PassaParola Mag Luxembourg

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Mensile italiano in Lussemburgo e Francia

Sardegna sconosciuta e autentica

Les cités ouvrières de Lorraine

I MILLE VOLTI DELLA PANDEMIA

2,90 €

Donne sempre in seconda fila

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Viaggiare sicuri, ma dove? I danni economici e sociali Un film “blindato” Pregare in tempi di Covid-19

PORT PAYE PS/578

Anno XVII, XVII,Numero Numero7/8 3 •• Marzo 2020 2020 Anno Luglio/Agosto

Les expos post-pandemie

luglio/agosto 2020

PassaParola

16 pages en français


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Foto copertina ledmark/Shutterstock.com

CORREZIONE BOZZE Stella Emolo / Gilda Luzzi

Fondation Fonds Interculturel

Anno XVII - Numero 7/8 - Luglio/Agosto 2020

OTTIMISMO, CORAGGIO, PRUDENZA

E siamo arrivati all’estate. Sicuramente la più improbabile che potessimo aspettarci. Reduci dalla “clausura forzata” della pandemia, scettici nella fase 2, divisi in due categorie nella fase 3: cauti con buon senso e incauti con menefreghismo. In qualche modo cerchiamo tutti di (ri)partire, proprio come abbiamo strillato in copertina. Come? Con questo numero che sarà l’ultimo in formato solo digitale e, quindi, eccezionalmente gratuito anche per chi non è abbonato. Con una proposta di viaggio volutamente alternativa, scegliendo una meta classica delle nostre vacanze italiane, la Sardegna, ma proponendovela nel suo aspetto più originale e inconsueto. Fedeli a quello spirito che ci vuole sempre alla ricerca di informazioni e suggerimenti fuori dall’ordinario. E con un’immagine che è anche metafora della nostra Rivista, da sempre un “ponte” fra il Granducato e il Belpaese. Perché dalle miniere dismesse del Sulcis a quelle chiuse da tempo del Sud del Lussemburgo o della Lorena il passo è breve; ed è un passo che accomuna la storia degli operai italiani, vicini (anche se distanti) nella fatica e nell’orgoglio: che sia nelle viscere della Sardegna o in quelle di Esch-surAlzette o dei Pays-Haut. Ma poiché il virus è, purtroppo, ancora con noi, molti sono gli articoli dedicati all’argomento e affrontati sotto luci diverse: dalla discriminazione di genere alla TV, dalla preghiera all’economia. Ripartire per noi è anche e soprattutto continuare e farlo ogni mese sia con un nuovo numero di PassaParola Magazine (nonostante le immense difficoltà che la crisi sanitaria ci costringe ad affrontare) che attraverso la trasmissione radiofonica VoicesbyPassaParola, tornata ad proporre argomenti di vario tipo dopo ben 3 mesi tutti dedicati alla pandemia (incluso il servizio-notiziario in italiano #InfoquARArantena). Vi auguriamo una buona estate, all’insegna dell’ottimismo che non deve essere incosciente e della prudenza da coniugarsi al coraggio. Trascorretela anche in nostra compagnia per tutto luglio e agosto (numero unico per due mesi, come sempre). W le buone letture! L’illustration de notre couverture est aussi une métaphore de notre magazine, depuis toujours un « pont » entre le Grand-Duché, la France et l’Italie. Car il n’y a qu’un pas des mines abandonnées du Sulcis à celles fermées depuis longtemps du sud du Luxembourg ou de la Lorraine ; mais ce pas unit l’histoire des ouvriers italiens, proches (même si éloignés) dans la peine comme dans l’orgueil : que ce soit dans les entrailles de la Sardaigne ou dans celles d’Esch-sur-Alzette ou du Pays-Haut.

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TESTO Redazione

I NUOVI EXPAT ITALIANI IN LUSSEMBURGO LINEE DI TENDENZA DA APPROFONDIRE Mediamente giovani, con un alto livello di istruzione, sposati, senza figli e non alla prima esperienza di studio o lavoro all’estero. Chi sono e che problemi hanno riscontrato gli italiani arrivati in Lussemburgo fra il 2016 e il 2019. Si tratta di un campione, ma offre un ritratto sufficiente dell’emigrazione italiana in Europa: base per nuovi approfondimenti

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ra luglio e agosto 2019 Espatriando Lussemburgo, Libreria Italiana e PassaParola asbl hanno partecipato alla ricerca On the road again sulla nuova emigrazione italiana. A farne la regia è stata la Filef Nuova Emigrazione Belgio che, con la Commune del Belgio, tra ottobre 2013 e giugno 2014, aveva svolto una ricerca sui nuovi emigranti italiani in Belgio. In seguito il progetto si è allargato ad altri Paesi europei. Sono stati raccolti e analizzati 749 questionari anonimi tra il Belgio (soprattutto le regioni di Bruxelles capitale e nelle Fiandre, quindi la circoscrizione consolare di Bruxelles), la Svizzera occidentale (circoscrizione consolare di Berna), il Lussemburgo, la Spagna (nell’area di Barcellona), la Francia (circoscrizione consolare di Parigi) e la Germania, (in un’area di circa 50 km attorno a Francoforte sul Meno). Il tutto fatto principalmente via social network e (si legge nella prefazione) “per via del numero di intervistati, non possiamo pensare che i risultati siano quantitativamente rappresentativi per tutte le aree analizzate”. Si tratta in realtà di linee di tendenza, in alcuni casi da approfondire, che saranno utili alle associazioni e alle organizzazioni che si occupano di emigrazione nonché alle istituzioni, per il loro lavoro all’interno della comunità italiana emigrata. Vediamo qualche dato

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sul Lussemburgo: il campione di ricerca osservato riguarda la fascia d’età fra 35 e 49 anni, il 60% sposati, senza figli e con un alto grado di istruzione (laurea, specializzazioni, PhD). Le principali regioni di provenienza degli intervistati sono Puglia, Piemonte, Lombardia, Campania, Emilia Romagna. La metà sul totale degli intervistati aveva già fatto un’esperienza di vita in un altro Paese. Il 6687% non ha altri familiari o amici presenti nel nuovo Paese di residenza. Questo indica che probabilmente le catene migratorie, pur se ancora presenti con un peso diverso tra i vari Stati, non sono più il vettore


Foto: Cafuddiamo @whatsbehindthat

I PROBLEMI COMUNI, PER TUTTI I PAESI, CHE RICORRONO PIÙ SPESSO SONO: IL DIVERSO COSTO DELLA VITA, DI CUI SPESSO NON SI ERA A CONOSCENZA; L’ADATTAMENTO A UN SISTEMA-PAESE DIVERSO DAL PROPRIO; EPISODI DI RAZZISMO; QUESTIONI LEGATE AL RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO

principale della scelta del nuovo Paese di residenza. In tutti i Paesi presi in esame sono quattro i principali motivi che hanno portato al trasferimento, praticamente tutti con lo stesso ordine: a) si è ricevuta una buona offerta di lavoro, b) si cerca un lavoro attivamente, c) motivi di studio, d) per dare un futuro ai figli e ricongiungersi ai familiari. Normalmente nelle ricerche sui nuovi emigranti la maggior parte delle domande si concentrano sulla situazione lavorativa. In questa ricerca si è voluto andare oltre, valutando anche i problemi incontrati, che, in ordine di importanza sono: la ricerca della casa,

la frequentazione di nuove persone, la lingua. Nel questionario era disponibile anche un campo a risposta libera. Fra gli intervistati che lo hanno riempito, i problemi comuni, per tutti i Paesi, che ricorrono più spesso sono: il diverso costo della vita, di cui spesso non si era a conoscenza; l’adattamento a un sistema-Paese diverso dal proprio; episodi di razzismo; questioni legate al riconoscimento dei titoli di studio. Per leggere tutti i dati:

tervista.org

https://filefnuovaemigrazione.al

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EUROPARLIAMONE TESTO Amelia Conte

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opo la raccomandazione della Commissione europea, dal 15 giugno 2020 gli Stati membri Schengen e gli Stati associati Schengen hanno revocato i controlli alle frontiere interne e prorogato la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Ue fino al 30 giugno 2020 da parte di Paesi terzi. Poiché la situazione sanitaria in alcuni Paesi terzi rimane critica, la Commissione non propone in questa fase una revoca generale della restrizione dei viaggi. Raccomanda invece di revocarla, Paese per Paese, sulla base di una serie di principi e criteri obiettivi, tra cui la situazione sanitaria, la capacità di applicare misure di contenimento durante i viaggi e considerazioni di reciprocità; e tenendo conto dei dati provenienti da fonti autorevoli come l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr). Il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha così dichiarato: “A seguito della revoca di tutti i controlli alle frontiere interne dentro all’Unione, stiamo proponendo un approccio chiaro e flessibile per rimuovere le restrizioni ai viaggi verso l’Ue a partire dal 1° luglio. I viaggi internazionali sono fondamentali per il turismo e gli affari e per ricongiungersi alla famiglia e agli amici. Mentre dovremo tutti stare attenti, è giunto il momento di preparare

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Savanevich Viktar/Shutterstock.com

La pandemia ha messo in ginocchio il settore turistico e gli spostamenti interni nei Paesi Ue e dell’area Schengen. Dalla metà di giugno vi è qualche segno di ripresa anche grazie alle disposizioni europee


LA COMMISSIONE EUROPEA HA LANCIATO RE-OPEN EU, UNA MAPPA INTERATTIVA CHE DÀ ACCESSO ALLE INFORMAZIONI NECESSARIE E AGGIORNATE IN TEMPO REALE PER PIANIFICARE CON SERENITÀ VIAGGI E VACANZE IN EUROPA NEL PERIODO POST-COVID

“I VIAGGI INTERNAZIONALI SONO FONDAMENTALI PER IL TURISMO E GLI AFFARI E PER RICONGIUNGERSI ALLA FAMIGLIA E AGLI AMICI” (YLVA JOHANSSON, COMMISSARIO EUROPEO PER GLI AFFARI INTERNI)

in modo concreto l’eliminazione delle restrizioni con i Paesi la cui situazione sanitaria è simile a quella dell’Ue e per riprendere le operazioni sui visti”. Sempre in tema di riapertura dei confini europei e rilancio del turismo, la Commissione europea il 15 giugno ha lanciato il progetto Re-open EU, una mappa interattiva che dà accesso alle informazioni necessarie e aggiornate in tempo reale per pianificare con serenità viaggi e vacanze in Europa nel periodo post-Covid. Come funziona Re-open EU per organizzare le vacanze in Europa? Facile. Si tratta di una piattaforma web multilingue con mappa interattiva costantemente aggiornata. Basta collegarsi al sito reopen.europa.eu/it, selezionare il Paese in cui si intende viaggiare, scegliendo dal menù a tendina o cliccando sulla mappa. Si ha così un accesso rapido a tutte le informazioni attendibili e aggiornate su apertura frontiere, situazione dei mezzi di trasporto, restrizioni sui viaggi, misure di sicurezza e salute pubblica adottate nel Paese di destinazione. Sarà possibile sapere, ad esempio, se e dove è obbligatorio l’uso di mascherina all’aperto e se sono state introdotte misure per il distanziamento sociale. Oppure se il Paese richiede ai turisti di trascorrere un periodo di quarantena all’arrivo. Ma anche conoscere le norme sui trasporti pubblici, sull’apertura di musei e chiese, le disposizioni adottate per poter andare al ristorante, bar e stabilimenti balneari in totale sicurezza. Facilmente accessibile su desktop e dispositivi mobili, l’applicazione contiene informazioni nelle 24 lingue ufficiali dell’Ue. Vi ricordiamo sempre di consultare anche la pagina della Farnesina.

www.viaggiaresicuri.mae.aci.it LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 7


FINANZA & ECONOMIA TESTO Gerardo Magaldi

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e ne siamo accorti tutti. Il Covid-19 non è stato solo un’emergenza sanitaria, ma, come se non bastasse, ha prodotto anche notevoli effetti negativi sulla nostra economia. Lo scorso maggio, infatti, la Commissione europea ha formulato le sue previsioni economiche, chiarendo che per i prossimi mesi ci aspetta “una recessione profonda ed irregolare, caratterizzata da una ripresa incerta”. Nel comunicato che l’organo più autorevole della governance europea ha prodotto è chiaramente specificato come la pandemia da coronavirus rappresenta un grave shock per le economie globali e, in particolare, dell’Ue, con conseguenze socioeconomiche molto serie, poiché si sperimenterà una recessione di proporzioni storiche. CRESCITA Si prevede che l’economia dell’Ue segnerà un -7,5% nel 2020, una diminuzione di circa nove punti percentuali rispetto alle previsioni economiche dell’autunno

Lo shock economico negativo avrà ripercussioni sulla crescita del PIL europeo e, di conseguenza, sul tasso di disoccupazione e sull’inflazione attesa 2019. Si tratta di uno shock simmetrico per l’economia dell’Ue in quanto la pandemia ha colpito tutti gli Stati membri e ad essere penalizzati sono sia la produzione nel 2020 (con un calo che vadal -4% in Polonia al -9% in Grecia) sia la forza di riprendersi nel 2021. INTERDIPENDENZA TRA GLI STATI La ripresa economica di ciascuno Stato membro dipenderà non solo dall’evoluzione della pandemia in quel Paese, ma anche dalla struttura delle rispettive economie e dalla capacità di rispondere alla crisi con politiche di stabilizzazione. Data l’interdi-

pendenza delle economie dell’Ue, le dinamiche della ripresa in ciascuno Stato membro influenzeranno anche la forza della ripresa di altri Stati membri. Gli effetti di questo shock economico si ripercuoteranno sulla spesa dei consumatori, sulla produzione industriale, sugli investimenti, il commercio, il turismo, i flussi di capitale e le catene di approvvigionamento. DISOCCUPAZIONE Il principale effetto di questa recessione è da rintracciare nell’aumento della disoccupazione. Si prevede che il tasso nell’area euro salirà dal 7,5% del 2019 al

GLI EFFETTI DI QUESTO SHOCK ECONOMICO SI RIPERCUOTERANNO SULLA SPESA DEI CONSUMATORI, SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE, SUGLI INVESTIMENTI, IL COMMERCIO, IL TURISMO, I FLUSSI DI CAPITALE E LE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO

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TierneyMJ/Shutterstock.com

FINANZA & ECONOMIA

9,5% nel 2020, prima di ridursi nuovamente all’8,5% nel 2021. Gli stati membri con contratti a breve termine e quelli in cui gran parte della forza lavoro dipende dal turismo saranno particolarmente colpiti. Anche i giovani che entrano nella forza lavoro in questo momento troveranno più difficile assicurarsi il loro primo impiego e le politiche sociali dei Paesi membri dovranno aumentare il loro budget per non creare un’emergenza sociale, oltre che un’emergenza economica. INFLAZIONE Altra conseguenza dello shock negativo è rappresentata dalla notevole diminuzione dell’inflazio-

LA COSTANTE EFFICACIA DELLE MISURE POLITICHE DELL’UE E NAZIONALI PER FAR FRONTE ALLA CRISI SARÀ FONDAMENTALE PER LIMITARE IL DANNO ECONOMICO E FACILITARE UNA RIPRESA RAPIDA E SOLIDA ne. Sarà molto lontano, infatti, l’obiettivo di un’inflazione attesa intorno al 2%, obiettivo della BCE. Si prevede che quest’anno i prezzi al consumo diminuiranno in modo significativo a causa del calo della domanda e della forte riduzione dei prezzi del petrolio, che insieme dovrebbero più che compensare aumenti di prezzo isolati causati da interruzioni dell’offerta legate alla pandemia. L’inflazione nell’area dell’euro, misurata dall’indice armonizzato

dei prezzi al consumo (IPCA), è ora prevista allo 0,2% nel 2020 e all’1,1% nel 2021. Per l’Ue, in toto, l’inflazione è prevista allo 0,6% nel 2020 e all’1,3% nel 2021. La costante efficacia delle misure politiche dell’Ue e nazionali per far fronte alla crisi sarà fondamentale per limitare il danno economico e facilitare una ripresa rapida e solida al fine di avviare le economie sulla strada di una crescita sostenibile e inclusiva.

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Foto: Fra Vantellini - www.fravantellini.com

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TESTO Valentina Ersilia Matrascia

PANDEMIA:

sostantivo “maschile”!

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Lui è davanti al pc. Lei, amorevole, si occupa del bambino e delle piante. La grafica della app di Immuni (per tracciare gli asintomatici), molto criticata e modificata nella sua versione grafica, con i ruoli invertiti, è l’ultimo tassello di una lunga storia di stereotipi. Ma che veste e peso hanno le donne nel contrasto al virus e nella ripartenza del Paese?

iuseppe Conte ha sentito l’esigenza di integrare, solo in un secondo momento, i due comitati di esperti (quello tecnico-scientifico e quello socio-economico) con 11 donne in più: 5 nell’organismo guidato da Colao e 6 nel Comitato tecnico-scientifico coordinato da Borrelli, arrivate solo dopo un appello a firma di 16 senatrici e una richiesta al premier sottoscritta da varie personalità del mondo politico e culturale: #datecivoce “per la valorizzazione del talento femminile commisurato alla rappresentanza TRA LE “EREDITÀ” DELLA PANDEMIA, QUELLA DELLA CONVERSIONE AL TELELAVORO, UN’OPZIONE CHE PER MOLTE DONNE È DIVENTATA OBBLIGATA ANCHE NELLA FASE 2, QUANDO A RIENTRARE AL LAVORO NEL 72% DEI CASI SONO STATI GLI UOMINI. LE DONNE SONO RIMASTE IN CASA CON I FIGLI, ESSENDO CHIUSE ANCHE SCUOLE, LUDOTECHE E STRUTTURE PER L’INFANZIA

femminile di questo Paese”. Se il Covid-19 e la crisi sanitaria che ne consegue colpiscono indipendentemente dal genere, in prima fila nella battaglia contro il virus ci sono in larga maggioranza donne. «L’impegno di infermiere, dottoresse, ricercatrici, farmaciste si è rivelato indispensabile in questi mesi per ridurre la sofferenza e per salvare vite umane, così come si sono rivelate determinanti per la tenuta sociale e per la vita quotidiana le insegnanti e le lavoratrici dei settori essenziali, dall’alimentare al commercio, all’informazione, ai servizi pubblici» commenta a PassaParola Magazine la sociologa Graziella Priulla. «Indispensabili - aggiunge - però non significa visibili. Competenti non significa apprezzate; ed

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INTERVISTA A PAOLA PROFETA

Docente di Scienza delle Finanze all’Università Bocconi, è una delle 6 donne della task force “Donne per un nuovo rinascimento”. Si è occupata di lavoro Che emozione è stata per Lei questa nomina? Sono molto contenta di questo incarico e sento una grande responsabilità. Il Covid rappresenta una sfida per le donne italiane, un rischio in più per il loro lavoro, che già ha elementi di forte debolezza, e una pressione in più per l’organizzazione della famiglia già così ardua. Ma come tutte le crisi può anche rappresentare l’opportunità di un cambiamento. Le misure e le politiche messe in atto possono spostare il peso dai rischi alle opportunità. È su questo che la task force può dare un grande contributo. La “rivoluzione” del telelavoro ha coinvolto uomini e donne. Cosa può dirci al riguardo? Lo smart-working, se utilizzato in modo corretto, come strumento di flessibilità lavorativa, permette una maggiore condivisione del lavoro, delle attività domestiche e di cura nella famiglia tra uomini e donne. Secondo uno studio che abbiamo condotto prima del Covid (Angelici e Profeta: “Smart-working: work flexibility without constraints, Dondena Center, Bocconi”) gli uomini che utilizzano lo smart-working un giorno a settimana aumentano del 51% la partecipazione alle attività domestiche. Il Covid ha accelerato l’utilizzo dello smartworking come unica soluzione per continuare a lavorare. Si tratta però di una forma estrema, adottata tutti i giorni e non pianificata, che quindi del telelavoro originario ha poco, poiché manca l’elemento essenziale della flessibilità. Da questo i rischi di passi indietro. Sarebbe sbagliato però attribuirgli la responsabilità di questo. Al contrario, lo smart-working nella sua forma di vera flessibilità, alternando lavoro a distanza e in presenza, è un grande alleato della parità di genere.

essenziali alla vita non significa essenziali al potere. Perché potere, non cura, è la parola chiave. Se la Fase 3 significherà il ritorno alla cosiddetta normalità, la tragedia del Covid-19 non avrà insegnato niente». Tra

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PP

LO SMART-WORKING NELLA SUA FORMA DI VERA FLESSIBILITÀ, ALTERNANDO LAVORO A DISTANZA E IN PRESENZA, È UN GRANDE ALLEATO DELLA PARITÀ DI GENERE

Quanto spazio c’è per le donne nei ruoli di responsabilità nel nostro Paese? Poco spazio purtroppo. Le donne sono poco presenti nei ruoli decisionali. Anche se ormai tutti gli studi sottolineano i vantaggi di una leadership equilibrata per genere: le donne sono competenti e qualificate e portano un’agenda inclusiva. In questo momento ce n’è particolarmente bisogno. Che messaggio si sente di dare alle giovani donne? Credere nelle loro capacità e nei talenti e affermarsi con determinazione. Le esperte possono essere un role model a cui riferirsi, ma ci aspettiamo che le giovani possano e riescano a fare molto di più e meglio di noi! Anche grazie all’azione di chi si sa adoperare per costruire una strada per loro un po’ meno in salita rispetto a quella della mia generazione. (VEM)

le “eredità” della pandemia, quella della conversione al telelavoro, un’opzione che per molte donne è diventata obbligata anche nella Fase 2, quando a rientrare al lavoro nel 72% dei casi sono stati gli uomini. Le


INTERVISTA A ROSA MARINA MELILLO

PP

Docente di Patologia generale presso il Dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche dell’Università Federico II di Napoli. Membro del COMITATO TECNICO SCIENTIFICO Quanto spazio c’è per le donne nei ruoli di responsabilità nel nostro Paese? A mio parere c’è ancora troppo poco spazio per le donne nei ruoli decisionali e di potere, anche se le cose stanno migliorando. In Europa, ad esempio, ci sono donne premier o che ricoprono importanti ruoli istituzionali che non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschi in quanto a capacità, competenza e carisma. Ma sono ancora eccezioni. Le donne faticano in genere molto più degli uomini per raggiungere posti di comando. Per motivi biologici e culturali hanno il carico della famiglia, dei figli, della gestione della casa. Hanno quindi meno tempo a disposizione e devono saper fare molte cose. In più ci sono ancora degli atteggiamenti culturali che considerano la donna meno capace e/o meno adatta a certi ruoli. Diciamoci la verità, il nostro è ancora un mondo maschilista e la disparità di genere è molto forte. In particolare nel settore scientifico, nell’ambito delle cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), il gender gap risulta essere notevole. Quali sono le ragioni della sottorappresentanza femminile e quali i possibili rimedi? Questa notizia mi risulta strana, anche se l’ho letta anche io in vari quotidiani e giornali. Io sono un medico ricercatore, lavoro in un dipartimento universitario in cui si fa ricerca biomedica. I nostri laboratori sono pieni di donne. Per quel che riguarda altri settori quali l’ingegneria o la fisica e la matematica, non mi risulta che gli uomini siano migliori delle donne. Forse le donne scelgono meno queste discipline perché motivi cul-

donne sono rimaste in casa con i figli, essendo chiuse anche scuole, ludoteche e strutture per l’infanzia. «Lavoro agile? Forse agile deve essere la lavoratrice - sottolinea Priulla - nella quotidiana gimkana senza orari

DICIAMOCI LA VERITÀ, IL NOSTRO È ANCORA UN MONDO MASCHILISTA E LA DISPARITÀ DI GENERE È MOLTO FORTE. SI PUÒ RIMEDIARE AIUTANDO LE DONNE IN PERIODI CRUCIALI (GRAVIDANZA, PRIMI ANNI DEI FIGLI). QUESTO DOVREBBE ESSERE COMPITO DI UNO STATO CIVILE

turali e familiari giocano un ruolo importante. Si può rimediare incentivando le donne a inseguire i propri sogni e le proprie inclinazioni. Aiutandole in periodi cruciali, durante la gravidanza e nei primi anni della crescita dei figli, con supporti economici e asili nido nei posti di lavoro. Questo dovrebbe essere compito di uno Stato civile. Insegnando ai nostri uomini, almeno quelli più giovani, a rispettare le donne, ad aiutare e sostenere le proprie compagne nella realizzazione professionale. Questo dovrebbe essere compito di una società culturalmente evoluta e moderna. Che messaggio si sente di dare alle giovani donne? Vorrei dire loro di credere sempre in ciò che fanno, di avere degli obiettivi e di perseguirli con tenacia, di non cercare facili scorciatoie e di non mollare mai. Di non farsi inibire da preconcetti, da senso di inadeguatezza, da scarsa autostima, da giudizi sbagliati. Di non rinunciare ai propri sogni, di non farsi relegare in ruoli di madri e donne di casa, di pretendere la collaborazione domestica dai loro compagni. Le donne possono essere mogli, madri e molto di più. (VEM)

mentre cambia un pannolino o un pannolone, mentre imbocca un neonato o un genitore con l’Alzheimer, mentre ripete le tabelline con i bambini, mentre stira o taglia la verdura o lava i pavimenti».

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TESTO Valentina Ersilia Matrascia

INTERVISTA ESCLUSIVA

alla donna-simbolo della legge sulle quote di genere

PP

LELLA GOLFO: «L’Italia oggi non è ancora un Paese per donne»

D

alla Legge 120/ 2011, che ha introdotto in Italia le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e controllate dalle Pubbliche Amministrazioni e di cui è stata prima firmataria, quali passi avanti sono stati fatti e com’è cambiata la situazione per le donne in Italia in questo (quasi) decennio? È stata una vera e propria rivoluzione e non solo per le donne, ma per il sistema Italia. Siamo passati dal 5,6% di donne nelle società quotate al 38%, dal 17,5 al 31% nelle controllate, mentre nei collegi sindacali abbiamo superato il 40%. Grazie alla legge siamo fra i Paesi all’avanguardia in Europa, tanto che il Parlamento ha deciso di reiterarne le previsioni per altri tre mandati, alzando l’asticella al 40%. E soprattutto, il merito della norma è stato risvegliare un dibattito che negli ultimi decenni sembrava essersi spento (nonostante le nostre continue sollecitazioni) e diffondere la consapevolezza su quanto la parità resti un traguar-

do lontano. È venuta la stagione delle Presidenti donne alla guida dei grandi colossi pubblici, le leggi elettorali sulla doppia preferenza, l’impegno delle aziende sul fronte del welfare e della conciliazione. Insomma, credo che quella legge sia stata davvero provvidenziale per le donne e per il Paese, da ogni punto di vista e a ogni livello. Nel 2019, nelle vesti di presidente della Fondazione Marisa Bellisario, aveva scritto una lettera al premier Conte, sollecitando un governo composto al

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50% da donne. In questi giorni è tornata (con altre donne e con l’iniziativa “Dateci voce”) a chiedere (sempre a Conte) che fosse garantita una presenza femminile all’interno delle task force che fronteggiano l’emergenza COVID-19. Non dovrebbe essere una cosa ormai acquisita e automatica? quali sono gli ostacoli alla presenza femminile nei posti decisionali? perché si fanno ancora oggi “i conti senza le donne”? Con la Fondazione Bellisario combatto da sempre la battaglia per le donne ai vertici e non so dire


quanti appelli, manifesti, campagne abbiamo promosso in questa direzione. Ci siamo sempre state ogni volta che nelle istituzioni e nell’economia si ribadiva nei fatti un concetto e una pratica davvero insostenibili, ovvero che le donne fossero “unfit” (dall’inglese: inadeguate, ndr) a comandare. Perché è questo il messaggio che passa quando per i ruoli apicali vengono scelti sempre e solo uomini, come se le donne non abbiano competenze, capacità e talenti per occupare posti di comando. Solo quando usciremo dalla condizione di straordinarietà, che ancora oggi accompagna la nomina di una donna alla guida di un’azienda o di un’istituzione, potremo dirci una società e una democrazia paritaria e il COVID ci ha rammentato che il traguardo è ancora lontano. Per mesi abbiamo ringraziato pubblicamente le donne in prima linea (medici, infermiere, ricercatrici, farmaciste, insegnanti, cassiere e mamme), ma quando si è trattato di organizzare la linea di comando, di

Kubko/Shutterstock.com

SOLO QUANDO USCIREMO DALLA CONDIZIONE DI STRAORDINARIETÀ, CHE ANCORA OGGI ACCOMPAGNA LA NOMINA DI UNA DONNA ALLA GUIDA DI UN’AZIENDA O DI UN’ISTITUZIONE, POTREMO DIRCI UNA SOCIETÀ E UNA DEMOCRAZIA PARITARIA E IL COVID CI HA RAMMENTATO CHE IL TRAGUARDO È ANCORA LONTANO

attribuire ruoli e incarichi di vertice, siamo state chiamate a fare un passo indietro. Ci sono voluti i nostri appelli perché il Presidente Conte corresse ai ripari e le task force si aprissero a una maggiore presenza femminile. Mi auguro che non serva una legge e che bastino la Costituzione e il buonsenso per comprendere che la parità oggi non è un’opzione, ma l’unico strumento per far sì che il Paese esca dall’emergenza e si incammini verso un percorso di crescita e modernizzazione. Se vogliamo evitare non solo l’immobilismo, ma la recessione, governo e imprese devono lavorare insieme per rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione femminile a tutti i livelli. L’Italia è un Paese per donne? Al momento no, ma stiamo lavorando perché lo diventi. Faccio parte della task force “Donne per un nuovo Rinascimento”, voluta dalla Ministra Bonetti, e in questi mesi abbiamo lavorato duramente in questa direzione. Trasformare

l’Italia in un “Paese per donne” significa agire su diversi piani. Bisogna moltiplicare incentivi e sgravi alle imprese per l’assunzione di donne e promuovere investimenti su quell’imprenditoria; far sì che in tutto il Paese, dal Nord al Sud, le donne non debbano rinunciare al lavoro per diventare madri; dare un sostegno reale e non unatantum alla maternità e attuare politiche di welfare integrate pubblico-privato; agire sul fronte della differenza retributiva, con una legge che preveda multe per chi non rispetta la parità salariale, come avviene in Islanda e in Francia. E bisogna colmare il divario formativo sul fronte delle STEM (leggi pag. 13, ndr) e riconoscere il lavoro e i sacrifici delle tante ricercatrici “invisibili” che abbiamo riscoperto in questi mesi. Insomma, c’è tanto da fare, ma noi abbiamo idee chiare e tanta determinazione dalla nostra parte. Si ringrazia Simona Di Pietro per il prezioso contributo nella realizzazione di questa intervista

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TANTI ITALIANI FA TESTO Maria Luisa Caldognetto

DALL’ITALIA AL LUSSEMBURGO E OLTRE Duilio Donzelli (1882-1966), un artista dalle molteplici sfaccettature

E

ra nato a Fossombrone, nelle Marche, da una modesta famiglia di commercianti, e fin da ragazzo frequentava le cave dei tagliapietre e le botteghe dei decoratori di edifici, dove imparò anche l’antica tecnica dell’affresco, prima ancora di riuscire ad accedere, nel 1902, all’Istituto d’arte di Urbino per apprendere pittura, scultura, architettura, prospettiva, decorazione e storia dell’arte; fino ad ottenere nel 1907 il diploma di insegnante di disegno. Sono gli anni turbolenti delle lotte operaie e Duilio partecipa alle manifestazioni a fianco dei lavoratori, subendo un primo arresto nel 1904 che gli varrà una schedatura come “sovversivo” con le conseguenti difficoltà a trovare un impiego rispondente alla sua qualifica professionale. Ragion per cui continuerà a lavorare sui cantieri come semplice decoratore. Sposatosi e già padre di tre figli, nel 1912 decide infine di emigrare in Lussemburgo in cerca di migliori condizioni di

Il sorprendente percorso di un uomo capace di coniugare talento e passioni nella fedeltà alle proprie scelte e convinzioni, senza tuttavia mai rinunciare alla fede nel potere salvifico che l’arte e la bellezza possono esercitare sugli umani, dovunque e comunque si esprimano

L’atelier di Duilio Donzelli a Lacroix-sur-Meuse, 1939

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TANTI ITALIANI FA

vita, seguendo i percorsi e le speranze dei tanti che dalla sua stessa regione arrivano in quegli anni nei vari centri del Bacino minerario. Si stabilisce a Esch-sur-Alzette dove, grazie alla rapida urbanizzazione seguita al boom della siderurgia, gli si presenteranno buone occasioni d’impiego come scultore e decoratore di facciate. Rimangono celebri ancora oggi i suoi “mascheroni” e gli altri motivi ornamentali sugli edifici che si alternano lungo le principali vie cittadine (rue de l’Alzette, rue Dicks, rue Brasseur). Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, Donzelli riesce a farsi assumere dall’ARBED come operaio, per garantire un’entrata sicura alla famiglia destinata ad ingrandirsi con la nascita di altri due figli, pur continuando ad accettare richieste di sculture per arrotondare il salario, alcune di rilievo come la tomba della famiglia Reckinger a Esch, nel 1917, o il monumento funerario di Jean Schortgen, morto in un incidente di miniera, realizzato a Tetange nel 1920. Il primo Dopoguerra gli offre la possibilità di far valere le sue competenze artistiche all’interno della stessa ARBED, che nel 1922 gli affida l’incarico di decorare la sua sede a Lussemburgo-città, nonché con i corsi di disegno presso la scuola professionale a Esch, mentre i suoi figli maggiori cominciano a seguire le orme paterne sotto la sua guida. È un periodo particolarmente intenso e carico di soddisfazioni per Duilio, che tuttavia non rimane insensibile al concomitante avvento del fascismo in Italia e alle sue ripercussioni all’interno della collettività emigrata. Così lo troviamo impegnato nella società di mutuo soccorso “La Fra-

IL PRIMO DOPOGUERRA GLI OFFRE LA POSSIBILITÀ DI FAR VALERE LE SUE COMPETENZE ARTISTICHE ALL’INTERNO DELLA STESSA ARBED, CHE NEL 1922 GLI AFFIDA L’INCARICO DI DECORARE LA SUA SEDE A LUSSEMBURGO-CITTÀ tellanza”, fondata a Esch nel 1923 col chiaro intento di affiancare all’azione assistenziale una militanza antifascista attiva da parte dei suoi membri, in gran parte comunisti o socialisti. Il suo ruolo di presidente lo espone a un controllo poliziesco incessante e la sua pur lontana schedatura come “sovversivo” riemerge ora aggravandone la situazione al punto che, a seguito delle manifestazioni organizzate per protestare contro l’assassinio di Matteotti nel 1924, Donzelli viene espulso senza appello e trova rifugio nella vicina Francia dove

ben presto è raggiunto dall’intera famiglia. La ricostruzione delle zone devastate dalla guerra nella regione della Mosa, intorno a Verdun, gli consente di riprendere rapidamente, coadiuvato dai figli Dante e Italo, il suo ruolo di scultore, realizzando una trentina di monumenti ai caduti e altri monumenti commemorativi e funerari, cui si aggiunge un’intensa attività di pittore con la decorazione di una quarantina di chiese, durante un quindicennio. L’occupazione nazista della Francia, nel 1940, costringe la famiglia Donzelli, notoriamente antifascista (la figlia Dora si distinguerà nella Resistenza francese), a una precipitosa fuga a Valence, nella “zona libera”, dove Duilio potrà proseguire la sua attività artistica, ormai incentrata prevalentemente sull’arte sacra, fino alla morte avvenuta nel 1966.

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ONDE SONORE TESTO Paolo Travelli

Una vita per la musica (e non solo)

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La sua carriera è legata da tempi immemori a Radio3Rai. Musicista, autore, regista, conduttore radiofonico e fotografo, è capace di esplorare le geografie musicali attraverso la scrittura e le note. Con il suo basso e la sua macchina fotografica gira il mondo regalandoci prospettive inconsuete e storie innovative legate alla bellezza e alla musica


ONDE SONORE

L

a musica è il tuo grande amore, ma da tempo ti interessi anche di fotografia, di poesia e sei un grandissimo viaggiatore. Come riesci a conciliare tutte queste passioni? Se qualcuno mi chiede di cosa mi occupo, rispondo: «Suoni e geografie». È vero che mi occupo soprattutto di musica e in particolare di musiche del mondo. Ma ho sempre avuto un’attitudine onnivora e non metto paletti. Questa curiosità ha fatto il paio con la curiosità di esplorare e, piano piano, a queste due passioni si è affiancata quella per la fotografia. Quando vado in giro raccolgo foto e storie musicali. E succede anche quando viaggio per suonare. Come ti sei avvicinato al mondo della radio e qual è la caratteristica principale che deve avere un autore? Molti anni fa a Bologna ho cominciato in una piccola radio libera. Poi ho frequentato un corso di programmista-regista radiofonico a Barga, in Toscana, tenuto da un grande personaggio di RadioRai, Adriano Mazzoletti, che cercava anche tra gli allievi qualcuno che potesse lavorare con lui. Un mese dopo la fine del corso sono stato convocato a Roma. Ho iniziato, quindi, in maniera abbastanza casuale e quel corso è diventato un lavoro. Allo stesso tempo, se non ci fosse stata questa mia “passionaccia” che mi divora-

va dentro, nulla sarebbe successo. Era il lontano 1986 quando firmai il primo contratto in Rai e pochi mesi dopo ho realizzato il mio primo programma sugli strumenti inconsueti nel jazz moderno. Credo che per fare l’autore occorra avere competenza, una grande versatilità (anche dal punto di vista tecnico: saper fare foto, video, musica, montaggio), la capacità di trasformare in divulgazione degli argomenti molto complessi e restare curiosi di tutto. Ti abbiamo conosciuto nel 2018 in Lussemburgo al Festival MEYOUZIK (attualmente sospeso), con il tuo spettacolare strumento basso tinozza, insieme ai Caracas. Sei stato in band molto importanti come i Mau Mau e hai un progetto denominato Interiors. Quali programmi hai per il prossimo futuro? A Caracas (progetto condiviso con Stefano Saletti, ndr) e Interiors (con Erica Scherl, ndr) si è aggiunto Shuttle, con il polistrumentista Gianfranco de Franco. Poi c’è un “reading” molto divertente che mette in scena Le galline pensierose di Luigi Malerba, in cui mi accompagna il trio barocco de La Lusignuola; e Macaia, un progetto

MOLTI ANNI FA A BOLOGNA HO COMINCIATO IN UNA PICCOLA RADIO LIBERA. POI HO FREQUENTATO UN CORSO DI PROGRAMMISTA-REGISTA RADIOFONICO. ERA IL LONTANO 1986 QUANDO FIRMAI IL PRIMO CONTRATTO IN RAI

LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 19


ONDE SONORE

dedicato alla canzone d’autore ligure-piemontese che ho allestito insieme al mio “compagno d’armi” dei Mau Mau, Luca Morino. Infine, ogni tanto, vengo convocato da Luigi Cinque, sassofonista, agitatore della scena culturale e alchimista, che è capace di mettere insieme in maniera proficua persone e mondi musicali diversi. Da poco hai iniziato a collaborare con il magazine Lonely Planet Italia. Cosa scrivi? In realtà collaboro con la rivista online già da qualche anno e per loro ho realizzato molti articoli e reportage fotografici. Per l’edizione cartacea, che è una struttura separata e indipendente dall’online, mi hanno proposto di curare la rubrica Soundscapes. Lo schema della rubrica si presenta come un 45 giri di cui racconto il lato A (rappresentato da un genere musicale più conosciuto) e il lato B, un genere invece meno conosciuto. Abbiamo iniziato con la cumbia colombiana e il funanà, una musica capoverdiana abbastanza sconosciuta rispetto alla morna e alla coladeira. Poi toccherà al rebetiko, ovvero il folk greco dei bassi fondi, e ai corridos messicani. E così via.

I MUSICISTI NON HANNO UN’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA A CUI RIVOLGERSI. SUCCEDE SOLTANTO AI BRACCIANTI EXTRACOMUNITARI. ENTRAMBE LE CATEGORIE SONO SFORTUNATE E NON TUTELATE DA NESSUNO. ASSOCIARSI E DISCUTERE INSIEME È NECESSARIO. RESTA IL PROBLEMA GRANDE DELLA NOSTRA RAPPRESENTANZA POLITICA Recentemente hai condotto 4 puntate di Sguardi Uniti d’America, raccontando le vite di 4 straordinari fotografi che con le loro pellicole hanno illustrato il contraddittorio e magnifico mondo americano. Come si racconta la fotografia in radio? C’era già un precedente perché per Radio3 avevo già

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realizzato un ciclo radiofonico dedicato ai fotografi musicali: “Il suono fotogenico”. Questo nuovo ciclo si concentrava invece su autori memorabili cercando di analizzare la loro tecnica, ma anche di raccontare una storia. Un itinerario biografico nel quale ho cercato quasi di prendere in mano la loro macchina fotografica e mettermi nei loro panni per capire quale attitudine avevano avuto nel raccontare posti, geografie, scenari statunitensi. Un’ultima domanda su questo periodo delicato che stiamo tentando di superare. Tu che sei un “addetto ai lavori” della cultura, come vedi il futuro italiano in questo ambito e soprattutto nel campo musicale? La vedo, per certi versi, in maniera molto preoccupante. Cerco di essere ottimista, ma credo che questa situazione ci abbia fatto capire varie cose. Agli operatori culturali e ai musicisti in particolare, che non si può restare per sempre “fantasmi fiscali” e che non abbiamo una rappresentanza sindacale. I musicisti non hanno un’associazione di categoria a cui rivolgersi. Che è una cosa che succede soltanto ai braccianti extracomunitari. Entrambe le categorie sono sfortunate e non tutelate da nessuno. Associarsi e discutere insieme è necessario. Resta il problema grande della nostra rappresentanza politica. Ho sentito molte lamentele sul fatto che siano stati annullati i grandi concerti, i tour di Vasco Rossi, Tiziano Ferro, eccetera. Ma non sono loro che fanno girare il mondo della musica, sono le centinaia di migliaia di musicisti meno strombazzati (vampirizzati da Siae ed Enpals), che spesso versano contributi che non riceveranno mai in forma di pensione. Quindi, se da una parte dobbiamo ambire a una rappresentanza sindacale, dall’altra dobbiamo puntare a una seria rappresentanza politica facendo eleggere qualcuno che è parte di questa scena. Qualcuno che la conosce bene. Che sta ancora sul palco e frequenta anche i piccoli palchi.



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#InfoquARAntena in lingua italiana su Radio Ara Tre mesi ricchi di informazione, quelli che noi di VoicesbyPassaParola abbiamo dedicato alle notizie sulla crisi sanitaria Covid-19, producendo la pillola informativa #InfoquARAntena in lingua italiana su Radio Ara tutti i giorni dalle 13.20 alle 13.30 circa. Sette minuti intensi che hanno visto coinvolte 4 persone: Fabio Bottani per la traduzione dall’inglese all’italiano delle varie informazioni redatte dalla redazione centrale Ara Multilingual, la revisione dei testi a cura di Maria Grazia Galati e Paola Cairo, regia di Paolo Travelli e Fabio Bottani, voci di tutti e 4. Un impegno quotidiano importante che è durato fino alla fine dell’emergenza nazionale (24 giugno), ma che continua a tenerci compagnia una volta a settimana sempre sulle frequenze della nostra radio preferita. Un progetto collaborativo fra Ara City Radio, Graffiti e PassaParola e un gruppo di appassionati giovani e meno giovani, neofiti e professionisti, che hanno diffuso un radio-giornale quotidiano in 10 lingue (dallo spagnolo al farsi, dall’arabo all’albanese, dal cinese al russo) perché è importante assicurare una completa informazione a tutte le comunità straniere del Granducato, specialmente in periodi particolari come quelli che abbiamo vissuto. (Red)

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FRANCE-ITALIE (aller / retour)

TEXTE Philippe Poivret

HETTANGE-GRANDE - PEDEROBBA : L’HISTOIRE CONTINUE

Après le don de masques à Hettange-Grande, (voir PassaParola Magazine de juin 2020) c’est au tour de la cité lorraine d’aider son homologue italien, victime de graves inondations à la suite de pluies torrentielles le 14 juin dernier. Le maire d’Hettange-Grande a appelé son collègue italien pour l’informer que le comité de jumelage offrait immédiatement à la ville de Pederobba une contribution de 4 000 euros, ce qui aidera à la réparation des dégâts et permettra d’organiser les festivités des 40 ans du jumelage plus sereinement. Pederobba

TEXTE Anne-Marie Dufour

SABLE OU ARÈNE

Quel point commun y a-t-il entre un gladiateur et un estivant sur une plage ? Le sable. Pour l’estivant, il faut qu’il soit le plus fin possible pour ne pas meurtrir ses pieds nus quand il marche ou qu’il court en jouant au beach volley. Plage de sable blanc sur l’île de Groix en Bretagne ou jaune d’or de Lignano Sabbiadoro dans le Frioul, nos deux pays offrent beaucoup de possibilités, même en période de voyages restreints par la pandémie. Mais quelle était la qualité majeure du sable pour le gladiateur ? Il devait pouvoir absorber le sang répandu pendant un combat dans l’amphithéâtre romain. Le sable comme la sabbia de nos plages vient du latin sabulum. Les mots français arène et italien arena, ont longtemps désigné également le sable ; désormais, ils sont réservés au lieu où se déroulaient les combats de gladiateurs, les arènes. Les arènes sont encore des lieux de combat, à Nîmes par exemple. À Vérone elles sont devenues aussi un lieu de joute vocale pour le plus grand plaisir des amateurs d’opéra. 24 - PassaParola Magazine - JUILLET/AOÛT 2020



FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Anne-Marie Dufour

Cités ouvrières de Lorraine L’article sur les cités ouvrières d’Italie dans le numéro de décembre 2019 de PassaParola a sans doute réveillé des souvenirs parmi ses lecteurs et l’idée d’« écrin social » les a probablement étonnés car on associe souvent la cité au paternalisme industriel.

L

a cité pourpour répondre aux besoins cité répondre aux de l’industrie de besoins l’industrie L’essor industriel de la Lorraine au XIXe siècle s’est fait avant tout hors des centres urbains : il fallait loger le personnel au plus près de la mine ou de l’usine pour éviter les déplacements nuisibles à la productivité. Stabiliser l’ouvrier est également

26 - PassaParola Magazine - JUILLET/AOÛT 2020

Stiring-Wendel

un souci du fait du « vagabondage professionnel ». De 1850 à 1910, la cité ouvrière est un élément de I’appareil de production. En construisant d’abord des « casernes » puis une cité ouvrière, les Wendel transforment le hameau de Stiring qui devient en 1857 la commune de Stiring-Wendel. C’est un projet global singulier avec économat, église et école. À Ars-sur-Moselle en revanche, Dupont et Dreyfus, propriétaires des hauts-fourneaux, manquant de cré-


FRANCE-ITALIE (aller / retour)

HAGONDANGE - U.C.P.M.I - Hauts-Fourneaux

Usines RENAULT Four électrique de 20 tonnes des Aciéries d’Hagondange

dits pour un projet ambitieux, construisent en 1858 la cité Saint-Paul qui se résume à quatre longs bâtiments. Dès ses débuts, le logement ouvrier est complété par un jardin potager et un appentis pour les petits élevages nourriciers. On tente ainsi d’alléger la pression sur les salaires tout en détournant l’ouvrier du cabaret… La plupart du temps, écoles, églises, économats, infirmerie sont édifiés pour apporter des services que les communes ne peuvent fournir.

Vers la cité-jardin la cité-jardin Les théories urbanistiques allemandes ont inspiré à Thyssen la création de la cité d’Hagondange en 1911. C’est la première cité de Lorraine à plan courbe, avec plusieurs niveaux de circulation, la répartition des jardins et du bâti lui donnant son aspect agréable. Toutes les maisons ont un porche et un vestibule extérieur. La taille différenciée des maisons et la structure de la cité rappellent la hiérarchie au travail :

JUILLET/AOÛT 2020 - PassaParola Magazine - 27


FRANCE-ITALIE (aller / retour)

les ouvriers sont au bas de la cité alors que l’encadrement loge en haut de celle-ci.

l’espace industriel, équipée dès le départ d’un stade et offrant des logements vastes et clairs.

naissance deouvrière la comme cité œuvre ouLa naissance de la cité vrière comme œuvre sociale sociale Au début du XXe siècle, il faut rénover les premières cités, augmenter la taille des logements et les équiper (eau, électricité, gaz). Les revenus locatifs ne suffisent plus. Les entreprises font passer sous la rubrique « œuvres sociales » les dépenses rattachées au logement ouvrier pour faire accepter l’effort financier à leurs actionnaires. Dans l’entredeux-guerres, salles des fêtes, terrains de sport et gymnases font leur apparition : ils apportent la touche finale à l’idée que l’on se fait aujourd’hui de la cité ouvrière. À Réhon-Heumont, l’usine de la Providence conçoit autour de 1930 une cité isolée de

devenir des cités ouvrières Le devenir des cités ouvrières Sales, monotones et tristes, c’est ainsi qu’on qualifie les cités en 1980-81 quand mines et usines ferment... Pourtant leurs locataires les achètent aussitôt. Aujourd’hui, ce sont de coquets pavillons mais le sentiment d’appartenir à une communauté de vie et de travail s’est perdu : « Ce voisin travaille au Luxembourg et celui-ci dans un grand commerce, remarque un ancien habitant de cité, on se connaît à peine et les potagers ont presque tous disparu ». Source : Laurent Commaille, Les cités ouvrières de Lorraine 1850-1940 : étude de la politique patronale du logement, Thèse de doctorat d’histoire, Université de Metz, 1998

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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Nicole de Paleville - Elisabeth Méhat

Une Napolitaine libre et passionnée Anna Rossini est l’archétype de la Napolitaine à l’allure altière. Elle est dotée d’une énergie, d’une curiosité et d’une ouverture d’esprit sans limites, cultivée, passionnée, indépendante et sûre d’elle-même mais aussi critique et pleine d’humour, et puise son énergie dans les rapports humains.

C

ette dame d’un grand âge, mais à l’esprit toujours aussi jeune, manifeste une indépendance que rien ni personne n’a jamais pu entraver, doublée d’une confiance absolue dans la providence pour mener ses projets à terme. Juriste de formation comme son père, elle suit sa scolarité entre Naples et Turin, poursuit ses études universitaires entre Naples et la Suisse, et opte rapidement pour l’enseignement du français, langue qui n’a pas de secret pour elle, dans un lycée de Naples, sa ville natale, à laquelle elle est viscéralement attachée. Sa passion pour la littérature et pour le théâtre, elle l’a transmise à ses élèves et à bien des jeunes. Après des années d’enseignement, Anna, passionnée de spectacle vivant (théâtre, opéra) participe à l’organisation du Festival de Théâtre Francophile du « Grenoble », l’Institut Culturel français de Naples. Forte de cette expérience, elle s’affranchit ensuite

ELLE S’AFFRANCHIT ENSUITE DE TOUTE CONTRAINTE POUR CRÉER UN FESTIVAL INDÉPENDANT « AUTO-GÉRÉ » : LE FESTIVAL DE THÉÂTRE JEUNE FRANCOPHONE DE PIANO DI SORRENTO de toute contrainte pour créer un festival indépendant « autogéré » : le Festival de Théâtre Jeune Francophone de Piano di Sorrento, un événement sans subventions qu’elle a voulu à son image où passion, joie de vivre, partages, échanges ont libre cours avec l’aide d’encadrants aussi enthousiastes qu’elle. Depuis 18 ans, pendant trois se-

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maines en février, se succèdent, au fil des années, une semaine avec des collégiens, une autre avec des lycéens et étudiants universitaires francophones, et une troisième avec des lycéens apprenant le français. Anna tire une fierté particulière à voir que son festival attire et fait se rencontrer des publics qui viennent d’horizons souvent


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Bertrand Chauvet (*)

CES JEUNES, TOUR À TOUR SPECTATEURS ET ACTEURS, PARTICIPENT À DES ATELIERS OÙ DIFFÉRENTES TECHNIQUES THÉÂTRALES SONT DISPENSÉES PAS DES PROFESSIONNELS DU SPECTACLE : CLOWNS, CASCADES, TRAVAIL SUR LA VOIX, LE CORPS, IMPROVISATION, ESPACES, DANSES

lointains. Outre de nombreux pays européens avec la Roumanie toujours présente, le Canada, la Russie ou la Tunisie participent à cette manifestation, organisée en lien avec l’hôtel Klein Wien, la commune de Piano, les animateurs et les professeurs italiens ou étrangers qui encadrent la manifestation. Ces jeunes, tour à tour spectateurs et acteurs, participent à des ateliers où différentes techniques théâtrales sont dispensées pas des professionnels du spectacle : clowns, cascades, travail sur la voix, le corps, improvisation, espaces, danses. Ils assistent à tous les spectacles présentés par les différentes troupes qui se déroulent dans la magnifique Villa Fondi et dans son parc mis à disposition par la commune de Piano. La liberté artistique se conjugue avec la découverte de la région et ses trésors artistiques et culturels de la région : Naples, Capri, la Côte amalfitaine, Pompéi ou même Paestum. Mais la vue sur la baie de Naples, le Vésuve, la presqu’île de Sorrente de la salle à manger panoramique suffit à garantir un dépaysement complet. Si les organisateurs attachent une importante particulière à laisser les jeunes explorer, c’est bien grâce à la personnalité d’Anna Rossini que ce festival connaît un succès croissant.

« C’est cela, pour moi, pour nous, le festival de Piano : la liberté ! Liberté de créer dans tous les sens. Liberté aussi donnée à des jeunes, passionnés de théâtre, de faire leurs premières armes devant un public à la fois exigeant et bienveillant. Cet espace de liberté est unique. À Piano, toutes les règles, par un effet de baguette magique qui tient à la douce folie d’Anna Rossini et à l’inlassable dévouement de Nicole de Paleville, toutes ces règles s’envolent au profit de deux règles uniques : pratiquer le plus qu’on peut l’art du théâtre, et aussi être à l’heure. Pour manger, dans cet invraisemblable imbroglio que constitue pour la directrice de l’hôtel Klein Wien le fait de servir deux repas par jour à 230 jeunes affamés et pour applaudir les spectacles des autres troupes. Piano est unique. Il est à l’image de sa créatrice, Anna, convaincue que « si on veut, on peut », que tout trouve toujours à se résoudre, que le théâtre c’est « l’endroit des possibles », que l’utopie n’est pas autre chose que « le possible réalisé ». Anna croit à l’imagination quand elle se couple à la puissance du désir ; elle est comme de Gaulle, « l’intendance suivra ! ». Des souvenirs ? Des photos ? Des tonnes d’images, de sensations, de trac, de pleurs de joie ! Plus de dix générations d’élèves se sont succédés, certains, devenus acteurs, danseuses ou metteurs en scène reviennent pour encadrer leurs jeunes émules. C’est beau, cette transmission ! Tous ont au cœur cette dette, ce sentiment que quelque chose s’est scellé en eux à Piano ; quelque chose s’est passé, sur cette plage, sur ce ponton de restaurant, que Julien* investit un jour avec l’accord du patron, planté au milieu des flots, sur cette scène d’une improbable villa patricienne, la Villa Fondi, alors que l’averse s’abat sur notre plage. Quelque chose d’inouï qui continue à leur remuer le cœur ! Inouïes, oui, dans notre société d’assurance où partout triomphe « le principe de précaution », cette liberté, cette prise de risque permanente ! Tout cela est un luxe inouï ! La vraie richesse. La vraie générosité. Une croyance absolue, une confiance absolue, dans la jeunesse, son sens des responsabilités, dans la puissance de la création ». *Julien Dieudonné, professeur d’études théâtrale au Lycée Joliot Curie de Nanterre

(*) Bertrand Chauvet est professeur agrégé de lettres classiques. Il enseigne la spécialité théâtre en classe préparatoire aux grandes écoles au lycée Lakanal. Il participe aux Journées de Théâtre Scolaire Francophone de Piano di Sorrento depuis 11 ans.

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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Philippe Poivret

L’enchantement du monde Olivier Weber Éd. Flammarion, 2015 - 439 p. - 22 euros

Hugo Pratt, trait pour trait Thierry Thomas Éd. Grasset, février 2020 - 256 p. - 19 euros Prix Goncourt de la biographie Edmonde CharlesRoux

L’histoire d’un peintre vénitien, Gentile Bellini, envoyé à Constantinople pour faire le portrait du sultan Mehmet II, protecteur des croyants, Lumière du monde, permet à l’auteur de montrer ce qui rassemble mais aussi ce qui sépare Venise et Istanbul au XVe siècle : les complots, la conquête du pouvoir, l’art de le conserver et les arcanes des trois religions du livre. Ce portrait, qui bravait l’interdiction dans la religion musulmane de faire le portrait d’un homme, avait été commandé par Mehmet II. Il voulait en faire un pont entre musulmans, juifs et chrétiens, ce qui n’a malheureusement, pas été le cas.

Corto Maltese, aventurier vénitien à la légendaire boucle d’oreille, mystérieux et sans attache, est le double d’Hugo Pratt, son génial créateur disparu en 1995. Thierry Thomas, essayiste et réalisateur qui l’a bien connu, trace le portrait de son ami, de celui qui a donné un ton tout à fait particulier au 9e art en le rénovant et en l’ouvrant à un large public. Une manière de rentrer dans un univers qui n’a pas de frontières, qu’elles soient géographiques ou littéraires.

Trois heures du matin

Un beau désordre

Gianrico Carofiglio (trad. Elsa Damien) Éd. Slatkine & Cie, mars 2020 - 224 p. - 16 euros

Marco Caramelli Éd. Robert Laffont, janvier 2020 - 270 p. - 19 euros

Le diagnostic d’épilepsie tombe sur Antonio, un adolescent italien que ses parents emmènent à Marseille voir un grand spécialiste. Face à ce diagnostic qui bouleverse leurs vies, Antonio et son père vont apprivoiser cette maladie, s’apprivoiser l’un l’autre et apprivoiser la cité phocéenne, hostile lors des premiers contacts. Un très beau roman sur le dialogue père-fils par un auteur de gialli qui, pour une fois, mais ce n’est que partie remise, oublie son personnage fétiche, l’avocat Guerrieri et sa chère ville de Bari.

Avec Daniel Pennac qui rend hommage à Federico Fellini dans La loi du rêveur, et avec Le livre de mes rêves de Federico Fellini dans lequel il regroupe les dessins qu’il croquait lui-même de ses rêves, c’est le troisième livre publié cette année consacré au metteur en scène de La dolce vita. Le scénario de Huit et demi est le point de départ de ce roman qui raconte les affres et les tourments du réalisateur. Les acteurs, le producteur, les techniciens, tous font ressortir l’épopée que constitue le tournage d’un film par Federico Fellini.

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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Philippe Poivret

LIVRE VIRTUEL GRATUIT L’amore ai tempi del Covid-19

Contagions

Antonio Manzoni Éd. Sellerio, avril 2020 - 33 p. - En langue italienne

Paolo Giordano (trad. Nathalie Bauer) Éd. Seuil, mars 2020 - 64 p.

https://sellerio.it/download/l-amore-ai-tempidel-covid-19-manzini.pdf

https://www.seuil.com/actualite/decouvrezcontagions-de-paolo-giordano-en-libre-acces

Pendant le Covid-19, les délits en tout genre continuent mais à un rythme moins soutenu que d’habitude. C’est la raison pour laquelle le commissaire Rocco Schiavone décide de laisser son adjoint gérer les affaires courantes. C’est sans compter sur la famille Sperduti, au nom prédestiné, dont le père de famille est retrouvé mort dans sa baignoire. Mort naturelle ou non ? Pleine d’humour caustique, cette enquête montre toute une série de personnages qui font face plus ou moins bien à l’épidémie. Antonio Manzoni n’épargne pas non plus tous les travers de nos sociétés et de la société italienne en particulier.

Paolo Giordano, dont Dévorer le ciel a été présenté dans le numéro de novembre 2019, nous fait partager son expérience et ses réflexions à propos de la pandémie de Sars-CoV-2, l’agent pathogène de la maladie COVID-19. A partir de l’intérêt des mathématiques pour comprendre la pandémie, il réfléchit et insiste sur la nécessaire solidarité au sein de la communauté humaine et avec l’ensemble du monde vivant de toute notre planète. Une sage et tranquille réflexion qui n’est pas celle d’un médecin, mais d’un écrivain qui a une formation de mathématicien et pour qui protéger la vie est du devoir et de la responsabilité de tous.

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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Roberta Bignardi

ORIZZONTALI

1

1. Imprevisto, coincidenza 5. Locale dove si vendono tramezzini 8. Il poeta Rodari 10. Sentirsi venir meno, svenire 11. Montagna delle Alpi Pennine 2

14. Infiammazione dell’orecchio 3

4

5

VERTICALI

7

1. La città di Pitagora 2. Il peso lordo senza la tara

8

3. La festa del Santo del giorno 9

4. Le calcano gli attori 6. Un segno zodiacale 7. Un vino bianco veneto

10

9. Tenebrosa, cupa 12. Fuggite di prigione 13. Animali per le corride

12

13

13

SOLUZIONE VERTICALI 1. Crotone - 2. Netto - 3. Onomastico - 4. Scene 6. Ariete - 7. Pinot - 9. Tetra - 12. Evase - 13. Tori ORIZZONTALI 1. Caso - 5. Paninoteca - 8. Gianni - 10. Basire 11. Cervinio - 14. Otite

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Nous vous proposons des expositions à visiter ici et ailleurs, pour oublier un peu la pandémie et soutenir tous les acteurs et les institutions du monde culturel. Forum du Centre Pompidou-Metz Indistinti confini - Noce, Giuseppe Penone Du 21 février 2020 au 11 janvier 2021 Pour célébrer ses 10 ans, le Centre Pompidou-Metz invite Giuseppe Penone à investir son Forum pour une durée prolongée. L’artiste a emplanté dans cet espace en accès libre, largement ouvert sur l’extérieur et remarquablement haut, une installation inédite : le moulage en bronze d’un noyer haut d’une quinzaine de mètres. www.centrepompidou-metz.fr/indistinti-confini-noce-giuseppe-penone L’été musical à Metz La cité musicale-Metz propose cette année une saison de concerts estivale. Tous les jeudis de l’été, huit concerts gratuits de toutes sensibilités artistiques prendront place à l’Arsenal et à la BAM. www.citemusicale-metz.fr Estate all’italiana Festival propose plus de 20 spectacles disponibles gratuitement online sur le site web www.italiafestival.it https://consmetz.esteri.it/consolato_metz/it/la_comunicazione/dal_ consolato/2020/06/estate-all-italiana-festival-la.html À PARIS ET ALENTOURS : Cézanne et les Maîtres. Rêve d’Italie Jusqu’au 3 janvier 2021 Musée Marmottan Monet, Paris Tarif Plein : 12 euros www.marmottan.fr/expositions/cezanne-et-les-maitres-reve-ditalie/ Celui dont on a dit qu’il était le père de l’art moderne est confronté aux Maîtres italiens, du Tintoret à Giorgio Morandi. L’occasion de rechercher les connexions entre le Maître aixois et les Maîtres italiens. Turner, peintures et aquarelles. Collection de la Tate Jusqu’au 11 janvier 2021 Musée Jacquemart-André, Paris Tarif plein : 15 euros www.musee-jacquemart-andre.com/fr/preparer-sa-visite/tarifs 60 aquarelles et 10 peintures à l’huile pour une rétrospective où l’on retrouve des vues de Venise et de bien d’autres villes et paysages italiens ou non.

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FRANCE-ITALIE (aller / retour)

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, Giorgio De Chirico. La peinture métaphysique Du 16 septembre au 14 decembre 2020 Parcours virtuel d’une exposition qui devait se clore le 7 juillet, proposée par le musée de l’Orangerie à Paris, accès libre. www.musee-orangerie.fr Tout le parcours du peintre commenté et expliqué tableau après tableau.

Pompéi. Promenade immersive. Trésors archéologiques. Nouvelles découvertes Du 1er juillet au 27 septembre 2020 Le Grand Palais, Paris Une présentation de l’exposition est accessible par le lien : www.grandpalais.fr/fr/expo-pompei-chez-vous Une expérience nouvelle est proposée au Grand Palais avec des projections en très haute définition, des reconstructions en 3D et des créations sonores qui permettent de découvrir l’histoire de la ville jusqu’à sa destruction. Tarif plein : 14 euros

EXPOSITIONS EN ITALIE : L’Europa della luce. Georges de La Tour Prolongée jusqu’au 27 septembre 2020 Palazzo Reale, piazza del Duomo - Milano www.palazzorealemilano.it/mostre/leuropa-della-luce Le plus célèbre des peintres lorrains, qui a retenu les leçons du Caravage, avec ses plus célèbres tableaux venus du monde entier, est exposé pour la première fois en Italie. Raffaello 1520-1483, Exposition aux Écuries du Quirinal Prolongée jusqu’au 30 août 2020 Scuderie del Quirinale Via ventiquattro Maggio, 16 - Roma www.scuderiequirinale.it/pagine/le-nuove-modalita-di-visita Exposition présentée dans le numéro de mai 2020.

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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ornella Piccirillo

La calamarata est un plat de poisson typique de la cuisine napolitaine. (Vous trouverez les pâtes indispensables à la préparation en Italie ou chez Safi à Metz)

INGRÉDIENTS pour 4 personnes

Préparation Tout d’abord, nettoyer les calamars. Les couper en anneaux d’environ 2 cm. Dans une poêle, faire frire l’ail pelé et légèrement écrasé dans l’huile. Ajouter les tomates cerises lavées et coupées en deux. Ajouter un peu de persil haché. Couvrir et laisser mijoter dans la sauteuse pendant 2 minutes en baissant légèrement le feu. Ajouter ensuite les anneaux de calamar. Cuire à feu vif pendant 1 minute, ajouter ensuite le vin et laisser évaporer. Réduire la flamme et laisser mijoter à feu doux pendant 10 minutes.

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320 g de pâtes (calamarata ou mezzi paccheri), 600 g de calamars, 12 tomates cerises (Pachino de Sicile), 2 gousses d’ail, 3 cuillères à soupe d’huile d’olive extra-vierge, 1/2 verre de vin blanc sec, persil haché, sel et poivre

Saler et poivrer à votre goût. Ensuite, faire cuire les pâtes dans beaucoup d’eau, pendant la moitié du temps indiqué sur l’emballage. Égoutter les pâtes et les placer dans la poêle avec la sauce aux calamars, ajouter encore un peu de persil haché. Laisser cuire encore 4 à 6 minutes et, si nécessaire, ajouter une louche d’eau de cuisson des pâtes et une cuillère d’huile. La sauce doit être crémeuse.


ATTENTION ! Vu la situation sanitaire actuelle en lien avec le Covid-19 et les incertitudes concernant les vols à partir de Luxembourg et à destination de l’Italie, de l’hébergement et de la restauration, de nos déplacements, nous nous voyons à notre grand regret dans l’obligation d’annuler le voyage prévu à Naples et dans le Cilento au mois d’octobre 2020. Nous espérons que le voyage pourra avoir lieu en 2021 dans les meilleures conditions.


DESTINAZIONE ITALIA TESTO Gabriella Saba Murales - Orgosolo (NU)

Itinerario fra paesi sconosciuti, tradizioni antiche, arte e storia. Alla scoperta di luoghi, natura, sapori antichi. E di gente del posto con la voglia di restare, mantenendo viva la memoria storica e dando vita a un turismo sostenibile

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hi conosce Armungia? Affondata in mezzo a boschi e distese di macchia mediterranea e al centro di una grande piana di basalto, lontana dal mare e abitata da appena 450 anime, non è di certo tra le mete più battute dai turisti che si recano in Sardegna. Non che non sia affascinante: casette antiche a pochi piani si affacciano su stradine a saliscendi, c’è un museo che racconta attraverso 600 reperti la cultura contadina del posto e un nuraghe proprio nel centro dell’abitato. Ma come competere con l’appeal delle smaglianti spiagge candide lambite dal mare trasparente che si allungano qualche decina di chilometri più in là? Eppure, proprio ad Armungia è nata qualche anno fa una delle iniziative più interessanti per attirare visitatori alternativi e curiosi, in quel paesino in cui nel 1875 nacque il famoso indipendentista sardo Emilio Lussu e in cui si trova ancora la casa di famiglia. Il nipote di Emilio e figlio del figlio, Tommaso, archeolo-

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DESTINAZIONE ITALIA

pranza in un ristorantino tradizionale (www.yoursardiniaexperience.it, via Monsignor Parragues, Cagliari, info@yoursardiniaexperience.com). Un tour di 6/8 ore nel mese di luglio con partenza da Cagliari costa 160 euro, che comprendono anche

il pranzo e la degustazione di vini. Tutt’altra storia e arte è quella proposta sempre in Barbagia dal raffinato albergo Su Gologone, a undici chilometri dalla cittadina di Oliena e nel cuore del Supramonte. Settanta camere e ambienti arredati dalla col-

Casa Lussu - Armungia (CA)

Il Lago Basso del Flumendosa

Foto: Gianf84

go nato e vissuto a Roma, e la moglie Barbara hanno deciso infatti di tornare alle radici e si sono stabiliti nell’antica casa riconvertita in bed and breakfast, oltre ad aprire all’interno del museo etnografico del paese uno spazio dedicato alla tessitura tradizionale in cui Barbara tiene dei corsi. Cercano insomma di rilanciare Armungia come destinazione di turismo sostenibile che valorizzi tradizioni e cultura. (B&B, Tessitura a mano, workshop Associazione Casa Lussu, via Marconi, 22). Intorno c’è l’atmosfera dilatata e i silenzi irreali della valle del fiume Flumendosa, mentre il delizioso, piccolo ristorante la Locanda i 4 venti offre piatti semplici e gustosi che la chef Sara, laureata in scienze gastronomiche a Parma, realizza con prodotti del posto, come gli asparagi, che raccoglie lei stessa (via Emilio Lussu 5, www. locandai4venti.webnode.it). Spostandoci dal Campidano alla Barbagia, itinerari artistici e sulla rotta della tradizione vengono offerti dalla associazione You Sardinia Experience, che organizza tour di una giornata a Orgosolo e a Mamoiada, paesi aspri e forti nel cuore della zona più selvaggia dell’isola. A Orgosolo si ammirano i bellissimi 150 murales che coprono gran parte degli edifici e il cui significato politico (alcuni sono anarchici, altri celebrano la vittoria sul nazifascismo) si aggiunge a quello artistico. A Mamoiada si scopre invece la tradizione delle impressionanti e antichissime maschere usate per il Carnevale e realizzate a mano, si visitano i laboratori locali e infine si

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DESTINAZIONE ITALIA

tissima ed eclettica proprietaria con opere di famosi artisti locali come Giuseppe Biasi e Giovanni Ciusa Romagna, l’hotel offre serate in terrazza all’insegna della musica, corsi di tessitura e “botteghe” in cui si possono acquistare i prodotti più interessanti dell’arte attuale sarda, spesso rivisitata. (Su Gologone Experience Hotel, info@sugologone.it, www.sugologone.it). Dalla rudezza intrigante e solitaria dei paesaggi barbaricini all’incantevole e mondana Alghero, affacciata sulla costa nordoccidentale, famosa per i faraglioni e per i festival, ma anche per gli spazi artistici come l’atelier dello stilista di fama internazionale Antonio Marras, i cui capi di alta moda si ispirano alle tradizioni della sua terra e vengono realizzati utilizzando tessuti locali. Anche qui c’è modo di rifugiarsi in un turismo defilato e colto unendosi ai tour archeologici di Naturalghero. Come quello di tre ore che porta dalla necropoli Anghelu Ruju, la seconda più grande della Sardegna, al villaggio nuragico di Palmavera. E a proposito di storia, sia pure molto più recente, il Sulcis Hiking Biking Trek permette di calarsi nel passato degli ultimi due secoli delle miniere in Sardegna, concentrate nel Sud-Ovest dell’isola e in particolare nella zona del Sulcis, organizzando escursioni nel sito da cui si estraeva il piombo, importantissimo a livello europeo e punta di diamante di quella storia mineraria con cui si è identificato il Sud dell’isola dai primi dell’Ottocento fino a pochi decenni fa. Impressionante monumento di archeologia mineraria di cui le guide esperte e competenti dell’associazione il-

www.museodelcarbone.it

Museo del Carbone - Carbonia (SU)

I Mamuthones - Maschere tipiche del carnevale di Mamoiada (NU)

lustrano la storia, offre al visitatore lo spettacolo di una cittadina ormai dismessa e abbandonata con tanto di palazzo della direzione, l’ospedale e la chiesa, le

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scuole e il suggestivo accumulo dei fanghi rossi. L’escursione di tre ore a piedi o in bici costa 36 euro; via Bernardini 25, Carbonia, frazione Cortoghiana.


Tél. 26480050


PASSA...PAROLE TESTO Gilda Luzzi

UN LIBRO E UNA LIBRERIA: ETERNO SODALIZIO I libri ci hanno fatto compagnia più del solito durante il “blocco sanitario”, che, però, ci ha allontanato purtroppo dai luoghi che ne sono per eccellenza il “sacro tempio”. Come spiega questo articolo, che esplora l’universo meraviglioso dove le librerie sono luoghi incantati e i protagonisti sembrano personaggi da fiaba

O

gni volta che ho una giornata storta, di quelle che sembrano fatte apposta per infastidire il mio umore, ho sempre la stessa soluzione a portata di mano: entrare in una libreria e respirare profondamente il profumo di carta e stampa che ne inebria l’aria. Il libro è magia, ma è anche un laboratorio emotivo in cui è possibile sperimentare stati d’animo. I libri l’avevano sempre affascinata. Erano possibilità, nuove occasioni. Erano risposte. Custodirli, offrirli a chi li cercava era molto più che un mestiere. La sua era una vocazione. Non avrebbe dovuto negarla. Nel romanzo La rilegatrice di libri Cristina Caboni racconta la storia di due donne appassionate di libri, vissute in due epoche differenti, ma con la stessa passione per la lettura. A Torino c’è una libreria che si chiama La Bussola, nome più che azzeccato, perché tra i libri si può trovare il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest quando pen-

LIL: il servizio a domicilio continua Costretta a chiudere a causa del Covid-19, la Libreria italiana di Lussemburgo si era affidata al portale goodbook.it, ampliando la scelta dei libri del catalogo virtuale ed attivando le consegne a casa o in ufficio. La LIL, che ha riaperto cautamente le porte ad appassionati e lettori, ci informa che continua comunque il servizio di consegna a domicilio. (red)

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sieri impazziti fanno naufragare i nostri progetti più ambiziosi e sembrano sbatterci contro gli scogli, senza poter tornare a un porto sicuro. Ma, tra i libri, la bussola possiamo anche perderla intenzionalmente, lasciandoci trascinare verso lidi e atmosfere lontane e seducenti. Come nella libreria di Baranquilla che, in Cent’anni di solitudine di García Márquez, il titolare trattava i classici e i clienti come fossero i membri della propria famiglia. Quando Aureliano Buendìa entrò nella libreria trovò quattro ragazzi ciarlieri, infervorati in una discussione sui metodi per uccidere gli scarafaggi nel Medioevo e il vecchio libraio, conoscendo la passione di Aureliano per i libri lo invitò a far da arbitro nella controversia. Fu il principio di una grande amicizia e il colonnello continuò a trovarsi tutti i pomeriggi a discutere in quelle riunioni che iniziavano alle sei del pomeriggio e finivano allo spuntare del giorno. Lo scrittore e i suoi lettori hanno un rapporto speciale. Lo sapeva bene Italo Calvino che


PASSA...PAROLE

in Se una notte d’inverno un viaggiatore ha realizzato uno scambio di ruoli: non è l’autore a confezionare il romanzo, ma il lettore che diventa motore della creazione della storia, a cui Calvino si rivolge proprio come ad un amico. Il protagonista del testo, il lettore, rientrato dalla libreria si accorge che la copia del romanzo è difettosa e inizia a cercarne una perfetta, senza immaginare minimamente che si ritroverà immerso in un libro che solo lui potrà scrivere. Qui, più che in ogni altro testo, si simboleggia l’importanza del ruolo del lettore nel valore di un’opera letteraria. C’è un libraio che passa le notti a leggere nella sua bottega e un ragazzo che scappa di casa di notte per lasciarsi ammaliare ne Il Libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni. Quando un giorno gli abitanti del villaggio, per invidia, bruciano la libreria, si accorgono che anche le parole spariscono insieme alle cose e al libraio morto nel rogo. Ma il ragazzo ha dentro di sé la voce perduta dei libri e grazie a lui le parole resteranno ancora vive. Per oltre 20 anni Sultan Khan ha continuato a vendere libri a Kabul, nonostante i tentativi di ostacolarlo da parte delle autorità: è stato in carcere e i soldati talebani hanno bruciato pile di libri. La giornalista svedese Asne Seierstad nel 2002 ha vissuto un anno con la famiglia di Khan e ha raccontato la storia de Il Libraio di Kabul con una particolare attenzione al mondo femminile. Libri e librerie, librai e lettori: binomi esclusivi che resisteranno nel tempo, nonostante la “rete” e i suoi giganti commerciali.

A CURA DI Silvia Del Medico (per la Libreria Italiana)

LA LINEA DEL COLORE Igiaba Scego Edizioni BOMPIANI - 20 euro Dopo Adua (Giunti, 2015), Igiaba Scego torna in libreria con La linea del colore, un romanzo storico al femminile di viaggio e di speranza. È il febbraio del 1887 quando in Italia giunge la notizia: a Dògali, in Eritrea, 500 soldati italiani sono stati uccisi dalle truppe etiopi che cercano di contrastarne le mire coloniali. In quel momento Lafanu Brown sta rientrando dalla sua passeggiata: è una pittrice americana da anni cittadina di Roma e la sua pelle è nera. Su di lei si riversa la rabbia della folla, finché un uomo la porta in salvo. È a lui che Lafanu decide di raccontarsi: la nascita in una tribù di indiani d’America (Chippewa), lo straniero dalla pelle scurissima che amò sua madre e scomparve, la donna che le permise di studiare, ma la considerò un’ingrata, l’abolizionismo e la violenza, l’incontro con la sua mentore Lizzie Manson, fino alla grande scelta di salire su un piroscafo diretta verso l’Europa, in un “Grand Tour” alla ricerca della bellezza e dell’indipendenza. Nella figura di Lafanu si uniscono le vite di due donne afrodiscendenti realmente esistite: la scultrice Edmonia Lewis e l’ostetrica e attivista Sarah Parker Remond, giunte in Italia dagli Stati Uniti, dove fino alla Guerra Civile i neri non erano nemmeno considerati cittadini. A Lafanu si affianca Leila, ragazza di oggi, che tesse fili tra il passato e il destino suo e delle cugine rimaste in Africa e studia il tòpos dello schiavo nero incatenato, presente in tante opere d’arte. Igiaba Scego scrive un romanzo di formazione dalle tonalità ottocentesche e ci racconta di un mondo nel quale, almeno sulla carta, tutti erano liberi di viaggiare.

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ITALIA A TAVOLA TESTO Amelia Conte

FINGER FOOD CHE PASSIONE! Mela Flauto, napoletana e specialista in finger food ed eccellenze gastronomiche, ci racconta la sua passione per il cibo preparato in piccole porzioni, da consumare senza utilizzare le posate, e del suo amore per i piatti della tradizione partenopea. Tra chiacchiere e consigli, ci ha regalato anche una ricetta 46 - PassaParola Magazine - LUGLIO/AGOSTO 2020

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ome nasce la tua passione per il finger food? È il modo di mangiare che preferisc o perc hé non convenzionale e mi fa sentire libera di poter assaggiare tante pietanze diverse, ma in piccole porzioni. Quando penso ai finger food penso a un pasto veloce, ma anche ricco e colorato, dove si può scegliere ciò che più ci piace fra una grande varietà disponibile. Ma è


ITALIA A TAVOLA

MIGLIACCIELLI CON CIUFFI DI CREMA DI RICOTTA, SALE E PEPE E CIALDONE DI CACIOCAVALLO (per 5/6 persone)

Antica ricetta popolare del 1700, nata nel Rione Sanità e preparata di tradizione nei periodi di festa. Ne esiste anche una versione dolce. La ricetta la potete trovare sul blog di Mela Flauto. INGREDIENTI 300 ml di acqua, 100 gr di farina di mais, un pizzico di sale, 50 gr di pancetta o ciccioli, 50 gr di pecorino grattugiato, 50 gr di parmigiano reggiano, olio di arachidi qb, 100 gr di ricotta, sale e pepe qb, 50 gr di caciocavallo grattugiato

PREPARAZIONE

LA VERA SFIDA È PENSARE A COME TRASFORMARE IN PICCOLE PORZIONI PIATTI DELLA TRADIZIONE ITALIANA, REGIONALE SOPRATTUTTO, TIPICA NAPOLETANA O INTERNAZIONALE

Portare a ebollizione l’acqua in un tegame con il sale e la pancetta, poi versare a filo la polenta e portare a cottura; una volta terminata, unire pecorino e parmigiano e sistemare l’impasto nei pirottini o nelle formine di silicone. Cuocere in forno per 10 minuti a 200 gradi. Una volta raffreddati, friggerli in abbondante olio di arachidi. Scolarli e decorarli con ciuffi di crema di ricotta (condita con sale e pepe) e cialdone di caciocavallo.

soprattutto un mondo che stimola di più la mia fantasia in cucina: la vera sfida è pensare a come trasformare in piccole porzioni piatti della tradizione italiana, regionale soprattutto, tipica napoletana o internazionale. Inoltre, i commensali si divertono con sazietà. Come hai vissuto questo periodo di chiusura dei ristoranti a causa dell’emergenza sanitaria? Napoli, la mia città, è un teatro a cielo aperto ed è una città di cibo da strada. In ogni angolo si ha la possibilità di sentire i profumi emanati dai forni a legna, la fragranza di ragù e di pizze fritte… Vederla deserta in questo periodo mi ha incupita. Qualche buon consiglio per preparare i “finger” di qualità? Utilizzare prodotti del territorio è la prima regola; seguire le ricette della tradizione e, poi, saper unire alimenti colorati tra di loro perché è importante con questo prodotto catturare subito lo sguardo.

om https://melacucinoio.wordpress.c

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ITALIA GIOVANE TESTO Mariagrazia Ciliberto

Da anni sempre più di moda. Con la crisi sanitaria quasi una necessità. Come comportarsi? Scopriamolo insieme

L’

universo digitalizzato ha scatenato le “vetrine web”. Il tempo obbligato in casa per arginare la pandemia ha fatto crescere il fenomeno della compravendita online in maniera esponenziale. Ma non sempre ciò si fa con risultati efficaci e al riparo da problemi. Meglio quindi seguire qualche buon consiglio per vendere e sapere bene cosa fare per comprare in tutta sicurezza. Tutto ciò che a te non serve più ha valore per chi lo acquista. Misura bene l’oggetto. Il tuo annuncio deve riportare informazioni complete, soprattutto se hai intenzione di vendere dei mobili. Alcuni siti sono divisi per categorie (arredamento, elettrodomestici, giocattoli…). Scegliere la categoria giusta per il tuo oggetto aumenta le possibilità

che sia identificato velocemente da chi sta cercando proprio quell determinato prodotto. I portali più conosciuti sono: Facebook Marketplace, Ebay, Subito, Shpock. Una bella foto è fondamentale: crea uno sfondo colorato che metta in risalto l’oggetto o faccia contrasto con esso. Ti basterà un cartoncino o un lenzuolo (dipende dalle dimensioni di ciò che vuoi vendere). Se non hai la possibilità di acquistare una macchina fotografica professionale affidati alla fotocamera del tuo smartphone, scaricando semmai alcune applicazioni che ti permetteranno di modificare le foto. Il titolo dovrà essere chiaro, ma anche incuriosire; aggiungi qualche termine chiave come vintage, design, made in Italy, fatto a mano, pezzo unico, vegan… Per ispirare fiducia scrivi se il tuo oggetto ha difetti. Il tuo numero di telefono, se puoi, non renderlo pubblico: spesso si può utilizzare la chat e gestire le comunicazioni

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IL TUO ANNUNCIO DEVE RIPORTARE INFORMAZIONI COMPLETE, SOPRATTUTTO SE HAI INTENZIONE DI VENDERE DEI MOBILI


ITALIA GIOVANE

LA PAROLA ALL’ESPERTO Sashkin/Shutterstock.com

RISPONDE ANNAMARIA RANIERI AVVOCATO A LUSSEMBURGO (www.ramlawfirm.eu)

Per risolvere un problema di un acquisto online bisogna fare causa con un processo civile o c’è modo di risolvere la controversia in altri modi? La Commissione europea, nell’intento di rendere gli acquisti online più sicuri e più equi, ha predisposto la piattaforma europea di risoluzione delle controversie online (ODR). Tramite questa piattaforma è consentito e facilitato il ricorso a validi strumenti di risoluzioni alternative delle controversie. Tale piattaforma potrà essere utilizzata se si risiede nell’Ue, in Norvegia, Islanda o Liechtenstein. La piattaforma ODR è del tutto indipendente e non è collegata ad alcun professionista. Quali sono le categorie che hanno maggiori reclami sulle piattaforme online? Per primo le compagnie aeree con oltre il 14% delle controversie; seguono il settore abbigliamento e calzature con oltre il 10%. È preferibile fare acquisti solo nell’Ue? Sicuramente gli acquisti online nell’ambito dei Paesi Ue sono più facilmente tutelabili. È consigliabile ad ogni modo prestare la massima attenzione agli acquisti chiedendo tutte le informazioni necessarie, anche in termini di restituzioni e reclami, prima di concludere la transazione. (MC)

via messaggi. Quando finalmente avrai trovato un accordo con un acquirente, trova un metodo di pagamento sicuro e tracciabile, come Paypal ad esempio. Se preferisci il contante e desideri incontrare di persona chi acquista,

specificalo. Puoi organizzarti per proporre una spedizione e cura in tal caso, con attenzione, l’imballaggio, specie se rischia di rompersi o danneggiarsi nel trasporto. Fai una foto dell’oggetto imballato da mandare al compratore.

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GRANDE SCHERMO

Alex SG/Shutterstock.com

TESTO Fabio Bottani

Il titolo che abbiamo scelto per questo articolo rende omaggio con ironia a una celebre pellicola del 1960, con protagonista Alberto Sordi. Il titolo del lungometraggio a firma Luigi Comencini ha ben altro significato (è ambientato ai tempi dell’Armistizio durante la Seconda Guerra Mondiale), ma l’occasione ci è sembrata simpatica per festeggiare i 100 anni che ricorrono della nascita dell’Albertone nazionale. (MGG)

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Un bel film dove la storia è quella di tutti noi, confinati a causa della pandemia, e interpretato da attori professionisti che hanno fatto di necessità virtù. Si intitola Chi ha paura del dottor Kramer? e ne abbiamo parlato con Claudio Bozzatello, il regista che, con la troupe, ciascuno a casa propria, separati e “blindati”, l’ha realizzato

A

vresti mai fatto un prodotto del genere senza pandemia? Proprio no. L’idea era partita da Antonio De Luca (con cui lavoro spesso) e insieme volevamo fare una sorta di docu-film su come gli italiani trascorrevano la pandemia. Poi abbiamo scoperto che colleghi come Salvatores e Muccino lo stavano già facendo. E così abbiamo cambiato registro e abbiamo fatto un lavoro di collaborazione “a distanza” con tanti amici attori, sfruttando le tecniche ad hoc per rendere la qualità del prodotto al meglio. L’idea iniziale era di fare un lungometraggio e forse sarà


GRANDE SCHERMO

ZOOM con tutti gli attori del film

Claudio Bozzatello, classe 1965, torinese, vive da tantissimi anni a Milano, dove ha studiato prima architettura e poi cinema. Regista televisivo e non solo, vanta premi e nomination a livello nazionale e internazionale. È anche autore di videoclip e documentari. Lo trovate su facebook. (MGG)

così. Per ora abbiamo fatto tutto a costo zero, tranne l’abbonamento a zoom per un mese. Tutti gli attori hanno lavorato gratis: dal set ai costumi… tutto era ovviamente “casereccio”! E ci siamo tanto divertiti. Abbiamo girato tutto in 2 settimane: fra scrivere la sceneggiatura e girare.

La scelta di “Giorgio”, il protagonista, è legata alla tua personalità o è qualcuno a cui ti sei ispirato? Il soggetto è nato dalla scrittura di Antonio (De Luca, ndr). “Giorgio” non mi appartiene come figura, non mi immedesimo in lui.

Che futuro potrebbe portare al settore questa esperienza? La cosa interessante è il linguaggio, tutto è avvenuto e fatto attraverso un monitor. Non c’è il respiro degli esterni (gli unici erano di archivio). Ed è un linguaggio che ci piacerebbe replicare.

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ARTE TESTO Roberta Alberotanza

Gli Etruschi e il MANN Una grande mostra per raccontare l’antica popolazione italica

L

o storico greco Polibio ci dice che “chi vuol conoscere la storia della potenza degli Etruschi non deve riferirsi al territorio che essi possiedono al presente, ma alle pianure da loro controllate”. La storia della scoperta della Campania etrusca si configura, quindi, come uno dei capitoli più avvincenti della ricerca archeologica. Siamo infatti abituati a pensare la popolazione etrusca abitante nella fertilissima pianura padana nel Nord, insieme alla Toscana e al Lazio, a cui ora si è aggiunta anche l’area della pianura campana nel Sud, oggetto di studi fin dalla metà del ‘700. Un percorso espositivo inedito, che presenta 600 reperti: 200 opere visibili per la prima volta nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 12 giugno 2020 al 31 maggio 2021. La Mostra è a cura di entrambi i direttori Paolo Giulierini e Valentino Nizzo, con il progetto scientifico di quest’ultimo, il coordinamento di Emanuela Santaniello, l’organizzazione e il catalogo Electa. Nasce anche dalla rete stabilita con il Parco Archeologico di Pompei, dove è stata ospitata la tappa iniziale del percorso con la mostra “Pompei e gli Etruschi”. «Non si rivolge solo agli addetti ai lavori, ma vuole anche rendere omaggio - come ha dichiarato Paolo Giulierini - alla figura del celebre archeologo Marcello Venuti, fondatore nel 1727 dell’Accademia Etrusca e fra gli scopritori di Ercolano». 600 i reperti presentati al pubblico, di cui almeno 200 visibili per la prima volta, dopo un’attenta campagna di studio, documentazione e restauro a cura del laboratorio del museo. L’esposizione abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X-IV sec. a.C.) e cerca di ricostruire la storia di questa popolazione e dei territori che essa ha abitato. L’allestimento della mostra negli ambienti collegati alla sezione “Preistoria e Protostoria”, appena riaperta al pubblico, crea un legame con la sezione museale, che raccoglie reperti dell’Età del Bronzo e della prima Età del Ferro.

Una mostra, fino a maggio 2021, innovativa per molte ragioni, fra cui una collaborazione fra due grandi musei archeologici e tra due importanti direttori. Un’iniziativa che sposta la nostra attenzione sulla presenza degli Etruschi in Campania

it

www.museoarcheologiconapoli.

Il Mann non è quindi solo “casa” dei tesori di Pompei ed Ercolano, ma custode di eredità molto più antiche e collezioni sterminate derivate sia da scavi che da acquisizioni, testimonianza di una regione, la Campania, con un ruolo centrale nel Mediterraneo, da sempre coacervo di popoli: Greci, Etruschi e Italici. A conferma che la ricchezza della cultura del Meridione sta nella diversità e nella contaminazione.

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ARCHITETTURA TESTO Virginia Rossello (*)

puntata

L

a Rivoluzione industriale (17601840) è un periodo di innumerevoli innovazioni tecnologiche che condizionano l’architettura in termini di materiali, tecniche costruttive e tipologie edilizie. La duttilità di materiali quali la ghisa, il ferro o l’acciaio, la trasparenza e leggerezza del vetro e la versatilità del cemento armato porteranno a una vera rivoluzione nel pensare il progetto, con conseguente progressivo cambiamento stilistico e funzionale delle città. Immaginiamoci per un momento in questo periodo straordinario: la società si sta evolvendo e sta nascendo la borghesia, che lavora per rafforzare questo nuovo mondo. Poco a poco, nei piccoli centri storici in pietra verranno eliminate le mura e saranno affiancate le grandi stazioni ferroviarie, gli edifici industriali, i ponti, mentre le strade verranno cementate. Assistiamo gradualmente a una trasformazione senza precedenti che porterà alla nostra città contemporanea: l’architettura si trasforma, diventa visivamente “leggera”, con una prevalenza dei

GHISA, FERRO E ACCIAIO (DUTTILI), INSIEME AL VETRO (LEGGERO) E AL CEMENTO ARMATO (VERSATILE) PORTERANNO A UNA VERA RIVOLUZIONE

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Quattro articoli per illustrare altrettanti stili degli ultimi 200 anni. Cominciamo dalla genesi dell’architettura contemporanea


ARCHITETTURA

APPARTENGONO A QUESTA EPOCA OPERE ICONICHE COME LA TOUR EIFFEL (1889) A PARIGI E LA GALLERIA VITTORIO EMANUELE II (1865) A MILANO

vuoti sui pieni e con un’integrazione tra la decorazione e la struttura. Appartengono a questa epoca opere iconiche come la Tour Eiffel (1889) a Parigi e la Galleria Vittorio Emanuele II (1865) a Milano. La riflessione in architettura porterà in seguito a stili e ricerche che si rifanno al passato, come il neoclassicismo, il neogotico, il neoromanico, ma anche alla ricerca di un nuovo filone portato dall’esigenza di una emergente e più colta classe sociale di potersi esprimere attraverso un nuovo stile di appartenenza che meglio la rappresenti e che segnerà l’inizio dell’Art Nouveau (fine ’800 - primo decennio del ’900). Questo movimento giunge ovunque in Europa. A Parigi si caratterizza con il celebre portico di accesso alla metropolitana e “viaggia” in tutto il vecchio continente: dalla Gran Bretagna (dove lo chiamano Modern Style) a Germania e Svizzera (Jugendstil, stile giovane), Austria (Sezessionstil, secessione)... fino all’Italia, con lo stile floreale, detto Liberty. Questo nuovo stile coinvolge non solo l’architettura, ma anche la decorazione d’interni, urbana e il lightdesign, con le sue inconfondibili linee ornamentali e dinamiche e la sua natura raffinata e sinuosa. Nel prossimo articolo parleremo della nuova architettura negli Stati Uniti e del rinnovamento dell’architettura in Europa tra le due guerre. (*) Matching Architecture architect.virginiarossello@gmail.com Tel. It +39 348 46 20 240 / Tel. Lu +352 661 333 909 www.virginiarossello.com

LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 55


FEDE & DINTORNI TESTO Alberto Fabio Ambrosio

La pandemia ci ha costretto a vivere la fede in un modo nuovo, ma solo apparentemente “distante”

S

embra che tutto o quasi possa cambiare a causa della pandemia. E se molte cose muteranno o forse già si sono trasformate, altre magari cambieranno solo di facciata. Per quanto riguarda la preghiera, è chiaro che la battuta di arresto che hanno subito tutte le comunità religiose e cristiane non è e non sarà senza effetti. Se partecipare alla Messa o a delle celebrazioni religiose in tanti Paesi, Lussemburgo incluso, significava accendere il proprio computer e seguire i riti in streaming, non si può certo dire comunque che la preghiera non sia stata toccata dalla pandemia. Cosa è cambiato? Apparentemente nulla, perché sia prima che dopo i sacerdoti hanno continuato a pregare e a celebrare nelle proprie chiese o cappelle. Per i laici, è la forma che è cambiata in tanti casi. Anziché essere presenti fisicamente, la celebrazione dell’Eucarestia è diventata virtuale. È questo il punto vero. Che cosa cambia digitalizzando di più la partecipazione alle celebrazioni? Non eravamo certo pronti al fatto che tutto passasse direttamente sulla rete, ma questi cambiamenti non hanno mai preavviso. Può il digitale sostituire l’incontro reale con la comunità? Questa mi sembra una delle due domande di fondo. Credo che la risposta sia nega-

PREGARE NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE RIPETERE PEDISSEQUAMENTE LE MODALITÀ RITUALI REALIZZATE DA SEMPRE. PREGARE SIGNIFICA ANCHE LASCIARSI CONDURRE DALLA CREATIVITÀ DELLO SPIRITO E QUESTO NON SI SA DA DOVE VENGA NÉ DOVE VADA

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FEDE & DINTORNI

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pregare : prier, la preghiera : la prière costretto : p.p. de costringere : obliger, containdre la fede : la foi magari : peut-être di facciata : en apparence sia prima che dopo : aussi bien avant qu’après il sacerdote : le prêtre anziché : au lieu de digitalizzare : numériser il digitale : la numérisation, le virtuel il modo : la façon la panca : le banc (d’église)

tiva, però a condizione di riflettere sul modo di essere comunità. Si può essere presenti fisicamente in un’assemblea e poi non pensare minimamente agli “altri”, che sono i vicini di panca della domenica. E ci può essere anche un’assenza fisica che non dimenti-

passasse : subj. imp. de passare la rete : le réseau, le web davvero : vraiment la sorgente : la source pedissequamente : à la lettre, fidèlement nemmeno : même pas raccogliersi : se recueillir, prier cosa sia : ce qu’est il Pane spezzato : le partage du pain, l’eucharistie che : ce qui impegnato : engagé, ici profond, sincère

ca di pensare e di pregare per “altri” e “con gli altri”, anche se distanti. La seconda domanda è: che cosa significa pregare al tempo del Covid? Nel deserto dei movimenti spaziali, forse una piccola sorgente è nata nel nostro cuore, anche senza riti materialmente visibili né con preghiere ufficiali. La pandemia potrebbe anche aver avuto come effetto non voluto, ma desiderabile, di rivisitare, di domandarsi di nuovo, ciascuno per sé e comunitariamente, cosa sia davvero la preghiera e cosa sia davvero l’Eucarestia. Questo mi sembra il cambiamento che poteva portare il lockdown. Pregare non significa necessariamente ripetere pedissequamente le modalità rituali realizzate da sempre. Pregare significa anche lasciarsi condurre dalla creatività dello Spirito e questo non si sa da dove venga né dove vada. L’ho scritto all’inizio del confinamento: forse non erano nemmeno necessarie tutte queste celebrazioni in rete, perché il vero obiettivo della preghiera era di raccogliersi intorno al Signore, con la sua Parola che diventa Pane spezzato. E forse ancora in maniera più intima l’incontro può essere anche mistico. Non bisognerebbe certo aver paura, soprattutto in questi tempi, di parlare di mistica. Una vera dimensione mistica, non falsamente mistica, ha un vantaggio sul puro rituale e sul puro dovere: mettersi in contatto profondo con l’origine e la sorgente che è l’amore di Dio. C’è ancora tempo per intraprendere questa strada, di pensare e ripensare la preghiera anche in termini più mistici, che non significa certo che essa sia meno impegnata. LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 57


INTERESSANT! TESTO Remo Ceccarelli

°

B

envenuti da un Minettsdäpp, il più atipico dei lussemburghesi. Il termine nasce assieme alla siderurgia, alla quale il resto del Paese lo associa e dalla quale lui stesso non vuole dissociarsi. Operaio d’origine straniera al 99%, è l’archetipo della popolazione variopinta del Granducato odierno. Fumantino e schietto (vun der Long op d’Zong, dai polmoni alla lingua, ossia: non le manda a dire), il Minettsdäpp lavorava duro e poi si divertiva nelle mille balere sparse tra Dudelange e Rodange, poli estremi del territorio. Da qui forse Dapp o trottola, anche se la tesi etimologica più accreditata fa risalire il termine a un’espressione dialettale dei primi immigrati della siderurgia locale, quasi tutti tedeschi della Silesia, che abusavano della parola däppig, pazzo o pazzesco. I lussemburghesi dell’epoca, tradizionalisti e spaventati dalle troppe novità, unirono due parole nuove per coniare un fortunato neologismo: Minett +

Si conclude il “sentiero di carta” attraverso luoghi, tradizioni e stereotipi del Granducato

https://www.cvce.eu/ ARBED (Esch/Terres Rouges, Luxembourg)

L’ANTENATO DEL TAGEBLATT, L’ESCHER COURRIER, SE NE LAMENTAVA SIN DAL 1905 CON LE FAMOSE DIATRIBE DEI DEPUTATI SOCIALISTI WELTER E SPOO, CHE CHIEDEVANO PER IL SUD INFRASTRUTTURE PARI A QUELLE DELLA CAPITALE

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däppig, che diede origine a Minettsdäpp! Non era e non è proprio considerato un complimento per uno dell’Éislek o della Capitale, ma diventò il “titolo nobiliare” di chi lavorava il ferro e lo è ancora, comunque, anche per chi non ha vissuto le ciminiere.


INTERESSANT!

Il Minett è un “santuario” che contiene ARBED (l’ex società mineraria), Stolwierk e Forges du Sud (le acciaierie) e la Brillstrooss, l’italianissima rue du Brill di Esch, vera capitale del Paese. Il Minettsdäpp è legato alla Lorena mineraria confinante più che al resto del Paese e la piantina è chiara: Mersch e Diekirch si perdono nell’Éislek, il castello di Vianden (Veiner Schlass) persino in Germania! Mosella compresa, sono solo villaggi contadini pieni di sterco, nëmme Baurendierfer voller Mëscht, zone inutili insomma. In termini economici lo sono state a lungo. L’industrializzazione mutò il profilo socio-economico del Paese. Dai campi, l’attività maggiore si trasferì nelle fabbriche, attirando masse di migranti

PIÙ CI CONSIDERANO BRUTTI, SPORCHI E ANCHE UN PO’ CATTIVI, PIÙ FACCIAMO QUADRATO ATTORNO AI NOSTRI VALORI che portarono la visione socialista e liberista in un Paese ancorato alle tradizioni. Un po’ “Calimero”, il Minett sa di essere all’origine della ricchezza della nazione e che il governo spende altrove i soldi. L’antenato del Tageblatt, l’Escher Courrier, se ne lamentava sin dal 1905 con le famose diatribe dei deputati socialisti Welter e Spoo, che chiedevano per il Sud infrastrutture pari a quelle della capitale. Si consiglia l’ottimo articolo Merci au Minettsdäpp di Ben Fayot (www.forum.lu, 2/2011) per capire la rivalità con l’odiata “capitale delle banche” (nëmme

Banken), il cui unico vanto sono la processione (Octave) e la Schueberfouer. Su questa rivalità la Jeunesse Esch ha costruito una storia che esonda dagli argini sportivi. Questa gloriosa squadra di calcio ha basato il suo motto sulla parlata grezza del Minett: #allezmaer (forza noi). Infatti, qui noi e voi non si dice mir an dir, bensì mär an där; suona orribile per uno della capitale o del Nord, ma federa i Minettsdäpp. Più ci considera-

no brutti, sporchi e anche un po’ cattivi, più facciamo quadrato attorno ai nostri valori. Perché? Lo spiega bene Colette Mart (Journal del 20/8/2018): Il “Minett” ha costruito una società aperta attorno alle acciaierie e agli interessi dei più deboli, lezione da applicare al presente. Tanto orgoglio e qualche pregiudizio, noi Minettsdäpp? Certo! E dico NOI, perché anche il più distratto dei lettori avrà capito l’amore di chi scrive per questa terra.

LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 59


TESTO Federico Bolognesi

2020

OROSCOPO dell'ESTATE

Vadim Georgiev/Shutterstock.com

OROSCOPO

12 segni per 12 idee di vacanza, in Italia e in Europa, per tirare il fiato dopo questi mesi difficili. Buona estate e buon viaggio!

CANCRO

GEMELLI Amsterdam. Lo so, fa molto radical chic e post-adolescenziale, ma la capitale olandese potrebbe fare al caso vostro in un’estate in cui vi sentirete leggeri, curiosi e un po’ spensierati. A luglio Venere continua a soggiornare nel vostro segno e la sua influenza potrebbe essere più maliziosa e libertina, a causa di un Marte molto stimolante. E se un amico/a si rivelasse qualcosa di più? Nei giorni centrali di agosto, complice Mercurio, potreste analizzare tutta la miriade di situazioni in cui vi siete cacciati nelle ultime settimane e fare il punto sulla vostra vita sentimentale, abbastanza protagonista dalla primavera in poi: cercate di prendere una precisa direzione! Tranne qualche nube passeggera a fine agosto e inizio settembre, il cielo è dalla vostra, con una bella Venere settembrina che rende più dolce la rentrée.

22 giugno 22 luglio

Le Cinque Terre: mare bellissimo e una storia radicata nel tempo, una meta ideale per le vostre vacanze, con una romantica Venere che vi accompagnerà per gran parte di agosto. In un luogo così potrete arginare i capricci di Marte, contrario per tutta l’estate. Certo, la stanchezza potrebbe farsi sentire, anche a causa del solito Saturno, ma avrete qualche freccia nella vostra faretra. Luglio si prospetta proficuo dal punto di vista lavorativo e soprattutto la prima parte del mese potrebbe spingervi a ricontrollare più attentamente qualcosa che forse avevate esaminato con troppa superficialità; avrete poi la seconda parte di agosto per mettere tutto meglio in pratica. Attenzione a contrattempi di natura pratica e imprevisti che potrebbero innervosirvi, soprattutto a metà luglio e nei primi giorni di agosto. 60 - PassaParola Magazine - LUGLIO/AGOSTO 2020

Yury Bobryk /Shutterstock.com

Pantelleria: il buon cibo, il mare stupendo e la tranquillità edonistica, che fanno al 100% al caso vostro. Luglio è un buon mese per dedicarsi a progetti intellettuali e lavorativi, facendo attenzione però a non cedere a troppe spese non necessarie. Per quasi tutto agosto Venere sarà dalla vostra e potrete godervi appieno il mese più caldo dell’anno, che in questo 2020 vi offre un cielo più benevolo. A causa di Marte potreste avvertire una leggera stanchezza che potrebbe protrarsi per tutta la stagione; sarebbe quindi bene fare un po’ di attività fisica per non cedere alla vostra pigrizia. Settembre è un po’ più nervosetto a livello sentimentale ed emotivo, ma ricordate che Giove, Saturno e Urano sono dalla vostra: trovando un equilibrio tra voglia di rinnovare e conservare, saprete cavarvela in tutti gli ambiti.

ShustrikS/Shutterstock.com

Vulcano e le Isole Eolie, per la rinascita energetica e vitale che avvertirete grazie a Marte, nel vostro segno fino alla fine dell’anno. Pazienza se qualche nube passeggera offuscherà la vostra sfera intellettuale (prima metà di luglio) e quella affettiva (giorni centrali di agosto): la carica del pianeta rosso era proprio quello che ci voleva per rimettersi in moto e affrontare con grinta l’estate. Mentre luglio è caratterizzato da alcuni rallentamenti e contrattempi che vi costringono a mettere da parte la vostra impulsività, agosto è molto più dinamico e intenso, nel bene e nel male. Attenzione però a non mettere “troppo di voi” in ogni cosa che fate; e dosate le vostre energie! A settembre il vostro cuore potrebbe battere inaspettatamente, addolcendo una rentrée come al solito un po’ critica per voi.

22 maggio 21 giugno

21 aprile 21 maggio

TORO

ARIETE

21 marzo 20 aprile


Montecarlo e la Costa Azzurra potrebbero essere mete che fanno al caso vostro quest’estate. Circondati da mare mozzafiato e jet-set, potrete godere appieno di un’estate molto interessante. Uno splendido Marte vi tonifica e vi rende irresistibili per tutta l’estate e, soprattutto a luglio e nella prima parte di agosto, irradierete energia e carisma a chi vi starà intorno. Non tralasciate, però, anche la sfera pratica. Infatti le settimane centrali di agosto e gran parte di settembre sono molto propizie per concludere un contratto o per migliorare la vostra condizione lavorativa. La ripresa autunnale sarà molto più dolce del solito, con un’ottima Venere nel segno che vi accompagnerà per gran parte di settembre, chiudendo in bellezza un’estate che vi vede fra i protagonisti. Luna Piena molto intensa a inizio agosto.

24 agosto 22 settembre

VERGINE

LEONE

23 luglio 23 agosto

L’Algarve, stupenda e un po’ selvaggia, è un angolo prezioso di Portogallo affacciato sull’oceano e baciato da sole e natura. Lo scenario ideale per fare da contorno alla vostra estate, che viaggia su due fasi diverse. Nella prima, fino a inizio agosto, una Venere ancora ostile continua a crearvi sensazioni di incertezza e confusione nella sfera affettiva, che potrebbero anche minare le vostre proverbiali certezze; anche se il campo lavorativo potrà regalarvi maggiori soddisfazioni in queste settimane emotivamente instabili. Dalla seconda settimana di agosto in poi, però, la situazione migliora e trascorrerete il periodo del vostro compleanno in grande ripresa, con quasi tutti i pianeti dalla vostra. Settembre è da sempre un mese che prediligete e anche quest’anno le vostre speranze non saranno disattese.

BILANCIA

I PIANETI

SOLE Positivo: energia, propositività, espressione del sé. Negativo: blocco energetico, difficoltà a esprimersi. LUNA Positiva: sensibilità, intuito, romanticismo. Negativa: illusioni, umoralità, instabilità. MERCURIO Positivo: comunicatività, intuito, lucidità. Negativo: ambivalenza, rallentamento, perdersi nei dettagli. VENERE Positiva: fascino, fortuna, benessere. Negativa: tentazione, volubilità, pigrizia. MARTE Positivo: energia, vitalità, audacia. Negativo: aggressività, impulsività, rabbia. GIOVE Positivo: fortuna, ottimismo, occasioni. Negativo: ingenuità, inesperienza, superbia. SATURNO Positivo: costruzione, tenacia, ambizione. Negativo: blocco, rallentamento, dovere. URANO Positivo: cambiamenti, originalità, creatività. Negativo: polemica, distruzione, disfare. NETTUNO Positivo: spiritualità, creatività, sensibilità. Negativo: illusioni, perdersi, inconcludenza. PLUTONE Positivo: Profondità, analisi, energia psichica. Negativo: vendetta, ambivalenza, rallentamento.

SCORPIONE

Katja Gerasimova / Shutterstock.com

OROSCOPO

23 settembre 22 ottobre

Parigi potrebbe essere la meta giusta per affrontare un’estate in cui per rigenerarvi avrete bisogno di un’immersione nella bellezza. In campo lavorativo luglio si prospetta un mese di scadenze e contrattempi, in cui avrete difficoltà a relazionarvi con superiori, clienti, colleghi. Ad allietarvi le giornate, però, ci sarà una bella Venere positiva per tutto il mese: cercate di rimandare a settembre le cose più urgenti e fatevi avvolgere dalla sua aria frizzante. E se in campo sentimentale agosto si presenta un po’ più nervosetto, forse è il momento giusto per concedersi un piccolo viaggio per schiarirvi le idee. Settembre porta con sé moltissime opportunità, soprattutto nei giorni centrali. Marte, contrario tutta l’estate, non vi fa sentire al top della forma: attenzione anche alla permalosità.

23 ottobre 22 novembre

I Paesi Baschi potrebbero essere una bella idea per la vostra estate: alte onde che sbattono sugli scogli, buon cibo e paesaggi variegati faranno da contorno ideale a un’estate stimolante. Luglio è il mese ideale per avvantaggiarsi del lavoro e chiudere le ultime pratiche prima dell’estate, mettendo anche a frutto il vostro naturale intuito; ad agosto, invece, meglio non pensare al lavoro e agli studi, soprattutto nelle settimane centrali. Una bella Venere, piuttosto, vi sosterrà per gran parte del mese, in cui sarete affascinanti, magnetici e fortunati: godetevela! Attenzione, però, a non abusare delle vostre energie tra fine luglio e inizio agosto, con una Luna Piena difficile. Settembre rappresenterà una fase di assestamento, senza particolari scossoni: una buona occasione per fare il punto della situazione. LUGLIO/AGOSTO 2020 - PassaParola Magazine - 61


La Transilvania, con le sue foreste spesso inesplorate, le montagne verdeggianti e un alone di mistero, potrebbe stimolare il vostro senso di avventura in un’estate a tinte ambivalenti, ma comunque interessante. Fino a inizio agosto la sfera affettiva potrebbe procurarvi qualche grattacapo e la tendenza a fuggire dalle questioni lasciate aperte sarà più forte che mai. Non dovete però cedere alla tentazione: un buon Marte positivo fino a fine anno vi infonderà la giusta grinta utile a far quadrare il cerchio. Agosto si prospetta un mese in crescendo, soprattutto nelle settimane centrali, piene di stimoli, occasioni ed energia. Con l’arrivo di settembre, una sontuosa Venere, insieme a Marte, vi darà la giusta energia per affrontare uno dei mesi per voi di solito più ostici. E il vostro cuore potrebbe battere...

22 dicembre 20 gennaio

Creta, le sue spiagge, la sua storia millenaria e le sue montagne: lo scenario ideale per la vostra estate, in cui dovrete armarvi di un po’ di pazienza a causa di Marte, ostile fino alla fine dell’anno, che potrebbe spingere troppo sulla vostra competitività e rendervi talvolta aggressivi. Luglio è il mese un po’ complicato sul versante lavorativo; la concentrazione sarà in calo e non vedrete l’ora di staccare un po’. Agosto, invece, si prospetta più teso in campo affettivo: sforzatevi di comunicare verbalmente le vostre emozioni e il danno sarà di gran lunga minore del previsto. Per il resto, Giove e Saturno brillano su di voi e, alla fine, ogni difficoltà sarà superata grazie alla vostra tenacia. Settembre senza infamia e senza lode, che vi prepara a un autunno decisamente più interessante.

ACQUARIO

23 novembre 21 dicembre

CAPRICORNO

SAGITTARIO

OROSCOPO

21 gennaio 19 febbraio

Berlino è la meta dell’estate: anticonformista e contemporanea. Chi meglio di voi può apprezzarla? L’estate non è la vostra stagione preferita, ma quest’anno avrete dalla vostra parte una bella Venere fino a inizio agosto e Marte fino a fine anno. Con due “pezzi da novanta” di questo calibro la stagione calda vi offre molti spunti, occasioni e incontri: un mese, insomma, che lascerà il segno. La Luna Piena nel segno a inizio agosto è molto intensa, ma anche faticosa: non disperdete troppe energie (anche intellettuali ed emotive). Agosto, nonostante un po’ di stanchezza, trascorre abbastanza tranquillo, soprattutto se eviterete di affrontare questioni importanti in ambito lavorativo per cui è meglio attendere. Settembre si preannuncia un po’ faticoso a livello emotivo, ma molto stimolante in tutti gli altri ambiti.

PESCI

20 febbraio 20 marzo

L’Irlanda, così verde e dal cielo blu, non è esattamente una meta estiva. Quest’anno però, potrebbe fare al caso vostro. Perdersi in questi colori è un bel modo per superare soprattutto la prima parte dell’estate, con una Venere capricciosa che vi innervosisce e vi porterà pensieri fino a inizio agosto. Per fortuna, nel frattempo, l’ambito lavorativo è più protetto e vi donerà maggiori soddisfazioni. Con l’avanzare di agosto le nubi si diradano e sentirete più che mai una sensazione di rinascita: aprite il vostro cuore all’amore, agli affetti e al bello che la vita ha da offrirvi. Con l’avvicinarsi di settembre la stanchezza si farà un po’ sentire e la ripresa non sarà, come al solito per voi, ottimale. Qualche occasione fortunata, però, potrebbe capitarvi fra le mani: sta a voi coglierla.

62 - PassaParola Magazine - LUGLIO/AGOSTO 2020


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AGENDA

SIAMO SU

AMARCORD LA MEMORIA È TESORO E CUSTODE DI TUTTE LE COSE (CICERONE)

A CURA DI Paola Cairo

a.info

www.passaparol

IMMIGRATE, CORAGGIOSE, RESILIENTI C’è la regista afghana Soheila Mohebi, rifugiata politica in Italia che gira cortometraggi per raccontare la vita e le difficoltà dei rifugiati e dei richiedenti asilo; c’è Asli Haddas, laureata a Londra in International Business, che apre un ostello a Milano; c’è chi è dovuta fuggire dal suo Paese perché denunciava apertamente la dittatura, come la giornalista camerunense Colette Meffire. Non solo colf e badanti, le donne straniere che vivono in Italia dimostrano di saper reagire alle difficoltà quotidiane e di inventarsi o reinventarsi in base alle loro capacità e competenze. Rifugiate politiche o donne di seconda generazione sono le tre storie di chi ce l’ha fatta, raccolte da Silvana Strambone sul numero di PassaParola Magazine di dicembre 2014/gennaio 2015. Storie che raccontano di “Donne, immigrate, professioniste” che, nonostante le avversità, sono esempi di successo e ispirazione.

Per rileggere l’articolo:

https://issuu.com/paolacairo/docs/pp_dic2014 64 - PassaParola Magazine - LUGLIO/AGOSTO 2020

PROGRAMMAZIONE

RADIO

4 LUGLIO Cento anni di Alberto Sordi

Ospite telefonico: Oreste Sacchelli In studio: Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani)

11 LUGLIO La letteratura rosa promossa in serie A Ospite telefonico: Patrizia Violi In studio: Elisa Cutullè Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani)

18 LUGLIO Mostre e percorsi d’arte in Italia e nella Grande Région Ospite telefonico: Dominga Palmisano In studio: Amelia Conte Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani)

25 LUGLIO Il turismo a km 0 (Lussemburgo)

Ospite telefonico: Cathy Giorgetti In studio: Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani)

AGOSTO - SETTEMBRE

Il programma lo trovate sulle pagine del nostro sito e alla pagina Facebook VOICES BY PASSAPAROLA In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti. Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito e ogni sabato mattina in diretta alle 10 a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 102.9/105.2)

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2004


AGENDA

@

vadoalmercato.it A CURA DI Cinzia Regalbuto

VADO AL MERCATO... RESTANDO A CASA! Vadoalmercato.it è il sito che ridà vita ai mercati locali: una piattaforma digitale che scommette su ambulanti alimentari e piccoli produttori, dando loro una visibilità online. Vadoalmercato crede nel “locale”, puntando sul territorio e sul sostegno delle realtà che ne fanno parte, portando i mercati rionali sul web e aiutandoli così a combattere la concorrenza data dalla grande distribuzione e dall’e-commerce. Il meccanismo è molto semplice: una volta entrati sul sito, si cerca la bancarella di fiducia, si seleziona il box (frutta, verdura, formaggi…), la taglia (single, coppia o famiglia), si procede all’acquisto (per sé o per terzi) e la spesa viene consegnata direttamente a casa dell’utente. L’idea è di tre giovani amici e colleghi (un manager pugliese, un ingegnere piemontese

e una esperta di marketing lombarda) che vedono nella loro iniziativa «la possibilità per le persone di non dover rinunciare alla qualità del chilometro zero, senza uscire di casa».

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CONCORSO

PER LE PARROCCHIE

2020

Torna TuttixTutti, il concorso che premia le migliori idee per aiutare chi ne ha più bisogno. Iscrivi la tua parrocchia e presenta il tuo progetto di solidarietà: potresti vincere i fondi* per realizzarlo. Per partecipare basta organizzare un incontro formativo sul sostegno economico alla Chiesa cattolica e presentare un progetto di utilità sociale a favore della tua comunità. Parlane subito col parroco e informati su tuttixtutti.it

Da 10 anni chi partecipa fa vincere gli altri.

APRILE 2020 - PassaParola

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la -Promozione Magazine 7 del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica.


QUA LA ZAMPA

Javier Brosch/Shutterstock.com

A CURA DI Silvere Oswald-Santillo (Medico veterinario) vetopolis@gmail.com / 661 123 100

Alcune razze sono più a rischio. Eccovi i segnali ai quali fare attenzione

A

nche i nostri cani e gatti soffrono di diabete mellito, una malattia endocrina che, come nell’uomo, è dovuta a una carenza o alterata funzionalità dell’insulina. Questa mancanza innesca una reazione automatica del sangue che lo porta ad arricchirsi di glucosio facendo aumentare a dismisura la glicemia. Se questa patologia non viene diagnosticata in tempo il quadro clinico si aggrava e possono insorgere ulteriori complicazioni come la cataratta (opacizzazione del cristallino e conseguente perdita della vista), la chetoacidosi diabetica (surproduzione di corpi chetonici), la neuropatia diabetica (deficit motori) e altre gravi complicazioni al pancreas, al fegato, ai reni e alla retina. Di solito sono colpiti solo soggetti adulti/anziani, spesso

in sovrappeso, oltre ad alcune razze che sono più a rischio di altre, come il Terrier, il Setter, il Barboncino ad esempio. Tuttavia, se diagnosticato in tempo, il diabete può essere curato e l’animale sarà in grado di condurre una vita del tutto normale. È dunque essenziale saper riconoscere tempestivamente i sintomi per poter effettuare una diagnosi precoce. Ecco i segnali da tenere d’occhio: aumento della sete, anomala frequenza e quantità di minzione, perdita di peso nonostante il forte appetito, letargia con difficoltà motorie, vomito, annebbiamento oculare. Nel dubbio recatevi al più presto dal vostro veterinario di fiducia che verificherà, attraverso l’analisi del glucosio nell’urina (glicosuria) e nel sangue (glicemia), se si tratta effettivamente di diabete e se è necessario avviare la terapia insulinica e tutte le cure, anche naturali, del caso.

MAGGIO 2020 - PassaParola Magazine - 5


PassaParola Mensile italiano in Lussemburgo e Francia



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