Patrizio Gravano
APPUNTI MATEMATICI
IL CAMPO ELETTROSTATICO TEORIA E APPLICAZIONI numero 26 - febbraio 2017
INTRODUZIONE
Questa sintesi contiene la teoria del campo elettrostatico e alcune semplici applicazioni di essa. Ho infatti, deciso di frazionare l’elettromagnetismo in tre parti, ovvero il campo elettrostatico, il campo magnetostatico e le onde elettromagnetiche. Questa
prima
parte
molto
introduttiva
e’
dedicata
al
campo
elettrostatico, ovvero al campo creato da cariche elettriche in quiete. Patrizio Gravano patrizio.gravano@libero.it
1
IL CAMPO ELETTROSTATICO
1. I FENOMENI DI ELETTRIZZAZIONE
I fenomeni di elettrizzazione dell’ambra, ovvero il fatto che essa attira,
se
strofinata,
piccoli
corpi
leggeri
erano
noti
fin
dall’antichita’ classica. Questa proprieta’ e’ verificata anche per altre sostanze, quali il vetro. Gli
studi
successivi
hanno
portato
alla
bipartizione
delle
sostanze in due distinte categorie, quella degli isolanti e quella dei conduttori. L’elettrizzazione per strofinio fu poi di fondamentale importanza nel
comprendere
l’esistenza
di
forze
repulsive
e
di
forze
attrattive, espressione di distinte tipologie di carica elettrica. Si verifico’ ulteriormente che corpi elettrizzati posti a contatto con altri elettrizzavano questi ultimi.
2
Elettrizzando un terzo corpo si verificava che i due corpi si respingevano. In definitiva si verificava che a volte corpi elettrizzati si attraevano e a volte si respingevano. Era necessario dare conto di questi distinti fenomeni….
2. LA CARICA ELETTRICA E LA DENSITA’ DI CARICA
In
natura
esistono
due
tipi
di
cariche
elettriche,
convenzionalmente definite carica elettrica positiva
e carica
elettrica negativa. Tutte le cariche elettriche in natura sono multiple intere della carica dell’elettrone. La
carica
elettrica
dell’elettrone
e’
convenzionalmente
considerate negativa.
3
Questa convenzione e’ dovuta ⦋Capitani, De Sanctis⦌ a B. Franklin. Venne definita ”arbitrariamente positiva la carica che assume un pezzo di vetro per strofinio con un panno di seta”.
Come
si
vedra’
nel
seguito
l’unita’
di
misura
della
carica
elettrica e’ il coulomb, comunemente indicato con la lettera C. La carica elettronica, a meno del segno, misura 1,6*10−19 C.
In ogni caso si puo’ partire dalla constatazione che le cariche elettriche esistenti in natura sono multiple intere, positive o negative
della
carica
dell’elettrone
considerata
in
valore
assoluto.
Questo “dogma” e’ stato superato solo nella fisica delle particelle con la teoria dei quark che hanno cariche frazionarie che sommate riconducono alla carica fondamentale.
4
Quindi la carica q puo’ essere scritta come q = z|e|, ove z e’ un numero relativo. Con questa osservazione si evidenzia che la carica e’ quantizzata. Il
caso
piu’
semplice
(che
peraltro
e’
sicuramente
una
astrazione‌.) e’ rappresentato dalla carica puntiforme, ovvero da una carica elettrica concentrate in un punto. L’ipotesi della carica puntiforme puo’ essere ammessa come ottima approssimazione in molti problemi di elettrostatica. La prima grandezza che si considera e’ la densita’ volumica di carica, riferita ad un punto P dello spazio.
Essa e’ Ď (P) =
đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ
ove đ?œ?đ?‘ƒ e’ un intorno di P. Se Ď non dipende da p si dice che la densita’ volumica di carica e’ uniforme. La densita’ volumica di carica puo’ ben essere intesa come il rapporto tra una carica elettrica ed un volume.
5
Si dimostra che per particelle quali il protone detta grandezza e’ dell’ordine di grandezza dei 10−25 Cđ?‘šâˆ’3.
Dalla relazione Ď (P) =
đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ
si ottiene Ď (P) đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ = đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ ovvero
Q = âˆđ?‘ƒ ∈đ?‘‰ đ?œŒ(đ?‘ƒ) đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ Una
seconda
grandezza
rilevante
e’
la
densita’
di
carica
superficiale.
Ad essa si puo’ pervenire a partire dalla Ď (P) =
đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ
dove đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ deve
intendersi come un elemento di volume. Dalla relazione Ď (P) đ?‘‘đ?œ?đ?‘ƒ = đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ si ottiene (Ď (P)đ?œ† )đ?‘‘đ?‘†đ?‘ƒ = đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ . Questo disegnino evidenzia il senso della formula.
6
La grandezza Ď (P)đ?œ† = đ?œŽ(P)e’ detta densita’ superficiale di carica.
La carica totale vale Q = âˆŹđ?‘ƒđ?œ–đ??ˇ đ?œŽ(đ?‘ƒ) đ?‘‘đ?‘†đ?‘ƒ Sia, infine, dato un punto P di una data curva. Si consideri un tratto đ?‘‘đ?‘Ľđ?‘ƒ , ovvero un intorno del punto P. Viene definita densita’ lineare di carica Îť la grandezza
đ?œ†đ?‘ƒ =
đ?‘‘đ?‘„đ?‘ƒ đ?‘‘đ?‘Ľđ?‘ƒ
Si ammette che in un sistema isolato la carica elettrica, intesa come la somma algebrica delle cariche elettriche, si conserva.
3. NOTA MATEMATICA – Integrali doppi e tripli Per
gli
integrali
doppi
si
parte
dalla
nozione
di
compatto
misurabile. Sia data una funzione f continua su K compatto di đ?‘… 2 .
K
e’
un
compatto
misurabile
se
K
=
{(x,
y)
∈đ?‘… 2 , đ?‘Ľ đ?œ– ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ , đ?‘Ś ∈
⌋đ?œ‘1 (đ?‘Ľ), đ?œ‘2 (đ?‘Ľ)âŚŒ} 7
a ≤ b đ?œ‘1 (đ?‘Ľ) ≤ đ?œ‘2 (đ?‘Ľ) ∀ x đ?œ– ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ essendo le due funzioni continue in ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ. 3.1 Integrali doppi Se f(x,y) e’ continua in ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ l’integrale di f su K e’ đ?‘?
đ?œ‘ (đ?‘Ľ)
2 âˆŹđ??ž đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś)đ?‘‘đ?‘Ľđ?‘‘đ?‘Ś =âˆŤđ?‘Ž (âˆŤđ?œ‘ (đ?‘Ľ) đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś)đ?‘‘đ?‘Ś )đ?‘‘đ?‘Ľ 1
In pratica si ammette che đ?œ‘2 (đ?‘Ľ) đ?‘’ đ?œ‘1 (đ?‘Ľ) siano due costanti. Se f(x,y) e’ continua in ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ ⤏ ⌋đ?‘?, đ?‘‘ âŚŒ si utilizza la relazione di Fubini per la quale đ?‘?
đ?‘‘
đ?‘‘
đ?‘?
âˆŹâŚ‹đ?‘Ž,đ?‘?âŚŒâ¤Ź ⌋đ?‘?,đ?‘‘âŚŒ đ?‘“ =âˆŤđ?‘Ž (âˆŤđ?‘? đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś)đ?‘‘đ?‘Ś )đ?‘‘đ?‘Ľ = âˆŤđ?‘? (âˆŤđ?‘Ž đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś)đ?‘‘đ?‘Ľ )đ?‘‘đ?‘Ś Dette relazioni valgono sia in R che in C.
3.2 Integrali tripli Nello spazio a tre dimensioni sia K = ⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ ⤏ ⌋đ?‘?, đ?‘‘ âŚŒ ⤏ ⌋đ?‘&#x;, đ?‘ âŚŒ
con
⌋đ?‘Ž, đ?‘?âŚŒ ⊆ X , ⌋đ?‘?, đ?‘‘ âŚŒ ⊆ Y , ⌋đ?‘&#x;, đ?‘ âŚŒ ⊆ Z, ove X, Y, Z, sono gli assi
cartesiani.
8
đ?‘?
đ?‘‘
đ?‘
âˆđ??ž ⊆đ?‘…3 đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś, đ?‘§) = âˆŤđ?‘Ž âŚ‹âˆŤđ?‘? (âˆŤđ?‘&#x; đ?‘“(đ?‘Ľ, đ?‘Ś, đ?‘§)đ?‘‘đ?‘§)dyâŚŒdx L’ordine di integrazione e’ commutabile.
4. CAMPO ELETTROSTATICO DOVUTO A CARICHE ELETTRICHE PUNTIFORMI
4.1 La legge di Coulomb
Le
cariche
elettriche
interagiscono
tra
di
loro
secondo
due
distinte modalita’. Le cariche elettriche dello stesso segno si respongono. Le cariche elettriche di segno opposto si attraggono. La forza coulombiana e’ in modulo inversamente proporzionale al quadrato della distanza ed e’ proporzionale al prodotto delle cariche.
Siano date due cariche puntiformi di segno discorde (quindi una forza attrattiva). E’
utile
esemplificare
con
la
seguente
semplice
figura
che
evidenzia due cariche đ?‘žđ??´ e đ?‘žđ??ľ poste a distanza costante r. 9
La forza esercitata dalla particella A sulla particella B e’ stata definita dalla seguente equazione, detta legge di Coulomb per la quale si ha 1
1
đ??…đ??´đ??ľ = 4đ?œ‹đ?œ€ đ?‘žđ??´ đ?‘žđ??ľ đ?‘&#x; 2 đ?’–đ??´đ??ľ 0
Il modulo della forza e’ immediatamente 1
1
Fđ??´đ??ľ = 4đ?œ‹đ?œ€ đ?‘žđ??´ đ?‘žđ??ľ đ?‘&#x; 2 0
Sviluppando
questo
criterio
rinvenuto
si
potrebbe
convenzionalmente ritenere positiva la forza attrattiva e negativa la forza repulsiva tra cariche puntiformi.
10
Nella meccanica newtoniana si fa solitamente il contrario e si considerano negative le forze attrattive in un contesto nel quale non sono ammesse forze repulsive.
Una modalita’ formale conveniente potrebbe essere la seguente 1
1
đ??…đ??´đ??ľ = (Âą1) 4đ?œ‹đ?œ€ đ?‘žđ??´ đ?‘žđ??ľ đ?‘&#x; 2 đ?’–đ??´đ??ľ = Âą 0
1 4đ?œ‹đ?œ€0
1
đ?‘žđ??´ đ?‘žđ??ľ đ?‘&#x; 2 đ?’–đ??´đ??ľ
ove đ?’–đ??´đ??ľ e’ il versore unitario di direzione corrispondente alla direzione della retta (unica) passante per i punti A e B. Va ricordato che la relazione di Coulomb e’ coordinata da una costante
1 4đ?œ‹đ?œ€0
nella quale compare una grandezza fisica đ?œ€0 detta
permittivita’ del vuoto.
Detta grandezza indicata con la lettera đ?œ€0 misura 8,85*10−12
đ?‘?đ?‘œđ?‘˘đ?‘™đ?‘œđ?‘šđ?‘? 2 đ?‘›đ?‘’đ?‘¤đ?‘Ąđ?‘œđ?‘›âˆ—đ?‘š2
.
L’intensita’ della forza dipende dal mezzo nel quale sono “immerse� le cariche.
11
In un mezzo distinto dal vuoto ci si riferisce alla quantita’ đ?œ€ = đ?œ€đ?‘&#x; đ?œ€0 . Essa ha le stesse dimensioni fisiche di đ?œ€0 mentre đ?œ€đ?‘&#x; e’ una grandezza adimensinata.
A parita’ di ogni altra condizione affermare
che
la
forza
di
il valore
interaziome
nel
(diverso dal vuoto) e’ minore di un fattore
1 đ?œ€đ?‘&#x;
đ?œ€đ?‘&#x;
mezzo
consente di considerate
.
Vorrei osservare che, oltre a quanto gia’ scritto, e’ possibile considerare una rappresentazione come la seguente, sempre riferita a cariche puntiformi. In generale si possono considerare puntiformi due cariche đ?‘žđ??´ , đ?‘žđ??ľ quando r ≍ đ?‘&#x;đ??´ + đ?‘&#x;đ??ľ , essendo queste ultime due le dimensioni dei raggi delle cariche considerate A e B. Si puo’ rappresentare il caso della attrazione coulombiana come segue.
12
Nel caso della repulsione si ha la situazione simmetrica.
5. INDUZIONE ELETTROSTATICA Un corpo carico attira un corpo neutro. Se il corpo neutro e’ un conduttore gli elettroni, che come piu’ oltre si vedra’ sono liberi di muoversi, vengono attratti nella zona limitrofa al corpo carico se questo ha carica complessiva positiva (coerentmente con la legge di Coulomb per la quale cariche opposte si attraggono….). Il caso opposto si realizza se il corpo carico e’ elettrizzato negativamente. Il fenomeno della induzione elettrostatica consiste quindi nella “migrazione di cariche” con conservazione complessiva della carica 13
del corpo, che quindi avra’ un eguale numero di cariche positive e negative.
Un corpo carico avra’ un numero di cariche di un tipo maggiore del numero di cariche dell’altro segno…
Una figura ampiamente utilizzata e’ la seguente
Essa ha un banale e certo approssimativo equivalente puntuale del tipo seguente
14
Questo e’ un modellino che si puo’ anche come esercizio rinvenire nella manualistica, seppur non con detti valori e non riferito specificatamente alla induzione elettrostatica. Esso
puo’
essere
risolto
applicando
la
sovrapposizione
degli
effetti come segue. Si ammetta che la forza risultante (quella che attrae i corpi) sia la differenza tra la forza attrattiva tra le cariche a distanza đ?‘&#x;1 e quella repulsive tra le cariche poste a distanza đ?‘&#x;2 . Le due forze Fa e Fr hanno la stessa direzione ma versi opposti. Ne vanno calcolati i moduli. La situazione e’ immediatamente schematizzabile come segue
15
R = Fa - Fr Poiche si opera su di una retta dale relazioni vettoriali si passa immediatamente a quelle scalari e si ha
R = Fa - Fr = k
|đ?‘›đ?‘’||đ?‘šđ?‘’| đ?‘&#x;12
- k
|đ?‘›đ?‘’||đ?‘šđ?‘’| đ?‘&#x;22
> 0 in quanto đ?‘&#x;2 > đ?‘&#x;1
Questo equivale a dire che Fa > Fr
Ovvero i due corpi si attraggono.
Molti interessanti esercizi sono contenuti in diversi testi di fisica ⌋Halliday, Resnick, WalkerâŚŒ cui si rimanda ampiamente.
La polarizzazione di un isolante e’ sempre coerente con la legge di Coulomb e presuppone una polarizzazione degli atomi o delle molecole secondo lo schema seguente
16
Si ammette che le cariche si spostino ma non si creino. Vale un sostanziale principio di conservazione della carica.
6. IL CAMPO ELETTROSTATICO CREATO DA UNA CARICA PUNTIFORME Si tratta di determinare il campo elettrostatico in un punto qualunque data una carica q situata in un punto A dello spazio. E’ possibile introdurre una carica di prova đ?‘žđ?‘? e definire il vettore campo elettrico E nel modo seguente
đ??„đ??´ (đ?‘ƒ) =
đ??…đ??´ →đ?‘€ đ?‘žđ?‘?
E’ ben evidente che per come e’ definite il vettore campo elettrico la carica di prova puo’ assumere qualunque valore.
17
Infatti, sostituendo
l’espressione della forza coulombiana il
valore di đ?‘žđ?‘? si semplifica essendo presente sia al numeratore che al denominatore avendosi per conseguenza i seguenti passaggi
đ??„đ??´ (đ?‘ƒ) =
đ??…đ??´ →đ?‘€ đ?‘žđ?‘?
1 đ?‘ž 4đ?œ‹đ?œ€0
Âą
=
1
đ?‘žđ?‘? 2 đ?’–đ??´đ?‘ƒ đ?‘&#x;
đ?‘žđ?‘?
1
= Âą 4đ?œ‹đ?œ€ đ?‘ž 0
1 đ?‘&#x;2
đ?’–đ??´đ?‘ƒ
Si ammetta che la carica di prova sia positiva. 1
Se la carica q e’ positiva allora đ??„đ??´ (đ?‘ƒ) = -4đ?œ‹đ?œ€ đ?‘ž 0
Se la carica q e’ negativa allora đ??„đ??´ (đ?‘ƒ) =
1 4đ?œ‹đ?œ€0
|đ?‘ž|
1 đ?‘&#x;2
1 đ?‘&#x;2
đ?’–đ??´đ?‘ƒ .
đ?’–đ??´đ?‘ƒ .
Se, per contro, si ragionasse nella logica del campo gravitazionale ove le forze attrattive sono negative il caso della attrazione elettrostatica si avrebbe per q < 0 e quindi sarebbe
đ??&#x201E;đ??´ (đ?&#x2018;&#x192;) = â&#x2C6;&#x2019;
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
|đ?&#x2018;&#x17E;|
1 đ?&#x2018;&#x;2
đ?&#x2019;&#x2013;đ??´đ?&#x2018;&#x192; .
Nel caso di una carica q positiva allora sarebbe
đ??&#x201E;đ??´ (đ?&#x2018;&#x192;) =
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
đ?&#x2018;&#x17E;
1 đ?&#x2018;&#x;2
đ?&#x2019;&#x2013;đ??´đ?&#x2018;&#x192; .
Le linee di campo di una particella di carica q > 0 18
Il vettore campo elettrico E ha la medesima direzione della forza ed anche il medesimo verso. Lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo elettrico decresce in ragione inversa del quadrato della distanza della carica di prova da A, ove eâ&#x20AC;&#x2122; situata la carica q > 0.
Solitamente la carica di prova đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;? viene intesa come una carica positiva
molto
piccolo
â&#x20AC;&#x153;tale
da
non
perturbare
in
modo
significativo il campo della carica fissa Q.
19
7. NOTA
MATEMATICA
â&#x20AC;&#x201C;
Rappresentazione
di
E
in
coordinate
sferiche Un approccio spesso utile eâ&#x20AC;&#x2122; quello di considerare le coordinate sferiche ammettando, ad esempio, che la carica Q sia collocate in (0,0,0)secondo
la
seguente
rappresentazione
grafica,
ove
si
evidenziano bene le coordinate sferiche.
Il punto P ha coordinate sferiche (r, θ, Ď&#x2020;)
Il segmento orientato QP eâ&#x20AC;&#x2122; rappresentabile come rđ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; Lo
stesso
vettore
eâ&#x20AC;&#x2122;
esprimibile
in
coordinate
cartesiane
potendosi scrivere
20
r = đ?&#x2018;Ľ0 đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; + đ?&#x2018;Ś0 đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; + đ?&#x2018;§0 đ??Žđ??ł Il vettore r eâ&#x20AC;&#x2122; detto vettore di separazione. Se la carica Q si trova in (đ?&#x2018;Ľ1 , đ?&#x2018;Ś1 , đ?&#x2018;§1)e si vuole determinare il vettore E in un punto (đ?&#x2018;Ľ2 , đ?&#x2018;Ś2 , đ?&#x2018;§2 )â&#x2030; (đ?&#x2018;Ľ1 , đ?&#x2018;Ś1 , đ?&#x2018;§1 )il corrispondente vettore di posizione, in coordinate cartesiane, eâ&#x20AC;&#x2122; r = (đ?&#x2018;Ľ2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ1 )đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; + (đ?&#x2018;Ś2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ś1 )đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; + (đ?&#x2018;§2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;§1 )đ??Žđ??ł In coordinate sferiche una conveniente rappresentazione di E(r)eâ&#x20AC;&#x2122; dato dalla seguente formula đ?&#x2018;&#x201E;
E(r) =
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C;
essendo đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; il vettore unitario (versore)avente la direzione della retta contenente r. Questa ultima formula in simmetria sferica eâ&#x20AC;&#x2122; differenziabile avendosi
dE(r) =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C;
Da questa formula generale si possono ottenere le formule del campo elettrico E(r)nel caso volumico (carica di volume), in quello di
21
superficie (carica di superficie) e di linea (carica di linea), rispettivamente. Si parla di carica di volume quando una carica eâ&#x20AC;&#x2122; contenuta in un đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E;
volume V risultando Ď =
In questo caso dE(r) =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2
, espresso, ovviamente, in Cđ?&#x2018;&#x161;â&#x2C6;&#x2019;3
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; viene integrata
avendosi
đ?&#x153;&#x152;
E = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2dvđ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C;
Dalla relazione Ď =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030;
si ottiene Ď dV = dQ.
Questa relazione eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile (ottennendo un integrale triplo, in quanto in coordinate cartesiane dV = dxdydz.
In termini concisi si scrive Q = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x153;&#x152;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; .
8. IL CAMPO ELETTRICO DOVUTO AD UNA DISTRIBUZIONE DI CARICHE 8.1 LA SOVRAPPOSIZIONE DEGLI EFFETTI Un certo numero di cariche đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x153;generano una modificazione dello spazio che puoâ&#x20AC;&#x2122; essere descritta da un campo vettoriale: il campo elettrico Eâ&#x20AC;? âŚ&#x2039;Capitani, De sanctisâŚ&#x152;. 22
Il problema, in questo caso, eâ&#x20AC;&#x2122; essenzialmente quello di definire la forza netta e il campo vettore E in un punto dello spazio quando eâ&#x20AC;&#x2122; data una distribuzione discrete di cariche elettriche nello spazio. Le cariche si suppongono puntiformi.
Siano date due cariche positive đ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17E;2 e sia data una carica di prova (pure positiva) in un punto X dello spazio.
Eâ&#x20AC;&#x2122; ben evidente che il valore di đ?&#x2018;đ?&#x2018;šđ?&#x2019;&#x160;đ?&#x2019;&#x201D; dipende anche dal valore della carica posta in X, oltre che dai valori di carica đ?&#x2018;&#x17E;1 , đ?&#x2018;&#x17E;2 . Nel punto X eâ&#x20AC;&#x2122; collocata la carica di prova (positiva).
23
Il vettore in verde indica la forza coulombiana repulsiva (in quanto le cariche sono entrambe positive). Ove le cariche đ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17E;2 fossero entrambe negative allora la risultante sarebbe un vettore opposto a quello disegnato. Vorrei esemplificare ulteriormente considerando il caso di cariche discordi e individuare la forza risultante in un punto nel quale deve considerarsi esistente una carica di prova (positiva, per definizione). Quello appena sotto indicato eâ&#x20AC;&#x2122; un possibile esempio.
Si applica la legge del parallelogramma di Newton e il vettore verde eâ&#x20AC;&#x2122; la risultante delle forze cui eâ&#x20AC;&#x2122; sottoposta una particella
24
positiva di data carica posta nel punto X per effetto della presenza delle cariche đ?&#x2018;&#x17E;1 positiva e đ?&#x2018;&#x17E;2 negativa. Eâ&#x20AC;&#x2122; evidente che mentre la direzione dipende dalle cariche đ?&#x2018;&#x17E;1 positiva e đ?&#x2018;&#x17E;2 negativa, lâ&#x20AC;&#x2122;intensitaâ&#x20AC;&#x2122; della forza risultante dipende anche dal valore della carica in X. Da queste semplici considerazioni eâ&#x20AC;&#x2122; possibile pervenire alla determinazione del vettore campo elettrico E in un punto X, quando eâ&#x20AC;&#x2122; data una distribuzione di cariche elettriche nello spazio, che, come eâ&#x20AC;&#x2122; noto, determinano il campo. In particolare, il vettore campo elettrico in X ha la stessa direzione della forza risultante nei casi considerati. Ove si ipotizzasse di avere misurato đ??šđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; (ovvero il modulo di đ?&#x2018;đ?&#x2019;&#x201C;đ?&#x2019;&#x160;đ?&#x2019;&#x201D; )allora noto il valore di đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2039; si potrebbe dire che E(X) =
đ??šđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2039;
.
Deve osservarsi che, data che sia la distribuzione delle cariche ovvero assegnati i valori di esse e la loro collocazione fissa nello spazio, allora si puoâ&#x20AC;&#x2122; ammettere che, a partitaâ&#x20AC;&#x2122; di ogni altra condizione, Fris = Fris(qX).
25
In altri termini eâ&#x20AC;&#x2122; possibile introdurre una carica equivalente đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;Ł che ha sulla carica qx
gli stessi effetti delle cariche q1 e
q2. Queste due cariche sono le cariche generatrici del campo đ??¸đ?&#x2018;&#x17E;1 ,đ?&#x2018;&#x17E;2 â&#x2030;Ą đ??¸đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;Ł . Non eâ&#x20AC;&#x2122; in effetti immediato stabilire la collocazione spaziale della carica
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;Ł .
La direzione eâ&#x20AC;&#x2122; quella del vettore Fris. La distanza si ricava considerando r incognita nella seguente equazione di primo grado đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2039;
đ??šđ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; = k
đ?&#x2018;&#x;2
In realtaâ&#x20AC;&#x2122;, non si ha unicitaâ&#x20AC;&#x2122; della soluzione in quanto se eâ&#x20AC;&#x2122; nota la risultante deve considerarsi incognita la quantitaâ&#x20AC;&#x2122;
Quindi,
la
carica
equivalente
deve
intendersi
funzione
đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x;2
.
della
distanza r dal punto X. In effetti si potrebbe anche argomentare ulteriormenteâ&#x20AC;Ś
26
Nella realtaâ&#x20AC;&#x2122; il campo creato da una distribuzione di cariche e la somma vettoriale seguente đ?&#x2018;ŹX = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2019;? đ?&#x2018;ŹX,đ?&#x2019;? (caso della distribuzione discreta di cariche). Va ora considerato il caso di una distribuzione continua di carica nello spazio. Sia data una porzione di materia carica di densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica Ď (P).
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;&#x192; (X) =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x192; 1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x; 2
đ??Ž
Nel caso di carica distribuita uniformenente in una regione dV centrata in P il campo E in un punto X eâ&#x20AC;&#x2122; dato dal seguente integrale đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x192;) 1
E(X) = â&#x2C6;đ?&#x2018;&#x192;đ?&#x153;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2030; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
0
đ?&#x2018;&#x;2
dV
9. SIMMETRIE NELLA DISTRIBUZIONE DI CARICHE ELETTRICHE 9.1 Piano di simmetria e di antisimmetria. Le due cariche sono simmetriche rispetto ad un piano đ?&#x153;&#x2039;. 27
In questo caso le due cariche eguali in modulo e segno sono poste ad eguale distanza rispetto ad H ovvero risulta d(A, H) = d(B, H). Quando đ?&#x2018;&#x17E;1 = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;2 si ha che đ?&#x153;&#x2039; eâ&#x20AC;&#x2122; detto piano di antisimmetria.
9.2 Invarianza per le traslazioni Assegnato un punto P per il quale sia Ď (P) e dato un vettore v â&#x2C6;&#x2C6; đ?&#x2018;&#x2030;03 si ha invarianza per le traslazioni se Ď (P) = Ď (Pâ&#x20AC;&#x2122;) per Pâ&#x20AC;&#x2122; : (x+a, y+b, z+c) ove P â&#x2030;Ą (x, y, z) e v =(a, b,c).
28
9.3 Simmetria cilindrica Assomma le condizioni della simmetria per traslazione e
di quella
per rotazione.
In essa si ha
đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x;) = đ?&#x153;&#x152;0
â&#x2030; 0 per r â&#x2030;¤ a mentre đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x;) = 0
per r > a.
9.4 Il principio di Curie Il principio di Curie per il campo elettrostatico ha il significato che ad una distribuzione simmetrica delle cariche (quindi data una simmetria distributive di cariche nello spazio) corrisponde una particolare simmetria del campo elettostatico.
29
Il principio enunciato eâ&#x20AC;&#x2122; fondamentale in molti campi della fisica ed evidenzia la corrispondenza di simmetrie tra cause fisiche e correlate effetti. Sono di seguito evidenziati i casi conseguenti alla simmetria e alla antisimmetria rispetto ad un piano Ď&#x20AC;.
A fronte di questa figura deve intendersi che il piano đ?&#x153;&#x2039; eâ&#x20AC;&#x2122; un piano di simmetria rispetto ad una distribuzione di carica, nel senso che le cariche in eguale numero occupano le posizioni (đ?&#x2018;Ľ0 , đ?&#x2018;Ś0 , đ?&#x2018;&#x2DC; Âą đ?&#x153;?) quando si considera che il piano đ?&#x153;&#x2039; ha equazione z = k. 30
Le cariche simmetriche, ovvero di posizione (đ?&#x2018;Ľ0 , đ?&#x2018;Ś0 , đ?&#x2018;&#x2DC; Âą đ?&#x153;? ), hanno medesimo segno e medesimo valore assoluto. In punti Aâ&#x20AC;&#x2122; e Bâ&#x20AC;&#x2122; simmetrici rispetto al piano đ?&#x153;&#x2039; e distinti da A e B il vettore campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; E(Aâ&#x20AC;&#x2122;)= E(Bâ&#x20AC;&#x2122;) ma in generale E(A)â&#x2030; E(Aâ&#x20AC;&#x2122;) e E(B)â&#x2030; E(Bâ&#x20AC;&#x2122;).
In generale, in relazione a coppie di punti simmetrici (A, B) non eâ&#x20AC;&#x2122; conservata la direzione del campo elettrico E(A) â&#x2030; E(B).
Ma eâ&#x20AC;&#x2122; data la eguaglianza in modulo. Se il piano di simmetria eâ&#x20AC;&#x2122; z = k allora i punti simmetrici sono (đ?&#x2018;Ľ0 , đ?&#x2018;Ś0 , đ?&#x2018;&#x2DC; Âą đ?&#x153;?), con đ?&#x153;? reale positivo. Pertanto se il piano di simmetria eâ&#x20AC;&#x2122; z = k questa successive esemplificazione
evidenzia
che
relativamente
a
due
punti
simmetrici la differenza delle direzioni del vettore E eâ&#x20AC;&#x2122; costante e vale 2đ?&#x153;&#x192; rad..
31
Lâ&#x20AC;&#x2122;angolo đ?&#x153;&#x2014; eâ&#x20AC;&#x2122; quello formato dalla direzione del vettore E con una qualsiasi retta dei un piano z = k +đ?&#x153;?.
10.
LA CIRCUITAZIONE
Sia dato un cammino, ovvero una curva, e un campo elettrostatico E(x).
Sia dlx uno spostamento vettoriale elementare. Viene definita la circuitazione elementare.
Essa eâ&#x20AC;&#x2122; dC = E(x)dlx (esso va inteso come un prodotto scalare).
La circuitazione di un campo vettoriale in un cammino da A a B eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente integrale
đ??śđ??´â&#x2020;&#x2019;đ??ľ = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ đ?&#x153;&#x2013;đ?&#x153;&#x2014;(đ??´,đ??ľ) đ?&#x2018;Ź(x)đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ľ ove đ?&#x153;&#x2014;(đ??´, đ??ľ) indica una curva continua passante per A e B.
In generale A â&#x2030; B .
32
C dipende dai punti A e B e piuâ&#x20AC;&#x2122; in generale dalla curva
che
consente lo spostamento A â&#x2020;&#x2019; B. A volte si hanno cammini chiusi per i quali coincidono i punti A e B, ovvero A â&#x2030;Ą B. In questo caso particolare si scrive
đ?&#x2018;Şđ?&#x2018;¨â&#x2020;&#x2019;đ?&#x2018;Š = â&#x2C6;Žx ĎľĎ&#x2018;(A,đ?&#x2018;Š) đ?&#x2018;Ź(x)đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2019;?đ?&#x2019;&#x2122; Le
due
figure
sottostanti
sono
rappresentative
dei
due
casi
considerati.
33
Da queste considerazioni eâ&#x20AC;&#x2122; possibile pervenire ad un importante concetto, quello di potenziale elettrostatico.
11.
IL POTENZIALE ELETTROSTATICO
Sia data una carica puntiforme q posta in un punto A. Il campo E generato da essa in un punto X â&#x2030; A assume la forma đ?&#x2019;&#x201C;
đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;¨ (x) = kqđ?&#x2018;&#x; 3 r = d(A,X) La circuitazione elementare del campo eâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2019;&#x201C;
|đ?&#x2019;&#x201C;|
|đ?&#x2019;&#x2013;|
dC = đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;¨ (x)dr = kqđ?&#x2018;&#x; 3 dr = kq đ?&#x2019;&#x201C;đ?&#x;&#x2018; dđ??Ť = kq đ?&#x2019;&#x201C;đ?&#x;? dđ??Ť In termini di circuitazione tra i punti Y e Z si ha đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
CYâ&#x2020;&#x2019;Z = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 dr = kq â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 dr.
34
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2dr eâ&#x20AC;&#x2122; applicabile il teorema di Torricelli e
Allâ&#x20AC;&#x2122;integrale
si ha, (sapendo che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = =
đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2+1 â&#x2C6;&#x2019;2+1
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
+ cost. e per n = - 2 risulta â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
+ cost, ovvero â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = -
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2dr = -
1
â&#x20AC;&#x201C; (-
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x152;)
) =
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x152;)
-
1
+ cost.) avendosi pertanto che
đ?&#x2018;Ľ
1 đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
Per le posizioni fatte si ha che r(Y) = d(A,Y) e r(Z)= d(A,Z) In definitiva đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
1
CYâ&#x2020;&#x2019;Z = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 dr = kq â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x152; đ?&#x2018;&#x; â&#x2C6;&#x2019;2 dr = kq (đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;&#x152;) -
La grandezza k eâ&#x20AC;&#x2122; una costante che vale
1
1
) = kq (Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;&#x152;
đ?&#x2018;&#x;(đ?&#x2018;?)
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
1 ) Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;?
.
In definitiva
CYâ&#x2020;&#x2019;Z =
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
1
1 ) Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x17E;(Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;&#x152;
La quantitaâ&#x20AC;&#x2122;
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
1
đ?&#x2018;&#x17E; Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; eâ&#x20AC;&#x2122; detta potenziale elettrostatico dovuto ad đ??´đ?&#x2018;&#x152;
una carica q posta in A. Si evidenzia che il potenziale dipende dal punto Y.
35
Il campo elettrostatico eâ&#x20AC;&#x2122; un campo conservativo e la differenza di potenziale tra due punti Y e Z non dipende dal cammino per passare da Y a Z ma solo dai punti Y e Z. In effetti, eâ&#x20AC;&#x2122; proprio questa proprietaâ&#x20AC;&#x2122; conservativa di E che consente di utilizzare i passassi sovra indicati e di utilizzare un integrale ordinario senza avvalersi degli integrali di linea che sarebbero necessari ove fosse rilevante il cammino. In pratica si eâ&#x20AC;&#x2122; ammesso che i punti A, Y e Z siano allineati.
Nel caso sia Y = Z risulta
CYâ&#x2020;&#x2019;Z =
1 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
1
đ?&#x2018;&#x17E;(Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;&#x152;
1 )= Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ?&#x2018;?
0
Queste considerazioni sono vere nel caso di presenza di una sola carica q posta in un punto A. In detta simmetria eâ&#x20AC;&#x2122; ben evidente che il potenziale dipende dallâ&#x20AC;&#x2122;inverso della distanza.
36
Pertanto i punti equipotenziali sono quelli per i quali d(A, đ?&#x2018;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2013; ) = đ?&#x2018;&#x;0 , ovvero gli đ?&#x2018;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2013; sono i punti di una circonferenza di raggio dato đ?&#x2018;&#x;0 .
Deve
ora
essere
preso
in
considerazione
il
caso
di
una
distribuzione discreta di cariche poste nei punti đ??´đ?&#x2018;&#x2013; . Il potenziale viene calcolato in un punto X. Deve determinarsi il potenziale in un punto X per effetto della distribuzione delle cariche. Si applica la sovrapposizione degli effetti, ovvero V(X) = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x2030;đ??´đ?&#x2018;&#x2013; (đ?&#x2018;&#x2039;) In definitiva il potenziale dovuto a un numero intero i di distinte cariche poste nei punti đ??´đ?&#x2018;&#x2013; eâ&#x20AC;&#x2122; la somma dei contributi delle singole cariche elettriche.
37
12.
NOTA MATEMATICA â&#x20AC;&#x201C; Il vettore gradiente
Assegnato un campo scalare
U = U(x,y,z) il gradiente in un punto
X eâ&#x20AC;&#x2122; un campo vettoriale gradU(X) per il quale risulta dU = gradU(X)dđ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2039; , ove dđ?&#x2019;?đ?&#x2018;ż eâ&#x20AC;&#x2122; uno spostamento elementare vettoriale. La grandezza U ben potrebbe essere il potenziale elettrostatico. Nel caso della simmetria sferica con una sola carica i punti equipotenziali (ad eguale potenziale) sono tutti e solo i punti di assegnata distanza dalla carica q.
La quantitaâ&#x20AC;&#x2122; dU eâ&#x20AC;&#x2122; detto differenziale di U(M). Eâ&#x20AC;&#x2122; noto che
dU =
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
dx +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
dy +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
dz
La formulazione del gradiente nel sistema di coordinate cartesiane risulta essere
38
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6;
đ?&#x2019;&#x2013; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2019;&#x2122;
gradU(x, y, z) =
(đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A; )
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6;
đ?&#x2019;&#x2013; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2019;&#x161;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A;
sono i vettori (versori) di una base ortonormale.
Giaâ&#x20AC;&#x2122; si eâ&#x20AC;&#x2122; compreso che il gradiente eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza vettoriale. Esso â&#x20AC;&#x153;individua la direzione lungo la quale la funzione varia piuâ&#x20AC;&#x2122; rapidamenteâ&#x20AC;? âŚ&#x2039;Focardi, Massa, UguzzoniâŚ&#x152;.
Un ulteriore formalismo per il gradiente, ampiamente utilizzato, eâ&#x20AC;&#x2122; il segue
â&#x2C6;&#x2021;U(x, y, z) =
(đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A; )
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A;
sono i vettori (versori) di una base ortonormale.
Eâ&#x20AC;&#x2122; astrattamente possibile, almeno in senso formale, scrivere
â&#x2C6;&#x2021;U(x, y, z) =
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; +
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A; = âŚ&#x2039;(đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ ,
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
,
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
)( U, U, U )âŚ&#x152; (đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; ,
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; , đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A; )
ed anche đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
âŚ&#x2039;(đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
+
đ?&#x153;&#x2022;
)( U, U, U )âŚ&#x152; (đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; , đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; , đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A; ) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
=
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6;
đ?&#x2019;&#x2013; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2019;&#x2122;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; +
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x203A;
Nel caso (đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; , 0 , 0)
si ha â&#x2C6;&#x2021;U(x, y, z) =
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2C6; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; â&#x2030;Ą
dU dx
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; 39
Nel caso (đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x2122; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161; 0)
si ha â&#x2C6;&#x2021;U(x, y, z) =
â&#x2C6;&#x201A;U
đ?&#x2019;&#x2013; + â&#x2C6;&#x201A;x đ?&#x2019;&#x2122;
â&#x2C6;&#x201A;U â&#x2C6;&#x201A;y
đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x161;
La relazione tra il gradiente e il differenziale della funzione scalare eâ&#x20AC;&#x2122;
dU(x, y, z) = (â&#x2C6;&#x2021;U(x, y, z))(dr)
(si tratta di un prodotto scalare) ove dr = (dx, dy, dz). Va
ricordata
una
particolare
relazione
detta
teorema
del
gradiente. Essa eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente đ??ľ
â&#x2C6;Ťđ??´ đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018; đ??š đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;&#x201C; = f(B) â&#x20AC;&#x201C; f(A) Si dimostra anche che grad(fg) = f grad(g) + g grad(g) Il gradiente viene rappresentato anche con il seguente formalismo âŚ&#x2039;StewartâŚ&#x152; đ?&#x203A; f = < fx , fy , fz >, ove le componenti devono intendersi come le derivate parziali prime rispetto alla variabile indicata a deponente. 40
Puoâ&#x20AC;&#x2122; essere utile considerare il concetto di derivata direzionale che in termini operativi eâ&#x20AC;&#x2122; đ??ˇđ?&#x2018;˘ f(x, y, z) = â&#x2C6;&#x2021;fu In essa u deve essere un versore, ovvero un vettore tale che |u|= 1.
Si tratta, evidentemente, di un prodotto scalare. Eâ&#x20AC;&#x2122; bene fare un esempio di calcolo di un gradiente e di una derivata direzionale di una data funzione scalare đ?&#x2018;&#x2026; 3 â&#x2020;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2026; . Sia data f(x,y,z) = đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1
Vanno in primis calcolate le tre derivate parziali đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
f(x,y,z) =
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
f(x,y,z) =
f(x,y,z) =
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1
= đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1
đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1
= đ?&#x2018;Ľ 2 zđ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;Ś 3 =
đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1
=
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;Ľ 2 = đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2018;§1 2đ?&#x2018;Ľ = 2xđ?&#x2018;Ś 3 z
đ?&#x2018;Ľ 2 z3đ?&#x2018;Ś 2 = 3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;§1 = đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3
Il gradidente â&#x2C6;&#x2021;f di detta funzione eâ&#x20AC;&#x2122;
41
â&#x2C6;&#x2021;f = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2019;&#x160; + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2019;&#x2039; + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;§ k = 2xđ?&#x2018;Ś 3 zi +3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§j +đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 Il gradiente in un punto assegnato si ottiene per sostituzione in forma. Ad esempio per (x, y, z) = (1, -2, 1) si ha â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x201C;(1,â&#x2C6;&#x2019;2,
1)
= 2*1*(â&#x2C6;&#x2019;2)3 â&#x2C6;&#x2014; 1i +312 (â&#x2C6;&#x2019;2)2 1j +(â&#x2C6;&#x2019;2)2 13 k = -16i +12j+ 4k
Se deve calcolarsi la derivata direzionale riferita ad un assegnato vettore u occorre preliminarmente accertare se detto vettore eâ&#x20AC;&#x2122; un versore. Se u non eâ&#x20AC;&#x2122; un versore allora si deve considerare il versore avente la medesima direzione. 1
Sia assegnato il vettore u = ( ,
1
,
1
â&#x2C6;&#x161;2 â&#x2C6;&#x161;2 â&#x2C6;&#x161;2
).
3
Esso non eâ&#x20AC;&#x2122; un versore in quanto il modulo di esso vale â&#x2C6;&#x161;2 > 1.
Il versore di u, detto vers(u), vale
vers(u)=
1 1 1 đ?&#x2019;&#x160;+, đ?&#x2019;&#x2039;+ đ?&#x2019;&#x152; â&#x2C6;&#x161;2 â&#x2C6;&#x161;2 â&#x2C6;&#x161;2 3 â&#x2C6;&#x161; 2
= (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2019;&#x160; +
(â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2019;&#x2039; + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 k
42
Pertanto
la
derivata
direzionale,
assegnato
vers(u),
risulta
essere Ě&#x201A; = âŚ&#x2039;2xđ?&#x2018;Ś 3 zi +3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§j +đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 đ?&#x2019;&#x152;âŚ&#x152; âŚ&#x2039; (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2019;&#x160; + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2019;&#x2039; + đ??ˇđ?&#x2018;˘ f(x, y, z) = â&#x2C6;&#x2021;fđ?&#x2019;&#x2013; (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1kâŚ&#x152; = âŚ&#x2039;2xđ?&#x2018;Ś 3 z +3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ +đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 âŚ&#x152;âŚ&#x2039;i, j, k âŚ&#x152; âŚ&#x2039; (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1âŚ&#x152;âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152; = âŚ&#x2039;2xđ?&#x2018;Ś 3 z +3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 2 đ?&#x2018;§ +đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 âŚ&#x152; âŚ&#x2039; (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1 + (â&#x2C6;&#x161;3)â&#x2C6;&#x2019;1âŚ&#x152;âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152;âŚ&#x152;âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152;= 3
+
â&#x2C6;&#x161;3
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś2đ?&#x2018;§ +
La
1 â&#x2C6;&#x161;3
2
xđ?&#x2018;Ś 3 z
â&#x2C6;&#x161;3
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś3
semplificazione
eâ&#x20AC;&#x2122;
legittima
in
quanto
âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152;âŚ&#x152;âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152;
viene
trattato come un prodotto interno avendosi âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152;âŚ&#x152;âŚ&#x2039;đ??˘, đ??Ł, đ??¤âŚ&#x152; = (1, 1, 1)(1, 1, 1) =1+1+1 = 3. 2
3
â&#x2C6;&#x161;3
â&#x2C6;&#x161;3
Ma sempre come prodotto interno risulta ( xđ?&#x2018;Ś 3 z +
1
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś2đ?&#x2018;§ +
â&#x2C6;&#x161;3
đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;Ś 3 )3
dal che il risultato indicato, ovvero
Ě&#x201A; = đ??ˇđ?&#x2018;˘ f(x, y, z) = â&#x2C6;&#x2021;fđ?&#x2019;&#x2013;
Se,
a
questo
6
punto,
9
xđ?&#x2018;Ś 3 z +
â&#x2C6;&#x161;3
â&#x2C6;&#x161;3
fosse
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś2đ?&#x2018;§ +
3 â&#x2C6;&#x161;3
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś3.
necessario
calcolare
la
derivata
direzionale in un dato punto, ad esempio in (x, y, z) = (1,1,1) basta sostituire in formula, avendo che 2
xđ?&#x2018;Ś 3 z +
â&#x2C6;&#x161;3
3
â&#x2C6;&#x161;3
1
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś2đ?&#x2018;§ +
â&#x2C6;&#x161;3
đ?&#x2018;Ľ2đ?&#x2018;Ś3 =
6 â&#x2C6;&#x161;3
9
+
â&#x2C6;&#x161;3
3
+
â&#x2C6;&#x161;3
=
18 â&#x2C6;&#x161;3
Ě&#x201A; = đ??ˇđ?&#x2018;˘ f(x, y, z) = â&#x2C6;&#x2021;fđ?&#x2019;&#x2013;
.
43
Detto valore ,razionalizzato, vale
18 â&#x2C6;&#x161;3 â&#x2C6;&#x161;3 â&#x2C6;&#x161;3
= 18
â&#x2C6;&#x161;3 â&#x2C6;&#x161;9
= 6â&#x2C6;&#x161;3.
Ě&#x201A; del vettore u eâ&#x20AC;&#x2122; possibile Quando poi si eâ&#x20AC;&#x2122; utilizzato il versore đ?&#x2019;&#x2013; Ě&#x201A; )essendo cos(â&#x2C6;&#x2021;f,đ?&#x2019;&#x2013; Ě&#x201A; )= determinare lâ&#x20AC;&#x2122;angolo (â&#x2C6;&#x2021;f, u)â&#x2030;Ą (â&#x2C6;&#x2021;f,đ?&#x2019;&#x2013;
đ??ˇđ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ,đ?&#x2018;Ś,đ?&#x2018;§) |â&#x2C6;&#x2021;f|
.
Dato il coseno si ricava immediatamente lâ&#x20AC;&#x2122;angolo tra le direzioni dei due vettori.
Ě&#x201A; )= Si ha max (đ??ˇđ?&#x2018;˘ f(x, y, z)) quando cos(đ?&#x203A; f,đ?&#x2019;&#x2013;
đ??ˇđ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ,đ?&#x2018;Ś,đ?&#x2018;§) |â&#x2C6;&#x2021;f|
= 1.
Cioâ&#x20AC;&#x2122;, a meno della periodicitaâ&#x20AC;&#x2122; 2đ?&#x153;&#x2039; della funzione sin(.), si ha Ě&#x201A; )= 0 rad., ovvero quando i vettori per (đ?&#x203A; f,đ?&#x2019;&#x2013;
Ě&#x201A; hanno la đ?&#x203A; f e đ?&#x2019;&#x2013;
medesima direzione e il medesimo verso.
Vanno
citate
alcune
importanti
proprietaâ&#x20AC;&#x2122;
dellâ&#x20AC;&#x2122;operatore
gradiente. Esse sono le seguenti ď&#x201A;ˇ
â&#x2C6;&#x2021;(f + g) = â&#x2C6;&#x2021;f + â&#x2C6;&#x2021;g
ď&#x201A;ˇ
â&#x2C6;&#x2021;(fg) = fâ&#x2C6;&#x2021;g+đ?&#x2018;&#x201D;â&#x2C6;&#x2021;f
ď&#x201A;ˇ
â&#x2C6;&#x2021; (đ?&#x2018;&#x201D;) =
đ?&#x2018;&#x201C;
đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x203A;ťđ?&#x2018;&#x201D;+đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x203A;ťđ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x201D;2
44
ď&#x201A;ˇ
â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x203A; = nđ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 â&#x2C6;&#x2021;f
Dette proprietaâ&#x20AC;&#x2122; sono una immediata conseguenza delle proprietaâ&#x20AC;&#x2122; delle derivate. In particolare la â&#x2C6;&#x2021;(f + g) = â&#x2C6;&#x2021;f + â&#x2C6;&#x2021;g, detta linearitaâ&#x20AC;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;operatore gradiente puoâ&#x20AC;&#x2122; essere riscritta piuâ&#x20AC;&#x2122; ampiamente come segue â&#x2C6;&#x2021;(Îąf Âą βg) = đ?&#x203A;źâ&#x2C6;&#x2021;f Âą đ?&#x203A;˝â&#x2C6;&#x2021;g con (Îą , β) â&#x2030; (0, 0) , intesi come coppia di numeri reali non contemporaneamente nulli.
A titolo di esempio si puoâ&#x20AC;&#x2122; dimostrare la relazione â&#x2C6;&#x2021;(f + g) = â&#x2C6;&#x2021;f + â&#x2C6;&#x2021;g
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ammettere f + g = h Essa va intesa che la funzione h eâ&#x20AC;&#x2122; la somma di due funzioni per le quali risulta, evidentemente che dom f = dom g = dom h risultando dette funzioni dotate delle derivate prime in ogni (x, y, z)| (x, y, z)đ?&#x153;&#x2013; dom f, g, h.
45
Esse devono essere continue. Esse devono essere limitate. I passaggi formali sono i seguenti đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
â&#x2C6;&#x2021;h â&#x2030;Ą â&#x2C6;&#x2021;(f+g) = âŚ&#x2039;đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ â&#x201E;&#x17D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś â&#x201E;&#x17D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§hâŚ&#x152; (i, j, k) = âŚ&#x2039; (i, j, k)
= âŚ&#x2039;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
âŚ&#x2039;(
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x201C; +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x201D; +
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x201D; = âŚ&#x2039;( đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x201C;+
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;&#x201C;+
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x201C;)+(
đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x201C;))âŚ&#x152;(i, j, k) + âŚ&#x2039;(
13.
đ?&#x2018;&#x201D;+
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022;
(đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x2018;&#x201D;) +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
(đ?&#x2018;&#x201C; + đ?&#x2018;&#x201D;) +
đ?&#x2018;&#x201D;âŚ&#x152; (i, j, k) = đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
(đ?&#x2018;&#x201C;+g)âŚ&#x152;
đ?&#x2018;&#x201C; +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x201C;+
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x201D;)âŚ&#x152;(i, j, k)= đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x201D; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x201D;)âŚ&#x152;(i, j, k)= â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x201C; + â&#x2C6;&#x2021;đ?&#x2018;&#x201D;.
NOTA MATEMATICA â&#x20AC;&#x201C; Campo vettoriale conservativo
Data una funzione scalare f(x,y,z) di đ?&#x2018;&#x2026; 3 a valori reali. Data la relazione â&#x2C6;&#x2021;f = F la funzione f(x,y,z) eâ&#x20AC;&#x2122; detta potenziale del campo vettoriale F Se z eâ&#x20AC;&#x2122; identicamente nulla ovvero se â&#x2C6;&#x20AC; (x, y) đ?&#x153;&#x2013; R ⤏ R risulta z = 0, allora il problema si riduce al piano cartesiano xy.
46
In questo caso puoâ&#x20AC;&#x2122; considerarsi un esempio, quale quello seguente
f(x, y) =
1 đ?&#x203A;ź
(x + 2y).
Si chiede di trovare F. 1
Si ha â&#x2C6;&#x2021;f = F â&#x;ş âŚ&#x2039;đ?&#x203A;ź x ,
1 đ?&#x203A;ź
2y)âŚ&#x152; (i , j) =
1 đ?&#x203A;ź
xi +
2 đ?&#x203A;ź
đ?&#x2018;Śđ?&#x2019;&#x2039;
In đ?&#x2018;&#x2026; 3 la conservativitaâ&#x20AC;&#x2122; del campo F eâ&#x20AC;&#x2122; garantita dal vigore delle seguenti relazioni đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x192; = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;ĽQ đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x192; = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2026; đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;&#x201E; = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2026;
quando F = Pi + Qj + Rk Deve, in ogni caso, osservarsi che (F = Pi + Qj + Rk) â&#x2030;Ą F = (P,Q, R) (i, j, k)
In casi del genere esiste, ovviamente anche un problema inverso, ovvero dato F trovare f(x,y,z). 47
14. La
RELAZIONE TRA CAMPO E POTENZIALE
relazione
tra
circuitazione
elementare
e
differenza
di
potenziale elettrostatico eâ&#x20AC;&#x2122; elementare e spiegata dalla formula dC = - dV Essa deriva immediatamente da quanto detto precedentemente circa il valore del potenziale. In definitiva si ha che dC = đ?&#x2018;Źđ?&#x2018;¨ (x)dr = - dV ovvero
dV = gradđ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x2039; dr in altri termini si ha
E(X)= - gradđ?&#x2018;˝đ?&#x2018;ż . Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura del potenziale elettrostatico eâ&#x20AC;&#x2122; il volt (V).
Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura del campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122;
đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018;&#x161;
.
48
Da un punto di vista matematico il potenziale eâ&#x20AC;&#x2122; una funzione continua delle coordinate.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; fare un esempio di potenziale in un punto dello spazio dato dalla relazione V(x,y,z) = ađ?&#x2018;Ľ 3 â&#x20AC;&#x201C; bxy + xyz per calcolare il tasso
di
variazione
di
V
(scalare)
nel
punto
(1,1,1)
nella
direzione del vettore v = i + j - k = (1, 1, -1). Il
vettore
considerato
non
eâ&#x20AC;&#x2122;
un
versore
in
quanto
|v|
=
â&#x2C6;&#x161;12 +12 +(â&#x2C6;&#x2019;1)2 = â&#x2C6;&#x161;3 > 1.
Ě&#x201A; = Pertanto deve essere considerato il versore đ?&#x2019;&#x2014;
15.
đ?&#x2019;&#x2014; |đ?&#x2019;&#x2014;|
=
đ?&#x2019;&#x160;+đ?&#x2019;&#x2039;â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2019;&#x152; â&#x2C6;&#x161;3
ENERGIA POTENZIALE DI UNA PARTICELLA CARICA NEL CAMPO E
Dato un campo elettrico E(X)dovuto ad una distribuzione di cariche, la forza che agisce su una particella carica q posta in X eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla relazione đ?&#x2018;đ?&#x2019;&#x2019; = qE(X) 49
Si ammetta di dover sostare la carica q dal punto X al punto B, distinto da esso lungo un dato percorso (non necessariamente rettilineo) qualunque đ?&#x153;&#x152;đ??´â&#x2020;&#x2019;đ??ľ . Il lavoro elementare, come noto dalla meccanica, eâ&#x20AC;&#x2122; dW = |đ?&#x2018;đ?&#x2019;&#x2019; dl|
â&#x2030; 0 quando i vettori đ?&#x2018;đ?&#x2019;&#x2019; e dl non sono ortogonali.
Integrando la precedente relazione si ottiene đ??ľ
đ??ľ
đ??ľ
đ??ľ
đ?&#x2018;&#x160;đ?&#x2018;&#x2039;â&#x2020;&#x2019;đ??ľ = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2018;&#x17E;E(X)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2039; = - qâ&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2019;&#x2C6;đ?&#x2019;&#x201C;đ?&#x2019;&#x201A;đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2039; = - qâ&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2019;&#x2C6;đ?&#x2019;&#x201C;đ?&#x2019;&#x201A;đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2018;&#x2030;đ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2019;?đ?&#x2018;&#x2039; = - qâ&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x2039; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2030; da cui -q (đ?&#x2018;&#x2030;đ??ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2030;đ??´ )= qđ?&#x2018;&#x2030;đ??´ â&#x2C6;&#x2019; qđ?&#x2018;&#x2030;đ??ľ Per il principio di conservazione dellâ&#x20AC;&#x2122;energia risulta che đ??¸đ??ľ,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą = đ??¸đ?&#x2018;&#x2039;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą - đ?&#x2018;&#x160;đ?&#x2018;&#x2039;â&#x2020;&#x2019;đ??ľ ovvero đ??¸đ??ľ,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;&#x2039;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą = - đ?&#x2018;&#x160;đ?&#x2018;&#x2039;â&#x2020;&#x2019;đ??ľ da cui đ?&#x2018;&#x160;đ?&#x2018;&#x2039;â&#x2020;&#x2019;đ??ľ =
- (đ??¸đ??ľ,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą â&#x2C6;&#x2019; đ??¸đ?&#x2018;&#x2039;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą )=
đ??¸đ?&#x2018;&#x2039;,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą - đ??¸đ??ľ,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą = - â&#x2C6;&#x2020;đ??¸đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą
Concisamente 50
đ?&#x2018;&#x160;đ?&#x2018;&#x2039;â&#x2020;&#x2019;đ??ľ = - â&#x2C6;&#x2020;đ??¸đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą
Lâ&#x20AC;&#x2122;energia potenziale in un punto A eâ&#x20AC;&#x2122; data da đ?&#x2018;Źđ??´,đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ą = qđ?&#x2018;&#x2030;đ??´
16.
FLUSSO DEL CAMPO ELETTROSTATICO
Dato un campo vettoriale quale E deve essere definito il flusso del campo vettoriale, ÎŚđ?&#x2018;Ź . La grandezza flusso eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza fisica scalare. La seguente figura ben evidenzia il concetto.
51
Data una superficie piana dS il vettore dS eâ&#x20AC;&#x2122; ortogonale a dS e il versore n indica tale situazione. Il vettore n eâ&#x20AC;&#x2122; ortogonale al piano per dS e misura 1. Il flusso elementare eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente prodotto scalare
dđ?&#x203A;ˇđ??¸(đ?&#x2018;&#x2039;) = E(X)Ds
Il flusso eâ&#x20AC;&#x2122; uno scalare algebrico per il quale il segno dipende da dS.
Non necessariamente la superficie S eâ&#x20AC;&#x2122; piana e il flusso eâ&#x20AC;&#x2122; ricondotto ad un integrale doppio, avendosi che
đ?&#x203A;ˇđ??¸(đ?&#x2018;&#x2039;) = â&#x2C6;Źđ?&#x2018;&#x2039; â&#x2C6;&#x2C6; đ?&#x2018;&#x2020; đ?&#x2018;Ź(đ?&#x2018;&#x2039;) dS
Nel caso di superfici chiuse si ha
đ?&#x161;˝đ??&#x201E;(đ??&#x2014;) = â&#x2C6;Żđ?&#x2018;ż â&#x2C6;&#x2C6; đ?&#x2018;ş đ?&#x2018;Ź(X)đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2018;ş
52
17.
DENSITAâ&#x20AC;&#x2122; DI FLUSSO
Si eâ&#x20AC;&#x2122; evidenziato il carattere di grandezza scalare del flusso. In elettrostatica viene definita una ulteriore grandezza detta densitaâ&#x20AC;&#x2122; del flusso elettrico.
In un intorno di P le linee di flusso hanno la direzione di un dato versore u allora, per definizione, si ha
D =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020;
đ?&#x2019;&#x2013;
La densitaâ&#x20AC;&#x2122; di flusso viene misurata in
đ??ś đ?&#x2018;&#x161;2
.
Sia Ď&#x2020; il flusso che passa attraverso una superficie S, il flusso che passa attraverso una parte dS di essa eâ&#x20AC;&#x2122; dđ?&#x153;&#x2018;.
Si ha dđ?&#x153;&#x2018; = DdS =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020;
udSđ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;? = DdS cos(u,đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;? )
dđ?&#x153;&#x2018; = DdS eâ&#x20AC;&#x2122; integrale entro una linea chiusa e si ha
Ď&#x2020; = â&#x2C6;Ž đ?&#x2018;Ťđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;ş
53
Questo
ultimo
integrale
definisce
anche
la
carica
Qint
alla
supeficie chiusa S. Su questi aspetti ritorneroâ&#x20AC;&#x2122; piuâ&#x20AC;&#x2122; oltreâ&#x20AC;Ś
18.
IL TEOREMA DI GAUβ
Il teorema di Gauβ â&#x20AC;&#x153;puoâ&#x20AC;&#x2122; essere considerato come una formulazione alternativa
della
legge
di
Coulomb,
nel
senso
che
eâ&#x20AC;&#x2122;
una
conseguenza di questa leggeâ&#x20AC;? âŚ&#x2039;Capitani, De SanctisâŚ&#x152;.
I due eununciati si coimplicano.
Sia dato un campo E dovuto ad una distribuzione spaziale di cariche in una regione di volume V. Si consideri una superficie S. Essa non contiene necessariamente le cariche poste nella regione V. Sia đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ą la carica complessiva contenuta in S.
54
Essa va intesa come la somma algebrica delle cariche presenti. Il campo elettrico eâ&#x20AC;&#x2122; dovuto alla totalitaâ&#x20AC;&#x2122; delle cariche in V. Il teorema di Gauβ
afferma che
đ?&#x161;˝đ??&#x201E;(đ??&#x2014;) = â&#x2C6;Żđ?&#x2018;ż â&#x2C6;&#x2C6; đ?&#x2018;ş đ?&#x2018;Ź(X)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;ş =
đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ą đ?&#x153;&#x20AC;0
Il calcolo del flusso deve essere immediato, quindi il â&#x20AC;&#x153;segretoâ&#x20AC;? sta nel saper ben individuare la S. Deve osservarsi che la legge enunciata eâ&#x20AC;&#x2122; nella formulazione data valida solo nel Sistema internazionale di misura.
Essa ha diversa formulazione in sistemi di misura ormai desueti, quali
il
cosiddetto
sistema
CGS
elettrostatico,
detto
anche
sistema gaussiano di misura.
18.1 Teorema di Gauβ per il caso di carica puntiforme Data una carica q supposta puntiforme.
55
La superficie S sia una sfera di raggio R. Si ha Ě&#x201A; = ES (in quanto i vettori E e đ?&#x2019;? Ě&#x201A; sono paralleli). đ?&#x153;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; (E) = ESđ?&#x2019;? In definitiva si ha
đ?&#x153;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; (E) =
1
đ?&#x2018;&#x17E;
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x; 2
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 =
đ?&#x2018;&#x17E; đ?&#x153;&#x20AC;0
18.2 Campo elettrico di una sfera carica non conduttrice Il teorema di Gauβ si applica al caso di una sfera di raggio R contenente una carica Q distribuita uniformemente al suo interno.
In buona sostanza il teorema di Gauβ consente di ricavare E(râ&#x2030;¤R) ovvero il relativo modulo. Poicheâ&#x20AC;&#x2122; si ammette una densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica uniforme e la carica complessiva eâ&#x20AC;&#x2122; Q si ha đ?&#x153;&#x152; =
Per r < R si ha
đ?&#x2018;&#x201E; 4 đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; 3 3
=
đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;&#x;) 4 đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 3 3
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x2030;
â&#x2020;&#x2019;
=
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x2026;3
đ?&#x2018;&#x201E; 4 đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; 3 3
=
.
đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;&#x;) đ?&#x2018;&#x;3
đ?&#x2018;&#x;
â&#x2020;&#x2019; q(r)= Q(đ?&#x2018;&#x2026;)3
56
In questo caso il teorema di Gauβ puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scritto nel modo seguente đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;&#x;)
đ?&#x153;&#x2018;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;&#x;) (E(râ&#x2030;¤R))= E(râ&#x2030;¤R)4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 =
Da
questa
relazione
đ?&#x153;&#x20AC;0
si
deve
đ?&#x2018;&#x;
1
mettere
in
evidenza
lâ&#x20AC;&#x2122;incognita
E(râ&#x2030;¤R), avendosi che
E(râ&#x2030;¤R)=
đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;&#x;) đ?&#x153;&#x20AC;0 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2
=
đ?&#x2018;&#x17E;(đ?&#x2018;&#x;) 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x153;&#x20AC;0
= Q(đ?&#x2018;&#x2026;)3 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x153;&#x20AC; = 0
đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x2018;&#x;
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x2026; 3
quando r â&#x2030;¤ R.
Il valore massimo di E si ha per r = R, ottenendosi, in questo caso, E(r=R) =
đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x2018;&#x2026;
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x2026; 3
=
đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 đ?&#x2018;&#x2026; 2
.
Poicheâ&#x20AC;&#x2122; anche R eâ&#x20AC;&#x2122; costante la relazione E = E(râ&#x2030;¤R) eâ&#x20AC;&#x2122; lineare.
Per r > R la relazione decresce in ragione della seguente legge ricavabile immediatamente dal teorema di Gauβ. đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;0
= đ??¸đ?&#x2018;&#x;â&#x2030;Ľđ?&#x2018;&#x2026; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 da cui si ricava
đ??¸đ?&#x2018;&#x;â&#x2030;Ľđ?&#x2018;&#x2026; =
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;0
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2
1
= cost.đ?&#x2018;&#x; 2
Per valori di r > R il campo decresce in ragione inversa del quadrato di r. 57
Lâ&#x20AC;&#x2122;andamento
complessivo
del
campo
E
in
funzione
di
R
eâ&#x20AC;&#x2122;
riassimibile con il seguente grafico.
19.
LA RELAZIONE TRA I VETTORI E ED E
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; dimostrare che D = đ?&#x153;&#x20AC;E.
I due campi vettoriali hanno la stessa forma. Si ammetta data una carica Q posta in (0,0,0). Si consideri una superficie sferica di raggio r. Il teorema di Gauβ puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scritto nella forma Q = â&#x2C6;Ž đ?&#x2018;Ťđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;ş = Dâ&#x2C6;Ž đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2020; = D4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x2018;&#x201E;
Si ha D = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 58
Dal punto di vista vettoriale il vettore D ha direzione delle linee di flusso che sono nel caso di una carica puntiforme radiali, đ?&#x2018;&#x201E;
quindi dalla relazione scalare D = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 si ottiene la corrispondente vettoriale, ovvero đ?&#x2018;&#x201E;
D = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; Ma si era evidenziato che Q
E = 4ÎľĎ&#x20AC;r2 đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; I due vettori hanno medesima direzione. Dal punto di vista scalare si ha đ?&#x2018;&#x201E;
D = 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x; 2 e Q
E = 4ÎľĎ&#x20AC;r2 A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; dividere membro a membro, avendo
đ??ˇ đ??¸
=
đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x;2 đ?&#x2018;&#x201E; 4đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x;2
=
1 1 đ?&#x153;&#x20AC;
= đ?&#x153;&#x20AC;
Da cui, c.v.d., D =ÎľÎ&#x2022;. 59
Per quanto detto, circa la comune direzione dei vettori dati, allora si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere D =ÎľÎ&#x2022;.
20.
NOTA MATEMATICA â&#x20AC;&#x201C; La divergenza di un vettore v
La divergenza di un vettore v eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza fisica scalare. In coordinate cartesiane ortogonali la divergenza di un vettore v eâ&#x20AC;&#x2122; solitamente indicata come segue đ?&#x153;&#x2022;
â&#x2C6;&#x2021; v = div(v) = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ ,
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
,
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
) (đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;§ )
ove (đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;§ ) sono le componenti scalari di un vettore v rispetto alla base ortonormale (i, j, k). In definitiva đ?&#x153;&#x2022;
â&#x2C6;&#x2021; v = div(v) = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ ,
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;Ł , đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x2018;Ł) đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;§
Se eâ&#x20AC;&#x2122; dato un campo vettoriale F = Pi + Qj + Rk la divergenza div F risulta 60
đ?&#x153;&#x2022;
div F = â&#x2C6;&#x2021;*F = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ,
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
) (P, Q, R) = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x192; + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022;
Q + đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;&#x2026;
Essa eâ&#x20AC;&#x2122; sostanzialmente un prodotto scalare.
20.1 Esempio di calcolo di una divergenza Dato F = xyzi + xđ?&#x2018;Ś 2 j + xzk đ?&#x153;&#x2022;
div F = â&#x2C6;&#x2021;*F = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;§ = yz
21.
đ??? đ???đ?&#x2019;&#x2122;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
x + 2xđ?&#x2018;Ś +x
đ?&#x153;&#x2022;
) (P, Q, R) = đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x192; +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
Q +
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
đ?&#x2018;&#x2026;=
đ??? đ???đ?&#x2019;&#x2122;
xyz +
đ??? đ???đ?&#x2019;&#x161;
xy 2 +
đ?&#x2018;§ = yz+ 2xđ?&#x2018;Ś + x
IL DIPOLO
Esso diviene rilevante anche in relazione alla chimica in quanto molte molecole, quali quella dellâ&#x20AC;&#x2122;acido cloridrico HCl, purcheâ&#x20AC;&#x2122; complessivamente neutre, hanno una distribuzione asimmetrica di cariche in ragione della quale si puoâ&#x20AC;&#x2122; dire che esse hanno un polo positivo ed uno negativo.
61
Tanto
premesso,
e’
necessario
dare
la
definizione
di
dipolo
elettrico. E’ intendibile come costituito da due cariche elettriche ±q poste a distanza r tra di loro.
Dette cariche sono ammesse puntiformi.
Il baricentro del sistema e’ il punto O medio tra A e B, ove sono collocate le cariche +q e −q.
Si ammette r = r(t) = cost. in quanto si ammette che l’effetto attrattivo di dette cariche e’ neutralizzato da altre interazioni.
E’ conveniente calcolare il potenziale V in un punto X posto a distanza d ≫ r.
62
La prima grandezza fisica rilevante e’ sicuramente il momento dipolare. Esso si indica con la lettera p avendosi che p = qr
La direzione di r e’ quella della congiungente le due cariche, mentre il verso e’ quello dalla carica negativa alla positiva. L’unita’
di
misura
del
momento
dipolare
e’,
nel
S.I.,
il
Coulomb*metro.
63
X tale che Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ?&#x2018;&#x201A;đ?&#x2018;&#x2039; â&#x2030;Ť Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026;Ě&#x2026; đ??´đ??ľ eâ&#x20AC;&#x2122; calcolabile come
Il potenziale in un punto
somma dei potenziali dovuti alle due particelle q e â&#x2C6;&#x2019;q
V(X) =
đ?&#x2018;&#x17E;
â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17E;
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0đ?&#x2018;&#x2039;đ??´
+4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;
0đ?&#x2018;&#x2039;đ??ľ
=
đ?&#x2018;&#x17E; 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
1
1
(đ?&#x2018;&#x2039;đ??´ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2039;đ??ľ)
Utilizzando il teorema del coseno ed una approssimazione al primo ordine si ottiene il valore V(x) seguente
V(X) =
22.
1
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x153;&#x2014;
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0
đ?&#x2018;&#x2018;2
NOTA MATEMATICA â&#x20AC;&#x201C; Il gradiente in coordinate sferiche
Vanno introdotte le coordinate sferiche e la formulazione del vettore gradiente in coordinate sferiche. Eâ&#x20AC;&#x2122; bene partire dalle coordinate sferiche.
64
Le coordinate sferiche del punto P sono la terna (r, θ,
Ď&#x2020;) .
Immediatamente risulta che
r = â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;Ś 2 + đ?&#x2018;§ 2
tangĎ&#x2020;
cosđ?&#x153;&#x192; =
=
đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;§ đ?&#x2018;&#x;
Lâ&#x20AC;&#x2122;angolo θ < đ?&#x153;&#x2039; eâ&#x20AC;&#x2122; detto colatitudine.
Lâ&#x20AC;&#x2122;angolo đ?&#x153;&#x2018; < 2đ?&#x153;&#x2039; eâ&#x20AC;&#x2122; detto longitudine.
In coordinate sferiche la formula del grandiente eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente
gradV =
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
1 đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x2019;&#x2013; +đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2019;&#x201C;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2030;
đ?&#x2019;&#x2013; + đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x153;&#x192;đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x153;&#x2018; đ?&#x2019;&#x2013;đ??&#x2039; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x153;&#x192; đ?&#x153;˝
Questa formula sembra complicata ma in realtaâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;espressione del gradiente consegue direttamente dallâ&#x20AC;&#x2122;espressione cartesianaâ&#x20AC;? e â&#x20AC;&#x153;contiene la derivata parziale di V rispetto alla distanza, nella direzione di quel particolare valoreâ&#x20AC;? âŚ&#x2039;EdministerâŚ&#x152;. 65
Nellâ&#x20AC;&#x2122;ottimo
testo
di
elettromagnetismo
che
ho
consultato
âŚ&#x2039;EdministerâŚ&#x152; ho rinvenuto ottime figure che spiegano concetti non facili. Per la simmetria sferica ho deciso di sintetizzare le direzioni dei tre versori utili a definire il gradiente. La
rappresentazione
grafica
molto
semplificata
rispetto
alle
figure proposte eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente. Diviene in particolare utile definire le direzioni dei vettori unitari đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x153;˝ đ?&#x2019;&#x2013;đ??&#x2039; che lo definiscono. I tre vettori devono intendersi come applicati in P. Il vettore đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; eâ&#x20AC;&#x2122; sulla retta per O e P. Va ben evidenziato il vettore đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x153;˝ Al riguardo deve essere considerata la superficie conica per la quale eâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x153;&#x2014; costante.
66
Eâ&#x20AC;&#x2122; poi utile â&#x20AC;&#x153;visualizzareâ&#x20AC;? la direzione del terzo vettore, ovvero đ?&#x2019;&#x2013;đ??&#x2039; . Questa successiva rappresentazione evidenzia la situazione.
Il piano rilevante eâ&#x20AC;&#x2122; quello per i punti O, P e đ?&#x2018;§0 .
67
Il versore
đ?&#x2019;&#x2013;đ??&#x2039; eâ&#x20AC;&#x2122; perpendicolare a detto piano.
Si dimostra che đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x2019;&#x201C; = sinθcosĎ&#x2020;i + sinθsinĎ&#x2020;j + cosθk đ?&#x2019;&#x2013;đ?&#x153;˝ = cosθcosĎ&#x2020;i + cosθsinĎ&#x2020;j - sinθk đ?&#x2019;&#x2013;đ??&#x2039; = -sinĎ&#x2020;i + cosθj
23.
AZIONE DEL CAMPO E SU UN DIPOLO p
Se si ammette che il campo E sia uniforme esso non esercita alcuna azione, ovvero alcun effetto, sul dipolo p. Un campo E eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme quando E(X) = cost. Le forze agenti sul dipolo (dovute ad E) costituiscono una coppia di forze.
68
Le due forze hanno risultante nulla in quanto vangono -qE(B)+ qE(A)ma E(A) = E(B) quindi -qE(B) +qE(A)= 0.
A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; bene considerare il momento esercitato sul dipolo dal campo E. Il momento M eâ&#x20AC;&#x2122; la somma algebrica di due prodotti vettoriali. M = OA â&#x2C6;§ qE(A) - OB â&#x2C6;§ qE(B)= (OA â&#x20AC;&#x201C; OB) â&#x2C6;§ qE (passaggio legittimo in quanto il campo E eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme). Si osservi che
OA â&#x20AC;&#x201C; OB = BA da cui
M = BA â&#x2C6;§ qE = BAq â&#x2C6;§ E = p â&#x2C6;§ E.
Sinteticamente possiamo dire che M = p â&#x2C6;§ E I vettori p ed E sono complanari. Sia Îą = min (Îą, 2đ?&#x153;&#x2039; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x203A;ź)
69
Il vettore M eâ&#x20AC;&#x2122; perpendicolare al piano dei vettori p ed E ed ha modulo M = pEsinÎą La
â&#x20AC;&#x153;vettorializzazioneâ&#x20AC;?
di
detta
grandezza
fisica
si
ottiene
Ě&#x201A; ortogonale ai vettori p ed E, avendosi considerando un versore đ?&#x2019;&#x2013; Ě&#x201A; M = pEsinÎąđ?&#x2019;&#x2013;
Ě&#x201A; Lâ&#x20AC;&#x2122;equilibrio del dipolo eâ&#x20AC;&#x2122; garantito dalla condizione M = pEsinÎąđ?&#x2019;&#x2013; = 0, ovvero, piuâ&#x20AC;&#x2122; semplicemente, dalla condizione scalare M = pEsinÎą = 0. Cioâ&#x20AC;&#x2122; si verifica quando sinÎą = 0 ovvero in due casi (a meno della periodicitaâ&#x20AC;&#x2122; della funzione sin(.) ) đ?&#x203A;ź = 0 rad. e
đ?&#x203A;ź=
đ?&#x153;&#x2039; rad.
Per đ?&#x203A;ź = 0 rad. si ha una condizione di equilibrio stabile in quanto la risultante delle forze vale 0. Per đ?&#x203A;ź =
đ?&#x153;&#x2039; rad. la condizione eâ&#x20AC;&#x2122; di equilibrio instabile in quanto
la risultante R delle forze eâ&#x20AC;&#x2122; R â&#x2030; 0. 70
Se E(A) â&#x2030; E(B)allora il campo E non eâ&#x20AC;&#x2122; uniforme e la risultante R delle forze applicate non eâ&#x20AC;&#x2122; nulla. R = qE(A)- qE(B) = q(E(A) â&#x20AC;&#x201C; E(B))â&#x2030; đ?&#x;&#x17D;.
24.
La
INTENSITAâ&#x20AC;&#x2122; E DENSITAâ&#x20AC;&#x2122; DI CORRENTE
corrente
elettrica
viene
definita
âŚ&#x2039;EdministerâŚ&#x152;
come
â&#x20AC;&#x153;la
velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di trasporto della carica elettrica al di laâ&#x20AC;&#x2122; di un certo punto, o attraverso una certa superficieâ&#x20AC;?. La corrente elettrica viene solitamente anche chiamata intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente elettrica e viene solitamente indicata con la lettera I, se continua, oppure con i = i(t), se variabile nel tempo. Nel Sistema internazionale di misura lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura della intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente elettrica eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;ampere (A) che quantunque sia una unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura fondamentale eâ&#x20AC;&#x2122; eguale al rapporto tra la carica unitaria e lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di tempo. đ??ś
1 A = đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? 71
Nella teoria dellâ&#x20AC;&#x2122;elettromagnetismo viene definita una ulteriore grandezza detta densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente J. Essa eâ&#x20AC;&#x2122; sostanzialmente il rapporto tra una corrente I e lâ&#x20AC;&#x2122;area di una superficie e, pertanto, viene misurata in
25.
đ??´ đ?&#x2018;&#x161;2
.
MOVIMENTO DI CARICHE IN E
Se una carica elettrica positiva q > 0 si trova in un campo E e non eâ&#x20AC;&#x2122; vincolata ad una posizione costante la forza cui eâ&#x20AC;&#x2122; soggetta F = qE induce una accelerazione, coerentemente con il secondo principio della dinamica.
In particolare si ha ma = qE
Poicheâ&#x20AC;&#x2122; a =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
si ha
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
=
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
ovvero a =
đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153; dv =
(Hp: dt=dđ?&#x153;?) e quindi v(t) - đ?&#x2018;Ł0 =
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
.
đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)
ovvero â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ł
0
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł =
(t - đ?&#x2018;Ą0 ) ovvero v(t)=
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x17E;đ??¸ đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;Ą
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;? 0
(t -
đ?&#x2018;Ą0 ) + đ?&#x2018;Ł0 .
72
Questa
relazione
eâ&#x20AC;&#x2122;
vera
entro
i
limiti
di
validitaâ&#x20AC;&#x2122;
della
meccanica classica. Essa poi presuppone il vuoto e quindi lâ&#x20AC;&#x2122;assenza di urti tra la carica e particelle del mezzo. Se la carica q positiva eâ&#x20AC;&#x2122; immersa in un liquido o in un gas essa urta ripetutamente le molecole del mezzo e ogni urto, supposto elastico, muta la direzione del moto. Se E(x, t)= cost. â&#x2C6;&#x20AC;x, â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;Ą carica
q
sia
soggetta
ad
allora si ammette che la particella una
velocitaâ&#x20AC;&#x2122;
V(t)costante,
detta
velocitaâ&#x20AC;&#x2122; di scorrimento. Detta velocitaâ&#x20AC;&#x2122; ha la medesima direzione di E. La conduzione elettrica nei metalli eâ&#x20AC;&#x2122; dovuta alla mobilitaâ&#x20AC;&#x2122; degli elettroni
del
livello
energetico
piuâ&#x20AC;&#x2122;
esterno
degli
atomi
metallici che vengono a costituire un gas di elettroni. In
questo
caso
la
velocitaâ&#x20AC;&#x2122;
di
movimento
degli
elettroni,
comunemente detta velocitaâ&#x20AC;&#x2122; media di scorrimento, eâ&#x20AC;&#x2122; legata al vettore
campo
elettrico
dalla
seguente
relazione
di
proporzionalitaâ&#x20AC;&#x2122; V = ÎźE 73
La costante di proporzionalitaâ&#x20AC;&#x2122; Îź espressa in
eâ&#x20AC;&#x2122; detta mobilitaâ&#x20AC;&#x2122; ed eâ&#x20AC;&#x2122;
đ?&#x2018;&#x161;2 đ?&#x2018;&#x2030; đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?
Detta costante dipende dalla temperatura T e dalla struttura del cristallo. Le piuâ&#x20AC;&#x2122; ampie vibrazioni dovute a temperature T elevate riducono la mobilitaâ&#x20AC;&#x2122;. Lâ&#x20AC;&#x2122;equivamente
circuitale
eâ&#x20AC;&#x2122;
il
concetto
di
resistivitaâ&#x20AC;&#x2122;,
solitamente crescente al crescere della temepratura. Vanno quindi definite le densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente, a partire dalla densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente di convenzione J in assenza di campo E. Data una densitaâ&#x20AC;&#x2122; di carica đ?&#x153;&#x152;
di un corpo di volume v in moto
rispetto ad una data sezione S con velocitaâ&#x20AC;&#x2122; costante V. La densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente di convezione J eâ&#x20AC;&#x2122; J = đ?&#x153;&#x152;V
Affincheâ&#x20AC;&#x2122; sia J(t) costante deve essere đ?&#x153;&#x152; costante.
Sâ&#x20AC;&#x2122;(t) = cost, essendo Sâ&#x20AC;&#x2122;(t) â&#x2030;¤ S â&#x2C6;&#x20AC; t, ove Sâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; la sezione di V â&#x20AC;&#x153;passanteâ&#x20AC;? per S in ogni t.
74
Nel caso piuâ&#x20AC;&#x2122; generale affincheâ&#x20AC;&#x2122; la corrente di convezione sia costante deve essere
đ?&#x153;&#x152;(đ?&#x2018;&#x2020; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą))(đ?&#x2018;&#x2020; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą)) = cost.
In generale, nella teoria della nuvola di particelle cariche in movimento risulta che J(t) â&#x2030; 0 per t â&#x2C6;&#x2C6; (đ?&#x2018;Ą0 , đ?&#x2018;Ą1 ) đ?&#x2018;&#x2019; J(t) = 0 altrove. Va ora definita la densitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente di conduzione J. In questo caso la relazione J = Ď V va coordinata con la presenza del campo E per il quale si ha V = đ?&#x153;&#x2021;đ?&#x2018;Ź .
Coordinando si ha J =
Ď đ?&#x153;&#x2021;đ?&#x2018;Ź
La grandezza Ď đ?&#x153;&#x2021; eâ&#x20AC;&#x2122; indicata con la lettera đ?&#x153;&#x17D; ed eâ&#x20AC;&#x2122; comunemente chiamata conduttivitaâ&#x20AC;&#x2122;. Essa varia al variare del materiale e della temperatura T. Lâ&#x20AC;&#x2122;unitaâ&#x20AC;&#x2122; di misura della conduttivitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; il siemens per metro đ?&#x2018;&#x2020;
(đ?&#x2018;&#x161;).
Nel caso dei metalli il movimento di cariche eâ&#x20AC;&#x2122; costituito dal movimento di elettroni in senso opposto al verso di E.
75
La relazione J =
Ď&#x192;đ?&#x2018;Ź eâ&#x20AC;&#x2122; detta forma puntuale della legge di Ohm.
Va ora definita la intensitaâ&#x20AC;&#x2122; di corrente I che attraversa una superficie S. Risulta per definizione âŚ&#x2039;EdministerâŚ&#x152; che
I = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;ş đ?&#x2018;ą đ?&#x2019;&#x2026;đ?&#x2018;ş Detto integrale deve intendersi propriamente come un integrale doppio
76
26.
CONDENSATORE PIANO
Un condensatore piano eâ&#x20AC;&#x2122; costituito da due conduttori collocati nelle vicinanze e separati ma un materiale isolante. Uno dei conduttori viene tenuto a potenziale costante. Allâ&#x20AC;&#x2122;altro conduttore viene fornita una carica Q. Si verifica sperimentalmente che la differenza di potenziale â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; tra i due conduttori, tecnicamente chiamate armature del condensatore e la carica Q eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla seguente costante C =
đ?&#x2018;&#x201E; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
Detto rapporto eâ&#x20AC;&#x2122; chiamato capacitaâ&#x20AC;&#x2122; del condensatore. Anche in questo caso eâ&#x20AC;&#x2122; possibile applicare la legge di Gauđ?&#x203A;˝. Infatti si ha
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x20AC;0
= EA, ove A eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;area dellâ&#x20AC;&#x2122;armatura sulla quale
eâ&#x20AC;&#x2122; distribuita uniformemente la carica Q. Si ricava immediatamente che E =
đ?&#x2018;&#x201E; 1 đ?&#x153;&#x20AC;0 đ??´
=
đ?&#x2018;&#x201E; đ??´đ?&#x153;&#x20AC;0
Ma dalla relazione â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = Ed, ove d eâ&#x20AC;&#x2122; la distanza tra le armature, solitamente misurata in mm, ovvero in 10â&#x2C6;&#x2019;3 m, si ottiene â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030; = Ed =
đ?&#x2018;&#x201E; đ??´đ?&#x153;&#x20AC;0
đ?&#x2018;&#x2018;
Da cui si ricava 77
C =
đ?&#x2018;&#x201E; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
=
đ??´
đ?&#x153;&#x20AC; đ?&#x2018;&#x2018; 0
se tra le armature câ&#x20AC;&#x2122;eâ&#x20AC;&#x2122; il vuoto, altrimenti in
luogo di đ?&#x153;&#x20AC;0 si utilizza đ?&#x153;&#x20AC; del mezzo isolante utilizzato. La capacitaâ&#x20AC;&#x2122; elettrica â&#x20AC;&#x153;indica la proprietaâ&#x20AC;&#x2122; di un corpo conduttore di contenere la carica elettricaâ&#x20AC;? âŚ&#x2039;De Sanctis, CapitaniâŚ&#x152;. La capacitaâ&#x20AC;&#x2122; C viene misurata in
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;? đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;Ą
, ovvero in farad.
Nella pratica fisica si utilizzano i sottomultipli del farad, ovvero il microfarad, il nanofarad e il picofarad, 10â&#x2C6;&#x2019;6 , 10â&#x2C6;&#x2019;9 đ?&#x2018;&#x2019; 10â&#x2C6;&#x2019;12 farad. C dipende dalla forma geometrica del conduttore su cui eâ&#x20AC;&#x2122; collocata la carica Q. Per esempio se si ha un conduttore a simmetria sferica di raggio R, la carica si colloca tutta sulla superficie sferica, quindi eâ&#x20AC;&#x2122; uniformemente distribuita su una superficie sferica di raggio R e lâ&#x20AC;&#x2122;andamento del campo E eâ&#x20AC;&#x2122; dato dal seguente grafico.
78
Il campo E alla distanza R si puoâ&#x20AC;&#x2122;, al solito, ricavare con il teorema di Gauđ?&#x203A;˝,
avendosi che
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x2013;0
= E(R)4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026;
2
vale E(R)=
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x153;&#x2013;0
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026; 2
=
đ?&#x2018;&#x201E;
1
4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x2013;0 đ?&#x2018;&#x2026; 2
Dalla definizione di capacitaâ&#x20AC;&#x2122; elettrica e da una successiva sostituzione in formula si ha, molto semplicemente che C =
đ?&#x2018;&#x201E; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2030;
27.
đ?&#x2018;&#x201E;
= đ??¸(đ?&#x2018;&#x2026;)đ?&#x2018;&#x2026; =
đ?&#x2018;&#x201E; đ?&#x2018;&#x201E; 1 đ?&#x153;&#x2013;0 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x2018;&#x2026;2
đ?&#x2018;&#x2026;
= 4đ?&#x153;&#x2039;đ?&#x153;&#x20AC;0 R
NOTA MATEMATICA â&#x20AC;&#x201C; Il rotore
Il rotore di un vettore v eâ&#x20AC;&#x2122; una grandezza vettoriale. Esso eâ&#x20AC;&#x2122; ottenuto sviluppando il seguente determinante formale detto di Laplace. Ci si limita al caso delle coordinate cartesiane ortogonali.
rot v = â&#x2C6;&#x2021; â&#x2C6;§ v =
đ?&#x2018;&#x2013;
đ?&#x2018;&#x2014;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
( đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x2DC; )
đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;§
essendo v â&#x2030;Ą (đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ľ , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ś , đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;§ ) Il determinante simbolico di Laplace eâ&#x20AC;&#x2122; sviluppabile.
79
Nel caso di un campo vettoriale F = Pi + Qj + Rk lo sviluppo eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente
rot F = â&#x2C6;&#x2021; â&#x2C6;§ F =
đ?&#x2019;&#x160;
đ?&#x2019;&#x2039;
đ?&#x2019;&#x152;
đ???
đ???
đ???
(đ???đ?&#x2019;&#x2122;
đ???đ?&#x2019;&#x161;
đ?&#x2018;ˇ
đ?&#x2018;¸
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2026;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x192;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2026;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x192;
) = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ )i +( đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ )j +(đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś )k đ???đ?&#x2019;&#x203A; đ?&#x2018;š
27.1 Esempio di calcolo del rotore Sia dato un campo vettoriale F(x, y, z) = xyi +yzj + zxk In questo caso risulta che P(x,y,z) = xy Q(x,y,z) = yz R(x,y,z) = zx
Allora si avrebbe đ?&#x2019;&#x160; đ???
đ?&#x2019;&#x2039;
đ?&#x2019;&#x152;
rot F = â&#x2C6;&#x2021; â&#x2C6;§ F = (đ???đ?&#x2019;&#x2122;
đ???
đ???
đ???đ?&#x2019;&#x161;
đ???đ?&#x2019;&#x203A;
đ?&#x2018;ˇ
đ?&#x2018;¸
đ?&#x2018;š
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2026;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x192;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x2026;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x201E;
đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;&#x192;
) = (đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ )i +( đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ )j +(đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś )k =
80
đ???đ?&#x2019;&#x203A;đ?&#x2019;&#x2122;
= ( đ???đ?&#x2019;&#x161; â&#x2C6;&#x2019;
đ???đ?&#x2019;&#x161;đ?&#x2019;&#x203A;
đ???đ?&#x2019;&#x2122;đ?&#x2019;&#x161;
)i +( đ???đ?&#x2019;&#x203A; â&#x2C6;&#x2019; đ???đ?&#x2019;&#x203A;
đ???đ?&#x2019;&#x203A;đ?&#x2019;&#x2122;
đ???đ?&#x2019;&#x161;đ?&#x2019;&#x203A;
)j +( đ???đ?&#x2019;&#x2122; â&#x2C6;&#x2019; đ???đ?&#x2019;&#x2122;
đ???đ?&#x2019;&#x2122;đ?&#x2019;&#x161; đ???đ?&#x2019;&#x161;
)k
= (0 â&#x20AC;&#x201C; y)i + (0 â&#x20AC;&#x201C; z)j + (0 -
x)k = - (y)i + zj + xk)
Se il campo F eâ&#x20AC;&#x2122; conservativo risulta rot F = 0. Se rot F â&#x2030; 0 allora il campo F eâ&#x20AC;&#x2122; non conservativo.
Questa eâ&#x20AC;&#x2122; una diretta conseguenza di quanto detto precedentemente, ovvero che in un campo conservativo risulta â&#x2C6;&#x201A;R â&#x2C6;&#x201A;y
â&#x2C6;&#x201A;P â&#x2C6;&#x201A;z
â&#x2C6;&#x201A;Q â&#x2C6;&#x201A;x
=
â&#x2C6;&#x201A;Q
=
â&#x2C6;&#x201A;R
â&#x2C6;&#x201A;z
â&#x2C6;&#x201A;x
â&#x2C6;&#x201A;P
= â&#x2C6;&#x201A;y
28.
UN PROBLEMA INVERSO â&#x20AC;&#x201C; Dal campo F al potenziale f
Uno dei miei testi di periodica consultazione âŚ&#x2039;StewartâŚ&#x152; pone il problema inverso in alcuni esercizi, pure spiegati. In definita la questione apparentemente sembra semplice.
81
Dato un campo F conservativo nella forma F = Pi + Qj + Rk si ammette che, data la conservativita’ di F, esista una funzione scalare f per la quale ∇f = F
Da un punto di vista formale e’ possibile introdurre un operatore ∇−1 per il quale risulti ∇−1(∇f) =∇−1 F (∇−1 ∇)f =∇−1F f = ∇−1F
Il primo membro contiene f che e’ una grandezza scalare. Quindi pure il secondo membro deve essere una funzione scalare. In particolare la funzione vettoriale F puo’ essere intesa come un prodotto scalare ovvero, formalmente, F = Pi + Qj + Rk = (P, Q, R) (i,
j,
k),
ove
P,
Q
ed
R
sono
tre
funzioni
scalari
nelle
indeterminate x, y, e z.
82
Affincheâ&#x20AC;&#x2122; vi sia eguaglianza dei due membri la grandezza â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1F deve essere uno scalare, e, coerentemente, la scrittura â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1F deve essere intesa come un prodotto scalare interno.
f = â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1F =
đ?&#x203A; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x;? âŚ&#x2039; (P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039; (â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§)(iâ&#x20AC;&#x2122;,
jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;)âŚ&#x152; âŚ&#x2039;(P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039;(â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§) (P, Q, R)âŚ&#x152;âŚ&#x2039; (iâ&#x20AC;&#x2122;, jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;) (i, j, k)âŚ&#x152;
Affincheâ&#x20AC;&#x2122; sia âŚ&#x2039;(iâ&#x20AC;&#x2122;, jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;)(i, j, k)âŚ&#x152; = 1 deve risultare che lâ&#x20AC;&#x2122;angolo tra le direzioni corrispondenti delle direzioni delle due 1
basi sia θ = arccos(3). Ho definito questo operatore, indicato come â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1 = â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2019;&#x160;â&#x20AC;˛ + â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Śđ?&#x2019;&#x2039;â&#x20AC;˛ + â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§ đ?&#x2019;&#x152;â&#x20AC;˛ Dato il campo vettoriale F = Pi + Qj + Rk ove risulta
Pâ&#x2030;Ą
Qâ&#x2030;Ą
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ľ
f
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;Ś
f
83
Râ&#x2030;Ą
Mi
đ?&#x153;&#x2022; đ?&#x153;&#x2022;đ?&#x2018;§
f
sono
sostanzialmente
discostato
dal
metodo
utilizzato
per
determinare f, noto F, come rinvenuto âŚ&#x2039;StewartâŚ&#x152;. f = â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1F =
đ?&#x203A; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x;? âŚ&#x2039; (P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039; (â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§)(iâ&#x20AC;&#x2122;,
jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;)âŚ&#x152; âŚ&#x2039;(P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039;(â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§) (P, Q, R)âŚ&#x152;
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che f = â&#x2C6;&#x2021;â&#x2C6;&#x2019;1F =
đ?&#x203A; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x;? âŚ&#x2039; (P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039; (â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§)(iâ&#x20AC;&#x2122;,
jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;)âŚ&#x152; âŚ&#x2039;(P, Q, R)(i, j, k)âŚ&#x152; = âŚ&#x2039;(â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ , â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś, â&#x2C6;Ť(. . )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;§) (P, Q, R)âŚ&#x152;
In pratica si ha f = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Śâ&#x2C6;&#x2019;1 + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;§â&#x2C6;&#x2019;1 + k. Le tre componenti sono intese come integrali indefiniti.
Ad esempio, si ha
đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x192; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Va osservato che se risulta đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 (x, y, z) allora si ha f â&#x2030;Ą đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 Se risulta đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 (x, y, z) allora il procedimento si arresta.
84
Affincheâ&#x20AC;&#x2122; sia f =đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;Śâ&#x2C6;&#x2019;1 + đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;§â&#x2C6;&#x2019;1 + k deve essere che le tre funzioni siano linearmente indipendenti. Nella elaborazione proposta per ragioni formali, dovendo f essere una funzione scalare, ho dovuto imporre che le basi ortonormali (i, j, k) e (iâ&#x20AC;&#x2122;, jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;) siano tali che (i, j, k)(iâ&#x20AC;&#x2122;, jâ&#x20AC;&#x2122;, kâ&#x20AC;&#x2122;) = 1.
Per quanto posto deve essere iiâ&#x20AC;&#x2122; = jjâ&#x20AC;&#x2122; = kkâ&#x20AC;&#x2122; = cosđ?&#x153;&#x192; =
29.
1 3
UN ESERCIZIOâ&#x20AC;Ś
Repulsione tra cariche Due corpi inizialmente neutri sono collocati nel campo di gravitaâ&#x20AC;&#x2122; g. Sia L la lunghezza del filo inestensibile, come in figura.
85
Il caso piuâ&#x20AC;&#x2122; semplice da trattare eâ&#x20AC;&#x2122; quello che eâ&#x20AC;&#x2122; rappresentato dalla figura sottostante.
86
Le due direzioni formano un angolo 2θ. Questo eâ&#x20AC;&#x2122; il caso che le masse dei due corpi sono eguali (dal che sono eguali le due forze peso mg) e che la relazione tra le cariche dei due corpi sia del tipo đ?&#x2018;&#x17E;1 = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E;1 con k > 0. Essa conserva validitaâ&#x20AC;&#x2122; anche nel caso k = 1. Con
considerazioni
di
similitudine
di
triangoli
e
per
la
definizione della funzione seno intesa come relazione tra elementi di un triangolo si ha che
sinđ?&#x153;&#x192; =
đ??šđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x201D;
da cui
Fe = mgsinđ?&#x153;&#x192;
(in altri termini θ= arcsin
đ??šđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x201D;
)
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; intendere Fe costante per la relazione ipotizzata tra le cariche, da considerarsi nota.
87
Data questa condizione Fe deve intendersi dipendente da m, e quindi va definita la relazione angolare in funzione di m (mantenendo lâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi che le due masse siano eguali). Fe
dipende
dai
valori
delle
cariche
(e
decresce
in
ragione
dellâ&#x20AC;&#x2122;inverso del quadrato della distanza). Le due Fe giacciono sulla medesima retta. Si ammetta che il sistema sia in condizioni di equilibrio, quindi le due sfere siano a distanza costante d tra di loro. Nota la distanza d si ricava immediatamente Fe
Si ha tgđ?&#x153;&#x192; =
đ?&#x2018;Ľ đ??ż
=
đ??šđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2026;
essendo R la forza risultante in modulo.
Risulta che x = Ltgđ?&#x153;&#x192; da cui si ricava d = 2x =2Ltgđ?&#x153;&#x192;. La complicazione eâ&#x20AC;&#x2122; che R(t) non eâ&#x20AC;&#x2122; costante ma va considerata R quando la distanza tra i due corpi resta costante. Il caso piuâ&#x20AC;&#x2122; generale eâ&#x20AC;&#x2122; sicuramente quello per il quale đ?&#x2018;&#x161;đ??´ â&#x2030; đ?&#x2018;&#x161;đ??ľ . Anche in questo caso le due Fe giacciono sulla medesima retta e la differenza eâ&#x20AC;&#x2122; fatta dalla forza peso, diversa in modulo per i due corpi per i quali si ha đ?&#x2018;&#x161;đ??´ â&#x2030; đ?&#x2018;&#x161;đ??ľ . 88
Il tutto puoâ&#x20AC;&#x2122; essere espresso dalla seguente figura.
Le due risultanti hanno le direzioni delle rette contenenti i segmenti di lunghezza L. Poicheâ&#x20AC;&#x2122; si ha lâ&#x20AC;&#x2122;eguaglianza dei moduli delle forze di repulsione allora si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere Fe = đ?&#x2018;&#x161;đ??´ gsinđ?&#x153;&#x2014;đ??´
= đ?&#x2018;&#x161;đ??ľ gsinđ?&#x153;&#x2014;đ??ľ
Pertanto si avrebbe la relazione
đ?&#x2018;&#x161;đ??´ đ?&#x2018;&#x161;đ??ľ
đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x153;&#x2014;
= đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x153;&#x2014;đ??ľ
đ??´
(questo nei due casi đ?&#x2018;&#x17E;đ??´ = đ?&#x2018;&#x17E;1 , đ?&#x2018;&#x17E;đ??ľ = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E;1 e đ?&#x2018;&#x17E;đ??´ = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x17E;đ??ľ = đ?&#x2018;&#x17E;1 đ?&#x2018;&#x2DC; > 0). La distanza d di equilibrio eâ&#x20AC;&#x2122; d = L(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x153;&#x2014;1 +đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x153;&#x2014;2 ) 89
BIBLIOGRAFIA
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Fisica
generale,
II
edizione,
Ambrosiana, 2003 Stewart, Calcolo. Funzioni di piu’ variaibli, Apogeo, 2002
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PROPRIETA’ LETTERARIA
Questo saggio non ha finalita’ commerciali o lucrative. Ne e’ autorizzata la divulgazione, anche totale, a condizione che essa non abbia finalita’ commerciali o lucrative purche’ essa avvenga con la citazione dell’autore e del soggetto diffusore dell’opera.
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