PassaParola Mag Luxembourg

Page 1

Mensile italiano in Lussemburgo e Francia

680002

Nuovo expat, chi sei? Ce lo dice un sondaggio Maria Mazzotta, la nuova star del folk

5 453001

PORT PAYE PS/578

Anno XVII, XVII, Numero Numero63• •Giugno Marzo 2020

2,90 €

Alla scoperta del Granducato

Cartes postales d’Italie Voyage en musique avec Florence Alibert

Emergenza covid: come si cambia, dal lessico alle abitazioni Gli antichi affreschi di Padova in gara per l’Unesco

14 pages en français

giugno 2020

PassaParola


UNA GIUSTA INFORMAZIONE ANCHE IN TEMPI DI EMERGENZA #CORONAVIRUS SIAMO OPERATIVI 24H24 E 7J7 PER AGGIORNARVI IN TEMPO REALE E IN LINGUA ITALIANA SULLA SITUAZIONE NEL GRANDUCATO

Aiutaci a informarti!

FAI UN DONO, SOSTIENI L'INFORMAZIONE LIBERA! Faites un don en 6 secondes grâce à votre app mobile DIGICASH Entrez letmontant B o n i f i c o 2-s u con o i n t ede stato a PassaParola asbl 1- Scannez ce QR code DIGICASH

I B A N : L U 4 2 0votre 0 1 9don 1955 5203 5000 BIC: BCEELULLXXX

www.digicash.lu

3- Validez avec votre empreinte digitale ou votre code PIN


Foto copertina Copyright © Paul Hilbert / LFT

Fondation Fonds Interculturel

Anno XVII - Numero 6 - Giugno 2020

UN’ESTATE DA RE-INVENTARE

Eccoci già quasi in estate. Un’estate senza dubbio molto diversa da quelle del passato. L’estate della fase 2, oppure 3 oppure 1 e mezzo. Perché la sensazione per tutti è che, indipendentemente dalle autorizzazioni del governo, ognuno di noi scelga un “confinamento proprio”, basato sui propri dubbi, timori, stati psico-fisici. Di certo questa stagione ci spinge ad avere più voglia di uscire, osare, fare, incontrare. Facciamolo sempre pensando alla salute nostra e degli altri. I dati in Lussemburgo sono incoraggianti; bar, ristoranti e altre attività ludiche hanno riaperto. Assecondiamo quindi la nostra voglia di “normalità” e cerchiamo di farlo pensando che (forse) nulla sarà più come prima, e soprattutto che non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti finora. Forse molti di noi sceglieranno (leggi: preferiranno) non spostarsi. O forse sì, cercando di rientrare in Italia per riabbracciare i propri cari e godersi le bellezze nostrane. Allo stesso tempo però questa può essere una buona occasione per conoscere meglio il Paese dove abitiamo, scoprendolo e vivendolo in modo un po’ vacanziero! Inventandoci e re-inventandoci vacanze nuove e diverse, fra gite fuori porta, percorsi extraurbani nella natura e weekend “dietro casa” a prezzi contenuti. Ci viene incontro il governo, con un buono-regalo (per residenti e frontalieri dai 16 anni in su) da utilizzare nel settore Horesca del Granducato. Lo scopo è quello di sostenere gli imprenditori del turismo locale. Potrà essere davvero la buona occasione di farci sorprendere da una territorio che, dobbiamo ammetterlo, spesso snobbiamo... E in questi viaggi a KM 0, come strillato in copertina, potrete portare facilmente con voi la versione digitale della nostra Rivista, per scoprire o riscoprire la storia e le tradizioni nazionali grazie alla penna di Remo Ceccarelli e alla sua rubrica culturale Interessant! che racconta il Granducato agli italiani. En attendant les vacances à KM 0 ou lointaines, nous vous souhaitons une bonne lecture.

CHIUSO IN REDAZIONE 3 giugno 2020

10 numer

i l’anno


TESTO Marco Grispigni e Pietro Lunetto

Uno sforzo collettivo per fotografare la complessità dei nuovi expat, andando oltre i “freddi”, seppur importanti, dati quantitativi

S

u iniziativa della Filef Nuova emigrazione Belgio, delle associazioni Acli del Belgio e di EPN network è stato realizzato un questionario sulla nuova emigrazione italiana in Belgio; la ricerca, grazie alla collaborazione con diverse associazioni e gruppi informali di italiani emigrati, si è ampliata anche al Lussemburgo, all’area di Barcellona (Spagna), Francoforte sul Meno (Germania), Svizzera occidentale e Francia (principalmente l’Ile de France). Il quadro che appare dalle risposte al questionario, al quale hanno partecipato per lo più connazionali emigrati fra il 2016 e il 2019, ci descrive un gruppo proveniente sia dalle regioni meridionali che dalle regioni italiane più industrializzate (probabilmente a causa della chiusura di attività o per la riduzione del personale avvenuta in molti contesti produttivi), che per una buona metà hanno avuto più di un’esperienza di vita all’estero. I motivi che li hanno spinti a emigrare sono legati alla ricerca di lavoro, se possibile più stabile che in Italia, e alla possibilità di dare un futuro migliore alla propria famiglia (meno della metà dei nuovi emigranti aveva un lavoro stabile al momento della partenza). Siamo quindi lontani dallo stereotipo dei “cervelli in fuga”. I problemi legati al percorso migratorio sono abbastanza comuni fra le aree prese in esame: l’alloggio, imparare una nuova lingua, conoscere e frequentare nuove persone nel

4 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

Paese di arrivo e molti problemi burocratici, oltre che, spesso, la precarietà del lavoro anche nei nuovi Paesi. Anche i modi per risolvere questi problemi sono molto simili: amici e conoscenti, i social network e, in maniera molto, molto limitata, le associazioni, la Chiesa, i patronati: cosa, questa, abbastanza diversa dalle precedenti ondate migratorie. La parte sugli stereotipi ci conferma il quadro di quelli positivi, legati alla bellezza dell’Italia e, purtroppo, anche


Foto: Cafuddiamo @whatsbehindthat

I PROBLEMI LEGATI AL PERCORSO MIGRATORIO SONO ABBASTANZA COMUNI FRA LE AREE PRESE IN ESAME: L’ALLOGGIO, IMPARARE UNA NUOVA LINGUA, CONOSCERE E FREQUENTARE NUOVE PERSONE NEL PAESE DI ARRIVO E MOLTI PROBLEMI BUROCRATICI, OLTRE CHE, SPESSO, LA PRECARIETÀ DEL LAVORO ANCHE NEI NUOVI PAESI

quelli negativi, con gli italiani definiti mafiosi, furbi e che approfittano dei sussidi. In futuro si cercherà di approfondire alcuni aspetti della ricerca nei diversi territori, in modo da aggiungere tasselli di conoscenza che potranno essere utili a tutti gli attori associativi e istituzionali interessati. I risultati dell’indagine, totalmente autogestita e che non ha ricevuto contributi economici di nessun tipo, sono scaricabili dal sito: filefnuovaemigrazione.altervista.org

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 5


EUROPARLIAMONE TESTO Gerardo Magaldi

La Dichiarazione Shuman fu pronunciata il 9 maggio 1950. Per celebrare questo importante traguardo storico abbiamo deciso di fare un ritratto dei padri fondatori dell’Unione europea. Per tornare, idealmente, allo spirito del tempo

R

obert Schuman (francese) L’architetto del progetto europeo Schuman nacque proprio in Lussemburgo, nel quartiere del Clausen, e subì l’influenza di essere cresciuto in una regione di confine tra Francia e Germania, dove si laureò in giurisprudenza. Aprì il suo studio a Metz e lì venne eletto deputato nel Parlamento francese per la regione della Mosella. Finita la Seconda Guerra Mondiale, fu nominato Ministro degli Esteri della Francia. A lui si deve il Piano Schuman, pubblicato il 9 maggio 1950, data in cui oggi ricorre la Festa dell’Europa. Nel Piano propose il controllo congiunto della produzione del carbone e dell’acciaio, i principali materiali per l’industria metallurgica, ma anche per quella bellica. L’idea di fondo era che, attraverso la produzione comune dell’acciaio e del carbone, nessun Paese sarebbe stato in grado di combattere una guerra. In questo modo si voleva garantire una pace duratura a tutto il Vecchio continente, presupposto stesso alla base dell’Unione europea. Alcide De Gasperi (italiano) Un mediatore tra Francia e Germania Padre della Democrazia Cristiana, triestino, nato quando Trieste apparteneva ancora all’Impero austro-ungarico, attraversò il periodo monarchico ita-

6 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

liano e anche quello repubblicano. Le sue esperienze, del fascismo prima e della guerra poi, fecero nascere in lui la convinzione che solo l’unione dell’Europa avrebbe potuto evitare un loro ritorno. Lavorò intensamente alla realizzazione del Piano Marshall, creando stretti legami economici con altri Stati europei, in particolare la Francia. Appoggiò, inoltre, il Piano Schuman per la fondazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Grazie alla sua indole di abile mediatore, ha giocato sempre un ruolo cruciale nei rapporti fra Germania e Francia. Konrad Adenauer (tedesco) L’uomo dell’amicizia franco-tedesca Primo Cancelliere della Repubblica Federale di Germania e leader storico dell’Unione cristiano-democratica (CDU), rimase alla guida del neonato Stato dal 1949 al 1963; cambiò il volto della Germania dopo la guerra e della storia europea più di chiunque altro. Soprannominato “il vecchio”, come molti politici della sua generazione, Adenauer si


rese conto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale che una pace duratura poteva essere raggiunta solo per mezzo di un’Europa unita. Tra le varie tappe di adesione all’Unione europea, è ricordato per aver siglato insieme al presidente francese Charles de Gaulle uno storico trattato di amicizia con la Francia, da sempre acerrimo nemico della Germania.

Valery Brozhinsky/Shutterstock.com

Jean Monnet (francese) La forza unificatrice Monnet era originario della regione del cognac (Charente). Prima commerciante, poi banchiere, durante entrambe le guerre mondiali ricoprì posizioni di spicco nel coordinamento della produzione industriale in Francia e nel Regno Unito, dove aveva studiato. Collaborò alla stesura della famosa Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, che portò alla creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio e che quindi segnò la nascita dell’Unione europea. Altiero Spinelli (italiano) Padre del movimento federalista europeo Quando si parla di Spinelli, il suo nome è inevitabilmente connesso a quello del Movimento federalista europeo e la sua figura ruota totalmente intorno a questo concetto. Fu proprio questo politico italiano che propose al Parlamento europeo un progetto sull’Unione europea federale, il cosiddetto Piano Spinelli. Quest’ultimo venne adottato dal Parlamento nel 1984 e fu alla base dei Trattati successivi dell’Unione europea, quelli stipulati negli Anni Ottanta e Novanta.

Joseph Bech (lussemburghese) Un lussemurghese per l’integrazione Joseph Bech è stato il politico lussemburghese che contribuì alla costituzione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio nei primi Anni ’50 e fu uno dei principali architetti dell’integrazione europea. Fu un memorandum congiunto degli Stati del Benelux a portare alla convocazione della Conferenza di Messina del giugno 1955, che aprì poi la strada alla costituzione della Comunità Economica Europea. L’esperienza vissuta da Bech in Lussemburgo fra le due guerre gli permise di capire quanto potesse essere complessa la situazione di uno Stato piccolo come il suo, isolato com’era tra due “vicini” così potenti. Paul-Henri Spaak (belga) Un visionario e grande oratore Il belga Paul-Henri Spaak si merita appieno l’appellativo di statista europeo vista la sua lunga carriera politica. Prigioniero di guerra della Germania, Spaak aveva formulato insieme a Bech l’idea dell’unificazione dei Paesi del Benelux, idea che sarà di preludio alla costituzione dell’Unione europea. A lui si deve gran parte della formulazione dei contenuti del Trattato di Roma (1957). Secondo Spaak, unire gli Stati per mezzo di obblighi vincolanti derivanti da un trattato costituiva il mezzo più efficace per garantire pace e stabilità.

Fonte di alcune informazioni: https://europa.eu/ eu-pioneers

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 7


Foto: Fra Vantellini - www.fravantellini.com

u nda.l a r e v .la www a@pt.lu d veran

sconto

10%

LLA LARI DE O IT T I A ALE SUL TOT PASSAPAROLA I BBONAT CARD A


FINANZA & ECONOMIA TESTO Gerardo Magaldi

L

a notizia è di qualche settimana fa, ma ha prodotto ampia eco nei media, dettando l’agenda economica e accendendo la discussione. Lo scorso mese di aprile, per la prima volta nella storia, il prezzo del future del petrolio WTI (il benchmark per i prezzi del greggio Usa, cosa diversa rispetto al brent che è il benchmark europeo) è sceso sotto lo zero, fino raggiungere i -37 euro a barile. I future sono contratti a termine standardizzati che sanciscono l’impegno a un acquisto differito (nel futuro appunto) a un prezzo prefissato. In questo caso il prezzo negativo in aprile era per l’acquisto e la consegna di petrolio a maggio. È la prima volta nel corso della storia che il prezzo di un bene raggiunge un livello negativo come a voler dire “io venditore sono disposto a pagare te acquirente, se acquisti questo bene” (fonte Il Sole 24 Ore). Più indettaglio, nella giornata di martedì 21 aprile il prezzo del petrolio negoziato con questo contratto future, la cui consegna era prevista nel mese successivo, è diventato negativo perché negli USA vi era una notevole sovraproduzione e gli stessi venditori avevano terminato la loro capacità di stoccaggio; quindi hanno deciso che era meglio pagare gli operatori e smaltire così l’eccedenza di petrolio. Il motivo di questo fenomeno è da ricercare ovviamente nella notevole diminuzione della domanda derivante

Non era mai successo prima d’ora. La causa: l’emergenza sanitaria. Ecco cosa è successo “tecnicamente”. E cosa potrebbe succedere dalla pandemia da COVID-19. Durante i mesi del confinamento le aziende di tutto il mondo (soprattutto compagnie aree e raffinerie) hanno smesso di acquistare petrolio perché, semplicemente, con il blocco dei trasporti, non ne avevano più bisogno. Tuttavia, alla riduzione della domanda non è corrisposta una riduzione dell’offerta, perché gli impianti di estrazione hanno continuato a produrre nonostante ci fosse meno mercato. Il motivo di questo “disallineamento” tra domanda e offerta è da rintracciare nel fatto che è troppo costoso spegnere di colpo gli impianti di produzione petrolifera, ed è tanto più costoso se si vuole poi riattivarli in un secondo momento. Quindi tanto meglio produrre e disfarsi del petrolio che non produrlo affatto. Il fenomeno, se ci pensiamo, non è del tutto nuovo nell’economia reale: IL FENOMENO, SE CI PENSIAMO, NON È DEL TUTTO NUOVO NELL’ECONOMIA REALE: ABBIAMO VISTO, AD ESEMPIO, IN PASSATO GLI AGRICOLTORI DISTRUGGERE CON I TRATTORI I POMODORI O LE ARANCE SE IL LORO PREZZO È TROPPO BASSO

ad esempio, in passato abbiamo visto gli agricoltori distruggere con i trattori i pomodori o le arance se il loro prezzo era troppo basso. Questo prezzo negativo è stato un fatto isolato nel mese di aprile, perché i contratti future, per consegnare il petrolio nei mesi successivi, ad esempio giugno, hanno ripreso a salire in quanto vi era l’aspettativa che i consumi sarebbero ripartiti. Che cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Se gli impianti petroliferi non riusciranno a supportare la crescente domanda che ci sarà nei prossimi mesi, allora il prezzo del petrolio potrebbe subire un balzo notevole, superiore a quello di normale equilibrio. In caso contrario, se si riuscirà a mantenere in equilibrio la domanda e l’offerta, i prezzi dovrebbero tornare ai loro livelli abituali.

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 9


Creativa Images/Shutterstock.com

TESTO Amelia Conte

U

no degli ultimi casi che ha fatto più scalpore in Italia è stato sicuramente quello della giornalista Giovanna Botteri, presa di mira per l’abbigliamento e l’acconciatura inappropriati secondo gli haters (persone che denigrano sui social, ndr). L’aspetto prende così il sopravvento sulla sostanza e sull’esperienza decennale della giornalista. In un mondo dove la bellezza è d’obbligo, la donna di qualsiasi fascia d’età che non rispetti questi diktat (imposti da social network e dalla moda) viene sottoposta a critiche feroci sul proprio corpo. Troppo magro o troppo grasso poco importa: tutto può e deve essere fortemente e crudelmente criticato. Qui il confine tra offesa e bullismo diventa labile, quasi impercettibile. Far provare vergogna a qualcuno del proprio corpo con insulti di varia natura è una

10 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

Possiamo tradurlo come “spingere qualcuno a vergognarsi del proprio corpo”. È un fenomeno dai risvolti sempre più inquietanti, contro cui la legge comincia solo ora a fare qualcosa forma di violenza, spesso di donne contro donne, che può lasciare cicatrici molto gravi. Insomma, la donna vive il doppio peccato originale, ma sembra che quello più grave, ora nel 2020, sia legato all’apparenza. Secondo un recente sondaggio di gov.com, circa un terzo delle persone in Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Svezia e Spagna ha già provato questa esperienza sulla propria pelle. Nella maggior parte dei casi essere vittima di body shaming non è un caso isolato: tra gli europei che


SECONDO UN RECENTE SONDAGGIO DI GOV.COM, CIRCA UN TERZO DELLE PERSONE IN DANIMARCA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, ITALIA, NORVEGIA, SVEZIA E SPAGNA HA GIÀ PROVATO QUESTA ESPERIENZA SULLA PROPRIA PELLE hanno subito delle discriminazioni, il 36% ne è stato vittima più di dieci volte. In risposta a questo fenomeno sociale così diffuso è entrato in scena il movimento Body Positive, il contrapposto positivo che cerca di bilanciare gli effetti dannosi del body shaming, dedicato a chi ha un corpo che non rientra nei canoni predefiniti della “normalità”. La “body positivity” è un movimento sociale che si basa sull’idea secondo cui ognuno dovrebbe accettare il proprio corpo così com’è (www.thebodypositive.org). Il movimento ha inciso anche nelle campagne pubblicitarie legate alla cosmesi e alla moda, dove sempre più spesso compaiono donne con curve o attributi fisici differenti e non canonici. D’altra parte, in molti Paesi si è cercato di arginare il fenomeno sostenendo politiche contro ogni tipo di discriminazione anche rispetto all’aspetto fisico. Il pri-

mo Paese a muoversi in questo senso è stato la Gran Bretagna. Già nel 2016 il sindaco di Londra proibì l’affissione di pubblicità che avrebbero potuto causare problemi di autostima in merito al proprio corpo. La disposizione venne applicata su più di 12 000 annunci sui mezzi pubblici. In Italia, prima che il coronavirus mettesse tutto in secondo piano, il 30 gennaio 2020 c’è stato il primo sì della Camera alla proposta di legge contro body shaming e fat shaming (far vergognare in quanto grasso, ndr). L’obiettivo è quello di arginare la tendenza, a cui l’utilizzo dei social network sta dando sempre maggiore diffusione, a giudicare, offendere o deridere una persona sulla base di una sua caratteristica fisica, offrendo strumenti di prevenzione e sostegno a chi è vittima di questi abusi. Le conseguenze per chi li subisce possono essere drammatiche. Citando uno studio dell’Università dalla Florida si è stabilito, nel dibattito alla Camera, che queste “mortificazioni” mettono chi le subisce “a rischio di ingrassare ulteriormente e notevolmente” agevolando “comportamenti autodistruttivi, anoressia, bulimia, suicidio”, attivando la “vergogna del corpo che abitiamo”.

DAI NOSTRI SACERDOTI TANTE IDEE E TANTO IMPEGNO PER ESSERCI VICINI ANCHE DA LONTANO

C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana

Anche durante i momenti più difficili della quarantena, i nostri sacerdoti hanno trovato tanti modi per essere vicini a noi con aiuto concreto e spirituale. Nelle storie che qui raccontiamo, trovi alcuni esempi di quanto hanno saputo fare, mettendo a disposizione se stessi con impegno e anche con creatività.

La parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, a Roma, è proprio di fronte a un nutrito gruppo di condomìni dove vivono molti fedeli. L’impossibilità di riunire la sua comunità in chiesa, ha suggerito a don Antonio Lauri di spostare la celebrazione domenicale sul tetto dell’edificio. Sui balconi si sono affacciati in tanti e così, grazie a un altoparlante e un microfono, l’iniziativa di don Antonio ha permesso a tutti di partecipare alla Messa: un esempio concreto di chiesa che si fa davvero prossima ai suoi fedeli.

SOSTIENI L’IMPEGNO DEI SACERDOTI CON UN’OFFERTA, ANCHE SENZA MUOVERTI DA CASA

Don Alberto Debbi, attualmente vicario parrocchiale a Correggio (RE), oltre ad essere sacerdote è medico pneumologo. In questi momenti di sofferenza ha deciso di tornare temporaneamente in ospedale per assistere i malati e aiutare gli ex colleghi, mettendo a disposizione degli altri la sua esperienza, la sua fede, la sua vita. “Continuerò a pregare e a celebrare la Messa per tutti voi. Ora il mio altare diventa il letto del malato”.

don Nicola Ippolito

A Samarate (VA), don Alberto Angaroni e don Nicola Ippolito collaborano attivamente all’iniziativa “Aiutaci a raggiungere un bambino in più”, con l’obiettivo di trovare PC o tablet per i ragazzi che non ne dispongono. In questo modo tutti, anche nelle famiglie con minori possibilità, possono partecipare all’attività scolastica on line. Oltre ad attivarsi nella ricerca, don Nicola e don Alberto hanno messo a disposizione la stampante dell’oratorio per fare le prime stampe dei compiti e degli esercizi.

con la carta di credito chiamando il Numero Verde Nexi 800-825000 oppure su www.insiemeaisacerdoti.it

con un bonifico bancario on line, su uno dei conti correnti che trovi su www.insiemeaisacerdoti.it


sconto

10%

TO PER TERVENTITOLARI IN I S IA LS AI SU QUAIASI VEICOLO AROLA P S L A A S QU DELLA PAS NATI BBO CARD A

Levante GranSport

The path you take is the one you make Explorez tous les possibles dès 74.050 €* Partout dans son élément, Levante incarne avec audace la passion de la sportivité. En toute condition, son système Q4 quatre roues motrices optimise votre sécurité. Votre maîtrise de la route est totale. Votre plaisir de conduite sans limite... Comme dans un rêve. Garantie 3 ans. Kilométrage illimité. www.maserati.com

GARAGE INTINI SA 8 B route de Longwy 8080 BERTRANGE LUXEMBURG

+352 45 00 47 1 www.intini.lu

(*) Prix tarif d’une Levante Diesel au 17/07/2018. Modèle présenté : Levante GranSport S Q4 à 102.350 €. Dans la limite des stocks disponibles. Consommation en cycle mixte (l/100 km) : 7,9 - 8,3 - Émissions de CO2 gamme (g/km) : 207-282. Photo et coloris non contractuels. Retrouvez plus d’informations sur: WWW.MASERATI.LU - E.R. : Bram Vanhengel. Maserati West Europe. Automotive Media Centre Z. 1.Researchpark 20, 1731 Zellik.


PERSONAGGIO TESTO Ornella Piccirillo

:

«Gli italiani sono grandi lavoratori»

H

a vissuto e lavorato in Italia: quali sono i suoi migliori ricordi professionali? Ho avuto la fortuna di risiedere in Italia per ben tre volte ed ogni volta in contesti differenti. La prima volta nel 1994, alla fine dei miei studi, all’Università Bocconi di Milano, grazie al progetto Erasmus. Seguirono poi tre mesi di stage a Roma. Qualche anno dopo, nel 1998, sono stata di nuovo a Milano fino al 2003 per dirigere la nuova filiale italiana dell’editore di video giochi Ubisoft. Infine Venezia: dal 2012 al 2017, a capo della Fondazione Palazzetto Bru Zane, che opera per la promozione della musica romantica francese. Quest’ultima esperienza è stata senza dubbio la più importante: mai avrei immaginato di poter lavorare un giorno a Venezia! La Fondazione Palazzetto Bru Zane, creata da Nicole Bru circa dieci anni fa, è un progetto ambizioso e originale che aspira a riscoprire delle pagine intere della musica francese del XX secolo. Una delle mie più grandi soddisfazioni è stata intraprendere una collaborazione con il Teatro La Fenice per mettere in scena con successo Les Chevaliers de la Table ronde, un’operetta di Hervé, inventore del genere prima di Offenbach.

È la direttrice generale della Cité Musicale di Metz dal 1°ottobre 2017. Prima di approdare in Lorena, molteplici esperienze professionali l’hanno portata a vivere in Italia, con cui ha conservato un legame particolare

DEI MIEI COLLEGHI ITALIANI HO APPREZZATO LA CAPACITÀ DI ADATTAMENTO, LA GRANDE CREATIVITÀ E LA FLESSIBILITÀ, MA SOPRATTUTTO L’ATTITUDINE A NON PRENDERSI TROPPO SUL SERIO, CHE SPESSO MANCA AD ALCUNI MIEI COMPATRIOTI Ha riscontrato differenze nel modo di lavorare dei francesi e degli italiani? Ci sono, certo, delle differenze culturali nel modo di lavorare in Francia e in Italia, come allo stesso modo, esistono differenze tra l’Est e il Sud della Francia e tra Roma e Milano. Fortunatamente i nostri

due Paesi non hanno uniformità culturali. Le differenze, talvolta, si riscontrano più che altro per settori d’attività e nelle culture d’azienda. Il più grande choc l’ho vissuto, senza spostarmi da Parigi, quando ho lasciato la direzione Europa d’Ubisoft per l’Orchestra di Parigi… Dei miei colleghi italiani

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 13


PERSONAGGIO

ho apprezzato la capacità di adattamento, la grande creatività e la flessibilità, ma soprattutto l’attitudine a non prendersi troppo sul serio, che spesso manca ad alcuni miei compatrioti. Le relazioni informali sono molto più importanti in Italia: talvolta è più facile concludere un progetto davanti a una tazza di caffè o durante una cena conviviale piuttosto che con una lunga riunione. In Italia bisogna sempre trovare il tempo per questi momenti e coltivare le proprie relazioni, che si rivelano ben più importanti che in Francia. Infine, mi piace sottolineare che gli italiani sono dei grandi lavoratori. Può raccontarci un po’ Venezia, città molto amata dai francesi? È una città unica, viverla nella quotidianità, come residente, permette di apprezzarne ancor di più il carattere straordinario e incomparabile. Ogni mattina attraversavo il Ponte dell’Accademia per accompagnare i miei figli a scuola prima di recarmi in ufficio dietro la Basilica dei Frari. Sempre lo stesso percorso, ma con un panorama diverso ogni giorno, grazie alle variazioni della luminosità e

A VENEZIA MANCA UNA VISIONE POLITICA FORTE, CHE POTREBBE SALVARLA ED EVITARLE DI DIVENTARE UNA CITTÀ-MUSEO SENZ’ANIMA del tempo. La nostra passeggiata preferita ci conduceva, la domenica, fino alla punta della dogana e poi sull’Isola San Giorgio, da dove si gode una delle più belle viste sul Canale della Giudecca e su piazza San Marco. La laguna con tutto il suo ecosistema è stata una vera scoperta per me. A Venezia si cammina moltissimo a piedi, quindi capita di incontrare spesso le stesse persone con cui si finisce per scambiare qualche parola o bere un caffè al bar più vicino. Venezia è una città con una grande socialità, anche perché conta un numero di abitanti in costante diminuzione che figurano come “veri sopravvissuti” contro i milioni di turisti che sbarcano ogni anno in città. La dimensione umana di Venezia mi ha segnato e in questa città ho stretto dei legami duraturi. Purtroppo negli ultimi cinque anni in cui vi ho vissuto ho assistito, con tristezza, al suo degrado: diminuzione degli abitanti in centro

www.citemusicale-metz.fr La Cité Musicale incorpora le tre sale di spettacoli di Metz: Arsenal, BAM (Boite à Musique), Trinitaires, nonché l’Orchestra Nazionale di Metz, in un progetto innovatore e ambizioso al servizio della creazione artistica. La nuova istituzione è aperta a tutte le discipline ed estetiche musicali e alla danza. (OP)

14 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

città, chiusura di tante piccole botteghe, soppiantate da negozi di chincaglieria cinese. A Venezia manca una visione politica forte, che potrebbe salvarla ed evitarle di diventare una città-museo senz’anima. Quali sono i suoi progetti futuri per la Cité Musicale? Stiamo vivendo un periodo di grande incertezza che rende difficile proiettarsi nel futuro. Quando è scoppiata la pandemia avevamo già finalizzato il programma della stagione 2020/21, fatta eccezione per la sezione Musiques Actuelles che ha programmazione trimestrale. Noi speriamo di poter riprendere le nostre attività appena possibile, nel rispetto di tutte le restrizioni sanitarie. I nostri siti patrimoniali e tutte le gallerie d’esposizione dovrebbero riaprire a inizio giugno. Ci stiamo organizzando per poter accogliere al più presto residenze e sale prova d’artisti che hanno urgenza di riprendere il loro lavoro di creazione. Siamo consapevoli che nella prossima stagione non potremo, probabilmente, presentare al pubblico tutta la programmazione e stiamo lavorando a diverse soluzioni con un certo ottimismo. Avevamo previsto di iniziare la nuova stagione con un evento dedicato agli Stati Uniti prima delle elezioni presidenziali, ma allo stato attuale non sappiamo se gli artisti invitati potranno viaggiare. Continuiamo, dopo l’Italia e la Polonia, a mettere in risalto i Paesi che hanno forti legami con la storia della Lorena.



ONDE SONORE TESTO Paolo Travelli

Dal Canzoniere Grecanico Salentino alla carriera da solista, la cantante salentina fra le voci più apprezzate della world music ci racconta Amoreamaro, il suo ultimo lavoro che rende omaggio all’amore

A

moreamaro è il tuo ultimo lavoro che coglie i vari aspetti dell’amore e rende omaggio a tantissime personalità della nostra musica come Rina Durante, Rosa Balistreri, Maria Carta, celebre per la sua interpretazione di No potho reposare. A te che sei fra le eredi di queste straordinarie signore del nostro folk chiedo: cosa ti hanno trasmesso e cosa pensi potrebbero ancora trasmetterci? Nella musica tradizionale c’è una cultura apparentemente patriarcale, ma il ruolo delle donne è sempre stato fondamentale così come la loro grande forza. Le voci di queste grandi artiste e anche di altre, come

LA FRANCIA È UNA TERRA ATTENTA ALLE CULTURE E LA RISPOSTA È STATA DA SEMPRE POSITIVA; LE PERSONE SONO MOLTO CURIOSE E INTERESSATE

16 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

ad esempio Gabriella Ferri, hanno il vero sapore della nostra terra e da loro ho appreso come il canto sia una forma di espressione dei sentimenti. Possono ancora insegnarci tanto perché in loro si sente che è il cuore la fonte di origine del loro modo di cantare, la spontaneità è la cosa principale. Nel disco anche due bellissimi inediti come il title track e “nun me lassare”, che omaggiano la tua terra d’origine: il Salento. Attualmente vivi fra l’Italia e la Francia. Che accoglienza artistica hai avuto in terra transalpina? La Francia è una terra attenta alle culture e la risposta è stata da sempre positiva; le persone sono molto curiose e interessate. La pizzica ha, come altre musiche da trance, un potere particolare, ed è una musica che ti prende dentro indipendentemente da dove la suoni. Con il Canzoniere abbiamo girato tutto il mondo e la reazione al nostro genere musicale è sempre la stessa. Quando lo spettatore riesce a percepire la motivazione che spinge a cantare, la musica tradizio-


ONDE SONORE

nale arriva dritta al cuore della gente. Questa è sicuramente la mia esperienza. A detta della gente “quando canto sono dentro al pezzo”. Quindici anni insieme a uno degli ensemble più importanti della storia mondiale della world music ovvero il Canzoniere Grecanico Salentino. Quanto ha inciso questa lunga esperienza nella tua vita artistica e come hai deciso di cominciare una carriera solista? Ha inciso moltissimo, perché ho cominciato a cantare nel gruppo più importante per quanto riguarda la riproposta della musica tradizionale. Sono entrata nel gruppo alla fine degli Anni ’90 e ho imparato come si effettuano ricerche in campo etnomusicale dal leader della band Mauro Durante. La ricerca in musica è la cosa più importante che ho appreso da quella esperienza. In seguito ho deciso di optare per la carriera solista perché mi è divenuta un po’ stretta la tradizione salentina. Da diverso tempo cominciavo a interessarmi alla musica balcanica e, quindi, volevo sentirmi libera di spaziare fra le varie musiche tradizionali. Nutri un forte amore per la cultura balcanica e per la musica dell’est Europa, che ti ha portato anche a creare un eccellente duo con il musicista albanese Redi Hasa. Quali sono le caratteristiche che maggiormente apprezzi di queste culture?

HO DECISO DI OPTARE PER LA CARRIERA SOLISTA PERCHÉ MI È DIVENUTA UN PO’ STRETTA LA TRADIZIONE SALENTINA. DA DIVERSO TEMPO COMINCIAVO A INTERESSARMI ALLA MUSICA BALCANICA Le trovo molto vicine al mio Salento nella maniera di cantare. Non saprei il motivo reale del mio interesse, credo che sia contenuto nel mio DNA. Il mio corpo vibra in maniera particolare quando ascolto e canto la musica balcanica. Anche nel flamenco ritrovo un certo tipo di utilizzo delle voci come, ad esempio, nella “tecnica del grattato”, e credo che questa sia una caratteristica di tutta la musica mediterranea. Inoltre, c’è anche un motivo culturale in relazione alla vicinanza anche territoriale di questi popoli. Tantissimi successi anche nella tua nuova carriera con presenze costanti nei festival e nelle sale più importanti del mondo in ambito world. Qual è il segreto del tuo successo? È difficile perché non dovrei essere io a dirlo. Una cosa ci tengo comunque a dirla: la tecnica e lo studio sono cose importanti, ma quando si canta bisogna dare tutto di noi stessi. Quando canto, chiudo gli occhi, creo un mio mondo intorno a me e vivo il canto sulla mia pelle.


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Philippe Poivret

SOLIDARITÉ ITALO-FRANÇAISE municipal et envers tous les Hettangeois. Le maire d’Hettange-Grande, au nom de son conseil municipal et de tous ses administrés, s’est dit ému et touché par ce don inespéré compte tenu des difficultés d’approvisionnement en France. Des liens très étroits se sont tissés entre les deux villes depuis la cérémonie de jumelage en 1982 à tel point qu’il existe une rue de Pederobba à Hettange-Grande. Régulièrement sont organisées des rencontres entre les associations culturelles comme l’harmonie municipale La Lyre et La Banda Municipale di Pederobba, des matchs de foot et des voyages qui regroupent, chaque fois, une cinquantaine de participants.

Prehistorik/Shutterstock.com

Pour Pederobba, ville de 7400 habitants à 80 km au nord de Venise et Hettange-Grande, ville de 7653 habitants à 6 km de Thionville, le jumelage n’est pas un simple protocole, ce ne sont pas seulement des mots mais des échanges permanents et une vraie entraide. En témoigne le magnifique geste de Pederobba qui a offert, fin avril, à HettangeGrande 1750 masques, 300 flacons de solution hydroalcoolique et 200 paires de gants jetables en pleine vague de pandémie Covid-19. Le maire de Pederobba, M. Marco Turato et le conseil municipal ont envoyé, avec tout ce matériel, un message de solidarité européenne envers le maire d’Hettange-Grande, M. Roland Blacerzak, le conseil


sconto

10%

RI DELLA I TITOLA A E L A T SUL TO PASSAPAROLA I BBONAT CARD A


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ornella Piccirillo

V

ous avez vécu et travaillé en Italie. Quels sont vos meilleurs souvenirs professionnels de cette période ? J’ai eu la chance de vivre à trois reprises en Italie dans des villes et des contextes très différents : d’abord à la fin de mes études, en 1994, pour un échange Erasmus à l’université Bocconi de Milan, suivi de trois mois de stage à Rome, puis à nouveau à Milan quelques années après pour diriger de 1998 à 2003 la toute jeune filiale italienne de l’éditeur de jeux vidéo Ubisoft, alors en plein boom. Enfin à Venise, de 2012 à 2017, à la tête de la Fondation Palazzetto Bru Zane qui œuvre pour la promotion de la musique romantique française. Cette dernière expérience a été sans doute la plus marquante, je n’aurais jamais imaginé travailler un jour à Venise ! La Fondation Palazzetto Bru Zane créée par Nicole Bru il y a un peu plus de 10 ans est un projet à la fois très ambitieux et original qui vise à redécouvrir des pans entiers de la musique du XIXe siècle français. L’une de mes plus grandes satisfactions a été de mettre en œuvre une collaboration avec La Fenice pour y donner, avec un franc succès, Les Chevaliers de la Table ronde une opérette d’Hervé, l’inventeur du genre avant Offenbach ! 20 - PassaParola Magazine - JUIN 2020

Elle est la directrice générale de la Cité musicaleMetz depuis octobre 2017. Avant d’arriver à Metz, de nombreuses expériences professionnelles l’ont amenée à vivre en Italie, pays avec lequel elle a conservé un lien particulier. PassaParola l’a rencontrée.

Avez-vous trouvé des différences dans la façon de travailler entre les Français et les Italiens ? Il existe bien sûr des différences culturelles dans la manière de travailler en France et en Italie, mais comme il en existe aussi entre l’Est et le Sud de la France ou bien entre Milan et Rome. Nos pays ne sont pas du tout uniformes et heureusement ! Les différences tiennent parfois aussi beaucoup aux secteurs d’activité et aux cultures d’entreprise : le plus grand choc, je l’ai vécu à Paris, en quittant la

direction marketing Europe d’Ubisoft pour l’Orchestre national de Paris… De mes collègues italiens, j’ai beaucoup apprécié la capacité d’adaptation, la souplesse et la grande créativité, et surtout cette capacité à ne pas trop se prendre au sérieux qui manque parfois à certains de mes compatriotes. Les échanges informels y sont très importants et il est parfois plus facile de faire avancer un projet important autour d’un café improvisé ou d’un déjeuner convivial qu’avec une longue réunion. Il faut prendre


FRANCE-ITALIE (aller / retour)

le temps de ces rencontres et travailler son réseau, ce qui est peutêtre encore plus important qu’en France. Et les Italiens sont de très grands travailleurs ! Venise est une ville très aimée par les Français, pouvez-vous nous en parler ? C’est une ville unique, sans doute l’une de celles qui a été le plus racontée par tous ceux et celles qui, immanquablement, tombent sous son charme ! La vivre au quotidien comme résident permet d’en apprécier encore plus le caractère extraordinaire et incomparable. Je traversais tous les matins le pont de l’Accademia pour emmener mes enfants à l’école et rejoindre ensuite mon lieu de travail derrière la Basilica dei Frari. Un même parcours mais une vision renouvelée chaque jour, inlassablement, par la variation des lumières, du temps. Notre promenade préférée nous emmenait le dimanche jusqu’à la Punta della Dogana puis sur l’Isola di San Giorgio d’où on a l’une des vues les plus belles sur le bassin de San Marco et le canal

de la Giudecca. J’ai aussi découvert les beautés de la lagune, de toutes les îles qui entourent Venise et constituent son écosystème, avec leur faune et leur flore très spécifique. Venise est aussi une ville où l’on marche tout le temps et, de ce fait, où l’on passe son temps à croiser des personnes que l’on connait avec qui échanger quelques mots ou prendre un café in piedi au bar du coin. La sociabilité y est très forte, renforcée par le petit nombre d’habitants en baisse chaque année - qui font un peu figure de survivants par rapport aux millions de touristes qui débarquent chaque année. C’est une dimension qui m’a fortement marquée dans cette ville, où nous avons noué des amitiés durables. Mais j’ai aussi vu, avec tristesse, Venise se dégrader au cours des cinq années où j’y ai vécu, avec un tourisme incontrôlé, des résidents de moins en moins nombreux, des commerces de proximité qui ferment et sont remplacés par des magasins de verroterie chinoise. Il manque aujourd’hui une vision politique forte pour sauver cette ville et

www.citemusicale-metz.fr La Cité musicale - Metz comprend trois salles de spectacle de la ville, l’Arsenal, la BAM (Boîte à Musique) et les Trinitaires, ainsi que l’Orchestre national de Metz pour un projet novateur et ambitieux au service de la création artistique. Cette nouvelle institution est ouverte à toutes les disciplines et esthétiques musicales ainsi qu’à la danse. (OP)

éviter qu’elle ne se transforme en ville-musée sans âme. Quels sont vos projets futurs pour la Cité musicale avant et après la pandémie ? Nous vivons une période de grande incertitude qui rend difficile la projection vers le futur. Lorsque la pandémie s’est déclarée et que les salles de concert ont dû fermer mi-mars nous avions pratiquement finalisé la saison 20/21, sauf pour les musiques actuelles où la programmation se fait par trimestre. Nous souhaitons reprendre nos activités dès que possible, tout en respectant des règles sanitaires strictes. Nos lieux patrimoniaux et notre galerie d’exposition devraient rouvrir début juin et nous nous organisons pour pouvoir accueillir dès que possible des résidences et des répétitions d’artistes qui ont besoin de reprendre leur travail de création. Pour la saison 20/21, nous savons que nous ne pourrons peut-être pas présenter toute la programmation imaginée et travaillons à plusieurs scénarios plus ou moins optimistes. Nous avons prévu d’ouvrir la saison avec un temps fort autour des États-Unis, quelques semaines avant les élections présidentielles américaines. Mais les artistes pourront-ils venir ? Nous poursuivrons aussi, après l’Italie et la Pologne, nos coups de projecteur sur les pays très liés à l’histoire de la Lorraine, avec plusieurs concerts et spectacles consacrés cette fois à l’Algérie, avec Souad Massi, Nacera Belaza ou Gnawa Diffusion. Et un fil rouge autour des cuivres nous accompagnera tout au long de la saison notamment avec la trompettiste Airelle Besson, qui sera notre artiste associée pour 20/21.

JUIN 2020 - PassaParola Magazine - 21



FRANCE-ITALIE (aller / retour)

Tetiana Chernykova/Shutterstock.com

TEXTE Anne-Marie Dufour

HARICOTS OU FAGIOLI Les expressions françaises basées sur des noms de légumes sont nombreuses. Le haricot n’y est guère favorisé, qu’on travaille pour des haricots, ou pour des prunes, autrement dit pour rien, ou que l’on constate que la situation est si désespérée que c’est vraiment la fin des haricots. Et si quelqu’un vous court sur le haricot, vous êtes vraiment exaspéré. Mais il suffit de passer les Alpes pour que ce brave légume redore son image. Quand vous constatez que quelque chose capita a fagiolo, c’est qu’elle est est

vraiment tombée à pic, à point nommé ; il peut s’agir aussi d’un ami qui viene a fagiolo pour vous donner un coup de main quand vous êtes dans l’embarras. Enfin andare a fagiolo sera appliqué à quelque chose qui va très bien, qui est adapté et qui plaît beaucoup. Puisque c’est la saison du jardinage, pour ceux qui auraient l’occasion d’entendre un Petit-duc (assiolo) chanter : quando canta l’assiolo, contadin, semina il fagiolo. JUIN 2020 - PassaParola Magazine - 23


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Francesco Mind Fiorentino TRADUCTION Élisabeth Méhat

Rennes-le-Château Montauro Gerusalemme

D

epuis quelques années il est question d’une étude intéressante concernant l’église de Montauro (province de Cosenza, Calabre) qui présente de nombreuses similitudes avec la très célèbre église de Rennes-le-Château en France. Cette découverte singulière est due à Giuseppe Pisano, historien, qui dans son livre (I misteri di Montauro : la Rennes-le-Château italiana), décrit les différents mystères que présente l’église de Saint-Pantaléon de Montauro, en tout point semblables à ceux de l’église Sainte-Marie-Madeleine de Rennes-le-Château. En pénétrant dans l’édifice fortifié, on peut voir de nombreuses similitudes avec l’énigmatique église française dont a parlé Dan Brown dans son thriller Da Vinci Code. Ce ne sont pas les seuls mystères

24 - PassaParola Magazine - JUIN 2020

On retrouve des similitudes fascinantes et inexplicables par certains aspects dans deux églises situées l’une en France et l’autre en Calabre. de cette église qui, si l’on considère la construction des murs, pourrait dater du XIIe siècle, ainsi que sa crypte où l’on a retrouvé il y a environ 70 ans un squelette sur un fauteuil. Cet épisode renvoie au mystérieux curé de Rennes, Bérenger Saunière qui, d’après ce qu’on raconte, fut placé après sa mort dans un fauteuil, enveloppé dans une couverture avec des pompons rouges. Quiconque se présentait pour vénérer sa dépouille, coupait un pompon pour l’emporter. De même la symbolique qui renvoie à MarieMadeleine et la fresque du plafond représentant Saint Michel et Satan. Toujours sur le territoire de Montauro, en particulier sur les portails de certains édifices et sur des rochers granitiques, Pisa-

no a découvert des symboles qui renvoient à des sociétés secrètes telles que les Templiers et à la Maçonnerie, comme le fameux « nœud des Templiers ». Enfin Pisano démontre qu’étonnamment Montauro se trouve exactement dans l’axe Rennes-leChâteau Jérusalem… « Voici une série d’éléments nous dit l’historien originaire de Soverati - qui ne prétendent en aucun cas être absolus, mais qui correspondent par certains aspects à des détails de l’église française de Rennes-le-Château, avec des symboles et des points qui mériteraient d’être approfondis et pourraient nous amener à une nouvelle version plus complète et véridique de l’histoire de ce territoire, et d’autres aussi. »



FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Philippe Poivret

Deux rives Fabio Pusterla (trad. B. de Jurquet et P. Jaccottet) Éd. Cheyne, 2002 - 128 pages - 23 euros

Le temps suspendu Valeria Parella (trad. D. Vittoz) Éd. Seuil, 2010 - 256 pages - 16,70 euros

Né en Suisse dans le Tessin, Fabio Pusterla, poète et traducteur, écrit en italien et c’est son ami Philippe Jaccottet qui le traduit en français avec Béatrice de Jurquet. On peut donc le lire dans les deux langues sans rien perdre. Sa poésie est celle de l’entredeux, de cet interstice dans lequel il place ses poèmes qui cherchent l’essentiel. C’est tout naturellement que ce recueil bilingue s’appelle Deux rives, celle du Tessin et celle de l’Italie, celle de la langue italienne et celle de la langue française, celle du visible et de l’invisible.

Dans une unité de néonatologie, c’est la vie et la mort des prématurés qui se jouent. Maria, napolitaine de quarante-deux ans, vient d’accoucher. Elle regarde sa fille travers les vitres de la couveuse. Dehors, la vie continue, celle de ses amis et celle de Naples. Les médecins, les autres mamans qui s’inquiètent, les pères absents, tout est raconté comme s’il s’agissait d’une amie proche qui ne sait pas si l’avenir sera un drame ou non.

Voyage en Italie

Les oncles de Sicile

Jean Giono Éd. Gallimard coll. Folio, 1953 224 pages - 6,90 euros

Leonardo Sciascia (trad. M. Fusco) Éd. Gallimard, revue et corrigée en 2002 294 pages - 11,50 euros

Envie d’aller en Italie avec un écrivain plein d’humour et charmeur ? Alors il faut y aller avec Jean Giono dont le père était italien et qui part retrouver ses racines en 1951. De Turin à Florence, en passant par Milan dont il n’aime pas le Duomo, Vérone ou Venise qu’il adore, il ne veut pas nous faire visiter les palaces et autres monuments. Il veut nous faire découvrir, avec un bonheur communicatif et une pointe d’humour, l’esprit des Italiens, leurs mœurs et leurs passions.

Quatre récits, quatre époques. Le fils d’un homme à tout faire raconte la vie de sa famille au service d’un baron qui retourne facilement sa veste. Un soldat, envoyé par le Duce en Espagne pour combattre du côté de Franco, comprend qu’il se bat du mauvais côté. Un adolescent, qui voit arriver dans son village les Américains, suit après la Libération sa tante venue d’Amérique à la découverte de sa famille sicilienne. Un artisan communiste qui ne comprend pas le pacte germano-soviétique, abandonne ses convictions après le rapport Khrouchtchev de 1956. De Garibaldi aux année 1950, c’est toute la Sicile qui défile, racontée de l’intérieur par un magistral écrivain sicilien.

26 - PassaParola Magazine - JUIN 2020



FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Roberta Bignardi

ORIZZONTALI 1. Consuetudini 4. La zona laziale con Frosinone 1

6. Chiusura lampo 8. L’autrice del romanzo

3

11. La città del cantautore Fabrizio De André 12. I monti di Ragusa

2

4

14. Vasto, spazioso

5 6

VERTICALI

7

2. Commettere un errore 3. L’attrice Bellucci 5. Fare quello che gli altri non farebbero

8

7. Fucile di precisione

9

9. Un argomento da evitare 10. Fissazioni

10

11. Peso leggero 13. La Spagna cantante 11 13

12

14

SOLUZIONE VERTICALI 2. Sbagliare - 3. Monica - 5. Osare - 7. Carabina - 9. Tabu - 10. Manie - 11. Grammo - 13. Ivana ORIZZONTALI 1. Usi - 4. Ciociaria - 6. Zip - 8. Ferrante - 11. Genova - 12. Iblei - 14. Ampio

28 - PassaParola Magazine - JUIN 2020


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Élisabeth Méhat

Petits toasts aux foies de volaille Préparation Hacher finement l’oignon et le faire revenir dans 2 cc d’huile d’olive et 2 de beurre. Y incorporer ensuite les foies de volaille coupés grossièrement et les faire cuire en les mouillant avec un peu de vin. Après 30 min. environ, hacher le tout sur la planche et remettre dans la casserole. Ajouter les câpres hachées et les filets d’anchois et faire cuire quelques minutes encore avec un peu de bouillon. Saler et poivrer. Tartiner la pâte ainsi obtenue sur des tranches de pain grillé. On peut aussi les tremper d’un seul côté rapidement dans le bouillon.

INGRÉDIENTS pour 6 personnes 350 gr de foies de volaille, 1/2 oignon, 1 cc de câpres, 3 filets d’anchois, 2 cc de beurre, 2 cc d’huile d’olive, un peu de vin blanc, un peu de bouillon, du pain de campagne, sel et poivre


FRANCE-ITALIE (aller / retour) TEXTE Ornella Piccirillo

Pendant cette période où le temps s’est suspendu pour cause de pandémie Covid-19, nous avons demandé à nos lecteurs de nous décrire les lieux en Italie qu’ils aimeraient revoir une fois le confinement terminé. Nous avons reçu de nombreuses réponses sous forme de cartes postales imaginaires en provenance de localités célèbres et d’autres moins connues; certaines écrites en français, d’autres en italiens mais toutes débordantes d’amour et de nostalgie.

30 - PassaParola Magazine - JUIN 2020


FRANCE-ITALIE (aller / retour)

JUIN 2020 - PassaParola Magazine - 31


DESTINAZIONE ITALIA TESTO Ornella Piccirillo

Nel tempo sospeso causato dalla pandemia abbiamo chiesto ai nostri lettori francesi di raccontarci in quali città italiane vorrebbero ritornare una volta terminato il confinamento. Hanno risposto in tanti, con “cartoline” da località note e meno note: alcune scritte in italiano, altre in francese. Ne è venuta fuori una splendida carrellata di ricordi, passione e nostalgie

32 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020


DESTINAZIONE ITALIA

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 33


Formation continue en Langue, Culture et Société Italiennes –

Formazione continuainin «Lingua, Cultura e Società Formazione continua «Lingua, Cultura e Società italiane» Iscrizioni aperte fino alaperte 22 giugno italiane» - Iscrizioni fino al 15 giugno La formazione formazionecontinua continua coniuga l’eccellenza didattica con la flessibilità La coniuga l’eccellenza della della didattica con la flessibilità degli orari.degli orari. Obiettivi Obiettivi • Comprensione della società italiana a partire dalla storia, dalla lingua dalla cultura. Comprensione della società italiana a partire dalla storia, dallae lingua e dalla cultura.

Analisididivari vari temi (storia, letteratura, cinema) secondo un approccio interdisciplinare • Analisi temi (storia, letteratura, arte,arte, cinema) secondo un approccio interdisciplinare (storico-politico-sociale) e multilingue. (storico-politico-sociale) e multilingue. Scopertae evalorizzazione valorizzazione della diversità culturale italiana delle interazioni e lussemburghesi. • Scoperta della diversità culturale italiana e delle einterazioni tra italianitraeitaliani lussemburghesi.

Strutturadella dellaformazione formazione Struttura Un solo anno accademico (da settembre a maggio)

• Un solo anno accademico (da settembre a maggio)

3 ore di frequenza a settimana (mercoledì 18:15 - 21:30)

• 3 ore di frequenza a settimana (mercoledì 18:15 - 21:30)

Lezioni plenarie

• Lezioni plenarie

1 atelier a scelta tra varie possibilità tipo:

• 1 atelierAtelier a sceltaditra varie possibilità tipo: espressione cinematografica / Atelier di scrittura creativa e arte • Atelier di di espressione cinematografica / Atelier di scrittura creativa e arte Atelier scrittura autobiografica

Incontri periodici con esperti internazionali del panorama culturale italiano • Atelier di scrittura autobiografica (quali ad es. Paolo Crepet, Erri De Luca, Philippe Daverio, Giordano Bruno Guerri, Gianni Canova, Atelier di preparazione alla gestione aziendale Luigi• Lo Cascio ecc. per le scorse edizioni) italiano (in casi eccezionali il francese) •Lingua Atelierd’insegnamento: di espressione teatrale Diplomaperiodici universitario finale • Incontri con esperti internazionali del panorama culturale italiano (quali ad es. Paolo Crepet, Erri De Luca, Philippe Daverio, Giordano Bruno Guerri, Gianni Canova ecc. per le scorse edizioni) Requisiti Conoscenza B2 della lingua • Lingua d’insegnamento: italianoitaliana (in casi eccezionali il francese) Diploma di scuola secondaria

• Diploma universitario finale

Per iscrizioni fino al 22 giugno: PerPerlcsi.uni.lu inscrizoni fino al 15 giugno: lcsi.uni.lug


PASSA...PAROLE TESTO Gilda Luzzi

Questa emergenza non ha cambiato solo la nostra vita, ma anche il nostro linguaggio. Fra anglicismi, parole (ri)scoperte e lemmi che un tempo usavamo per ben altre ragioni

D

venirci in soccorso vista la penuria di farina bianca sugli scaffali dei supermercati…) cerchiamo di capire come l’epidemia si è diffusa anche nel nostro lessico quotidiano. Il lemma zero, che ha preceduto di molto il paziente con lo stesso numero, è stato Coronavirus e ha cominciato a circolare già da fine gennaio. Raccontava di un problema lontano, di natura esotica, che stava interessando persone tanto distanti da noi verso le quali, inizialmente, siamo riusciti a dissotterrare il nostro, mai del tutto sopito, senso di intolleranza. Poi, quando il virus biologico, subito dopo il Festival di Sanremo, ha iniziato a “far rumore” anche in Italia, insieme al paziente zero, individuato a Codogno, abbiamo dovuto familiarizzare con termini “perfezionati” ad hoc come focolaio, tampone, asintomatico, in-

Erta/Shutterstock.com

oveva essere poco più di un’influenza. E, nel pieno rispetto delle previsioni, una grande influenza c’è stata: nelle case, nelle città, sulle strade, nella natura, dentro e fuori di noi. C’è stato, e c’è ancora, un virus “sanitario” che ha cambiato gli ospedali, scombinato i reparti, stravolto le terapie. Un virus che è riuscito perfino a modificare il modo di andarsene all’altro mondo, senza il conforto di nessuno, così come ha impedito a familiari ed amici di accompagnare i propri morti solitari nell’ultimo saluto. C’è stato, e c’è ancora, un virus linguistico e sociale, che ha mutato il nostro approccio al mondo e introdotto nuove parole di cui, nell’era del pre-covidico, ignoravamo l’esistenza. Senza scomodare l’Accademia della Crusca (che tuttavia potrebbe

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 35


PASSA...PAROLE

tubato, che presto avrebbero monopolizzato i nostri discorsi. Con il crescere dell’emergenza, parole come autocertificazione e DCPM hanno abbandonato i faldoni impolverati della burocrazia e hanno invaso le nostre stampanti. Il virus è stato velocissimo e noi, cercando di essere altrettanto rapidi nel parlarne, abbiamo iniziato a usare una sigla per identificarlo: Covid-19. Questo novello e sconosciuto ri-scrittore di civiltà “antiche” ci ha imposto dapprima il distanziamento sociale (niente abbracci, niente strette di mano e distanza di almeno un metro fra le persone), la quarantena per chi poteva essere stato contagiato, le zone rosse (fermi tutti!) dove il rischio era più alto. Poi, quando virologi, immunologi, pneumologi, infettivologi si sono resi conto che non sarebbe bastato lavarsi assiduamente le mani per “scansare” il virus, si è decretato il lockdown, anglicismo che significa chiusura totale del Paese. Da quel momento (era l’11 marzo in Italia), mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità parlava per la prima volta di pandemia, abbiamo iniziato ad “avere confidenza” con vocaboli quali saturazione (che misura la quantità di ossigeno nel sistema circolatorio e non il disgusto da affaticamento lavorativo), ossigenazione del sangue e non dello spirito, il picco del contagio e non più il cucuzzolo di montagna, i ventilatori polmonari non più strumenti per rinfrescare l’aria, il bollettino che registra i deceduti e i contagiati di ogni giorno e non più il meteo della settimana. E mentre nelle conversazioni e nei gesti scomparivano parole e atti mai abusati come abbracci, baci, carezze e coccole, la nostra familiarità con il lessico medico è diventata inversamente proporzionale alla disponibilità di libertà personali elementari: scuole chiuse, chiese e altri centri di culto chiusi, uffici chiusi, negozi chiusi, musei mostre e librerie chiuse, manifestazioni sportive musicali e culturali annullate, attività fisica azzerata. Mascherine e guanti diventano così accessori obbligatori per uscire solo per comprovate necessità o per fare la fila (non, come solito, alla posta, ma al supermercato) dove, per la ricerca del lievito perduto, l’ingresso è stato contingentato per evitare assembramenti. Chiusi anche i rapporti interpersonali con parenti e amici almeno fino a quando, con l’inizio della Fase 2, il premier Conte “ci ha consentito” di andare a far visita ai congiunti (parenti entro il 6° grado) e agli affetti stabili che, però, attenzione, non sono gli amici. Per loro ci sarà tempo… perché in fondo, si sa, loro saranno ancora lì ad aspettarci quando, finalmente, tutto questo tsunami sarà finito!

36 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

#leggiconnoi A CURA DI Silvia Del Medico (per la Libreria Italiana)

VANGELO YANKEE Nicolò Gianelli ‘round midnight edizioni 9 euro Chi è Kristof Katrakowsky Kazachenko? Da questa domanda parte un viaggio a ritroso attraverso gli Stati Uniti, dalle spiagge di Los Angeles al deserto dell’Arizona, dalle regioni dei grandi laghi ai grattacieli di New York. Un “on the road” atipico dove le comparse diventano protagonisti e i protagonisti assumono ruoli insignificanti. Ogni stato aggiunge nuovi personaggi apparentemente slegati tra loro che finiranno per fondere le loro storie in un unico, incredibile intreccio. Fino all’ultima tappa (la prima, in ordine cronologico) dove si scoprirà l’identità di un uomo che col suo mistero ha gettato un alone fantastico su tutti gli Stati Uniti. L’autore Nicolò Gianelli nasce a Modena nel 1982. Laureato in filosofia, ha lavorato in una piccola biblioteca di provincia piena di arzille vecchiette. Con la casa editrice ‘round midnight ha pubblicato “Brutto vizio morire”. Nicolò è morto a Modena nel luglio del 2015; nell’ottobre dello stesso anno è uscito il suo romanzo postumo Vangelo yankee, pubblicato sempre dalla ’round midnight edizioni.


Tél. 26480050


ITALIA A TAVOLA TESTO Amelia Conte

Oksana Mizina/Shutterstock.com

Illustri statisti e amate regine della storia italiana hanno ispirato piatti tipici della nostra tavola. Eccone alcuni fra i più celebri. E anche due ricette per farli voi stessi a casa

F

o r s e n on t ut t i sanno che molte prelibatezze che troviamo quotidianamente sulle nostre tavole sono nate per essere dedicate a re, regine e personaggi che hanno fatto la storia del Belpaese. Tra queste possiamo annoverare la Finanziera alla Cavour. Del conte Camillo Benso di Cavour si dice che “parlava francese, pensava italiano, mangiava piemontese”. Molte pietanze sono abbinate al suo nome, in particolare la Finanziera, composta da animelle, creste di pollo e interiora varie. Era considerata la pietanza dei grossi finanzieri, da cui prende il nome, e vi si aggiunse “alla Cavour” perché, fra tutti,

Cavour divenne presto molto importante e anche lui consumava frequentemente questo piatto. A Napoli le pizze che mangiamo hanno storie interessanti e sono nate per essere dedicate a delle regine. Molto nota è la storia della Pizza Margherita, che nel 1889 il pizzaiolo Raffaele Esposito della pizzeria Brandi (Pietro… e Basta Così, fondata nel 1780) ideò con pomodoro, mozzarella e basilico quali colori-simbolo dell’Italia. La creazione fu fatta quando Esposito venne convocato dalla Real Casa nella reggia di Capodimonte, in occasione della visita del re d’Italia Umberto I e di sua moglie Margherita di Savoia; egli propose tre varianti diverse di pizza e la regina scelse la sua preferita. Per omaggiarla, il pizzaio-

38 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

lo la “battezzò” con il suo nome. Esiste un’altra storia legata a una altrettanto famosa pizza rustica napoletana: la Parigina. La capitale francese c’entra poco anche se, a quanto pare, ad avere ideato la ricetta sarebbero stati proprio alcuni cuochi francesi che lavoravano alla corte dei Borbone. “Parigina” deriverebbe da pa’regin, ossia “per la regina” in dialetto napoletano. Secondo la leggenda, infatti, sembra che questa pizza sia stata preparata per la prima volta per omaggiare una sovrana del Regno delle Due Sicilie. La pasta sfoglia che ricopre la famosa pizza napoletana, infatti, nacque in Francia all’inizio del 1800 per mano del cuoco francese Marie Antoine Carême. Prima del suo arrivo a Napoli, la Parigina esiste-


ITALIA A TAVOLA

PIZZA PARIGINA

TORTA TENERINA

INGREDIENTI

INGREDIENTI

1 rotolo di pasta sfoglia, 400 gr di farina, 200 ml di acqua, 300 gr di pomodori pelati, 200 gr di prosciutto cotto, 300 gr di provola o mozzarella, 25 gr di lievito di birra, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, sale q.b., latte q.b., mezzo bicchiere di acqua tiepida

200 gr di cioccolato fondente, 100 gr di burro, 100 gr di zucchero, 4 uova a temperatura ambiente, 60 gr di farina, olio q.b.

PREPARAZIONE Preparare una teglia a cerniera apribile (da 22 a 26 cm, dipende da quanto si vuole alta la torta) ungendola d’olio e rivestendo il fondo con carta-forno, meglio se anche sui bordi. Accendere il forno a 170° ventilato o 180° statico. Mettere il cioccolato e il burro a fondere a bagnomaria e ridurre in crema. Nel frattempo separare albumi e tuorli. Montare a neve ferma gli albumi insieme allo zucchero. Unire i tuorli, uno alla volta, alla crema e aggiungere la farina a pioggia. Unire gli albumi montati a neve molto delicatamente, usando una spatola, non il cucchiaio! Versare l’impasto nella teglia e cuocere 25-30 minuti.

PREPARAZIONE Versare in una ciotola farina, sale, olio e lievito sciolto nell’acqua. Mescolare fino a formare un panetto morbido e omogeneo. Lasciare lievitare per circa 2 ore coprendo l’impasto con un canovaccio. Trascorso il tempo della lievitazione, stendere l’impasto su una spianatoia fino ad ottenere una sfoglia rettangolare alta circa 3 mm. Ungere d’olio una teglia e rivestirla con la pasta per pizza. Farcire con il prosciutto cotto. Poi aggiungere i pomodori pelati conditi con sale e olio. Infine aggiungere la provola tagliata a fette sottili. Coprire con uno strato di pasta sfoglia. Sigillare bene i bordi della parigina, spennellare con un po’ di latte e bucherellare la sfoglia superiore con uno stuzzicadenti. Infornare a 190° e cuocere per 30 minuti circa. Lasciare intiepidire, tagliare in tranci e servire.

va già, solo che veniva preparata utilizzando l’impasto per la pizza sia sotto che sopra. Anche la torta Tenerina, tipica del ferrarese, è stata creata in onore della Regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III. Dolce morbido al cioccolato

e di facile preparazione, è anche noto come “torta montenegrina” e pare debba il suo nome al carattere della regina, famosa per la sua dolcezza e bontà d’animo. La Regina Elena diede un grande aiuto alla popolazione dopo il

terremoto e il maremoto di Messina nel 1908 e lo stesso fece nel 1921, quando la Garfagnana venne anch’essa sconvolta dal terremoto, organizzando l’allestimento di alloggi nella tenuta reale di San Rossore per i senzatetto.

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 39


Dans nos 3 salons, vous retrouverez ce qui a fait notre renommée : décoration cosy, ambiance feutrée et intimiste...

sconto

8%

LLA LARI DE O IT T I A ROLA PASSAPA BONATI B CARD A


ITALIA GIOVANE

MiTo Design/Shutterstock.com

TESTO Mariagrazia Ciliberto

In questi mesi di crisi lo vediamo comparire ovunque: in TV, nei disegni dei bimbi, appeso ai balconi a mo’ di bandiera. Classico segno di buon auspicio, ecco tante curiosità sull’arcobaleno! COME SI VERIFICA L’arcobaleno fa capolino nel cielo quando la luce del sole e le gocce di pioggia si incontrano: così la luce si “frantuma” e viene diffusa in tanti colori. Una striscia di 7 colori diversi: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto.

ARCOBALENO AD ARTE Nel 2016 Gabriel Dawe, artista messicano che vive in Texas, ha esposto nella Great Gallery of Toledo Museum of Art la sua installazione Plexus no 35, un finto arcobaleno di 1000 fili colorati che mimano l’effetto della luce. Juan Mirò, pittore e scultore spagnolo, realizzò nel 1940 il suo celebre Arcobaleno e Poetessa.

L’ARCOBALENO PUOI FARLO TU STESSO In una splendida giornata di sole apri lo spruzzatore dell’acqua del prato, volta le spalle al sole e osserva lo spruzzo… e voilà! Oppure prendi un cartone, ritaglia un disco e dividilo in settori che colorerai con i sette colori dell’arcobaleno. Facendolo ruotare rapidamente apparirà tutto bianco: avrai giocato con il Disco di Newton.

TUTTE LE LINGUE DELL’ARCOBALENO In tedesco: regenbogen In francese: arc en ciel In lussemburghese: reebou In spagnolo e portoghese: arco iris In inglese: rainbow In creolo haitiano: lakansyel

ARCOBALENO STEINERIANO I pezzi sono dei mattoni da costruzione, il gioco è utile per insegnare ai bambini i colori e i loro nomi. È realizzato in legno e dipinto con colori ecologici. I tutorial nel web vi aiuteranno a realizzarlo.

L’ARCOBALENO IN MUSICA I colori dell’arcobaleno (Dolcenera) L’arcobaleno (Adriano Celentano) Arcobaleno (Zecchino d’oro 1984) Over the rainbow (dal film Il Mago di Oz) GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 41


STORIA TESTO Francesco Mind Fiorentino

Rennes-le-Château Montauro Gerusalemme

D

a alcuni anni si sta parlando di un interessante studio riguardante la chiesa di Montauro (provincia di Cosenza, Calabria) che presenta molte similitudini con la famosissima chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-leChâteau, in Francia. Questa singolare scoperta è dovuta allo studioso Giuseppe Pisano, il quale, oltre agli studi sulla chiesa dedicata a san Pantaleone, ha effettuato anche una ricerca su tutto il territorio montaurese riportando alla luce documentazione archivistica e simbologia massonica e

Similitudini affascinanti e a tratti inspiegabili si ritrovano in due chiese ubicate una in Francia e una in Calabria templare di un interesse tale da indurre più di uno studioso ad un ripensamento della storia di questo territorio; in particolare dell’intero Golfo di Squillace, in una visione di collegamento con la Terra Santa e altri luoghi europei di interesse storico. Pisano, nel suo libro, descrive i vari misteri che sono presenti nella chiesa di san Pantaleone di Montauro e che sembrano del tutto simili a quelli di Rennes-le-Château, a cominciare dall’inquietante scritta appena

ENTRANDO NELL’EDIFICIO SACRO FORTIFICATO SI POSSONO NOTARE ALTRE SIMILITUDINI CON ALL’ENIGMATICA CHIESA FRANCESE DI CUI HA PARLATO DAN BROWN NEL SUO THRILLER INTITOLATO IL CODICE DA VINCI

42 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

IL LIBRO


STORIA

al di sopra del portale: “Terribilis est locus iste…” (Questo luogo è terribile, ndr). Altrettanto inquietanti si presentano le frasi ripetute in latino, all’interno e all’esterno della chiesa, riguardanti il Santo Patrono: “Ne timeas Montaure protector tuus sum” (Non temere Montauro, sono il tuo protettore, ndr). Entrando nell’edificio sacro fortificato si possono notare altre similitudini con all’enigmatica chiesa francese di cui ha parlato Dan Brown nel suo thriller intitolato Il codice da Vinci. Infatti l’autore ci sottolinea che le stazioni della Via Crucis (contrariamente alla tradizione liturgica cattolica)

PISANO SCOPRE SIMBOLI CHE RIMANDANO A SOCIETÀ SEGRETE COME I TEMPLARI E LA MASSONERIA sono raffigurate su quadri disposti in senso antiorario, mentre, al dì là delle statue di Gesù e Maria, si possono osservare le restanti statue di san Giuseppe, san Rocco, sant’Alessandro, sant’Antonio e santa Lucia che formano, con le lettere iniziali, la parola GRAAL. Altri ancora sono i misteri di questa chiesa, che, a giudicare dai paramenti murari, potrebbe risalire al XII secolo, come i tre scalini dell’altare maggiore e la cripta dove all’incirca 70 anni addietro fu trovato uno scheletro su una poltrona; e ciò rimanda al caso del misterioso parroco di Rennes, Bérenger Saunière, che, si dice, dopo la morte venne messo su una poltrona, avvolto da una coperta di pompon rossi e, come segno di venerazione, chiunque si presentava davanti alla sua salma tagliava un pompon per portarselo via. Ma non basta: le lapidi votive con lettere rialzate e riportanti ripetutamente la data 1781 (anno coincidente con la stele di Marie de Negre, il cui marito era imparentato con uno dei gran maestri dell’ordine templare), la tomba più celebre di Rennes-le-Château, la simbologia che rimanda a Maria Maddalena e il dipinto sul soffitto raffigurante San Michele e Satana.​​ Inoltre Pisano evidenzia l’orientamento della costruzione, a pianta rettangolare, perfettamente Est-Ovest, con l’ingresso a Ovest e l’abside, semicircolare, rivolta a Est, facendo trasparire una

Chiesa di San Pantaleone di Montauro con particolare della scritta sopra il portale

probabile impronta templare sia in questo edificio che in un altro imponente manufatto medievale fortificato, distante in linea d’aria poche centinaia di metri, denominato Grangia di sant’Anna. Questa costruzione dedicata a san Giacomo il Maggiore, protettore dei pellegrini e dei cavalieri, divenne proprietà degli ordini religiosi cistercense e certosino. ​​Sempre sul territorio montaurese, in particolare su alcuni portali di palazzi e su rocce granitiche, Pisano scopre simboli che rimandano a società segrete come i Templari e la Massoneria, come il cosiddetto Nodo Templare (o di Salomone), individuato nella centralissima piazza Zanardelli e nella chiesetta di sant’Anna, ubicata accanto alla grangia. Infatti, Pisano afferma che nel vicino centro di Squillace ci sia stata una forte presenza templare, collegata a un’importante precettoria detta di Scolacium, e che il territorio dell’omonimo Golfo era, per le truppe che si recavano in Palestina, un passaggio obbligato che assumeva una rilevante importanza strategica.​​ Infine Pisano ci dimostra come, sorprendentemente, Montauro si trovi situata esattamente sulla linea tra Rennes-le-Château e Gerusalemme.​​.. «Sono questi - dice lo studioso soveratese - una serie di elementi che non pretendono di essere assoluti, ma che hanno una certa corrispondenza con i particolari della chiesa francese di Rennes-le-Château e con simbologie e aspetti che, se approfonditi, potrebbero condurre nella direzione della ricostruzione più completa e veritiera della storia di questo territorio e non solo».

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 43


ARTE

Jacopo da Verona, Oratorio di San Michele

TESTO Roberta Alberotanza

P

artì già nel 2010 il progetto di candidatura di uno straordinario sito che prenderà il nome di Padova Urbs picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento, di cui è capofila il Comune di Padova oltre alla Diocesi e altre importanti istituzioni. Si tratta di un “sito seriale” composto da 8 edifici monumentali che conservano preziosi cicli pittorici ad affresco del Trecento. A Padova era stato già inserito nella lista Unesco nel 1997 l’Orto Botanico dell’Università, il più antico al mondo nel suo genere (inaugurato nel 1545). L’idea di designare il patrimonio degli affreschi trecenteschi patavini

Una straordinaria “avventura culturale” che inserirà i cicli di affreschi trecenteschi di Padova nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO alla Lista del Patrimonio Mondiale poteva rappresentare un esempio unico al mondo di un’area in cui la tradizione della pittura murale ad affresco ha radici antiche e che ha visto il suo massimo sviluppo nel Trecento, quando Giotto giunge a Padova intorno al 1302. Nella Basilica e nel Convento del santo prenderà il via una straordinaria stagione di cultura e arte che proseguirà per tutto il XIV secolo. Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Al-

44 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

tichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona sono i protagonisti di questa impresa: al servizio di famiglie illustri, del clero, del Comune e della Signoria dei Carraresi, dipingeranno straordinari cicli affrescati all’interno di edifici religiosi e civili, dando vita, insieme, alla nuova immagine della città di Padova. La pittura murale di un secolo intero, il Trecento, costituisce un patrimonio straordinario che vede irradiarsi dal capolavoro di Giotto un intreccio non solo di


ARTE

Trecento : le XIVe s., trecentesco : du XIVe s. ciclo pittorico (il) : la série picturale ciclo affrescato : série de fresques capofila (il) : le chef de file, ici l’initiateur patavino (di Padova) : de Padoue un’area : une aire, zone (géographique) radice (la) : la racine, la source, l’origine giungere (ou arrivare) : arriver clero (il) : le clergé intreccio (l’) : l’entrelacement, l’enchevêtrement

opere d’arte di alto valore, ma di relazioni significative fra artisti e committenti, nell’unica città che ha saputo far tesoro, sviluppare e trasformare il rivoluzionario linguaggio artistico del maestro toscano. Ancora oggi i cicli pittorici (tutti in ottimo stato di conservazione, altro prerequisito per la loro “candidabilità”) sono ammirabili negli edifici originari, immersi nel centro storico di Padova e fruibili dal pubblico. Si tratta di realtà differenti per committenza, artisti coinvolti, funzioni degli edifici e proprietà, ma che insieme costituiscono un percorso unitario che si completa e arricchisce grazie ad ogni componente. Si tratta di quattro “componenti”: (1) Scrovegni ed Eremitani; (2) Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; (3) Cittadella Antoniana; (4) San Michele. Si ringraziano: Giorgio Andrian (project manager della candidatura “Padova Urbs picta”) e Federica Millozzi (responsabile Ufficio Patrimonio Mondiale al Comune di Padova)

committente (il) : le commanditaire, le donneur d’ordre commitenza (la) : les commanditaires prerequisito (il) : le prérequis ammirabile : qui peut être admiré (couramment : admirable) immerso in : au centre de (immergé) fruibile : qui peut être vu (couramment : utilisable) coinvolto (p.p. de coinvolgere ) : concerné componente : la composante

Giotto, Cappella degli Scrovegni

Giusto de’ Menabuoi, Battistero della Cattedrale

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 45


ARCHITETTURA TESTO Virginia Rossello (*)

L’emergenza sanitaria ci obbliga a ripensare modi diversi di concepire spazi pubblici e privati

L

a sfida dell’architettura oggi si basa sulla necessità di trovare soluzioni per la creazione di luoghi abitativi e sociali ai tempi delle quarantene forzate. Essendo forte il rapporto fra architettura e salute, in un’ipotetica esistenza futura dove i virus faranno parte della nostra vita quotidiana bisognerà trovare una soluzione a nuovi scenari di vita, di tempo libero, di lavoro e di turismo. I bisogni dei cittadini muteranno e di conseguenza dovremmo trovarci preparati alla possibilità di cambiamento delle nostre città e delle nostre case. Sorge spontanea la domanda: come potrebbe divenire la casa e la città di domani? come muteranno gli spazi pubblici in assenza di affollamenti? quali caratteristiche dovrebbe avere una casa trasformata in luogo di lavoro, di vita e di tempo libero? Durante l’emergenza la vita si è trasferita negli appartamenti, che sono diventati il nostro mondo: dall’esperienza vissuta è emerso cosa non soddisfa delle nostre case; ora bisognerà stabilire gli assi sui quali lavorare per creare nuovi modelli. Per vivere in un minor isolamento e in maggiore sicurezza e comfort bisognerà gestire da un lato il numero elevato di malati e, dall’altro, la necessità di mantenere la vita nelle città il più “normale” possibile. Non molto tempo fa Vittorio Gregotti, vittima del Covid-19, affermava che il vizio capitale dell’architetto era la vanità. La riflessione odierna si sta probabilmente spostando verso un’altra direzione molto più esistenziale: le abitazioni si sono trasformate in una

46 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

sorta di prigione, ognuno sta utilizzando gli spazi a disposizione, che condizionano e indirizzano le nostre esistenze. L’elemento fondamentale della progettazione si riduce all’interno della cellula di ogni luogo abitato: quello che fa la vera differenza non è più tanto l’immagine del “fuori”, ma del “dentro”. La ricerca di un nuovo habitat dovrà garantire impianti di areazione che non siano veicoli per i virus, progettare spazi condivisibili per il lavoro e organizzare collegamenti diretti con le strutture sanitarie. Per


ARCHITETTURA

L’ELEMENTO FONDAMENTALE DELLA PROGETTAZIONE SI RIDUCE ALL’INTERNO DELLA CELLULA DI OGNI LUOGO ABITATO: QUELLO CHE FA LA VERA DIFFERENZA NON È PIÙ TANTO L’IMMAGINE DEL “FUORI”, MA DEL “DENTRO”

gli spazi comuni saranno necessarie soluzioni flessibili destinate a diverse e più svariate esigenze di smart working e smart learning e a spazi di incontro e socializzazione. Distanziatori affidati alla segnaletica verticale e orizzontale serviranno a gestire accessi, nuovi arredi urbani e progetti innovativi, che garantiranno il distanziamento fisico, ottimizzando lo spazio senza rinunciare alla convivialità e alla sicurezza. All’epoca dei social, del mondo virtuale e delle pandemie, come evolverà il futuro della

vita, lo spazio di lavoro e lo spazio pubblico? Una cosa è certa: sarà necessario valorizzare la socialità e mettere i rapporti umani al centro della riflessione, poiché dopotutto, come diceva Aristotele, siamo degli “animali sociali” e abbiamo bisogno di poter continuare ad esserlo. (*) Matching Architecture architect.virginiarossello@gmail.com www.virginiarossello.com

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 47


www.toniocoiffure.lu

106, Avenue du X Septembre L-2550 / Lussemburgo Tel. 26 97 65 24

279photo Studio/Shutterstock.com

Da martedĂŹ a sabato / Domenica mattina su appuntamento


FEDE & DINTORNI TESTO Alberto Fabio Ambrosio

P

iù di uno si sente smarrito per quel che sembra accadere nella Chiesa. Sembra che a un papa, Francesco, ben accolto dalla stragrande maggioranza dei fedeli, si opponga il papa emerito, Benedetto XVI. Sembra che si oppongano due campi avversi: quello tradizionalista e quello progressista. Detto in termini politici sembrerebbe che destra e sinistra si affrontino nella Chiesa cattolica. Ebbene, ho usato il termine “sembra” perché di questo non si è proprio sicuri. Certamente vi è una campagna per creare divario in questi campi. Il fedele cattolico, in generale, si identifica nella Chiesa e in quella di Roma guidata dal Pastore dei pastori, il Papa. Due punti mi sembrano essenziali da tenere presente: il “sembrare” di questo conflitto che può essere tanto vero quanto apparente. Se il divario è apparente, perché la stragrande maggioranza dei cattolici non cerca questo conflitto, esso diventa reale perché alcuni tentano di utilizzare le legittime tendenze anche all’interno della Chiesa al fine di crearlo. E questo non è senza responsabilità, morale e politica. Se il divario è vero, allora bisogna andare a sondare l’altro punto fondamentale. La Chiesa nella sua essenza non è un regime dittatoriale. È una monarchia, sì, ma che non ha alcuna difficoltà, almeno teoricamente, a lasciare una libertà nell’interpretazione soprattutto dei pensieri che non sono ancora stati stabiliti come dogmi. Pensiamo ai primi concilii della chiesa, a Costantinopoli, dove i dibattiti e i divari erano tali da creare conflitti reali: si racconta che quando le persone andavano a comprare il pesce vi erano accese diatribe trinitarie. All’epoca i grandi dogmi erano in merito a una questione socio-politica, ben più di adesso. Oggi i dibattiti non sono che parzialmente dottrinali, al limite disciplinari, anche se ciò comporta sempre una visione dottrinale. Non possiamo sorprenderci che nella Chiesa ci siano divari: se ci sono, è perché i divari sono la nuova forma delle democrazie

Analisi di due punti di vista che spesso sono in contrasto e disorientano i fedeli

Papa Benedetto XVI e Papa Francesco

LA DIALETTICA MODERNA È PERVENUTA ALL’INTERO DELLA CHIESA E QUESTO NON SORPRENDE PERCHÉ LA CHIESA VIVE DA SEMPRE NEL MONDO, NON FUORI DAL MONDO. SPETTA ALLA CHIESA SAPER INTERPRETARE I METODI DESUNTI DAL MONDO, TENTANDO DI EVANGELIZZARLI fondate sulla dialettica fra destra e sinistra. La dialettica moderna è pervenuta all’interno della Chiesa e questo non sorprende perché la Chiesa vive da sempre nel mondo, non fuori dal mondo. Spetta alla Chiesa saper interpretare i metodi desunti dal mondo, tentando di evangelizzarli. Se nel Medioevo il modello feudale delle investiture fungeva da esempio, oggi l’esempio è la moderna dialettica che si instaura tra un certo tradizionalismo e un certo progressismo. Direi proprio che non vi sia nulla di nuovo sotto il sole. La Chiesa rimane sempre di Cristo, e sempre nel mondo. Solo nell’escatologia (dottrina che indaga sul destino ultimo del singolo individuo, ndr) rimarrà quella di Cristo nel nuovo mondo. GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 49


INTERESSANT! TESTO Remo Ceccarelli

ATA

Valery Shanin/Shutterstock.com

3°° PUNT

C

onosciamo ormai la visione “tradizionalcontadina” degli Éisleker del Nord e quella spocchiosa degli Stater della capitale. La striscia confinante col Belgio non costituisce, invece, un’entità

Prosegue il nostro viaggio all’interno del Granducato, fra curiosità e note storiche a sé stante, con caratteristiche marcate come quelle dei Miseler, o Mosellani. Qui si annida un vero microcosmo rispetto al resto

50 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

del Paese e persino rispetto al confine con la Germania a nord di Wasserbillig. Chi abita lungo la Mosella sa di avere “quel qualco-


INTERESSANT!

sa in più” invidiato dagli altri connazionali: i vigneti. La piantina è chiara, il Paese visto dai Miseler si compone per un 10% di terra utile (la loro) e per il restante 90% di triste contorno che offre solo birra, nëmme Béier. Allora dedichiamoci al loro microcosmo reso possibile dal microclima dispensato dal grande fiume. Orientati a Sud-Ovest e protetti dalla rigidità invernale, i 42 chilometri di colli da Schengen a Wasserbillig si prestano perfettamente alla viticoltura, introdotta 2 000 anni fa dai Romani.

COME IN OGNI ZONA VITICOLA DEL MONDO, ANCHE QUI SI VORREBBE ALZARE IL TASSO ALCOLEMICO LEGALE A 1,2 G/L, TANT’È CHE QUEL MIR SI FIR D’1,2 PROMILL GRENZ ASSUME I TONI DI UN PROCLAMA ELETTORALE Il vino locale rimase di scarsa qualità fino all’uscita del Lussemburgo dall’Unione doganale tedesca, o Zollverein, di cui si è detto alcuni mesi fa. Senza lo Zollverein, i viticoltori lussemburghesi dovettero trovarsi dei clienti nuovi e quindi ri-orientarsi verso una qualità maggiore. Oggi, il consorzio Vinsmoselle raggruppa ben 240 produttori di Pinot, Elbling, Rivaner e Gewürztraminer, che danno vini bianchi, e ormai anche rossi, di livello crescente, fermi o spumanti (famoso il crémant) e anche dei vini di ghiaccio, detti Äiswäin. I Miseler inneggiano a Bacco con delle popolari feste del vino,

nëmmen Béier

Éislék Stad

nëmmen Béier

Esch

Vinsmosell, Wäifeschter, Friture Pinot gris, pinot noir, Crémant Appelation controlée, Riesling

Picadilly, grand premier cru Mise en bouteille bei eis am Keller Mir sin fir d’ 1,2 Promill Grenz!

Wäifester in lussemburghese o Wäifeschter, secondo la loro più gutturale parlata regionale. La più nota e frequentata di tutte è la Picadilly di Stadtbredimus, che si tiene il secondo fine settimana agostano. Un fiume di vino affianca allora la Mosella, mentre si consuma la tipica “friture” di pesce. Come in ogni zona vitivinicola del mondo, anche qui si vorrebbe alzare il tasso alcolemico legale a 1,2 g/l, tant’è che quel Mir si fir d’1,2 Promill Grenz assume i toni di un proclama elettorale.

A proposito, da queste parti si tende a votare chi rappresenta la tradizione, come nel Nord. Proprio il contrario del Minett, che per i Miseler è una roba senza senso. Piazzano Esch dove sorge Pétange e non gli attribuiscono nemmeno la pur dubbiosa qualità di terra birraia, glissando con superbia su Bofferding e Battin, le uniche “duchesse” venerate dalle mie turbolenti parti, dove, Battin in mano, vi invito a chiudere l’autoironico tour de Luxembourg. Bis geschwënn - a presto!

Lëtzebuerg aus der Siicht vun de Miseler

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 51


OROSCOPO TESTO Federico Bolognesi

Un buon momento per tutti per fare il punto della situazione e capire in quale direzione andare

Mercurio tutto il mese nel segno è una presenza benefica, che vi spingerà a mettere al centro della vostra azione la sfera intellettuale: cosa volete fare da grandi? Con un energico Marte a vostro favore forse è giunto il momento di rimboccarsi davvero le maniche e capire cosa fare, anche perché luglio e agosto saranno mesi più di stallo. Potente Luna Nuova nei giorni del solstizio: pensate a quale aspetto rinnovare nella vostra vita.

23 luglio 23 agosto

LEONE

CANCRO

22 giugno 22 luglio

Venere continua a splendere nel vostro cielo e vi incita a rimettervi in forma e mostrarvi più belli, anche se Marte, contrario tutto il mese, mette l’accento sulla vostra incostanza, seminando incomprensioni qua e là che dovrete stare attenti a non veicolare nella sfera lavorativa. Per il resto, giugno resta pur sempre il vostro mese e il cielo sopra di voi si schiarisce mano a mano che i giorni scorrono, preparandovi a un’estate frizzante.

I nati in luglio saranno un po’ messi alla prova da Saturno e Urano contrari, portatori di domande e istanze che non avrete per forza la voglia di affrontare in questo momento. Sotto un cielo senza infamia e senza lode, concentratevi sulla sfera affettiva, che potrebbe davvero darvi molte soddisfazioni; una Venere sbarazzina continua infatti a rendervi affascinanti e carismatici, punti di riferimento anche per gli amici.

52 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

24 agosto 22 settembre

Un mese, soprattutto nella prima parte, molto stancante. Il cielo non vi sostiene, per superare questa atmosfera un po’ grigia, è meglio concentrarsi nell’ambito professionale, il più stimolato grazie a un Mercurio che vi spinge a fidarvi un po’ di più del vostro intuito, migliorando la vostra proverbiale organizzazione. Stanchezza fisica e nervosismo si attenuano dal 21 in poi per aprire a un luglio un po’ più in discesa.

Yury Bobryk /Shutterstock.com

GEMELLI

Nonostante i nati in aprile risentano della pesantezza di un Saturno ostico, giugno, ancor più nella seconda parte, è un mese molto interessante, soprattutto dal punto di vista professionale e intellettuale. Forse è il momento di rispolverare l’agenda e di capire come migliorare la vostra situazione, riallacciando rapporti con amici e conoscenti lasciati sopiti troppo a lungo. Portafoglio un po’ “leggero” a causa di spese voluttuarie.

VERGINE

Vi è capitato, negli ultimi mesi, di sentirvi un po’ sfortunati e di avere perso per poco qualche occasione. A livello mentale e intellettuale, forse, giugno vi darà questa impressione, ma il cielo è dalla vostra parte, soprattutto in campo relazionale e affettivo. Preparatevi a un’estate energica e dinamica sotto tutti i punti di vista. Un po’ più di stanchezza negli ultimi giorni del mese, soprattutto nei giorni di Luna Nuova (21 e 22).

22 maggio 21 giugno

21 aprile 21 maggio

TORO

ARIETE

21 marzo 20 aprile


22 dicembre 20 gennaio

La nota stonata del mese è Mercurio opposto che frena la spinta propositiva di Giove nel vostro segno. Cercate quindi di non strafare, organizzandovi intanto in vista di mesi più proficui, quando raccoglierete sicuramente qualcosa. Per il resto è un buon momento per rimettersi in forma (con attività fisica non troppo estrema), soprattutto nella prima parte del mese poiché dal 21 in poi vi sentirete un po’ più affaticati. Cambiamenti costruttivi in vista.

Sebbene Saturno e Urano punzecchino i nati in ottobre, giugno si prospetta un mese molto interessante e corroborante. Dal punto di vista lavorativo continuano ad arrivarvi rassicurazioni e qualche coincidenza fortunata che vi salva anche nelle situazioni più complesse. Soprattutto dal 21 in poi avrete una bella iniezione di energia e vitalità e vi lascerete alle spalle una primavera non troppo brillante. Luna Nuova rigenerante e introspettiva.

SAGITTARIO

23 ottobre 22 novembre

23 novembre 21 dicembre

Un mese un po’ in salita vi attende, aprendosi già con una potente Luna Piena nel segno, opposta a Venere e ostile a Marte: prendetela come un monito ad abbassare un po’ le vostre aspettative e a concentrarvi su voi stessi. Ultimamente, forse, avete causato un po’ di attrito in ambito familiare o affettivo e una piccola analisi in tal senso potrebbe aiutarvi. Sfera lavorativa abbastanza monotona, preludio, però, di un’estate più interessante.

21 gennaio 19 febbraio

20 febbraio 20 marzo

PESCI

La sfera affettiva sarà al centro dei vostri pensieri lungo tutto il mese, soprattutto nei primi giorni di “erotica” Luna Piena, ideali per rimettervi un po’ in forma. Con lo scorrere dei giorni, soprattutto dal 21 in poi, subentrano stanchezza, una certa insofferenza e piccoli contrattempi che potrebbero costellare la vita pratica e familiare. Sul lavoro meglio attendere mesi migliori per prendere decisioni importanti a causa di un Mercurio nervoso.

SCORPIONE

23 settembre 22 ottobre

ACQUARIO

BILANCIA

I PIANETI

SOLE Positivo: energia, propositività, espressione del sé. Negativo: blocco energetico, difficoltà a esprimersi. LUNA Positiva: sensibilità, intuito, romanticismo. Negativa: illusioni, umoralità, instabilità. MERCURIO Positivo: comunicatività, intuito, lucidità. Negativo: ambivalenza, rallentamento, perdersi nei dettagli. VENERE Positiva: fascino, fortuna, benessere. Negativa: tentazione, volubilità, pigrizia. MARTE Positivo: energia, vitalità, audacia. Negativo: aggressività, impulsività, rabbia. GIOVE Positivo: fortuna, ottimismo, occasioni. Negativo: ingenuità, inesperienza, superbia. SATURNO Positivo: costruzione, tenacia, ambizione. Negativo: blocco, rallentamento, dovere. URANO Positivo: cambiamenti, originalità, creatività. Negativo: polemica, distruzione, disfare. NETTUNO Positivo: spiritualità, creatività, sensibilità. Negativo: illusioni, perdersi, inconcludenza. PLUTONE Positivo: Profondità, analisi, energia psichica. Negativo: vendetta, ambivalenza, rallentamento.

CAPRICORNO

Katja Gerasimova / Shutterstock.com

OROSCOPO

La fine della primavera si rivela propizia, soprattutto in campo affettivo e, per i nati in gennaio, piena di progetti e voglia di riorganizzare la propria vita, magari tagliando qualche ramo secco qua e là. La Luna Piena a inizio mese porta una sferzata di energia e vitalità, che vi porterete dietro almeno per tutta la prima parte del mese. Sarete più capaci del solito nel bilanciare leggerezza e pesantezza, trovando un originale equilibrio.

Un mese a due facce, un po’ nervosetto sul lato emotivo (soprattutto nei giorni di Luna Piena a inizio mese) e abbastanza proficuo nell’ambito lavorativo e pratico. Cercate di non far prevalere la confusione che potrebbe regnare in ambito familiare e affettivo e concentratevi invece su ciò che di buono può portarvi giugno, soprattutto dal momento dell’interessante Luna Nuova in poi, che vi spinge a un rinnovamento interiore e alla voglia di rinascere.

GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 53


AGENDA

SIAMO SU

A CURA DI Paola Cairo

LA MEMORIA È TESORO E CUSTODE DI TUTTE LE COSE (CICERONE)

a.info

www.passaparol

ANITA NON È PIÙ TRA NOI Anita Ridolfi Conti era un’amabile chiacchierona, accogliente e sorridente. Con uno spirito un po’ birichino pungolava e raccontava le sue vicissitudini senza dimenticare niente e nessuno. Era orgogliosa della sua vita e di quella della sua famiglia: il Caffè Conti, il negozio di alimentari, la sezione dell’UDI. Impastava e raccontava, Anita, sorridendo davanti ai suoi cappelletti che offriva agli ospiti di riguardo. Orgogliosa delle sue ricette, che conservava gelosamente come i suoi ricordi. Una vecchia scatola del salone conteneva le fotografie, ritagli di giornale, quaderni di appunti. Anita è stata la memoria storica di una comunità, quella italiana, che ha vissuto un periodo intenso di militanza e impegno. “Per me l’impegno è come una missione - ha raccontato alla sottoscritta che l’ha intervistata nel 2011 per il numero di maggio PassaParola Magazine - ereditata dal papà che aveva lo stesso ideale. Rossa sono nata e rossa morirò”. Ciao Anita, non ti dimenticheremo.

Per rileggere l’articolo:

https://issuu.com/passaparolaluxembourg/docs/maggio_2011 54 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

PROGRAMMAZIONE

RADIO

Da questo mese di giugno 2020 la programmazione radiofonica riprende come un tempo, con puntate a tema e tanti ospiti. Lo staff di VOICES continuerà sempre In studio: Susanna Buffa ad aggiornarvi Regia: Paolo Travelli sull’emergenza sanitaria attraverso 13 GIUGNO il notiziario Buon compleanno Mina! Ospite telefonico: Aldo Dalla Vecchia settimanale In studio: Maria Grazia Galati infoquARAntena Regia: Paolo Travelli e delle (assistente: Fabio Bottani) “finestre” ad hoc

6 GIUGNO Folktrip

20 GIUGNO Italiani all’estero, i diari raccontano

Ospite telefonico: Nicola Maranesi In studio: Paola Cairo Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani)

27 GIUGNO Estate 2020, come sarà?

Ospite telefonico: Francesco Mastropietro In studio: Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli (assistente: Fabio Bottani) In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti. Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito e ogni sabato mattina in diretta alle 10 a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 102.9/105.2)

Designed by Freepik

2004


AGENDA

@

CHIOCCIOLINA

it

arialetiziaverga.

www.comitatom

A CURA DI Cinzia Regalbuto

INSIEME CONTRO LA LEUCEMIA Nato per lo studio e la cura della leucemia del bambino grazie alla sinergia di medici, operatori sanitari, genitori e volontari, il Comitato Maria Letizia Verga ha lo scopo di offrire ai bambini malati di leucemia un’assistenza medica e psico-sociale al fine di garantire le più elevate possibilità di guarigione e la migliore qualità di vita. Onlus fondata nel 1979 da Giovanni Verga (padre di Maria Letizia, morta all’età di 4 anni per leucemia in quello stesso anno, ndr), operativa presso l’Istituto Ospedaliero San Gerardo di Monza (vicino Milano), conta a oggi circa 2 000 bimbi guariti per merito della ricerca, dei nuovi trattamenti e delle chemioterapie preparate ad hoc. L’istituto ospita anche il Day Hospital e il centro trapianti midollari. “Per raggiungere obiettivi di cura e ricerca più alti servono determinazione e ambizione, uniti a entusiasmo e dedizione; per utilizzare i fondi raccolti con

equità, senza discriminazioni di nessun tipo, servono integrità e indipendenza uniti a un forte spirito di squadra”: questi gli obiettivi del Comitato.


microvector/Shutterstock

su % 5 1 o o scont di vin

bea glia 1 bottigamma Al della AI TITOLARI DELLAA ROL PASSAPA BONATI B A CARD


LUX AND THE CITY A CURA DI Steve M. ILLUSTRAZIONE Virginia Rossello

Nell’era pandemica l’appuntamento nel web è quello dei “cervelli in foga”

I

taliani: popolo di santi, poeti e navigatori. Fino alla pandemia. Oggi noi italiani ci siamo riciclati diventando popolo di immunologi, economisti e governatori. Abbiamo quindi individuato le “facoltà” della illustre Università di Facebook nonché, di quella della Vita e della Strada, per aiutarvi a conseguire queste lauree. IMMUNOLOGIA Per ricevere questo prezioso riconoscimento, il candidato deve innanzitutto negare con fermezza qualsiasi notizia o dato ufficiale. Superato questo primo esame, si può iniziare a studiare. L’importante è seguire un paio di regole fondamentali: ci si forma esclusivamente su internet, attraverso youtube o i meme, soprattutto su Bill Gates. Mi raccomando: mai controllare la fonte o affidarsi ai mass-media ufficiali, perché la verità, loro, non ce la dicono mai; i giornali sono al servizio dei poteri forti. Per laurearvi, potete scegliere il filone che più vi interessa, e scoprire se ci vogliono ammazzare con il 5G, il Covid-19, il finto vaccino, o perfino un nuovo kebab che contiene tutti questi ingredienti. GOVERNATORI Grazie a queste tre università, potrete sostituirvi a Conte e ai governatori locali e tenere voi stessi lezioni sui social su argomenti come “Chiudete tutto/ Riaprite tutto: come cambiare idea in tre settimane e conservare una dignità”, “Indignarsi perché in giro

c’è troppa gente scattando foto mentre siete in giro” oppure “Ho scorreggiato sul bus, ma era una misura di distanziamento sociale”. ECONOMIA Se gli altri corsi sono serviti a inizio pandemia, studiare “economia” presso le università alternative aiuterà la nostra nazione a rilanciare il nostro Paese a fine emergenza. Studierai per far capire ai tuoi amici perché, anche lavorando in nero, pensi di aver diritto alla cassa integrazione; oppure al fine di indignarti perché hanno regolarizzato i migranti, ma tu non vuoi raccogliere i pomodori perché tanto hai il reddito di cittadinanza. Infine, qualunque indirizzo tu scelga, distinguiti sempre col marchio di fabbrica di queste autorevoli istituzioni: l’errore di grammatica nei tuoi post. GIUGNO 2020 - PassaParola Magazine - 57


QUA LA ZAMPA A CURA DI Silvere Oswald-Santillo (Medico veterinario) vetopolis@gmail.com / 661 123 100

L’

adozione di qualunque animale è un gesto che non dovrebbe essere fatto sull’onda delle emozioni. Ci vuole un gran senso di responsabilità da parte di adulti e bambini. Un animale è per sempre e se adotterete un cucciolo di gatto, considerate che egli farà parte della vostra famiglia per circa 15 anni e anche di più. Se è proprio un cucciolo, mettete in conto un periodo intenso di cure, attenzioni, giochi, ma anche insegnamenti; e una grande dose di pazienza per i numerosi e inevitabili “imprevisti” iniziali. Fate una verifica del vostro tempo reale a disposizione, dell’impegno economico e anche delle risorse disponibili per quando pianificherete assenze o vacanze. Saranno necessarie visite veterinarie regolari affinché il gatto sia vaccinato, sverminato e steriliz-

zato/castrato; non solo per prevenire gravidanze indesiderate, ma anc he per evitare l’insorgenza di problemi comportamentali (come il fatto di marcare il territorio) e malattie come il tumore alle ovaie o ai testicoli. Se è un gatto a cui darete accesso esterno, per legge dovrà anche avere un chip ed essere registrato. Tenete anche in considerazione la possibilità di patologie o incidenti che possono sempre insorgere, comportando cure veterinarie molto costose. Per finire, è il momento giusto? per quanto sia prevedibile, sono in vista situazioni che potrebbero causare instabilità? traslochi, cambiamenti di lavoro, gravidanze? In caso affermativo, meglio aspettare ancora un pò!

PRENDETE SEMPRE UN APPUNTAMENTO Allo studio o in ambulatorio si accederà in numero contingentato, meglio se con mascherina e guanti. In sala d’attesa si dovranno rispettare le distanze di sicurezza, le sedie saranno più lontane le une dalle altre o si entrerà uno ad uno. È meglio che sia solo una persona ad accompagnare l’animale.

58 - PassaParola Magazine - GIUGNO 2020

Lars Christensen/Shutterstock.com

È la stagione delle nascite e spesso si sente di cucciolate intere che hanno bisogno di una sistemazione. Se state pensando di adottare un gattino, ecco qualche piccola riflessione utile


I SACERDOTI

CI SONO SEMPRE VICINI,

ANCHE NELL’EMERGENZA.

Negli ultimi drammatici mesi, i nostri sacerdoti hanno portato avanti la loro missione al servizio di tutti noi. Nel rispetto delle norme di sicurezza, hanno continuato ad annunciare il Vangelo e a portare speranza, celebrando la messa sui tetti, portando conforto ai malati e la benedizione a chi non ce l’ha fatta, mantenendo il contatto con i giovani, con gli anziani soli e contribuendo al sostentamento delle famiglie in difficoltà economica. Il loro dono è stata la vicinanza, in modo nuovo, anche quando sembrava impossibile.

SOSTIENI L’IMPEGNO DEI SACERDOTI CON UN’OFFERTA, ANCHE SENZA MUOVERTI DA CASA 

con la carta di credito chiamando il Numero Verde Nexi 800-825000 oppure su www.insiemeaisacerdoti.it

con un bonifico bancario on line, su uno dei conti correnti che trovi su www.insiemeaisacerdoti.it C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana


PassaParola Mensile italiano in Lussemburgo e Francia


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.