Patrizio Gravano
APPUNTI MATEMATICI
IL CALCOLO INTEGRALE numeri 35 - 36 - novembre - dicembre 2017
INTRODUZIONE
Questo elaborato contiene una raccolta che credo, senza troppi timori, possa essere considerata una completa ed esaustiva sintesi sul calcolo integrale.
In essa ho raccolto praticamente tutti i possibili integrali che possono essere presentati come esercizi negli esami di Analisi matematica.
Anche questo elaborato si limita agli aspetti piu’ elementari e operativi e certo e’ stato un utile motivo di ripasso della materia, in una parte a volte non facile.
La copertina di questo numero e’ dedicata a Evangelista Torricelli, allievo di Galilei, che fu tra i primi, con Isaac Barrow, maestro di Isaac Newton, ad interessarsi al calcolo integrale.
Roma, ottobre, novembre 2017.
Patrizio Gravano
patrizio.gravano@libero.it
IL CALCOLO INTEGRALE
Introduzione storica
Il calcolo integrale e’ stato elaborato nel Seicento ad opera di grandi matematici come Evangelista Torricelli, Isaac Barrow, Isaac Newton e successivamente perfezionato da molti altri matematici, tra i quali Jean Bernoulli.
Il calcolo integrale sorse precedentemente al calcolo differenziale come tecnica risolutiva di un problema eminentemente pratico, trattandosi della esigenza di calcolare l’area sottesa ad una data curva, che nel linguaggio odierno definiamo a partire da una funzione f(x), solitamente continua in un dato intervallo (a ,b).
Un esempio pratico chiarisce la modalita’ con la quale si puo’ pervenire alla determinazione dell’area sottesa da una curva f(x) continua in (a, b). In relazione all’intervallo (a, b) o anche e piu’ appropriatamente ad ⌋ a, bâŚŒ si puo’ immaginare di dividere detto intervallo in n parti di ampiezza
đ?‘?−đ?‘Ž đ?‘›
.
E’ intuitivo che al crescere di n decresce l’ampiezza della parte. Detta ampiezza viene indicata come ∆x . Al tendere di n all’infinito allora ∆đ?‘Ľ → 0.
Nel caso piu’ generale possibile (quando la funzione non e’ strettamente monotona) per ogni intervallo (đ?‘Ľđ?‘– , đ?‘Ľđ?‘–+1 ) ⊂ ⌋a, bâŚŒ esiste un valore di minimo e un valore di massimo per la funzione continua (teorema di Weierstrađ?›˝) denotati rispettivamente come đ?‘Ľđ?‘–đ?‘š e đ?‘Ľđ?‘–đ?‘€ . Un unico pedice e’ sufficiente a caratterizzare la situazione.
A titolo esemplificiativo, ove la funzione fosse monotona strettamente crescente allora sarebbe đ?‘Ľđ?‘–đ?‘š ≥ đ?‘Ľđ?‘– e đ?‘Ľđ?‘–đ?‘€ ≥ đ?‘Ľđ?‘–+1. Se la suddivisione di ⌋a, bâŚŒ ha ampiezza ∆đ?‘Ľ e’ possibile considerare le aree dei rettangoli inscritti e dei rettangoli circoscritti che valgono rispettivamente f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘š ) ∆đ?‘Ľ e f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘€ ) ∆đ?‘Ľ. Pertanto la somma delle aree dei rettangoli inscritti e circoscritti risulta, rispettivamente, essere: a =∑đ?‘›đ?‘–=1 f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘š ) ∆đ?‘Ľ
A =∑đ?‘›đ?‘–=1 f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘€ ) ∆đ?‘Ľ Si dimostra che per n →+∞ (ed equivalentemente per ∆đ?‘Ľ → 0) si ha che: lim | f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘€ ) − f(đ?‘Ľđ?‘–đ?‘š )| = 0.
∆đ?‘Ľâ†’0
Per ∆đ?‘Ľ → 0 si ha che A −đ?‘Ž → 0.
Detto limite e’ detto integrale definito della funzione f(x).
Si osservi che l’integrale definito e’ un numero, che geometricamente definisce l’area della porzione di piano delimitate dalla curva continua f(x) e dale rette verticali y = a e y = đ?‘?.
La notazione di integrale definito e’ dovuta a von Leibnitz ed e’ la seguente: đ?‘?
âˆŤđ?‘Ž đ?‘“(đ?‘Ľ)đ?‘‘đ?‘Ľ In buona sostanza si puo’ scrivere che: đ?‘?
lim đ?&#x2018;&#x17D; < â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ < lim đ??´
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
I valori a e b sono detti estremi di integrazione, inferiore e superiore.
La funzione f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; detta funzione integranda.
Eâ&#x20AC;&#x2122; noto dalla geometria elementare che lâ&#x20AC;&#x2122;area eâ&#x20AC;&#x2122; sempre un valore positivo, espresso in unitaâ&#x20AC;&#x2122; quadrate di lunghezza, in genere il metro quadrato, indicato come đ?&#x2018;&#x161;2 .
In realtaâ&#x20AC;&#x2122; nel calcolo integrale si utilizza la convenzione che le porzioni di superficie sopra lâ&#x20AC;&#x2122;asse delle x si intendono positive, mentre quelle sottostanti si devono considerare negative.
In relazione alle aree calcolate con riferimento a un sistema cartesiano ortogonale il segno dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale segue il segno della funzione in relazione ad un assegnato intervallo. Ad esempio se la funzione continua in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; tale che in detto intervallo đ?&#x2018;?
risulti f(x) > 0 allora risulta essere â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ > 0.
La curva rossa individua la funzione integranda f(x) positiva. La superficie verde (comunemente detta trapezioide) ha area positiva data dal valore dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito della funzione f(x) quando gli estremi di integrazione sono a e b. Se la funzione continua in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; tale che in esso risulti f(x) < 0 allora đ?&#x2018;?
risulta essere â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ < 0. Questa figura chiarisce il caso prospettato.
La superficie in giallo ha area negativa.
Nel caso piuâ&#x20AC;&#x2122; generale possibile per un dato intervallo chiuso di estremi a e b si puoâ&#x20AC;&#x2122; avere la situazione descritta dalla seguente figura.
In questo caso il valore dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale deve intendersi come la somma algebrica delle aree positive (in verde) e negativa (in giallo). Al precedente approccio di definizione dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito âŚ&#x2039;Campitelli, Campodonico, GualdiâŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; possibile esaminarne un altro simile âŚ&#x2039;Bramanti, Salsa, PaganiâŚ&#x152; detto delle somme di Cauchy-Riemann. Si ammette data e continua la funzione f(x) in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152; e sia data una suddivisione di detto intervallo nei punti a= đ?&#x2018;Ľ0 , đ?&#x2018;Ľ1 , â&#x20AC;Ś. , đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 , đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x203A; = đ?&#x2018;?. Per ogni subintervalloâŚ&#x2039; đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2014;â&#x2C6;&#x2019;1 , đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2014; âŚ&#x152; si considera un punto arbitrario đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2014; e si costruisce la seguente somma detta di Cauchy-Riemann
đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;&#x203A; = â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2014;=1 đ?&#x2018;&#x201C;( đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2014; )(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2014; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2014;â&#x2C6;&#x2019;1 ) =
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2014;=1 đ?&#x2018;&#x201C;( đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2014; ).
đ??´ questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; far tendere n allâ&#x20AC;&#x2122;infinito.
lim
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2014;=1 đ?&#x2018;&#x201C;( đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2014; ) eâ&#x20AC;&#x2122; detto integrale definito e si scrive:
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2014;=1 đ?&#x2018;&#x201C;( đ?&#x153;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2014; )
Uno dei piuâ&#x20AC;&#x2122; importanti teoremi del calcolo integrale eâ&#x20AC;&#x2122; il teorema di Torricelli-Barrow.
Esso eâ&#x20AC;&#x2122; enunciabile come segue. Sia data una funzione f(x) continua in âŚ&#x2039;a , bâŚ&#x152; e sia t | t â&#x2C6;&#x2C6; âŚ&#x2039;a , bâŚ&#x152;. Sia detta funzione non negativa, cioeâ&#x20AC;&#x2122; sia f(x) â&#x2030;Ľ 0.
Viene definito lâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito funzione del suo estremo superiore.
La figura seguente ben chiarisce il contesto.
đ?&#x2018;&#x17D;
Eâ&#x20AC;&#x2122; ben noto che S(a) = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 0 potendo anche scrivere che S(b) = đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2020;. Si considera quindi un h piccolo a piacere (la figura per ragioni evidenti enfatizza h e non lo rende piccolo come solitamente deve essere). In âŚ&#x2039;b , b+â&#x201E;&#x17D;âŚ&#x152; si ammette che la funzione sia strettamente nonotona. Nel caso in figura essa eâ&#x20AC;&#x2122; strettamente crescente. Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile definire lâ&#x20AC;&#x2122;area S(t+â&#x201E;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2020;(đ?&#x2018;Ą). Eâ&#x20AC;&#x2122; immediato osservare che hf(t) < S(t+â&#x201E;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2020;(đ?&#x2018;Ą) < â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą + â&#x201E;&#x17D;). Poicheâ&#x20AC;&#x2122; h â&#x2030; 0 si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
f(t) <
S(t+â&#x201E;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2020;(đ?&#x2018;Ą) â&#x201E;&#x17D;
< đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą + â&#x201E;&#x17D;).
Per h â&#x2020;&#x2019; 0 dalla continuitaâ&#x20AC;&#x2122; di f(x) discende che f(t+â&#x201E;&#x17D;) = đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą).
In definitiva lim
â&#x201E;&#x17D;â&#x2020;&#x2019;0
S(t+â&#x201E;&#x17D;) â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2020;(đ?&#x2018;Ą) â&#x201E;&#x17D;
= đ?&#x2018;&#x2020;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą) = đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)
La derivata della funzione integrale in un punto assegnato eâ&#x20AC;&#x2122; eguale al valore che la funzione integranda assume in quello stesso punto.
Sono possibili i seguenti passaggi formali. đ?&#x2018;Ľ
S(đ?&#x2018;Ľ1 )= â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; 1 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ??š(đ?&#x2018;Ľ1 ) + đ?&#x2018;?1 đ?&#x2018;Ľ
S(đ?&#x2018;Ľ2 )= â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; 2 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ??š(đ?&#x2018;Ľ2 ) + đ?&#x2018;?2 avendo posto đ?&#x2018;Ľ2 > đ?&#x2018;Ľ1 e đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; reale qualunque. đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľ
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; 2 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; 1 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ??š(đ?&#x2018;Ľ2) +đ?&#x2018;?2 â&#x2C6;&#x2019; 1
đ??š(đ?&#x2018;Ľ1 ) â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?1. Ponendo đ?&#x2018;?2 = đ?&#x2018;?1 si puoâ&#x20AC;&#x2122; ottenere che: đ?&#x2018;Ľ
2 â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ??š(đ?&#x2018;Ľ2 ) â&#x2C6;&#x2019;đ??š(đ?&#x2018;Ľ1 ). 1
Invertendo gli estremi di integrazione si ottiene una nota proprietaâ&#x20AC;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale per la quale: đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x17D;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
Esempi di calcolo di somme đ?&#x2018;şđ?&#x2019;? e đ?&#x2019;&#x201D;đ?&#x2019;? . Calcolo dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito.
Sia data la funzione f(x) = đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ľ in I = âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;?âŚ&#x152; quando detto intervallo venga diviso in n parti.
Lâ&#x20AC;&#x2122;ampiezza di ciascun intervallo eâ&#x20AC;&#x2122; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018;Ľ =
Gli estremi sono đ?&#x2018;Ľ0 = đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;Ľ1 = đ?&#x2018;&#x17D; +
Per k = n si ha đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x203A; = đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
.
, â&#x20AC;Ś . , đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;&#x2DC;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
.
= đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;?.
đ?&#x2018;?
Si tratta di calcolare lâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; ( đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ľ)dx
Lâ&#x20AC;&#x2122;intervallo I viene diviso in n parti di ampiezza
Nel primo intervallo (đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;&#x17D; + funzione đ?&#x2018;&#x20AC;1 = đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
.
) si ottiene il massimo e il minimo della
mentre il minimo vale đ?&#x2018;&#x161;1 = đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;.
Per il k-esimo intervallo si ha:
đ?&#x2018;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2DC;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ą(đ?&#x2018;&#x17D; + (đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; 1)
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
) = r +đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;&#x2DC;(
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
)â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
Le somme riferite a n intervalli tengono conto che k varia da 1 a n. In particolare con riferimento a đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2DC; si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
đ?&#x2018;&#x161; = â&#x2C6;&#x2018; đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2DC; = nr +đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D; + (
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
)â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
= nr +đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D; + (
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
)(
đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1) 2
)â&#x20AC;&#x201C;
(b-a)
(questa somma eâ&#x20AC;&#x2122; stata ottenuta ricordando due regole sulle sommatorie finite di numeri reali, ovvero che â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2DC;=1 đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x17D; e che â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2DC;=1 đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2DC;=1 đ?&#x2018;&#x2DC;, oltre alla nota relazione di Gauβ per la quale la somma dei primi n interi assoluti vale
đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1) 2
ricavata dal matematico tedesco in prima elementare).
Da đ?&#x2018;&#x161; si ottiene s che quindi si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre nella forma seguente:
s =(
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
)( nr +đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D; + (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)(n-1) â&#x20AC;&#x201C; (b-a)).
In definitiva si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
s = (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;(đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;) +
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x203A;
(đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 â&#x2C6;&#x2019;
(đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;)2 đ?&#x2018;&#x203A;
.
A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; procedere a calcolare s quando n â&#x2020;&#x2019; +â&#x2C6;&#x17E;.
In questo caso si deve ricordare che lim
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;?
= 1 e che lim
đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
(đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;)2 đ?&#x2018;&#x203A;
= 0.
Pertanto â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; ( đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ľ)dx = lim đ?&#x2018; = (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;(đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;) + (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 . đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
Giunto a questo punto ho deciso di verificare la bontaâ&#x20AC;&#x2122; dei passaggi ipotizzati ed ho verificato con un integrale ampiamente spiegato in un manuale di consultazione âŚ&#x2039;Fico, Cariani, MattinaâŚ&#x152; che spiega i passaggi standard che portano al calcolo dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale come nellâ&#x20AC;&#x2122;esempio 3
dellâ&#x20AC;&#x2122;integale definito â&#x2C6;Ť1 (đ?&#x2018;Ľ + 1)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 6. Sostituendo in formula ho ricavato il medesimo risultato. Data lâ&#x20AC;&#x2122;espressione (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;(đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;) + (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 raccogliendo (b â&#x20AC;&#x201C; a) a fattore comune si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere in forma equivalente detta espressione come segue: (b â&#x20AC;&#x201C; a) (r +đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;) + (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 . đ?&#x2018;?
In definitiva â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; ( đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ľ)dx =(b â&#x20AC;&#x201C; a) (r +đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;) + (đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;)2 . Nel caso della retta questo esito ha un significato puramente eserciziale.
In termini grafici si ha questa situzione.
đ?&#x2018;?
In termini elementari lâ&#x20AC;&#x2122;area â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x; + đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;Ľ si puoâ&#x20AC;&#x2122; ottenere per differenza tra le aree dei triangoli CXB e PXA.
Nesso tra la derivazione e lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione di una funzione f(x)
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; sintetizzare il nesso con lo schema seguente:
đ?&#x2018;&#x201C;
+đ?&#x2018;&#x2DC;
x â&#x2020;&#x2019; f(x) â&#x2020;&#x2019;
đ??ˇđ?&#x2018;Ľ
đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 =â&#x2C6;Ťâ&#x20AC;Śđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
f(x) +đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2020;&#x2019; f â&#x20AC;&#x2122;(x) â&#x2020;&#x2019;
f(x) + đ?&#x2018;&#x2DC;.
Tra gli operatori derivata e integrale vi eâ&#x20AC;&#x2122; la stessa relazione logica che vi eâ&#x20AC;&#x2122; tra funzione e funzione inversa di essa.
Questa successiva rappresentazione simbolica evidenzia graficamente e intuitivamente quanto detto.
Cioâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; vero per ogni k reale, anche per k = 0.
Una sostanziale differenza eâ&#x20AC;&#x2122; che non câ&#x20AC;&#x2122;eâ&#x20AC;&#x2122; una corrispondenza univoca tra funzione e derivate della funzione. f(x) +đ?&#x2018;&#x2DC; definisce infatti, infinite funzioni cioeâ&#x20AC;&#x2122; una funzione per ogni possibile valore di k. Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ripartire le funzioni (đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC;) derivabili in âŚ&#x2039; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; âŚ&#x152; in classi di equivalenza tale che la loro unione riproduca tutte le funzioni derivabili in âŚ&#x2039; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; âŚ&#x152;. Simmetricamente, a đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) sono associabili, tramite đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 , tutte e sole le funzioni (đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC;) derivabili in âŚ&#x2039; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; âŚ&#x152;.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) dx = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC;. đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC; funzioniâ&#x20AC;Ś
eâ&#x20AC;&#x2122; detta funzione primitiva. Si tratta in realtaâ&#x20AC;&#x2122; di infinite
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) dx eâ&#x20AC;&#x2122; detto integrale indenfito. Si tratta della forma compatta che definisce la totalitaâ&#x20AC;&#x2122; delle primitive. Da đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) dx = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC; si ha đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x) = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC; e quindi: đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x)) =đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC;) da cui si ha: (đ??ˇđ?&#x2018;Ľ đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 ) đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x)) =đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) +đ?&#x2018;&#x2DC;) ovvero: đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x20AC;&#x2DC;(x)) =đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛đ?&#x2018;&#x2013; (x) La funzione đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛đ?&#x2018;&#x2013; (x) eâ&#x20AC;&#x2122; detta funzione integranda e lâ&#x20AC;&#x2122;espressione đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛đ?&#x2018;&#x2013; (x)dx eâ&#x20AC;&#x2122; detta espressione integranda. Il simbolo â&#x2C6;Ť(â&#x20AC;Ś . ) eâ&#x20AC;&#x2122; detto simbolo di integrazione ed eâ&#x20AC;&#x2122; dovuto a von Leibnitz.
Si ha che: đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
f â&#x20AC;&#x2122; (x) = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ da cui si ottiene fâ&#x20AC;&#x2122;(x) dx = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś. Si avrebbe quindi â&#x2C6;Ť fâ&#x20AC;&#x2122;(x) dx = (â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś ) +đ?&#x2018;&#x2DC;. Non ho mai rinvenuto la forma a destra, contenente (â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś ), e forse essa non eâ&#x20AC;&#x2122; immediatamente operativa.
Come ben noto si puoâ&#x20AC;&#x2122; pervenire alla tavola degli integrali immediati che si puoâ&#x20AC;&#x2122; ritenere nota quando siano note le derivate prime delle varie funzioni, essendo, come ormai eâ&#x20AC;&#x2122; chiaro, lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione indefinita lâ&#x20AC;&#x2122;operazione opposta alla derivazione delle funzioni.
Con lo schema logico introdotto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ad esempio ricavare â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ .
Potrebbe ingenerarsi un equivoco in quanto in queste pagine si trovano scritture del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ mentre nella manualistica si hanno stenografie del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
In ogni caso la sostanza delle cose non muta in quanto secondo lo schema che mi sono elaborato sarebbe fâ&#x20AC;&#x2122;(x) = sin(x) da cui sarebbe đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;1 sin(x)= â&#x2C6;&#x2019;cos(đ?&#x2018;Ľ) +đ?&#x2018;&#x2DC;.
Gli integrali immediati
Dalla osservazione circa i nessi tra la derivazione e lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione discendono alcuni integrali detti immediati la cui conoscenza eâ&#x20AC;&#x2122; di fondamentale importanza in quanto riconducendo un integrale assegnato ad uno di essi si procede piuâ&#x20AC;&#x2122; speditamente.
Gli integrali immediati sono undici e li possiamo elencare, come segue. â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
+ đ?&#x2018;? (a condizione che sia n â&#x2030; â&#x2C6;&#x2019;1)
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľdx = ln |đ?&#x2018;Ľ| + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dx = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ dx = đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ log đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;Ľ)dx = â&#x2C6;&#x2019;cos(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť cos(đ?&#x2018;Ľ)dx = đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;? 1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; 2 (đ?&#x2018;Ľ)dx = đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;?
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;2 (đ?&#x2018;Ľ)dx = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;? 1
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ 2dx = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;?đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;? 1
â&#x2C6;Ť 1+đ?&#x2018;Ľ 2 dx = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;?
Relativamente a questi due ultimi integrali indefiniti occorre ricordare che essi ammettono una soluzione alternativa, tenendo conto che arcsin(x) + arccos(đ?&#x2018;Ľ) = 0 e che arctang(x) + arcctg(đ?&#x2018;Ľ) = 0.
Linearitaâ&#x20AC;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale
Si eâ&#x20AC;&#x2122; soliti dire che lâ&#x20AC;&#x2122;integrale eâ&#x20AC;&#x2122; un operatore lineare.
Risulta cioeâ&#x20AC;&#x2122; che: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?1 đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ) Âą đ?&#x2018;?2 đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?1 đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ) Âą â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?2 đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?1 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ) Âą đ?&#x2018;?2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ) Le quantitaâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;?1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;?2 sono due numeri reali qualunque. Esercizi elementari sugli integrali indefiniti â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?
𝑥 (𝑛−2)+1
∫ 𝑘𝑥 𝑛−2 𝑑𝑥 = 𝑘 ∫ 𝑥 𝑛−2 𝑑𝑥 = 𝑘 (𝑛−2)+1 +𝑐 = 𝑘
𝑥 𝑛−1 𝑛−1
+𝑐
∫ 2𝑒 𝑥 𝑑𝑥 = 2 ∫ 𝑒 𝑥 𝑑𝑥 + 𝑐 = 2𝑒 𝑥 + 𝑐 ∫(𝑎𝑒 𝑥 + 𝑏𝑠𝑖𝑛(𝑥))dx
= ∫ 𝑎𝑒 𝑥 𝑑𝑥 + ∫ 𝑏𝑠𝑖𝑛(𝑥)dx
= 𝑎 ∫ 𝑒 𝑥 𝑑𝑥 +
𝑏 ∫ 𝑠𝑖𝑛(𝑥)dx = (𝑎𝑒 𝑥 − 𝑏𝑐𝑜𝑠(𝑥)) + 𝑐 𝑎
1
∫ 𝑥 dx = 𝑎 ∫ 𝑥 dx = 𝑎𝑙𝑛|𝑥| + 𝑐
23
2
3
1 3
2
∫ 𝑘 √𝑥 dx = 𝑘 ∫ √𝑥 𝑑𝑥 = 𝑘 ∫(𝑥) dx =
1
( +1) 𝑥3 𝑘2 1 +1 3
𝑎
3
3
= 4 𝑘 2 √𝑥 4 + 𝑐
1
∫(𝑐𝑜𝑠2 (𝑥) + 𝑏𝑐𝑜𝑠(x))dx= 𝑎 ∫ 𝑐𝑜𝑠2 (𝑥)dx+𝑏 ∫ cos(𝑥) 𝑑𝑥 = 𝑎𝑡𝑎𝑛(𝑥) + 𝑏𝑠𝑖𝑛(𝑥) + 𝑐
Esercizi elementari sugli integrali definiti 2𝑎
∫𝑎 (5𝑥 + 2)𝑑𝑥 2𝑎
2𝑎
2𝑎
In questo caso si puo’ scrivere che ∫𝑎 (5𝑥 + 2)𝑑𝑥 = ∫𝑎 5𝑥𝑑𝑥 + ∫𝑎 2𝑑𝑥 = 2𝑎
2𝑎
𝑥2
5 ∫𝑎 𝑥𝑑𝑥 + 2 ∫𝑎 𝑑𝑥 = 5⦋ 2 ⦌2𝑎 +2⦋𝑥⦌2𝑎 = 5( 𝑎 𝑎 15𝑎2 2
+ 2𝑎
4𝑎2 2
−
𝑎2 2
) +2(2𝑎 − 𝑎) =
đ?&#x2018;&#x17D;
â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ con a > 0 In casi come questi oltre a sviluppare i passaggi formali si puoâ&#x20AC;&#x2122; osservare che gli estremi di integrazione sono simmetrici rispetto allâ&#x20AC;&#x2122;origine e si puoâ&#x20AC;&#x2122; rappresentare la funzione integranda (bisettrice del I e del III quadrante). đ?&#x2018;&#x17D;
Eâ&#x20AC;&#x2122; immediato constatare che si ha â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 0.
Integrazione per trasformazione
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione per trasformazione presuppone banali trasformazioni algebriche della funzione integranda.
Una trasformazione particolarmente utilizzata eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente: 1 đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x203A;
1
= (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x203A; = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A; considerate sotto la condizione n â&#x2030;Ľ 2.
Tanto premesso, si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
1
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;Ľ 1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A; 1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;
+đ?&#x2018;?
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile considerare un semplice esempio, quale il seguente.
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľ 1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;+3
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;3 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x17D; 1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;+3 +đ?&#x2018;? = đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľ 4â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A; 4â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;
+đ?&#x2018;?
Deve essere nâ&#x2C6;&#x2019;3 â&#x2030;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x203A; â&#x2030;Ľ 5. 1
Ove negli integrali â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ si considerasse il caso n intero negativi allora essi sarebbero un integrale immediato, come il seguente esempio ben chiarisce.
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;3 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;Ľ4 4
+đ?&#x2018;?
Un ulteriore esempio di integrali ai quali eâ&#x20AC;&#x2122; possibile utilizzare il metodo di trasformazione eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x161; dx đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x203A;
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile utilizzare il morfismo â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x161; â&#x2030;Ą (đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x203A;
Si ha che:
â&#x2C6;Ť
đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x161;
đ?&#x2018;&#x161; đ?&#x2018;&#x203A;
dx =â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;&#x161;
( +1) (đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x161; +1 đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;&#x161;+đ?&#x2018;&#x203A;
+đ?&#x2018;? =
(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;&#x161;+đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;&#x203A;
+ đ?&#x2018;? = đ?&#x2018;&#x161;+đ?&#x2018;&#x203A; (đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;&#x161;+đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x203A;
+ đ?&#x2018;?.
Anche in questo caso eâ&#x20AC;&#x2122; possibile considerare un caso esemplificativo quale il seguente. đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;+1 dx
đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2
đ?&#x2018;&#x2DC;+1
Le funzione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;+1 che puoâ&#x20AC;&#x2122; essere trasformata in đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2DC;+1
= đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; +đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2 = đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2)+đ?&#x2018;&#x2DC;+1 đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2
Posto
đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2)+đ?&#x2018;&#x2DC;+1 đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2
= đ?&#x2018;˘ si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;2
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;+1 dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;˘ dx =
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;˘+1 đ?&#x2018;˘+1
+đ?&#x2018;?
Un ulteriore esempio di integrale trasformabile eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente. đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 +đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+4
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1
đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+4
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+4
dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+4â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 5 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale eâ&#x20AC;&#x2122; stato ricondotto alla somma di due integrali immediati.
Integrazione per sostituzione Utile a gestire situzioni del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą quando esista una đ?&#x153;&#x2018; | đ?&#x2018;Ą = đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ). Se eâ&#x20AC;&#x2122; dato đ?&#x2018;Ą = đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018; (đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ)) La funzione đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; derivabile, quindi si ha: đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x153;&#x2018;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) e quindi đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x153;&#x2018; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Pertanto si ha: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018; (đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ)) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ)) đ?&#x153;&#x2018; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Esempi di integrazione per sostituzione
Ecco ora alcuni esempi di integrazione per sostituzione. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x2DC;+đ?&#x2018;Ľ Occorre porre đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;&#x2DC; + đ?&#x2018;Ľ. Derivando rispetto alla x otteniamo đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) =
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
(đ?&#x2018;&#x2DC; + đ?&#x2018;Ľ) = 0 = +1 = 1 e quindi đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Per comoditaâ&#x20AC;&#x2122; si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘. In ogni caso dx = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘.
Pertanto â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;˘
1 2
(â&#x2C6;&#x2019; )
1
du =
â&#x2C6;&#x2019; +1 đ?&#x2018;˘ 2 1 2
â&#x2C6;&#x2019; +1
1
+đ?&#x2018;? =
đ?&#x2018;˘2 1 2
Un ulteriore esempio eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ+1
+ đ?&#x2018;? = 2â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘ +đ?&#x2018;? = 2â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x2DC; + đ?&#x2018;Ľ +đ?&#x2018;?
Semplicemente si utilizza la sostituzione u = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + 1 .
Differenziando si ha du = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. Pertanto dx =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2DC;
.
Con la sostituzione considerate lâ&#x20AC;&#x2122;integrale diviene: 1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;˘
đ?&#x2018;&#x2DC;
1
= đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;˘â&#x2C6;&#x2019;1du = ln|đ?&#x2018;˘| + đ?&#x2018;? = ln|đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + 1| + đ?&#x2018;?. 1
(x â&#x2030; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;) Anche il seguente integrale eâ&#x20AC;&#x2122; calcolabile per sostituzione. â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;3đ?&#x2018;Ľ dx Puoâ&#x20AC;&#x2122; utilmente utilizzarsi la sostituzione u = â&#x2C6;&#x2019;3đ?&#x2018;Ľ che differenziata conduce a du = â&#x2C6;&#x2019;3đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Si ha dx= â&#x2C6;&#x2019;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;˘ (â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 3
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 3
e quindi si ottiene il seguente integrale:
1
1
) = â&#x2C6;&#x2019; 3 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;˘ du = â&#x2C6;&#x2019; 3 đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;3đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?
Tra gli integrali calcolabili per sostituzione vi eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente:
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) dx
Si utilizza la sostituzione f(x) = u. Si osservi che fâ&#x20AC;&#x2122;(x) che compare al đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘
numeratore puo essere posta eguale a đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ avendo quindi che: đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
1
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)dx= â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;˘ du = ln|đ?&#x2018;˘| + đ?&#x2018;? = ln|đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)| + đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ)
Occorre ricordare che questi integrali possono trovarsi nella forma â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)dx essendo rimesso allâ&#x20AC;&#x2122;interprete osservare se g(x) = đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ).
Una ulteriore classe di integrali calcolabili per sostituzione eâ&#x20AC;&#x2122; quella riconducibile alla forma â&#x2C6;ŤâŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)âŚ&#x152;đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ Si utilizza la sostituzione f(x) = đ?&#x2018;˘. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘
Da fâ&#x20AC;&#x2122;(x) =đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ da cui discende che du =fâ&#x20AC;&#x2122;(x)dx.
Cio’ ottenuto si puo’ scrivere ⦋𝑓(𝑥)⦌𝑛+1 𝑛+1
+𝑐
∫⦋𝑓(𝑥)⦌𝑛 𝑓 ′ (𝑥)𝑑𝑥 = ∫ 𝑢𝑛 𝑑𝑢 =
𝑢𝑛+1 𝑛+1
+𝑐 =
Riconoscere alcuni integrali immediati
Alcuni integrali indefiniti possono essere considerati integrali immediati. Sia ad esempio dato il seguente integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. Questo integrale potrebbe essere gestito ricordando che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
con la sostituzione đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3 = đ?&#x2018;˘ e procedendo di
conseguenza.
Ma esite un secondo metodo risolutivo che poggia sullâ&#x20AC;&#x2122;osservazione che k đ?&#x2018;&#x2018;
= đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ ( đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3) . Sotto queste condizioni si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2018;
3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ ( đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)dx = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;(( đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)) Quello ottenuto eâ&#x20AC;&#x2DC; un integrale immediato avendo che:
â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)6 đ?&#x2018;&#x2018;(( đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3))=
(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;3)7 7
+ đ?&#x2018;?.
Si considero ora un integrale indefinito del tipo â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC; dx .
Anche in questo caso lâ&#x20AC;&#x2122;integrale indefinito si potrebbe approcciare con il metodo di sostituzione, cioeâ&#x20AC;&#x2122; ponendo đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;˘
e procedere
conseguentemente.
Una modalitaâ&#x20AC;&#x2122; risolutiva alternativa potrebbe essere la seguente.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare sulla funzione integranda osservando che risulta essere đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
( đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?.
Da cui si ha d(a+đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ da cui si ottiene dx =
đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x17D;+đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;?
.
Questo valore puoâ&#x20AC;&#x2122; essere sostituito nellâ&#x20AC;&#x2122;integrale avendo che:
â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC; dx = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC;
đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x17D;+đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;?
1
= đ?&#x2018;? â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ).
đ?&#x2018;&#x2020;đ?&#x2018;&#x2013; â&#x201E;&#x17D;đ?&#x2018;&#x17D; ora a che fare con un integrale immediato e si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
1
1 (đ?&#x2018;&#x17D;+đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;? đ?&#x2018;?
(đ?&#x2018;&#x2DC;+1)
đ?&#x2018;&#x201E;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; integrali sono stati manipolati per portarli ad una forma nella quale la funzione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; del tipo đ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x203A; (x)fâ&#x20AC;&#x2122;(x) applicando il teorema per il quale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x203A; (x)fâ&#x20AC;&#x2122;(x)dx =
đ?&#x2018;&#x201C; đ?&#x2018;&#x203A;+1 (x) đ?&#x2018;&#x203A;+1
+đ?&#x2018;?.
In questi casi deve essere n â&#x2030; â&#x2C6;&#x2019;1.
In alcuni casi si ha a che fare con funzioni integrande del tipo
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)
.
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
In questi casi risulta â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = ln|đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)| + đ?&#x2018;?. đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ
Eâ&#x20AC;&#x2122; il caso del seguente integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ądx đ?&#x2018;&#x2018;
Lo si gestisce osservando che kx = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ą) ed applicando immediatamente la formula risolutiva.
Molto efficacemente si possono risolvere integrali la cui funzione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; del tipo đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) f â&#x20AC;&#x2122;(x) Da â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dx = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ +đ?&#x2018;? si ha il corrispondente integrale indefinito immediato che deve essere della forma â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) d(f(x)) = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) +đ?&#x2018;?
Ma
equivalentemente
essi
possono
essere
messi
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ in quanto d(f(x))= đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Sono gestibili con questo teorema integrali tipo il seguente:
nella
forma
đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dx riconducibile a una forma immediata soo che si osservi che đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;1 = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; ). đ?&#x2018;&#x2DC;
đ?&#x2018;&#x2DC;
In questo caso si ha che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dx = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?.
Sia dato, ad esempio, il seguente integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ dx . In questo caso occorre ricondursi ad un integrale del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ), che eâ&#x20AC;&#x2122; un integrale immediato.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
(kx) = đ?&#x2018;&#x2DC; da cui d(kx) = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ e in definitiva dx =
e quindi sostituendo nellâ&#x20AC;&#x2122;integrale si ha il seguente integrale đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2DC;
1
1
= đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;&#x2DC; đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?.
Eâ&#x20AC;&#x2122; riconducibile ad un integrale immediato pure il seguente â&#x2C6;Ť
sin(đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ)) đ?&#x2018;Ľ
dx che
eâ&#x20AC;&#x2122; immediatamente ponibile in una forma nota quando si osservi che la 1
funzione integranda puoâ&#x20AC;&#x2122; essere messa nella forma đ?&#x2018;Ľ sin(ln(đ?&#x2018;Ľ)).
1
Si deve infatti osservare che đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
ln(x) e pertanto lâ&#x20AC;&#x2122;integrale puoâ&#x20AC;&#x2122; essere
equivalentemente scritto come â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;cos(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
Infatti,
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
f(x) = đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ) da cui si ottiene d(f(x)) = đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)dx e quindi
lâ&#x20AC;&#x2122;espressione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; riscivibile come â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) = â&#x2C6;&#x2019; cos(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
Infatti derivando rispetto a d(f(x)) si ha: đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) = đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) (â&#x2C6;&#x2019; cos(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?) đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) da cui si ottiene sin(f(x)) = sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))
Con
riferimento
allâ&#x20AC;&#x2122;integrale
considerato
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ sin(ln(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
=
â&#x2C6;&#x2019; cos(ln(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
Anche integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ possono essere ricondotti al modello di risoluzione precedente con un artificio in quanto anche detto integrale
deve
essere
ricondotto
equivalente â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;cos(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
alla
forma
Nellâ&#x20AC;&#x2122;integrale considerato la funzione integranda non contiene il termine đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ) .
Detta derivata, nel caso considerato, vale a ed allora si avrebbe lâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. đ?&#x2018;&#x2018;
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare sul primo membro osservando che đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?) = đ?&#x2018;&#x17D; e in definitiva d(ax+đ?&#x2018;?) = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ da cui dx =
d(ax+đ?&#x2018;?) đ?&#x2018;&#x17D;
che conduce a scrivere il
seguente integrale indeifnito:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?)
d(ax+đ?&#x2018;?) đ?&#x2018;&#x17D;
=
1 đ?&#x2018;&#x17D;
1
â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?) đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?) = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;cos((đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?) +
đ?&#x2018;?. đ??śđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x203A; considerazioni analoghe si trattano i seugenti integrali indefiniti. â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ) cos(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = sin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; 2 (đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))dx = đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;2 (đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))dx = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?
Vi sono ulteriori classi di integrali calcolabili elementarmente.
đ?&#x2018;&#x2DC;
Un esempio particolare eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente integrale â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2DC; 2 2dx che in forma đ?&#x2018;Ľ equivalente puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scritto come â&#x2C6;Ť
đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ)2
dx.
Si osservi che ponendo kx = đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) allora si puoâ&#x20AC;&#x2122; affermare che k = đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ).
Fatte queste premesse questo integrale particolare eâ&#x20AC;&#x2122; riconducibile agli integrali della classe â&#x2C6;Ť
Ma đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ) =
đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))2
dx.
da cui đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = d(f(x)) che conduce alla forma
1
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))2 đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) = arcsin(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
Un
ulteriore
esempio
di
elementarmente eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľdx
questi
integrali
particolari
risolubili
Occorre porre lâ&#x20AC;&#x2122;espressione đ?&#x2018;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ sotto forma di quadrato cioeâ&#x20AC;&#x2122; come đ?&#x2018;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ = (đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ )2 .
Con questa osservazione lâ&#x20AC;&#x2122;interale considerato eâ&#x20AC;&#x2122; riconducibile ad una đ?&#x2018;&#x2018;
forma canonica in quanto đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ . đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ
Pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;1â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ dx = arcsin(đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ ) +đ?&#x2018;?.
Una ulteriore ampia classe di integrali puoâ&#x20AC;&#x2122; essere risolta con la formula seguente: đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x2C6;Ť 1+(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))2dx = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x2C6;đ?&#x2018;&#x203A; esempio di integrale riconducibile a questa formula eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: 1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ(1+đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x203A;2 (đ?&#x2018;Ľ))dx . đ??¸ â&#x20AC;˛ utile riscrivere lâ&#x20AC;&#x2122;espressione integranda come segue: 1
1
đ?&#x2018;Ľ 1+(ln đ?&#x2018;Ľ)2
1
dx avendo quindi il seguente integrale indefinito â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 1
in esso avendo che đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
(ln(đ?&#x2018;Ľ)).
1 1+(ln đ?&#x2018;Ľ)2
dx
Pertanto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile scrivere che â&#x2C6;Ť
1
1
đ?&#x2018;Ľ 1+(ln đ?&#x2018;Ľ)2
dx = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201D;(ln(đ?&#x2018;Ľ)) + đ?&#x2018;?.
Integrazione di alcune funzioni irrazionali
Si considerano integrali indefiniti dei tipi seguenti:
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ 2 Âą đ?&#x2018;&#x17D;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x161;
1 đ?&#x2018;Ľ 2 Âąđ?&#x2018;&#x17D;2
dx
Ho constatato dalla manualistica âŚ&#x2039;Fico, Cariani, MattinaâŚ&#x152; che per essi viene proposta la sostituzione t = x + â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ 2 Âą đ?&#x2018;&#x17D;2 .
Nellâ&#x20AC;&#x2122;osservare lâ&#x20AC;&#x2122;espressione delle primitive ho ipotizzato di utilizzare una diversa sostituzione.
Ad esempio, con riferimento allâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;&#x17D;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ ho ipotizzato la sostituzione u = đ?&#x2018;˘(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;&#x17D;2 che definisce propriamente una classe di funzioni, al variare di a nei numeri reali R.
A
questo
punto
si
ha
lâ&#x20AC;&#x2122;integrale
indefinito
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
non
immediatamente gestibile, in quanto non riconducibile ad un integrale immediato.
A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; lavorare su u(x) osservando che: u = đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;&#x17D;2 eâ&#x20AC;&#x2122; derivabile rispetto alla x avendosi conseguentemente che: đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘
u = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;&#x17D;2 ) da cui đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 2 che conduce a dx =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 2
A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile riscrivere lâ&#x20AC;&#x2122;integrale dato nella forma â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘ 1
1 â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘3
= 2 â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ = 2
3 2
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 2
1
+đ?&#x2018;? = 3 â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘3 + đ?&#x2018;?.
Riflettendo non ho trovato ragioni per dichiarare inamissibile questa sostituzione che ho introdotto in luogo di quella proposta nel testo.
Devo ritenere che sostituzioni diverse conducano ad espressioni delle primitive diverse cosiâ&#x20AC;&#x2122; come a distinte espressioni booleane corrisponde una funzione booleana.
Le stesse riflessioni possno farsi per gli altri integrali indicati in questo breve paragrafo.
In relazione ad integrali del tipo â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ ci si dovrebbe riferire alla condizione di esistenza in R della funzione integranda dovendo risultare đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;2 > 0.
Integrazione per parti
Si deve partire dal solito assunto che derivazione e integrazione sono operazioni opposte. Sia data la funzione f(x) = đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2(x) . Si ricordi il teorema di Leibnitz della derivate del prodotto di due funzioni avendo che: đ??ˇđ?&#x2018;Ľ ( đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)) = đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2(x) +đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 â&#x20AC;˛(x)
Eâ&#x20AC;&#x2122; applicabile lâ&#x20AC;&#x2122;operatore integrale ai due membri, avendo che: đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019; (đ??ˇđ?&#x2018;Ľ ( đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x))) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)dx + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 â&#x20AC;˛(x) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ (đ??ˇđ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019; đ??ˇđ?&#x2018;Ľ )( đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2(x))) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)dx + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 â&#x20AC;˛(x) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)dx + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 â&#x20AC;˛(x) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ In altri termini si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)dx = đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2(x) â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 â&#x20AC;˛(x) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
La relazione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scritta in forma equivalente come segue: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x) = đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201C;2 (x) â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)
La riscrittura deriva dalla nozione di differenziale di una funzione. Ad esempio per la funzione đ?&#x2018;&#x201C;1 (x) si ha
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x201C; (x)= đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ 1
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛1(x) da cui dđ?&#x2018;&#x201C;1 (x) =
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛1 (x)dx . Per evitare confusione le funzioni vengono indicate con lettere distinte, f e g, ad esempio.
Sono calcolabili con il metodo di integrazione per parti integrali dei tipi seguenti: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; sin(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; cos(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
La relazione che contiene le forme differenziali eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201D; = đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x201D; â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x201C;
In ognuno dei tre integrali si pone f â&#x2030;Ą đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; mentre la funzione g viene data in forma differenziale ovvero ponendo dg = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dx . Da f(x) = đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; si ha che fâ&#x20AC;&#x2122;(x) = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 ed anche df(x) = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 dx â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x203A; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Il procedimento deve essere applicato iterativamente allâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ e questo eâ&#x20AC;&#x2122; sicuramente un inconveniente. Per il caso n = 2 si ha: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 1)âŚ&#x152; + đ?&#x2018;?
Esiste una best practice generale per la quale nellâ&#x20AC;&#x2122;integrazione per parti dg deve essere facilmente integrabile nel senso che quando si considera il fattore differenziale questo eâ&#x20AC;&#x2122; riferito ad una funzione per la quale dg eâ&#x20AC;&#x2122; facilmente integrabile.
Un caso ulteriore eâ&#x20AC;&#x2122; dato dallâ&#x20AC;&#x2122;integrale seguente.
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; ln(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ sotto la condizione n â&#x2030; â&#x2C6;&#x2019;1.
Si pone ln(x) = f(x) e si pone dg(x) =đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; dx da cui g(x) =
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
Pertanto, si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; ln(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = ln(đ?&#x2018;Ľ) ln(đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
1
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;Ť
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
dx đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1
= ln(đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1 đ?&#x2018;&#x203A;+1
đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x203A;+1dx
+đ?&#x2018;? =
1
â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x203A;+1 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; dx +đ?&#x2018;? = ln(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x203A;+1 â&#x2C6;&#x2019; (đ?&#x2018;&#x203A;+1)2 đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A;+1
Si noti che per n = 0 si ottiene la formula che calcola â&#x2C6;Ť ln(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
Metodo dei coefficienti indeterminati Con questo metodo sono determinabili integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ)sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) e â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ ove p(x) eâ&#x20AC;&#x2122; un polinomio di grado n.
Si dimostra che: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ)sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ) sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;?2 (đ?&#x2018;Ľ) cos(ax) + cost. Anche đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;?2 (đ?&#x2018;Ľ) sono due polinomi di grado eguale al grado di p(x).
La precedente relazione eâ&#x20AC;&#x2122; derivabile rispetto alla x.
Pertanto si ha: đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ) sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) = đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ) sin(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;?2 (đ?&#x2018;Ľ) cos(ax)) Risulta che: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą. Derivando rispetto alla indeterminata x si ha: đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ = đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ )
Il principio di identitaâ&#x20AC;&#x2122; dei polinomi (Abel) Siano dati due polinomi đ?&#x2018;?1(x) e đ?&#x2018;?2 (x) tali che đ?&#x2018;?1(x)=â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x2013;=1 đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2013;
e
đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;?2 (x)=â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x161; đ?&#x2018;&#x2013;=1 đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; đ?&#x2018;Ľ .
I due polinomi sono identici (o egualiâ&#x20AC;Ś) se e solo se sono verificate le seguenti due condizioni:
m = n (i due polinomi devono avere lo stesso grado) đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2013; = đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x20AC; đ?&#x2018;&#x2013; â&#x2C6;&#x2C6; { 1, 2, 3, â&#x20AC;Ś. , n}
Due polinomi sono eguali se sono lo stesso polinomio.
Lâ&#x20AC;&#x2122;identitaâ&#x20AC;&#x2122; dei polinomi di eguale grado, essendo esso n, puoâ&#x20AC;&#x2122; essere gestita dimostrando che esistono (n +1) punti, detti đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2DC;| đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2030;¤đ?&#x2018;&#x203A;+1 , per i quali risulti vera la condizione: đ?&#x2018;?1 ( đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2DC;| đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2030;¤đ?&#x2018;&#x203A;+1 ) =đ?&#x2018;?2 ( đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2DC;| đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2030;¤đ?&#x2018;&#x203A;+1) Se cioâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; determinato allora deve intendersi che la relazione đ?&#x2018;?1 (đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?2 (đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; identicamente vera, quindi vera per ogni x | x â&#x2C6;&#x160; dom đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; =1,2(x).
Il teorema della media Sia data una funzione f(x) definita e continua in âŚ&#x2039;a , bâŚ&#x152;. Esiste un c â&#x2C6;&#x2C6; âŚ&#x2039;a , 1
đ?&#x2018;?
bâŚ&#x152; tale che f( c) = đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. Questo teorema, per il quale esiste una dimostrazione rigorosa, eâ&#x20AC;&#x2122; intuitivo e discende dal fatto che la funzione f(x) non eâ&#x20AC;&#x2122; costante ed essendo contiunua ha un minimo e un massimo. Il valore
1 đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ eâ&#x20AC;&#x2122;
compreso tra detti valori estremi e per la continuitaâ&#x20AC;&#x2122; di f(x) detto valore vale f(c ) per un c â&#x2C6;&#x2C6; âŚ&#x2039;a , bâŚ&#x152;.
Ottentuto f(c) si ottiene immediatamente c (poicheâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; nota la dipedendenza funzionale delle variabili, essendo f( c) ottenuto e quindi noto).
f(c ) eâ&#x20AC;&#x2122; detto valore medio di una funzione riferito ad un dato intervallo.
Detto valore non va confuso con il valore efficace di una data funzione rispetto ad un dato intervallo, definito come: 1
đ?&#x2018;?2
â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;(đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ))2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x17D;
Data una funzione f(x) definita e continua in un dato intervallo chiuso se ne calcoli il valore medio. đ?&#x153;&#x2039;
f(x) = rđ?&#x2018;Ľ 2 + cos(đ?&#x2018;Ľ) studiata in âŚ&#x2039; 0, 2 âŚ&#x152; đ?&#x153;&#x2039; 2
Calcoliamo dapprima lâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x153; (rđ?&#x2018;Ľ 2 + cos(đ?&#x2018;Ľ)) dx
đ?&#x153;&#x2039;
đ?&#x153;&#x2039;
đ?&#x153;&#x2039;
Possiamo scrivere che â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x153;2 (rđ?&#x2018;Ľ 2 + cos(đ?&#x2018;Ľ)) dx = â&#x2C6;Ť02 đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;Ľ 2 dx + â&#x2C6;Ť02 cos(đ?&#x2018;Ľ)dx= đ?&#x153;&#x2039;
(
đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;Ľ 3 2 | 3 0
đ?&#x153;&#x2039; 2
) + (sin(đ?&#x2018;Ľ)|0 ) =
đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2
đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2039;
â&#x2C6;&#x2019;0 + 1 â&#x2C6;&#x2019; 0 = 3 ( 2 )3 +1
A questo punto si ottiene il valore medio inteso come: đ?&#x153;&#x2039;
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x153;2 (rđ?&#x2018;Ľ 2 + cos(đ?&#x2018;Ľ)) dx đ?&#x153;&#x2039; â&#x2C6;&#x2019;0 2
=
đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2 đ?&#x153;&#x2039; 2
+1
đ?&#x153;&#x2039;
Considerando un caso piuâ&#x20AC;&#x2122; semplice quale f(x) = rđ?&#x2018;Ľ 2 studiata in âŚ&#x2039; 0, 2 âŚ&#x152; si otterrebbe il valore medio
đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2 đ?&#x153;&#x2039; 2
e quindi considerando c come una incognita
si avrebbe che: đ?&#x2018;&#x; đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2 đ?&#x153;&#x2039; 2
= đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;? 2 ove lâ&#x20AC;&#x2122;incognita eâ&#x20AC;&#x2122; la lettera c.
1
Moltiplicando ambo i membri per đ?&#x2018;&#x; â&#x2030; 0 si ha
valore c = Âąâ&#x2C6;&#x161;
1 đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2 đ?&#x153;&#x2039; 2
1 đ?&#x153;&#x2039; 3 ( ) 3 2 đ?&#x153;&#x2039; 2
= đ?&#x2018;? 2 da cui si ottiene il
.
Per la limitazione su c si considera solo la grandezza positiva.
đ?&#x153;&#x2039;2
In definitiva c = â&#x2C6;&#x161;12 =
đ?&#x153;&#x2039;â&#x2C6;&#x161;12 12
Integrali definiti di funzioni pari e di funzioni dispari Ci si riferisce a intervalli simmetrici âŚ&#x2039;â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D; , +đ?&#x2018;&#x17D;âŚ&#x152; e a funzioni f(x) continue e definite in I â&#x160;&#x2020; âŚ&#x2039;â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D; , +đ?&#x2018;&#x17D;âŚ&#x152;. Una funzione f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; pari se f(x) =f(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ) per ogni x del suo dominio. Una funzione f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; dispari se f(x) = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x201C;(â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ) per ogni x del suo dominio. Si consideri il caso di una funzione pari quale eâ&#x20AC;&#x2122; y =đ?&#x2018;Ľ 2 (segmento parabolico).
Detta funzione eâ&#x20AC;&#x2122; simmetrica rispetto allâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ordinate.
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x17D;
0
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito corrispondente eâ&#x20AC;&#x2122; â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ 2 dx vale 2 â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Ľ 2 dx=2 â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ 2 dx
Una funzione dispari considerata in un intervallo simmetrico conduce alla risultanza che lâ&#x20AC;&#x2122;integrale definito vale zero, come eâ&#x20AC;&#x2122; facile comprendere dalla sottostante figura, tenendo conto della convenzione sul segno delle aree sopra e sotto lâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ascisse.
đ?&#x2018;&#x17D;
In questo caso si ammette sia â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 0
Lunghezza di un arco f(x) tra i punti a e b.
Per la determinazione della lunghezza di un arco di curva delimitato da due punti a e b si utilizza la notazione della derivata prima da cui immediatamnte deriva che dy = fâ&#x20AC;&#x2122;(x)dx .
Si utilizza il concetto di una sostanziale linearizzazione imponendo che tra i punti x e (x + dx) la funzione sia approsimata da un segmento.
Con questa approsimazione eâ&#x20AC;&#x2122; possibile utilizzare il teorema di Pitagora e la lunghezza dellâ&#x20AC;&#x2122;arco eâ&#x20AC;&#x2122; legata a dx e a dy dalla seguente relazione:
ds = â&#x2C6;&#x161;(đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ)2 + (đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś)2 Ma essendo dy = fâ&#x20AC;&#x2122;(x)dx si ha che đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś 2 = (đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)2 )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ 2
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
ds = â&#x2C6;&#x161;1 + (đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ )2 dx
nella quale compare la notazione di von Leibinitz della derivata prima.
La lunghezza dellâ&#x20AC;&#x2122;arco di curva tra i due punti a e b di essa eâ&#x20AC;&#x2122; dato đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
dallâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;&#x161;1 + (đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ )2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Sempre con riferimento al segmento parabolico y = đ?&#x2018;Ľ 2 ci si puoâ&#x20AC;&#x2122; chiedere quanto vale la misura dellâ&#x20AC;&#x2122;arco di segmento tra i punti 1 e 4. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
Il primo passaggio consiste nel derivare y avendo che đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 2đ?&#x2018;Ľ. A questo punto si usa la formula trovata scrivendo che: 4
L = â&#x2C6;Ť1 â&#x2C6;&#x161;1 + (2đ?&#x2018;Ľ)2dx Posto â&#x2C6;&#x161;1 + (2đ?&#x2018;Ľ)2 = đ?&#x2018;˘2 cioeâ&#x20AC;&#x2122; u = 1 + (2đ?&#x2018;Ľ)2 si puoâ&#x20AC;&#x2122; differenziare rispetto a x avendo che
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
=
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
(1 + (2đ?&#x2018;Ľ)2) e quindi
4 e quindi du = 4đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ e quindi dx =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
=
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
(1 + (2đ?&#x2018;Ľ)2 = 0 +
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 4
A questo punto sorge una complicazione dovuta alla sostituzione utilizzata per gestire lâ&#x20AC;&#x2122;integrale, dovendosi ridefinire opportunamente gli estremi di integrazione con valori đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013; tali che đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013; = 1 + (2đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2013; )2 . Il primo estremo (inferiore) di integrazione si ottiene ponendo đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2013; = 1 ottenendo dalla relazione funzionale che collega u a x il nuovo estremo di integrazione inferiore. Si ha đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;&#x201C; = 1 + (2 â&#x2C6;&#x2014; 1)2 = 5.
Lâ&#x20AC;&#x2122;estremo superiore di integrazione si ottiene ponendo x = 4 ed avendo che đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;? = 1 + (2 â&#x2C6;&#x2014; 4)2 = 65
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale che ridefinisce la questione eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: 65 â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;˘du 4 5 1
facilmente calcobile !
Integrali di funzioni discontinue e di funzioni definite a tratti Eâ&#x20AC;&#x2122; il caso delle funzioni definite in un intervallo âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x17D; , đ?&#x2018;?âŚ&#x152; ma non continue in un un numero discreto di punti di discontinuitaâ&#x20AC;&#x2122; a salto. Ho rinvenuto il caso in un testo istituzionale âŚ&#x2039;Bramanti, Pagani, SalsaâŚ&#x152; che definisce detto integrale nei termini seguenti: đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x;
đ?&#x2018;&#x;
đ?&#x2018;?
1
đ?&#x2018;&#x2DC;
1 2 â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2039;Ż . . + â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Questo formalismo potrebbe essere ridefinito nei termini che seguono considerando distinte funzioni đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013; (x) riferite ad intervalli del tipo âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2DC; , đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2DC;+1 âŚ&#x152;
In effetti una funzione f(x) si connota oltre che per la relazione che collega le variabili x ed y anche dal dominio di definizione che si considera, con o senza restrizioni.
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x;
Una certa perplessitaâ&#x20AC;&#x2122; nellâ&#x20AC;&#x2122;usare la notazione â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; 1 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x;
đ?&#x2018;?
1
đ?&#x2018;&#x2DC;
+ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x; 2 đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2039;Ż . . + â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ deriva dal fatto che in detti punti đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013; di discontinuitaâ&#x20AC;&#x2122; la funzione avrebbe due valori.
Ad onor del vero sono gli stessi autori che ricordando che â&#x20AC;&#x153;cioâ&#x20AC;&#x2122; che conta eâ&#x20AC;&#x2122; che su ciascun intervallino (đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2DC; , đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2DC;+1 ) la funzione sia continua e i limiti ai due estremi esistano finiti, non ha importanza, invece, il valore effettivo di f nei due estremiâ&#x20AC;?.
Cioâ&#x20AC;&#x2122; non toglie che f possa avere due valori distinti per un dato valore del suo dominio. Nel caso delle discontinuitaâ&#x20AC;&#x2122; a salto nei punti đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2013; il dominio di quella che nel testo citato eâ&#x20AC;&#x2122; la funzione f(x) potrebbe essere inteso come âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;&#x;0 , đ?&#x2018;&#x;1) â&#x2C6;Ş âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x;1 , đ?&#x2018;&#x;2 ) â&#x2C6;Ş âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x;1 , đ?&#x2018;&#x;2 ) â&#x2C6;Ş âŚ&#x2039;đ?&#x2018;&#x;2 , đ?&#x2018;&#x;3 ) â&#x2C6;Ş â&#x20AC;Ś . .â&#x2C6;Ş (đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x2DC; ,b)
Molto gradita la conclusione sugli intervallini percheâ&#x20AC;&#x2122; da un fondamento allâ&#x20AC;&#x2122;integrabilitaâ&#x20AC;&#x2122; delle funzioni f(x) definite e continue in un intervallo (a, b) e non in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152;.
Rispetto a questo caso, e quindi rispetto al caso che la funzione sia definita e continua in (a, b) per poter dichiarare la funzione f(x) integrabile devono esistere finiti i due seguenti limiti: lim đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) e lim đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ).
đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;đ?&#x2018;?
Anche se mai rinvenuta la formalizzazione dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale in questo caso puoâ&#x20AC;&#x2122; essere: đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;2â&#x2C6;&#x2019;
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;1+ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ Un esempio riferito ad una funzione elementare quale y = đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x203A; che riconduce quindi al caso di un integrale immediato.
Si ammetta che la funzione sia definita e continua, introducendo quindi una restrizione, nellâ&#x20AC;&#x2122;intervallo (1, 2), avendo cura che il dominio naturale di essa eâ&#x20AC;&#x2122; R.
In questo caso si calcolano i due limiti, cioeâ&#x20AC;&#x2122; lim+ đ?&#x2018;Ľ 2 = 1 e limâ&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ 2 = 22 đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;2
đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;1
= 4. 2
Sotto queste condizioni lâ&#x20AC;&#x2122;integrale si scrive come â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;Ľ 2 dx che si calcola come un normale integrale immediato, cioeâ&#x20AC;&#x2122; con lâ&#x20AC;&#x2122;espressione
23 3
1
7
3
3
â&#x2C6;&#x2019; =
Criteri di convergenza per integrali particolari
Si considera il caso particolare di due funzioni non negative f(x) e g(x) definite in un intervallo âŚ&#x2039; a , b) e ivi continue. Sia per esse verificata la condizione 0 â&#x2030;¤ f(x) â&#x2030;¤ g(x).
In alcuni casi eâ&#x20AC;&#x2122; sufficiente dire se un integrale eâ&#x20AC;&#x2122; convergente senza calcolarlo.
Un integrale eâ&#x20AC;&#x2122; convergente quando il limite esiste ed eâ&#x20AC;&#x2122; finito.
Per la relazione data tra le funzioni in detto comine intervallo si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
0 â&#x2030;¤ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) â&#x2030;¤ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ)
Sono evidenti due circostanze. đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
Se â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; convergente allora anche â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; convergente. đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;
Se â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; divergente allora anche â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; divergente. Una fondamentale conclusione eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla seguente implicazione (non eâ&#x20AC;&#x2122; una condizione necessaria e sufficiente): đ?&#x2018;?
Data una funzione |f(x)| integrabile in âŚ&#x2039;a , bâŚ&#x152; se â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; |f(x)| dx converge si đ?&#x2018;?
puoâ&#x20AC;&#x2122; dire che â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; f(x) dx converge. Se eâ&#x20AC;&#x2122; vera questa implicazione si dice che la funzione f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; assolutamente convergente. đ?&#x2018;&#x2DC;
Una funzione f(x) si dice integrabile in âŚ&#x2039;a, +â&#x2C6;&#x17E;) se il lim â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ esiste đ?&#x2018;&#x2DC;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
finito.
Riflessione analoga puoâ&#x20AC;&#x2122; essere fatta per una funzione f(x) considerando lâ&#x20AC;&#x2122;intervallo (â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E;, đ?&#x2018;?âŚ&#x152;.
Anche in questo caso eâ&#x20AC;&#x2122; dato un criterio di confronto.
Se 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ) per x đ?&#x153;&#x2013; âŚ&#x2039;a, +â&#x2C6;&#x17E;) si hanno le due seguenti implicazioni: ď&#x201A;ˇ
se g(x) eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile allora f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile;
ď&#x201A;ˇ
se f(x) non eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile neppure lo eâ&#x20AC;&#x2122; g(x).
Eâ&#x20AC;&#x2122; dato anche un criterio di confronto asintotico per due funzioni f(x) e g(x) positive e tali che f ~ g per x â&#x2020;&#x2019; +â&#x2C6;&#x17E;.
Dimostrare lâ&#x20AC;&#x2122;integrabilitaâ&#x20AC;&#x2122; di una funzione equivale a dimostrare lâ&#x20AC;&#x2122;integrabilitaâ&#x20AC;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;altra (c.n.e.s.).
Integrazione di funzioni razionali di đ?&#x2019;&#x2020;đ?&#x2019;&#x2122;
Gli integrali in argomento hanno come funzione integranda una espressione razionale dellâ&#x20AC;&#x2122;esponenziale reale.
Oltre ai casi di integrazione delle funzioni iperboliche si hanno casi di đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ +2
integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;1 dx In caso del genere si utilizza la sostituzione đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ą .
Equivalentemente si puoâ&#x20AC;&#x2122;, applicando il logaritmo in base e ad ambo i membri, che: ln đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = ln đ?&#x2018;Ą e quindi xln đ?&#x2018;&#x2019; = ln đ?&#x2018;Ą e in definitiva x = ln đ?&#x2018;Ą. đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
1
Applicando la derivata đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą x = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą ln(đ?&#x2018;Ą) e ricordando che đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą ln(đ?&#x2018;Ą) = đ?&#x2018;Ą . đ?&#x2018;&#x2018;
1
1
Quindi si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą x= đ?&#x2018;Ą e quindi dx = đ?&#x2018;Ą dt Dette funzioni integrande solitamente contengono pure lâ&#x20AC;&#x2122;espressione đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ . 1
Se đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ą si ha đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ e quindi đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ =
1 đ?&#x2018;Ą
.
Fatte queste osservazioni eâ&#x20AC;&#x2122; possibile lavorare sullâ&#x20AC;&#x2122;integrale con le opportune sostituzioni, come appena definite. đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ +2
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;1 dx = â&#x2C6;Ť
đ?&#x2018;Ą+2 1 1 đ?&#x2018;Ą
dt = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;Ą + 2)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą + 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;Ą2 2
+2đ?&#x2018;Ą + cost.
Solitamente la primiviva a meno della costante viene messa nella forma con la x, avendosi che: đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ +2
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;1 dx =
(đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ )2 2
+2đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + cost.
Integrazione delle funzioni razionali fratte đ?&#x2018;&#x192;(đ?&#x2018;Ľ)
Ci si riferisce a integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ľ) dx ove P(x) e Q(x) sono due funzioni polinomiali.
Il primo caso che si presenta eâ&#x20AC;&#x2122; quello per il quale P(x) ha grado minore di Q(x).
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; fare un primo esempio. 1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 dx Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: 1
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4
đ?&#x2018;?
= đ?&#x2018;Ľ+2 + đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2
(basta ricordare che đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; 4 = (đ?&#x2018;Ľ + 2)(đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2)). Moltiplicando ambo i membri per đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; 4 si ottiene:
1=
đ?&#x2018;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4) đ?&#x2018;Ľ+2
+
đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4) đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2
e quindi
1 = a(x â&#x2C6;&#x2019;2) + đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ + 2) Per x = 2 si ha (sostituendo in formula) che risulta b = 4.
Per x =â&#x2C6;&#x2019; 2 si ha (sostituendo in formula) che risulta a = â&#x2C6;&#x2019;4.
A questo punto 1
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4
đ?&#x2018;?
= đ?&#x2018;Ľ+2 + đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2 eâ&#x20AC;&#x2122; integrabile ponendo in essa a = â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;? = 4 .
1
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
1
â&#x2C6;&#x2019;4
4
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ+2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ+2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
1
1
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;4 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ+2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + 4 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ 1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = (â&#x2C6;&#x2019;4 ln |x â&#x2C6;&#x2019;2| + 4 ln|đ?&#x2018;Ľ + 2| ) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą. 1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 4( ln |x +2| â&#x2C6;&#x2019; ln|đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2| ) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą. 1
|đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2|
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 4 ln(|đ?&#x2018;Ľ +2|) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą. 1
đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019;4 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = ln (đ?&#x2018;Ľ+2)4 ) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą.
Il secondo sottocaso si ha quando Q(x) ha radici multiple.
Un esempio pertinente eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente:
đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx Si puoâ&#x20AC;&#x2122; agevolmente scrivere che: đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;Ľ 2 = đ?&#x2018;Ľ 2 (đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2)
Pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6 đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
= đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2
ax(x â&#x2C6;&#x2019;2) + đ?&#x2018;?(đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ 2 = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 6 ađ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ 2 = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 6 ađ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ 2 +đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;? = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 6 đ?&#x2018;Ľ 2 (a+đ?&#x2018;?) + đ?&#x2018;Ľ (â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;?) â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;? = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 6
Per il principio di identitaâ&#x20AC;&#x2122; dei polinomi deve essere: đ?&#x2018;&#x17D;+đ?&#x2018;? =0 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;? = 1 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;? = â&#x2C6;&#x2019;6 â&#x2C6;&#x2019;6
Si osserva immediatamente che b = â&#x2C6;&#x2019;2 = 3. â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;? = 1
â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;&#x17D; + 3 = 1 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;&#x17D; = â&#x2C6;&#x2019;2 đ?&#x2018;&#x17D; = 1. Da đ?&#x2018;&#x17D; + đ?&#x2018;? = 0 si ricava immediatamente c = - 1.
Pertanto possiamo scrivere che: đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
1
3
â&#x2C6;&#x2019;1
đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
1
3
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2dx
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2dx
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2dx đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx = ln|x| â&#x2C6;&#x2019; ln|đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 2| +3 â&#x2C6;&#x2019;2â&#x2C6;&#x2019;1 đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2+1 + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ą. đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;6
đ?&#x2018;Ľ
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 3 â&#x2C6;&#x2019;2đ?&#x2018;Ľ 2 dx = ln |đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;2| â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + cost.
Applicazione degli integrali indefiniti. Il problema di Cauchy ante litteram. Data una funzione y =f(x) continua in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152; e derivabile in (a, b) â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;Ľ0 â&#x2C6;&#x2C6; (đ?&#x2018;&#x17D;, đ?&#x2018;?).
Data la funzione y = f(x) la derivate fâ&#x20AC;&#x2122;(x) indica il coefficiente angolare della retta tangente a detta curva. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
Da đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x161; si ha che dy = đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ e quindi â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ e in definitiva: y = f(x) +đ?&#x2018;?.
Questa relazione indica una famiglia di curve, una per ogni valore reale di c.
Gli integrali indeifniti hanno molteplici applicazioni, alcune delle quali alla fisica e alla cinematica in particolare. Ad esempio y = đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą) indica la posizione di una particella, rispetto ad una assegnata origine.
Le derivate prime, rispetto a t, indicano, rispettivamente la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; e la accelerazione e sono indicate con le forme yâ&#x20AC;&#x2122; e yâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122;. đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;
Se eâ&#x20AC;&#x2122; nota la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare fâ&#x20AC;&#x2122;(t)= đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą integrando si ottiene â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą ovvero s(t)= â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą + c.
s(t) eâ&#x20AC;&#x2122; un modo alternativo per intendere y(t). Si tratta della funzione primitiva. Per le ragioni esposte precedentemente la primitive non eâ&#x20AC;&#x2122; unica ma eâ&#x20AC;&#x2122; definite a meno di una costante.
La costante c eâ&#x20AC;&#x2122; detta condizione iniziale.
Con riferimento al caso concreto c indica la posizione della particella allâ&#x20AC;&#x2122;istante iniziale, risultando cioeâ&#x20AC;&#x2122; essere: c = đ?&#x2018; (0). In genere si ammette sia s(0) = 0 ad indicare che al tempo iniziale il corpo si trova nel punto 0. Eâ&#x20AC;&#x2122; in generale possibile sia s(0) = đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2030; 0. In buona sostanza il punto materiale si muove con legge oraria y(t) = đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ą) + đ?&#x2018; (0). Al tempo đ?&#x2018;Ą0 la particella si trova nel punto f(đ?&#x2018;Ą0 ) +đ?&#x2018; (0). La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare istantanea eâ&#x20AC;&#x2122; banalmente đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (f(đ?&#x2018;Ą0 ) +đ?&#x2018; (0)) = đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (f(đ?&#x2018;Ą0 )). Si ricordi che đ??ˇđ?&#x2018;Ľ (đ?&#x2018; (0) = 0 .
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; andare a ritroso a partire da fâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122;(t) = đ?&#x2018;Śâ&#x20AC;˛â&#x20AC;˛. A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą) + đ?&#x2018;?1 La funzione đ?&#x2018;&#x201C; â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą) indica la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; istantanea al tempo t mentre đ?&#x2018;?1 indica la condizione inziale, cioeâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;?1 = đ?&#x2018;Ł(0) = đ?&#x2018;Ł0 , la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; iniziale. Non necessariamente eâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;Ł0 = 0.
Questi esempi chiariscono il senso della questione.
Un corpo si muove con velocitaâ&#x20AC;&#x2122; istantanea v(t) = 4đ?&#x2018;Ą + 1 partendo da una velocitaâ&#x20AC;&#x2122; v(0)= đ?&#x2018;Ł0 .
Si chiede di determinare lo spazio percorso dal corpo dal tempo 0 al tempo 4 (in secondi) sotto le condizioni imposte.
La funzione che definisce la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; deve ritenersi riferita allâ&#x20AC;&#x2122;intervallo (0, +â&#x2C6;&#x17E;).
Ove la funzione della velocitaâ&#x20AC;&#x2122; nel dominio del tempo fosse riferita allâ&#x20AC;&#x2122;intervallo âŚ&#x2039;0, +â&#x2C6;&#x17E;) allora la condizione iniziale sarebbe ottenuta per sostituzione in formula, avendosi quindi che v(0) = 4đ?&#x2018;Ą + 1.
Eâ&#x20AC;&#x2122; ben noto che la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; istantanea nel tempo t eâ&#x20AC;&#x2122; data dalla formula v(t) = quale discende che:
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
dalla
ds = đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą .
Integrando indefinitamente si ottiene che:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
s(t) = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą +đ?&#x2018; 0
s(t) = (â&#x2C6;Ť(4đ?&#x2018;Ą + 1)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą) + đ?&#x2018; 0 đ?&#x2018; 0 indica la condizione iniziale che, nel caso di specie, eâ&#x20AC;&#x2122; la posizione occupata dal corpo al tempo t = 0.
In definitiva si ha: s(t) = 2đ?&#x2018;Ą 2 + đ?&#x2018;Ą + đ?&#x2018; 0 s(t) ha dominio âŚ&#x2039;0 , +â&#x2C6;&#x17E;) e per t = 0 si ha la condizione iniziale s(0) = đ?&#x2018; 0 .
Con i dati in nostro possesso eâ&#x20AC;&#x2122; possible calcolare lo spazio percorso tra il tempo 0 e il tempo 4 per banale sottrazione, ovvero calcolando s(4) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018; (đ?&#x2018;&#x153;) = 2â&#x2C6;&#x2014; 162 + 4 = 32 + 4 = 36.
Si osservi che allo stesso risultato si perviene usando gli integrali definiti come segue.
4
4
4
s(t) = â&#x2C6;Ť0 (4đ?&#x2018;Ą + 1)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť0 4đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą + â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = (4
đ?&#x2018;Ą2 4 | 2 0
Un ulteriore esempio potrebbe essere il seguente.
) + đ?&#x2018;Ą|40 = â&#x2039;Ż â&#x20AC;Ś . = 36
Una particella si muove a velocitaâ&#x20AC;&#x2122; iniziale đ?&#x2018;Ł0 = 2 e con accelerazione a = 32. La velocitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; espresso in mđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019;1 mentre lâ&#x20AC;&#x2122;accelerazione eâ&#x20AC;&#x2122; misurata in mđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019;2 .
Si parte dalla definizione di accelerazione avendo che:
a=
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
e quindi adt = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł da cui integrando indefinitamente si ha:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ł = đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą e quindi:
v(t) = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ą + đ?&#x2018;Ł0
A sua volta questa ultima relazione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere integrate indefinitamente, come segue:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ą + đ?&#x2018;Ł0 )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą + â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ł0 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ą2 2
+đ?&#x2018;Ł0 t +đ?&#x2018; 0
In definitiva si ha che:
s(t) = đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ą2 2
+đ?&#x2018;Ł0 t +đ?&#x2018; 0
Da essa discende che â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ą, 0) = s(t) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018; (0) = đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ą2 2
+đ?&#x2018;Ł0 t ed anche che lo spazio percorso đ?&#x2018;&#x17D;
tra due istanti di tempo đ?&#x2018;Ą2 > đ?&#x2018;Ą1 > 0 eâ&#x20AC;&#x2122; â&#x2C6;&#x2020;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ą2 , đ?&#x2018;Ą1 ) = s(đ?&#x2018;Ą2 ) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ą1 ) = (đ?&#x2018;Ą22 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ą12 ) +đ?&#x2018;Ł0 (đ?&#x2018;Ą2 â&#x2C6;&#x2019; 2
đ?&#x2018;Ą1 ) .
Eâ&#x20AC;&#x2122; possibile dare una interpretazione naĂŻđ?&#x2018;Łđ?&#x2018;&#x2019; del problema di Cauchy nei termini che seguono.
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; considerare un grafico nel quale si pone t sullâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ascisse e x(t) su quello delle ordinate. Si ammetta che x(t) sia una funzione affine del tipo x(t) = đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ą + đ?&#x2018;&#x17E;
Si ha questa situazione al variare di q quando le funzioni sono considerate per t positivo.
x(o) indica la condizione iniziale e si ha x(0) = 0 đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x17E; = 0.
In termini cinematici la posizione di un corpo al tempo t eâ&#x20AC;&#x2122; funzione del tempo secondo la legge f(x) tenendo conto della posizione iniziale del corpo y(0) = đ?&#x2018;&#x17E; . Per t đ?&#x153;&#x2013; (0+ , đ?&#x153;?) la posizione del corpo eâ&#x20AC;&#x2122; data y(t)=f(t) +đ?&#x2018;Ś(0) .
Nel contesto cinematico f(t) definisce la legge del moto in senso stretto e deve ritenersi verificata la condizione che deve essere y(0) =f(0) +đ?&#x2018;Ś(0) e quindi f(0) = 0. Ad esempio eâ&#x20AC;&#x2122; f(0) = 0 anche nel caso sia f(t) = đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ą .
Le traiettorie ortogonali
Dato un sistema di curve le traiettorie ortogonali sono definite da un altro sistema di curve ciascuna delle quali interseca ogni curva del primo sistema dato ad angolo retto.
Sia ad esempio dato il sistema di parabole di equazione đ?&#x2018;Ś 2 = 2đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?.
Si chiede di trovare lâ&#x20AC;&#x2122;equazione della famiglia delle traiettorie ortogonali. Sia P=(x, y) un punto di đ?&#x2018;Ś 2 = 2đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?
La funzione implicita deve essere derivata implicitamente avendo quindi đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
1
che 2yđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 2 da cui yđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 1 e quindi đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ś .
Per le traiettorie ortogonali la relazione deve essere tale che sia
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś
che puoâ&#x20AC;&#x2122; essere scritta sotto forma di equazione differenziale come segue: đ?&#x2018;ŚĚ&#x2021; = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś che fa comprendere che la funzione candidata non puoâ&#x20AC;&#x2122; essere đ?&#x2018;&#x2018;
quella esponenziale, in quanto per essa si ha, come noto, che: đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ . I passaggi che portano alla soluzione sono i seguenti: đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;ŚĚ&#x2021; = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś â&#x;ş đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś â&#x;ş
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś 1 đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= â&#x2C6;&#x2019;1 â&#x;ş
Integrando indefinitamente si ha â&#x2C6;Ť
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;Ś
= â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ da cui, a meno della
costante, si ha: ln|y| = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ e quindi |y| = đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ . Pertanto le funzioni che verificano le condizioni del problema sono quelle per le quali sia y= đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ
Integrali impropri
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione impropria comprende due distinti casi:
1) Le condizioni di discontinuitaâ&#x20AC;&#x2122; della funzione integranda; 2) quando almeno uno dei due estremi di integrazione eâ&#x20AC;&#x2122; allâ&#x20AC;&#x2122;infinito.
Il primo caso ricomprende due distinti sottocasi. Il primo di essi si ha quando la funzione f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; continua in âŚ&#x2039; a , b ).
In questo caso si ha: đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x153;&#x20AC;
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim+ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x153;&#x20AC;â&#x2020;&#x2019;0
đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Questa relazione ha senso quando detto limite esiste finito.
Il secondo sottocaso si ha quando la funzione f(x) risulta essere definita e continua in (a, b âŚ&#x152;. đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
In questo caso si scrive â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim+ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D;+đ?&#x153;&#x20AC; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ purcheâ&#x20AC;&#x2122; questo đ?&#x153;&#x20AC;â&#x2020;&#x2019;0
limite esista finito.
Un terzo sottocaso presuppone la discontinuitaâ&#x20AC;&#x2122; della funzione in almeno un punto c interno ad (a,b) essendo la funzione f(x) continua in âŚ&#x2039; a, b âŚ&#x152;.
In questo caso si scrive, presupponendo esistenti e finiti i due limiti, che:
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x153;&#x20AC;
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim+ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x153;&#x20AC;â&#x2020;&#x2019;0
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + lim+ â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;?+đ?&#x153;&#x20AC; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. đ?&#x153;&#x20AC;â&#x2020;&#x2019;0
La seconda tipologia di integrali che devono essere considerati sono quelli che contengono estremi di integrazione posti allâ&#x20AC;&#x2122;infinito, cioeâ&#x20AC;&#x2122; uno dei seguenti casi: +â&#x2C6;&#x17E;
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;?â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
Anche in questo caso il limite deve esistere finito. đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x17D;
Il secondo sottocaso eâ&#x20AC;&#x2122; del tipo â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;?â&#x2020;&#x2019;â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E;
(che ha senso quando il limite esiste finito).
Il caso piuâ&#x20AC;&#x2122; ampio eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E;
đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;Ł
â&#x2C6;Ťâ&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = lim â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + lim â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;˘â&#x2020;&#x2019;â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E;
đ?&#x2018;Ł â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
Si osservi che a eâ&#x20AC;&#x2122; un qualunque punto di (â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E; , +â&#x2C6;&#x17E;) tale che la funzione f(x) sia ivi definita e continua.
La relazione ha senso se i due limiti esistono finiti.
Esercizi sugli integrali impropri 1 1
Puoâ&#x20AC;&#x2122; essere richiesto di dimostrare che â&#x2C6;Ť0
â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ
dx = 2.
La funzione integranda đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ non eâ&#x20AC;&#x2122; definita in x = 0 ma esiste finito il limite per x â&#x2020;&#x2019; 0+ . Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che dom f = ( 0, +â&#x2C6;&#x17E;).
In termini di integrazione indefinita si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: 1
1 2
â&#x2C6;Ť(đ?&#x2018;Ľ) dx =
â&#x2C6;&#x2019; +1 (đ?&#x2018;Ľ) 2 1 2
â&#x2C6;&#x2019; +1
+ đ?&#x2018;? = 2â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?.
Occorre quindi calcolare il seguente limite, applicando il corollario di Torricelli: lim âŚ&#x2039; 2â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;ĽâŚ&#x152;10+ = 2â&#x2C6;&#x161;1 â&#x2C6;&#x2019;2â&#x2C6;&#x161;đ?&#x153;&#x20AC; = 2 â&#x2C6;&#x2019; 0 = 2, c.v.d..
đ?&#x153;&#x20AC;â&#x2020;&#x2019;0+
Un secondo esempio di integrale improprio eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente: +â&#x2C6;&#x17E; 1
â&#x2C6;Ť1
đ?&#x2018;Ľ2
dx = 1
Se ci si riferisce ai due estremi di integrazione si puoâ&#x20AC;&#x2122; dire che in (1, +â&#x2C6;&#x17E;) la funzione eâ&#x20AC;&#x2122; definita e continua.
Piuâ&#x20AC;&#x2122; in generale la funzione eâ&#x20AC;&#x2122; definita e continua in R â&#x2C6;&#x2019;{0}.
In termini di integrazione indefinita possiamo scrivere che:
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ =
đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;2+1 â&#x2C6;&#x2019;2+1
1
+đ?&#x2018;? = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;?
A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre: +â&#x2C6;&#x17E; 1
â&#x2C6;Ť1
đ?&#x2018;Ľ2
1
1
1
đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E; đ?&#x2018;Ľ
dx = lim â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;&#x2019; (lim â&#x2C6;&#x2019; ) = â&#x2C6;&#x2019; lim đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;1
1
â&#x20AC;&#x201C; (â&#x2C6;&#x2019;(lim ) = 0 + 1 = 1. đ?&#x2018;Ľâ&#x2020;&#x2019;1 đ?&#x2018;Ľ
La funzione integrale
La nozione di funzione integrale eâ&#x20AC;&#x2122; immdiata. Eâ&#x20AC;&#x2122; infatti sufficiente considerare un intergrale avente come estremo di integrazione inferiore una costante reale đ?&#x2018;Ľ0 e come estremo di ingrazione superiore un punto variabile đ?&#x2018;Ľ.
La funzione integranda f(.) si intende solitamente definita e continua in âŚ&#x2039;đ?&#x2018;Ľ0 , đ?&#x2018;ĽâŚ&#x152; â&#x160;&#x2021; dom f(.) Poicheâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;Ľ0 eâ&#x20AC;&#x2122; variabile eâ&#x20AC;&#x2122; possibile definire la funzione integrale come segue: đ?&#x2018;Ľ
F(x) = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą 0
La lettera t eâ&#x20AC;&#x2122; un indice muto, ma ogni altra lettera puoâ&#x20AC;&#x2122; essere utilizzata. Ad essere sottili si potrebbe dire che t â&#x2030;Ą đ?&#x2018;Ľ e quindi dt = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ.
In buona sostanza, non esiste una variabile indipendente distinta ed ulteriore rispetto alla x, come pure i termini di integrazione lasciano ben intravedereâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;Ś.
Cioâ&#x20AC;&#x2122; premesso eâ&#x20AC;&#x2122; possibile enunciare il secondo teorema fondamentale del calcolo integrale per il quale:
Se f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; una funzione definita e continua in I â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; per la quale F(x) = đ?&#x2018;Ľ
â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą allora eâ&#x20AC;&#x2122; 0
Fâ&#x20AC;&#x2122;(x) = f(x) â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;Ľ | đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2C6; đ??ź. Una interessante conseguenza del teorema enunciato âŚ&#x2039;Bramanti, Pagani, SalsaâŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; che ogni funzione continua in I â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; ammette una funzione primitiva. La migliore manualistica âŚ&#x2039;Bramanti, Pagani, SalsaâŚ&#x152; distingue ampiamente i tre concetti, integrale definito, inteso quale numero (area di una superficie, ad esempio), integrale indefinito, e, appunto, funzione integrale, che ormai sono da considerarsi concetti acquisiti.
Integrali trigonometrici
Una nutrita parte di integrali puoâ&#x20AC;&#x2122; essere gestito utilizzando le identitaâ&#x20AC;&#x2122; trigonometriche, specie quelle inserite in uno degli allegati a questo fascicolo.
Un esempio classico eâ&#x20AC;&#x2122; il seguente:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2dx
Va precisato che la funzione integranda
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2 deve essere intesa come una funzione
composta secondo lo schema seguente: đ?&#x2018;&#x201C;1
đ?&#x2018;&#x201C;2
x â&#x2020;&#x2019; cos(x) â&#x2020;&#x2019; (cos(x))2 â&#x2030;Ą đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2
Ma, comunque, in questo caso si puoâ&#x20AC;&#x2122; utilizzare la seguente identitaâ&#x20AC;&#x2122;:
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2 =
1 2
(1 + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (2đ?&#x2018;Ľ))
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; quindi scrivere che:
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2dx
1
= â&#x2C6;Ť 2 (1 + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (2đ?&#x2018;Ľ))đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
1
+ 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (2đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
1
= 2x
1
+ 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (2đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ A questo punto si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare sullâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (2đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Detto integale indefinito eâ&#x20AC;&#x2122; gestito per sostituzione ponendo 2x = u da cui discende che 2dx = du e quindi dx =
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 2
.
Con questa sostituzione ci si riconduce allâ&#x20AC;&#x2122;integrale seguente:
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;˘)
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ 2
1
1
1
= 2 â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;˘) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ = 2 sin(u) = 2 sin(2x).
In definitiva si ottiene che: 1
1
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ) 2dx = 2x + 4 sin(2x) + c.
Esistono alcuni integrali contenenti funzioni goniometriche che si gestiscono con lâ&#x20AC;&#x2122;applicazione delle formule di prostaferesi (vedi lâ&#x20AC;&#x2122;appendice contenente le piuâ&#x20AC;&#x2122; importanti identitaâ&#x20AC;&#x2122; goniometriche).
Detti integrali sono i seguenti: â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ) cos(đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ľ) â&#x2C6;Ť cos(đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ) cos(đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ľ) â&#x2C6;Ť sin(đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ) cos(đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;Ľ) â&#x2C6;Ť cos(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) cos(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ)
Sostituzioni trigonometriche
Particolari funzioni integrande contengono o sono costituite da espressioni del tipo â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D;2 + (đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ)2 , â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D;2 â&#x2C6;&#x2019; (đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ)2
e â&#x2C6;&#x161;(đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ)2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x17D;2 possono essere calcolati
applicando le cosiddette sostituzioni trigonometriche.
In questi casi ci si aiuta con un disegnino di un triangolo rettangolo.
Si consideri il caso dellâ&#x20AC;&#x2122;espressione â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;&#x17D;2 + (đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ)2.
Lâ&#x20AC;&#x2122;unica possibilitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; costituita dal daver lavorare sulla funzione tg(đ?&#x153;&#x192;) = cui si ha a tg(đ?&#x153;&#x192;) = đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ da cui si ottiene x = a dx =
đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x203A;
d(tg(đ?&#x153;&#x192;)) e quindi dx = đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?(đ?&#x153;&#x192;)2 dđ?&#x153;&#x192;.
đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x17D;
da
tg(đ?&#x153;&#x192;) che differenziata conduce
Quindi, lâ&#x20AC;&#x2122;integrale indefinito puoâ&#x20AC;&#x2122; essere â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?(đ?&#x153;&#x192;) đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;?(đ?&#x153;&#x192;)2dđ?&#x153;&#x192; e quindi si ha il seguente
đ?&#x2018;&#x17D;2 đ?&#x2018;&#x203A;
â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? 3(đ?&#x153;&#x192;) dđ?&#x153;&#x192;.
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? 3 (đ?&#x153;&#x192;) dđ?&#x153;&#x192; eâ&#x20AC;&#x2122; gestibile con la tecnica dellâ&#x20AC;&#x2122;integrazione per parti.
Osservazione su una classe di funzioni integrande
Non eâ&#x20AC;&#x2122; infrequente trovare integrali indefiniti nei quali la funzione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; il prodotto di due funzioni distinte f e g tali che esse abbiano il medesimo dominio. Essi sono integrali del tipo â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ che eâ&#x20AC;&#x2122; ponibile nella forma â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ essendo h(x) = f(x)g(x) cioeâ&#x20AC;&#x2122; h(x) = đ?&#x2018;&#x201C; g (x) che non puoâ&#x20AC;&#x2122; essere intesa alla stregua di una funzione composta. Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale nella forma â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ non eâ&#x20AC;&#x2122; immediatamente gestibile ma puoâ&#x20AC;&#x2122; essere ricondotto alla forma di integrale immediato lavorando su dx.
Infatti da
đ?&#x2018;&#x2018; â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= hâ&#x20AC;&#x2122;(x) e quindi dh(x) = â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(x) dx e cioeâ&#x20AC;&#x2122; dx =
đ?&#x2018;&#x2018;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ) â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;&#x2018;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)
Per questa eguaglianza si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ) â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)
.
Questo ultimo integrale trovato non eâ&#x20AC;&#x2122; riconducibile ad un integrale immediato, come sarebbe stato nel caso fosse risultato â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ) cioeâ&#x20AC;&#x2122; fosse risultato â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. đ?&#x2018;&#x2018;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ) â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) eâ&#x20AC;&#x2122; riscrivibile come â&#x2C6;Ť â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)dh(x). â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)
La funzione h(x) deve ammettere derivata prima. Sia đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) = â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) da cui deve â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)
intendersi dato đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ)) = đ?&#x2018;&#x2018;(â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)) =
â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)â&#x2C6;&#x2019;â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;(â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ľ) â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ)2
Vi sono due soli casi immediati rispetto ai quali eâ&#x20AC;&#x2122; possibile dare un senso a queso integrale. Se risulta h(x) = â&#x201E;&#x17D;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ľ) quindi per h(x) = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ cioeâ&#x20AC;&#x2122; per f(x) = đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ e g(x) = đ?&#x2018;&#x2DC;. Il secondo caso eâ&#x20AC;&#x2122; hâ&#x20AC;&#x2122;(x) = đ?&#x2018;&#x2DC; vera per f(x) = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ Âą đ?&#x2018;&#x; đ?&#x2018;&#x2019; g(x) = â&#x201E;&#x17D;.
Integrali di linea Si puoâ&#x20AC;&#x2122; partire dale funzioni vettoriali r : R â&#x2020;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2026;3 essendo:
r = (x, y, z)
x = đ?&#x2018;Ľ(đ?&#x2018;Ą)
y = đ?&#x2018;Ś(đ?&#x2018;Ą) z = đ?&#x2018;§(đ?&#x2018;Ą) Ad un r corrispondono tre funzioni scalari nel dominio del tempo. r = đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą) eâ&#x20AC;&#x2122; una curva, o, a volte definita â&#x20AC;&#x153;un cammino in đ?&#x2018;&#x2026;3 â&#x20AC;?. Notissimo esempio âŚ&#x2039;Bramanti, Pagani, SalsaâŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; la cosiddetta elica cilindrica. (x(t) , y(t), z(t)) â&#x2030;Ą (acos(t), asin(t), bt) con a > 0, đ?&#x2018;? > 0. r = đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą) definisce una curva continua se e solo se sono continue le funzioni scalari componenti. Lâ&#x20AC;&#x2122;insieme dei punti della curva r = đ??Ť(đ?&#x2018;Ą) , imagine della funzione, eâ&#x20AC;&#x2122; detto sostegno della curva. Il sostegno di una curva eâ&#x20AC;&#x2122; solitamente indicato con la lettera greca gamma đ?&#x203A;ž. Una curva r = đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą) eâ&#x20AC;&#x2122; detta chiusa se esistono due punti tali che đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; ) = đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201C; ), essendo I = âŚ&#x2039;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201C; âŚ&#x152; . Una ulteriore rilevante proprietaâ&#x20AC;&#x2122; delle curve dello spazio eâ&#x20AC;&#x2122; la regolaritaâ&#x20AC;&#x2122;. Una curva continua eâ&#x20AC;&#x2122; regolare se â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;Ą | đ?&#x2018;Ą â&#x2C6;&#x2C6; âŚ&#x2039;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2013; , đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201C; âŚ&#x152; eâ&#x20AC;&#x2122; possibile definire un versore tangente come segue: t=
đ??Ťâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą) |đ?&#x2019;&#x201C;â&#x20AC;˛ (t)|
Affincheâ&#x20AC;&#x2122; la definizione sia vera per ogni t occorre che sia đ?&#x2019;&#x201C;â&#x20AC;˛ (t) â&#x2030; đ?&#x;&#x17D;, cioeâ&#x20AC;&#x2122; diverso dal vettore nullo di đ?&#x2018;˝đ?&#x;&#x2018;đ?&#x;&#x17D; che risulta, come noto, essere (0, o, 0). A questo punto va introdotta la lunghezza di un arco di curva. Si puoâ&#x20AC;&#x2122; infatti scrivere che:
ds = â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą)2 + đ?&#x2018;Śâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą)2 + đ?&#x2018;§ â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą)2 dt S = â&#x2C6;Ť â&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;Ľâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą)2 + đ?&#x2018;Śâ&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą)2 + đ?&#x2018;§ â&#x20AC;˛ (đ?&#x2018;Ą)2 dt = â&#x2C6;Ť |đ?&#x2018;&#x;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;Ą) |đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą Dalla precedente relazione discende che ds = |râ&#x20AC;&#x2122;(t)|dt Si osservi che in termini cinematici |râ&#x20AC;&#x2122;(t)| eâ&#x20AC;&#x2122; la velocitaâ&#x20AC;&#x2122; scalare istantanea. Sulla falsariga della nozione di funzione integrale eâ&#x20AC;&#x2122; possibile introdurre la nozione di parametro dâ&#x20AC;&#x2122;arco. Anche in questo caso occorre utilizzare un indice muto, come đ?&#x153;?. Si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: đ?&#x2018;Ą
s(t) = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;Ą |đ?&#x2018;&#x; â&#x20AC;˛ (đ?&#x153;?)|dđ?&#x153;? 0
Questi concetti possono essere applicati a curve quali lâ&#x20AC;&#x2122;elica conica data in forma parametrica dalla terna (tcos(t), tsin(t), t) per t âŚ&#x2039;0, 2đ?&#x153;&#x2039;âŚ&#x152;
Per t = 0 si ha (0cos(o), 0sin(0), 0) = (0 ,0, 0)
Per t = 2đ?&#x153;&#x2039; si ha ha (2đ?&#x153;&#x2039;cos(2đ?&#x153;&#x2039;), 2đ?&#x153;&#x2039; sin(2đ?&#x153;&#x2039; ), 2đ?&#x153;&#x2039;) = (0 , 2đ?&#x153;&#x2039; , 2đ?&#x153;&#x2039;)
Poicheâ&#x20AC;&#x2122; (0 ,0, 0) â&#x2030; (0 , 2đ?&#x153;&#x2039; , 2đ?&#x153;&#x2039;) la curva non eâ&#x20AC;&#x2122; chiusa.
A prescindere dai calcoli la non chiusura della curva deriva immediatamente dal fatto che la funzione scalare z(t) = t eâ&#x20AC;&#x2122; strettamente monotona quindi a distinti t corrispondono distinti z(t).
Eâ&#x20AC;&#x2122; ora il caso di chiedersi se la curva eâ&#x20AC;&#x2122; semplice ovvero se per distinti t di (0, 2đ?&#x153;&#x2039;) sia đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą1 ) â&#x2030; đ?&#x2019;&#x201C;(đ?&#x2018;Ą2 ).
(tcos(t), tsin(t), t) per t âŚ&#x2039;0, 2đ?&#x153;&#x2039;âŚ&#x152;
Anche in questo caso eâ&#x20AC;&#x2122; sufficiente concentrare lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione sulla funzione z(t) = t per evidenziare che anche per la funzione vettoriale sia r(t) ha distinti valori al variare di t giustificati dai distinti valori della terza componente.
Non rileva lo studio delle funzioni scalari x(t) e y(t) nellâ&#x20AC;&#x2122;intervallo considerato.
Va studiato se la funzione vettoriale considerata eâ&#x20AC;&#x2122; derivabile e se la somma dei quadrati delle derivate prime delle funzioni scalari componenti eâ&#x20AC;&#x2122; diversa da zero per ogni t .
Se sono verificate queste condizioni la funzione eâ&#x20AC;&#x2122; detto regolare.
Data (tcos(t), tsin(t), t) per t âŚ&#x2039;0, 2đ?&#x153;&#x2039;âŚ&#x152; occorre calcolare le derivate prime delle tre funzioni scalar rispetto al tempo.
Procedendo ordinatamente si ha: đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
tcos(t)= t cos(t) + cos(đ?&#x2018;Ą) t = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ą) + cos(đ?&#x2018;Ą)
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
(tsin(t))= t sin(t) + đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ą) t = tcos(t) + đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A; (đ?&#x2018;Ą)
đ?&#x2018;Ą=1
La tre componenti scalari sono ovunque derivabili in detto intervallo.
Si osservi che la somma dei quadrati delle derivate delle funzioni eâ&#x20AC;&#x2122; un numero sicuramente positivo, qindi la funzione eâ&#x20AC;&#x2122; regolare.
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
Non puoâ&#x20AC;&#x2122; esistere un đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; tale che sia x(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; ) =
đ?&#x2018;Ś(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; ) =
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;§(đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; ) = 0 in quanto risulta che
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;§(t)
= 1 â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;Ľ dellâ&#x20AC;&#x2122;intervallo considerato.
La curva eâ&#x20AC;&#x2122; regolare. đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
Al variare di t il vettore tangente la curva eâ&#x20AC;&#x2122; definito come ( x(t) ,
đ?&#x2018;Ś(t) ,
đ?&#x2018;&#x2018; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą
đ?&#x2018;§(t))
A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile introdurre la nozione di integrale di linea di prima specie. Da ds = |râ&#x20AC;&#x2122;(t)|dt si puoâ&#x20AC;&#x2122; costruire abbastanza meccanicamente lâ&#x20AC;&#x2122;integrale di linea quando venga introdotta una funzione f definita in un insieme di đ?&#x2018;&#x2026; đ?&#x2018;&#x161; contenente almeno il supporto đ?&#x203A;ž .
In termini formali lâ&#x20AC;&#x2122;integrale di linea eâ&#x20AC;&#x2122;: đ?&#x2018;?
â&#x2C6;Ťđ?&#x203A;ž đ?&#x2018;&#x201C; ds â&#x2030;Ą â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2019;&#x201C;â&#x20AC;˛(t)|đ??Ťâ&#x20AC;˛(t) | đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą Per i dettagli si rimanda allâ&#x20AC;&#x2122;ottima manualistica esistente âŚ&#x2039;Bramanti, Pagani, SalsaâŚ&#x152;.
Esercizi sugli integrali di linea di prima specie
Come esempio di integrale di linea di prima specie si potrebbe considerare il seguente. â&#x2C6;Ťđ??ż (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018; quando L eâ&#x20AC;&#x2122; il triangolo di vertici (0, 0), (1, 0) e (o ,1). Questo formalismo ha un significato geometrico evidente. Si tratta di trovare la lunghezza del percorso evidenziato dalla seguente figura.
Detto integrale di linea eâ&#x20AC;&#x2122; immediato e vale â&#x2C6;&#x161;2 +2.
Integrali di linea di seconda specie. Un esempio. A volte gli integrali di linea non contengono ds ma contengono i differenziali dx , dy e dz ed hanno forme quali la seguente: â&#x2C6;Ťđ??ż đ?&#x2018;Ľ 2 y dx +đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś ove L eâ&#x20AC;&#x2122; un arco di cubica y = đ?&#x2018;Ľ 3 tra i punti (1, 1) e (2 , 2)
(questo integrale non lâ&#x20AC;&#x2122;ho rinvenuto ma lâ&#x20AC;&#x2122;ho elaborato a partire da uno piuâ&#x20AC;&#x2122; complesso âŚ&#x2039;BoellaâŚ&#x152;). Come parametro si puoâ&#x20AC;&#x2122; utilizzare x che varia da 1 a 2. Va quindi studiata la relazione intercorrente tra dx e dy. Essa si ricava dai dati del problema ovvero dal fatto che
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
= 3đ?&#x2018;Ľ 2 da cui si
ottiene dy= 3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. Tale relazione eâ&#x20AC;&#x2122; sostituibile nellâ&#x20AC;&#x2122;inegrale che diviene: â&#x2C6;Ťđ??ż đ?&#x2018;Ľ 2 y dx +đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś 3đ?&#x2018;Ľ 2 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ťđ??ż đ?&#x2018;Ľ 2 y dx + 3đ?&#x2018;Ľ 3 đ?&#x2018;Śđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ Un ulteriore passo eâ&#x20AC;&#x2122; la sostituzione y= đ?&#x2018;Ľ 3 che conduce a: 2
â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;Ľ 5 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + 3đ?&#x2018;Ľ 6 dx calcolabile elementarmente. Solitamente lâ&#x20AC;&#x2122;integrale si mette nella forma del raccoglimento di dx a fattor comune, ossia: 2
â&#x2C6;Ť1 (đ?&#x2018;Ľ 5 + 3đ?&#x2018;Ľ 6 ) dx che eâ&#x20AC;&#x2122; immediatamente calcolabile.
Integrazione di funzioni iperboliche Con la sostituzione đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ą (vedi il paragrafo dedicato allâ&#x20AC;&#x2122;integrazione delle funzioni espressioni razionali di đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ ) eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ricavare molte regole di integrazione di funzioni iperboliche.
Molti eserciziari âŚ&#x2039;AyresâŚ&#x152; contengono un dettagliato elenco delle formule di integrazione di funzioni iperboliche e ad essi si rimanda.
A titolo esemplificativo si puoâ&#x20AC;&#x2122; dimostrare una di queste formule, quali la seguente: â&#x2C6;Ť tanh đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ = ln(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;˘)) + đ?&#x2018;? sinh(đ?&#x2018;˘)
Questo integrale eâ&#x20AC;&#x2122; immediato in quanto tanh(u) = cosh(đ?&#x2018;˘) e sinh(u) puoâ&#x20AC;&#x2122; essere inteso come la derivata di cosh(u) . Sarebbe quindi che la funzione integranda eâ&#x20AC;&#x2122; del tipo
đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;˘) đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;˘)
ove u ha lo stesso
ruolo dellâ&#x20AC;&#x2122;indeterminata x solitamente usata. đ?&#x2018;&#x201C;â&#x20AC;˛(đ?&#x2018;˘)
Ne consegue il risultato â&#x2C6;Ť tanh đ?&#x2018;˘ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;˘ = ln(đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; â&#x201E;&#x17D;(đ?&#x2018;˘)) + đ?&#x2018;? in quanto â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;˘) du = ln|f(x)|.
Siano da risolvere integrali del tipo â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ)dx con k razionale positivo. Eâ&#x20AC;&#x2122; idonea la sostituzione kx = đ?&#x2018;Ą che differenziata porta a kdx = đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą da cui si ricava dx = 1 đ?&#x2018;&#x2DC;
â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą.
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x2DC;
ottenedo quindi lâ&#x20AC;&#x2122;integrale indefinito â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą)
đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą đ?&#x2018;&#x2DC;
=
â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą puoâ&#x20AC;&#x2122; sempre essere inteso come un integrale immediato sia che la t sia intesa alla stregua di una indeterminata che di una funzione.
Infatti, se t = đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ) allora dt puoâ&#x20AC;&#x2122; essre intesa come dt = đ?&#x2018;&#x2018;(đ?&#x153;&#x2018;(đ?&#x2018;Ľ)). Quindi â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą eâ&#x20AC;&#x2122; in ogni caso un integrale immediato. Eâ&#x20AC;&#x2122; noto che â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = cosh(t) + cost. 1
1
In definitiva â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ)dx= đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;Ť sinh(đ?&#x2018;Ą) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ą = đ?&#x2018;&#x2DC;cosh(kx) +đ?&#x2018;? .
Integrazione multipla Eâ&#x20AC;&#x2122; necessario dare un senso a stenografie del tipo â&#x2C6;Źđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś e â&#x2C6;đ?&#x2018;&#x2021; đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś, đ?&#x2018;§). Si puoâ&#x20AC;&#x2122; certamente partire dallâ&#x20AC;&#x2122;integrazione doppia, cioeâ&#x20AC;&#x2122; dalla forma â&#x2C6;Źđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś.
Si ha a che fare con una funzione di due variabili reali, indicate come f(x,y). La funzione fa corrispondere ad una coppia (x, y) un solo elemento f(x,y). Pertanto si ha che f eâ&#x20AC;&#x2122; tale che đ?&#x2018;&#x2026; 2 =đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Łđ?&#x2018;Ł.đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x2013;. â&#x2020;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2026;.
In questo contesto si ha che D â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 2 .
La parte teorica eâ&#x20AC;&#x2122; astrattamente semplice in quanto si tratta di un ampiamento delle somme di Cauchy dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale di una funzione f(x). Si ammette di considerare D come un rettangolo e ammettendo entro di esso un numero arbitrariamente grande di rettangolini infinitesimi che costituiscono una partizione di D. Ognuno di detti rettangolini eâ&#x20AC;&#x2122; individuate da due indici. Quindi, ciascuno di essi eâ&#x20AC;&#x2122; identificato come đ??źâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; . Sia poi per ciascuno di essi un punto f(đ?&#x2018;Ąâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; ) della funzione quando đ?&#x2018;Ąâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2C6; đ??źâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; .
Si pone per definizione che: â&#x2C6;Źđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = lim â&#x2C6;&#x2018;đ?&#x2018;&#x203A;â&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; =1 | đ??źâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; | f(đ?&#x2018;Ąâ&#x201E;&#x17D;,đ?&#x2018;&#x2DC; ) đ?&#x2018;&#x203A;â&#x2020;&#x2019;+â&#x2C6;&#x17E;
Detto limite finito eâ&#x20AC;&#x2122; detto integrale doppio.
Al fine di approfondire le questioni eâ&#x20AC;&#x2122; utile dare la nozione di insieme y-semplice e di insieme x-semplice, osservando che un dato insieme E â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026;2 . Un insieme E â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026;2 eâ&#x20AC;&#x2122; y-semplice se esistono due funzioni continue in âŚ&#x2039;a, bâŚ&#x152; tali che per ogni x di detto intervallo risulti essere đ?&#x2018;&#x201C;1 (x) < đ?&#x2018;Ś < đ?&#x2018;&#x201C;2 (x). Sempre per definizione di dice che un insieme insieme E â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026;2 eâ&#x20AC;&#x2122; x-semplice se esistono due funzioni continue tali che per ogni x di detto intervallo riuslti essere â&#x201E;&#x17D;1 (y) < đ?&#x2018;Ľ < â&#x201E;&#x17D;2 (y).
Un insieme E eâ&#x20AC;&#x2122; detto regolare se eâ&#x20AC;&#x2122; costituito da un numero finito di insiemi semplici, in termini dii ntersezione tra essi. Se eâ&#x20AC;&#x2122; assegnato un dominio x-semplice si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: đ?&#x2018;&#x2018;
â&#x201E;&#x17D; (đ?&#x2018;Ś)
2 â&#x2C6;Źđ?&#x203A;ş đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;? (â&#x2C6;Ťâ&#x201E;&#x17D; (đ?&#x2018;Ś) đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ) dy 1
Quando il dominio đ?&#x203A;ş eâ&#x20AC;&#x2122; y-semplice si ha: đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x201C; (đ?&#x2018;Ľ)
2 â&#x2C6;Źđ?&#x203A;ş đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x17D; (â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x201C; (đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś) dx 1
In genere i domini che si considerano sono generalmente sia x che y semplici e questo semplifica alquanto la situazione.
Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale doppio gode di interessanti proprietaâ&#x20AC;&#x2122; quali le seguenti: Se in Ί â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 2 si ha f(x,y) â&#x2030;Ľ g(x, y) allora â&#x2C6;Źđ?&#x203A;ş đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś â&#x2030;Ľ â&#x2C6;Źđ?&#x203A;ş đ?&#x2018;&#x201D;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś Se in Ί â&#x160;&#x2020; đ?&#x2018;&#x2026; 2 si ha f(x,y) â&#x2030;Ľ 0 implica â&#x2C6;Źđ?&#x203A;ş đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś â&#x2030;Ľ 0.
Una ulteriore proprietaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; quella della additivitaâ&#x20AC;&#x2122; rispetto al dominio di integrazione. Se i domini che si considerano sono đ??ˇ1 e đ??ˇ2 ed eâ&#x20AC;&#x2122; verificata una delle due condizioni đ??ˇ1 â&#x2C6;Š đ??ˇ2 = â&#x2C6;&#x2026; oppure A(đ??ˇ1 â&#x2C6;Š đ??ˇ2 ) = 0 Lâ&#x20AC;&#x2122;integrale doppio viene scritto come: â&#x2C6;Źđ??ˇ
1 â&#x2C6;Ş đ??ˇ2
đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;Źđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś + â&#x2C6;Źđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś 1
2
Solitamente il dominio Ί ha la sembianza di un prodotto cartesiano di intervalli chiusi, come si vede nel seguente integrale doppio. â&#x2C6;ŹâŚ&#x2039;0 ,
đ?&#x153;&#x2039; 2
1âŚ&#x152;Ă&#x2014;âŚ&#x2039;0 , âŚ&#x152;
đ?&#x2018;Śđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś
1
Si puoâ&#x20AC;&#x2122; ragionare sullâ&#x20AC;&#x2122;integrale â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Śđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. In esso la y puoâ&#x20AC;&#x2122; essere considerare alla stregua di una costante, avendo che: 1
1
â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Śđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ. Questo integrale puoâ&#x20AC;&#x2122; essere ricondotto alla sua forma indefinita, avendo che: â&#x2C6;Ť đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Śđ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś) + đ?&#x2018;?. La y si intende come fosse una costante.
In sintesi si ha: 1
1
đ?&#x2018;Ľ=1 = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś 2 (cosy â&#x2C6;&#x2019;1). â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Śđ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ś â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;(đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ś (â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś)âŚ&#x2039;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś)âŚ&#x152;đ?&#x2018;Ľ=0
A questo punto eâ&#x20AC;&#x2122; possibile lavorare sul seguente integrale semplice. đ?&#x153;&#x2039; 2
â&#x2C6;&#x2019; â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Ś 2 (cos(y) â&#x2C6;&#x2019;1) dy calcolabile con i metodi usuali.
Ulteriori esempi di integrali doppi da valutare sono i seguenti. 1
2
â&#x2C6;Ť0 â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś 1
2
Esso eâ&#x20AC;&#x2122; riscrivibile come â&#x2C6;Ťđ?&#x2018;&#x153; (â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś) dx 2
2
Da â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś si ha che â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = âŚ&#x2039;đ?&#x2018;ŚâŚ&#x152;12 = 2 â&#x2C6;&#x2019; 1 1
Quindi occorre valutare â&#x2C6;Ť0 1đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = âŚ&#x2039;đ?&#x2018;ŚâŚ&#x152;10 = 1 â&#x2C6;&#x2019;0 = 1
2
3
â&#x2C6;Ť1 â&#x2C6;Ť0 (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś Questo integrale doppio eâ&#x20AC;&#x2122; immediatamente riscrivibile come segue: 2
3
â&#x2C6;Ť1 (â&#x2C6;Ť0 (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ 3
3
3
3
Considerando â&#x2C6;Ť0 (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś si ha â&#x2C6;Ť0 (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś )đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś + â&#x2C6;Ť0 đ?&#x2018;Śđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś = xâŚ&#x2039;đ?&#x2018;ŚâŚ&#x152;30 đ?&#x2018;Ś2
9
+âŚ&#x2039; 2 âŚ&#x152;30 = 3đ?&#x2018;Ľ + 2. A questo punto si valuta 9
3
9
2
2
9
9
2
đ?&#x2018;Ľ2
â&#x2C6;Ť1 (3đ?&#x2018;Ľ + 2)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 3 â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + 2 â&#x2C6;Ť1 đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = 3âŚ&#x2039; 2 âŚ&#x152;12 9
9
+ 2 âŚ&#x2039;đ?&#x2018;ĽâŚ&#x152;12 =2(4 â&#x2C6;&#x2019;1) + 2(2 â&#x2C6;&#x2019;1) = 2 + 2 =
18 2
=9
Ben oltre questi semplici esempi numerici gli integrali doppi vengono rappresentati da una forma generale del tipo â&#x2C6;Ť â&#x2C6;Ťđ??ˇ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ, đ?&#x2018;Ś)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ś ove D eâ&#x20AC;&#x2122; in sottoinsieme di đ?&#x2018;&#x2026; 2 detto dominio.
Esempi classici di domini sono i triangoli di dati vertici, per esempio nei punti (0, o), ( a, 0), (a ,d) tutti del I quadrante. Questa figura chiarisce i termini della questione.
I punti del dominio sono quelli interni al considerato triangolo.
Il dominio D eâ&#x20AC;&#x2122; il luogo dei punti (x, y) interni al triangolo e quindi costituito da tutti gli x tali che 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x17D; e dagli y tali che 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ś â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) ove la funzione eâ&#x20AC;&#x2122; ricavata dai dati del problema, retta passante per lâ&#x20AC;&#x2122;origine e di coeffiente đ?&#x2018;?
angolare đ?&#x2018;&#x17D;. đ?&#x2018;?
Deve quindi essere 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ś â&#x2030;¤ đ?&#x2018;&#x201C;(đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;&#x17D;x
Il considerato dominio puoâ&#x20AC;&#x2122; essere rappresentato nella seconda modalitaâ&#x20AC;&#x2122; đ?&#x2018;&#x17D;
dicendo che la y eâ&#x20AC;&#x2122; tale che 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ś â&#x2030;¤ đ?&#x2018;? e che x eâ&#x20AC;&#x2122; tale che 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;¤ đ?&#x2018;?y Un esempio applicativo chiarisce quanto rileva inordine al dominio D. đ?&#x2018;Ś
Si chiede di valutareâ&#x2C6;Ť â&#x2C6;Ťđ??ˇ đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ dxdy D eâ&#x20AC;&#x2122; la parte del piano al di sotto del segmento parabolico y = đ?&#x2018;Ľ 2 a sinistra della retta y = 1.
La rappresentazione grafica eâ&#x20AC;&#x2122; immediata.
Eâ&#x20AC;&#x2122; immediato constatare che il dominio puoâ&#x20AC;&#x2122; essere messo nella forma 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ â&#x2030;¤ 1 e 0 â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ś â&#x2030;¤ đ?&#x2018;Ľ2 .
APPENDICE 1
Soluzioni di una equazione
Un interessante esercizio che ho rinvenuto recentemente in rete (sito della Scuola Normale di Pisa)
Soluzioni dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ = |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| al variare di k.
Caso banale k = o. Allora sarebbe |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| = 0 đ?&#x2018;&#x2019; quindi x = 0. In generale risolvere lâ&#x20AC;&#x2122;equazione đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ = |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| al variare di k significa trovare un numero reale a per il quale đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D; = |đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;&#x2019; 3| eâ&#x20AC;&#x2122; vera. Dire che la soluzione a eâ&#x20AC;&#x2122; unica equivale ad ammettere che đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;? = |đ?&#x2018;? â&#x2C6;&#x2019; 3| eâ&#x20AC;&#x2122; vera se e solo se b =đ?&#x2018;&#x17D;. Poicheâ&#x20AC;&#x2122; |đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;&#x2019; 3| eâ&#x20AC;&#x2122; per definizione un numero positivo allora la eguaglianza eâ&#x20AC;&#x2122; verificata solo se ka eâ&#x20AC;&#x2122; un numero positiv0.
Pertanto la radice segue il segno di k.
Da k > 0 discende che la soluzione deve essere a > 0. Da k < 0 discende che la soluzione deve essere a < 0.
Per k = 0 risulta essere (quando si ipotizza la soluzione della equzione) che |đ?&#x2018;&#x17D; â&#x2C6;&#x2019; 3| = 0. Quindi a = 3 eâ&#x20AC;&#x2122; soluzione per k= 0.
La questione puoâ&#x20AC;&#x2122; essere portata sul piano della geometria analitica nel senso che eâ&#x20AC;&#x2122; possibile considerare la funzione y = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| da studiare al variare del parametro k in R.
Trovare una soluzione vuo dire trovare un a reale per il quale sia y = 0.
La ricerca eâ&#x20AC;&#x2122; complicata dal fatto che la soluzione dipende da k. Trattando funzione y = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| si osserva che essa eâ&#x20AC;&#x2122; nella sostanza una funzione definita a tratti. Per x = 3 si ha immediatamente y = 3k Per x > 3 si ha |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3 e pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: y = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; (đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3) = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ + 3 = đ?&#x2018;Ľ(đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; 1) + 3
Quindi per x > 3 si ha y = đ?&#x2018;Ľ(đ?&#x2018;&#x2DC; â&#x2C6;&#x2019; 1) + 3. Per x < 3 si ha |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| = â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3) e pertanto si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: y = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| = kx â&#x2C6;&#x2019;( â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3)) = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3= x(k+1) â&#x2C6;&#x2019; 3. In definitiva per x < 3 si ha y = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3| =x(k+1) â&#x2C6;&#x2019; 3. A questo punto occorre osservare che x = 3 eâ&#x20AC;&#x2122; soluzione quando k = 0.
Non casualmente ponendo k = o nella altre due espressioni analitiche risulta f(x, | k = 0) â&#x2030; 0.
Eâ&#x20AC;&#x2122; peroâ&#x20AC;&#x2122; possibile dare una rappresentazione grafica della questione prospettata.
Lâ&#x20AC;&#x2122;uguaglianza proposta puoâ&#x20AC;&#x2122; essere vista in termini di intersezione tra due funzioni, dette đ?&#x2018;&#x201C;1 = kx e đ?&#x2018;&#x201C;2 = | x â&#x2C6;&#x2019;3| . La prima funzione eâ&#x20AC;&#x2122; banalmente la legge della proporzionalitaâ&#x20AC;&#x2122; diretta, quindi una retta passante per lâ&#x20AC;&#x2122;origine del sistema di riferimento cartesiano.
La seconda funzione eâ&#x20AC;&#x2122; una funzione composta contenenente un valore assoluto.
Le intersezioni possono ben essere rappresentate dalla seguente figura nella quale si considera il k > 0.
Si osservi che la inclinazione di đ?&#x2018;&#x201C;1 varia al variare di k. Eâ&#x20AC;&#x2122; essenziale comprendere che per k positivo
varia il numero delle
soluzioni.
In particolare quando k = 1 il problema non ha soluzioni.
In questo caso infatti la retta đ?&#x2018;&#x201C;1 = đ?&#x2018;Ľ eâ&#x20AC;&#x2122; parallela alla semiretta đ?&#x2018;&#x201C;2 = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 3 definita per x > 3.
Dette rette non si intersecano, quindiâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;Ś Per k â&#x2C6;&#x160; (0, 1) il problema ammette due soluzioni. In questo caso, infatti la retta di equazione đ?&#x2018;&#x201C;1 = đ?&#x2018;Ľ interseca le due semirette di origine x = 3. Il caso k = 0 fa corrispondere la funzione đ?&#x2018;&#x201C;1 allâ&#x20AC;&#x2122;asse delle ascisse, quindi il problema ammette una soluzione particolare unica tale che sia x = 3.
Eâ&#x20AC;&#x2122; poi immediato studiare il caso in cui sia k un parametro negativo, cioeâ&#x20AC;&#x2122; sia k < 0.
In questo caso sono possibili due sottocasi. Nel caso sia k =â&#x2C6;&#x2019;1 la funzione đ?&#x2018;&#x201C;1 = â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ľ eâ&#x20AC;&#x2122; parallela alla semiretta đ?&#x2018;&#x201C;2 = 3 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ definita per x < 3. In questo caso risulta che i due luoghi sono paralleli.
Da cioâ&#x20AC;&#x2122; discende che in caso sia k =â&#x2C6;&#x2019;1 il numero delle soluzioni eâ&#x20AC;&#x2122; zero.
Nel caso sia k â&#x2C6;&#x160; (â&#x2C6;&#x2019;â&#x2C6;&#x17E;, 0) â&#x2C6;&#x2019; {â&#x2C6;&#x2019;1} il problema ammette una sola soluzione, come eâ&#x20AC;&#x2122; facile vedendo graficamente disegnando una retta inclinata negativamente.
In buona sostanza il quesito eâ&#x20AC;&#x2122; traducibile in linguaggio algebrico presupponendo i seguenti sistemi:
Caso k > 0 | k â&#x2030; 1
Caso k < 0 | k â&#x2030; â&#x2C6;&#x2019;1
prima soluzione
soluzione unica
kđ?&#x2018;Ľ1 = 3 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ1
kđ?&#x2018;Ľ3 = 3 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ3
k>0|kâ&#x2030; 1
đ?&#x2018;Ľ3 < 0
0 < đ?&#x2018;Ľ1 < 3 seconda soluzione kđ?&#x2018;Ľ2 = đ?&#x2018;Ľ2 â&#x2C6;&#x2019; 3 đ?&#x2018;Ľ2 > 3
Un possibile ampliamento del problema che potrebbe essere proposto potrebbe essere il seguente:
Studiare al variare di due parametri đ?&#x2018;&#x2DC;1 e đ?&#x2018;&#x2DC;2 il numero delle soluzioni dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione đ?&#x2018;&#x2DC;1 x = |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;2 | con due possibili restrizioni sul secondo parametro, ponendo ad esempio đ?&#x2018;&#x2DC;2 positivo oppure ponendo đ?&#x2018;&#x2DC;2 < 0. Nel caso banale đ?&#x2018;&#x2DC;2 = 0 si ha il caso dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione đ?&#x2018;&#x2DC;1 x = |đ?&#x2018;Ľ | che per đ?&#x2018;&#x2DC;1 â&#x2030; 0 ammette sempre una soluzione salvo che per đ?&#x2018;&#x2DC;1 â&#x2030; Âą 1.
La figura da conto di quanto detto.
In questo caso il problema ammette sempre soluzione in quanto (0, o) eâ&#x20AC;&#x2122; comune alle due curve.
Nel caso invece sia đ?&#x2018;&#x2DC;1 = Âą 1 allora il problema ammette infinite soluzioni in quanto nei due casi la retta si sovrappone alle due semirette che individuano la funzione contenente il valore assoluto. In modo analogo si puoâ&#x20AC;&#x2122; trattare il caso generale dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione đ?&#x2018;&#x2DC;1 x = |đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;2 | con due possibili restrizioni sul secondo parametro, ponendo ad esempio đ?&#x2018;&#x2DC;2 positivo oppure ponendo đ?&#x2018;&#x2DC;2 < 0. Nel caso đ?&#x2018;&#x2DC;2 < 0 il secondo membro diviene eguale a |đ?&#x2018;Ľ + | đ?&#x2018;&#x2DC;2 | | con questa corrispondente situazione grafica per lo zero della funzione.
Si ammetta ad esempio sia đ?&#x2018;&#x2DC;2 = â&#x2C6;&#x2019;2 . Allora si avrebbe | x â&#x2C6;&#x2019;(â&#x2C6;&#x2019;2)| = |đ?&#x2018;Ľ + 2| e lo zero della funzione si ha nel punto x = â&#x2C6;&#x2019;2 e in generale sotto la condizione data lo zero si ha nel punto x = â&#x2C6;&#x2019;|đ?&#x2018;&#x2DC;2 | . A questo punto lo studio del numero delle funzioni si ricava dalle intersezioni delle curve, agevolmente.
APPENDICE 2
Ricerca del minimo di una funzione somma di funzioni contenenti valori assoluti
Sia data una funzione f(x) del tipo f(x) = |đ?&#x2018;&#x201C;1 (x)| + |đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)| Siano đ??ź1 e đ??ź2 i domini delle funzioni |đ?&#x2018;&#x201C;1 (x)| đ?&#x2018;&#x2019; |đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)| . Essi sono, ovviamente, anche i domini delle funzioni đ?&#x2018;&#x201C;1 (x) đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;&#x201C;2 (x). Il dominio di f(x) eâ&#x20AC;&#x2122; đ??ź1 â&#x2C6;Š đ??ź2 . La funzione eâ&#x20AC;&#x2122; definita se đ??ź1 â&#x2C6;Š đ??ź2 â&#x2030; â&#x2C6;&#x2026;. In un mio precedente elaborato (Appunti matematici n. 34, ottobre 2017) si era considerato il caso della ricerca del minimo della funzione f(x).
Il caso piuâ&#x20AC;&#x2122; banale eâ&#x20AC;&#x2122; quello che esistano (uno o piuâ&#x20AC;&#x2122; valori reali) per cui sia f(x) = 0.
In quella occasione si considerava il caso di due funzioni, una affine e una di secondo grado completa e si evinse la condizione che doveva esistere tra i parametri delle funzioni affincheâ&#x20AC;&#x2122; fosse f(x) eguale a zero. La condizione di minimo tale che sia f(x) = 0 eâ&#x20AC;&#x2122; che esista almeno un đ?&#x2018;Ľ0 tale che sia đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ0 ) = đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ0 ) = 0. Non eâ&#x20AC;&#x2122; detto in generale che detto valore comune alle due funzioni esista. Siano, rispettivamente, đ?&#x2018;Ľ1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ2 gli elementi rappresentativi degli insiemi che individuano gli zeri delle due funzioni.
Siano, nella ipotesi piuâ&#x20AC;&#x2122; generale, che detti insiemi siano disgiunti, cioeâ&#x20AC;&#x2122; che nessun elemento di un insieme sia eguale ad ogni altro elemento dellâ&#x20AC;&#x2122;altro insieme.
Sotto queste ipotesi si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che: f(đ?&#x2018;Ľ1 ) = |đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ1)| â&#x2030; 0 f(đ?&#x2018;Ľ2 ) = |đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ2)| â&#x2030; 0
Se si ipotizza che le funzioni đ?&#x2018;&#x201C;1 (x) e đ?&#x2018;&#x201C;2 (x) siano continue. Da cioâ&#x20AC;&#x2122; discende la continuitaâ&#x20AC;&#x2122; di f(x). Poicheâ&#x20AC;&#x2122; in generale f(đ?&#x2018;Ľ1 ) = |đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ1 )| â&#x2030; f(đ?&#x2018;Ľ2 ) = |đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ2 )| la funzione f(x) non eâ&#x20AC;&#x2122; costante ed essa, poicheâ&#x20AC;&#x2122; continua, deve poter assumere ogni valore y | y â&#x2C6;&#x160; âŚ&#x2039; min (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 ) , max (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )âŚ&#x152;. Se Im f = âŚ&#x2039; min (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 ) , max (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )âŚ&#x152; si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che min f = min (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )) Ogni y â&#x2C6;&#x160; ( min (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )) , max (f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )) non puoâ&#x20AC;&#x2122; ovviamente essere il minimo della funzione in quanto detti y sono tali che y > min ((f(đ?&#x2018;Ľ1 ), f(đ?&#x2018;Ľ2 )). Queste considerazioni forse andrebbero ampliate e sviluppate.
In ogni caso eâ&#x20AC;&#x2122; possibile dare una interpretazione intuitiva della soluzione del problema. Le due funzioni đ?&#x2018;&#x201C;đ?&#x2018;&#x2013;â&#x2030;¤2 (x) sono riferite al medesimo piano ed hanno un minimo in quanto non sono costanti (per ipotesi).
La funzione considerata eâ&#x20AC;&#x2122; costituita dalla somma delle due funzioni prese in valore assoluto. Siano đ?&#x2018;Ľ1 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ2 i punti per i quali le funzioni |đ?&#x2018;&#x201C;1 (x)| e |đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)| hanno valore minimo comunque â&#x2030;Ľ 0. Se đ?&#x2018;Ľ1 = đ?&#x2018;Ľ2 allora detto punto eâ&#x20AC;&#x2122; quello a cui corrisponde il minimo di |đ?&#x2018;&#x201C;1 (x)| e |đ?&#x2018;&#x201C;2 (x)|. Si consideri quindi il caso sia đ?&#x2018;Ľ1 â&#x2030; đ?&#x2018;Ľ2 . Un esempio grafico chiarisce il senso della spiegazione intuitiva. Nel grafico sono considerate con due distinti colori due esempi di funzioni non negative aventi minimi traslati.
La figura rilevante eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente.
La funzione somma puoâ&#x20AC;&#x2122; essere ottenuta traslando opportunamente una delle due funzioni e il minimo della fuzione somma puoâ&#x20AC;&#x2122; essere calcolato come min f(x) = đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ1 ) + đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ2 + |đ?&#x2018;Ľ1 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ2 |). La seconda modalitaâ&#x20AC;&#x2122; eâ&#x20AC;&#x2122; f(x) = đ?&#x2018;&#x201C;2 (đ?&#x2018;Ľ2 ) + đ?&#x2018;&#x201C;1 (đ?&#x2018;Ľ1 â&#x2C6;&#x2019; |đ?&#x2018;Ľ1 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ2 |). Questo eâ&#x20AC;&#x2122; un approccio piuâ&#x20AC;&#x2122; generale di quello avviato nel precedente elaborato e copre i casi di minimi in punti di non derivabilitaâ&#x20AC;&#x2122; delle funzioni, come solitamente accade coi moduli.
La pregrassa osservazione finale potrebbe apparire errata e in realtaâ&#x20AC;&#x2122; lo eâ&#x20AC;&#x2DC; quando si hanno casi di non derivabilitaâ&#x20AC;&#x2122;.
Ma cioâ&#x20AC;&#x2122; non eâ&#x20AC;&#x2122; errato in senso generale in quanto esistono funzioni contenenti valori assoluti che hanno un minimo in un punto nel quale la derivata esiste ed eâ&#x20AC;&#x2122; nulla. Eâ&#x20AC;&#x2122; il caso delle funzioni y = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ 2 +đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? = 0 con a > 0 e con 4ac > đ?&#x2018;? 2 Sotto queste condizioni si ha y = |đ?&#x2018;Ś|
La corrispondente situaizone grafica per due distinte funzioni aventi questa caratteristica potrebbe essere la seguente.
In entrambi i casi le fuzioni hanno un minimo e nel punto di minimo la derivata prima si annulla.
APPENDICE 3
Sulla definizione di limite
Nel precedente numero di Appunti matematici n. 34 dellâ&#x20AC;&#x2122;ottobre 2017 ho impostato una serie di osservazioni relativamente alla nozione di limite di una funzione di una variabile reale.
Non sono stato assolutamente conforme nel procedere secondo gli schemi delle dimostrazioni đ?&#x203A;ż â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x153;&#x20AC; che sono peraltro inconfutabili.
Ho ripensato ai passi dimostrativi che hanno determinato uno scostamento dale consuete modalitaâ&#x20AC;&#x2122; dimostrative contenute nella migliore manualistica.
Eâ&#x20AC;&#x2122; bene ritornare su alcuni aspetti della questione per meglio focalizzarli.
Sotto questo profilo non eâ&#x20AC;&#x2122; necessario â&#x20AC;&#x201C; e non ve ne eâ&#x20AC;&#x2122; ragione logica alcuna â&#x20AC;&#x201C; porre đ?&#x153;&#x20AC; = 0. A stretto rigore il porre đ?&#x153;&#x20AC; = 0 eâ&#x20AC;&#x2122; una condizione piuâ&#x20AC;&#x2122; forte dello scrivere đ?&#x2018;Ľ â&#x2020;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ0 in quanto conduce a definire formalmente đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;Ľ0 .
Lo scrivere đ?&#x153;&#x20AC; â&#x2020;&#x2019; 0+ equivale a đ?&#x2018;Ľ â&#x2020;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ0 .
APPENDICE 4
Ripasso di alcune parti dellâ&#x20AC;&#x2122;algebra
La divisione dei polinomi
Per i polinomi si usa lâ&#x20AC;&#x2122;algoritmo euclideo. Dati due polinomi A(x) e B(x) tali che grad(A(x)) â&#x2030;Ľ grad(B(x)) si puoâ&#x20AC;&#x2122; scrivere che A(x)= đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;&#x2026;(đ?&#x2018;Ľ).
Q(x) eâ&#x20AC;&#x2122; detto quoziente mentre R(x) eâ&#x20AC;&#x2122; detto resto della divisione. Da A(x)= đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;&#x2026;(đ?&#x2018;Ľ) dividendo per B(x) â&#x2030; 0 si ha: đ??´(đ?&#x2018;Ľ) đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;&#x2026;(đ?&#x2018;Ľ)
= đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ľ) + đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ) da cui, immediatamente si ha:
đ??´(đ?&#x2018;Ľ)
đ?&#x2018;&#x2026;(đ?&#x2018;Ľ)
â&#x2C6;Ť đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ = â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;&#x201E;(đ?&#x2018;Ľ)đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ + â&#x2C6;Ť đ??ľ(đ?&#x2018;Ľ) đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;Ľ
Eâ&#x20AC;&#x2122; utile fare qualche esempio di divisione di polinomi. (x) = 7đ?&#x2018;Ľ 2 + 5x +2 , B(x) = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 1. 7đ?&#x2018;Ľ 2 + 5x +2
x â&#x2C6;&#x2019;1
â&#x2C6;&#x2019;(7đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; 7đ?&#x2018;Ľ)
7x +12
12x +2 â&#x2C6;&#x2019;(12đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; 12) 14 Quindi si ha Q(x) = 7x +12 e R(x) = 14. A(x) = đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ 2 + bx +đ?&#x2018;? , B(x) = đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC; (k > 0) đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ 2 +
+ đ?&#x2018;?
bx
â&#x2C6;&#x2019;(đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ 2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ) (b+đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;)đ?&#x2018;Ľ
đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019;1 ax +(đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;)
+đ?&#x2018;?
â&#x2C6;&#x2019; âŚ&#x2039;((b+đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;)đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;) đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;)
R(x) = đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;(đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;) Q(x) = ax +(đ?&#x2018;? + đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x17D;)
Le soluzioni dellâ&#x20AC;&#x2122;equazione di II grado Il trinomio đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;? ha sempre due zeri. Essi sono reali se vale la condizione đ?&#x2018;? 2 â&#x2C6;&#x2019; 4đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;? â&#x2030;Ľ 0.
Altrimenti le soluzioni sono complesse coniugate.
La formula risolutiva eâ&#x20AC;&#x2122; ben nota ed eâ&#x20AC;&#x2122; la seguente:
đ?&#x2018;Ľ1,2 =
â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;?Âąâ&#x2C6;&#x161;đ?&#x2018;?2 â&#x2C6;&#x2019;4đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;? 2đ?&#x2018;&#x17D;
Quando risulta essere đ?&#x2018;? 2 â&#x2C6;&#x2019; 4đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;? = đ?&#x2018;&#x153; lâ&#x20AC;&#x2122;equazione di II grado ammette le đ?&#x2018;?
due soluzioni reali e coincidenti đ?&#x2018;Ľ1,2 = â&#x2C6;&#x2019; 2đ?&#x2018;&#x17D;.
Le proprietaâ&#x20AC;&#x2122; delle potenze in R
In svariate parti di questo elaborato sono state utilizzate le ben note proprietaâ&#x20AC;&#x2122; delle potenze dei numeri reali che per comoditaâ&#x20AC;&#x2122; si riassumono come segue: đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ś = đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ+đ?&#x2018;Ś đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ś
= đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś
đ?&#x2018;&#x17D;0 = 1 â&#x2C6;&#x20AC;đ?&#x2018;&#x17D; > 0. (đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľ )đ?&#x2018;Ś = đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś
La definizione e le proprietaâ&#x20AC;&#x2122; dei logaritmi
Del logaritmo puoâ&#x20AC;&#x2122; essere data una definizione formale banale.
Dicesi logaritmo di un numero reale positivo r rispetto ad una base b lâ&#x20AC;&#x2122;esponente x rispetto al quale elevare la base per ottenere il numero dato. Formalmente si scrive đ??żđ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;? r = đ?&#x2018;Ľ e quindi đ?&#x2018;? đ?&#x2018;Ľ = đ?&#x2018;&#x;. Tra le possibili basi si utilizzano ampiamente đ?&#x2018;? = 10 e b = đ?&#x2018;&#x2019;, numero di Nepero.
Sono particolarmente utili alcuni elementari teoremi, la cui dimostrazione discende direttamente dalla definizione di logaritmo. log đ?&#x2018;Ľđ?&#x2018;Ś = đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D; đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;Ś con x > 0 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ś > 0 đ?&#x2018;Ľ
log đ?&#x2018;Ś = đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;Ľ â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;Ś con x > 0 đ?&#x2018;&#x2019; đ?&#x2018;Ś > 0 logđ?&#x2018;Ľ đ?&#x2018;&#x2DC; = đ?&#x2018;&#x2DC;đ?&#x2018;&#x2122;đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;&#x201D;đ?&#x2018;Ľ
I teoremi sono veri per ogni base positiva.
Quando si scrive log(x) si intende che la base eâ&#x20AC;&#x2122; 10, cioeâ&#x20AC;&#x2122; log(x) = log10 đ?&#x2018;Ľ. I logaritmi in base e si indicano come ln(x), abbreviazione di logaritmo naturale. 1
In questo elaborato si eâ&#x20AC;&#x2122; evidenziato che â&#x2C6;Ť đ?&#x2018;Ľdx = ln |đ?&#x2018;Ľ| + đ?&#x2018;?. Da qui la spiegazione analitica dellâ&#x20AC;&#x2122;integrale quale area sottesa dalla 1
curva y = đ?&#x2018;Ľ.
Allâ&#x20AC;&#x2122;uopo riporto un paragrafo del numero 6 di Appunti matematici del giugno 2015.
15. Definizione analitica del logaritmo Oltre alla definizione elementare di logaritmo ne esiste una analitica per la quale dato un đ?&#x2018;Ľ1
x > 0 viene definito logaritmo naturale di x, L(x), lâ&#x20AC;&#x2122;integrale L(x) = â&#x2C6;Ť1 dt. đ?&#x2018;Ą
Per x > 1 L(x) ha una interpretazione geometrica, costituendo lâ&#x20AC;&#x2122;area sottesa dalla curva 1/t nel piano t (in ascissa) e y in ordinata.
La funzione logaritmo gode di tre fondamentali proprietà: L(1) = 0 L’(x) = 1/x L(ab) = L(a) + L(b) È ben evidente che tutte le proprietà ordinarie dei logaritmi (teoremi dei logaritmi) valgono anche in questo contesto.
APPENDICE 5
Le principali identitaâ&#x20AC;&#x2122; goniometriche utili al calcolo integrale
Dando per scontate le nozioni trigonometriche fondamentali eâ&#x20AC;&#x2122; utile avere a disposizione un elenco di identitaâ&#x20AC;&#x2122; trigonometriche.
Esse sono di fondamentale importanza per le sostituzioni trigoometriche utili al calcolo integrale per calcolare i cosiddetti integrali trigonometrici. đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;2 (đ?&#x2018;Ľ) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; 2 (đ?&#x2018;Ľ) = 1 1 +đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201D;2 (đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? 2 (đ?&#x2018;Ľ) 1 +đ?&#x2018;?đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x201D;2 (đ?&#x2018;Ľ) = đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;? 2 (đ?&#x2018;Ľ) 1
đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;2 (đ?&#x2018;Ľ) = 2(1 â&#x2C6;&#x2019;cos(2đ?&#x2018;Ľ)) 1
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; 2 (đ?&#x2018;Ľ) = 2(1 +cos(2đ?&#x2018;Ľ)) 1
sin(x)cos(x) = 2sin(2x)
Alcune identitaâ&#x20AC;&#x2122; coinvolgono archi distinti detti x ed y rispettivamente. 1
sin(x)cos(y) = 2âŚ&#x2039;sin(x â&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś) + sin(đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś)âŚ&#x152; 1
sin(x)sin(y) = 2âŚ&#x2039;cos(xâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś) â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś)âŚ&#x152;
1
cos(x)cos(y) = 2âŚ&#x2039;cos(xâ&#x2C6;&#x2019;đ?&#x2018;Ś) + đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x2018;Ľ + đ?&#x2018;Ś)âŚ&#x152; đ?&#x2018;Ľ
1 â&#x20AC;&#x201C; cos(x) = 2đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x203A;2 (2) đ?&#x2018;Ľ
1 + cos(x) = 2đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; 2 (2) đ?&#x153;&#x2039;
1 Âą sin(x) = 1 Âą cos( 2 â&#x2C6;&#x2019; đ?&#x2018;Ľ)
Fermo restando che le definizioni delle funzioni goniometriche sono date a partire dalla circonferenza goniometrica eâ&#x20AC;&#x2122; utile ricordare che esse, equivalentemente, pososno essere date con riferimento a relazioni tra gli elementi di un triangolo rettangolo.
Sia dato un triangolo rettangolo ABC di lati a b, e c.
đ?&#x153;&#x2039;
Lâ&#x20AC;&#x2122;angolo đ?&#x203A;ź eâ&#x20AC;&#x2122; retto e misura 2 rad. Gli altri due angoli sono complementari.
Per ognuno dei tre angoli interni del triangolo ABCdi lati a, b e c pososno essere definite le funzioni trigoometriche sin(.), cos(.), tang(.) dalle quali poi si ricavano le ulteriori.
Ad esempio si puoâ&#x20AC;&#x2122; porre che:
sin(đ?&#x203A;ž) =
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; (đ?&#x203A;ž) =
đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;
=
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;
=
đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17D;
đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17D;
sin(đ?&#x203A;ž)
tang(đ?&#x203A;ž) = cos(Îł) =
đ?&#x2018;? đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;?
đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153;
= đ?&#x2018;? đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;&#x17D; = đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;
Da queste â&#x20AC;&#x153;definizioniâ&#x20AC;? eâ&#x20AC;&#x2122; possibile ricavare le altre grandezze trigonometriche, come la cotangente, la secante e la cosecante.
Si osservi che quando ci si riferisce allâ&#x20AC;&#x2122;angolo retto, che nel caso della figura eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;angolo đ?&#x203A;ź nasce una complicazione terminologica in quanto đ?&#x153;&#x2039;
scrivendo sin(đ?&#x203A;ź = 2 ) =
đ?&#x2018;&#x161;đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018; đ?&#x2018;˘đ?&#x2018;&#x;đ?&#x2018;&#x17D; đ?&#x2018;&#x2018;đ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x2122; đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x17D;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018; đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x153; đ?&#x2018;&#x2013;đ?&#x2018;?đ?&#x2018;&#x153;đ?&#x2018;Ąđ?&#x2018;&#x2019;đ?&#x2018;&#x203A;đ?&#x2018;˘đ?&#x2018; đ?&#x2018;&#x17D;
andrebbe evidenziato che
cateto opposto e ipotenusa si identificano nel medesimo segmento.
đ?&#x153;&#x2039;
cos(đ?&#x203A;ź = 2 ) non eâ&#x20AC;&#x2122; definibile con queste modalitaâ&#x20AC;&#x2122;. Quale cateto â&#x20AC;&#x153;adiacenteâ&#x20AC;? considerare ?
Ho introdotto queste relazioni solo ed in quanto utilizzate con riferimento ad alcuni integrali.
Eâ&#x20AC;&#x2122; sicuramente conveniente riferirsi alla loro definizione apartire dalla circonferenza goniometrica di equazione đ?&#x2018;Ľ 2 + đ?&#x2018;Ś 2 = 1. Puoâ&#x20AC;&#x2122; poi essere utile ricordare che sin(đ?&#x203A;ź) = cos(đ?&#x203A;˝) coerentemente con la definizione di coseno che deriva dalla contrazione di complementi sinus (seno dellâ&#x20AC;&#x2122;angolo complementare).
BIBLIOGRAFIA
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Galligani, Lagana’, Mazzone, Esercitazioni di analisi matematica, ECIG, 1987.
ANTICIPAZIONE
Il prossimo numero di Appunti matematici sara’ dedicato alla teoria dei limiti.
Karl Weierstraβ sara’ il matematico in copertina.
Egli sistemo’ definitivamente la teoria dei limiti.
PROPRIETA’ LETTERARIA
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