Natale Brescianini, "Politica ed economia, uno sguardo spirituale"

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UN LESSICO PER LA CITTÀ COMUNE (a cura della Commissione diocesana per la Pastorale sociale e del lavoro) Politica ed economia, uno sguardo spirituale Ancona 5 maggio 2015, aula magna della Facoltà di Economia G. Fuà, presentazione del libro di Tornielli-Galeazzi Papa Francesco. Questa economia uccide. Pubblico non foltissimo, ma l'aula favorisce la disposizione random, e presenze di importanti imprenditori «glocali», che non t'aspetti. Molti gli argomenti di grande interesse, subito oggetto del confronto tra gli invitati; argomenti tutti più o meno direttamente riconducibili agli sviluppi vecchi e nuovi del pensiero sociale della Chiesa, uno dei maggiori fuochi dell’attuale pontificato. In uno dei luoghi più importanti delle Marche per la ricerca scientifica di rilievo internazionale e per la formazione culturale, risuonano due temi: formazione e spiritualità. Se sulla necessità del primo non ci sono dubbi, un «PIL spirituale» è presto reclamato dal Vescovo Menichelli, animatore dell'incontro e in ottima forma pastorale. «Serve vera laicità, come quella che ad Ancona ispira la collaborazione tra l’università e l’arcidiocesi», dice il cardinale in un’intervista ad uno degli autori del libro per la Stampa – Vatican Insider del 9 maggio scorso. Dunque, mettere insieme formazione economica e spiritualità sembra rappresentare un'ottima sfida per questa società spenta e prosciugata dalle ricadute negative della globalizzazione e della finanziarizzazione di un’economia che fatica a ritrovare il suo ruolo di strumento per la crescita sociale. Questo vale anche per la formazione socio-politica e alla cittadinanza attiva, alle quali chiama il pensiero sociale della Chiesa e molti documenti della Chiesa italiana. Ci permettevamo di suggerirlo all'inizio del nostro contributo sull'importanza della formazione, parlando della coltivazione dell'uomo interiore e del posto che ad essa riservava G. Dossetti (v. Voce Vallesina, 5 apr 2015). Ogni azione ed evidenza pubblica sembra infatti rivendicare una fase di silenzio e di attenzione: «il silenzio così necessario per capire la responsabilità che grava su ogni parola pronunciata» (v. Persona e comunità, 2003, a cura di G. Colombo). L’abitare con sé stessi, come ci suggerisce una più che millenaria tradizione monastica, ci rende capaci di abitare efficacemente con gli altri. In tale prospettiva torniamo su questo aspetto fondamentale del tema della formazione socio-politica con un contributo di Natale Brescianini, monaco camaldolese e formatore.

G.U.

Oltre a tutte le letture fatte riguardo al momento storico che stiamo attraversando, vorrei condividere con voi alcune riflessioni; da persone che, con tutta la fatica e le mancanze possibili, cercano di vivere la propria fede in modo intelligente e serio, non possiamo accettare di farci prendere dallo sconforto. Siamo chiamati a divenire “contemplativi”, cioè capaci di guardare la realtà con occhi diversi. Per questo motivo è nato Politica ed economia. Lo sguardo spirituale cerca di gettare una luce particolare sulla politica e sull’economia, forse le due realtà maggiormente in difficoltà oggi, ma in difficoltà, proprio perché hanno dimenticato la spiritualità. Oggi più che mai è il momento opportuno per dare energia nuova alla spiritualità; per troppo tempo non siamo stati in grado di proporla in modo intelligente, serio, profondo e quindi siamo divenuti poco rilevanti per noi stessi e per il mondo che abitiamo. Ma cosa possiamo intendere per “spiritualità”? Mi piace sintetizzare il termine spiritualità con la “capacità di abitare le domande” e soprattutto le domande di senso, di significato. Noi occidentali abbiamo smesso di farci le grandi domande, di chiederci il senso di quello che facciamo quotidianamente. Troppo abituati a volere risposte veloci, pronte, immediate, non abbiamo più il coraggio di fermarci e interrogarci. Anche in una dimensione di fede! Che cosa comporta pensare per esempio che Gesù Cristo non è la risposta ai nostri problemi o difficoltà ma è la domanda che quotidianamente ci spinge a cercare la risposta? Il fondamentalista nel testo sacro trova la risposta a tutto, la persona spirituale nel testo sacro sa abitare le domande. Che cosa centra questo ragionamento con la politica e l’economia? Studiando la tradizione monastica benedettina e la dottrina sociale della Chiesa, emerge in modo chiaro che per esempio tutta la teoria economica dell’Homo Oeconomicus di matrice anglosassone si basa su un’idea riduttiva (non intendo sbagliata) di essere umano, di società, di benessere.


Da alcuni anni mi occupo di formazione aziendale, e mi piace stuzzicare imprenditori o manager che incontro con domande del tipo: Siete sicuri che l’unico obiettivo di un’azienda sia il profitto? Che senso ha distinguere ancora tra economia profit e no profit? Ha senso continuare a considerare la ricchezza di un paese, tenendo conto solo del Prodotto Interno Lordo? Non è forse troppo riduttivo? E che ne è della vera Felicità? Quanti di voi hanno sentito parlare invece dell’Economia Civile, un pensiero tutto italiano nato a Salerno all’inizio del 1700? Vedete, sono le domande che innescano poi riflessioni che portano poi ad azioni! Basti pensare che prima di Adam Smith, il teorico dell’Homo Oeconomicus, lo studio dell’Economia e del Commercio era inserito nella Facoltà di Filosofia e di Filosofia morale! Erano quindi le grandi domande sull’identità della persona, sul senso ultimo e profondo, sulla capacità di gestire la complessità che si basava l’azione. Un pensiero senza azione, rimane sterile, ma un’azione senza pensiero è vuota di senso e di significato. Nella mia attività di formatore ho poi incontrato il metodo del Coaching. Nato negli Stati Uniti negli anni ’70, recupera in modo moderno tutta una serie di tematiche, elementi cari alla tradizione cristiana/monastica. Innanzitutto accompagna le persone affinchè possano dare il meglio di sé, possano fiorire, mettere in pratica ciò per cui sono nate. Lo fa portando la persona alla consapevolezza, all’autonomia e alla responsabilità, rispetto ad un futuro desiderato che si ottiene attraverso obiettivi concreti di crescita. Recuperare un quadro di senso, dà una direzione e un significato al nostro agire. Facciamo qualche esempio. L’idea di essere umano. Siamo passati dal “Credo, dunque sono” al “Penso, dunque sono” al “Consumo, dunque sono”; oppure l’essere umano si è pensato come al centro di un cerchio, sottolineando l’aspetto individualista, dimenticando di essere invece un fuoco di una ellisse e quindi consapevole che la propria felicità e identità non è mai divisibile dalla relazione con gli altri e con l’ambiente circostante. Siamo individui, clienti, consumatori o persone? L’idea di crescita economica. Se ci basiamo solo su indicatori puramente numerici o di ricchezza monetaria, possiamo avere situazioni in cui ufficialmente un paese è ricco, ma poi non c’è sviluppo. Oppure spingiamo la nostra azienda a massimizzare il profitto, minimizzando di conseguenza le persone, le relazioni, l’ambiente, il territorio in cui sono inserito. Come paese Italia, siamo rientrati nei parametri chiesti dall’Europa, solo perché abbiamo inserito nei nostri numeri la ricchezza proveniente dalla prostituzione, dal contrabbando, dalla droga…1 se avessero messo pure la corruzione chissà dove saremmo ora!!! Tutta la crescita è veramente sviluppo? Come tenere insieme la dimensione economica, sociale, ambientale? L’idea di bene comune. Oltre il bene privato e il bene pubblico c’è il bene comune, e riguarda la capacità di una società di creare prodotti, servizi che aiutino ogni essere umano e tutto l’essere umano a raggiungere la propria perfezione. Quali sistemi legislativi, fiscali, quali parametri economici e di benessere possono far sì che il bene privato e il bene pubblico trovino la loro massima espressione nel bene comune? Sono solo alcuni semplici esempi da cui poter partire. C’è bisogno di tanta intelligenza, creatività, passione, spirito di servizio, tensione spirituale affinchè la politica e l’economia possano dare risposte a certe domande!! Ma c’è bisogno, ancora di più, di persone che si impegnino in politica ed economia con uno sguardo particolare. Perché non pensare alle comunità cristiane come laboratori in cui mettere in circolo pensieri e azioni per uno sguardo spirituale credibile per la nostra società riguardo alla politica e all’economia? Natale Brescianini (Monaco, Life&Spiritual Coach) Per approfondire: Brescianini N. - Zorzi S., Politica ed Economia, uno sguardo spirituale, Ed San Paolo 2014 Folador M., Una impresa possibile, Ed Guerini 2014. Pannitti A. - Rossi F., L’essenza del Coaching, Ed. Franco Angeli 2012. www.epektasis.eu Dal settembre 2014 è in vigore l’ESA 2010, il nuovo calcolo della contabilità pubblica che obbliga i Paesi europei a inserire nel Pil alcune attività illecite.

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