Didatticamente 2011 n. 2

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BOLLETTINO DEL COLLEGIO DEI PROFESSORI DI PSICHIATRIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE MED25

Formazione medica specialistica Al Sig. Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica Al Prof. Giuseppe Pizza Al Sen. Guido Viceconte All’Avv. Vincenzo Nunziata Al Prof. Alessandro Schiesaro Al Dott. Daniele Livon Ai Componenti la Commissione Parlamentare “Cultura” Ai Componenti la Commissione Parlamentare “Affari Sociali” E p.c. Al Sig. Ministro della Salute Roma, 18 settembre 2011 Abbiamo appreso in data 16 settembre u.s. dell’emendamento del Ministero della Salute all’AC 4274, con il quale si modifica drammaticamente la formazione specialistica di area medica. Il Collegio dei Professori del SSD MED/25 Psichiatria esprime all’unanimità sconcerto per tale emendamento che di fatto stravolge l’attuale percorso formativo specialistico che poneva al centro della formazione l’acquisizione graduale dell’autonomia gestionale sotto la guida di docenti universitari, nel pieno rispetto dell’apprendimento progressivo e tutorato delle conoscenze, delle abilità e dei comportamenti relazionali. Il Collegio dei Professori del SSD MED/25 Psichiatria sottolinea inoltre con preoccupazione come l’accorciamento del percorso formativo dei futuri psichiatri produrrà – a causa dell’incompleta acquisizione delle competenze psicoterapeutiche collocate negli ultimi anni di corso e caratterizzanti le attitudine alla prescrizione farmacologica insieme alla programmazione riabilitativa – gravi conseguenze sulla qualità, appropriatezza ed eticità delle cure specialistiche sia nell’area della psichiatria che nell’area della psichiatria di liaison e della medicina psicosomatica. Tali effetti negativi saranno subito a loro volta causativi di peggioramento del rapporto costi/risultati con aumento dei ricoveri e aggravio degli aspetti economici. Appaiono infatti irrealizzabili alla luce di questo emendamento quegli step formativi e valutativi che avevano consentito la modernizzazione, in chiave internazionale, del percorso specialistico post laurea. Mancherà una reale verifica dell’apprendimento delle competenze e delle capacità cliniche; il Docente ed il Tutore non potranno valutare giornalmente la progressione dello specialista in formazione attraverso valutazioni complete e scrupolose in itinere.

Lo specializzando appare altresì nell’emendamento divenire un dipendente a tempo definito del Servizio Sanitario Nazionale, senza quelle garanzie che la riforma delle Scuole di Specializzazione aveva sottolineato come indispensabili (rete formativa con docenti con definiti compiti didattici e requisiti scientifici). L’emendamento infatti recita: “A partire dal terzo anno di corso … (gli specializzandi vengono inseriti)… all’interno delle attività ordinarie delle unità operative delle aziende sanitarie ...”. Non esistono quindi garanzie sugli aspetti formativi, né sulle valutazioni dell’operato svolto dagli specializzandi. In molti casi gli specializzandi potrebbero coprire ruoli vuoti dovuti a carenza di organico. Tutto ciò, peraltro, rischia di avere conseguenze rilevanti sul piano delle garanzie per il cittadino utente del SSN, il quale ha il pieno diritto di esigere che i processi diagnostici e terapeutici a cui verrà sottoposto vengano effettuati da personale medico che, essendo in formazione, agisca, per quanto in autonomia, sotto una costante e stretta supervisione da parte dei rispettivi docenti. L’utilizzo dei medici specializzandi come sostanziale sostitutivo di personale specialistico già formato, che sembra costituire la ratio occulta dell’emendamento per sopperire alle carenze di organico del SSN, costituisce dunque un potenziale rischio per gli utenti e una facilmente immaginabile fonte di ulteriore contenzioso medico legale, peraltro con una ingiusta sovraesposizione del medico in formazione in sede penale e civile, e con inimmaginabili riflessi in tema di responsabilità da parte delle amministrazioni. E occorre anche considerare l’assenza di conformità del provvedimento con le disposizioni formative Europee in materia di specializzazione. Questo emendamento cancella con poche righe il lungo lavoro condotto in questi ultimi anni, in risposta alle direttive Europee, dai Collegi, dalle Società scientifiche di tutti i settori scientifico-disciplinari e dal Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica attraverso l’Osservatorio sulle Scuole di Specializzazione. Un percorso formativo specialistico carente/insufficiente verrebbe pagato ad alto prezzo dalle generazioni future, anche in termini di salute pubblica. Ci uniamo alla richiesta di Andrea Lenzi Presidente del Consiglio Universitario Nazionale, il quale sottolinea la necessità che le Scuole di Specializzazione “Restino nell’ambito dei percorsi della formazione universitaria con un contatto stretto fra specializzandi e Atenei per mantenere il «pieno valore a livello europeo» del titolo”. Il Collegio dei Professori del SSD MED/25 Psichiatria auspica che il Sig. Ministro dell’Università e della Ricerca

Scientifica intervenga con forza contro questo emendamento all’AC 4274 proposto dal Ministro della Salute che cancella di fatto l’apprendimento progressivo e tutorato delle conoscenze e delle abilità degli Specializzandi. Il Collegio infine invita il Sig. Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica a concordare altresì con il Ministro della Salute un percorso che garantisca una formazione specialistica post laurea di livello Europeo con acquisizione graduale dell’autonomia gestionale sotto la guida di docenti universitari in un rapporto stretto fra Specializzandi ed Atenei. Nel ringraziarVi per l’attenzione, inviamo distinti ossequi. Il Collegio dei Professori di Psichiatria di prima fascia Alberto Siracusano Presidente del Collegio

IN QUESTO NUMERO

1

Formazione medica specialistica

2

Art. 13 del Disegno di Legge in materia di formazione medica specialistica

2

Intercollegio: sulla formazione medica specialistica

3

Più psichiatria per la formazione del futuro medico Secondo Fassino, Giovanni Abbate Daga

7

Autonomia e consenso all’atto medico Francesco D’Agostino

Realizzato con il contributo di

Didatticamente

Anno II, numero 2, luglio-dicembre 2011

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