Ottobre 2014

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Redazione: via Benedetto Cairoli 30 06034 Foligno redazionepiazzadelgra‐ no@yahoo.it Autorizzazione: tribunale di Perugia n. 29/2009 Editore: Sandro Ridolfi Direttore Responsabile: Maria Carolina Terzi Sito Internet: Andrea Tofi Stampa: Del Gallo Editori Spoleto Chiuso: 28 settembre 2014 Tiratura: 3.000 copie Periodico dell’Associazione “Luciana Fittaioli”































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Cadono le mie parole, come queste foglie che lente si lasciano cadere nei viali; cadono, mentre una nebbia sottile e azzurrina si alza piano sui campi neri, come il manto lacero di una vecchia ricurva su se stessa, che cerca di ripararsi da questo vento antico, che profuma di mosto e terra bagnata.


Sugli incroci delle strade si solleva denso il fumo delle caldarroste e mi avvolge con il suo profumo simile a quello degli incensi che i nostri frati sventolano sulle tombe umide in questi periodi. Mi sembra di camminare dentro ai miei quadri, in questi paesaggi ricchi di malinconica nostalgia, pieni di contraddizione e morte: il rosso e il giallo, colorano questo tempo con vivaci tinte di fuoco,preannunciando il freddo che ormai si appresta. Il sole pallido si stanca subito di tenerci compagnia e nella sera che in fretta arriva, il mio mantello non basta piu` a coprirmi e fra la nebbia e il fumo, non riconosco piu` i sentieri che mi conducono dentro questa lunga notte: mi ritrovo a vagare nella mia anima, a piedi nudi, sui miei scricchiolanti tormenti, tappezzata di morte e fuoco che non scalda. Autunno: e` questo il mio tempo, il tempo che descrive le mie solitudini, le mie fragili speranze aggrappate debolmente ai rami stanchi, i miei lunghi viali frequentati dai fantasmi, le luci calde delle finestre accese che aspettano i viandanti.


La lanterna e` accesa anche stanotte alla mia finestra, mentre stringo forte il tuo cuscino freddo, in attesa che ritorni ancora la tua mano che mi cerca nel buio, i tuoi occhi che hanno visto le stanze buie di sangue e spavento dove mi aggiro in questa notte senza fine e non hanno avuto paura. Ti aspetto sotto questa pioggia che adesso ha iniziato a rigare i vetri appannati, dove da bambina disegnavo le mie faccine buffe che sorridevano, e sognavo di essere qui, dove mi trovo adesso, vicino a un camino timido che scoppietta di tanto in tanto. E tu, quali viali calpestano i tuoi piedi? Quali mondi ingialliscono adesso sotto i tuoi occhi? Sotto quale cielo ti copri con il tuo paletot? Mi ricordo quando te lo abbottonavo in fretta, con le mani che tremavano, per il vento vigliacco che mi buttava i capelli davanti agli occhi, e te li nascondeva... Mi risuona adesso il fischio del vento come quel treno che ti strappava via da quelle mani troppo deboli per trattenerti ancora qui. E invece stringo forte il tuo profumo impresso nei vestiti che hai dimenticato, in questa sera che urla troppo forte alle mie finestre, dove un ramo prepotente bussa, bussa insistente come un ambulante di ricordi, bussa come il cuore che sembra impazzito, bussa come questa nostalgia che non mi lascia pensare ad altro se non alla tua voce che riecheggia in questa casa vuota.


L!altro giorno mi sembrava di sentire il tuo respiro... Mi sono alzata e ho vagato alla ricerca di te: sono folle, si`, posseduta dalla follia della tua mancanza! E tu? Vaghi mai di notte alla ricerca di me? Non resti mai sveglio ad ascoltare i nostri ricordi portati dal vento? O sei troppo preso dai tuoi impegni, dalle corse della grande citta`, dove si perdono i profumi del mio autunno e non senti che il tempo che muta e cambia vestito, come una donna che si toglie il trucco e i gioielli e si spoglia per la notte? Allora fermati un istante, lascia raffreddare il tuo the e annusa l!aria: poi, apri le tue braccia e lascia che il vento ti passi addosso: per un istante saro` li`, fra le tue dita, giusto il tempo che impiega una foglia a posarsi per terra.




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