summer edition 2017
enjoy your glamorous life
Consumo combinato (km/l): 13,5 (GLA 45 AMG) e 25,6 (GLA 180 d). Emissioni CO2 (g/km): 172 (GLA 45 AMG) e 109 (GLA 180 d).
Grow up. Grinta da SUV con nuovo frontale, mascherina a lamelle forate e sospensioni offroad. E’ tempo di crescere. Ma fallo a modo tuo. Nuovo GLA.
Selezione Auto S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Napoli, Via delle Repubbliche Marinare 2, tel. 081.2435111 Caserta, Via Provinciale Appia, Loc. Ponteselice, tel. 0823.210531 A.M.B S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Agnano/Pozzuoli, Via Antiniana 28, tel. 081.6100400 Cardito, Via Enrico Fermi Ang. S.s. Sannitica 87, tel. 081.8800136
#editoriale VIAGGIO A MISURA DI PERSONALITÀ Tutti pronti per assaporare quella sensazione unica del tempo che fluttua tra benessere, libertà, libri, tuffi, passeggiate, drink e a ognuno il suo sogno. Tutti pronti davanti al pc per prenotare le vacanze. È ora del sospirato, meritato riposo. Dove andiamo? Viaggio mondano, di relax, avventuroso? Mare, montagna, sport, in giro tra musei o locali alla moda? Diversi stati d’animo alimentano il desiderio di scoprire luoghi diversi, città già note sotto una luce nuova: scoperta, divertimento, relax il mix giusto. E stiamo tranquilli, non è vero che il tempo vola in vacanza. Certo a volte corre veloce, ma a volte è anche lento e ti permette solo di pensare. Perché non provare a isolarsi un po’? Il viaggio è una questione di personalità. Da una ricerca effettuata dalla società Mysmark è emerso che ogni viaggiatore sceglie la meta in base all’identificazione della propria personalità con il luogo di destinazione. Andare in vacanza è sinonimo di benessere psicofisico, ma ovviamente non esiste una vacanza che sia perfetta per tutti e dunque il tipo di viaggio che ognuno dovrebbe scegliere, cambia in base alla personalità. Il filosofo Alain de Botton ha portato all’estremo quest’idea nel libro L'arte di viaggiare in cui afferma che tutti dovrebbero avere idealmente delle “agenzie di viaggio psicoterapeutiche” che ci aiutino a comprendere cosa realmente desideriamo da una vacanza. “Questo permetterebbe di evitare quelle vacanze in spiaggia che sembrano così noiose o quei viaggi romantici che non hanno nulla di romantico: insomma, le vacanze che si rivelano psicologicamente sbagliate” ha dichiarato a The Telegraph. Botton elenca una serie di destinazioni scelte in base alle necessità psicologiche. Ad esempio consiglia la spiaggia di Pefkos a Rodi, dove fa troppo caldo per leggere o perfino per pensare, come luogo perfetto per liberarsi dall’ansia. Un Airbnb a Detroit a chi è preoccupato per il futuro. Un balsamo contro l’insoddisfazione è la Comuna 13 di Medellín, in Colombia, dove anche “una biro, un po’ di dentifricio, lenzuola pulite e una porta con lucchetto sono un vero lusso” oppure un soggiorno al Capri hotel presso l’aeroporto Changi di Singapore, perché è un buon posto per pensare. Le vacanze non sono un lusso, ma una necessità, un modo efficace per esporre cuore e mente a cose nuove e a quella sensazione del tempo speso bene, che vorresti ritrovare nella valigia quando torni a casa.
©carmine luino
Federica Riccio
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party magazine
www.pavie.it
editore Lula Carratelli lulacarratelli@partymagazine.it direttore responsabile Mimmo Carratelli direttore editoriale Federica Riccio federicariccio@partymagazine.it art director Carmine Luino fotografie Romolo Pizi editing e revisione testi Evelina Pessetti redazione Ciro Ardiglione Francesca Cicatelli Paola De Ciuceis Cristiana Giordano Lucia Nicodemo Irene Saggiomo Valeria Valerio segreteria e pubblicitĂ Barbara Riccio segreteria@partymagazine.it hanno collaborato Giuseppe Attanasio Marco Baldassarre Valerio Ciaccia Cristiano Chianese Luigi Di Gennaro Carlo Di Santo Emanuele Esposito Valentina Nasso Valeria Prestisimone Silvia Restaino special thanks Luigi Necco stampa Grafica Metelliana spa www.graficametelliana.com finito di stampare giugno 2017
Edito da M.I.A. srl Via Cuoco, 5Napoli - 80121 Napoli www.partymagazine.it info@partymagazine.it reg. trib. di Napoli del 17.03.2016 Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Ăˆ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da M.I.A. srl
PH Giorgio Attanasio
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#JUKEBOX di Lula Carratelli
28 #FISCHIOFINALE di Mimmo Carratelli
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#PICOFTHEDAY
30 #PEOPLE di Federica Riccio
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#GIGICHICMIMMOSHOCK di Mimmo Carratelli e Gigi Necco
38 #CIAK di Valerio Ciaccia
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#PEACEANDLAW di Luigi Di Gennaro
40 #NOTEMENONOTE di Ciro Ardiglione
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#BEAUTYANDCARE di Sergio Marlino
42 #LEGGERA di Lucia Nicodemo
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SOMMARIO 96 76
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#POKERDASSI di Paola De Ciuceis
di Carmine Luino 58 #COVERTHETOP
al Cala Moresca 80 #FOODTOUR
100 #ZOOM
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#AMAZING di Francesca Cicatelli
66 #STYLE
di Lula Carratelli 88 #CHEZCHEF
103 #THEPARTY di Lula Carratelli
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#MASERIAL di Federica Riccio
di Cristiana Giordano 74 #BEAUTY
di Valeria Prestisimone 90 #MAMMALEMAMME
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#HASHTAG di Valentina Nasso
76 #LORIDINAPOLI con Lorenzo de Caro
96 #PRETTYTAIL di Valeria Valerio
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#JAZZ di Adriano Cisternino
78 #SHOPWINDOW
98 #WEDDING di Irene Saggiomo
JUKEBOX
pezzi del passato e del momento
mixati e scelti per voi CANDY CRUSH DIVENTA UN GAME SHOW TELEVISIVO Uno dei giochi per smartphone più famosi e giocati di tutti i tempi arriva in televisione. Sull’emittente televisiva americana CBS sbarca il game show action tutto basato sul gioco Candy Crush. Condotto da Mario Lopez,viene lanciato quest’estate.
DAY
TH Y BIR
HAPP
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Morgan Freeman Michael J. Fox Gianna Nannini Raffaella Carrà
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Tom Cruise Tom Hanks Giorgio Armani Edoardo Bennato
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Giancarlo Giannini Gerry Scotti Robert De Niro Pepe Reina
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Keanu Reeves Andrea Camilleri Renzo Piano Oliver Stone
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party magazine
I partecipanti si sfideranno saltando sulle palline colorate di schermi giganteschi o arrampicandosi su pareti fatte tutte di caramelle virtuali, per vincere la somma di 100mila dollari. Lo show vedrà due squadre usare la loro intelligenza e agilità fisica gareggiando su enormi tabelloni, in cui potranno giocare dal vivo.
FOREVER LOVE A COLPI DI PUNTA DI DITA Il gioco del Subbuteo è stato inventato in Gran Bretagna nel 1974 dall'ornitologo Peter Adolph, che si è ispirato a un passatempo degli anni trenta il "New Footy", creato da W.L. Keelings. Inizialmente Adolph avrebbe voluto chiamare il gioco The Hobby, che significa sì "passatempo", ma designa anche la specie di falco diffuso in Europa. Poiché per l'ufficio brevetti inglese il termine "hobby" non era registrabile, l'inventore del gioco decise di utilizzare parte del nome scientifico della specie animale, ed ecco che il gioco da tavolo nel quale viene riprodotto una partita di calcio in miniatura prese il nome di "subbuteo" (falco). Il gioco ha avuto grande diffusione anche in Italia soprattutto negli anni '70 e '80. Negli anni '90 il gioco fu acquisito dalla casa produttrice statunitense di giocattoli Hasbro, che però nel 2000 ne interruppe la produzione, considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico. La produzione del gioco è continuata in Italia fino al 2003.
A CHICAGO IL PRIMO NUTELLA CAFÈ Negli Stati Uniti spopolano gli "specific place", ristoranti e cafè monotematici, dove tutto gira intorno a un unico prodotto. Ed è arrivata la volta del locale pià goloso del mondo: il Nutella Cafè. Tutti l’adorano, tutti la vogliono e non fanno eccezione gli americani. Eccoli allora accontentati, Ferrero USA, apre a Chicago, all'interno del Millenium Park Plaza, al centro della città, il primo official bar totalmente dedicato alla Nutella.
IL PROSECCO BLU E IL DRINK DELL’ESTATE Tutti pazzi per Blumond, il prosecco blu toscano, che sta spopolando soprattutto oltreoceano. Prodotto da Saraceni Wines e rinominato vino delle sirene, ha una gradazione alcolica del 7%. Il drink dell’estate deve questo particolare colore al Blue Curacao ed è composto da prosecco italiano e pesca. Da gustare fresco, grazie alla sua dolcezza si accompagna benissimo ai dessert, come consiglia la stessa casa vinicola. Il prezzo è alla portata di tutti: 20 euro a bottiglia. E voi, lo assaggereste?
SMART #jukebox
UNA MOSTRA CELEBRA IL RE DELL’HORROR STEPHEN KING A Los Angeles La Gallery 1988 ha ospitato una mostra dedicata interamente a Stephen King, ai suoi romanzi e alla sua vita. Per celebrare le opere del maestro dell’orrore, venticinque artisti hanno realizzato un’illustrazione ispirata agli inquietanti personaggi ideati da King. La maggior parte dei disegni rivisita le sue opere letterarie più famose, poi diventate anche film. “It” è stato ovviamente uno dei preferiti degli artisti, anche grazie all’uscita del remake del film. Ci sono poi numerose illustrazioni dedicate a Carrie, Stand By Me, Cujo, Christine, The Dark Tower.
SPARTITO
Pasito a pasito, suave suavecito Nos vamos pegando, poquito a poquito Y es que esa belleza es un rompecabezas Pero pa montarlo aquí tengo la pieza Despacito Quiero respirar tu cuello despacito Deja que te diga cosas al oido Para que te acuerdes si no estás conmigo Despacito Quiero desnudarte a besos despacito Firmo en las paredes de tu laberinto Y hacer de tu cuerpo todo un manuscrito Luis Fonsi e Daddy Yankee
SUMINAGASHI di Silvia Restaino
CHART
EARTH CHE SPETTACOLO DI RISTORANTI Il giro del mondo in cinque ristoranti. Abbiamo scelto alcuni dei luoghi più suggestivi e incredibili del globo. Qui mangiare un semplice piatto diventa un’esperienza incredibile, tra scogliere, montagne, grattacieli, alberi, paesaggi mozzafiato e persino sott’acqua.
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Grotta Palazzese, Polignano a Mare (Italia) Ithaa Undersea Restaurant (Maldive) The Rock, Zanzibar Le Panoramic, Chamonix (Francia) The Dining Pod, Koh Kood (Thailandia)
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STREETART
Napoli, centro storico. Valentina Russo cantante, artista, madonnara, anche se in questo caso non ha disegnato per le strade di Napoli un’immagine sacra, ma il celebre dipinto di Van Gogh La notte stellata
LE COPPIE PIĂ™ INNAMORATE DEL MONDO Si scrive sistematicamente degli amori scoppiati, delle coppie in tilt e dei divorzi famosi, ma, per tanti amor vip in crisi, ce ne sono altrettanti che vanno a gonfie vele. E questo nonostante Hollywood sia un mondo difficile per l'amore.
PARTNER 5
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1 Jeff Bridges e Susan Geston 2 Tom Hanks e Rita Wilson 3 Kevin Bacon e Kyra Sedgwick 13 4 Sting e Trudie Styler 5 Will Smith e Jada Pinkett Smith party magazine
#jukebox
PARTENOPE KOMIKAMENTE ARRIVANO I NUOVI COMICI A Napoli c’è una palestra della comicità che da anni riscuote grande successo e sforna artisti di qualità. Si chiama Komikamente ed è stata ideata dall’attore Michele Caputo, che l’ha anche trasformata in uno spettacolo andato in scena al teatro Cilea di Napoli. Qui i nuovi comici provano dal vivo sketch e monologhi inediti di fronte al pubblico: una fucina di idee che nascono dalla comicità, condita di ironia e sano divertimento. Tante le special guest che negli anni sono salite sul palco insieme ai protagonisti di Komikamente: Marco Marzocca, Maurizio Casagrande, Rocco Barbaro, Gino Rivieccio, Barbara Foria, Daniele Raco, Carmine Faraco, Alessandro Di Carlo, Gianni Ciardo, Rosalia Porcaro, Vittorio Marsiglia, Gabriele Cirilli, Simone Schettino, Peppe Iodice, Alan De Luca.
L’INVOLTINO DI PIZZA CON YOUGURT GRECO, DATTERINI E FIOR DI LATTE DI SORRENTO A Napoli è stato inventato l’involtino di pizza della Magna Grecia. Si chiama “Infinity giri di pizza” e l’ha ideato il pizzaiolo filosofo Luigi D’Auria, che agli ingredienti tradizionali ha unito estro, passione per Platone e prodotti light, per rendere ancora più piacevole mangiare la pizza d’estate. Ha così sfornato una girandola di sapori: pomodori datterini, fior di latte di Sorrento e yogurt greco, che hanno dato vita a uno speciale giro di pizza per chi segue la dieta mediterranea. L’idea è nata dalla voglia di ricercare prodotti d’eccellenza del territorio campano e della Grecia per innovative creazioni. Ed ecco servito l’involtino di pizza “summer edition”, che ha racchiuso tutti i profumi dell’estate. “Lo yogurt greco è una ottima scelta – spiega D’Auria - sia per il sapore che per le sue caratteristiche nutrizionali ed è consigliato specialmente per chi ha bisogno di assumere più proteine; è inoltre adatto a chi segue diete iposodiche e anche per chi soffre di intolleranze alimentari. L’elevato quantitativo di proteine lo rende più nutriente dello yogurt tradizionale”.
VINCIAMO NOI! “Vinciamo Noi!”, questo lo slogan dell’associazione Carmine Gallo Onlus che rappresenta l’anima del volontariato dell’ospedale Pausilipon di Napoli, che si impegna da 27 anni per i bambini emopatici e oncoematologici. Sono tanti i progetti nei quali l’associazione, presieduta da Vincenzo Gallo, papà del piccolo Carmine al quale la Onlus è intitolata e impegnata. Ogni estate grazie al progetto Summer Village, il reparto si trasforma in un villaggio con tante attività per i bimbi ricoverati. E poi c’è La casa di Alice che accoglie e ospita in maniera totalmente gratuita i familiari dei bambini con patologie gravi ricoverati presso le pediatrie dei centri di cura di Napoli: esempio unico in Italia di accoglienza dell’intera famiglia a costo zero. La Carmine Gallo Onlus ha lanciato un appello per una seconda Casa di Alice, viste le tantissime richieste di ospitalità. www.associazionecarminegallo.na.it Per sostenere le attività e i progetti dell’associazione: Associazione Carmine Gallo ONLUS IBAN:
IT05N0760103200000054262084 dona il 5 per mille C.F. 04745821217
STELLE E STELLATI SULL’ISOLA D’ISCHIA Il primo Festival della cucina partenopea Stelle e Stellati organizzato da ItalianEat è sbarcato a Ischia. Gli ingredienti della manifestazione: show cooking, incontri, pranzi, cene cucinati da grandi chef. Obiettivo: diffondere e rafforzare l’identità dei prodotti legati al proprio territorio, valorizzare le eccellenze della Campania. Ospiti d’onore lo chef stellato Nino Di Costanzo originario dell’isola e l’astrofisico Massimo Capaccioli, Commendatore della Repubblica e già direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Alla manifestazione hanno partecipato anche gli studenti dell’Istituto alberghiero e professionale Telese di Ischia, che hanno assistito a una lectio magistralis sull’educazione alimentare e la dieta mediterranea.
4w events
GLI APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA
what
eventi d’estate con
Gino Rivieccio when 17 giugno ore 21 where CIRCOLO RARI NANTES web rarinantes.com
what PIZZA VILLAGE
when 17-24 giugno where LUNGOMARE CARACCIOLO web pizzavillage.it
what J-AX
when 23 giugno ore 21 where LA REGGIA DESIGNER OUTLET web mcarthurglen.com/it
what BISTECCHE DI PINGUINO
when 1 LUGLIO ore 18 where GROTTA DI SEIANO web suggestioniallimbrunire.org
what ALVARO SOLER
when 22 luglio ore 21:30 where ETES ARENA FLEGREA web arenaflegrea.com
NEW SARAGO DAL 1973 Il “Sarago” conquista Piazza Vittoria. Uno dei ristoranti più celebri di Napoli si è trasferito davanti al mare per l’indomita iniziativa di Nando Pennino, “il maresciallo”, che in un giorno di febbraio del 1973 issò in Piazza Sannazaro la celebre insegna marinara suggeritagli da un famoso e benedicente giornalista, Carlo Di Nanni, e per quarant’anni è stata il richiamo puntuale di attori, attrici, scrittori, giornalisti, calciatori, politici, professionisti, un salotto più che un ristorante, rinomato per l’eccellente cucina napoletana e per la inesauribile verve di Nando, irresistibile anfitrione con i suoi aneddoti su Napoli e la storia di Napoli e le informazioni di prima mano sul calcio, sul mondo musicale, teatrale e cinematografico. Ora il richiamo è in Piazza Vittoria dove Nando e il figlio Massimiliano intendono rinnovare i fasti dell’indimenticabile locale di Piazza Sannazaro ed è bastato il primo squillo, il primo invito, il primo passaparola per attirare una gran folla di amici e curiosi al vernissage del nuovo “Sarago” e chi non è potuto intervenire, sportivi, cantanti, attori, ha inviato calorosi messaggi di saluto e auguri. Nella serata delle prime prelibatezze, accompagnate dall’inevitabile “fiume di champagne” inaugurale, ha tenuto banco il tavolo che ha ospitato Corrado Ferlaino e Roberta Casson, Vinicio e la leonessa Flora, Peppe Bruscolotti e la biondissima Mary (l’allenatrice-ombra degli scudetti di Maradona), Bruno Giordano con Susanna Bartoli, Elio Cotena, mentre squillavano i telefonini per i messaggi in viva voce di amici vicini e lontani, prima fra tutti Andrea Carnevale e Patrizio Oliva. È stata una serata di metà maggio piacevolissima fra canzoni napoletane, storie vecchie e nuove, ricordi e le “ultime informazioni” mondane e sportive di Nando sulla città mentre compariva una specialissima pizza, immancabile regina fra primi piatti napoletanissimi, fritture italiane e partenopee, saraghi e cefali, risotti e panzarotti. Pochi come Nando Pennino sanno accompagnare una nobile ristorazione genuinamente napoletana con una dote unica e particolare di simpatia e una carica umana che richiameranno al “Sarago” di Piazza Vittoria nuovi amici che si aggiungeranno ai vecchi di Piazza Sannazaro. L’amicizia ha sempre contraddistinto le serate del primo ”Sarago”, amici più che clienti, il nucleo quasi fisso dei tavoli fra turisti e buongustai di passaggio. La tradizione del “Sarago” si rinnoverà in tutto e per tutto in Piazza Vittoria perché Nando Pennino è l’amico di tutti con tante cose da raccontare, curiose e romantiche, di cronaca e di storia, la sua stessa vita una storia affascinante, pugile e paracadutista, ma soprattutto un vero signore dalla cucina, tra i tavoli.
#picoftheday
LA SOLITARIA SPIAGGIA DI JOHN Scozia, spiaggia di Durness sulla costa occidentale delle Highlands. Questa zona è nota per essere la regione a più bassa densità di popolazione in Europa occidentale. John Lennon trascorreva proprio qui le vacanze con la famiglia e tornava a visitare questi luoghi con Yoko Ono negli anni sessanta. Foto Carmine Luino
A spasso con Luigi Necco e le sue bretelle rosse
#gigichicmimmoshock
di Gigi Necco e Mimmo Carratelli
L’invidiabile eleganza di Gigione, portatore di una rispettabile mole. È stato uno scolaro inviso al duce. Da giornalaio a giornalista. Il primo microfono. Il trionfo a Bologna per lo scudetto 1987. Da Ferlaino a De Laurentiis, il calcio che cambia e fa sentire estranei. Passeggio con Gigi Necco e invidio l’eleganza con cui regge i pantaloni con due bretelle rosse. Comincio a mettere pancia e non so se avrò mai il coraggio di ricorrere alle bretelle. Nel nostro campo, quello dell’informazione, ricordo le bretelle esibite da Larry King, newyorchese di Brooklyn, nella sua popolare trasmissione sulla Cnn. E poi le bretelle di Giuliano Ferrara, decisamente smisurato. Necco porta le bretelle su una elegante camicia a righe azzurre. Ha festeggiato da poco il compleanno. Siamo coetanei. Andiamo oltre gli ottanta, poco ruggenti. Qual è la domanda più imbarazzante che ricevi? “Quanti anni hai, da qualche giorno”.
E così diventasti un giornalista alla carta. “Diciamo alla corte di Bovio. Un giorno mi chiamò Ernesto Fiore, redattore capo della sede Rai di Napoli, e fu il mio inizio in radio. Fui assunto per sostituire Vittorio Mezzogiorno”. L’attore? “Appunto, il grande attore. Vittorio scomparve letteralmente. S’era invaghito di Lauretta Masiero e se n’era andato a Roma. Mi lasciò il posto e il suo registratore”. Il famoso Nagra. “Grosso registratore portatile ad alta qualità”.
Come hai cominciato questo mestiere? “A tredici anni. Vendevo “l’Unità” agli operai comunisti. Il giornale costava venticinque lire”.
Ma non fu il tuo primo lavoro. “Ero stato maestro di scuola, dopo essermi diplomato alla “Pimentel Fonseca”, poi impiegato all’Ente provinciale del turismo”.
Giornalaio prima che giornalista. “Appunto”.
Bravo da maestro, ma com’eri stato da alunno? “Non ero stato”.
In seguito? “Scrivevo opuscoli per l’Ente provinciale del turismo di Napoli. Poi, collaborai al “Corriere di Napoli” invitato da Aldo Bovio”.
Come sarebbe a dire? “Non sono stato a scuola, però a quattro anni sapevo già leggere”.
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Evasore scolastico? “Avevo sei anni e c’era Mussolini”. Eri antipatico al duce? “Qualcuno pensò, sbagliando, che la mia famiglia fosse di origini ebree. A scuola non mi vollero. Dopo la guerra, feci la quinta elementare. Io c’ero, il duce non c’era più”. Roberto De Simone ha detto di recente che Napoli è una città ingrata e chi fa molto per lei viene ripagato male. Però sta ripagando bene il sindaco de Magistris. “Lui sta cavalcando l’onda positiva della riscoperta di Napoli da parte di turisti che hanno cancellato per
Non sono stato a scuola, però a quattro anni sapevo già leggere paura le mete pericolose nel Mediterraneo e stanno affollando la nostra città. Il merito è esclusivamente di Napoli e dei suoi duemilacinquecento anni di storia”. Ti do tre rose. A chi le dai? “Me ne serve una quarta. Sono quattro le donne cui offrire una rosa”. Sei romantico o irresponsabile? “Irresponsabile. Mi appassiono senza pensare alle conseguenze”. Ti sei emozionato per i trent’anni dal primo scudetto del Napoli? “Ho vissuto quel giorno. Tu, piuttosto, c’eri?” Non c’ero. Ero a Bologna. “Lavoravi a Bologna?” Sì, prima al “Guerin sportivo”, poi al “Corriere dello sport-Stadio”. Il ‘’Roma”, dove avevo cominciato, aveva chiuso e m’ero trovato disoccupato l’anno del terremoto. Mi chiamarono a Bologna gli amici del “Guerino”. “E perché non andasti a Il Mattino?” Il direttore Franco Angrisani voleva prendermi, ma ci fu una certa opposizione al mio arrivo. “Però, un giorno, ci sei arrivato”. Proprio l’anno dello scudetto, il 1987, chiamato da Pasquale Nonno. A Bologna mi mancava il mare. “Come andò quel 10 maggio a Bologna?” Un gruppo di napoletani che vivevano a Bologna più un nutrito gruppo di tifosi bolognesi di calcio vennero sotto la redazione del “Corriere dello sport” e, dopo la partita con la Fiorentina che avevo seguito in tv, mi chiamarono a gran voce. “Molto bello”. Scesi in strada e … mi portarono in trionfo. “Seguivi il Napoli da lontano”. Venni a conoscere Maradona, il suo primo anno a Napoli, per consegnargli un premio del “Guerin sportivo”. Da Bologna collaboravo ai settimanali diretti da Aldo Bovio scrivendo del Napoli.
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Irresponsabile. Mi appassiono senza pensare alle conseguenze “Il cordone ombelicale”. Bovio, che mi invitò a collaborare a “Sport Sud”, mi commosse. Cominciai il primo “pezzo” che inviai da Bologna con “T’amo pio Bovio; e un mite sentimento di riconoscenza”. Ero commosso che qualcuno da Napoli si ricordasse di me. “Bovio anche nel tuo curriculum. Uomo di grandi entusiasmi. Ricordi le sue interminabili partite a scopa a perdere? Ritornasti per vincere il secondo scudetto”. Il direttore de “Il Mattino” Pasquale Nonno mi mise a capo della redazione sportiva. Per il secondo scudetto, il titolo più bello me lo suggerì Riccardo Cassero. Maradona faceva le bizze, voleva andarsene. E Riccardo mi allungò questo fantastico titolo: “Non c’è due senza te”. Cassero era il redattore capo del giornale dopo tutta una carriera nella redazione sportiva e anche direttore de “Lo Sport del Mezzogiorno”. “Pure Cassero. Abbiamo vite parallele. Cassero dopo la partita gli chiedevo che titolo avrebbe fatto l’indomani e poi me lo spendevo a 90° Minuto. Lui si incazzava, ma non tanto. E citi pure Nonno. Mi chiamò a collaborare a Il Mattino per i Mondiali dell’86. Ma io non ci riuscivo. Tu sei stato più bravo. Vite parallele. Uno di noi due è di troppo. E dopo il Mattino?” Il tramonto. Noi più anziani fummo liquidati nel 1995 con la dichiarazione dello stato di crisi del giornale. “Da Ferlaino a De Laurentiis, che cosa è cambiato?” Ferlaino mi faceva impazzire, non era mai contento. Quando lo criticavo mi telefonava un po’ incazzato. Io gli dicevo: ingegnere, ma lei legge solo i ‘pezzi’ in cui lo critico e gli altri che sono a suo favore non li legge? Ferlaino mi rispondeva che lui leggeva solo gli articoli contro di lui. “E De Laurentiis?” Non ho un rapporto diretto. Ritengo che sia il migliore imprenditore calcistico di oggi, bilanci in ordine e squadra competitiva, più la scelta azzeccata degli allenatori con i quali il Napoli è cresciuto sino a questa bellissima squadra di Sarri.
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“Neanche una telefonata?” Oggi è un calcio diverso da quello che ho frequentato e io sono troppo antico per farne parte. Il calcio dei miei tempi era un ambiente in cui nascevano simpatie, amicizie, affetti. Durano ancora. Mi sento per telefono con i giocatori di una volta, Zurlini, Girardo, Panzanato, Pogliana, Ripari. Con Zoff è stata una bella amicizia. Con Altafini un’amicizia pirotecnica fra battute e scherzi. Pesaola è stato il mio fratello maggiore. Con Vinicio e sua moglie Flora, la leonessa, ci vediamo spesso. E, poi, quelli che definisco i miei ragazzi perché li ho visti crescere al San Paolo: Juliano, Montefusco, Improta, Abbondanza. E Canè, il mio bomber di cioccolato. Non dimenticherò mai Nino Musella. Con Moreno Ferrario facciamo sempre festa per telefono. Così con Carnevale, con Ciro Ferrara, con De Napoli. Bruscolotti è un carissimo amico con sua moglie Mary, la lady scudetto. A casa Bruscolotti c’era il secondo spogliatoio di quel Napoli con Maradona, Giordano, Bagni e gli altri. I ragazzi degli scudetti mi mostrano ancora grande affetto. Vuol dire che ho fatto un buon lavoro, dalla macchina per scrivere al computer. Grande affetto con Claudio Sala quando ci incrociamo attraverso i collegamenti con le radio napoletane. “Mi manca Pesaola. Bruscolo lo sfotto ancora. Canè, Vinicio e Flora sono adorabili. Con Sala ci ho parlato per il trentennale dello scudetto. Li abbiamo conosciuti davvero o sono fantasmi da computer”. Questo aggeggio utile, ma infernale. Ricordo quando, in redazione, sul display compariva la scritta: premi un tasto, mi sto spegnendo. Temevo sempre che andassero persi titoli e articoli. “Pensa alla salute”. Salute a voi, maestà Necco, e alle vostre bretelle.
KARLA STORE Via Vittoria Colonna 15E/F - NAPOLI
#peaceandlaw
QUANTO COSTA INNAMORARSI DELLA PERSONA SBAGLIATA
Luigi Di Gennaro Avvocato penalista
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Si definisce love addiction quella particolare dipendenza affettiva dai connotati patologici, che conduce chi la vive, o meglio chi ne è affetto, a commettere enormi errori di valutazione sulla reale natura dei sentimenti del proprio partner. È questo il caso di molte persone che facendosi abbagliare dal miraggio di un rapporto sentimentale durevole, prestano ingenti somme di denaro alla propria dolce metà, che puntualmente poi decide di abbandonarle senza restituire un centesimo di quanto richiesto in prestito. Ebbene, ad affrontare il suddetto tema si è trovato il Tribunale di Milano, che ha giudicato la condotta di un uomo che si era fatto prestare dalla propria compagna una cospicua somma di denaro (16.500 euro), inducendola in errore e illudendola sulla possibilità di convolare a nozze e di formare una famiglia. Inutile dire che il sedicente fidanzato, dopo aver lasciato la malcapitata, mancava di onorare il proprio debito, evitando accuratamente di restituire la cifra presa in prestito. A questo punto, la donna sporgeva denuncia e l’imputato subiva un regolare processo, all’esito del quale però ne usciva assolto poiché secondo il Tribunale non risultavano dimostrate alcune circostanze ritenute indispensabili. La sentenza, che ha appunto creato un importante precedente, ha meglio chiarito i connotati del cosiddetto “truffatore sentimentale”, definendolo come colui che inganna il partner sui propri sentimenti, al solo scopo di ricavarne un vantaggio patrimoniale. I tratti peculiari della suddetta condotta truffaldina, che farebbero rientrare quest’ultima tra le fattispecie penalmente rilevanti, sono tre.
Anzitutto l’effettiva sussistenza di artifici (con i quali si fa apparire come vera una situazione ingannevole) e raggiri (con cui si utilizzano affermazioni mendaci al fine di convincere e carpire la buona fede altrui), non essendo sufficiente la semplice menzogna circa i propri sentimenti. Il secondo aspetto riguarda la sussistenza del cosiddetto dolo iniziale, ossia la dimostrazione che il sedicente innamorato abbia intrapreso la relazione con la vittima al solo scopo e con l’evidente intento di ingannarla, per ottenere in prestito del denaro da quest’ultima. In terza e ultima analisi vi è il rapporto tra l’errore e l’atto di disposizione patrimoniale, secondo cui l’errore in cui viene fatta cadere la vittima deve averla indotta ad effettuare il prestito di denaro; prestito che -appunto- non sarebbe mai stato posto in essere se non vi fosse stato l’errore. In conclusione, ai fini dell’ottenimento di una condanna in sede penale, la difficoltà consisterà nel riuscire a dimostrare tutte le circostanze appena indicate, mentre in caso contrario la mancata restituzione del denaro integrerà comunque una violazione civilistica qualificata come contratto di mutuo per il quale -alla consegna del denaro- il mutuatario ne acquista la proprietà, restando al contempo vincolato alla restituzione della somma. Alla luce di quanto, occorre dunque stare ben attenti a coloro ai quali concediamo non solo il nostro cuore, ma anche il portafogli: può accadere difatti, che questi non si facciano scrupoli a servirsi del primo al solo scopo di ottenere il secondo.
luigidigennaro@avvocatinapoli.legalmail.it
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#beautyandcare
DOPPIO MENTO ADDIO CON BELKYRA, IL FARMACO SCIOGLIGRASSO EFFETTO MINI LIFTING
Sergio Marlino Chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico
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Direttamente dagli USA è arrivato il trattamento che cura senza chirurgia inestetismi come doppio mento e pappagorgia: Belkyra. Il problema del doppio mento è molto sentito; in un’indagine svolta dall’ American Society for Dermatologic Surgery (ASDS), il 67% delle persone vuole risolvere il problema possibilmente senza chirurgia. Come funziona? Il principio attivo di Belkyra è l’acido desossicolico, prodotto di sintesi, normalmente presente nel nostro corpo dove aiuta a metabolizzare e assorbire i grassi della dieta. Quando Belkyra raggiunge il grasso sottocutaneo del doppio mento, distrugge gli adipociti, le cellule in cui si concentrano i lipidi, così i grassi non ci si possono più accumulare. Si tratta di un farmaco iniettivo davvero rivoluzionario, che utilizza un composto di origine naturale per eliminare in maniera rapida e indolore l’annoso problema del doppio mento, distruggendo selettivamente il tessuto adiposo in eccesso. L’effetto è quello di un mini lifting. Già conosciuto negli Stati Uniti come Kybella (acido desossicolico), è il primo trattamento non chirurgico per ridurre il doppio mento o pappagorgia, quindi l’eccesso, da moderato a severo, di grasso sotto il mento, con una rigorosa validazione clinica. In quali casi si può fare un trattamento? I candidati migliori per Belkyra sono uomini e donne con doppio mento o pappagorgia da moderata a severa, che abbiano più di 18 anni, siano in buona salute e abbiano aspettative realistiche dal trattamento. Quali sono i vantaggi? Niente dolore: il doppio mento e la pappagorgia possono essere contrastati anche in maniera
chirurgica. Con il trattamento Belkyra il problema degli inestetismi si risolve senza dolore. Velocità: con poche sedute è già possibile rilevare i primi consistenti miglioramenti dell’inestetismo sia nei casi più moderati che nei casi più severi. Durata: i risultati sono persistenti e durano nel tempo. Una volta risolto l’inestetismo difficilmente questo si ripresenterà. Il doppio mento è accumulo di grasso sotto il mento, molto comune sia nell’uomo che nella donna in qualsiasi età e peso corporeo. Spesso può essere l’unica nota stonata in un viso altrimenti equilibrato e armonioso, ma vi può causare un aspetto appesantito ed invecchiato. Le cause del doppio mento possono anche essere genetiche, ormonali e collegate all’invecchiamento. Spesso neanche mettendosi a dieta o facendo esercizio fisico si riesce a ridurre il doppio mento. Ed è qui che può intervenire il trattamento Belkyra. Il farmaco è stato anche oggetto di ben quattro studi clinici internazionali di Fase Tre, condotti su 2600 persone in tutto il mondo. La Fase Tre di uno studio clinico è quella in cui un farmaco o un trattamento viene somministrato a un grande numero di persone per verificarne l’efficacia, monitorarne gli effetti secondari, compararlo con le terapie di uso comune e raccogliere tutte le informazioni che consentano di utilizzarlo in sicurezza. Una rivoluzione nel trattamento del doppio mento, che potrebbe essere estesa anche ad altre aree corporee. www.sergiomarlino.it info@sergiomarlino.it
#fischiofinale
DI MIMMOCARRATELLI
SEI ANNI DI PREDOMINIO DELLA JUVENTUS COMPLICE LA CRISI DELLE SQUADRE MILANESI E LA CONCORRENZA POCO EFFICACEDI NAPOLI E ROMA. DECISIVI GLI SCONTRI DIRETTI A TORINO. LA POLEMICA SUGLI AVVERSARI CHE SI “SCANSANO”. IL POTERE TOTALE DEL CLUB BIANCONERO.
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Nonostante qualche brivido finale per il secondo posto e la terza retrocessione, si è concluso uno dei campionati più noiosi degli ultimi tempi con lo storico record della Juventus, sei scudetti consecutivi, strameritati anche in assenza di una efficace concorrenza. La squadra bianconera, già forte in partenza, ha indebolito le due possibili rivali, Roma e Napoli, soffiandogli Pjanic (32 milioni) e Higuain (90 milioni). Non solo la Juve si è rafforzata, ma ha confermato il suo ruolo di padrona assoluta del mercato. Nessun altro club italiano ha la sua forza, il prestigio, la storia e la bacheca ricca di successi che le consentono di attrarre i migliori calciatori in circolazione in Italia. La novità di questa stagione è che il vantaggio della Juve campione sulla squadra seconda classificata è diminuito (+4), dimezzato rispetto all’anno precedente. Al predominio juventino di questi sei anni ha contribuito la crisi delle società milanesi. L’Inter si è esaurita col triplete di Mourinho e i quattro scudetti consecutivi dal 2006 al 2010. Il Milan di Berlusconi ha vinto l’ultimo campionato nel 2011, poi il Cavaliere non ha più investito. Così l’Inter di Moratti e il Milan di Berlusconi sono usciti di scena. Nei due club sono arrivati i cinesi a comandare, ma il rilancio è molto problematico. Il Gruppo Suning di Nanchino che ha rilevato l’Inter è leader nella vendita di elettrodomestici e prodotti elettronici, con un fatturato annuo di 67,82 miliardi di dollari e un utile (ultimo) di 32,5 miliardi. Fondatore e proprietario della Suning è Zhang Jidong, 54 anni, nato nella provincia più povera della Cina sul Fiume Azzurro. La Suning ha preso l’Inter per 750 milioni di euro e dovrà ripianare i debiti del club che ammontano a 460 milioni. Moratti ha ceduto dopo 21 anni. Alquanto misterioso l’uomo d’affari cinese Li Yonghong che ha comprato il Milan. Nativo di Maoming, definita “la città dell’olio”, sul Mar cinese meridionale, ha partecipazioni azionarie nel settore degli imballaggi e del mercato immobiliare. Li Yonghong, patrimonio stimato in 500 milioni di euro, è entrato nel Milan con 740 milioni, pagati a Berlusconi, comprendenti anche l’azzeramento dei debiti della società ammontanti a 220 milioni. L’imprenditore cinese ha condotto l’acquisizione del Milan attraverso una società con sede in Lussemburgo, la Rossoneri Sport Investment Lux. Berlusconi ha ceduto dopo 31 anni. Nei sei anni di predominio juventino, una sola volta il Milan è arrivato secondo (2011-12 a quattro punti dalla
Juve), l’Inter non ha mai superato il quarto posto (a 24 punti dai bianconeri nel campionato 2015-16). Poi, sempre lontanissimi dalla vetta. Se ne è avvantaggiata la Juve che ha avuto solo due avversari (Roma e Napoli) da tenere a bada. Con la Roma nelle mani americane di James Pallotta, 59 anni, uno degli uomini più ricchi di Boston che opera nel campo dei fondi di investimento, entrato nel club giallorosso con una cordata di quattro imprenditori statunitensi versando 89 milioni di dollari e altri 78 milioni l’anno scorso, ed escludendo la dinastia degli Agnelli alla Juventus, Aurelio De Laurentiis resta col Napoli l’unico paladino indigeno ad alto livello del calcio italiano sempre più povero e straniato dalla globalizzazione, un paladino autarchico, patrimonio personale stimato in 200 milioni di euro. In questo panorama, il dominio della Juventus è destinato a durare. La società torinese si sta già attrezzando per svecchiare la squadra rastrellando i migliori calciatori giovani in circolazione, dall’attaccante marchigiano dell’Ascoli Riccardo Orsolini, 20 anni, al difensore bergamasco dell’Atalanta Mattia Caldara, 23 anni, al giovane centrocampista uruguayano del Boca Juniors Rodrigo Bentacur,19 anni. Ma torniamo al campionato appena concluso e nato morto. Ancora prima che finisse il girone d’andata, il successo della Juventus è apparso scontato, quattro punti avanti alla Roma, sette più del Napoli, entrambe le sfidanti battute nel primo confronto diretto a Torino, con Higuain decisivo: Juventus-Roma 1-0 gol del Pipi-
ta, Juventus-Napoli 2-1 con i gol di Bonucci, Callejon e Higuain. Nel finale del girone di ritorno, la Juve (impegnata su tre fronti: campionato, Coppa Italia e Champions) diventava meno cannibale e più umana, raggiunta a Napoli sul pareggio (gol di Khedira e Hamsik) e bocciata all’Olimpico dalla Roma (3-1, gol di Lemina, De Rossi, El Shaarawy e Nainggolan con papere di Buffon e un turnover di ripiego), incespicando anche nell’Atalanta (2-2) e nel Torino (1-1). La Juventus ha preso il volo, dopo la sconfitta a Firenze (1-2) a metà gennaio, infilando una serie di 15 partite senza sconfitte (undici vittorie) fino alla caduta contro la Roma. Gli avversari non ne reggevano il ritmo. La Roma battuta tre volte (2-3 a Genova con la Samp, 1-2 in casa contro il Napoli, 1-3 contro la Lazio). Il Napoli battuto una sola volta (0-2 al San Paolo dall’Atalanta che aveva vinto anche all’andata 1-0), ma prigioniero dei pareggi interni con Palermo, Juve e sul campo del Sassuolo. Finale sul filo di lana per il secondo posto: la Roma l’ha spuntata per un punto sul Napoli. Più emozionante la lotta per la retrocessione della terza squadra col sorpasso del Crotone sull’Empoli negli ultimi 90 minuti (Crotone-Lazio 3-1, Palermo-Empoli 2-1). Crotone salvo, in serie B Pescara, Palermo ed Empoli. Campionato morto in testa e in coda con tre squadre fuori corsa destinate a retrocedere già alla fine del girone d’andata. Con le tre “condanne” già decise si veniva a creare un gruppone di squadre “tranquille” che ha tolto verve al campionato e che, in qualche modo, non avendo problemi di classifica, ha favorito la Juventus. Queste squadre si sono presentate allo Juventus Stadium già “convinte” di perdere rassegnandosi alla superiorità juventina, mentre hanno cercato il risultato di prestigio contro Napoli e Roma. A novembre “La Gazzetta dello Sport” riportava una reprimenda di spogliatoio di Buffon ai suoi, smentita dalla Juve ma confermata dal quotidiano sportivo, che suonava più o meno così: “In Italia vinciamo perché gli avversari si scansano, ma in Europa non succede. Le uniche due squadre che non si sono scansate ci hanno battuto” riferendosi alle sconfitte con Inter e Milan. Ma non c’è dubbio che, in questi sei anni, la Juventus è stata la squadra più forte puntando sulla difesa che incassava pochi gol, su svariate soluzioni offensive con attaccanti di assoluto valore, più la “ferocia” agonistica. In questi sei anni, la Juventus ha lasciato agli avversari solo tre trofei: al Napoli la Coppa Italia 2012 e la Supercoppa 2014; al Milan la Supercoppa 2016.
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#people
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L’anno di
Miriam di Federica Riccio foto di Alfredo Delise
Napoletana, 36 anni, Miriam Candurro è uno dei volti più belli e noti della soap Un posto al sole. Attrice, mamma, moglie, quest’anno ha recitato i ruoli più diversi mostrando sempre la napoletana che è.
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Questo è davvero il tuo anno, tra film, fiction e Upas Credo proprio di sì, se penso a quanto sia stato proficuo. Tre film: Vieni e vivere a Napoli, I peggiori, Veleno. La fiction I bastardi di Pizzofalcone e ovviamente Un posto al sole. Tre film e tre ruoli importanti e impegnativi Sì, ho interpretato tre personaggi pazzeschi e così diversi tra loro. In Vieni a vivere a Napoli sono una cantante neomelodica tamarra, piena di tatuaggi e di eccessi. La definirei una Lady Gaga del Sud. Ne I Peggiori sono Serena, donna spavalda e sicura di sé, un’eroina degli anni duemila, una vera conquistatrice che sa cosa vuole e se lo prende, in primis gli uomini. Infine Adele in Veleno è un pugno nello stomaco come del resto lo è il film. Ambigua, opportunista, il denaro è un pensiero fisso fino a voler scendere a compromessi con la camorra per arricchire la sua famiglia. Com’è fare l’attrice a Napoli? Gratificante e dirompente come la mia città. Non ho mai tagliato il cordone ombelicale con Napoli. Un posto al sole mi permette di viverci e di stringerla forte. 32
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Sarò sempre grata alla soap per avermi scelto e anche perché mi dà la possibilità di allenarmi e capire sempre meglio come stare in scena, di studiare. Come ti prepari a interpretare i tuoi personaggi? Torno bambina, o meglio, spalanco le porte alle sensazioni e all’ingegno dei piccoli, perché credo che la recitazione sia simile alla trasformazione che sentivamo da bimbi quando inventavamo nuovi giochi e quindi nuovi personaggi. Lo chiamo “metodo gioco” e mi sento credibile, perché sono sicura di quello che faccio e perché studio tanto. Sono sempre stata una secchiona. Chi sono i punti di riferimento per il tuo lavoro? Ho una stima infinita per Pupi Avati, per i personaggi e i racconti che delinea. Uno dei miei film preferiti è Il cuore altrove. E poi la coppia Loren e Mastronianni, vedo e rivedo i loro film. Un Maestro su tutti Ettore Scola e il film Una giornata particolare. Amo la commedia francese, ironica ed elegante al tempo stesso, amo La cena dei cretini e Quasi amici. Uno dei film della vita che mi ha segnato è il tedesco Le vite degli altri.
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Non ho mai tagliato il cordone ombelicale con Napoli. Un posto al sole mi permette di viverci e di stringerla forte.
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Andando oltreoceano? Guardo agli Stati Uniti come la vera grande patria del cinema, è lì che tutto si muove, li guardo e seguo ciò che succede, ma non ho velleità di lavorarci. Sai che mi trovo sempre d’accordo con l’Academy che assegna ogni anno gli Oscar? Sono stata felicissima, ad esempio, quando il vincitore è stato il regista messicano Alejandro González Iñárritu. Guardi le serie tv? Assolutamente sì, di tutti i generi, vecchie e nuove. Le mie preferite: Tredici, Westworld, Sherlock, Downton Abbey, The Following. Il tuo rapporto con la moda? Non sono una fashionista,mi piace cercare, ricercare e alla fine trovare da sola il mio capo. Quando devo andare a una prima e gli stilisti devono vestirmi confesso che sono una gran rompipalle. Sei anche una super mamma e moglie Super non lo so, ma cerco di essere molto presente, accompagno i miei figli a scuola, anche a costo di arrivare in ritardo o prendere il treno successivo per andare a lavorare. Ho una splendida famiglia composta
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da Vittoria che ha 7 anni e Fabrizio di 5. Ho un marito avvocato e un cane che si chiama Nanà. E Miriam donna? Sono realizzata, ho tanto, ma vivo sempre coi piedi ben piantati per terra. Sono felice spesso delle piccole cose. Insomma non pretendo la luna… ancora.
#ciak
TRIBUTE TO JONATHAN DEMME di Valerio Ciaccia
Se firmi la regia di pellicole come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia, portando all’Oscar Anthony Hopkins, Jodie Foster e Tom Hanks, risultando autore di uno dei tre film che, in assoluto, ha vinto nelle principali categorie (miglior film, regia, attore protagonista e attrice protagonista, sceneggiatura) il dizionario potrà suggerire solo una parola: Maestro, con la M assolutamente maiuscola. Il 26 aprile 2017 ci ha lasciati il regista, produttore, sceneggiatore e documentarista che, solo con i due titoli prima citati, ha segnato la storia della cinematografia moderna, americana e non solo. Demme, tra il 1974 ed il 2015, ha girato “appena” venti film, mai banali, certamente arricchiti da elementi portatori di notevoli spunti di riflessione, non sempre assecondati, negli incassi, dai gusti del grande pubblico. Appena trentenne dirige Femmine in gabbia, non un grande successo, ma vera rampa di lancio. Solo cinque anni dopo sforna Il segno degli Hannan, con Roy Sheider e Christopher Walken. Arrivano i primi riconoscimenti di critica e pubblico. La scalata prosegue con Qualcosa di Travolgente, del 1986, con Melanie Griffith, Jeff Daniels e Ray Liotta, che ottengono una candidatura ai Golden Glo38
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be. Nel 1988 arriva il turno di Michelle Pfeiffer e Dean Stockwell, rispettivamente candidati ai Golden Globe e all’Oscar per Una vedova allegra… ma non troppo. L’apice giunge tra il 1991 ed il 1993 con Il silenzio degli innocenti prima e Philadelphia poi. Con il primo titolo otterrà l’ambita statuetta per la regia, oltre il successo per i protagonisti e la vittoria commerciale al botteghino, con il secondo lancerà definitivamente la carriera di Tom Hanks destinato all’Olimpo di Hollywood e a una carriera di élite. Demme continuerà a sfornare film di grande impatto emotivo, anche se di minor successo, forse anche un po’ sottovalutati. Ricordiamo Beloved, film del 1998, con Danny Glover e Oprah Winfrey, dove si racconta lo stato psicologico degli afroamericani a seguito di lunghi periodi di segregazione. Grandi nomi per una pellicola esaltata dalla critica, ma ingiustamente snobbata dal pubblico, in Italia giunta addirittura in home video. Nel 2008 è il turno di Rachel sta per sposarsi con la giovane Anne Hathaway, anch’ella candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista. Nel mezzo citiamo The Truth about Charlie del 2002, remake di Sciarada con Audrey Hepburn e Cary Grant, e The Manchurian Candidate, del 2004, remake di Va’ e uccidi del compianto John Fankenheimer. Prima collaborazione con la immensa Maryl Streep definita dai critici “una meraviglia per ogni secondo sullo schermo”. L’ultimo film regalatoci dal regista è Dove eravamo rimasti, del 2015, seconda collaborazione con la Streep. Jonathan Demme ha toccato anche la città di Napoli con il documentario incentrato sulla vita del musicista Enzo Avitabile. Nel 2012 Enzo Avitabile Music Life ci accompagna, tra racconti ed esecuzioni live, nella vita del sassofonista partenopeo. Un racconto che si dipana tra l’infanzia del protagonista, svoltasi nella periferia della città, fino alle collaborazioni musicali con James Brown e Tina Turner, oltre che, naturalmente, con l’indimenticato Pino Daniele. “Ogni film deve avere il più possibile azione, umorismo, un po’ di sesso e una buona dose di impegno sociale possibilmente orientato a sinistra”. Tra i titoli richiamati Demme è riuscito ad inserire tutti gli elementi citati in occasione di un’intervista di qualche anno fa e il pubblico
potrà continuare a ringraziarlo per la tensione del thriller capolavoro con Jodie Foster, ma anche per la battaglia che ha posto Andrew Beckett al 49º posto tra gli eroi nella lista dell’American Film Institute Top 100 Heroes and Villains. “Sono nato rivoluzionario e sono in rivoluzione permanente, dagli anni ’70, dal black power e Martin Luther King fino a John Lennon e Give peace a chance, io sono sempre stato per rovesciare le regole di un mondo controllato dall’1% della popolazione a svantaggio del restante 99%”, dichiarava in una intervista rilasciata a R.it. Dal thriller puro al film di denuncia Demme ha deliziato con sguardo raffinato il palato di ogni amante della settima arte, imprimendo su pellicola sceneggiature da Oscar ed esaltando le abilità recitative dei protagonisti. Salutiamo così un rivoluzionario che, nonostante la malattia, fino a pochi mesi fa è riuscito a trasmetterci la voglia di combattere per la vita e per i valori che dovrebbero governare il mondo.
TOP FIVE
LA FILMOGRAFIA DI JONATHAN DEMME IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI PHILADELPHIA STOP MAKING SENSE QUALCOSA DI TRAVOLGENTE THE MANCHURIAN CANDIDATE 39
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#notemenonote
TRE GRUPPI CON TRE CANTANTI ISPIRATI di Ciro Ardiglione
Ci dovrà essere un motivo se, il gruppo milanese The Gluts, dall’etichetta tedesca Nasoni Records è passato alla più famosa inglese Fuzz Club Records con il loro Estasi. La copertina del disco Estasi de The Gluts Forse non è nemmeno per la veemenza dell’onda d’urto che travolge l’ascoltatore per cui sono noti nel panorama punk italiano e, a breve anche fuori. Una potenza espressa anche attraverso quella voce così arcaica e rabbiosamente metropolitana del frontman Nicolò J. Campana che in diversi passaggi si potrà godere. Dicevo, non è solo la veloce irruenza, perché il disco ha altri momenti che ne fanno un interessante esempio di punk alternativo. I quasi quattro minuti della conclusiva Home sono una ballata dolce che lascia un sapore di estasi specialmente quando il lento crescendo apre ai cori, quasi coldplayani, e questo comunque nella specificità delle chitarre fuzz e in un brano dove si conferma il talento del cantante anche nel movimento “melodico”. That’s me ci porta in un atmosfera ossessiva: un basso incessante, le percussioni cupamente assestate e le sferragliate distorte delle chitarre che man mano crescono di intensità e di durata mentre la voce di Campana si fa sempre più cavernosa. Ash, il nono brano, parte con le cadenze del punk più classico con basso e batteria a picchiare seriamente che però vengono sapientemente interrotti da alcuni passaggi di chitarre che sembrano da colonne sonore prima che il suono diventi noise. Splendida l’apertura di Controller che procede veloce ricordando i Joy Division, mentre I realize that I’m not so dumb è una partitura, con una buona dose di elettronica psi40
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chedelica, che ci accompagna nei sotterranei di città oramai difficili da vivere in superficie, voci in lontananza, chitarre lente e ossessive e poi blandamente fuzz in chiusura. A proposito di elettronica Niccolò ha spiegato che «rispetto a Warsaw [il disco d’esordio del 2014, ndr], in Estasi ci sono dei synth e delle percussioni in più, che suoneremo anche live, mentre due brani sono stati fatti con la drum machine e anche questa la useremo sul palco, in quei due pezzi, al posto della batteria vera […] Ma sia chiaro: il ricorso a sintetizzatori e drum machine non rende questo nostro nuovo lavoro un disco elettronico. L’idea era di creare un suono più ricercato, pur senza abbandonare quello stile minimale, molto punk, che ci contraddistingue anche dal vivo». E direi che ci sono riusciti pienamente. Prima di presentarvi il gruppo al completo vi inviterei a tornare in testa al disco con Colline bianche, solo il titolo è in italiano, dove potrete capire la potenza espressiva a tratti ancestrale di Niccolò in particolare alla fine quando anticipa il muro di distorsioni. Ecco a voi The Gluts: Niccolò J. Campana al canto, Marco Campana alle chitarre, Dario Bassi alle percussioni e Claudia Cesana al basso. Non si dovrebbe fare, ma per capire di che pasta è fatta questo esordio puntate dritto alla sesta e poi subito dopo all’ottava canzone. Until the last drop, un punk distorsivo, sordido e allo stesso tempo scarno, con i suoi alti e bassi sia pur sorretto da un ritmo infernale condotto dalla batteria, come dalle viscere della terra sembra giungerci la voce di Maria Teresa Tanzilli. A postcard from drink and drive (scritta e cantata insieme a Andrea Tocci) ci fa entrare nelle colonne sonore del western per poi, con maestria e naturale continuità, allargarsi, anche grazie alla melodiosa voce della Tanzilli, in un pop beatlesiano, un andirivieni che si ripete con una grande accuratezza negli arrangiamenti. Good morning my treasure
Good morning, I’ll be the one who catches fire I know little darlin’, I know that I’ll break up your door Gli umbri Virginia Waters nascono nell’aprile 2016 dalla necessità di Maria Teresa Tanzilli di mutare condizione per dare una consistenza diversa a brani a cui pensava. Insieme a lei ci sono Giulio Catarinelli al basso, Andrea Spigarelli (Wonder Vincent) alla batteria e Andrea Mattiucci (OH! EH?) alla chitarra. In Skinchanger oltre al già citato Tocci troviamo anche Mauro Businelli al violoncello in Behind , Rabbit Snare e Naked Lips. Dieci brani tutti musicati dalla band e scritti dalla Tanzilli, ad eccezione di Until the Last Drop (testi e musiche di Giulio Catarinelli) e la già citata A postcard from drink and drive. Tutte le canzoni sono in inglese e questo è l’unico vero limite, a mio parere, di Skinchanger perché la capacità creativa nel rock, nelle sue varie declinazioni, passa per le lingue autoctone proprio perché nato e diventato patrimonio della cultura di noi tutti in inglese. Tornando ai brani citati all’inizio c’è da dire che sono un esempio di buona dose compositiva nonché dimostrazione di capacità esecutiva del gruppo che potrebbero rappresentare una linea di sviluppo da approfondire uscendo entrambe dall’alveo più tradizionale delle cifre stilistiche del alternative rock. Il disco non raggiunge in altre parti questi livelli, ma è un buon esordio, fatto di un rock sincero e che spinge sulle corde giuste per quell’architettura di chitarra, basso e batteria ben evidenti come deve essere in un disco rock. Sia quando la potenza e determinazione nei colpi la fanno da padrona come nella iniziale I’ve killed my power animal dove non ci si scorda del blues o nella ballata finale, Naked lips dove si comincia con degli accordi acustici che ricordano un James Taylor d’annata e si va avanti con un riuscito intreccio di archi e voce. Quella voce che inebria tutto l’album. Tales for Digital Bodies è l’album d’esordio degli U BIT e arriva dopo Humans outer space, l’Lp del 2015 che dava al gruppo una collocazione più orientata al rock e all’elettronica. Tales for Digital Bodies allarga gli orizzonti muovendosi in distensioni sonore di ben altra ampiezza. È possibile che con questo disco abbiamo sfruttato diversamente le loro provenienze che hanno attraversato svariate esperienze musicali, dal hardcore punk al rock al jazz. A metà del disco
è The Longest Howl a darci un riuscito esempio di quanto detto. Attacca con un dialogo appassionato, e dal ritmo veloce, tra basso e batteria basso che introduce il cantato di Giuseppe Vitale, bravo in tutto l’album, ad assecondare gli sviluppi progressive con il dilatarsi della sua voce, le tastiere d’altri tempi e la nitidezza di certi passaggi della chitarra. Dura meno di due minuti la lentissima Geipel fatta di atmosfere rarefatte, ritmo lento e qualche lieve inserto delle chitarre con la voce di Vitale ancora a suo agio su questo piano. Così comincia anche Empties che si muove tra la modernità dell’alternative e un tema quasi di pop delicato che man mano cresce di ritmo con i colpi sincopati delle percussioni e gli innesti di elettronica. I testi, o meglio i «racconti (Tales) di cui parla il titolo sono dedicati ai corpi e non alle menti, ai nostri corpi sempre più digitali e sempre meno sensibili, prolungati dalle tecnologie e influenzati dal loro inevitabile avanzamento […]». E poi ritornate sui vostri passi per la bella Ut, la prima delle undici tracce. Gli U BIT nascono nel 2014 tra La Spezia e Reggio Emilia. Il gruppo è attualmente composto da Giuseppe Vitale (voce) Claudio Buondonno (basso), Alessandro Messina (chitarra), Matteo Postorino (tastiere) e Paolo Meneghini (batteria). Ai quali come sempre chiediamo di non dimenticare l’italiano per le loro composizioni. Non vi preoccupate di noi e ascoltate.
ASCOLTA I CONSIGLI a cura di www.mentinfuga.com
Kendrick Lamar / DAMN Aftermath / aprile 2017 Fabrizio Paterlini / SECRET BOOK Memory Recordings / Believe Distribution / maggio 2017 Claudio Lolli / IL GRANDE FREDDO La Tempesta Dischi / maggio 2017 Ginevra di Marco / LA RUBIA CANTA LA NEGRA Funambulo / Luce / maggio 2017 Mount Eerie / A CROW LOOKED AT ME P.W. Elverum & Sun Ltd. / marzo 2017
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#leggèra
a caccia di libri. letteratura, romanzi, gialli, testi zen, fantasy, letture per ogni appassionato di Lucia Nicodemo
Anche quest’anno ce l’avete fatta: avete scelto la vostra meta delle vacanze 2017 e siete pronti a cercare in libreria la guida che fa per voi, pronti a immergervi sin da ora nelle atmosfere del Paese che vi ospiterà. Ma siete proprio sicuri che sia una guida turistica il libro capace di farvi scoprire l’anima di un luogo? Se volete prepararvi emotivamente al viaggio che farete, se volete iniziare a capire con quale stile di vita, con quali genti dovrete confrontarvi, spostate lo sguardo su un altro scaffale in libreria, quello della narrativa di viaggio. Una tipologia di narrativa che non è assolutamente “di seconda classe”. Qualche esempio? In Patagonia di Bruce Chatwin, Ebano di Ryszard Kapuscinski, Un indovino mi disse di Tiziano Terzani o Sulla Strada di Jack Kerouac, sono libri che ognuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, a prescindere che vada o meno in Sud America, in Africa, in Asia o attraversi gli Stati Uniti. Tutti libri che, se anche non foste tra i privilegiati che quest’anno faranno le valigie, vi aiuteranno a viaggiare seduti sulla poltrona di casa o sulla sdraio dello stabili-
mento balneare cittadino. Per tutti gli altri, invece, proviamo a dare qualche suggerimento geograficamente più specifico; soprattutto per quanti la destinazione della propria vacanza non l’hanno ancora scelta e cercano un’ispirazione. Partiamo. La Pina ci prende per mano in I love Tokyo e ci fa scoprire la capitale del Sol Levante tra gli odori dei ristorantini di Shimbashi, i minuscoli bar di Golden Gay, il frastuono delle piazze di Shibuya e gli interni delle case di Shimokitazawa. Consigliato a chi, anche in vacanza, non può non essere sempre al passo delle ultime tendenze. Per quanto riguarda il continente americano, invece, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se per voi esiste solo il caldo della California, potete lasciarvi soggiogare dallo sguardo inedito di Pino Cacucci che in Le balene lo sanno, ci porta alla scoperta di un’altra California, ovvero la Baja California, la California messicana. La più lunga penisola del mondo, quasi duemila chilometri nel cuore dell’Oceano Pacifico, che Cacucci attraversa da sud a nord, da La Paz alla frontiera di Tijuana lungo la Carretera Federal raccogliendo
TOP FIVE life
Massimo Milone THE AMERICAN POPE 42
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Giovanni Calvino e Giovanni Parisi IL MURO DI NAPOLI
Wolf Chitis e Marco Lobasso SOTTO UNA BUONA STELLA Racconti di una vita
storie di pirati e tesori sepolti, di gesuiti e missioni abbandonate, di indios e viaggiatori perduti e osservando le balene che giocano con le barche dei pescatori. Altrettanto inusuale il viaggio americano di William Least-Moon che in Strade blu sceglie di vagare in libertà fra praterie e villaggi di un’America sconosciuta. Il titolo, infatti, rimanda alle carte stradali americane dove le vie disegnate in blu sono, appunto, quelle secondarie che passano da località anonime e non sono battute dal turismo di massa. E se è questa intensità che cercate in un viaggio americano, allora un altro titolo potrebbe essere Wild. Una storia selvaggia di avventura e rinascita di Cheryl Strayed. In questo caso siamo di fronte a una storia autobiografica, quella di Cheryl Strayed appunto, che a 26 anni – dopo una serie di vicende molto drammatiche – decide di attraversare a piedi l’America più selvaggia, cioè quella che segue la rotta del Pacific Crest Trail, un sentiero escursionistico che si può percorrere solo a piedi o a cavallo e che è lungo oltre 4mila chilometri. Attraversa, infatti, gli Stati della California, dell’Oregon e di Washington. E in tema trekking l’elenco sarebbe lunghissimo tra libri dedicati all’ascensione sull’Himalaya o al cammino di Santiago, ma noi abbiamo scelto Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson dove il 44enne autore, in compagnia dell’amico Stephen Katz, decisamente sovrappeso e fuori forma, decide di percorrere il leggendario Appalachian Trail che, dalla Georgia al Maine, taglia quattordici stati americani. Peccato che nessuno dei due abbia una vaga idea delle norme elementari di sopravvivenza nella natura selvaggia, per cui la loro escursione si svolge all’insegna di una totale e divertita incoscienza. Altrettanto lieve il tratto di Tre uomini in bicicletta di Paolo Rumiz e Tullio Francesco Altan che da Trieste raggiunsero Istanbul in bicicletta attraversando i Balcani. Ormai, un classico. E chiudiamo con una chicca: Charles Dickens nel1844 intraprese un lungo viaggio in Italia da cui nacque Pictures from Italy. L’editore Colonnese ne ha estratto le pagine dedicate a Napoli realizzando il volume Impressioni di Napoli dove lo scrittore racconta non i monumenti o i capolavori artistici, bensì le facce e le voci delle persone incontrate in una città bella e terribile.
Laura Condurro L’ANTICA PIZZERIA DA MICHELE DAL 1870 LA PIZZA DI NAPOLI
Franco Roberti IL CONTRARIO DELLA PAURA 43
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#pokerdassi
Quattro domande uguali per tutti, quattro risposte diverse che raccontano le passioni, i gusti, la vita di quattro personaggi che conoscono bene Napoli e la amano intensamente. Il poker d’assi è servito.
di Paola De Ciuceis
BENEDETTA CERRELLI trendsetter
La notte è fatta per...? Divertirsi, fare amicizia, ricaricare le batterie e fare il pieno d’energia, condividendo le proprie emozioni con gli altri; per vivere la vita con spirito unconventional, senza formalismi, quando finalmente il nostro io è libero di esprimersi senza condizionamenti. La notte è il momento in cui si è più veri e si possono conoscere meglio pregi e difetti delle persone. Meglio in riva al mare o su un roof di un grattacielo? Sicuramente in riva al mare: sono partenopea, il nostro orizzonte è la grande distesa d’acqua marina. Anche se un grattacielo pure ha il suo perché; adoro gli sky bar, ma togliersi le scarpe e camminare sulla sabbia a contatto con la terra inebriati dai profumi marini, non ha prezzo. Serata cool, dove riunisci i tuoi followers? Bora Bora, Bahia, Ko Phangan tutte belle location, ma ce n’è una a casa nostra che le riassume tutte: il litorale di Bagnoli, dove una volta c’era una zona termale molto frequentata dai Romani che la sceglievano per la loro villeggiatura e a metà ‘900 nasceva il Bagno Fortuna. Le atmosfere dell’epoca rivivono qui, al Singha, il mio nuovo luogo del cuore e di lavoro, tra la spiaggia e il garden, con un dance floor dove fare due salti e con balle di fieno, mandala bohemien e oggetti di recupero a fare da scenografia per bere un drink in un’ atmosfera happy chic. Surprise special guest, chi inviteresti? Stevie Wonder. Come musicista, come lui non ce n’è; per la sua classe, perché ha un’energia tipica del mondo della notte, perché progetta e sperimenta, perché lui è sempre avanti. Incarna quella che per me è la persona vera, senza maschere. E poi Madonna; per gli stessi motivi, per la sua gioia di vivere e perché è unica, ha fatto la storia e continua a farle. 44
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SERGIO COLELLA social writer, fondatore SOS amici aiutiamoci tra noi
La notte è fatta per...? Per uscire e divertirsi, per dare creatività alle proprie aspettative, soprattutto per incontrarsi, confrontarsi, relazionarsi, conoscersi e riconoscersi simili. Le mie serate più che semplici momenti ballerecci sono fatte proprio per questo: sono occasioni per farsi una chiacchiera. Non importa se d’estate o d’inverno, ma in un mood conciliante che favorisce quel che mi sta più a cuore: mettere le persone in contatto per uno scambio umano. Meglio in riva al mare o su un roof di un grattacielo? Sulle palafitte di uno stabilimento balneare oppure in una piazza o in un grande giardino, qualsiasi luogo sia adatto a favorire l’aggregazione. Vi ricordate il Michelemmà di Pozzuoli, con quel suo bel cortile interno palazzo piantato ad agrumi? Aveva un pubblico trasversale, vi si davano appuntamento persone di ogni età, dai 20 ai 60 anni, per il solo piacere di vedersi. Nulla potrà mai uguagliarne il mood, anche se la voglia è sempre la stessa: stare in relax, in un’atmosfera che rimanda a quella delle vacanze scolastiche. Serata cool, dove riunisci i tuoi followers? Senza allontanarsi troppo, non ce n’è proprio bisogno, al centro del nostro golfo. In una sera d’estate, per un meeting su di una chiatta adattata a locale, per godersi a pieno il panorama a 360 gradi dei nostri luoghi migliori da Capo di Sorrento a Capri, sino a Ischia e Procida. Ed anche un po’ di costa flegrea, perché no? Surprise special guest, chi inviteresti? Rosario Fiorello, senz’altro. Ho iniziato prima di lui a fare il karaoke, mi ha battuto solo perché aveva i capelli più lunghi. È il simbolo delle persone che lavorano divertendosi e facendo a loro volta divertire gli altri, lasciandoli contenti. Oppure, in alternativa, Renzo Arbore; stessa filosofia.
ADRIANO MADDALONI Pr discoteca La Mela
La notte è fatta per...? Personalmente, la notte è fatta per stare sveglio. Ho sempre amato “la luce” del buio, trovo sia conciliante, forse perché tutto si confonde e la cosa mi dà più sicurezza. Sono uno di quelli che resta sveglio anche il lunedì notte per guardare un film o un documentario. E, poi, il giorno, ormai, è così sovrappopolato. La notte, invece, è decisamente più intima e discreta. Meglio in riva al mare o su un roof di un grattacielo? Soffro di vertigine e odio gli ascensori, quindi, il roof di un grattacielo proprio no. Penso queste siano cose per chi vuole sentirsi figo o peggio ancora, vip. Personalmente, appartengo alla specie “underground”, ossia coloro che devono scendere giù, “andare sotto”, specialmente di notte. Quindi, tra le due, decisamente in riva al mare. Serata cool, dove riunisci i tuoi followers? Mah... Non ho followers, tantomeno clienti. Mi è sempre piaciuto avere amici e persone care da radunare in un luogo ed è sempre stata un’immensa soddisfazione vederli divertirsi. Crescendo, ho scoperto di non amare i luoghi “cool”, quelli che frequenti assiduamente per un anno o due e poi li rimuovi completamente dalla tua memoria. Amo i locali storici. Quelli vecchi, intramontabili, quelli che puzzano di storia e hanno carattere deciso. Sarà per questo che, a 43 anni, resto ancora molto legato auna discoteca come La Mela. Surprise special guest, chi inviteresti? Tutte le persone con le quali sono stato bene, con cui mi sono divertito e che mi sono rimaste nel cuore negli anni in cui mi sono occupato di intrattenimento notturno. Non sono molte, nonostante le centinaia di persone con le quali mi sono interfacciato; però, mi piacerebbe averle tutte insieme in una serata sola.
FEDERICA MARCHETTI creative ed event manager
La notte è fatta per...? È fatta per lasciare vivere la nostra parte più leggera, quella che è una conquista e non un alibi per sottrarsi; è fatta per la vita onirica, per abbandonare il quotidiano e la sua fretta, per sprigionare le nostre compressioni e per lasciare andare a briglia sciolta quella parte di noi che il resto del giorno siamo costretti a contenere. Meglio in riva al mare o su un roof di un grattacielo? Su un roof. Perché noi, a Napoli, siamo circondati dalla pienezza del mare che sbuca ovunque; la nostra è una realtà pervasa di mare che è ovunque. Dunque, per avere una visuale insolita il tetto di un grattacielo ci starebbe proprio bene. Ma anche in una boutique di lusso come il salotto di Pinko per trasformare una banale operazione di marketing in qualcosa che assuma sapore e colore diverso, che non sia solo un evento ma qualcosa che abbia dietro un pensiero più strutturato. Serata cool, dove riunisci i tuoi followers? In un museo. Per la precisione al Moma Museum of Modern Art di NewYork, perche è proprio bello il posto per unire l’arte al momento dell’incontro. La Grande Mela è un posto atipico, unico e irripetibile, poliedrica, e multietnica, moderna, ma non troppo, perché non è asettica come tanta contemporaneità, ma calda e accogliente e piena di luci. E poi ha fatto nascere Sex and the City. Surprise special guest, chi inviteresti? Woody Allen, l’ironia tradotta in sensazioni è il top del top; ho amato anche i suoi film sbagliati. In alternativa, Edward Norton, perché è bello, ma non troppo, di quei belli non belli, ma che sono troppo tutto. Sul versante femminile inviterei Julianne Moore, non sbaglia un ruolo ed è la traduzione estetica di una personalità importante; è di una eloquente bellezza. 45
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#amazing
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GIOVANNA MEZZOGIORNO
L’ETERNA COMBATTENTE di Francesca Cicatelli
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Dice un poeta arabo che la felicità non è una meta da raggiungere, ma una casa a cui tornare. Tornare... non andare! Elena (G.Mezzogiorno) dal film La tenerezza
Avviluppata su se stessa come Napoli “incrostata” nei vicoli, Giovanna Mezzogiorno guarda con nostalgia al passato anche se ammette di essere un po’ cambiata dopo un lungo cammino interiore e soprattutto dopo la maternità. È stata nel nuovo film di Gianni Amelio, che narra di rapporti sfaldati, incomunicabilità tra genitori-figli e la parte interiore di ciascuno. Il regista l’ha inseguita a lungo per ben 21 anni fino a sorprenderla con una telefonata inaspettata “in un momento in cui ero ferma da tempo”. La Mezzogiorno è salda ai suoi valori e non ha dimenticato l’adolescente di sinistra che era anche se crede ancora in quell’ideologia. “Vale ancora la pena - dice - di scendere in piazza, soprattutto ora che c’è vento di derive autoritarie”. Difende molto il ruolo del figlio rispetto a quello del genitore che ha la responsabilità di averlo messo al mondo. 48
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ph. Claudio Iannone
Come ha trascorso la giovinezza? “Con lo sguardo rivolto al passato. Ora sto guarendo, mi sono liberata di alcune matasse emotive e mi sento più libera di quando avevo trent’anni ed ero ancora molto dentro me stessa e la mia storia. Ero ancora egoriferita e faticavo a uscire e a vedere le cose con una distanza sana”. Con Muccino ha sfogato questa rabbia in urla liberatorie. C’è qualcosa che le fa tremare i polsi? E come gestisce la rabbia? “Mi fanno arrabbiare molte cose. La maleducazione, l’inciviltà soprattutto. Non sempre però sfogo la rabbia e non credo neppure sia sempre giusto lasciarla andare fuori da sé, bisogna essere in grado di gestirla”. Ha paura di perdere i suoi figli perché con il tempo possono slegarsi gli affetti? “Quando si rompono i legami è sempre colpa dei genitori. Quindi se sbaglierò molto, i miei figli saranno autorizzati a voltarmi le spalle”.
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UN PADRE è sempre UN PADRE
ph Emanuela Scarpa
Quindi è un affetto che va meritato quello dei genitori? “Sì, perché siamo noi genitori ad averli messi al mondo, loro non hanno chiesto niente. È nostra responsabilità star loro vicino e assicurarci che vivano in modo corretto, senza usarli, offenderli, senza umiliarli, sfruttarli, rispettandoli anche se è difficile”. È stata un’adolescente di sinistra. C’è ancora la sinistra e c’è ancora qualcosa per cui vale la pena scendere in piazza? “Sì la sinistra c’è sempre, non è una questione di partito o di persona, è un’ideologia, un sentimento, è appartenenza. Sento di avere delle idee e dei valori che corrispondono alla parte sinistra del mondo. Vale la pena scendere in piazza per molte cose. Sicuramente per arginare questi venti di guerra molto forti, per combattere questa tendenza del mondo a oscillare verso estremismi e populismi. Bisogna stare attenti perché basta un attimo, un piccolo passo e la situazione ci sfugge di mano e siamo veramente coinvolti in conflitto mondiale”.
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#maserial
THIS IS US
La serie tv “dramedy” rivelazione dell’anno di Federica Riccio
La vera grande rivelazione della stagione televisiva in America è stata This is us e lo è stato anche per noi. Qui si parla del quotidiano, della gente comune, dei problemi e delle vittorie di persone normali. Non ci sono super eroi, zombie, profiler, avvocati o investigatori. ‘This is real, this is complicated, this is life’, recitava la campagna promozionale americana. Una serie tv che ci fa davvero bene, perché protagonista è la famiglia come davvero mancava in tv. Tra litigi e abbracci, drammi e gelosie, pranzi di Natale rumorosi, telefonate d’emergenza tra fratelli, grandi gesti.
“Come Jack, Rebecca, Kevin, Kate, Randall e Beth stanno per scoprire, la vita a volte può sorprenderti. Mentre le loro strade si incrociano e si intrecciano in modi curiosi, questi uomini e queste donne appassionati, angosciati o danneggiati scoprono che molti di loro condividono il giorno del compleanno e molto più di quanto chiunque si aspetterebbe, mettendo alla prova le convinzioni quotidiane di ciascuno sulle persone attorno a loro che pensano di conoscere”. Qui ci sono le vite parallele di 5 personaggi che festeggiano il loro 36esimo compleanno in diverse città degli Stati Uniti. Una coppia in attesa di un difficile parto trigemino, la ragazza obesa, l’attore belloccio stanco di una carriera televisiva insulsa, il manager che cerca il padre che lo ha abbandonato appena nato. Nell’emozionante finale del primo episodio
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TOP FIVE FAMILY DRAMA
scopriamo che il compleanno non è l’unica cosa che questi personaggi hanno in comune. This is us ha rappresentato il grande ritorno in tv del genere “dramedy”, ovvero un mix perfetto di drama e comedy. Acclamata da critica e pubblico il motivo del successo della serie è il racconto di storie che appartengono a tutti, dolci e amare, in cui chiunque può rispecchiarsi.
Brothers and Sisters Parenthood Life Unexpected Dirty Sexy Money Le sorelle Mcleod
Dan Fogelman, creatore di This is Us ha detto di essersi ispirato a Voglia di Tenerezza e Kramer contro Kramer e alle serie tv Brothers & Sisters e Parenthood. Nell’eccezionale cast: Milo Ventimiglia (Heroes, Una mamma per amica, di cui si sta girando il reboot), Sterling K. Brown (fresco vincitore dell’Emmy per American Crime Story), la cantante e attrice Mandy Moore, Justin Hartley (Smallville) e in uno straordinario cameo il veterano Gerald McRaney, famoso per il telefilm Simon e Simon e visto di recente anche in House of cards.
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#hashtag
Moda socialdemocratica
di Valentina Nasso
Le passerelle di Milano, Londra, New York, Parigi a prova di click. È cambiato il modo di raccontare cosa fa tendenza, dalle passerelle ai like, ai blog e ai tweet in diretta. Negli anni Ottanta e Novanta era possibile dosare comparizioni, filtrare i contenuti decidendo quanto e quando dovevano essere condivisibili, la possibilità di vedere da vicino le creazioni degli stilisti era riservata all’élite invitata alle sfilate o a chi poteva accedere ai riservati spazi degli atelier. Gli addetti ai lavori che spiavano dietro le quinte, i professionisti del settore e gli acquirenti che sceglievano tali capi come status symbol della propria posizione sociale. Tutti gli altri comuni mortali dovevano attendere che le riviste specializzate pubblicassero le foto dei capi proposti nelle sfilate desiderando ciò che non avrebbero potuto permettersi. Le meravigliose immagini fotografiche degli anni Novanta, in cui venivano offerti splendidi modelli di donna e di life style, le campagne pubblicitarie di quegli anni hanno sempre mostrato chi desiderare essere e a chi ispirarsi. Una donna glamour, una donna indipendente e sicura di sé o una donna seducente e sensuale, raccontando un modo di essere, uno status che la consumatrice riusciva a raggiungere proprio grazie alla moda. C’è una data che si pone da spartiacque, il 1998, per i fashion victim ha segnato una traccia importante nella memoria. Da tale data cambia il modo di comunicare del settore, la moda si apre alla comunicazione globale attraverso Internet e cambia anche ciò che vuole comunicare. Lo scatto fotografico tenta di riprendere l’essenza della personalità delle donne, a essere cambiati sono i modelli di consumo, negli anni Novanta si comprava per apparire e per dichiarare il proprio status, oggi l’esperienza d’acquisto rivendica il diritto al ricono-
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scimento dell’unicità di ciascun consumatore: la moda è un mezzo per esprimere il proprio essere, l’essenza di noi stessi. La moda oggi è fast e la comunicazione rincorre la frenesia di questi nuovi ritmi, gli eventi sono aumentati, anzi, tutto è diventato evento, dalla campagna pubblicitaria, al fashion film, alla sfilata, alla mostra, ai musei e persino alla vetrina, una vetrina che cambia con una frequenza altissima. Prima e durante le sfilate prende vita una sorta di “visual blogging”, in tempo reale si pubblicano immagini direttamente dai backstage o dalle passerelle. Sulla pagina di Milano compaiono, tra i tanti, i nomi di Moschino, Gucci e Tod’s, mentre sui board delle altre tre città spiccano marchi come Dior, Cartier e Marc Jacobs. Burberry l’ha provato per la prima volta nel 2010, i fan della moda si sono collegati da tutto il mondo per un accesso molto più grande di quello che avrebbero di solito, e un assaggio di ciò che sta diventando sempre di più la normalità. La poesia e la magia di questo mondo si perde o forse si rafforza chi può dirlo, un indubbio adeguamento a tempi mutevoli e modi di fruizione della moda che impongono cambiamenti, una metamorfosi del linguaggio e del modo di approcciarsi. Il modo di comunicare soggiace a tutto ciò, le riviste di settore si sono gradatamente evolute e hanno quindi prodotto i loro web magazine, dove si possono ritrovare molti dei contenuti cartacei accostati ad altri: la versione materiale del giornale rimane l’oggetto di culto da sfogliare. La democratizzazione completa dell’accesso al panorama moda si attua grazie alle pagine scritte dagli estimatori nei sempre più numerosi fashion blog. Si trovano blog con alto livello di contenuti, scritti e ideati da fashion editor, fotografi e altri esperti del settore, che aprono nuove finestre su punti di vista con piglio fresco e veloce, portali ad hoc nei quali ognuno può creare uno spazio dove condividere interessi e opinioni. È un contenitore adatto a ogni tipo di informazione, gestibile liberamente da chi lo propone, di facile utilizzo e
fruizione, con i caratteristici post che costellano i blog, i fashion blogger , o meglio web influencer, “impongono i loro dictat” ritagliandosi uno spazio di tutto riguardo nel panorama della moda per esporre la loro visione, le loro creazioni, desideri e immancabili foto. Hashtag #ootd per condividere l’outfit del giorno con il mondo di Internet, tutto ciò che veramente vogliamo da #ootd e dai tweet di moda è approvazione, quando i cuori di Instagram iniziano ad aumentare i nostri sono più felici. In passato prima dell’utilizzo smodato di internet nel settore fotografi e direttori di casting ricercavano per le strade i volti più freschi e più veri per i loro servizi fotografici. Oggigiorno è molto più facile dare uno sguardo a Instagram e fare un altro tipo di ricerca, immergendosi in rete, cercando tra selfie di un amico, di un amico di un amico e trovare qualcuno di veramente speciale. Molti brand semplificano tale ricerca trasformandola in una specie di competizione, con la campagna di Marc by Marc Jacob #CastMeMarc hanno scelto nove ragazzi tra i 70,000 che hanno partecipato. Marc Jacobs è stato uno dei primi a comprendere l’importanza raggiunta dai Social Media, chiamando Kendall Jenner, la regina delle instagirls, per una delle sue sfilate. La reality star è solo un esempio di come Internet ha inventato l’ultimo fenomeno nel mondo della moda: la it-mode. Segue la scelta di affidare la nuova campagna Burberry a Brooklyn Beckham, figlio dell’ex calciatore e dell’ex Spice Girl Victoria. Il motivo è la sua età, 16 anni, il ragazzo infatti è stato chiamato in qualità di fotografo di profumi Brit, nonostante le polemiche, il giovane ha già pubblicato una serie di scatti in anteprima dello shooting londinese, con tanto di hastag ad hoc #thisisbrit. Lo scopo è semplice, riuscire ad accaparrarsi quella fetta di giovani/ consumatori che vedono nel piccolo Beckham un esempio da seguire. La conquista del mondo della moda passa per Facebook, Instagram senza tralasciare YouTube, che gode di
un inarrestabile successo, in molti sono diventati stelle della moda su Internet, in questo caso tutto ciò di cui hai bisogno è una webcam, il how to do di qualsiasi cosa, dalla cucina, al cucito, spiegato in modo attento e dimostrato in tempo reale, non c’è alcuna ragione per non iniziare a bloggare, fare marketing o disegnare vestiti. Il potere dei Social Media ha reso la moda più democratica, creando uno spazio dove i marchi online sono in grado di crescere e provvedere a gusti in continua evoluzione. La moda digitale è semplice e veloce fruibile da tutti, Asos (As Seen On Screen) docet. La filosofia originale era di vendere versioni economiche dei look delle celebrity, sono ora i più grandi rivenditori online di moda del UK con tantissimi fan e il loro “market place” in stile ebay. Un esempio è Natalie Massenet, ha iniziato il net-aPorter nel 2000, quando l’idea di comprare vestiti di marca in Internet era un’idea strana e nuova. Net-a-Porter è diventata la lady leader della moda rendendo accessibili i marchi più esclusivi, una boutique online che ha sede in Westfield Village, la cittadella londinese dello shopping. Per il settore moda in Italia c’è stata una crescita delle vendite online pari al 35% nel 2016, tasso di crescita quasi doppio rispetto a quello dell’e-commerce totale, dove le vendite, rispetto al 2015, sono aumentate del 19%. I motivi che spingono gli Italiani ad acquistare online sono svariati, ma tra tutti sicuramente incidono: la possibilità di risparmio,l’accesso a una gamma molto ampia di prodotti offerta dai siti e-commerce, l’esperienza di acquisto agevolata grazie ai consigli messi a disposizione degli utenti dai siti e-commerce, come l’elenco dei prodotti correlati e infine la possibilità di accedere ai feedback degli altri utenti. In ambito moda l’Italia resta un’eccellenza mondiale, vestire Made in Italy è sempre considerato un valore aggiunto, un segno distintivo, conserva sempre il suo appeal anche nell’era del 2.0.
TOP FIVE
I BRAND CON PIÙ FAN SU FACEBOOK BURBERRY / 14.781.333 LOUIS VUITTON / 12.744.602 DIOR / 11.293.101 GUCCI / 10.157.152 CHANEL / 8.560.580 55
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#jazz
emilia zamuner
ph.Sveva Robiony
FELICE CON LA MUSICA
di Adriano Cisternino Si può rinnegare improvvisamente una tradizione di famiglia che naviga con successo nel vasto mare della musica classica? Cambiare totalmente rotta per puntare la prua verso il jazz? Si può e come, certo. Lo testimonia e lo dimostra Emilia Zamuner, napoletana, classe ‘93, stella nascente, anzi già nata, del jazz italiano. E non sono chiacchiere di compiacenza, perché Emilia, chioma corvina, sorriso accattivante, una bellezza mediterranea insomma, vanta nel suo curriculum il primo premio al concorso internazionale Massimo Urbani 2016 che, al di là del suo riconosciuto prestigio, consacra quasi sempre uno strumentista, raramente una voce. Ebbene, per la prima volta nella sua storia ventennale, lo scorso anno il riconoscimento ha premiato una vocalist, che evidentemente ha superato ogni altro strumento per l’intensità emotiva scaturita dalla sua ugola. Zamuner, cognome di chiare origini venete, di una terra cioè molto vicina al mondo musicale di Vienna e Salisburgo, la patria di Mozart. E infatti gli Zamuner sono di origini venete, ma sono ormai radicati a Napoli e immersi nella musica per passione e professione, classica naturalmente. 56
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Papà Umberto è un affermato pianista, direttore del conservatorio di Potenza, vincitore di vari concorsi nazionali e internazionali. Dal 1991 ha iniziato un’intensa attività concertistica a livello internazionale in duo con la pianista Maria Sbeglia. Un sodalizio artistico sfociato in un sodalizio sentimentale e due figli, Emilia e Riccardo, naturalmente entrambi musicisti. Maria Sbeglia discende da una famiglia di musicisti che risale a Franco Alfano, il compositore napoletano che scrisse il finale della Turandot, rimasta incompleta alla morte di Puccini. Il quadro familiare, insomma, è chiaro, così come è chiaro e comprensibile che Riccardo, 20 anni, fratello minore di Emilia, suona il violino ed è già pluripremiato, con tanta esperienza e grandi prospettive. Ha suonato con Muti, in duo con Bruno Canino, studia con Salvatore Accardo, insomma è già un fenomeno, nonostante la giovanissima età. Nella classica, ovviamente, secondo tradizione famigliare. Emilia aveva cominciato sulla stessa strada: pianoforte, prima insegnante la nonna materna, Laura Lamagna. Poi la passione per il canto la porta verso la lirica. E qui arriva la svolta: “Marilena Laurenza, la mia insegnante – racconta – mi disse che la mia voce sprigionava un’energia incompatibile con la lirica che ha dei paletti piuttosto rigidi e mi suggerì di provare nel jazz. All’inizio non mi piaceva, ma dopo un anno di conservatorio ho capito che questa era la mia strada, perché ho scoperto veramente me stessa. Il jazz ha meno paletti, più libertà d’espressione, e quindi consente di esprimere qualcosa di me che arrivava direttamente alla gente. Io questo lo percepisco”. Il premio Urbani 2016 è stato la consacrazione. E a chi le chiede se studiare per arrivare in alto le costi sacrifici, risponde candidamente: “Ma quali sacrifici? Per me è come quando si ama una persona: di lei vuoi conoscere sempre tutto e di più. E questo ti spinge a fare ricerca continua.” Naturalmente è innamoratissima di Ella Fitzgerald, di cui fra l’altro proprio quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita. Alla “Queen of jazz” ha già dedicato un album, in coppia con Carlo Lomanto (uno dei suoi maestri) dal titolo Ella e Louis, omaggio ai miti del jazz. Sempre con Lomanto è in uscita un nuovo disco di canto a cappella in duo: un esperimento già collaudato in un applauditissimo concerto alla Domus Ars di via Santa Chiara. Il jazz, naturalmente, senza tralasciare la sua napoletanità: “I rumori di Napoli sono vera musica, anche una donna che urla per la strada è musica e io cerco di coglier sempre tutto. E poi c’è Pino, il grande Pino, che è stato il link di congiunzione fra il pop e il jazz”. Progetti? Sogni nel cassetto? Aspirazioni? “Niente in particolare. Mi aspetto solo di essere felice con la musica. Il resto viene da sé”.
La dama
#coverthetop
Folgorato sulla Via di Picasso
di Carmine Luino
Alessandro Siviglia, salernitano di nascita, girovago per vocazione, racconta la sua arte. Dai muri alle tele, la pittura è libertà. Graffiti writing il tuo primo amore Avevo circa 15 anni quando ho iniziato a dipingere sui muri. È stato un colpo di fulmine tra me e l’aerosol art. Ricordo come compagno d’avventure l’amico di banco, Fabio, col quale cercavamo le grandi superfici da colorare. Spesso i divieti legati alla street art ci facevano sembrare questa pratica artistica, in un certo senso, ancora più affascinate. Ricordo di aver dipinto più di 400 muri sia in Italia che in altri paesi dell’Europa, tra fabbriche abbandonate e periferie delle città. Mi dedicavo alla forma delle lettere, studiando il modo di intrecciarle con colori di varie tonalità. Ho frequentato l’Istituto d’Arte, ma ho imparato molto dall’arte di strada. Affrontare muri grandi anche due metri per sei, mi ha permesso sia di esprimermi pienamente, sia di imparare a gestire proporzioni, disegno e colori. Salerno, Venezia, Valencia, Roma. Quanto ti è servito, dal punto di vista artistico, vivere in posti così diversi? Sono nato a Salerno e ci sono rimasto fino ai 17 anni. Lì ho fondato la mia prima crew, un gruppo di writers con cui relazionarsi e imparare le basi del mestiere. A Venezia e a Milano ho conosciuto artisti che dipingevano su tela ed è nato l’interesse per un modo di dipingere molto lontano dal mio. Consideravo il dipingere su tela un’arte, in un certo senso, limitata. Poi mi sono stabilito a Valencia, in Spagna e lì ho iniziato a dipingere su tela quasi per esigenza.
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Mori contro Cristiani
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Affrontare muri grandi anche due metri per sei, mi ha permesso sia di esprimermi pienamente, sia di imparare a gestire proporzioni, disegno e colori. 62
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Non conoscevo la comunità dei writers locali e neppure posti dove fare graffiti. Un giorno, folgorato dalle opere di Picasso, ho iniziato a dipingere tele figurative. Gli intrecci di lettere, che erano la mia ossessione, sono state messe da parte e ho utilizzato i colori spray direttamente sulla tela, con una tecnica simile a quella dei graffiti. Poi sono venute le mostre e a oggi ci sono più di mille opere in giro per il mondo grazie alle vendite via internet. Sapere che la mia arte è arrivata in posti che neppure riesco a immaginare, mi rende orgoglioso e felice. Quali artisti influenzano la tua arte? Picasso e Basquiat, ma anche i maestri come Leonardo da Vinci. Un posto dove non hai vissuto e vorresti vivere Oggi vivo a Roma, una città che mi dà tanto. Una grande città dove mi sento libero. Non ho in mente una città precisa dove voler vivere, ma di sicuro in una metropoli. In una città piccola mi ammalerei. Progetti futuri Con l’aiuto di mia moglie, Annett, vorrei aprire uno studio di pittura per incontrate le persone interessate alle mie opere. Uno studio multidisciplinare: pittura, fotografia e anche tattoo-art. Da poco ho preso il diploma di tatuatore e voglio imprimere anche sulla pelle la mia arte.
Quadro rosso con la Regina di Spagna
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UN GIORNO ALLA
REGGIA DESIGNER OUTLET.
LA FELICITÀ DELLO SHOPPING Se i romanzi “I Love Shopping” e “I Love Shopping a New York” di Sophie Kinsella sono diventati best seller, al di là della bravura e della capacità dell’autrice di incollare il lettore alle pagine, è proprio per quella parolina magica che contengono nel titolo. Fare shopping fa bene: libera la mente dai pensieri e diventa coccola nei momenti tristi. Compare nelle agende delle amiche che si organizzano per un pomeriggio insieme: shopping in alternativa al caffè o all’aperitivo. Alla Reggia Designer Outlet è possibile vivere una nuova esperienzadi shopping: iniziare la mattina con una gustosa colazione, passeggiare tra i viali, scegliere ciò che ami tra 150 brand, fermarti in uno dei nostri punti food per un aperitivo. Il primo designer outlet in Campania, dove puoi trovare le firme che ami a prezzi ridotti dal 35% al 70% tutto l’anno, è una città in miniatura, dove la passeggiata tra le vetrine alla ricerca di ciò che ami può iniziare la mattina e concludersi la sera con una sosta in uno dei punti food, che offrono un’ampia e accurata scelta nei loro menu.
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La Reggia Designer Outlet è nato per lo stile di chi ama fare shopping: facile da raggiungere, rilassante, dotato di servizi urbani moderni, efficienti ed eco-sostenibili; offre scenari splendidi alle creazioni e alle boutique degli stilisti; propone ai visitatori una meravigliosa varietà di capi, accessori e calzature di altissima qualità (classici, sportivi, informali, chic ed eleganti); profumi e cosmesi, abbigliamento tecnico-sportivo e creazioni per la casa completano un profilo fashion assolutamente unico.
Con più di 140 negozi, bar e ristoranti, La Reggia è il primo Designer Outlet in Campania, dove puoi trovare, tutto l’anno, le tue firme preferite a prezzi ridotti fino al 70%. Qui è possibile liberare la passione per la moda e realizzare ogni sogno di stile, provare l’emozione dello shopping perfetto a un prezzo incredibile. Accogliente con tutti, La Reggia Designer Outlet è pensata anche per i più piccini che hanno un loro parco giochi e punta molto alla cura e al divertimento di chi la frequenta. Amata anche da un pubblico internazionale in arrivo sulle isole di Capri, Ischia, Procida, in Costiera Amalfitana e Sorrentina e a Napoli, da cui raggiungono la Reggia Designer Outlet a bordo dello Shuttle Bus in partenza tutti i giorni da Piazza Municipio (Largo Castello) alle 10.00 e 15.30 e da La Reggia Designer Outlet alle 14.30 e alle 19.00. Torna #ModaMusica, l’appuntamento più atteso dell’anno a La Reggia Designer Outlet. L’estate dei concerti McArthurGlen prosegue nel segno della partnership con Universal Music Group, che porta sul palco di Piazza delle Palme J-Ax (23 giugno); e instaura un’altra collaborazione prestigiosa: per la prima volta in Italia arriva Love Supreme Festival, l’evento culto dell’estate inglese, che quest’anno si tiene dal 30 giugno al 2 luglio a Glynde Place nel Sussex, dedicato a jazz, soul, funk e blues interpretati dai nomi più importanti del panorama artistico internazionale. Ottimo motivo in più per raggiungerci nelle sere d'estate!
IL DONO DELLA MODA Regala il gusto di fare shopping con la Gift Card McArthurGlen. Carica la carta con l’importo desiderato e potrai utilizzarla fin da subito. Non è necessario spendere tutto l’importo in una sola volta o in un solo negozio: può essere utilizzata in negozi diversi, in giorni diversi. Inoltre, puoi controllare l’importo residuo on line o al telefono. Disponibile presso il Guest Services de La Reggia Outlet oppure on line:
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#foodtour
Continua il #foodtour, che fa tappa in tutte le cittĂ del mondo, fra gustose ricette, trucchi dello Chef, consigli in cucina. Si pedala di gran lena per acquistare prodotti di prima eccellenza, realizzare piatti elaborati e raffinati, ma anche per rispolverare le antiche ricette della nonna. Deliziosi menĂš per tutti i palati con il meglio della cucina italiana e internazionale. Un giro a tavola tra piatti gourmet raccontato e fotografato.
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CALAMORESCA 81
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CALA MORESCA Il suo fascino deriva dall’impareggiabile paesaggio circostante, che si ammira incantati e da una sofisticata cucina tradizionale rivisitata. Versatevi un calice di vino e assaporatelo godendo di tutti i comfort del resort che affaccia su uno dei golfi più belli del mondo. Il Cala Moresca è un luogo unico e raffinato dove festeggiare il matrimonio, organizzare un party esclusivo, trascorrere una serata in uno dei suoi ristoranti e perché no per una fuga romantica. L’armonia degli ambienti, la struttura minimal chic con le vetrate a picco sul mare, l’alta cucina che rivisita la tradizione in chiave moderna, hanno reso il Cala Moresca un punto di riferimento e di incontro dei Campi Flegrei. Alla sua guida due noti imprenditori dei Campi Flegrei: Roberto Laringe e Alfredo Gisonno, che hanno cambiato e innovato il modo di fare impresa nel panorama eventi ed ospitalità.
foto di Cristiano Chianese e Carlo Di Santo e di fotografi Baylon 82
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Alfredo Gisonno, Alessandro Fiandra, chef Vincenzo Di Giovanni e Roberto Laringe 83
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la regione più meravigliosa del mondo; sotto il cielo più puro, il terreno più infido Viaggio in Italia
Johan Wolfgang von Goethe La Cala - ristorante Cala Moresca
Tocco di mare del Golfo di Pozzuoli. Al Cala Moresca il menù è particolare e ricercato. Ogni portata è abbinata a vini di grande pregio selezionati dal sommelier Ciro Sannino. Un viaggio tra piatti di alta cucina, basati sulla tradizione mediterranea, ma che racchiudono estro e contemporaneità. Il tutto condito dall’arte e dalla passione dello Chef Vincenzo Di Giovanni, sublimata in composizioni di grande impatto per l’eccellente fusione di colori, forme e sapori. Chef Di Giovanni è a capo delle due cucine dei ristoranti del Cala Moresca: la Cala e il Corallum. Con la sua grande esperienza e professionalità riesce a deliziare matrimoni ed eventi esclusivi nel primo e la clientela avventizia nel secondo. Ogni servizio avviene con la stessa cura ed elaborazione dei piatti.
Cornucopia di dentice in crosta croccante, verdurine grigliate e trasparenza di patate
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Ravioli all’acqua pazza Gnocco di riso ripieno di provola e peperoncini verdi su passatina di zucca e baccalà con cavolfiori croccanti Acqua pazza di pescato con patate allo zafferano con cenere di Gaeta
“La nostra è una cucina innovativa - spiega Gisonno – che guarda sì alla tradizione partenopea, ma viene rielaborata ogni giorno grazie all’inventiva del nostro chef Vincenzo Di Giovanni. Il food è il nostro fiore all’occhiello che coniughiamo con la straordinaria bellezza del paesaggio che ci circonda ed un ambiente giovane e versatile che esalta il valore dell’accoglienza”. “Il nostro modo di lavorare è sempre proiettato al perfezionamento dei servizi che fa rima con innovazione e differenziazione della nostra offerta - spiega Laringe - parola d’ordine evoluzione continua cercando di anticipare gusti e tendenze e perche no cercando di fare tendenza”. “A rendere tutto possibile un team d’eccellenza con Alessandro Fiandra direttore del complesso, Vivian Di Domenico hotel manager, Rossella Falconetti responsabile eventi, Raffaella Mazzocchi wedding planner, Giuseppe Cannas maitre di sala.
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Corallum - ristorante Cala Moresca
Il resort è opera dell’architetto Francesca Maione, che ha immaginato per il Cala Moresca una struttura bianca dal design elegante e minimal, che consente una perfetta armonizzazione con il paesaggio dei Campi Flegrei. I ristoranti sono eleganti, ma non inaccessibili; il contesto naturale e la tradizione di ospitalità si fondono in un mix rigenerante, per il corpo, per la mente, per lo spirito. Il Cala Moresca è anche il fulcro della mondanità, del costume e della cultura dei Campi Flegrei. La cucina è lavorata, impegnativa e dinamica, parola di Chef Di Giovanni. in alto “il viaggio” tonno rosso scottato su yogurt acido, cefalo su patata gatteau e marmellata di cipolla rossa di Cannara, gambero ripieno al mandarino ai sentori di menta accanto Zuppa di bordo
CALA MORESCA Via Faro, 44 - 80070 Bacoli - Napoli- tel. +39 081 523 55 95 - fax +39 081 523 55 57 - www.calamoresca.it
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IL BACCALÀ MANDORLATO di VINCENZO DI GIOVANNI INGREDIENTI: • 2 TOCCHETTI DI BACCALÀ (120 GR. CIRCA) • PROVOLA AFFUMICATA • FARINA DI RISO • ACQUA, SALE, PEPE, LATTE • MANDORLE • CAVOLFIORE • PAPACCELLE DI SANT’ANASTASIA
Creare una fessura con il coltello ben affilato nel centro del tocchetto di baccalà ed incorporare la provola. Fare una leggera pressione con le mani sul tocchetto di baccalà in modo che la provola aderisca e prenda una forma omogenea. Fare asciugare per un giorno nel frigo. Creare una pastella con acqua fredda e farina di riso (non troppo liquida). Immergere il tocchetto di baccalà nella pastella di riso e poi passarla nelle mandorle facendo attenzione a farla aderire in modo omogeneo. Far riposare per 30 minuti in frigo per poi immergerlo in olio di semi bollente.
Per la vellutata: Far rosolare in un pentolino aglio olio e cavolfiore che dovrà essere frullato ancora caldo con un minipimer Impiattamento: Adagiare sul fondo del piatto la vellutata di cavolfiori pre-riscaldata, posizionare i tocchetti di baccalà e decorare con papaccelle di Sant’Anastasia.
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#chezchef
in cucina con... cristiano chianese Cristiano Chianese, imprenditore, fotografo di lifestyle, super papà di Ludovica e Dario, abile chef. Napoletano doc, classe 1974, ha la caparbietà e il linguaggio giusto per dare vita alle cose. Tanto nell’azienda Molinari spedizioni che guida con mamma Milena, quanto nel lavoro di fotografo dove si definisce “scippatore di espressioni”. E poi ai fornelli, dove ama preparare piatti genuini e nutrienti per i suoi figli e per gli amici. Il suo cavallo di battaglia è il pane fatto in casa, di tutti i tipi e con tutte le farine possibili e immaginabili. Per non parlare del lievito madre, che alimenta con amore quotidianamente. In tutto quello che fa presta la massima attenzione ai particolari, ai momenti, alle emozioni. Fotografo della movida partenopea, documenta la Napoli by night, raccontando attraverso i suoi scatti gli stili di vita e le forme culturali, lanciando spesso allegre provocazioni che colpiscono come aforismi pungenti.
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Setacciare bene la farina e/o le farine e metterle in una ciotola, aggiungere lo zucchero poi il lievito madre. Se si usa il lievito di birra, scioglierlo nell’acqua o nel latte a una temperatura di massimo 40 gradi. Versare il liquido e mescolare con le mani, aggiungere il sale solo dopo che l’impasto si è quasi totalmente amalgamato. Continuare a impastare e aggiungere noci e i semi di zucca sino a ottenere un impasto liscio e uniforme. A questo punto dividere l’impasto in 6 piccole pagnotte e se vi piace prendete dei cristalli di sale grosso e inseriteli sulla superficie. Ponete le pagnotte su una teglia con carta da forno o su degli stampi in silicone. Fate riposare almeno 2 ore, sino a quando il volume dell’impasto non sarà raddoppiato. A lievitazione finita ponete la teglia o gli stampi in forno preriscaldato a 210 gradi, statico e non ventilato, nel ripiano centrale, per 40 minuti circa. Un piccoli segreto: mettere a inizio cottura all’interno del forno una piccola teglia con un po’ d’acqua che evaporando renderà la crosta del pane più croccante.
panini noci e semi di zucca 500 gr di farina tipo 2 o 1 (non usa più la 00) 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva 1 cucchiaino di zucchero che aiuta la lievitazione 2 cucchiaini di sale grosso 250 ml di acqua o latte intero 25 gr di lievito di birra o 50 gr di lievito madre 100 g di gherigli di noci e/o semi di zucca bio
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#mammalemamme
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a d i a r a f a s o E c ND
A R G
di Valeria Prestisimone
Cosa vogliono fare da grande i bambini di oggi? Mi sono divertita a intervistarne quattro per chiedere loro i piccoli o i grandi sogni nel cassetto. Ăˆ stato bello scoprire i diversi punti di vista. I bambini di oggi sono svegli, brillanti, divertenti, sportivi, stimolati sotto ogni aspetto. Si confrontano con il mondo degli adulti spesso e volentieri, stanno a scuola anche per diverse ore e le loro classi sono oggi, per fortuna, frequentate da tanti tipi di bambini. Crescono in una cittĂ bella, ma difficile, dove i loro desideri spesso, una volta cresciuti, si scontrano con difficoltĂ oggettive. I piccoli sognano di diventare piloti, scienzati, avvocati, cantanti e stiliste, ma anche maestri, pasticceri e nuotatori. Sognano anche di lavorare in posti belli, grandi e comodi e su cosa volessero diventare i loro genitori da grandi hanno un’idea tutta loro.
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EDOARDO CURCIO 7 ANNI
Tre mestieri che vorresti fare da grande? Maestro di scuola Insegnante di scuola guida Scienziato Perché? Mi piacerebbe essere un maestro di scuola, perché mi piace scrivere e stare con gli alunni, spiegare le cose agli altri. Diventare un insegnante di scuola guida, perché sarebbe bello fare lezione alle persone a guidare e vedere le auto che camminano in strada. Mi piacerebbe diventare uno scienziato, perché scienze è una delle mie materie preferite e sarebbe bello stare in laboratorio a fare gli esperimenti. La mamma e il papà quando erano piccoli cosa sognavano di fare? So che il mio papà alla mia età voleva fare il benzinaio. Invece secondo me la mia mamma da piccola voleva fare la venditrice di case di Barbie. È bello lavorare? Così, così. Mi piacerebbe lavorare, ma non tutti i giorni!
Tre mestieri che vorresti fare da grande? Pilota di auto Nuotatore Pasticciere Perché? Vorrei fare il pilota di auto da corsa, perché le macchine che vanno veloci mi piacciono moltissimo. Mi piacerebbe diventare un nuotatore, perché è da quando sono piccolo cha adoro stare in acqua. Vorrei fare il pasticciere, perché sono troppo goloso e così potrei mangiare tantissimi dolcetti. La mamma e il papà quando erano piccoli cosa sognavano di fare? Secondo me, mia madre da piccola voleva fare la dottoressa, la cantante o l’astronauta e mio padre il calciatore . È bello lavorare? Credo che lavorare sia un po’ noioso. Dove ti piacerebbe lavorare? Se proprio dovessi scegliere vorrei lavorare all’aperto in un grande spazio.
ERNESTO RINALDI 8 ANNI
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da i a r a f cosa N D E
RA
Tre mestieri che vorresti fare da grande? Pattinatrice sul ghiaccio Cantante Attrice Perché? Vorrei fare la pattinatrice sul ghiaccio, perché mi piace il ghiaccio e mi sembra di volare. Vorrei cantare, perché amo la musica. Vorrei fare l’attrice, perché mi piace far ridere la gente. La mamma e il papà quando erano piccoli cosa sognavano di fare? Papà voleva fare motocross e mamma secondo me la scrittrice di favole. È bello lavorare? Secondo me se fai un lavoro che ti piace è bello lavorare, altrimenti no. Dove ti piacerebbe lavorare? Io vorrei lavorare in un posto grande, tipo una sala di registrazione dove c’è tanto spazio per poter fare anche altre cose.
BENEDETTA PEREZ 7 ANNI
Tre mestieri che vorresti fare da grande? Avvocato Stilista Cantante Perché? Vorrei fare l’avvocato per lavorare con mia zia Alina e papi e anche perchè mamma dice che difendo sempre tutti. La stilista, perchè mi piace molto disegnare e creare soprattutto vestiti. La cantante, perchè credo di avere una bella voce e mi piace sia cantare che ballare. STELLA MANNA La mamma e il papà quando erano piccoli 8 ANNI cosa sognavano di fare? Secondo me, mio padre avrebbe voluto fare il sindaco e mia madre l’insegnante. È bello lavorare? Penso proprio che sia bello lavorare, perché sei libera di uscire da casa per andare a lavorare e guadagnare, così ti puoi comprare quello che vuoi. Dove ti piacerebbe lavorare? Mi piacerebbe lavorare in un bello studio in un posto al centro.
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IL BENESSERE
INIZIA DAL
SORRISO I GRANDI PROFESSIONISTI DELL’ODONTOIATRIA: MASSIMO PALMIERI Il mondo dell’odontoiatria è fatto di grandi professionisti e branche di applicazione. Massimo Palmieri, medico odontoiatra, si divide tra i suoi studi di Napoli e Marano dove si occupa di odontoiatria a 360°. Dinamico, sportivo, ama la subacquea, correre, sciare, giocare a calcio, sposato con una figlia di tredici anni. Impegnato culturalmente e socialmente, cura gratuitamente i bambini dai 4 ai 10 anni ovvero chi ha i denti da latte, che sono quindi destinati a cadere. Il consiglio è quello di portare i piccoli pazienti (a 4-5 anni) dall’odontoiatra, in modo da ricevere le giuste guide per una corretta igiene orale e prendere confidenza con l’ambiente il prima possibile. Il suo approccio è multidisciplinare. Utilizza le tecniche più innovative, applica metodi tecnologici all’avanguardia e prodotti di altissima qualità:
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Implantologia, ovvero quella parte dell’odontoiatria che prevede la sostituzione dei denti mancanti. “Interveniamo sul singolo dente o su tutta la bocca – spiega il dottor Palmieri – in un unico intervento, che può avvenire anche in un’unica giornata”. Per ridurre il trauma e migliorare la precisione chirurgica degli interventi, adotta la metodica dell’implantologia computer assistita, che permette di riprodurre fedelmente modelli tridimensionali delle arcate dentarie attraverso le immagini TAC, consentendo così di eseguire virtualmente l’intervento, in modo da realizzare in brevissimo tempo e con precisione l’innesto di impianti dentari per i futuri denti fissi del paziente. Estetica del sorriso, che comprende cura, forma e posizione dei denti, altezza e simmetria delle gengive, con l’obiettivo di restituire al volto la giusta bellezza e armonia di quello stesso sorriso.
ph Romolo Pizi
Ortodonzia, dalla tradizionale che puo’ essere anche linguale a quella invisibile di ultimissima generazione, che consente di allineare i denti con la massima comodità, nel pieno rispetto della salute dentaria. Attraverso un software specifico vengono realizzati dei modelli virtuali che permettono di visualizzare tutti gli spostamenti dentari di cui il paziente necessita prima della terapia definitiva. Se il risultato finale rispecchia le aspettative del medico e del paziente possono essere realizzate le mascherine di allineamento sequenziali, che nei tempi stabiliti porteranno i denti nella giusta posizione raggiungendo cosi il risultato finale. Chirurgia orale “piezoelettrica”, permette di agire chirurgicamente in modo preciso e meno traumatico, grazie all’uso di un’apparecchiatura tecnologica che con precisione micrometrica consente di operare con risultati eccellenti. Attraverso le onde ad ultrasuoni il bisturi agisce con la massima precisione, preservando il tessuto vicino e facilitando la ripresa post-operatoria del paziente. I vantaggi della tecnica “piezosurgery” sono
molteplici, la più importante è la nuova chirurgia sempre meno invasiva che permette la massima precisione intra-operatoria. “Mantenere un bel sorriso è una questione di salute – precisa il dottor Palmieri – bisogna partire dalla prevenzione, seguendo il protocollo adeguato di igiene dentale, a casa e dal medico. La pulizia dei denti accurata e personalizzata rappresenta un punto fondamentale della prevenzione. Bisogna lavare i denti per 4-5 minuti ogni volta che si è mangiato o almeno tre volte al giorno. Meglio adoperare lo spazzolino elettrico anziché quello manuale, in questo modo si assicura una migliore pulizia”. Il Dottor Palmieri adotta il sistema nazionale di prevenzione dentale effettuando la prima visita di controllo gratuitamente.
Studio dentistico Palmieri Via Giulio Palermo, 80 – 80131 Napoli - Telefono 081.19353550 Corso Mediterraneo, 40 – 80016 Marano di Napoli - Telefono 081.5863721 www.studiodentisticopalmieri.it - info@studiodentisticopalmieri.it 95
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#prettytail
Cani, gatti, iguana, pappagalli e pesciolini a confronto con i loro padroni. Il proprietario racconta pregi e difetti del suo animale, ma non solo, immagina cosa potrebbe dire su di lui se potesse parlare. Scrivete a prettytail@partymagazine.it per un’intervista doppia con il vostro fedele amico. di Valeria Valerio
leonardo pieraccioni e miu leonardo parla di miu
Miu è una gatta grigia, razza italiana, di 7 anni e mezzo portati benissimo. Stiamo insieme da sempre, da quando è nata, la mamma sua me ne fece sei, cinque li ho regalati e una l’ho tenuta. Mi sembrava la più intelligente e infatti è così. È una gatta molto pigra, facciamo a gara e quasi mi batte, è la campionessa di sfondamento di poltrona, anche se spesso esce per giretti notturni (noi abitiamo in campagna), chissà cosa va a fare. Miu ha un carattere tranquillo, proprio come me se non di più. Siamo simili: ci piace dormire, fare colazione con i biscotti io e una scatoletta lei (in realtà ne mangerebbe 45 al dì prima e dopo i pasti). A volte però io assaggio anche la scatoletta, lei i biscotti no, li snobba! La gatta dorme spesso nel letto con me, poi dopo un po’ se ne va, suppongo che di notte io russi, non me lo ha mai detto, è una gatta gentile ed educata. È molto affettuosa, e si lascia accarezzare, anzi mi da anche le “testatine” per farmi capire che vuole le carezze. E di solito le da quando ho in mano un telefono facendolo sistematicamente cadere, ovvio. Poi c’è il momento del gioco, lei sa che se io la guardo fissa sto partendo all’attacco e si mette in posizione per far finta di correre e farsi prendere subito. Iniziamo a correre e neanche dopo 100 metri io mi fermo col fiatone e il suo sguardo impietoso nei miei confronti è eloquente e divertente nello stesso tempo. Quando torno a casa mi fa scontare il mio non essere stato con lei e mi guarda come a chiedermi: indò c... gatto sei stato? Poi fatto questo continua nella sua attività principale, dormire e farsi le unghie dove non dovrebbe, ovviamente. Mi viene incontro anche per giocare, ma soprattutto per chiedere le “ famose” scatolette, ma anche soldi, se potesse, così se le andrebbe a comprare da sola. In casa sto più volentieri da solo che con tanta gente, ovvio che anche Miu quando ci sono persone, specialmente bambini, preferisce farsi un giro al bar. Miu solitamente resta pigramente a casa, non ha mai partecipato a un mio film, anche perché se già è molto difficile lavorare con i cani sul set, un gatto sarebbe ingestibile nella maniera più totale e sotto questo punto di vista ho già Ceccherini.
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miu parla di leonardo
Leonardo è un uomo moro, razza italiana, di 52 anni (lui dice ben portati e ha ragione). Da quando sono nata stiamo insieme; mi piace stare con Leo. Le sue abitudini? Sono da campione di pigrizia. Io lo batto, anche se spesso di notte sto fuori casa e non posso dirgli che giri ho, perché non mi riaccetterebbe a casa.
Noi siamo similissimi, di carattere e di abitudini. Leonardo è una persona molto tranquilla, anzi direi tanto tranquilla quanto simpatica. Gli piace dormire, dormiamo insieme e fare colazione anche quella insieme. Lui è come me, più solitario di un cane, è come me anche se senza antipulci e senza stare tutta la notte fuori. Di Leonardo non posso che affermare che è il migliore dei padroni, ovviamente. Ci capiamo al volo, 45 volte al giorno gli chiedo da mangiare e 45 volte mi indica la ciotola con i croccantini, ma lui sa che io miro alla scatoletta, ma quella mi tocca solo di mattina e stop. Io ci provo, ma lui non ci casca. Invece Leonardo come piatto preferito ha un genere: la pasta in tutte le sue declinazioni. A casa sta più volentieri da solo che con tanta gente, proprio come me. Condivide il suo tempo con me, giochiamo, mi coccola e mi parla spesso, ma io ho fatto geometra e non le lingue per cui non saprei rispondergli. I nostri momenti divertenti sono le corse che ci facciamo per casa. Giochiamo ad acchiapparello, ma il gioco dura poco e così ritorniamo a fare i pigri.
Piccoli, grandi, pelosi, pennuti o branchiati, i nostri fedeli amici: un amore puro e incondizionato. Diamo voce loro per conoscerli fino in fondo. Dall’alimentazione alla toilette, dalla moda allo street food, dai locali pet friendly al fitness, tutto il mondo dei nostri cari animaletti
Si
Parte
tutti insieme!
Molte compagnie aeree hanno modificato le regole di viaggio dando la possibilità di far stare insieme padrone e animale, che dalla stiva è passato in cabina. L’Alitalia, per esempio, consente di fare il check-in a cani, gatti, furetti e canarini. Ci sono delle regole e degli standard da rispettare, ma gli animali potranno volare in Europa, sul territorio nazionale e in vari altri Paesi del mondo, con una sorta di passaporto rilasciato dal veterinario e altri certificati che variano da destinazione a destinazione. Se invece volete partire in treno anche qui nessun problema. Seguendo pochissime regole basta tenere l’animale domestico, se di piccola taglia, nel trasportino, se invece è di taglia più grande solo al guinzaglio e munito di museruola. A ogni viaggiatore, però, è consentito portare solo un animale e, a seconda della taglia e dell’azienda di trasporto, il viaggio è gratuito o a pagamento. Solo i cani guida per i non vedenti potranno viaggiare su tutti i treni gratis senza alcun obbligo.
tutti a mare... o in piscina! I cani soffrono il caldo proprio come noi e con la stessa voglia, se possono, si tuffano in acqua per refrigerarsi. Inoltre la maggior parte dei cani non ha paura e si tuffa senza problemi per fare una nuotata o rilassarsi lasciandosi dondolare dalle onde. E così è possibile trovare materassini gonfiabili (frontgate.com), realizzati appositamente per i cani; una specie di cuscino di varie misure con un piccolo bordo che fa da schienale, così che il cane si possa accucciare; oppure salvagenti, comode e sicure imbracature, anche spiritose come quella che porta sul dorso una sagoma di pinna di pescecane e ancora la rampa da attaccare a bordo piscina per far risalire agevolmente l’animale domestico. Questa rampa (skamper-ramp-store. com) inoltre, una volta montata (va bene anche per piccole imbarcazioni), è una doppia sicurezza quando il padrone non è lì con il cane e magari tuffatosi in piscina o caduto inavvertitamente grazie alla struttura ha modo di risalire. Altro gadget è la scala rigida che si monta direttamente alla scaletta della barca. Per chi invece non ha una piscina o non può andare a mare esistono anche delle piccole piscine o conchette anche a forma di zampa od osso per far sollazzare il fido amico.
radio bau Da ascoltare sotto l’ombrellone, tra le novità del web per gli amanti del mondo animale, esiste Radio Bau e co, un progetto legato a Radio Montecarlo. Una piattaforma che trasmette 24 ore su 24. L’on air dedicato agli animali è un portale ricco di informazioni e curiosità, ovviamente oltre a tanta musica. Un sito web con video, foto e consigli utili dal benessere al cibo, agli eventi dedicati, ai viaggi in compagnia del nostro amico a 4 zampe. Cani e gatti domestici, ma anche scimmie, daini, mucche, pecore, giraffe, rinoceronti, agnelli, pesci rossi e ogni altro animale che abita il nostro meraviglioso pianeta.
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#wedding
di Irene Saggiomo Il matrimonio, una vita intera a immaginarlo, la celebre navata percorsa con un vestito da favola, suoni di violini e 200 per due occhi puntati addosso. Anche no?! Sì, perché in molte, ormai moltissime sposine, dopo “una certa età”, pur sognando di coronare il sogno d’amore, hanno voglia di cambiare le carte in tavola. Tutto il grande genere classico che gira intorno all’organizzazione del matrimonio un po’ perde di verve, molto si considera roba non più adatta, perché sposarsi sotto (o anche sopra) la soglia dei quarant’anni (trend che va per la maggiore) non va più a braccetto con le regole canoniche del fatidico sì. Allora andiamo con le nuove idee, sicuramente più frivole e disinvolte rispetto al matrimonio istituzionale. Per questo nuovo genere di scelta, le wedding planner sono tartassate di richieste e alla continua ricerca di novità da proporre che soddisfino le aspettative, anche perché, se pur alternativo, resta un vero matrimonio;
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e se da un lato si devono lasciare salvi i momenti di rito e quelli più simbolici, dall’altro si apre la porta delle novità. Le idee sono tante: si può dividere il momento dedicato alla celebrazione e al rinfresco con i parenti e gli intimi, per poi scatenarsi con dei mega wedding party; allora il festeggiamento, alternativo e buono, diventa ancora più articolato. Tutto tranne un risparmio di fatica e budget, feste così pensate sono fatte per un gran numero di invitati: quelli a cui non si rinuncerebbe mai insieme con quelli che, anche se a malincuore, finirebbero nella lista dei depennati, mentre ci si scervella su questo-si-questo-no-ma-comefaccio-al-suo-ci-ha-invitato-che-figuraccia. All’impegno dell’organizzazione “di tutto”, che prima riguardava “solo” le pratiche burocratiche, il vestito, i fiori, le bomboniere e la scelta del posto per il ricevimento, con il wedding party si aggiunge una seconda location per la festa, un altro allestimento musicale, i beverage cocktail, gli intrattenimenti/spettacoli, un’altra torta, un altro fotografo eccetera eccetera. Il risultato però è memorabile e finalmente si ha l’occasione per vedere tanti, tutti i vecchi amici di una vita. Un’altra bella trovata per un matrimonio più easy, potrebbe essere quella di prenotare un intero villaggio vacanze (il Cilento ne è pieno) e fare una tre giorni di festeggiamenti con il prima, durante e dopo: nel giorno dell’arrivo ogni ospite occupa un bungalow, poi al mare per aspettare che arrivino tutti alla spicciolata, una cena leggera e un by night danzante. Poi viene il giorno della celebrazione (possibilmente allestita sulla spiaggia) a cui segue il ricevimento. Il terzo e ultimo giorno, a colazione, si dedica ai commenti dei due giorni passati, di quanto tutto è stato bello e aggregante, un ultimo tuffo e tutti via per la propria strada. Il bello dei tempi moderni è la libertà di poter fare ciò che più piace e trasformare il matrimonio in un vero evento cucito su misura.
KORA EVENTS: ENERGIE MAGICHE E SEDUCENTI SULLA SPIAGGIA E A BORDO PISCINA
ENJOY
Elegante, alla moda, fresco, giovane e chic: il Kora Events è il luogo ideale dove organizzare matrimoni, anche sulla spiaggia, party in piscina ed eventi esclusivi. Lo stile e il design voluti dall’imprenditore Alessandro Laringe, rendono davvero unico nel suo genere il Kora, immerso tra il cielo e il mare di Pozzuoli. La struttura si distingue per l'atmosfera glamour, un’oasi di bellezza e suggestione con piscina panoramica e spiaggia che affaccia sul mare dei Campi Flegrei. Nelle romantiche serate, tutto l’anno, al Kora si celebra il matrimonio dei sogni, dove tutto è curato nei minimi particolari e l'alta ristorazione interna è basata sulle prelibatezze della cucina partenopea e su speciali menù a base di pesce. La cucina del ristorante è un fiore all’occhiello, con ingredienti
di altissima qualità, piatti elaborati anche fusion, che possono essere combinati con l’aiuto degli chef. La struttura dalle linee accattivanti offre un’elegante sala con terrazza panoramica che affaccia su uno dei golfi più belli del mondo e sulla piscina situata in riva al mare sulla spiaggia di Pozzuoli. Gli spazi interni sono moderni e di tendenza, dotati di una speciale illuminazione, pronti ad accogliere ogni tipo di party ed evento glamour. Ogni anno il Kora ospita la manifestazione The beach wedding party, una grande festa dedicata alle nuove tendenze in fatto di matrimoni dal vivo con stand, allestimenti, spettacoli dal vivo, fly border, dj set, musica e sfilate d moda. Quest’anno è stato ospite speciale con i suoi abiti da sposa lo stilista Gianni Molaro.
KORA POOL & BEACH EVENTS Via Miliscola 181- Pozzuoli (NA) 081.8041718 – 081.0093929 info@koraevents.it - www.koraevents.it
THE BEACH WEDDING PARTY Da cinque anni il Kora Events ospita una delle più belle manifestazioni dedicate al matrimonio: "The beach wedding party" ideata da Alessandro Laringe. Una grande festa a cui partecipano migliaia di persone, in particolare coppie di futuri sposi, per conoscere da vicino le nuove tendenze, gli allestimenti, il food, i confetti, le attrazioni per il giorno più bello. Tra i fiori all'occhiello del Kora ci sono i i "live show", spettacoli dal vivo cha vanno in scena durante i festeggiamenti.
LIVE WEDDING SHOW Alessandro Laringe ha ideato e lanciato una nuova moda il “live wedding show”: spettacoli di sera dal vivo in mare e in spiaggia durante i festeggiamenti per il matrimonio. In scena danzatrici nelle water ball, attrazioni super tecnologiche come il fly board, dove a tutta adrenalina un professionista con tuta ricoperta di led colorati vola sul mare a 10 mt di altezza, tra evoluzioni e salti acrobatici. E poi spettacoli laser, trampolieri, artisti e scenografie che creano atmosfere davvero magiche.
MATRIMONIO SULLA SPIAGGA Mare e viaggi sono i temi che fanno tendenza, proposti con grande lungimiranza e con successo da alcuni anni al Kora Events. Vengono infatti organizzati beach wedding, perché sempre più persone vogliono pronunciare il sì in spiaggia e poi festeggiare in riva al mare e anche a bordo piscina. Il ricevimento dallo stile boho chic è perfetto per il matrimonio sulla spiaggia.
ph Paola Tufo
SUMMER IN NABILAH EXCLUSIVE BEACH CLUB
DRINK EXPERIENCE
Al Nabilah viene costruito un format esclusivo. Unico in Italia. Guest non solo in consolle e on stage quest’anno ma anche al bancone del bar. Spazio alla Drink Experience, in collaborazione con BIMA Academy, che porterà al Nabilah guest bartender nazionali e internazionali per occupare le postazioni al Tiki Bar, al Premium Bar e al Gin Corner. Bere responsabilmente, bere bene. La sapienza del bere miscelato, proposto agli ospiti del Nabilah con drink list ad hoc che cambieranno ogni domenica. Tra le guest bartender annunciate: Elena Del Magno, Matteo Bonandrini, Daniele Dalla Pola, Oriol Elias, Georgi Radev, Samuele Ambrosi.
Richiedi la tua Privilege Card, negli uffici Nabilah. Realizzata con la preziosa collaborazione di McArthurGlen - La Reggia Designer Outlet, la Privilege Card dà diritto al 10% di sconto al Beach Club e a un’ulteriore riduzione del 10% sui prezzi outlet, per dedicarsi una giornata di shopping scegliendo tra più di 200 brand.
NABILAH via Romana Spiaggia 15 Bacoli 102 telefono 339.6931169 www.nabilah.it party magazine info@nabilah.it
Il Nabilah, a 20 minuti da Napoli, sorge ai piedi di un antico promontorio romano, custode dei resti della villa dell’imperatore Servilio Vatia, perla del patrimonio storico e archeologico dei Campi Flegrei. Qui, complice straordinario è il tramonto, con colori fantastici e mai uguali tra loro, cangianti in tutte le tonalità dell’azzurro, del rosa e dell’arancio. Ai doni della natura si unisce la cura degli spazi tra prato, legno e ceramica che ospitano elementi di arredo e design, uniti in uno stile che fa del Nabilah una location davvero esclusiva. Ampio solarium con due piscine, spiaggia, aree verdi non sintetiche, bar e ristorantino sul mare, nella sua versione Beach Club, è una vera oasi di relax e piacere.
WEDDING & PARTY DA SOGNO
Esperto del divertimento, lo staff del Nabilah riesce a mettere insieme tutti gli elementi per il party perfetto. Qui la fantasia non conosce limiti e, seguendo i desideri di chi sceglie questo luogo, sarà realizzato un evento “sartoriale”. Dalla creatività dell’invito alla torta, nulla viene lasciato al caso. I flower e interior designer progetteranno ogni singolo elemento per un allestimento unico. Se tra i sogni della sposa c’è il rito civile celebrato al tramonto, ad accoglierla ci sarà un tappeto che la condurrà, tra gli ospiti, fino all’altare, accompagnata dal suono dei violini. I tavoli sono elegantemente arricchiti da tovagliati preziosi. Possono essere sistemati, secondo desiderio, per banchetti/buffet e nello stile classico della ristorazione. I piatti seguono l’ultimissimo trend dell’alta ristorazione e i bicchieri sul tavolo sono in maggioranza da degustazione per far assaporare appieno il meraviglioso gusto dei vini delle nostre nobili carte. Dal Welcome Cocktail fino al Wedding Party in piscina con gli amici, gli ospiti si ritroveranno in un’atmosfera fantastica, passeggiando tra gli angoli di piacere creati per l’occasione. Nell’allestimento della confettata è intervenuta la natura. Un grande tronco donato dal mare che, con un top di cristallo, diventa il palcoscenico di un trionfo di stile, profumi e sapori.
VIP LOUNGE RMC
Un incontro straordinario tra due realtà prestigiose. Un tramonto tra i più belli della penisola che diventa scenario dei Dj Set RMC. Nabilah è tra i club scelti da Radio Monte Carlo per la sua VIP LOUNGE, curata on air sulle frequenze di RMC2 da Marco Fullone, e nella direzione artistica del tour da H&M Production, che porterà la musica fuori dagli studi nelle location più belle d’Italia. Al Nabilah, in VIP LOUNGE, dopo l’apertura con Melanie Estella, una delle più affascinanti donne del clubbing contemporaneo, sono attesi Harley&Muscle (25 giugno), Luca Onere (15 luglio), Marco Fullone (30 luglio), Dado Funky Poetz (16 settembre).
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IN LOVE WITH MY SNEAKERS L’evento di Glamour Italia e Hogan ha fatto tappa a Napoli. Buona musica, un aperitivo a base di bollicine, cocktail leggeri e finger food ricercato per la nuova collezione primavera-estate di Hogan che si è arricchita di derby, calzature formali e tacchi eleganti. Occhi puntati sulle sneakers per donna, uomo e bambino dallo stile urbano e senza tempo, in grado di adattarsi ai look più rock, ma perfettamente a loro agio anche con una gonna mini o un abito lungo, per le amanti dello stile mix & match. Non è mancato poi il classico momento photobooth per immortalare bei sorrisi. Dj-set curato da Brina Knauss, modella e dj di origini slovene.
via Chiaia 224 via Solimena 85a
www.otticaesposito.it 105 party magazine
HABANA LOUNGE PARTY Nel Chiostro di Santa Chiara è stata presentata la prima Habanos Lounge italiana, ora ospitata nel salotto Sisimbro, che vanta il primo walk-in humidor del Paese. Habanos Lounge è un progetto mondiale, che seleziona e coinvolge luoghi con sedi prestigiose, personale qualificato e vasto assortimento di sigari cubani. Durante la festa è stato lanciato in anteprima nazionale il Punch 48 lcdh, nuovo sigaro concepito in esclusiva per gli specialisti Habanos. ph. Romolo Pizi
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CHEF CRACCO ALLA REGGIA DI CASERTA Show Cooking stellare alla Reggia di Caserta. Dietro i fornelli uno degli Chef più famosi d’Italia e della televisione: Carlo Cracco, che ha preparato un risotto mantecato per gli invitati alla prima tappa di Be Unique, promossa da Selezione Auto di Caserta, concessionaria ufficiale di MercedesBenz. A preparare con lui dal vivo una ricetta creata ad hoc, Rosanna Marziale, chef de Le Colonne di Caserta. Il piatto che ha coniugato la scuola milanese con le tipicità del territorio casertano e campano era a base di riso e mozzarella.
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#bebomber www.bebomber.com
SOTTO UNA BUONA STELLA Al Tennis Club Napoli, il party con giornalisti, sportivi, vip e soci del circolo, per la presentazione del libro Sotto una buona stella, sulla vita dell’imprenditore napoletano Wolf Chitis, raccontata dal giornalista Marco Lobasso. Una biografia ironica, leggera, a tratti avventurosa, ricca di personaggi noti e meno noti e di episodi divertenti e significativi, che tratteggia la storia di Napoli dagli anni Trenta a oggi. I proventi della vendita del libro saranno donati a Lilt – Lega italiana lotta contro i tumori, sezione di Napoli.
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❤ THE BEACH WEDDING PARTY ❤ Grande festa a Pozzuoli al Kora Events in occasione della quinta edizione della manifestazione The beach wedding party. Special guest, lo stilista Gianni Molaro con le sue spose dee dell’Olimpo per un sera, che hanno sfilato in passerella. L’imprenditore Alessandro Laringe con la moglie Francesca Cozzolino ha accolto centinaia di ospiti alla grande festa dedicata alle nuove tendenze in fatto di wedding. Atmosfere fresche e leggere, prodotti e food dei Campi Flegrei: in primo piano il matrimonio sulla spiaggia con live show. ph. Romolo Pizi
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CAPRI SULLA PELLE Moda e glamour a Capri per il congresso di dermatologia organizzato da Gabriella Fabbrocini e Antonella Tosti, rispettivamente docenti dell’Università di Napoli e di Miami. In piazzetta il fashion show organizzato da Gabriella dell’Ero, sponsor della serata con il suo negozio Satriano 5. In passerella sedici modelle tra cui dermatologhe provenienti da tutto il mondo con indosso le borse dell’associazione Artemisia di Giovanna Cretella, messe in vendita per beneficenza.
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DIET PARTY ALLE TERME DI AGNANO
ph Marco Rossi
Tutti a dieta, ma con divertimento, sorseggiando cocktail e mangiando special food ipocalorici. Alle Terme di Agnano la stagione degli eventi è cominciata con un colorato Diet Party organizzato da Gianna Mazzarella. Ospite speciale l’imprenditore e life coach delle star, già naufrago de L’Isola dei Famosi, Gianluca Mech, che ha presentato il nuovo programma della Tisanoreica. Immersi nel verde in un’oasi di benessere, circondati dalle piscine di acqua termale, imprenditrici, habituée degli happening mondani e tanti volti noti della movida partenopea hanno gustato biscotti, stuzzichini e bevande light del programma messo a punto da Mech e dal suo staff medico, che ha fatto tornare in forma tante star della tv. ph. Mario Laporta
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MOVIDA STYLE BY FABIANA FERRI
Gran Galà a Ischia per la prima tappa del fashion tour organizzato da F.F.C. Creative group, con la presentazione della collezione primavera estate 2018 Fabiana Ferri. Party esclusivo all’hotel Punta Molino nello storico ristorante Rancio Fellone. Sul palco i Neri per caso. Alta sartoria e alta moda sono state le parole d’ordine dei total look di questo evento glamour che ha ospitato un gruppo selezionato di top buyers provenienti da tutta Italia. La collezione ha come protagonista la movida, dall’aperitivo in barca al cocktail in piscina, dagli eventi mondani ai matrimoni sull’isola. A fare gli onori di casa, l’imprenditore Gianni Colucci, fondatore del gruppo.
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BAGS&JEWELS PARTY Cocktail nella gioielleria Ileana della Corte per presentare la nuova collezione di Baby Bag disegnate da Rossella Troise e Caterina Torlonia. Tante amiche e fashioniste hanno partecipato alla festa “bags&jewels� dedicata alle versatili borse in pitone e ai preziosi di casa della Corte.
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SU IL SIPARIO DA BLUNAUTA Signori e signori diamo il benvenuto allo spettacolo: si alza il sipario sulla nuova collezione Blunauta, in scena sul palcoscenico dello store di Via Carducci. La boutique di Claudia Catapano si è trasformata in un piccolo teatro in occasione del Wine&TheCity 2017. Nelle coloratissime sale del negozio, protagoniste dell’evento le attrici del Teatro dell’Anima. Via al fashion show: in passerella splendide modelle con indosso gli originali abiti e accessori glamour e poi per tutte le ospiti dolci golosi preparati con il Grano Chirico. ph. Lorenzo Cabib
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TROPICAL PARTY
Musica, modelle on the road in costume da bagno, profumi esotici, colori accesi. Con un tropical party Irma Gravagnuolo e Francesca De Bartolomeis hanno presentato la nuova collezione beach wear “Le mosche in bianco”. Per le donne il mantra è il costume colorato, divertente e a fantasia, sia per il due pezzi che per il costume intero. Stelle, ananas e unicorni per essere belle e ironiche anche in riva al mare. Bikini double face in lurex, oro, nero e bronzo, per un mood glam e al top anche in questa calda stagione. Pop e divertenti i costumi baby con fenicotteri e ombrellini. Tra musica e cocktail tropicali le modelle hanno sfilato on the road a Largo Vasto a Chiaja nella boutique Irma Gravagnuolo, che per l’occasione si è vestita solo dei costumi de Le mosche in bianco. ph. Romolo Pizi
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IN VINO VANITAS CON ZIRRE E ZIRRI
Il brand delle “terribili”, questo il significato della parola “zirre”, ha fatto festa con un party nello store di Via Bisignano in occasione del Wine&TheCity. Paola Greco, ideatrice degli iconici accessori colorati, ha presentato la nuova collezione, che quest’anno è anche for men. Due aitanti “zirri” sono stati equipaggiati di borse e borsoni e hanno partecipato a un divertente “Polaroid photo boots” con le ospiti dell’evento, che hanno ricevuto in omaggio la foto scattata con i bei ragazzoni. ph. Romolo Pizi
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CI VEDO “DOPPIO” Ottica Esposito ha inaugurato un nuovo store a Napoli, nel quartiere Chiaja. Tanti gli amici e i clienti che hanno partecipato al big party tra bollicine, musica e tanto divertimento. Benessere visivo la missione, con le migliori marche di occhiali, in grado di soddisfare le più svariate esigenze dei consumatori. E poi occhiali da vista e da sole personalizzabili.
BOLLICINE PREZIOSE Calici di vino, gioielli e brillanti. Ecco la festa di Intrecci preziosi organizzata nel nuovo store di via Vittoria Colonna. La padrona di casa Giulia De Luca ha presentato alle sue ospiti la nuova collezione: originale, ricca e colorata. Brindisi, sorrisi e tanta allegria hanno animato il “preziozo” party. Special guest Wonder Jewels Positano.
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30 ANNI DI CANTINA DI TRIUNFO Tanti auguri allo storico ristorante La cantina di Triunfo che ha festeggiato i 30 anni di attività. Il locale è stato completamente rinnovato, dalle cromie degli ambienti al design alle luci. Così anche il menù, dove i grandi classici della cucina napoletana si articolano in proposte stagionali, messe a punto con un tocco di brio dalla chef Gabriella Barbati. Tanti gli ospiti che hanno partecipato alla festa e che hanno assaggiato i nuovi piatti della cucina. Brindisi finale e ancora tanti auguri.
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CARPE DIEM, UN BISTROT NEL CUORE DI CHIAJA
Foodie party per l’inaugurazione di Carpe Diem, tavola calda bistrot, che sembra un piccolo angolo di Parigi. Ad accogliere gli inviati Rino e Imma Coda con il figlio Gianmarco, imprenditore della ristorazione e la moglie Imma Russo. Per gli ospiti gustosi finger food al sapore di tradizione, come i piatti serviti ogni giorno con cura e amore. Brindisi e bollicine per fare festa nel locale che ammicca allo stile francese, minimal e moderno. Colazioni e pranzi da leccarsi i baffi. Il Carpe Diem è un luogo di ritrovo per professionisti, amici e turisti. Non perdetevi i deliziosi dolci fatti in casa. ph. Emanuele Esposito e Cristiano Chianese
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SI FA FESTA CON LA Ha inaugurato a Napoli la Barberia Chiaja 13. A fare gli onori di casa Nunzio Luino, che ha accolto amici e clienti nel suo nuovo negozio. Artisti, imprenditori hanno brindato a lui e al suo progetto benefico “barba sospesa”, che come il più noto “caffè sospeso”, consiste nell’omaggio a una persona sconosciuta e che ha bisogno di una bella rasata o di un taglio di capelli, anziché di una tazzina al bar. Luino, barbiere a Chiaja da più di venti anni, in occasione dell’apertura della barberia a Cappella Vecchia ha lanciato questa iniziativa di solidarietà. E in tanti hanno già lasciato una barba sospesa per chi ne avesse bisogno.
HAPPY BIRTHDAY VILLAGE LOUNGE APERITIF BAR Con un “Exotic party” dal tocco glamour, il Village Lounge Aperitif Bar di San Sebastiano al Vesuvio ha spento 5 candeline. A brindare con le imprenditrici Annalisa e Luisa Viscardi centinaia di amici, clienti e vip. Special guest star della serata l’attrice Cristina Donadio. Una serata tropical piena di luci, colori e cocktail esotici, che ha confermato il successo di un locale tutto al femminile, dovuto all’estro e alla forza delle sorelle Viscardi.
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BE BOMBER! Cin Cin e in bocca al lupo a Marco Napolitano, che ha lanciato sul mercato un nuovo brand: Be Bomber, affinché tutti siano “attaccanti” della vita, tanto nello sport quanto nel lavoro, in amore, in amicizia. Insomma in ogni cosa. Coloratissime t-shirt for woman e for man. Il marchio è anche sponsor ufficiale del Valentino Club di Ischia, del Made Club di Como e del Lido di Bellagio sul Lago di Como, dove si presenta la linea Summer 2017 fashion, fitness e casual.
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SAKURAJIMA ONE NIGHT Ha aperto in città il primo ristorante giapponese guidato da un sushiman napoletano, Stefano Esposito, il Sakurajima Fusion Lab. Litri di champagne e cibo fusion per brindare al nuovo locale di via Tasso, guidato da Danilo Cortimiglia, Alfredo Liguori, Maurizio Masala e da Stefano Esposito. Alla one night organizzata dalla PL Management di Fabio Ummarino con dj set di Alex Romeo hanno partecipato più di quattrocento persone. A distanza di pochi mesi dall’inaugurazione il locale sta facendo già tendenza, complice l’esaltante connubio tra piatti della tradzione e japanese food. ph. Lorenzo Franco
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SUSHI PARTY Festa in perfetto stile giapponese per i quaranta anni del chirurgo maxillo facciale e medico estetico Riccardo Cassese, titolare dello studio Medicinae. Accanto a lui la moglie Ines Mordente, dermatologa, medico estetico e il migliore amico nonchè socio di lavoro e in affari Francesco Puglia. I tre hanno accolto amici e parenti nel giardino del loro ristorante giapponese Puro. Un sushi party curato nei minimi particolari con dress code rigorosamente ispirato al Sol Levante. Gli ospiti si sono divertiti a vestire con kimono e accessori orientali e hanno gustato le prelibatezze giapponesi cucinate dallo chef Marcelo de Sousa Pereira. Brindisi, sorrisi, bollicine e festeggiamenti fino a tarda notte. ph. Romolo Pizi
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LUXURY APERITIF Un aperitivo di lusso, quello organizzato dalla PL Management sulla terrazza dell’Ondina di Posillipo. Bollicine, musica con il dj set di Alex Romeo e balli a picco su mare. Trecento gli invitati all’evento esclusivo sponsorizzato da Marina Franchi Gioielli, eccellenza del made in Italy e Timeshop, accessori moda. ph. Costantino Nanino
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LIFESTYLE
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EVENTS
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PUBLIC RELATIONS
www.plmanagement.eu | info@plmanagement.eu 135
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A VOLTE RITORNANO: TENDER
Party in collina per l’inaugurazione del Tender Japanese restaurant, che da via Cappella Vecchia a Chiaja si è spostato al Vomero. Centinaia di ospiti hanno partecipato alla festa e assaggiato i piatti fusion del nuovo ristorante: tartare di salmone, rolls, nigiri, harumaki, bollinho tonno. Brindisi, gadget e un divertente ritorno al passato: tutti gli invitati al loro ingresso nel locale sono stati timbrati con un codice a barre, icona must del nuovo Tender. ph. Romolo Pizi
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PARTY FOLK PER ANDREA
Colori, luci, musica, canzoni e balli dell’antica tradizione napoletana per il party del ballerino Andrea Serrao, che ha compiuto diciotto anni. Una festa folk organizzata da Francesca Varriale, dove tutti gli invitati hanno esibito un originale e popular dress code proposto dal padre stilista Gino. ph. Maurizio Denisi
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THE GREAT BEAUTY PARTY La grande bellezza di Paolo Sorrentino è stato il tema del party di Maurizio Pescarolo, che ha festeggiato al Salotto La Veronica i diciotto anni, vestito come il protagonista del film Jep Gambardella. Organizzato da Gianluca Baldassarre, il party è decollato con la musica dei dj El fenomeno ed Edo Baccari che hanno fatto scatenare gli invitati con incursioni reggaeton e anni ‘80. Tra fiumi di champagne e magiche coreografie, tutti hanno partecipato con entusiasmo a far rivere l’atmosfera surreale e mitica in perfetto stile La grande bellezza. ph. Marco Baldassarre 139
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FLOWER PARTY Cascate di fiori colorati, abiti da sera e cinquecento amici per festeggiare i 18 anni di Giorgia Amodio. Il party glamour organizzato da mamma Grazia e papà Andrea si è svolto a Villa del Vecchio Pozzo. Cin cin alla splendida festeggiata vestita in “abito cenerentola” firmato da Ombelico. Bollicine, cocktail e balli scatenati per tutta la notte sulle note del piano bar di Maurizio Filisdeo e poi dj set di Gennaro Filisdeo. La villa è stata trasformata in un giardino incantato, abbellita con cento gigantografie dei momenti di vita più belli di Giorgia. ph. Francesco Artistico
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SONS OF THE BEACH Un fiume di musica ha inondato il Bagno Elena, ma una musica silenziosa, per i diciotto anni di Matteo Varini, che insieme ai suoi ospiti ha indossato le cuffie per ballare e festeggiare con un cool silent party, curato da Raffaella Rocco, con dj set di Rosario DR e Christian Ciotola ph. Marco Baldassarre
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UN BRINDISI ALL’ESTATE Metti insieme tre belle e brave professioniste: Carolina interior designer, Maria Laura personal chef, Federica stilista per bambini, mescola bene ed ecco servito il “best friend party”. Tanti gli amici e gli invitati che hanno partecipato a questo interessante e divertente open day pieno di novità, che si è svolto nello studio Officine c16 di Carolina Caccioppoli, tra i finger food di Maria Laura Pignata (le ricette le trovate sul suo blog partenopeat) e i costumi da bagno con bandana coordinata disegnati e realizzati con stoffe liberty e tanto amore da Federica Buonanno. ph. Romolo Pizi
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