aprile 2020
À R R E V E H C LA VITA Aspettando di rinascere come
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Anno XVII, Numero 4 3 • Aprile Marzo 2020 2020
2,90 €
la Primavera
Intervista esclusiva al cardinale Hollerich Les mots de la pandémie Philippe Brunella et l’Italie Fiorella Pallas : un modèle face à l’adversité
Viaggi (virtuali) nei musei della scienza
COVID-19
Date di un’apocalisse Ricette di sopravvivenza In coppia, a casa, con ironia
14 pages en français
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COLLABORATORI Roberta Alberotanza / Alberto Fabio Ambrosio Ignazio Binanti / Federico Bolognesi / Silvia Del Medico Ariane Iranpour / Gerardo Magaldi / Steve M. Ornella Piccirillo / Cinzia Regalbuto / Oswald-Santillo CORREZIONE BOZZE Stella Emolo / Gilda Luzzi / Alessandro Torcello REDAZIONE FRANCESE Responsabile: Ornella Piccirillo (tel. +33 612 16 3297) Collaboratori: Anne-Marie Dufour / Caroline Feltin/ Ariane Iranpour Élisabeth Méhat / Philippe Poivret / Alphonse Romano redazionepplorena@gmail.com INDIRIZZO REDAZIONE FRANCESE 2, b rue du Pont-à-Mousson 57000 Metz (France)
Fondation Fonds Interculturel
Anno XVII - Numero 4 - Aprile 2020
MAI COME ORA
Dopo 15 anni e mezzo di edizioni cartacee esce per la prima volta solo in formato digitale questo numero di aprile 2020. La scelta inevitabile (come quella di tanti colleghi nel mondo) ci permette di raggiungervi comunque, nella distanza obbligata, nel rispetto della salute e ovviando alle incertezze di strutture e dinamiche che coinvolgono la creazione di PassaParola Magazine cartaeo. Abbiamo anche adattato alcuni articoli che, come di consueto, avrebbero anticipato eventi previsti nel mese di aprile e che purtroppo sono stati annullati. Ma siamo riusciti a resistere al ‘’virus’’ dell’informazione e per questo arriviamo a voi, comunque, virtualmente: ovunque voi siate! E lo facciamo mentre, in contemporanea, continuiamo a informarvi in tempo reale sul nostro sito (www.passaparola.info), attraverso VOICES, la decennale trasmissione del sabato mattina, e con la nuova striscia quotidiana InfoquARAntena su Radio Ara (102.9 e 105.2 FM), aggiornando il nostro palinsesto all’emergenza Covid-19, anche grazie all’impegno di una redazione motivata e tenace che contribuisce concretamente alla produzione di notizie. Mai come ora siamo, con la cultura e l’informazione, al servizio della comunità italiana, verificando notizie, traducendo conferenze stampa istituzionali in live-streaming, fornendo consigli e risposte ai vostri dubbi, pubblicando le riflessioni dei nostri lettori. Mai come ora il nostro sforzo informativo in lingua italiana si pone come un punto di riferimento essenziale nel plurilinguismo dei media di questo Paese. Mai come ora ci facciamo portavoce delle vostre necessità. Cercando di onorare ogni giorno, anche in questo periodo drammatico, il diritto all’informazione e il dovere di farla che sono essenze della democrazia. Ce numéro d’avril, compte tenu des circonstances sort en format numérique, cependant la rédaction a travaillé sans relâche pour vous offrir un magazine intéressant et des informations utiles.
CHIUSO IN REDAZIONE 2 aprile 2020
10 numer
i l’anno
PRIMO PIANO TESTO Paola Cairo e Maria Grazia Galati
S
i aspettava questa nomina a cardinale? Non del tutto, è stata una grande e splendida sorpresa. Non ci avevo mai pensato perché Lussemburgo non è una sede cardinalizia e poi il Papa presta più attenzione ai Paesi poveri, alle periferie. E Lussemburgo non è un Paese povero, dunque non ci avevo mai pensato. Lei è anche presidente della Commissione Episcopale presso la Ue (Comece). Come fare in modo che l’Europa non privilegi solo i problemi economici e sociali, ma difenda anche i valori morali, spirituali e religiosi dei popoli? Penso che questo sia la Chiesa che debba farlo, non la politica, perché ci sono politiche riservate all’Europa e politiche proprie degli Stati nazionali. Tutte le politiche della famiglia appartengono agli Stati nazionali. Per questo l’Ue non può esprimersi su tutto. Ma naturalmente, se la politica europea non vede o non capisce quello che la gente ha nel proprio cuore, allora l’Unione europea fallirà. Per questo noi portiamo temi come la famiglia e il lavoro, la famiglia e la digitalizzazione. Se c’è questa unione possiamo parlare anche della famiglia al Parlamento europeo, e lo facciamo. Penso che sia molto importante per l’Europa riscoprire una propria identità, aperta, in dialogo. Non un’identità chiusa. Un’identità radicata nel passato, ma vivendo l’oggi di Dio per costruire insieme il domani. Gli italiani in Lussemburgo (integrati e spesso con doppia na-
4 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
Intervista esclusiva a
SUA EMINENZA
MONSIGNOR HOLLERICH È il primo cardinale nel Granducato. L’ha nominato Papa Francesco lo scorso ottobre 2019. Con lui abbiamo parlato di Europa, giovani, populismi, fede… E incontrandolo abbiamo scoperto che ama tanto il nostro Paese e parla benissimo l’italiano
zionalità) cosa portano ancora oggi di prezioso a questo Paese? Gli italiani sono un grande tesoro per il Granducato, fanno parte integrante della sua identità. Il Lussemburgo è abitato da tante na-
GLI ITALIANI SONO UN GRANDE TESORO PER IL GRANDUCATO, FANNO PARTE INTEGRANTE DELLA SUA IDENTITÀ
zionalità: ciascuna porta un proprio stile di vita, un proprio modo di fare che arricchisce l’identità di questo Paese. E gli italiani ne fanno parte. Sono affascinato dalla cucina perché la gente mangia cose buone. Gli italiani comprano prodotti di qualità. Questo è un messaggio valido anche per il nostro tempo. Di mangiare non tanto, ma bene, per la nostra salute e per il nostro pianeta. Dalla cucina alla cultura. L’italiano è una delle lingue che si insegna nei licei.
PRIMO PIANO
Sono tempi, questi, di grandi tensioni nazionaliste e derive populiste, portatrici di intolleranza verso migranti, omosessuali, islamici, donne. Che effetto le fa vedere molte di queste forze farsi paladine della tradizione religiosa cattolica a sostegno delle loro idee di stampo razzista? Chi pensa questo crede che il cristianesimo sia un’ideologia e non una religione. Per avere una religione bisogna mettersi in contatto con il Dio vivo che nel nostro cuore ci spinge verso l’umanità. Dio si è fatto uomo e anche noi dobbiamo farci uomini. Qualsiasi discriminazione è contro il Vangelo. Sono contro il matrimonio gay, ma non contro il riconoscimento delle coppie gay nella nostra Chiesa. Io sono un vescovo, un padre che deve accogliere, affinché ognuno di noi si senta a casa. Anche gli omosessuali devono sentirsi a casa. Donne che abortiscono, coppie che divorziano, omosessuali che si amano: ci sono Paesi che considerano queste persone criminali perché compiono atti gravi e inaccettabili per la morale religiosa che è a fondamento delle loro leggi. Lei come le considera? inviterà i sacerdoti ad ammetterli ai sacramenti anche se la dottrina cattolica a oggi non lo prevede? L’aborto è un grande peccato. Perché distrugge l’essere umano. Finora solo la donna che compiva questo atto, per la legge, veniva punita. Non gli uomini, i maschi, i fratelli. E questo non è giusto. La responsabilità è anche degli uomini. Sono completamente contro l’aborto. Il Papa ha dato a tutti i sacerdoti la facoltà dell’assoluzione
GRAZIE AL CARDINALE ORA A LUSSEMBURGO CI SONO ANCHE GLI SCOUT ITALIANI L’Europa Scouten vu Lëtzebuerg è un movimento scout di ispirazione cattolica aperto a tutti, complementare all’educazione della famiglia, indipendente da qualsiasi movimento politico, membro dell’Unione Internazionale delle Guide e Scout d’Europa. Lo scopo principale è la formazione religiosa, morale e civica dei giovani, oltre all’educazione fisica, attraverso l’utilizzo del metodo autentico e nello spirito del movimento scout, ideato e realizzato dal fondatore dello scautismo Lord Baden Powell. Importantissima la dimensione Europea: con 67 000 membri in 23 Paesi, gli Scout d’Europa educano i giovani all’amicizia verso tutti gli uomini e all’impegno per il proprio Paese, pronti a collaborare con spirito di servizio cristiano. Presenti a Lussemburgo da circa tre anni, gli Europa Scouten vu Lëtzebuerg contano oggi più di 200 membri. Seguendo la vocazione internazionale del movimento, su suggerimento del cardinale Hollerich, dal 2019 è stata aperta una nuova Unità di lupetti (dagli 8 ai 12 anni) in cui i ragazzi vivono l’esperienza del “Branco”, giocando, cantando e pregando in Italiano: il 7° LUX “San Francesco d’Assisi”. L’anno scout, con le nuove iscrizioni, comincia a s ettembre.
https://europa-scouten.lu
chefdegroupe Europa Scouten vu Lëtzebuerg
APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 5
PRIMO PIANO
tempo fa non mi sono mai occupato di questi temi perché non erano una priorità. Da quando ho parlato con le vittime, ho percepito queste sofferenze terribili. A volte la vita di queste persone è completamente stravolta, non trovano più un equilibrio affettivo. Poiché ci sono abusi anche fuori dalla Chiesa, nelle famiglie e nella società in generale, allora è la società stessa che dovrebbe reagire. Noi dobbiamo risolvere i problemi nella Chiesa. Non dico questo per deresponsabilizzare, ma penso che tutta la società debba essere più cosciente di questo male e fare tutto il possibile per sradicarlo dalle nostre società.
LESBO È STATA UN’ESPERIENZA MOLTO IMPORTANTE. UNA COSA È VEDERE LE SOFFERENZE IN TV O LEGGERE LE STATISTICHE, MA SI DEVE PARLARE CON LA GENTE; DAVANTI AI LORO OCCHI SENZA SPERANZA E ASCOLTANDO DIRETTAMENTE LE LORO STORIE, IO COME PERSONA UMANA DEVO REAGIRE. PENSO CHE L’EUROPA STIA REAGENDO MALE nella confessione (che prima era riservata ai vescovi). Se una donna andava a confessarsi, doveva tornare di nuovo per chiedere assoluzione al vescovo. Ma la gente non tornava mai. Questo significava che le persone non venivano aiutate. Io volevo fare la stessa cosa: dare lo stesso potere a tutti i sacerdoti. Ma il Papa l’ha già fatto! Il Papa ha detto che per il divorzio bisogna avere un discernimento. Se c’è gente che semplicemente cambia idea, con leggerezza, allora non va bene, ma chi, nel matrimonio, soffre e desidera una nuova vita e magari un nuovo amore, è corretto che possa scegliere il divorzio. Come Papa Francesco ha aperto queste porte, noi non le dobbiamo chiudere.
6 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
Una delle piaghe peggiori che affliggono la Chiesa cattolica è la pedofilia: cosa pensa dell’abolizione del segreto pontificio voluto dal Papa? Io penso che sia molto buono. Alcuni pensano che i giornalisti che scrivono di questi abusi lo fanno per attaccare la Chiesa. Non è vero. È invece un aiuto per la Chiesa perché si tratta di un reato terribile, infame, che bisogna assolutamente sradicare. Quando sono con i ragazzi e gli adolescenti mi accorgo che essi guardano il sacerdote o il vescovo come uomo di Dio. Abusare di questa fiducia è terribile. È una ferita al cuore e all’anima di questa persona; e al suo corpo! È terribile e dobbiamo estirpare tutto ciò. Fino a poco
Secondo lei è possibile la convivenza pacifica in una società multireligiosa se ogni religione reclama per sé una superiorità morale, sostiene di detenere verità assolute e pretende di regolamentare la società in conformità alla legge del suo Dio? Io penso che la mia religione sia vera e lo penso con tutto il mio cuore. Non penso che noi cattolici abbiamo una superiorità morale. Io ho conosciuto gente senza fede o con un’altra fede e con un’alta moralità. Prendiamo, per esempio, la moralità che si esprime nei giovani con Friday4Future. Una grande moralità, ma la maggior parte di questi giovani non vanno nemmeno in Chiesa. Ma fanno del bene e noi dobbiamo riconoscere il bene ovunque e credere in Dio. Essere cattolico non vuol dire parlare male di quelli che non hanno una religione o che ne hanno una diversa dalla nostra. Dobbiamo rispondere con umiltà perché io predico un Vangelo, ma che non vivo al 100%, quindi devo avere sempre una grande umiltà
PRIMO PIANO
quando sono davanti a una persona umana, perché ogni persona umana ha la stessa dignità; e la libertà religiosa è fondata sulla dignità umana. Lei è stato a Lesbo nel maggio 2019 e ha visitato per conto del Pontefice i centri di accoglienza degli immigrati. Ce ne vuole parlare? È stata una visita molto importante. Una cosa è vedere le sofferenze in TV o leggere le statistiche. Ma si deve parlare con la gente. Quando si vedono i loro occhi senza speranza, quando si sentono direttamente le loro storie, io come persona umana devo reagire. Penso che l’Europa stia reagendo male. Se penso solo ai minori non accompa-
SALVINI MI HA ATTACCATO PER UN ARTICOLO SCRITTO SU CIVILTÀ CATTOLICA PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE, IN MERITO AI POPULISMI
grazione si fa facilmente. Penso alla Comunità di Sant’Egidio che fa un grande lavoro. Io sono riconoscente anche al governo lussemburghese che apre sempre le porte. Asselborn è un uomo buono, di buon cuore. I politici possono discutere animatamente fra loro, ma attaccare un uomo buono che fa quello che gli dice il cuore (umano e cristiano), questo è un orrore.
gnati, perché lasciarli in questi campi, dove sappiamo esserci anche criminalità e violenza?! Questi ragazzi non sono sicuri nei campi. E questo succede in Europa!... Forse abbiamo troppo statalizzato l’aiuto per i rifugiati, senza molta interazione con la popolazione locale. Se loro sono accolti dalle persone, l’inte-
Si riferisce alla “querelle” Asselborn-Salvini? Salvini mi ha attaccato per un articolo scritto su Civiltà Cattolica prima delle Elezioni europee, in merito ai populismi. Rispondendo a un giornalista disse: “Quel cardinalino di Lussemburgo”, ma ancora non ero nemmeno stato nominato…
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8 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
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FESTIVAL DES MIGRATIONS
CE L’ABBIAMO FATTA! Iniziato davvero “in zona Cesarini”, a qualche ora dal primo contagio Covid-19 nel Granducato e con il rischio di essere annullato solo 24 ore prima, il Festival c’è stato... Per noi di PassaParola, come sempre, è stato un successo di pubblico, contatti, iniziative, collaborazioni
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ARRIVEDERCI AL 2021 APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 9
TESTO Paola Cairo
PATRIMONIO ITALIANO,
LA PRIMA WEB TV PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO Il 24 aprile 2020 festeggiano due anni di attività. Mike Pilla e Luigi Liberti, gli ideatori, ci spiegano come un sogno è diventato realtà
«A
New York con Mike Pilla - ricorda Luigi Liberti -, dove collaboravo attivamente con le istituzioni locali a favore delle comunità italiane, mi sono fatto travolgere dall’entusiasmo di Mike e dal suo fantastico Tg dell’emigrante, che mi hanno spinto a tirare fuori dal cassetto dei miei sogni un vecchio progetto: una televisione per gli italiani all’estero». Rientrati in Italia, Luigi pianifica le linee guida mentre Mike provvede a costruire tutta la struttura tecnica e grafica della televisione. «Un lavoro enorme e faticoso - ricorda Pilla - soprattutto perché realizzato senza risorse economiche né di personale. Giorno dopo gior-
no, per tre mesi, fino a che il 24 aprile 2018 Patrimonio Italiano TV è online». Liberti prosegue e ci spiega: «La prima scaletta arriva dopo diversi mesi e, dopo aver tracciato una vera e propria mappa delle comunità italiane sparse per il mondo, attraverso la prima trasmissione (Italian Heritage, cui avete preso parte voi di PassaParola Magazine!), siamo entrati nel-
UN LAVORO ENORME E FATICOSO SOPRATTUTTO PERCHÉ REALIZZATO SENZA RISORSE ECONOMICHE NÉ DI PERSONALE (MIKE PILLA)
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le case di tutti gli italiani residenti all’estero mettendoli spesso anche in connessione fra di loro». Pilla e Liberti non cercano le “eccellenze” convinti che le vere eccellenze siano tutti gli italiani che con le loro storie e i loro gesti mantengono quotidianamente vive le nostre tradizioni e diffondono la nostra cultura e soprattutto i nostri valori. Al format principale, Italian Heritage, si sono aggiunti altri format originali ed esclusivi come Italian Culture, Patrimonio Istituzioni, Feste italiane all’estero, Patrimonio Stories, fino al Patrimonio Tg, notiziario settimanale. La TV cresce e aumenta la sua visibilità. Le trasmissioni del mercoledì e del giovedì e le dirette TV h24 con Patrimonio italiano TV permettono di fare il giro del mondo, seduti davanti al pc, cliccando su: http://www. patrimonioitalianot v.com/ Virtualmente si visita tutto il mondo con riscontri sempre positivi. Dalle feste italiane alle Hawaii, agli italiani di Ushuaia, fino all’Europa. «Uno dei nostri primi telespettatori - racconta Mike Pilla -, il Console onorario a Liverpool, dopo averci conosciuto ci ha fortemente voluto all’inaugurazione del Consolato e io ho anche presentato
LA PANDEMIA NON HA INTERROTTO IL NOSTRO LAVORO, ANZI, CI HA DATO LA POSSIBILITÀ DI AUMENTARE IL NUMERO DI DIRETTE PER FAR COMPAGNIA AI TANTI ITALIANI COSTRETTI IN CASA (LUIGI LIBERTI) l’evento al cospetto delle massime cariche inglesi… ». I due continuano a credere nel loro progetto e si autofinanziano per due anni fino a che arriva qualche richiesta di sponsorizzazione e, a breve, commercializzano alcuni servizi, come ad esempio la creazione di web tv dedicate e la fornitura di servizi giornalistici dall’estero. «La pandemia - conclude Luigi Liberti - se da un lato non ha interrotto il nostro lavoro, anzi, ci ha dato la possibilità di aumentare il numero di dirette per far compagnia ai tanti italiani costretti in casa, dall’altro ci farà slittare la nostra festa per i due anni di attività. Ripartiremo proprio da quella, non appena la situazione mondiale tornerà alla normalità e noi riprenderemo a raccontarvi di persona i tanti italiani all’estero e le loro iniziative».
Mike Pilla è anche l’autore di Goodbye Irpinia, il primo “paper novel” al mondo, romanzoinchiesta tra fiction e realtà che trasporta il lettore dall’Italia all’America attraverso la malinconica storia dei tanti emigrati lontani dalla propria terra. Anche se, come rivela l’autore «Puoi provare a lasciare il Paese, ma è il Paese che non ti lascerà mai». Il libro è disponibile in italiano sul sito di Bibliotheka Edizioni. (PC)
www.goodbyeirpinia.it APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 11
EUROPARLIAMONE TESTO Amelia Conte
CRONOLOGIA DI UN INCUBO Mentre vi informiamo senza sosta e in tempo reale sull’emergenza Covid-19 tramite il nostro sito e la nostra trasmissione radiofonica, vi offriamo un calendario delle date salienti di questo dramma globale
31 DICEMBRE 2019
31 dicembre 2019 La Cina informa l’Organizzazione Mondiale della Sanità di una serie di casi di una malattia simile alla polmonite, la cui causa è però sconosciuta. Si comincia a indagare sull’origine della malattia. Il focolaio viene individuato in un mercato alimentare di Wuhan (provincia di Hubei), la città messa in quarantena e vengono introdotti i controlli all’aeroporto locale. Gli scienziati escludono da subito che si tratta di SARS (dall’inglese Severe Acute Respiratory Syndrome o Sindrome Respiratoria Acuta Grave), MERS (dall’inglese Middle East Respiratory Syndrome o Sindrome Respiratoria Mediorientale) e influenza aviaria.
7 GENNAIO 2020
7 gennaio 2020 La Commissione sanitaria cinese conferma di aver identificato un nuovo tipo di virus, precisamente un coronavirus, stessa famiglia di cui fanno parte proprio l’influenza, la Sars e la Mers. Il nuovo coronavirus è “2019-nCoV”.
11 GENNAIO 2020
11 gennaio 2020 Confermata la prima vittima per coronavirus in Cina. Il contagio si diffonde immediatamente nel continente asiatico. 12 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
30 GENNAIO 2020
30 gennaio 2020 L’OMS dichiara l’emergenza globale. Alla fine di gennaio diversi Paesi cominciano a evacuare i propri cittadini. Comincia la Francia; Spagna, Portogallo e UK seguono a ruota. Si apre un varco al virus in Europa. Piccoli cluster che iniziano a emergere in Francia, Regno Unito e Svezia. La Germania segnala il primo caso di trasmissione interna. Isolamento del virus allo Spallanzani di Roma (coppia di cinesi).
21 FEBBRAIO 2020
21 febbraio 2020 Tra il 21 e il 22 febbraio l’Italia si scopre vulnerabile. Nei giorni che seguono si registrano centinaia di casi positivi con i focolai maggiori nel Lodigiano e in Veneto.
8 MARZO 2020
8 marzo 2020 Nuovo decreto in Italia che limita gli spostamenti in entrata e uscita nelle zone più colpite dal contagio:
Lightspring/Shutterstock.com
Lombardia e altre 14 province tra Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche.
10 MARZO 2020
10 marzo 2020 Con un nuovo provvedimento, tutta l’Italia diventa zona rossa.
11 MARZO 2020
11 marzo 2020 L’OMS dichiara il coronavirus una pandemia.
13 MARZO 2020
13 marzo 2020 Xavier Bettel, primo ministro Lussemburghese, annuncia che il Lussemburgo dovrà essere confinato. Viene dichiarato lo Stato di emergenza per tre mesi.
1616 MARZO 2020
marzo 2020 La pandemia interessa l’Europa, molti stati europei stabiliscono la quarantena. I più colpiti dopo l’Italia sono: Spagna, Francia, Germania, Portogallo. Lockdown in Belgio.
17 MARZO 2020
17 marzo 2020 Francia in lockdown per 45 giorni. Seguirà la Germania e il discorso storico alla Nazione della Merkel (18 marzo 2020).
23 23 MARZO 2020
marzo Il Lussemburgo entra nella seconda fase delle misure per combattere l’epidemia di coronavirus. Si comincia a allestire un’appendice ospedaliera di fianco al CHL di Strassen e altre strutture (fra cui Rockhal e LuxExpo) vengono adattate per l’accoglienza di malati.
26 26 MARZO 2020
marzo: Riunione plenaria straordinaria del Parlamento europeo per adottare misure urgenti per aiutare persone e imprese ad affrontare la crisi derivante dalla pandemia.
www.passaparola.info APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 13
FINANZA & ECONOMIA TESTO Gerardo Magaldi
ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE
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SÌ, MA QUALE?
Nata dalle nuove esigenze dei “millennials” non interessati alla proprietà, ha tanti vantaggi e altrettanti rischi
L’
economia della condivisione è entrata a pieno titolo nelle nostre vite e ha suscitato molto interesse in tutti noi. L’interesse poi è tanto più grande se analizziamo come oggi i millennials (giovani nati dal 2000 in poi, ndr) fruiscono di beni e servizi: i nuovi consumatori dell’era digi-
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tale sono sempre meno interessati alla proprietà e al possesso del bene, ma sono ossessionati dalla esperienza connessa all’utilizzo del bene stesso. Non acquistano un’auto, ma acquistano semplicemente il servizio di mobilità. Se, ancora, pensiamo al dilagare di fenomeni come Airbnb, BlaBlacar, ad attività come il bike sharing o al food delive-
FINANZA & ECONOMIA
Sharing economy La definizione si basa sull’utilizzo e la condivisione di beni sottoutilizzati, al di là o meno che l’utilizzo avvenga dietro il corrispettivo di un pagamento o mediante l’utilizzo di una piattaforma digitale. L’idea alla base è che se io posseggo un bene che non sto utilizzando (immaginiamo un trapano) posso condividerlo con un’altra persona che ne ha bisogno, senza che quest’ultima debba acquistarlo. Piattaforme come BlaBlacar, Airbnb e la lussemburghese DingDong rientrano in questa categoria. Collaborative economy Per economia collaborativa si intendono tutte quelle piattaforme che consentono di offrire un uso temporaneo di un bene o servizio, senza che questi beni o servizi siano sottoutilizzati, ma che comunque siano fruibili attraverso una piattaforma digitale. Un esempio di questo tipo può essere la condivisione di un account di musica in streaming tra due fidanzati: entrambi utilizzano lo stesso servizio, ma ne condividono i costi. Access economy Termine coniato dall’economista Jeremy Rifkin, indica tutti quei beni e servizi che consentono l’u-
Photo © dawn on in Luxembourg http://shootandscrawl.com
ry, ci rendiamo facilmente conto di come i nostri modelli di consumo, soprattutto grazie alla tecnologia, siano cambiati nell’ultimo decennio. Cerchiamo, quindi, di chiarire quali sono queste nuove frontiere dell’economia e di riflettere insieme su come stanno cambiando le nostre abitudini e il nostro sistema economico, presentando i diversi modelli.
bene, ma si ingaggia una persona per uno scopo definito senza che essa sia né un subordinato nostro, né dell’azienda proprietaria della piattaforma.
I VANTAGGI DI QUESTE NUOVE ECONOMIE SONO NOTI, MA APRONO NUMEROSI PUNTI DI DISCUSSIONE tilizzo, mediante una piattaforma, senza mai averne la proprietà. In questa definizione rientrano i servizi di bike e carsharing, come, ad esempio, i lussemburghesi “Veloh” o “Carlho” o anche gli spazi di coworking, prenotati sempre mediante app. La differenza rispetto alla sharing economy è che questi beni, ad esempio le biciclette, non sono sottoutilizzati, ma sono acquistati proprio per essere condivisi. Gig economy È la cosiddetta economia dei lavoretti, ossia di tutti quei beni e servizi acquistati “on demand” come possono essere i lavori freelance dei professionisti che ingaggiamo su Fiverr o i “riders” che ci portano la cena a casa con WeDely. Anche qui l’accesso avviene attraverso una piattaforma online, di solito un’app, e in questo caso non avviene la condivisione del
I vantaggi di queste nuove economie sono noti: ampliano infatti l’offerta per i consumatori finali, creando delle vere e proprie nuove nicchie di mercato; con una concorrenza sfrenata riducono notevolmente il prezzo per l’utente finale, consentono di diminuire i costi fissi di chi un bene già lo possiede, aiutano nell’ammortizzare le spese per i proprietari o consentono di trarre un piccolo guadagno da un bene o da una capacità che si detiene. Dall’altro lato, però, aprono numerosi punti di discussione su diversi aspetti: ad esempio i diritti di questi lavoratori e la loro retribuzione oraria, la regolamentazione fiscale di questi beni e servizi, la sicurezza che si ha nella fruizione degli stessi. È presto per dire se questi nuovi player metteranno fuori gioco i player tradizionali, ma sicuramente concorreranno al cambiamento dell’economia e del mercato del lavoro.
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TESTO Ariane Iranpour TRADUZIONE Ornella Piccirillo
FIORELLA PALLAS e l’arte della resilienza
D
all’essere manager di successo all’esperienza imprenditoriale finita male, la Pallas ha vissuto sulla sua pelle la delusione e lo smarrimento che provano tutti quelli costretti alla chiusura della propria attività per bancarotta in Italia. La sua sfida è stata quella di trasformare l’insuccesso in un’occasione di crescita personale. Referenza del coaching italiano, Fiorella lancia nel 2009 la prima società benefica per aiutare tutti quelli che ci riprovano dopo un fallimento. La posta in gioco è alta. Scelta da Forbes come una delle 100 italiane più influenti del 2019, la rivista paragona il suo percorso a quello dell’araba fenice. Per Oscar di Montigny (presidente di BYE. BeYourEssence) Fiorella è uno dei nuovi eroi della nostra epoca, il cui percorso merita di essere conosciuto per diffondere un nuovo modo di rapportarsi al successo e soprattutto per sconfiggere i vecchi tabù sul fallimento economico e personale. Il fallimento, sottolinea Fiorella, riguarda più di 100 000 imprese ogni anno in
Protagonista di successi, cadute e nuovi inizi. Celebrata da Forbes, ha fatto della capacità di “risollevarsi” una filosofia al servizio degli altri
GLI STATI UNITI, PER ESEMPIO, HANNO SVILUPPATO UNA CULTURA COSTRUTTIVA DEL FALLIMENTO, CHE NON È VISSUTO COME UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA COME UNA TAPPA DI FORMAZIONE SULLA STRADA DELL’ECCELLENZA APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 17
Italia e niente era stato mai fatto per sostenere chi voleva ricominciare. E Fiorella lo sa molto bene, essendo una di quei centomila! Racconta d’essere riuscita a ripartire perché si è servita di quei momenti di grande vulnerabilità per fare tesoro dei suoi errori. «Il peggio che ho vissuto - confida - è la vergogna e la stigmatizzazione sociale». Il problema non è, dunque, solo strutturale, ma principalmente culturale. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno sviluppato una cultura costruttiva del fallimento sia sul piano giuridico (il famoso chapter 11) che su quello sociale; il fallimento non è vissuto come una sentenza definitiva, ma come una tappa di formazione sulla strada dell’eccellenza: la prossima volta andrà meglio! Dall’esperienza personale è nata l’idea di fondare 100 mila RIPARTENZE onlus con Gisella Geraci (specialista in innovazione sociale: 100000ripartenze.it) con lo scopo di aiutare gli imprenditori a ripartire. Nata nel 2009, la onlus innova offrendo un percorso gratuito di un anno; si comincia con l’aiutare la persona in questione a ricostruirsi (sedute di coaching), per continuare, poi, con un nuovo progetto imprenditoriale (sostegno a 360°). Lo scopo di Fiorella è quello di creare una rete di sostegno su tutto il territorio nazionale con il sogno che nessuno più in Italia debba vergognarsi del proprio fallimento. L’iniziativa fa subito centro: sala piena alla camera di Commercio di Treviso sin dalla prima conferenza. Dieci anni più tardi Fiorella ha ritrovato il successo e dice «di trovarsi, alla fine di questa dura prova, più umana e attenta, con un desiderio accresciuto di investirsi e aiutare».
www.fiorellapallas.it IN PIENA CRISI COVID-19, FIORELLA NON SI È PERSA D’ANIMO, IN UN BATTER D’OCCHIO HA CREATO, IN VENETO, UNA CELLULA DI CRISI A SUPPORTO DI TUTTI GLI IMPRENDITORI PER AFFRONTARE QUESTA NUOVA AVVERSITÀ In piena crisi Covid-19 Fiorella non si è persa d’animo, in un batter d’occhio ha creato in Veneto una cellula di crisi a supporto di tutti gli imprenditori per affrontare questa nuova avversità. La vita di Fiorella Pallas è un viaggio continuo, un invito permanente al cambiamento: dalla nascita ad
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Haiti ai quindici anni trascorsi in Africa (suo padre era un diplomatico), al legame viscerale con questa terra d’adozione, che le ha insegnato a «trasformare le cicatrici in segni di forza». Fiera delle sue cicatrici, Fiorella Pallas è oggi una donna di successo: delle sue attitudini al cambiamento ne ha fatto una professione; fondatrice di Shine Your Talent Training, lavora alla valorizzazione del capitale umano. Spesso, per descrivere la sua idea di successo, fa riferimento alle parole di Nelson Mandela, uno dei suoi padri spirituali: Non giudicatemi per i miei successi, ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi.
PERSONAGGIO TESTO Ornella Piccirillo
P hilippe Brunella
Italia “andata e ritorno”
I
Intervista al direttore del Museo della Cour D’Or di Metz, che ci racconta le sue origini tricolori e le sue sinergie professionali con l’Italia
l nonno paterno era originario di Besozzo, provincia di Varese. A 16 anni arrivò a Nancy per una vacanza a casa di una zia e non ripartì più. Si trasferì, poi, a Metz dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questa è la storia familiare che lega Philippe Brunella all’Italia. Lo abbiamo incontrato per ripercorrere la sua carriera professionale che lo ha riconnesso con il Paese di origine. La prima domanda è d’obbligo: lei parla italiano? Mio padre non ha mai imparato l’italiano a causa della madre, mia nonna, che da buona lorenese non ha mai voluto cimentarsi con la lingua di Dante, nemmeno per rispondere con un semplice sì ai parenti d’Oltralpe... Mio nonno mi raccontava che nei rari soggiorni in Italia aveva bisogno di tempo per ritrovare la sua lingua d’origine perché non poteva mai esprimersi in italiano in famiglia. Di conseguenza nemmeno io ho imparato l’italiano. Ho, dunque, origini italiane, di cui tra l’altro sono molto fiero, ma con una famiglia al cento per cento messina (originaria di Metz, ndr). Come è nata la sua passione per l’archeologia? La mia passione per l’archeologia e la storia non hanno un rapporto diretto con l’Italia né con le attività
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http://musee.metzmetropole.fr della mia famiglia in quanto sono tutti commercianti. Il mio amore per l’archeologia è nato quando ero studente delle scuole medie. Ho partecipato a una riunione d’informazione del club d’archeologia e, seppur appena adolescente, ho seguito professore e compagni in una campagna di scavi lungo l’antica via romana che
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collegava Metz a Saverne; e l’anno successivo nell’Ardèche. Così è nata la passione per l’archeologia e ne ho fatto la mia professione. All’inizio è stato complicato vivere di questo, perché l’archeologia non era ancora una disciplina strutturata e professionalizzata. Nel 1988 il Consiglio Generale della Mosella ha deciso di raddop-
PERSONAGGIO
piare gli impiegati del suo Dipartimento di Archeologia e sono stato assunto per affiancare un amico di vecchia data con lo scopo di valorizzare il sito archeologico galloromano di Bliesbruck-Reinheim sulla frontiera franco-tedesca, non lontano da Sarreguemines. Con i fondi del dipartimento abbiamo costruito un centro di ricerca permanente e una grande sala d’esposizione. Arriviamo così al 2007 con l’esposizione De Pompei à Bliesbruck-Reinheim, vivre en Europe romaine. Qual è la genesi di questo ambizioso progetto? Il progetto nasce da un’idea lanciata quasi per caso dalla professoressa Sara Santoro Bianchi dell’Università di Parma, in occasione di una riunione del Consiglio scientifico di Bliesbruck a Metz. Certo, il paragone con la città ai piedi del Vesuvio può apparire azzardato: l’eruzione del vulcano del 79 d.C. ha seppellito Pompei sotto più di cinque metri di cenere, facendocela ritrovare in tutto il suo splendore; invece le vestigia degli edifici e gli oggetti ritrovati alla frontiera franco-tedesca, benché preziosi, hanno subito l’usura del tempo, sono troppo frammentari e, quindi, di complessa ricostruzione. L’esposizione, con più di 640 oggetti provenienti dalle riserve del sito campano, ha permesso di interpretare meglio gli elementi architetturali della città renana e comprendere le relazioni intercorrenti tra le province dell’impero. Il piccolo pappagallo di bronzo di Bliesbruck ne è un’eccellente illustrazione: ha trovato il suo gemello sul manico di un vaso, trovato nella casa di Fabius Rufus a Pompei. L’esposizione fu l’inizio di una collaborazione esemplare
taceo, che ha generato una certa lentezza negli scambi. Ad esempio: un’opera, già accordataci, non è mai arrivata in tempo proprio per le lentezze burocratiche. tra i due Paesi, che perdura ancora oggi con gli stage di studenti italiani, i quali partecipano agli scavi sul sito archeologico francotedesco. La sua carriera professionale è ricca di collaborazioni con le istituzioni culturali italiane. Nominato direttore del Museo della Cour D’Or di Metz dal 2011, ha organizzato nel 2018 l’esposizione Splendeurs du Christianisme. Ce ne racconta i retroscena? L’esposizione è il frutto di un lavoro comune tra la Francia, il Belgio e l’Italia per mostrare i gioielli dell’arte cristiana del XIII secolo lungo la cosiddetta dorsale cattolica. I rapporti con le istituzioni italiane sono sempre cordiali e amichevoli, improntati alla più grande collaborazione; tutte le opere richieste per l’esposizione ci sono state accordate; le uniche difficoltà incontrate sono state di ordine pratico: in Italia vige ancora la cultura amministrativa del timbro e del protocollo car-
Per il prossimo futuro sono previste nuove esposizioni in collaborazione con musei italiani? Le esposizioni di Bliesbruck e quella sullo splendore del Cristianesimo hanno conosciuto un grande successo e sono importanti perché hanno contribuito a creare ponti intergenerazionali e internazionali. Per i prossimi due anni non abbiamo grandi progetti in comune, ma ultimamente ho fatto un viaggio-studio ad Aosta e ho visitato in particolare il Museo di Storia Naturale di Aosta, dove esiste anche un laboratorio di ricerca scientifica. Il lavoro dei miei colleghi d’oltralpe mi è sembrato molto interessante e di certo saranno prossimamente qui a Metz (2021) per illuminarci sul modo di presentare con un approccio didattico le collezioni di storia naturale che il nostro museo possiede e che non ha mai mostrato in pubblico. Il Museo della Cour D’or ha una filosofia di apertura sul mondo e le relazioni con i nostri omologhi italiani sono importanti e durature.
Parco archeologico di Bliesbruck
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ONDE SONORE TESTO Paolo Travelli
Debora PETRINA: «La filosofia degli artisti è quella di unire e non di dividere» Photo © Ivan Bertoldo
Intervista esclusiva alla deliziosa cantante che speriamo di avere presto in concerto in Lussemburgo
M
olti personaggi importanti hanno riconosciuto il tuo straordinario talento, da David Byrne a John Cage a Paolo Fresu. Qual è stato finora il momento più bello della
pita che alcune persone riconoscano nei miei brani qualcosa che li riguarda da vicino e vengono a ringraziarmi per averlo espresso nelle mie canzoni. Anche questo è molto bello.
tua carriera? Ci sono due tipi di riconoscimenti: il riconoscimento che viene da una persona importante che ti dà grande soddisfazione lavorativa e il riconoscimento da parte di persone meno famose il cui valore più grande è l’autenticità del giudizio. Nel caso di David Byrne fu straordinario ritrovarsi nella playlist dei suoi brani preferiti senza godere, nel caso mio, di alcun appoggio da parte degli addetti ai lavori che avrebbero potuto influenzare le sue scelte. Sicuramente quello fu un riconoscimento pazzesco. Altre volte ca-
Da sempre sei un’artista incatalogabile e questo talvolta ti ha creato dei problemi di comprensione in un Paese come il nostro, non sempre capace di fuggire dagli stereotipi, soprattutto in campo musicale. Tu come ti definiresti? Più che un’artista incatalogabile sono un’artista che si muove in direzioni diverse, con pubblici diversi tipo quelli della musica contemporanea, del poprock, del jazz, della danza contemporanea, del teatro sperimentale. Così come una persona può ritrovare se stessa, a seconda dei propri momenti della vita, ascoltando diversi generi musicali, anch’io mi ci ritrovo, eseguendoli, perché ognuno di essi copre una parte importante di me. Per quanto mi riguarda non ci sono fratture tra questi mondi diversi.
PIÙ CHE UN’ARTISTA INCATALOGABILE SONO UN’ARTISTA CHE SI MUOVE IN DIREZIONI DIVERSE, CON PUBBLICI DIVERSI
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ONDE SONORE
Il tuo ultimo lavoro in studio, Be blind, risale al 2016. Quando sarà pronto il tuo nuovo lavoro e puoi darci qualche anticipazione su come sarà? Il nuovo lavoro è in fase di preparazione da circa due anni. Ho molte canzoni pronte e in questo periodo ho individuato una nuova collaborazione con un produttore molto importante che è Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. Spero che il nuovo album esca entro l’anno, ma non voglio fare troppe previsioni perché in questo periodo si naviga a vista. Partirai in autunno per un tour europeo che toccherà Germania, Belgio e Lussemburgo. Cosa vorresti sottolineare della tua prossima performance per invitare il pubblico ad assistere a questi concerti? Da questa situazione complicata che stiamo vivendo tutti il mio auspicio è che l’Europa divenga maggiormente unita. In questi tempi di globalizzazione coatta trovo che ci siano ancora troppi conflitti di interesse al suo interno, con i governi dei vari Paesi
www.deborapetrina.com
CAPITA CHE ALCUNE PERSONE RICONOSCANO NEI MIEI BRANI QUALCOSA CHE LI RIGUARDA DA VICINO E VENGONO A RINGRAZIARMI PER AVERLO ESPRESSO NELLE MIE CANZONI
Photo © David Prando
Recentemente hai collaborato con lo scrittore Tiziano Scarpa a un bellissimo spettacolo chiamato Le cose che succedono di notte, che sta riscontrando successo sia in Italia che all’estero. Come è nata questa idea e la collaborazione fra voi due? Tiziano lo conosco da molti anni perché abbiamo diversi amici in comune. La prima volta lo vidi a una festa dove ballava in maniera scatenata sulle note di un brano di musica commerciale e questo suscitò in me una certa curiosità. Da quel momento siamo diventati amici e ho sempre ammirato in lui questo essere da un lato una mente sopraffina e dall’altro il suo cercare di contaminare il proprio universo intellettuale con altri mondi all’apparenza molto distanti. Abbiamo cominciato con delle piccole collaborazioni e poi, dietro suggerimento di un amico comune, abbiamo pensato di mettere in piedi un intero spettacolo. Abbiamo mandato la nostra proposta al Teatro Stabile del Veneto, che l’ha accettata permettendoci di fare una lunga residenza seguita da un’intera settimana di spettacoli. Da quel momento abbiamo portato in giro lo spettacolo che ancora oggi viene richiesto sia in Italia che all’estero. Il lavoro con lui è stato fondamentale per me perché, attraverso il nostro rispettivo conoscerci, ho leggermente cambiato il mio modo di scrivere, dando vita ad alcuni brani come, ad esempio, Begonie, che cita il titolo di un suo racconto.
che usano metodi e strategie troppo diversi fra loro. La filosofia degli artisti è quella di unire e non di dividere e vorrei portare questo messaggio al pubblico, sempre che sia possibile venire in tour dato il periodo di incertezza che stiamo vivendo. Presenterò anche una nuova versione del brano “Supercharged machine” che parla del sovraccarico informativo che subiamo e che non ci permette una visione chiara della realtà: nella speranza che in futuro sia più facile districarsi in questo mare magnum.
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FRANCE-ITALIE (aller / retour)
?!
PAROLE... PAROLES TEXTE Anne-Marie Dufour
LES MOTS DE LA PANDÉMIE DE
COVID-19
Iorestoacasa, les Italiens ont appelé ainsi le décret les confinant à la maison dans toute l’Italie depuis le 10 mars. Ce slogan a été repris par de nombreux artistes pour encourager tout le monde à « rester à la maison ». Depuis le 17 mars, les Français, eux aussi astreints au confinement (reclusione) pratiquent massivement le télétravail comme les Italiens il telelavoro qui, dans la presse, devient souvent le smart working ; ils peuvent ainsi azzannare la tastiera, littéralement « mordre le clavier ». On a découvert que tampone était le nom donné à ce coton-tige spécial pour effectuer un prélèvementtest au coronavirus ou encore que les Italiens appelaient amuchina ce gel désinfectant couramment utilisé dans sa version diluée, une antonomase puisque Amuchina est le nom commer-
cial de ce produit de l’entreprise pharmaceutique Angelini née à Ancône. On pouvait compter sur la créativité des Italiens pour contrer habilement cet isolement forcé. Ils ont repris l’idée des concerti dai balconi de Terni pour se donner rendez-vous à distance ; de nombreuses vidéos circulent sur le sujet, de la Sicile au Frioul, accordéons et instruments de percussions trouvés dans la batterie... de cuisine. Les jeunes pratiquent désormais le e-peritivo, formule apéritive « à distance » et électronique pour ne pas perdre le contact avec leurs amis. Nous pouvons clore cet article avec le message d’espoir porté par de nombreux enfants avec le dessin d’un cœur : andrà tutto bene, tout ira bien.
LE “PRIX HENRY GALILÉE” DÉCERNÉ À EMMANUELLE POTIER Emmanuelle Potier, qui collabore depuis longtemps à notre magazine, est artiste peintre, vidéaste, commissaire d’exposition et responsable des arts plastiques de la mairie de Thionville. Formée à l’École Nationale Supérieure d’Art de Nancy, elle vient de voir son travail récompensé par le Prix Henry Galilée que lui a décerné l’Académie Stanislas lors d’une séance solennelle le dimanche 19 janvier dans les salons de l’hôtel de ville de Nancy. L’Italie est au cœur de son travail. Maitrisant parfaitement la langue italienne, elle est titulaire d’un master échanges culturels France-Italie délivré par la Sorbonne et a passé deux ans à Lucques pour développer des partenariats internationaux avec l’association Le Mètre Carré de Metz dont elle est directrice. Attentive au monde, elle a publié en 2017, “365 jours” qui illustrent, par 365 tableaux, chaque journée d’une année et a récemment réalisé un film en immersion dans les neurosciences. Toute la rédaction félicite Emmanuelle pour cette brillante récompense et s’honore d’avoir ses compétences et son talent en son sein.
www.emmanuellepotier.com
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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Élisabeth Méhat
LES BRÈVES D’ITALIE
LES ITALIENS FACE AU CONFINEMENT Gennaro Arma, commandant italien du Diamond Princess, paquebot de croisière en quarantaine, confiné avec ses 3 700 passagers et membres d’équipage devant le port de Yokohama au Japon entre le 5 février et début mars. Gennaro leur a remonté le moral tous les matins à son micro pour les aider à supporter cette situation de plus en plus angoissante, observée par le monde entier, au fur et à mesure que le nombre de contaminés au Covid-19 augmentait de façon exponentielle. « Je suis convaincu qu’en restant unis comme une famille, nous réussirons ensemble ce voyage. Le monde nous regarde. C’est une raison supplémentaire pour nous tous de montrer notre force.» Originaire de Sant’Agnello, commune jouxtant Sorrente, ce jeune et beau commandant italien de quarante-cinq ans a
pu fièrement quitter son bateau pour rentrer chez lui le 6 mars, le dernier comme il se doit. Sergio Mattarella, le Président de la République italienne, vient de lui conférer le titre de Commandeur du Mérite de la République italienne (équivalent de la Légion d’honneur). Même s’il n’a fait « que son devoir », il l’a fait avec empathie, humour et bonne humeur. Un « héros » pour certains. Quel contraste avec le comportement du commandant Schettino dont le paquebot s’est échoué juste devant l’isola del Giglio en 2012 ! repubblica.it
Tous ensemble En réponse aux consignes extrêmement strictes de Giuseppe Conte, chef du gouvernement, qui a imposé depuis le 10 mars le confinement « a casa » et « in casa » (à l’intérieur avec interdiction de sortir sauf pour ses courses même pour les enfants) à tout le pays, tout à coup, s’est propagée de manière fulgurante par les réseaux sociaux cette initiative réjouissante « Tutti insieme » : rendez-vous tous les soirs à 18 h aux balcons ou aux fenêtres de toute l’Italie pour chanter en chœur du Nord au Sud du pays. Premier véritable essai le vendredi 13 mars. Au programme le bel hymne italien de Mameli Fratelli d’Italia. Et ça a marché ! Et ça va continuer ! courrier international.com
#iorestoacasa 26 - PassaParola Magazine - AVRIL 2020
FRANCE-ITALIE (aller / retour)
IL CRUCIVERBA ORIZZONTALI 3. Medico spacialista che compie operazioni sul corpo umano 4. Branca della medicina che tratta dei mezzi e delle modalitĂ usati per combattere le malattie 6. Medico specializzato in un determinato ramo della medicina 10. Persona che lavora sotto la direzione dei medici e che si occupa della cura dei malati 11. Locale in cui il medico riceve i pazienti in modo da poterli visitare e/o curare 12. Persona malata che richiede le cure di un medico
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VERTICALI 1. 2. 3. 5.
Particolare settore di un ospedale Persona laureata in medicina e che esercita la professione Pastiglia medicinale a forma di piccolo disco Il foglio, compilato dal medico, che consiglia al paziente la terapia da seguire per poter guarire da una data malattia 7. Edificio, solitamente molto grande, dove vengono curati i malati 8. Negozio che vende medicinali e articoli sanitari 9. In medicina, la determinazione della natura o 6 della sede di una malattia in base alla valutazione dei sintomi
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SOLUZIONE VERTICALI 1. Reparto - 2. Medico - 3. Compressa - 5. Prescrizione - 7. Ospedale - 8. Farmacia - 9. Diagnosi ORIZZONTALI 3. Chirurgo - 4. Terapia - 6. Specialista - 10. Infermiere - 11. Ambulatorio - 12. Paziente
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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ornella Piccirillo TRADUCTION Élisabeth Méhat
P hilippe Brunella Directeur du musée de La Cour d’Or à Metz
L
e grand-père paternel de Philippe Brunella était originaire de Besozzo près du lac Majeur. À 16 ans, venu passer ses vacances chez une tante à Nancy, il décide d’y vivre. À la fin de la Seconde Guerre mondiale, il s’installe à Metz, place du Quarteau. Voici l’histoire familiale qui relie Philippe Brunella à l’Italie. PassaParola l’a rencontré pour retracer une carrière professionnelle qui l’a rapproché de l’Italie. Ma première question est évidente : parlez-vous l’italien ? Mon père n’a jamais appris l’italien car sa mère, ma grand-mère donc, en bonne Lorraine, n’a jamais parlé l’italien, même pour répondre simplement “sì” à la famille côté italien. Mon grandpère m’a dit que durant ses rares séjours en Italie, il avait besoin d’un peu de temps pour retrouver sa langue maternelle, parce qu’il ne pouvait jamais s’exprimer en italien dans sa famille en France. J’ai donc des origines italiennes, dont je suis très fier, mais avec une famille cent pour cent messine. Comment votre passion pour l’archéologie a-t-elle vu le jour ? Ma passion pour l’archéologie et l’histoire n’a aucun lien direct avec l’Italie ou avec les activités de ma famille où tous étaient commer-
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UN NOM ITALIEN MAIS 100% LORRAIN !
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http://musee.metzmetropole.fr çants. Mon amour pour l’archéologie date de l’époque où j’étais élève de collège. J’ai assisté à une séance d’information sur le club d’archéologie du Lycée-collège Robert Schuman, et tout juste adolescent, j’ai accompagné mon professeur et mes camarades pour une campagne de fouilles le long de l’ancienne voie romaine qui reliait Metz à Saverne. L’année sui-
vante ce fut en Ardèche. J’ai donc contracté le virus de l’archéologie et en ai fait mon métier. Au début, ce fut difficile d’en vivre car l’archéologie n’était pas encore une discipline structurée et professionnalisée. En 1988, le Conseil Général de Moselle avait décidé de créer un second poste pour son département d’archéologie que j’ai obtenu, pour épauler Jean-Paul
FRANCE-ITALIE (aller / retour)
Petit, un ami de longue date, dans la perspective de mettre en valeur le site archéologique gallo-romain de Bliesbruck-Reinheim, situé à la frontière franco-allemande, à proximité de Sarreguemines. Grâce aux fonds du département de la Moselle, nous avons mis en place un centre de recherche permanent et une grande salle d’exposition. Nous arrivons donc en 2007, année de l’exposition «De Pompéi à Bliesbruck-Reinheim, vivre en Europe romaine». Quelle est la genèse de ce projet ambitieux? L’idée en a été lancée presque par hasard par Sara Santoro Bianchi, professeure à l’université de Parme, lors d’une réunion à Metz du Conseil scientifique de Bliesbruck. Bien sûr, la comparaison avec Pompéi au pied du Vésuve peut sembler osée : l’éruption du Vésuve en 79 apr. J.-C. qui a enseveli la ville sous plus de cinq mètres de cendres nous a permis de la retrouver dans toute sa splendeur, alors que les vestiges des édifices et des objets trouvés à la frontière franco-allemande, même s’ils sont précieux, ont subi l’usure du temps, sont trop fragmentaires et donc difficiles à reconstituer. L’exposition, avec plus de 640 objets provenant des réserves du site de Pompéi, a permis de mieux interpréter les éléments architecturaux de la ville rhénane et de comprendre les liens entre les provinces de l’Empire. J’en veux pour exemple ce petit perroquet en bronze de Bliesbruck : il a trouvé son pendant sur la poignée d’un vase trouvé dans la maison de Fabius Rufus à Pompéi. L’exposition a été le début d’une collaboration exemplaire entre nos
Tél. 26480050
généré une certaine lenteur dans les échanges. Pour l’anecdote, une œuvre pour laquelle nous avions obtenu un accord n’est jamais arrivée à temps à cause justement de ces lenteurs administratives. deux pays. Elle se poursuit encore avec les stages d’étudiants italiens participant aux fouilles sur le site archéologique franco-allemand. Votre carrière professionnelle est riche de collaborations avec les institutions culturelles italiennes. Nommé directeur du musée de La Cour d’Or de Metz depuis 2011, vous avez organisé en 2018 l’exposition «Splendeurs du Christianisme. De Liège à Turin». Pouvez-vous nous en parler ? L’exposition est le résultat d’un travail commun entre la France, la Belgique et l’Italie pour exposer les joyaux de l’art chrétien du XIIIe siècle le long du parcours appelé “Dorsale catholique”. Les relations avec les institutions italiennes sont toujours empreintes de cordialité et d’amitié, avec un grand esprit de collaboration. Toutes les œuvres demandées pour l’exposition nous ont été accordées, les seules difficultés rencontrées étant d’ordre pratique : en Italie on continue à réclamer l’original de l’autorisation sur papier timbré, ce qui a
De nouvelles expositions sontelles prévues dans un avenir proche en collaboration avec des musées italiens ? Les expositions de Bliesbruck et celle sur les Splendeurs du Christianisme ont rencontré un grand succès et sont importantes dans la mesure où elles ont contribué à la création de passerelles intergénérationnelles et internationales. Pour les deux prochaines années, nous n’avons pas de grands projets en vue, mais dernièrement j’ai effectué un voyage d’études à Aoste, où j’ai visité en particulier le Musée d’histoire naturelle dans lequel se trouve un laboratoire de recherche scientifique. Le travail de mes collègues m’a semblé très intéressant et ils doivent venir à Metz en 2021 pour nous aider à appréhender comment présenter avec une approche pédagogique les collections d’histoire naturelle que nous possédons sans jamais les avoir présentées au public. Le musée de La Cour d’or est ouvert sur le monde et les relations avec nos homologues italiens sont importantes et constantes.
Parc archéologique à Bliesbruck
AVRIL 2020 - PassaParola Magazine - 29
FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Philippe Poivret
LIRE ET RELIRE
Chroniques du hasard
La nymphe endormie
Elena Ferrante, illustrations Andrea Ucini (Trad. Elsa Damieni) Éd. Gallimard, 2019 - 176 pages - 16,50 euros
Ilaria Tuti (Trad. Johan-Frederik Hel Guedj) Éd. Robert Laffont, 2019 - 624 pages - 21,50 euros
Avoir une amie, qui plus est prodigieuse, est un privilège et une chose rare. Et c’est bien ce que nous propose Elena Ferrante dans ce recueil de textes écrits pour The Guardian durant une année. À partir d’un simple mot ou d’une simple expression, elle nous parle de son enfance, de ses filles ou de la politique italienne. C’est avec une femme engagée, que le lecteur se retrouve à une terrasse de café, pour parler de tout et de rien, de la religion, de l’amour, de la vraie vie. Une rencontre géniale.
D’emblée, le lecteur est plongé dans le mystère et la confusion. Dans le Val Resia, vallée perdue, isolée et oubliée entre l’Italie et la Slovénie, la commissaire Teresa Battaglia aidée de l’inspecteur Massimo Marini et d’une amie aveugle flanquée de son chien, va devoir retrouver le meurtrier d’une très belle jeune fille assassinée à la fin de la Seconde Guerre mondiale, soixantedix ans plus tôt. Roman noir qui plonge dans les anciennes croyances et fantasmes de la forêt, ce roman remue les peurs les plus ancestrales communes à toutes et à tous.
Mamma Maria
Une vie entre les pages
Serena Giuliano Éd. Le cherche midi, 2019 - 240 pages - 17 euros
Cristina Caboni (Trad. Marie Causse) Éd. Presses de la cité, 2020 - 304 pages - 21 euros
Sans hésiter, il faut rentrer dans ce bar du bord de mer, Mamma Maria, posé sur la côte amalfitaine. Vous y ferez la connaissance de Maria, la patronne, de Sofia, son amie, et de tous les habitués du bar, donc de tous les habitants du village. Ils vous raconteront leur vie, la découverte de la différence et même Paris où ils sont allés et où les pâtes sont trop cuites et où le café ressemble à de la soupe. Un roman plein de bienveillance, de tendresse et d’amour pour les habitants et le pays natal de l’autrice mais aussi pour tout un chacun. Un roman qui donne envie d’y aller voir.
Il y a tout dans les livres. Parfois dans le texte, parfois ailleurs. Sofia Bauer, relieuse qui vit à Rome et fréquente le café Greco, découvre une lettre cachée dans un livre d’un certain Fohr. Tomaso Leoni, expert en livres anciens, va se joindre à elle pour chercher pourquoi Clarice a caché, plus d’un siècle avant, dans la couverture, une lettre manuscrite promettant de révéler une vérité qui ne doit pas être perdue. Mais quelle vérité et pourquoi ? C’est l’occasion de visiter Rome, de connaître Sofia, sa famille et un tournant de sa vie, de savoir qui est Clarice et pourquoi elle a si bien caché ce secret.
30 - PassaParola Magazine - AVRIL 2020
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Du dimanche 4 octobre au dimanche 11 octobre
NOTRE VOYAGE DANS LE
Cilento (Campanie)
Vol direct Luxembourg-Naples A/R Visites guidées en français Autobus privé avec chauffeur pour la semaine Hôtel 4 étoiles Séjour en demi-pension Visite guidée de Naples Un dîner avec cours de cuisine régionale Excursion à Capri (une journée) Deux excursions en bateau (Palinuro et Licosa) Visite du site archéologique de Paestum
Fotografiche/Shutterstock.com
En attendant le programme définitif, voici le prix et les informations essentielles :
Pour réserver dès maintenant, faire un virement de 100 euros/pers. sur l’un des comptes suivants : IBAN: LU42 0019 1955 5203 5000 / BIC: BCEELULL ou IBAN: LU59 1111 2335 3556 0000 / BIC: CCPLLULL Pour plus d’informations contacter : mgg@passaparola.info / Tel. (+352) 621 75 80 50 redazionepplorena@gmail.com / Tél. (+33) 612 16 3297
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FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Anne-Marie Dufour
COUVERCLE EN MÉTAL CONTRE RONDELLE EN CAOUTCHOUC
M
algré la facilité de la conservation des aliments par la congélation, nombreux sont encore les adeptes de la conserve familiale en bocal de verre particulièrement parmi ceux qui entretiennent un potager.
Ils utilisent ainsi la technique de conservation des aliments mise au point par Nicolas Appert (1749-1841) et qui consiste à chauffer à température élevée des aliments dans un récipient étanche à l’air : l’appertisation. On retiendra que Nicolas Appert
www.leparfait.fr
www.bormiolirocco.com
n’a pas voulu déposer de brevet pour que sa découverte profite à tous. Mais les connaisseurs reconnaissent tout de suite une conserve française avec son couvercle de verre et sa rondelle de caoutchouc orange d’une conserve italienne avec son couvercle de métal vissé sur le bocal. Né dans les années 1930 à Reims, le bocal Le Parfait est aujourd’hui fabriqué en Auvergne mais appartient à une filiale française d’un groupe américain. Au milieu du XXe siècle, il a eu des concurrents qui avaient pour noms « Le Pratique », « Le Meilleur » , « Triumph ». Une partie de sa production est équipée de capsules métalliques à visser. Le siège historique de la verrerie Rocco Bormioli est à Parme. En 1911, le verrier commence à produire ses premiers verres alimentaires mais c’est en 1976 que naissent les premiers bocaux Quattro Stagioni pour la conserve familiale. La Bormioli a trois sites de production : Fidenza (prov. Parme), Altare (Savone), Azuqueca De Henares (Guadalajara-Espagne). Qu’on parcoure les allées des supermarchés français ou italiens au cours de l’été, la saison des conserves, il semble bien que ces bocaux ont encore de beaux jours devant eux.
AVRIL 2020 - PassaParola Magazine - 33
FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ariane Iranpour
FIORELLA PALLAS, ,
un phenix
D
e cadre superieure habituée au succès à sa première aventure entrepreneuriale qui s’est soldée par une faillite, Fiorella a connu dans sa chair la déception et le désarroi auxquels font face ceux qui sont contraints de mettre la clef sous la porte en Italie. Pour elle, le défi a été de transformer ce calvaire en un moment fort de développement personnel. Devenue figure de référence du coaching italien, Fiorella lance, en 2009 la première organisation à but non lucratif en Italie qui aide ceux qui se relèvent après une faillite. L’enjeu est de taille… Après l’avoir sélectionnée parmi les 100 femmes italiennes les plus influentes de 2019, le magazine Forbes compare son parcours à celui du phénix ; pour Oscar di Montigny, elle fait partie des nouveaux héros de notre époque, dont le parcours mérite d’être connu parce qu’il propage un nouveau rapport au succès et surtout parce qu’il brise les vieux tabous sur la faillite, professionnelle et personnelle. Focus sur une femme Focus sur femme qui qui marque son temps. son temps. La faillite, souligne Fiorella,
34 - PassaParola Magazine - AVRIL 2020
ELLE RACONTE S’ÊTRE RELEVÉE PARCE QU’ELLE A UTILISÉ CE MOMENT DE GRANDE VULNÉRABILITÉ POUR APPRENDRE DE SES ERREURS. ça concerne presque 100000 entreprises par an en Italie. Et rien n’avait encore été fait pour aider ceux qui voulaient redémarrer. Et Fiorella en sait quelque chose, son entreprise ayant été l’une de ces 100000 !
Elle raconte s’être relevée parce qu’elle a utilisé ce moment de grande vulnérabilité pour apprendre de ses erreurs. Le pire, raconte-t-elle, c’est la honte et la stigmatisation sociale. Le problème n’est donc pas que structu-
FRANCE-ITALIE (aller / retour)
rel, mais principalement culturel ! Les Etats-Unis par exemple, ont développé une culture constructive de la faillite sur les plans juridique (le fameux Chapter 11) et social. La faillite n’est pas vécue comme une sentence définitive mais plutôt comme une étape d’apprentissage sur le chemin de l’excellence : la prochaine fois, ça ira mieux ! De son expérience personnelle est née l’idée de fonder 100mila Ripartenze Onlus (100000 nouveaux départs) avec Gisella Geraci, spécialiste en innovation sociale, dans le but d’aider les entrepreneurs à redémarrer. Lancée en 2009, cette organisation à but non lucratif innove en offrant un parcours gratuit d’un an ; on commence par aider la personne à se reconstruire (séance de coaching), pour rebondir vers un nouveau projet entrepreneurial. Le but de Fiorella, est de créer un réseau de soutien présent sur tout le territoire national, avec l’espoir que personne en Italie, n’ait plus honte d’avoir fait faillite ! Et l’initiative fait tout de suite mouche en faisant salle comble dès la première conférence à la Camera di Commercio di Treviso ! (Chambre de Commerce de Trévise). Dix ans plus tard Fiorella a renoué avec le succès et nous dit « en ressortir plus humaine et à l’écoute, avec l’envie d’aider davantage ». En pleine crise du Coronavirus, Fiorella, sans perdre ses objectifs a aussitôt créé en Vénétie une cellule de crise afin d’aider tous les entrepreneurs à affronter cette nouvelle adversité. La vie de Fiorella est un voyage constant, une invitation per-
www.fiorellapallas.it
LE BUT DE FIORELLA, EST DE CRÉER UN RÉSEAU DE SOUTIEN PRÉSENT SUR TOUT LE TERRITOIRE NATIONAL, AVEC L’ESPOIR QUE PERSONNE EN ITALIE, N’AIT PLUS HONTE D’AVOIR FAIT FAILLITE ! manente au changement : de sa naissance en Haïti aux quinze années passées en Afrique (son père était diplomate), c’est le lien viscéral avec cette terre qui lui a appris à « transformer les cicatrices en marques de force ». Fière de ses cicatrices, au-
jourd’hui Fiorella est une femme de succès : elle a fait de cette aptitude au changement son métier ; fondatrice de Shine Your Talent Training, elle œuvre à la valorisation du capital humain. Souvent, pour décrire sa conception du succès, Fiorella reprend les mots de Nelson Mandela, l’un de ses modèles: « Non giudicatemi per i miei successi, ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi ». (Ne me jugez pas sur mes succès mais sur toutes les fois où je suis tombé et où j’ai réussi à me relever).
AVRIL 2020 - PassaParola Magazine - 35
FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ornella Piccirillo
LES ZITE DU CILENTO Les zite sont un ancien dessert du Cilento, très populaire à Castellabate et préparé lors d’occasions spéciales. Elles tirent leur nom de « mariée » (« Zita » dans le dialecte du Cilento), car dans les temps anciens, elles étaient servies lors des mariages. Elles se composent de génoise farcie à la crème, glacée au sucre (« naspro » en Cilentano). Préparation de la crème Mélanger les 5 jaunes d’œufs avec le sucre (150 g). Battre au fouet jusqu’à que le mélange blanchisse. Ajouter la farine (150 g) et bien mélanger avec le mélange sucre/œufs. Ajouter 1/2 verre de lait pour que le mélange soit plus liquide. Mettre à chauffer le lait. Lorsque le lait est tiède (au bout de 3-4 min) ajouter le mélange œufs/farine/sucre/lait. Mélanger au fouet jusqu’à ébullition. À ce moment-là, votre crème sera déjà bien épaisse et vous pouvez arrêter la cuisson. Versez-la dans un récipient et laissez-la refroidir. Préparation de la pâte Dans un récipient, verser 6 jaunes et les mélanger avec 150 g de sucre. Ajouter la farine petit à petit (200 g). Dans un autre récipient, fouetter les blancs d’oeufs jusqu’à ce qu’ils soient fermes, en ajoutant une pincée de sel. Ajouter les œufs montés en neige à la préparation et bien mélanger jusqu’à ce que la pâte soit homogène. Avec une poche à douille ou une cuillère, verser la pâte sur une plaque à pâtisserie recouverte de papier sulfurisé, formant des meringues de la taille que vous préférez. Cuire les zite dans un four préchauffé à 180° pendant 15 min, jusqu’à ce qu’elles deviennent dorées. Les laisser refroidir, puis les couper en deux horizontalement, remplisser le fond de crème et les refermer avec l’autre moitié.
INGRÉDIENTS 350 g de farine 00, 6 œufs, 5 jaunes d’œufs, 900 g de sucre, cerises au sirop, 1 zeste de citron, un demi-verre de jus de citron, 650 ml de lait, 300 ml d’eau
Décoration Pour préparer le naspro, (glaçage) verser l’eau et le sucre (600 g) dans une casserole, mettre sur le feu et remuer constamment jusqu’à dissolution complète. Ajouter le jus de citron et mélanger le tout. La préparation doit devenir blanche. Garnir les zite avec le naspro encore assez chaud et liquide, en les couvrant entièrement. Dès que le naspro a séché, répéter l’opération pour obtenir un glaçage plus épais. Avant que le glaçage ne soit complètement solidifié, ajoutez une cerise où des perles multicolores sur le dessus de chaque zita et les placer dans les cassettes en papier avant de servir.
AVRIL 2020 - PassaParola Magazine - 37
DESTINAZIONE ITALIA TESTO Elisa Cutullè (ha collaborato Maria Grazia Galati)
Viaggiando nella scienza con
Dev is Bellucci In un periodo in cui spostarsi è impossibile vi consigliamo un viaggio (intanto) virtuale alla scoperta di luoghi che celebrano la scienza e le scoperte che hanno cambiato il mondo. Ispirandoci a un libro che li descrive e a ciò che il suo autore, scienziato e giornalista, ci ha raccontato nell’intervista
C
ominciamo con il Piemonte, dove troviamo il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando e il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso. Per gli appassionati di serie TV, sempre più dedicate a questa ma-
38 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
teria, sarà l’occasione per conoscerne segreti, studi, reperti e metodologie facendo un tuffo nel passato. In Trentino-Alto Adige il Museo Farmaceutico Foletto ricostruisce gli ambienti originali degli speziali e regala al visitatore l’aspetto di un laboratorio dal fascino letterario. Gli fa eco in Campania la Farma-
DESTINAZIONE ITALIA
Intervista a DEVIS BELLUCCI Com’è nata l’idea del libro e di questi percorsi così particolari? Un libro come questo mi ha permesso di unire due grandi passioni: per primo la scienza, dato che sono un fisico e per anni ho svolto attività di ricerca accademica, mentre adesso insegno in una scuola superiore; in secondo luogo, il viaggio. Come giornalista e blogger, infatti, racconto abitualmente luoghi e destinazioni. Hai visitato ogni singolo luogo o museo? Ne ho visitati molti e una bella fetta con i miei bambini.
IL LIBRO
C’è stato un luogo che per te è stato una vera scoperta? Il Museo Galata di Genova, tutto dedicato al mare. Splendido.
Guida ai luoghi geniali Devis Bellucci Ediciclo Editore, 2019 24 euro
Sunny studio/Shutterstock.com
A chi sono adatti questi percorsi? Il libro è pensato per tutte le persone curiose, che amano l’emozione della scoperta e non smettono mai di farsi domande sul mondo che ci circonda. C’è davvero di tutto: musei delle scienze, acquari, orti botanici, curiosità geologiche e grotte, vulcani e archeologia industriale, osservatori e planetari. Il tutto con un occhio di riguardo per le famiglie con bambini.
cia degli Incurabili e Museo delle Arti Sanitarie, antica spezieria alchemica del XVII secolo. In Toscana sorge il Museo degli Strumenti per il Calcolo, semisconosciuto e meta ideale per chi adora numeri e calcoli. Vi è esposto il primo computer italiano, creato da Enrico Fermi. Nelle Marche troviamo il MITI - Museo
PER SAPERNE DI PIÙ
www.museoanatomia.unito.it www.museolombroso.unito.it www.museofoletto.it www.msc.sma.unipi.it www.museomiti.it www.museoartisanitarie.it
dell’Innovazione e della Tecnica Industriale, con un’esposizione interattiva alla scoperta dei macchinari utili alle professioni di fisica, medicina ed elettronica. Mentre in Sardegna sorge il Museo di Fisica di Sardegna: collezioni storiche, apparecchi e strumenti di fisica e una sezione interattiva con esperimenti. APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 39
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PASSA...PAROLE TESTO Roberta Alberotanza
Conoscere più lingue ti fa avere più amici, come afferma
Annalisa
ALLEVA L’edizione 2020 di Printemps des Poètes è stata rinviata. Nell’attesa di una nuova data, la poetessa che rappresenta l’Italia ci ha rilasciato un’intervista
Q
ual è secondo lei il vantaggio di conoscere più lingue? La mia lingua è l’italiano; ho un po’ di sangue greco. Il russo è la mia seconda lingua, la Russia è il mio Paese dell’anima. Conoscere più lingue ti fa avere più amici, vivere più realtà. Dilava, o così dovrebbe, la pronuncia della tua lingua madre, allarga la tua vista, il tuo orizzonte. Cambia la tua scala di conoscenza, avvicinando qualcosa che nasce più lontano da te.
Mi parla del suo senso del viaggio? Il viaggio risveglia, ispira. Ho scritto poesie in Russia, in Scozia, in Irlanda e anche in giro per l’Italia. Per uno scrittore, però, è più importante conoscere se stesso. Diceva la poetessa Marina Tvetaeva in una lettera: “Conosco la mia anima, non mi è dato conoscere le città”. E, sempre lei, in un’altra lettera: “Amate il mondo in me, non me nel mondo! Perché Marina significhi mondo e non il mondo Marina. Sono io stessa per me una stazione intermedia, sono il suono che viene da dentro di me. Letteratura e arti figurative: che cosa hanno in comune? Il linguaggio, che nelle arti figurative, per esempio la
LA SCRITTURA È PIÙ ASTRATTA DELLA PITTURA. LA MUSICA PERÒ LA BATTE, PERCHÉ È TANGIBILE PER CHI LA ESEGUE, MA NON PER CHI L’ASCOLTA
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PASSA...PAROLE
pittura, ha un’immagine più diretta e a colori. Vivo con un pittore e scrittore, Ruggero Savinio, che quando scrive è un po’ come se dipingesse. Fa ondeggiare la testa, mentre scrive e si rilegge, con la stessa attenzione con cui indietreggia per osservare il quadro nel suo insieme. E ama ripetere la stessa parola in finale di frase e all’inizio della successiva come fa con la pennellata, che passa e ripassa nello stesso punto. La scrittura è più astratta della pittura. La musica però la batte, perché è tangibile per chi la esegue, ma non per chi l’ascolta.
LE PERSONE HANNO AVUTO REAZIONI COMUNI IN RUSSIA E NEGLI STATI UNITI. SONO SOPRATTUTTO LE DONNE AD AVVICINARMI DOPO E A DARMI IL SENSO DI AVERMI ASCOLTATA E AVER PROVATO EMOZIONE. QUESTO MI HA CAMBIATA È cambiata da quando fa letture pubbliche di poesia? Posso dire che la reazione degli altri alle mie poesie mi ha confermato il fatto che l’altro può identificarsi con te anche se descrivi qualcosa di molto personale, privato, apparentemente per niente universale. Le persone hanno avuto reazioni comuni in Russia e negli Stati Uniti. Sono soprattutto le donne ad avvicinarmi dopo e a darmi il senso di avermi ascoltata e aver provato emozione. Questo mi ha cambiata. Il mondo non è piccolo, come dice la gente, ma infinitamente grande. E io non tendo a rimpicciolirlo a mia misura, ma a volerlo grande. In te come in poche altre creature è tutto racchiuso. Tu stesso sei grande, un gigante. In te spaesato amo il mondo, che anche tu ami. Lui mi ha sempre salvato, in te è più grande.
CHI È ANNALISA ALLEVA Annalisa Alleva è nata a Roma, dove vive. Laureata in Lingua e letteratura russa, ha ottenuto borse di studio in varie città del mondo, pubblicato numerose raccolte di poesie e vinto due premi letterari. Nel 2013 è uscito il volume di saggi e ricordi intitolato Lo spettacolo della memoria. Dal russo ha tradotto classici e poesia contemporanea. (RA)
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#leggiconnoi A CURA DI Silvia Del Medico (per la Libreria Italiana)
TERESA DEGLI ORACOLI Arianna Cecconi Edizioni Feltrinelli - 17 euro Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria. È vecchia, ostinata e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera. Così, una sera, si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”. La sua famiglia, però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar, e Nina, la nipote. È lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla. Prima di andarsene Teresa regala loro quattro oracoli: uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda, sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea). Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa. RI DELLA
libro 1 o l a in reg nd hand” “seco ITOLA AI T PAROLA PASSA BONATI B CARD A
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ITALIA A TAVOLA TESTO Amelia Conte
QUANDO CUCINARE
Prostock-studio/Shutterstock.com
È VIRALE
È
difficile parlare di cucina ai tempi del Coronavirus. La maggior parte delle attività ristorative in Europa, in primis l’Italia, hanno chiuso forzatamente i battenti per contenere al massimo il contagio e anche le abitudini della spesa alimentare hanno subito delle limitazioni. Si è preferito comprare beni di consumo a lunga scadenza, visti i limiti a uscire da casa. Sui social network, durante il confinamento italiano, sono saltate all’occhio ricette fatte in casa, tutorial su pizza, pasta, pane con lievito secco o fresco (per i fortunati che avevano potuto acquistarlo!). Non c’è limite che tenga in cucina, la creatività non
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Nel periodo di “clausura forzata” gli italiani hanno saputo fare di necessità virtù, riscoprendo antiche ricette e inventandone di nuove. Noi ve ne offriamo due: una dolce e una salata conosce confini e si scatena spesso nella necessità, dando vita a piatti buonissimi e semplici da fare in casa, con pochi ingredienti e capaci di accontentare tutti. Come la ricetta di origine partenopea (frittata allo scammaro) e i biscotti senza burro né uova. In quanto alla prima ricetta, si tratta di una frittata di pasta senza uova inventata da Ippolito Cavalcanti
ITALIA A TAVOLA
BISCOTTI all’acqua senza burro e uova (perfetti per colazione e merenda)
INGREDIENTI 225 gr di farina 00, 25 gr di cacao, 80 gr di zucchero, 60 gr di acqua, 60 gr di olio di semi, 4 gr di lievito per dolci
PREPARAZIONE
FRITTATA ALLO SCAMMARO INGREDIENTI
In una ciotola setacciate farina, lievito, cacao e zucchero. Aggiungete olio e acqua. Lavorate fino ad ottenere un panetto. Fate riposare dieci minuti a temperatura ambiente. Stendete fino ad ottenere uno spessore di mezzo centimetro. Utilizzate le formine per biscotti (anche un bicchiere di media grandezza andrà bene). Cuocete in forno ventilato a 180° per 15-20 minuti. Lasciate raffreddare prima di servire. L’idea in più: potete farli bianchi (sostituendo il cacao con altrettanta farina), aggiungere gocce di cioccolato, frutta secca, sostituire l’acqua con il succo d’arancia.
250 gr di vermicelli (spaghetti), 120 gr di olive nere, 1 spicchio d’aglio, 25 gr di pinoli, 30 gr di uvetta, 1 cucchiaino di capperi, 2 alici sotto sale o sott’olio, olio extravergine d’oliva, sale
PREPARAZIONE Rosolate l’aglio e le alici con olio a vostro piacimento in una padella antiaderente. Aggiungete le olive snocciolate, i capperi (dopo averli sciacquati), i pinoli e l’uvetta. Fate insaporire qualche minuto. Nel frattempo cuocete i vermicelli in abbondante acqua salata, scolateli molto al dente e mescolateli con il condimento (al quale avrete tolto l’aglio). Versate un poco di olio nella padella del condimento e aggiungete la pasta. Cuocete una decina di minuti a fiamma media. Girate la frittata (facendo molta attenzione!) e cuocete altri dieci minuti prima di servire.
per i monaci che, nel periodo della Quaresima, non potevano mangiare carne (il pesce non è considerato carne, ecco perché è presente nella ricetta). Il significato del nome è molto particolare: i monaci che per motivi di salute non potevano rinunciare alla carne si ritiravano nelle proprie stanze (“cammare”) per poter consumare piatti più sostanziosi. Da qui il ter-
mine “cammarare”, per indicare il mangiar grasso, e il suo contrario, “scammarare”, ossia mangiar magro. Non essendoci le uova (che “legano” gli ingredienti), bisognerà usare qualche piccola accortezza, come quella, ad esempio, di utilizzare una padella che non faccia disperdere troppo la pasta e fare attenzione quando si capovolge la frittata.
APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 45
ITALIA GIOVANE
Joaquin Corbalan P/Shutterstock.com
TESTO Mariagrazia Ciliberto
MONTESSORI, UN MONDO DI GIOCHI Un metodo rivoluzionario dove i giocattoli rivestono un ruolo fondamentale. Vediamo come e perché
I
l bambino è pieno di curiosità e manifesta il desiderio di conoscere meglio ogni cosa che lo circonda. Ha bisogno di chiarezza, pazienza e lentezza. I giusti giocattoli porteranno vantaggi evidenti. Maria Montessori,
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pedagogista e scienziata, viene ricordata per il suo metodo d’insegnamento innovativo: il bambino deve essere libero di sperimentare a modo proprio, con libertà e spontaneità, al fine di sviluppare al meglio la sua creatività. Un metodo ancora oggi applicato
ITALIA GIOVANE
QUATTRO DOMANDE A UNA “ADDETTA AI LAVORI”
A CURA DI Maria Grazia Galati
Roberta D’Esposito (psicologa e direttrice di un asilo nido nel Granducato) ci parla di questo metodo e ci illustra un giocattolo di riferimento. Qual è la caratteristica dei giocattoli Montessori? I materiali del metodo svolgono, come scriveva Maria Montessori, la stessa funzione dei mattoni nell’edilizia. Secondo i principi della pedagogia montessoriana, gli oggetti presenti nell’ambiente e a disposizione del bambino hanno la funzione di invitarlo ad agire, a raggiungere degli scopi pratici: rappresentano perciò uno straordinario strumento di sviluppo. I materiali devono seguire una collocazione organizzata ed è essenziale preservare con cura la loro visibilità e la loro libera accessibilità da parte del bambino. Nel metodo Montessori le attività di vita pratica occupano grande spazio nei primi sei anni di vita. Queste attività permettono al bambino di acquisire competenze specifiche legate alla manualità fine, al coordinamento oculo-manuale, all’acquisizione di nuove autonomie. Le attività montessoriane portano grandi benefici anche nell’anziano, che ha una storia di vita alle spalle e nel quale la mente è già arrivata a maturazione. Questo tipo di lavoro dà la possibilità di riapprendere competenze perdute mediante la memoria che permane più a lungo: la memoria motoria. Qual è l’approccio nel Granducato in proposito? Negli ultimi anni l’offerta dell’educazione ad approccio montessoriano si è ampliata progressivamente. Segno che questa pedagogia riscontra un grande favore nelle scelte dei genitori, non solo italiani ma di diverse nazionalità. Non a caso la pedagogia montessoriana è conosciuta e applicata in moltissimi Paesi del mondo.
in molti Paesi del mondo. Molti giochi si ispirano a questo principio. Fra questi: il barattolo della calma, che serve a rilassare e calmare il bambino nervoso. Basta scuoterlo e i brillantini si muovono creando un effetto ipnotico e magico, mentre il bambino farà
Si tratta di prodotti facili da reperire o realizzare in casa? In commercio si trovano facilmente giochi montessoriani; in rete molti siti suggeriscono il “fai da te” con materiale da riciclo. L’accortezza è quella di fare attenzione che questi oggetti siano fedeli ai principi della pedagogia e ai principi scientifici di Maria Montessori piuttosto che rischiare di farsi ingannare da facili etichette. Volendo sceglierne almeno uno, quale consigli? Il materiale montessoriano è molto ampio e suddiviso in base ai periodi di sviluppo del bambino. Un esempio della mente brillante di Maria Montessori sta nelle sua intuizione dell’importanza della vita quotidiana nell’apprendimento dei bambini: i telai per insegnare ai bambini ad allacciare i bottoni sono dei materiali presenti nell’arredamento montessoriano. Attraverso questo esercizio i bambini apprendono la motricità fine e la concentrazione.
dei bei respiri profondi oppure conterà lentamente. Giocattolo diventa anche, per esempio, una piantina da curare con amore, che permetterà al bimbo di sentirsi responsabile e importante. Ideale una specie a foglie larghe (facile da pulire). Utilissimi per
affinare il tatto sono gli oggetti cosiddetti “sensoriali”, che il bambino potrà toccare, riconoscendo le rispettive forme, i materiali e le consistenze. Il bambino giocherà con gli occhi bendati e, in silenzio, toccandoli, imparerà a indovinare gli oggetti in questione.
APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 47
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ARTE TESTO Red
PARTO ANCH’IO? NO, TU NO! MIGRANTI DI IERI E DI OGGI Posticipato a causa dell’emergenza Covid-19, sarà in scena prossimamente all’Abbazia di Neimënster il nuovo spettacolo di Luisella Piccoli a cura del gruppo Teatrolingua, composto da 21 attori di 15 nazionalità differenti che recitano (egregiamente!) in italiano
Il gruppo Teatrolingua presenta
mercoledì 22 e giovedì 23 aprile 2020 ore 19.30
Ideato e messo in scena da
Luisella Suberni Piccoli
PAANCRH 'ITOO ? NO, TU NO!
Migranti di ieri e di oggi
Salle Robert Krieps - Abbaye de Neumünster 28, rue Münster L-2160 Luxembourg www.neimenster.lu tel.:+352/26 20 52-444
Biglietti: 20 € ridotti (<12 anni e soci della Dante Alighieri) 15 € Kulturpass: 1,50 €
P
er scoprire chi pone la domanda Parto anch’io? e chi dà la risposta No, tu no! bisognerà fare un viaggio attraverso epoche e Paesi diversi. Un percorso attraverso la storia dell’emigrazione italiana nel mondo, che intende illustrare come popoli differenti abbiano coabitato e si siano influenzati reciprocamente. Storie a volte tristi, a volte assurde e a volte comiche saranno accompagnate da canzoni popolari, da musiche e proiezioni create per l’occasione. Le vicissitudini narrate si riferiscono a fatti veri o a pagine della letteratura e si ispirano a diversi autori come Daniela Maniscalco, Giovanna Pandolfelli e Remo Ceccarelli. Preziosa la collaborazione con il Centre de Documentation sur les Migrations humaines (CDMH) di Dudelange: ha fornito immagini che saranno proiettate durante lo spettacolo e che ricorderanno i nostri emigrati a Lussemburgo. L’evento è organizzato dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Centre Culturel de Rencontre Abbaye de Neumünster e ha il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Lussemburgo.
www.neimenster.lu APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 49
TECNOLOGIA TESTO Ignazio Binanti
FEDERICO FAGGIN,
IL PAPÀ DEI MICROPROCESSORI
N
egli Anni ’60 era già chiaro come costruire un computer, ma i componenti elettronici per implementare le loro funzioni di base erano primordiali e quindi richiedevano tanto spazio e tanta energia. Negli Anni ’70 si producevano già circuiti integrati, ma l’idea di poterli utilizzare per produrre computer più piccoli ed economici, i cosiddetti “personal computer”, non c’era ancora. E qui arriva il geniale Federico Faggin, che dopo un passato alla Olivetti si trasferisce in California per lavorare alla Fairchild e quindi alla “Ricerca e Sviluppo” di Intel. Al tempo il business principale della Intel era la produzione di memorie a semiconduttore. Un importante cliente giapponese produttore di calcolatrici elettroniche, la Busicomm, chiede a Intel di sviluppare una famiglia di circuiti integrati in logica “custom” (su misura), necessari alla futura calcolatrice elettronica. Faggin convince tutti, sia i suoi capi che il committente giapponese, a risolvere il problema in un modo totalmente diverso, quello che si chiama “disruptive innovation”, progettando un nuovo tipo di circuito integrato che poteva essere programmato: l’Intel 4004. Il team è minuscolo, la sfida quasi impossibile perché si comincia dal foglio bianco, senza passate esperienze da cui imparare, senza tecnologie costruttive pronte da applicare a questo nuovo componente. Faggin fa ottimo uso delle sue passate esperienze lavorative, perfeziona il processo Buried Gate, inventa il Bootstrap Load, introduce una metodologia progettuale che rende possibile prevedere i tempi di sviluppo, spende fino a 70 ore a settimana per disegnare in
50 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
Molti italiani sono emigrati alla ricerca di una vita migliore; qualcuno ci è riuscito, diventando anche un protagonista del progresso scientifico e lasciandoci innovazioni tecnologiche che hanno cambiato le nostre vite
prima persona le maschere per trasferire sul silicio le funzioni chiave del 4004. Per renderci conto dello sforzo, pensiamo di dover costruire un’auto a cominciare dal brevetto di un bullone! Passo dopo passo arriva a realizzare il primo processore a 4 bit, capace di eseguire ben 92 600 istruzioni al secondo. Oltre che nelle calcolatrici Busicom, il 4004 è stato successivamente utilizzato in vari settori: bancomat, registratori di cassa, centraline di controllo semaforico, macchine per analisi del sangue, perfino sull’Apollo 10. Dopo che Faggin lascia Intel (nel 1974, per fondare la Zilog, producendo nel 1976 il primo Z80), la potente multinazionale cerca di scippargli la paternità, ma lui, che con un pizzico di egocentrismo aveva aggiunto le sue iniziali FF sul bordo silicio del primo microprocessore Intel 4004, riesce a dimostrare nei decenni successivi il diritto ad avere il suo nome associato alla sua invenzione. Anche il secondo microprocessore progettato da Faggin, lo Z80, sarà un successo globale e duraturo, prodotto in miliardi di esemplari ed utilizzato, nelle sue numerose varianti, in una miriade di apparati: personal computer, videogiochi e telefoni GSM. Grazie Federico Faggin!
FEDE & DINTORNI TESTO Alberto Fabio Ambrosio
ERESIA come VIRUS
S
iamo in pieno stato d’allerta per un virus. In tutto il mondo. Ecco, questa immagine, che a oggi è una realtà che incute timore, è un modo reale di esprimere la visione organicista che sottendeva a tutto il pensiero religioso della Chiesa fino all’epoca moderna e forse contemporanea. Spieghiamoci. La società era pensata come un corpo unico e l’unità di questo corpo unico era data non tanto dall’idea di una tolleranza, di un vivere insieme anche diversificato, variegato, come oggi lo possiamo pensare. Il vivere insieme in società trovava la vera unità nell’u-
Chi si poneva contro i dogmi della Chiesa era come “infetto”. E quindi da combattere. Un atteggiamento deprecabile che non ha nulla più a che vedere con la dottrina di Papa Francesco
niformità del pensiero religioso, e ancor più nella fede. Questo lo si è visto soprattutto nel Medioevo latino, ma lo si vede anche in quasi tutte le società il cui pensiero religioso viene messo a fondamento. Il Cristianesimo, che ha sviluppato un pensiero unitario, specialmente nel mondo latino (cattolico), ha dato un’enorme importanza alla dottrina: una dottrina pensata e rappresentata come unica per spiegare quella fede unica stessa. Ora, questa è sì una tensione che i fedeli possono e devono sviluppare, ma ci deve essere anche la libertà nell’esprimere la fede. Ebbene, non sempre è stato così: tutti coloro che si esprimevano in termini non omogenei con la dottrina (e la dottrina ufficiale) venivano condannati e debellati come fossero dei virus. Si capisce allora perché il pensiero organicista
TRA LE NUMEROSE “RIFORME” DI PAPA FRANCESCO C’È ANCHE QUELLA DI UNA TEOLOGIA AL PLURALE, CHE NON SI LIMITI A SOSTENERE CHE VI SIA UN’UNICA TEOLOGIA 52 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
FEDE & DINTORNI
Rogo di un eretico - Stefano di Giovanni (il Sassetta)
ha portato a conseguenze talvolta nefaste sul piano sociale: inquisizione, persecuzione, condanne, fino alla pena capitale per tutti coloro che erano giudicati come eretici. Non si può per nessuna ragione giustificare questa pratica né il pensiero organicista sotteso; si può invece cercare di capire perché era così. L’eresia, cioè la capacità di scegliere diversamente il proprio pensiero riguardante la fede, era visto come un virus dalla capacità di sterminio dell’unità della Chiesa. Il pensiero moderno e contemporaneo ha invece inoculato un’altra dottrina: quella della “tolleranza” di ogni forma di pensiero, purché non intervenga a nuocere alla sicurezza della società; e quindi l’unità è rappresentata altrimenti, cioè dalla capacità di accogliere l’uno le idee dell’altro. Badiamo bene che questo pensiero e questa pratica, benché improntati alla pratica della libertà, possono anche diventare una nuova dottrina. Infatti c’è chi sostiene che, per esempio, la laicità sia la nuova dottrina religiosa del mondo occidentale contemporaneo. La Chiesa si è adattata a tutto ciò, ma continua a pensare che ci sia una verità della fede (espressa nel Magistero ufficiale) e pensa an-
che che essa debba imparare ad accogliere sempre di più opinioni teologiche differenti. Tra le numerose “riforme” di Papa Francesco c’è anche quella di una teologia al plurale, che non si limiti a sostenere che vi sia un’unica teologia. Sì, forse la dottrina rimane una sola perché legata alla fede, ma il modo di dirlo è plurale. Non bisogna immaginare che tra Chiesa e società ci sia sempre stato o ci sia solo un confronto dialettico di opposizione. E anche quando ci fosse, il confronto comporta sempre un adattamento reciproco. La dottrina laica è, che lo si voglia o meno, nata in un contesto ebraico e cristiano. A quanto mi risulta, nessun’altra cultura è riuscita a fare questo “salto”. Che sia stato un prodotto non voluto della cultura ebraico-cristiana è lecito pensarlo; ad ogni modo, i pensatori illuministi erano tutti di quella estrazione. Il vero impegno tanto della società quanto della Chiesa è quello di sbagliarsi di analisi di virus. È chiaro che questo è capitato nell’uno come nell’altro caso e questo perché il travaglio del pensiero verso una assoluta verità, fosse anche plurale, rimane l’obiettivo. APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 53
ANNO
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I EM PR0 € O 0 RIM 5.0 *P 1
INTERESSANT! TESTO Remo Ceccarelli
Orgoglio e pregiudizi:
gli Éisleker
ATA
1°° PUNT
Viaggio virtuale, in 4 puntate, alla scoperta degli stereotipi nel Granducato. Una guida squisitamente ironica, ma vera , che ci permette di imparare un po’ anche questa difficilissima lingua Akerbauschoul (liceo agrario) di Ettelbrück, l’Agrozenter (ex depositi agricoli abbattuti nel 2019), lo Schluechthaus (mattatoio) di Mersch e la motonave MarieAstrid per le gite “etilico-danzanti” sulla Mosella. L’ubicazione di Remich è alquanto vaga, ma va peggio a Esch. L’odioso Minett, pieno di sténkeg Schmelzen (ossia fabbriche puzzolenti), loro non lo conoscono proprio. Infine, la capitale o Stad: nëmme Banken (solo banche), però ha la Schueberfouer e l’Octave. Nazionalpopolari, gli Éisleker!
merita una visita per la chiesetta con le volte a crociera affrescate, legata a San Villibrordo, e per il simpatico bar-ristorante Miro all’interno della fattoria in disuso. Il resto del Paese trova poca grazia agli occhi degli Éisleker. Si salvano dai loro pregiudizi la
Kiirchen , oft
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L utt n, g e p Näidsen rep r, D éie B , Pëtscht m Ischpelt t Ha gut
Hanerhaaselt
Sprangprëssessioun Ranschelt
Akerbauschoul
Réimech
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Agrozenter, Schluechthaus Schueberfouer nëmme Banken Octave
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enché così piccolo, il Granducato non si salva dai regionalismi. Qui il fenomeno si declina in quattro zone distinte per modi di dire, accento, territorio ed economia. Al solito, si ama dei propri luoghi proprio quello che da fuori si critica. Molto si potrebbe dire dei localismi, ma limitiamo questo Tour de Luxembourg a quattro tappe regionali. Come vedono il proprio territorio e il resto del Paese i Minettsdäpp (abitanti del Sud industriale), gli Stater (capitolini), i Miseler (mosellani) e gli Éisleker (quelli del Nord contadino)? Una volta pubblicate tutte e quattro le tappe, le riuniremo sul nostro sito online, per favorire una vista d’insieme. Si parte dal Nord: Lëtzebuerg aus der Siicht vun den Éisleker, il Lussemburgo visto dagli abitanti dell’Oesling. Sia chiaro, la “Terronia” del Lussemburgo sta a Nord. Gente di campagna legata ai suoi valori e ai suoi prodotti (buon prosciutto, birra, grappe, aria fresca, bei trattori e belle mucche). Cattolicissimi, tengono molto alle loro chiese (Kiirchen) e alla Sprangprëssessioun (celebre processione religiosa di Echternach che si celebra a maggio). Rafforzano il loro accento che altrove deridono: ad esempio, dicono Ischpelt (la “s” diventa spesso “sch”), Ranschelt, Hanerhaaselt (tipico taglio delle doppie consonanti e raddoppio delle vocali) e Pëtscht, per dei villaggi che tutti gli altri chiamano Uerspelt, Randschelt, Hannerhassel e Pëtschent. Paesini tipici delle lande nordiche, poche case in mezzo alla pampa. Campi, chiesa, canonica, scuola, fattoria abbandonata: ecco Randschelt, la più piccola località del Lussemburgo! Solo un Éisleker può conoscerla, eppure
Stad sténkeg Schmelzen Esch
Lëtzebuerg aus der Siicht vun den Éisleker
APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 55
OROSCOPO TESTO Federico Bolognesi
VOGLIA DI PRIMAVERA, ,
ANCHE NELL ANIMA
Con Venere, Marte e Saturno nei segni d’aria, aprile sarà un mese all’insegna della comunicazione e della logica creativa, che dovrebbero spingere alla ricerca della leggerezza, più che mai necessaria in questi tempi difficili
22 maggio 21 giugno
22 giugno 22 luglio
23 luglio 23 agosto
24 agosto 22 settembre
Per un po’ liberi dal giogo saturnino, aprile sarà un mese di ripresa, nonostante una scarsa efficienza mentale, soprattutto nella parte centrale del mese. Tuttavia le energie ricominceranno a fluire, soprattutto nell’ultima parte del mese. E mentre le finanze sono un po’ altalenanti, dalla cerchia di amicizie potrebbero arrivare piacevoli sorprese che risolleveranno un po’ il morale di un inverno abbastanza ostile.
Certo, Saturno contrario per un po’ non è la notizia più esaltante che aspettavate: il cielo di aprile, infatti, si accompagna con un calo di vitalità, specie per i nati in luglio. Di tutto il resto, però, non avete molto di cui lamentarvi: nella sfera affettiva avvertirete una bella folata di leggerezza e maggiore propensione all’ascolto e la seconda parte del mese offrirà buoni spunti nella sfera lavorativa e intellettuale.
56 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
VERGINE
Il cielo prende una piega sbarazzina e accattivante, con una bella Venere che si prepara a restare qualche mese nel vostro segno: la parlantina e quel tocco leggero che vi caratterizzano la faranno da padrone. Se saprete utilizzare al meglio logica ed elasticità mentale darete un’immagine leggera ma affidabile di voi stessi, evitando di apparire come troppo superficiali. E, anche se fosse, fregatevene: il cielo è dalla vostra!
LEONE
Un aprile un po’ faticoso ritarderà l’arrivo della vostra stagione preferita. Se la forma fisica non è veramente al top non resta che rallentare un po’ i vostri ritmi e sfruttare qualche occasione che, quasi inaspettatamente, potrebbe aiutarvi a sbloccare una situazione in stallo da tempo. I nati in aprile saranno sospesi tra sensazioni di leggerezza e pesantezza, forse un po’ emotivamente difficili da gestire.
CANCRO
Dopo mesi ostici il cielo torna dalla vostra parte e situazioni a lungo in stallo potrebbero sbloccarsi se saprete osservare il tutto grazie a una buona dose di razionalità (è una bella sfida, lo so!). Qualche contrattempo, non grave, potrebbe innervosirvi in campo lavorativo. E il cuore comincia a sentire la primavera, con una Venere che risveglia la curiosità, vi spinge a guardarvi intorno e a sfoggiare il vostro carisma.
Aprile porta con sé qualche spunto su cui dovrete riflettere: e se voi, continuamente orientati a organizzare la vostra vita, aveste bisogno di un maggior ordine nella vostra sfera affettiva?! Venere negativa per qualche settimana sarà l’occasione per “ascoltarvi” maggiormente e prendere più tempo per voi stessi. Per il resto, il mese scorre tranquillo, soprattutto dal 20 in poi, con vitalità in ripresa.
Yury Bobryk /Shutterstock.com
GEMELLI
21 aprile 21 maggio
TORO
ARIETE
21 marzo 20 aprile
22 dicembre 20 gennaio
Durante questo mese di rodaggio, con Saturno fuori dal segno per qualche mese, potrebbe essere un bel momento per capire ciò che di buono il vostro astro vi ha lasciato in questi anni, cogliendone i frutti migliori da curare per i prossimi progetti. La sfera professionale è un po’ nervosetta, soprattutto nei giorni centrali del mese, quindi cercate di rimandare i progetti più importanti e le decisioni verso la fine del mese.
SAGITTARIO
23 ottobre 22 novembre
La sensazione di stanchezza sarà un po’ il fil rouge che caratterizzerà aprile, un po’ più nervosetto verso la fine, soprattutto per i nati in ottobre. Se la sfera sentimentale è abbastanza piatta, a innervosirvi maggiormente potrebbero essere la sfera familiare e tutto ciò che è legato a pratiche burocratiche. Giove però è sempre dalla vostra e qualche evento inatteso potrebbe rendere le cose più facili del previsto.
23 novembre 21 dicembre
Un mese dinamico vi attende, nonostante potrebbe essere forte la tentazione di fuggire da una relazione sentimentale che non vi appaga come dovrebbe. Non fatevi però prendere dall’impulsività e da un’eccessiva indolenza, perché il cielo è abbastanza stimolante, soprattutto rivitalizzante dal punto di vista fisico e vitale, con i giorni centrali del mese molto propizi alla sfera lavorativa e agli studi. Portafoglio un po’ “allegro”…
21 gennaio 19 febbraio
20 febbraio 20 marzo
PESCI
Sentirete più forte che mai la primavera sbocciare, travolti da una maggiore leggerezza e da un generale risveglio dei sensi. Cercate, però, di non essere troppo ingenui, poiché qualche contrattempo in ambito familiare o burocratico potrebbe procurarvi qualche grattacapo. I nati in settembre avvertiranno l’esigenza di un maggior ordine e una spinta maggiore a pianificare qualcosa, tornando un po’ di più con i piedi per terra.
SCORPIONE
23 settembre 22 ottobre
ACQUARIO
BILANCIA
I PIANETI
SOLE Positivo: energia, propositività, espressione del sé. Negativo: blocco energetico, difficoltà a esprimersi. LUNA Positiva: sensibilità, intuito, romanticismo. Negativa: illusioni, umoralità, instabilità. MERCURIO Positivo: comunicatività, intuito, lucidità. Negativo: ambivalenza, rallentamento, perdersi nei dettagli. VENERE Positiva: fascino, fortuna, benessere. Negativa: tentazione, volubilità, pigrizia. MARTE Positivo: energia, vitalità, audacia. Negativo: aggressività, impulsività, rabbia. GIOVE Positivo: fortuna, ottimismo, occasioni. Negativo: ingenuità, inesperienza, superbia. SATURNO Positivo: costruzione, tenacia, ambizione. Negativo: blocco, rallentamento, dovere. URANO Positivo: cambiamenti, originalità, creatività. Negativo: polemica, distruzione, disfare. NETTUNO Positivo: spiritualità, creatività, sensibilità. Negativo: illusioni, perdersi, inconcludenza. PLUTONE Positivo: Profondità, analisi, energia psichica. Negativo: vendetta, ambivalenza, rallentamento.
CAPRICORNO
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OROSCOPO
Saturno ritorna nel segno, portando con sé una ventata di progetti, razionalità e volontà di creare, organizzare e analizzare. Una bella Venere vi rende luminosi e vitali, dandovi quel tocco di leggerezza in più per affrontare la realtà intorno a voi. La fine del mese, come accade quasi ogni anno, è un po’ più in salita, ma il cielo è veramente dalla vostra e nulla vi sembra impossibile. Periodo ideale per rimettersi in forma.
Aprile non passa inosservato e sarete molto presi dalla vostra vita affettiva e familiare, di certo non noiosa, ma un po’ turbolenta, con una Venere nervosa che mina un po’ le vostre certezze. Non preoccupatevi però: è un periodo necessario per imparare a gestire le emozioni; maggio sarà, poi, un mese più grintoso. Per il resto, avvertirete un aumento di energia vitale dal 20 in poi, con gli ultimi giorni del mese in ripresa generale.
APRILE 2020 - PassaParola Magazine - 57
AGENDA
SIAMO SU
AMARCORD Qual è il giorno più difficile da superare? quello nel quale si è più vulnerabili e indifesi? Secondo alcune statistiche è il primo giorno di vita, perché durante il parto le vite del nascituro e della sua mamma sono estremamente a rischio ed entrambi si trovano a affrontare una lotta feroce per la sopravvivenza.
a.info
www.passaparol
PROGRAMMAZIONE
RADIO
Tante notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito e ogni sabato mattina in diretta alle 10 a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 102.9/105.2)
LE PUNTATE SUBIRANNO VARIAZIONI SULLA BASE DELL’EMERGENZA
CORONAVIRUS
Lo scriveva Marina Moretti nell’articolo Surviving the first day: l’alba del giorno dopo, pubblicato sul numero di settembre 2013. L’articolo presentava il rapporto di Save the children, che spiegava cause, dinamiche e responsabilità di questa lotta per la sopravvivenza. E illustrava anche le misure di prevenzione che, una volta adottate, avrebbero potuto salvare migliaia di vite. In un periodo di lotta per la sopravvivenza contro il coronavirus, una stimolante lettura per capire quanto il divario economico tra Paesi faccia spesso la differenza in termini di vita e di morte.
Per rileggere l’articolo:
Photo © Michael Ruf
LA MEMORIA È TESORO E CUSTODE DI TUTTE LE COSE (CICERONE)
A CURA DI Paola Cairo
https://issuu.com/passaparola.lussemburgo/docs/pp_settembre2013 La foto è stata scattata il 7 marzo, prima delle restrizioni
58 - PassaParola Magazine - APRILE 2020
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2004
AGENDA
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Franco Vaccari
CHIOCCIOLINA A CURA DI Cinzia Regalbuto
UNA CITTÀ CON I PUGNI IN TASCA Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione internazionale impegnata da oltre 20 anni nella riduzione dei conflitti armati nel mondo attraverso la formazione di giovani leader “nemici”, che provengono dai luoghi di guerra per diventare leader globali di pace. Fondata nel 1997 da Franco Vaccari, psicologo, direttore del Nuovo Laboratorio di psicologia ad Arezzo e docente di psicologia, Rondine nasce in un borgo medievale toscano non molto distante da Arezzo e ha come obiettivo quello di contribuire alla creazione di un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona possa disporre degli strumenti per gestire creativamente i conflitti in modo positivo. Progetto base è lo Studentato Internazionale - World House che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati e li aiuta a scoprire “la persona” nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile della convivenza quotidiana. Formazione, diplomazia popolare e innovazione sociale sono i tre pilastri sui quali si fondano i progetti e gli eventi di Rondine, la cittadella dove “i nemici diventano amici”.
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Quanto può essere difficile essere monogami in tempi di virus
QUARANTENA, NON QUARANTINA!
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olte coppie hanno deciso di trascorrere la quarantena assieme. Noi maschietti, però, spesso non brilliamo per via delle nostre abitudini da single. Per questo vi aiutiamo con qualche trucco per non farvi buttar fuori di casa. - Si chiama quarantena, non quarantina: trascorrila con una partner sola, in questo periodo la promiscuità è pericolosa. Se comunque totalizzi 40 donne in 40 giorni, scrivici: hai diritto a un abbonamento gratis a PassaParola Magazine! - Se vi siete appena conosciuti, preparati un minimo: pensa se finisci la carta igienica mentre sei “in seduta” e non ricordi neanche come lei si chiama… - Accertati che non sia già impegnata: non è carino presentarsi col borsone a casa sua e trovare il marito che ti accoglie. In quel caso avrai bisogno di un tampone, ma per il naso; e anche di garze e bende. - Aiutala nelle attività domestiche. Fare le puzzette a intervalli regolari non è considerata un’attività. - Basta siti porno. Se proprio non ci riesci, prova a dirle: amore, provo a connettermi a youporn, sono in pensiero per la mia pornostar preferita, magari è stata contagiata. - Guardate qualcosa insieme che interessi a entrambi: quindi niente di cui al punto precedente e nemmeno le partite del campionato indonesiano spacciandole per un documentario sullo sfruttamento dei lavoratori.
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LUX AND THE CITY
- Se non ce la fai a stare con lei 24 ore, esci: i poliziotti capiranno, hanno una moglie pure loro. - Evita telefonate e chat sospette: tua madre non può essere così giovane e non puoi avere 21 cugine preoccupate per la tua salute, specie se una è ucraina e l’altra cubana. La scusa sarà poco credibile. - Non lasciare mutande in giro come fai a casa tua. In alternativa prova a dirle: tesoro, a casa tua non mi oriento ancora, quei boxer indicano il nord, mentre i calzini laggiù il salotto. Se proprio non riesci, abbandona il campo da eroe: dici che ti è apparso in sogno Fabrizio Corona confidandoti che darà solo a te l’antidoto per sconfiggere la pandemia; che è stato bellissimo, ma purtroppo devi andare a salvare l’umanità.
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QUA LA ZAMPA
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A CURA DI Silvere Oswald-Santillo (Medico veterinario) vetopolis@gmail.com / 661 123 100
piccoli amici Molto meno impegnativi di cani e gatti, i roditori possono essere ottimi animali da compagnia: intelligenti, affettuosi e allegri. Ecco i più comuni
I
l criceto, di diverse specie e colore, è un animale intelligente e pieno di vitalità. Molto divertente da osservare, non ama però farsi troppo manipolare. Ha attività principalmente notturna e richiede una gabbia molto ampia e attrezzata per muoversi agevolmente. Preferisce stare da solo in quanto ama molto preservare il suo territorio ed è litigioso verso i suoi simili. Regime alimentare: onnivoro (miscele di cereali, carboidrati integrali, frutta, verdura e proteine animali). Il porcellino d’India, o cavia, si è perfettamente adattato alla convivenza con l’uomo e non soffre se costretto alla vita di appartamento. Ama il contatto umano ed è capace di instaurare un vero rapporto di reciproco affetto. A differenza del criceto si tratta di un animale diurno, più felice in coppia (dello stesso sesso oppure di sesso opposto con il maschio sterilizzato). Regime alimentare: strettamente erbivoro (fieno, erba, verdure). Il coniglio è un animale molto delicato, dalla struttura ossea fragile, che soffre in caso di manipolazioni brusche. È intelligente, curioso, pieno di vita, ama correre, saltare ed esplorare e se viene tenuto
esclusivamente in gabbia diventerà facilmente triste e annoiato. Regime alimentare: erba fresca o il fieno in abbondanza, più verdure fresche. Il ratto: animale ingiustamente molto stigmatizzato, è però tra i più affettuosi e docili e probabilmente il più intelligente. Ama le coccole e la compagnia ed è molto pulito. Richiede una gabbia spaziosa, a più ripiani, ma deve avere la possibilità di uscire spesso. Meglio se tenuto in coppia (dello stesso sesso o con il maschio sterilizzato) a meno che non gli si possa dedicare molta compagnia. Regime alimentare: onnivoro (miscele di cereali, carboidrati integrali, frutta e verdura, piccole quantità di proteine animali). Il cincillà ama molto saltare e arrampicarsi, dunque necessita di una sistemazione particolarmente ampia, come una piccola voliera o una gabbia alta. È timido all’inizio, ma col tempo diventa molto socievole, pur non amando coccole eccessive. Ha il vantaggio di essere particolarmente longevo (15 anni circa) e con pochi problemi di salute. Regime alimentare: strettamente erbivoro, con alimenti di tipo asciutto (fieno, pellet specifico di ottima qualità).
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