Il Minotauro Dicembre 2018

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Il Minotauro Problemi e ricerche di psicologia del profondo

ISSN 2037-4216 Anno XLV - n.2 Dicembre 2018



Anno xlv – Vol. n. 2 DICEMBRE 2018

IL MINOTAURO PROBLEMI E RICERCHE DI PSICOLOGIA DEL PROFONDO


IL MINOTAURO Rivista fondata in Roma nel 1973 da Francesco Paolo Ranzato www.rivistailminotauro.it ORGANO UFFICIALE DELLA SCUOLA DI PSICOTERAPIA ANALITICA AIÓN Via Palestro, 6, 40123, Bologna Tel: 348.2683688

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www.persianieditore.com Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n. 24236 Testata registrata al Tribunale di Bologna, aut. n. 8034 del 28 Gennaio 2010 DIRETTORE RESPONSABILE LUCA VALERIO FABJ COMITATO SCIENTIFICO Luca Valerio Fabj, Angelo Gabriele Gabriele Aiello, Elena Acquarini, Antonio Grassi, Francisco Javier Fiz Pérez, Roberto Filippini REDAZIONE Cristiano Agostino, Valentina Arecco, Loris Di Bella STAMPA: PressUP s.r.l. SERVIZIO ARRETRATI E ABBONAMENTI TEL. 051-99.13.920 - FAX 051-19.90.12.29 Martedì, Mercoledì, Giovedì dalle 10:00 alle13:30 e dalle 15:00 alle 18:30 Abbonamento Annuale - 2 numeri: € 15 Abbonamento Biennale - 4 numeri: € 28 Modalità di pagamento: Con carta di credito seguendo la procedura su www.rivistailminotauro.it Oppure con Bonifico su c/c bancario IBAN: IT 11 Y 05387 02419 000002119149 intestato a Gruppo Persiani Editore Srls, specificando nella causale nome, cognome, e “abbonamento alla rivista Il Minotauro”. Poste Italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/BO.


Sommario Articoli: Editoriale di Luca Valerio Fabj...................................................................................................5 Conferenza del 20 Ottobre 2018

Luca Valerio Fabj, Sergio Dazzi, Alessandro Raggi..................................................7

Il potere delle aspettative: effetto placebo, effetto nocebo di Benedetto Tangocci..............................................................................................29 Il deserto dell’anima di Riccardo Gramantieri.........................................................................................49 Su un’improbabile adlocutio di Apis intorno all’intuizione della Sincronicità di Giuseppe Ierace.....................................................................................................63 Stress oggi: come prevenirlo e curarlo (seconda parte) di Catia Goretti........................................................................................................73 Che cos’è il biologico – estratto da “Rivoluzione al Femminile” di Daniela Cecchi.....................................................................................................95 Recensioni............................................................................................................103



JUNG E KERNBERG A CONFRONTO Editoriale di Luca Valerio Fabj

Nell’augurare i miei più sinceri ed affettuosi auguri a tutti i lettori per le prossime festività, in questo numero di fine anno de “Il Minotauro”, si è deciso di riportare il testo integrale di una conferenza, svoltasi il 20 Ottobre del corrente anno presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Analitica che ho l’onore e l’onere di dirigere. Tale evento a due voci, fra me e l’amico Sergio Dazzi (Supervisore Italiano del Gruppo Internazionale tfp del pdlab), ha posto a confronto la teoresi junghiana con quella delle relazioni oggettuali di Kernberg. Tale manifestazione pubblica costituisce per me il coronamento di un lavoro di ricerca fra Jung e la Psicoanalisi delle Relazioni Oggettuali durato più di dieci anni, che mi fu riconosciuto per la prima volta nell’ormai lontano 2009 dal compianto Professore Emerito Renzo Canestrari, padre della psicologia scientifica italiana. Colgo l’occasione per rammentarne con affetto la memoria e per ricordare a me stesso che, probabilmente, senza la sua prefazione al mio primo libro – che trattava proprio del confronto fra Jung e le Relazioni Oggettuali della Klein per mezzo del transfert – non avrei continuato questa mia ricerca. Oggi si vive in un’epoca di narcisisti gravi che pensano di non dover mai nulla a nessuno, e, quindi, proprio per questo permettetemi, invece, di manifestare tutta la mia gratitudine a chi mi ha sostenuto nella mia avventura intellettuale. Sebbene dire solo “grazie” possa sembrare banale in un ambiente ampolloso con le parole, come è quello psicoanalitico, io credo invece che, junghianamente, la cosa migliore da dire e anche da pensare, sia quella più semplice, perché solo la semplicità ha in se stessa la divina totalità del Sé; indi per cui con il cuore: Grazie Professor Canestrari!

Luca Valerio Fabj 5



SCUOLA DI PSICOTERAPIA ANALITICA AION – BOLOGNA Conferenza del 20 Ottobre 2018

Interventi:

Luca Valerio Fabj: Medico Chirurgo, Specialista in Psicoterapia Analitica e Diret-

tore Istituto Aion (aut. MIUR n. 172.);

Sergio Dazzi: Psichiatra, Fondatore Associazione per lo studio e il trattamento dei

disturbi di personalità; Modera:

Alessandro Raggi: Psicologo, Psicoterapeuta, Docente Scuola Aion.

Raggi:

Salve a tutti. Nel presente convegno verranno esplicitate analogie molto interessanti tra la teoresi junghiana e l’attuale tecnica evidence-based psicodinamica tpf di Kernberg: analogie riconosciute anche dal defunto professor Canestrari, che ricordiamo essere stato nostro presidente. Anzitutto ringraziamo, per essere qui con noi, il professor Sergio Dazzi, che farà il suo intervento assieme al dottor Fabj. Il professor Dazzi è presidente del pdlab, società scientifica che si occupa di studi e ricerche nel campo della clinica delle relazioni oggettuali e dei disturbi gravi di personalità. Egli è anche teacher supervisor tfp, acronimo che sta per Transference Focused Psychoterapy, cioè una psicoterapia basata sul transfert quale modello italiano del sistema di Kernberg e che verrà in seguito descritta meglio dallo stesso professore. Lascio a voi la parola. Fabj:

L’intervento è dato, come accennava il Dottor Raggi, non tanto dal confronto tra la teoresi junghiana e la teoria di Kernberg, la qual cosa prenderebbe molto tempo, ma dal confronto tra la teoresi junghiana e la tpf, quale metodo clinico. Ringrazio anch’io il collega Dazzi per la disponibilità ad essere qui, per poterci confrontare assieme. Egli interverrà per confermare se le cose che dirò sul sistema di Kernberg abbiano un senso rispetto al nostro operato, sia come Scuola di specializzazione, riconosciuta dal Miur, sia come professionisti. La sfida del nostro metodo didattico è quella di cercare di inserire l’orientamento junghiano all’interno della moderna psicoterapia psicodinamica, al fine di 7


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IL POTERE DELLE ASPETTATIVE: EFFETTO PLACEBO, EFFETTO NOCEBO Benedetto Tangocci

No hay medicina que cure lo que no cura la felicidad.

Gabriel García Márquez

La citazione in epigrafe, del grande scrittore sudamericano, potrebbe erroneamente indurre a credere che la prospettiva esposta sia relegabile al mondo della letteratura, governato – si sa – da leggi più flessibili di quelle vigenti nella nostra realtà. Pertanto, per ovviare a tale rischio, inizio questa trattazione riportando le parole del noto neurofisiologo italiano Fabrizio Benedetti, tratte dalla prefazione alla sua ultima pubblicazione (2018): Oggi la scienza ci dice che le parole sono delle potenti frecce che colpiscono precisi bersagli nel cervello e il corpo di chi soffre. È questo il concetto chiave che sta emergendo, recenti scoperte lo dimostrano: le parole attivano le stesse vie biochimiche di farmaci come la morfina e l’aspirina, ma visto che nel corso dell’evoluzione sono nate prima le parole e poi i farmaci, è più corretto dire che i farmaci attivano gli stessi meccanismi delle parole (p.1).

L’opera, intitolata La speranza è un farmaco – Come le parole possono vincere la malattia, divulga la decennale esperienza di uno dei massimi esperti internazionali sul tema “placebo”, ed il passo racchiude in sé in estrema sintesi la relazione tra comunicazione, aspettative ed effetti somatici. Nel corso dell’articolo ripercorrerò, attraverso pubblicazioni scientifiche sia di Benedetti che di altri autori, le motivazioni che sempre più portano la Scienza a riscoprire ciò che l’Arte ha sempre saputo. Ma andiamo per ordine. COSA SIGNIFICA EFFETTO PLACEBO (E NOCEBO) Entrambi i termini “placebo” e “nocebo” derivano dal latino: il primo, risalente a fine xvii secolo, significa letteralmente “ciò che piacerà” e deriva da placere; il secondo, apparso negli anni Sessanta del secolo scorso, col significato di “ciò che causerà danno”, deriva da nocere. La stessa fonte definisce placebo con la duplice accezione di “a substance that has no therapeutic effect, used as a control in 29


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IL DESERTO DELL’ANIMA Riccardo Gramantieri Gli antichi che andavano nel deserto esteriore andavano anche nel deserto del proprio Sé, oppure il loro Sé non era così desolato e desertico come il mio? Lì ingaggiavano lotte col Diavolo. Io lotto con l’attesa. Mi pare che non sia da meno, perché è davvero come stare in un inferno cocente (Jung, 2009, p. 29n).

INTRODUZIONE Il 1913 è l’anno in cui Jung iniziò quella lunga serie di annotazioni che formeranno il Libro rosso. Quel percorso all’insegna dell’immaginazione creativa segnò l’inizio del suo confronto con l’Anima, uno dei fondamentali archetipi junghiani. Benché Jung la scriva ancora con la lettera minuscola, anima, e con essa intenda una parte più profonda della propria coscienza ancora non ben definita e differenziata, si può dire che la teorizzazione dell’archetipo Anima inizi in quel momento. Fra le immagini che emersero dall’inconscio e che si presentarono così forti ed enigmatiche in quelle prime annotazioni frutto di questa “autoanalisi” spicca quella del deserto. Jung sognò di inoltrarsi in un luogo vuoto e arido da cui si sentiva però irresistibilmente attratto. Sappiamo che, per usare le parole di Shamdasani, le condizioni psicologiche dell’ambiente lasciano dietro di sé tracce mitologiche (2003, p. 284) e che l’esistenza dell’energia psichica sarebbe verificabile per via indiretta mediante l’analisi dei miti. Jung compì questa verifica principalmente sui miti antichi, ma non mancò di trovare una corrispondenza concreta fra immagini mitologiche e comportamenti delle persone anche nelle “mitologie moderne”, cioè in quei testi di carattere fantastico che venivano pubblicati negli anni in cui scriveva. Il concetto di tempo (preistorico e arcaico) legato all’archetipo dell’Anima venne trattato ampiamente dall’analista svizzero in diversi seminari durante i quali evidenziò come l’emersione dell’archetipo Anima fosse riscontrabile in romanzi moderni di scrittori avventurosi quali Haggard, Benot e Sloane (Gramantieri, 2018); parallelamente Jung trovò che lo scenario arido del deserto descritto in un racconto dell’autore inglese Algernon Blackwood s’addiceva a quest’archetipo così molteplice quale è l’Anima. Il deserto è un ambiente che Jung descrisse nel Libro rosso, e dunque prima della formulazione del concetto di Anima. In quel diario visionario iniziato a partire dalla metà degli anni Dieci, egli ammise di sentirsi trasportato di forza, e dolo49


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SU UN’IMPROBABILE ADLOCUTIO DI APIS INTORNO ALL’INTUIZIONE DELLA SINCRONICITÀ Giuseppe Ierace In Carl Gustav Jung una prima allusione all’idea di sincronicità sembrerebbe balenare in occasione del seminario sui sogni del 28 novembre 1928, in cui si esaminarono delle coincidenze associate a immagini oniriche. Una testa di toro disegnata da un paziente, con un disco solare tra le corna, d’ispirazione egizia, e la lettera ricevuta da un amico che aveva assistito a una corrida lo indussero a parlare dei sogni sulla tauromachia come di «cose vive», con l’avvertenza però circa l’eventuale errore nel giungere a considerarli «causali», in quanto che gli eventi accadano a causa dei sogni sarebbe assurdo e «non riusciremmo mai a dimostrarlo; semplicemente, accadono...». Il contemporaneo interesse per il pensiero orientale, e in particolare il taoismo cinese, suscitatogli dal lavoro di Richard Wilhelm su I Ching e Il segreto del fiore d’oro, gli fecero aggiungere in appendice: L’Oriente basa gran parte della sua scienza su questa irregolarità, e considera le coincidenze, più che le causalità, come base attendibile del mondo. Il sincronismo è il pregiudizio dell’Oriente; la causalità è il pregiudizio dell’Occidente moderno. Più ci occupiamo dei sogni, più vediamo tali coincidenze-possibilità...

E completava questa annotazione con l’ammonimento relativo proprio al Libro dei mutamenti (I Ching): “Ricordatevi che il più antico libro scientifico cinese tratta dei possibili casi della vita”! Poco più di un anno dopo, dichiarava: «[...] ho inventato la parola sincronicità come termine che comprendesse questi fenomeni, vale a dire cose che accadono nello stesso momento in quanto espressioni dello stesso contesto temporale». Ribadendo tale concetto pure in occasione del necrologio commemorativo in onore dell’orientalista di Stoccarda. «La scienza dell’I Ching, infatti, non si fonda sul principio di causalità, bensì su un principio rimasto finora innominato (perché da noi non esiste) che a livello sperimentale ho provvisoriamente indicato come principio di sincronicità». Passeranno ancora vent’anni prima della conferenza di Eranos, anticipatrice del celebre saggio Synchronizität als ein Prinzip akausaler Zusammenhänge (La sincronicità come principio di nessi acausali), pubblicato nel 1952 quale prima parte di Naturerklärung und Psyche (Spiegazione naturale e Psiche), che comprendeva il 63


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STRESS OGGI: COME PREVENIRLO E CURARLO Seconda Parte Catia Goretti

GESTIONE DELLO STRESS IN PSICOTERAPIA Oggi in campo psicoterapeutico, per ridurre lo stress, ci si serve sempre più spesso dell’aiuto di tecniche che si ispirano allo yoga come la meditazione e la mindfulness. La mindfulness è una psicoterapia basata sulla pratica buddista di meditazione,

combinata alla teoria e alla metodologia della psicologia contemporanea. Oggi questa terapia è diventata la corrente predominante della psicoterapia in America e in Europa. L’intervento mindfulness si è diffuso largamente nel mondo negli ultimi 30 anni. Viene utilizzata nelle cliniche, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle prigioni (Zao, 2016). Lo yoga, originario dell’India, è un’antica pratica contemplativa che risale a oltre 3 500 anni fa, i cui scopi sono quelli di alleviare la sofferenza e promuovere la salute fisica e mentale (Gard, 2014). Sebbene sia stato usato in India per secoli, solo recentemente ha iniziato ad ottenere un riconoscimento globale. Lo yoga è una scienza antica ed è una tra le sei grandi filosofie indiane che si sono sviluppate in migliaia di anni (Rao, 2017). Nella medicina tradizionale ayurvedica – sistema olistico di medicina nato in India più di tremila anni fa – accanto alla cura del corpo veniva posta in risalto la cura della mente: venivano utilizzate tecniche dello yoga che erano incluse nello stile di vita tra cui la meditazione. Strategie di coping Il distress non dipende solo dall’accumularsi di eventi, ma anche da come li valutiamo e dal peso emotivo che hanno su di noi. Concetti fondamentali nello stress sono quello di valutazione e quello di coping. La valutazione, secondo Lazarus, è «il processo mentale attraverso il quale diamo all’evento un significato soggettivo, personale» (Farnè, 1999, p.51). Il coping, sempre secondo Lazarus, è «l’insieme dei tentativi per controllare gli eventi ritenuti “difficili” o superiori alle nostre risorse» (Farnè, 1999, p.52). Alcuni individui hanno più probabilità rispetto ad altri di sviluppare problemi a lungo termine in condizioni di stress. Questo può essere legato alle capacità di coping e alla presenza o assenza di risorse. Si distinguono due diversi tipi di coping: 73


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CHE COS’È IL BIOLOGICO1 Daniela Cecchi

Il secolo scorso è stato caratterizzato da un’accelerazione senza precedenti della ricerca scientifica, da cui è scaturita un’indagine su tutte le specie che compongono la vita: dall’uomo – con i suoi apparati – ai più piccoli esseri viventi, sezionati per evidenziare l’infinitamente piccolo, nella struttura come nella fisiologia. È stato indagato profondamente anche il funzionamento della psiche e tutte le potenzialità di strutturazione e ristrutturazione della realtà interna ed esterna che la plasticità e la ridondanza del cervello umano consentono. Una delle esasperazioni di questa modalità analitica ha spinto la medicina a curare gli organi interni come se fossero separati gli uni dagli altri e privi di elementi chimici e biologici – tantomeno psicologici – interconnessi. Gli specialisti conoscono solo l’ambito biologico dell’organo studiato e pretendono di curare le patologie senza tenere conto della relazione di questo con il tutto. La psicologia cerca di ricostruire pensiero e senso della vita di individui che hanno perso la direzione delle potenzialità del proprio sé, senza considerare che pensieri, emozioni, atteggiamenti risiedono nel corpo, sono anch’essi corpo e quando gli individui sono inadatti alla vita, le funzioni relative sono alterate. Negli ultimi anni del secolo scorso ciò che ha dominato nella cultura quale eredità del pensiero cartesiano-newtoniano, è stato incrinato dall’energia innovativa scaturita dalla nuova fisica, in particolare dalla meccanica quantistica e dalla teoria della relatività; ciò ha determinato una revisione dell’idea che l’uomo possiede dell’universo e del proprio rapporto con esso riportando la fisica alla sua essenza etimologica di derivazione greca che evoca lo sforzo di scoprire la natura essenziale di tutte le cose.

Quindi l’apporto della fisica moderna ci conduce verso una direzione dove la visione del mondo non si discosta dalle concezioni delle filosofie occidentali, del misticismo orientale, dei miti e delle religioni: in questa ottica le scoperte scientifiche dell’uomo sono finalmente in armonia con le aspirazioni spirituali e con la fede religiosa. Tutto ciò che rispetta la vita – quello che intendiamo come verità – è stato oggetto della ricerca e ha trovato la propria strada nel momento in cui la separazione 1  È qui riportato il primo capitolo del libro Rivoluzione al Femminile – Percorsi per la donna oltre il Femminismo, della psicoterapeuta Daniela Cecchi, edito dalla Casa Editrice Persiani nel mese di novembre 2018.

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RECENSIONI

Daniela Cecchi*

Rivoluzione al Femminile

Percorsi per la donna oltre il Femminismo Persiani Editore, Bologna 2018 ISBN: 978-88-85804-98-2 Pp: 198 € 16,90

Quale strada attende la donna che vuole dirsi effettivamente libera? La rivoluzione femminista ha comportato non soltanto l’emancipazione dall’antico ruolo di “serva in casa”, ma ha anche prodotto distorsioni che oggi si manifestano in nuovi vincoli psicologici e sociali che spesso impediscono alla donna di vivere la propria vita come una realizzazione di sé “al femminile”. In questo libro l’autrice segue un percorso che abbraccia diversi e vasti ambiti: dalla psicologia allo studio della mitologia in chiave simbolica, dall’osservazione dei rapporti familiari all’esame biologico del corpo femminile, in un’analisi che vuole essere al contempo sia uno studio psico-sociologico, che un vero e proprio vademecum per la donna libera. *Daniela Cecchi, laureata in Psicologia e specializzata in Psicoterapia ad indirizzo psicosomatico, esercita la libera professione di psicoterapeuta. È socio fondatore e Pre­ sidente dal 2002 dell’Associazione culturale Kore Onlus “Centro per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica” attiva in Follonica (gr) per la prevenzione del disagio e della patologia. Coordina la redazione della pubblicazione Kore Informa, edita dall’associazione dal 2007, per dif­fondere una lettura psicosomatica della vita, utilizzando tutte le espressioni culturali attraverso le quali l’umanità si racconta, utili a conoscersi e a curarsi.

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Maria Pusceddu*

Jung e Pauli parlano

Coniunctio psiche e materia verso il Terzo Millennio Persiani Editore, Bologna 2018 ISBN:978-88-85804-09-8 Pp: 184 € 15,90

Questo nuovo libro di Maria Pusceddu rappresenta da un lato la sintesi dei suoi lavori precedenti e dall’altro qualcosa di assolutamente nuovo nel panorama degli studi junghiani. Questi, infatti, si sono in genere svolti in campo esclusivamente psicologico, oppure i rari dibattiti fra scienziati e psicologi non hanno prodotto frutti significativi. In questo caso il cultore di Scienze naturali e quello di Psicologia del profondo sono la stessa persona. La nostra autrice, biologa e psicologa, affascinata dalla lettura dell’epistolario tra Jung e Pauli e partendo proprio dalle loro parole, ha ripercorso la storia dell’evoluzione della materia in base alle scoperte più recenti della scienza moderna; in tal modo ha potuto cogliere quelle invarianti che hanno impregnato di sé i diversi livelli di complessità, dalle particelle elementari alle società umane. Ha così potuto dimostrare la lungimiranza quasi profetica di Jung e Pauli e quanto fondata fosse la loro ipotesi, secondo la quale esiste una relazione strettissima fra “il concetto di leggi di Natura nella Fisica e il concetto di archetipo nella Psicologia”. Il punto di vista dell’autrice ci offre dunque una “terza prospettiva”: quella di una Biologia che guarda da un lato alla Fisica e dall’altro alla Psicologia e alle Scienze umane, per operarne una sintesi. Proprio questo aspetto, finora poco studiato, merita di essere conosciuto, diffuso e discusso approfonditamente. Questo nuovo lavoro, oltre a evidenziare la statura scientifica di Jung e l’apertura psicologica di Pauli, impone una revisione dei confini tra ciò che è “scientifico” e ciò che non lo è; inoltre apre gli spazi necessari a una nuova Epistemologia degna del Terzo millennio. *Maria Pusceddu, autrice di Bologna, laureata in Scienze Biologiche e in Psicologia, è specializzata in Psicoterapia a indirizzo Psicosomatico e ha una formazione analitica

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junghiana. Ăˆ vicedirettore scientifico e docente presso la Scuola di Psicoterapia aneb di Milano, docente presso la Scuola di Psicoterapia aion di Bologna e presso la Scuola di Naturopatia del Centro Natura di Bologna. Oltre ad aver pubblicato numerosi articoli su riviste specializzate, è anche autrice di diversi testi di argomento scientifico e psicologico.

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Paolo Cova*

Le arti e la spada Persiani Editore, Bologna 2017 ISBN:978-88-98874-67-5 Pp: 436 € 19,90

Le arti e la spada nasce dal lavoro di ricerca di Paolo Cova sulla committen­za artistica dei cavalieri Templari e di Malta, con particolare attenzione allo studio e al recupero del patrimonio che appartenne ai due Ordini religioso cavallereschi in Emilia e in Romagna, oggi in parte disperso o dimenticato. L’autore ha voluto tracciare da un punto di vista storico il profilo dei due Or­dini nella regione, ricostruendo le opere d’arte e i complessi decorativi delle loro magioni. La consultazione e l’utilizzo della vasta documentazione inedita, conservata nell’Archivio priorale di Roma, nella Biblioteca Nazionale di La Valletta a Malta, e nei diversi Archivi di Stato del territorio, ha permesso così di riscoprire un patrimonio vasto e articolato, che coniuga capolavori con manufatti di cultura assai più corsiva, ma capaci di raccontare la storia dei loro artefici, in continuo e sostanziale dialogo con le culture artistiche che hanno attraversato l’Emilia e la Romagna, e non solo, tra Medioevo e Modernità. *Paolo Cova dopo la laurea ha conseguito presso l’Università di Bologna il Diploma di Specializzazione e il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte; è inoltre cultore della materia in Storia dell’Arte Medievale. Dal 2006 si occupa di ricerca e didattica pres­so i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna e ha fondato la Libera Scuola di Storia dell’Arte “F. Arcangeli” presso la Fondazione Casa Lyda Borelli. Ha preso parte a numerosi convegni ed esposizioni, anche di rilievo internazionale e nel 2013 ha svolto un periodo di ricerca a Los Angeles presso il J. Paul Getty Museum e la UCLA. Dal 2014 collabora con Ballandi Arts, Rai Storia, Rai Italia e Sky Arte nella realizzazione di diversi programmi televisivi. Da sempre impegnato nella ricerca storico artistica ha all’attivo numerose pubblicazioni, anche di notevole rilevanza, tra cui le voci del Dizionario Biografico degli

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Italiani Treccani o la collaborazione al nuovo manuale Invito all’arte 2. Il Medioevo di Carlo Bertelli, Pearson – Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori.

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Conferenza del 20 Ottobre 2018 Luca Valerio Fabj, Sergio Dazzi, Alessandro Raggi Il potere delle aspettative: effetto placebo, effetto nocebo di Benedetto Tangocci Il deserto dell’anima di Riccardo Gramantieri Su un’improbabile adlocutio di Apis intorno all’intuizione della Sincronicità di Giuseppe Ierace Stress oggi: come prevenirlo e curarlo (seconda parte) di Catia Goretti Che cos’è il biologico – estratto da “Rivoluzione al Femminile” di Daniela Cecchi

€ 15.90 Editore


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