Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Societa' italiana di pediatria: siti web Bimbi'.it
29/09/2014
GENERAZIONE "I LIKE", LO STUDIO DELLA SIP, SOCIETA' ITALIANA DI PEDIATRIA
6
Youfeed.it
29/09/2014
SOCIAL NETWORK, BOOM INCONTROLLATO E ALLARME MINORI
9
Cosenza.weboggi.it
28/09/2014
"TREDICENNI, PIU' GIOCO D'AZZARDO ONLINE. E SONO 'NOTTAMBULI' CONNESSI SU WHATSAPP"
10
Attual.it
27/09/2014
"TREDICENNI, PIU' GIOCO D'AZZARDO ONLINE. E SONO 'NOTTAMBULI' CONNESSI SU WHATSAPP"
11
Portaleducatori.it
27/09/2014
"TREDICENNI,
12
Youfeed.it
27/09/2014
TREDICENNI, PIU' GIOCO DAZZARDO ONLINE. E SONO NOTTAMBULI CONNESSI SU WHATSAPP
14
Download blog.it
26/09/2014
SOCIAL NETWORK, GIOVANI FRAGILI E INSICURI: ECCO L'INDAGINE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI PEDIATRIA
15
Guidone.it
26/09/2014
GIOVANI SEMPRE PIU' CONNESSI ED ESPOSTI AI PERICOLI DEL WEB
17
Intelligonews.it
26/09/2014
ITALIANI I PIU' ATTIVI SU FB, MA GLI ADOLESCENTI RISCHIANO GROSSO
18
Mydreams.it
26/09/2014
OCCHIO A CHI NAVIGA IN RETE CON LO SMARTPHONE
19
Quomedia.diesis.it
26/09/2014
I RAGAZZI NEL MONDO DI INTERNET
20
Youfeed.it
26/09/2014
SOCIAL NETWORK, GIOVANI FRAGILI E INSICURI: ECCO L'INDAGINE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI PEDIATRIA
22
Bitcity.it
25/09/2014
GLI ADOLESCENTI SEMPRE PIU' SCHIAVI DEI SOCIAL NETWORK
24
Businessandtech.com
25/09/2014
OSSESSIONE INTERNET: ADOLESCENTI 9 SU 10 SEMPRE CONNESSI E' ALLARME
25
Businessandtech.com
25/09/2014
TECNOLOGIA DANNEGGIA GLI ADOLESCENTI SEMPRE PIU' SOCIAL MA FRAGILI, INSICURI E A RISCHIO DI ABUSI
26
Codacons.it
25/09/2014
GIOCO D'AZZARDO: CODACONS, 13% ADOLESCENTI PUNTA ON LINE 28
Controlsecurityambiente.com
25/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
29
Federfarma.it
25/09/2014
SPORT COMBINATI FANNO CALARE PESO E PANCIA
30
Gioconews.it
25/09/2014
SOCIETA' ITALIANA DI PEDIATRIA: "IL 13% DEGLI ADOLESCENTI HA PROVATO IL GIOCO ONLINE"
31
Globalist.it
25/09/2014
I GIOVANI ITALIANI SONO INTERNET-DIPENDENTI: E' ALLARME
32
Guidone.it
25/09/2014
GIOCO D'AZZARDO ONLINE SEMPRE PIU' DIFFUSO TRA GLI ADOLESCENTI
35
Informazione.it
25/09/2014
I GIOVANI ITALIANI SONO INTERNET-DIPENDENTI: E' ALLARME
36
Informazione.it
25/09/2014
OSSESSIONE INTERNET: ADOLESCENTI 9 SU 10 SEMPRE CONNESSI E' ALLARME
37
It.Msn.Com
25/09/2014
TEENAGER: L'81% PASSA IL TEMPO LIBERO IN RETE
38
It.Yahoo.Com
25/09/2014
PEDIATRI: ADOLESCENTI SEMPRE CONNESSI E NOTTAMBULI. IL 13% 39 HA GIOCATO AZZARDO ONLINE
Italiaglobale.it
25/09/2014
ADOLESCENTI SCHIAVI DEI SOCIAL NETWORK, PREOCCUPAZIONE DEI PEDIATRI
41
Italnews.info
25/09/2014
COMUNICATI I DATI SU MINORI E GIOCO D'AZZARDO
42
Lettera43.it
25/09/2014
ONLINE CON LO SMARTPHONE: ALLARME TRA GLI ADOLESCENTI
43
Mondialibrasile.com
25/09/2014
FACEBOOK, IN ITALIA 25 MILIONI DI PROFILI CON TANTI AMICI
44
Mondialibrasile.com
25/09/2014
I GIOVANI SONO DIVENTATI SOCIAL PERCHE' INSICURI
46
Multinews.Altervista.org
25/09/2014
FACEBOOK, 25 MILIONI DI PROFILI SONO ITALIANI
48
Oggisalute.it
25/09/2014
TEENAGER SEMPRE PIU' "SOCIAL" E INSICURI, ECCO IL POPOLO DEI 49 "MI PIACE"
OrizzonteScuola.it
25/09/2014
WEB E SICUREZZA. L'81% DEGLI STUDENTI DI SCUOLA MEDIA PASSA 51 TROPPO TEMPO SUL WEB
Pianetacellulare.it
25/09/2014
FACEBOOK, 25 MILIONI DI PROFILI SONO ITALIANI
53
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Societa' italiana di pediatria: siti web PiazzaNews.it
25/09/2014
GIOCO: 13% TEENAGER GIOCA D'AZZARDO ONLINE NONOSTANTE DIVIETO. CODACONS: COLPA DELLA PUBBLICITA' INC
55
West-info.eu
25/09/2014
I PERICOLI DELLA RETE SBARCANO SULLO SMARTPHONE
56
Youfeed.it
25/09/2014
GLI ADOLESCENTI SEMPRE PIU' SCHIAVI DEI SOCIAL NETWORK
57
247.Libero.it
24/09/2014
TEENAGER, 8 SU 10 ONLINE TUTTI I GIORNI
58
Agimeg.it
24/09/2014
GIOCHI, SOCIETA' ITALIANA PEDIATRIA: IL 13% DEGLI ADOLESCENTI ITALIANI HA GIOCATO ONLINE ALMENO UNA
59
Assodigitale.it
24/09/2014
INTERNET E TEENAGER: 8 SU 10 ONLINE TUTTI I GIORNI
60
Bambinopoli.it
24/09/2014
A SCUOLA DI SICUREZZA
61
Bebeblog.it
24/09/2014
SE I BAMBINI DORMONO POCO, AUMENTA IL RISCHIO OBESITA'
62
Codacons.it
24/09/2014
GIOCO: 13% TEENAGER GIOCA D'AZZARDO ONLINE NONOSTANTE DIVIETO
64
Datamanager.it
24/09/2014
CRESCONO I TEENAGER SEMPRE CONNESSI
65
Diregiovani.it
24/09/2014
WEB E SOCIAL E' BOOM TRA GLI ADOLESCENTI
66
DirettaNews.it
24/09/2014
A RISCHIO IL COMPORTAMENTO DEGLI ADOLESCENTI CHE USANO OLTRE 3 SOCIAL
69
Ecoseven.net
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
71
Helpconsumatori.it
24/09/2014
PEDIATRI: ADOLESCENTI SEMPRE CONNESSI E NOTTAMBULI. IL 13% 72 HA GIOCATO AZZARDO ONLINE
Ideawebtv.it
24/09/2014
ALLARME DEL CODACONS SU ADOLESCENTI E GIOCO D'AZZARDO
73
IlGiornaledelFriuli.net
24/09/2014
13% TEENAGER GIOCA D'AZZARDO ONLINE
74
Ilgossip.net
24/09/2014
SE I BAMBINI DORMONO POCO, AUMENTA IL RISCHIO OBESITA'
75
Ilmeteo.it
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
78
Ilsussidiario.net
24/09/2014
ADOLESCENTI ONLINE/ OTTO SU DIECI SONO SEMPRE CONNESSI, IL 13% GIOCA D'AZZARDO
79
Immediapress.it
24/09/2014
GIOCHI: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, ALLARME PEDIATRI
80
Immediapress.it
24/09/2014
GIOCO D'AZZARDO ONLINE PER IL 13% DEGLI ADOLESCENTI, UN'INDAGINE LANCIA L'ALLARME
81
Immediapress.it
24/09/2014
TEENAGER SEMPRE PIU' 'SOCIAL' MA FRAGILI, INSICURI E A RISCHIO 83 DI ABUSI
Informazione.it
24/09/2014
L'ALLARME DEI PEDIATRI: "I SOCIAL NETWORK SONO PERICOLOSI"
85
Informazione.it
24/09/2014
STILI DI VITA PERICOLOSI PER I RAGAZZI CHE USANO PIU' DI TRE SOCIAL NETWORK
86
Informazione.it
24/09/2014
USI TRE SOCIAL NETWORK? SEI PIU' A RISCHIO
87
It.newshub.org
24/09/2014
UTILIZZO SOCIAL NETWORK ITALIA: PERICOLO ADOLESCENTI "TROPPO CONNESSI", I DATI ALLARMANTI
88
It.Yahoo.Com
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
89
Italiachiamaitalia.it
24/09/2014
IL GIOCO ONLINE RISCHIA DI DIVENTARE L'INFERNO DEGLI TEENAGER
90
Italiaglobale.it
24/09/2014
ADOLESCENTI E SOCIAL, ECCO LA "GENERAZIONE I LIKE"
92
Jamma.it
24/09/2014
GIOCO D'AZZARDO ONLINE PER IL 13% DEGLI STUDENTI DI SCUOLA 93 MEDIA
Ladiscussione.org
24/09/2014
CODACONS, GIOCO D'AZZARDO TEENAGER "VITTIME" DELLA PUBBLICITA' INCONTROLLATA
94
Lasaluteinpillole.it
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
95
Leonardo.it
24/09/2014
UTILIZZO SOCIAL NETWORK ITALIA: PERICOLO ADOLESCENTI "TROPPO CONNESSI", I DATI ALLARMANTI
97
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Societa' italiana di pediatria: siti web Lettera43.it
24/09/2014
ADOLESCENTI, IL 13% GIOCA D'AZZARDO ONLINE
100
Multinews.Altervista.org
24/09/2014
GENERAZIONE I LIKE, 9 SU 10 ADOLESCENTI SEMPRE CONNESSI
101
Nelpaese.it
24/09/2014
SOCIAL NETWORK E SMARTPHONE: ECCO GLI ADOLESCENTI AL TEMPO DELLA CRISI
102
OrizzonteScuola.it
24/09/2014
WEB E SICUREZZA. IL 13% DEGLI STUDENTI DI SCUOLA MEDIA GIOCA D'AZZARDO ON LINE
105
Padovanews.it
24/09/2014
PEDIATRIA AZZARDO ONLINE PER 13 ADOLESCENTI INDAGINE LANCIA ALLARME
107
Pianetacellulare.it
24/09/2014
GENERAZIONE I LIKE, 9 SU 10 ADOLESCENTI SEMPRE CONNESSI
109
QuiPerugia.CorriereNazionale.it
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
111
Redattoresociale.it
24/09/2014
ADOLESCENTI: 1 SU 7 GIOCA ON LINE. CALA LA FIDUCIA VERSO GENITORI E AMICI
112
Redattoresociale.it
24/09/2014
GIOVANI, BOOM DI WEB E SMARTPHONE: 8 SU DIECI "CHATTANO" SU WHATSAPP
114
Salutedomani.com
24/09/2014
ADOLESCENTI: STILI DI VITA PIU' PERICOLOSI PER CHI FREQUENTA PIU' DI 3 SOCIAL
118
SassariNotizie.com
24/09/2014
15:29 | SALUTE | PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
122
Si24.it
24/09/2014
GIOCO D'AZZARDO, "IL VIRUS" SI DIFFONDE TRA I 13ENNI SEMPRE DI PIU' GLI ADOLESCENTI CHE GIOCANO ONLI
123
Strettoweb.com
24/09/2014
ALLARME GIOCO D'AZZARDO ONLINE: VI PARTECIPANO IL 13% DEGLI ADOLESCENTI
124
Tiscali.it
24/09/2014
13% TEENAGER GIOCA D'AZZARDO ONLINE
125
Tiscali.it
24/09/2014
CODACONS: 13 PERCENTO TEENAGER COINVOLTI DA GIOCO D'AZZARDO, COLPA DELLA PUBBLICITA'
126
Today.it
24/09/2014
"USARE TWITTER, FACEBOOK E WHATSAPP INSIEME E' PERICOLOSO"
127
Viaggi.leonardo.it
24/09/2014
UTILIZZO SOCIAL NETWORK ITALIA: PERICOLO ADOLESCENTI "TROPPO CONNESSI", I DATI ALLARMANTI
128
Virgilio.it
24/09/2014
13% TEENAGER GIOCA D'AZZARDO ONLINE
130
Wallstreetitalia.com
24/09/2014
PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME
132
Yahoo! Finanza
24/09/2014
PEDIATRI: ADOLESCENTI SEMPRE CONNESSI E NOTTAMBULI. IL 13% 133 HA GIOCATO AZZARDO ONLINE
Youfeed.it
24/09/2014
A RISCHIO IL COMPORTAMENTO DEGLI ADOLESCENTI CHE USANO OLTRE 3 SOCIAL
135
Youfeed.it
24/09/2014
MOLTI TEENAGER DIPENDENTI DA INTERNET
137
Attual.it
23/09/2014
MILANO, BIMBI SUI CARTONI IN CENTRALE: ARRIVANO I PEDIATRI PER VISITARLI
138
Guidasicilia.it
23/09/2014
CRONACA | IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
139
Ilcittadino.it
23/09/2014
12:32 23-SET-14 (ADNKRONOS) - IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO
140
Ilghirlandaio.com
23/09/2014
MILANO: BAMBINI PROFUGHI IN STAZIONE, SI MUOVONO I PEDIATRI 141 DELLA SIP
Ilmeteo.it
23/09/2014
IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
143
Ilsussidiario.net
23/09/2014
IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
144
inTOPIC.it
23/09/2014
IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
145
Meteoweb.eu
23/09/2014
SALUTE: GLI SPORT COMBINATI I MIGLIORI PER BUTTARE GIU' LA PANCIA
146
SassariNotizie.com
23/09/2014
12:30 | CRONACA | IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
147
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
Data
Titolo
Pag. 148
Societa' italiana di pediatria: siti web StudioCataldi.it
23/09/2014
IMMIGRATI: BIMBI PROFUGHI A MILANO, PEDIATRI SIP RISPONDONO AD APPELLO COMUNE
Virgilio.it
23/09/2014
MILANO: BAMBINI PROFUGHI IN STAZIONE, SI MUOVONO I PEDIATRI 149 DELLA SIP
BimbiSanieBelli.it
22/09/2014
SPORT E BAMBINI: PER LORO CONTA DIVERTIRSI, NON VINCERE
150
SienaFree.it
19/09/2014
IL NUOVO CALENDARIO VACCINALE
152
BimbiSanieBelli.it
16/09/2014
COME SCEGLIERE LO SPORT PIU' ADATTO PER I BAMBINI
154
Yourself.pianetadonna.it
16/09/2014
CELIACHIA BAMBINI: RICONOSCERE I SINTOMI DELL'INTOLLERANZA 156 AL GLUTINE
Leichic.it
15/09/2014
CELIACHIA NEL BAMBINO: CONOSCERLA E RICONOSCERLA
SudPress.it
14/09/2014
TREND BASSO DEI TUMORI IN SICILIA? AD INNALZARLO CI PENSANO 161 LE AREE INDUSTRIALI!
VisioneDiOggi.it
14/09/2014
PARTE DA MODICA IL GRIDO D'ALLARME MALFORMAZIONI DI GELA
165
Controcampus.it
12/09/2014
DIABETE E OBESITA' NEL BAMBINO, CONGRESSO DELL'UNIVERSITA' DI VERONA
167
Reggionelweb.it
12/09/2014
QUALE CORRETTA ALIMENTAZIONE PER I BAMBINI?
169
BimboChic.it
11/09/2014
ADDIO CURVE PERCENTILI, ARRIVA UN NUOVO METODO UNIVERSALE PER MONITORARE LA CRESCITA DEL NEONATO
170
Univrmagazine.it
11/09/2014
OBESITA' E DIABETE NEL BAMBINO, SETTIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE
172
Veronaoggi.it
11/09/2014
UNIVERSITA', OBESITA' E DIABETE NEL BAMBINO: SETTIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE
173
Carpi2000.it
10/09/2014
REGGIO EMILIA, NUTRIRE I PICCOLI: ALIMENTAZIONE E BISOGNI. UN CONVEGNO RIUNISCE DOMANI I PEDIATRI OS
174
It.Paperblog.Com
10/09/2014
COLAZIONE: ECCO PERCHE' E' IMPORTANTE PER I BAMBINI
175
Ragusaoggi.it
10/09/2014
IN SICILIA MENO TUMORI CHE NEL RESTO D'ITALIA: MA A GELA I DATI SONO ALLARMANTI
176
Reggio2000.it
10/09/2014
REGGIO EMILIA, NUTRIRE I PICCOLI: ALIMENTAZIONE E BISOGNI. UN CONVEGNO RIUNISCE DOMANI I PEDIATRI OS
178
Sassuolo2000.it
10/09/2014
REGGIO EMILIA, NUTRIRE I PICCOLI: ALIMENTAZIONE E BISOGNI. UN CONVEGNO RIUNISCE DOMANI I PEDIATRI OS
179
Sassuoloonline.it
10/09/2014
REGGIO EMILIA, NUTRIRE I PICCOLI: ALIMENTAZIONE E BISOGNI. UN CONVEGNO RIUNISCE DOMANI I PEDIATRI OS
180
Tuttomamma.com
10/09/2014
NUOVE MISURAZIONI PER LA CRESCITA DEI BAMBINI, I VECCHI PERCENTILI SONO SUPERATI
181
Cronacadiretta.it
09/09/2014
ADDIO PERCENTILE, PER I BIMBI ENTRANO IN VIGORE NUOVI STANDARD
183
Diariodelweb.it
09/09/2014
LA CRESCITA DEI NEONATI? ADDIO PERCENTILI, ADESSO SI MISURA COSI'
185
It.newshub.org
09/09/2014
LA CRESCITA DEI NEONATI? ADDIO PERCENTILI, ADESSO SI MISURA COSI'
187
Bebeblog.it
08/09/2014
PERCENTILI DI CRESCITA: ARRIVANO LE NUOVE TABELLE
188
Ecoseven.net
08/09/2014
BAMBINI: NUOVE CURVE PERCENTILI PER MISURARE CRESCITA
191
Farmacia.it
08/09/2014
ADDIO PERCENTILE, PER I BIMBI ENTRANO IN VIGORE NUOVI STANDARD
192
Ilgossip.net
08/09/2014
PERCENTILI DI CRESCITA: ARRIVANO LE NUOVE TABELLE
194
ViviSicilia.it
08/09/2014
IN SICILIA MENO TUMORI CHE NEL RESTO D'ITALIA. MA A GELA I DATI SONO ALLARMANTI
197
Federfarma.it
05/09/2014
NUOVA MISURAZIONE BIMBI,SVOLTA EPOCALE PER PEDIATRI ITALIANI PIU' CONTROLLO SALUTE PICCOLI NEL MONDO
199
Giaden.Tuttoperlei.it
05/09/2014
PEDIATRIA: PERCENTILE SUPERATO ARRIVANO NUOVE TABELLE PER LA CRESCITA DEI BAMBINI
200
Gomamma.it
05/09/2014
PRIMA COLAZIONE OBBLIGATORIA PER I BIMBI
201
159
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Societa' italiana di pediatria: siti web It.newshub.org
05/09/2014
ADDIO AL PERCENTILE, ARRIVANO NUOVE TABELLE PER MISURARE LA CRESCITA
202
TgCom24.Mediaset.it
05/09/2014
ADDIO AL PERCENTILE, ARRIVANO NUOVE TABELLE PER MISURARE LA CRESCITA
203
Virgilio.it
05/09/2014
NUOVA MISURAZIONE BIMBI,SVOLTA EPOCALE PER PEDIATRI ITALIANI
205
Federfarma.it
04/09/2014
I BIMBI DI DONNE ANSIOSE PIANGONO 2,5 VOLTE DI PIU' NEOMAMME AGITATE PIU' AGGRESSIVE,DEPRESSE E ALLA
207
Cittanuova.it
03/09/2014
LO SPORT GIUSTO PER OGNI ETA'
208
Diariodelweb.it
03/09/2014
CYBERBULLISMO: VITTIMA 1 ADOLESCENTE SU 5, MA LA SOLUZIONE 210 E' SEMPLICE
Meteoweb.eu
03/09/2014
PSICOLOGIA: I BIMBI DI DONNE ANSIOSE PIANGONO 2,5 VOLTE DI PIU'
212
Quomedia.diesis.it
03/09/2014
GIOVANI, IL PERICOLO E' IL CYBER-BULLISMO
214
Viaggi.virgilio.it
03/09/2014
I BIMBI DI DONNE ANSIOSE PIANGONO 2,5 VOLTE DI PIU'
215
Virgilio.it
03/09/2014
I BIMBI DI DONNE ANSIOSE PIANGONO 2,5 VOLTE DI PIU'
216
Federfarma.it
02/09/2014
CYBER-BULLISMO E' EMERGENZA SOCIALE, COLPISCE 1 RAGAZZO SU 5 CENE IN FAMIGLIA PROTEGGONO GIOVANI, DI
218
Ilsitodipalermo.it
02/09/2014
IN SICILIA MENO TUMORI CHE NEL RESTO D'ITALIA. MA A GELA I DATI SONO ALLARMANTI
219
It.newshub.org
02/09/2014
CYBER-BULLISMO EMERGENZA SOCIALE, COLPISCE 1 RAGAZZO SU 5 221
Meteoweb.eu
02/09/2014
SALUTE: LA PRIMA COLAZIONE PROTEGGE I BAMBINI DA DIABETE E 222 SOVRAPPESO
Oggimedia.it
02/09/2014
SICILIA, MENO TUMORI CHE NEL RESTO DITALIA, MA A GELA DATI ALLARMANTI
224
Ragusaoggi.it
02/09/2014
L'INCIDENZA DEI TUMORI IN SICILIA
226
Sanihelp.it
02/09/2014
LA COLAZIONE E' UN PASTO SPESSO SOTTOVALUTATO
227
Viaggi.virgilio.it
02/09/2014
CYBER-BULLISMO E' EMERGENZA SOCIALE, COLPISCE 1 RAGAZZO SU 5
228
Virgilio.it
02/09/2014
CYBER-BULLISMO E' EMERGENZA SOCIALE, COLPISCE 1 RAGAZZO SU 5
229
VisioneDiOggi.it
02/09/2014
IN SICILIA MENO TUMORI CHE NEL RESTO DITALIA. MA A GELA I DATI SONO ALLARMANTI
231
Vogliadisalute.it
02/09/2014
CYBER-BULLISMO, UNEMERGENZA SOCIALE CHE COLPISCE 1 RAGAZZO SU 5
233
Bergamosera.com
01/09/2014
FARMACI PER I BAMBINI: NE BASTANO 20
234
Farmacista33.it
01/09/2014
PLETORA DI FARMACI PRESCRITTI DAI PEDIATRI, MA NE BASTEREBBERO 20
235
Fimmgroma.org
31/08/2014
FARMACI IN PEDIATRIA: SOLO 20 QUELLI ESSENZIALI, IL RESTO SONO FOTOCOPIE
237
29-09-2014
Data
BIMBI'.IT (WEB2)
Pagina
1/3
Foglio
CHI SIAMO
ADESIONI
PARERI
TEMPO LIBERO
LIBRI
DISABILITÀ
Generazione “I Like”, lo studio della SIP, Società Italiana di Pediatria GiampRem
29/09/2014
Attualità
Questo sito non cerca la sostenibilità con i meccanismi del marketing commerciale e nelle
Tutti in gara per un Mi Piace. Delle conclusioni discretamente inquietanti
evocazioni della pubblicità. Mi sembra il punto da cui partire per rimettere davvero al centro il bambino e la famiglia senza considerarli prima di tutto un target. Sarete voi, con le vostre
che emergono dallo
donazioni (GUARDA CHI HA GIA' ADERITO ;-) ), a
Studio della Società
decidere se è una strada percorribile o no:
Italiana di Pediatria sulla
potete decidere di donare 20, 100 o 200 euro
“Generazione I Like”,
all’anno e di comparire in un elenco di
questa sembrerebbe la
sostenitori on line, con il cognome puntato per
meno indigesta. Ma forse è solo perchè il mondo
riservatezza. LEGGI QUI I DETTAGLI Da febbraio 2013 il sito fa riferimento all’associazione culturale Bimbì, l’accento è sui
degli adulti è a sua volta
bambini, che prova in questo modo a finanziarsi
talmente impregnato della
dal basso, senza rincorrere la pubblicità.
rincorsa alla visibilità e di
Obbiettivo: far nascere una mini-redazione,
bisogno di conferme, da
professionalmente attrezzata, che rappresenti
far passare in secondo piano l’insicurezza e la fragilità che lo stesso studio indica come conseguenza immediata. Un dubbio mi attraversa mentre scrivo: vuol dire che gli adolescenti crescono troppo in fretta o che la società adulta manifesta forti
chi ha voglia di un’informazione più forte delle logiche commerciali. @GiampRem
tratti adolescenziali? La sedicesima indagine nazionale della Sip è stata condotta su un campione di 2017 studenti di terza media equamente divisi tra maschi e femmine. I risultati sono disponibili sul sito e ogni genitore dovrebbe dargli un’occhiata. Almeno una
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delle conclusioni certifica un quadro intuibile: la crescita esponenziale dell’uso di internet h24 attraverso lo smartphone (meno attraverso il pc). Approfondendo invece altri esiti della ricerca si scopre che internet significa quasi solo presenza su diversi social network. Facebook, ovviamente, ma anche Instagram, “vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo” e Ask, dove è possibile comunicare anonimamente, con conseguenze facilmente immaginabili. A proposito di esibizionismo, il 15% dichiara di aver postato un autoscatto provocante. A proposito di pericolosa ingenuità il 19% ha inviato il proprio numero di telefono e
Autosegnalazioni: scrivi tu la notizia in 800 battute Se inviando la news il sistema desse un errore, cliccate di nuovo su "invia per la revisione" e la news arriverà.
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altri dati sensibili.
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Senza voler demonizzare i nuovi mezzi di comunicazione, la ricerca individua altri tre elementi sensibili dei quali i genitori devono avere consapevolezza. La prima
#ilmiolibroillustratodelcuore 2014
riguarda la salute: cresce infatti l’abitudine a connettersi nelle ore serali e di conseguenza diminuiscono le ore di sonno e il rendimento scolastico. La seconda è una componente psicologica: il “divieto” o l’elenco di regole non hanno quasi più senso vista l’impossibilità di un reale controllo. Meglio puntare sulla prevenzione attraverso il dialogo, come suggerisce il presidente della SIP Giovanni Corsello. La terza è un’altra “piacevolezza” che l’anglicismo glambing non rende certo più accettabile: il gioco d’azzardo. Giocare soldi on line viene definito come uno dei tanti “effetti collaterali” della prolungata permanenza in rete degli adolescenti. Il curatore dell’indagine Maurizio Tucci, fa una considerazione che si riconduce al tema del divieto: tappezzare un sito di indicazioni come vietato ai minori nella migliore delle ipotesi è inutile, nella peggiore diventa una “traccia da seguire”. Anche in questo caso il dialogo resta allora la leva pù adatta per disinnescare le trappole sul percorso dei bambini e dei ragazzi.
Vincono il libro, la lettura e La Grande Fabbrica delle parole. Guarda il VIDEO a cura del Teatro
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L’accento è sui bambini I bimbi sono i bimbi detti anche: bambini/ mocciosi/, marmocchi/, fanciulli/, ragazzini/… 103236
I bimbi sono i bimbi, ma sul web sono così: acchiappano un accento
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e diventano bimbì.
(Janna Carioli)
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Non pensare di svignartela
In libreria, nelle librerie, nei teatri, nelle biblioteche, nelle scuole, sui giornali, sui libri, nelle storie, sul web... spunterà sempre qualcuno che s'inventerà qualcosa per "riportarti" tra noi. @GiampRem
Bimbì ha aderito alla Carta di Milano di Terre des Hommes
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Social network, boom incontrollato e allarme minori del 29/09/2014 13:31 in cronaca - centronline.it
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5 Facoltà, 22 Corsi di Laurea Vieni a conoscere la nuova Offerta! Nove ragazzini su dieci si collegano ad internet dal proprio telefono, il 13% ha provato il gioco d’azzardo online e il 75% ha un profilo su Facebook. È quanto emerge dallo studio realizzato dalla Società italiana di pediatria sulla “generazione … Per saperne di più Tags: allarme boom incontrollato nazionale network social
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“TREDICENNI, PIÙ GIOCO D’AZZARDO ONLINE. E SONO ‘NOTTAMBULI’ CONNESSI SU WHATSAPP” Italia, Domenica 28 Settembre 2014 - 12:05
Alessandro Manfredi Giocano sempre più d’azzardo online, passano la notte a chattare e sono perennemente in gara per un “like”. Ecco l’identikit dei tredicenni italiani. A tracciare la fotografia della nuova generazione digitale è la Società italiana di Pediatria che ha presentato i dati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della terza classe della scuola secondaria. Numeri che confrontati con il passato rivelano un vero boom dei
nuovi social network e dell’utilizzo della rete: nel2008 solo il 42% del campione utilizzava Internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Ma che fanno i nostri ragazzi davanti allo schermo?Uno dei fenomeni più pericolosi è il cosiddetto “Gambling” ovvero il gioco d’azzardo online, fenomeno in crescita tra i giovani. Il 13% degli intervistati l’ha praticato, anche se vietato ai minori. La sempre maggior offerta di siti, ormai legali, in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi. Un mondo, quello dei teenager, che a rigor di legge non potrebbe accedere a questi siti fino al compimento della maggiore età. Almeno sulla carta, perché nella realtà il 45% del campione che ha giocato sostiene di aver vinto, mentre il 36% non ricorda l’esito economico dell’esperienza. E sempre tra i “giocatori” il 32% è orientato a rimettersi davanti al pc, il 45% dichiara di non voler rifare l’esperienza e il 18% è incerto.
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Giocano sempre più d’azzardo online, passano la notte a chattare e sono perennemente in gara per un “like”. Ecco l’identikit dei tredicenni italiani. A tracciare la fotografia della nuova generazione digitale è la Società italiana di Pediatria che ha presentato i dati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della terza classe della scuola secondaria. Numeri che confrontati con il passato rivelano un vero boom dei nuovi social network e dell’utilizzo della rete: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava Internet tutti i giorni contro l’attuale... continua a leggere...
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“TREDICENNI, PIÙ GIOCO D’AZZARDO ONLINE. E SONO ‘NOTTAMBULI’ CONNESSI SU WHATSAPP” POSTED BY PINO ON 27 SET 2014 IN NEWS | 0 COMMENTS
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Giocano sempre più d’azzardo online, passano la notte a chattare e sono perennemente in gara per un “like”. Ecco l’identikit dei tredicenni italiani. A tracciare la fotografia della nuova generazione digitale è la Società italiana di Pediatria che ha presentato i dati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della terza classe della scuola secondaria. Numeri che confrontati con il passato rivelano un vero boom dei nuovi social network e dell’utilizzo della rete: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava Internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Ma che fanno i nostri ragazzi davanti allo schermo? Uno dei fenomeni più pericolosi è il cosiddetto “Gambling” ovvero il gioco d’azzardo online, fenomeno in crescita tra i giovani. Il 13% degli intervistati l’ha praticato, anche se vietato ai minori. La sempre maggior offerta di siti, ormai legali, in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi. Un mondo, quello dei teenager, che a rigor di legge non potrebbe accedere a questi siti fino al compimento della maggiore età. Almeno sulla carta, perché nella realtà il 45% del campione che ha giocato sostiene di aver vinto, mentre il 36% non ricorda l’esito economico dell’esperienza. E sempre tra i “giocatori” il 32% è orientato a rimettersi davanti al pc, il 45% dichiara di non voler rifare l’esperienza e il 18% è incerto. “Siamo di fronte ad un nuovo fenomeno – spiega Maurizio Tucci, curatore dell’indagine –. E’ il primo anno che monitoriamo questo dato perché ci siamo accorti che molti ragazzi passavano il loro tempo a giocare d’azzardo in Rete. In quest’ultimo biennio vi è stato un vero e proprio aumento dei giocatori tredicenni. I meccanismi di accesso al gioco online, vanno dall’offrire gratuitamente fiches di ‘benvenuto’ a sistemi di pagamento tali per cui non è difficile anche per un minorenne accedere, magari grazie ad un amico maggiorenne che ha la possibilità di mettere a disposizione i propri documenti per registrarsi”. Dati che vanno di pari passo con il resto dell’Europa: “Non abbiamo a disposizione numeri per fare dei confronti – spiega Tucci, precisando che su questa fascia d’età sono pochi a puntare gli occhi – ma posso dire con certezza che l’Italia non ha la maglia nera”. Internet per un tredicenne significa social network. E su questo tema vi è un’importante novità: non è ancora tempo di dire addio a Facebook ma sempre più ragazzi usano WhatsApp (81,1), Ask (33,2%) e Instagram (42%). Pochi ancora quelli che cinguettano su Twitter (23%). A usare il social inventato da Mark Zuckerberg resta comunque il 75% dei
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Foglio giovanissimi del campione. “Facebook resta una vetrina rassicurante per i genitori. Su Ask i ragazzi si esprimono con un linguaggio scurrile dietro l’anonimato che garantisce questo social mentre su Facebook postano le foto del loro compleanno e del loro cagnolino. Ciò che mi stupisce è che questi adolescenti hanno un tremendo bisogno di comunicare con qualche adulto ma non hanno referenti: con l’associazione, ci siamo iscritti ufficialmente ad Ask e riceviamo centinaia di richieste di informazioni sulla sessualità, sul ciclo mestruale”. Ragazzi che possiamo definire, secondo la ricerca presentata, baby nottambuli. Rispetto alla precedente indagine cresce l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Se nel 2012 era il 2,6% a pensare ad Internet appena sveglio ora è il 12,5%. La connessione sul telefonino è complice di questo incremento. E la Società Italiana di Pediatria mette in guardia genitori e insegnanti: chi frequenta più di tre social ha una vita più a rischio. “I più assidui frequentatori di Facebook o WhatsApp o Ask, risultano più fragili e insicuri”. Condividi!
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“Tredicenni, più gioco d’azzardo online. E sono ‘nottambuli’ connessi su WhatsApp” del 27/09/2014 18:52 in politica - ilfattoquotidiano.it
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Social network, giovani fragili e insicuri: ecco l'indagine della Società Italiana di Pediatria
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Scritto da: MIK - giovedì 25 settembre 2014
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Qual è l'influenza dei social network sui giovani adolescenti? Lo dice una recente indagine della Società Italiana di Pediatria
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Il rapporto che vi proponiamo è stato firmato dalla Società Italiana di Pediatria e commentato dal suo presidente, il non poco noto Giovanni Corsello: si tratta di un'indagine volta a stabilire il tipo di rapporto che i giovani instaurano con i social network e come si comportano, di conseguenza, gli adulti. Partiamo dalle seguenti dichiarazioni:
"Il problema - a parlare è proprio Corsello - non è l'uso, ma l'abuso. È difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi media, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato". Approfondisci: qual è il legame tra multitasking e materia grigia? 103236
Corsello ha poi spiegato che gli adulti conoscono poco questo mondo e che molto spesso si trovano impreprarati quando devono affrontarlo; è proprio da ciò, almeno a nostro avviso, che
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dipendono tutti i rischi su cui ha fatto luce la Società Italiana di Pediatria: bullismo, insicurezza, droga, alcool, fumo sono tutti miti che possono influenzare la vita di un adolescente solo se dietro non c'è un genitore in grado di seguirlo anche da lontano, e senza risultare troppo invadente. Come possono una mamma o un papà insegnare certe cose se non capisce nulla o poco di social network?
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Come si comportano i giovani sui social network ? La Società Italiana di Pediatria ha messo in evidenza alcuni importanti punti:
Sei adolescenti su dieci vorrebbero essere più magri (il rapporto diminuisce se si pensa agli adolescenti che non frequentano social network); Chi frequenta almeno tre social network corre il rischio di assumere stili di vita pericolosi (il 21% si ubriaca); Il 16.8% dei più giovani ha inviato almeno una foto a sconosciuti; Il 24.7% ha rivelato l'istituto che frequenta; L'11.6% si è persino incontrato con qualcuno che non conosce; Il 5.2% ha accettato proposte di rapporti online; La mania selfie è poi eclatante: il 15% degli intervistati ha postato un selfie provocante e il 48% ha dichiarato di aver avuto amici che lo hanno fatto.
Il parere di Corsello L'indagine si è concentrata su 2mila 107 studenti della terza media, di cui l'81% ha dichiarato di passare buona parte del tempo su Internet sin dal mattino (la percentuale è pari al 12.5%); per non pochi è l'ultimo pensiero prima di andare a dormire: il 56.6%, per esempio chatta dopo la cena e il 40% lo fa fino a tardi, Spiega sempre Corsello:
"I social network non vanno demonizzati perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema, come sempre, è l'abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. Inoltre è difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, e non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l'ascolto, l'etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini". Come non condividere queste parole?
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Giovani sempre più connessi ed esposti ai pericoli del web Pubblicato il 26 settembre 2014 in Notizie, Primo Piano con 0 Commenti
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dalle nuove tecnologie. L’ultima indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria rivela infatti una realtà fatta di adolescenti sempre più spesso impegnati a chattare nelle ore notturne o a giocare d’azzardo online.
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L’analisi, condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) di terza media denuncia dunque un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Dagli ultimi dati raccolti emerge inoltre che la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014.
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Gli esperti esprimono una certa preoccupazione dal momento che la sovraesposizione al web nasconde molte insidie per i più giovani e per la loro sicurezza. Il 15% degli intervistati per esempio ha dichiarato di aver postato un proprio “selfie” provocante, il 19% ha dato on line il proprio numero telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta,
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il 5,2% ha accettato proposte di sesso online e il 13% ha provato il gioco d’azzardo online
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Italiani: popolo di santi, viaggiatori e “facebuccari”. Con 25 milioni di profili e una media di 300 amici cadauno (il doppio della media mondiale), solo nel nostro Paese ogni giorno 19 milioni di utenti si
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collegano su Facebook. È un mondo, quello di “Faccia libro”, che non risente di crisi, epidemie e di nessun altro genere di avversità e che ha trovato nel nostro Belpaese, un attento e fertile “vivaio” per le sperimentazioni di novità 2.0 ma anche dove fare prosperare (se non viene applicato il giusto controllo) quelle caratteristiche “Defilippiche” essenziali per i giovani “tronisti” di domani. A snocciolare i numeri è stato Luca Colombo, al vertice di Facebook Italia, in un’intervista a La Repubblica.it: “Ci distinguiamo per il numero di amici: i 25 milioni di italiani che ogni mese accedono a Facebook hanno in media 300 friend ciascuno” – ha dichiarato Colombo – “Questo numero nel mondo è la metà: abbiamo molti più amici rispetto a tante altre nazioni. Un segno che la socialità è una caratteristica del nostro popolo”. Se però questa vitalità è sintomi di una maggiore spigliatezza e predisposizione alla socievolezza virtuale degli utenti nostrani, l’altro lato della medaglia è un po’ diverso. Secondo quanto rivela uno studio della Società italiana di Pediatria (sip), su un campione nazionale rappresentativo di 2107
Le nostre inchieste
studenti (1073 maschi – 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore, il 93% si collega su internet da dispositivo mobile. Un dato che fa riflettere: se nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni, oggi è 81%. Sono sempre di più, inoltre, i preadolescenti alla soglia delle scuole medie che “esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che ciò comporta”, avverte SIP. Si va a creare così una vera realtà (o irrealtà) parallela che, come ha spiegato qualche giorno fa lo psicologo Meluzzi a Intelligonews, va a distorcere le emozioni e porta gli adolescenti a non riconoscere più le vere interazioni sociali. E i numeri fanno preoccupare: il 75% del campione ha un profilo su Facebook, mentre l’81% degli adolescenti è su WhatsApp, il 42% su Instagram, e il 23% su
Inchiesta Terra dei Fuochi: nomi, cognomi e aziende del business dell'ecomafia! IL VIDEO 20 Jan 2014
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Don Patriciello: "No alla militarizzazione della Terra dei Fuochi". E i comitati di base rispondono così a Forza Italia IL VIDEO 16 Jan 2014
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Inchiesta. “L’Altra Lampedusa”. Parlano gli isolani: “Non ci sentiamo italiani, ecco cosa vogliamo ” IL VIDEO 08 Jan 2014
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Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che
FERMIAMO LA CORRUZIONE, AUTODENUNCIATEVI ALLA CIVETTA!
Fra i comportamenti a rischio si segnala il ricorso al gioco d’azzardo online: “Un altro effetto collaterale
Fermiamo la corruzione, autodenunciatevi! 09 Jun 2014
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della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto “Gambling”, – hanno spiegato i pediatri – ovvero il gioco d’azzardo online, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. Circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi” (una o più volte), da solo o insieme ad amici”.
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I ragazzi nel mondo di internet 25/09/2014 18:02
Boom dei nuovi social. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Inoltre il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. E’ in estrema sintesi quanto emerge dall’indagine nazionale della Società italiana di Pediatria, condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti di terza media. L’indagine registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la migrazione dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet vuol dire essenzialmente social network. La seconda novità è rappresentata dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti esercitano le loro sperimentazioni. Il 75% del campione ha un profilo su Facebook, ma ormai ben l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica; il 42% su Instagram, il 30% dei maschi e il 37% delle femmine su Ask.me, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di casi di cyberbullismo; infine solo il 23% è su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi. Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio selfie provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio il 19% ha dato online il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all’87,6% piace internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile.
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Per il presidente della Sip Giovanni Corsello “i social network non vanno demonizzati, il problema come sempre è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai figli sui social. E’ inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi network in rete, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Spiega ancora Corsello: “Alcuni problemi clinici e
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comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet e da stili di vita non appropriati”. E internet è il “primo pensiero” della giornata: non va trascurato il significativo incremento di adolescenti che iniziano le loro escursioni in rete già la mattina appena svegli. Dal 2013 al 2014 la percentuale di chi lo fa spesso è passata dal 2,6 al 12,5%. C’è poi un altro pericolo. Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del gambling, il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l’indagine il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti di gioco online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori l’azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i babygiocatori, il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza. Seguici su Twitter @QuoMediaNews
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Social network, giovani fragili e insicuri: ecco l'indagine della Società Italiana di Pediatria del 26/09/2014 04:10 in tecnologia - downloadblog.it
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Il rapporto che vi proponiamo è stato firmato dalla Società Italiana di Pediatria e commentato dal suo presidente, il non poco noto Giovanni Corsello: si tratta di un’indagine volta a[...]
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Gli adolescenti sempre più schiavi dei social network Secondo un'indagine della Società Italiana di Pediatria, 8 teenager su 10 si collegano a internet, principalmente per fruire dei social network.
Pubblicato: 25/09/2014 11:25 di: redazione social media
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Una recente indagine nazionale effettuata dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) rivela che sempre più teenager navigano online. Nello specifico, 8 teenager su 10 si collegano a Internet e il 93% di loro lo fa attraverso lo smartphone.
Le app possono essere utilizzate su Kindle Fire HD e Kindle Fire HDX e sugli smartphone e tablet...
I giovanissimi utilizzano il web in primo luogo per fruire dei social network (il 75% di loro ha un account Facebok) e per utilizzare WhatsApp, il noto client chat che permette di scambiarsi
iPhone 6, iniziati i preordini anche in Italia
messaggi in tempo reale a costo zero, che vanta un utilizzo pari al 81%. Seguono Instagram, il social delle foto, con il 42% e Ask con il 30% dei maschi e 37% delle femmine. Meno utilizzato Twitter, fermo al 23%.
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Dalla ricerca emerge inoltre che il 56,6% dei giovanissimi naviga e chatta dopo cena e il 40% lo fa anche prima di addormentarsi. Secondo il presidente del SIP, Giovanni Corsello, "Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet". Per alcuni, inoltre, Internet diventa uno dei primi pensieri appena svegli: la percentuale dei ragazzi che si collegano subito dopo il suono della sveglia è salita dal 2,6% del 2013 al 12,5% del 2014.
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WhatsApp sono 8 teenagers su 10.
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E’ quanto emerge analizzando i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP), che però lamenta il sempre più tempo speso a chattare nelle ore
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notturne. Sempre più adolescenti, inoltre, giocano d’azzardo online. L’indagine condotta da SIP su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) frequentanti la classe terza media
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Il 13% ha provato almeno una volta il gioco d’azzardo online, nonostante il
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mercoledì, 24 settembre 2014
Gioco d'azzardo: Codacons, 13% adolescenti punta on line
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(AGI) - Roma, 24 set. - Il 13% dei teenager italiani gioca d'azzardo on line, e la colpa e' tutta della pubblicita' incontrollata. Lo afferma il Codacons, che riporta i dati diffusi dalla Societa' italiana di Pediatria sul numero degli adolescenti affetti da ludopatia. La pubblicita', si legge in una nota dell'associazione, arriva in qualsiasi ora del giorno e della notte indistintamente a tutti, attraverso tv, internet e giornali. Cio' determina non solo un incremento generalizzato della ludopatia, ma anche un danno per i soggetti piu' deboli come i minori, attratti da spot che paventano la possibilita' di facili vincite. "I genitori i cui figli abbiano subito danni economici e psicologici legati al gioco possono intentare causa nei confronti di chi ha diffuso messaggi pubblicitari che hanno avvicinato i minori ai giochi" afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. (AGI) st2/Gav
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme set 25, 2014 | Generale
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Home \ Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme
Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) – Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del ‘gambling’, il gioco d’azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l’ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) – condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore – il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d’azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d’azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi”, una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi.
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Tra i ‘baby-giocatori’, il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l’esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l’esperienza. “La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato – afferma Maurizio Tucci, curatore dell’indagine – dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Dall’altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull’identità”. Continua Tucci: “I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di ‘benvenuto’, e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”. Article source: https://it.notizie.yahoo.com/pediatria-azzardo-online-per-13-adolescenti-indaginelancia-132900876.html Tags:
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Sport combinati fanno calare peso e pancia 24/09/2014 16:22:30
Quale è lo sport migliore sport per i ragazzi in sovrappeso o obesi? Rispondono i ricercatori di diverse università ed ospedali canadesi che, in una ricerca pubblicata su Jama Pediarics, dimostrano che i ragazzi grassi devono fare più tipi di attività diverse, mescolando sport aerobici con quelli di resistenza per calare meglio di peso e buttare giù la pancia. Gli studiosi canadesi hanno condotto un esperimento su 304 adolescenti in sovrappeso ed obesi sottoponendoli per 4 settimane a diversi tipi di attività: un gruppo solo sport aerobici, un altro solo esercizi di resistenza, un altro entrambe le tipologie ed infine un gruppo di controllo che non ha seguito alcuna indicazione sportiva. Il gruppo che svolgeva entrambe le attività ha perso, in media fino a 2,4% di grasso e 4,1 centimetri di pancia. Chi faceva solo sport di resistenza ha perso 1,6% di grasso e 2,2 cm di pancia, mentre chi svolgeva solo sport aerobici ha perso 1,2% di adipe e 3 cm di punto vita. «A prescindere dal peso dei propri figli, è sempre meglio far loro sperimentare attività sportive diverse in età prescolare e durante le scuole elementari» – precisa Maria Cristina Maggio, della clinica pediatrica di Palermo, esperta della Società Italiana Pediatria su sport e attività fisica in età pediatrica – «Fino a setteotto anni è bene scegliere sport completi, che consentono il rafforzamento e lo sviluppo globale dell’organismo». (ANSA)
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Trapianto flora batterica futura cura diabete, autismo, sclerosi Dalla colite al diabete all'obesità, dalla sclerosi multipla all'autismo. Dopo il successo del trapianto di flora batterica intestinale nelle infezioni intestinali più comuni e temute negli ospedali, quelle da clostridium difficile, si moltiplicano le ricerche nel mondo sull'uso di microbioti per...
04/09/2014
Antibiotici in primi anni vita aumentano rischio obesità Attenzione a usare gli antibiotici con i bambini: se somministrati precocemente, possono infatti aumentare il rischio di sovrappreso e obesità, perchè portano a cambiamenti del metabolismo che possono durare tutta la vita. A rilevarlo è uno studio coordinato da Martin Blaser...
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31/03/2014
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Michele Di Iorio a Elisir sulla sindrome dell'eiaculazione precoce 11 marzo 2014
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Convegno Federfarma a Roma Residence di Ripetta 26 febbraio 2014
Gioacchino Nicolosi a Elisir sulle nuove regole e-commerce 6 febbraio 2014
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Annarosa Racca a UnoMattina sulle carenze in farmacia 16 dicembre 2013
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Salute: Coldiretti, bambini dell'area "Pigs" i più grassi in Ue
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Società italiana di pediatria: "Il 13% degli adolescenti ha provato il gioco online" Creato Giovedì, 25 Settembre 2014 12:21
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Scritto da Redazione GiocoNews
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Boom di internet, con un impennata dell'uso dei nuovi social network, grazie alla diffusione degli smartphone - usato dal 93% degli adolescenti per collegarsi - e gioco online in crescita. Con il 13% degli under 14 che ha tentato la
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rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Il divieto passa dall’essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell’indagine quantitativa) ‘una traccia da seguire’. Dall’altro dobbiamo considerare che al di là della violazione
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I giovani italiani sono internetdipendenti: è allarme Nottambuli e sempre più dipendenti dai social network e dagli smartphone: il preoccupante rapporto della Società italiana di pediatria.
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I giovani italiani sono dipendenti da social network e whatsapp
Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. I rischi dell'abuso incontrollato: stili di vita più pericolosi per chi frequenta più di 3 social. Tutti in gara per un 'I like', ma così crescono anche insicurezza e fragilità. Il 13% ha provato il gioco d'azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilità di trovare un lavoro. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E' quanto emerge dall'indagine nazionale della Societa' Italiana di Pediatria, arrivata quest'anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi - 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L'Indagine registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell'uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il
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crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione H24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l'attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest'anno. La prima è che si è conclusa la 'migrazione' dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014.
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La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. La seconda rilevante novita' è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che ciò comporta. In principio c'era Facebook. Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po' come la lepre che corre sempre piu' veloce, l'81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente 'social'; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi.
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Baby-nottambuli ancora in crescita. Un altro aspetto che emerge dall'indagine rispetto alla precedente edizione è che cresce l'abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Spiega ancora Corsello: "Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da
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I comportamenti a rischio. Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio 'selfie' provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all'87,6% piace internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile. Per il presidente della Sip, Giovanni Corsello, "i social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l'abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E' inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l'ascolto, l'etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini".
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un abuso di internet e da stili di vita non appropriati". E Internet è il 'primo pensiero' della giornata: non va trascurato il significativo incremento di adolescenti che iniziano le loro escursioni in rete (ovviamente complice la connessione sul telefonino) già la mattina appena svegli. Dal 2013 al 2014 la percentuale di chi lo fa spesso è passata dal 2,6 al 12,5%. Stili di vita più a rischio per chi frequenta più di tre social. L'indagine ha indagato i rischi dell'abuso, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano più di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno (normalmente Facebook o WhatsApp). E i risultati mostrano che i primi sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di tre social vorrebbe apparire più grande, fuma e beve di più (il 21% si è ubriacato). Ma i più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri. In un contesto in cui ciò che più importa è essere "popolari" (cioe' totalizzare più "I like" possibile sulla propria bacheca) non stupisce la larga insoddisfazione riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere più magre/i (il 35% ha già fatto una dieta dimagrante), avere più seno, quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe più belle ed in generale essere più bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. Fulvio Scaparro, neuropsichiatra: "Ben venga un cauto utilizzo dei social. Ma non dobbiamo dimenticare che i ragazzi, a 13 anni, sono solo all'inizio della loro vita e benché grandi esperti di tecnologia sono ancora degli sprovveduti quanto a esperienza reale. Il punto è che hanno a disposizione strumenti potentissimi, attraverso i quali entrano in contatto con il mondo, ma con la modesta attrezzatura di vita di un tredicenne. Dietro la vetrina dei social possono far credere di essere ciò che non sono, possono compensare le fragilità con l'aggressività, atteggiarsi, distinguersi: il rapporto con se stessi può essere falsato perché sono proiettati non sulla vita reale ma su un palcoscenico virtuale costituito da migliaia di sconosciuti. Ma soprattutto quello che manca è il confronto con il fallimento. La vita si impara vivendo, esponendosi al fallimento, ecco perché dobbiamo spingere i nostri ragazzi a uscire, a fare sport, a confrontarsi con gli altri". globalist.it Mi piace 42.652 Segui @globalistiT
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Gioco d’azzardo online sempre più diffuso tra gli adolescenti Pubblicato il 25 settembre 2014 in Notizie, Primo Piano con 0 Commenti
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“Generazione I like”, l’hanno chiamata i pediatri: è quella degli adolescenti che sui social network ambiscono a essere sempre più popolari e a collezionare “I like” sulla propria bacheca, che non dormono la notte per chattare, che si connettono a internet a tutte le ore dallo smartphone, che sono fragili, insicuri e niente affatto lontani da comportamenti anche rischiosi come l’azzardo. Questa la fotografia scattata dall’indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) condotta su 2107 studenti della terza media. In sintesi: fra i tredicenni è boom dei social network e insieme a essi di WhatsApp, ormai usato da otto adolescenti su dieci. È ormai conclusa la “migrazione” dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo
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rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online”. Sono ragazzini “baby-nottambuli”. Dalla ricerca emerge infatti che aumenta l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne: il 56,6% degli adolecenti chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi, in una fascia oraria che interferisce con il sonno. Fra i comportamenti a rischio si segnala il ricorso al gioco d’azzardo online, sul quale sono finiti il 13% degli intervistati, anche se questo è vietato ai minori. “Un altro "effetto collaterale" della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto "Gambling", ovvero il gioco d'azzardo online, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i
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giovani adulti – spiegano i pediatri – La sempre maggior offerta di siti ormai legali in cui si gioca utilizzando soldi "veri" è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi" (una o più volte), da solo o insieme ad amici”.
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25 set 2014 Elena Mattirolo
Adolescenti schiavi dei social network, preoccupazione dei pediatri Poco tempo per Studiare? cepu.it
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Ges re il rapporto tra gli adolescen e i social network sta diventando un vero problema, o meglio: “Il problema non è l’uso, ma l’abuso”, come spiega Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP). “È difficile de are regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adul non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi media, di come si stru urano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato”, avverte Corsello. Si tra a dunque di un contesto poco conosciuto dagli adul e che i r a g a z z i n o n s a n n o g e s r e. U n a r e c e n t e i n d a g i n e d e l l a S i p h a evidenziato come nella generazione dei “Mi piace” regni sovrana l’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico: 6 ragazze su 10 vorrebbero essere più alte e più magre, preoccupazione che risulta meno diffusa se non si frequentano i social. Ma ci sono altri rischi, anche peggiori: a raverso i social media si possono infa fare archivio
bru incontri , anche tra i ragazzi di terza media. L’indagine, effe uata su scala nazionale, evidenzia che il 16,8% dei giovanissimi ha inviato una foto a sconosciu , il 24,7% gli ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha acce ato proposte di sesso online. Solo il 15% degli intervista amme e di aver postato un proprio selfie provocante, ma il 48% dice di avere amici che lo hanno fatto. Chi frequenta almeno tre social aumenta inoltre il rischio di assumere s li di vita più pericolosi: vorrebbe apparire più grande, fuma e beve di più (il 21% si è ubriacato). Chi non ne frequenta nessuno ha mediamente abitudini più sane.
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Comunicati i dati su minori e gioco d’azzardo
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By Redazione / 25 settembre 2014 / No Comments
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La crescita del gioco d’azzardo, soprattutto online, procede spedita, tanto da essere martellati continuamente dalla televisione, alla radio e s u internet. Secondo una ricerca effettuata dalla S o c i e t à Italiana di Pediatria, sono in costante aumento i minori che si avvicinano al gioco d’azzardo. Addirittura si arriva al 13% nei ragazzi in età da terza media. Questi dati secondo gli esperti sono le conseguenze della massiccia permanenza in rete, senza controllo, dei giovani. Ancora più allarmanti i dati secondo i quali tra i giocatori minorenni, quelli di sesso maschile sono più inclini al rischio dipendenza e per il 17% di loro l’esperienza di gioco è
ItalNews.info è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se vuoi aiutarci a continuare la nostra missione regalaci un caffè
oramai un’abitudine. Mentre per i restanti di quelli che hanno provato il gambling, il 32% ha dichiarato di voler ripetere l’esperienza.
Il curatore della ricerca, Maurizio Tucci, ha commentato i dati affermando “Da un lato dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai divieti ai minori di cui il web è pieno. Il divieto passa dall’essere totalmente ignorato ad essere una traccia da seguire. Dall’altro i meccanismi di accesso al gioco on-line, che pure dovrebbero prevedere uno stretto controllo sull’identità sono tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco“. La non curanza dei divieti e il mancato controllo dei gestori dei siti o delle sale da gioco sono la causa fondamentale della crescita esponenziale del gioco d’azzardo tra i minori. Senza dimenticare i casi in cui, i maggiorenni consentono l’accesso al gioco d’azzardo a dei poco più che ragazzi, non curandosi dei rischi ai quali li espongono. Per maggiori informazioni sulla ricerca effettuata dal SIP www.sip.it
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Published: 22 ore ago on 25 settembre 2014 By: Redazione
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Last Modified: settembre 25, 2014 @ 9:30 am Filed Under: Attualità, In primo piano
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il 25 settembre 2014
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I numeri di Facebook in Italia: 25 milioni di profili; in media 300 amici per account; 19 milioni di utenti utilizzano quotidianamente il popolare social network. Ha dare i numeri di Facebook è stato Luca Colombo, leader del Facebook italiano. Insomma, agli italiani il social network di Mark Zuckerberg piace davvero tanto. Tra l’altro, a quanto pare, confermiamo la nostra indole socievole giacché ognuno di noi su Facebook ha in media 300 amici, un numero quasi doppio rispetto a quello degli altri Paesi. Il boom di iscrizioni a Facebook è cresciuto a dismisura soprattutto nell’ultimo anno grazie anche ai dispositivi mobili che permettono di restare connessi 24 ore su 24. E sono soprattutto gli adolescenti a utilizzare il social tramite smartphone. Da una ricerca eseguita dalla SIP, Società italiana di Pediatria, si evince che mentre nel 2008 utilizzavano giornalmente Internet il 42% degli intervistati, nel 2014 la percentuale è salita all’81%. Per quanto riguarda gli adolescenti, nel 2012 si collegava a Internet tramite cellulare il 65% del campione esaminato, nel 2014 tale percentuale sale addirittura al 93%. Inoltre molti degli intervistati hanno ammesso di avere un profilo sia su Facebook, sia su Instagram, e il 23% su Twitter. Per la SIP questo comportamento è rischioso. Infatti, per la società chi frequenta più social è molto insicuro e, di solito, vuole sembrare più grande: perciò è più incline anche al fumo e all’alcool oltre ad spingersi anche in rete a fare giri su siti proibiti e, alquanto, pericolosi.
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I Giovani Sono Diventati Social Perché Insicuri Scritto da: MondialiBrasile.com
il 25 settembre 2014
in Curiosità
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Gli adolescenti sono sempre connessi e sono sempre più fragili. Sembra che la preoccupazione dei giovani di oggi siano i Mi Piace che i coetanei possano mettere sotto ai pensieri, foto o video condivisi. Un’indagine della Società italiana di pediatria (Sip), arrivata alla 16esima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2.107 studenti della terza media inferiore fa questa istantanea. La connessione è ormai per tutti, l’81% degli adolescenti trascorre tanto tempo sul web, e già appena sveglio si connette. L’uso di Internet tra i giovanissimi è aumentato molto, nel 2008 solo il 42% del campione navigava ogni giorno. Tutti navigano con lo smartphone, si connettono a Internet dal telefonino il 93% nel 2014, rispetto al 65%. Internet vuol dire per gli adolescenti social network. Già dalle scuole medie, i ragazzi approcciano ai social network. Il 75% dei ragazzi è in possesso di un profilo Facebook. Ma tanti sono migrati su WhatsApp che viene utilizzato dall’81% come un social a tutti gli effetti e non solo come messaggistica istantanea. Il 42% è anche su Instagram, con foto esibizionistiche, il 30% dei maschi e il 37% delle femmine sono presenti anche su Ask. Il 23% infine usa Twitter. Il 15% degli intervistati ha postato un selfie provocante, il 48% afferma di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. E ancora tanti danno informazione sulla scuola che frequentano, il 16,8% ha inviato una foto a sconosciuti. L’11,6% ha incontrato sconosciuti, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. Per l’87,6% Internet serve a rimanere in contatto con gli amici, il 60,2% lo ritiene irrinunciabile.
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I più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri, questo secondo una ricerca Sip che ha confrontato le abitudini di chi frequenta più di tre social.
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Il presidente della Sip, Giovanni Corsello, “i social network non vanno demonizzati perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema, come sempre, è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E’ inoltre difficile dettare regole di comportamento – osserva – dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, e non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per
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prevenire comportamenti a rischio – conclude – sono il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”.
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Sei in: Home > Attualità > Teenager sempre più “social” e insicuri, ecco il popolo dei “mi piace” INDAGINE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA SUGLI ADOLESCENTI
Teenager sempre più “social” e insicuri, ecco il popolo dei “mi piace”
// Video
di oggisalute | 25 settembre 2014 | pubblicato in Attualità
Sempre più “connessi” su internet e sui social network, un po’ meno fumatori e più preoccupati del futuro. Questo il ritratto delle nuove generazioni di adolescenti venuto fuori dall’indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest’anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. INTERNET PROTAGONISTA
Clip Salute, il tg del 21 settembre 2014
L’Indagine registra, ininterrottamente, da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione 24 su 24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%.
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Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la “migrazione” dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. La seconda rilevante novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. TUTTI PAZZI PER I SOCIAL NETWORK In principio c’era Facebook. Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente “social”; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su Ask, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi.
GIUSEPPE CHECCUCCI
COMPORTAMENTI A RISCHIO SUI SOCIAL Ma non mancano i comportamenti a rischio. Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio “selfie” provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti.
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A cura di Giuseppe Checcucci
Sindrome del Tunnel Carpale, sintomi e terapie La sindrome del Tunnel Carpale è una patologia a larghissima diffusione: quasi il 2% degli italiani, soprattutto di sesso femminile (rapporto donne/uomini di 4 a 1) e nella fascia di età tra i
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“I social network non vanno demonizzati, – spiega il presidente della Sip, Giovanni Corsello – perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. È inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale”.
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Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all’87,6% piace internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile.
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50 e i 60 anni ne soffre. La familiarità costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo della sindrome. Altri fattori predisponenti [...]
ADOLESCENTI SEMPRE PIU’ “NOTTAMBULI”
Un altro aspetto che emerge dall’indagine rispetto alla precedente edizione è che cresce l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Tweet da Oggisalute Spiega ancora Corsello:“Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione // L'eccellenza in sanità dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet e da stili di vita non IL SAN RAFFAELE DI CEFALÙ ECCELLENZA IN appropriati”. TRAUMATOLOGIA
PIU’ SOCIAL, PIU’ RISCHI
Arriva un importate riconoscimento per l’unità operativa di traumatologia del San Raffaele Giglio di Cefalù, diretta da Antonio Pace: è stat...
L’indagine ha indagato i rischi dell’abuso, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano più di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno (normalmente Facebook o WhatsApp). E i risultati mostrano che i primi sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di tre social vorrebbe apparire più grande, fuma e beve di più (il 21% si è ubriacato).
PROSTATA INGROSSATA, OGGI SI GUARISCE COL “LASER VERDE”
Ma i più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri. In un contesto in cui ciò che più importa è essere “popolari” (cioè totalizzare più “I like” possibile sulla propria bacheca) non stupisce la larga insoddisfazione riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere più magre/i (il 35% ha già fatto una dieta dimagrante), avere più seno, quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe più belle ed in generale essere più bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. Inoltre, circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilità di trovare un lavoro.
FIRENZE, ECCELLENZA DI ODONTOIATRIA A VILLA DONATELLO
GIOCHI D’AZZARDO ONLINE Il 13% degli intervistati ha praticato giochi d’azzardo online, anche se vietato ai minori. Un altro “effetto collaterale” della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto “Gambling”, ovvero il gioco d’azzardo on-line che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. La sempre maggior offerta di siti – ormai legali – in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi” (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l’esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l’esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa.
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L'indagine della Società italiana di pediatria (Sip), arrivata alla 16esima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2.107 studenti della terza media inferiore, ha confermato che l'81% degli adolescenti sembra passare buona parte del suo tempo sul web, collegandosi già di prima mattina. Un incremento esponenziale dell'uso di Internet tra i giovanissimi, nel 2008 solo il 42% del campione navigava quotidianamente in Rete. Gli esperti giudicano inoltre conclusa la 'migrazione' dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si connette a Internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% del 2014. Facebook rimane al primo posto nei social network preferiti dal 75% dei ragazzi. L'81% degli studenti usa WhatsApp, non solo strumento utilizzato a tutti gli effetti come un social dall'81% degli adolescenti intervistati. Il 42% utilizza Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo, mentre il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa, affermano i pediatri) sono presenti anche su Ask, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato ha dato vita a numerosi casi di cyberbullismo, a volte con esiti drammatici. Il 23% infine usa Twitter, il social
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Tra i comportanti a rischo ci sono i selfie provocanti: il 15% degli intervistati ha dichiarato di averlo postato, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio, ma fuori dalla cerchia degli amici e rivolti a sconosciuti, il 19% ha ammesso di aver dato il numero di telefono a un estraneo, il 16,8% gli ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% ci si è incontrato, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. All'87,6% piace Internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% è addirittura irrinunciabile. A tal punto da essere il primo pensiero la mattina appena svegli (12,5%) e l'ultimo prima di andare a dormire: il 56,6% chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi, in una fascia oraria che interferisce con il sonno con conseguenze non trascurabili sulla salute. La ricerca Sip ha indagato anche i rischi dell'abuso, mettendo a confronto le abitudini di chi frequenta più di 3 social con quelle di chi non li frequenta o al massimo ne frequenta uno. I risultati mostrano che i primi sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di 3 social vorrebbe infatti apparire più grande, fuma e beve di più (con il 21% che dichiara di essersi ubriacato). I più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri:6 su 10 vorrebbero essere più magre/i (il 35% ha già fatto una dieta dimagrante), o avere più seno; quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe più belle e in generale essere più bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. Il presidente della Sip, Giovanni Corsello,dice:"I social network non vanno demonizzati perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema, come sempre, è l'abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E' inoltre difficile dettare regole di comportamento - osserva - dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, e non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio - conclude - sono il dialogo, l'ascolto, l'etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini".
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Facebook, 25 milioni di profili sono italiani Scritto da Simone Ziggiotto, il 25/09/14
L'account dell'italiano medio che è su Facebook (25 milioni di profili) ha 300 amici, il doppio della media mondiale. Solo in Italia, 19 milioni sono gli utenti giornalieri. I dati sono stati rivelati da Luca Colombo, numero 1 di Facebook Italy.
Altro dato interessante diffuso da Luca Colombo di Facebook Italia è il numero di utenti giornalieri che accedono a Facebook: 19 milioni, sia da dispositivi desktop che mobile. Nel Bel Paese, gli accessi sono cresciuti molto nell'arco temporale dell'ultimo anno e mezzo proprio grazie all'uso sempre più frequente dei dispositivi mobili, da cui provengono 15 milioni di accessi dei 19 milioni quotidiani (quindi 4 milioni da dispositivi desktop). D'altra parte siamo nella generazione 'I Like' se andiamo ad analizzare i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP), secondo cui solo tra gli adolescenti il 93% di questi si collega ad internet dallo smartphone. Se nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni, oggi è 81%. La percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. Sono sempre di più, inoltre, i preadolescenti alla soglia delle scuole medie che esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. "Con tutti i rischi che ciò comporta", avverte SIP. Il 75% del campione ha un profilo su Facebook, mentre l’81%
Societa' italiana di pediatria: siti web
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"Ci distinguiamo per il numero di amici: i 25 milioni di italiani che ogni mese accedono a Facebook hanno in media 300 friend ciascuno" ha dichiarato Colombo "Questo numero nel mondo è la metà: abbiamo molti più amici rispetto a tante altre nazioni. Un segno che la 'socialità' è una caratteristica del nostro popolo".
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Luca Colombo, al vertice di Facebook Italia, ha annunciato che 25 milioni di profili attivi sono di utenti italiani, i quali hanno una media di 300 amici ciascuno. I dati sono ufficiali, e sono stati annunciati da Colombo durante un’intervista rilasciata a La Repubblica.it.
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degli adolescenti è su WhatsApp, il 42% su Instagram, e il 23% su Twitter. I rischi dell'uso dei social network, e più in generale di internet, con l'abbassarsi dell'età non mancano. Mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano più di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno, SIP ha evidenziato come chi frequenta più di tre social è più incline ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di tre social vorrebbe apparire più grande, fuma e beve di più (il 21% si è ubriacato). Ma chi più usa i social è anche più fragile e insicuro.
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Italia Altre dall'Italia Gioco: 13% teenager gioca d'azzardo online nonostante divieto. Codacons: colpa della pubblicità incontrollata. Genitori possono chiedere i danni Giovedì 25 Settembre 2014
Gioco: 13% teenager gioca d'azzardo online nonostante divieto. Codacons: colpa della pubblicità incontrollata. Genitori possono chiedere i danni In evidenza di RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Dimensione carattere
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Alla base della crescita del gioco d’azzardo tra i teenager che, secondo uno studio della Società italiana di Pediatria, vede coinvolti il 13% dei ragazzi di terza media, vi è la pubblicità incontrollata dei giochi. Lo afferma il Codacons, che denuncia come il fenomeno sia in costante crescita.
Nonostante i pericoli insiti nel settore del gioco, la pubblicità è totalmente incontrollata e arriva in qualsiasi ora del giorno e della notte indistintamente a tutti, attraverso tv, internet e giornali – spiega l’associazione – Ciò determina non solo un incremento generalizzato della ludopatia, ma anche un danno per i soggetti più deboli come i minori, attratti da spot che paventano la possibilità di facili vincite. Di fronte a tale situazione lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) è inerme, e ancor di più lo sono le istituzioni, al punto che il premier Matteo Renzi ha paralizzato il Piano di Azione Nazionale contro il gioco. “I genitori i cui figli abbiano subito danni economici e psicologici legati al gioco possono intentare causa nei confronti di chi ha diffuso messaggi pubblicitari che hanno avvicinato i minori ai giochi” – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
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Sei su: Home » In breve » Dipendenza » Europa » Italia
I pericoli della Rete sbarcano sullo smartphone di Roberta Lunghini - 25.09.2014 | Stampa | Condividi su Facebook | Diffondi su Twitter | Invia per Email |
SI
PUÒ RITENERE CONCLUSA LA migrazione di internet dal pc al
telefonino PER I GIOVANI ITALIANI. COMPLICE IL CROLLO DEI COSTI DI ACCESSO CHE HA RESO LA connessione H24 ALLA PORTATA DI TUTTI, SONO SEMPRE DI PIÙ I RAGAZZI DEL BEL PAESE CHE SI COLLEGANO IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA: L’81% CONTRO IL 42% DEL 2008. E SE NEL 2012 “SOLO IL 65% DEGLI adolescenti SI CONNETTEVA DAL TELEFONINO, ORA LA PERCENTUALE È SALITA AL 93%. PRATICAMENTE TUTTI. E A FARLA DA PADRONE SONO social I
network: IL 7 5 % DEI RAGAZZI HA
UN PROFILO SU Facebook, L’81% È
SBARCATO SU WhatsApp, IL 42% SU Instagram, IL 30% DEI MASCHI E IL
37% DELLE FEMMINE SU ASK. IL MENO POPOLARE È Twitter: USATO SOLTANTO DAL 23% DEL CAMPIONE. È QUANTO EMERGE DA UN’INDAGINE CONDOTTA DALLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA
SU 2.107 STUDENTI (1073 MASCHI – 1034 FEMMINE)
FREQUENTANTI LA CLASSE TERZA MEDIA INFERIORE. CHE HA MESSO IN RILIEVO, TRA GLI ALTRI, DUE ASPETTI PARTICOLARMENTE PREOCCUPANTI: SONO TANTI A postare “selfie” provocanti O AD AVERE AMICI CHE LO FANNO E CRESCE L’ABITUDINE A
navigare durante le ore notturne (IL 56,6% CHATTA LA SERA DOPO CENA E CIRCA IL 40% CONTINUA A FARLO FINO A tardi, prima di addormentarsi). Segui @quotidiano_west su Twitter Vai al database e leggi altro su gioco d'azzardo e nuove dipendenze Se non hai Facebook sei fuori dal
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Gli adolescenti sempre più schiavi dei social network del 25/09/2014 13:41 in tecnologia - bitcity.it
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Pediatri: adolescenti sempre connessi e nottambuli. Il 13% ha giocato azzardo online "Generazione I like", l'hanno chiamata i pediatri: è quella degli adolescenti che sui social network ambiscono a essere sempre più popolari e a collezionare "I like" sulla propria bacheca, che non ... Help Consumatori - 1 ora fa
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Giochi, Società Italiana Pediatria: il 13% degli adolescenti italiani ha giocato online almeno una volta In: Ansa, AnsaP, Dati Italia, In Evidenza, Repubblica, Tgcom 24 settembre 2014 - 13:11
Il 13% degli adolescenti italiani ha effettuato almeno un accesso a un sito di gioco online, effettuando delle puntate in Grecia, Print PDF denaro, e la percentuale sale al Opap si 17% tra i maschi. E’ quanto aggiudica la gestione delle emerge dalla 16esima edizione scommesse ippiche con dell’indagine nazionale della un’offerta di 40,5 milioni Società Italiana di Pediatria, condotta su un campione 24 set 2014, 12:20 nazionale di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) della terza media. Opap si Quasi un ragazzo su tre, il 32%, intende accedere nuovamente a siti di aggiudica la gioco, ma il 45% non ha intenzione di ripetere l’esperienza, il 18% non sa. Il licenza ventennale per la 45% degli intervistati dichiara di aver vinto dei soldi, il 13% ammette di aver perso, il 36% asserisce di non ricordare l’esito della giocata. Per Maurizio gestione delle scommesse ippiche in Grecia. Lo annuncia Tucci, curatore dell’indagine, sottolinea che il divieto di accesso ai minori nei l’HRADF, l’ente ellenico per [...] siti web sembra avere uno scarso valore deterrente: “Il divieto” commenta, “passa dall’essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un Giochi, Print PDF tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell’indagine quantitativa) ‘una traccia da seguire’”. Inoltre, “al di la’ della Codere: violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire accordo raggiunto per la somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire ristrutturazione del debito un controllo sull’identità”. Tuttavia, “non è difficile, anche per un minorenne, 24 set 2014, 12:16 magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”.rg/AGIMEG Giunge al termine la Print PDF negoziazione che, attraverso quattordici proroghe, ha portato Codere a raggiungere un accordo per la ristrutturazione del [...] Casinò Print PDF online: si amplia l’offerta di Iziplay grazie alla partnership Cogetech e PRIMA Networks Limited 24 set 2014, 11:49
Grazie alla partnership tra Cogetech e PRIMA Networks Limited, powered by Microgaming, una delle aziende leader nel campo dei software [...]
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scommesse sul referendum in Scozia. Giocati 12 milioni di sterline Gran Bretagna, il referendum sull'indipendenza della Scozia è stato l'evento politico che ha…
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Superenalotto: ancora nessun “6″, il jackpot vola a quota 28,8 milioni di euro 24 set 2014, 11:03
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A scuola di sicurezza Il progetto Orsetto Teddy nasce con lo scopo di prevenire il verificarsi di incidenti in età pediatrica. In particolare quelli occorsi in ambienti domestici o ritenuti sicuri. Per quanto ritenuti sicuri e a 'prova di bambino', sono gli ambienti domestici il teatro privilegiato in cui si verificano gli incidenti che interessano i più piccoli. Per scarsa informazione, per incuria, per superficialità sono, infatti, tantissimi i bimbi che rimangono vittime di gravi accadimenti proprio tra le mura di case ed è a scopo preventivo che nascono progetti come Orsetto Teddy , sviluppato dalla collaborazione tra i pediatri della Società Italiana di Pediatria (SIP), della Società Italiana di medicina Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP) con l'Osservatorio Chicco.
ORSETTO TEDDY: PROGETTO E FINALITÀ
Ricetta della settimana Crostatine alla pesca
Il progetto Orsetto Teddy si rivolge sia ai bambini attraverso strumenti semplici e facilmente fruibili per loro, sia a genitori ed educatori per sensibilizzarli sul tema degli incidenti in casa e la loro pericolosità. Lo scopo è quello di diffondere le buone prassi e le regole per migliorare la sicurezza dei bimbi in casa, negli spazi di gioco e a scuola. Tra i materiali messi a disposizione, tutti curati da un'equipe di esperti, medici, pedagogisti e psicologi, il videogioco e l'album da colorare de L'Orsetto Teddy a scuola di sicurezza . In questo modo i bimbi (target di riferimento 4 ‐ 7 anni) possono imparare in modo ludico quali a familiarizzare con rischi e pericoli imparando il modo per tenersi fuori da guai. Per genitori ed educatori, invece, sono disponibili on line guide e materiale informativo finalizzato a fare formazione sul tema della sicurezza (sicurezza in auto e sicurezza in casa) e a sensibilizzare l'opinione pubblica, tra l'altro quella che sulla carta dovrebbe essere maggiormente interessata all'argomento, sul fenomeno degli incidenti in età pediatrica.
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Se i bambini dormono poco, aumenta il rischio obesità Scritto da: valentina81 - mercoledì 24 settembre 2014
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Il sonno influenza il nostro peso corporeo e anche l’insorgere di alcune malattie croniche. Per evitare che il bimbo possa diventare obeso, è necessario aiutarlo a riposare bene.
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Dormire bene è fondamentale a tutte le età, ma da bambini è doppiamente importante. Secondo un recente studio europeo (chiamato HELENA), un riposo notturno adeguato tiene lontani i rischi legati a obesità, malattie croniche ed è fondamentale per le prestazioni cognitive.
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La ricerca ha seguito un campione di 3.311 adolescenti provenienti da 10 Paesi europei, e ha
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potuto verificare come dormire poco possa causare sbalzi di umore, irritabilità e difficoltà di concentrazione, ma c’è di più perché la scarsa durata del sonno sembra essere associata a patologie croniche. Elvira Verduci, componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), ha così commentato:
Il sonno è un processo fondamentale nella vita di ogni individuo e in età pediatrica contribuisce alla salute e alla crescita del bimbo. E’ recente l’ipotesi di una possibile associazione tra ridotta durata del sonno e obesità. I cambiamenti dello stile di vita, con impegni legati soprattutto agli orari di lavoro, hanno reso comune l’abitudine di dormire meno. Pensate che le metanalisi degli studi pediatrici mostrano come per ogni ora di sonno in più il rischio di sovrappeso e obesità risulti ridotto in media del 9%. Come comportarsi? Il ruolo dei genitori, con l’aiuto del Pediatra, è quello di educare fin dalla primissima infanzia, i bambini a corrette scelte alimentari, a stili di vita sani e di conseguenza regolari: i bambini devono andare a letto presto ed evitare di essere iperstimolati, soprattutto la sera. Foto | Pinterest
Le ore di sonno nei bambini da 0 a 6 anni necessarie per una crescita armoniosa a cura di Patrizia Chimera
Quante ore di sonno sono necessarie ai bambini per potersi riposare a sufficienza per affrontare al meglio la nuova giornata e crescere bene? Questa è una delle domande che si fanno tutte le mamme e tutti i papà, anche perché i bambini non sono tutti uguali: se alcuni genitori lamentano che il proprio piccolo dorme troppo poco, altri si preoccupano perché invece dorme troppo! I bambini non sono tutti uguali: dopo aver fatto tutto il possibile per garantire loro un riposo notturno perfetto, con i giusti gradi nella cameretta, la giusta oscurazione delle finestre e il minimo dei rumori possibili, dobbiamo mettere in conto che ogni bimbo è diverso. Normale che
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ce ne sia uno che dorme di più e uno che, invece, ci fa impazzire! Il sonno dei bambini (come negli adulti, del resto) è molto importante, perché riposare bene e
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a sufficienza garantisce un miglior sviluppo delle capacità cognitive e, secondo alcuni studi, contiene anche il rischio di obesità. E' molto importante, dunque, stabilire dei ritmi, mandando i piccoli a letto sempre più o meno alla stessa ora e svegliandoli più o meno agli stessi orari. Secondo recenti studi scientifici condotti sui bambini un po' più grandi, i ricercatori hanno
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CODACONS: COLPA DELLA PUBBLICITA’ INCONTROLLATA. GENITORI POSSONO CHIEDERE I DANNI
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Alla base della crescita del gioco d’azzardo tra i teenager che, secondo uno studio della Società italiana di Pediatria, vede coinvolti il 13% dei ragazzi di terza media, vi è la pubblicità incontrollata dei giochi. Lo afferma il Codacons, che denuncia come il fenomeno sia in costante crescita. Nonostante i pericoli insiti nel settore del gioco, la pubblicità è totalmente incontrollata e arriva in qualsiasi ora del giorno e della notte indistintamente a tutti, attraverso tv, internet e giornali – spiega l’associazione – Ciò determina non solo un incremento generalizzato della ludopatia, ma anche un danno per i soggetti più deboli come i minori, attratti da spot che paventano la possibilità di facili vincite. Di fronte a tale situazione lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) è inerme, e ancor di più lo sono le istituzioni, al punto che il premier Matteo Renzi ha paralizzato il Piano di Azione Nazionale contro il gioco. “I genitori i cui figli abbiano subito danni economici e psicologici legati al gioco possono intentare causa nei confronti di chi ha diffuso messaggi pubblicitari che hanno avvicinato i minori ai giochi” – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
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Una ricerca della Società Italiana di Pediatria afferma che il 40% dei ragazzi rimane connesso a Internet tutto il giorno con gravi rischi per la salute Uno studio della Società Italiana di Pediatria (SIP) ha messo in luce che i teenager italiani sono sempre più attratti da Internet ma spesso ne abusano. L’80% dei ragazzi si connette alla Rete tutti i giorni e la percentuale di quelli che accedono al web appena svegli è salita del 9,9% rispetto al 2013. I servizi web più utilizzati sono ovviamente i social network e i servizi di messaggistica. L’81% dei ragazzi usa WhatsApp seguito da Facebook (75%) e Instagram (42%). Alla base del podio troviamo Ask, un servizio che permette di chattare in anonimato spesso accusato di favorire il cyberbullismo. Twitter, che con Flight si prepara ad incontrare gli sviluppatori di tutto il mondo, è utilizzato solo dal 23% dei ragazzi.
Troppo Internet ai teenager può far male
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Sempre più spesso i teenager rimangono attaccati al proprio smartphone (il 93% si collega da mobile) fino a sera tarda. Il 56,6% continua a navigare anche dopo cena e il 40% lo fa fino a poco prima di addormentarsi. Questo nuovo approccio alla Rete in alcuni casi può causare danni abbastanza seri alla salute e alla socialità.
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“Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet”, ha spiegato Giovanni Corsello, presidente della SIP.
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ROMA - Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre piu' tempo speso a chattare nelle ore notturne. I rischi
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dell'abuso incontrollato: stili di vita piu' pericolosi per chi frequenta piu' di 3 social. Tutti in gara per un 'I like', ma cosi' crescono anche insicurezza e fragilita'. Il 13% ha provato il gioco d'azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilita' di trovare un lavoro. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E' quanto emerge dall'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata
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quest'anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi - 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L'Indagine registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell'uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione H24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l'attuale 81%. Due sono le novita' che emergono quest'anno. La prima e' che si e' conclusa la 'migrazione' dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a
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internet dal telefonino e' passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalita' degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. La seconda rilevante novita' e' rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di piu' tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che cio' comporta. In principio c'era Facebook. Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po' come la lepre che
MONDO SCUOLA Adolescenza e social network: corso intensivo a Roma di Redazione SCIENTIFICAMENTE L'India alla conquista dello spazio: su Marte con la sonda Mangalayaan di Ishi
corre sempre piu' veloce, l'81% degli adolescenti e' sbarcato su WhatsApp, che non e' solo uno strumento di messaggistica, ma puo' essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente 'social'; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilita' di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti
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drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi.
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I COMPORTAMENTI A RISCHIO : Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio 'selfie' provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma
2/3 SE SSO è MEGLIO Sindrome premestruale o primi sintomi di gravidanza? di Il team degli esperti
contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra FOTORICORDO Foto in votazione pubblicate dal 30/06 al 07/07. TERMINE VOTAZIONE 03/08/2014 di Neal
gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% si e' incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all'87,6% piace internet perche' si puo' stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet e' addirittura irrinunciabile. STILI DI
CINEMANEWS CinemaNews: 'ogni giorno uno spettacolo'. Su Diregiovani.it di Redazione
VITA PIÙ A RISCHIO PER CHI FREQUENTA PIÙ DI TRE SOCIAL : L'indagine ha indagato i rischi dell'abuso, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano piu' di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno (normalmente Facebook o WhatsApp). E i risultati mostrano che i primi sono piu' inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta piu' di tre social vorrebbe apparire piu' grande, fuma e beve di piu' (il 21% si e' ubriacato). Ma i piu' assidui utilizzatori dei social risultano anche piu' fragili e insicuri. In un contesto in cui cio' che piu' importa e' essere "popolari" (cioe' totalizzare piu' "I like" possibile sulla propria bacheca) non stupisce la larga insoddisfazione riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere piu' magre/i (il 35% ha gia' fatto una dieta dimagrante), avere piu' seno, quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe piu' belle ed in generale essere piu' bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. GIOCO D'AZZARDO ON LINE: IL 13% DEGLI INTERVISTATI LO HA PRATICATO, ANCHE SE VIETATO AI MINORI: Un altro 'effetto collaterale' della massiccia permanenza in rete degli adolescenti e' certamente il cosiddetto 'Gambling', ovvero il gioco d'azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca utilizzando soldi 'veri' e' una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore eta'. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato 'a soldi' (una o piu' volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l'esito economico della/delle esperienza. Il 32% e' orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa. UN ADOLESCENTE SU DUE AVVERTE LA CRISI ECONOMICA: Anche l'adolescenza risente della non facile contingenza economica e sociale che stiamo vivendo. Per il 48,8% la "crisi economica" ha avuto effetti sulla sua famiglia, il 27,4% risponde di non saperlo, solo il 22% ha la percezione che la crisi non abbia influito sul tenore di vita della sua famiglia. Comunque, se avessero 1000 euro da spendere le femmine indirizzerebbero gli acquisti verso abbigliamento-scarpe (66,3%), smartphone (37%) e viaggi (35,3%); mentre i maschi verso 103236
playstation/videogiochi (45,5%), abbigliamento-scarpe (41,9%) e smartphone (37,6%). CRESCE LA SFIDUCIA SULLA POSSIBILITÀ DI TROVARE UN LAVORO : E' sfiduciato sulle
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prospettive di trovare facilmente lavoro dopo gli studi il 61% dei maschi e il 68% delle femmine. Nel 2012 lo era il 57% e nel 2009 la percentuale di chi non aveva fiducia di trovare lavoro era piu' bassa di oltre il 10%. Complessivamente quasi uno su due (43,4%) ha la convinzione che la vita di un adolescente di trent'anni fa fosse migliore di quella di un adolescente di oggi. La maggioranza relativa dei maschi vorrebbe diventare uno sportivo, per le femmine primo posto
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per 'professioni' (28,9%) seguite da 'settore della moda' (19,1%). àe quella negli 'adulti' L'indagine registra un calo generalizzato di fiducia nei confronti di gran parte delle categorie, compresi e questa e' una novita' genitori ed amici, mentre sale la fiducia nelle forze dell'ordine e nei soldati. A sorpresa, dopo anni di calo costante, e pur rimanendo di gran lunga la categoria con piu' basso tasso di fiducia, invertono la tendenza i 'politici'. SPORT SEMPRE INSODDISFACENTE: Al di la' delle due ore scarse settimanali previste dal calendario scolastico, circa il 40% non pratica altro sport o lo pratica per un tempo inferiore alle due ore settimanali. La percentuale supera il 45% per le femmine. Un dato sul quale riflettere e' la percentuale di adolescenti che dichiara di non poter praticare attivita' sportiva extrascolastica per motivi economici. Era il 12% del 2012, mentre oggi la percentuale ha superato il 17%. Addiction, fumo di sigaretta in leggera diminuzione A dichiarare di farne uso e' il 28,3% contro il 32,2 nel 2012. Per l'uso di cannabis la percentuale di chi afferma di averne fatto uso, almeno una volta, resta costante intorno al 7% (occorre pero' rilevare che in tali casi la sincerita' di risposta puo' essere condizionata dal fatto che si tratta di una sostanza illegale). Riguardo la 'contiguita'' con l'addiction il 56% dichiara di avere amici che fanno uso di cannabis, il 13% di cocaina e il 16,3% di altri tipi di droghe. Rispetto al 2012 questi ultimi dati sono in sensibile aumento. Relativamente al consumo di alcol, consuma vino il 45,4%; birra il 50% e liquori il 23%, con una prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine. Interessante osservare che mentre il consumo di vino e' piu' alto nei piccoli comuni rispetto alle aree metropolitane, la situazione si inverte per quanto concerne la birra e i superalcolici.
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A rischio il comportamento degli adolescenti che usano oltre 3 social Mi piace
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mercoledì, settembre 24th, 2014
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Secondo una indagine condotta dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) i social network influiscono sul comportamento degli adolescenti, tanto più se questi, soprattutto nell’arco della terza media, frequentano più di tre social: un fenomeno che potrebbe indurre i giovani ad assumere stili di vita più pericolosi.
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In base ai risultati, infatti emerge che il 16,8% dei giovanissimi ha inviato una foto a sconosciuti, il
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24,7% gli ha rivelato la scuola che frequenta, Facebook (Justin Sullivan/Getty Images)
l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online.
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Ma non solo. Il 15% dei ragazzi intervistati ha anche pubblicato un “selfie” provocante, anche se il 48% afferma di avere amici che lo hanno fatto. La ricerca condotta dalla Sip ha poi confrontato le abitudini di chi frequenta più di tre social, come Facebook o WhatsApp, con quelle di coloro che ne frequentano uno o nessuno.
Inoltre, emerge che la generazioni di “I like” sarebbe più soggetta ad essere insoddisfatta del proprio corpo: dall’indagine risulta che 6 giovani su 10 vorrebbero essere più magre/i. Una preoccupazione che è meno diffusa tra coloro che usano un solo social. “Il problema non è l’uso, ma l’abuso. E’ difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato”, sottolinea il presidente Sip, Giovanni
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dei ragazzi che fumano e bevono di più, tra i quali il 21% afferma di essersi già ubriacato.
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Nel primo gruppo risulta che gli adolescenti vorrebbero apparire più grandi e riscuotono una alta percentuale
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Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi.
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Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza. "La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco". 24-09-2014 Trovaci su Facebook
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Pediatri: adolescenti sempre connessi e nottambuli. Il 13% ha giocato azzardo online “Generazione I like”, l’hanno chiamata i pediatri: è quella degli adolescenti che sui social network ambiscono a essere sempre più popolari e a collezionare “I like” sulla propria bacheca, che non dormono la notte per chattare, che si connettono a internet a tutte le ore dallo smartphone, che sono fragili, insicuri e niente affatto
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lontani da comportamenti anche rischiosi come l’azzardo. Questa la fotografia scattata dall’indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) condotta su 2107 studenti della terza media. In sintesi: fra i tredicenni è boom dei social network e insieme a essi di WhatsApp, ormai usato da otto adolescenti su dieci. È ormai conclusa la “migrazione” dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet
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dallo smartphone e sempre più tempo viene speso a chattare nelle ore notturne. Il 13% degli intervistati ha provato il gioco d’azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Uno dei dati di partenza della ricerca è che c’è un aumento esponenziale dell’uso di internet fra gli adolescenti. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due le
principali novità di quest’anno: la prima è che ci si collega a Internet soprattutto dallo smartphone (la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014), il che significa avere la Rete sempre a portata di mano e stare costantemente collegati ai social network. La secondo novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, “esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che ciò comporta”. In principio c’era Facebook, ora ci sono tutti i social. Il 75% del campione ha infatti un profilo su Facebook ma nel frattempo l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp che, spiegano i pediatri, “non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente ‘social’”; il 42% di loro è presente su Instagram; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (con percentuali in velocissima ascesa) sta su ASK, con la possibilità di comunicare sotto anonimato che lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo; il 23% degli adolescenti è presente su Twitter, il social meno gettonato tra i giovanissimi. Quali sono i comportamenti a rischio? Spiegano dalla Sip: “Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio “selfie” provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online”. Sono ragazzini “baby-nottambuli”. Dalla ricerca emerge infatti che aumenta l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne: il 56,6% degli adolecenti chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi, in una fascia oraria che interferisce con il sonno.
che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti – spiegano i pediatri – La sempre maggior offerta di siti ormai legali in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale
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Fra i comportamenti a rischio si segnala il ricorso al gioco d’azzardo online, sul quale sono finiti il 13% degli intervistati, anche se questo è vietato ai minori. “Un altro “effetto collaterale” della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto “Gambling”, ovvero il gioco d’azzardo online,
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13% teenager gioca d'azzardo online E il 32% è orientato a ripetere l'esperienza Redazione ANSA ROMA 24 settembre 2014 15:16 NEWS
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Archiviato in Internet Maurizio Tucci Società italiana di Pediatria
Sempre più diffuso su Internet, il gioco d'azzardo online seduce anche i teenager. Il 13% dei dei ragazzi di terza media, dichiara di averlo praticato, pur se, teoricamente, vietato ai minori. E' questo, secondo i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP) uno degli "effetti collaterali" della massiccia permanenza in rete degli adolescenti. La sempre maggior offerta di siti internet dove provare il Gambling, in cui si gioca sul web utilizzando soldi 'veri', è una tentazione molto forte tanto quanto a rischio dipendenza, specie tra i maschi: il 17% di loro lo ha fatto, una o più volte, da solo o insieme ad amici. E, ancora più grave, il 32% è orientato a ripetere l'esperienza. "Da un lato", commenta il curatore dell'indagine Maurizio Tucci, "dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Il 'divieto' passa dall'essere totalmente ignorato ad essere 'una traccia' da seguire". Dall'altro, aggiunge, i meccanismi di accesso al gioco on-line, che pure dovrebbero prevedere uno stretto controllo sull'identità, "sono tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Apple IPHONE 5C 16GB EU WHITE A 459 EURO Gossip / Salute | Di valentina81
Pubblicato il: mer, set 24th, 2014
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Se I Bambini Dormono Poco, Aumenta Il Rischio Obesità Continua a leggere su Bebeblog.it link articolo Mi piace
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Il sonno influenza il nostro peso corporeo e anche l’insorgere di alcune malattie croniche. Per evitare che il bimbo possa diventare obeso, è necessario aiutarlo a riposare bene.
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Secondo un recente studio europeo (chiamato HELENA), un riposo notturno adeguato tiene lontani i rischi legati a obesità, malattie croniche ed è fondamentale per le prestazioni
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Dormire bene è fondamentale a tutte le età, ma da bambini è doppiamente importante.
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ricerca ha seguito un campione di 3.311 adolescenti provenienti da 10 Paesi europei, e ha potuto verificare come dormire poco possa causare sbalzi di umore, irritabilità e difficoltà di
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concentrazione, ma c’è di più perché la scarsa durata del sonno sembra essere associata a patologie croniche. Elvira Verduci, componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), ha così commentato:
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Il sonno è un processo fondamentale nella vita di ogni individuo e in età pediatrica contribuisce alla salute e alla crescita del bimbo. E’ recente l’ipotesi di una possibile associazione tra ridotta durata del sonno e obesità. I cambiamenti dello stile di vita, con impegni legati soprattutto agli orari di lavoro, hanno reso comune l’abitudine di dormire meno.
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Grande Fratello 13
Pensate che le metanalisi degli studi pediatrici mostrano come per ogni ora di sonno in più il rischio di sovrappeso e obesità risulti ridotto in media del 9%. Come comportarsi? Il ruolo dei genitori, con l’aiuto del Pediatra, è quello di educare fin dalla primissima infanzia, i bambini a corrette scelte alimentari, a stili di vita sani e di conseguenza regolari: i bambini devono andare a letto presto ed evitare di essere iperstimolati, soprattutto la sera.
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necessarie ai bambini per potersi riposare a sufficienza per affrontare al meglio la nuova giornata e crescere bene? Questa è una delle domande che si fanno tutte le mamme e tutti i papà, anche perché i bambini non sono tutti uguali: se alcuni genitori lamentano che il proprio piccolo dorme troppo poco, altri si preoccupano perché invece dorme troppo!
Viaggi 1600
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I bambini non sono tutti uguali: dopo aver fatto tutto il possibile per garantire loro un riposo notturno perfetto, con i giusti gradi nella cameretta, la giusta oscurazione delle finestre e il minimo dei rumori possibili, dobbiamo mettere in conto che ogni bimbo è diverso. Normale che ce ne sia uno che dorme di più e uno che, invece, ci fa impazzire!
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Se i bambini dormono poco, aumenta il rischio obesità é stato pubblicato su Bebeblog.it alle 10:26 di mercoledì 24 settembre 2014.
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi.
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Perso Primarie Non Detti Linea" 0 5 : 4 5 Lavoro, la Cgil: "in Piazza Anche da Soli". Lotti: "chi Ha
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Incarico Che Imbarazza Repubblica 0 7 : 1 6 Maltese, il Giornalista-eurodeputato Con il Doppio
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Giochi: azzardo online per 13% adolescenti, allarme pediatri Tweet Articolo pubblicato il: 24/09/2014 Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti
Tre artisti sono stati chiamati ad inaugurare la nuova Galleria di Giacomo Guidi a Roma
della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza.
Oltre 17 milioni di euro falsi in banconote da 50, maxi sequestro a Caserta
"La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per
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cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Gioco d'azzardo online per il 13% degli adolescenti, un'indagine lancia l'allarme Tweet Articolo pubblicato il: 24/09/2014 (Adnkronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo
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duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad
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Teenager sempre più 'social' ma fragili, insicuri e a rischio di abusi Tweet Articolo pubblicato il: 24/09/2014 (Adnkronos Salute) - Teenager perennemente connessi e sempre più 'social', ma anche più fragili, insicuri e in ansia per un 'like' in più. E' uno dei
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dati che emergono dall'indagine della Società italiana di pediatria (Sip), arrivata alla 16esima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2.107 studenti della terza media inferiore. Complice il crollo dei costi d'accesso, che ha reso la connessione alla portata di tutti h24, l'81% degli adolescenti sembra passare buona parte del suo tempo sul web, collegandosi già di prima mattina. Un incremento esponenziale dell'uso di Internet tra i
Ecco il mago del mash-up: crea canzoni originali mischiando video di Youtube
giovanissimi, se si pensa che nel 2008 solo il 42% del campione navigava quotidianamente in Rete. Gli esperti giudicano inoltre conclusa la 'migrazione' dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si connette a Internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% del 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha Internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E Internet vuol dire social network. Proprio per i social network si può parlare di vero e proprio boom anche fra tantissimi pre-adolescenti alla soglia delle scuole medie, che vi esercitano le loro 'sperimentazioni sociali' talvolta intrecciate, talvolta no, con la vita
La Navicella cargo Dragon 'agganciata' dalla Iss
reale. Con tutti i rischi che questo comporta. 103236
Ma quali sono i 'luoghi' della Rete più frequentati dai ragazzi? Facebook rimane al primo posto,
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con il 75% del campione titolare di un profilo sulla piattaforma inventata da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti e oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli. Che nel frattempo sono sbarcati su WhatsApp, non solo strumento di messaggistica, ma utilizzato a tutti gli effetti come un social dall'81% degli adolescenti intervistati. A conquistare il 42% è anche Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di
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esibizionismo, mentre il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa, affermano i pediatri) sono presenti anche su Ask, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato ha dato vita a numerosi casi di cyberbullismo, a volte con esiti drammatici. Il 23%
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2/2 L'auto finisce nel laghetto ghiacciato? Un insolito modo per ripescarla
infine usa Twitter, il social meno gettonato tra i ragazzini. La condivisione dei contenuti a volte può portare a comportamenti a rischio, avvertono i pediatri: il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio 'selfie' provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio, ma fuori dalla cerchia degli amici e rivolti a sconosciuti, il 19% ha ammesso di aver dato il numero di telefono a un estraneo, il 16,8% gli ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% ci si è incontrato, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online.
Felix Starck, 365 giorni sulla bici intorno al mondo
E se all'87,6% piace Internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% è addirittura irrinunciabile. A tal punto da essere il primo pensiero la mattina appena svegli (12,5%) e l'ultimo prima di andare a dormire: il 56,6% chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi, in una fascia oraria che interferisce con il sonno con conseguenze non trascurabili sulla salute. E più social network si frequentano, più le conseguenze aumentano. La ricerca Sip ha indagato anche i rischi dell'abuso, mettendo a confronto le abitudini di chi frequenta più di 3 social con quelle di chi non li frequenta o al massimo ne frequenta uno. I risultati mostrano che i primi sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di 3 social vorrebbe infatti apparire più grande, fuma e beve di più (con il 21% che
Tre artisti sono stati chiamati ad inaugurare la nuova Galleria di Giacomo Guidi a Roma
dichiara di essersi ubriacato). Ma i più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri. In un contesto in cui ciò che più importa è essere 'popolari', non stupisce la larga insoddisfazione riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere più magre/i (il 35% ha già fatto una dieta dimagrante), o avere più seno; quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe più belle e in generale essere più bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. Per il presidente della Sip, Giovanni Corsello, "i social network non vanno demonizzati perché
Oltre 17 milioni di euro falsi in banconote da 50, maxi sequestro a Caserta
hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema, come sempre, è l'abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E' inoltre difficile dettare regole di comportamento - osserva - dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, e non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio - conclude - sono il dialogo, l'ascolto, l'etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini".
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Le Notizie dal Web Thursday, September 25, 2014 - 02:11 San Firmino, vescovo e martire Oggi è il compleanno di Mark Hamill
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L'allarme dei pediatri: "I social network sono pericolosi" 24/09/2014 - 22.23 - „Come gestire il rapporto che hanno giovani e giovanissimi con i social network? "Il problema non è l'uso, ma l'abuso - spiega Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria - È difficile dettare regole di comportamento dal momento che la ... (Caffeina Magazine) - Sezione: SCIENZA... Condividi | Avvisami | Commenta | Leggi l'Articolo
I giovani e la dipendenza da internet e social E' ormai chiaro che lo stile di vita tra i giovani di oggi e i giovani di alcuni anni fa è completamente cambiato.Un tempo non esistevano i social network,le chat come Whatapp era tutto diverso.Oggi i giovani,ma non solo giovani,non riescono a fare a meno di ... (News 24 Games - 45 minuti fa)
Generazione “I Like”. Giovani sempre più social e connessi facebook Teenager sempre più connessi. Secondo l'indagine messa a punto dalla società italiana di Pediatria, 8 tredicenni su 10 utilizza WhatsApp e il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone, non più solo dal computer. L'Indagine ... (Il Vasto - 3 ore fa)
Il gioco online rischia di diventare l'inferno degli teenager Ben il 13% dichiara di averlo già
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provato. Percentuale che, per i maschi, sale al 17%, praticamente uno su sei. Condividi |. Annunci Google. Giovanissimi sempre piu' sul web e sempre piu' a rischio di imbattersi nel gioco d'azzardo online, tanto che ben il ... (Italia chiama Italia - 6 ore fa)
Adolescenti il 13 gioca dazzardo sul web In teoria il gioco d'azzardo è vietato ai minori, ma in
pratica accedervi sul web, è proprio il caso di dirlo, è un gioco da ragazzi. Il “gambling”, il termine specifico del gioco d'azzardo online è a tutti gli effetti una pericolosa tentazione alla quale sempre più ... (Palermomania.it - 6 ore fa)
Teenager sempre più 'social' ma fragili, insicuri e a rischio di abusi (Adnkronos Salute) Teenager perennemente connessi e sempre più 'social', ma anche più fragili, insicuri e in ansia per un 'like' in più. E' uno dei dati che emergono dall'indagine della Società italiana di pediatria (Sip), arrivata alla 16esima edizione e ... (Adnkronos - 6 ore fa)
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Stili di vita pericolosi per i ragazzi che usano più di tre social network 24/09/2014 - 17.57 - I social sono terreno d'incontro con sconosciuti già tra i ragazzi di terza media e chi ne frequenta almeno tre aumenta il rischio di assumere stili di vita più pericolosi. Secondo l'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP), il 16,8% dei ... (Il Mattino) - Sezione: SCIENZA... Condividi | Avvisami | Commenta | Leggi l'Articolo
Teenager in internet: 8 su 10 online tutti i giorni ROMA. Il 93% di loro si collegano attraverso il telefonino: secondo i dati di un'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP), sono otto su dieci teenager che si collegano a internet tutti i giorni. A farla da padrone, come previsto, sono i social ... (Voce Nuova Tv - 41 minuti fa)
L'allarme: il 13% dei teenager gioca d'azzardo online Sempre più diffuso sui siti internet, il gioco d'azzardo online seduce anche i teenagers. Il 13% dei dei ragazzi di terza media, dichiara di averlo praticato, pur se, teoricamente, se vietato ai minori. È questo, secondo i dati raccolti dall Società italiana di ... (Il Mattino - 42 minuti fa)
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Internet e teenager: 8 su 10 online tutti i giorni Secondo i dati di un'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP), sono otto su dieci i teenager che si collegano a internet tutti i giorni; il 93%, inoltre, si collega dal telefonino. A farla da padrone, come previsto, sono i social network. Secondo gli ... (Assodigitale - 43 minuti fa)
Molti teenager dipendenti da internet La società Italiana di Pediatria ha voluto realizzare un'indagine sugli adolescenti e secondo quanto riportato sembrerebbe che il 75 % di loro dispongono di un account Facebook e più del 10 % si collegano ad internet già dalle prime ore del mattino. (PixyPost - 43 minuti fa)
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di Pediatria conferma come giovani e ragazzi usino e abusino i social media, senza un controllo. Tutto ciò mette a rischio la loro incolumità. Redazione 24 settembre 2014. I social media sono entrati di forza nella nostra vita ... (Today - 44 minuti fa)
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Usi tre social network? Sei più a rischio 24/09/2014 - 16.24 - I social sono terreno d'incontro con sconosciuti già tra i ragazzi di terza media e chi ne frequenta almeno tre aumenta il rischio di assumere stili di vita più pericolosi. Secondo l'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP), il 16,8% dei ... (il Journal) - Sezione: SCIENZA... Condividi | Avvisami | Commenta | Leggi l'Articolo
8 ragazzi su 10 "chattano" su WhatsApp Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Il telefonino supera il computer: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Tweet. A A A. E' quanto emerge dall'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata ... (La Tecnica della Scuola - un'ora fa)
Adolescenti e social, ecco la "generazione I Like" Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore ... (Italiaglobale.it - un'ora fa)
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UTILIZZO SOCIAL NETWORK ITALIA: PERICOLO ADOLESCENTI “TROPPO CONNESSI”, I DATI ALLARMANTI 24 settembre 2014 15.20 Condividi
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L’utilizzo dei Social Network in tutto il mondo è diventato un vero e proprio boom tanto da attirare fasce di utenti di ogni età. Connessi al pc o dagli smartphone a qualsiasi ora del giorno, gli internauti spesso abusano dei social e dei diversi canali web: grazie alla tecnologia mobile, infatti, oggi è possibile rimanere costantemente connessi a internet, con la facoltà di poter controllare il nostro profilo Facebook in qualsiasi momento, caricare su Instagram un’immagine
POPOLARE Miley Cyrus nuda e sexy tra i pelouche per il magazine 'Rebel'
anche nel posto più sperduto del mondo o condividere su Twitter i nostri 140 caratteri di pensiero personale. Ma a volte il troppo stroppia, specialmente se i dati
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Fame nel mondo dimezzata entro un anno
riguardanti i fruitori di internet e, più nello specifico, di Social Network, evidenziano delle anomalie troppo allarmanti che riguardano i giovani. Secondo una ricerca effettuata dal SIP (Società Italiana di Pediatria), infatti, ben 8
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teenagers su 10 sarebbero connessi tutti i giorni a internet attraverso il proprio smartphone.
Napoli, Benitez: “Troppi errori, non è normale. Higuain? Siamo tutti nervosi”
Lo studio è stato condotto su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti frequentanti la terza media inferiore, indagine che registra ininterrottamente da sei anni un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti. Nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%: un aumento di percentuale davvero vertiginoso che evidenzia come quella del nuovo millennio sia diventata la generazione dei “like” che passa la maggior parte del suo tempo a dividersi tra Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp. Dall’indagine emerge inoltre che i ragazzi tra i 13 e i 14 anni siano connessi ad internet dalla mattina alla sera, utilizzando lo smartphone spesso fino a notte inoltrata. Il 56,6% continua a navigare e chattare anche dopo l’ora di cena e nel 40% fino a prima di addormentarsi. “I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso”, spiega Giovanni Corsello, presidente della SIP, sottolineando che una delle possibili strade da intraprendere per tenere sotto controllo il comportamento dei più giovani siano “il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”.
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COMMENTATE VISTO Il Faraone: "Balo il migliore ma siamo tutti in discussione" 1118
Petrolio e gas: il decreto Sblocca Italia raddoppia l’estrazione 50
Ecco tutti i dati rivelati dalla SIP: “Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po’ come la lepre che corre sempre più veloce, l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente “social”; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi“.
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Fonte: hi-tech.leonardo.it
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme
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Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di
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pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107
Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme
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studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il
gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze.
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Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza. "La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Home / Lusso e Tecnologia / Il gioco online rischia di diventare l'inferno degli teenager 24-09-2014 | 19:01:52
Quasi un teenager su 6 lo ha provato, allarme dai pediatri
Il gioco online rischia di diventare l'inferno degli teenager Ben il 13% dichiara di averlo già provato. Percentuale che, per i maschi, sale al 17%, praticamente uno su sei
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La mattina appena alzati, nel pomeriggio, dopo cena e persino prima di andare a letto: il 93% dei giovanissimi e' 'migrato' dall'utilizzo tramite computer a quello da cellulare. A farla da padrone, i social network: in testa c'e' WhatsApp, usato per chattare da 8 ragazzi su 10, il 75% ha un profilo su Facebook, il 42% usa la vetrina di foto Instagram. Seguono ASK, che consente di comunicare in anonimato (33%) e Twitter (23%). Inoltre, emerge dall'indagine, 'smanettano col cellulare' fino a notte tarda, nel 40% persino a letto prima di addormentarsi, con conseguenze negative sul sonno. Chi poi ne utilizza piu' di tre mostra maggior rischio di assumere comportamenti a rischio rispetto a chi ne frequenta uno o nessuno: vorrebbe apparire piu' grande, fuma e beve di piu' (il 21% si e' ubriacato). Soprattutto, pero', con la socializzazione virtuale e' facile incontrare sconosciuti, non necessariamente male intenzionati, ovviamente. In merito i teenagers non sembrano farsi troppi problemi: il 16,8% ha inviato una foto a sconosciuti, il 24,7% gli ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% si e' incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. "Il problema non e' l'uso, ma l'abuso", sottolinea Giovanni Corsello, presidente Sip. "E' difficile - aggiunge dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialita' sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato".
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In barba al divieto che preclude l'azzardo ai minori, il 32% di chi lo ha provato dichiara, per giunta, di essere orientato a ripeterle l'esperienza. "Da un lato dobbiamo constatare la pressoche' nulla deterrenza rappresentata dai divieti ai minori di cui il web e' pieno. Il 'divieto' passa dall'essere totalmente ignorato ad essere 'una traccia' da seguire", commenta Maurizio Tucci, curatore dell'Indagine. Dall'altro "dobbiamo considerare che i sistemi di pagamento ammessi sono tali per cui non e' difficile, anche per un minorenne avere esperienze di gioco". Se questo e' uno degli effetti collaterali, non e' certo l'unico aspetto problematico della pervasivita' della rete, aumentata con la diffusione di smartphone e tariffe di connessione scontate: dal 2008 e' raddoppiato il numero di ragazzi che utilizza internet tutti i giorni, passando dal 42% all'81%.
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Giovanissimi sempre piu' sul web e sempre piu' a rischio di imbattersi nel gioco d'azzardo online, tanto che ben il 13% dichiara di averlo gia' provato. Percentuale che, per i maschi, sale al 17%, praticamente uno su sei. E' l'allarme lanciato dalla Societa' Italiana di Pediatria (SIP) che, in un'indagine nazionale condotta sui ragazzi e ragazze di terza media, disegna un quadro preciso delle abitudini dei tredici e quattordicenni, sempre piu' web-dipendenti.
Osservatorio Hrs, leader d'Europa Svezia, Turchia e Olanda Turismo, wi-fi gratis in hotel: Italia ancora indietro Utilizzato in anteprima sul talk politico di RaiDue, Virus Nasce Blogmeter NOW, per visualizzare e analizzare le conversazioni su Twitter in tempo reale Anche grazie agli smartphone di ultima generazione Abiti e attrezzature smart, il fitness diventa tecnologico Svettano per engagement sport, turismo e news Facebook Top Brands, ecco la classifica delle migliori brand page di agosto ‘Il più grande avanzamento dell’iPhone’ Apple, ecco l'iPhone 6 e l'iPhone 6 Plus Da YouTube a Twitter, no a propaganda terroristi. Ma è polemica Big della Silicon Valley contro Isis, rimossi video shock E all'evento di lancio del 9 settembre potrebbero esserci gli U2 Apple, primi fan dell'iPhone in coda a New York Dagli Stati Uniti Thumbtack, un miliardo di dollari made in Italy - di Roberto Zanni 'Dati raccolti non si vendono', dispositivo atteso il 9 settembre Apple, iWatch in arrivo: stretta privacy su app salute Ecco la ‘Scaccia-suocera’ o la ‘Liberami dal capo’ Tecnologia, gli italiani vogliono app per liberarsi dalla suocera
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Foglio Nella generazione cresciuta con gli 'I like', spopolano i selfie, neanche troppo casti: il 15% degli intervistati ha postato un proprio autoritratto provocante, ma il 48% afferma di avere amici che lo hanno fatto. Ma molto spesso l'ossessione del palcoscenico virtuale e la ricerca di un 'mi piace' sulla bacheca, nasconde insoddisfazione per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero pesare di meno. Preoccupazioni meno diffuse tra chi frequenta un solo social. Segui @italiachiama
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‘Sinistra radicale vuole lasciare immutato lo Statuto dei Lavoratori, concepito 44 anni’ Lavoro, Renzi: progettiamo l’Italia di domani Sindaco, principio rivoluzionario contro reati odiosi A Napoli non paghi le tasse se denunci pizzo e usura
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Cucina italiana, torta gelato gianduia e mandorle: la ricetta Lavoro, Renzi: progettiamo l’Italia di domani A Napoli non paghi le tasse se denunci pizzo e usura Meteo, giovedì forti temporali su Roma Stamina, malato racconta: ‘ho rischiato di lasciarci le penne’ Russia, mancano piloti per gli aerei: Putin ingaggia stranieri Calcio, difesa colabrodo: Milan si affida a Torres M5S, Pd e Fi votano no a stop vitalizi per senatori in carcere L'accento più sexy? L'italiano – di Roberto Zanni Galan, per i giudici giungere alla verità è tempo perso? – di Leonardo Cecca
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Adolescenti e social, ecco la “generazione I Like”
Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. I rischi dell’abuso incontrollato: stili di vita più pericolosi per chi frequenta più di 3 social. Tutti in gara per un “I like”, ma così crescono anche insicurezza e fragilità. Il 13% ha provato il gio co d’azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilità di trovare un lavoro. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E’ quanto emerge dall’indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest’anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi immagine d’archivio
– 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L’Indagine registra, ininterrottamente, da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione H24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la “migrazione” dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. La seconda rilevante novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate
Sara:Ho perso 38Kg in soli 2 mesi,leggi il BLOG e vedi il VIDEO.Scopri come..
talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che ciò comporta. I comportamenti a rischio Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio “selfie” provocante, percentuale
(wiltu.com)
certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24, 7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all’87,6% piace internet perché si
Labbra sottili ADDIO! Grazie al segreto delle Star di Hollywood. Guarda Kim Qui…
può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile.
(thehollywoodinsidernews.com)
Giovanni Corsello, presidente SIP: “I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E’ inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si
Sara:Ho perso 38Kg in soli 2 mesi,leggi il mio BLOG e vedi le FOTO.Scopri come..
strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato.” Fulvio Scaparro, neuropsiochiatra: “Ben venga un cauto utilizzo dei social. Ma non dobbiamo dimenticare che i ragazzi, a 13 anni, sono solo all’inizio della loro vita e benché grandi esperti di tecnologia sono ancora degli sprovveduti quanto a esperienza reale. Il punto è che hanno a disposizione strumenti potentissimi, attraverso i quali entrano in contatto con il mondo, ma con la modesta
“I 400 colpi” di Truffaut torna in sala, in versione restaurata 24/09/2014
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attrezzatura di vita di un tredicenne. Dietro la vetrina dei social possono far credere di essere ciò che non sono, possono compensare le fragilità con l’aggressività, atteggiarsi, distinguersi: il rapporto con se stessi può essere falsato perché sono proiettati non sulla vita reale ma su un palcoscenico virtuale costituito da migliaia di sconosciuti”. Il testo completo dell’indagine. .
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In: Cronache, Primopiano2 24 settembre 2014 - 17:42
Gioco compulsivo. Losacco (Pd) su indagine Acogi: “Quando una campagna nelle scuole?” Indagine SWG: «Scommesse e Gratta e vinci popolari tra i minori». Curcio (Sapar): “Urgenti nuove regole per tutti i giochi, abolire la pubblicita’”
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(Jamma) – Secondo l’ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) – condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore – il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d’azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d’azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi”, una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i ‘baby-giocatori’, il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l’esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l’esperienza.
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Codacons , gioco d'azzardo Teenager "vittime" della pubblicità incontrollata "Alla base della crescita del gioco d'azzardo tra i teenager che, secondo uno studio della Societa' italiana di Pediatria, vede coinvolti il 13% dei ragazzi di terza media, vi e' la pubblicita' incontrollata dei giochi". E' il Codacons che denuncia la correlazione tra la diffusione del gioco tra i minori e la pubblicita'. "Nonostante i pericoli insiti nel settore del gioco, la pubblicita' e' totalmente incontrollata e arriva in qualsiasi ora del giorno e della notte indistintamente a tutti, attraverso tv, internet e giornali - prosegue la nota dell'associazione - Cio' determina non solo un incremento generalizzato della ludopatia, ma anche un danno per i soggetti piu' deboli come i minori, attratti da spot che paventano la possibilita' di facili vincite". Il Codacons tira in ballo lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), definendolo "inerme", come "ancor di piu' lo sono le istituzioni, al punto che il premier Matteo Renzi ha paralizzato il Piano di azione nazionale contro il gioco"
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PEDIATRIA: AZZARDO ONLINE PER 13% ADOLESCENTI, INDAGINE LANCIA ALLARME diventa fan
Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) 15:29
Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web.
Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza. "La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire
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Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse.
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un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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L’utilizzo dei Social Network in tutto il mondo è diventato un vero e proprio boom tanto da attirare fasce di utenti di ogni età. Connessi al pc o dagli smartphone a qualsiasi ora del giorno, gli internauti spesso abusano dei social e dei diversi canali web: grazie alla tecnologia mobile, infatti, oggi è possibile rimanere costantemente connessi a internet, con la facoltà di poter controllare il nostro profilo Facebook in qualsiasi momento, caricare su Instagram un’immagine anche nel posto più sperduto del mondo o condividere su Twitter i nostri 140 caratteri di pensiero personale. Ma a volte il troppo stroppia, specialmente se i dati riguardanti i fruitori di internet e, più nello specifico, di Social Network, evidenziano delle anomalie troppo allarmanti che riguardano i giovani. Secondo una ricerca effettuata
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dal SIP (Società Italiana di Pediatria), infatti, ben 8 teenagers su 10 sarebbero connessi tutti i giorni a internet attraverso il proprio smartphone.
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Leonardo è Ayrion AndroidUp Arduer AZPoint Cellulari CellularMagazine Geekissimo Google-Chrome IoChatto Io Chiamo iPad iPhoner MondoMobile MondoTech Obiettivo Digitale Online Tutorial PianetaCellulare Piro Plastic Progaming Schede Cellulari Lo studio è stato condotto su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti frequentanti la terza media inferiore, indagine che registra ininterrottamente da sei anni un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti. Nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%: un aumento di percentuale davvero vertiginoso che evidenzia come quella del nuovo millennio sia diventata la generazione dei “like” che passa la maggior parte del suo tempo a dividersi tra Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp. Dall’indagine emerge inoltre che i ragazzi tra i 13 e i 14 anni siano connessi ad internet dalla mattina alla sera, utilizzando lo smartphone spesso fino a notte inoltrata. Il 56,6% continua a navigare e chattare anche dopo l’ora di cena e nel 40% fino a prima di addormentarsi. “I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso”, spiega Giovanni Corsello, presidente della SIP, sottolineando che una delle possibili strade da intraprendere per tenere sotto controllo il comportamento dei più giovani siano “il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”.
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Ecco tutti i dati rivelati dalla SIP: “Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po’ come la lepre che corre sempre più veloce, l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente
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“social”; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi“.
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Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre piu' tempo speso a chattare nelle ore notturne. I rischi dell'abuso incontrollato: stili di vita piu' pericolosi per chi frequenta piu' di 3 social. Tutti in gara per un 'I like', ma così crescono anche insicurezza e fragilita'. Il 13% ha provato il gioco d'azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilita' di trovare un lavoro. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E' quanto emerge dall'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest'anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi - 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L'Indagine registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell'uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione H24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l'attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest'anno. La prima è che si è conclusa la 'migrazione' dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalita' degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. La seconda rilevante novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di piu' tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che cio' comporta. In principio c'era Facebook. Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po' come la lepre che corre sempre piu' veloce, l'81% degli adolescenti e' sbarcato su WhatsApp, che non e' solo uno strumento di messaggistica, ma puo' essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente 'social'; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilita' di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi.
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I comportamenti a rischio Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio 'selfie' provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e
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compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l'11,6% si e' incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all'87,6% piace internet perche' si puo' stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet e' addirittura irrinunciabile. Il presidente della Sip, Giovanni Corsello: "I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l'abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E' inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha
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idea di come si sviluppa la socialita' sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha piu' molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l'ascolto, l'etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini". Baby-nottambuli ancora in crescita Un altro aspetto che emerge dall'indagine rispetto alla precedente edizione e' che cresce l'abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Spiega ancora Corsello: "Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet e da stili di vita non appropriati". E Internet e' il 'primo pensiero' della giornata: non va trascurato il significativo incremento di adolescenti che iniziano le loro escursioni in rete (ovviamente complice la connessione sul telefonino) gia' la mattina appena svegli. Dal 2013 al 2014 la percentuale di chi lo fa spesso e' passata dal 2,6 al 12,5%. Stili di vita più a rischio per chi frequenta più di tre social L'indagine ha indagato i rischi dell'abuso, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano piu' di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno (normalmente Facebook o WhatsApp). E i risultati mostrano che i primi sono piu' inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta piu' di tre social vorrebbe apparire piu' grande, fuma e beve di piu' (il 21% si e' ubriacato). Ma i piu' assidui utilizzatori dei social risultano anche piu' fragili e insicuri. In un contesto in cui cio' che piu' importa e' essere "popolari" (cioe' totalizzare piu' "I like" possibile sulla propria bacheca) non stupisce la larga insoddisfazione riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere piu' magre/i (il 35% ha gia' fatto una dieta dimagrante), avere piu' seno, quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe piu' belle ed in generale essere piu' bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. Fulvio Scaparro, neuropsichiatra: "Ben venga un cauto utilizzo dei social. Ma non dobbiamo dimenticare che i ragazzi, a 13 anni, sono solo all'inizio della loro vita e benche' grandi esperti di tecnologia sono ancora degli sprovveduti quanto a esperienza reale. Il punto e' che hanno a disposizione strumenti potentissimi, attraverso i quali entrano in contatto con il mondo, ma con la modesta attrezzatura di vita di un tredicenne. Dietro la vetrina dei social possono far credere di essere cio' che non sono, possono compensare le fragilita' con l'aggressivita', atteggiarsi, distinguersi: il rapporto con se stessi puo' essere falsato perche' sono proiettati non sulla vita reale ma su un palcoscenico virtuale costituito da migliaia di sconosciuti. Ma soprattutto quello che manca e' il confronto con il fallimento. La vita si impara vivendo, esponendosi al fallimento, ecco perche' dobbiamo spingere i nostri ragazzi a uscire, a fare sport, a confrontarsi con gli altri". I giovani e il gioco d'azzardo Un altro 'effetto collaterale' della massiccia permanenza in rete degli adolescenti e' certamente il cosiddetto 'Gambling', ovvero il gioco d'azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca utilizzando soldi 'veri' e' una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore eta'. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato 'a soldi' (una o piu' volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l'esito economico della/delle esperienza. Il 32% e' orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa. Il curatore dell'indagine Maurizio Tucci: "La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, e' duplice. Da un lato dobbiamo constatare la pressoche' nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web e' pieno. Il 'divieto' passa dall'essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell'indagine quantitativa) 'una traccia da seguire'. Dall'altro dobbiamo considerare che al di la' della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identita'. I meccanismi di accesso al gioco on-line, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiches di 'benvenuto', ed i sistemi di pagamento ammessi, sono pero' tali per cui non e' difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco". I giovani e la crisi Anche l'adolescenza risente della non facile contingenza economica e sociale che stiamo vivendo. Per il 48,8% la "crisi economica" ha avuto effetti sulla sua famiglia, il 27,4% risponde di non saperlo, solo il 22% ha la percezione che la crisi non abbia influito sul tenore di vita della sua famiglia. Comunque, se avessero 1000 euro da spendere le femmine indirizzerebbero gli acquisti verso abbigliamento-scarpe (66,3%), smartphone (37%) e viaggi (35,3%); mentre i maschi verso playstation/videogiochi (45,5%), abbigliamento-scarpe (41,9%) e smartphone (37,6%). Cresce la sfiducia sulla possibilità di trovare un lavoro
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E' sfiduciato sulle prospettive di trovare facilmente lavoro dopo gli studi il 61% dei maschi e il 68% delle femmine. Nel 2012 lo era il 57% e nel 2009 la percentuale di chi non aveva fiducia di trovare lavoro era piu' bassa di oltre il 10%. Complessivamente quasi uno su due (43,4%) ha la convinzione che la vita di un adolescente di trent'anni fa fosse migliore di quella di un adolescente di oggi. La maggioranza relativa dei maschi vorrebbe diventare uno sportivo, per le femmine primo posto per 'professioni' (28,9%) seguite da 'settore della moda' (19,1%). L'indagine registra un calo generalizzato di fiducia nei confronti di gran parte delle categorie, compresi e questa è una novità, genitori ed amici, mentre sale la fiducia nelle forze dell'ordine e nei soldati. A sorpresa, dopo anni di calo costante, e pur rimanendo di gran lunga la categoria con più basso tasso di fiducia, invertono la tendenza i 'politici'. Sport sempre insoddisfacente Al di la' delle due ore scarse settimanali previste dal calendario scolastico, circa il 40% non pratica altro sport o lo pratica per un tempo inferiore alle due ore settimanali. La percentuale supera il 45% per le femmine. Un dato sul quale riflettere e' la percentuale di adolescenti che dichiara di non poter praticare attivita' sportiva extrascolastica per
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motivi economici. Era il 12% del 2012, mentre oggi la percentuale ha superato il 17%. Addiction, fumo di sigaretta in leggera diminuzione A dichiarare di farne uso e' il 28,3% contro il 32,2 nel 2012. Per l'uso di cannabis la percentuale di chi afferma di averne fatto uso, almeno una volta, resta costante intorno al 7% (occorre pero' rilevare che in tali casi la sincerita' di risposta puo' essere condizionata dal fatto che si tratta di una sostanza illegale). Riguardo la contiguita'' con l'addiction il 56% dichiara di avere amici che fanno uso di cannabis, il 13% di cocaina e il 16,3% di altri tipi di droghe. Rispetto al 2012 questi ultimi dati sono in sensibile aumento. Relativamente al consumo di alcol, consuma vino il 45,4%; birra il 50% e liquori il 23%, con una prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine. Interessante osservare che mentre il consumo di vino e' piu' alto nei piccoli comuni rispetto alle aree metropolitane, la situazione si inverte per quanto concerne la birra e i superalcolici. Redazione (Fonte: Redattore Sociale) @nelpaeseit
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Web e sicurezza. Il 13% degli studenti di scuola media gioca d'azzardo on line
di Giulia Boffa
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La Società italiana di pediatria (Sip) ha condotto un'indagine sul gambling, il gioco d'azzardo on line, su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore e purtroppo il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. La percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Ricordiamo che in Italia c'è una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. Il 45% dei ragazzi ha sostenuto di aver vinto, il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ciò che è più grave è che il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza. "La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai "divieti ai minori" di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque
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avvenire un controllo sull'identità".
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Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di "benvenuto", e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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PEDIATRIA AZZARDO ONLINE PER 13 ADOLESCENTI INDAGINE LANCIA ALLARME
Pediatria azzardo online per 13 adolescenti indagine lancia allarme MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE 2014 15:29
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Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre piu' difficile resistere anche tra le fasce di eta' piu' basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Societa' italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o piu' volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si e' comunque dichiarato orientato a ripetere
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Generazione I like, 9 su 10 adolescenti sempre connessi Scritto da Simone Ziggiotto, il 24/09/14
Boom dei nuovi social network tra i tredicenni, fascia di età in cui ad usare WhatsApp sono 8 teenagers su 10. E' quanto emerge analizzando i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP), che però lamenta il sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. Sempre più adolescenti, inoltre, giocano d'azzardo online.
Il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Se nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni, oggi è 81%. La percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. Sono sempre di più i preadolescenti alla soglia delle scuole medie che esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. "Con tutti i rischi che ciò comporta", avverte SIP. Il 75% del campione ha un profilo su Facebook, mentre l’81% degli adolescenti è su WhatsApp, il 42% su Instagram, e il 23% su Twitter. Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver condiviso un proprio “selfie” provocante, percentuale sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma di
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Il 13% ha provato almeno una volta il gioco d’azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Una cattiva abitudine presa soprattutto dai maschi: il 17% di loro ha giocato online una o più volte, da solo o insieme ad amici. E, ancora più grave, il 32% è orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa. Il gioco d’azzardo online cosiddetto “gambling” sta diventando quindi un pericoloso fenomeno tra i giovani adulti, colpa la sempre maggior offerta di siti in cui si gioca utilizzando soldi “veri”, una tentazione molto forte anche per i più giovani.
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Di seguito i risultati della nuova indagine condotta da SIP su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi - 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L'ambito è l'uso di internet e dei social media.
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avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Dall’indagine è emerso che è in crescita l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% chatta fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Internet è per molti intervistati il “primo pensiero” quandi ci si sveglia: dal 2013 al 2014 la percentuale di chi si connette ad internet (complice l'accesso dallo smarthpone) è passata dal 2,6 al 12,5%. L’indagine ha indagato i rischi dell’abuso dei social network, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano più di tre social con quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno. I risultati mostrano che chi frequenta più di tre social sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di tre social vorrebbe apparire più grande, fuma e beve di più (il 21% si è ubriacato). Ma chi più usa i social è anche più fragile e insicuro.
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme
Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza."La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Adolescenti: 1 su 7 gioca on line. Cala la fiducia verso genitori e amici Indagine della Società italiana di pediatria. Il 13% degli intervistati ha praticato il gioco d'azzardo on line. Un adolescente su due avverte la crisi economica. Al di là della scuola, il 40% non pratica altro sport o lo pratica per meno di due ore settimanali 24 settembre 2014
ROMA - L'indagine effettuata dalla Società italiana di pediatria (Sip) ha preso in esame diversi aspetti della vita dei minori. Vediamoli. Gioco d'azzardo on line: il 13% degli intervistati lo ha praticato, anche se
Gioco d’azzardo, aumentano le persone assistite dai Sert in Emilia Romagna
vietato. Un altro 'effetto collaterale' della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto 'Gambling', ovvero il gioco d'azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. "La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca
Un logo indica comuni e negozi slot free. “Dove l’azzardo non c’è si vive meglio”
utilizzando soldi 'veri' è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi afferma il rapporto -: i quali, a rigore di logica
Azzardo, Trevi reagisce: niente patrocinio a locali o manifestazioni che ospitano slot
età". Ciononostante, circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora
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Forum famiglie: “Conferenza nazionale in ritardo, governo stabilisca la data”
(o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore
il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato 'a soldi' (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso,
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mentre il 36% non ricorda l'esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa. Afferma il curatore dell'indagine, Maurizio Tucci: "La riflessione da fare di fronte a questi
è pieno. Il 'divieto' passa dall'essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell'indagine quantitativa) 'una traccia da seguire'. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità. I meccanismi di accesso al gioco on-line, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire
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Adolescenti: Stili di vita piu' pericolosi per chi frequenta piu' di 3 social
Insert your email address in the space. Every morning you will receive the health, medicine, beauty topics ------ INSERISCI LA TUA EMAIL NELLO SPAZIO IN BASSO. Boom dei nuovi social network. Tra i tredicenni imperversa WhatsApp, a usarlo sono 8 su 10. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. I rischi dell’abuso incontrollato: stili di vita più pericolosi per chi frequenta più di 3 social. Tutti in gara per un “I like”, ma così crescono anche insicurezza e fragilità. Il 13% ha provato il gioco d’azzardo online, nonostante il divieto ai minori. Circa uno su due avverte la crisi economica, cresce la sfiducia nella possibilità di trovare un lavoro. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E’ quanto emerge dall'indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest'anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) frequentanti la classe terza media inferiore. L’Indagine registra, ininterrottamente, da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti, complice anche il crollo dei costi di accesso, che ha reso la connessione H24 alla portata di tutti e in ogni momento. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la “migrazione” dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a
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internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli 103236
adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia
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network. La seconda rilevante novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social,
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delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita reale. Con tutti i rischi che ciò comporta. In principio c’era Facebook. Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata
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di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i
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controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po’ come la lepre che corre sempre più veloce, l'81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente "social"; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di numerosi casi di
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cyberbullismo con esiti drammatici; il 23% su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi.
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Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio "selfie" provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all’87,6% piace internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile. DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SIP GIOVANNI CORSELLO “I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai loro figli sui social. E’ inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. In questo contesto parlare di controllo non ha più molto senso. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”. Baby-nottambuli ancora in crescita Un altro aspetto che emerge dall’indagine rispetto alla precedente edizione è che cresce l’abitudine a navigare nelle ore serali e notturne. Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla salute. Spiega ancora Corsello: “Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di
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internet e da stili di vita non appropriati”. E Internet è il "primo pensiero" della giornata: non va trascurato il significativo incremento di adolescenti che iniziano le loro escursioni in rete (ovviamente complice la connessione sul telefonino) già la mattina appena svegli. Dal 2013 al 2014 la percentuale di chi lo fa spesso è passata dal 2,6 al 12,5%
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Dr Marullo R. Erika psicologoamonza-saronno.it Stili di vita più a rischio per chi frequenta più di tre social. L’indagine ha indagato i rischi
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quelle di coloro che non li frequentano o al massimo ne frequentano uno (normalmente Facebook o WhatsApp). E i risultati mostrano che i primi sono più inclini ad avere comportamenti a rischio, non solo sul solo web (per esempio postare una foto provocante), ma anche nella vita reale. Chi frequenta più di tre social vorrebbe apparire più grande, fuma
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dell’abuso, mettendo a confronto le abitudini di coloro che frequentano più di tre social con
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e beve di più (il 21% si è ubriacato). Ma i più assidui utilizzatori dei social risultano anche più fragili e insicuri. In un contesto in cui cio’ che piu’ importa è essere “popolari” (cioè
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totalizzare più “I like” possibile sulla propria bacheca) non stupisce la larga insoddisfazione
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riscontrata per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero essere più magre/i (il 35% ha già
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fatto una dieta dimagrante), avere più seno, quasi 8 su 10 vorrebbero avere gambe più belle ed in generale essere più bella/o. Preoccupazioni presenti in maniera largamente inferiore tra coloro che frequentano un solo social network o nessuno. DICHIARAZIONE DI FULVIO SCAPARRO, NEUROPSICHIATRA “Ben venga un cauto utilizzo dei social. Ma non dobbiamo dimenticare che i ragazzi, a 13 anni, sono solo all’inizio della loro vita e benché grandi esperti di tecnologia sono ancora
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degli sprovveduti quanto a esperienza reale. Il punto è che hanno a disposizione strumenti potentissimi, attraverso i quali entrano in contatto con il mondo, ma con la modesta attrezzatura di vita di un tredicenne. Dietro la vetrina dei social possono far credere di essere ciò che non sono, possono compensare le fragilità con l’aggressività, atteggiarsi,
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distinguersi: il rapporto con se stessi può essere falsato perché sono proiettati non sulla vita reale ma su un palcoscenico virtuale costituito da migliaia di sconosciuti. Ma soprattutto quello che manca è il confronto con il fallimento. La vita si impara vivendo, esponendosi al fallimento, ecco perché dobbiamo spingere i nostri ragazzi a uscire, a fare sport, a confrontarsi con gli altri”. Gioco d’azzardo on line: il 13% degli intervistati lo ha praticato, anche se vietato ai minori. Un altro "effetto collaterale" della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto "Gambling", ovvero il gioco d'azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca utilizzando soldi "veri" è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante
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circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi" (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver
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perso, mentre il 36% non ricorda l'esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa.
Corsi Sicurezza Lavoro glocalservizi.com Glocal, Servizi alla Imprese. Visita il Sito,Contattaci per Info! DICHIARAZIONE DEL CURATORE DELL’INDAGINE MAURIZIO TUCCI “La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%,
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è duplice. Da un lato dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Il "divieto" passa dall'essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell'indagine quantitativa) ‘una traccia da seguire’. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità. I meccanismi di accesso al gioco on-line, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiches di "benvenuto", ed i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”.
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Anche l'adolescenza risente della non facile contingenza economica e sociale che stiamo risponde di non saperlo, solo il 22% ha la percezione che la crisi non abbia influito sul tenore di vita della sua famiglia. Comunque, se avessero 1000 euro da spendere le femmine indirizzerebbero gli acquisti verso abbigliamento-scarpe (66,3%), smartphone (37%) e viaggi (35,3%); mentre i maschi verso playstation/videogiochi (45,5%), abbigliamento-scarpe (41,9%) e smartphone (37,6%).
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E' sfiduciato sulle prospettive di trovare facilmente lavoro dopo gli studi il 61% dei maschi e
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vivendo. Per il 48,8% la “crisi economica” ha avuto effetti sulla sua famiglia, il 27,4%
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il 68% delle femmine. Nel 2012 lo era il 57% e nel 2009 la percentuale di chi non aveva fiducia di trovare lavoro era più bassa di oltre il 10%. Complessivamente quasi uno su due (43,4%) ha la convinzione che la vita di un adolescente di trent'anni fa fosse migliore di quella di un adolescente di oggi. La maggioranza relativa dei maschi vorrebbe diventare uno sportivo, per le femmine primo posto per "professioni" (28,9%) seguite da "settore della moda" (19,1%). L’indagine registra un calo generalizzato di fiducia nei confronti di gran parte delle categorie, compresi e questa è una novità genitori ed amici, mentre sale la fiducia nelle forze dell'ordine e nei soldati. A sorpresa, dopo anni di calo costante, e pur rimanendo di gran lunga la categoria con più basso tasso di fiducia, invertono la tendenza i "politici". Al di là delle due ore scarse settimanali previste dal calendario scolastico, circa il 40% non pratica altro sport o lo pratica per un tempo inferiore alle due ore settimanali. La percentuale supera il 45% per le femmine. Un dato sul quale riflettere è la percentuale di adolescenti che dichiara di non poter praticare attività sportiva extrascolastica per motivi economici. Era il 12% del 2012, mentre oggi la percentuale ha superato il 17%. A dichiarare di farne uso è il 28,3% contro il 32,2 nel 2012. Per l'uso di cannabis la percentuale di chi afferma di averne fatto uso, almeno una volta, resta costante intorno al
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7% (occorre però rilevare che in tali casi la sincerità di risposta può essere condizionata dal fatto che si tratta di una sostanza illegale). Riguardo la "contiguità" con l'addiction il 56%
dichiara di avere amici che fanno uso di cannabis, il 13% di cocaina e il 16,3% di altri tipi di droghe. Rispetto al 2012 questi ultimi dati sono in sensibile aumento. Relativamente al consumo di alcol, consuma vino il 45,4%; birra il 50% e liquori il 23%, con una prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine. Interessante osservare che mentre il consumo di vino è più alto nei piccoli comuni rispetto alle aree metropolitane, la situazione si inverte per quanto concerne la birra e i superalcolici.
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Scritto alle 21:58 nella News, PEDIATRIA | Permalink Tag Technorati: bambini, cefalea, corsello, crisi, dormire, esibizonismo, facebook, foto, hot, insonnia, instagram, internet, pediatri, scaparro, scuola, sip, social, whatsapp
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme Ricerca Sip, il dato sale al 17% tra i maschi, quasi uno su 3 lo rifarebbe 24/09/2014 15:29
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Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) - condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza."La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Gioco d’azzardo, “il virus” si diffonde tra i 13enni Sempre di più gli adolescenti che giocano online di Maria Teresa Camarda. Categoria: Internet
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Uno degli “effetti collaterali” della massiccia permanenza in rete degli adolescenti, è che sono sempre di più i teenager che giocano d’azzardo online. Il 13 percento dei dei ragazzi di terza media, dichiara di averlo praticato, pur se, teoricamente, vietato ai minori. La denuncia arriva dalla Società italiana di Pediatria (Sip).
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La sempre maggior offerta di siti internet dove provare il Gambling, in cui si gioca sul web utilizzando soldi ‘veri’, è una tentazione molto forte tanto quanto a rischio dipendenza, specie tra i maschi: il 17% di loro lo ha fatto, una o più volte, da solo o insieme ad amici. E, ancora più grave, il 32% è orientato a ripetere l’esperienza.
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“Da un lato”, commenta il curatore dell’indagine Maurizio Tucci, “dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Il ‘divieto’ passa dall’essere totalmente ignorato ad essere ‘una traccia’ da seguire”. Dall’altro, aggiunge, i meccanismi di accesso al gioco on-line, che pure dovrebbero prevedere uno stretto controllo sull’identità, “sono tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”.
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Allarme gioco d’azzardo online: vi partecipano il 13% degli adolescenti 24 settembre 2014 22:20 |
Danilo Loria
Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile a c c e s s o p e r teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del ‘gambling’, il gioco d’azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più difficile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l’ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) – condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore – il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d’azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d’azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi”, una o più volte, sfiora il 17% se si considerano solo i maschi.
EDITORIALI DI STRETTOWEB Paganese-Messina, le pagelle di StrettoWeb: Paéz impalpabile, Silvestri vanifica tutto in tre minuti
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Tra i ‘baby-giocatori’, il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la sconfitta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l’esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l’esperienza. “La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato – afferma Maurizio Tucci, curatore dell’indagine – dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai ‘divieti ai minori’ di cui il web è pieno. Dall’altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull’identità”. Continua Tucci: “I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiche di ‘benvenuto’, e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco”.
Reggina-Barletta 0-0: ennesimo dominio improduttivo, il Granillo diventa una maledizione
Turisti e migranti: i due volti dei "visitatori" del porto di Reggio. Su chi puntare?
PaganeseMessina, le pagelle di StrettoWeb: Paéz impalpabile, Silvestri vanifica tutto in tre minut ...
Reggina-Barletta 00, le pagelle di StrettoWeb: Louzada il più pericoloso, terna arbitrale pessima
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(ANSA) - ROMA, 24 SET - Sempre più diffuso su Internet, il gioco d'azzardo online seduce anche i teenager. Il 13% dei dei ragazzi di terza media, dichiara di averlo praticato, pur se, teoricamente, vietato ai minori. E' questo, secondo i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP) uno degli "effetti collaterali" della massiccia permanenza in rete degli adolescenti.
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Codacons: 13 percento teenager coinvolti da gioco d'azzardo, colpa della pubblicita' di FpS Media indoona
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MILANO, 24 Set (FpS) - Una dura presa di posizione, che parte da una premessa e prelude all'ipotesi di avanzare cause legali. Infatti, alla base della crescita del gioco d’azzardo tra i teenager che, secondo uno studio della Società italiana di Pediatria, vede coinvolti il 13% dei ragazzi di terza media, vi è la pubblicità incontrollata dei giochi. Lo afferma il Codacons, che denuncia come il fenomeno sia in costante crescita. Nonostante i pericoli insiti nel settore del gioco, la pubblicità è totalmente incontrollata e arriva in qualsiasi ora del giorno e della notte indistintamente a tutti, attraverso tv, internet e giornali – spiega l’associazione – Ciò determina non solo un incremento generalizzato della ludopatia, ma anche un danno per i soggetti più deboli come i minori, attratti da spot che paventano la possibilità di facili vincite.
Da non perdere iOS 8 è arrivato anche in Italia, cosa cambia
Di fronte a tale situazione lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) è inerme, e ancor di più lo sono le istituzioni, al punto che il premier Matteo Renzi ha paralizzato il Piano di Azione Nazionale contro il gioco. “I genitori i cui figli abbiano subito danni economici e psicologici legati al gioco possono intentare causa nei confronti di chi ha diffuso messaggi pubblicitari che hanno avvicinato i minori ai giochi” – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
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Utilizzo Social Network Italia: pericolo adolescenti “troppo connessi”, i dati allarmanti Mi piace
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L’utilizzo dei Social Network in tutto il mondo è diventato un vero e proprio boom tanto da attirare fasce di utenti di ogni età. Connessi al pc o dagli smartphone a qualsiasi ora del giorno, gli internauti spesso abusano dei social e dei diversi canali web: grazie alla tecnologia mobile, infatti, oggi è possibile rimanere costantemente connessi a internet, con la facoltà di poter controllare il nostro profilo Facebook in qualsiasi momento, caricare su Instagram un’immagine anche nel posto più sperduto del mondo o condividere su Twitter i nostri 140 caratteri di pensiero personale. Ma a volte il troppo stroppia, specialmente se i dati riguardanti i fruitori di internet e, più nello specifico, di Social Network, evidenziano delle anomalie troppo allarmanti che riguardano i giovani. Secondo una ricerca effettuata
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dal SIP (Società Italiana di Pediatria), infatti, ben 8 teenagers su 10 sarebbero connessi tutti i giorni a internet attraverso il proprio smartphone.
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Leonardo è Ayrion AndroidUp Arduer AZPoint Cellulari CellularMagazine Geekissimo Google-Chrome IoChatto Io Chiamo iPad iPhoner MondoMobile MondoTech Obiettivo Digitale Online Tutorial PianetaCellulare Piro Plastic Progaming Schede Cellulari Lo studio è stato condotto su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti frequentanti la terza media inferiore, indagine che registra ininterrottamente da sei anni un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti. Nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%: un aumento di percentuale davvero vertiginoso che evidenzia come quella del nuovo millennio sia diventata la generazione dei “like” che passa la maggior parte del suo tempo a dividersi tra Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp. Dall’indagine emerge inoltre che i ragazzi tra i 13 e i 14 anni siano connessi ad internet dalla mattina alla sera, utilizzando lo smartphone spesso fino a notte inoltrata. Il 56,6% continua a navigare e chattare anche dopo l’ora di cena e nel 40% fino a prima di addormentarsi. “I social network non vanno demonizzati, perché hanno anche aspetti di grande utilità e socializzazione. Il problema come sempre è l’abuso”, spiega Giovanni Corsello, presidente della SIP, sottolineando che una delle possibili strade da intraprendere per tenere sotto controllo il comportamento dei più giovani siano “il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini”.
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SmartBand di Sony è un dispositivo progettato per registrare svariate attività fisiche che si svolgono [...] Mi piace
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Ecco tutti i dati rivelati dalla SIP: “Il 75% del campione ha un profilo sul social inventato da Mark Zuckerberg, in passato meta agognata di molti adolescenti oggi vetrina rassicurante per quei genitori che credono di tenere sotto i controllo i figli, grazie alla conquistata amicizia. Nel frattempo, un po’ come la lepre che corre sempre più veloce, l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente
SmartBand Sony Android: la recensione dell'SWR10 con app Lifelog
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13% teenager gioca d'azzardo online E il 32% è orientato a ripetere l'esperienza postato 6 ore fa da ANSA Consiglia
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(ANSA) - ROMA, 24 SET - Sempre più diffuso su Internet, il gioco d'azzardo online seduce anche i teenager. Il CERCA IN NOTIZIE
13% dei dei ragazzi di terza media,
Effettua la ricerca
dichiara di averlo praticato, pur se, teoricamente, vietato ai minori. E'
Diabete?
questo, secondo i dati raccolti dalla Società italiana di Pediatria (SIP) uno
clinlife.it/Diabete
degli "effetti collaterali" della massiccia
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permanenza in rete degli adolescenti.
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Pediatria: azzardo online per 13% adolescenti, indagine lancia allarme di:
| Pubblicato il 24 settembre 2014| Ora 15:29 Mi piace
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Ricerca Sip, il dato sale al 17% tra i maschi, quasi uno su 3 lo rifarebbe Roma, 24 set. (AdnKronos Salute) - Teoricamente vietato ai minori, ma nella pratica di facile accesso per teenager e giovani adulti che navigano sul web. Si tratta del 'gambling', il gioco d'azzardo online che, secondo gli esperti, sta diventando una pericolosa tentazione alla quale riesce sempre più di cile resistere anche tra le fasce di età più basse. E che potrebbe costare cara. Secondo l'ultima indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) condotta su un campione rappresentativo di 2.107 studenti della classe media inferiore - il 13% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di aver giocato, e puntato denaro, su siti d'azzardo online. Il tutto nonostante una legge che vieta ai minori il gioco d'azzardo. E la percentuale di adolescenti intervistati che ammette di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi", una o più volte, s ora il 17% se si considerano solo i maschi. Tra i 'baby-giocatori', il 45% ha sostenuto di aver vinto, solo il 13% ha ammesso la scon tta con conseguente perdita in denaro, mentre il 36% non ha ricordato l'esito economico delle esperienze. Ma, che si sia vinto o perso, il 32% del campione si è comunque dichiarato orientato a ripetere l'esperienza."La ri essione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato a erma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità". Continua Tucci: "I meccanismi di accesso al gioco online, la consuetudine di molti di questi siti ad o rire gratuitamente che di 'benvenuto', e i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è di cile anche per un minorenne, magari grazie a un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
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Svizzera: raid Usa in Siria illegittimi 230914 Marco Della Luna Arsenale della
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gio 25 set 2014 1:11 - I mercati italiani aprono tra 7 ore e 49 min
Pediatri: adolescenti sempre connessi e nottambuli. Il 13% ha giocato azzardo online Da BS | Help Consumatori – 7 ore fa
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“Generazione I like”, l’hanno chiamata i pediatri: è quella degli adolescenti che sui social network ambiscono a essere sempre più popolari e a collezionare “I like” sulla propria bacheca, che non
Pediatri: adolescenti sempre connessi e nottambuli. Il 13% ha giocato azzardo online Agenzia Entrate: il sommerso vale 275 mld. MDC: puntare su moneta elettronica Alto Adige, CTCU: “Sistema sanitario a due classi” Abbassalabolletta, fino al 30 settembre per aderire al Gruppo d’acquisto energia
dormono la notte per chattare, che si connettono a internet a tutte
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le ore dallo smartphone, che sono fragili, insicuri e niente affatto
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lontani da comportamenti anche rischiosi come l’azzardo. Questa
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la fotografia scattata dall’indagine nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) condotta su 2107 studenti della terza media. In sintesi: fra i tredicenni è boom dei social network e insieme a essi di WhatsApp, ormai usato da otto adolescenti su dieci. È ormai conclusa la “migrazione” dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a
FINANZA PERSONALE » Mercato del lavoro, come funziona il modello tedesco che piace a Renzi
Immun’Age, multa dall’Antitrust per claim salutistici non veri
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Fonsai, MC: udienza del 9 ottobre, ultima chance per costituirsi parte civile
intervistati ha provato il gioco d’azzardo online,
Dieci anni fa la riforma Hartz rivoluzionò il mercato del lavoro … Altro »
nonostante il divieto ai minori.
mar 2 set 2014 12:49 CEST
Contraffazione, sequestrata centrale di false Hogan vicino Caserta
Uno dei dati di partenza della ricerca è che c’è un aumento
I lavori su cui i giovani possono puntare: le professioni in cui si assume
speso a chattare nelle ore notturne. Il 13% degli
esponenziale dell’uso di internet fra gli adolescenti. Basti pensare che nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due le principali novità di quest’anno:
la prima è che ci si collega a Internet soprattutto dallo smartphone (la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014), il che significa avere la Rete sempre a portata di mano e stare costantemente collegati ai social network. La secondo novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle
Nonostante una flessione nelle assunzioni delle giovani leve, per … Altro » mar 26 ago 2014 17:15 CEST
Articolo 18, Alfano insiste: “Abolizione entro agosto”. Il Pd non ci sta
scuole medie, “esercitano le loro sperimentazioni sociali, talvolta intrecciate talvolta no, con la vita
Il ministro dell’Interno vuole arrivare all’abolizione dell’articolo … Altro »
reale. Con tutti i rischi che ciò comporta”.
lun 11 ago 2014 19:28 CEST
In principio c’era Facebook, ora ci sono tutti i social. Il 75% del campione ha infatti
Vigile di Milano in mutua per tre estati, ma faceva il bagnino in Calabria
un profilo su Facebook ma nel frattempo l'81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp che, spiegano i pediatri, “non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente ‘social’”; il 42% di loro è presente su Instagram; il
Grazie a due medici compiacenti M.D. riusciva a ottenere certificati … Altro »
30% dei maschi e il 37% delle femmine (con percentuali in velocissima ascesa) sta su
mar 8 lug 2014 12:13 CEST
ASK, con la possibilità di comunicare sotto anonimato che lo ha reso teatro di numerosi casi di cyberbullismo; il 23% degli adolescenti è presente su Twitter, il social meno gettonato tra i giovanissimi. Quali sono i comportamenti a rischio? Spiegano dalla Sip: “Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio "selfie" provocante, percentuale certamente 103236
sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio rivolti a sconosciuti (dove sconosciuto non equivale
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necessariamente a pedofilo, questo va precisato) il 19% ha dato il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online”. Sono ragazzini “baby-nottambuli”. Dalla ricerca emerge infatti che aumenta l’abitudine a
Societa' italiana di pediatria: siti web
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24-09-2014
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Foglio navigare nelle ore serali e notturne: il 56,6% degli adolecenti chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi, in una fascia oraria
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che interferisce con il sonno. Fra i comportamenti a rischio si segnala il ricorso al gioco d’azzardo online, sul quale sono finiti il 13% degli intervistati, anche se questo è vietato ai minori. “Un altro "effetto collaterale" della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto "Gambling", ovvero il gioco d'azzardo online, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti – spiegano i pediatri – La sempre maggior offerta di siti ormai
Lavoro nero: controlli in tutta Italia
ISTAT, chi sono i lavoratori più insoddisfatti
legali in cui si gioca utilizzando soldi "veri" è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato "a soldi" (una o più volte), da solo o insieme ad amici”.
Quando il territorio si unisce per aiutare chi non ha lavoro L'iniziativa del Comune di Busto Garolfo (Mi) che ha visto insieme …
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A rischio il comportamento degli adolescenti che usano oltre 3 social del 24/09/2014 15:21 in tecnologia - direttanews.it
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Secondo una indagine condotta dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) i social network influiscono sul comportamento degli adolescenti, tanto più se questi, soprattutto nell’arco della terza media, frequentano più di tre social: un fenomeno che potrebbe indurre i giovani ad assumere stili di vita più pericolosi. In base ai risultati, infatti emerge che il 16,8% […] The post A rischio il comportamento degli adolescenti che usano oltre...
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Salerno, un polo per i disturbi alimentari e del comportamento degli adolescenti - L'Asl corrieredelmezzogiorno.corriere.it lo realizza a Mariconda, affidato a Di Munzio
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Molti teenager dipendenti da internet del 24/09/2014 18:41 in altro - pixypost.it
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cronaca | Immigrati: bimbi profughi a Milano, pediatri Sip rispondono ad appello Comune
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Milano, 23 set. (AdnKronos Salute) - I pediatri italiani rispondono all'Sos lanciato nei giorni scorsi dal Comune di Milano e scendono in campo per aiutare i piccoli profughi che continuano ad arrivare in Stazione Centrale, soprattutto dalla Siria. "La Società italiana di pediatria, accogliendo l'appello degli assessori alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune di Milano Piefrancesco Majorino, e alla Sicurezza e Coesione sociale Marco Granelli, annuncia che i propri pediatri offriranno assistenza sanitaria ai piccoli profughi siriani che si trovano da giorni presso la Stazione ferroviaria di Milano", informa la Sip. "Il nostro impegno verso i piccoli profughi è doveroso - dice Gian Vincenzo Zuccotti, presidente Sip Lombardia - Concorderemo con le istituzioni le modalità più adatte per garantire il servizio, con l'intento di renderlo operativo nel più breve tempo possibile". La Sip ricorda in una nota di avere elaborato di recente nuove indicazioni sanitarie per la tutela di minori migranti. "Tali indicazioni - precisa il presidente della Sip nazionale Giovanni Corsello - hanno l'obiettivo di arricchire le competenze scientifiche, cliniche e culturali dei professionisti che operano nei centri di accoglienza, nell'ambito un progetto formativo che partirà l'11 novembre a Catania e vedrà altre due tappe, entro la fine dell'anno, in Puglia e in Calabria".
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Milano: bambini profughi in stazione, si muovono i pediatri della Sip di Redazione (ASCA) - Roma, 23 set 2014 - La societa' italiana di pediatria, accogliendo l'appello lanciato dagli assessori alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Piefrancesco Majorino e alla Sicurezza e Coesione Sociale Marco Granelli, annuncia che i propri pediatri offriranno assistenza sanitaria ai piccoli profughi siriani che si trovano da giorni presso la Stazione ferroviaria di Milano. ''Il nostro impegno verso i piccoli profughi e' doveroso'' afferma il presidente della Sip Lombardia Gian Vincenzo Zuccotti. ''Concorderemo con le istituzioni le modalita' piu' adatte per garantire il servizio, con l'intento di renderlo operativo nel piu' breve tempo possibile''. La Societa' italiana di pediatria, particolarmente attenta alla salute dei minori migranti, ha di recente elaborato le nuove indicazioni sanitarie per la loro tutela. ''Tali indicazioni - precisa il presidente della Sip Giovanni Corsello - hanno l'obiettivo di arricchire le competenze scientifiche,
cliniche e culturali dei professionisti che operano nei centri di accoglienza, nell'ambito un progetto formativo che partira' l'11 novembre a Catania e vedra' altre due tappe, entro la fine dell'anno, in Puglia e
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Immigrati: bimbi profughi a Milano, pediatri Sip rispondono ad appello Comune "Il nostro impegno verso i piccoli profughi è doveroso - dice Gian Vincenzo Zuccotti, presidente Sip Lombardia - Concorderemo con le istituzioni le modalità più adatte per garantire il servizio, con l'intento di renderlo operativo nel più breve tempo possibile". La Sip ricorda in una nota di avere elaborato di recente nuove indicazioni sanitarie per la tutela di minori migranti. "Tali indicazioni precisa il presidente della Sip nazionale Giovanni Corsello - hanno l'obiettivo di arricchire le competenze scientifiche, cliniche e culturali dei professionisti che operano nei centri di accoglienza, nell'ambito un progetto formativo che partirà l'11 novembre a Catania e vedrà altre due tappe, entro la fine dell'anno, in Puglia e in Calabria". Fonte: adnkronos
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Immigrati: bimbi profughi a Milano, pediatri Sip rispondono ad appello Comune
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Quale e’ lo sport migliore sport per i ragazzi in sovrappeso o obesi? Rispondono i ricercatori di diverse universita’ ed ospedali canadesi che, in una ricerca pubblicata su Jama 2012 Land Barca NUOVA Piaggio Vespa Pediarics, dimostrano che i ragazzi grassi devono Rover Range Open Mistral 125 Primavera fare piu’ tipi di attivita’ diverse, mescolando sport Rover Evoque... 19 PROMO 2... ET3 17 700 € 6 790 € 1 850 € aerobici con quelli di resistenza per calare meglio di Scopri Scopri Scopri peso e buttare giu’ la pancia. Anche la Societa’ italiana di pediatria (Sip) ha appena redatto nuove indicazioni su quali siano gli sport piu’ indicati per bambini e ragazzi, a prescindere dal loro peso e raccomanda di far provare loro un po’ di tutto, secondo l’indole dei ragazzi ma anche tendendo conto di pregi e difetti che hanno le diverse attivita’. Le raccomandazioni sono in corso di pubblicazione sulla rivista Pediatria. Gli studiosi canadesi hanno condotto un esperimento su 304 adolescenti in sovrappeso ed obesi sottoponendoli per 4 settimane a diversi tipi di attivita': un gruppo solo sport aerobici, un altro solo esercizi di resistenza, un altro entrambe le tipologie ed infine un gruppo di controllo che non ha seguito alcuna indicazione sportiva. Il gruppo che svolgeva entrambe le attivita’ ha perso, in media fino a 2,4% di grasso e 4,1 centimetri di pancia. Chi faceva solo sport di resistenza ha perso 1,6% di grasso e 2,2 cm di pancia, mentre chi svolgeva solo sport aerobici ha perso 1,2% di adipe e 3 cm di punto vita. “A prescindere dal peso dei propri figli, e’ sempre meglio far loro sperimentare attivita’ sportive diverse in eta’ prescolare e durante le scuole elementari – precisa Maria Cristina Maggio, della clinica pediatrica di Palermo, esperta Sip su sport, attivita’ fisica e stili di vita in eta’ pediatrica – “Fino a sette-otto anni e’ bene scegliere sport completi, che consentono il rafforzamento e lo sviluppo globale dell’organismo. Non solo il nuoto, ma anche la ginnastica e la preatletica. Altri tipi di sport, come ad esempio tennis, scherma, calcio, ciclismo, pattinaggio sono incompleti e asimmetrici perche’ favoriscono lo sviluppo di una parte del corpo, quindi e’ raccomandato completarli con attivita’ piu’ simmetriche”. Pallavolo, basket, karate, judo ed atletica leggera si cominciano invece dopo i 7-8 anni, prima sono solo attivita’ propedeutiche perche’ richiedono tattiche e strategie di squadra che i piccoli non riescono ancora a realizzare e perche’ non hanno ancora sviluppato completamente la coordinazione neuromuscolare – si legge sulle nuove indicazioni Sip. Mi piace
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Immigrati: bimbi profughi a Milano, pediatri Sip rispondono ad appello Comune 23/09/2014 12:30
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Milano, 23 set. (AdnKronos Salute) - I pediatri italiani rispondono all'Sos lanciato nei giorni scorsi dal Comune di Milano e scendono in campo per aiutare i piccoli profughi che continuano ad arrivare in Stazione Centrale, soprattutto dalla Siria. "La Società italiana di pediatria, accogliendo l'appello degli assessori alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune di Milano Piefrancesco Majorino, e alla Sicurezza e Coesione sociale Marco Granelli, annuncia che i propri pediatri offriranno assistenza sanitaria ai piccoli profughi siriani che si trovano da giorni presso la Stazione ferroviaria di Milano", informa la Sip. "Il nostro impegno verso i piccoli profughi è doveroso - dice Gian Vincenzo Zuccotti, presidente Sip Lombardia - Concorderemo con le istituzioni le modalità più adatte per garantire il servizio, con l'intento di renderlo operativo nel più breve tempo possibile". La Sip ricorda in una nota di avere elaborato di recente nuove indicazioni sanitarie per la tutela di minori migranti. "Tali indicazioni - precisa il presidente della Sip nazionale Giovanni Corsello hanno l'obiettivo di arricchire le competenze scientifiche, cliniche e culturali dei professionisti che operano nei centri di accoglienza, nell'ambito un progetto formativo che partirà l'11 novembre a Catania e vedrà altre due tappe, entro la fine dell'anno, in Puglia e in Calabria".
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Sport e bambini: per loro conta divertirsi, non vincere MI PIACE 0
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Sport e bambini: i bambini sono poco interessati ai podi e alle medaglie. Per loro la cosa più importante è divertirsi: solo se
non si annoiano continuano Sport e bambini? Non è vero che per loro la vittoria è la cosa più importante. I genitori convinti che i figli vogliano a tutti i costi conquistare una medaglia devono ricredersi. Ciò che conta davvero per i più piccoli è il divertimento. Lo rivela un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, della George Washington University, pubblicato sul Journal of Physical Activity & Health. Calcio, ma non solo La ricerca ha coinvolto 37 allenatori, 57 genitori e 142 bambini che praticavano sport. Tutti i ragazzini erano calciatori, ma seguivano anche altri tipi di attività fisica. I ricercatori hanno invitato i piccoli atleti a rispondere a una serie di questionari relativi ai sentimenti che provavano allenandosi, giocando una partita, vincendo e perdendo. Inoltre, hanno chiesto ai genitori e agli allenatori di descrivere i comportamenti dei bimbi, il loro umore, le emozioni che comunicavano all’esterno. Lo scopo era capire quale rapporto ci fosse fra sport e bambini e realizzare una sorta di mappatura delle loro motivazioni sportive. A fare la differenza e il divertimento Dall’analisi dei risultati, è emerso che fra sport e bambini c’è un legame molto più complesso di quello che può sembrare in apparenza. I ragazzini possono amare quanto odiare l’attività fisica. A fare la differenza sono soprattutto 81 fattori, tutti legati al divertimento. Quando lo sport permette di stringere amicizie, si riesce a fare squadra, ci si allena giocando magari all’aperto, gli allenatori hanno un approccio positivo, i compagni condividono dei rituali, l’attività scelta stimola a sostenersi a vicenda, a migliorare, a crescere e a imparare, allora i bambini sono contenti. Le prestazioni interessano più agli adulti Il dato più sorprendente? Dalle risposte dei ragazzi non è emerso alcun interesse verso medaglie, vittorie, podi. “Da qui nasce “l’ethos sportivo giovanile” che andrebbe raccomandato ad allenatori, famiglie, federazioni, leghe e istituzioni come standard per promuovere una cultura del divertimento nello sport” hanno spiegato i ricercatori. In effetti, bisogna considerare che spesso sono più gli adulti a tenere alle prestazioni e ai risultati.
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DOMANDE FREQUENTI Mio figlio è predisposto alle allergie. Quali cibi è meglio evitare durante lo svezzamento? Perché il mio bambino rifiuta i cibi nuovi? Quando posso dare al mio bambino i primi biscottini?
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Perché il bambino si appassioni allo sport, dunque, è essenziale che l’attività lo faccia divertire. In caso contrario, il rischio è che la abbandoni. “Con l’adolescenza, il 33% dei ragazzi abbandona l’attività e l’80% di questi proveniva dalla stessa specialità praticata fin da piccolo. Lo sport deve essere divertente, stimolare le relazioni e la condivisione” conferma Maria Cristina Maggio, esperta di attività sportiva e salute in età pediatrica per la Società italiana di pediatria.
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Quando il rapporto fra bambini e sport arriva alla rottura? Spesso quando le aspettative degli adulti sono eccessive. “Non riuscire a essere i primi come vorrebbe il coach crea delusioni e, per non affrontare la frustrazione della sconfitta, il giovane si allontana dalla pratica sportiva” chiarisce Maria Cristina Maggio.
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VEDI ANCHE Libri scolastici: troppe immagini ostacolano l’apprendimento dei bambini I ricercatori americani puntano il dito sui libri di testo che, quando sono troppo ricchi di illustrazioni, distoglierebbero l’attenzione dei bambini sui concetti... La pubertà precoce aumenta il rischio di diabete di tipo 2?
È allarme per i disturbi alimentari nei bambini
Un recente studio dimostra che le ragazze che hanno una pubertà precoce corrono un rischio maggiore di sviluppare da grandi il
Nell’esercito delle persone (in maggioranza femmine) colpite da disturbi alimentari ci sono sempre più
Andare a dormire alla stessa ora è importante per il cervello dei bambini Dormire regolarmente influenza positivamente le performance dei bambini sui banchi di scuola, soprattutto nella lettura e nel disegno
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Il nuovo Calendario Vaccinale Venerdì 19 Settembre 2014 11:06
Il Calendario Vaccinale per la Vita scaricabile in formato pdf Appuntamento con Siena per la famiglia
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Diventa fan su È pronto il nuovo Calendario Vaccinale per la Vita. Il documento, nato dalla collaborazione tra la Società Italiana di Pediatria, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) aggiorna le raccomandazioni del 2012 alla luce delle nuove conoscenze scientifiche e delle sempre crescenti disponibilità di vaccini diretti contro malattie di notevole importanza per la salute dei bambini e degli adulti, prima tra tutte la meningite da meningococco B.
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Il Calendario Vaccinale per la Vita si pone rispetto alle istituzioni con spirito di affiancamento costruttivo e vuole rappresentare uno stimolo ad una offerta vaccinale sempre più completa, a vantaggio della salute della popolazione pediatrica, adolescente, adulta ed anziana, lasciando all’ambito decisionale centrale e regionale la valutazione su tempi, modalità, risorse e organizzazione volti a dare concreta attuazione a quanto proposto.
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Rispetto al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale del Ministero della Salute sono previste alcune importanti innovazioni. “Innanzitutto l’introduzione del vaccino antimeningococco B che al momento solo due regioni, la Puglia e la Basilicata, offrono gratuitamente e in modo attivo a tutti i neonati”, spiega Alberto G. Ugazio, responsabile della Commissione Vaccini della SIP. “L’antimeningococco C viene previsto in associazione ai sierotipi A,CW,Y, mentre il vaccino antipneumococcico coniugato (PCV), prima a 7 valenze e attualmente a 13 valenze (PCV13), rappresenta un passo avanti nella lotta contro le malattie infettive pediatriche”. Completano il quadro le vaccinazioni contro i rotavirus, l’epatite A, l’influenza (raccomandata soltanto nei soggetti a rischio nel Calendario ministeriale) e l’MPRV (varicella in associazione con morbillo, parotite e rosolia).
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Sin dalla sua prima edizione il Calendario Vaccinale per la Vita è nato dalla necessità di condividere un documento vaccinale ottimale, suffragato da una attenta e precisa analisi scientifica, come punto d’arrivo della miglior offerta possibile che il pediatra deve proporre alle famiglie e ai ragazzi e sottoporre all’attenzione delle Istituzioni da sempre deputate all’emanazione dei calendari nazionali e regionali. Il tutto nella consapevolezza derivante dalla difficoltà di adottare un calendario così completo da sembrare ad alcuni troppo ambizioso, ma anche dei vantaggi che esso porterebbe sia in termini di salute che di investimento sul risparmio economico attraverso una lungimirante politica di prevenzione. Proprio per rendere ancora più evidente l’intendimento di rappresentare uno stimolo ad un’offerta vaccinale quanto più completa possibile ma senza entrare nel complesso settore delle priorità in relazione alle risorse è stato volutamente evitato ogni riferimento dettagliato a studi farmacoeconomici. Scarica il Calendario per la vita 2014 in formato pdf Dal portale Siena per la famiglia Altri articoli su Sienaperlafamiglia.org: sito internet: http://sienaperlafamiglia.org/ facebook: https://www.facebook.com/SienaPerLaFamigllia Succ. >
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I dubbi più comuni con il secondo figlio Sport: quando sono i bambini a incentivare mamma e papà Monito dei pediatri: bambini, fate sport tutto l’anno Obesità infantile: a rischio i bimbi con genitori severi
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Come scegliere lo sport più adatto per i bambini MI PIACE 0
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Attività individuali nei primi anni. Dopo, giochi di squadra o discipline specialistiche. L’importante è scegliere sempre lo
sport insieme Come scegliere lo sport per i bambini? Secondo le indicazioni degli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’attività nei primi 4 o 5 anni di vita deve favorire la conoscenza del proprio corpo nello spazio. In seguito, si possono cominciare a praticare anche sport più specialistici e di squadra. Per cominciare Ai bambini in età prescolare (fino a 6 anni) si può proporre il nuoto: è uno sport completo, divertente, praticato nell’ambiente più naturale per i bambini: l’acqua. Fino ai 7-8 anni, si può aggiungere atletica leggera (marcia, corse, salti, lanci) o la nnastica. Gli sport di squadra
SPECIALISTI RISPONDONO
Le discipline sportive collettive (calcio, pallavolo, pallacanestro) sono in genere apprezzate dai bambini sopra i 7 anni poiché coniugano impegno atletico, divertimento e spirito di squadra (quest’ultimo viene codificato a partire da questa età). Gli sport individuali, invece (ginnastica, sci, nuoto, ciclismo, arti marziali), richiedono la capacità di resistere alla fatica, la capacità di concentrazione, il senso di responsabilità.
Dottoressa Alessia Bertocchini Chirurgo pediatra a Lucca, Pistoia e all’ospedale Meyer...
Via libera agli attrezzi
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Oltre i 9-10 anni, se al bambino piacciono, gli si possono proporre discipline più specializzate, che richiedono anche l’uso di un attrezzo, per esempio scherma, tennis o tiro con l’arco. Le attività che sollecitano la schiena (per esempio danza e ginnastica artistica) vanno abbinate ad altre in grado di "compensare" e ridistribuire lo sforzo a carico della colonna.
DOMANDE FREQUENTI
I consigli del Coni
Come mai mio figlio si mangia le unghie? Mio figlio di 3 anni e mezzo balbetta. È normale a questa età? Che cosa devo fare? È indicato il pisolino anche dopo i 4 anni?
Il Coni (Comitato olimpico nazionale italiano), nello spiegare come scegliere lo sport per i bambini, ricorda anche ai genitori l’importanza di appoggiare i figli nella scelta dell’attività che preferiscono, assecondando le loro inclinazioni, e dà altri preziosi consigli. Seguire il bambino agli allenamenti o alle gare con discrezione, permettendo all’allenatore di esercitare il ruolo di “maestro” in quei momenti. Sostenerlo e complimentarsi con lui o lei quando si allena o gareggia con impegno e lealtà e non solo quando vince. Stimolarlo a uno stile di vita attivo, prima di tutto con l’esempio. Invogliarlo a giocare quanto più possibile all’aperto.
È importante anche farsi consigliare dal medico. La certificazione medico-sportiva, oltre al medico dello sport, può essere rilasciata anche dal pediatra di famiglia o dal medico di medicina generale. È, invece, compito esclusivo del medico dello sport rilasciare la certificazione agonistica.
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Un’indagine dell’Osservatorio Sip, Società italiana di pediatria, sostiene che quasi il 40% degli adolescenti italiani fa sport per meno di 2 ore alla settimana. Da 3 a 4 ore al giorno sono dedicate a tv, computer o telefonino.
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VEDI ANCHE Papà: i migliori sono quelli con i testicoli piccoli? Una nuova ricerca rivela che i papà con i testicoli piccoli si danno più da fare nella cura dei figli
Alimentazione bambini: il decalogo degli esperti del Bambino Gesù Se il bambino non mangia alcuni cibi, può andare incontro a disturbi alimentari. Ecco il decalogo per l’alimentazione dei bambini, stilato dai pediatri dell’...
Educazione: le sculacciate ai bambini sono inutili, se non dannose
Vacanze no stress? Porta con te il kit di rimedi omeopatici Ecco i rimedi omeopatici da pronto intervento per tutti piccoli disturbi che possono rovinare la vacanza
Secondo un recente studio, le sculacciate non servono a impedire ai bambini di ripetere le stesse marachelle. E oltretutto li rendono più aggressivi
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Celiachia bambini: riconoscere i sintomi dell’intolleranza al glutine
I più cliccati Cistite, rimedi naturali: l'Aloe Vera combatte il disturbo
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La cistite è un'infiammazione della continua »
Il prossimo 20 settembre si celebrerà la Giornata Universale del bambino, a tal proposito vogliamo parlare di celiachia in età pediatrica e d e l l e
Obesi da giovani? Maggiore rischio demenza e Alzheimer
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modalità di approccio a tale intolleranza.
Sovrappeso e obesità sono fattori di continua »
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che si diagnostica attraverso degli esami
Rimedi naturali per curare la laringite: il succo puro di Aloe Vera
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del sangue, prescritti dal medico che intuisce la tipologia di malessere facilmente descritta da un
La laringite è un'infiammazione della continua »
adulto.
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bambino? Quali sono e come fa un genitore a riconoscerli?
- Celiachia in Italia: in aumento i casi di
Nei bambini, la celiachia è una delle malattie
intolleranza al glutine
croniche a maggiore frequenza e in espansione, lo confermano i dati raccolti da uno studio
- Celiachia e intolleranza al glutine: fonti di fibre alternative
6 consigli per prevenire l'emicrania
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Rimedi naturali contro le infezioni da parassiti intestinali nei bambini
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epidemiologico Italiano di recente pubblicazione (APPROFONDISCI), secondo i quali l’incidenza della celiachia è aumentata di 5 volte, soprattutto in età
Con l’inizio della scuola e la ripresa continua »
pediatrica. LEGGI ANCHE: La celiachia colpisce sempre più bambini Questa intolleranza si manifesta normalmente tra
Come eliminare peli e capelli dalla
il 7° e il 24° mese d’età, quando avviene l’introduzione di cibi contenenti glutine
moquette: rimedio efficace fai da te »
nell’alimentazione. Esistono però anche manifestazioni atipiche che interessano i bambini tra i 5 ed i 7 anni di età.
I sintomi della celiachia nei bambini I più comuni sonio: arresto della crescita, irritabilità, inappetenza, pancia gonfia, estrema magrezza, riduzione della massa muscolare e pannicolo adiposo quasi assente. Più rari invece: rachitismo, pubertà ritardata, ipertransaminasemia, epilessia e autismo. Va da sé che riconoscere questa intolleranza è fondamentale per la salvaguardia della salute del piccolo, in quanto la diagnosi precoce, unita a una costante e assoluta dieta senza glutine, è la chiave per un tenore di vita normale e sereno.
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Come conservare pasta fresca fatta in casa: consigli e trucchi » Come piantare un chiodo nel muro velocemente e senza rischi per le dita » Come conservare gli stivali correttamente: consigli e trucchi » Come personalizzare cavi per smartphone e tablet per riconoscerli facilmente »
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- Riconoscere i sintomi dell'influenza con
Ma cosa succede se a manifestare i sintomi è un
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LEGGI: Bambini celiaci: rientro a scuola, come comportarsi
Caduta dei Capelli
E’ stato infatti accertato che un adulto diagnosticato tardivamente può andare incontro a uno
Consigli per affrontare la caduta dei capelli e la calvizie.
sviluppo più frequente di molte altre patologie autoimmuni associate, quali diabete, epatiti, tiroiditi ecc. Per la diagnosi precoce diventa fondamentale riuscire a interpretare quei primi segnali che un bimbo ci lancia e che potrebbero indicare la presenza dell’intolleranza, ci riferiamo a: alterazioni dell’umore, irritabilità, apatia, ripetuti mal di pancia, stati anemici, bassa statura, e l’essere distaccati dall’ambiente circostante.
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Bellezza dei Capelli Tanti consigli e trattamenti per la cura dei capelli. » Leggi tutti gli articoli
In caso di dubbio, è bene consultare il proprio pediatra ed eventualmente, sempre sotto suo consiglio, è possibile ricorrere a un test di autodiagnosi non invasivo che si effettua anche a casa propria e acquistabile senza ricetta medica: si tratta di uno strumento pungidito che preleva dal
Speciale Anti Cellulite Consigli e rimedi contro la cellulite e la pelle a buccia d'arancia.
polpastrello una piccola goccia di sangue. LEGGI ANCHE: Celiachia, diagnosi: nuovo test della saliva utile nei bambini
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E’ possibile prevenire la celiachia? La risposta non è lineare, tuttavia secondo recenti studi la graduale introduzione del glutine, dai 4 mesi d’età, in piccole quantità durante l’allattamento potrebbe proteggere in parte dalla insorgenza
Yourpedia
di una celiachia. Tuttavia il dibattito sullo svezzamento è ancora aperto e in Europa sono in corso studi randomizzati su bambini a rischio studiati fin dalla nascita.
Acne
Anemia
Appendicite
Bronchite
Numerosi studi provano invece che l’allattamento al seno prolungato almeno fino a sei mesi ha un
Clamidia
Gotta
effetto benefico, in quanto in grado di rinforzare le pareti intestinali del bambino e proteggere dall’intolleranza al glutine, come evidenziato anche dalla Società italiana di Pediatria
Insonnia
Labirintite
(APPROFONDISCI).
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Nel caso in cui si scoprisse che il proprio bambino è celiaco, ci sono siti e associazioni in grado di fornire linee guida e consigli: ad esempio L’AIC-Associazione Italiana Celiachia, aggiorna annualmente un prontuario degli alimenti permessi e di quelli da evitare (APPROFONDISCI).
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16 settembre 2014 di Gabriele Giansante
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Celiachia in Italia: in aumento i casi di intolleranza al glutine
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I casi segnalati di celiachia in Italia sono in aumento. Questo è quanto recentemente emerso a proposito della nota continua »
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Celiachia e intolleranza al glutine: fonti di fibre alternative Celiachia e sensibilità al glutine sono due disturbi, che seppur differenti per intensità dei sintomi e conseguenze sulla continua »
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