Giancarlo Uncini, "Campanili verdi, per ridurre l’impronta ecologica"

Page 1

Campanili verdi, per ridurre l’impronta ecologica Il tema degli adeguati stili di vita, come noto, si è imposto con forza alla luce di emergenze sia di ordine economico ed ambientale che etico. L’ultima, convincente enciclica Laudato si’ ha incoraggiato nuove riflessioni e, si spera, nuovi impegni, sia politici che pastorali. Un po’ per necessità e un po’ per virtù gli stili di vita positivi e commisurati ai tempi sono naturalmente legati alla sfera dei comportamenti personali, nella loro dimensione relazionale con le cose, con le persone e con l’ambiente. Uno strumento di sensibilizzazione ecclesiale a queste tematiche è rappresentato da una campagna permanente di rilievo nazionale, che vuole mettere in relazione le iniziative che scaturiscono dalle varie diocesi italiane e che vengono coordinate in modo leggero da una Rete interdiocesana dei nuovi stili di vita. Per «nuovi stili di vita» si intendono primariamente quelle semplici ma efficaci azioni quotidiane, in mano alla gente comune, in grado di cambiare la vita feriale e di influire sui cambiamenti che, ad una scala diversa, necessitano delle adeguate scelte politiche, sociali ed economiche. Si possono individuare quattro ambiti nei quali rapportarsi con rinnovato stile: con le cose, consumando in modo critico e sobrio; con le persone, recuperando la ricchezza delle relazioni corte; con la natura, esercitando la responsabilità ambientale; con la mondialità, educandosi all'interculturalità e al pluralismo. Come noto la nostra diocesi, attraverso la Commissione per la pastorale sociale e del lavoro, ha aderito alla Rete nazionale fin dallo scorso anno. L’adesione della diocesi, al di là della formalità, ha valore ed è produttiva nella misura in cui le sue varie espressioni sapranno declinare i modi e gli stili di vita considerati virtuosi. Insomma, tutto dipende da quanti e quali processi sapremo avviare. In questa prospettiva, oltre alle associazioni ed ai gruppi, le comunità parrocchiali e le stesse parrocchie rappresentano, per il ruolo che rivestono, uno spazio di grande importanza per la cultura e la pratica ispirati ai nuovi stili di vita. In questi ambiti, accanto all’incomprimibile e forse prevalente dimensione personale e comunitaria c’è, però, anche un aspetto legato all’assetto “istituzionale” delle parrocchie, che genera altrettanta responsabilità civile per il fatto di occupare un posto, produrre relazioni e svolgere un ruolo sul territorio. Spesso le attività parrocchiali si svolgono a dispetto di molte pratiche di sobrietà e di modi di fare improntati a stili virtuosi, come se i fini pastorali potessero giustificare l'uso e l'abuso di qualsiasi mezzo materiale, sul pregiudizio di una sorta di «extra-territorialità» che autorizzerebbe a sganciare la vita parrocchiale dall’elevato livello di etica civile che questo tempo richiede, invece, a tutti. Al contrario, la parrocchia rappresenta un vero e proprio soggetto di responsabilità per il creato e per il territorio. Non si tratta di un’acquisizione facile ma, anche in questo caso, i fini buoni si raggiungono con mezzi buoni. C’è un ulteriore elemento. L’identità “istituzionale” della parrocchia e la sua visibilità attribuiscono, come capita a tutti gli attori che agiscono su un territorio, un ruolo educativo, di esempio, di termine di paragone in forza del quale non solo è opportuno ma è necessario che si mostrino pubblicamente scelte e attività suscettibili di contagio ed imitazione. Per la Chiesa italiana queste tematiche non sono novità, risalendo al 2007 un importante seminario di studio della CEI sulla parrocchia quale soggetto di responsabilità per il creato e per il territorio e su


questi argomenti la nostra piccola diocesi non rappresenterebbe un apripista, dal momento che ci sono altri esempi in campo nazionale ed internazionale. Di seguito, una rapidissima rassegna delle esperienze già maturate o in corso di realizzazione.

1)

Il «Gallo verde». Si tratta di un attestato di gestione ecologica ISO 14001 creato dai tedeschi nel 2005 per i luoghi di culto e assegnato in questi anni a più di 400 luoghi sacri tra Germania, Francia, Austria e Ucraina. In Italia è stato assegnato nel 2013 ad un tempio valdese di Milano. La comunità valdese dal 2007 ha lavorato sulla ristrutturazione dell’edificio, sull’analisi dei consumi e lettrici e delle emissioni di anidride carbonica, sull’abolizione delle posate usa e getta negli incontri, nell’uso consapevole dell’auto e nel car sharing per andare in chiesa, negli acquisti collettivi, ecc.

2)

Per una chiesa ecologica: ecoenergia e nuovi stili di vita. Il progetto prevede azioni di analisi, valutazione, contenimento dei fabbisogni energetici delle parrocchie della città di Padova. L’indagine riguarda le parrocchie perché ritenute luogo privilegiato di osservazione delle trasformazioni sociali ma anche motore di coesione sociale tra le persone e tra la comunità e le istituzioni territoriali. L’indagine riguarda il consumo energetico di alcune strutture edilizie della chiesa cittadine perché l’edilizia incide per circa il 40% dei consumi energetici e quindi è responsabile per il 40% delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

3)

Chiesa ecologica. Avviata nel 2013, è la prima ricerca a livello internazionale sulla diffusione dei concetti relativi all’ecologia e alla sostenibilità ambientale nelle parrocchie e negli istituti religiosi. Ha visto coinvolte 83 comunità di Roma e la sezione «energia» del progetto si prefigge di favorire la tutela, l’adeguamento ambientale e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare ecclesiastico.

4)

Pesi piuma. Il progetto, avviato nel 2009, è finalizzato all’analisi e valutazione dell’impatto ambientale e dell’impronta ecologica dei locali connessi alle attività parrocchiali nelle parrocchie della diocesi di Lucca. È stato prodotto un piccolo vademecum nel quale vengono indicati alcuni di bassa, media e alta soglia che le parrocchie potrebbero mettere in atto al fine di migliorare l’efficienza energetica e diminuire l’impatto ambientale delle attività

5)

Chiese e fonti di energia rinnovabile. L’iniziativa, nata nel 2005, nasce nella diocesi di Andria da una riflessione su come proporre nuovi stili di vita che abbiano nel rispetto dell’ambiente e nell’attenzione al consumo energetico il punto di forza. I due impianti fotovoltaici installati negli edifici di una parrocchia e nel seminario vescovile sono stati accompagnati da un cammino educativo di attenzione alla quotidianità, tenendo insieme la dimensione ecologica, sociale, economica culturale e spirituale.

6)

Parrocchie a emissioni zero. Il Patriarcato di Venezia fin dal 2010 ha deciso di dotare tutte le chiese di terraferma di pannelli solari e di adottare gli strumenti necessari alla riduzione dell’impatto ambientale. La chiesa veneziana lavora in prima persona al progetto attraverso la pastorale degli stili di vita e le stesse parrocchie rappresentano centri di sensibilizzazione per la difesa dell’ambiente.

7)

Ecobilancio di una parrocchia. Il progetto è iniziato nel 2005 ad opera del Consiglio ecologico della diocesi di Monaco-Freising. Gli obiettivi sono quelli di migliorare il bilancio ecologico delle parrocchie, rafforzare la consapevolezza per un agire ecologicamente responsabile, favorire ulteriori interventi ecologici con investimenti a basso costo. A tre anni dall’avvio, sui tetti di 25 edifici della diocesi veniva generata energia solare con una capacità di 148.000 KWh e un risparmio annuo di


50 tonnellate di anidride carbonica.

8)

Energia sostenibile nelle parrocchie. In sinergia con la campagna europea Sustainable Energy Europe è stato avviato nel 2011 un progetto per promuovere la conoscenza e lo sviluppo dell’energia sostenibile, che mira a coinvolgere attivamente le parrocchie italiane. L’iniziativa, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, è coordinata dal Centro di Etica Ambientale di Bergamo e mira a raccogliere in un DBase tutti gli interventi di riqualificazione energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili realizzati nelle oltre 26.000 parrocchie italiane. Il progetto porterà a definire le linee strategiche per la realizzazione di una «parrocchia sostenibile».

9)

Con il mondo negli occhi. Avviato dalla diocesi di Senigallia nel 2009, il progetto promuove forme di economia sostenibile e stili di vita improntati alla sobrietà e alla solidarietà. Le parrocchie che aderiscono all’iniziativa si impegnano: ad adottare comportamenti finalizzati alla riduzione dei consumi; alla sostituzione dei prodotti e dei servizi privilegiando quelli ad elevata sostenibilità ambientale ed etica; all’innovazione dei processi che favorisca l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate. La parrocchia che aderisce si impegna a compilare un bilancio di sostenibilità ambientale e sociale (v. bilanci di giustizia) e a rendere disponili e a diffondere le buone prassi adottate.

10)

Portale «Campanili verdi». È un’iniziativa, in costruzione, segnalata e apertamente sostenuta dalla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano quale concreto strumento per contribuire alla riduzione dell’impronta ecologica delle parrocchie. Si tratta di una portale nato per accrescere la responsabilità ecologica e l’attenzione al valore etico delle scelte economiche delle istituzioni ecclesiali e per metterle in relazione con l'offerta di aziende, artigiani e professionisti per i quali la sensibilità ambientale è un elemento qualificante delle rispettive attività.

Commissione diocesana per la Pastorale sociale e del lavoro, la giustizia, la pace e la custodia del creato

LE NOSTRE PARROCCHIE CONTRIBUISCONO A RIDURRE L’«IMPRONTA ECOLOGICA» PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO. Suggerimenti per comportamenti e stili virtuosi


(A)

Impatti

Attività di ufficio

Es. per la carta. In tutto il mondo il consumo di carta ammonta a centinaia di milioni di tonnellate ogni anno. Oltre un terzo di tutti gli alberi abbattuti finisce in carta. Questa quantità espressa in carta da fotocopiatrice costituirebbe una pila enorme, alla quale l’Italia partecipa in misura considerevole. Già quindici anni fa in Italia si consumavano 11 milioni di tonnellate di carta, con un consumo pro-capite medio di 200 kg di carta all'anno. Tenuto conto del significativo uso di carta per le attività pastorali e liturgiche, le parrocchie potrebbero contribuire in maniera significativa a combattere la deforestazione, al risparmio idrico ed energetico, a ridurre l’inquinamento idrico ed energetico.

Acquisti verdi

Consumo critico

-

Acquisto di carta riciclata al 100%, senza sbiancanti tossici per stampa e fotocopie.

-

Acquisto di apparecchi elettronici ed informatici secondo la classifica dell’efficienza EUROTOPTEN.

-

Utilizzazione di suppellettili ed arredamenti riparati e/o provenienti dal circuito del riuso.

-

Acquisto presso rivenditori ambientalmente responsabili e che favoriscono l’inclusione di persone svantaggiate.

-

Utilizzazione gratuito.

-

Utilizzazione sobria della carta, stampando possibilmente fronte/retro ed evitando i colori.

-

Utilizzazione, quando possibile, documenti in formato elettronico.

-

Scollegamento di stampanti, PC ed altri apparecchi dalla rete, durante la notte.

-

Riuso di fogli di carta stampati solo su un

di

software

libero

e

di


lato Smaltimento

B)

-

Utilizzazione dei circuito RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

-

Smaltimento della carta con la raccolta differenziata

Impatti

Il settore dell'illuminazione rappresenta una delle maggiori voci di spesa nel bilancio della parrocchia.

Acquisti verdi

-

Illuminazione

-

Consumo critico

Lampade fluorescenti lampade a led.

compatte

o

Interruttori automatici a tempo. Sistemi illuminanti ad induzione, soprattutto per l'illuminazione di ampi spazi, chiese comprese.

- Attenzione agli sprechi nell'illuminazione degli spazi ad uso pubblico, in particolare oratori, anche se collegati alla rete di illuminazione pubblica. - Utilizzazione di colori chiari o bianchi per dipingere le pareti e i soffitti. - Utilizzazione di interruttori a tempo nei locali di passaggio collettivo.

(C)

Smaltimento

- Le lampade fluorescenti devono essere smaltite nel circuito RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Impatti

Il riscaldamento è responsabile di più della metà dell’energia che si consuma e quindi è il settore dove è possibole realizzare i maggiori risparmi.

Riscaldamen-to

È stato calcolato che la riduzione di un grado nella regolazione del termostato (es. da 20° a 19°), consente di risparmiare mediamente circa il 7% della spesa annua Acquisti verdi

- Installazione del solare termico.


- Installazione di sonda geotermica. - Acquisto di caldaie a condensazione. Consumo critico

(D)

-

Coibentazione delle murature, delle vetrate, delle porte e finestre.

-

Installazione di valvole termostatiche sui radiatori.

-

Spegnimento del riscaldamento nei locali non utilizzati e alla fine degli incontri.

-

Attenzione alle finestre aperte troppo a lungo durante i ricambi d’aria.

Impatti

Lo standby costa caro. Ci sono alcuni apparecchi elettronici che rappresentano un vero e proprio salasso che potrebbe essere evitato. Ad esempio, lo sapevate che una Playstation ingurgita qualcosa come 250 Euro di energia l'anno solo per rimanere in attesa, mentre un tv con maxi schermo 200 o un computer 130? E non finisce qui: tutto questo consumo superfluo si traduce anche in un notevole danno per l'ambiente visto che, attraverso lo standby, si immettono ogni anno oltre 3,5 milioni di tonnellate di CO2 nell'atmosfera (v. www.impronta ecologica.it)

Acquisti verdi

-

Promozione e utilizzazione dei prodotti alimentari biologici e a chilometri ridotti, attraverso convenzioni con i GAS.

-

Promozione e utilizzazione di bomboniere e altri prodotti equosolidali con il ricorso alle botteghe equosolidali.

-

Installazione di distributori di caffè e altri prodotti equosolidali.

-

Acquisto di bicchieri, piatti, posate in Mater-BI o dotazione di omologhi in vetro, ceramica, metallo.

-

Acquisto di saponi e detersivi sfusi per l’igiene della chiesa e dell’oratorio, scegliendo tra quelli ad elevato grado di

Gestione degli spazi ad uso pubblico(chiesa, oratorio) e dei campeggi estivi


biodegradabilità. -

Utilizzazione di suppellettili e arredamento derivanti dal circuito del riuso e del recupero.

-

Riduzione o azzeramento dell’utilizzazione dell’«usa e getta», ed es. per bicchieri, piatti e posate .

-

Utilizzazione dell’acqua del rubinetto , magari installando i dispenser collegati alla rete idrica, al posto dei distributori di acqua minerale.

-

Installazione di riduttori di flusso di acqua.

-

Controllo periodico delle eventuali perdite idriche da rubinetti e sciacquoni.

-

Installazione di impianti di recupero di acqua piovana

-

Attenzione alle apparecchiature elettriche lasciate in standby.

-

Organizzazione di gite, pellegrinaggi, campi scuola prediligendo il treno o altri mezzi pubblici.

Smaltimento

-

Attenzione ad una corretta e costante differenziazione dei rifiuti prodotti.

Impatti

Il consumo di suolo nelle aree urbane delle Marche. Dai dati rilevati emerge che nell’intervallo considerato (1954–2007) è stato urbanizzato il 6,41% della superficie territoriale dell’intera area analizzata; nei 53 anni oggetto di rilievo il suolo urbanizzato è aumentato mediamente ogni anno di 420,548 ettari e ogni giorno di 1,152 ettari.

Acquisti verdi

-

Laddove praticabile, attenzione alle scelte progettuali ispirate alla bioarchitettura e alla bioedilizia.

Consumo critico

-

Attenzione alla migliore riutilizzazione di

Consumo critico

E) Ristrutturazioni, manutenzioni edilizie


spazi e volumi giĂ esistenti, contribuendo al contrasto al consumo di suolo.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.