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LA GRANDE SVOLTA
Nel primo quarto di questo secolo sono poi successi due fatti di enorme rilevanza storica. Il primo è stata la “globalizzazione”, cioè l’interdipendenza economica dei popoli del mondo, dovuta a veloci collegamenti digitali (internet), radio e TV ed aerei tra tutti i Paesi del globo terrestre e ad un commercio internazionale che ha avuto una forte accelerazione, interessando anche i Paesi prima quasi irraggiungibili. Ciò ha contribuito, fra l’altro, a far conoscere a tutti nuovi prodotti e nuove culture e a far diminuire la fame nel mondo, come attestano le analisi compiute dagli esperti. Per questi motivi la “globalizzazione” va considerata un fatto molto utile e positivo e non va abbandonata o combattuta, semmai meglio regolata allo scopo di non far crescere la distanza fra i ricchi (in particolare le multinazionali) e i poveri, come è anche successo e succede ancora.
la popolazione divisa in due categorie: i ricchi che nuotavano nell’abbondanza e i poveri, la stragrande maggioranza della popolazione, che spesso se mangiava a mezzogiorno era costretta a digiunare la sera. Se poi teniamo conto che i Paesi ricchi, fino a tutto il secolo scorso, erano una netta minoranza, comprendiamo come la fame e la cattiva alimentazione colpissero la grande maggioranza degli abitanti del globo terrestre, con la conseguente diffusione di molte malattie, ancora presenti in diversi Paesi, soprattutto dell’Africa, dell’America latina e del Sud-Est asiatico, ma anche nei Paesi più civilizzati, come l’Italia, per l’arrivo diverse volte di pestilenze che hanno decimato la popolazione.
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