Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, Aut. GIPA/C/RM/13/2011 – I.R.
Tre anni insieme per riportare
il bambino al centro delle scelte sociali
Società Italiana di Pediatria 2009-2012: il bilancio di un impegno concreto
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Tre anni insieme
Perché questo numero speciale? E Eccoci qui. Eccoci giunti alla fine del mandato del Consiglio Direttivo guidato da Alberto G. Ugazio. Molti si chiederanno: perché dedicare un numero speciale di “Pediatria” al bilancio di fine mandato? Ce n’era davvero bisogno? Noi di “Pediatria” crediamo di sì. Non per celebrare l’azione di chi, oggettivamente, in questi tre anni ha guidato la Società Italiana di Pediatria verso un percorso di modernizzazione. Ma perché, sulla scorta di quanto avviene già ormai da qualche anno nelle pubbliche amministrazioni, anche la Società Italiana di Pediatria – come ogni moderna organizzazione su base elettiva – deve dar conto ai soci del proprio operato e del raggiungimento degli obiettivi programmati. Dare agli elettori strumenti per valutare le scelte e i risultati raggiunti da chi è stato eletto garantisce infatti trasparenza e favorisce il dialogo. È proprio questa la funzione del Bilancio di Fine Mandato: uno strumento di “gestione della fiducia”, non a caso adottato prima dal settore privato (con il bilancio sociale) e poi anche dalle pubbliche amministrazioni. Ma attenzione. Quella che vi presentiamo non vuole essere una mera lista delle cose fatte, degli obiettivi centrati e di quelli solo parzialmente raggiunti rispetto al programma presentato a suo tempo. Vuol essere anche un bilancio sui valori sociali, sulle strategie, sulle scelte a monte che hanno guidato le singole azioni e che hanno avuto come unico principio-guida ciò che Supplemento a “Pediatria”
Pediatria anno 2 | numero 11 novembre 2012
Magazine ufficiale della Società Italiana di Pediatria (SIP) via Gioberti 60 00185 Roma Tel. 06 4454912 www.sip.it redazione@sip.it
Direttore Scientifico Alberto E. Tozzi Direttore Cinthia Caruso
la Società Italiana di Pediatria va dicendo da tempo: occorre riportare il bambino al centro delle scelte politiche e sociali del nostro Paese. Sembra una frase fatta, ma riflettiamo: oggi il bambino e l’adolescente sono davvero al centro delle scelte politiche e sociali del Paese? La risposta la conosciamo: non lo sono. Riportarceli resta ancora la grande sfida di chi guiderà nei prossimi anni la Società Italiana di Pediatria. (cc)
Pubblicità e promozione Tiziana Tucci Tel. 06 862 82 323 t.tucci@pensiero.it
Redazione Rino Agostiniani Francesco De Luca Marina Macchiaiolo Domenico Minasi
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 586/2002
Redazione editoriale David Frati Manuela Moncada
Individuale E 40,00 Istituti, enti, biblioteche E 80,00 Estero E 120,00
Abbonamenti 2012
Allegato a cura di Il Pensiero Scientifico Editore via San Giovanni Valdarno 8 00138 Roma Tel. 06 862 821 Fax 06 862 82 250 www.pensiero.it www.facebook.com/ PensieroScientifico twitter.com/ilpensiero Direttore responsabile Giovanni Luca De Fiore
Progetto grafico e impaginazione Typo srl, Roma Immagini © 2012 Photos.com Stampa Arti Grafiche Tris via delle Case Rosse 23 00131 Roma novembre 2012
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2010
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Tre anni insieme
Tre anni di lavoro e impegno per il cambiamento
G
Intervista al Presidente uscente Alberto G. Ugazio, che fa un bilancio del suo mandato
Giunto alla scadenza del mandato, Alberto G. Ugazio lascia l’incarico di Presidente della Società Italiana di Pediatria. Il primo dicembre passerà il testimone a Giovanni Corsello, con cui in questi tre anni ha condiviso le scelte più importanti: tre anni di serrato lavoro, di grande impegno profuso insieme a tutto il Consiglio Direttivo per dare alla Società Italiana di Pediatria un’immagine più moderna, più aperta, più dinamica e per difendere la Pediatria universalistica dai numerosi attacchi ai quali è stata sottoposta. Ora è il tempo delle riflessioni e dei bilanci, di tirare le somme su quanto si è fatto e, da qui, provare a immaginare il futuro: quello della Pediatria e della Società Italiana di Pediatria. Professor Ugazio, da dove siete partiti? Quali erano gli obiettivi che vi siete posti all’atto dell’insediamento? Essenzialmente tre. Il primo era la necessità di orientare la Società verso una visione moderna della Pediatria, che considera la salute del bambino fortemente condizionata dall’ambiente e dalla società in cui vive. Ecco perché in questi anni ci siamo occupati di tematiche apparentemente lontane dalla Pediatria ‘classica’: l’inquinamento, la scuola, il rapporto con il web, gli stili di vita, la tutela dei bambini extracomunitari... Il secondo obiettivo era quello di dare risposta ai nuovi bisogni di salute del bambino e dell’adolescente: quelli collegati alle malattie croniche e quelli che derivano dalle nuove opportunità di promuovere in età evolutiva la salute dell’adulto e dell’anziano. Da qui la necessità di investire nella formazione pediatrica e al contempo di ripensare le modalità organizzative e gestionali della rete assistenziale pediatrica. Ma per cogliere queste sfide – e qui veniamo all’ultimo obiettivo – era necessario anzitutto promuovere una rapida modernizzazione, quindi una radicale riorganizzazione interna della Società. È evidente che si tratta di obiettivi di lungo periodo e che per realizzarli occorrono molto
più di tre anni. Certo, tutto ciò che abbiamo realizzato è sempre stato mosso da queste tre esigenze. Quali sono le cose di cui va più fiero, per le quali le piacerebbe essere ricordato? Abbiamo molto lavorato – lo posso affermare con orgoglio e senza timore di smentita – e la maggioranza dei Consiglieri ha svolto il suo ruolo con grande impegno. So di cadere nell’irrituale ma sento di doverne citarne almeno due: l’attuale Presidente Giovanni Corsello con cui ho condiviso passo passo tutto questo percorso e il Tesoriere Mimmo Minasi, che ha svolto un ruolo propulsivo determinante in tutte le iniziative di questi tre anni. Quanto alle realizzazioni del Direttivo non posso non citare per primo il nuovo Statuto, che è finalmente quello di una Società contemporanea anche perché introduce per la prima volta il voto elettronico su base regionale, minimizzando gli spostamenti e i relativi costi. Questo è a mio avviso uno dei segnali più importanti di modernizzazione e autentica democratizzazione della nostra Società. Ma vado soprattutto fiero degli Stati Generali della Pediatria, perché rappresentano il segno più significativo – vorrei dire, emblematico – del cambiamento del no-
stro ruolo professionale e della nostra missione che non è più soltanto quella di curare il bambino malato o di prevenire le malattie. È quella di assicurargli salute e benessere, quindi di promuovere un’individualità e un ambiente fisico e sociale a misura di bambino. I pediatri non possono più illudersi di far bene il proprio lavoro se non interagiscono da leader con la società nella quale il bambino cresce. Il mio timore è che troppi colleghi non si siano ancora resi conto di quanto sia cruciale questo mutamento. È in gioco la stessa sopravvivenza della Pediatria universalistica. Ritengo importante anche l’istituzione dei Maestri della Pediatria, perché in un momento così delicato per la Pediatria italiana è utile proporre ai più giovani figure di riferimento, modelli cui ispirare il proprio iter umano e professionale. Ma credo che una delle principali innovazioni di questi tre anni sia la rivista “Pediatria”, che è molto più di quanto non appaia ad un’occhiata superficiale, è davvero un nuovo modo di fare comunicazione. Com’è nata l’idea di realizzare un maga zine della Società Italiana di Pediatria? Da una considerazione molto semplice: il pediatra italiano, proprio in quanto “uni-
5 versalista” deve necessariamente coltivare moltissimi interessi: deve occuparsi di otite, di artrite reumatoide, di polmonite, di inserimento del bambino a scuola, di nutrizione, della equanimità delle cure per il bambino migrante, di problemi adolescenziali come le malattie sessualmente trasmesse o le droghe. Come può tenersi aggiornato con le tradizionali riviste di formazione-informazione alle quali eravamo abituati fino a ieri, caratterizzate da lunghi articoli, magari scientificamente validi, ma che il pediatra non ha il tempo materiale per leggere? Ci siamo perciò ispirati al modello di “AAP News”, la rivista dell’American Academy of Pediatrics (non a caso la Pediatra statunitense è universalistica come la nostra): abbiamo puntato su un prodotto “giornalistico”, molto agile, con notizie sintetiche corredate da bibliografie e link per chi vuole approfondire. Leggendo “Pediatria”, il pediatra che non ha avuto il tempo materiale per leggere gli articoli originali saprà comunque che l’ecografia dell’esofago è inutile per la diagnosi di reflusso gastroesofageo o che i bambini con cardiopatia congenita possono avere qualche problema di sviluppo neuropsicomotorio.
Era necessario
anzitutto promuovere una rapida modernizzazione, quindi una radicale riorganizzazione interna della Società
I pediatri non
possono più illudersi di far bene il proprio lavoro se non interagiscono da leader con la società nella quale il bambino cresce
La rivista “Pediatria”
è molto più di quanto non appaia ad un’occhiata superficiale, è davvero un nuovo modo di fare comunicazione
Venivamo
da Congressi Nazionali con più di 600 tra speaker, oratori, moderatori: abbiamo ridotto questo numero di due terzi aumentando di molto il livello qualitativo
È indispensabile
che la SIP affianchi i pediatri italiani per favorire e accelerare un impiego sempre più diffuso e pervasivo del web
In alto: Il Direttivo SIP 2009-2012. Sotto: Il Presidente Alberto G. Ugazio e il Vicepresidente Giovanni Corsello.
Sotto la sua Presidenza abbiamo anche vi sto Congressi molto diversi dal passato... Venivamo da Congressi Nazionali con più di 600 tra speaker, oratori, moderatori: abbiamo ridotto questo numero di due terzi aumentando di molto il livello qualitativo. Posso affermare senza timore di smentita che il 68° Congresso Nazionale può essere considerato uno dei congressi pediatrici di più alto livello scientifico e formativo di questi ultimi 10 anni, in Italia e all’estero. Che significato ha il Congresso oggi, nel l’era della comunicazione digitale, nella quale un pediatra ha tanti strumenti con cui può tenersi aggiornato? Il Congresso ha una forte valenza di orientamento culturale: chi vi prende parte deve tornare a casa con idee nuove e più chiare sulle strade che sta imboccando la Pediatria internazionale. E poi c’è il ruolo di una formazione continua di altissimo livello nelle varie branche della Pediatria. Ma rappresenta anche un’occasione preziosa di incontro, di scambio di idee, di confronto. Vista l’attuale situazione economica, a mio avviso si potrebbe riflettere sull’opportunità di tornare a formule già sperimentate in passato: abbinare ad esempio il Congresso della Società Italiana di Pediatria ai Con-
gressi di Società affiliate. Sono convinto che la formula congressuale andrà incontro nei prossimi anni a mutamenti molto profondi anche perché ogni nostra attività è sempre più permeata, condizionata ma anche facilitata dal web. Forse i Congressi sopravviveranno soltanto come occasione d’incontro e di riflessione comune. C’è qualcosa che non è riuscito a realizza re? Che cosa suggerirebbe al nuovo Diret tivo di mettere ai primi posti dell’agenda? La risposta è facile: la maggior parte delle cose che avremmo voluto realizzare! Tutta l’editoria della SIP va ripensata, tenendo conto dei nuovi orientamenti culturali del pediatra e dei nuovi fabbisogni formativiinformativi. Vanno inoltre rafforzati i servizi per i soci: abbiamo cominciato a farlo portando le riviste consultabili da poche centinaia a 1.500, migliorando sostanzialmente l’offerta assicurativa, introducendo strumenti finanziari come la carta di credito SIP. Ma devono aumentare ancora molto in quantità e qualità. Soprattutto, bisogna rafforzare il rapporto con i genitori e, più in generale, con il mondo dei bambini e degli adolescenti: cosa più difficile perché richiede tante risorse da investire nella comunicazione. Abbiamo cominciato ad aprire un varco con “Conoscere per Crescere”, la rivista destinata alle famiglie, ma occorre sfruttare al meglio tutte le potenzialità del sito web che deve diventare nei prossimi anni un punto di riferimento per tutti i pediatri e per tutti i genitori. È indispensabile che la SIP affianchi i pediatri italiani per favorire e accelerare un impiego sempre più diffuso e pervasivo del web: tutta quanta la Medicina, e la Pediatria in particolare, sono ormai troppo complesse perché si possano prendere decisioni clinico-terapeutiche sicure ed efficaci senza l’ausilio del web. E c’è tanto altro su cui dobbiamo lavorare: i social network per i contatti con i ragazzi e le famiglie, la telemedicina, le teleconferenze. Come vede la Società Italiana di Pediatria tra 10 anni? Come un punto di riferimento autorevole e credibile per tutta la società quando si debbano prendere decisioni che coinvolgono i bambini e al contempo per bambini, ragazzi e genitori alla ricerca di informazioni chiare, formulate con semplicità ma tutte fondate sulle prove di efficacia. La vedo come il partner per eccellenza del pediatra, al suo fianco per aiutarlo ad aiutare i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie. (cc)
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Tre anni insieme
La nuova casa dei pediatri Riaperta la sede della Presidenza
Tutte le innovazioni che hanno rivoluzionato la casa comune dei pediatri italiani
La SIP dal 2003 era di fatto rimasta senza sede, ospite per i Direttivi di una società di servizi, dopo aver fruito per decenni di una propria sede a Roma. La nuova sede di via Gioberti, in pieno centro e a due passi dalla Stazione Termini, è oggi un punto di riferimento per la SIP e per tutte le Società affiliate.
Un nuovo logo Il bambino visto nel contesto della propria famiglia e quindi della società che deve accoglierlo e aiutarlo a crescere: è questo il messaggio rappresentato dal nuovo logo adottato dalla SIP.
Una Società più attenta all’etica Istituiti per la prima volta il Collegio dei Probiviri e il Comitato di Bioetica, che ha il compito di valutare l’adesione ai principi di correttezza etica dell’attività della Società Italiana di Pediatria.
Un nuovo Statuto e un nuovo regolamento Nuove regole che mutano profondamente gli assetti societari mettendo le sezioni regionali al centro delle scelte strategiche, in linea con la regionalizzazione della Sanità. Per la prima volta entrano nel Direttivo i delegati del Consiglio (Sezioni regionali) della Consulta (Società affiliate) e della Conferenza (Gruppi di studio). Tra le novità le elezioni telematiche su base regionale per il rinnovo del Consiglio Direttivo.
Nascono 11 nuove Commissioni Trasformazione in Commissioni dei Gruppi di studio con meno di 50 iscritti e istituzione di 11 nuove Commissioni su temi emergenti che riflettono l’ampliamento della sfera di interessi della Pediatria: Farmacologica Clinica Pediatrica, Bambino e Ambiente, Fibrosi Cistica, Cooperazione con i Paesi in via di Sviluppo, Medicina dello Sport, Allattamento al seno e alimenti prima infanzia, Scientifica Internazionale, Terapia semi intensiva e intensiva pediatrica, E-health, Commissioni Congiunte SIP-SIMGePeD e SIP-SIMM (Società Italiana Medici Manager).
7 Istituito il Gruppo di studio sulle Medicine Complementari Con il compito di valutare l’entità della loro diffusione tra i pediatri italiani e dare ai pediatri e ai genitori informazioni sulle corrette modalità di utilizzo. Come primo atto è stata promossa un’indagine tra i pediatri sull’uso delle medicine complementari.
Più formazione di qualità con il Golden Pediatric Event Un regolamento per la certificazione degli eventi residenziali di elevato livello formativo: un processo estremamente rigoroso che consente di tracciare un confine indiscutibile e oggettivo tra formazione di qualità e pseudo-formazione.
Cambia la comunicazione
Con “Conoscere per Crescere” l’informazione arriva alle famiglie Per fare corretta informazione riguardo ad argomenti di carattere medico, preventivo e sociale sul mondo dei bambini e degli adolescenti, è nato “Conoscere per Crescere”, il periodico della SIP approdato anche in edicola grazie ad accordi con testate nazionali come “QN – Quotidiano nazionale” (“il Resto del Carlino”, “Il Giorno”, “La Nazione”) e “Giornale di Sicilia”.
Uno degli ambiti in cui maggiormente si è impegnato il Direttivo è stato il rafforzamento della comunicazione. È stato istituito presso la sede di Roma l’ufficio comunicazione che promuove e mantiene contatti costanti con i media. Realizzata per la prima volta la brochure istituzionale; la rassegna stampa che totalizza migliaia di articoli è stata resa disponibile online. Dalla partnership con Il Pensiero Scientifico Editore sono nati il nuovo sito web della SIP (www.sip.it finora 16.280 visite, 12.197 visitatori unici, 50.797 pagine visualizzate, 61,5% di nuovi visitatori nell’ultimo mese) e “Pediatria”, il primo magazine della Società Italiana di Pediatria (18 numeri usciti) con informazione scientifica “short”, che rappresenta ormai il punto di riferimento informativo per i pediatri italiani e il luogo di incontro di tutte le componenti della Società (Società affiliate, Sezioni regionali, Gruppi di studio).
E Roma conquista Europaediatrics Assegnata a Roma l’edizione 2015 di Europaediatrics, il Congresso European Paediatric Association (EPA/UNEPSA) che si svolge ogni due anni in un Paese diverso.
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Tre anni insieme
La SIP per i bambini N
Non solo innovazioni sul fronte interno, ma anche un grande impegno per i bambini hanno caratterizzato questi tre anni di attività del Consiglio Direttivo, che ha promosso numerosi progetti volti a tutelare la salute non solo fisica, ma anche psichica e sociale dei bambini e degli adolescenti. Eventi di grande impatto mediatico come gli Stati Generali della Pediatria hanno chiamato a raccolta tutta la società civile. I progetti realizzati, anche in collaborazione con istituzioni e con altre organizzazioni, hanno riguardato diversi ambiti: dalla prevenzione dell’obesità alla tutela dei minori immigrati e alle raccomandazioni per ospedali e scuole a misura di bambino. Non è mancato l’impegno politico volto a difendere e riaffermare il diritto alla salute dei bambini e degli adolescenti, oggi purtroppo messo in discussione dai tagli alla spesa sociale. La Società Italiana di Pediatria è intervenuta con una dura presa di posizione contro la proposta di affidare i bambini ai medici di Medicina Generale dopo i 6 anni di età: una proposta ritirata anche grazie al clamore mediatico suscitato dalla protesta. Contro i tagli previsti dalla Spending review la Società Italiana di Pediatria si è fatta pro- Non solo buone intenzioni e decaloghi. Per motrice del “Manifesto per il diritto alla favorire l’umanizzazione dei reparti pediasalute dei bambini e degli adolescenti in Ita- trici italiani la Società Italiana di Pediatria lia” sottoscritto da 36 tra associazioni e So- d’intesa con l’ABIO (Associazione per il cietà scientifiche. Con il documento “Verso Bambino in Ospedale) ha messo a punto la Nuova rete Pediatrica Integrata” la Socie- uno strumento concreto: il bollino di quatà Italiana di Pediatria ha proposto alle isti- lità per le Pediatrie “a misura di bambino”. tuzioni un modello di riorganizzazione Si tratta di una certificazione che consente della rete pediatrica per venire incontro alle di verificare in quali strutture ospedaliere del Paese trovano concreta applicazione i nuove esigenze di cura della società. principi sanciti dalla “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale”, uno strumento di orientamento per i geniNella pagina, due momenti della firma del Manifesto tori sulla qualità dei reparti pediatrici, ma per il diritto alla salute anche uno stimolo per gli ospedali a mie al benessere dei bambini e degli adolescenti in Italia. gliorare la qualità dell’accoglienza, passan-
Ospedali più umani con il bollino di qualità ABIO-SIP
do dal concetto di curare a quello di “prendersi cura”, cioè accogliere il bambino e l’adolescente ammalato, tenendo sempre conto dei suoi bisogni emotivi, affettivi, culturali. Come funziona in concreto il progetto? Partendo dai principi della “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale”, la Fondazione ABIO Italia e la SIP, insieme a PROGEA/Joint Commission International, hanno individuato standard di riferimento concreti e misurabili, che permettono di definire i livelli di qualità ed i comportamenti che i reparti di Pediatria devono rispettare nell’erogazione dei servizi di diagnosi e cura. Tali criteri sono racchiusi nel Manuale per la certificazione della “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale”. Al termine del percorso di valutazione e di certificazione, realizzato da valutatori indipendenti, ai reparti di Pediatria che rispettano gli standard fissati nel Manuale viene rilasciata la certificazione ABIO/SIP. I primi due ospedali a ottenere il bolino di qualità sono stati il Sant’Orsola di Bologna e il Niguarda di Milano, numerosi quelli che hanno aderito al progetto il cui iter è ancora in corso.
Con il Ministero un progetto per prevenire l’obesità Sostenere l’educazione a una sana alimentazione e a corretti stili di vita sin dalla prima età per prevenire sovrappeso e obesità; promuovere interventi di educazione alla salute rivolti alla famiglia e sensibilizzare i genitori, attraverso la figura del pediatra, a mettere in atto azioni concrete dalla nascita fino a 6 anni di età. Questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa siglato tra la SIP e il Ministero della Salute, con il coinvolgimento attivo della SIPPS, Società di Pediatria Preventiva e Sociale. Nell’ambito dell’intesa, che si inserisce nel Programma “Guadagnare Salute” promosso dal Ministero della Salute, ha preso il via il progetto di prevenzione primaria del l’obesità infantile “MiVoglioBene”, che attraverso il coinvolgimento dei pediatri italiani ha l’obiettivo di favorire una maggior attenzione dei genitori allo stile di vita dei bambini nelle primissime età della vita per ridurre la prevalenza di eccesso ponderale nell’età successiva e da adulti. In particolare il Progetto ha individuato dieci azioni di importanza fondamentale per ridurre il rischio di obesità tra le quali: allattamento esclusivo al seno almeno per i primi sei mesi di vita, apporto proteico controllato fino a 2 anni, sospensione del biberon entro 2 anni, eliminazione di succhi e tisane, uso limitato della tv e giochi all’area aperta. Il progetto prevede che queste 10 regole vengano attuate, tutte insieme, dal pediatra di famiglia coinvolgendo i genitori in maniera attiva nel progetto, “stringendo un’alleanza” con loro nell’interesse della salute del figlio. Per la concreta realizzazione del progetto nel l’ambito della campagna “Mangiar bene conviene”, è stata stilata la guida “Allarme obesità, combattiamola in 10 mosse”, distribuita a tutti i pediatri italiani, ed è stata creata un’area informativa
9 Nel mondo circa
43 milioni
di bambini sotto i 5 anni di età sono in sovrappeso.
In Europa è mediamente in sovrappeso
un bambino su cinque, uno su tre nella fascia 6-9 anni.
a disposizione dei pediatri sui siti internet della Società Italiana di Pediatria e della Società di Pediatria Preventiva e Sociale. Nell’ambito del progetto è nato inoltre il Network Genitori Pediatri Scuola, che prevede la distribuzione di materiale informativo presso le scuole e in una seconda fase la presenza dei Pediatri SIP e SIPPS nei principali Istituti didattici per incontrare i bambini e coinvolgerli, con il supporto degli insegnanti, in attività ludico-didattiche mirate a guidarli verso stili di vita sani, combattendo così l’obesità.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità in Europa è responsabile del 2-8% dei costi sanitari e del 10-13% dei decessi.
L’Italia conta oltre
un milione
di bambini in sovrappeso (di cui 400 mila obesi) quindi a rischio di andare incontro in età adulta a diabete, malattie cardiovascolari e addirittura tumori.
10 Se a scuola l’ambiente è spento
e disadorno
determina sentimenti di indifferenza, estraneità e disagio.
Un uso corretto dei colori favorisce benessere e armonia. Alle materne e alle elementari meglio pareti color salmone e giallo per ridurre nervosismo e ansia.
No a lunghi corridoi con tutte le classi affacciate su un lato, meglio spazi interconnessi.
No a sedie e banchi riciclati o spaiati,
perché altezze e grandezze scoordinate provocano scoliosi e disattenzione.
Ogni scuola, ma soprattutto quelle dell’infanzia, dovrebbe avere uno spazio
esterno recintato ad uso esclusivo dei bambini.
Tre anni insieme
Scuole a misura di bambino: le linee-guida della SIP I bambini trascorrono a scuola da 4 a 8 ore al giorno per almeno 10 anni. E alla lunga un ambiente inadeguato può causare problemi di salute, mal di testa, stress, irritabilità, oltre che difficoltà di concentrazione, quindi scarso rendimento scolastico e difficoltà relazionali. Partendo da questa constatazione la Società Italiana di Pediatria ha realizzato il Documento “La Scuola che vogliamo”, che contiene le Raccomandazioni per realizzare scuole a misura di bambino, su richiesta della Regione Abruzzo che le ha adottate nell’ambito del Piano Straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici colpiti dal sisma del 2009. Le linee-guida sono state redatte integrando la normativa esistente con i più recenti studi scientifici che hanno messo in luce l’impatto prodotto dalle sollecitazioni ambientali – luce, colori, rumori, qualità dell’aria etc. – non solo sulla salute, ma anche sul benessere psicologico. Studi questi di cui gran parte dell’edilizia scolastica non tiene ancora conto, considerato che il 54% degli edifici è stato costruito tra il 1900 e il 1965 e che spesso si tratta di edifici nati con altre finalità. Il documento rappresenta, quindi, uno strumento aggiornato, con indicazioni
operative per le istituzioni e i tecnici che programmano interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle scuole. Ma quali sono le caratteristiche della scuola ideale? Luce il più possibile naturale, diretta e ben distribuita per evitare non solo disturbi alla vista, ma anche riflessi negativi sul comportamento; sulle pareti colori tenui come salmone, giallo e arancio pallido per aumentare la concentrazione e ridurre l’ansia. E ancora, vernici bio, comfort termico e purezza dell’aria, garantita da impianti di areazione e filtraggio, per prevenire allergie e patologie respiratorie in continuo aumento tra i bambini.
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L’impegno per i bambini stranieri “La salute è un diritto di tutti”: con questo slogan la Società Italiana di Pediatria, insieme alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, ha presentato un documento di consenso per chiedere alle istituzioni di garantire a tutti i minori stranieri presenti in Italia il pieno riconoscimento dei loro diritti, primo tra tutti quello alla salute, in particolare all’assistenza del pediatra di famiglia. A tutt’oggi questi bambini possono accedere alle strutture sanitarie soltanto per prestazioni urgenti ed essenziali, come le vaccinazioni. Per favorire una migliore integrazione dei bambini stranieri SIP e SIMM hanno chiesto inoltre l’estensione del permesso di soggiorno per gravidanza fino a un anno di vita del bambino e la possibilità di completare gli studi, almeno fino al compimento del 14esimo anno di età, per coloro che hanno cominciato un percorso di studio in Italia anche se in condizione di irregolarità giuridica. Il documento è stato assunto dalla Conferenza Stato-Regioni come base di lavoro per proposte legislative che estendano ai bambini stranieri irregolari l’assistenza del pediatra di famiglia.
Verso la nuova rete pediatrica integrata In una società in cambiamento, in cui mutano le condizioni familiari e sociali e con esse anche la domanda di salute, ha ancora un senso il nostro modello di organizzazione delle cure pediatriche? La Società Italiana di Pediatria, anticipando il Governo, ha redatto una proposta di riassetto della rete pediatrica portata all’attenzione delle Istituzioni e volta a superare le criticità attuali della Pediatria. Un innovativo documento (“Verso la Nuova Rete Pediatrica Integrata”), su cui sono stati chiamati a esprimersi tutti i pediatri italiani attraverso il sito www.sip.it, e che delinea un modello di assistenza H24 sette giorni su 7 da attuarsi attraverso le “Pediatric-Home”, ovvero le equipe socio- sanitarie multispecialistiche e multidisciplinari, in cui i pediatri vengono affiancati da altre figure professionali per dare risposte alla sempre più complessa domanda di salute, garantendo continuità assistenziale. Come tutte le proposte coraggiose e davvero innovative il Documento accanto a entusiastici commenti ha ricevuto le critiche di chi vuol mantenere lo status quo.
Sono circa
un milione
i minori stranieri che vivono in maniera regolare nel nostro Paese, oltre la metà dei quali nati in Italia.
Esiste un piccolo
esercito di “invisibili”,
che non hanno pieno riconoscimento di alcuni diritti, premessa perché possano crescere sereni e perché si possano porre le basi per una convivenza civile.
L’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale deve essere
garantita a tutti i minori stranieri
presenti in Italia, indipendentemente dallo status dei genitori.
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Tre anni insieme
Gli Stati Generali: una grande innovazione Nel 2011 il Direttivo della Società Italiana di Pediatria, in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente che ricorre il 20 novembre, ha istituito per la prima volta gli Stati Generali della Pediatria, un’inedita manifestazione che si svolge in contemporanea in tutte le Regioni italiane, con tavole rotonde dedicate a un tema comune a tutte le iniziative individuato di anno in anno dal Direttivo. Attraverso gli Stati Generali della Pediatria la SIP, da sempre attenta ai temi non solo di salute ma anche sociali dell’infanzia e dell’adolescenza, si propone di chiamare a raccolta genitori, giornalisti, magistrati, istituzioni, in sostanza tutta la società civile, per costruire alleanze strategiche a favore dei bambini assieme a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di infanzia. La prima edizione degli Stati Generali della Pediatria, che si è svolta il 19 novembre 2011, è stata dedicata al tema “Bambini, adolescenti e web” ed è stata realizzata con il patrocinio della Polizia di Stato-Polizia Postale, riscuotendo un grande successo sia in termini di partecipazione sia in termini di visibilità mediatica. In occasione degli Stati Generali della Pediatria, i pediatri hanno lanciato il “Manifesto per un uso positivo e sicuro del Web”, che contiene le principali indicazioni rivolte al mondo della scuola, alle famiglie e alle
istituzioni per promuovere un uso positivo della Rete. Un documento senza divieti e prescrizioni, che chiede invece più investimenti, a cominciare dalla scuola, per accrescere le competenze digitali dei bambini e degli adolescenti del nostro Paese, ancora troppo svantaggiati rispetto a quelli europei, e quindi anche più esposti ai rischi della Rete, come rileva un’indagine realizzata in 25 Paesi Europei dalla rete Eu kids Online nell’ambito del Safer Internet Programme della Commissione Europea. Dopo il successo del primo anno, la Società Italiana di Pediatria ha promosso nel 2012 la seconda edizione degli Stati Generali della Pediatria, che si è tenuta il 17 novembre. “Nutrizione e salute dal bambino all’adulto”: questo il tema scelto che ha visto a confronto tutti gli attori che a vario titolo si occupano di indirizzi nutrizionali e stili di vita dei bambini (genitori, scuola, media, industria alimentare) con l’obiettivo di intraprendere percorsi condivisi e sinergici per promuovere, sin dalle prime età della vita, l’adozione di una corretta nutrizione, indispensabile per prevenire malattie mortali e invalidanti del l’adulto, come diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, osteoporosi.
Nelle foto due momenti dell’evento di Roma.
Un Manifesto contro i tagli alla Sanità Non toccate la salute dei bambini. È l’appello lanciato a luglio 2012 da ben 36 tra associazioni, Società scientifiche, sindacati del mondo pediatrico, che hanno sottoscritto il “Manifesto per il diritto alla salute e al benessere dei bambini e degli adolescenti in Italia” promosso dalla Società Italiana di Pediatria. Un’iniziativa tanto clamorosa ha trovato la sua ragione nei segnali nient’affatto positivi che in tempi di tagli e di Spending review riguardano purtroppo anche l’area pediatrica. Ne sono testimonianza i tentativi maturati in seno alle Regioni di affidare ai medici generalisti l’assistenza sanitaria dopo il 6° anno di vita, di cancellare la figura dell’infermiere pediatrico, ed il sempre più frequente ricovero di bambini e soprattutto di adolescenti con malattie acute e croniche nei reparti con adulti e in ambienti non a misura di bambino. Ecco
perché di fronte a tutto ciò la Società Italiana di Pediatria ha sentito la necessità di promuovere un’iniziativa forte che riafferma il diritto dei bambini di essere assistiti da personale medico, infermieristico e professionale specializzato, di essere accolti in reparti ospedalieri a loro dedicati e curati in ambienti consoni. E non è un caso che anche il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza abbia dato piena adesione all’iniziativa.
13 Tutti i minori hanno diritto a
un’assistenza altamente qualificata da parte di personale specialistico e in ambienti dedicati e sicuri.
Promuovere e tutelare la salute dei bambini di oggi significa ridurre il numero di adulti e anziani malati di domani, destinati ad assorbire la quota di gran lunga più rilevante della spesa sanitaria.
Crescono i posti per gli specializzandi Accogliendo la proposta della Società Italiana di Pediatria, lanciata in occasione del Congresso nazionale dell’ottobre 2010, l’allora ministro della Salute Ferruccio Fazio ha aumentato i posti di specializzazione universitaria, passati da 215 a 250. La misura era stata chiesta a seguito di uno studio realizzato dalla stessa SIP che metteva in luce la carenza di pediatri. In particolare veniva calcolato che, in assenza di correttivi, nel 2025 vi sarà un deficit di 3000 professionisti e che il 2020 sarà l’ultimo anno in cui si riuscirà a garantire in Italia l’assistenza sanitaria pediatrica. Da qui la richiesta di aumentare i posti di specializzazione per invertire la tendenza e salvare il modello della Pediatria universalistica.
È ormai provato che un maggiore investimento nei primi anni di vita determina un ritorno sociale ed economico molto più alto della spesa sostenuta.
Queste “spese” vanno quindi considerate veri e propri
investimenti strategici
cui il nostro Paese non può rinunciare se realmente crede nel proprio futuro.
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Tre anni insieme
Con Crescere Protetti
Attraverso “Crescere Protetti”, il portale creato da un progetto Napisan-Dettol con la consulenza di SIP e SItI per rispondere ai dubbi delle mamme e dare loro informazioni su tutti gli aspetti che riguardano la cura e la protezione del neonato e il benessere della neo-mamma. http://www.crescereprotetti.it/ CLIENTE
Reckitt Benckiser
PROGETTO
Logo ‘Crescere Protetti’
TAVOLA
1
DATA
31/01/2012
Con la Commissione Europea
Alleanze per la cura del bambino
Partecipando al “Safer Internet Day (SID)”, giornata istituita dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Safer Internet per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei nuovi media tra i più giovani. Nel corso degli anni il Safer Internet Day è diventato un evento annuale a livello mondiale celebrato in oltre 70 Paesi in tutto il mondo.
Con le Società pediatriche internazionali
Con l’American Academy of Pediatrics (AAP) la SIP promuove, in base a uno specifico accordo, la traduzione e la distribuzione in Italia delle pubblicazioni dell’AAP, una produzione scientifica vastissima e autorevolissima rivolta sia ai pediatri sia alle famiglie. Con l’Asociación Española de Pediatría (AEP) per realizzare iniziative congiunte per la ricerca scientifica, la diffusione delle evidenze, la Formazione Continua, la promozione di manifestazioni pubbliche e il rapporto con i decisori politici e istituzionali. E nel 2012 per la prima volta un rappresentante italiano entra nel Board dell’ALAPE (Asociación Latinoamericana de Pediatría): è Manuel Castello, presidente della Commissione Scientifica Internazionale della SIP.
Con Save the Children Insieme a Save the Children con le campagne “Every One” per combattere la mortalità infantile e “A mani ferme” contro le punizioni corporali. Insieme alla “Fondazione con il Sud” e Save the Children Italia con la campagna “Crescere al Sud” per affrontare i problemi che riguardano l’attuazione dei diritti dei minori nel Mezzogiorno.
15
L
La SIP ha sempre investito molto nella collaborazione con altre realtà che si occupano di cure pediatriche. Negli ultimi anni però – rispondendo alla sua missione di tutela della salute del bambino non solo dal punto di vista sanitario in senso stretto ma anche considerando il diritto dei minori alla salute e al benessere in senso lato – ha posto grande attenzione al contesto psicologico e sociale dell’infanzia. Ne è risultata la partnership con enti molto diversi tra loro che, ciascuno con la sua missione specifica, formano insieme alla SIP un fronte comune di promozione a 360° della salute pediatrica e della qualità delle cure: dalla maggiore attenzione posta alla formazione di chi si dedica alle cure palliative e alla terapia del dolore, alla difesa dei diritti dei bambini del sud Italia che si trovano in condizioni di svantaggio e disagio sociale.
Con il Gruppo CRC
La SIP partecipa dal 2009 al Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC), un network composto da 85 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, coordinato da Save the Children Italia e costituito nel dicembre 2000 con l’obiettivo prioritario di ottenere una maggiore ed effettiva applicazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (CRC) in Italia.
Con l’ISS
Grazie a un accordo con il Sistema Nazionale delle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS): la SIP contribuisce alla stesura delle linee guida e si impegna ad elaborare linee guida nel solo contesto del sistema nazionale delle linee guida. L’ISS dal canto suo si impegna a dare priorità alle linee guida pediatriche.
Con la Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus Con Federasma
Insieme a Federasma, la Federazione Italiana delle associazioni di sostegno ai malati asmatici e allergici, che rappresenta il punto di vista dei malati e promuove iniziative volte a coadiuvare i pazienti nella gestione e nel controllo della loro malattia. Insieme SIP e Federasma promuovono il diritto di accesso alle cure in ogni ambito sociale, compresa la scuola di ogni ordine e grado, il diritto di accesso alle terapie più appropriate senza diseguaglianze a livello nazionale e la ricerca nel campo delle malattie respiratorie e allergiche.
Insieme alla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus, che promuove e sostiene lo sviluppo delle cure palliative pediatriche e dell’assistenza domiciliare in varie Regioni italiane e che collabora da anni con il Ministero della Salute e con la European Association for Palliative Care. Obiettivi di questa intesa sono la definizione e realizzazione di pacchetti formativi ad alta qualificazione professionale nel settore delle cure palliative e della terapia del dolore in età pediatrica; la promozione a livello universitario di insegnamenti pre e post laurea in questo ambito, lo sviluppo di progetti di ricerca scientifica e la promozione di azioni comuni presso Ministero della Salute ed Enti locali.
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Tre anni insieme
La SIP per la conoscenza e la formazione G Garantire al bambino e all’adolescente la salute globale (fisica, psichica sociale) cui ha diritto vuol dire migliorare la conoscenza dei suoi bisogni per rendere più adeguate le risposte che la società può dare. Nascono così iniziative come Il Libro Bianco 2011 “La salute dei bambini” e “Bambini d’Italia”, il volume sulla storia dell’infanzia pubblicato nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Migliorare la conoscenza vuol dire anche rafforzare la formazione dei pediatri: cambiano i Congressi, e la SIP diventa Provider ECM.
Libro Bianco 2011 “La salute dei bambini” Come stanno i bambini italiani? Quali sono le principali sfide da affrontare per promuovere e tutelare la loro salute e quella degli adulti di domani? Per rispondere a queste domande la Società Italiana di Pediatria in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane – che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma – e con il coinvolgimento della Società Italiana Medici Manager ha realizzato il Libro Bianco 2011 “La salute dei bambini”, un’approfondita analisi dello stato di salute della popolazione pediatrica italiana fino a 18 anni di età e della qualità dell’assistenza sanitaria pediatrica nelle Regioni italiane. È questo un importante risultato conseguito dalla SIP. Infatti per la prima volta dopo 10 anni di un’attività che ha contribuito in maniera decisiva a innovare il mondo della Sanità italiana, i dati dell’Osservatorio hanno prodotto un volume interamente dedicato ai bambini. Le analisi, condotte da esperti di eccellenza sotto la Direzione Scientifica di Walter Ricciardi, Direttore dell’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chi-
rurgia dell’Università Cattolica, permettono infatti di pervenire a una migliore comprensione dei bisogni di salute dei bambini e all’elaborazione di modelli per una rete pediatrica in grado di dare risposta a questi bisogni con efficacia, efficienza e qualità. Saranno questi i contenuti del “Libro Verde” nel quale troveranno spazio le proposte organizzative e gestionali.
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“Bambini d’Italia” per contribuire alle celebrazioni dei 150 anni In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia la Società Italiana di Pediatria, in collaborazione con l’agenzia ANSA, ha realizzato il libro “Bambini d’Italia”, un volume storico-fotografico che ripercorre a grandi tappe alcuni tra i principali mutamenti che hanno riguardato la condizione dei bambini in Italia: dalle malattie carenziali all’obesità; dai primi ospizi marini ai moderni ospedali pediatrici; dai giochi di strada alla nascita di radio e tv sino ai bambini e agli adolescenti di oggi con il pc da una parte, l’iPod in contemporanea dall’altra e il telefonino sempre a portata di mano. Il libro – curato dal professor Giovanni Corsello con i contributi di Maria Giuseppina Gregorio, Patrizia Cincinnati e Fabio Sereni – è un viaggio nell’infanzia dalla seconda metà dell’Ottocento ai nostri giorni che ci racconta, anche attraverso la forza delle immagini, mutamenti tanto radicali da essere visibili anche sul piano fisico. Il miglioramento della qualità del l’alimentazione e la riduzione delle malattie carenziali e infettive hanno infatti nel l’ultimo secolo portato a un incremento del peso e della statura media, sia alla nascita sia nell’arco dell’età evolutiva, così come all’anticipo del menarca tra le adolescenti, anch’esso riconducibile, almeno in parte,
a fattori nutrizionali. Sembrano trascorsi millenni da quando la speranza di vita era di soli 35 anni, i tassi di mortalità infantile e precoce erano altissimi (23,2% contro lo 0,3 di oggi), il 62% dei bambini era analfabeta (benché la legge Coppini nel 1877 avesse reso obbligatoria e gratuita la scuola elementare) e il lavoro minorile aveva ritmi impensabili persino per gli operai adulti di oggi. “Bambini d’Italia” ha l’intento di tenere accesa la memoria sui progressi fatti non solo sul piano della lotta alle malattie carenziali e infettive, ma anche sul piano dei diritti sociali. Vuol essere un contributo per poter affrontare i problemi di oggi – la disgregazione della famiglia, la solitudine, l’obesità – con la memoria del passato.
In questa pagina alcune immagini tratte dal volume “Bambini d’Italia”.
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Tre anni insieme
Congressi nazionali: qualcosa è cambiato
Le tagcloud indicano la rappresentazione dei diversi argomenti per ciascun Congresso nazionale in proporzione alla loro frequenza. A maggiori dimensioni del termine che identifica l’argomento corrisponde una maggiore frequenza per numero di sessioni.
I Congressi nazionali sono un po’ il cuore della Società Scientifica. Proprio per questo un impegno speciale e una continua volontà di sperimentare soluzioni per una migliore soddisfazione dei soci hanno caratterizzato gli ultimi tre Congressi. Da un lato esiste la necessità di utilizzare un appuntamento annuale per aggiornare le proprie conoscenze pediatriche a quanto di più moderno sia disponibile. Una ulteriore funzione è quella di far incontrare professionisti con esperienze diverse perché le loro esperienze possano essere integrate. I Congressi di Pediatria devono essere come una grande piazza dedicata allo scambio multidirezionale delle informazioni e della conoscenza. Sulla base di questi principi sono stati costruiti gli ultimi tre Congressi della Società Italiana di Pediatria.
1
Interdisciplinarità
2
Interattività
3
Originalità
4
Protagonisti
È indispensabile che il pediatra si dedichi anche a discipline specialistiche diverse e che talvolta non fanno parte della Medicina, ma che entrano a pieno titolo nelle competenze necessarie al pediatra per garantire il benessere del bambino. Nei recenti congressi è stata privilegiata la partecipazione di relatori delle più disparate competenze, dall’economia alla tecnologia, all’architettura, alle scienze sociali e molto altro.
La partecipazione attiva è indispensabile perché le sessioni congressuali abbiano un impatto. Sono stati vietati i monologhi dei relatori per garantire in ciascuna sessione uno spazio dedicato esclusivamente alla discussione con i partecipanti.
Sono state privilegiate le sessioni che potessero offrire contenuti nuovi, di alto livello, non facilmente reperibili nella lettura dei testi e delle pubblicazioni scientifiche e che potessero rappresentare un contributo originale per i pediatri partecipanti.
È stata prestata la massima attenzione a limitare il numero di moderatori o di presidenti di sessione. Alla figura del moderatore è stato affidato sistematicamente il compito di favorire l’interattività con il pubblico. I relatori sono stati selezionati per competenza e capacità di comunicazione.
2010
2011
2012
19 5
Keynote lectures
6
Formazione
7
Pubblico
Lo spazio delle sedute plenarie è stato interpretato come l’occasione per presentare le prospettive di più elevato livello. Ospiti nazionali ed internazionali di grande levatura hanno toccato argomenti specialistici e talvolta di altre discipline nell’ottica di allargare l’orizzonte della Pediatria.
La formazione in sede congressuale deve integrare l’aggiornamento alle migliori evidenze con iniziative formative su argomenti di base. Su questo principio è stata costruita l’offerta formativa dei Congressi più recenti.
I congressi di Pediatria sono un servizio per i soci. Per questo motivo è essenziale che le richieste degli iscritti guidino la costruzione del programma congressuale. Per orientare il programma dell’ultima edizione è stato effettuato un sondaggio tra i soci sugli argomenti più richiesti.
8
Track per argomento
Per consentire ai soci di seguire sessioni tra loro coerenti dall’ultima edizione congressuale il programma prevede filoni per argomento che si tengono nella stessa sala e nella stessa fascia oraria.
La SIP diventa provider La Società italiana di Pediatria, per vocazione e secondo quanto previsto dal suo nuovo Statuto, promuove la Formazione Continua in Medicina su temi che attengono alla tutela e alla promozione della salute del bambino, dalla nascita all’adolescenza. Dal 2011 la SIP opera come provider per l’accreditamento di eventi formativi. Il provider SIP, con il suo comitato tecnico-scientifico in cui sono rappresentate le varie aree della Pediatria italiana, ha approvato un alto numero di eventi nei suoi piani formativi annuali. L’alta adesione dei soci alle attività formative SIP è espressione di una forte partecipazione societaria. Gli eventi accreditati si sono svolti in quasi tutte le Regioni d’Italia. Molti eventi sono stati proposti ufficialmente da Sezioni regionali, Gruppi di studio e Società affiliate, articolazioni organizzative della SIP e del mondo pediatrico che ruota intorno alla nostra Società. Per questi eventi il Consiglio Direttivo SIP ha previsto un percorso privilegiato che prevede il cofinanziamento della quota necessaria per le procedure di accreditamento. È stato realizzato inoltre il Manuale di qualità del provider SIP, secondo quanto richiesto dalla normati-
va vigente. La SIP sta lavorando alla realizzazione del dossier formativo per il pediatra, premessa per la costituzione del dossier personale di ciascun pediatra. Attraverso un questionario inviato a tutti i pediatri della SIP sono stati rilevati i bisogni formativi e le esigenze dei soci in tema di aggiornamento scientifico e culturale, in modo da poter costruire i piani formativi secondo modelli e proposte in linea con le aspettative dei soci e dei pediatri, dando al provider quel ruolo attivo che la normativa delinea. E per il futuro? La SIP sta lavorando sulla formazione a distanza (FAD). Il provider accrediterà percorsi di formazione in linea con l’esigenza di garantire l’acquisizione di crediti formativi anche al di fuori di eventi residenziali, che abbiano però il crisma della Società Italiana di Pediatria. Un’attenzione particolare la SIP continuerà ad averla per le Società affiliate, soprattutto per quelle che non sono provider autonomi accreditati, nell’ottica di garantire la multidisciplinarietà dell’offerta formativa ai soci e ai pediatri, e per contribuire a saldare una politica di integrazione tra la Pediatria generale e quella specialistica.
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Dalla parte dei pediatri Rivoluzione nelle polizze e nuovi servizi finanziari per i soci. E dal primo gennaio 2013 arrivano le nuove assicurazioni: più garanzie e meno costi
La rivoluzione polizze Nell’ultimo triennio il Direttivo SIP ha prestato grande attenzione a tutti quegli strumenti che possono aiutare il pediatra ad affrontare più serenamente il proprio lavoro ed i rischi che vi sono connessi. Grazie al lavoro svolto dalla Commissione Rischio Clinico è stato possibile offrire polizze assicurative a condizioni davvero vantaggiose, un risultato importante se si considera il proliferare delle cause da errore medico e il conseguente incremento dei premi assicurativi. La rivoluzione Polizze è partita il primo gennaio 2012 grazie a una accordo con Willis che ha previsto tre grandi novità: incremento del massimale della polizza SIP per la Responsabilità Civile Professionale (da € 2.500.000 a 5.000.000) con un aumento del premio molto contenuto; estensione del l’assicurazione per i danni cagionati dal so-
stituto nel caso in cui il pediatra di famiglia sia chiamato a risponderne; supersconti per gli specializzandi in Pediatria sulla polizza per la responsabilità civile professionale e tutela giudiziaria (massimale di € 2.500.000 per sinistro e per anno, con un premio annuale di soli € 190). Ma non finisce qui. Infatti dall’1 gennaio 2013 arriveranno condizioni ancora più vantaggiose: da un lato aumenta il massimale base che passa da € 2.500.000 a 3.000.000 per sinistro/anno e dall’altro si riducono i costi. In particolare viene abolito il sovrapprezzo per la responsabilità primariale e direttiva (con un risparmio di circa € 80 ad assicurato) e il sovrapprezzo di € 150 per l’assicurazione del sostituto, per gli specializzandi il premio si riduce di € 30 mentre il massimale aumenta passando da € 2.500.000 a 3.000.000.
Dall’1 gennaio 2013 aumenta il massimale base, che passa
da € 2.500.000 a 3.000.000 per sinistro/anno.
La SIP è in grado oggi di offrire la possibilità di lettura gratuita di
oltre 1450
testate scientifiche internazionali.
La Carta SIP-Enjoy Le riviste internazionali in full text Nuove assicurazioni ma anche nuovi servizi finanziari per i soci. Dalla collaborazione tra la SIP e il gruppo bancario UBI banca è nata la carta SIP-Enjoy: una carta prepagata che consente di pagare senza spese aggiuntive gli acquisti su internet e nei negozi che espongono il marchio Mastercard, e di prelevare gratuitamente presso tutti gli sportelli automatici in Italia e all’estero. Molti i vantaggi: il costo di emissione della carta è pari a € 1 (anziché 5) e il canone mensile è pari a € 0,5 (anziché 1). Nel costo è compreso il servizio di Internet Banking e l’ingresso in un programma fedeltà che prevede l’accumulo di punti da utilizzare a scelta nell’ambito del catalogo dedicato che include abbonamenti a riviste mediche specializzate e pubblicazioni specifiche di settore.
Uno dei servizi più richiesti dal pediatra è l’accesso al full text delle riviste scientifiche internazionali. Non tutti i pediatri infatti hanno la fortuna di lavorare in una istituzione che garantisce loro questo servizio. Inoltre, anche il professionista che gode di questo privilegio può trovarsi nella necessità di dover consultare un articolo scientifico mentre si trova in una altra sede, spesso casa propria. Quale migliore soluzione di garantire l’accesso alle riviste direttamente dalla pagina web della SIP? Abbiamo lavorato per rinegoziare i contratti di fornitura che già esistevano per la pagina web della SIP e per aumentare l’offerta di questo servizio. Si trattava di un obiettivo difficile per il fatto che la sottoscrizione di abbonamenti per le riviste scientifiche è molto costosa. Il negoziato condotto, tuttavia, ha avuto un brillante risultato. Dall’accesso online a circa 300 riviste scientifiche che garantiva, la SIP è in grado oggi di offrire la possibilità di lettura di oltre 1450 testate attraverso la pagina web. Non a caso la pagina di accesso alle riviste è tra le più cliccate del sito web della Società.
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Tre anni insieme
Un esempio per i giovani: i Maestri della Pediatria
Nel 2010 il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pediatria ha istituito il prestigioso riconoscimento di “Maestro della Pediatria”. La cerimonia di consegna del Premio ha luogo ogni anno in occasione del Congresso Nazionale. Con tale iniziativa la SIP ha inteso riconoscere e conferire uno speciale merito a coloro che hanno dato un contributo di eccellenza alla Pediatria in ambito clinico, scientifico, didattico sia in Italia e sia all’estero, indicandoli quali modello di vita da seguire per le giovani generazioni di pediatri.
2011
2010
A destra: Alberto G. Ugazio premia Giuseppe Roberto Burgio. Sotto: Giovanni Corsello premia Antonio Cao, Mario De Curtis premia Giorgio Maggioni.
Da sinistra a destra: Antonio Correra premia Luisa Massimo. Giovanni Corsello premia Gian Paolo Salvioli. Annamaria Staiano premia Salvatore Auricchio.
2012
Sopra: la riproduzione della medaglia consegnata ai Maestri della Pediatria.
Da sinistra a destra: Giovanni Corsello premia Marcello Orzalesi, Antonio Correra premia Stefano Guandalini.
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Il Consiglio Direttivo Presidente
Alberto Giovanni Ugazio
Vice Presidente
Antonio Correra
Direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell’IRCCS Bambino Gesù di Roma. Rappresenta la Società ed è responsabile dell’indirizzo generale dell’attività societaria.
Tesoriere
Domenico Minasi
Direttore dell’Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale SS. Annunziata di Napoli. Deleghe: Risk Management e Assicurazione.
Consiglieri
Rino Agostiniani Responsabile Area Materno-Infantile e Direttore dell’Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia dell’ASL3 di Pistoia. Deleghe: Sito Web e Mensile Societario.
Paolo Colleselli Professore associato di Pediatria presso l’Università di Padova. Già Direttore dell’UOC di Pediatria, Neonatologia e TIN Azienda ULSS n. 6 di Vicenza. Deleghe: Sezioni Regionali SIP.
Direttore del Dipartimento MaternoInfantile e Direttore dell’Unità Operativa di Pediatria (e ad interim della SC TIN) dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Deleghe: Rapporti con le Istituzioni.
Francesco De Luca Direttore Cardiologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera V. Emanuele Ferrarotto S. Bambino di Catania. Deleghe: Gruppi di Studio, Società Affiliate, Commissioni.
Coordinatori Commissioni Permanenti
Luigi Cataldi
Coordinatore della Commissione per la Formazione e la Ricerca. Cattedra di Pediatria presso l’Università Cattolica Sacro Cuore. Neonatologo del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Deleghe: Formazione e Rapporti internazionali.
Delegati
Giuseppe Di Mauro Delegato della Consulta delle Società Affiliate. Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Pediatra di famiglia, Aversa.
Revisori dei conti
Ordinario di Pediatria presso l’Università degli Studi di Palermo. Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria e TIN dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Palermo. Deleghe: Ricerca Scientifica e Editoria SIP.
Segretario
Direttore dell’Unità Operativa di Pediatria e Nido dell’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena (Reggio Calabria). Deleghe: Iniziative finanziarie.
Luca Bernardo
Vice Presidente
Giovanni Corsello
Alberto Fabio Podestà
Marcello Lanari
Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Età Evolutiva e dell’Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia dell’AO Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. Deleghe: Stati Generali della Pediatria e Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente.
Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria dell’Ospedale Nuovo Santa Maria della Scaletta di Imola. Direttore Scientifico di “Conoscere per Crescere”. Deleghe: Famiglie e Associazioni.
Riccardo Longhi
Maria Grazia Sapia
Coordinatore della Commissione per l’Assistenza e l’Organizzazione. Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como. Deleghe: Etica e Bioetica.
Alessandro Fiocchi
Coordinatore della Commissione per la Continuità e Qualità delle cure. Pediatra di famiglia, Rossano (Cosenza). Deleghe: Bambino e Ambiente.
Gian Paolo Salvioli
Delegato del Consiglio delle Sezioni Regionali. Presidente della SIP Lombardia. Direttore della Divisione Pediatrica dell’Ospedale Macedonio Melloni, Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano.
Giovanni Capocasale (Crotone), Gerardo Napoletano (Napoli), Massimo Palumbo (Viterbo).
Maestro della Pediatria. Delegato della Conferenza dei Gruppi di Studio. Segretario del Gruppo di studio SIP sulle Medicine Complementari. Past President della SIP. Professore emerito di Pediatria, Università di Bologna.
Il nostro Paese ha imboccato da decenni la strada dell’assistenza socio-sanitaria pediatrica universalistica: neonati, bambini e adolescenti hanno il diritto di essere assistiti sia sul territorio che in ospedale da personale medico, infermieristico, da professionisti e volontari specificamente formati e di essere accolti in ambienti “a misura di bambino” o di adolescente. Dal “Manifesto per il diritto alla salute e al benessere dei bambini e degli adolescenti in Italia” (luglio 2012)