benedetto XIII° nel 1728 con l’appellativo di “Nuova Maddalena”. Giovanni Paolo II in visita pastorale a Cortona presso il santuario eretto in suo nome ebbe a dire: “Giovane di rara bellezza, divenne donna di incomparabile fascino interiore, grazie ai mistici doni soprannaturali di cui Cristo la rivestì. Scoprì che la sua missione era quella di riparare personalmente alla mancanza di amore degli esseri umani verso Dio. Lo fece con la preghiera e con l’azione: passando lunghe ore in contemplazione davanti al Crocifisso, e correndo accanto agli ammalati. Fu soprattutto attiva testimone di carità, fondando un ospedale tuttora esistente...Margherita invita alla conversione, sprona alla fedeltà, incoraggia a seguire il Vangelo. Rivolgiamoci a Lei con fiducia”.
Santuario della Beata Vergine della Cintura Calendario delle celebrazioni 2011 • Domenica 1 maggio si apre il mese Mariano con la S. Messa alle ore 16.00, seguirà la recita del S. Rosario; • Le domeniche di maggio S. Messa alle ore 16.00; • A partire da lunedì 2 Maggio alle ore 20.30 Recita del S. Rosario per tutto il mese. • Venerdì 3 Giugno alle ore 20.30 chiusura del mese Mariano con S. Messa e processione.
RICORRENZE: Ogni prima domenica del mese esposizione del Santissimo Sacramento e adorazione alle ore 16.00. 5 Giugno S. Messa per i giovani scomparsi prematuramente alle ore 16.00. Ogni seconda domenica del mese S. Rosario “L’ora di guardia”. Ogni terza domenica del mese S. Rosario per la pace. Ogni quarta domenica del mese S. Rosario del Padre. Lunedì 15 Agosto: Solennità dell’Assunta - alle ore 16.00 S. Messa, cui seguiranno i Vespri. Sabato 20 Agosto: Solennità della Beata Vergine della Cintura - S. Messa alle ore 20.30. 3 - 4 - 7 - 8 Novembre, ottavario dei defunti: ore 14.30 S. Rosario - ore 15.00 S. Messa.
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Vita Parrocchiale
Liturgia in chiesa e in casa: PERDONO di Luisa e Matteo
La sorgente del perdono All’inizio del cristianesimo la riconciliazione veniva vissuto la prima volta dopo aver ricevuto l’Eucaristia. Solo con l’unità piena con Gesù infatti si realizza il senso del tradimento e del peccato. Gesù, con l’Eucaristia, si dona totalmente e concretamente a tutti, ben sapendo che potrà essere rifiutato (già nell’ultima cena Egli sapeva del tradimento di Pietro e di Giuda ma ciò non l’ha fermato). Egli dona il suo corpo proprio perché viene tradito e rifiutato. E proprio per questo il Suo dono d’amore è più grande di noi, assoluto e gratuito, paradossale. Il tradimento, infatti, porta al dono della Sua vita e al perdono dei peccati dell’umanità. Da parte Sua l’umanità accoglie il dono di Gesù Eucaristia, superando il tradimento, e vivendo di Lui e con Lui grazie allo Spirito Santo. È il tradimento dell’umanità ad esaltare, amplificare ed autenticare l’amore, la dedizione nuziale di Cristo sposo; un amore che ama fino alla morte. Quindi, l’Eucaristia, è sorgente di perdono e riconciliazione anche nella coppia e nella famiglia. Anche la coppia vive il dono del corpo, il diventare uno per amore; la coppia vive anche l’accoglienza reciproca in tutti i suoi aspetti, anche dei limiti e talvolta del tradimento. Cosa fare davanti a questa esperienza? Umanamente la risposta è scontata. Se ricordiamo che nel matrimonio cristiano gli sposi partecipano dello stesso amore che Cristo ha per la Chiesa, che sono potenzialmente capaci di amare come Cristo ama grazie all’effusione dello Spirito Santo ricevuto, allora la risposta si apre ad un orizzonte ben più ampio, non calcolatore ed umano: il perdono. Cosa farsi perdonare La nostra richiesta di perdono a Dio comincia prima dal non renderci conto del suo amore e quindi dalla nostra non risposta; continua con la scoperta del Suo amore e la nostra chiamata a diffonderlo; a questo punto, infine, prendiamo coscienza del nostro peccato e chiediamo perdono a Dio. E nella coppia? E nella famiglia? Il criterio da valutare è l’amore: l’amore non dato al coniuge o al noi è peccato, il non amore e non le cose fatte o non fatte è peccato. Inoltre è da vedere, come coppia, se rispondiamo all’Amore che si è unito con noi in matrimonio. Accogliere il perdono per chiedere perdono Gesù offre a ciascuno di noi “nozze spirituali” totali e piene. Di fronte a tale offerta si manifesta ed evidenzia la nostra povertà di risposta e il nostro tradimento. Gesù, 4
spinto dall’amore per noi, istituisce il Sacramento della Riconciliazione per attuare le nozze spirituali con tutti. Una relazione povera con Gesù fa impoverire il senso del peccato e porta all’autogiustificazione. Solo nell’adorazione dell’Eucaristia si fa comprendere l’infinità del Suo amore, la Sua fedeltà a quelle nozze spirituali con noi che nessun peccato potrà rompere. Per poter far si che una relazione sia possibile anche dopo aver peccato, in ogni celebrazione, all’inizio, c’è il rito penitenziale; la consapevolezza del peccato e la richiesta di perdono aprono all’ascolto della Parola. È solo questo perdono grande e continuo che porta a vivere il perdono anche nella coppia e in famiglia. Altrimenti, ci si regola con la giustizia secondo me. Perdono richiesto Dalla consapevolezza di ricevere in continuazione amore da Dio nasce l’iniziativa/esigenza di chiedere perdono. Chiedendo perdono si accoglie la grazia di Dio che ci fa ritornare sui nostri passi, ci dona un amore nuovo. Chiedendo perdono ci si educa come coppia e famiglia al senso del peccato, si forma la coscienza. Perdonare Gli sposi partecipano dell’amore di Cristo per la Chiesa e sono resi capaci di amare di quello stesso amore. Perdonare vuol dire mettere in circolo questo amore, vedere con lo sguardo di Gesù e non con il nostro “calcolatore”. Perdonare non si esaurisce in una frase ma esige anche un adeguato atteggiamento successivo (un abbraccio, un sorriso sincero, insomma, un cambiamento di rotta). Nella misura in cui perdoniamo saremo perdonati: perdonare non è facile e a volte neanche immediato che non va rimandato ma costruito piano piano. Si arriva così al perdono quotidiano ma anche al perdono importante, di un tradimento. Perdonando ci si dona l’anima, si accoglie la ferita mortale (del tradimento) e si continua ad amare come prima. È la cosa che Gesù ha fatto con noi. Il non perdono nella coppia e in famiglia è quindi antievangelico, preclude il paradiso e necessita di un tempo di purificazione per poter dire ancora amore. Il sacramento del perdono ci rende capaci di essere misericordiosi e di chiedere perdono anche in famiglia. D’altra parte chiedere perdono in famiglia aiuta la crescita spirituale nella giusta direzione che includa la riconciliazione col Padre.
Vita Parrocchiale
In 131 i Cresimati!
Quanta emozione abbiamo vissuto Domenica 20 marzo per la celebrazione delle Sante Cresime dei nostri 131 ragazzi! La celebrazione presieduta da Mons. Giuseppe Pellegrini, ora Vescovo, è stata molto sentita, e il momento in cui Sua Eccellenza ha stretto loro la mano e li ha baciati tutti è stato davvero commovente. Sembra proprio ieri, quando mi è stato chiesto di seguire questo gruppetto di ragazzi nel catechismo, proprio io che non avevo nessuna esperienza di questo tipo. Grazie Signore, io mi sono lasciata guidare da Te, soprattutto nei momenti in cui mi sentivo meno adeguata, ho percepito che Tu eri lì, vicino a me, a rendere questi incontri ricchi di entusiasmo. Noi catechiste abbiamo seguito i ragazzi in questo cammino di fede per sei anni. Li abbiamo visti crescere, abbiamo avvertito le loro incertezze, con loro abbiamo condiviso momenti di gioia e di preoccupazione. Insieme a loro ho riscoperto e invocato lo Spirito Santo e mi sono resa conto che è proprio un aiuto vero, forte e concreto. Ora li accompagniamo con la preghiera affinché nessuno vada perduto, e ci auguriamo che il Sacramento della Confermazione non sia per loro un punto di arrivo, coincidendo con il termine del catechismo, ma bensì un punto di partenza, l’inizio di un cammino di fede con responsabilità personale e di completo affidamento a Dio Padre. Un sentito grazie ai nostri Sacerdoti che ci hanno seguito nei vari anni, per la formazione e per l’aiuto che ci hanno permesso di portare a termine il nostro compito di evangelizzazione. Cari ragazzi, auguriamo a tutti che il nuovo percorso con i Friend sia motivo di gioia e di profonda amicizia, per essere autentici testimoni di Gesù.
Augmuraimma!
Chi non t’ama
Chi non t’ama, mamma, te che sei terra e cresci il seme, te che sei albero e doni fiori e frutti, te che sei ruscello e rinfreschi e disseti, te che sei cielo e rallegri il giorno, te che sei sorriso, ed illumini il mondo! fr
Cuore di mamma
Mi hai dato un tesoro immenso da custodire, hai versato su di me l’amore puro, grande di mamma, per difendere dalle tenebre della vita il tuo e mio figlio. A tante famiglie in questo mondo l’hai donato. E’ difficile capire quale dono immenso sia, ma se lo avvolgiamo del nostro calore umano, un giorno sarà prezioso ai Tuoi occhi misericordiosi e ne godremo la gioia senza fine. Maggiorina P. 5
Vita Parrocchiale
L’angolo dei bambini
I Profumi dell’orto di nonno Francesco
Un abbraccio a tutti da nonno Francesco. Finalmente sembra arrivata la primavera, la stagione più bella. Il sole ha preso il posto della noiosa pioggia che ultimamente ci ha molto infastidito. Poi con l’ora legale, il giorno ci regala più luce e abbiamo più tempo da dedicare alla bici, alle passeggiate e ai nostri giochi all’aperto. Con la bella stagione anche gli orticelli, quelli curati dai nonni, rinascono a nuova vita e come tele di pittori, si colorano di tante sfumature di verde ed è bello osservare con quanta cura e precisione vengono piantate nel terreno morbido le delicate piantine. Ecco allora che si vedono file perfette di piccole piantine di insalata colorate di un verde morbido, o più intenso, o macchiate di un rosso marrone o addirittura tutte ricciolute. Poi un pochino più in là ecco quelle belle piante di pomodoro, diritte, con le belle foglie rivolte al sole, che ci guardano, vanitose, quasi a volerci dire che sono le più belle. Ma di lato le piantine di peperoni e melanzane, quasi offese, si mostrano in tutta la loro bellezza. Più spostate, quasi isolate, le piante di zucchine fanno sentire la loro voce, e che voce! Così piccole hanno già delle belle foglie grandi e verdi che, diventeranno giganti. Ma in quello spazio c’è un angolino che è invidiato da tutti gli ortaggi dell’orto. E’ l’angolo delle piantine profumate, delle piantine aromatiche. Sono invidiate perché sanno fare amicizia con tutte le altre e regalano gusto e profumo a chi le accoglie. E i nonni che curano l’orto lo sanno bene e ogni mattina salutano il basilico che profuma il pomodoro e la mozzarella, la salvia che da gusto al fegato, il rosmarino che rende le patate al forno eccezionali. L’elenco sarebbe lungo e le piante dell’orto lo sanno bene perché dal pomodoro al peperone, dalla melanzana alla zucchina, dalla patata al cavolfiore, ognuno ha una piantina profumata con cui accompagnarsi per esaltare il proprio gusto. Ma la primavera non è solo orto, ma anche giardino, e prato e fiori e alberi, è meraviglioso vedere come la natura non dimentichi mai di offrirci il suo spettacolo multicolore e lo fa sempre gratuitamente. Ciò che ci chiede è solo un po’ di rispetto e di attenzione per tutto ciò che ci circonda. Con l’aiuto dei genitori o dei nonni, provate a piantare un semino del vostro fiore preferito, curate la terra, dategli da bere e vedrete come la terra vi ringrazierà regalandovi i colori del vostro fiore. Mentre scrivo mi sembra quasi di sentire il profumo delle erbe aromatiche e dei fiorellini appena sbocciati; ma forse sarà perché è tardi e comincio a sognare prima di addormentarmi. Allora è meglio salutarci dandoci appuntamento a giugno, il mese che precede le vacanze! Vi abbraccio tutti.
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Attività Estive 2011 Se un’estate in allegria vuoi passare, alle attività estive per forza devi andare... Che fai ci stai a pensare??!!...Vieni ad iscriverti senza indugiare! 12 Giugno ore 21.00 serata presentazioni attività estive nel cortile parrocchiale 18 Giugno ore 21.00 musical adolescenti “The prodigal son” Grest Follie notturne Saranno animatori
inizio 27 giugno termine 29 luglio
CAMPISCUOLA 13 – 19 Giugno: II Media 20 – 26 Luglio: V Elementare 27 Giugno – 3 Luglio: I Media 4 – 10 Luglio: IV Elementare 11 – 17 Luglio: III Media 25 – 31 Luglio: Campo Adolescenti 24 Luglio: Serata conclusiva delle attività estive Per maggiori informazioni e iscrizioni rivolgersi in canonica o sul sito www.parrocchiabovolone.it
Rita ti consiglia un libro Salve! Si avvicina a grandi passi la S. Pasqua e voglio suggerirvi, questo mese, un libro sulle problematiche della cultura e della mentalità contemporanea. TITOLO: Scritti cattolici. Appunti di un cronista cristiano AUTORE: Aldo Maria Valli EDIZIONI: Messaggero. L' autore, noto vaticanista del TG1, ha messo insieme, in questo libro, testi di conferenze, articoli ed interventi e li ha suddivisi in tre parti ben distinte. Nella prima prende spunto da fatti di vita vissuta per riflettere e far riflettere sulla fede e sulla morale. Nella seconda sezione parla della Chiesa,di personaggi incontrati,di luoghi visitati come Lourdes, Turchia, Terra Santa... Conclude il volume con un'analisi del pontificato di Benedetto XVI. A me è piaciuto: Buona lettura anche a voi. RR
Vita Parrocchiale
CALENDARIO ATTIVITÀ MAGGIO 2011 Lunedì 16
GIUGNO 2011
Ore 19,00 Incontro Friends 2
Mercoledì 1
Martedì 17 Mercoledì 18
Giovedì 2 Ore 19,00 Incontro Friends 3
Venerdì 3
Comunione ammalati - nelle loro case Ore 21,00 Genitori Battesimi, sala blu
Sabato 4
Terminano gli incontri di catechismo Ore 7,30 Giovani primo annuncio
Domenica 5
Ascensione Ore 16,00 BATTESIMI Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro
Giovedì 19
Ore 21,00 Incontro GxM Giovani x la missione
Venerdì 20
Festa per i nuovi Adolescenti Ore 21,00 Animatori GxG Giovani per giovani
Sabato 21
Ore 7,30 Giovani primo annuncio Ore 15,00 Celeb. riconciliazione 1^ media Ore 16,00 Celeb. riconciliazione 2^ media Uscita GxG Giovani x giovani
Pellegrinaggio Medjugorie adulti
Ore 21,00 Catechesi sposi - sala blu
Lunedì 6
Domenica 22 Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro
Martedì 7
Lunedì 23
Mercoledì 8
Martedì 24 Mercoledì 25 Giovedì 26 Venerdì 27 Sabato 28
Ore 15,00 Celeb. riconciliazione 3^ elementare Passaggio 3^ media - Diocesano
Domenica 29 Ore 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro Lunedì 30
Giovedì 9 Ritiro “10 Comandamenti”
Benedizione delle famiglie
Ore 18,30 Genitori figli in cielo, Rosario e S.Messa
Ore 20,30 Gruppo Missionario, sala verde Ore 21,00 Incontro GxM Giovani x la missione
Martedì 31
Venerdì 10
Uscita Animatori GxG Giovani per giovani
Sabato 11
Ore 21,00 Veglia di Pentecoste
Domenica 12 Pentecoste Ore 18,30 I 10 comandamenti Ore 21,00 Presentazione attività ESTIVE in cortile parr. Lunedì 13
Campo 2^ media
Martedì 14
Campo 2^ media
Mercoledì 15
Ore 21,00 Catechesi sposi - sala blu Campo 2^ media
Il Vangelo della domenica Domenica 22 maggio
Vangelo secondo Giovanni
14, 1-12
Domenica 5 giugno
Vangelo secondo Matteo
28, 16-20
Domenica 29 maggio
Vangelo secondo Giovanni
14, 15-21
Domenica 12 giugno
Vangelo secondo Giovanni
20, 19-23
I miracoli di Giovanni Paolo II° Venerdì 27 maggio presso la chiesa parrocchiale di bovolone ore 20.30. La testimonianza di Mons. Oder, postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II.
Veglia di Quaresima degli Adolescenti Sabato 12 marzo dalle 18.00, io ed altri adolescenti della parrocchia di Bovolone siamo andati a Casa Serena per la Veglia di Quaresima insieme agli adolescenti di altre parrocchie della Diocesi di Verona. Il tema era "Essere figli della luce": il filo conduttore della Quaresima di quest'anno. L'incontro è iniziato con una provocazione costituita da una scenetta scherzosa in cui ci è stato chiesto se volevamo "Essere figli della notte o figli della luce". Per rispondere a questa domanda, in gruppo, abbiamo cercato di capire il vero significato di "Essere figli della notte e della luce" e ognuno poi ha esposto agli altri dei momenti in cui si è sentito tale. Il buio rappresenta le tenebre, la luce, invece, rappresenta Dio che illumina la nostra vita. Il culmine della serata è stata la veglia, molto semplice ma anche molto bella, incentrata sul contrasto tra la luce e il buio. Questo sabato sera alternativo è stato un'opportunità per iniziare bene questo periodo di Quaresima ed è servito anche a capire un pò chi e che cosa vogliamo essere nella nostra vita. Valentina 7
Vita Parrocchiale
Anagrafe parrocchiale
Battesimi
Defunti
Toaiari Lucia Zamboni Giada Barbirato Vittoria Ragaiuoli Mattia Olivieri Serena Olivieri Benedetta Dossi Benedetta Tosato Lorenzo Meneghetti Nicole Renoffio Elia Belluzzo Riccardo Borini Marco Cremonesi Riccardo
di Simone e Leati Monica di Luca e Bonadiman Laura di Emanuele e De Togni Antonella di Corrado e Faccini Simonetta di Stefano e Bissoli Alessandra di Stefano e Bissoli Alessandra di Simone e De Togni Giovanna di Federico e Favalli Elisa di Andrea e Michelotto Paola di Alberto e Verdi Silvia di Marco e Tinto Monica di Roberto e Delgado Pineiro Yanet di Andrea e Tomelleri Chiara
Tugulu Maria Grazia Zago Lisetta Viola Roberto Cauchioli Carina Tarocco Ivana Scevaroli Ida Venturini Genoveffa Fadini Guido Cavallaro Maria Migliorini Giovanni Filippi Antonio Manetti Aliberto
di anni 86 di anni 62 di anni 58 di anni 86 di anni 75 di anni 94 di anni 86 di anni 85 di anni 91 di anni 74 di anni 93 di anni 66
Matrimoni Vallani Andrea
e
Santinato Monica
Mandato friends - 25 marzo
Mandato Friends 2011 Mandare... E’ un verbo molto usato nella nostra lingua, infatti quotidianamente le persone mandano altre persone in luoghi e posti più svariati. Noi 18 giovani della parrocchia tra i 17 e i 21 anni, venerdì 25 marzo, abbiamo fatto l'esperienza di un “mandare” del tutto particolare. Il MANDATO FRIENDS. Che cos'è? Dopo 6 mesi di intensa formazione, Dio ci manda nel mondo per evangelizzare. In che modo? Affidando, a ciascuno di noi, un gruppetto di ragazzi di 2^ media appena cresimati, per stare con loro in amicizia e condividere la fede. Quando? Facciamo un incontro nelle loro case ogni settimana. Quindi affermiamo: “Quando il Signore manda, è tutta un altra cosa”. Isacco Munerati
Battesimi febbraio
Battesimi aprile
La redazione è coordinata da: Francesco Di Lauro Collaboratori: Matteo e Luisa Crema, Rita Rossato Francesco Bordoni, Paolo Santinato Grafica ed impaginazione a cura di: Barbara Quattrin Vita parrocchiale: Periodico mensile della Parrocchia "San Giuseppe" Bovolone, via Carlo Alberto, 2 Stampa: Tipografia-Litografia Isalberti Fabio, Via 1° Maggio, 12 - Bovolone.
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Seminario “per un sì da Dio” - 1 • 3 apr