Nuovo collegamento n. 5-19

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COLLEGAMENTO Rivista ufficiale di Utifar - Unione Tecnica Italiana Farmacisti - Società Scientifica

N.5

NATURALE E SICUREZZA

giugno-luglio

NON SONO SINONIMI

Poste Italiane S.p.A. - contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Pescara per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tassa

2019

FARMACISTAPIÙ 2019

FARMACI ED ESPOSIZIONE SOLARE QUALI PRECAUZIONI?

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L'EDITORIALE

di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar

UN SALTO DI QUALITÀ NELLA FORMAZIONE

D

a sempre, Utifar si impegna per la formazione del farmacista, tanto da avere fatto di questo ambito il fulcro della propria attività. Negli ultimi anni, anche attraverso lo spazio offerto da questi editoriali, vado ricordando l’importanza che la formazione riveste per il futuro del nostro settore. Credo di avere ripetuto questa mia convinzione in ogni occasione, in ogni dibattito istituzionale e in ogni incontro pubblico: solo elevando il livello e la qualità della nostra preparazione professionale potremo ritagliarci un ruolo di valore nella sanità di domani. Ora, è tempo d’estate. Le occasioni di incontro tra colleghi e gli eventi formativi si riducono, per poi riprendere appieno con il mese di settembre. Da questo punto di vista, l’estate è forse il momento migliore per fare il punto della situazione, per tirare qualche somma e valutare lo stato dell’arte. Più ci rifletto, più mi accorgo che siamo arrivati ad un punto nel quale non è più sufficiente sensibilizzare i colleghi rispetto all’importanza di accrescere le proprie competenze e quelle della categoria nel suo insieme: occorre un vero cambio di marcia, un salto di qualità che porti la formazione ad essere, finalmente, davvero efficace. Quali sono, allora i punti sui quali occorre lavorare per rendere concreto questo salto di qualità? A livello istituzionale, credo che i due terreni di lavoro debbano essere da un lato la revisione del progetto Ecm (che a mio avviso si è rivelato un totale fallimento), dall’altro l’inserimento nel contratto di categoria di riconoscimenti che valorizzano il tempo e gli sforzi dedicati alla formazione. Oggi, il 70% dei farmacisti gravita attorno all’azienda farmacia. La formazione individuale è talmente importante che non può essere relegata a qualche corso per seguire il quale il farmacista dipendente deve fare i salti mortali e fare combaciare i tempi formativi con gli impegni personali e con gli orari di lavoro. Non è pensabile parlare di valorizzazione professionale, di acquisizione collettiva di nuove competenze e nuove professionalità (per esempio sui farmaci biotecnologici, ma non solo) se il percorso formativo dei singoli rimane, come oggi, un percorso teso alla raccolta dei punti necessari ad assolvere gli obblighi formativi. Servono motivazioni differenti e il salto di qualità al quale mi riferisco non vede solo una rivoluzione nel sistema Ecm e nel riconoscimento professionale ed economico del tempo dedicato alla formazione. Prevede, invero, un cambio di mentalità a mio avviso decisivo. Occorre passare dalla formazione vista come ambito individuale ad una formazione di squadra condivisa da tutto il personale della singola farmacia. I vantaggi sono evidenti: un team di lavoro con competenze specifiche e integrate, la valorizzazione del tempo dedicato all’aggiornamento (che sarebbe integrato nell’orario di lavoro), il confronto tra colleghi, la motivazione, e via dicendo. Mi rendo conto che una visione di questo tipo della formazione richiede degli adattamenti concreti e pratici. In Utifar ci stiamo già lavorando, per esempio, alla progettazione di moduli brevi ed elastici della durata di 15 - 20 minuti da fruire nell’orario di lavoro. Le idee non mancano e anche chi sta acquisendo nuove farmacie sta importando modelli formativi del tutto innovativi. Si tratta di metterli in pratica e di avviare qual cambio di mentalità che sta alla base di ogni salto di qualità. E in tema di formazione, questo salto è più importante che mai. Nuovo COLLEGAMENTO

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SOMMARIO

n. 5 giugno-luglio 2019

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FARMACISTAPIÙ 2019

di Alessandro Fornaro

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FARMACI ED ESPOSIZIONE SOLARE QUALI PRECAUZIONI?

di Valeria Maria Angrisani

14 Direttore responsabile Eugenio Leopardi Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Pasquale D'Avella - Giancarlo Esperti Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti - Luigi Pizzini Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO

20 24 30 34

Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297

38

La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono

Immagini Adobestock Stampa Arti Grafiche Boccia s.p.a Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XIX n. 5 giugno-luglio 2019 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione) Tiratura del presente numero 20133 copie - Certificate e autorizzate

di Paolo Levantino e Redazione Utifar

NATURALE E SICUREZZA NON SONO SINONIMI

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LA NUTRACEUTICA A CONGRESSO

LA SALUTE AL POLSO intervista a Monica Cerin

XXVII CONGRESSO NAZIONALE DI FITOTERAPIA

S.I.FIT di Erika Lupi

42

LA BILANCIA SOTTO ACCUSA di Marta Franchini

46

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

49

L'EDUCATRICE PERINATALE IN FARMACIA

55 58 60

DEDICATA AI FARMACISTI

a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

THE VERDE

PROPRIETÀ EBENEFICI di Paolo Levantino

NOVITÀ DALLE AZIENDE

CONSULENZE UTIFAR


PROFESSIONE FARMACIA

FARMACISTAPIÙ 2019

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

Un’occasione di confronto tra colleghi e con i massimi esperti del nostro settore per affrontare con consapevolezza le tematiche più attuali della professione. Con questo spirito Utifar invita i farmacisti alla sesta edizione della manifestazione che si svolgerà al MICO di Milano i prossimi 4 e 5 ottobre

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PROFESSIONE FARMACIA

MiCO Centro Congressi Milano

4 - 5 ottobre 2019

ne hanno lasciato trasparire i grande entusiasmo Dall’innovazione, alla sostenibilità di un sistema che sta guidando l’organizzazione di questa sanitario che dovrà vedere il farmacista al centro sesta edizione. Andrea Mandelli ha ricordato dei servizi di qualità. Dall’analisi della situazione come la manifestazione sia ormai giunta ad un professionale attuale, alle strategie per competraguardo importante e come ciò sia “la dimotere e valorizzare il nostro futuro di farmacisti. Di strazione che la professione vuole e può costruiquesto, e molto altro ancora, parlerà il congresre uno spazio di scambio e di discussione aperto so ideato da Fofi, Utifar e Fondazione Cannavò a tutte le sue componenti e tutte le sensibilità e organizzato da Edra. Come negli anni passati, che le animano. Negli anni - ha proseguito il la sesta edizione della manifestazione vedrà la presidente della Fofi - sono cresciute la partepartecipazione di Federfarma e sarà dedicata al cipazione e il coinvolgimento e, contemporafuturo della farmacia, con l’obiettivo di contribuineamente, la nostra re a fornire le basi per un cambiamento cul"FARMACISTAPIÙ È UN IMPORTANTE capacità di attrarre interlocutori da tutto turale della professioMOMENTO DI CONFRONTO CON il mondo della sanità ne e per individuare I COLLEGHI CHE CONSENTE DI italiana: dagli altri prole strategie attraverso fessionisti della salute le quali il farmacista COMPRENDERE L’EVOLUZIONE possa contribuire COSTANTE DEL NOSTRO SETTORE ai decisori politici, dai protagonisti della all’efficienza e la soE IL RUOLO ESSENZIALE CHE ricerca a quelli della stenibilità del sistema sanitario. PROFESSIONALMENTE DOBBIAMO filiera del farmaco, dall’università al Ssn”. Alla presentazione SVOLGERE AL SUO INTERNO" Nell’ottica di un magdell’evento, lo scorgiore coinvolgimento della farmacia all’interno so 10 giugno a Milano, erano presenti Andrea del Servizio sanitaria nazionale è andato anche Mandelli, presidente Fofi, Eugenio Leopardi, l’intervento di Eugenio Leopardi, dell’Unione presidente Utifar, Marco Cossolo, presidente FeTecnica dei Farmacisti Italiani. Il presidente di derfarma, e Luigi D’Ambrosio Lettieri presidente Utifar ha voluto ribadire che “FarmacistaPiù è un della Fondazione Cannavò, nonché del Comitaimportante momento di confronto con i colleghi to Scientifico di FarmacistaPiù. che consente di comprendere l’evoluzione coI temi della due giorni che si svolgerà al Milano stante del nostro settore e il ruolo essenziale che Convention Center (Mico), il centro congresprofessionalmente dobbiamo svolgere al suo si più grande d’Europa, saranno l’evoluzione interno. Rimanere aggiornati rappresenta, quinprofessionale, la presa in carico e la gestione di, un elemento cardine per continuare a tutelaefficace delle cronicità, l’innovazione scientifica, re la salute dei cittadini, accrescendo inoltre la la misurazione degli effetti delle liberalizzazioni centralità del farmacista nel Ssn. In quest'ottica, sui livelli d’efficienza del sistema farmacia, la come si evince dal titolo, l'edizione 2019 della semplificazione e l’integrazione, per arrivare a manifestazione è incentrata sulla collaborazione garantire omogeneità e sostenibilità al Ssn. del farmacista con le altre figure professionali Gli interventi dei protagonisti della manifestazio-

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PROFESSIONE FARMACIA

del mondo della salute. Una maggiore sinertifici validati, consentirà la misurazione degli gia d'azione con i medici, per esempio, risulta effetti sanitari, sociali ed economici relativi alle fondamentale per permettere alla farmacia di prestazioni professionali erogate dal farmacista essere centrale nella gestione delle cronicità e il conseguente riconoscimento di un adeguata e nell'aderenza terapeutica. Allo stesso modo, remunerazione”. Utifar è consapevole che la farmacia dei servizi Come detto, la manifestazione organizzata potrà finalmente decollare solo a fronte di una da Fofi, Utifar e Fondazione Cannavaro vedrà interazione maggior con il Ssn e con tutte le ancora una volta la partecipazione e il sostegno figure professionali che di Federfarma. A operano nel complesso questo proposito, LA NUOVA EDIZIONE SARÀ “DI sistema della sanità pubMarco Cossolo ha blica”. ricordato come GRANDE INTERESSE PER LA Molto utile per compren- CATEGORIA CHE DEVE AFFRONTARE la nuova edizione dere lo spirito dell’edisarà “di grande I NUOVI CAMBIAMENTI IN ATTO NEL interesse per la cazione 2019 è stato senza dubbio l’intervento di tegoria che deve SETTORE, A COMINCIARE DALLA Luigi D’Ambrosio LettieGRANDE SFIDA DELLA DIFFUSIONE affrontare i nuovi ri, specie nel passaggio cambiamenti in DELLE CATENE IN SEGUITO ALLA nel quale il presidente atto nel settore, a del Comitato Scientifico cominciare dalla LEGGE SULLA CONCORRENZA" ha sottolineato come la grande sfida della sesta edizione di Farmadiffusione delle cacistaPiù si collochi in un momento nel quale, tene in seguito alla legge sulla concorrenza. La dopo anni di criticità economiche e sociali che farmacia del futuro - ha concluso il presidente di hanno messo a dura prova il nostro sistema Federfarma - deve essere sempre più integrata sanitario", è indispensabile mettere in atto un nel Ssn e nei servizi sanitari regionali, offrire una ammodernamento della governance capace di gamma crescente di prestazioni aggiuntive per garantire il controllo della spesa e una elevata assicurare assistenza sul territorio, con particolaqualità dei percorsi di cura e di prevenzione. re attenzione ad anziani e cronici”. In questo quadro - ha proseguito D’Ambrosio L’appuntamento sarà quindi a Milano per il priLettieri - si inserisce il processo di evoluzione mo fine settimana di ottobre e di carne al fuoco, del ruolo dei farmacisti italiani, ovunque essi allora come oggi, ce ne sarà molta per l’interessiano occupati. Un processo che deve partire da se di quei farmacisti che vivono la professione una vera riconversione culturale che consenta nel cambiamento, sempre pronti a confrontarsi l’accrescimento delle competenze per poter con i colleghi e con gli esperti del settore per affrontare le sfide della cronicità, dell’innovaziocogliere i segnali della farmacia di domani. ne e dei servizi cognitivi erogati nel rispetto di Ed è proprio per questo spirito, che accompairrinunciabili sinergie interprofessionali”. L’intergna FarmacistaPiù fin dalla sua prima edizione, vento del presidente della Fondazione Cannavò che la manifestazione è di estrema importanza si è incentrato anche sulla farmacia dei servizi, per Utifar, sempre attenta ad offrire ai colleghi ricordando come “la standardizzazione delle momenti di formazione e discussione tesi ad metodiche operative, definite con criteri scienarricchire la professione. 6

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LETTERATURA SCIENTIFICA

FARMACI ED ESPOSIZIONE SOLARE: QUALI PRECAUZIONI?

di Valeria Maria Angrisani, dottoressa in farmacia

Le raccomandazioni per stare al sole senza rischi sono importanti da veicolare al pubblico, con particolare attenzione a coloro che devono assumere farmaci cosiddetti fotosensibilizzanti. Oltre a specificare quali siano questi farmaci è necessario classificare le reazioni che si posso avere quando la radiazione UV attraversa gli stati cornei dell’epidermide ed incontra il farmaco. Le reazioni cosiddette di fotosensibilizzazione sono quel fenomeno per il quale la pelle, in presenza di determinate sostanze, reagisce allo stimolo degli UV con una sovrarisposta di carattere infiammatorio. A seconda della causa, si è soliti suddividere le reazioni di fotosensibilizzazione in due sottotipi: le reazioni fototossiche e le reazioni fotoallergiche. 10

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LETTERATURA SCIENTIFICA

L

e reazioni fototossiche, che sono le più frequenti, si manifestano già con una singola esposizione al sole. Quando le sostanze presenti nella pelle reagiscono con gli UV, i prodotti di reazione (prevalentemente radicali liberi) danneggiano le membrane cellulari ed il DNA, senza però attivare il sistema immunitario. Il danno si manifesta come una scottatura limitata esclusivamente alle aree cutanee esposte anche per breve tempo. La pelle può inoltre presentare anche caratteristiche discromie. Inoltre la reazione fototossica può indurre un danno cellulare potenzialmente mutageno e quindi cancerogeno, ed è bene perciò evitarla quanto più possibile. A sua volta la fototossicità può manifestarsi con due vie distinte: la fototossicità con formazione di radicali dell’ossigeno o con produzione di fotoprodotti altamente instabili e reattivi. Le due vie possono manifestarsi contemporaneamente, accrescendo l’entità del danneggiamento cutaneo. Le reazioni fotoallergiche non si manifestano nel corso della prima esposizione, ma solo successivamente, poiché il paziente deve prima sensibilizzarsi. Diversamente dalle reazioni fototossiche, si manifestano solo in soggetti predisposti, e sono perciò meno frequenti. Sono caratterizzate dal coinvolgimento del sistema immunitario, che risponde iperattivandosi in presenza di agenti chimici fotoattivi. La fotoallergia è caratterizzata da un aspetto eczematoso, con gonfiore ed infiammazione della cute, prurito che può estendersi anche alla pelle non esposta direttamente ai raggi solari, condizione peraltro agevolata dall’assunzione per via sistemica di farmaci fotosensibilizzanti. La fotoallergia si verifica anche a seguito di modeste esposizioni al sole si può classificare dunque come fenomeno

di ipersensibilità ritardata. Altra importante differenza fra reazione fotoallergica e fototossica è il tempo di insorgenza: le fotoallergie si osservano dopo due/tre giorni, mentre la fototossicità si manifesta nel giro di qualche ora. Favoriscono in genere le reazioni di fotosensibilizzazione le politerapie croniche, spesso a base di farmaci di per sé dal basso potere fotosensibilizzante, ma dalla cui sinergia emerge un rischio maggiore di eventi avversi di tale tipologia. Non sempre è possibile distinguere chiaramente se una reazione sia di tipo fototossico o fotoallergico, anche perché uno stesso farmaco può rendersi responsabile di entrambe le reazioni. Se l’eruzione è diffusa è molto probabile che sia avvenuta un’esposizione a una sostanza fotosensibilizzante assunta per via sistemica, mentre se è localizzata si tratta presumibilmente di una reazione di un fotosensibilizzante topico, ma solo un’ anamnesi molto accurata e specifici tests di laboratorio potranno fare chiarezza. Si risconta nella popolazione un progressivo aumento dell’incidenza delle reazioni di fotosensibilizzazione, ma certamente la casistica riportata non corrisponde pienamente alla realtà, visto che molte reazioni fotoallergiche sono scambiate per semplici scottature, dermatiti o o eczemi. Pertanto, ancora oggi non è ancora possibile stimare la reale incidenza. Da una parte probabilmente i medici e i dermatologi classificano tali reazioni come dermatiti da contatto o eczemi, e dall’altra i cittadini non segnalano ai medici queste specifiche reazioni avverse perché le considerano come delle semplici scottature solari. Il paziente, in sede di consulto, non correla sempre la reazione cuNuovo COLLEGAMENTO

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LETTERATURA SCIENTIFICA

tanea lamentata con la pregressa esposizione curante informare il paziente che la terapia cui solare, specie se avvenuta nei giorni precedenti. si sottopone, anche se per un breve periodo, In assenza di questa preziosa informazione i può presentare il rischio di fotosensibilizzazione: medici consultati non sono in grado di segnaun’esposizione più cauta, congiuntamente all’ lare come evento avverso la fotosensibilizzazuso di schermi solari SPF 50 e indumenti protetzione.riassunti Sarebbe in auspicabile parte delfarmaci medico dall’ tivi possono ridurre moltissimo la probabilità di Sono tabella 3, da i principali accertato potere fotosensibilizzante. Principali farmaci dall’accertato potere fotosensibilizzante. Gruppo terapeutico

Farmaci

Reazione fototossica

Reazione fotoallergica

Contraccettivi orali

es. etinilestradiolo + gestodene, etinilestradiolo + desogestrel

No

Farmaci cardiovascolari

Diltiazem

No

Amiodarone

No

Furosemide

No

Idroclorotiazide

Ketoprofene

Naproxene

No

Celecoxib

No

Salicilati

No

Imipramina

No

Fenotiazine

Tetracicline

No

Chinolonici

Sulfonamide

No

Voriconazolo

No

Ketoconazolo

Itraconazolo

Griseofulvina

Ipoglicemizzanti orali

Sulfoniluree (glipizide)

Retinoidi

Isotretinoina

No

Farmaci citotossici

Fluorouracile, Vinblastina

Nd

Nd

Dacarbazina, Procarbazina

Nd

Nd

Metotrexato

Nd

Nd

Diuretici

FANS

Neurolettici

Antimicrobici

Antifungini

TABELLA 1

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LETTERATURA SCIENTIFICA

DALLA LETTERATURA SCIENTIFICA

reazioni avverse fotoindotte. Le differenti caratteristiche che contraddistinguono i fenomeni fototossici dai fotoallergici guidano il farmacista nel poter ipotizzare il tipo di fotosensibilizzazione riportata dal paziente, ed essere così di supporto alla diagnosi da parte del medico. Si deve sollecitare il paziente ad informare il clinico circa le recenti esposizioni solari, allergie già documentate o presenza di patologie come il Lupus Eritematoso Sistemico, che simula gli effetti di un eritema da sole. In presenza di queste informazioni il medico potrà certamente fare una più corretta diagnosi. Il trattamento delle reazioni di fotosensibilizzazione prevede anzitutto la sospensione del farmaco responsabile ed una terapia di supporto che si avvale di antimicrobici e cortisonici per via topica; solo nei casi più gravi questi ultimi si assumeranno per os. I farmaci capaci di produrre fotosensibilizzazioni appartengono alle classi più svariate, e non è sempre facile individuare le reazioni di fotosensibilizzazione e fotoallergia, visto che reazioni cutanee sono assai frequenti anche in assenza fattori scatenanti come l’esposizione solare e che possono più facilmente verificarsi eritemi solari anche su pelle precedentemente sottoposta ad agenti cheratolitici (alfa idrossiacidi, acido salicilico 10%, prodotti a base di zolfo, ecc.). Occorre precisare che, per il medesimo principio attivo, le reazioni di fotosensibilizzazione sono più frequenti con i preparati per uso

topico, in quanto raggiungono concentrazioni a livello cutaneo generalmente maggiori rispetto alle formulazioni per os. È il caso per esempio delle formulazioni topiche di aciclovir, e soprattutto di quelle di ketoprofene gel/schiuma/crema/soluzione cutanea per le quali si raccomanda di non esporre la pelle trattata per almeno 14 giorni dall’ultima applicazione. Qualora non fosse possibile evitare l’esposizione solare, il farmacista deve consigliare al paziente l’applicazione preventiva di schermi totali e di indumenti protettivi, meglio se certificati UPF. La bella stagione é dunque un momento particolarmente critico per il monitoraggio delle reazioni avverse a carico cutaneo, per le quali il farmacista gioca un ruolo fondamentale, sia in prevenzione che nella corretta segnalazione. Bibliografia: • N. 17 - LUGLIO 2010- REA-BOLLETTINO SEGNALAZIONI FARMACOVIGILANZA • MSD MANUAL- E. H.PAGE MD, HARVARD MEDICAL SCHOOLPHOTOSENSIVITY • M. A. MIRANDA, J. V. CASTELL AND M. J. GÒMEZ-LECHÒN. PHOTOTOXICITY OF DRUGS IN VITRO METHODS IN PHARMACEUTICAL RESEARCH. ACADEMIC PRESS, SAN DIEGO, CA, (1997),289-315. • INFORMAZIONE SUI FARMACI 01.03.2017 • DRUG-INDUCED PHOTOSENSITIVITY – A CONTINUING DIAGNOSTIC CHALLENGE • LUGOVIĆ-MIHIĆ, LIBORIJA; DUVANČIĆ, TOMISLAV; FERČEK, IVA; VUKOVIĆ, PETRA; JAPUNDŽIĆ, IVA; ĆESIĆ, DIANA • REVIEW ARTICLE • ACTA CLINICA CROATICA, VOL. 56, NO. 2., 2017.SIAIP POSITION PAPER: PROVOCATION CHALLENGE TO ANTIBIOTICS AND NON-STEROIDAL ANTI-INFLAMMATORY DRUGS IN CHILDREN

Nella tabella 4 sono riportate invece sostanze dall’ accertato potere fototossico. Sostanze dall’accertato potere fototossico Sostanza

Fototossicità

Formulazione

Bergamotto

Olio essenziale

Arancio

Olio essenziale

Limone

Olio essenziale

Essenze Aromatiche

Lozioni TABELLA 2 Nuovo COLLEGAMENTO

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CONGRESSO SINUT

LA NUTRACEUTICA A CONGRESSO

Introduzione di Paolo Levantino, farmacista testo interno a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

DAL 30 MAGGIO ALL’1 GIUGNO 2019 SI È TENUTO A BOLOGNA IL IX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SINUT (SOCIETÀ ITALIANA DI NUTRACEUTICA). UN CONGRESSO MULTIDISCIPLINARE CHE HA VISTO IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI INTERESSATE ALLA NUTRACEUTICA, DAL MEDICO SPECIALISTA, AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE, AL FARMACISTA, NUTRIZIONISTA E DIETISTA 14

Nuovo COLLEGAMENTO

Uno degli aspetti che è stato trattato riguarda l’impatto economico del nutraceutico sul SSN. Si è osservato come l’utilizzo dei nutraceutici di comprovata efficacia risulta utile sia in ambito preventivo, riducendo i fattori di rischio e l’incidenza di una patologia, sia per rallentare il decorso di una malattia, abbassando così i costi per il SSN. Una particolare attenzione va posta alla comunicazione con il paziente, che dovrà esser più chiara e semplice possibile, sottolineando che spesso per ottenere benefici è necessaria una somministrazione per lunghi cicli (almeno 3 mesi consecutivi), se non seguendo uno schema posologico cronico. Da qui l’importanza dell’aderenza terapeutica, infatti il successo di una terapia non dipende solo dalla correttezza della diagnosi e dalla scelta della terapia più adeguata ma anche da come il paziente segue le raccomandazioni del professionista della salute.


CONGRESSO SINUT

Quanto ai trattamenti, i più interessanti tra quelli presentati al congresso Sinut riguardano l’osteoartrosi, la glicemia e le cefalee. Nell’osteoartrosi l’utilizzo di alcuni nutraceutici antinfiammatori (come la curcumina o gli acidi boswelici) può ridurre la necessità di terapia farmacologica sintomatica al bisogno e i fenomeni condrolesivi correlati ad uso cronico dei FANS. Inoltre, alcuni condroprotettori (come la glucosamina solfato e il condrotin solfato), se adeguatamente dosati ed assunti a medio-lungo termine, sono associati a un miglioramento sintomatologico prolungato. Tra i nutraceutici più promettenti e che hanno dimostrato un’evidenza clinica come ipoglicemizzanti vi è una miscela di alghe Ascophyllum nodosum e Fucus vesiculosus con cromo picolinato. Tale nutraceutico determina un’azione di blocco non competitivo e reversibile degli enzimi alfaamilasi e alfa-glucosidasi, portando a un rallentamento dell’assorbimento e della digestione dei carboidrati, riducendo la glicemia post-prandiale. Infine, l’utilizzo di alcuni nutraceutici (come Tanecetum parthenium o l’estratto della griffonia) può esser utile nella prevenzione dell’emicrania senza aura sia episodica che cronica in associazione ad altre molecole, soprattutto in età evolutiva o negli anziani per evitare effetti collaterali o pericolose interazioni farmacologiche. Negli anni a venire si cercherà di concentrarsi su pochi prodotti, di comprovata efficacia e sicurezza, suddivisi per aree tematiche, e sulla creazione di protocolli precostituiti che rendano più veloce l’identificazione del problema e il consiglio.

CRESCE LA NUTRACEUTICA ITALIANA Professor Arrigo Francesco Giuseppe Cicero, in qualità di presidente SINut, quale bilancio può fare di questa edizione del vostro Congresso nazionale? Quali indicazioni sono emerse, con maggiore evidenza, nel settore della nutraceutica? "I trend demografici mostrano come la popolazione italiana e dei paesi occidentali si stia spostando verso una prevalenza di soggetti in età matura ed anziana in discrete condizioni di salute che vogliono a diritto mantenersi sani e attivi negli anni a venire, senza necessariamente ricorrere ad approcci farmacopreventivi. In questo contesto l’attenzione della comunità e dei professionisti della salute per quanto riguarda le potenziali applicazioni preventive di una integrazione dietetica mirata con nutraceutici ha uno sviluppo rapidamente crescente. Tale crescita è testimoniata dall’aumento di aziende che si occupano di nutraceutica (con conseguenti potenzialità di impiego), dall’aumento del fatturato globale correlato all’acquisto di questi prodotti da parte di pazienti e persone sane, e dall’aumento costante di progetti di ricerca ed articoli scientifici che svelano le potenzialità di questi prodotti. In area preventiva, fra le aree di maggiore interesse vi è quella della gestione dei principali fattori di rischio cardiometabolici, quando essi siano, come nella maggior parte della popolazione generale, a livelli subottimali che non indicano un approccio farmacoterapico immediato. Infatti all’interno della fascia di popolazione che necessita di un intervento di prevenzione per ridurre il rischio cardiovascolare vi è una ampia casistica di pazienti moderatamente ipercolesterolemici/ipertesi/iperglicemici/sovrappeso a rischio intermedio o in fasce di età in cui la somministrazione di farmaci specifici ha un rapporto rischio/beneficio ancora da determinare con precisione (es.: bambini, adolescenti, donne in età fertile senza altri fattori di rischio associati) che potrebbero giovarsi di una supplementazione alimentare con integraNuovo COLLEGAMENTO

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Star bene in Natura

“Crediamo che la natura offra all’uomo tutte le risorse di cui ha bisogno. Proprio per questo trasformiamo la canapa con cura e ricerca, per offrire ai nostri clienti tutte le proprietà benefiche in essa contenute, sempre nel rispetto dell’ambiente”. Questa è la nostra filosofia

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CONGRESSO SINUT

tori o prodotti con principi attivi di origine naturale che facilitino la normalizzazione di questi parametri senza che il paziente si veda legato all’assunzione di un farmaco, con l’impatto psicologico che questo comporta per l’individuo ed economico per il SSN. Inoltre, tali prodotti possono entrare a far parte di una terapia di associazione con farmaci ipolipemizzanti in soggetti a rischio più elevato. Nella scelta prescrittiva di un integratore alimentare vanno poi considerate diverse caratteristiche quali patologia metabolica del paziente, co-morbidità e co-terapie del paziente, evidenze scientifiche di efficacia e sicurezza del prodotto, e qualità farmaceutica del prodotto commercialmente reperibile. Discorso analogo vale per l’ipertensione arteriosa. Il razionale di un convegno mirato all’aggiornamento scientifico all’approfondimento di queste tematiche si è basato su diversi presupposti: la popolazione generale è particolarmente attratta da questo tipo di approccio e chiede spesso suggerimenti al personale sanitario; inoltre le conoscenze scientifiche su questi argomenti sono per lo più di recente acquisizione e la mancanza di una corretta informazione comporta il rischio sia di una sovrastima sia di una sottostima delle potenzialità di un approccio terapeutico basato sui nutraceutici e functional foods in ambiti di medicina preventiva".

SIFNUT: NASCE LA SOCIETÀ’ DEDICATA AI FORMULATORI IN NUTRACEUTICA Durante il IX congresso nazionale SINut è stata presentata la SIFnut, Società italiana Formulatori in Nutraceutica. Abbiamo chiesto ai principali responsabili di questa nuova società di raccontarci gli obiettivi e le attività future. Dr. Andrea Fratter, presidente SIFNut "SIFnut nasce con l'obiettivo di promuovere, diffondere, approfondire la conoscenza scientifica, tecnologica e normativa in tema di formulazione dei prodotti nutraceutici. In un mercato sempre più affollato di prodotti che destano sempre più attenzione come presidi per la tutela della salute delle persone e degli animali, occorre fissare delle linee guida e dei requisiti formulativi, tecnologici e di qualità generale che al momento sono troppo generici e poco qualificanti. Il Nutraceutico infatti, dovrebbe essere inteso non come un mero integratore di vitamine o sali minerali, ma come un presidio capace di mantenere la fisiologia dell'organismo e, se usato con razionalità, allontanare lo stato patologico, in totale sicurezza. Per conseguire questo importante obiettivo, i nutraceutici devono essere ben progettati, rispondere alle regole della farmacocinetica, obbligatorie per i farmaci ed essere sottoposti ad un testing rigoroso sia in vitro

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CONGRESSO SINUT

che in vivo. Solo con questa impostazione si potrà davvero parlare con consapevolezza e serietà di Nutraceutici e conferire loro il fondamentale ruolo sanitario che potenzialmente hanno. SifNUT vuole essere guida, stimolo e volano di questi concetti e delle iniziative scientifiche volte a rendere questa classe di prodotti una seria e solida certezza per la tutela della salute". Dr.ssa Marzia Pellizzato, vicepresidente SIFNut "SIFNut si propone quindi come prima società scientifica italiana interamente dedicata alla formulazione nutraceutica. Ma dirò di più, SIFNut si concentrerà non solo sulla formulazione nutraceutica intesa in senso generale, ma anche su tutte le sfaccettature che questa disciplina presenta e che troppo spesso vengono, per svariate ragioni, tralasciate nelle realtà aziendali, dando vita a volte a prodotti di scarse qualità ed efficacia. Le aree tematiche che affronteremo vanno dall’aggiornamento in ambito di ricerca di nuovi attivi nutraceutici, alla loro veicolazione ottimale, allo studio dei migliori eccipienti in termini di miglioramento non solo delle performance d’efficacia della formulazione, ma anche delle performance industriali della stessa, argomento particolarmente caro alle aziende produttrici. Esploreremo inoltre i temi di bioaccessibilità e biodisponibilità, portando in luce e promuovendo la ricerca in fatto di sistemi di delivery e possibilità tecnologiche innovative, senza tralasciare l’aggiornamento in merito ai più recenti e predittivi metodi di testing in vitro ed in vivo. L’intento primario è quindi quello di “creare cultura” scientifica e lo faremo attraverso l’organizzazione di eventi scientifici, congressi e corsi ECM, a cui parteciperanno studiosi, ricercatori ed esperti italiani e, a tendere, internazionali, votati a diverse discipline. Ed in questo si incarna il secondo intento di SIFNut, quello di “creare networking e contaminazione” elementi fondamentali per quello che oggi è un must in ambito di formulazione (e non solo): l’innovazione. Terzo ed ultimo proposito alla base delle nostre 18

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attività è quello di “divulgare cultura”, attraverso pubblicazioni, newsletter e giornali che raccolgano ed approfondiscano ulteriormente, se necessario, i temi trattati durante i nostri eventi scientifici. Tutto questo e molto altro sarà SIFNut, un’associazione imperdibile per chiunque si occupi di prodotti nutraceutici". Dr. Alessandro Colletti, responsabile macroregionale SINut e segretario SIFNut "SIFNut così come SINut, si rivolgono a professionisti sanitari anche abbastanza eterogenei tra di loro, uniti dal fil rouge della conoscenza, e dalla filosofia di una nutraceutica “evidence based”. Un ruolo chiave lo riveste il farmacista, sia come dispensatore di prodotti nutraceutici, sia come formulatore e preparatore. A tal proposito SINut (per tutta la parte “clinica”) e SIFNut (per tutta la parte di formulazioni) hanno come obiettivo comune quello di indirizzare il farmacista e più in generale tutti i professionisti che operano nel settore della nutraceutica, verso prodotti e formulazioni efficaci, di qualità e relativamente sicure. L’invito che porgo oggi a tutti i farmacisti lettori di Collegamento, è quello di analizzare tutti i prodotti nutraceutici a disposizione dei clienti presenti nelle vostre farmacie e chiedervi: “Questo prodotto è efficace? In altre parole è stato testato in vitro ed in vivo? Con quali risultati? È sicuro? È di qualità?” Qualora mancasse anche solo uno di questi 3 elementi, cadrebbe il razionale di consiglio. Il futuro della nutraceutica passa anche da qui: professionisti della salute che all’interno di un mercato saturo e pieno di “porcherie” come quello degli integratori, sanno scegliere secondo “scienza” e non esclusivamente secondo “portafoglio” o “tagli prezzo”. La salute vale più di un 3x2!"

COME ISCRIVERSI ALLE DUE SOCIETÀ? • SINut: Compilare il modulo di iscrizione sul sito www.sinut.it ed inviarlo seguendo la procedura web indicata Per informazioni: info@sinut.it • SIFNut: Compilare il modulo di iscrizione sul sito www.sifnut.it ed inviarlo seguendo la procedura web indicata Per informazioni: info@sifnut.it



APPROFONDIMENTI

NATURALE E SICUREZZA NON SONO SINONIMI

di Valter Masci Intervento tratto dal libro “Fitoterapia e Omeopatia, moderne terapie mediche” Edizioni Edra. Milano. 2018

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n Italia, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), 2012, afferma che «Se le piante medicinali vengono usate come integratori alimentari, devono necessariamente essere presenti in concentrazioni tali da giustificarne un plausibile livello di attività “fisiologica”». Aggiunge, poi, un’annotazione fondamentale: «Le piante medicinali e i loro derivati possono presentare una propria specifica attività tossicologica, che può consistere in effetti diretti (reazioni allergiche, problemi

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gastrointestinali ed epatici) oppure interazioni con farmaci di sintesi». Tale osservazione è molto importante, perché «Se si afferma che l’estratto di una pianta è efficace, logicamente esso possiederà anche effetti collaterali» (Nasri H, 2013). È quindi giusta l’affermazione «Safety and natural are not synonymous» (Martins E, 2014). Purtroppo, i fitoterapici (in quanto naturali) sono considerati innocui dalla pubblica opinione e spesso sono fonte di automedicazione.


APPROFONDIMENTI

È NECESSARIO UN SISTEMA DI FITOVIGILANZA PERCHÉ UNA «SISTEMATICA SORVEGLIANZA È ESSENZIALE PER DARE LE INFORMAZIONI UTILI PER TRACCIARE LE LINEE-GUIDA SULLA SICUREZZA DELLE PIANTE MEDICINALI»

Invece numerose sono le segnalazioni riportate dalla letteratura scientifica che confermano la presenza di effetti collaterali derivanti dall’assunzione di piante medicinali. È quindi necessario un sistema di Fitovigilanza perché una «sistematica sorveglianza è essenziale per dare le informazioni utili per tracciare le linee-guida sulla sicurezza delle piante medicinali» (Shaw D, 2012). In Italia, non è possibile inserire nella rete di Farmacovigilanza le segnalazioni di reazioni avverse di prodotti non registrati come farmaci, ma per contribuire alla conoscenza dei potenziali rischi associati all’uso dei prodotti naturali è attivo dal 2002 un sistema di sorveglianza delle reazioni avverse a questi prodotti. In pratica, l’ISS, in accordo con l’AIFA e il Ministero della Salute, ha organizzato e coordina un sistema di raccolta delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a questi prodotti. Le segnalazioni possono essere effettuate da chiunque osservi una reazione avversa compilando e inviando via fax all’ISS (numero di telefono: 0649904248) una scheda appositamente messa a punto (rinvenibile nel sito web dell’ISS). Da aggiungere che il Ministero della Salute, al fine di limitare i danni provocati dall’uso di integratori di origine vegetale potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, ha emanato un Decreto Legge che contiene un elenco di piante “permesse”: “Disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali” (D.L del 9 luglio 2012). Esso riporta gli estratti vegetali ammessi come integratori, caratterizzandoli con i rispettivi effetti fisiologici. Il Ministero sottolinea che «Gli effetti fisiologici sono volti a ottimizzare le funzioni dell’organismo nell’ambito dell’omeostasi, secondo il modello definito al riguardo

Valter Masci è medico omeopata, il suo precedente libro “Omeopatia, tradizione e attualità” è stato inserito nel 2017 nella Collection of the National Library of Medicine, E’ coautore nella versione italiana dell’ECH Homeopathic Thesaurus dell’European Committee For Homeopathy, 2007, a integrazione dell’Amed Thesaurus della British Library e del MeSH Medical Subject Headings della National Library of Medicine, USA. Ha avuto diversi riconoscimenti ministeriali come “Esperto in Omeopatia” e ha partecipato a varie Commissioni istituzionali. E’ stato responsabile didattico della Scuola Superiore di Omeopatia e Bioterapie SmbItalia con sede in Roma e in 11 città d’Italia (fino al 2009). Ha avuto la qualifica di Vice-Presidente di “Homeopathie Universalis” (Associazione Europea Medici Omeopati), Parigi (anni 1997-2008). Ha contribuito a fondare la Commissione dell’Ordine dei Medici di Roma per le Medicine non convenzionali. Ha ricoperto, nel 2003, il ruolo di Referee del Ministero della Salute per la Formazione Continua in Medicina per le Medicine non convenzionali.

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APPROFONDIMENTI

LA FINALITÀ DEL MIO LIBRO È DI DARE DIGNITÀ SCIENTIFICA ALLA FITOTERAPIA, IN MODO CHE POSSA ESSERE MEGLIO COMPRESA E GESTITA DALL’OPERATORE SANITARIO, E CON LA FINALITÀ DI GARANTIRE TRANQUILLITÀ TERAPEUTICA AL PAZIENTE

dal Consiglio d’Europa (Homeostasis, a model to distinguish between foods (including food supplements) and medicinal products – 7 febbraio 2008)». Da aggiungere, come riporta il sito web del Ministero della Salute (28 marzo 2014), che «Le Autorità competenti di Belgio, Francia e Italia, nell’ambito del “Progetto BELFRIT” (dalle iniziali dei tre Paesi) hanno definito, sulla base di una revisione delle liste nazionali secondo le attuali evidenze scientifiche, una lista comune di sostanze e preparati vegetali (“botanicals”) impiegabili come integratori alimentari. Tale lista può ancora essere aggiornata con l’inserimento di piante, a oggi non comprese ma ammesse in almeno uno dei tre Paesi». In questa fase transitoria, per consentire l’uso negli integratori delle piante “nuove” per l’Italia dell’attuale lista BELFRIT e nel contempo di quelle presenti solo nella lista italiana, è stato aggiornato il Decreto Ministeriale 9 luglio 2012 sulla “Disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali” con il Decreto del 27 marzo 2014, il quale, nell’Allegato 1 mantiene la lista italiana (con le indicazioni di riferimento per gli effetti fisiologici definite dalle linee guida ministeriali, che non costituiscono parte integrante del D.M 9 luglio 2012) e nell’Allegato 1-bis include la lista BELFRIT. Al momento, pertanto, è consentito l’impiego negli integratori delle piante dell’allegato 1 e/o dell’Allegato 1-bis, in attesa della lista BELFRIT “finale” diventerà l’elenco unico delle piante utilizzabili. Nel libro “Fitoterapia e Omeopatia, moderne terapie mediche” (vedi recensione, ndr) sono state prese in esame le “indicazioni fisiologiche” proposte dal Ministero della Salute, per ogni pianta ammessa come integratore, sono state proposte spiegazioni scientifiche. 22

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Facciamo un esempio: Althea officinalis. Il Ministero della Salute ne indica l’utilizzo per “Funzionalità delle mucose dell’apparato respiratorio e benessere della gola””. Nel libro vengono riportati vari lavori scientifici che dimostrano la validità delle indicazioni soprariportate. Vediamole in dettaglio. È stato visto che estratti di Althea officinalis somministrati ad animali da esperimento riducono l’intensità e la frequenza degli attacchi di tosse (ESCOP, 2003). Tale effetto è dovuto all’azione lenitiva (demulcente) dei polisaccaridi (Al-Snafi AE, 2013) presenti nella radice, i quali aderiscono all’epitelio formando una pellicola protettiva sulla mucosa oro-faringea (ESCOP, 2003), riducendo così l’infiammazione e l’irritazione che provoca la tosse (Ali Shah SM, 2011). Tra i polisaccaridi è importante il ramnogalatturonano che esercita anche un’azione antitussiva diretta, paragonabile a quella della codeina (Nosál’váa G, 1993) agendo sui recettori serotoninergici 5-HT(2) (Sutovská M, 2009). Inoltre, si è visto che Althea officinalis possiede un’azione antibatterica e antimicotica (Iauk L, 2003; Watt K, 2007; Ozturk S, 2007). Più precisamente è stato dimostrato che suoi estratti sono attivi contro vari batteri Gram-positivi e Gramnegativi (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumoniae, Bacillus subtilis, Enterococcus faecalis, Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis) e contro tre tipi di funghi (Aspergillus niger, Candida albicans e Saccharomyces cerevisiae) (Al-Snafi AE, 2013). Ed infine l’ azione antinfiammatoria: i polisaccaridi di Althea officinalis sono in grado di stimolare la fagocitosi e di agire sul rilascio di IL-6 e TNF (OMS, 2002). Nel volume, sempre a riguardo dei fitoterapici, sono stati poi evidenziati i possibili effetti


RECENSIONI

VALTER MASCI

Fitoterapia e Omeopatia. Moderne terapie mediche edito da Edra

collaterali, tenendo presente le Avvertenze riportate dal Ministero della Salute (2012) e da BELFRIT (2014). Prendiamo per esempio la pianta Cimicifuga racemosa. In Italia il Ministero della Salute, 2012, include le radici di Cimicifuga racemosa tra le erbe ammesse come integratori, come fa anche BELFRIT, aggiungendo la seguente Avvertenza: “Non superare le quantità di assunzione indicate. Per l’uso del prodotto e per la durata della sua assunzione si consiglia di consultare il medico. Il prodotto non va comunque utilizzato in disfunzioni o malattie epatiche”. L’ EMA (2007) riporta che sono stati registrati casi di reazioni cutanee (tipo orticaria), edemi periferici, edema del viso e vari problemi gastroenterici (disturbi dispeptici e diarrea) e che la loro frequenza non è nota. ESCOP (2003) precisa che un riesame di tutti gli studi clinici realizzati (che hanno coinvolto 2800 donne a cui sono stati somministrati fino a 200 mg/die di Cimicifuga racemosa) ha dimostrato che gli effetti collaterali sono assenti oppure bassi (5,4%) e consistono in lievi disturbi gastrointestinali. Inoltre giustamente ESCOP (2003) aggiunge che bisogna fare attenzione in caso di tumore al seno estrogeno-dipendente, ed inoltre, come riportato da “Vigilanza sui prodotti naturali” dell’Università di Messina: “Poiché la Cimicifuga racemosa può esercitare un’azione estrogenica e anti-LH quindi non è da escludere una possibile interazione farmacologica con i contraccettivi orali”. La finalità del mio libro è di dare dignità scientifica alla Fitoterapia, in modo che possa essere meglio compresa e gestita dall’operatore sanitario, e con la finalità di garantire tranquillità terapeutica al paziente.

Valorizzare la dignità scientifica di fitoterapia e omeopatia, scienze mediche differenti, ma entrambe supportate da evidenze scientifiche e, pertanto, meritevoli di essere considerate come approcci complementari e non alternativi alla medicina allopatica. Con questo spirito Valter Masci presenta il libro “Fitoterapia e Omeopatia. Moderne terapie mediche” edito da Edra. Nelle 656 pagine di questo importante lavoro, l’autore prende spunto da moltissimi lavori scientifici per presentare la farmacognosia e tossicologia di oltre 200 bioterapici. Questo libro rappresenta un cambio di passo rispetto a questi due ambiti della medicina, finalmente proposti per il loro valore terapeutico reale. Un manuale di estremo interesse per i farmacisti che ne possono attingere informazioni utili per un consiglio consapevole e basato sulle evidenze scientifiche. Il tutto nell’ottica di fornire il massimo della sicurezza terapeutica per il paziente. Rispetto alla fitoterapia, l’approccio di Valter Masci è fornire al lettore informazioni sui principi attivi delle piante e sui loro meccanismi d’azione, confrontando i dati ministeriali e quelli dei testi ufficiali dei principali organismi europei e mondiali. Per l’omeopatia, l’attenzione dell’autore si è invece focalizzata sull’azione tossicologica delle tinture madri, per poi individuare i valori derivanti dalle relative diluizioni. Oltre alle monografie (205, per la precisone) il libro, suddiviso in due sezioni di facile consultazione, propone approfondimenti sulla regolamentazione e sulle basi teoriche e pratiche di questi due importanti settori terapeutici a disposizione del medico e del farmacista.

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GALENICA

FORMULE MAGISTRALI GALENICHE PER USO TOPICO E TRANSDERMICO

A BASE DI CANNABIDIOLO (CBD)

di Marisa Trinchini Farmacista preparatrice, laurea magistrale in farmacia

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a cannabis è una pianta molto conosciuta, che contiene al suo interno tantissime sostanze, in particolare i cannabinoidi. Tra i cannabinoidi i più noti sono sicuramente il THC e il CBD. Quest’ultimo, a differenza del THC, non ha proprietà psicoattive bensì anti-spasmodiche, antipsicotiche, anti-convulsivanti, neuroprotettive e molte altre. Esso agisce sul sistema recettoriale noto come: SISTEMA ENDOCANNABINOIDE (SEC). I recettori che compongono il SEC sono: CB1 e CB2, 5-HT1A, μ e δ. Essi sono distribuiti nel cervello e nel sistema nervoso periferico (midollo spinale e nervi) [1]. Studiando l’alterazione del sistema endocannabinoide in chi soffre di patologie cutanee, è stato possibile evidenziare il ruolo chiave di questi mediatori nella pelle. Gli endocannabinoidi sono, infatti, coinvolti nella regolazione di diversi processi biologici, come la crescita e la 24

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differenzazione delle cellule cutanee e la produzione di mediatori da parte di quest’ultime. In presenza di una malattia infiammatoria della pelle l’organismo aumenta la sintesi di endocannabinoidi come agenti protettivi endogeni. Studi più recenti suggeriscono che alcuni endocannabinoidi esercitino anche un’azione diretta su alcuni mediatori pro-infiammatori. Questo è il caso del prurito, sintomo delle più comuni patologie cutanee [2;3]. Sulla base della letteratura scientifica e dopo una serie di valutazioni da parte del dermatologo si è affrontato il caso di una paziente affetta da rash cutanei caratterizzati da prurito, arrossamento e gonfiori. In seguito al fallimento della terapia con prodotti industriali specifici per tale condizione patologia, si è deciso di trattare il caso mediante l’utilizzo di alcune preparazioni galeniche magistrali a base di CBD.


GALENICA

Le ricette sono state redatte da un dermatologo. I formalismi sono quelli di una ricetta non ripetibile e anziché il nome del paziente è presente un codice alfanumerico in quanto il cbd per uso topico e transdermico viene prescritto secondo la legge di bella 94/98 e nel rispetto di tale legge le ricette sono state successivamente inviate all’asl di competenza. Contrariamente al thc, il cbd non è soggetto alla legge degli stupefacenti. La validità delle formulazioni è di 30 giorni in quanto al momento non esistono studi che ne permettano di attribuire una durata di validità maggiore. In questo lavoro sono state studiate 3 formulazioni ad uso topico: Emulsione O/A/O, Crema A/O, Lipogel O/A ed una formulazione TRANSDERMICA. Delle tre formulazioni ad uso topico sono state realizzate rispettivamente: 1. CREMA SENZA ATTIVI (BIANCO) 2. CREMA ARRICCHITA CON UREA E ACIDO 18-BETA-GLICIRRETICO FITOSOMA 3. CREMA CON UREA, ACIDO 18-BETA-GLICIRRETICO FITOSOMA E 2% DI CBD 4. CREMA CON UREA, ACIDO 18-BETA-GLICIRRETICO FITOSOMA E 5% DI CBD Per ogni singola formulazione sono stati valutati i paramenti di pH; sono stati poi effettuati dei test in vivo al fine di valutare l’attività antinfiammatoria, lenitiva e antipruriginosa a livello cutaneo per ogni singola preparazione, confrontando i risultati ottenuti con la formulazione senza attivi e con la formulazione arricchita di soli urea e acido18-beta glicirretico. Il tutto è stato infine confrontato con l’utilizzo del transdermico. Come precedentemente anticipato il CBD è stato scelto principalmente per la sua azione antinfiammatoria e calmante; insieme al cannabinoide è stato scelto l’ACIDO 18-BETA-GLICIRRETICO con azione similcortisonica per la sua struttura planare molto simile a quella del cortisone, in più è stato utilizzato sottoforma di FITOSOMA (fitocomplesso di acido glicirretico e lecitina) ottenendo un complesso meglio solvatabile e più stabile della singola molecola. Infine è stata scelta l’UREA ad una concentrazione del 10% svolgendo un azione idratante e vellutante che si esplica attraverso un aumento del contenuto di acqua nello strato corneo fungendo anche da enhancer [4;5;6].

Analizzando i tre attivi da un punto di vista chimico-fisico essi possono coesistere all’interno di una stessa formulazione. Nello specifico il CBD si presenta come una polvere semicristallina di colore da bianco a beige solubile nella fase oleosa. Il certificato di analisi che accompagna l’arrivo della sostanza in farmacia ne garantisce un grado di purezza del 98%, non si conosce la sua stabilità in acqua, in olio mct la sua stabilità è di 30 giorni e nel certificato non sono riportati particolari range di pH di stabilità; l’ACIDO 18-BETAGLICIRRETICO FITOSOMA è una polvere amorfa di colore marrone chiaro solubile in olio e disperdibile in acqua con un pH di stabilità di 6-7; l’UREA si presenta sotto forma di sferule di colore bianco, inodore e incolore dal sapore caratteristico, molto solubile in acqua e il pH di stabilità è di 6.2 . PRIMA FORMULAZIONE EMULSIONE O/A/O: La prima formulazione è un’ emulsione multipla O/A/O. È stata scelta in quanto trattasi di un sistema polidisperso all’interno del quale microgocce di olio sono intrappolate in gocce d’acqua e quest’ultime sono disperse in mezzo oleoso. Presentano i vantaggi dell’emulsione O/A, in quanto lasciano evaporare rapidamente l’acqua provocando un effetto rinfrescante, e in vantaggi dell’emulsione A/O con un effetto idrante e protettivo più duraturo. Dal punto di vista della stabilità quest’emulsione ha un’elevata capacità di incapsulazione, protezione delle sostanze fragili e possibilità di veicolare attivi incompatibili tra di loro in un unico sistema. È facilmente spalmabile e lavabile. Per l’esecuzione della formulazione è stato scelto un emulsionante doppio, il Fattylan, composto sia da emulsionanti A/O che O/A, l’alcool cetostearilico anch’esso emulsionante, l’Isopropile Miristato che funge da enhancer e possiede un’ottima capacità di diffusione sulla pelle e l’olio di silicone il quale produce un film sulla pelle con azione lubrificante. Come agenti conservanti sono stati scelti i parabeni per il loro largo spettro di azione contro batteri (gram+ e gram-), muffe e lieviti e per il loro largo spettro di attività di pH (4-8), (stesso motivo per il quale sono stati scelti nelle Nuovo COLLEGAMENTO

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GALENICA

formulazioni successive), infine è stato utilizzato l‘acido lattico per ottenere il pH di stabilità degli attivi. METODO DI PREPARAZIONE: Ho solubilizzato il CBD nelle fase oleosa dopo aver sciolto a bagnomaria a 65° la fase oleosa caratterizzata da isopropile miristato, olio di silicone, alcool cetostearilico e fattylan; ho sciolto preventivamente i parabeni in acqua bollita di fresco e successivamente in 2,5g di acqua preservata ho sciolto a bagnomaria 2,5 g di urea e tamponato il pH con acido lattico fino ad arrivare ad un pH di 6.2. In 2g di acqua ho disperso a freddo il fitosoma. Ho riscaldato la restante fase acquosa preservata a 70° e per ultimo ho unito sotto turbo la fase acquosa nella fase oleosa e una volta raffreddata la crema ho aggiunto l’acido 18-beta-glicirretico fitosoma in quanto si tratta di un attivo che va lavorato a freddo poiché le alte temperature potrebbero danneggiare le catene fosfolipidiche di cui è composto. SECONDA FORMULAZIONE CREMA O/A: La seconda formulazione unisce l’azione fortemente idratante dell’urea al 10% all’azione occlusiva di una crema A/O fornendo un effetto barriera sulla pelle. Questa crema ha una particolare formulazione che la rende non grassa e assolutamente evanescente pur essendo A/O. La fase oleosa è caratterizzata da oli idratanti in particolare l’olio di borragine e l’olio di jojoba con azione antinfiammatoria e antimicrobica rispettivamente. Come tensioattivo è stato scelto l’isolan 34 con delle caratteristiche molto simili ai lipidi cutanei naturali, la vitamina E acetato come antiossidante e particolarità della formulazione è il MgSO4•7H2O che aggiunto nella fase acquosa fa si che il catione Mg2+ agisca da centro di attrazione sui bipoli dell’acqua. In questo modo la goccia di acqua dispersa resta compatta e meglio legata garantendo la massima stabilità e l’assenza di sineresi. METODO DI PREPARAZIONE: Ho sciolto a 70° a bagnomaria la fase oleosa costituita da cera d’api, olio di oliva, olio di mandorle, spermaceti, olio di borragine, isopropil 26

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miristato, isolan 34, olio di jojoba, vitamina E acetato e in seguito ho solubilizzato all’interno il CBD. Ho sciolto i parabeni in acqua bollita di fresco insieme al magnesio solfato e acidificato la quantità di acqua all’interno della quale ho solubilizzato l’urea e infine ho disperso il fitosoma in poca acqua Ho eseguito l’emulsione sotto turbo a pochi giri con metà fase acquosa a filo sulla fase grassa proseguendo a filo con la restante acqua in cui ho solubilizzato l’urea. Una volta raffreddata ho aggiunto il fitosoma disperso in acqua. TERZA FORMULAZIONE LIPOGEL O/A: Dopo aver formulato creme con eccipienti anch’essi abbastanza idranti si è pensato di formulare un altro sistema, un LIPOGEL O/A per capire tra le tre quale fosse la formulazione più stabile e quale avesse una texture migliore. I Lipogel presentano una notevole affinità con la cute e mostrano una buona tollerabilità. Generano un leggero ristagno idratante che fa gonfiare un po’ la pelle e facilitano la penetrazione dei principi attivi, per questo vengono impiegati nell’ambito delle dermatosi, sono inoltre lavabili per la presenza di tensioattivo. È stato formulato prima un gel base dove come agente viscosizzante è stata scelta l’idrossietilcellulosa in quanto possiede una capacità viscosizzante in un largo spetto di ph (2-12); come umettante è stato scelto il glicerolo in rapporto 1:1 con la cellulosa e infine come sistema conservante sono stati scelti i parabeni per il motivo visto precendemente. Una volta creato il gel base è stato aggiunto un tensioattivo con HLB>10 (tween 80) per inglobare una quantità di olio (olio mct) tale da garantire la solubilizzazione del CBD. METODO DI PREPARAZIONE: La formulazione è stata realizzata a freddo, ho umettato l’idrossietilcellulosa con il glicerolo (1:1); ho sciolto i parabeni in acqua bollita di fresco e in 2,5 di acqua ho solubilizzato a bagnomaria l’urea e successivamente acidificata con acido lattico (ph 6.2). Nella restante acqua ho disperso il fitosoma e infine sotto turbo ho versato tutta l’acqua a filo sul sistema idrossietilcellulosa+glic erolo.


GALENICA

In un becher ho sciolto il cbd nei trigliceridi a media catena con il tween 80 e sotto turbo ho aggiunto la fase oleosa nella fase acquosa fino a formazione del gel. Durante la formulazione del gel base ho provato a sostituire una piccola parte di mct con del burro di karitè. La crema finale non era risultata particolarmente piacevole al tatto a causa di piccoli grumi dovuti alla presenza del burro di karitè cosi ho proseguito utilizzando solo mct. La preparazione del gel base è stata realizzata sia con il turboemulsore che con il sistema di siringhe luer lock. Non è stata notata alcuna differenza nelle due formulazioni finali cosi ho deciso di proseguire con il turboemulsore. QUARTA FORMULAZIONE TRANSDERMICA: Infine è stata elaborata la formulazione transdermica con solo CBD in una concentrazione di 100 mg/ml. Prima dell’allestimento transdermico è opportuno fare diverse valutazioni. Il primo limite è rappresentato dal peso e dalle caratteristiche chimico-fisiche dell’attivo che devono essere tali da permettere l’assorbimento transdermico e questo è il caso del CBD, inoltre bisogna avere prove di letteratura documentate dell’effettivo assorbimento percutaneo del farmaco. A tal proposito mi sono soffermata sull’articolo “ transdermal cannabidiol reduces inflammation and painrelated behaviours in a rat model of arthritis, d.c. hammell et al”. Da tale ricerca americana è emerso che il gel transdermico, somministrato in ratti affetti da artrite, indipendentemente dalla dose, ha alleviato i gonfiori, i dolori degli arti, ha protetto dall’infiltrazione di cellule del sistema immunitario e ha ridotto i processi infiammatori della membrana sinoviale. Le più efficaci sono risultate essere le dosi giornaliere da 6,2 e 62 mg [7]. Non sono emersi differenze migliorative tra la dose da 62 mg rispetto e quella da 6,2 mg facendo ipotizzare una situazione di platò dopo una certa concentrazione di principio attivo. Per il calcolo del dosaggio non mi sono basata su questo articolo in quanto lo studio è stato fatto su roditori dal peso di 260-280 mg contro i 45 kg della paziente cosi ho basato i miei calcoli partendo

dalla posologia orale della soluzione oleosa di Cbd al 2,5% che spesso prescrive il medico veterinario a cani affetti da epilessia facendo il rapporto tra il peso dell’animale e quello dell’uomo. POSOLOGIA • PESO: 44-45 Kg • 6Kg : 3gtt = 45Kg : X X = 22,5 gtt -> 25 gtt • 25 gtt per 2 volte al dì: 50 gtt • 1 gtt : 0,03 ml = 50 gtt : X X = 1,5 ml • 0,5 g : 20 ml = X : 1,5 ml X = 0,0375 g di CBD in 1,5 ml • 100 mg : 1 ml = 37,5 mg : X X = 0,375 ml Da tale rapporto è emerso che la paziente avrebbe dovuto assumere 50 gocce al giorno. Ho standardizzato il volume della goccia e assumendo che 1 goccia abbia un volume di 0,03 ml, 50 gocce hanno un volume di 1,5 ml; per calcolare la concentrazione di cbd in 1,5 ml di olio ho fatto il rapporto con la concentrazione iniziale della mia soluzione ottenendo come risultato 0,0375 g di CBD in 1,5 ml. Dal momento che la posologia del transdermico si esprime in termini di volume, poichè il confezionamento finale è una siringa luer lock, ho trasformato i mg in volume ottenendo come posologia 0,375 ml al giorno. METODO DI PREPARAZIONE: La fase oleosa è stata ottenuta sciogliendo l’acido sorbico e la lecitina nell’isopropil palmitato e lasciato riposare per 24 h, il giorno dopo ho turbato e filtrato su garza; per la fase acquosa invece ho sciolto 20 grammi di poloxamer in 80 grammi di acqua preservata con potassio sorbato e inserito tutto in frigo per 24 h. Per capire se il CBD fosse solubile nella fase oleosa ho provato a solubilizzare prima 50 mg in 220 mg di fase oleosa e dal momento che la solubilizzazione è stata totale ne ho aggiunti altri 50 mg confermandone la solublità in olio senza l’aggiunta di solventi ulteriori, risultato prevedibile dal momento che si era già solubilizzato molto bene nelle precedenti fasi oleose, in particolare nell’isopropil miristato. Il gel di pluronic messo insieme alla lecitina/isopropilpalmitato produce, anche senza forza di taglio enormi, una microemulsione, operando circa 20 passaggi da una siringa all’altra. Nuovo COLLEGAMENTO

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GALENICA

DISCUSSIONE DEI RISULTATI ACQUISITI TEST IN VIVO Per prima cosa è stato fatto un confronto con il bianco (crema senza attivi) per confermare l’assenza di miglioramenti. L’applicazione della crema con soli fitosoma e urea riduce la sensazione di prurito dopo qualche minuto ma non il rossore e il gonfiore. L’applicazione della crema con urea, fitosoma e cbd al 2% determina la riduzione abbastanza rapida del prurito seguita, dopo circa mezz’ora, dalla scomparsa di rossore e gonfiore. Con la formulazione a base di urea, fitosoma e cbd al 5% la sensazione di prurito scompare immediatamente, dopo circa 7 minuti scompare anche il rossore, dopo 20 minuti sparisce il gonfiore. Prima dell’applicazione del transdermico Il transdermico va somministrato tramite l’utilizzo di guanti e il punto di applicazione deve essere asciutto, pulito, privo di peli e non soggetto a contaminazione da parte di indumenti. Il prurito scompare quasi immediatamente e rispetto alle creme per uso topico diminuisce il tempo di scomparsa di gonfiore e rossore. CONCLUSIONI: La paziente ha riscontrato un miglioramento in seguito alla somministrazione di creme a base di cbd e non sono stati segnalati effetti indesiderati. La differenza tra la crema al 2% di cbd rispetto a quella al 5% di cbd è stata riferita minima se non nei tempi leggermente ridotti di guarigione con quella più concentrata; studi precedenti hanno infatti dimostrato un efficacia della crema già all’1% di cbd [8]. Tra le tre formulazioni la paziente ha preferito la texture dell’emulsione O/A/O per il tocco fresco, leggero e dalle proprietà lenitive; nonostante il potere fortemente idrante della crema A/O la paziente ha avuto difficoltà nel spalmarla a differenza dell’emulsione doppia; il LIPOGEL O/A non le apportava la stessa sensazione idratante e calmante delle altre due, inoltre, da un punto di vista tecnico, il lipogel risulta essere la formulazione più instabile poiché risente molto dei cambiamenti di temperatura, soprattutto durante l’immagazzinamento e l’utilizzo, subendo modifiche di viscosità, rigonfiamenti e fenomeni di sineresi quindi i veicoli da preferire per l’uso topico del 28

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cbd sono la CREMA A/O e l’emulsione O/A/O. Dopo l’inizio del trattamento con CANNABIDIOLO la frequenza dei rash cutanei è diminuita significativamente facendo supporre un piccolo assorbimento percutaneo anche attraverso le creme per uso topico. Nella zona trattata non compare più lo sfogo una volta terminato l’effetto della crema a differenza di quello che accadeva con altre preparazioni in commercio a base di cortisonici o di attivi fortemente lenitivi. L’utilizzo del transdermico, rispetto all’uso topico, riduce i tempi di scomparsa dei sintomi. Attraverso questo lavoro di tesi si potrebbero aprire nuovi scenari verso l’utilizzo terapeutico del cannabidiolo nelle patologie cutanee. Ciò che ancora non sappiamo è quanto principio attivo viene assorbito, soprattutto tramite la formulazione transdermica e per scoprirlo a breve inizierà una collaborazione con l’Università di Chieti dove verranno prelevati campioni di plasma della paziente e successivamente analizzati, con l’ambizione di ricavare la curva farmacocinetica e confermare i dati ottenuti finora. BIBILIOGRAFIA 1. Dustin H., BS and Adam Friedman, MD, FAAD. The therapeutic Potential of Cannabinoids in Dermatology. STL (2018):Volume 23 number 6 2. Piotr Kupczyk, Adam Reich and Jacek C. Szepietowski. Cannabidiol system in th skin – a possible target for future therapies in dermatology.John Wiley & Sons A/S, Experimental Dermatology (2009) 18: 669-679 3. Lauren R M Eagelston MD, Nazanin Kuseh Kalani Yazd BS, Ravi R Patel MD, Hania K Flaten BS, Cory A Dunnick MD, Robert P Dellavalle MD PhD MSPH. Cannabinoids in dermatology: a scoping review. Dermatology Online Journal (2018): 24(6) 4. P.Siciliano, A. Fabbriconi, P. Lussignoli, M. Marcucci, Preparazioni galeniche ad uso topico. Slide Master II Livello in preparazioni magistrali galeniche per uso umano e veterinario. Anno accademico 2017-2018 5. P.Siciliano, A. Fabbriconi, P. Lussignoli, M. Marcucci. Forme farmaceutiche transdermiche. Slide Master II Livello in preparazioni magistrali galeniche per uso umano e veterinario. Anno accademico 2017-2018 6. P.Siciliano, A. Fabbriconi, P. Lussignoli, M. Marcucci. Cosmesi funzionale: cosmeceutica. Slide Master II Livello in preparazioni magistrali galeniche per uso umano e veterinario. Anno accademico 2017-2018 7. D.C. Hammel , L.P. Zhang, F. Ma, S.M. Abshire, S.L. Mcllwrath, A.L. Stinchcomb and K.N. Westlund. Transdermal cannabidiol reduces inflammation and pain-related behaviours in a rat model of arthritis. Eur J Pain. 2016 July; 20 (6): 936-948 8. Sabrina Giacoppo, Maria Galup, Federica Pollastro, Gianpaolo Grassi, Placido Bramanti and EmanuelaMazzon. A new formulation of cannabidiol in cream shows therapeutic effects in a mouse model of experimental autoimmune encephalomyelitis, Daru Journal of Pharmaceutical Sciences (2015): 23-48.



COSMESI ONCOLOGICA

Ricomincio da me LABORATORI DI ESTETICA SOCIALE E ONCOLOGICA

di Myriam Mazza, farmacista cosmetologa

C

onseguenza delle terapie oncologiche, a prescindere da altre problematiche, ancora, più gravi , può essere la comparsa, sulla nostra pelle, di reazioni collaterali, quali eritema, dolore, desquamazione, ulcerazioni, teleangectasie. E’ noto che la pelle rappresenta, per l’ uomo, la barriera contro gli agenti esterni e l'importanza del prenderne cura vale per tutti. Ancora di più nel paziente oncologico, necessitando di continue cure e di particolare attenzione quotidiana.

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I cosmetici hanno avuto, da sempre, una funzione importante, ma, per le persone colpite dal cancro, costituiscono il valore aggiunto. Tutto nasce dalla mia esigenza di farmacista innanzitutto, e quindi rispettosa e orgogliosa del "mio" rapporto con il cliente/paziente. In sei anni del mio lavoro di farmacista-cosmetologa, mi sono resa conto dell’importanza, da una parte, di saper ascoltare le mie pazienti malate di cancro, dando piena libertà ai loro sacrosanti sfoghi e confidenze, dall’altra, di cercare di po-


COSMESI ONCOLOGICA

RICOMINCIO DA ME È UN PROGETTO DI VOLONTARIATOFONDATO DA MYRIAM MAZZA E RIVOLTO ALLE PAZIENTI ONCOLOGICHE. LA MISSION DI QUESTO NOSTRO LAVORO È CONCILIARE LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE CON LE ESIGENZE DELLE PAZIENTI E DEI LORO FAMILIARI

terle aiutare, con pazienza, affetto, disponibilità e professionalità, durante un percorso estremamente difficile e delicato della loro vita. Pur essendo un piccolo segmento del mondo "beauty", la cosmetica e l'estetica oncologica a seguire, possono rappresentare l'esempio pratico di come il farmacista rappresenti, in ogni situazione, il consulente del cittadino. Non solo per le competenze scientifiche, ma anche per il supporto morale, importantissimo per queste persone.

Come detto prima, sono due piccoli segmenti dell'“argomento bellezza”, ma devono essere portati avanti da figure professionale qualificate e certificate. L'estetista specializzata in estetica oncologica dovrà avere gli strumenti per non sbagliare e per poter essere di grande supporto, anche in situazioni dove non necessariamente possono essere effettuati trattamenti sul paziente. Ovviamente, sempre monitorata da figure professionali di riferimento, quali medici oncologi o dermatologi, seguiti dai farmacisti.

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COSMESI ONCOLOGICA

Il Farmacista, invece, interfacciandosi quotidianamente con i problemi, può come detto prima, essere sempre il PRIMO punto di ascolto del cittadino, sia per competenze scientifiche, che per capacità di ascolto e consiglio. Mentre prima ci si focalizzava solo sulla guarigione, ora vengono presi in considerazione aspetti che in precedenza erano stati ritenuti marginali. Oggi, la cura del proprio corpo, la cura del proprio aspetto, in un momento delicato, in cui sembra che il tumore ti abbia tolto tutto, rappresentano un punto di partenza. Un punto di rinascita, un ricominciare da se stessi, da cui “Ricomincio da Me” . Nei miei laboratori sociali, soprattutto nella prima parte, quella del laboratorio didattico, non faccio altro che portare il mio camice fuori dal banco, ma, pur sempre a servizio del cittadino. Diamo consigli, su come contenere i danni delle terapie oncologiche, suggerendo degli “escamotages“, nel tentativo speranzoso di minimizzare gli effetti collaterali. Continuo ad esercitare quello che con tanto amore mi ha portato ad andare via da Napoli giovanissima e a farmi iniziare un percorso di alta specializzazione lavorativa. Nella seconda parte, invece, che sono solita definire quella delle “coccole”, per via della affettuosa familiarità coccolatrice verso i nostri 32

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pazienti, coordino, lavorando, in prima persona , a fianco delle estetiste, nelle vesti di Spa Manager e direttore tecnico. Fondamentale, quindi, è e dovrà essere la competenza delle diverse figure professionali, che lavorano in questo ambito, perchè, improvvisazioni, non sono possibili. Da qui, la mia convinzione che il farmacista, se altamente qualificato, abbia un ruolo fondamentale nell'individuazione della problematica e nel consiglio chiaro e svelto che, solitamente, lo distingue dalle altre figure professionali, senza mai scavalcarle, lavorando sempre in sinergia. Quando ho avuto l’intuizione di creare questo format, l'ho pensato immedesimandomi e calandomi nelle problematiche della malattia, al fianco di quella gente sfortunata, ritenendo che, se fosse capitato a me, avrei dovuto ricominciare da me stessa. In noi donne, la forza è un motore insito, a prescindere o meno della presenza di una patologia. Ecco perchè bisogna sempre ricominciare da se. Se poi, al nostro fianco, abbiamo la fortuna di essere accompagnati da figure qualificate, penso che, almeno, “qualcosa di buono”, siamo riusciti a farlo.



NUOVE TECNOLOGIE

LA SALUTE AL POLSO

Intervista a Monica Cerin, Amministratore Unico di Audens

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

LA TECNOLOGIA NFC (NEAR FIELD COMUNICATION) È L’ANIMA DI UN NUOVO BRACCIALE SALVAVITA IN GRADO DI RACCOGLIERE LE INFORMAZIONI LEGATE ALLA SALUTE DI CHI LO INDOSSA. E DI VISUALIZZARLE IN UN ATTIMO SULLO SCHERMO DEL PROPRIO SMARTPHONE 34

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NUOVE TECNOLOGIE

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on utilizza applicazioni specifiche, ma una funzione che garantisce la massima sicurezza rispetto alla privacy. I dati personali riguardanti la salute, in effetti, sono i più sensibili in assoluto ed il fatto che non siano memorizzati in nessun server o applicazione di terzi rappresenta una garanzia per chi indosserà il bracciale AIDme. A proporre questo interessantissimo dispositivo che utilizza una tecnologia davvero innovativa è Audens, una start up che ha voluto combinare la sicurezza dello strumento tecnologico alla credibilità del farmacista. Sì, perchè il braccialetto sarà reperibile in farmacia. Abbiamo chiesto a Monica Cerin, Amministratore Unico di Audens, di raccontarci il perchè di questa scelta. “AIDme è rivolto a tutte le persone che abbiano la necessità di avere sempre con sé un vero e proprio passaporto sanitario che racconti la storia della persona: intolleranze a farmaci o ad alimenti oppure patologie gravi. Il farmacista è la figura di riferimento per i farmaci, per i consigli sulla salute e riscuote una grandissima fiducia da parte del pubblico. Mi è sembrata la scelta migliore. Anzi, a dire il vero, non ho mai messo in discussione il fatto che il bracciale fosse distribuito dalle farmacie”. Voi siete una start up che, come molte nuove realtà, ha scelto la tecnologia per investire in un progetto imprenditoriale innovativo. Noi ci siamo già incontrati un anno fa e lei mi aveva spiegato la tecnologia utilizzata da AIDme. Nei mesi successivi ha continuato ad investire tempo e risorse in un progetto che, dopo tanto impegno, è finalmente pronto per essere lanciato commercialmente. Ne è sodisfatta? Intendo dire, lo sforzo sarà ripagato?

“Le rispondo dandole qualche informazione aggiuntiva. AIDme è stato lanciato di recente sul mercato sul canale farmaceutico e parafarmaceutico al prezzo di 14,90 euro al pubblico, incontrando da subito un notevole e positivo riscontro. Si tratta di un prodotto molto più economico di quelli che si possono trovare oggi in commercio, ma, al tempo stesso, presenta due caratteristiche importanti: è di altissima qualità e garantisce una grande semplicità di utilizzo, in quanto non c’è bisogno di scaricare alcuna App sul proprio cellulare. Abbiamo richieste per 200 mila pezzi, che ci garantiranno un obiettivo di fatturato importante entro fine anno. Sì, sono molto soddisfatta del lavoro fin qui fatto sia in termini aziendali, sia per l’alto valore sociale che il progetto porta con sé”. Ci racconti, allora, quali informazioni vengono raccolte e rese disponibili dal bracciale. “Anzitutto, il bracciale consente un’immediata conoscenza della propria condizione medicosanitaria in ogni situazione e permettere così un intervento più consapevole in caso di necessità. Il tutto è aggiornabile in maniera sicura, semplice e immediata. Possono essere raccolte le informazioni sanitarie quali il gruppo sanguigno, eventuali allergie, intolleranze, patologie, terapia farmacologica, gradazioni ottiche, vaccinazioni, così come un alert che segnala la posizione, il nome e il numero di telefono del proprio medico curante e quant’altro sia utile per salvare la vita in caso di emergenza o se ci si reca, magari durante le ferie, da un’altro medico o in un pronto soccorso. L’idea ha preso forma quando mi sono interessata ad un sistema che mi potesse essere d’aiuto, essendo io stessa soggetta ad allergie importanti come quella a penicillina, cortisone e a vari antibiotici. Dalle informazioni raccolte, ho studiato e ideato AIDme per aiutare tutte le persone che hanno il mio stesso problema o presentano situazioni, comunque, delicate”.

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2020 Il nostro calendario è appeso da 34 anni nelle case di tante famiglie italiane. Siamo stati i primi ad avere... in calendario un viaggio lungo 12.410 giorni all’insegna della prevenzione e dell’educazione sanitaria, per sensibilizzare gli utenti delle farmacie alla conoscenza e al rispetto di tutte le regole fondamentali per condurre uno stile di vita sano ed equilibrato. Il nostro vademecum è anche il più diffuso a

livello nazionale e, grazie agli approfondimenti mensili dei migliori esperti del settore e a vivaci illustrazioni, ha scandito il tempo di tante famiglie che si sono accostate a tematiche scientifiche complesse con semplicità. Continua anche nel 2020 con il nuovo Calendario della Salute il nostro impegno a fianco dei farmacisti, che sono da sempre attenti a tutelare il benessere psicofisico della collettività.

Orecchio, naso e gola: utili consigli in farmacia Testi a cura del Prof. dott. Massimo Re, Medico Otorinolaringoiatra, Professore Associato Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari Università Politecnica delle Marche-Ancona. Info e novità su www.calendariodellasalute.it

Calendario olandese

Calendario compatto da parete

Con il patrocinio di

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Calendario da tavolo

In allegato a questa rivista il dépliant Offerta


NUOVE TECNOLOGIE

Ci aiuti a capire come funziona. Il dispositivo, pur interfacciandosi con lo smartphone, non necessita di applicazioni. Come è possibile? “E’ un dispositivo portatile basato su un Tag che utilizza la tecnologia NFC presente nei cellulari di ultima generazione. Viene utilizzato per la garanzia, la certificazione, l’autenticità e il marketing digitale di sempre più tipologie di prodotto. I Tag NFC hanno delle dimensioni di pochi millimetri. Noi abbiamo scelto di inserirli in bracciali ipoallergenici, alla moda, resistenti all’acqua, leggeri e colorati. Ma possono essere inseriti praticamente ovunque: dentro bottoni, etichette di carta, contenitori di ogni forma, occhiali e via dicendo. Inoltre, i Tag NFC possono essere programmati per durare o per essere “brake on removal”. Insomma, questa tecnologia può essere personalizzata in base alle esigenze del singolo prodotto. Per questo motivo, la tecnologia NFC trova applicazione nei più svariati settori: dall’alimentare all’enologico, dalla moda al design, dal farmaceutico ai giocattoli, dall’editoria agli accessori”. Insomma, se ho capito bene il Tag trasforma un prodotto fisico in un prodotto interattivo permettendo la comunicazione e il marketing digitale sul singolo oggetto mediante l'interazione diretta con ogni consumatore. Possiamo, per esempio, pensare ad una bottiglia di buon vino che, avvicinata allo smartphone, è in grado di fornirci una serie di informazioni aggiuntive a quelle in etichetta. Ma è semplice utilizzare questo sistema?

“Anzitutto, va detto che il sistema utilizza gli stessi sistemi di codifica delle carte di credito e dei sistemi di pagamento, uniti a software e piattaforme Cloud che creano così un sistema brevettato di sicurezza. Lo Smartphone interagisce con il TAG AIDNFC attraverso processi passivi già interni ai device e non consuma batteria. E’ necessario soltanto uno smartphone con il sistema NFC (Android o Iphone 7,8,X) e una connessione dati attiva. La cosa è semplicissima con con il sistema operativo Android, in quanto si deve solo attivare il sistema NFC nelle impostazioni dello smartphone, mentre con Ios iPhone bisogna scaricare da Apple Store il sistema di lettura NFC e impostarlo nel telefonino. Ma una volta attivate queste poche impostazioni, basterà avvicinare il bracciale allo smartphone per accedere a tutte le informazioni sulla propria salute”. Chi aggiornerà le informazioni contenute nel bracciale? “L’utente stesso può farlo in maniera estremamente semplice e rapida. Ma anche il medico di base può inserire informazioni su richiesta del proprio assistito, o il farmacista. Guardi, è molto più semplice farlo che spiegarlo: il sistema è davvero intuitivo”. Lo proverò. Intanto grazie per averci spiegato una tecnologia che sono certo non tutti i lettori conoscevano. La farmacia deve stare al passo con la tecnologia, lo diciamo da tempo. Ed esempi come il progetto che ci ha appena raccontato contribuiscono ad avvicinare il cittadino al farmacista.

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NOTIZIARIO

XXVII CONGRESSO NAZIONALE DI FITOTERAPIA

S.I.FIT

di Erika Lupi, farmacista

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i è svolto a Reggio Emilia, nel weekend 24-26 maggio, il Congresso Nazionale di Fitoterapia organizzato dalla S.I.Fit, all’interno del quale si è discusso di argomenti di interesse attuale e di nuove scoperte in tema di fitoterapia. La Sifit è la Società Italiana di Fitoterapia, fondata a Siena nel 1992, da Italo Taddei professore ordinario di Farmacologia e Farmacognosia presso l’Università di Siena dal 1969, con l’aiuto della Professoressa Daniela Giachetti, sua collaboratrice e Associata di Farmacognosia, presso la stessa Università, con “l'intento di incentivare il processo di transizione dalla fitoterapia basata sull'empirismo alla fitoterapia basata sulla sperimentazione scientifica”. Ha aperto il Congresso un tema interessante quanto controverso: l’utilizzo ludico e terapeutico della Cannabis. E’ stato discusso il suo impiego nella terapia del dolore e nella fibromialgia (Dott. Francesco Crestani), in seguito è stata chiarita la differenza tra la cannabis light e la 38

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cannabis ad uso terapeutico (Dott.ssa Federica Pellati) ed infine si è parlato dell’olio di cannabis galenico standardizzato (Dott. Marco Ternelli). Sono emersi alcuni punti critici: per esempio da alcuni controlli effettuati in laboratori specializzati, grazie all’HPLC, il contenuto di principio attivo dichiarato da certuni produttori è risultato non veritiero, così come in alcuni preparati di cannabis light sono stati rinvenuti contaminanti importanti come muffe e pesticidi. In effetti è stato ribadito che la legislazione attuale classifica la cannabis light come prodotto a uso tecnico e non alimentare. Inoltre si è evidenziata una scarsa uniformità tecnica delle preparazioni e la difficoltà per i medici nel redigere una prescrizione personalizzata per ogni paziente. Ha fatto seguito l’argomento “Gestione e prevenzione della sindrome metabolica”, con gli interventi del Dott. Alexander Bertuccioli e del Dott. Paolo Governa, su insulino-resistenza, riso rosso fermentato, monacolina k e sue possibili sofisticazioni.


NOTIZIARIO

SIFIT È LA SOCIETÀ ITALIANA DI FITOTERAPIA, CHE HA “L'INTENTO DI INCENTIVARE IL PROCESSO DI TRANSIZIONE DALLA FITOTERAPIA BASATA SULL'EMPIRISMO ALLA FITOTERAPIA BASATA SULLA SPERIMENTAZIONE SCIENTIFICA”

La prima giornata si è poi conclusa con due brevi ma interessanti interventi; il primo sull’estratto o resina di Chios ( Pistacia lentiscus ) con relatore il Dott. Raffaele Pezzani, il secondo della Dott.ssa Veronica Cocetta e Lorenzo Corsi sulle proprietà dell’estratto di vino rosso dealcolato Liofenol. Nella seconda giornata, si è iniziato con l’argomento forse più sorprendente del Congresso: gli agrumi. In particolare si è parlato di Citrus Lumia, una varietà di limone tipico della Sicilia, ricco in polifenoli, esperidina, diossina e acido ascorbico, dalle proprietà antiossidanti e anti-angiogeniche. Ne ha citato le proprietà la dott.ssa Antonella Smergio. A seguire l’intervento della Dott.ssa Eugenia Piragine su un altro importante componente degli agrumi: il citro-flavonoide naringenina, dalle proprietà anti-aging sul cuore. Un altro argomento che ha destato molto interesse è stata la descrizione delle proprietà anti-age dei polifenoli del cacao

in ambito neurologico, trattato dal Dott. Antonio Amato. Essi agirebbero sullo stress ossidativo a livello del sistema nervoso, e a beneficiarne potrebbero essere i pazienti con Alzheimer, deficit della memoria e delle funzioni cognitive. La preparazione galenica portata in esempio è il Neurocomplex, che contiene cacao, oleo europea, tè verde, curcuma, pomodoro, uva, vitamina c, co-enzima Q10, acido alfa lipoico. Questo preparato si è rivelato a livello sperimentale, un importante coadiuvante nelle terapie contro l’invecchiamento e decadimento cerebrale. A seguire, una disamina del Dott. Andrea Maria Giori, su un altro importante fitocomplesso ad azione anti-aging derivato dalla Salvia Haenkei. La pianta è originaria di Bolivia, Perù e zone andine, e viene impollinata dai Colibrì. L’estratto ha dimostrato di inibire la senescenza cerebrale, in particolare da stress da UV e inoltre ha anche applicazione in cosmetica come cicatrizzante, con effetti che sono stati comparati a quelli di un

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NOTIZIARIO

PER IL DOLORE NEUROPATICO CI SONO POCHI FARMACI E CON NUMEROSI EFFETTI COLLATERALI. L’ L-TEANINA HA STRUTTURA SIMILE ALL’ACIDO GLUTAMMICO, E SI LEGA AL RECETTORE DEL GLUTAMMATO COINVOLTO NELLA TRASMISSIONE DEL SEGNALE NERVOSO

farmaco noto, l’Iruxol. La Salvia Haenkei, oltre a offrire ottime possibilità di impiego per curare quindi l’aterosclerosi, la demenza senile ed alcuni tumori, come quelli gastrointestinali e alla prostata, e per limitare gli effetti collaterali di trattamenti come quello chemioterapico, potrebbe essere impiegata nella cura dei segni dell’invecchiamento cutaneo come rughe e inaridimento. É poi seguito un intervento mirato sui principi fitoterapici utili nelle problematiche dell’anziano: in questo caso quelle respiratorie, prostatiche e dermatologiche, a cura del Dott. Dario Carioni. La fitoterapia può avere un ruolo importante in affiancamento alle terapie farmacologiche tradizionali di queste patologie. Sono state prese in esame per esempio la Serenoa Repens e l’ Urtica Dioica per prevenire e trattare l’ipertrofia prostatica benigna, e sono state messe a confronto con farmaci come finasteride e tamsulosina dimostrando la medesima efficacia ma con un minor carico di effetti collaterali. Un altro esempio è l’azione del Cardiospermum Halicacabum, utile come lenitivo e anti-infiammatorio nelle zone irritate da sfregamento e nel trattamento della dermatite seborroica del paziente con Parkinson, ma non solo, per la sua attività cortison-like. Per quanto concerne la predisposizione dell’anziano alle malattie respiratorie a causa di un calo fisiologico delle difese immunitarie è stata presa in analisi l’attività di Pelargonium sidoides, appartenente alla famiglia dei gerani e già presente sul mercato in alcuni preparati per le malattie da raffreddamento invernali (Kaloba) Nuovamente l’attenzione è tornata sugli agrumi con le relazioni del Dott. Domenico Trombetta, sulla farmacologia e impieghi nutraceutici del genere Citrus; poi con il Dott. Francesco Paolo Bonina che ha illustrato le proprietà dell’arancia

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rossa di Sicilia, il Dott. Francesco De Feo che ha parlato dell’olio essenziale di Citrus medica (meglio conosciuto come cedro) e infine della Dott. ssa Lara Testai che ha illustrato i benefici cardiovascolari dei principi attivi degli agrumi. A seguire uno studio sulle proprietà antiossidanti e antidiabetiche del succo di melograno (Punica Granatum) grazie all’intervento del Dott. Alex Cremonesi. Un importante intervento del Dott. Marco Valussi ha posto l’attenzione sull’utilizzo degli oli essenziali in oncologia, su quali informazioni siano “bufale” e quali invece siano scientificamente comprovate. Per quanto riguarda la terapia del dolore, altro argomento molto sentito, la Dott.ssa Nicoletta Galeotti e la Dott.ssa Cristina Mastronicola hanno presentato le loro relazioni dal titolo “Dolore cronico e fitoterapia, nuove prospettive” e “Capsaicina e dolore neuropatico”. Il primo lavoro ha riassunto i principali rimedi fitoterapici utilizzati nella cura del dolore: arnica, artiglio del diavolo, boswellia, curcuma, zenzero, iperico, olio essenziale di lavanda. Per quanto riguarda il capsicum, è stato molto interessante il riferimento all’utilizzo di patch all’8% di capsaicina, utilizzati da poco e in ambito esclusivamente ospedaliero, efficaci nel trattamento del dolore neuropatico (Qutenza). La Dott.ssa Vittoria Borgonetti ha continuato il tema della terapia del dolore presentando i risultati di uno studio eseguito su L-teanina (tè verde) e Magnolia Officinalis. Per il dolore neuropatico ci sono pochi farmaci e con numerosi effetti collaterali. L’ L-teanina ha struttura simile all’acido glutammico, e si lega al recettore del glutammato coinvolto nella trasmissione del segnale nervoso.


NOTIZIARIO

LA CURCUMA AGIREBBE SIA COME ANTI INFIAMMATORIO CONTRASTANDO LO STATO DI FLOGOSI CHE PREDISPONE AL TUMORE, SIA INIBENDO LA NEOANGIOGENESI DI VASI CHE PORTEREBBERO NUTRIMENTO ALLE CELLULE TUMORALI

La Magnolia possiede invece un fitocomplesso con struttura simile al cannabinolo. L’associazione di questi due rimedi potrebbe rappresentare un valido supporto alla terapia farmacologica tradizionale. Altro importante tema trattato “Il ruolo degli estratti di curcuma in oncologia medica” a cura del Dott. Luca Imperatori. La curcuma agirebbe sia come anti infiammatorio contrastando lo stato di flogosi che predispone al tumore, sia inibendo la neoangiogenesi di vasi che porterebbero nutrimento alle cellule tumorali. Inoltre la curcuma ha dimostrato di aumentare l’attività dei farmaci antiblastici. A fine giornata il Dottor Lucio Sotte e il Dottor Xiao Ming Yan raccontano la fitoterapia nella medicina cinese. La medicina cinese infatti, non è solo agopuntura ma soprattutto fitoterapia e ha una tradizione molto antica. I rimedi sono classificati in base alla loro “natura energetica”, sono prescritti dal medico al paziente dopo un’accurata visita e sono strettamente specifici per ogni persona. Domenica 26 maggio, nell’ultima giornata, la Dott.ssa Laura Rullo ha presentato:” Modulazione esercitata da Withania somnifera (L.) Dunal a carico degli effetti della morfina: coinvolgimento di recettori oppioidi e del PPARγ “e la Dott. ssa Laura Savo a seguire: “Come riconoscere la preziosità e la qualità degli oli essenziali” La parte conclusiva del Congresso ha riguardato poi i rimedi fitoterapici contro la stipsi, un’argomento che medici e farmacisti sono soliti affrontare quotidianamente nella pratica di lavoro. La stipsi può venire contrastata con l’utilizzo di droghe ad antrachinoni oppure utilizzando le fibre. Il Prof. Della Loggia ha messo a confronto i due tipi di rimedi, oltre a illustrare quali altri

accorgimenti dietetici e di stile di vita, sono utili per risolvere questo fastidioso disturbo. Ha fatto seguito una parte dedicata alla fitoterapia veterinaria, con interventi dei Dott. Alberto Elmi, Domenico Ventrella e Rosalia Crupi. Lo scopo comune a questi lavori è la ricerca di principi attivi naturali che permettano la riduzione dell’utilizzo di farmaci e antibiotici in veterinaria. Due fitoterapici di interesse si sono dimostrati la malaleuca alternifolia e il rosmarino. Infine un discorso conclusivo che ha messo a confronto preparati vegetali e farmaci monomolecolari e la proclamazione dei vincitori, tra i lavori proposti, del premio Taddei e Monti, che ogni anno la S.I.fit conferisce a giovani ricercatori e tesisti. Questo molto in sintesi il mio personale resoconto del Congresso di Fitoterapia di quest’anno, al quale ho partecipato con molto piacere sperando di aver citato tutti o quasi (e mi scuso per ogni eventuale dimenticanza o imprecisione). Nel sito della S.I.fit sono presenti alcune foto e ulteriori informazioni e riferimenti, anche per chi, incuriosito da questo breve riassunto, avesse desiderio di iscriversi all’associazione o partecipare l’anno prossimo al Congresso. Lo consiglio vivamente, è un’ottima occasione di aggiornamento in materia di fitoterapia e di condivisione di informazione scientifica tra professionisti in ambito sanitario, dal veterinario al medico e al farmacista.

Per maggiori informazioni: http://www.sifit.org/ http://www.sifit.org/congresso-fitoterapia-2019.html

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ALIMENTAZIONE E SALUTE

LA BILANCIA

SOTTO ATTACCO

di Marta Franchini, Divisione scientifica Phyto Garda

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’obesità rappresenta una vera e propria emegenza medica a livello mondiale ed epidemiologicamente in costante crescita. Un po' di stime alla mano: a livello globale, ci sono circa 2,3 miliardi di adulti sovrappeso e 700 milioni di soggetti obesi; l’obesità è il quinto più importante fattore di rischio di mortalità globale e solo in Italia si stima che colpisca all’incirca il 40% della popolazione. 42

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Anche l’obesità infantile è un grande problema di salute pubblica: i risultati del Sistema di Sorveglianza nazionale “Okkio alla salute”, promosso dal Ministero della Salute, indicano che la campagna di sensibilizzazione a questa patologia nei più piccoli funziona, con una riduzione del 13% dell’obesità infantile italiana in 10 anni, pur restando l’Italia un fanalino di coda rispetto ad altri Paesi. Il sovrappeso e l’obesità sono


ALIMENTAZIONE E SALUTE

quindi una vera e propria pandemia, complice un’alimentazione ricca di un alto consumo di carboidrati raffinati e bevande zuccherate. L’eziologia è complessa ma può essere riassunta in tre cause principali: (a) alimentazione scorretta e bilancio calorico positivo per abuso di alimenti ad alto valore energetico; (b) ridotto dispendio energetico per sedentarietà e (c) predisposizione familiare. L’obesità è un problema che molto spesso viene vissuto più come disagio sociale o inestetismo che come patologia rischiosa, non capendo le possibili conseguenze che può avere in ambito sanitario. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha coniato il termine “Globesity” per sottolineare la grave minaccia mondiale per la salute pubblica rappresentata da questa patologia. L’obesità predispone infatti a malattie metaboliche (come diabete di tipo II, ipertensione e sindrome metabolica), cardiovascolari (ictus, infarto del miocardio), gastrointestinali (reflusso, pancreatite o epatopatie), respiratorie, oncologiche, osteoarticolari e psicologiche (depressione, bassa autostima). La fisiopatologia del sovrappeso riguarda il tessuto adisposo: una dieta ad alto contenuto calorico promuove iperplasia e ipertrofia degli adipociti. Queste cellule aumentano di dimensione e subentra una situazione di ipossia tissutale; nel frattempo, aumenta la componente infiammatoria. Il tessuto adiposo produce molecole di tipo ormonale (Adipochine), in grado di regolare l’attività di cellule e tessuti di vari distretti (SNC, pancreas, endotelio, sistema immunitario, reni). Un’altra caratteristica degli adipociti ipertrofici è la scarsa sensibilità all’insulina con conseguenti alterazioni del metabolismo del glucosio. Non a caso, obesità e diabete sono molto spesso correlate: si stima che il 44% dei casi di diabete di tipo II siano attribuibili proprio ai chili di troppo. La complessa patogenesi dell’obesità indica la necessità di diverse strategie di intervento per affrontare questo problema. Le parole d’ordine sono “bilancia sotto attacco” e promozione di uno stile di vita ed abitudini alimentari salutari, da affiancare nei casi più gravi anche a trattamenti farmacologici prescritti dal medico. Nel consiglio al banco, possiamo trovare degli alleati nella lotta ai chili di troppo in alcuni rimedi fitoterapici, nei fermenti lattici e negli Omega-3.

ERBE OFFICINALI CONTRO IL SOVRAPPESO Esistono diverse tipologie di rimedi antiobesità. La famiglia dei “rimedi termogenici” prevede l’utilizzo di piante in grado di aumentare la velocità del metabolismo, ridurre il senso di fame ed aumentare l’utilizzo delle riserve di grasso corporeo. Aumentando i processi termogenici, i grassi vengono bruciati e si favorisce il calo ponderale. In questo gruppo, la pianta più studiata per gli effetti sull’obesità e per le proprietà antiossidanti è la Camellia Sinensis. Nota anche come Tè verde, ha dimostrato in diversi studi di ridurre il peso corporeo fino al 16%. Tian et al. hanno pubblicato un articolo nel 2013 in cui gli estratti fitochimici del tè verde hanno dimostrato di diminuire l’accumulo adiposo fino al 40% rispetto al gruppo controllo. Un altro studio ha evidenziato che l’effetto antiobesità non era solo delle foglie ma anche della buccia dei frutti, considerata da sempre uno scarto agricolo: in un modello preclinico, la somministrazione di un estratto della buccia di frutto aveva diminuito in modo significativo il peso corporeo (di circa il 25%) e i cuscinetti adiposi bianchi (di circa il 74%) rispetto al controllo. Diversi meccanismi d’azione nel controllo del peso sono stati riportati per il Tè verde: fra gli altri, inibizione della lipasi pancreatica, riduzione dell’appetito, downregulation dell’adipogenesi, aumento della termogenesi e sostegno del metabolismo lipidico. I principali responsabili dell’azione antiobesità sarebbero le Catechine contenute in questa pianta e, in particolare, l’Epigallocatechina 3-gallato. Un numero crescente di studi ha dimostrato che il Tè verde ha effetti benefici anche sui disordini metabolici associati all’obesità come infiammazione, sindrome metabolica, diabete di tipo II, iperlipemie e malattie cardiovascolari. Anche il Caffè verde (Coffea arabica L.) è una pianta rinomata per le proprietà dimagranti. Il Caffè verde deriva da semi di caffè essiccati anziché torrefatti: in questo modo, oltre al caratteristico colore, questi chicchi mantengono un alto contenuto in acidi clorogenici e una bassa quantità di caffeina. Questa pianta è utile per le proprietà antiossidanti, stimola la lipolisi e favorisce il calo ponderale. Uno studio pubblicato nel 2016 ha dimostrato che topi obesi che ricevevano vari dosaggi di un estratto di Caffè verde riducevano significativamente il peso corporeo e il tessuto Nuovo COLLEGAMENTO

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ALIMENTAZIONE E SALUTE

adiposo bianco. Migliora anche il metabolismo riducendo il livello di glicemia. Il meccanismo coinvolto sembra essere la regolazione dell’adipogenesi e di due proteine coinvolte nel processo di lipolisi, in particolare Adiponectina e Leptina. I “prodotti chelanti” sono un’altra classe di rimedi antiobesità: in questo caso, si contrasta l’assorbimento dei carboidrati e/o dei grassi impedendo la trasformazione degli amidi in zuccheri e la conseguente conversione in grassi di deposito. Quindi, hanno anche un effetto ipoglicemizzante. Fra questi rimedi, troviamo il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris), considerato un’importante fonte di proteine. L’effetto dimagrante è stato confermato in diversi studi: uno di questi, pubblicato nel 2012 da un gruppo cinese, ha riportato che il consumo di fagioli comuni nei topi è stato in grado di ridurre il peso corporeo attraverso il calo della concentrazione di Leptina nel plasma. Un meccanismo riportato in letteratura per Phaseolus vulgaris si basa proprio sull’inibizione dell’enzima alfa-amilasi, responsabile della scissione dei carboidrati complessi in zuccheri semplici. Oltre all’effetto antiobesità, sono stati segnalati anche una modulazione dei fattori di rischio cardiovascolare e un miglioramento dei marker infiammatori. I “prodotti sazianti” sono invece polisaccaridi che nello stomaco formano una gelatina e favoriscono così il senso di sazietà. Perché agiscano in maniera efficace, devono essere assunti con molta acqua perché il loro volume aumenta proprio quando vengono sciolti in un liquido. Oltre a ridurre la fame, riducono l’assorbimento degli zuccheri e sono quindi efficaci su più fronti. Di questa famiglia fanno parte le fibre solubili prebiotiche, utili anche per regolarizzare il transito intestinale. Le fibre prebiotiche hanno dimostrato di migliorare i parametri fisici, biochimici e metabolici correlati all’obesità e molti studi sono disponibili in letteratura a prova di questa efficacia. Le fibre prebiotiche hanno ridotto l’adiposità e migliorato la salute metabolica in modelli preclinici. Diversi studi clinici confermano l’efficacia sulla regolazione dell’appetito e sui benefici metabolici anche nell’uomo. Altri prodotti di consiglio che possono essere utilizzati nel sovrappeso e nell’obesità sono “i depurativi” ed “i drenanti”. I depurativi sostengo44

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no il metabolismo favorendo il processo di eliminazione delle scorie e delle tossine. Un alleato depurativo è il Tarassaco (Taraxacum officinale), pianta rinomata per le proprietà detossificanti, antidiabetiche, coleretiche e diuretiche. Uno studio del 2013 ha evidenziato anche un’azione antiobesità per questa pianta depurativa: l’estratto di Tarassaco è stato in grado di diminuire il peso corporeo di topi obesi rispetto al controllo e l’effetto era dose-dipendente (più il dosaggio dell’estratto era alto, più l’effetto dimagrante era accentuato). Il principale meccanismo coinvolto nell’effetto antiobesità sembra l’inibizione della lipasi pancreatica, come confermato da studi preliminari in vitro e in vivo. Un depurativo che gode anche di proprietà dimagranti è l’Aloe (Aloe Barbadensis). Misawa et al. hanno pubblicato uno studio preclinico nel 2012 dove viene evidenziato proprio questo effetto antiobesità: gli autori sottolineano una modesta riduzione corporea ma una riduzione statisticamente significativa del grasso sottocutaneo e del peso viscerale rispetto al controllo in ratti obesi somministrati con una polvere di gel di Aloe vera. Questa pianta sembra migliorare le concentrazioni di glucosio nel sangue, stimolare il dispendio energetico e regolare i livelli di espressione dei geni epatici che codificano gli enzimi lipogenici. I drenanti aiutano invece a sgonfiare agendo sulla ritenzione idrica ed eliminando attraverso la diuresi i liquidi in eccesso. L’alleato fitoterapico, in questo caso, potrebbe essere l’Ortosiphon o Tè di Giava. CONSIGLI INTEGRATI Non sono rimedi fitoterapici ma rappresentano degli utili consigli per l’equilibrio ponderale: stiamo parlando di Fermenti lattici ed Omega-3. La disbiosi intestinale è stata correlata all’incidenza di sovrappeso e obesità: diversi studi hanno dimostrato che la flora intestinale di soggetti obesi è caratterizzata da una composizione diversa rispetto ai soggetti normopeso e studi svolti in modelli murini hanno evidenziato come topi privati del microbiota intestinale aumentassero in modo statisticamente significativo il proprio peso. La flora intestinale è implicata in molte azioni, fra cui la sintesi di macronutrienti


e la modulazione dell’assorbimento di sostanze; gioca un ruolo importante nella raccolta, nell’immagazzinamento e nell’utilizzo dell’energia derivante dall’alimentazione. Ancora non si sa se questo sbilanciamento della flora intestinale sia attribuibile direttamente all’obesità oppure sia una conseguenza degli stessi fattori che la determinano; in entrambi i casi, l’integrazione con fermenti lattici è un ottimo consiglio per ripristinare lo stato di eubiosi nell’individuo obeso e migliorare l’outcome di regimi alimentari ipocalorici. Anche gli Omega-3 si sono rivelati efficaci nel dimagrimento: un’integrazione costante ha dimostrato di aumentare la massa magra (aumentando la vasodilatazione, aumenta l’afflusso di sangue ai tessuti e la quantità di macronutrienti che il muscolo può sfruttare per produrre energia), di diminuire l’indice di massa corporea, il girovita e la circonferenza dei fianchi e di ridurre l’appetito. Bisogna considerare inoltre che l’obesità è una patologia su base infiammatoria per cui gli Omega-3 si rivelano utili anche per contrastare i processi infiammatori. Tante possibilità di consiglio, quindi, per aiutare le persone in sovrappeso e obese nel difficile e travagliato percorso del dimagrimento. Bibliografia

Cerdó T, García-Santos JA, G Bermúdez M, Campoy C. The Role of Probiotics and Prebiotics in the Prevention and Treatment of Obesity. Nutrients. 2019 Mar 15;11(3). pii: E635. Ejtahed HS, Soroush AR, Siadat SD, Hoseini-Tavassol Z, Larijani B, Hasani-Ranjbar S. Targeting obesity management through gut microbiota modulation by herbal products: A systematic review. Complement Ther Med. 2019 Feb;42: 184-204. Bianchi F, Duque ALRF, Saad SMI, Sivieri K. Gut microbiome approaches to treat obesity in humans. Appl Microbiol Biotechnol. 2019 Feb;103(3):1081-1094. Cornejo-Pareja I, Muñoz-Garach A, Clemente-Postigo M, Tinahones FJ. Importance of gut microbiota in obesity. Eur J Clin Nutr. 2018 Nov 28. Nicolucci AC, Hume MP, Martínez I, Mayengbam S, Walter J, Reimer RA. Prebiotics Reduce Body Fat and Alter Intestinal Microbiota in Children Who Are Overweight or With Obesity. Gastroenterology. 2017 Sep;153(3):711-722. Choi BK, Park SB, Lee DR, Lee HJ, Jin YY, Yang SH, Suh JW. Green coffee bean extract improves obesity by decreasing body fat in high-fat diet-induced obese mice. Asian Pac J Trop Med. 2016 Jul;9(7):63543. Gamboa-Gómez CI, Rocha-Guzmán NE, Gallegos-Infante JA, Moreno-Jiménez MR, Vázquez-Cabral BD, González-Laredo RF. Plants with potential use on obesity and its complications. EXCLI J. 2015 Jul 9; 14:809-31. Song SJ, Choi S, Park T. Decaffeinated green coffee bean extract attenuates diet-induced obesity and insulin resistance in mice. Evid Based Complement Alternat Med. 2014; 2014:718379.

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IL NOME È QUELLO DI UNA DONNA, MA HA L’ANIMA DI UN VERO E PROPRIO CHATBOT, OVVERO UN SOFTWARE PROGETTATO PER DIALOGARE CON GLI ESSERI UMANI E, NELLO SPECIFICO, CON NOI FARMACISTI. ANGELA È STATA PROGETTATO DA ANGELINI ALL’INTERNO DEL PROPRIO PORTALE DEDICATO AL SERVIZIO CLIENTI ON LINE, UN PORTALE STUDIATO PER ASCOLTARE LE NECESSITÀ DEI FARMACISTI SUL TERRITORIO E COGLIERE I SEGNALI CHE ARRIVANO DALLE ESPERIENZE QUOTIDIANE E DAI BISOGNI CHE EMERGONO SUL CAMPO. IL PORTALE È QUINDI UNO STRUMENTO FINALIZZATO AD INNOVARE IL RAPPORTO TRA L'AZIENDA E LE FARMACIE LANCIANDO LA CUSTOMER EXPERIENCE IN UNA NUOVA DIMENSIONE. 46

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a come funziona questo servizio? Per sintetizzare le molte funzioni del portale, possiamo considerarlo un vero e proprio contenitore all’interno del quale ogni cliente può trovare i propri documenti aggiornati in tempo reale (ordini, fatture, fatture di cortesia e ddt), il tracking dell’ordine fino all’uscita della merce dai magazzini con il dettaglio di quanto sarà consegnato, tutte le informazioni sui prodotti Angelini, le news sull’azienda e sui prodotti. Il cliente iscritto trova all’interno del portale clienti anche i dati anagrafici a lui relativi e la possibilità di contattare direttamente i propri referenti dell’azienda, dall’agente al Servizio Clienti stesso. Ma il portale non è solo questo: è anche la casa virtuale di Angela, pensata per semplificare al massimo la navigazione e rispondere immediatamente alle domande dirette che le vengono rivolte.


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Angela è infatti in grado di comprendere le domande poste in linguaggio naturale, identificare l’ambito, i parametri di dettaglio in esse presenti e di rilasciare feedback puntuali. Angela supporta i clienti non ancora iscritti nella loro profilazione al Portale e viene continuamente istruita a rispondere a interrogativi nuovi da parte dei nostri clienti. Quando si accede al Portale ” Servizio Clienti on line”, ma anche se si atterra semplicemente nella home non si può non incontrare Angela! La si trova nel lato destro dello schermo, in basso, ha una posizione discreta che la rende facilmente visibile e consultabile. Angela rappresenta un ulteriore canale di comunicazione con i propri clienti partner: un canale di comunicazione evoluto, tecnologicamente innovativo che si è reso necessario per soddisfare tutte le esigenze di servizio verso i farmacisti clienti. Angelini promuove già da tempo lo sviluppo di una cultura digitale all’interno della sua impresa. Esempi di questa forte attenzione all’innovazione tecnologica è l’Angelini Digital Transformation Journey che è un percorso formativo e di trasformazione digitale avviato insieme a Talent Garden che coinvolge tutte le funzioni e i livelli aziendali. Un’azienda moderna, che fa della tecnologia digitale uno strumento a supporto di una customer experience sempre più innovativa ed esperta. Nuovo COLLEGAMENTO

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MATERNITÀ

EDUCATRICE PERINATALE IN FARMACIA? UNA FIGURA DI SUPPORTO PER LE FUTURE MAMME E LE LORO FAMIGLIE

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a cura della redazione di Nuovo Collegamento

’Educatrice Perinatale nei paesi nord-europei è una figura riconosciuta dalle Istituzioni da oltre 60 anni, mentre in Italia è una delle tante non ancora istituzionalizzate e riconosciute. L’ambito lavorativo dell'educatrice perinatale è essenzialmente privato ed associativo, proposto individualmente o collaborando con altri professionisti, in particolare con le ostetriche. In un momento in cui la maternità non è particolarmente supportata dalle istituzioni ed ha molte difficoltà ad essere gestita nel contesto familiare, l'educatrice perinatale possiede conoscenze, abilità e competenze atte ad assistere una donna (e la sua famiglia) in gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Abbiamo incontrato Giovanna Sottini, educa-

trice perinatale professionista, formata da Piera Maghella al centro MIPA, per capire se e come la farmacia può essere da veicolo per proporre incontri e corsi, fornendo un valido aiuto alle donne che si apprestano a diventare mamme. Giovanna, la farmacia può offrire questo tipo di servizio? Ed eventualmente in che modo potrebbe essere proposto? Certamente! E sarebbe bellissimo! Mi auguro che il luogo della farmacia non rimanga piu' solo una semplice area di acquisto prodotti ma un posto di condivisione, di conoscenza e di arricchimento per il singolo, per le coppie e per le famiglie. Molte farmacie si stanno muovendo allargando le proprie competenze e proponendo

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MATERNITÀ

servizi di sostegno. La proposta del supporto dell'Educatrice perinatale o della Puericultrice sarebbe davvero auspicabile in farmacia, potrebbe sostenere le mamme e le future mamme nei loro naturali dubbi ed incertezze legate al periodo della maternità, soprattutto durante il percorso dell'allattamento consigliando in maniera esperta l'uso di ausili come per esempio il tiralatte che spesso in farmacia viene noleggiato senza la giusta conoscenza in merito, il tiralatte va usato con cautela, con COSA FA NELLO SPECIFICO L'EDUCATRICE PERINATALE • Questa figura sostiene ed accompagna i genitori durante la delicata fase della gravidanza e del post parto rispettando i bisogni del bambino, della neomamma e della famiglia, promuove la relazione genitore-bambino anche attraverso il contatto ed il linguaggio della pelle, supporta e valorizza la naturale competenza genitoriale, aiuta ad instaurare un rapporto educativo con il proprio figlio già dalla sua primissima età. • L'educatrice perinatale è una professionista in grado di rispondere a precisi bisogni della famiglia con una visione olistica della donna/ famiglia integrata nel suo sistema familiare ed affettivo, possiede competenze educative per sostenere i neogenitori nello sviluppo emozionale, cognitivo e relazionale del bambino, attraverso strategie educative e di gioco da avviare nella prima infanzia e si occupa di sostegno al ruolo del padre intesa come figura cardine e di supporto alla vita familiare. • Ha competenze senso-motorie per educare alla motricità la neomamma per il bambino nei primi mesi di vita. L’educazione motoria è uno strumento di sviluppo della sensibilità corporea, ma soprattutto di sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale del bambino. Affianca la famiglia attraverso l'uso delle modalità di contatto come il massaggio del neonato ed il babywearing.

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preparazione ed è necessario conoscere in quali casi va utilizzato, per quanto tempo e in che modo. Solo con la competenza si riesce ad aiutare in maniera efficace, senza causare ulteriori impicci una mamma che spesso vive con difficoltà la fase del rientro dall'ospedale, il personale esperto le sosterrebbe in maniera dolce e sicura. La farmacia può proporre incontri di gruppo, se ha uno spazio a disposizione, oppure il servizio singolo programmando e promuovendo giornate nelle quali l'educatrice perinatale è presente e a disposizione in farmacia; successivamente, per chi ne avesse bisogno, si può estendere il servizio a domicilio per il tempo necessario. Per i gruppi non esistono programmi ma "menu" che vengono sviluppati a seconda delle richieste e dei bisogni delle partecipanti. Il gruppo è una risorsa dalla quale poi ognuna attinge. Si crea sempre un clima di amore e sensibilità altissimo. Si ascolta, si condivide, ci si sfoga e confronta apprendendo ciò che può aiutare e ciò che non aiuta in travaglio e parto, in gravidanza e nel periodo post parto. Si lavora molto con la percezione del proprio corpo e delle proprie emozioni per arrivare con una consapevolezza e sicurezza alla conduzione di un nuovo individuo alla luce del mondo. Esistono convenzioni tra farmacie e comuni per l'educatrice perinatale? Possono certamente essere richieste; può essere un'iniziativa proposta dalle farmacie al comune o viceversa, questa collaborazione è più facile per le farmacie comunali ma nulla esclude che, se ci sono buoni rapporti, possa nascere un buon progetto anche tra le private e i comuni di appartenenza.


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AGGIORNAMENTI SULLE PREPARAZIONI GALENICHE: 23-24 febbraio NBP, CAPSULE, SOLUZIONI E SOSPENSIONI AD USO ORALE 23-24 marzo LE FORME FARMACEUTICHE AD USO ESTERNO: CREME, GELI, UNGUENTI, PASTE, LOZIONI, MINOXIDIL E IL MONDO DELLA TRICOLOGIA 18-19 maggio CANNABIS TERAPEUTICA: LEGISLAZIONE, FITOBOTANICA E PREPARAZIONI GALENICHE 15-16 giugno FITOTERAPIA E OPPORTUNITÀ D’APPLICAZIONE NEL LABORATORIO DELLA FARMACIA 28-29 settembre FARMACI ORFANI, PREPARAZIONI PEDIATRICHE, GALENICA IN GERIATRIA E MONDO DELLA DIABETOLOGIA 19-20 ottobre GALENICA VETERINARIA: LEGISLAZIONE, TEORIA E REALIZZAZIONE DELLE FORME FARMACEUTICHE 16-17 novembre LE 20 E PIÙ FORMULE CHE FARANNO DECOLLARE IL TUO LABORATORIO GALENICO

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MATERNITÀ

Vi faccio un esempio: un comune, in collaborazione con una farmacia, ha stanziato dei buoni acquisto per prodotti di prima necessità dopo il parto/nascita del bambino (tiralatte, biberon e altro), che sono stati utili per molte famiglie, nello stesso periodo io prestavo servizio a domicilio presso alcune di esse che, non avendo avuto bisogno di questi prodotti avrebbero volentieri convertito la cifra a loro assegnata in una consulenza e sostegno di una figura come la mia ritenuta indispensabile per loro. La farmacia dunque potrebbe pensare di avvalersi di questo tipo di consulenza professionale per dare sicurezza e più tranquillità a

molte donne. Spesso infatti, le neomamme, si sentono aliene su questa terra dopo la trasformazione da "ragazze" a "genitrici" e, pur avendone sentito parlare o avendolo vissuto non direttamente, si trovano improvvisamente a dover affrontare questo nuovo ruolo travolte da molti dubbi e insicurezze. Organizzare incontri o garantire la presenza periodicia di una educatrice perinatale aiuta anche a fidelizzare nuovi utenti e a rendere la farmacia un ambiente più familiare, dove la sinergia tra professonisti offre un valido supporto sociale in un clima di fiducia.

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di Paolo Levantino farmacista clinico e consulente nutrizionale, Presidente Agifar Palermo, webmaster di viverebene.info

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a camelia sinensis è la pianta dalla quale si ottiene il tè, la bevanda più consumata al mondo. Da tale pianta si ottengono diverse varianti (tè Verde, tè oolong e il tè nero) differenti nell’ aspetto, nel gusto, e nel contenuto chimico, a causa del diverso metodo di ottenimento. In particolare, il Tè verde è ottenuto da foglie leggermente torrefatte dopo la raccolta,

arrotolate a mano e seccate a fuoco dolce in modo da distruggere gli enzimi ed evitare ogni successiva fermentazione. Questo processo, che mantiene sia il colore verde sia il caratteristico sapore erbaceo della foglia, lascia intatto il contenuto originario in polifenoli. Rispetto al tè nero, il tè verde è quindi meno ricco di caffeina, ma più ricco di sostanze antiage. Nuovo Collegamento

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FITOTERAPIA

PROPRIETÀ • Antiossidante 1-2 Diversi studi mostrano che la capacità antiossidante del tè verde è superiore a quella degli altri tè e di prodotti vegetali, come arancia, uva o pomodoro. I polifenoli, contenuti nel tè verde, sono in grado di ridurre rapidamente i radicali liberi attraverso l'inibizione della perossidazione lipidica, l'attivazione di enzimi antiossidanti, la chelazione di ioni metallici, e la riduzione di meccanismi enzimatici pro-ossidanti. Grazie a ciò, il tè verde svolge un’azione antiage. • Riduce il rischio cardiovascolare 3-4-5 Il tè verde protegge da ictus, ipertensione e arteriosclerosi, riducendo l’assorbimento intestinale di colesterolo, proteggendo le LDL dall’ossidazione, mantenendo elastiche le arterie e inibendo l’azione dell’enzima che converte l’angiotensina I in angiotensina II, riducendo l’ipertensione. Una metanalisi4 realizzata su 259.267 soggetti mostra che chi consuma tè verde aveva un rischio cardiovascolare ridotto rispetto ai soggetti che non ne consumavano. • Amico dell’igiene orale 6-7 Grazie al contenuto di fluoro e catechine, il tè verde contribuisce alla prevenzione delle carie. Le catechine possono inibire, infatti, l’attività dei batteri che causano infezioni orali (Streptococcus salivaris e Porphyromonas gengivalis) e contrastano l’alitosi, eliminando la produzione di sostanze volatili contenenti zolfo, principali responsabili dell’alito cattivo.

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• Migliora le capacità cognitive 8-9 Tramite l’azione combinata della caffeina che ha un’azione tonica, aumentando la capacità di concentrazione e la memoria, e della Lteanina che riduce lo stress psico-fisico. • Riduce il rischio di fratture, traumi e anche osteoporosi 10-11-12 Diversi studi mostrano che i polifenoli del tè verde modulano l’osteoblastogenesi e l’osteoclastogenesi, aumentando la densità minerale ossea, e frenando il processo di indebolimento dello scheletro. Uno studio durato 10 anni e condotto su 1200 donne intorno agli 80 anni, ha mostrato che bere almeno 3 tazze di tè al giorno ridurrebbe il rischio di fratture o traumi. • Toccasana per la pelle 9-13 Il tè verde è in grado di proteggere la pelle da eritemi, scottature e dal foto-invecchiamento indotto dai raggi UV. In particolare, le catechine da un lato sono in grado di regolare la produzione di melanina, inibendo la tirosinasi ed evitando fenomeni di iperpigmentazione, dall’altro inibiscono l’attività della collagenasi e delle metalloproteasi, riducendo la formazione di rughe e mantenendo la pelle elastica e morbida.


FITOTERAPIA

• Può aiutare a stimolare il metabolismo1-2-3-14 Alcuni studi suggeriscono che, assunto regolarmente e nel contesto di uno stile di vita attivo e di una dieta varia ed equilibrata, il tè verde possa aiutare ad assimilare meno grassi e a bruciare più calorie. In particolare, le catechine inibiscono l’attività della catecol-O-metiltransferasi (COMT), portando ad un aumento dei livelli di noradrenalina (NA), con un conseguente incremento dell’ossidazione dei grassi e della termogenesi. Tale azione potrebbe essere potenziata dalla caffeina che inibisce la fosfodiesterasi, con un conseguente aumento dei livelli di AMPc, il secondo messaggero intracellulare nella termogenesi, mediata da NA. • Antitumorale 15-16-17-18-19 Diversi studi mostrano che il tè verde protegge contro i processi cancerogeni indotti in diversi organi, come pelle, polmone, stomaco, colon, prostata e seno. Tale protezione è associata ad un aumento dell’apoptosi, a una riduzione della proliferazione cellulare, all’induzione di enzimi detossificanti, agli effetti antiossidanti e antiinfiammatori. GUIDA AL CONSUMO Consuma il tè con succo di limone appena spremuto. Fonte di vitamina C e antiossidanti, aumenta la capacità della bevanda di limitare i danni dei radicali liberi. Non consumarlo con il latte. La caseina contenuta nel latte inibisce l’attività delle catechine, riducendo le potenzialità antiossidanti e antiage del tè verde. Usa l’acqua in bottiglia o pura e filtrata, invece di quella del rubinetto, in modo da avere una bevanda meno amara e più antiossidante20.

Bibliografia: 1. Lujuan Xing, Hua Zhang, Ruili Qi, Rong Tsao, and Yoshinori Mine. Recent Advances in the Understanding of the Health Benefits and Molecular Mechanisms Associated with Green Tea Polyphenols. Journal of Agricultural and Food Chemistry 2019 67 (4), 1029-1043 2. Pastoriza S, Mesías M, Cabrera C, Rufián-Henares JA. Healthy properties of green and white teas: an update. Food Funct. 2017 Aug 1;8(8):2650-2662. 3. Yang CS, Wang H, Sheridan ZP. Studies on prevention of obesity, metabolic syndrome, diabetes, cardiovascular diseases and cancer by tea. J Food Drug Anal. 2018 Jan;26(1):1-13. 4. Pang J, Zhang Z Green tea consumption and risk of cardiovascular and ischemic related diseases: A meta-analysis. Int J Cardiol. 2016 Jan 1;202:967-74. 5. Lee J, Kim Y. Association between Green Tea Consumption and Risk of Stroke in Middle-Aged and Older Korean Men: The Health Examinees (HEXA) Study. Prev Nutr Food Sci. 2019;24(1):24–31. 6. Lagha AB, Groeger S. Green tea polyphenols enhance gingival keratinocyte integrity and protect against invasion by Porphyromonas gingivalis. Pathog Dis. 2018 Jun 1;76(4). 7. Khurshid Z, Zafar MS, Zohaib S, Najeeb S, Naseem M. Green Tea (Camellia Sinensis): Chemistry and Oral Health. Open Dent J. 2016;10:166–173. 8. Mancini E, Beglinger C, Drewe J. Green tea effects on cognition, mood and human brain function: A systematic review. Phytomedicine. 2017 Oct 15;34:2637. 9. Prasanth MI, Sivamaruthi BS, Chaiyasut C, Tencomnao T. A Review of the Role of Green Tea (Camellia sinensis) in Antiphotoaging, Stress Resistance, Neuroprotection, and Autophagy. Nutrients. 2019 Feb 23;11(2). 10. Zhang ZF, Yang JL, Jiang HC. Updated association of tea consumption and bone mineral density: A meta-analysis. Medicine (Baltimore). 2017 Mar;96(12)

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È arrivata l’estate e il gran caldo che la caratterizza! Bagni in piscina, gite fuori porta, pomeriggi in spiaggia sono alcuni dei passatempi preferiti dagli italiani grandi e piccini, ma attenzione perché caldo e umido sono una delle principali cause di infezione poiché favoriscono la proliferazione dei funghi. Inoltre, il sole e la disidratazione, tipici della stagione estiva, causano un abbassamento delle difese immunitarie con conseguente aumento del rischio di infezioni. Senza contare i luoghi più frequentati d’estate, tra cui piscine, spiagge, bar affollati, dove il passaggio di molte persone, unito all’ambiente stesso, favoriscono il proliferare di germi. SELLA propone l’alleato perfetto per l’estate: il DERIGYN TEA TREE OIL, nel formato da 300 ml e 100 ml TRAVEL, ultima referenza in ordine di tempo nata all’interno della Linea di Dermocosmetici DERIGYN. Derigyn TTO è un detergente liquido per l’igiene intima quotidiana e delle pelli più sensibili alle aggressioni esterne, specie se ricorrenti. La presenza del TEA TREE OIL, un potente antibatterico e antimicotico naturale, aiuta a prevenire infezioni intime, proteggendo le mucose ed evitando l’insorgere di lievi irritazioni. Grazie alla sua formula con Glicerina e Vitamina E, deterge e tonifica dando una piacevole sensazione di igiene, freschezza e morbidezza. Ideale anche per la detersione del corpo. SENZA PARABENI. Disponibile in 2 formati, un flacone da 300 ml e un flacone da viaggio da 100 ml, ideale da portare sempre con sé e per il BAGAGLIO A MANO. Derigyn Tea Tree Oil 300 ml € 6,75 Derigyn Tea Tree Oil TRAVEL 100 ml € 2,85 IN FARMACIA www.sellafarmaceutici.it

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I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner LEGALI E LEGISLATIVE: Dr. Claudio Duchi, Paolo Leopardi GALENICHE: Prof. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle DEL LAVORO: Dr. Damiano Zamboni PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna

IN ASSENZA DI LABORATORIO Per esigenze di spazio mi ritrovo nelle condizioni di dovere dismettere il laboratorio galenico. Dichiarando all'Asp che la mia farmacia non esegue preparazioni galeniche, posso smontare i mobili e le attrezzature del laboratorio, pur continuando a detenere gli strumenti obbligatori e le sostanze obbligatorie al fine di non incorrere in sanzioni in sede di ispezione? Essenzialmente: una farmacia può stare aperta senza il laboratorio galenico? Tutte le farmacie aperte al pubblico devono disporre di un’area destinata al laboratorio galenico la cui idoneità è stabilita con l’autorizzazione all’apertura della farmacia. Tale area da destinare al laboratorio galenico può essere separata o separabile, in questo caso l’attività di preparazione può avvenire anche negli orari di apertura della farmacia, o-se non separabile- l’allestimento avverrà durante gli orari di chiusura della farmacia, fatti salvi i casi di urgenza, nei quali l’attività di preparazione dei medicinali può avvenire durante l’apertura della farmacia. È ovvio che l’area, le dotazioni e le attrezzature del laboratorio galenico sono direttamente correlate al tipo e alla quantità dei preparati allestiti, fatti salve le attrezzature previste come obbligatorie dalla Tabella N. 6 della Farmacopea Ufficiale Italiana XII edizione; tale concetto è peraltro attestato dalle Norme di Buona Preparazione che prevedono la possibilità di applicare procedure semplificate qualora la farmacia non esegua preparati sterili, antitumorali e radiofarmaci, a condizione, comunque, di essere in grado di “tracciare” l’intero processo di allestimento, dall’origine e qualità delle materie prime acquistate sino alla consegna al pubblico e al termine del periodo di validità assegnato al preparato. A dare concretezza a questo concetto è il DM 18/11/2003 nel quale sono dettate precise norme relativamente alle “procedure semplificate” e per quanto non espressamente definito si richiamano all’applicazione delle Norme di Buona Preparazione. Avv. Paolo Leopardi


CONSULENZE UTIFAR

IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA Siamo una farmacia Snc di nuova apertura (agosto 2018) composta da 3 soci senza alcun dipendente. Abbiamo installato attraverso l’azienda che ha seguito tutti i lavori (ristrutturazione muraria, idraulica, elettricità, tutto a norma e certificato) anche un impianto di videosorveglianza, regolarmente segnalato dalla cartellonistica in farmacia e fuori dai locali. Non abbiamo fatto alcuna segnalazione e/o richiesta all’Ispettorato del Lavoro in quanto non ci è stato mai detto e non ne sapevamo nulla. Abbiamo avuto sia ispezione preventiva, sia ordinaria nelle quali non è mai stata affrontata la tematica. Nemmeno al corso sicurezza e privacy si è parlato di questo argomento. Come dobbiamo procedere con l’Ispettorato del Lavoro, dal momento che le telecamere sono presenti da agosto 2018? L'art. 4 della Legge n. 300 del 1970 e successive modifiche stabilisce che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale. Le aziende che intendono installare nei luoghi di lavoro un impianto di videosorveglianza, in difetto di accordo con la rappresentanza sindacale unitaria o la rappresentanza sindacale aziendale, hanno l'obbligo di munirsi di apposita autorizzazione all'installazione ed all'utilizzo dell'impianto, rilasciata dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro competente per territorio, previa presentazione di apposita istanza. Conseguentemente, trattandosi di una SNC senza dipendenti e/o soci con contratto di lavoro, detta autorizzazione non è richiesta ma, è ovvio, il problema potrebbe nascere al momento dell'assunzione anche "provvisoria" di qualche dipendente in futuro. Avv. Paolo Leopardi SOCI AMMINISTRATORI Con la costituzione di una di Srl, è possibile assumere i 2 soci come dipendenti (cedolino da amministratore, ma dipendente) della Srl anche se sono titolari? Ciò potrebbe comportare difficoltà di qualche genere nella gestione? Inoltre, chiedo cosa accada se durante il triennio di "convivenza obbligatoria”, subentri la premorienza o la sopravvenuta incapacità di uno dei soci. Possono essere cedute in eredità le quote agli eredi oppure questi vengono liquidati?

La previsione di due soci amministratori è sicuramente possibile ma va verificata la convenienza dal punto di vista fiscale e soprattutto contributivo (ENPAF/INPS). In caso di premorienza o sopravvenuta incapacità lo statuto avrà previsto sicuramente entrambe le ipotesi. Avv. Paolo Leopardi MAGAZZINO ESTERNO Se dovessi cercare un magazzino esterno per la farmacia, dovrei fare riferimento ad un locale uso commerciale oppure si potrebbe utilizzare un locale uso privato? L'utilizzo delle farmacie di locali limitrofi all'esercizio farmaceutico è già di molte farmacie. Gli adempimenti consistono e si risolvono semplicemente nella comunicazione all’autorità sanitaria, all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio. Viceversa, non dovrebbe essere necessaria la SCIA o DIA perché il magazzino – anche se utilizzato come lei ha indicato – resta un luogo dove non c’è nessuna attività di vendita. Avv. Paolo Leopardi I LOCALI DELLA FARMACIA DEI SERVIZI Vorrei ampliare il numero di prestazioni offerte ai clienti della mia farmacia e renderla a tutti gli effetti una farmacia dei servizi. Quali sono i requisiti dei locali che dovranno ospitare i vari operatori sanitari (infermiere, fisioterapista,nutrizionista)? La farmacia è situata in un locale storico, per cui difficilmente adeguabile e non è provvista del bagno per i portatori di handicap. È un problema? Vorrei inoltre proporre delle giornate informative con la presenza di professionisti (diabetologo, geriatra etc...). Devo rispettare norme particolari? L’art. 1 del D.M. Salute del 16/12/21010 dispone che specifiche prestazioni professionali inquadrate nel progetto della “Farmacia dei servizi” debbano essere necessariamente svolte o “presso le farmacie” ovvero “a domicilio del paziente”; non sembra pertanto (v. anche recentemente in tal senso T.A.R. Puglia Sez. II n. 507 del 14/03/2012) che possano essere utilizzati locali del tutto autonomi e/o diversi da quello in cui si svolge l’attività della farmacia, pur se attigui, e dunque le necessarie autorizzazioni dovranno riferirsi ai locali strettamente inerenti all’esercizio della farmacia, anche se le prestazioni dovranno naturalmente essere espletate in un’area dedicata ma sempre all’interno del locaNuovo COLLEGAMENTO

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DR &

CONSULENZE UTIFAR

Domande e Risposte

le farmacia.Pertanto così come ogni ristrutturazione anche quella volta all’adeguamento dei locali per poter erogare i servizi in parola dovrà avere il placet delle Autorità competenti.Per quanto concerne le giornate informative con la partecipazione di professionisti le stesse sono state ritenute assolutamente legittime.Recita la sentenza del Consiglio di Stato, III Sez., n. 3557 del 27/6/2017 L'evoluzione della normativa in materia mostra che il divieto di cumulare la professione farmaceutica con l'esercizio di altre professioni o arti sanitarie non impedisce di prevedere, presso le farmacie, giornate di prevenzione, nell'ambito di appositi programmi di educazione sanitaria o di specifiche campagne contro le principali patologie a forte impatto sociale, anche mediante visite mediche la cui finalità, però, sia quella appunto di favorire il valore essenziale della prevenzione sanitaria e l'anticipato contrasto di patologie a forte impatto sociale. Avv. Paolo Leopardi CONSEGNA TRAMITE CORRIERE Ci serviamo saltuariamente di un noto corriere per recapitare ordinazioni di integratori a qualche cliente lontano che ci contatta via telefono o via mail. Come ci dobbiamo comportare con la normativa privacy? Il corriere è titolare dei dati (nome, cognome, indirizzo, mail e telefono del destinatario). Chi è il responsabile di questi dati? La farmacia invia informativa ai clienti, con raccolta consenso destinatario, ma con il corriere come ci si deve comportare? La farmacia non ha e-commerce ma offre sporadicamente il servizio a clienti che non possono recarsi di persona e solo per integratori, otc ed omeopatici. Non spediamo farmaci etici con ricettazione. Per inquadrare correttamente le figure soggettive in ambito privacy (alla luce di quanto stabilito dal Regolamento UE 679/2016, di seguito “GDPR”) emergenti nel caso di specie, è opportuno brevemente soffermarsi sul rapporto giuridico sottostante. Alla luce delle informazioni rese, nel caso di specie dovrebbe configurarsi un contratto di spedizione (seppur occasionale), di cui agli artt. 1737 es ss., tra la farmacia e lo spedizioniere GLS, con l’ulteriore conseguenza che quest’ultimo assumerà l’obbligo di concludere, in nome proprio e per conto del richiedente, un contratto di trasporto

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e di compiere le operazioni ad esso accessorie. Ciò implica che la parte che si obbliga a compiere gli atti per conto dell’altra, in virtù della sussistenza di questo rapporto gestorio, agisce per un affare non proprio ma altrui. Inoltre, detto contratto di spedizione appare funzionalmente collegato a quello di vendita che vede come parti contraenti la farmacia ed il proprio cliente. Si tratta, quindi, di un negozio stipulato tra due soggetti mediante il quale viene attribuito un vantaggio a un soggetto terzo che non ha preso parte alla conclusione del contratto e a beneficio del quale vengono destinati gli effetti propri della stipulazione contrattuale inter alios acta. In virtù di tali presupposti il trattamento dei dati personali effettuato da GLS non è conseguente al perseguimento di finalità proprie dello spedizioniere, bensì detto trattamento trova origine nel contratto di spedizione stipulato tra la farmacia e il corriere per il trasporto di merci e, in più, persegue la finalità di dare esecuzione al contratto di vendita che vede come contraenti la medesima farmacia ed il proprio cliente. In buona sostanza il vettore agisce per conto della farmacia prescindendo dall’evidenza che, pur avendo un certo margine di discrezionalità sul modo di servire gli interessi di quest’ultima, sceglie soltanto i mezzi tecnici e organizzativi più adeguati. In conclusione è logico ritenere che, a mente di tali argomentazioni, il fornitore e spedizioniere utilizzato sia da nominarsi quale Responsabile esterno del trattamento (ex art. 28 del GDPR) da parte della farmacia, in persona del proprio legale rappresentante pro tempore, che, al contrario, tratta i medesimi dati (quelli dei propri clienti e necessari ai fini del perfezionamento della spedizione) in qualità di Titolare del trattamento (ex art. 4. n. 7, del GDPR). Avv. Paolo Leopardi CAMBIO DI ORARIO Abbiamo deciso di cambiare orari e turni della farmacia. Quali comunicazioni dobbiamo dare, per non cadere in un illecito? Per rispondere al quesito può essere sufficiente l'esposizione del sottoindicato comma 165 della L 124/2017. COMMA 165 – (Oneri di comunicazione a carico della farmacia in caso di apertura dell’esercizio in orari diversi da quelli obbligatori) “Gli orari e i turni di apertura e di chiusura delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale stabiliti dalle autorità com-


CONSULENZE UTIFAR

petenti costituiscono il livello minimo di servizio che deve essere assicurato da ciascuna farmacia. È facoltà di chi ha la titolarità o la gestione della farmacia di prestare servizio in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori, purché ne dia preventiva comunicazione all'autorità sanitaria competente e all'ordine provinciale dei farmacisti e ne informi la clientela mediante cartelli affissi all'esterno dell’esercizio”. Avv. Paolo Leopardi LA QUALIFICA PER LA CABINA Vorrei sapere che tipo di qualifica è necessaria per gestire una piccola cabina estetica. In altre parole, qualora volessi rendere una mia dipendente responsabile della cabina estetica che tipo di qualifica dovrebbe avere e come la si può ottenere? Come ormai ribadito più volte non vi sono divieti nell’esercizio dell’attività di estetica all’interno di una farmacia. Così si è pronunciata anche la giurisprudenza amministrativa (TAR Lazio n. 5036 del 20/05/2013) anche se questa è una decisione riguardante il solo territorio romano. Naturalmente, dato che quella di estetica è un’attività regolamentata da norme statali (L. 1/1990), regionali e comunali, chi effettua i trattamenti estetici deve essere in possesso di un valido titolo professionale. In particolare proprio al regolamento comunale, oltre che alle direttive della ASL di competenza, bisognerà fare riferimento per i requisiti igienico-sanitari dei locali adibiti all’attività che – neanche a dirlo – dovranno essere materialmente separati da quelli in cui si esercita la farmacia. L’accordo di collaborazione estetista-farmacia, rappresentata nel quesito, sarebbe ad avviso dello scrivente la migliore e farebbe si che il rapporto finale con il cliente fosse lasciato alla farmacia, regolando in un accordo “interno” le competenze dell’estetista secondo le intese economiche raggiunte che, ovviamente, dovrà tener conto delle competenze sopradescritte. Avv. Paolo Leopardi ROTTURA DI UNA FIALE DI MORFINA Qual è la procedura corretta da attuare in caso di rottura accidentale di fiale di morfina, in particolare per quanto riguarda lo scarico dal registro. Bisogna avvertire le autorità di PS per constatare e verbalizzare la rottura della fiala? Innanzitutto, sarebbe bene sentire l'ufficio farmaceutico della propria USL, ma comunque nel

registro si scarica e si scrive nelle note rottura accidentale fiala; è bene tenere via scatola e vetri o comunque farne denuncia ai carabinieri con foto allegata e conservare tale documentazione. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano SCADENZA CANNABIS Come determinare la data di scadenza delle preparazioni magistrali a base di Cannabis, nella fattispecie cartine ed oleoliti? Indicativamente, come da norme di Buona Preparazione si calcola il 25%. Nello specifico, le norme dicono: "Non oltre il 25% del più breve periodo di validità dei componenti utilizzati; tale periodo non può comunque superare i 6 mesi”. Il tutto comunque potrebbe variare in un periodo superiore o inferiore in caso il preparatore abbia prove di stabilità che conducano a termini differenti. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano VALIDITÀ CLOREXIDINA 2% Uno studio dentistico mi richiede clorexidina 2% soluzione acquosa per toccature, per loro utilizzo interno. Che validità posso dare al mio preparato (ottenuto per diluizione di una soluzione clorexidina 20%)? Occorrono particolari indicazioni da parte del medico? Mi sembra si ecceda le indicazioni della tabella 8. La preparazione potrebbe essere addirittura un officinale secondo BP. La validità potrebbe essere di 180 giorni massimo (o il 25% del tempo rimanente di validità del componente che scade prima) essendo la clorexidina un conservante. Per quanto riguarda la percentuale richiesta la tabella 8 fa riferimento all'uso esterno e non buccale. Comunque consiglierei di far compilare ricetta dal dentista con assunzione di responsabilità per iperdosaggio. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano CAPSULE DI DIOSMINA Vorrei sapere se è possibile allestire diosmina in capsule senza ricetta. E’ consentito l'allestimento di capsule da 500 mg in confezione fino a massimo 120 unità posologiche . Come da FTM 2016 (Forulaire Thérapeutique Magistral). Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano

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