VOLUME 03 | XXIII Conferenza Nazionale SIU

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Pattern di contrazione e dinamiche locali. Risorse di rete e opzioni di adattamento per i territori della Val Parma/Val d’Enza Barbara Caselli Università di Parma DIA - Dipartimento di Ingegneria e Architettura Email: barbara.caselli@unipr.it

Martina Carra Università di Parma DIA - Dipartimento di Ingegneria e Architettura Email: martina.carra@unipr.it

Abstract All’interno del rinnovato dibattito sui temi della contrazione delle aree interne, il contributo intende proporre una riflessione sull’attività di ricerca in essere presso l’Università di Parma a partire dall’affinamento metodologico per lo studio di modelli interpretativi delle dinamiche di contrazione, in particolare nelle regioni del Nord Italia, per poi approfondire lo studio delle dinamiche locali nei territori appenninici parmensi e riflettere, alla luce dei pattern di contrazione precedentemente individuati, sull’effettiva capacità delle politiche regionali in essere di rilanciare questi territori, attenuarne gli evidenti squilibri territoriali e salvaguardarne le risorse specifiche territoriali, ponendo particolare attenzione alla gestione della risorsa paesaggio, quale capitale distintivo seppur fortemente a rischio. Occasione per approfondire la conoscenza del territorio appenninico parmense è stata la collaborazione con l’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio (Regione Emilia-Romagna) nell’organizzazione del corso di formazione “Materia Paesaggio 2019”, avente a oggetto i territori della Val Parma e Val d’Enza. L’indispensabile apporto interdisciplinare degli attori locali coinvolti nell’esperienza ha aperto ulteriori riflessioni circa le possibili opzioni di adattamento alle criticità poste dall’abbandono, mediante l’attivazione di risorse di rete. Il contributo sviluppa quindi una riflessione sia sullo stato di avanzamento della ricerca, sia sulle politiche in essere, al fine di riconsiderare modelli e procedure in grado di dare forma ad indirizzi e azioni più performanti. Parole chiave: fragile territories, planning, public policies

1 | Introduzione Gli effetti molteplici e manifesti di massiccia marginalizzazione, abbandono e degrado socioeconomico nelle aree interne in Italia – circa i due terzi della sua superficie complessiva – sono una vera sfida per le politiche nazionali e regionali. La contrazione demografica e l’abbandono delle aree interne, temi che per anni non sono stati riconosciuti come centrali nel dibattito socio-politico italiano contrariamente a quanto avvenuto nel mondo della ricerca (Ventura, et al., 2011), hanno invece suscitato un ampio interesse nell’ambito delle stagioni di programmazione e prima attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne e ancor più in seguito alla recente emergenza Covid-19 (Cotella & Vitale Brovarone, 2020). Secondo alcune posizioni, l’emergenza sanitaria ha di fatto ancor più dimostrato come il modello urbanocentrico, fondato sulla concentrazione di flussi e sulla specializzazione funzionale, sia già entrato in crisi, dimostrando, invece, la necessità di spazi a carattere multifunzionale e non specializzati, e di una forte interdipendenza tra aree urbane e aree interne, tra città e campagna. Su questo concept è stata proposta la visione metro-montana (Dematteis, et al., 2017) che auspica il costituirsi di una forte e stabile relazione di scambio reciproco tra aree interne e aree metropolitane in termini di risorse e di sistemi di competenze. Altre posizioni ancora elogiano la marginalità come modello alternativo, auspicando un ritorno di popolazione ai borghi e ai villaggi rurali, innescando così nuovi processi di riattivazione economica e di mitigazione dei rischi connessi all’abbandono dei presidi territoriali nelle aree interne; ciò non può prescindere, tuttavia, dal porsi il problema della vivibilità dei luoghi e della costruzione di un adeguato sistema di welfare (Carrosio, 2019; De Rossi, 2018). Tali posizioni, al centro del recente dibattito pubblico,

Atti della XXIII Conferenza Nazionale SIU DOWNSCALING, RIGHTSIZING. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale, Torino, 17-18 giugno 2021 | Vol. 03

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